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ANNO 1944
AGOSTO
STORIA e POLITICA RELIGIONE e FILOSOFIA ARTE Bancarella Libri usati
Cosa Nostra
SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA

Papa Pio XII
(1939-58)

- segretario di Stato: card. L. Maglione
(1939 mar-ago 1944);
- responsabile dell'Entità: card. P. Fumasoni Biondi.

FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)

«segue da 1943»
1943, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell' "Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente italiana;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
1942-44, presidente Giulio Andreotti;
«segue 1945»

II GUERRA MONDIALE





1944
Agosto
Austria
(Ostmark - "Marca Orientale" del Terzo Reich)
"Anschluss" [annessione]: l'Austria è stata unita alla Germania.
[Ufficialmente dal 21 Marzo 1938 (sancito dal plebiscito successivo del 10 Aprile).]

1944
Agosto
10
, Mauthausen, dal KL Plaszow arrivano circa 100 bambini ebrei;

[Plaszow, nello stesso periodo, nel campo diretto da Amon Göth, è internato S. Vogelmann, Buchdrucker Meister, maestro stampatore (come è indicato nei documenti nazisti conservati a Bad Arolsen in Assia).
Quest'arte gli permetterà di salvarsi la vita perché i nazisti lo utilizzano per stampare sterline false.]



GERMANIA
1944
Agosto
Partito unico: NSDAP (Nationalsozialistische deutsche Arbeiterpartei – Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori).
- Führer e Cancelliere del Reich
Adolf Hitler
(1934 agosto-aprile 1945)
[In lui sono unificati i poteri di capo dell'esecutivo e di comandante delle forze armate tedesche.]
- Segretario della Cancelleria
H.H. Lammers
(1933 gen-1943)
Propaganda
Joseph Paul Goebbels
(1933 mar-apr 1945)
Interno
Heinrich Himmler
(1943 ago-apr 1945)
Affari Esteri
Joachim von Ribbentrop
(1938 feb-apr 1945)
Armamenti e Munizioni
Albert Speer
(1942 feb-apr 1945)
OKW
(Oberkommando der Wehrmacht - Comando supremo delle forze armate germaniche)
Wilhelm Keitel
(1938 feb-mag 1945)
[Capo ma senza alcun potere esecutivo, facente funzione anche di ministro della difesa]
Aviazione
Hermann Göring
(1933 gen-apr 1945)
Giustizia
O.G. Thierack
(1942 ago - apr 1945)
Economia
Wirtschaftsbeauftragter
Walther Funk
(1938 feb - apr 1945)
Finanze
conte J.L. Schwerin von Krosigk
(1933 gen-apr 1945)
Alimentazione
e Agricoltura
Herbert Backe
(1942 mag-apr 1945)
Lavoro
Franz Seldte
(1933 gen-apr 1945)
Trasporti
Julius Dorpmüller
(1937-apr 1945)
- sottosegretario responsabile per le ferrovie
Albert Ganzenmüller
(1942- apr 1945)
Dal 14 luglio 1933 ufficialmente tutti i partiti sono aboliti.

1944
Nazismo

Agosto
2
, il premier inglese W. Churchill, che pure è a conoscenza di molte cose, anche di quelle riguardanti i tentativi alla fine degli anni Trenta messi in atto dalla resistenza tedesca per rovesciare il regime, nel suo messaggio alla Camera dei comuni liquida l'attentato alla "Tana del lupo" «come una lotta di potere tra generali del Terzo Reich».
7
, tutti i congiurati ancora viventi compaiono davanti al Volksgerichtshof (Tribunale del popolo) presieduto dal giudice R. Freisler. Tutti vengono condannati a morte.
8, avvengono le prime impiccagioni.
Coinvolti direttamente nell'attentato del 20 luglio 1944
[giustiziati o suicidati agosto 1944]
Nome
Età
Grado
Funzione
Note
Foto
Condanna a morte
. Erwin von Witzleben
63
Generalfeldmarschall
[feldmaresciallo]
comandante OKH (Oberkommando des Heeres - Comando supremo dell'Esercito)
 
8 agosto
. Hellmuth Stieff
43
Generalmajor
[maggiore generale]
capo della Organisationsabteilung
è giunto a Rastenburg insieme a C. von Stauffenberg e W. von Haeften
 
8 agosto, impiccato
. Friedrich Karl Klausing
24
Hauptmann
[capitano]
collaboratore di C. von Stauffenberg.
corresponsabile dell'inoltro degli ordini dell'operazione
 
8 agosto
. Wolf-Heinrich von Helldorf
48
SA- Obergruppenführer
[Comandante di più gruppi - generale]
1935 lug - ago 1944, capo della ORpo (Ordnungspolizei - polizia d'ordine) di Berlino.
ha garantito la collaborazione delle forze dell'ordine della capitale, impegnandosi ad aiutare il nuovo governo.
 
15 agosto, fucilato
il col. gen. Hoepner ???
Le esecuzioni vengono filmate, per ordine di A. Hitler.
Gli infelici vengono impiccati a dei ganci da macellaio per mezzo di corde di pianoforte, nella prigione di Ploetzensee, alla periferia di Berlino.
La sera stessa A. Hitler si fa proiettare il film. J.P. Goebbels non ce la fa e deve uscire.
In seguito tutte le copie del film vengono distrutte.


La caccia all'uomo da parte degli uomini del Volksgerichtshof, iniziata la sera stessa dell'attentato, ha portato in poche settimane all'arresto di seicento persone.
A metà agosto il numero arriva a cinquemila.
[Anche se la storiografia sul nazismo per molti anni sarà pressoché unanime nel sostenere che durante la dittatura non c'è stata alcuna forma di opposizione al regime hitleriano, e l'identificazione tra nazisti e popolo tedesco soffocherà nel silenzio le morti di questi uomini, sarà pure dimostrato che la resistenza sfociata nell'attentato del 20 luglio non è stata l'impresa di pochi ufficiali privi di background, ma un vero tentativo di colpo di Stato, pianificato con cura e con una vasta e ramificata partecipazione in cui sono confluiti diversi ambienti della dissidenza militare e civile.
Tra le numerose testimonianze esemplari rese in aula durante i processi davanti al Volksgerichtshof (Tribunale del popolo), spicca quella del borgomastro di Lipsia, C.F. Goerdeler, leader della dissidenza civile, il quale difende con forza e coraggio il lavoro condotto per anni dalla resistenza civile e militare. Per lui il 20 luglio non è stato semplicemente un colpo di Stato, ma si è trattato della sollevazione di un popolo intero rappresentato dalle menti migliori e più nobili di tutti i ceti, di tutti i partiti dalla destra alla sinistra e di entrambe le Chiese cristiane.
Berlino, quasi tutti i membri del Circolo di Kreisau e i suoi simpatizzanti vengono arrestati, torturati e giustiziati.
Il primo è il conte Peter Yorck von Wartenburg, appeso ai ganci da macello questo stesso giorno;
Una lettera dell'arcivescovo di Friburgo, Konrad Gröber, inviata in questi giorni al nunzio a Berlino, informa intorno a quei fatti: «Se scrivo a vostra eccellenza questa volta è per chiederle di informare la Santa Sede che attualmente molte persone, una volta facenti parte del Zentrum Partei, sono state arrestate ieri mattina. [...] Soltanto qui a Friburgo saranno una cinquantina gli uomini e le donne, cattolici della migliore qualità, colpiti da questa sorte. [...] Io ho fatto sinora ciò che era in mio potere. Ho ritenuto però mio dovere interessare anche vostra eccellenza, dato che si tratta di personalità che sono note sia al Santo Padre sia a lei personalmente. Aggiungo che questa ondata di arresti non ha colpito ecclesiastici».]

12
, una donna riconosce C.F. Goerdeler fuori da un'osteria di campagna, a Konradswalde, a cento km da Danzica;
a mezzogiorno C.F. Goerdeler è dietro le sbarre;
13, Essen, Alfried Krupp riceve una telefonata che lo consiglia di usare una strada secondaria per recarsi in ufficio; la casa di uno dei vicini è stata circondata dalla polizia: sta per essere arrestato un pericoloso criminale nemico del Reich. Il suo nome è E.O.L. Löser.
[Da: William Manchester, I cannoni dei Krupp, Arnoldo Mondadori Editore 1969]

Solo ora il feldmar.llo generale F.W.E. Paulus, per quanto assiduamente corteggiato dai sovietici, si decide a collaborare con il "Comitato nazionale Germania libera".

20, da un rapporto (pari data) dei servizi segreti americani (Oss) basato su un colloquio dell'agente H. Stuart Hughes con il gesuita bavarese R. Leiber, che era stato segretario di E. Pacelli all'epoca della nunziatura in Germania ed era in contatto con Pio XII, emerge che le fonti di informazioni del gesuita R. Leiber si trovano in quella dissidenza che include alcuni membri del Circolo di Kreisau, il gen. H. Oster, leader della resistenza presso il controspionaggio militare, H. von Dohnanyi e anche il teologo protestante D. Bonhoeffer. Dopo l'arresto di questi e di Josef Müller, il tramite tra i dissidenti e il Vaticano divenne Hans Bernd Gisevius, delegato dell'Abwehr in Svizzera, il quale il 20 luglio era fra i congiurati presenti nell'edificio della Bendlerstrasse dove C. Schenk von Stauffenberg e gli altri alti ufficiali sono stati giustiziati. Non è inoltre un mistero che lo stesso C. Schenk von Stauffenberg, cattolico praticante, era amico di alcuni aderenti al Circolo di Kreisau, oltre che di alcuni influenti gesuiti e di numerosi prelati tedeschi. Ci si chiede a questo punto se alcuni di questi prelati abbiano incoraggiato con il loro consiglio o con la loro tacita approvazione l'attentato contro il dittatore.
È certo comunque che poco prima del 20 luglio lo stesso artefice dell'attentato C. Schenk von Stauffenberg si era incontrato con il vescovo di Berlino K. von Preysing.
[Il presule tuttavia, anche a guerra finita, non rivelerà il contenuto di questa conversazione. Né farà parola riguardo ai suoi contatti diretti con i membri della dissidenza.]
È certo comunque (come ricorderà il gesuita tedesco Peter Gumpel) che il vescovo di Berlino è nel mirino delle investigazioni portate avanti dal Volksgerichtshof (Tribunale del popolo).]

L'Esercito territoriale al comando di H. Himmler è in effetti un insieme eteroclito di giovani reclute da addestrare, di militari di una certa età o feriti e di ex combattenti del 1914-18, tutti elementi le cui capacità di combattimento sono assai lontane dall'idea che se ne fa il Führer.
Comunque H. Himmler organizza le sue truppe di riserva in Volksgrenadieren (granatieri del popolo) e in Volksartillerie (artiglieria del popolo) dando agli ufficiali incaricati dell'addestramento dei riservisti ampi poteri su chiunque abbandoni il suo posto.

__________________________________

[Uno dei tanti… segue da lug 1944»
Il 3 Agosto 1944 il comando supremo della Wehrmacht comunica che ufficiali, sottufficiali e militari di truppa passeranno ad un rapporto di lavoro civile. Tutti quanti i comandi dislocati in Germania devono cambiare “status” senza però interrompere le attività in corso.
[Arnaldo Pellizzoni - Lissone 25 aprile 1995 – http://www.anpi-lissone.over-blog.com/article-35390833.html]

 



1944
Agosto
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Wladyslaw Raczkiewicz
(1939 30 set - 6 giu 1947)
Primo ministro
Stanislaw Mikolajczyk
(1943 14 lug - 24 nov 1944)
 
 
1944
Agosto
Governatorato di Polonia
(dal 1° settembre 1939)
Presidente del Consiglio nazionale del popolo di Lublino
B. Bierut
(1944 lug - ?)
Primo ministro
Edward Osóbka-Morawski
(1944 22 lug - 5 feb 1947)

1944
Agosto
, insurrezione di Varsavia: ultimo tentativo di conquistarsi la piena indipendenza;
[La rivolta durerà fino al 2 ottobre.]

Stanislaw Mikolajczyk, presidente del Consiglio, tenta a Mosca degli approcci con gli uomini di Lublino; invano.



1944
Agosto
Governo cecoslovacco
in esilio a Londra
Capo del governo
E. Beneš
(1939 - 1945)
Ministro degli Esteri
Jan Masaryk
(1939 - 1945)
1944
Agosto
- dal 15 marzo 1939 le truppe naziste
hanno occupato la Boemia e la Moravia
-

1944
Agosto
-



1944
Agosto
SLOVACCHIA
Presidente del governo regionale
mons. J. Tiso
(1938 - 1945)
[governo orientato in senso fascista]
Ministro degli Interni
Mach
(1940 - 1945)
Ministro degli Esteri
Tuka
(1940 - 1945)
[il presidente è premuto nella sua opera di governo dall'ala destra (rappresentata dai suoi ministri) la quale forma una sorta di gruppo paramilitare modellato sull'esempio delle SS tedesche: le "Guardie di Hlinka"; il governo ha dichiarato guerra all'Unione Sovietica a fianco dei nazisti]
-

1944
Agosto
29
, "Insurrezione nazionale slovacca": i partigiani slovacchi – ebrei e gentili, comunisti e non comunisti – si ribellano contro il regime di mons. J. Tiso; in risposta, migliaia di soldati dell'esercito disertano e si uniscono a loro; la Slovacchia dell'Est è inghiottita dal caos;
i colloqui diplomatici, intavolati dall'inviato tedesco Veesenmayer e dall'ambasciatore Ludin, vengono interrotti da questa insurrezione che cerca di espellere i tedeschi dal Paese;
perso il controllo della nazione, mons. J. Tiso chiede l'intervento dei tedeschi che inviano le SS per sedare la rivolta;
le truppe naziste non si limitano al massacro degli insorti ma si dedicano alla caccia ed alla deportazione degli ebrei slovacchi rimasti nel Paese;
a supporto viene approvata una legge che stabilisce che gli ebrei non possono più vivere nei pressi del confine orientale: è un ultimo, disperato tentativo di mons. J. Tiso di trasferire gli ebrei a ovest di Poprad e concentrarli in vista della sua versione della Soluzione finale;
l'insurrezione ha vita breve e la punizione delle Waffen-SS e della Guardia di Hlinka è brutale;



Dal 10 settembre 1943 la Germania costituisce queste due zone dove particolari disposizioni di ispirazione tedesca in materia economica, sociale, amministrativa, scolastica e giudiziaria ne regolano la vita. In esse le autorità germaniche:
- estromettono quelle fasciste,
- impediscono la coscrizione a favore delle formazioni militari della Repubblica Sociale Italiana,
- trasformano la stessa Guardia Nazionale Repubblicana in Milizia per la Difesa Territoriale, ponendola sullo stesso piano dei reparti collaborazionisti sloveni e croati («ustascia», «belogardisti», «pavlogardisti», ecc.) che non poche volte le sono preferiti.
1944
Agosto

Alpen Vorland
[Zona di operazioni delle Prealpi]
Comprende il Trentino-Alto Adige e la provincia di Belluno, poste sotto il controllo del Gauleiter del Tirolo, Franz Hofer con il titolo di "Supremo Commissario".
1944
Agosto


1944
Agosto

Adriatisches Kuestenland
[Zona di Operazione Litorale Adriatico]
Comprende le provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Pola e Fiume, unitamente a quella slovena di Lubiana, poste sotto il controllo del Gauleiter della Carinzia e della Carniola F. Rainer con il titolo di "Alto Commissario".
FRIULI-VENEZIA GIULIA

1944
Agosto

Quando Luigi Frausin e gli altri membri del CLN di Trieste vanno in visita al Comando della Garibadi-Trieste, suscitano la reazione slovena perché della delegazione non fanno parte membri dell'O.F. (Osvobodilna Fronta - Fronte della libertà).

Carnia: sorgono i primi comitati di villaggio collegati successivamente ai comitati di vallata, dando vita al CLN della Carnia che risulta formato dai delegati dei tre CLN di valle più i rappresentanti militari delle Osoppo e delle Garibaldi.


Udine, San Francesco (sopra Pielungo), a seguito del rastrellamento tedesco di Pielungo del 19 luglio scorso, in un incontro il CLN udinese e il Comitato Regionale Veneto decidono la destituzione dei comandanti osovani Candido Grassi [Verdi] e don Ascanio De Luca [Aurelio], accusati di comportamento imprudente e sostituiti col nuovo organigramma della div.ne "Osoppo":
. Lucio Manzin [Abba] (P.d'Azione): comandante militare;
. Lino Zocchi [Ninci] (Pci): vice comandante (già comandante della brigata "Garibaldi" Friuli);
. Mario Lizzero [Andrea] (Pci), commissario politico;
. Carlo Commessatti [Spartaco] (P.d'Azione), vicecommissario.
Ma gli osovani reagiscono con molta decisione e, destituiti a loro volta i neo designati, rimettono al loro posto i vecchi comandanti:
. cap. Candido Grassi [Verdi],
. don Ascanio de Luca [Aurelio].

25, il CLN carnico dichiara decaduti dalla carica tutti i podestà e dispone che siano democraticamente eletti al loro posto organismi amministrativi comunali che entrano ben presto in funzione. In questa prima fase il CLN carnico svolge anche funzioni giudiziarie sia di ordine penale che civile, e organizza una guardia del popolo per il servizio d'ordine.

agosto-settembre, «Dall'agosto alla fine di settembre del '44 i friulani di Stazione della Carnia assistono a un fenomeno strano, ossia all'arrivo, su carri-bestiame, dei resti dell'armata cosacca che aveva operato in Polonia e Cecoslovacchia.
Per due mesi arrivano decine di treni, da cui scendono migliaia di soldati con carrette, cavalli da battaglia, gigantieschi cavalli da tiro e persino cammelli e dromedari. Ma scendono anche vecchi, bambini, donne, a volte attempate, a volte giovani belle e fiere; scendono pope e mullah, con gl arredi sacri delle loro religioni. Infatti non si tratta soltanto di un traporto di truppe, ma di una vera migrazione di popolo. […]
Questa gente crede ingenuamente alla promessa dei tedeschi che il Friuli possa diventare la nuova patria, il nuovo Kazakistan, dove possano stanziarsi per sempre.»
[Carlo Sgorlon, La penna d'oro, Morganti Editori dic 2008.]


SLOVENIA
- dal 1918 è entrata a far parte del regno con un proprio governo locale;
- dal 1941 l'invasione nazista ha portato alla divisione del paese:
. la parte settentrionale è stata annessa al Reich tedesco,
. la parte meridionale all'Italia che l'ha eretta in provincia con capitale Lubiana; è sorto tuttavia anche il movimento di resistenza sloveno, comprendente tra le sue file comunisti, cristiano socialisti e molti progressisti;
- il 26 novembre 1942 Tito (Josip Broz) ha convocato a Bihac la prima assemblea dell'AVNOJ (Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia);
-
dal 4 dicembre 1943, il mar.llo Tito (Josip Broz) ha costituito il primo governo libero.

1944, giugno, la VDV (Vojska državne varnosti - Unità (militari) di sicurezza dello Stato), e lo Obvešcevalni oddelek (Reparto informazioni) dell’Odsek za notranje zadeve Predsedstva SNOS (Dicastero per gli affari interni della Presidenza dello SNOS), danno vita alla Ozna slovena.
Capo della Provincia
Leon Rupnik
(1943 9 set - 5 mag 1945)

1944
Agosto
12-13, W. Churchill si incontra in Italia con Tito;

Intervenendo ad una riunione del comitato centrale del Pcs Edvard Kardelj così si esprime: «Bisogna sospendere l'accedere di italiani nel nostro esercito. Vadano nel battaglione di lavoro, noi non abbiano interesse di armare gli italiani».

lo stesso mese, viene catturato e assassianto per mano nazifascista Luigi Frausin, segretario del PCI a Trieste dall’agosto dell’anno precedente;
[Dalla fine della guerra, intorno alla questione delle cause e delle relative responsabilità dietro a questa morte, infurierà una «battaglia delle memorie» interna allo schieramento antifascista. Infatti, la tesi della «delazione slava» – e cioè del presunto tradimento perpetrato ai danni del segretario della Federazione del PCI dai vertici della Resistenza slovena, in virtù della sua asserita opposizione all’annessione di Trieste alla Jugoslavia – sarà avanzata e ribadita nei decenni dopo la guerra da settori significativi dell’antifascismo democratico giuliano, erede dell’esperienza dell’ultimo CLN di Trieste, a partire dai nomi di Carlo Schiffrer e Giovanni Paladin. Una tesi brandita in chiave propagandistica anche dai comunisti rimasti fedeli a Mosca dopo
lo «scisma» fra Tito e Stalin nel 1948, con reiterati interventi sulla stampa locale («Il Lavoratore», «Delo») e nazionale («l’Unità», «Rinascita») lungo tutto l’arco temporale del conflitto che opporrà il Cominform a Belgrado, per poi essere abbandonata ai primi segnali visibili di riavvicinamento tra URSS e Jugoslavia nel 1954-55. Anche perché sostenuta da un così vasto e variegato spettro dell’antifascismo triestino, pur nella differenza di ragioni e tempistiche, questa tesi sarà infine incorporata ed espressa nelle motivazioni ufficiali della Medaglia d’oro al valor militare assegnata dalla Repubblica italiana alla memoria di Luigi Frausin nel 1957 (Decreto del presidente della Repubblica del 18 gennaio 1957, «Gazzetta ufficiale», n. 196, 7/8/1957).
Più gravemente ancora, nel profilo biografico del decorato annesso alla motivazione si chiameranno in causa, come fautori della delazione, i dirigenti sloveni che ora siedono nel Comitato
antifascista di coordinamento tra OF (Osvobodilna Fronta - Fronte di Liberazione sloveno) e CLN (Comitato di Liberazione nazionale) italiano.
(…) Nominato membro del Comitato di Coordinamento fra i rappresentanti sloveni e italiani, si batté fieramente per l’italianità dell’Istria. Inaspritisi i contrasti, gli esponenti sloveni del Comitato lo denunciarono alle “SS” tedesche che lo arrestarono».]
1949, novembre, viene sferrato un attacco propagandistico sferrato dal PCTLT (PC del Territorio libero di Trieste), guidato da Vittorio Vidali contro il gruppo dirigente titoista, e retrospettivamente contro il movimento di Liberazione
jugoslavo. Tale attacco si sostanzia nella pubblicazione, sui giornali di partito «Il Lavoratore» e «Delo», di un documento definito «spaventoso» e presentato come il rapporto di una spia che all’epoca della stesura del testo (estate-autunno 1944) avrebbe «servito i nazisti» seguendo al contempo «la politica degli agenti dei [sic] Churchill nelle nostre terre, e particolarmente degli agenti dei [sic] Churchill tra il popolo sloveno e cioè degli attuali titisti».
Nei corollari redazionali posti a illustrazione del documento, viene precisato che il rapporto era redatto in lingua slovena e che riferiva sulla «distruzione fisica di tutto quel gruppo dei migliori e più provati capi del popolo triestino, italiani e sloveni»: ovvero gli
esponenti sinceramente internazionalisti del comunismo regionale, contrapposti dal «Lavoratore» e dal «Delo» al «nazional-comunismo» agli ordini di Tito. I due giornali fanno i nomi, oltre a quelli di Luigi Frausin e di suo nipote Giorgio, di Natale Kolaric, Luigi Facchin-Fakin, Bruno Cossi-Kos, Vincenzo Gigante e altri membri della Federazione triestina del PCI nel 1944.
1976, parallelamente alle indagini di Giorgio Iaksetich (1901 16 lug-20 mar 1987), aventi il dichiarato obiettivo di contrastare l’assunto della «delazione slava», avviene la fase istruttoria, avviata all’inizio degli anni Settanta, del “processo della Risiera” (1976). Ciò contribuisce a riaccendere l’attenzione dell’opinione pubblica – peraltro nel contesto di una società, come quella triestina, ancora fortemente traumatizzata e polarizzata sull’asse
politico-nazionale – intorno ai temi della guerra, dell’occupazione tedesca e della lotta di Liberazione: processo che vede, fra le altre, la deposizione della stessa vedova di Luigi Frausin, Pierina Lucach.
Patrick Karlsen, La distruzione del PCI e della rete della VOS-VDV a Trieste nel 1944 (2019, in Qualestoria n. 1, giugno).]


ISTRIA
1944
Agosto

-

Fiume
1944
Agosto


 




1944
Agosto

- dal 1918: unificazione di serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini; regno privo del litorale dalmata (rimasto all'Italia in seguito al trattato di pace) e della Carinzia (rimasta all'Austria);
- dal 1921 monarchia parlamentare ereditaria;
- dal 1929 è sospesa la costituzione del 1921.

Pietro II Karagjorgjevic
Albero genealogico

( Belgrado 6 settembre 1923 – Denver, USA 3 novembre 1970)
figlio di Alessandro I e della p.ssa Maria di Romania;
1934 9 ott-29 nov 1945, re di Jugoslavia;
- dal 6 aprile 1941 è in esilio a Londra con il suo governo, con a capo il gen. D. Simovic; il più forte appoggio del governo in esilio si è creato attorno a un gruppo di ufficiali dell'ex esercito jugoslavo con a capo il col. D. Mihajlovic;
- alla fine del 1942, a causa della guerra nel Mediterraneo alla quale è direttamente interessata la Gran Bretagna avverte il governo jugoslavo a Londra sul ruolo del suo movimento in patria e chiede al col. D. Mihajlovic di smettere le azioni contro i partigiani e di cominciare con le azioni contro gli occupanti.
- da giugno 1942 gli alleati fanno mancare il loro appoggio ai cetnici del gen. D. Mihajlovic;
- costretto da giugno 1944 ad accettare in un primo momento l'accordo fra I. Subasic e Tito (Josip Broz) [una sorta di compromesso tra la monarchia e i comunisti del movimento di liberazione] assume in seguito un atteggiamento nettamente intransigente;

SERBIA
- 1941, fine aprile, la Serbia occupata – vale a dire la Serbia nei vecchi confini del 1912 - viene affidata all’amministrazione del locale Comando militare tedesco, mentre le popolazioni serbe dei restanti territori ex jugoslavi si ritrovano divise all’interno di sei differenti regimi politici e amministrativi, dove diventano minoranze nazionali esposte al rischio di subire la pulizia etnica attuata dalle nuove maggioranze nazionali, come nel caso dei serbi della Croazia, della Bosnia e del Kosovo.
Capo del governo
gen. Milan Nedic
(1941 29 ago - 4 ott 1944)

1944
Agosto
nelle operazioni per la liberazione della Serbia sono impegnate oltre 6 Div.ni del NOV (Esercito popolare di liberazione), più vari altri reparti partigiani esistenti, e dalla Bosnia e dal Montenegro sono inviate altre 11 Div.ni del NOV.

 

26, "Operazione Halyard": al magg. Musulin e agli altri ufficiali statunitensi si aggiunge una missione guidata dal cap. Robert H. McDowell, giunto ora in Jugoslavia, al solo scopo di recuperare con l’aiuto dei cetnik gli aviatori americani dispersi in Jugoslavia nel corso dei combattimenti;
[L'ufficiale americano sarà un sostenitore del gen. D. Mihajlovic e negherà sempre il presunto collaborazionismo di questi.
Il cap. Robert H. McDowellnismo ha contatti con numerosi vojodi, e giunse a negoziare persino con i tedexchi e con i collaborazionisti serbi, perorando la causa del gen. D. Mihajlovic in
funzione anticomunista.
Da notare che, sempre nella tarda estate 1944, l’ambasciatore britannico presso il governo in esilio ha ricevuto una proposta di armistizio con i partigiani da parte di ufficiali jugoslavi che si sono proclamati emissari del gen. D. Mihajlovic; quasi contemporaneamente quest’ultimo ha mandato un altro emissario presso il comandante tedesco del settore sud-est, gen. Hans-Gustav Felber, con la richiesta di armi e munizioni per la lotta ai partigiani.
Il gioco è ormai spregiudicato, contraddittorio e incontrollabile.]

29, ultimo atto del crollo politico del "movimento ravnogorgo": un regio decreto sopprime il comando supremo dell’Esercito jugoslavo in patria e nomina Tito comandante dell’«Esercito di liberazione nazionale».
È lo lo stesso sovrano jugoslavo a promunciare il verdetto definitivo:
"Io condanno fermamente l'uso improprio del nome del re e dell'autorità della corona, mediante il quale si è cercato di giustificare la collaborazione con il nemico e di provocare la discordia tra il nostro popolo combattente nei giorni più gravi della sua storia".
L’impatto psicologico della dichiarazione di re Petar è devastante.
[Per tre anni il gen. D. Mihajlovic si è battuto in nome del sovrano per il ritorno dei Karagjorgjevic sul trono e per il ripristino del suo amato Regno di Jugoslavia, saldamente controllato dalla Serbia. Ora il suo re, indirettamente ma inequivocabilmente, lo paragona ai traditori della patria.]

negli Stati Uniti i circoli pro D. Mihajlovic lanciano attacchi a tutti, segnatamente a Ivan Subašic accusato di essere il solito croato antiserbo, autore di un accordo con Tito definito "disastroso".
[Le parole del brigadiere generale Fitzroy MacLean inviato speciale di Churchill presso il comando di Tito durante il conflitto e capo della missione militare britannica a Belgrado nel dopoguerra appariranno significative:
«Il sostegno britannico ai cetnici si era sin dall’inizio basato su un equivoco. Conl'aiuto della nostra propaganda avevamo preteso da Mihajlovic qualcosa che egli non poteva seriamente ottenere. Allora lo lasciammo cadere perché non era all’altezza delle nostre aspettative».

[Al di là dei sospetti di una pressione sovietica, evocati dall'ex premier Jovanovic nel dopoguerra, è un fatto che il SOE abbia inviato a Londra continui rapporti che parlavano di esplicito collaborazionismo cetnico e di un D. Mihajlovic nella migliore delle ipotesi incapace di reprimerlo.
Secondo Randolph Churchill, che è stato membro di una missione presso Tito, i motivi dell’abbandono sono sostanzialmente tre:
- la potenza numerica dei partigiani, doppia rispetto ai cetnici, e la loro maggiore attitudine al combattimento;
- i rischi di una guerra civile nel dopoguerra (come avverrà in Grecia;
- "Benché non vi siano state prove che Mihajlovic avesse mai collaborato con i tedeschi personalmente, esistono delle prove che lo facevano alcuni ufficiali, più per simpatia verso i tedeschi che per paura dei partigiani di Tito";
Ancora più drastica è la posizione sovietica, da tempo convinta del «tradimento» di D. Mihajlovic ormai elencato nell'elenco dei collaborazionisti.]

Al fianco dei cetnici restano soltanto gli americani, sempreincalzati dall'ambasciatore Fotic e dal gruppo serbo-americano della rivista «Amerikanski Srbobran».
Tuttavia l'atteggiamento statuniotense è piuttosto vago, diviso tra chi sostiene la lealtà verso Tito (e Stalin, di conseguenza) e chi perora la causa anticomunista.
Alla fine si opta per un moderato coinvolgimento: la "politica cetnica" viene così confinata in alcuni settori dell'OSS e della U.S. Air Force.

BOSNIA

1944
Agosto
-

15, assieme al decreto per l’istituzione di un servizio di comunicazioni radio autonomo Ozna, Tito (Josip Broz) firma anche il decreto per la formazione del braccio armato dell’Ozna, il KNOJ (Korpus narodne odbrane - ).
In questo modo l’Ozna è dotata di un proprio esercito e una propria rete di comunicazioni che le permettono di operare su tutto il territorio nazionale in completa autonomia dai poteri civili e militari.
Essendo il KNOJ il braccio esecutivo e armato dell’Ozna, le prime formazioni KNOJ (compagnie e distaccamenti di difesa popolare) si sono formate già verso la fine del 1943 e agli inizi del 1944 in Bosnia ed Erzegovina, sotto il comando della «prima» Ozna.
L’Ozna fondata in questa estate è qualitativamente diversa.
Essa è uno strumento di controllo e repressione in vista dell’ingresso in Jugoslavia di grandi eserciti alleati che avrebbero potuto liberare il Paese anche senza il contributo militare delle forze di Tito (Josip Broz) i cui quadri più fidati stanno passando
all’Ozna.. Le azioni del KNOJ sono dirette da Tito (Josip Broz) in veste di "Commissario alal difesa popolare" a cui è subordinato il capo dell'Ozna Aleksandar Rankovic.
Le unità KNOJ si dispongono nelle zone di operazioni dove, come organo esecutivo dell’Ozna, eseguono arresti, perquisizioni, rastrellamenti, ecc. I compiti sono estremamente vari e spaziano dalla lotta a formazioni e bande sovversive e nemiche ad azioni di «pulizia» dei territori liberati e la cattura di disertori.
Le truppe scelte del KNOJ si occupano anche della protezione degli organi e delle istituzioni più importanti dello Stato (tra cui figurano anche i comandi dell’Ozna stessa).
Il KNOJ ha come modello le truppe NKVD, con organizzazione simile.
[In particolare a quelle dello SMERSH (SMERt' SHpionam - morte alle spie).]
Analogamente alle truppe del NKVD, sono incaricate del controllo e del pattugliamento dei confini terrestri e marittimi, dei porti e degli snodi ferroviari, nonché delle industrie militari.
Il KNOJ è organizzato come un Corpo d’Armata ma la sua area di competenza comprende tutto lo Stato. Gli uomini del KNOJ, ripartiti in piccole unità(plotoni), operano in seno ad ogni compagnia dell’esercito; una compagnia KNOJ opera all’interno di una divisione dell’esercito regolare. Le brigate KNOJ operano all’interno delle quattro armate jugoslave. La linea di comando e controllo del KNOJ, essendo dotata di una propria frequenza radio e di propri codici cifrati, è assolutamente autonoma rispetto a quella militare o civile. È alle dipendenze dirette del Comando Supremo (quindi di Tito (Josip Broz) e del capo dell'Ozna Aleksandar Rankovic); solo in casi eccezionali ne può disporre anche il locale capo provinciale dell’Ozna.
Le unità del KNOJ dispongono degli equipaggiamenti migliori e
sono considerate unità di elite, anche se si occupano soprattutto di arresti e «operazioni speciali» e solo in circostanze eccezionali (se costrette) partecipano direttamente ai combattimenti.
Tutti sono membri del Partito o della sua organizzazione giovanile SKOJ (Savez komunisticke omladine Jugoslavije -
); nei comandi delle unità KNOJ si trovano solo comunisti di vecchia data.
Tra i compiti del KNOJ figurano la lotta contro il nemico interno inteso nel modo più ampio possibile (gruppi di ex nemici, disertori, quinte colonne, spie), azioni di "pulizia di tutti i territori liberati", difesa dei confini e dei poteri centrali dello Stato e tutte le azioni di polizia ordinate dall’Ozna (arresti, perquisizioni, agguati, inseguimenti).
L’Ozna e il suo braccio armato KNOJ saranno fondamentali nel
consolidamento del potere comunista, ottenuto con il terrore e la coercizione di massa. Le esecuzioni saranno il compito principale delle unità KNOJ e saranno ordinate dall’Ozna.

[Dopo il decreto istitutivo, nella seconda metà dell'anno queste unità paramilitari confluiranno nelle prime brigate KNOJ.]

 

MACEDONIA
1948
Agosto

dal 1941 la parte jugoslava [dopo la seconda guerra balcanica (1913) il paese era stato diviso tra Serbia e Grecia, a danno della Bulgaria cui era stata riservata una parte minima del territorio] è stata divisa tra Albania, Bulgaria e Serbia ma nello stesso tempo si sono organizzati i primi gruppi partigiani, divisi in correnti filojugoslave e filobulgare;


1944
Agosto
CROAZIA
Ante Pavelic
(1941 10 apr-8 mag 1945)
dal 1941 gli ustaša hanno ottenuto la costituzione di uno stato croato indipendente, in realtà vassallo dei nazifascisti, sotto Aimone di Savoia-Aosta [Tomislav] lasciando però il potere effettivo nelle mani di Ante Pavelic;
il popolo croato tuttavia non ha accettato l'occupazione e si è schierato in maggioranza con i partigiani organizzati dal Partito comunista jugoslavo;
la lotta è accanita fino alla fine della guerra;
1944
Agosto

-
Il quartier generale della Croazia agli inizi di giugno 1943 nel villaggio di Crna Vlast, avamposto cetnico, si forma la prima «Compagnia PPK» (Protiv Pete Kolone) e successivamente nella regione della Banija, area di forte presenza cetnica se ne istituisce un’altra.
Nel corso della prima metà del 1944 vengono formate ancora 5 compagnie. Da queste compagnie PPK il 16 giugno 1944 viene formata la prima brigata Ozna ed entro il mese di agosto del 1944 vengono formate ancora altre 4 brigate, e così il 5 agosto 1944 si forma la prima divisione Ozna per la Croazia.
Dalle unità di questa divisione si forma il 20 agosto 1944 la (prima) 9. divisione (croata) KNOJ.


1944
Agosto
Governatorato del Montenegro
[da ottobre 1941, il Montenegro occupato è diventato protettorato italiano.]
-
1944
Agosto

le brigate Garibaldi, incorporate nell'esercito jugoslavo, continuano a combattere in condizioni pietose;
sei divisioni tedesche, in ritirata dalla Grecia, scatenano in tutto il Montenegro l’ultima offensiva e accerchiano tutte le forze partigiane jugoslave e italiane;
per venti giorni le zone di Bjelasica, di Sinjajevina, del massiccio del Durmitor, del Komarnica, del Javorak sono tutto un susseguirsi di sanguinosi combattimenti;
le residue tre brigate della div.ne italiana partigiana Garibaldi si distinguono nella lotta anti-nazista;
mentre la a prima brigata – decorata in seguito con la medaglia d’oro al valor militare – prosegue la sua attività nel Sangiaccato, le altre due brigate sono assegnate al presidio della costa della Dalmazia;


1944
Agosto
REPUBBLICA di ALBANIA
[da settembre 1943]
Presidente
-

1944
Agosto
dopo l'armistizio dell'Italia (8 set 1943) e l'occupazione tedesca, anche reparti italiani aderiscono al movimento di liberazione nazionale guidato da Enver Hoxha;



1944
Agosto
REGNO di GRECIA
(1935 - 1947)
Giorgio II
Albero genealogico
(Tatoi, Atene 1890 - Atene 1947)
primogenito di Costantino I re di Grecia e di Sofia di Hohenzollern;
1922-24, 1935-47, re di Grecia;


dall'Aprile 1941 il re ha lasciato ancora la Grecia ed è riparato dapprima a Creta e poi al Cairo e a Londra, dove ha formato un governo in esilio;


Dittatura militare
[filofascista]
-

1944
seconda guerra mondiale (1939-45):
Agosto

all'interno del paese la resistenza antifascista si sta organizzando intorno all'ELAS (Esercito di liberazione nazionale) a maggioranza comunista, cui i filomonarchici contrappongono la formazione minore dell'EAM;



1944
Agosto
REPUBBLICA di TURCHIA
(novembre 1923)
[dal 1925 la shari'a (vecchia legge religiosa islamica) è stata sostituita dai moderni codici, modellati su quelli europei.]
Presidente
della Repubblica
Ismet Inönü
(1938 - 1950)
Primo ministro
?
(1938 - ?)
-
Partito repubblicano del popolo
[partito unico]
1944
Agosto

seconda guerra mondiale (1939-45): la Turchia sposta un po' per volta le proprie simpatie verso gli alleati;




1944
Agosto
U.R.S.S.
(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
Segretario generale del PCUS
Stalin
(1922 apr - 1953)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.] - dal 21 giugno 1941 è sotto l'attacco tedesco -

Solo nel giugno 1941, dopo l'attacco di A. Hitler all'Unione sovietica, è iniziato il dialogo tra Chiesa ortodossa e Stato.

NKVD
(Narodnyi Komissariat Vnutrennic Del)
[Commissariato del popolo per gli affari interni]
Presidente
L.P. Berija
(1938 dic - gen 1946)
vice-presidente
Mekhlis
(1938 dic - gen 1946)
[Dal 3 febbraio 1941, l'NKVD (ex polizia politica sovietica), è stato sdoppiato e al suo fianco opera ora l'NKGB»
NKGB
(Narodnyi Komissariat Gosudarstvennoi Bezopasnosti)
[Commissariato del popolo per la sicurezza dello stato]
Commissario politico
V.N. Merkulov
(1941 feb - ?)
[con funzioni specifiche di polizia politica]
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Sergej
1943 set - set 1944)
1944
Agosto

-
Repubblica della Ceceno-Inguscezia
(repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa)

1944
Agosto
1944, repubblica autonoma creata nel 1936 all'interno della Repubblica Russa, viene ora disciolta;
[sarà ricostituita nel 1957.]

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)
presidente della repubblica
-
1944
Agosto
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1944
Agosto
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1944
Agosto
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)

1944
Agosto
-

- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1944
Agosto
-



1944
Agosto
REPUBBLICA POPOLARE d'UNGHERIA
(dal 16 novembre 1918)
Dopo il "patto di Monaco l'Ungheria ha ottenuto i distretti meridionali della Slovacchia e della Rutenia.
Dal 1938 ha sempre più peso il partito di estrema destra delle "croci frecciate" diretto da F. Szálasi che ha rivendicato le frontiere storiche anteriori al 1918 ed è vicino alla Germania hitleriana.
Il paese è retto da governi più o meno apertamente reazionari.

Reggente

Miklós Horthy von Nagybánya
(1920 mar - ott 1944)
[dal 1937 ha istituito di fatto una autocrazia conservatrice.]
Primo ministro
Döme Sztojay
(19 mar - 24 ago)
gen. Béla Lakatos
(25 ago - 15 ott)
Ministro degli Esteri
-
Ministro degli Interni
Andor Jaross
(1944 mar - ?)

1944
seconda guerra mondiale (1941-45): alleata con le potenze dell'Asse, è entrata nel conflitto.
Agosto
-





1944
Agosto
REGNO di ROMANIA
Michele I
Albero genealogico
(Sinaia, Valacchia 1921 - ?)
figlio del principe ereditario Carlo e di Elena di Grecia;
1927-30, re di Romania;
dal 1930 è ridiventato principe ereditario;
1940-47, re di Romania;


Conducator
Jon Antonescu
(1940 4 set - 23 ago 1944)

1944
Agosto
23
, come previsto, quando ormai le truppe sovietiche hanno incominciato a varcare la frontiera romena, contemporaneamente alla firma dell'armistizio, re Michele destituisce e fa arrestare
Jon Antonescu;
[Questi cade nel tranello della convocazione reale allo stesso modo che un anno prima B. Mussolini in Italia. Fatto prigioniero, sarà poi condannato a morte, per volere dei comunisti, come criminale di guerra, il 17 maggio 1946. La sentenza sarà eseguita il 1° giugno successivo.]
ora, se la Wehrmacht fosse sconfitta nel settore della Bessarabia, il re si sgancerebbe dall'Asse, la Romania si unirebbe agli Alleati e dichiarerebbe guerra alla Germania;
25, il re mette in esecuzione il suo progetto e le truppe tedesche restano in trappola;
31, il paese volta il fronte contro la Germania.
Occupata Bucarest, i russi arrestano e deportano il ministro Odenigo che non ha ancora presentato le credenziali, l'incaricato d'affari Triandafilo con le famiglie e l'altro personale della delegazione: di loro non si avrà più notizia.
Vengono deportati e fatti sparire anche i funzionari trovati a Sofia.



1944
Agosto
REGNO di BULGARIA

Simeon II

Albero genealogico
(16.06.1937 - ?)
secondogenito di Boris III di Sassonia-Coburgo-Saalfeld-Koháry e di Giovanna di Savoia (1907-2000);
1943-45, zar dei bulgari;
[sotto un consiglio di reggenti]
Primo ministro
Bogdan Filov
(? - ?)
1944
Agosto

seconda guerra mondiale (1939-45):
le truppe del 3° fronte di Ucraina dell'Armata Rossa si dirigono verso la frontiera romeno-bulgara, i capi bulgari provano a salvare la loro posizione proclamando la "neutralità" e ritirando dalla Serbia le proprie truppe d'occupazione; ma il Governo sovietico dichiara guerra alla Bulgaria e subito dopo le forze del 3° fronte di Ucraina dell'Armata Rossa avanzano attraverso la frontiera bulgara provocando nel paese una confusione generale;



 

1944
Agosto
STATO FRANCESE
-
[detto]
Regime di Vichy

(dal 10 Luglio 1940)
[nella zona della Francia non occupata]
III Repubblica
Capo di Stato

mar.llo Ph. Pétain
(1940 11 lug - 19 ago 1944)

Governo provvisorio
[1944 10 set - 22 gen 1947]
[Legge costituzionale del 1940]
Capo del Governo
P. Laval
V
(1942 18 apr - 19 ago 1944)
 
Interni
Affari Esteri
Informazione
Colonie
Jules Brévié
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Guerra
Eugène Bridoux
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Marina
Gabriel Auphan
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Aviazione
Jean-François Jannekeyn
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Finanze ed Economia nazionale
Pierre Cathala
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Agricoltura
Jacques Le Roy Ladurie
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Produzione industriale
Jean Bichelonne
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Approvigionamento
Max Bonnafous
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Lavoro
Hubert Lagardelle
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Educazione nazionale
Abel Bonnard
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Giustizia
Maurice Gabolde
(1943 26 mar - 20 ago 1944)
 
Famiglia e Sanità
Raymond Grasset
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Comunicazioni
Robert Gibrat
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
Ministro di Stato
Lucien Romier
(1942 18 apr - 20 ago 1944)
 
 
– collaborazionismo –
 

1944
Agosto
-

11, il mar.llo Ph. Pétain autorizza l'amm. Auphan a entrare in contatto con Charles de Gaulle per negoziare una "soluzione politica" che possa "prevenire la guerra civile" e salvaguardare il "principio di legittimità che io incarno";

12, P. Laval compie un tentativo di creare un'alternativa costituzionale a France libre; si presenta all'ospedale psichiatrico, vicino a Nancy, dove è confinato Édouard Herriot, ex presidente della Camera e segretario del Partito radicale; lo riporta con sé a Parigi inducendolo a convocare l'Assemblea nazionale, un'idea che ricorda il piano del mar.llo Ph. Pétain del novembre precedente;

16, i tedeschi arrestano di nuovo Édouard Herriot;

17, portato nella notte a Belfort, P. Laval si rifiuta di assumere le proprie funzioni di presidente del Consiglio;
finito nel vecchio castello degli Hohenzollern di Sigmaringen, con una corte fantasma, il mar.llo Ph. Pétain si rifiuta anche lui di esercitare le proprie funzioni di capo dello Stato;
soltanto Déat e Doriot cercano di emettere ordini a nome di un sedicente governo francese in esilio;
lo stesso giorno, il CGQJ (Commissariat général aux question juives - Commissariato generale per le questioni ebraiche) viene sciolto;
[Circa 2.500 persone sono state impiegate dal CGQJ tra il 1941 e il 1944.]

19-25, liberazione di Parigi;

La Liberazione avanza in un clima molto simile alla guerra civile.
Le esecuzioni immediate della Resistenza si mescolano a oscuri regolamenti di conti di ogni genere: i morti sono 8-9.000.
Nel corso delle successive epurazioni condotte con procedure più rispettose delle formalità, saranno processate 124.613 persone, il 76% delle quali verrà condannato;
circa 1.600 persone saranno giustiziate per tradimento o contatti con il nemico in tempo di guerra e più di 44.000 saranno condannate a una pena detentiva.
I funzionari pubblici radiati o retrocessi saranno 22-28.000.]

 

FRANCIA LIBERA
[Comitato Nazionale Francese]
Commissario
Emmanuel d'Astier de la Vigerie
(1943 9 nov - 10 set 1944)
Ministro degli Esteri
René Massigli
(1943 5 feb - 10 set 1944)
Commissario alle Finanze [del Comitato Francese di Liberazione Nazionale fino al 3 giu 1944]
Pierre Mendés France
(1943 9 nov - 4 set 1944)
Commissario alla Giustizia
[a Londra]
François de Menthon
(1943 4 set - 20 ago 1944)
 

1944
Agosto
9
, Missione Alsos, Samuel Goudsmith e alcuni membri della missione americana giungono a Rennes, occupando immediatamente gli edifici della Facoltà e iniziando a compulsare fascicoli e cataloghi;

lo stesso giorno, Algeri, con un'ordinanza il CFLN (Comité français de libération nationale) dichiara nulli gli atti dell' "autorità di fatto" (così viene definita Vichy);


25
, Samuel Goudsmith e Boris Pash (acquartierati all'hôtel Royal Monceau) incontrano al Collège de France F. Joliot-Curie ed i suoi colleghi;
la risposta alle loro domande è che finora i tedeschi hanno compiuto progressi piuttosto scarsi nel famoso "progetto dell'uranio" e sono assai lontani dal poter fabbricare un ordigno atomico; gli americani rimangono scettici;
al minimo allarme, i membri della missione attraversano Parigi dentro una vettura guidata da un emigrato russo, Leonida Capietchko: ma purtroppo anche altre informazioni di cui vengono in possesso si dimostrano alla fine delle autentiche fole oppure non riguardano affatto i problemi atomici.
Quando Bruxelles viene liberata, i capi dell'organizzazione si recano a controllare in loco i documenti dell'Union Minière ma scoprono che l'Auer Gesellschaft, una grande società chimica tedesca ha istituito a Parigi uno speciale ufficio diretto da un giovane chimico con il compito di localizzare tutti i depositi d'uranio esistenti in Europa; nella sede della compagnia Terres Rares (rilevata nel conflitto dall'Auer Gesellschaft) si scopre che il giovane chimico aveva spedito in Germania non solamente l'uranio ma pure tutta la riserva di torio in possesso della compagnia; vengono presto a sapere dagli impiegati della casa che il direttore degli uffici dell'Auer Gesellschaft era stato il dottor Jansen assistito da una segretaria belga, la signorina Ilse Hermanns, con la quale era fuggito; vengono a sapere che la segretaria abita a Eupen, una cittadina posta alla frontiera belgo-germanica appena caduta in mano amica;
quando il dottor Jansen e la signorina Ilse Hermanns, vengono condotti a Parigi dal col. Boris Pash, da alcuni documenti presenti in una valigia si viene a conoscenza di Hechingen; già nell'estate del 1943 frammenti d'informazione mettevano uniti i due paesi di Hechingen e Bisingen, nella Foresta Nera; una notizia di fonte svizzera menzionava che uno studioso elvetico, pronazista, avrebbe lavorato insieme con i tedeschi per mettere a punto un esplosivo mille volte più potente del TNT in un laboratorio segreto situato in un'officina tessile di Bisingen, nella Foresta Nera;
«segue settembre 1944»

 

Fonti:
. Francois-Georges Dreyfus, Histoire de Vichy (Paris 1990, Perrin);
[Poiché l'autore tenta di resuscitare le tesi dello "scudo" e del "doppio gioco" di Robert Aron, un tribunale sentenzierà che quest'opera è un plagio: in ogni caso l'utilizzazione tendenziosa dei dati ne fa un libro più polemico che scientifico.
Impegnato a destra, l'autore sarà membro dell'RPF dal novembre 1947 e non negherà il suo attaccamento alle idee golliste.]
. R.O. Paxton, Vichy (Milano 1999, Il Saggiatore);



1944
Agosto
REGNO dei PAESI BASSI

Guglielmina

Albero genealogico

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la regina e i suoi ministri si sono trasferiti in Inghilterra.
Con la conquista dell'Indonesia da parte dei giapponesi l'impero coliniale è stato annientato.]

Gauleiter
A.A. Mussert
(1942 - 1945)

1944
Agosto
II guerra mondiale;

16, Marco van Weede Jonkheer presenta a Pio XII le credenziali di Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario di Olanda;




1944
Agosto
REGNO del BELGIO

Leopoldo III

Albero genealogico

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi e il re è deportato in Germania; dal novembre 1941 l'unità paramilitare di L. Degrelle, "Legion Wallonie" che ha giurato fedeltà ad A. Hitler, svolge la sua attività contro i partigiani.]


1944
Agosto
II guerra mondiale:
-



1944
Agosto
Granducato di Lussemburgo

Charlotte di Nassau-Weilburg

Albero genealogico

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la sovrana e i ministri si sono rifugiati presso gli Alleati.]


1944
Agosto
II guerra mondiale:
avviato l'arruolamento dei giovani lussemburghesi nell'esercito tedesco, si sviluppa un forte movimento di resistenza;





1944
Agosto
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio VI
Albero genealogico

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
W. Churchill
conservatore
governo di coalizione
(1940 10 mag - 26 lug 1945)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir John Anderson
(1943 24 set - 26 lug 1945)
Segretari di Stato
Affari Esteri e Commonwealth
A.R. Eden
(1940 dic - lug 1945)
Dominions
-
Guerra
Produzione aeronautica
R.S. Cripps
(1942 - 1945)
Affari Interni
Informazioni
-
Lavoro
Ernest Bevin
(1940 - 1945)
Giustizia
Colonie
Commercio
Sanità
GRAN BRETAGNA

1944
Agosto

-

IRLANDA
Irlanda del Nord
1944
Agosto

-
Eire

1944
Agosto

, -



1944
Agosto
REGNO di DANIMARCA
Cristiano X
Albero genealogico

(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
continua a favorire l'evoluzione democratica del paese;
1919-44, re d'Islanda;
[rimane re dell'isola (fino alla proclamazione della repubblica nel 1944) anche se, staccatasi dalla Danimarca, si è costituita in stato sovrano.]

1944
Agosto

dal 1915 il paese ha una nuova costituzione che istituisce, fra l'altro, il nuovo sistema bicamerale ed estende il diritto di voto alle donne;

 

 

1944
Agosto
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
 

1944
Agosto



1944
Agosto
REGNO DI NORVEGIA
[dal 1905]
Haakon VII
Albero genealogico

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57
, re di Norvegia;

Presidente dei ministri
V. Quisling
(1943 feb - mag 1945)
Reichskommissar
Josef Terboven
(1943 feb - mag 1945)
1944
Agosto
-


1944
Agosto
REGNO di SVEZIA
Gustavo V
Albero genealogico

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

1944
Agosto
-


1944
Agosto
FINLANDIA
[Repubblica parlamentare]
1944
Agosto

-




1944
Agosto
REPUBLICA PORTÚGUESA
[Estado Novo]
Presidente
del consiglio
Antonio de Oliveira Salazar
(1932-68)
[unico detentore del potere reale]
unico partito legalmente funzionante: Unione nazionale
1944
Agosto

legato al regime di F. Franco Bahamonde [el Caudillo] con il cosiddetto "patto iberico", nonostante le sue simpatie per le potenze dell'asse tiene il paese fuori dalla II guerra mondiale;



1944
Agosto
SPAGNA
Presidente
del Consiglio
F. Franco Bahamonde
[el Caudillo]
(1938 30 gen - 9 giu 1973)
Ministro de la Gubernación
(ex Ordine Pubblico e Interno)
-
Ministro degli Esteri
-
(? - ?)
Ministro del Lavoro
José Antonio Giròn de Velasco
(1941 gen - gen 1957)
1944
Agosto

-
don Juan
Albero genealogico

(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;

1944
Agosto

-





RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[dal 1° dicembre 1943]
o Repubblica di Salò
[avendo come sede Salò, sul lago di Garda]
Presidente
del Consiglio
[Consiglio dei Ministri: Bogliaco, Villa Bettini]
B. Mussolini
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[Risiede con la famiglia a Gargnano, Villa Feltrinelli;
ufficio e segreteria particolare: Gargnano, villa delle Orsoline]

Sottosegretario alla presidenza F.M. Barracu
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Segretario particolare Giovanni Dolfin
Interno
[Maderno]
avv. G. Buffarini Guidi
(1943 23 set - 21 feb 1945)
Sottosegretario Paolo Zerbino
(1944 7 mag - 22 feb 1945)
Capo della Polizia Tullio Tamburini
Prefetto di Milano Mario Bassi
Difesa
[fra Desenzano e Salò (villa Omodei) e a Cremona]
mar.llo R. Graziani
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Forze armate
-
Capo di gabinetto di Rodolfo Graziani Vittorio Magno Bocca
Capo della segreteria militare del Ministero
Rosario Sorrentino
Esercito
Sottosegretario Umberto Giglio
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Carlo Emanuele Basile
(1944 25 giu - 25 apr 1945)
Segretario generale Emilio Canevari
Capo di stato maggiore gen. Archimede Mischi
cte dei carabinieri
Aeronautica
Sottosegretario Manlio Molfese
(1944 26 lug - 26 nov 1944)
[ad interim]
Marina
[Vicenza, Palazzo Thiene, fino al 14 mag 1944]
Sottosegretario amm. Giuseppe Sparzani
(1944 15 feb - 21 feb 1945)
Responsabile del CCIV Comando militare regionale (Trieste) generale di corpo d'armata
Giovanni Esposito
Responsabile del CCX Comando militare regionale (Alessandria) generale di corpo d'armata
Luigi Jallà
Responsabile del CC Comando militare regionale (Roma) generale
Federico Macrì
Capo di stato maggiore del CCI Comando militare regionale (Firenze) maggiore
Giuseppe Magini
Responsabile del XXIX Comando militare provinciale (Treviso) colonnello
Giorgio Milazzo
Responsabile del CCVI Comando militare regionale (Torino) e poi capo della polizia della RSI generale di divisione
Renzo Montagna
Affari Esteri
[Salò]
Sottosegretario Serafino Mazzolini
(1943 23 set - 23 feb 1945)
Ambasciatore a Berlino Filippo Anfuso
(1943 23 set - 26 mar 1945)
Economia Corporativa
[Verona]
Angelo Tarchi
(1944 1° gen - 25 apr 1945)
Finanze
scambi e valute
[?]
prof. D. Pellegrini-Giampietro
(1943 23 set - 25 apr 1945)v
Sottosegretario Carlo Fabrizi
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[del. Prezzi]
Agricoltura e Foreste
[Treviso poi S. Pellegrino]
dr. Edoardo Moroni
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Lavori pubblici
[Venezia]
Ruggero Romano
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Giustizia
[Cremona poi Brescia]
Piero Pisenti
(1943 5 nov - 25 apr 1945)
Cultura popolare
(Minculpop!)
[Salò, Villa Omodei]
dr. Fernando Mezzasoma
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Sottosegretario Alfredo Cucco
(1944 29 feb - 25 apr 1945)
Comunicazioni
Augusto Liverani
(1943 6 ott - 25 apr 1945)
Educazione nazionale
[Padova]
prof. Carlo Alberto Biggini
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Lavoro
Giuseppe Spinelli
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Attività Statali
Renato Ricci
(1943 23 set - 25 apr 1945)

Commissariato nazionale del lavoro della RSI

Ernesto Marchiandi
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[responsabile, sindacalista fascista]
-

Pfr (Partito fascista repubblicano)
[Partito unico, di struttura simile al Pnf (Partito nazionale fascista)]

- Segretario: A. Pavolini (1943 set - 25 apr 1945);
- vice-segretario: Giuseppe Pizzirani (1943 set - ?);
- comandante generale della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana): R. Ricci (1943 5 nov - 25 apr 1945)

Brigate Nere
(braccio armato del Pfr)

- Segretario del Pfr: A. Pavolini.
- Addetto al segretario: magg. Puccio Pucci.
- Capo di S.M.: col. Eduardo Facdouelle.

n. Sede nome com.te note
I
Torino
"Ather Capelli"
Giuseppe Solaro
Ather Capelli, condirettore della «Gazzetta del popolo» (Torino) durante la RSI.
II
Alessandria
"Attilio Prato"
Carlo Valassina
Attilio Prato, segretario del Pfr di Sezzadio (Alessandria).
III
Aosta
"Emilio Picot"
ing. Giuseppe Berio
IV
Asti
"Luigi Viale"
Umberto Sacchero
V
VI
Novara
"Augusto Cristina"
Stefano Dongo
Augusto Cristina, mutilato fascista.
VII
Vercelli
"Bruno Ponzecchi"
Gaspare Bertozzi
Bruno Ponzecchi, segretario del Pfr di Ponzone Trivero (Vercelli).
VIII
Milano
"Aldo Resega"
Vincenzo Costa
Aldo Resega, commissario federale del Pfr di Milano.
Nato dal Reggimento federale "Carroccio" costituito all'inizio di giugno dal commissario federale Vincenzo Costa "per la difesa delle vite e delle case dei fascisti" dagli attacchi dei GAP milanesi.
Secondo il comandante Vincenzo Costa gli squadristi sono 1.500 divisi in due battaglioni, uno in città e uno in provincia. Le 11 sedi rionali di Milano e le dieci sedi capo-zona della provincia sono diventate "comandi di compagnia".
IX
Bergamo
"Giuseppe Cortesi"
Angelo Berizzi
X
XI
XII
Cremona
"Augusto Felisari"
? Cerchiari
XIII
Mantova
"Marcello Turchetti"
Stefano Motta
XIV
Pavia
"Alberto Alfieri"
Dante Cattaneo
Alberto Alfieri, colonnello dell'aeronautica, comandante del "Battaglione di Sicurezza" fascista della provincia di Pavia.
Il capo di stato maggiore è il tenente colonnello Arturo Bianchi, già squadrista.
XV
XVI
Varese
"Dante Gervasini"
Renzo Migliorini
XVII
Venezia
"Bartolomeo Az[z]ara"
Pio Leoni
Si verifica un serio contrasto fra il commissario federale Pio Leoni e il fiduciario del partito, Gay, degenerato in aspra discussione con vie di fatto.
XVIII
XIX
Rovigo
"Romolo Gori"
Anteo Zamboni
XX
Treviso
"Francesco Cappellini"
Romano Munari
XXI
Verona
"Stefano Rizzardi"
Luigi Sioli
XXII
XXIII
Bologna
"Eugenio Facchini"
Pietro Torri
Eugenio Facchini, commissario federale del Pfr di Bologna.
XXIV
Ferrara
"Igino Ghisellini"
Arnaldo Rosi
Igino Ghisellini, commissario federale del Pfr di Ferrara.
XXV
XXVI

XXVII
XXVIII
Piacenza
"Pippo Astorri"
Alberto Graziani
XXIX
Ravenna
ing. Pietro Montanari
XXX
Reggio Emilia
"Umberto Rosi"
Armando Wender
XXXI
Genova
"Silvio Parodi"
Livio Faloppa
Silvio Parodi, generale della GNR, commissario prefettizio al comune di Genova durante la RSI.
XXXII
Imperia
"Antonio Padoan"
Mario Massina
Antonio Padoan, sacerdote, appartenente al movimento fascista "Crociata italica" che, con decine di migliaia di tesserati, ha il suo settimanale omonimo «Crociata Italica» che raggiunge 150 mila copie ed è stampato da don Tullio Calcagno, già parroco di Terni.
[Quest'ultimo, essendo appoggiato da R. Farinacci la cui lotta contro il Vaticano e contro il clero nemico del fascismo e del nazismo dà sovente in eccessi sgraditi ai cattolici, viene prima sospeso a divinis e più tardi scomunicato.]
Altro giornale favorevole alla R.S.I. è «L'Italia cattolica» stampato a Milano. 
XXXIII
La Spezia
"Tullio Bertoni"
Luigi Bertozzi
XXXIV
Savona
"Giovanni Briatore"
Mario D'Agostino
Giovanni Briatore, ispettore federale del Pfr di Savona.
Cappellano delle Brigate Nere: padre Eusebio [Eugenio Zappaterreni], dell'Ordine dei francescani minori conventuali di San Francesco.


1944

Tra i primi di giugno, inizio dell'espansione partigiana, e il mese di settembre, inizio dei grandi rastrellamenti autunnali, le zone libere raggiungono la ventina:

ZONE LIBERE PARTIGIANE
PIEMONTE
Valli: Stura, Vermegnana, Grana, Gesso, Maira, Varaita, di Lanzo, di Camporcher, di Cogne e Valsanvaranche;
Le Langhe: con Alba, l'Astigiano, la Valsesia e l'Ossola.
LIGURIA
Torriglia e la fascia appenninica fra Savona e Sanremo.
LOMBARDIA
Oltrepò pavese.
EMILIA CENTRALE
Montefiorino, Valli del Ceno e del Taro.
VENETO
Altopiano del Cansiglio.
ALTO FRIULI
CARNIA
[Costituzione ed attività degli organi del potere democratico in zone liberate. Raccolta stampata a cura dell'Ufficio storico della Presidenza del Consiglio, Roma 1945;
Documenti sulle zone partigiane libere nell'Italia del Nord, in Rinascita, pp. 268-271;
Maresciallo Kesselring, Memorie di guerra, Milano 1950, pp. 254-255.



Agosto

L'ultima speranza di Salò sono i 57.000 uomini che sono raccolti nei campi di addestramento in Germania, a Heuberg, a Senne Lager, a Grafenwohr, a Munzingen:
- 13.100 sono ex prigionieri dell'8 settembre che hanno aderito alla RSI per debolezza fisica, per tornare in Italia e darsi alla macchia, e, anche, per fede fascista;
- 44.398, gli altri, vengono dall'Italia.
Ci sono dei volontari, ma, nella grandissima maggioranza, la forza è costituita da precettati con le leve e i richiami di novembre e febbraio, da renitenti catturati, anche da partigiani rastrellati e "perdonati", quasi tutti giovani di 19, 20 21 anni.
Le prime divisioni ad arrivare sono:
- "Monte Rosa":
Partita il 20 luglio da Munzingen, la IV divisione alpina ha circa 19.000 uomini, compresi 650 ufficiali. La comanda il generale di brigata M. Carloni; il ten.col. Teodoro Anela è il capo di S.M.;
si schiera sulla riviera ligure di levante, fra Nervi e Levanto, estendendosi poi in profondità nel Piacentino e nel Parmense;
- "San Marco":
Partita da Grafenwohr, la III divisione fanteria di marina ha circa 14.000 uomini: ca 500 ufficiali e militi di una legione di Camicie Nere fuggiti l'8 settembre dalla Grecia, 1.800 volontari proenienti dalla X Mas del principe J.V. Borghese, e il resto reclute e richiamati.
Li comanda il gen.brg. Aldo Princivalle;
si attesta sull'intera riviera ligure di ponente, lungo un fronte di 90 km, con qualche reparto nell'Acquese.
Ci sono le prime diserzioni
(peraltro già iniziate durante il viaggio in treno, ancora prima dell'arrivo sul fronte anti-partigiano).
3
, nella «Gazzetta Ufficiale d'Italia» è pubblicato (oltre un mese dopo) il decreto legislativo del Duce, emanato il 30 giugno, sulla "Costituzione del corpo ausiliario delle squadre d'azione di Camicie Nere".
Dopo aver richiamato il decreto del 23 gennaio 1944 che attribuiva personalità giuridica al Pfr come "milizia civile al servizio della Repubblica Sociale Italiana" la nuova legge dà veste legale all'ordine firmato da B. Mussolini.
Il decreto aggiunge:
- art. 2, il "Ministro Segretario del Partito" è il comandante del nuovo corpo;
- art. 6, gli appartenenti alle squadre d'azione dell'ottobre 1943 poi passati alle forze armate, alla GNR e alla polizia possono chiedere di essere trasferiti nelle Brigate Nere;
ufficiali e sottufficiali delle forze armate, della GNR della polizia, purché iscrtti al partito, possono essere spostati d'autorità nel nuovo corpo;
- art. 8, ciascuna Brigata Nera porterà il nome di un caduto per la causa del fascismo repubblicano;
- art. 9, il servizio prestato nelle Brigate Nere verrà considerato, a tutti gli effetti, come servizio militare.
È l'atto di nascita del nuovo squadrismo.

, il Soe (Special Operations Executive) di Berna, dopo aver avuto notizie precise sui partigiani comunisti, detta a E. Sogno la linea di condotta. Così scrivono da Berna gli agenti inglesi:
«Abbiamo discusso con Sogno la questione delle Brigate Garibaldi.
A suo dire, la dirigenza del Pci è seria e patriottica. Oltre agli elementi di fede comunista, le brigate includono molti leader genuinamente militari, che stanno facendo un ottimo laovro.
Abbiamo fatto presente a Sogno le difficoltà create dagli infiltrati comunisti nelle Marche.
Ha replicato che si tratta di un'area in cui non si registra un controllo effettivo
[da parte delle formazioni comuniste].
I nostri rapporti del 25 luglio affrontano ampiamente il tema delle ingerenze comuniste nell'area di Macerata, che si sono verificate contro la volontà dei leader partigiani locali e di gran parte dei combattenti. Vi è il grave rischio che le medesime complicazioni possano verificarsi nelle zone in cui i comunisti tenteranno di assumere il controllo della situazione
».
La linea di condotta nei confronti dei combattenti comunisti, decisa a Berna tra E. Sogno e il Soe, non è però condivisa dai servizi americani. L'attegiamenot dell'OSS irrita e alalrma gli inglesi i quali si interrogano su coe reagire.
2, il Soe (Special Operations Executive) di Berna, riferisce a Londra:
«Sembra che l'Office of Strategic Services abbia adottato una strategia diversa. Gli americani puntano sia a procurarsi informazioni sia ad assistere la Resistenza. Di conseguenza elargiranno fondi a qualsiasi partito in grado di fornire loro notizie.
In specie, essi conferiscono maggiore importanza ai comunisti. Una nostra protesta avrebbe l'unico effetto di spingere ancor più Marchesi e i suoi uomini nelle braccia dell'OSS
».
[Concetto Marchesi, letterato siciliano, è uno dei canali attraverso i quali dialogano comunisti italiani e intelligence Usa.]
Il Foreign Office comincia ad essere seriamente allarmato dalla penetrazione sovietica nelle formazioni partigiane.
Gli inglesi affidano a E. Sogno un incarico di estrema delicatezza:
«Sogno sta costituendo un corpo speciale composto da 200 uomini, che dovrebbero agire da polizia, da organizzazione di sicurezza e per compiere azioni sul campo, agli ordini del Clnai.
Si tratta di elementi non appartenenti a partiti politici, scelti tra le migliori formazioni partigiane, Saranno utilizzati al momento dello scoppio della cris
», cioè dopo la resa dei nazifascisti, quando si arriverà al regolamento dei conti con le formazioni partigiane comuniste.
«Vi chiediamo quindi di paracadutare armi per questo corpo speciale (località 106). Per i telegrammi di questo tipo, usate il prefisso "Franchi"».
Tra gli uomini "scelti" della "Franchi" c'è E. Martini [Mauri], il cui odio nei confronti dei comunisti è tale che preoccupa persino gli uomini del Soe. Gli agenti di Berna riferiscono alla centrale di Londra:
«Il comandante Mauri ha ricevuto un gran numero di rifornimenti (via pacacadute). Per impedire che si scatenino gelosie tra le bande partigiane, sarebbe opportuno lanciare aiuti anche alle Brigate Garibaldi nell'area di Biella. Sarebbe inoltre auspicabile che Mauri sia istruito a condividere con le altre bande i rifornimenti ottenuti. Mauri è accusato di essere un reazionario e un militarista».

 

3-4, Montefiorino, evitato l'accerchiamento, i circa 8.000 partigiani si ritirano nella nuova zona di operazioni designata dal Comando, situata nel quadrilatero Fanano-Fellicarolo Monte Emiliano posto nell'alto Frignano a sud-est delle posizioni precedentemente occupate. Bilancio della battaglia:
- partigiani: 250 morti e un migliaio di sbandati e dispersi;
- tedeschi e fascisti: 1.860 (la stessa radio della Repubblica Sociale dichiara una perdita di 1.400 uomini).
[a.f.: Battaglia, in Storia della Resistenza italiana, riferendosi alle perdite nazifasciste scrive 2080 morti; il divario è spiegabile data la natura e la estensione del terreno nel quale si sono svolti i combattimenti e la mancanza di dati ufficiali controllati.]

In questa battaglia si trovano gli schemi e le situazioni che, in misura maggiore o minore, si ripeteranno per tutte le altre zone libere.

Riaperte alle comunicazioni le due importantissime arterie del Cerreto e dell'Abetone, il Comando tedesco, mentre l'avanzata alleata stagna attorno a Firenze e ai confini della Romagna e delle Marche, si preoccupa delle vallate del Cuneese che sbarrano le comunicazioni con il nuovo fronte che si sta creando nella Francia meridionale.

4, Castelbaldo (Padova), i tedeschi tornano per avvertire il parroco che se entro cinque giorni non verranno consegnate le armi lanciate dagli aerei alleati, daranno fuoco al paese. Solo l'intervento delle autorità religiose sul cap. Lembke impedisce la messa in atto della minaccia.
[Il giorno 7 la minaccia è revocata; nello stesso giorno la caserma dei carabinieri di Merlara viene saccheggiata e data alle fiamme. L'azione, non condivia da tutti i partigaini del luogo, provoca l'immediata reazione tedesca: chiusura dei negozi per otto giorni e coprifuoco; inoltre i tedeschi obbligano gli abitanti del paese a montare la guardia alla linea telefonica Merlara-Casale che è stata danneggiata.
Intanto, con l'appoggio della Federazione comunista di Padova, Giorgio Daissè continua a dirigere il 3° btg. garibaldino ma alcuni caposquadra cominciano a manifestare una certa diffidenza nei suoi confronti, soprattutto in seguito alla sua decisione di accogliere nella formazione con un ruolo di comando, Remo Vignato: un borghese della provincia di Verona, millanta un'esperienza nella bande partigiane di Parma.
Si verificano inoltre dei furti il cui responsabile, Zeno Rossin, presto individuato e processato dai capi delle squadre partigiane, viene condannato a morte per rapina e tradimento.
Considerando le conseguenze negative che potrebbe comportare per il movimento, l'esecuzione viene rinviata.



Ai primi del mese, un documento ufficiale della Repubblica Sociale, così identifica i tre "centri di gravità» del nuovo fronte partigiano:
a) il Monte Antola, ai confini delle province di Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia;
b) la zona di Tenda;
c) la zona Carnia-Cadore.

5, nel colloquio avuto con l'ambasciatore Kirk, il segretario generale del Ministero degli Esteri Prunas afferma la necessità di una sollecita intesa fra l'Italia e la Jugoslavia.
Lo stesso giorno, con una serie di operazioni fulminee i tedeschi irrompono nelle stazioni, nei presidi, negli uffici dei comandi della GNR e prelevano gli ex carabinieri rimasti in servizio.
È una retata gigantesca.



9-10, B. Mussolini scrive a H. Göring di aver inviato nel Reich 7.600 carabinieri senza distinguere tra "volontari" o "rastrellati".
Milano, il CLNAI interviene una prima volta nei confronti degli industriali ammonendoli che «la difesa delle fabbriche è questione di importanza politica nazionale e come tale va risolta». Aggiunge ancora il documento che il CLNAI «è disposto a trattare con gli industriali solo a condizione che questi riconoscano esplicitamente l'autorità che ad esso compete di organizzare e dirigere la difesa delle fabbriche impegnandosi formalmente a non prendere iniziative di altro genere» e conclude con lo sconfessare ogni iniziativa particolare che risulti ispirata da «fini interessati» e sfugga all'onere di «impegni precisi». Questo primo appello non ha comunque il successo sperato.
Lo stesso giorno, a Piazzale Loreto, i gappisti fanno scoppiare delle bombe sotto due camion tedeschi fermi nella piazza; l'attentato non colpisce alcun tedesco bensì una decina di cittadini ivi passanti; i tedeschi prelevano lo stesso per rappresaglia da san Vittore quindici prigionieri (tra cui tre noti comunisti: Fogagnolo, Temoli e Casiraghi) e li fanno fucilare da un plotone della BN Ettore Muti, lasciando poi i cadaveri esposti nella piazza.
Molto colpito dal tragico evento e intervenuto subito per sventare la sciagura, B. Mussolini ha ottenuto unicamente la grazia per tre ostaggi.
Ad Apollonio dice: «Il sangue di piazzale Loreto lo pagheremo molto caro».
Il prefetto Parini si dimette in segno di protesta.



11, Val Posina (Alpi venete), una div.ne di SS tedesche, rafforzata dalla BN Tagliamento, attacca le posizioni partigiane conquistandole e dando fuoco al paese.
Cansiglio, contemporaneamente, spezzato tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene lo schierameno della Nannetti, viene iniziato il rastrellamento del Cansiglio, nei cui boschi la resistenza si protrarrà disperata fino ai primi di settembre.
[Il bilancio della lunga battaglia sarà di duemila tedeschi tra morti e feriti.]
Lo stesso giorno W. Churchill arriva in Italia dove visita il fronte e si abbocca con Tito, con Subasjch e con Papandreu.

11-12, Val Cavallina (Bergamo), nella notte un aereo alleato paracaduta l'inviato del Governo di Roma, gen. R. Cadorna (che ha appena seguito un breve corso d'informazioni e di paracadutismo in un campo inglese).
[La scelta è stata frutto di lunghe e complesse trattative con il governo Bonomi ma, soprattutto, con i Comandi alleati sempre diffidenti nei confronti delle formazioni partigiane del Nord, controllate nella stragrande maggioranza dai partiti di sinistra che attraverso L. Longo e F. Parri hanno anche una netta preponderanza in seno al Comando. Il nome del gen. Raffaele Cadorna – accettato anche dai partiti di sinistra – è stato proposto dallo stesso CLNAI, ma le funzioni che egli dovrebbe assumere in seno al Comando stesso sono già state previste, nel radiogramma del 25 giugno, come quelle di "consigliere militare". Su precise indicazioni del Comando alleato il Ministro della Guerra, senatore Casati, ha però mutato questa qualifica in quella di "comandante militare".
Questa questione, a prima vista solo formale, dimostra invece una sostanziale disparità di vedute circa la condotta della lotta partigiana:
- secondo i Comandi alleati essa va contenuta e limitata entro schemi strettamente militari e nel quadro strategico e tattico dei Comandi stessi;
- secondo il CLNAI e, più risolutamente, i tre partiti di sinistra (PSIUP, PCI e P. d'Azione) ha i caratteri autonomi e spiccatamente politici.
[Questa duplicità di investiture sarà causa di lunghe polemiche e di una crisi che sarà risolta soltanto ai primi di novembre con una soluzione di compromesso.]

12, Folgaria, Malga Zonta, 15 partigiani e tre civili perdono la vita durante un combattimento con i tedeschi o vengono fucilati subito dopo la cattura.

12-13, accordo di Bolsena, W. Churchill, nel suo incontro con Tito, non conferma [si pensa] la promessa fatta a Pietro II Karagjorgjevic, cioè la frontiera dell'Isonzo, conclude infatti [come si saprà] con il gen. Alexander un accordo secondo cui gli jugoslavi, alla fine della guerra, non andranno più in là di Fiume e il resto della Giulia verrà occupato dalle forze alleate dell'A.M.G..
Gli americani sembrano, anche più degli inglesi, decisi a questa sistemazione provvisoria, specie dopo che mons. Santin, vescovo di Trieste, ha fatto pervenire al papa un documento da far inorridire: la lista dei proscritti giuliani, che gli jugoslavi devono internare, "infoibare" o fucilare appena occupata la Venezia Giulia. F.D. Roosevelt, ricevuto il documento, dà ordini precisi perché si proceda rigorosamente secondo l'accordo di Bolsena. Gli americani considerano infatti la provincia giuliana come "XII Region" dell'Italia e a Chianciano una scuola educa e prepara ufficiali americani alla sua futura amministrazione.

12, RASTRELLAMENTI: centinaia di vittime e di deportati sono il risultato delle rappresaglie in Versilia, a S. Anna, Valdicastello, Pero ed altri luoghi;
lo stesso giorno, sulle montagne del Piemonte, nelle prime azioni di rastrellamento operate dalle brigate nere, accompagnate da altri elementi della "X Mas" rimangono feriti A. Pavolini, J.V. Borghese, il federale di Brescia e il vicefederale di Torino, ma l'azione continua con severe perdite dei partigiani;
lo stesso giorno, Bovegno (Brescia), due SS rimangono feriti in uno scontro a fuoco con i partigiani a qualche chilometro a sud della cittadina; per rappresaglia vengono incendiate alcune case della località Aiale ed un uomo, scoperto appartenere alla Resistenza locale, viene fucilato. Poco dopo viene anche saccheggiato e bruciato parte dell'abitato di Magno, situato a breve distanza.

In quegli stessi giorni un gruppo di partigiani attivi nell'alta val Trompia entrò in contatto con il generale Luigi Masini e concordò con lui che si recasse in paese per costituire una Brigata Matteotti. L'appuntamento con l'ufficiale venne fissato per la sera del 15 agosto presso l'osteria di Cimavilla, a metà strada tra Bovegno Piano e Bovegno Castello.



13-14, nella notte la formazione distaccata dal nucleo originario delle bande GL effettua il duplice sabotaggo del ponte ferroviario e del tratto di rotabile a valle di Dalmazzo di Tenda, interrompendo per diversi giorni le comunicazioni tedesche proprio alla vigilia dello sbarco alleato sulle coste della Provenza.

14, decreto legislativo n. 469: "Passaggio della GNR nell'esercito nazionale repubblicano".
Art. 1 – La Guardia Nazionale Repubblicana entra a far parte come prima arma combattente nell'esercito nazionale repubblicano. I suoi attuali compiti di polizia cesseranno col 31 dicembre 1944-XXIII.
Art. 2 – Il ministro delle Forze Armate ha l'incarico, unitamente al comandante della Guardia Nazionale Repubblicana, di dare sollecita esecuzione a quanto è disposto nell'articolo precedentte.

[Questo decreto segna la fine dell'autonomia della GNR e il suo inserimento nell'esercito, sia pure in posizione di formale preminenza.]

15, dopo lo sbarco americano in Provenza, il Battaglione Tirano, ricostituito a Sondrio, in Valtellina, e incorporato nel 2° Rgt alpini della div.ne "Monte Rosa", viene inviato sul fronte delle Alpi occidentali nel settore del Monginevro;
15/16, Montagnana (Padova), nella notte, tramite i dirigenti padovani della Resistenza, i partigiani democristiani guidati da Mario Tognato, a cui si sono aggiunti quelli di Ospedaletto Euganeo, di Megliadino s. Fidenzio e di Megliadino S. Vitale, raccolgono una quarantina di casse di materiale bellico lanciato dagli aerei alleati. Grazie al nuovo equipaggiamento e disponibilità di armi, la formazione democristiana – poi battezzata brigata "Pierobon", guidata da Mario Tognato e Michele Salvini – può ora competere con le formazioni "Garibaldi". Purtroppo, un membro della brigata, Dino Pasotto [detto il Buelo], si è impadronito di 5 Sten rifiutandosi di consegnarli. Ciò creerà non pochi problemi.
Nello stesso giorno su muri di Este e degli altri centri della Bassa padovana compaiono avvisi a stampa che invitano tutti i cittadini dai 16 ai 60 anni a presentarisi alle autorità comunali per essere avviati a lavori non meglio specificati (la costruzione della linea fortificata lungo i pendii meridionali dei Colli Euganei progettata dall'Organizzazione Todt allo scopo di ostacolare l'avanzata delle truppe alleate).
15/16, Bovegno (Brescia), "eccidio di Bovegno": la "banda Sorlini", dipendente dall'UPI (Ufficio Politico Investigativo) della Questura Repubblicana di Brescia ma spesso al diretto servizio dei tedeschi. guidata da Ferruccio Sorlini, assassina 15 persone;

Le vittime
"eccidio di Bovegno"
[Bovegno (Brescia) 15-16 agosto 1944]

di Bovegno:
. Ariodante Coffanetti (Casaloldo 1905);
. Battista Facchini (1928);
. Giovanni Facchini (1884 † 31 agosto);
. Giovanni Gatta (1900);
. Giuseppe Gatta (1915);
. Giovanni Mazzoldi (1907);
. Maffeo Omodei (1894);
. Giuliano Tanghetti (1928);
. Isacco Tanghetti (1909);
. Giovanni Valentini (1912);
. Luigi Vivenzi (1897);


. Luigi Vecchi (1896), di Brescia;
. Aldo Vezzoli (1910), di Brescia;
. Giuseppe La Paglia (1895), di Caltanissetta;
- 17 agosto, l'arciprete Bertoli insieme al vescovo Tredici si reca al comando tedesco di Mompiano per chiedere di risparmiare il paese. I comandi nazisti assicurano che nessun'altra azione militare avrebbe colpito il paese. Il giorno stesso si celebrano a Bovegno i funerali delle vittime dell'eccidio.
- 31 agosto, muore a Tavernole sul Mella Giovanni Facchini, ferito durante la sparatoria nella piazzetta di Cimavilla.
- 1945, 27 luglio, Brescia, presso la Corte d'Assise Straordinaria si apre il processo contro Ferruccio Sorlini;
28 luglio, Ferruccio Sorlini viene ucciso in aula dal carabiniere Giuseppe Barattioli;
- 1948, 9 novembre, Bologna, alla Corte d'Assise si apre il processo contro 19 componenti della "banda Sorlini". Di questi solo 7:
. Giovanni Beltracchi,
. Lino Carpinali,
. Eugenio Castellini (latitante),
. Giovanni Cavagnis (fuggito in Argentina),
. Giuseppe Glisenti,
. Franco Persevalli,
. Mario Serioli (latitante),
sono accusati di aver preso parte all'eccidio.
- 1949, 12 gennaio, Bologna, chiusura del processo: solo Eugenio Castellini unico riconosciuto colpevole di aver partecipato all'eccidio, viene condannato a trent'anni di reclusione.
Gli altri 6 imputati sono assolti o condannati per altri reati.



16,
Savona
, viene fucilata una donna, Ines Negri, «responsabile di diffusione di manifestini sovversivi e di incitamento alla diserzione di soldati della divisione "San Marco"».

Milano, val Feltre, un maresciallo cade vittima di un attentato; pochi giorni prima la stessa sorte è toccata a un capitano della GNR.
Alcuni giorni dopo il col. Rauff, comandante delle SS, pubblica un comunicato in cui spiega che dopo i fatti citati, i "fuorilegge" hanno compiuto un nuovo sanguinoso attentato servendosi di alcuni bambini per deporre un ordigno esplosivo nelle vicinanze di innocenti infermiere della Croce Rossa causando la morte di due di loro; il giorno dopo saranno fucilati venti "banditi".
Il cardinale Schuster chiede la grazia; il nuovo prefetto Bassi, riuscite vane le sue pratiche, invoca l'aiuto di B. Mussolini che gli ordina di dire ai comandanti di Milano che si opporrà con tutti i mezzi alla fucilazione.
Interviene anche Möhlhausen che, dopo aver conferito con le autorità milanesi, si mette in comunicazione con R. von Rahn e con K. Wolff.
Un po' per accontentare il Duce, un po' per merito dell'ambasciata tedesca, l'esecuzione degli ostaggi viene revocata.

Padova, intanto, nella prima metà del mese, è operativa la formazione democristiana che prenderà il nome di Brigata "Pierobon", sotto la guida di Mario Tognato e Michele Salvini.


17,
Valle Stura di Demonte (Cuneo), percorsa sul fondo da un'eccellente rotabile che attraverso il Colle della Maddalena conDuce a Barcellonette e a Digne [primo obiettivo della offensiva alleata che muove sulle coste provenzali]: è ora l'obiettivo del primo attacco in forze alle zone libere del Cuneese.
All'offensiva condotta da una intera div.ne corazzata di granatieri tedeschi (la 90ª) si oppongono i 436 uomini della Brigata Rosselli cui è affidata la difesa della valle. Sbarrametni e interruzioni stradali ostacolano l'avanzata delle truppe tedesche.
Val Gesso (Cuneo), lo stesso giorno colonne tedesche muovono in forze per il rastrellamento della valle.

18, "Littorio": un militare viene fucilato per diserzione;

Genova, la Marina da guerra tedesca della città fa arrestare fulmineamente il capo del comando Marina della RSI, cte Carlo Ungheer Loewemberg, e il cte in seconda Alfredo Fellner, perquisisce i loro uffici, blocca i marinai che riesce a scovare in città, cattura anche il cte della Capitaneria di porto col. Silvio Fontanella.
[La spiegazione è la seguente: Carlo Ungheer Loewemberg, mano a mano che avanzano lungo la costa le forze francesi di Ch. de Gaulle e quelle alleate, nel timore di uno sbarco in Liguria, ha ordinato alla Capitaneria di porto di Sanremo di ripiegare, per non restare tagliata fuori. L'ordine è stato spedito attraverso un motociclista, mancando altri sistemi di comunicazione. Purtroppo è finito in mano ai tedeschi, che lo hanno interpretato come un abbandono del posto di fronte al nemico, come un tradmento.
Non si sa di quale abbandono di posto siano colpevoli quelli di Sanremo, che sono dei civili con funzioni ammministrative, e del cui ripiegamento Carlo Ungheer Loewemberg ha avvertito per iscritto, oltre alla Capitaneria di Genova, anche quelle di Savona e di Imperia, e il ministero della Marina mercantile. Ma i tedeschi non sentono ragioni.
Insieme con Carlo Ungheer Loewemberg, Alfredo Fellner e il col. Silvio Fontanella, le SS arrestano un ignaro guardiamarina di nome Cavallo, presente per caso nel loro uffico, e Merani, cte in seconda del col. Silvio Fontanella.
L'amm. Werner Loewisch, cte della Marina del Reich in Italia (già addetto militare in Italia prima della guerra) che ha il suo comando a Levico (Trento), avalla, senza consultarsi con nessuno, l'intera operazione. Fa processare la sera stessa gli ufficiali accusati di tradimento, senza tuttavia dare comunicazione degli avvenimenti al ministero della Difesa della RSI.
Costituito frettolosamente un tribunale di guerra, presieduto da Berlinghaus, cte tedesco della marina di Genova, segue la procedura tedesca e si applica il codice tedesco. Pure il difensore d'ufficio è tedesco che a malapena coprende qualche parola della lingua italiana.
ore 19:00-24:00, i cinque imputati compaiono davanti a questo tribunale. Alla fine le sentenze:
- di morte per il cte Carlo Ungheer Loewemberg e il cte in seconda Alfredo Fellner (fucilati alle ore 01:00 del giorno dopo, nel cortile sottostante);
- di assoluzione per Merani e Cavallo;
- di proscioglimento per il col. Silvio Fontanella con ordine di consegnarsi al comando Marina della RSI.
Gli ultimi tre vengono trasferiti nella caserma del porto di Sampierdarena dove incontrano altri arrestati di questi giorni: i marinai del Comando marina, quelli della Capitaneria, gli scritturali della Direzione marittima compresi gli impiegati civili, i marinai catturati nelle strade e nei locali pubblici, o presi nelle sedi dellla Marina dell'intera Liguria e fatti affluire in massa a Genova per ordine dell'amm. Werner Loewisch.
Nei giorni successivi gli ufficiali saranno rimessi in libertà, mentre gran parte dei militari e perfino due impiegati civili saranno deportati in Germania, a Stettino, con un convoglio speciale.
La reazione di Salò consisterà in formali proteste. L'amm. Werner Loewisch non subirà alcuna conseguenza. Come per un normale avvicendamento, il cte Carlo Ungheer Loewemberg sarà sostituito dal cte Andriani. A Genova arriverà una commissione d'indagine mandata dal ministero della Difesa della RSI agli ordini dell'amm. Mario Falangola e formata dai comandanti Paolo Vagliasindi e Agostini. Non si indagherà sull'operato dei tedeschi bensì su quello degli italiani, ossia delle vittime della rappresaglia. Si avrà notizia di un "personale e duro intervento di Mussolini su Doenitz" – così lo definirà l'amm. Giuseppe Sparzani – e di un minaccioso atteggiamento degli uomini della X Mas di J.V. Borghese, i quali hanno la loro base a La Spezia e sono numericamente più forti dei tedeschi. Forse proprio a questo particolare si deve se, almeno, le vedove dei due ufficiali assassinati otterranno un risarcimento e se le vittime avranno funerali con onori militari. Dell'anello prezioso rubato al cte Carlo Ungheer Loewemberg, ovviamente, nessuna traccia.]

Lo stesso giorno il ministero delle Forze Armate chiede alla GNR settemila uomini dei battaglioni giovanili da inserire nella difesa contraerea, ma R. Ricci risponde di no. R. Graziani rinnova la richiesta. R. Ricci rifiuta, litigano, fra i due corrono parole grosse.
Verso sera B. Mussolini convoca R. Ricci che rifiuta ancora di cedere i suoi uomini a R. Graziani. Il giorno dopo…

Brescia, i gapisti uccidono Osvaldo Sebastiani già segretario particolare di B. Mussolini.
Padova, Este, il cap. Lembke esercita un controllo ferreo e indiscusso; sa molte cose sulla brigata "Pierobon", grazie al doppio gioco di un partigiano badogliano, ma usa i guanti di velluto perché non vuole compromettere i buoni rapporti con l'autorità ecclesiastica. Sa però essere intransigente e spietato con i responsabili di atti che incrinano l'immagine di efficienza nella gestione dell'ordine. In questa logica rientra la fucilazione dei fratelli a Ponso Luigi Paluan [22enne] e Valentino Paluan [20enne], avveuta tra le mura del Collegio Vescovile, senza processo e senza conforti religiosi.

19, …dopo un dissidio tra R. Ricci e R. Graziani, B. Mussolini licenzia il primo ed assume personalmente il comando della GNR;
21, il capo di SM gen. Niccolò Nicchiarelli, comunica sul bollettino della GNR il seguente "movimento ufficiali": «Renato Ricci in data 20 agosto 1944-XXII, cessa a domanda da comandante della GNR e passa nella riserva. Il comando viene assunto dal Duce». Precisa inoltre che per ragioni di carattere strettamente personale il gen. R. Ricci ha chiesto, e ha ottenuto, di essere esonerato dall'incarico di comandante della GNR.
Dopo 11 mesi si conclude così l'operazione Milizia.
R. Ricci rimane quindi, ciò nonostante, a presiedere l'Opera Nazionale Balilla che con i suoi:
- 103.236 figli della lupa;
- 231.105 balilla,
- 222.591 piccole italiane,
- 42.999 giovani italiane,
- 47.230 avanguardisti,
è in fondo la più forte organizzazione politica della repubblica di Salò.
21, Valle Varaita (Cuneo), lo stesso giorno colonne tedesche muovono in forze per il rastrellamento della valle l'unica che, difesa da garibadini e giellisti, può respingere, dopo quattro giorni di durissimi combattimenti gli attacchi nemici, tanto da offrire rifugiio sicuro alle altre formazioni (operanti nella Valle Gesso e nella Valle Maira), che possono così sottrarsi alle manovre di annientamento.

Milano, in coincidenza con gli scioperi il CLNAI indirizza un più grave monito agli industriali:
«In un avvenire assai prossimo gli stabilimenti industriali dovranno sospendere la loro attività per un periodo che, data la difficile situazione in cui versa il Paese, è difficile oggi poter valutare. La classe dirigente industriale è pertanto chiamata a dare una prova di solidarietà umana e civile nei confronti delle masse operaie: oggi, mentre tanti degni figli d'Italia affrontano senza esitazione i disagi e i rischi della guerra partigiana, le persecuzioni e le sevizie della più ignobile genìa di aguzzini che la storia ricordi, gli industriali italiani non possono sottrarsi al loro dovere…»

23, il gen.brg. Aldo Princivalle, comandante della divisione "San Marco", messosi in urto con alcuni generali tedeschi:
. von Lieb, comandante della XXXIV div.ne germanica, confinante con la "San Marco";
. von Jahn, comandante del IV C.d'A. "Lombardia", da cui il generale dipende;
. von Alberti, responsabile del DVK (Deutsches Verbindungs-Kommando - il comando tedesco di collegamento) che controlla la "San Marco",
viene silurato e sostituito dal 54enne gen.brg. Amilcare Farina.
[Guiderà la divisione fino alla resa a Valenza (Alessandria) il 29 aprile 1945]
Intanto B. Mussolini fa annunciare che sarà costituita la prima divisione antiparacadustisti e antiaerea della Guardia: la "Etna", al comando del gen. Giuseppe Volante, destinata nelle intenzioni ad operare in Italia. Ad essa seguirà un'altra divisione, la "Vesuvio" (due tentativi falliti);



24, Colle della Maddalena (Cuneo) dopo sette giorni (dal giorno 17) di durissimi combattimenti e dopo aver sopportato ingenti perdite, le truppe tedesche possono raggiungere il colle: troppo tardi comunque per portare aiuto alle truppe impegnate in Provenza dall'offensiva alleata.
Per la prima volta il Comando germanico ammette ufficialmente di aver incontrato delle difficoltà, e nel bollettino del 25 agosto 1944 comunica: «Nella regione alpina franco-italiana nostre truppe, nonostante la tenace resistenza opposta dai terroristi, sono avanzate sulla strada dei passi verso occidente. Dopo dura lotta il passo della Maddalena è ritornato in nostro possesso



24, RASTRELLAMENTI: in Valsesia vengono uccisi 112 partigiani e 153 fatti prigionieri; i giornali pubblicano anche la notizia di 40 partigiani uccisi e 51 catturati in un'operazione nel bolognese; 43 si dicono uccisi in un rastrellamento a CaViola (Belluno) distrutta totalmente per rappresaglia. Nei dintorni di Bassano 14 partigiani presi dai tedeschi vengono fucilati; 30 della "banda del Grappa", colti a Carpenè, subiscono la stessa sorte.

24/25, Padova, sul margine più occidentale del Basso padovano, ai confini con la provincia di Verona, dove le bande si sono spostate dopo i fatti di Castelbaldo, la lotta si fa sempre più cruenta con perdite da ambo le parti.
I partigiani di Remo Vignato uccidono un giovane fascista di Marega ritenuto una spia al servizio di Valerio Valeri, comandante della brigata nera del Basso Veronese di stanza a Legnago.

25, il capo di S.M. della GNR, il ten.gen. Niccolò Nicchiarelli, che ormai sostituisce il silurato R. Ricci, dispone che dal 1° settembre tutti gli ufficiali, i sottufficiali, i graduati e i militi provenienti dall'Arma dei carabineri che ancora si trovano in Italia vengano dispensati dal servizio, collocati in congedo e trasferiti ai rispettivi distretti militari.
È in pratica l'espulsione dei carabinieri dalla GNR.

Valle Maira (Cuneo), lo stesso giorno colonne tedesche muovono in forze per il rastrellamento della valle.

Lo stesso giorno, ore 08:00, un colonnello della Luftwaffe, un certo Dietrich, ufficiale di collegamento con l'aviazione italiana, entra nell'ufficio del sottosegretario all'Aeronautica Manlio Molfese e gli dice che:
- in questo momento rappresentanti dell'aviazione germanica, con azione simultanea e coordinata, hanno occupato tutti i campi, i depositi, i magazzini e le caserme dell'aviazone repubblicana;
- detti rappresentanti hanno il compito di sciogliere l'aviazione italiana, compresi i reparti di volo combattenti e di indire, invece, l'arruolamento volontario dei nostri aviatori e del relativo personale aeronautico per una costituenda Legione italiana;
- questa legione saà inquadrata con la divisa tedesca nelle forze armate germaniche;
- gli altri uomini tutti, non aderenti alla legione, saranno trasferiti o in Germania o, se forniti di particolare competenza, assegnati ai reparti della contraerea;
- tutto questo è fatto d'accordo col duce».
B. Mussolini invece non ne sa niente e, appena avvertito dal sottosegretario, chiama A. Hitler e ottiene non solo che il provvedimento sia bloccato ma anche che il il mar.llo Manfred von Richtofen (da dove è partito sicuramente l'ordine dell'operazione) venga richiamato in Germania (in cambio, qualche tempo dopo, lui silurerà Manlio Molfese).
Intanto negli aeroporti succede il caos. Circondati dai tedeschi, e memori dell'8 settembre, la maggior parte degli aviatori si danno alla fuga, mentre solo pochissimi – convinti che si tratti davvero di una decisione del duce – accettano di arruolarsi con i tedeschi. Finalmente, saputo come sono andate le cose, i diciottomila sbandati rientrano ai reparti. I quattro italiani maggiormente indiziati di aver favorito l'operazione del mar.llo Manfred von Richtofen vengono cancellati dai ruoli dell'aeronautica.
In Italia, a comandare la Luftwaffe, A. Hitler manda il gen. Oswald von Pohl.

A conclusione di questo lungo ciclo di operazioni, nel corso delle quali il Comando tedesco ha impiegato due Div.ni oltre a reparti fascisti e a forti aliquote di artiglieria, due sole vallate restano libere – la Val Grana e la Varaita – mentre i due valichi di confine vengono ripresi dai tedeschi che hanno pagato a caro prezzo questo parziale successo.
La resistenza partigiana ha così ritardato l'iimmediato congiungimento con le forze germaniche in ritirata provenienti dalla Francia meridionale; inoltre tutte le formazioni hanno saputo tempestivamente sottrarsi all'annientamento.


26, Baveno (Novara), al Btg Redi si arrende il presidio tedesco.
27, Cannobio (Lago Maggiore), i partigiani della Piave conquistano il paese.

RASTRELLAMENTI: alla fine del mese, i rastrellamenti di alcune valli piemontesi (val Pellice, val Germanasca) hanno risultati disastrosi per i partigiani.
Fine agosto: rastrellamento Alta Valle del Cansiglio (Alpi Venete).
Due bollettini dei tedeschi confermano che, a fine agosto, nei rastrellamenti sono stati uccisi 2348 partigiani e parecchie centinaia catturati; erano sinceri?]

Milano diventa il rifugio provvisorio di tanti dei fascisti costretti a lasciare le loro province, a cominciare da quelle toscane, dall'avanzata degli anglo-americani;
sono presenti:
- GNR (GNR (Guardia nazionale repubblicana)): 3750 uomini;
- Brigata nera "Aldo Resega": 3000 squadristi;
- Legione "Ettore Muti": 1500 militi,
oltre a una ventina di polizie politiche, più che altro bande personali controllate da nessuna autorità.

Il CLNAI, malgrado la "equivoca" delega del governo Bonomi a «dirigere la guerra contro i tedeschi e i fascisti», delinea sempre più, dopo le inevitabili incertezze politiche e organizzative dei primi mesi, la sua funzone di organo di governo per l'Italia occupata.

Intanto, sbarcate il 15 agosto nella Francia meridionale, le truppe anglo-americane sono giunte sino alla frontiera di Ventimiglia in territorio italiano.
La flotta inglese continua a bombardare le città della Liguria, facendo temere uno sbarco. La R.S.I. è sempre più preoccupata.

28 AGOSTO 1944

In una lettera al presidente Roosevelt, Churchill scrive: « […] sono certo che l'arrivo di una potente armata a Trieste e nell'Istria fra quattro o cinque settimane avrebbe conseguenze che non si limiterebbero al campo strettamente militare […]».

Padova, durante un'azione di sabotaggio, Isidoro Saoncella [18enne] di Casale Scodosia muore fulminato da una scarica elettrica.
Una squadra partigiana, accerchiata dai nazifascisti, ingaggia uno scontro a fuoco nel corso del quale resta ucciso un tedesco.
Il duro rastrellamento che ne segue investe la zona del Fratta e provoca pesanti perdite tra i partigiani. Almeno due sono i morti e tre sono i prigionieri, tra cui Giuseppe Boggian [19enne] e Guido Facciolo [22enne], entrambi di Casale Scodosia. [Tutti e tre saranno fucilati per rappresaglia a S. Giovanni Ilarione il 3 settembre].



29 AGOSTO 1944

battaglia dell'Adriatico: gli inglesi devono impegnarsi a fondo; i polacchi, passato dopo aspra battaglia il Metauro, arrivano a Pesaro e la superano;


30 AGOSTO 1944

Padova, S. Salvaro di Urbana, le brigate nere attuano una vasta retata che si conclude con la cattura e la detenzione per alcune ore di decine di persone, compreso il parroco, mentre un paio di abitanti di Merlara sono deportati in Germania.
Secondo un rapporto della GNR che dà conto dell'aumento delle piccole bande armate, tra le più pericolose ne vengono segnalate due operanti nel Basso Padovano:
- 1ª - ca 300 elementi, la più grossa e più efficiente, opera nella zona di Montagnana ed è armata di mitre Beretta, fucili mitragiatori Breda, parabellum, Sten e bombe a mano.
Capi: un certo [Athos], primo comandante, e un certo [Doralice] non meglio identificato;
- 2ª - ca 200 elementi, formatasi da poco nella zona di Masi e scarsamente armata con pochi fucili da caccia e modello 91, nonché qualche mitra e bombe a mano.
Capi: n.r..


Lettera del CLNAI ai CLN regionali e provinciali per la costituzione di CLN periferici di fabbrica e di categoria.

Il CLNAI rileva che la delega dei poteri avuta da Roma si estende anche agli organi regionali e provinciali i quali devono però agire con iniziativa indipendente secondo le necessità. I C.L., nell'assumere il potere, perché questo non sembri scendere dall'alto, devono allargare la base delle Giunte con esponenti degli organi sindacali e di altre forze antifasciste. Agli ordini dei C.L. si dovrà costituire la Guardia Popolare per assicurare l'ordine pubblico.
Il Governo dà nuovamente all'ambasciatore a Mosca istruzioni di far presente ai russi il vivo desiderio del governo democratico di raggiungere intese dirette con la Jugoslavia.



31 AGOSTO 1944

Viene convocato il consiglio dei Ministri: il Duce pone in rilievo le condizioni di disagio in cui il Governo viene posto dalle continue interferenze dei troppi organi tedeschi; propone quindi di parlare chiaro ai tedeschi e per essi a R. von Rahn al quale porrà il dilemma: o il Govenro sarà posto in condizione di funzionare o il Governo si dimetterà.

Un comunicato dell' «Agenzia Stefani» precisa le perdite che, nella lotta contro i banditi, dal 1° gennaio al 31 agosto, la GNR ha avuto:
- 1.495 morti,
- 2.171 feriti,
oltre ai catturati (360 soltanto nel mese corrente)… e alle fughe.

Asti, i garibaldini delle formazioni astigiane liberano, senza colpo ferire, Nizza Monferrato, dove stabilisce il proprio comando la 98ª brigata "Martiri di Alessandria", e altre località della zona.

Nel frattempo B. Mussolini ha ricevuto un'ingiunzione dal feldmar.llo Kesselring di licenziare il ministro Giampietro Pellegrini accusato di sabotare le forze armate tedesche: il Duce ha rifiutao e protestato.
Continua è stata l'azione di Graziani, di Pisenti (coraggiosamente resistente all'azione degli stranieri e di Farinacci, che esigevano il giuramento dei magistrati), di Liverani, di Bassi, di Zerbino, di Basile per difendere contro la RUK di Leyers il macchinario delle fabbriche, facendosi appoggiare anche dalle masse operaie. Continua l'azione di Moroni per limitare l'esportazione del materiale zootecnico e dei prodotti agricoli. Invano si è tentato di impedire la manomissione di un'ingente quantità di platino della Montecatini che i tedeschi affermano di voler mettere al sicuro.

Bologna, i gappisti uccidono Mario Caliceni, Pappalardo e Allegretti della GNR, alcuni ufficiali dell'antiarea, Bondioli del «Resto del Carlino» e altri.
Genova, i gapisti uccidono il gen. Parodi, benefattore degli orfani di guerra.
Torino, sei gapisti vengono condannati a morte: i partigiani annunciano di averli vendicati fucilando venti prigionieri tedeschi.
Savona, come irsposa ad una rappresaglia subita, i gapisti fucilano altri cento ostaggi tedeschi e fascisti.
Padova, i gapisti uccidono il col. Fronteddu; viene vendicato con tre impiccagioni e sette fucilazioni.

Genova, Piero Caleffi e la moglie vengono arrestati e rinchiusi nel carcere genovese di Marassi. Dopo aver subito in Questura incessanti interrogatori e violenze fisiche (in particolare dal commissario Veneziani, obiettivo mancato dei GAP), saranno in seguito inviati nei campi di concentramento nazisti.
[Giornalista e politico, nel dopoguerra sarà senatore della Reubblica, vicepresidente del Senato e ricoprirà, come sottosegretario, diversi incarichi di governo.]

Lo stesso mese Decimo Vercesi, della 14ª B.N., viene ucciso con i fratelli Mario, Alfredo e Giuseppe.


[Renato Carli Ballola, La Resistenza armata, 1943-1945, Edizione del Gallo SpA, già Edizioni Avanti! Milano 1965.]


 


Regno d'Italia
1944
Agosto
- entrata in guerra a fianco della Germania il 10 Giugno 1940, ha firmato l'armistizio l'8 settembre 1943 -
Vittorio Emanuele III
Albero genealogico

(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;
dall'8 settembre 1943 ha abbandonato Roma con il governo e si è rifugiato a Brindisi rifiutando il consiglio, ormai unanime, di abdicare;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, su pressione dei partiti antifascisti del CLN e su consiglio delle potenze alleate nomina lugotenente generale del regno il figlio Umberto, lasciandogli tutti i poteri rappresentativi della monarchia;

Umberto di Savoia
Albero genealogico

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;
dopo la resa dell'Italia agli alleati (8 settembre 1943) gli anglo-americani non gli hanno consentito di assumere il comando del CIL (Corpo Italiano di Liberazione) che combatte contro i tedeschi;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, gli è stata affidata dal padre la luogotenenza del regno;

1946, re d'Italia (Umberto II);

 

  Periodo costituzionale transitorio
(1943 3 ago - 1° gen 1948)
Presidente del Senato Pietro Tomasi della Torretta
(1944 20 lug - 25 giu 1946)
   
Presidente
del Consiglio
I. Bonomi (PDL)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
II
[ex compagno di lista di Farinacci]
Sottosegretari
alla Presidenza
Sergio Fenaltea (P. d'Az.)
(1944 12 giu - giu 1945)
Giuseppe Spataro (Dc)
(18 giu - 12 dic)
[del. Stampa e informazione]
Interno
I. Bonomi (PDL)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Emilio Canevari (Psiup)
(18 giu - 12 dic)
Affari Esteri
I. Bonomi (PDL)
(20 lug - 12 dic)
[ad interim]
Sottosegretari Giovanni Visconti Venosta (Indip.)
(18 giu - 12 dic)
Renato Morelli (Pli)
(1944 18 giu - 13 lug 1946)
[per gli Italiani all'estero]
Africa Italiana
I. Bonomi (PDL)
(1944 20 lug - 21 giu 1945)
[ad interim]
Guerra
A. Casati (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
[ex ministro di B. Mussolini anche dopo l'assassinio di G. Matteotti]
Sottosegretari Mario Palermo (Pci)
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
Battista Oxilia (militare)
(3 lug - 12 dic)
Marina
amm. R. De Courten
(1943 27 lug - 14 lug 1946)
Sottosegretari Luigi Ramirez (P. d'Az.)
(28 dic - 12 dic)
Angelo Corsi (Psiup)
(20 lug - 12 dic)
[del. Marina mercantile]
Aeronautica
Pietro Piacentini (militare)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Carlo Scialoja (PDL)
(18 giu - 12 dic)
Tesoro
Marcello Soleri (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Antonio Manes (D. del L. PDl)
(18 giu - 12 dic)
Finanze
Stefano Siglienti (P. d'Az.)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Antonio Pesenti (Pci)
(22 apr - 12 dic)
Agricoltura e foreste
Fausto Gullo (Pci)
(1944 22 apr - 13 lug 1946)
[proprietario di parecchie terre]
Sottosegretari Gino Bergami (Tecnico-Pli)
(22 apr - 12 dic)
Industria, Commercio e Lavoro

Giovanni Gronchi (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)

Sottosegretari Guido Molinelli (Pci)
(18 giu - 12 dic)
[del. Industria e Commercio]
Mariano Costa (Psi)
(18 giu - 12 dic)
[del. Lavoro]
Lavori Pubblici
Pietro Mancini (Psiup)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Giuseppe Bruno (P. d'Az.)
(18 giu - 12 dic)
Grazia e Giustizia
U. Tupini (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Carlo Bassano (D. del L. o PDL)
(18 giu - 12 dic)
Stampa e Informazione
G. Spataro (Dc)
(12 giu - giu 1945)
sottosegretario
Comunicazioni
Francesco Cerabona (Dem. del L. - PDL)
(22 apr - 12 dic)
Sottosegretari Angelo Raffaele Jervolino (Dc)
(18 giu - 12 dic)
[del. Ferrovie]
ing.prof. Mario Fano
(1943 16 nov - 12 dic 1944)
[del. Poste e Telegrafi]
Pubblica Istruzione
Guido De Ruggiero (P. d'Az.)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Bernardo Mattarella (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Ministri senza portafoglio
Nicolò Carandini (Pli)
(27 lug - 12 dic)
Alto commissario per le sanzioni contro il fascismo
conte Carlo Sforza
(P. d'Az.-Indip.)
toscano
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
 
Giuseppe Saragat (Psiup)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
P. Togliatti [Ercoli]
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
 
Alberto Cianca (PdA)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
B. Meucci Ruini (PDL)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
Alcide De Gasperi (Dc)
(18 giu - 12 dic)

* Dopo l'8 settembre 1943 le Forze Armate Regie hanno cessato di esistere come forze libere nazionali essendosi arrese tutte senza condizioni per l'atto di resa firmato dal mar.llo P. Badoglio il 29 settembre a Malta.
I ministri delle forze armate successivi - scelti dagli anglo-americani - dopo la costituzione del ministero Bonomi non giurano fedeltà al re.

1944
Agosto
Dalla fine di luglio gli alleati stanno ormai stringendo sempre più il nodo attorno alla città di Firenze.
Ora, quando il Comando tedesco si pone in contatto col CLN per ottenere lo sgombero dell'Oltrarno e la previa assicurazione che le forze partigiane non interverranno ad ostacolare la ritirata dei suoi reparti e lo sgombero del materiale, il CLN dà risposta negativa.

3, Firenze, la div.ne "Arno" è a Fiesole, a Settignano, nei sobborghi di Firenze.
La 2ª brigata "Rosselli", sorpresa dai tedeschi al guado dell'Arno, viene decimata; muore tutto lo S.M.; il comandante Vittorio Barbieri, viene catturato e fucilato.
Intanto una compagnia della 3ª brigata "Rosselli" e una della garibaldina "Lanciotto" sono entrate di notte in città per dar man forte alle squadre cittadine.
La città è stata divisa in quattro zone, affidate ai Comandi comunista, azionista, socialista e democristiano. I comunisti sono i più numerosi, due terzi dei 2.800 uomini disponibili per l'insurrezione. Ma le armi difettano: ci sono 800 tra fucili e moschetti, una quarantina di mitra, 200 pistole.
Si muovono anche i liberali: Achille Mazzi ha messo in campo le prime squadre. I socialisti organizzano tardivamente una loro brigata "Bruno Buozzi". I democristiani rappresentano ben poco come forza militare, ma contano sull'appoggio della Curia e della città moderata. L'avanguardia intellettuale e laica azionista dà la sua inconfondibile impronta alla politica del CTLN.
Sono rimasti in città un migliaio di tedeschi comandati dal magg. Fuchs; ma il grosso è a pochi chilometri, sulle prime alture. Il magg. Fuchs ha l'ordine di ritardare con ogni mezzo l'avanzata alleata e inizia le distruzioni appena le avanguardie alleate raggiungono Empoli e San Casciano: saltano centrali elettriche e diciassette fra mulini e pastifici, viene completata la mina dei ponti.
In queste ore cruciali tre poteri si contendono la città: il tedesco, il CTLN e la Curia, cui fa capo il moderatismo cittadino. Assenti i fascisti: se restano duecento disperati – si faranno in parte massacrare come franchi tiratori – non esiste più una rappresentanza politica.
Un estremo tentativo di mediazione è compiuto dal card. Dalla Costa, dal rettore dell'Università e dal sovrintendente alle belle arti. Fa da interprete con il magg. Fuchs il console Wolff, uomo civile che si unisce alle preghiere degli italiani per risparmiare la distruzione dei quartieri centrali di Firenze. Il prefetto fascista è all'oscuro della trattativa, gli è bastato avere salva la vita scarcerando alcune centinaia di ostaggi.
Ogni trattativa è inutile: il magg. Fuchs ha l'ordine categorico di Kesselring di far saltare i ponti, e il CTLN non può in alcun modo mancare alla prova insurrezionale.

3-4, Firenze, saltano i ponti: viene risparmiato solo Ponte Vecchio ma viene sacrificato il quartiere antistante il ponte, fra i più antichi e intatti della Firenze dantesca.
Il ponte di Santa Trinità resiste alle cariche, ci vuole altro tritolo per piegarlo. I gruppi partigiani che vanno all'attacco per impedire la distruzione dei ponti della Carraia e della Vittoria sono ricacciati con serie perdite.
Evacuato il centro, il Comando tedesco con le sue truppe si attesta al di là del Mugnone, ai margini della periferia cittadina, da dove, con le artiglierie, possono battere le posizioni partigiane.
La città è divisa in due: duemila combattenti cittadini nella parte vecchia o della piazza della Signoria, ottocento a sud, oltr'Arno.



4, Firenze, per occupare la città gli alleati entrano nel quartiere dell'Oltrarno con l'intenzione di arrivare in città per la via più diretta, ossia superando Porta Romana per poi inoltrarsi lungo via dei Serragli, una strada stretta che conduce verso il ponte alla Carraia. Non varcano però il fiume perché i ponti sono stati fatti saltare dai tedeschi e per evitare il rischio di cadere sotto il fuoco dei cecchini che sparano dai tetti.
Tanto i tedeschi, quanto gli alleati, evitano d'impegnarsi dentro Firenze (già s'incolpano a vicenda dei danni) che viene dichiarata città aperta.

5, Firenze, sul Corriere alleato», organo ufficiale dell'AMG, appare la dichiarazione:
«Il tenente colonnello R.S. Rolph, nuovo commissario della provincia di Firenze per conto della Commissione alleata, ha espresso l'intenzione di lavorare a fianco del locale CLN sicuro che i suoi uomini sono bene accetti alla cittadinanza tutta e che se elezioni popolari dovessero aver luogo i cittadini confermerebbero il loro favorevole giudizio, dato lo splendido lavoro svolto dal Comitato per il benessere della popolazione nel periodo della occupazione tedesca e nei primi giorni della liberazione. In riconoscimento dell'eccellente lavoro svolto dai membri del Comitato, il Commissario ha dichiarato che preferirà trattare con essi gli affari cittadini piuttosto che con la locale aristocrazia che non ha fatto nulla per la città nell'attuale crisi».

6, Firenze, per l'ultima volta in Italia, gli inglesi tentano il disarmo immediato delle formazioni partigiane; garibaldini e giellisti oppongono un netto rifiuto, i partigiani della "Sinigaglia" mettono dei posti di blocco attorno ai loro accantonamenti facendo sapere agli Alleati: «Se venite per disarmarci spariamo».
Siamo a una svolta decisiva nei rapporti tra i vincitori e i ribelli: dalla collaborazione condizionata si passa alla guerra parallela.
Verso sera il magg. Fuchs concede alcune ore di tregua: i cittadini possono uscire dalle case per rifornirsi di acqua alle fontane. La stessa sera le comunicazioni fra l'una e l'altra riva dell'Arno sono ristabilite; il partigiano Enrico Fischer passa con un filo telefonico nella galleria superiore del Ponte Vecchio; dietro di lui una delegazione del CTLN di cui fa parte Ragghianti.
Per i fatti del giorno prima al di là del fiume c'è un'aria tesa.

7-8, Firenze, nella notte trova la morte Aligi Barducci [Potente], comandante della div.ne garibaldina "Arno": la baracca dove si trova, presso il convento di Santo Spirito, viene centrata da un obice tedesco.

8, Firenze, i partigiani della div.ne garibaldina "Arno", ormai priva del suo comandante, fanno piazza pulita dei franchi tiratori.

Prima dell'evacuazione di Firenze, la federazione dei fasci pubblica un manifesto in cui elenca chi ha già dato il proprio sangue per l'Italia e per l'Idea:
. Giovanni Gentile,
. Pietro Fusi,
. Gino Palmi,
. Gino Gobbi,
. Italo Inverni,
. Dante Bologna,
. Gioacchino Ballerini,
. don Alfonso Mannini,
e con loro altri cento e cento nuovi martiri…
La lotta tra i fascisti annidati sui tetti o nelle case e i partigiani dura parecchi giorni, accompagnata da improvvisi, sanguinari tribunali "del popolo".
I tedeschi, appoggiati sulle colline verso Fiesole, Settignano, Pratolino, monte Morello e asserragliati all'estrema periferia della città sostengono la resistenza fascista con puntate di carri armati e con fuoco di artiglierie che fanno molte vittime non solo tra i partigiani ma anche tra la popolazione.
Reparti angloamericani vengono quindi in aiuto dei partigiani e a poco a poco, combattendo coi tedeschi ancora a Rifredi, Campo di Marte, Careggi li costringono ad arretrare. Lo stesso giorno i tedeschi annunciano lo sganciamento da tutta la linea e la ritirata sulle posizioni appenniniche, svoltasi senza la minima pressione degli anglo-americani; anche il monte Pratomagno, sopra Pontassieve, lungamente difeso, viene abbandonato. Intanto, verso la metà del mese, il CIL (Corpo Italiano di Liberazione), dopo aver svolto alcune azioni sussidiarie nella zona di Sassoferrato, viene ritirato dal fronte e mandato a riposo dagli inglesi.
[La 210ª div.ne dell'Esercito ha prestato grandi servigi agli americani con 10 compagnie salmerie, che hanno fatto arrivare i loro muli dove i carri non potevano, e hanno avuto parecchi morti, con tre battaglioni di genieri (tutte con l'insegna della V Armata) e con tre reggimenti di fanteria (67°, 525° e 548°) lasciati al duro e servile lavoro di manovalanza.]

10-11, Firenze, la retroguardia del magg. Fuchs inizia lo sgombero.



11, Firenze, al mattino il Comando tedesco annuncia che, volendo «togliere al comando inglese anche l'ultimo pretesto per la distruzione sistematica della città aperta» ha ritirato le proprie truppe all'orlo settentrionale della città, sgombrando tutta la parte situata sulla riva destra dell'Arno.
Il CTLN che sta in via della Condotta ordina l'insurrezione generale, il Comando militare riunito in permanenza nella sede della società Larderello in piazza Strozzi lo trasmette ai reparti.
ore 06:45, dopo quattro anni di silenzio, la "Martinella" (il suono a martello della campana del Bargello di Palazzo Vecchio) chiama quindi i partigiani all'insurrezione e le squadre d'azione escono per dare la caccia agli ultimi tedeschi.
Si sviluppa subito una serie di combattimenti cittadini che hanno i loro epicentri alla Manifattura Tabacchi, alla stazione ferroviaria, al ponte del Pino e nell'isolato posto fra le vie Masaccio e Fra Bartolomeo.
Le formazioni cittadine che al mattino hanno guadato il fiume spostandosi sulla riva destra vengono rinforzate dalla div.ne garibaldina "Arno", dalle tre brigate "Rosselli" e dalla brigata "Bruno Buozzi".
Esse si trovano comunque in una posizione difficile tagliate dal Mugnone.
Il Comando della div.ne garibaldina "Arno" muta il nome della divisione in "Potente" e sta all'Hotel Baglioni.
Il CTLN che ora governa la città è a palazzo Riccardi.
Un distaccamento di partigiani occupa la sede del quotidiano «La Nazione», che prende il nome di «Nazione del popolo»; il sindaco Pieraccini, nominato dal CTLN, si insedia in Palazzo Vecchio; entra in funzione il servizio sanitario; le banche vengono presidiate, dirette dai nuovi amministratori di nomina ciellenistica.

12, il feldmar.llo A. Kesselring emette un bando contro i partigiani:
«…iniziare nella forma più energica azioni contro le bande armate dei ribelli… costituire una percentuale di ostaggi nelle località dove risultino esserci le bande armate… compiere atti di rappresaglia… impiccare nelle pubbliche piazze… rendere responsabili gli abitanti…».
Il CLNAI risponde:
«…sicuro interprete del popolo italiano, chiede che il nome di Kesselring venga iscritto quale responsabile primo di tali nefandezze… che se le minacce di Kesselring avranno esecuzione saranno prese tutte le opportune misure nei confronti dei tedeschi e dei loro "bravi" fascisti… ordina a tutti i cittadini, ed in particolare a coloro che agiscono in qualunque grado dell'amministrazione sottoposta all'invasore, di sabotare ed impedire in ogni modo possibile l'applicazione del bando di Kesselring
Eccidio di Sant'Anna di Stazzema
[Lucca]

1944
Agosto
[All'inizio del mese Sant'Anna di Stazzema viene qualificata dal comando tedesco come "zona bianca", ossia una località adatta ad accogliere sfollati: per questo la popolazione ha ora superato le mille unità. Inoltre, sempre in quei giorni, i partigiani hanno abbandonato la zona senza aver svolto operazioni militari di particolare entità contro i tedeschi.]

12, all'alba, i soldati tedeschi di tre compagnie della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS". comandata dal SS- Gruppenführer Max Simon con l'ausilio di alcuni collaborazionisti italiani della RSI, circondano l'abitato di Sant'Anna, una frazione di Stazzema (Lucca), mentre quelli di una quarta compagnia si attestano più a valle, sopra il paese di Valdicastello, per bloccare ogni via di fuga. Nonostante agli inizi del mese Sant'Anna fosse stata dichiarata zona bianca dai tedeschi, in grado cioè di accogliere popolazione civile sfollata, in poco più di tre ore sono massacrate 560 persone, tra cui molti bambini.
ore 07:00, il paese è circondato. Quando le SS giungono a Sant'Anna, gli uomini del paese si rifugiano nei boschi per non essere deportati, mentre donne, vecchi e bambini, sicuri che nulla sarebbe capitato loro in quanto civili inermi, restano nelle loro case.
In poco più di mezza giornata vengono uccisi centinaia di civili – di cui solo 350 potranno essere in seguito identificate; tra le vittime 65 sono bambini minori di 10 anni di età.
[Dai documenti tedeschi peraltro non sarà facile ricostruire con precisione gli eventi: in data 12 agosto 1944, il comando della 14ª Armata tedesca comunica l'effettuazione con pieno successo di un' "operazione contro le bande" da parte di reparti della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS". nella "zona 183", dove si trova il territorio del comune di S. Anna di Stazzema; l'ufficio informazioni del comando tedesco afferma che nell'operazione 270 "banditi" sono stati uccisi, 68 presi prigionieri e 208 "uomini sospetti" assegnati al lavoro coatto. Una successiva comunicazione dello stesso ufficio in data 13 agosto precisa che "altri 353 civili sospettati di connivenza con le bande" sono stati catturati, di cui 209 trasferiti nel campo di raccolta di Lucca.]

I nazisti rastrellano i civili, li chiudono nelle stalle o nelle cucine delle case, li uccidono con colpi di mitra, bombe a mano, colpi di rivoltella e altre modalità di stampo terroristico. La vittima più giovane, Anna Pardini, ha solo 20 giorni (23 luglio-12 agosto 1944). Gravemente ferita, la rinviene agonizzante la sorella maggiore Cesira Pardini (Medaglia d’Oro al Merito Civile) miracolosamente superstite, tra le braccia della madre ormai morta. Muore pochi giorni dopo nell'ospedale di Valdicastello.
Infine, incendi appiccati a più riprese causano ulteriori danni a cose e persone.

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- 1994, estate, Antonino Intelisano, procuratore militare di Roma, mentre cerca documentazione su Erich Priebke e Karl Hass, avvia un procedimento che porterà alla scoperta casuale, in uno scantinato della procura militare, di un armadio contenente 695 fascicoli «archiviati provvisoriamente», riguardanti crimini di guerra commessi da tedeschi e repubblichini. Tra questi viene trovata anche della documentazione relativa al massacro di Sant'Anna, per il quale verrà riaperta l'inchiesta che porterà a individuare alcuni dei responsabili.
Il procuratore militare di La Spezia Marco De Paolis (in seguito procuratore militare di Roma) grazie a indagini accurate riesce a individuare i responsabili di questo eccidio.

- 2003, su iniziativa parlamentare del deputato Carlo Carli e altri, con legge 15 maggio 2003, n. 107, viene istituita, ai sensi dell'art. 82 della Costituzione, una commissione parlamentare di inchiesta per indagare sulle anomale archiviazioni "provvisorie" e sull'occultamento dei 695 fascicoli (compresi quelli relativi alla strage di Sant'Anna di Stazzema) contenenti denunzie di crimini nazifascisti.

- 2004, 20 aprile, davanti ai giudici del Tribunale Militare di La Spezia viene celebrato un processo per i responsabili di questo crimine.
Poiché tra soldati e ufficiali gli imputati sarebbero centinaia, viene deciso di rinunciare a processare i soldati – esecutori materiali dell'eccidio – per processare solo gli ufficiali che di questo eccidio erano stati i veri responsabili, essendo stati loro a dare l'ordine del massacro.
Il Gup (Giudice dell'udienza preliminare) accoglie quindi la richiesta del procuratore militare Marco De Paolis di rinvio a giudizio per i tre ufficiali SS accusati di essere gli esecutori dell'eccidio.
Tra i militari tedeschi accusati:
. Gerhard Sommer, 83 anni, comandante della 7ª compagnia del II battaglione del 35º reggimento Grenadieren (facente parte della della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS";
. ufficiale Alfred Schöneberg, 83 anni,
. ufficiale Ludwig Heinrich Sonntag, 80 anni.
Per altre due SS, Werner Bruß, 84 anni, e Georg Rauch, 83 anni, è richiesto il non luogo a procedere, mentre per Heinrich Schendel, 82 anni, il Gup rinvia gli atti al pubblico ministero fissando il termine massimo di 5 mesi per ulteriori indagini.

- 2005, 22 giugno, il procuratore militare Marco De Paolis chiede la condanna all'ergastolo per 10 tra ex ufficiali e sottufficiali tedeschi.
Il tribunale militare di La Spezia accoglie la richiesta.
Al momento della sentenza i dieci sono tutti ultraottantenni.

- 2006, la sentenza viene confermata in Appello;
- 2007, 8 novembre, la sentenza viene ratificata in Cassazione; vengono confermati gli ergastoli all'ufficiale Gerhard Sommer e ai sottufficiali nazisti Georg Rauch e Karl Gropler.
La Cassazione si è espressa contro la richiesta di rifare il processo in quanto i soldati delle SS sentiti come testimoni dovevano essere considerati coimputati e quindi le loro testimonianze non valide. La sentenza rigetta questa tesi e conferma che l'eccidio è stato un atto terroristico premeditato.

- 2012, 1º ottobre, la Procura di Stoccarda archivia l'inchiesta per la strage nazista.
[L'organo giudiziario tedesco ha deciso l'archiviazione innanzitutto perché, secondo i magistrati, non sarebbe più possibile stabilire il numero esatto delle vittime: nella regione si trovavano anche numerosi rifugiati di guerra provenienti da altre zone. I reati di omicidio e concorso in omicidio per l'eccidio non sono prescritti; tuttavia, secondo la Procura tedesca, sarebbe stato necessario, per l'emissione di un atto di accusa, che venisse comprovata per ogni singolo imputato la sua partecipazione alla strage. E ciò non è stato ritenuto possibile dagli inquirenti tedeschi. Secondo la magistratura tedesca, inoltre, non sarebbe possibile accertare se la strage sia stata effettivamente un atto premeditato contro la popolazione civile, in quanto (sempre secondo la Procura di Stoccarda) è possibile che gli obiettivi dell'azione militare siano stati solo la lotta antipartigiana e il rastrellamento di uomini da deportare ai lavori forzati in Germania.
Tale decisione, che è in contrasto con le risultanze processuali della magistratura italiana, suscita incredulità e sdegno fra i sopravvissuti alla strage e prese di posizione contrarie da parte di vari esponenti politici in Italia.

 

 

 

13, Firenze, solo ora entrano in città le truppe indiane al seguito della brigata "Sinigaglia".
ore 12:00: arrivati in città, gli Alleati si trovano di fronte a una situazione inedita: arrivati da Roma con una lista di nomi di amministratori – i soliti nomi di notabili liberali, aristocratici, cattolici – trovano ogni posto occupato da delegati della Resistenza.
Il generale monarchico incaricato dal Comando supremo italiano di assumere il comando della piazza è scomparso dopo un timido tentativo di entrare in carica. Chi controlla la piazza è il Comando Marte e non è facile contestarglielo ora che i suoi uomiini stanno combattendo al fronte… e ci combatteranno fino al 7 settembre.

17-19, San Quirico, una delle tredici frazioni di Pescia (Pistoia), i partigiani uccidono due soldati tedeschi; per rappresaglia i tedeschi rastrellano venti persone innocenti e, dopo averle costrette a scavarsi la fossa, le fucilano.
[don Vincenzo Del Chiaro, Barbarie tedesca. Le tragiche giornate del 17-19 agosto in S. Quirico di Valleriana, Pescia 1945, Tip. E. Nucci.]


Firenze, i cecchini hanno finito di sparare. Molti i partigiani uccisi, il loro primo avversario politico.
Nel corso della battaglia di Firenze i partigianii contano 205 (o 250) morti, 400 feriti e 18 dispersi.
La caccia ai cecchini si fa ora frenetica, vengono cercati casa per casa, snidati, condotti nella sede del Distretto Militare e fucilati.
Vengono attesi anche tutti i fascisti rifugiatisi al nord lasciando la città in mano ai franchi tiratori.
[Dopo la guerra tanti fascisti, finiti a Coltano o in altri campi di concentramento, rientreranno in Toscana non certo bene accolti…]

Le SS del col. Reder mettono a ferro e fuoco la Lucchesia: Sant'Anna di Stazzema: 560 civili massacrati.
[A.M. Volpe - Rinonapoli, Fuoco nella Versilia, Edizioni Avanti!, Milano 1961.]

18, da Lisbona D. Grandi invia a W. Churchill una seconda lettera in cui si rammarica di non essere riuscito a impedire che l'Italia «si allontanasse definitivamente dalla politica di pace e di cooperazione leale con la Gran Bretagna».
Questa volta però allega due corposi memorandum:
- del 20 febbraio 1944;
- del 23 giugno 1944.
[Da cui si evince che sono state due le cordate attivate per rimuovere il Duce:
- 1ª, guidata da D. Grandi-G. Ciano;
- 2ª, diretta da A. Olivetti [Brown]-P. Badoglio-Filippo Caracciolo [Carr Phillips].]
Eccidio di San Terenzo Monti
[[frazione del comune di Fivizzano,
provincia di Massa Carrara]]

1944
Agosto

Tra la fine di luglio e i primi di agosto si è insediata a Fosdinovo una compagnia appartenente al Genio pionieri della della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", comandata dal ten. Albert Fischer e composta da un centinaio di soldati, i quali prendono a compiere frequenti incursioni nei paesi circostanti, finalizzate alla razzia di viveri.
10, al mattino, il paese di San Terenzo Monti viene occupato da un reparto di SS in assetto di combattimento, il quale perquisisceì le abitazioni prelevando dalle stalle il bestiame.
Due distinti sfollati che parlano il tedesco chiedono allora al comandante il motivo dell'irruzione; il ten. Albert Fischer risponde di avere ricevuto l'ordine di distruggere il paese, come rappresaglia per l'uccisione di due soldati germanici, avvenuta per mano partigiana al non distante ponte di Ceserano. I due italiani però comprendono trattarsi soltanto di un pretesto per giustificare le ruberie; invitato a pranzo il tenente, riescono a convincerlo dell'estraneità dei paesani all'agguato, sottolineando come anzi essi si tengano lontani dalle vicende politiche.
L'ufficiale concede che per questa volta il paese venga risparmiato; facendo tuttavia presente che, al ripetersi di un atto del genere, esso sarà raso al suolo. Come contropartita per la "grazia" concessa, i nazisti pretendono inoltre la consegna di dieci pecore e cinque maiali.

14, le SS fanno ritorno a San Terenzo per requisire un'automobile e compiere un'altra razzia di bestiame;

16, il parroco don Michele Rabino, nel recarsi nella vicina frazione di Bardine, esorta i fedeli a consegnare agli occupanti quanto costoro verranno eventualmente a chiedere, ammonendoli che è sempre meglio salvare una parte che perdere tutto;

17, al mattino, le SS compiono un'ulteriore incursione, a bordo di un camion, finalizzata a un nuovo prelevamento; la spedizione è composta da diciotto militari, comandati da un maresciallo.
Interviene allora l'anziano parroco don Michele Rabino, facendo presente ai tedeschi di come le limitate risorse dei paesani siano già state ridotte all'osso dalle requisizioni precedenti, invitandoli perciò a rivolgersi altrove. I soldati gli domandano se in quella zona operano bande partigiane; al che il sacerdote, preoccupato anzitutto di tutelare i propri parrocchiani, li tranquillizza, rispondendo: "No: qui da noi non ci sono partigiani".
A questo punto l'autocarro germanico si dirige nella vicina frazione di Bardine.
In questo periodo, il ponte sul torrente che dà il nome al paese è in costruzione, essendone stati murati soltanto i mattoni delle arcate; la strada che conduce a San Terenzo attraversa dunque direttamente il Bardine: il quale, specie in estate, in questo tratto è facilmente guadabile, riducendosi a pochi centimetri d'acqua.
ore 11:00, dopo avere superato il torrente, il camion si ferma, in modo da consentire ai militari di prendere il paese in una morsa: parte procedendo lungo la rotabile, parte risalendo la mulattiera della Quercia Rossa, accesso diretto al centro del villaggio. Memore del monito appena ricevuto dal parroco, la gente non si oppone alla razzia, consegnando quanto richiesto: vino, olio, un maiale, una manza. A completare la lista predisposta dai tedeschi manca a questo punto soltanto una pecora; ma essendo essi attesi a Fosdinovo per una certa ora, il tempo a disposizione non è molto, essendovi il rischio che vengano dati per dispersi, con conseguente attivazione dell'allarme dovuta alla possibilità che abbiano subito un attacco partigiano.
Non essendo tuttavia nessuno dei paesani disposto a fornire l'ovino richiesto, fiutando il pericolo si fa avanti un'anziana donna, Eugenia Trivelli; la quale chiede solo il tempo necessario a raggiungere la capanna nei pressi del torrente in cui viene ricoverato il gregge di famiglia. Trascorsa così un'altra ventina di minuti e consegnata pure la pecora, il carico è ultimato;
ore 12:00, il camion lascia il centro del paese per riprendere la via di Fosdinovo avendo a bordo, oltre al bestiame, solo qualche soldato e procedendo a passo d'uomo, con il grosso della truppa a seguirlo a piedi. Dopo avere attraversato il Bardine la colonna prende a risalire lentamente la strada per San Terenzo.
Ma nella soprastante collina di Maledo si sono appostati i gappisti della formazione carrarese "Ulivi"; i quali, abbandonando per qualche giorno l'abituale base rappresentata dalla cava apuana del Ravaccione, si sono acquartierati in una località non distante da Bardine, Gallogna. Armati delle micidiali mitragliatrici MG 42 (di fabbricazione tedesca e sottratte il mese precedente nel corso di un assalto alla caserma della Guardia Nazionale Repubblicana di Carrara), una volta allontanatisi i militari essi erano stati lesti a impossessarsi dello stesso avamposto della Quercia Rossa, ideale punto di sparo.
Il fuoco ha inizio allorché le SS hanno raggiunto il Baltro, luogo di maggiore esposizione in quanto privo sia di vegetazione che di edifici: nessuno dei soldati appiedati ha perciò scampo. Mentre a quelli che si trovano sull'autocarro non rimane che guadagnare rapidamente l'unica casa esistente nei pressi, asserragliandovisi; intanto, a dare man forte agli aggressori intervengono partigiani appartenenti ad altre due formazioni: la "Gerini" e la "Parodi".
Posto in breve sotto assedio l'improvvisato bunker, gli attaccanti non lesinano colpi di mitra né granate a mano. Una volta esaurite le munizioni, ai militari superstiti non resta che arrendersi, venendo fuori uno dietro l'altro, con le mani in alto; ciononostante, vengono tutti giustiziati. Prelevati dal camion sia il bestiame che le armi, i partigiani danno fuoco al mezzo; dopodiché, prima di fuggire, passano dal paese per procurarsi delle lenzuola con cui fasciare un compagno rimasto ferito nel conflitto a fuoco.
In tutto l'agguato è durato mezz'ora, provocando la morte di sedici tedeschi e il ferimento degli altri due.
Mentre la costernazione si impossessa degli abitanti di Bardine e dopo che ai feriti sono prestati i primi soccorsi, allo scopo di separare la posizione del paese da quella degli attentatori alcuni paesani si premurano di portare i due superstiti al campo medico della Kommandantur di Fosdinovo, utilizzando barelle di fortuna e consentendo così la salvezza di uno dei militari.
Nel pomeriggio, un centinaio di SS al comando del ten. Albert Fischer giungono a Bardine a recuperarvi le salme dei commilitoni. Appiccando incendi ovunque e facendo ricorso anche ad esplosivo viene distrutta la gran parte dell'abitato; orribile morte trovano peraltro le stesse pecore dei Trivelli, arse con tutta la lana addosso e il fieno nella capanna che le ospitava.
Ultimata l'opera di distruzione, nell'andar via i nazisti freddano due coniugi sorpresi all'esterno della propria abitazione, Giuseppe e Giuditta Vangeli, sparando loro direttamente dalla strada. A seguito di ciò, temendo un'ulteriore ritorsione germanica gli abitanti di San Terenzo abbandonano il paese, portandosi nella campagna circostante.
Nelle stesse ore intanto, a Fosdinovo, nel quartier generale della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS" il col. Helmut Looß sta già organizzando la rappresaglia vera e propria, affidandone il comando al magg. Walter Reder.

19, al mattino, scatta l'operazione allorché dalla Kommandantur si mette in moto la lunga autocolonna della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", composta da una novantina di camionette.
La strage ha un drammatico preambolo a Fivizzano, ove irrompono in un primo momento le SS rastrellando tutti gli uomini adulti e recludendoli nel teatro. Dopodiché i nazisti si spostano a Colla, provocando la fuga dei terrorizzati abitanti per i boschi. I militari chiedono al parroco di poter vedere la chiesa; in realtà si tratta di un espediente per piazzare in quel punto del paese la base operativa della rappresaglia. Lanciati dei siluri incendiari contro una capanna del Bardine, i tedeschi si danno alla razzia delle case del paese, sfondando le porte che trovano chiuse; prelevati vino e bestiame, Colla viene data alle fiamme.
Nel frattempo un reparto di SS si è portato a Canova: scrutando con il binocolo, è notata la presenza di un folto gruppo di persone assembrato nei pressi di una colonica situata nella zona di San Terenzo; è perciò verso tale località che si dirigono 400 militari. È inoltre deciso di trasportare a Bardine 53 uomini adulti rastrellati dalla stessa 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", una settimana prima a Valdicastello, nel corso dell'operazione culminata nell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, assegnati al campo di prigionia aperto dalla Divisione a Nozzano per poi essere impegnati nell' "Organizzazione Todt" a Marina di Carrara, nell'ambito dei lavori di fortificazione condotti lungo il torrente Parmignola destinati a farne il baluardo settentrionale della "fascia di sicurezza" rappresentata dalla Linea Gotica, laddove quello meridionale è posizionato al Cinquale.
[È probabilmente tale scelta a determinare la salvezza degli uomini catturati a Fivizzano, sottratti all'eccidio al quale sono invece destinati questi prigionieri "versiliesi", ancora nelle loro tute da lavoro.]

Dal camion i poveretti sono fatti scendere al Baltro, nel punto esatto dell'agguato gappista, legati col filo spinato stretto attorno al collo e ai polsi ai paletti da vigna e di recinzione posti su entrambi i lati della strada, nonché alla carcassa dell'autocarro tedesco dato alle fiamme dai partigiani, adagiata da una parte. Alla lenta agonia e alle atroci sofferenze di ciascuno di loro pone fine un colpo di pistola alla nuca. Accanto ai corpi sfigurati i carnefici lasciano inoltre un cartello, con su scritto: "Questa è la fine di chi aiuta i partigiani".

La regola, applicata per la prima volta il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine, con cui si era stabilito che per ogni tedesco ucciso venissero giustiziati dieci italiani impone adesso alle SS di reperire le vittime necessarie a raggiungere la cifra complessiva di 160.
Portatesi a San Terenzo, il primo ad essere assassinato è proprio il parroco don Michele Rabino, mitragliato mentre governa i conigli nella legnaia della canonica; all'omicidio assiste, nascosta tra legna e rottami, Maria Vangeli, accolta dal parroco dopo che le erano stati ammazzati i genitori.

Nel frattempo altri reparti si sono diretti più a valle, verso Ceserano, donde risalgono il crinale allo scopo di stringere in una morsa la fattoria in cui è stata vista concentrata quella folla. Si tratta del podere di Valla, di proprietà della famiglia Barucci: uno dei più vasti di San Terenzo, comprendendo tutta quella "valle" a monte del paese, con le sue ampie pertinenze e un ameno pergolato scandito da dei meli. Qui sono venute a rifugiarsi un centinaio di persone: in maggioranza donne, anziani e bambini del luogo. Posta a un chilometro dal borgo, in posizione elevata, la colonica è parsa loro il rifugio ideale per sottrarsi alla temuta rappresaglia, appartata com'e rispetto alla rotabile ma al tempo stesso non distante dalle abitazioni in modo da poterne prelevare l'occorrente alla bisogna.

Nella tarda mattinata la fattoria viene circondata, i rifugiati presi in ostaggio, i poderi circostanti rastrellati e altre persone catturate: fino a raggiungere il numero di 106, non considerandosi nel computo i coniugi Vangeli la cui uccisione è evidentemente ritenuta come a sé stante rispetto alla rappresaglia ordinata da Helmut Looß. I prigionieri sono prima fatti marciare avanti e indietro lungo la strada per San Terenzo, quindi reclusi dentro la casa padronale; la loro sorte si sta intanto decidendo in paese, e precisamente alla bottega di Mario Oligeri, ove al magg. Walter Reder sta consumando il suo macabro pranzo.

Sin dall'arrivo a San Terenzo infatti il "monco" si è recato assieme al suo S.M. all'osteria, chiedendo di poter desinare, battendo al contempo ritmicamente il frustino contro gli stivali ben lustrati e ordinando un pollo arrosto a testa, vermut e vino bianco. Mario Oligeri si è dovuto perciò fare in quattro per esaudire tali richieste: anche perché, visto il deserto fattosi in paese, in questo giorno mai avrebbe pensato di dover aprire la cucina. Ovviamente l'uomo non immagina che di lì a poco avrebbe perduto in un colpo solo la moglie, i cinque figli e la sorella, rifugiatisi anch'essi a Valla.

ore 13:30, giunse un sottufficiale, il quale consegna al comandante un foglio sul quale sono appuntati dei numeri: dopo che Walter Reder lo ha firmato, costui riparte verso la colonica. Lungo il percorso gli si fa incontro una giovane, che gli dà un rosario raccomandandosi che agli ostaggi non venga fatto del male. Ma la risposta che riceve dal militare è impietosa: "tutti kaputt".

La mitragliatrice è stata piazzata davanti al pergolato; è lo sparo di tre razzi - due bianchi e uno rosso - a segnare l'inizio della carneficina. I prigionieri sono fatti uscire a tre per volta e portati sotto le viti, ove ciascuna famiglia si stringe in un ultimo abbraccio.
Si salva assieme alla figlioletta una giovane donna, che avendo lavorato in quella casa ne conosce ogni pertugio: rimastavi dentro per ultima, riuscirà a fuggire da un finestrino, verosimilmente sfruttando anche l'accondiscendenza dei soldati di sorveglianza.
La scampa anche una bambina di 7 anni, Clara Cecchini, figlia del contadino del podere di Valla: risparmiata dalla mitraglia, fintasi morta sotto i cadaveri dei genitori ma raggiunta in punti non vitali dai colpi di grazia loro inferti. La fortuna della piccola è che la polvere da sparo e il calore sprigionato da quei colpi sparati da una distanza così ravvicinata hanno finito con il produrre un effetto cicatrizzante, limitando la perdita di sangue e facendo sì che i soccorritori la troveranno ancora in vita.

Allorché l'orda assassina riparte, e gli scampati possono raggiungere il luogo dell'ecatombe, la notizia corre rapidamente: già la sera strazio ed orrore si impossessano dell'intera vallata. Con i Padri francescani di Soliera chiamati a compiere a San Terenzo la più tragica delle loro missioni, non essendovi sopravvissuto che non abbia perduto nell'eccidio almeno un familiare.
Complessivamente le vittime della vendetta nazista sono dunque 159: ma non è ancora finita.
Deceduto uno dei due soldati rimasti feriti nell'attentato di Bardine, le perdite delle SS salgono a 17 unità: per pareggiare i conti occorre perciò uccidere altri dieci civili.

Settembre
2
, un gruppo di giovani di San Terenzo viene notato da una pattuglia germanica mentre è intento a conversare sulla strada: tutti si danno immediatamente alla fuga, chi nei boschi circostanti, chi giù per il fosso. Lanciatisi al loro inseguimento, i militari ne freddano uno in un campo sottostante il paese, Laerte Sabatini: il quale, trovandosi sfortunatamente scalzo, non ha avuto la possibilità di dileguarsi al pari degli altri.
3, la cura della "contabilità" porta gli aguzzini a recarsi nella casa della vittima, proprio mentre è in corso la veglia funebre, onde sincerarsi dell'avvenuta morte. Con massimo sadismo essi chiedono ai genitori di Laerte Sabatini la causa del decesso: "morte naturale" è la risposta, evidentemente dettata dal terrore di ulteriori rappresaglie.
3/4, la caccia all'uomo viene sicuramente effettuata con l'ausilio di qualcuno ben esperto delle cose del posto, dal momento che i soldati riescono a individuare dei rifugi interrati situati nella zona di Piastra a ridosso di un canaletto e ben mimetizzati nella fitta boscaglia, assai frequentati dagli uomini del paese dopo il massacro del 19 agosto, trucidandovi nove persone, cui sono inoltre strappati di dosso i pochi averi.
Il raid nazista viene completato dall'incendio di diversi casolari della campagna, scandito da raffiche di mitraglia.

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- 1951, 31 ottobre, il Tribunale militare territoriale di Bologna condanna Walter Reder alla pena dell'ergastolo per una serie di massacri, tra cui questo di San Terenzo Monti, compiuti dalle unità al suo comando.
Nel 1985 sarà amnistiato dal "governo Craxi I".

 
Eccidio di Vinca
[frazione del comune di Fivizzano,
provincia di Massa Carrara]

1944
Agosto
18
, un automezzo tedesco in transito lungo la strada Monzone-Vinca, nel versante settentrionale delle Alpi Apuane, cade in un'imboscata partigiana. Nello scontro che ne segue rimane ucciso un ufficiale tedesco.
I nazisti, preoccupati dalla crescente attività della Resistenza apuana, decidono così di attuare un grande rastrellamento per mantenere sotto controllo il settore occidentale della Linea Gotica, all'interno del quale si trovaa il borgo di Vinca.

21, presso il comando tedesco di Massa, il gen. Max Simon incarica l'SS-Obersturmbannführer Helmut Looß della progettazione di una vasta offensiva anti-partigiana che interessi il versante settentrionale delle Alpi Apuane.
Helmut Looß elabora così un rastrellamento su vasta scala grazie ad una buona conoscenza del territorio e alle informazioni fornite ai nazisti da alcune spie fasciste locali. Obiettivo primario del piano è proprio il piccolo borgo di Vinca, situato nell'impervia valle del Lucido, sulle pendici occidentali del Pizzo d'Uccello.
A capo delle operazioni viene messo lo SS-Sturmbannführer Walter Reder che già alcune settimane prima aveva guidato la eccidio di Sant'Anna di Stazzema.

23, i comandi tedeschi organizzano una seconda riunione durante la quale vengono assegnati a Walter Reder per lo svolgimento delle operazioni gli uomini dell'Aufklärungs-Abteilung 16 (Reparto esplorante 16), del 16. SS-Flak-Bataillon e del SS-Panzer-Grenadier-Regiment 35, tutti inquadrati all'interno della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS".
Al comando di Walter Reder vengono inoltre assegnati i soldati della 20. Luftwaffen-Feld-Division e circa trecento elementi della XL Brigata Nera "Vittorio Ricciarelli" di Livorno, noti anche come i [Mai Morti], comandati dal col. Giulio Lodovici.

24, alle prime ore del mattino una forza di circa 1500 uomini, tra tedeschi e fascisti, e suddivisa in vari scaglioni lascia Carrara, Castelpoggio, Massa, Fosdinovo e la Garfagnana per convergere verso la valle del Lucido ed il paese di Vinca. Le truppe nazifasciste, dotate di oltre cinquanta automezzi e di un cannone raggiungono la zona sia dalla strada che dalle mulattiere e dai sentieri sulle Apuane.
Durante la marcia vengono rastrellati e razziati i borghi di Equi Terme, Tenerano, Viano, Campiglione, Vezzanello, Gallogna, Corsano, Lorano e Cecina. Mentre le truppe nazifasciste transitano nei pressi di Gragnola, frazione di Fosdinovo, sono attaccate da una squadra partigiana. Il breve scontro a fuoco si risolve in pochi minuti e termina senza vittime. Ciò nonostante, una volta raggiunta Gragnola i tedeschi fanno rastrellare l'abitato ai fascisti e fanno fucilare nove uomini. Poco dopo i tedeschi bruciano il villaggio di Monzone. Lasciato in macerie anche questo borgo i nazisti della 1ª compagnia del "Reparto esplorante 16" penetrano nell'alta valle del Lucido e circondano il borgo di Vinca. Qui nel frattempo gli uomini, sapendo di quanto accaduto qualche giorno prima a Sant'Anna di Stazzema, sono fuggiti nei boschi e sulle montagne vicine.
Nel pomeriggio i tedeschi iniziano a massacrare tutti coloro i quali sono rimasti nel villaggio poiché non sono riusciti a fuggire, come anziani ed invalidi. Per evitare poi che gli abitanti del villaggio possano fuggire verso il mare valicando le Apuane i comandi nazisti avevano programmato anche un fronte d'attacco da sud. I villaggi di Bedizzano, Miseglia e Colonnata, situati sulle alture di Carrara, vengono così bombardati ed incendiati.
Nel comune di Massa invece sono pesantemente rastrellate le vallate del Frigido e dei Canali. In quest'ultima valle i fascisti della Xª Flottiglia MAS, che coadiuvano i tedeschi nelle operazioni, uccidono undici civili nella frazione di Guadine, poi data alle fiamme. Lo stesso reparto poco dopo brucia anche i villaggi di Gronda, Redicesi e Resceto. Tra le vittime di questa prima giornata dell'eccidio si registra anche il parroco di Vinca, don Luigi Ianni che, dopo essere ritornato in paese per assistere e salvare quanti sono alla mercé dei nazifascisti viene arrestato dai tedeschi insieme al padre e tradotto a Monzone. Qui, sempre insieme all'anziano genitore, viene fucilato dalla Brigata Nera.

25, la vallata di Vinca viene raggiunta anche dalla 2ª e 3ª compagnia del "Reparto esplorante 16", con al comando Walter Reder in persona, e dai fascisti della Brigata Nera. L'obiettivo infatti è quello di attuare un meticoloso rastrellamento per eliminare ogni forma di resistenza e più in generale di presenza umana.
Già alle prime ore del mattino i tedeschi hanno ucciso a Castelpoggio sette civili. Una volta poi ritornati nella vallata del Lucido i nazifascisti iniziano a cercare e ad ammazzare nei boschi, nelle cavità naturali e negli anfratti delle alture circostanti Vinca tutti coloro i quali il giorno prima erano fuggiti cercando la salvezza. Particolarmente spietati e crudeli – come emergerà nelle testimonianze del processo tenutosi a Perugia nel 1950 –, si riveleno i militi della XL Brigata Nera, i quali non esitano ad assassinare donne e bambini mentre quest'ultimi cercano di scampare al massacro nascondendosi e scappando. Il livello impressionante di violenza e crudeltà raggiunto è testimoniato anche dal fatto che una donna viene ritrovata impalata (Ercolina Papa), un'altra (Alfierina Marchi), incinta, sventrata ed suo feto messole tra le braccia, e che una bambina (Annunziata Battaglia) sia stata lanciata in aria e uccisa dopo essere stata usata come bersaglio per un brutale tiro a segno dai fascisti.
Una volta compiuto il massacro i nazifascisti si dedicano al saccheggio e all'incendio dell'abitato.
La zona delle Alpi Apuane è conosciuta per essere sotto il controllo dei partigiani, essendo i vari valichi spesso percorsi dalle staffette che permettono il collegamento con le squadre presenti sugli altri versanti.

26, i nazifascisti vengono attaccati dai partigiani sul Monte Sagro, cosa che li tiene impegnati per tutto il giorno e risparmia momentaneamente a Vinca e ai suoi abitanti altri lutti e distruzioni.

27, quando degli abitanti che erano riusciti a rifugiarsi altrove tornano in paese per cercare cibo, seppellire i morti e salvare quanto possono dalle case in fiamme, vengono colti di sorpresa dall'improvviso ritorno dei tedeschi e dei fascisti. Ucciso quindi anche questo terzo gruppo di persone i nazifascisti depredano e incendiano nuovamente il villaggio.
Al termine del massacro, oltre alle 170 vittime accertate si registrano oltre 1.600 civili rastrellati e destinati come forza lavoro coatta in Germania.
Le vittime accertate sono 173: molti cadaveri vengono rinvenuti nudi, decapitati o impalati, compreso un feto strappato al ventre della madre uccisa.
[Alcune testimonianze riporteranno che gli aguzzini avevano un organetto che facevano suonare mentre uccidevano passando di casa in casa, dettaglio questo comune ad altre stragi perpetrate in zona.]

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- 1948, 29 novembre, Giulio Lodovici viene assolto dalla Corte di Assise di Perugia.

- 1950, 21 marzo, il tribunale di Perugia condanna all'ergastolo 11 su 64 ex-appartenenti alla Brigata Nera di Apuania finiti a processo. Le pene tuttavia saranno rapidamente diminuite in seguito all'applicazione delle varie amnistie susseguitesi nel dopoguerra.

- 1951, 31 ottobre, il Tribunale militare territoriale di Bologna condanna Walter Reder alla pena dell'ergastolo per una serie di massacri, tra cui questo di Vinca, compiuti dalle unità al suo comando.
Nel 1985 sarà amnistiato dal "governo Craxi I".

 

 





22, il gen. Alexander comunica che le truppe dell'8ª Armata hanno "liberato" completamente Firenze.
Molti fascisti vengono uccisi per le strade e sulle piazze.
Roma, W. Churchill s'incontra con I. Bonomi e con il mar.llo P. Badoglio;

Il feldmar.llo A. Kesselring si è fermato su una linea che va da Forte dei Marmi alla regione di Barga e al sud dell'Abetone fino al nord di Lizzano, quindi per i passi della Futa e del Giogo si stende verso l'Adriatico, terminando a Pesaro.
23, Roma, dopo un breve discorso con il papa, il luogotenente reale fa visita a W. Churchill nell'ambasciata inglese (amb.re Kirk); l'inglese, conservatore monarchico, apprezza la cosa, s'incontra ancora con I. Bonomi e altri uomini politici; rifiuta di intrattenersi con C. Sforza.
Nel successivo colloquio (dopo quello del giorno 5) avuto con l'ambasciatore Kirk, il segretario generale del Ministero degli Esteri Prunas riafferma la necessità di una sollecita intesa fra l'Italia e la Jugoslavia. Contemporaneamente l'ambasciatore a Mosca viene invitato a sottolineare al governo russo l'interesse del governo italiano al ristabilimento di rapporti veramente cordiali con la Jugoslavia e la fiducia che il governo sovietico vorrà favorire e facilitare una politica di concordia adriatica.

25, gli anglo-americani si lanciano all'attacco della "linea gotica":
- 8ª Armata su tre C.d'A., lungo il corridoio costiero dell'Adriatico, sostenuta dalla flotta: ha il compito di aprire il varco verso la pianura padana;
- V Armata diminuita delle Div.ni marocchine (finalmente allontanate dall'Italia), sempre su tre C.d'A. e un Raggruppamento, a cui si aggiungono i brasiliani, lungo il fascio stradale Firenze-Bologna: ha il compito di scendere i passi della Futa e del Giogo in Emilia.
L'azione complessiva mira ad assicurare il triangolo Rimini-Bologna-Ferrara.
[Non si è potuto stabilire se "linea gotica" la chiamassero così prima i tedeschi o gli alleati, e finora [1949] non avendo i tedeschi dato nessun particolare sulla medesima, non si conosce quali fossero il vero percorso e la vera profondità: qualche giornalista asserì che fosse «più finzione che realtà». Gli alleati identificarono con quel nome il vasto e formidabile complesso di fortificazioni che chiudono i valichi della valle Padana, tra il Tirreno e l'Adriatico, lungo le Alpi Apuane e le pendici meridionali dell'Appennino.]

 



26, Quebec, dichiarazione di Hyde Park: per impedire che la recente azione di violenza collettiva avvenuta a Roma si ripeta, il popolo americano e quello britannico decidono che una semplice maggiore autorità sarà gradatamente concessa all'amministrazione italiana purché tale amministrazione dia prova di mantenre l'ordine e di risppettare le leggi e assicuri il funzionamento regolare della giustizia. Per tali motivi l'A.C.C. (Allied Control Commission) muterà il suo nome in A.C. (Allied Commission) L'Alto Commissario britannico in Italia prenderà il titolo addizionale di ambasciatore, carica già ricoperta dal rappresentante degli Stati Uniti in Roma. Il governo italiano sarà invitato a nominare rappresentanti diretti a Washington e a Londra.[…].

-
BRIGATE d'ASSALTO "Garibaldi"
I FRIULI
II BIELLA
III LOMBARDIA "G.A.P."
IV CUNEO
V MARCHE
VI VALSESIA
VII BOLOGNA "G.A.P."
VIII ROMAGNA
IX LIGURIA
X LANCIOTTO
XI TORINO
XII PARMA
XIII NINO NANNETTI
XIV TRIESTE
XV SALUZZO
XVI GENERALE PEROTTI
XVII FELICE CIMA
XVIII SAVERIO PAPPANDREA
XIX EUSEBIO GIAMBONE
XX PAOLO BRACCINI
XXI SPARTACO LAVAGNINI
XXI BIS ANTONIO GRAMSCI (XXIX nell'elenco)
XXII SINIGAGLIA
XXIII CHIESA
XXIV ANCONA
XXV MACERATA
XXVI REGGO EMILIA
XXVII MODENA
XXVIII RAVENNA "G.A.P."
XXIX FORLI' "G.A.P."
XXX ATEO GAREMI
XXXI PARMA "SECONDA"
XXXII PARMA "TERZA"
XXXIII MODENA "SECONDA"
XXXIV MODENA "TERZA"
XXXV FERRARA "G.A.P."
XXXVI BOLOGNA
XXXVII G.A.P.
XXXVIII PIACENZA
XXXIX ?
XL VALTELLINA
XLI CARLO CARLI
XLII ?
XLIII LIGURIA "SECONDA"
XLIV G.A.P.
LI CAPETTINI
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Dalla XL alla L in costituzione.
-
I DIV.NE d'ASSALTO "Garibaldi" PIEMONTE
IV CUNEO
XV SALUZZO
XVI Gen. PEROTTI
-
II DIV.NE d'ASSALTO "Garibaldi" PIEMONTE
XI TORINO
XIX EUSEBIO GAMBONE
XX PAOLO BRACCINI
-
I DIV.NE d'ASSALTO "Garibaldi" EMILIA
XII PARMA
XXXI PARMA
XXXII PARMA
-
II DIV.NE d'ASSALTO "Garibaldi" EMILIA
XXVII MODENA
XXVIII MODENA
XXXIV MODENA
-
I DIV.NE d'ASSALTO "Garibaldi" MARCHE
V MARCHE
XXIV ANCONA
XXV MACERATA
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Gli Alleati dimostrano sin d'ora diffidenza nei confronti dell'eccessiva espansione delle formazioni partigiane.
In una lettera a F. Parri [Maurizio], Mac-Caffery, che dalla Svizzera dirige lo Special Force britannico scrive:
«Molto tempo fa ho detto che il più grande contributo militare che potevate portare alla causa alleata era il sabotaggio continuo, diffuso, su larga scala. Avete voluto delle bande. Ho appoggiato questo vostro desiderio perché riconoscevo il valore morale di esse per l''Italia. Le bande hanno lavorato bene. Lo sappiamo. Ma avete voluto fare degli eserciti. Chi vi ha chiesto di fare così? Non noi, l'avete fatto per ragioni politiche, e precisamente per ri-integrare l'Italia. Nessuno vi darà la colpa per questa idea. Ma non date nessun torto ai nostri generali se lavorano, almeno essenzialmente, con criteri militari. E soprattutto non tentate di indossare [sic] a noi degli scopi politici, perché questi criteri militari
non si conformano in pieno agli scopi politici vostri


La caduta della Repubblica dell'Ossola apparirà in seguito come uno dei primi amari frutti degli accordi di Mosca, che si stanno concludendo in questi giorni, per la ripartizione dell'Europa in zone di influenza. I partigiani, ora, interessano assai di meno il gen. Alexander; egli osserva, anzi, che sono troppi e che cominciano a infastidirlo e a preoccuparlo.
«Ces partisans me gênent beaucoup!».
La frase del gen. Alexander è ricordata da F. Parri [Maurizio] nello scritto Il movimento di liberazione nazionale e gli alleati, in Il Movimento di liberazione in Italia, Milano gennao 1949, p. 23.]

 






SICILIA
1944
Agosto

-



Partito comunista italiano
(Pci)

1944
Agosto
10
, Milano, mentre S. Schiapparelli [Willy] e il suo amico di viaggio [Mario] (morirà più tardi in una formazione del Comasco) soggiornano in corso Sempione dalla veneta "Signora Teresa", a Piazzale Loreto quindici comunisti vengono assassinati dai fascisti;
subito dopo incontra G. Amendola che lo informa sul suo nuovo lavoro; deve mettersi in contatto con Emilio Suardi [], anch'egli in questi giorni a Milano, e prendere parte al T.I.N.E. (Triumvirato Insurrezionale del Nord Emilia) al quale fanno parte le province di Reggio, Parma e Piacenza; costituito da alcune settimane, i primi suoi componenti sono.
. Emilio Suardi,
. Renato Giacchetti,
. Gino Menconi.
[A causa infatti delle grandi distanze (per esempio da Piacenza a Rimini) e le difficoltà nei collegamenti, il Triumvirato Insurrezionale con sede a Bologna non può più assolvere in pieno la sua funzione di direzione, di controllo e di aiuto politico concreto a tutta la regione. Di qui la necessità di costiture un secondo Triumvirato, detto appunto del Nord Emilia.]
Al T.I.N.E., in vari periodi, fanno parte:
. Suardi [Verdi],
. S. Schiapparelli [Willy Bertelli],
. Amerigo Clocchiatti [Ceschi poi Lamberti],
. Umberto Macchia [Miro],
. Piero Montagnani [Marelli].

Nella prima quindicina del mese, G. Amendola, Renato Giacchetti e Cesare Campioli vengono arrestati e rinchiusi nell'Istituto delle Case Popolari di Parma dove ha sede la polizia tedesca.

Intanto molti dei comunisti italiani che avevano fatto parte dei "Gruppi di Lingua italiana" e considerati componenti dell'apparato clandestino del Pci (nella stragrande maggioranza operai) sono ora:
- comandanti di distaccamenti "gappisti":
. Alcide Leonardo [Luigi] (ha fatto parte del Corso a Berk-Plage),
- comandanti di formazioni partigiane:
. Arstodemo Maniera;
- membri del Triumvirato:
. E. Sereni,
- comandanti di Divisione:
. Giobatta Canepa,
. Lino Zocchi,
. Nello Boscagli;
- commissari politici:
. Marega [Marius], già segretario della zona sud della Regione parigina;
- comandanti di Brigate:
. Ilario Tabarri;
- comandanti di zona militare:
. Anton Ukmar [Ogher];
- commissari politici di Brigata:
. Luciano Pennello,
. Casimiro Lonati [Miro].

E inoltre, i primi tre gappisti di Marsiglia:
. Ilio Barontini [Dario],
[continua la sua azione "gappista".]
. Alighiero Bonciani [Nano],
[ex scaricatore del porto di Marsiglia, garibaldino di Spagna, continua la sua azione "gappista"; troverà la morte qualche mese prima della Liberazione, crivellato dalle raffiche di mitra in una stanzetta sita al n. 109 di corso Lodi);
. Mordini,
[operaio toscano, ex muratore emigrato ad Arles, garibaldino di Spagna, conta al suo attivo 39 azioni armate.].
E poi ancora:
. Stefano Brau,
[emigrato a Marsiglia, modesto e fedele militante, gappista in Francia e in Italia e di qui deportato in Germnaia.]
. Giuliano Pajetta
[deportato in Germania.]
. Luigi Frausin
[minatore nel Lussemburgo, passato poi nell'apparato del Pci ed entrato clandestinamente in Italia; arrestat nel marzo del 1932 nella qualità di dirigente del Centro Interno e di membro del Comitato Centrale, sarà condannato dal Tribunale Speciale a 12 anni di carcere e sarà liberato nell'agosto del 1943; cadrà poi nelle mani dei nazisti e a Trieste nel 1944 sarà assassinato in carcere dopo essere stato brutalmente torturato.]
. Arturo Colombo (a Lione nel 1923 era un semplice operaio edile e già dirigente di valore; in seguito funzionario di partito).

In Emilia S. Schiapparelli [Willy] incontra anche:
. Cesare Campioli,
. Luigi Tagliavini,
. Angelo Zocchi,
. Paolo Davoli,
tutti compagni con i quali aveva militato nell'emigrazone.

Delle tre province che fanno parte del T.I.N.E. (Triumvirato Insurrezionale del Nord Emilia) Reggio, Parma e Piacenza, quella di Reggio è la più "robusta" in particolare per la sua efficiente organizzazione che domina tutta la "bassa". Il movimento "gappista" è invece molto meno efficiente nel parmense e quasi inesistente nel piacentino. Pe contro Parma e Piacenza hanno discrete forze dislocate in montagna.
S. Schiapparelli [Willy]si sistema presso una famiglia di compagni nel rione S. Pellegrino (all'imbocco della strada detta delle "13 curve"). Emilio Suardi [Verdi] e Piero Montagnani [Marelli] abitano poco lontano ma ognuno per conto proprio;
sono collegati tramite valorose staffette: [Alberta] e [Pina] di Reggio Emilia e [Daniela] di Parma.
[Tutte e tre saranno membri del Pci ancora nel 1970.]

Federazione Comunista di Reggo Emilia
:
. segretario: Medardo Masina di Bologna.

Federazione Comunista di Piacenza:
. segretario: Remo Polizzi [Venturi]
[nel novembre 1944 sarà nominato Commissario politico del Comando Unico di Piacenza e sostituito in seguito dal compagno Ettore Corvini [Mattia] e ancora da altri.
In questa provincia il Pci è presente con le sue organizzazioni in quasi tutti i comuni, una forza di ca 1.500 aderenti.]
Robuste sono le formazioni partigiane in montagna, dove agiscono:
- Val d'Arda: "Brigate Garibaldi" 38ª, 59ª, 62ª;
- Val Nure: "Brigate Garibaldi" 60ª, e 61ª;
- Val Trebbia: una Brigata comandata da Fausto Cossu,
[tenente dei carabinieri e catturto dai tedeschi dopo l'8 settembre in Jugoslavia da dove però è riuscito a fuggire rifugiadosi così sui monti di Piacenza dove ha dato vita ad una "banda" composta soprattutto da ex carabinieri; la banda diventa in seguto "brigata" e poi "div.ne; di tendenze ovviamente monarchiche, la formazione di "Fausto" è inizialmente autonoma, mentre in seguito farà capo a "Giustizia e Libertà" e causerà dei guai a causa del suo «sfrenato anti-comunismo» – proprio così scriverà S. Schiapparelli.]
La Federazione ciclostila un proprio periodico «Il Marrtello» in casa di Alfredo Borotti († dicembre 1944).

Federazione Comunista di Parma:
. segretari:
. Dante Gorreri (fino ad aprile 1944);
. Bruno Monterumici di Bologna (maggio-fine giugno)
[† ai primi di luglio fucilato dai tedeschi nella stessa città.]
. Cesare Campioli (luglio-fine agosto);
. Umberto Macchia [Miro] di Bologna (agosto-?).
Responsabile del lavoro militare è l'ing. Ferrari.
Metrne il Pci conta oltre 1.000 iscritti in provincia, in città ne ha circa 400.
Numerose le brigate esistenti in montagna:
- "Brigate Garibaldi": 12ª, 31ª, 32, 47ª;
[ca 3.000 uomini con un "recapito" importante nel Laboratorio di piastrelle in cemento messo a disposizione dal compagno Piero Campanini ancora prima del 25 luglio del 1943; qui si trovano gli archivi della Federazione e del C.L.N.. Quando nel febbraio 1945 una serie di arresti darà un grave colpo al Pci e al C.L.N., egli sarà l'unico compagno o quasi a tenere le fila del movimento. Numerosi dirigenti, tra i quali Umberto Macchia [Miro] saranno arrestati o dovranno trasferirsi in montagna.]
- "Giustizia e Libertà": 4ª;
- "Julia": 1ª e 2ª
più alcune formazioni autonome democristiane.


[Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971; con prefazione di Giorgio Amendola.]

 

Intelligence e repressione politica in Italia

1944
Agosto

«segue da Luglio 1944»

2, campo di Fossoli (vicino Carpi): per ragioni di sicurezza il campo viene ora abbandonato: i prigionieri, il personale e i comandanti del campo si trasferiscono quindi a Bolzano-Gries;
[Il campo di Bolzano-Gries rimarrà in attività per dieci mesi e vi transiteranno almeno 11.116 prigionieri verso i campi di sterminio nazisti. Sarà chiuso il 3 maggio del 1945.]

La partecipazione della SiPo (Sicherheitspolizei - Polizia di sicurezza) di Genova alla repressione antipartigiana in Liguria è costante.
Una unità di marina conduce una azione di rastrellamento nell’area di Scoffera, il villaggio "sulla cui piazza
sono stati uccisi tre tedeschi dalle bande [...], viene dato alle fiamme per rappresaglia su ordine del comando SS di Genova che ha il comando dell’operazione".
Alla fine del mese, quando le forze tedesche intraprendono una offensiva per liberare le strade attraverso l’Appennino, F.S. Engel
sostiene in un colloquio con i rappresentanti della Wehrmacht di disporre di "un gruppo tattico di 650 uomini composto da unità tedesche e italiane".



«segue Settembre 1944»


[Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945]




OVEST
-
-
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1944
Agosto

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Governatore generale
Alexander A.F.W.A.C.G. Athlone
conte di Athlone
(1940 - 1946)
Primo ministro
W.L. Mackenzie King
(1935 23 ott - 15 nov 1948)
[liberale]

1944
Agosto

-


 


QUÉBEC
Primo ministro
J.-A. Godbout
(1939 nov - ago 1944)
[liberale]
Maurice Duplessis
(1944 ago - 1959)
[Union nationale]
Sindaco di Montréal
Camillien Houde
(1928 - 1954)
[liberale di destra]
Vescovo di Montréal
-
 

1944
Agosto

si svolgono le elezioni provinciali;

 


 

 

ONTARIO
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1944
Agosto

-

 

 


NEW BRUNSWICK
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1944
Agosto

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NOVA SCOTIA
-
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1944
Agosto

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MANITOBA [dal 1870]
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1944
Agosto

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BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1944
Agosto

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1944
Agosto

-

 

TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
   
1944
Agosto

-
ALBERTA [creata nel 1905]
   
1944
Agosto

-
SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
   
1944
Agosto

-

 

TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934, torna allo status di colonia dipendendo intieramente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico.
Governatore
(1934 - 1949)
[governo commissariato]

1944
Agosto

-

 

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
F.D. Roosevelt [32°]
(1933 4 mar - 12 apr 1945)
[Pd]
Vicepresidente
H.A. Walface
(? - ott 1944)
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
H.F. Stone
(1941 3 lug - 22 apr 1946)

1944
Agosto

-

 

 

 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttore: John Edgar Hoover (1924-72)

1944
Agosto

-

 

 

[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1944
Agosto

-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1944
Agosto

-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1944
Agosto

-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1944
Agosto

-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1944
Agosto

-

[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1944
Agosto

-

[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1944
Agosto

-

[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1944
Agosto

-

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1944
Agosto

-

[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1944
Agosto

-

[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-


[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
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-

1944
Agosto

-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1944
Agosto

-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1944
Agosto

-

[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1944
Agosto

-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1944
Agosto

-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[-] Territorio delle HAWAII [dal 7 luglio 1898] - cap. Honolulu
 
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[-] Territorio dell'ALASKA [dal 1912] - cap. Juneau
[1867, 9 aprile, il senato ratifica l'atto d'acquisto del territorio dalla Russia per 7,2 Mni di dollari;
18 ottobre [Alaska day], avviene il passaggio di sovranità;
1884, diviene un distretto dell'Oregon;
1898, viene scoperto l'oro: questo fatto provoca una vera e propria invasione di cercatori d'oro; altro oro viene poi scoperto nel vicino Klondike, territorio canadese, e l'Alaska è utilizzata come base di partenza per i cercatori.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1944
Agosto

-


a

 

 


1944
Agosto
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
[mentre dal 1903 gli Stati Uniti hanno una loro base militare a Guantánamo, dal 1934 hanno rinunciato al diritto formale d'intervento stabilito dall'emendamento Platt»
1944
Agosto

sale ora alla presidenza R. Grau San Martin;
Haiti
-
?
(? - ?)
1944
Agosto

-
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
1944
Agosto

-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1944
Agosto

-


1944
Agosto
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Manuel Avila Camacho
(1940 - 1946)
[Partido de la revolución mexicana]

1944
Agosto

il paese, anche se solo nominalmente, è impegnato nel secondo conflitto mondiale a fianco degli alleati;



1944
Agosto
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1944
Agosto

-



1944
Agosto
- Capo del governo
-
gen. Jorge Ubico
(1931 - 1944)
(formalmente indipendente dal 1847)
1944
Agosto

-


1944
Agosto
- Presidente
gen. Maximiliano Hernández Martínez
(1931 - ?)
1944
Agosto

nella seconda guerra mondiale il paese si mantiene rigorosamente neutrale;

1944
Agosto
Honduras
- Dittatore
T. Carias Andino
(1932 - 1949)
1944
Agosto

-


1944
Agosto
- Presidente
gen. Anastasio Somoza Debayle
(1937 - 1956)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza]
1944
Agosto

-

1944
Agosto
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
[liberale]
1944
Agosto

ritorna ora il regime liberale;

1944
Agosto
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(1903 - ?)
1944
Agosto

-






1944
Agosto
- Presidente
-
[presidenze di E. Olaya Herrera, di A. López Pumarejo e di altri]
1944
Agosto

ripristinato il regime di separazione fra stato e chiesa, i presidenti liberali tentano, con alterno successo, di avviare il paese verso un regime di democrazia rappresentativa, mentre in politica estera essi si allineano sempre più con gli Stati Uniti (la cui influenza nella vita economica del paese si va sempre più estendendo).

1944
Agosto

- Presidente della repubblica

?
(1936 - ?)
[dal 1903 fino al 1938 decine di migliaia di oppositori vengono incarcerati o esiliati.]
1944
Agosto

Una graduale trasformazione del regime militare condotta tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta da due generali di origine andina (E.L. Contreras, poi, dal 1941, I. Medina Angarita) consentono un certo sviluppo del movimento sindacale e dell'opposizione non marxista, schierando il Venezuela accanto gli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale.



1944
Agosto
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

J.M. Velasco Ibarra
(1944 - ?)II
[velasquismo]
[sarà deposto anche questa volta prima della scadenza del mandato]
1944
Agosto

il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari;




1944
Agosto

- Presidente della repubblica

O.R. Benavides
(? - 1939)
(Repubblica indipendente dal 1827)
1944
Agosto

la crisi economica del 1929-31 ha causato la restaurazione militare e la messa fuori legge del partito radicalpopulista
APRA (Alianza Popular Revolucionaria Americana), fondato da V.R. Haya de la Torre;


1944
Agosto

- Presidente della repubblica

?
(?-?)
1944
Agosto

un nuovo blocco di forze della sinistra, raggruppando accanto alla piccola borghesia radicale strati di operai e di contadini, ha dato vita nel 1941 al MNR (Movimento nazionalista rivoluzionario) sotto la guida di V. Paz Estenssoro.

1944
Agosto

- Presidente della repubblica

J.A. Ríos Morales
(1941 - 1946)
[Frente Popular]
- Ministro della sanità
-
1944
Agosto

il presidente attua una politica di riforme sociali ed economiche che consentono una ripresa dello sviluppo a vantaggio specialmente dei ceti medi;

1944
Agosto
dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica [dal 1928 ha un proprio governo rappresentativo]

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Agosto

-
Suriname (olandese)

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Agosto

-
Guyane Française
[già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852,
di un bagno penale (fino al 1945)]

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Agosto

-


1944
Agosto

- Dittatore

Getulio Dornelles Vargas
(1937 - ott 1945)
[dal 1937 vige il cosiddetto Estado Nôvo, ispirato al modello corporativo-fascista portoghese]
1944
Agosto

rivolta contadina di Caldeirão (1936-38);



1944
Agosto

- Dittatore

gen. H. Morinigo
(1940 - 1948)
1944
Agosto

il generale H. Morinigo abolisce le riforme appoggiandosi ai ceti conservatori e favorendo così l'industrializzazione e l'espansione economica;


1944
Agosto

- Presidente della repubblica

gen. E.J. Farrell
(1944 mar - giu 1946)
1944
Agosto

Buenos Aires,

 



Patagonia
1944
Agosto

-

1944
Agosto
- capo militare
A. Baldomir
(1938 - 1943)
1944
Agosto

Montevideo, seconda guerra mondiale: il paese è entrato in guerra a fianco degli Stati Uniti d'America;




1944
Agosto
CINA
-
Repubblica Cinese

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

[i giapponesi hanno già occupato la Manciuria, Jehoi (provincia nordorientale della Cina), Chahar e Sui-yüan;
guerra cino-giapponese (1937-45): col pretesto della situazione bellica, Chiang Kai-shek riDuce al silenzio ogni forma di opposizione interna; il Kuomintang (KMT), di cui è ora diventato presidente, nel giro di un ventennio si è trasformato da forza progressista in baluardo della conservazione.]
1944
Agosto

-
Repubblica sovietica cinese
degli operai e dei contadini

(Repubblica di Kiangsi - Cina meridionale)
presidente del PCC (Partito comunista cinese)
Mao Tse-tung
(1935 - 1949)
1944
Agosto

-

a


1944
Agosto
DAE HAN
(Corea)
[lo stato coreano ha cessato di esistere come entità autonoma nel 1910 essendo stato annesso dal Giappone;
la dominazione di Tokyo è improntata a uno spietato regime poliziesco;
è attivo comunque un movimento di resistenza nazionale che dal 1931 organizza la guerriglia antigiapponese;
la conferenza interalleata del Cairo ha deciso nel 1943 di restaurare l'indipendenza e l'integrità territoriale della penisola all'indomani del conflitto;]
1944
Agosto

-

a


1944
Agosto
Vietminh
Viet Nam Doc Lap Dong Minh
(Lega per l'indipendenza del Vietnam)
II Guerra Mondiale (1941-45)
1944
Agosto
-

a





1944
Agosto
(periodo Showa: 1926-45)
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;



1944
Agosto
II Guerra Mondiale (1941-45): dopo aver subito gravi perdite da parte degli Stati Uniti il paese ha esaurito anche ogni risorsa militare: il capo del governo, generale Tojo Hideki, si dimette;

a






1944
Agosto
[colonia spagnola dal 1900, con capitale Villa Cisneros già protettorato dal 1884, le è stata annessa militarmente nel 1934 la regione di Saguia el Hamra]
-
-
1944
Agosto

-


1944
Agosto
MAROCCO
[dal 1912 il paese è un protettorato della Francia che ha riconosciuto alla Spagna una zona di sua spettanza (Rif, Ifni, Tarfaya);
con la convenzione di Parigi la città di Tangeri è stata internazionalizzata con un proprio statuto autonomo.]
mentre il paese continua ad opporre una strenua resistenza alla "pacificazione", egli si avvicina decisamente a quei movimenti che reclamano una maggiore autonomia del Marocco, non nascondendo le sue simpatie per l'Istiqlal o Partito dell'indipendenza attorno a cui si riunisce gran parte delle forze autonomistiche; dal canto suo la Francia ha creato una residenza militare che lascia insoddisfatta ogni istanza autonomista;
Maometto V
-

(Fez 1909 - Rabat 1961)
figlio di Mulay Yusuf;
1927-57, sultano del Marocco;
[alla morte del padre]

1957-61, re del Marocco;

1944
Agosto

seconda guerra mondiale (1940-45)
-


1944
Agosto
Algeria
-
-
1944
Agosto

1944, mentre ad Algeri nel 1942 si è costituito il primo governo provvisorio della Francia libera e l'anno successivo F. 'Abbas ha fondato l'Unione democratica del manifesto algerino, ora il Comitato francese di liberazione nazionale di Ch. de Gaulle, con la mobilitazione di migliaia di algerini nella lotta antifascista, coagula intorno alla causa dell'indipendenza larghi strati della borghesia araba moderata;
ancor prima della fine del conflitto mondiale le autorità francesi si impegnano a garantire alcune concessioni alla comunità musulmana;

1944
Agosto
TUNISIA
[protettorato francese dal 1883, anche se il bey conserva formalmente le sue prerogative]
il Neo-Destur (presidente: H. Bourghiba, in carcere 1934-36 e 1938-42) dal 1934 ha come obiettivo la fine del protettorato;
1944
Agosto

-

1944
Agosto
LIBIA
[nome romano riesumato durante il conflitto per indicare le due regioni della Tripolitania e della Cirenaica]
- da fine gennaio 1943 tutta la Libia è in mano agli inglesi -

1944
Agosto

seconda guerra mondiale (1940-45)
-

Muhammad Idris al-Mahdi al-Sanusi
-

(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, è costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);



1944
Agosto
Faruk  
(Il Cairo 1920 - Roma 1965)
figlio di re Fu'ad I;
1936-52, re d'Egitto;
con a fianco il primo ministro Nahhas Pascià, vecchio leader wafdista insediato dagli inglesi, dal 1942 è è costretto ad appoggiare apertamente gli Alleati;

1951-52, re d'Egitto e del Sudan;
1944
Agosto

-


1944
Agosto
Sudan
[dalla convenzione del 18 gennaio 1899, il paese è stato costituito in "condominio" anglo-egiziano, di fatto in possedimento britannico;
dal 1924 la White Flag League fondata da Ali Abd al-Latif (condannato a tre anni in carcere lo stesso anno) ha abbandonato il programma unitario della Valle del Nilo e adottato una nuova strategia orientata verso l'obiettivo di una nazione sudanese autonoma.]
-
?
(?-?)
1944
Agosto

-


1944
Agosto
Guinea-Bissau
[colonia autonoma portoghese dal 1879, i suoi confini (rettilinei e artificiosi di evidente origine coloniale) con l'Africa Occidentale Francese sono stati regolati nel 1896.]
-
?
(?-?)
1944
Agosto

-


1944
Agosto
Africa Occidentale Francese
(AOF – 1895-1958)

[possedimenti retti, dal 1895, da un governatore generale, dipendente dal ministero delle colonie, in forma accentuatamente centralizzata]

- Governatore generale
?
(? -?)
Senegal [sotto controllo francese dal 1817, sottomesso e pacificato dal 1865.] cap. Dakar.
1944
Agosto

-
Mauritania [protettorato francese dal 1904, il territorio vi è stato annesso dal 1920 ma le autorità coloniali non verranno mai completamente a capo dello spirito d'indipendenza mauro]
1944
Agosto

-
Sudan francese [ex Senegal-Niger dal 1904, nel 1921 è tornato al suo nome originario.]
1944
Agosto

-
Alto Volta [1932-47, la colonia è soppressa e smembrata tra Costa d'Avorio, Sudan Francese e Niger]
1944
Agosto

-
Niger [completamente colonizzato dal 1920] cap. Zinder.
1944
Agosto

-
Guinea Francese [protettorato francese dal 1889, è sorta la città di Conakry nel 1890; colonia francese dal 1891;
con l'acquisizione dell'isola di Los nel 1904 ha assunto il suo assetto territoriale definitivo.]
1944
Agosto

-
Costa d'Avorio [colonia francese dal 1893.]
1944
Agosto

-
Dahomey [annesso dal 1899 ma, completamente, dal 1916]
1944
Agosto

-
Nel gennaio 1943, truppe francesi "libere" hanno rioccupato tutte le colonie francesi nell'Africa occidentale e nel Madagascar.

1944
Agosto
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1944
Agosto

-

1944
Agosto
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
-
-
1944
Agosto

-


1944
Agosto
Costa d'Oro
[colonia della corona britannica dal 1874; nel 1922 si è ingrandita con l'annessione dell'ex Togo tedesco, la parte occidentale (Togoland) del territorio;]
- Governatore
-
1944
Agosto

-

1944
Agosto
Togo
[sotto mandato francese dalla fine della prima guerra mondiale, dal 1922 il territorio comprende solo la parte orientale dell'ex Togo tedesco e mantiene una distinta fisionomia giuridica.]
?
(?-?)
1944
Agosto

-


1944
Agosto
comprende i due ex protettorati britannici;
all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
Nigeria settentrionale [territori haussa, riuniti dal 1900]
-
-
1944
Agosto

-

Nigeria Meridionale [territori degli Oil Rivers (dal 1849), di Lagos (dal 1861) e Benin (dal 1897), riuniti dal 1906]
-
-
1944
Agosto

all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
vari elementi di divisione si portano avanti dal 1922;
in opposizione al regime coloniale, Nnamdi Azikiwe e Wallace Johnson organizzano il National Council of Nigeria and the Cameroons (Consiglio Nazionale della Nigeria e del Camerun);





1944
Agosto
Camerun
[dal 1920 l'ex protettorato franco-britannico è diviso in due mandati coloniali previsti dal trattato di Versailles]
Njoya
-
(? - ?) c
1883-1933, re dei bantu;

Mandato (1) [alla Gran Bretagna, la porzione nordorientale, circa un quinto del paese]
1944
Agosto

-
Mandato (2) [alla Francia, il resto (ha recuperato anche i territori ceduti nel 1911)]
1944
Agosto

dal 27 agosto 1940 ha aderito alla Francia libera;

1944
Agosto
Africa Equatoriale Francese
(1910-1958)
1910, la Francia crea questa nuova unità amministrativa che, pur mantenendo a Brazzaville la sede del governatore generale, è divisa in quattro ripartizioni:
Medio Congo [ex Congo Francese»
-
1944
Agosto

André Matsua, fondatore nel 1925 della Société amicale des originaires de l'Afrique Equatoriale Française e finora sopravvissuta nella clandestinità, si trova ora arruolato nell'esercito francese;
nuovamente arrestato sotto l'imputazione di "intelligenza col nemico" è ricondotto a Brazaville. Qui tutti gli esponenti del movimeno amicale, divenuti fautori sempre più decisi delle rivendicazioni autonomiste delle popolazioni Bakongo, sono condannati a morte e fucilati.

Gabon [già assorbito dal Congo Francese nel 1888 e ora separato]
-
1944
Agosto

-
Ubangi Sciari (Oubangui-Chari) [ex Impero Centrafricano, diventato colonia francese dal 1905]
-
1944
Agosto

-
Ciad [pur annesso dalla Francia, la resistenza all'interno continuerà fino al 1917]
-
1944
Agosto

Durante la seconda guerra mondiale la colonia aderisce alla Francia libera.
Brazzaville, si tiene la conferenza che progetta l'istituzione dell'Union Française.



1944
Agosto
Congo Belga
[colonia dello stato belga dal 1908]
(capitale: Lépoldville)
[il territorio dello Zaire, già sede (ancor prima dell'arrivo dei portoghesi) di importanti regni autoctoni quali quello del Congo, di Kuba, Luba, Lunda:
- nel 1880 è stato posto sotto il controllo dell'Associazione internazionale per il Congo, promossa da Leopoldo II re del Belgio;
- 1885-1908, sotto la sovranità (esercitata a titolo personale) di Leopoldo II re del Belgio.]
Governatore
-
1944
Agosto

Nel periodo tra le due guerre vengono estese le piantagioni ed avviato lo sfruttamento delle ricchissime risorse minerarie, senza che ciò comporti alcun miglioramento del livello di vita delle popolazioni indigene e delle condizioni igienico-sanitarie.
Katanga [regione sudorientale, annessa militarmente dai belgi nel 1891 sotto l'egida della Compagnie du Katanga istituita da re Leopoldo II.]
1944
Agosto

nella zona dell'attuale Jadotville, la Union Minière:
- nel 1917, a Likasi, ha aperto un'altra grande miniera di rame (dopo quella iniziale a Elisabethville);
- nel 1921, a Panda, ha installato un concentratore di minerale;
- nel 1928, a Shituru, ha inaugurato un nuovo complesso industriale, di gran lunga il maggiore del Congo e fra i più imponenti dell'intera Africa.
ll complesso industriale [intitolato a Jean Jadot] forma una delle capitali mondiali del rame.
Ruanda-Urundi [dal 1919 sotto amministrazione belga, nel 1925 è stato annesso alla colonia.]
1944
Agosto

-







1944
Agosto
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
-

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti
(re dei re);
1944
Agosto

da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

ERITREA

1944
Agosto

dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;

[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]




1944
Agosto
SOMALIA
1944
Agosto

L'integrazione amministrativa da parte degli inglesi dei due territori ex Somalia Britannica ed ex Somalia Italiana, favorisce l'aggregazione delle forze nazionaliste nel partito Somali Youth League (Lega dei Giovani Somali) avviando il movimento indipendentista;
Somalia Francese [colonia francese dal 1896]
il porto di Gibuti (1888) è collegato per ferrovia alla capitale etiopica Addis Abeba (1897-1917);
[situata in territorio dancalo e non propriamente somalo]
1944
Agosto

-

1944
Agosto
Africa Orientale Britannica
(IBEAImperial British East Africa)
Uganda [protettorato britannico dal 1894]
-
-
1944
Agosto

formalmente diviso in quattro regni federati, è uno dei possedimenti più prosperi della Gran Bretagna in Africa;

Kenya [nome ufficiale solo dal 1920]
-
-
1944
Agosto

sono appena arrivate in Kenia la II e la V brigata sudafricana e il gen. Cunningham comincia a costituire la 1ª div.ne sudafricana (gen. Brink);



1944
Agosto
Africa Orientale Tedesca
(Deutsch-Ost-Afrika)
Ruanda-Urundi
-
-
1944
Agosto

[dal 1919 il Burundi con il contiguo regno del Ruanda sono sotto l'amministrazione belga [Mandato B].
il territorio viene annesso al Congo Belga;
Tanganica [dalla fine del primo conflitto mondiale (novembre 1918) il territorio è attribuito dalla Società delle Nazioni in mandato [Mandato B] alla Gran Bretagna che concede una relativa autonomia interna.]
-
-
1944
Agosto

-

1944
Agosto
Zanzibar
[protettorato (assieme all'isola di Pemba) dal 1890 e colonia dal 1913 della corona britannica]
-
-
1944
Agosto

-


1944
Agosto
Angola
- Governatore
?
(? - ?)

1944
Agosto

-


1944
Agosto
Rhodesia
1944
Agosto

ribattezzato Rhodesia dal 1895 in onore di Cecil J. Rhodes;
dal 1890 la British South Africa Chartered Co., società fondata da Cecil J. Rhodes, ha ottenuto da re LoBenguella la concessione esclusiva di sfruttamento venticinquennale del territorio del protettorato sui maTabele;
Rhodesia del Nord-Ovest [protettorato dal 1899, dal 1914, è uno dei più poveri possedimenti britannici]
-
-
1944
Agosto

passata ora sotto il controllo statale, mantiene lo status di protettorato, dipendendo dal Foreign Office e restando in gran parte sotto il controllo della Compagnia ; [vedi 1948»

Rhodesia del Sud [protettorato dal 1911]
-
-
1944
Agosto

passata sotto il controllo statale nel 1923, si è rifiutata d'integrarsi nell'Unione Sudafricana divenendo colonia autonoma della corona e godendo così di maggiore libertà amministrativa; a forte immigrazione bianca, adotta una legislazione razziale analoga a quella sudafricana (apartheid) sancendo la completa esclusione dell'elemento indigeno dalla vita politica del paese;
[la situazione rimarrà così fino al secondo dopoguerra: vedi 1953]


1944
Agosto
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa
nel 1893, ha assunto questo nuovo nome nel 1907]
-
-
1944
Agosto

sin dall'inizio del secolo fermenti antibritannici sono già sorti e ora si diffondono a causa dell'indiscriminata diffusione delle piantagioni coloniali a scapito delle colture alimentari per il fabbisogno della popolazione (in costante aumento);
rimasto latente tra le due guerre mondiali, il movimento nazionalista nero riprende vigore con la fondazione del NAC (Nyasaland African Congress);


1944
Agosto
Mozambico
[già nel 1891 il Portogallo completava la conquista delle regioni interne ma solo nel 1915 è riuscito a pacificarle;
nel 1923 ha integrato il triangolo di Kionga, già possedimento tedesco sino alla fine della prima guerra mondiale.]
-
?
(? - ?)
1944
Agosto

-


1944
Agosto
Madagascar
(Imérina)
[annesso alla Francia dal 1896]
- Governatore
Cayla
(? - ?)
1944
Agosto

il paese è annesso alla Francia dal 1896 mentre il VVS di J. Ralaimongo lotta per l'indipendenza;




1944
Agosto
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931)]
- Primo ministro
J.C. Smuts
(1939 - 1948)
[Partito afrikaner (unionista)]
dal 1912 si è costituito il SANNC (South African Native National Congress) – dal 1925 mutato in ANC (African National Congress) – formazione politica nera;
dal 1913 è in vigore il Native Land Act che consente al primo ministro di coinvolgere l'elemento boero nella prima guerra mondiale a fianco dell'Inghilterra;
dal 1914 è abolita l'imposta discriminatoria nei confronti degli indiani del Natal;
dal 1918 si è annessa con una serie di decisioni unilaterali l'ex colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest, ricevuta invece in amministr azione fiduciaria dalla Lega delle Nazioni; nel tentativo di diminuire il costo del lavoro nell'industria mineraria colpita da recessione in conseguenza del declino del gold standard, il primo ministro fa ricorso alla manodopera africana semispecializzata;
mentre dal 1925 l'afrikaans ha rimpiazzato l'olandese come seconda lingua ufficiale dell'Unione, sono in vigore: Native Land Act (dal 1913) e Colour Bar Act (dal 1926);
dal 1934 il Partito afrikaner (unionista) di J.C. Smuts e il Nationalist Party (nazionalista) di J.B.M. Hertzog si sono fusi nell'United Party favorendo così l'aggregazione in partito politico della destra ultrarazzista e apertamente filonazista di D.F. Malan (Purified Nationalist Party) a cui nel 1936 Hertzog e Smuts hanno dovuto concedere il Representation of Natives Act che sospende i diritti politici della comunità nera;
grazie alla posizione favorevole all'ingresso del paese nel congflitto a fianco degli alleati (80 voti contro 67)

1944
Agosto

-




1944
Agosto
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
'Abd al-'Aziz III o ibn Sa'ud
Albero genealogico
(Riyadh 1887-Taif 1953)
discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1891, la dinastia viene scalzata dalla capitale Riyadh a opera dei rivali Banu Rashid del Gebel Shammar;
1902-13, ristabilisce con una serie di campagne l'unità del Neged, intraprendendo dopo il crollo dell'impero ottomano l'unificazione della penisola arabica;
1915-18, prima guerra mondiale: pur avendo stipulato un accordo di alleanza con la Gran Bretagna (1915), si mantiene neutrale dedicandosi al consolidamento interno dello stato, da lui organizzato sulla base di colonie agricolo-militari di contadini soldati legati al sovrano da un patto ("fratelli fedeli");
1918, approfitta dei contrasti anglo-francesi nel Vicino Oriente per sviluppare una tempestiva politica di annessioni;
1919, si annette il Gebel Shammar;
1924, si annette la Mecca;
1925, si annette Gidda;
1926, re del Higiaz;
1927-32, re del Higiaz e del Neged;
[… e dipendenze];
riconosciuto al congresso musulmano universale della Mecca, ottiene anche il riconoscimento della Gran Bretagna (trattato di Gidda);
1932 (27 settembre) procede alla piena integrazione dei suoi possedimenti dando ad essi il nome di Regno Arabo Saudita;
1932-53, re dell'Arabia Saudita;

1944
Agosto

-


1944
Agosto
Emirato di Transgiordania
Abdullah o 'Abd Allah ibn al-Husayn 
(La Mecca 1882 - Gerusalemme 1951) secondogenito del re del Higiaz Husayn ibn 'Ali, della dinastia degli Hashimiti o Hashemiti;
1920, re dell'Iraq;
[designato dal Congresso panarabo di Damasco]
1921, deve cedere il trono iracheno al fratello maggiore Faysal, espulso dalla Siria dai francesi, ottenendo in cambio l'emirato autonomo di Transgiordania, sotto mandato britannico;
1921-46, emiro di Transgiordania [sotto mandato britannico];
1933, dopo la morte del fratello Faysal, ne riprende il progetto di creazione di una "grande Siria" (Transgiordania, Palestina, Libano e Siria) rinsaldando a tale scopo l'alleanza con la Gran Bretagna;

1946-51, re del Regno hashemita del Giordano;
1944
Agosto

seconda guerra mondiale (1939-1945): a fianco della Gran Bretagna contro la Germania;


1944
Agosto

[dal 1° febbraio 1944 i leader libanesi hanno dichiarato la fine del mandato francese.]

- Presidente
Bachara al-Khury
(1943 - 1952)
1944
Agosto

-



1944
Agosto
[dal 1922 la regione è stata attribuita in mandato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna, sulla base del piano di spartizione del levante convenuto da inglesi e francesi (accordo Sykes-Picot);
dal 1939 (libro bianco del maggio 1939) il governo inglese ha formulato la proposta, respinta dagli interessati, di istituire uno stato arabo palestinese indipendente, nell'arco di un decennio;
dal 1942 a New York l'Organizzazione sionistica mondiale pensa di dar vita a uno stato ebraico indipendente,
… ogni mediazione è improponibile; ]
 
1944
Agosto

-



1944
Agosto
Iraq
[dal 1930 l'Iraq è "formalmente" indipendente e dal 1932 fa parte della Società delle Nazioni;
rimane infatti ancora legato alla Gran Bretagna da un trattato 25le (1930-55)];
le truppe anglo-giordane presidiano il paese fino alla fine della seconda guerra mondiale;
stato belligerante contro l'Asse;]
Faysal II

(? - 1958)
figlio di Ghazi I
1939-58, re dell'Iraq;


1944
Agosto


Kurdistan (iracheno)
1944
Agosto

le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operano nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1944
Agosto
Iran
[mentre dal 1928 sono state annullate tutte le concessioni di extraterritorialità, dal 1933 è stato rinegoziato l'accordo con la AIOC (Anglo-Iranian Oil Company) che continua a sfruttare (1909-51) gli ingenti giacimenti petroliferi.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (scià) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, scià dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;



1944
Agosto

seconda guerra mondiale (1941-45): solo in seguito alla firma di un trattato tripartito di alleanza nel 1942, cui è seguita immediatamente la dichiarazione di guerra alla Germania, egli ha ottenuto il riconoscimento della sovranità;




Giornali e giornalisti
1944 - AGOSTO


[Torino]

direttore:
. Concetto Pettinato.

«La Repubblica Fascista»

direttore:
. Carlo Borsani.

«Vent'anni»
[settimanale fascista di Torino]

direttore:
. Guido Pallotta, vice-segretario nazionale dei GUF.

[periodico di Albenga]

direttore:
. ?,


[Torino]

condirettore:
. Ather Capelli.


[Genova]

direttore:
.


[Milano]

1943 set - apr 1945,
. direttore:
. Ermanno Amicucci.

«Il Giorno»

direttore:
. Italo Pietra.

«L'Arena»
[Verona]

direttore:
. Giuseppe Castelletti.


[Trieste]

direttore:
.


[Modena]

direttore:
.

«Il Resto del Carlino »
[Bologna]

direttore:
. Giorgio Pini, poi sottosegretario agli Interni.

«La Nazione»
[Firenze]

direttore:
. Mirko Giobbe.

«Rivoluzione»
[organo del GUF di Firenze]

direttore:
. Guido Giglioli.

[Roma]

direttore:
. R. Manzini (1927-59).

[Roma]

Giugno
4
, cessa le pubblicazioni.
direttore:
.


[Edizione romana]

direttore:
.

«La Voce Repubblicana»

direttore:
.
il 10 giugno 1944 ha ripreso le pubblicazioni in modo regolare con una tiratura di 20.000 copie;

«Il Popolo»
(organo ufficiale della Dc)

direttore:
. G. Gonella;
nei primi mesi, con un'area di diffusione limitata quasi esclusivamente alla capitale, ha una tiratura di 23.000 copie;

«Il Tempo»
[Roma]

direttore:
. R. Angiolillo;
condirettore:
. L. Repaci;
dopo un'iniziale apertura di tipo socialdemocratico, nel giro di pochi mesi il foglio si sposta su posizioni moderate, guardando ad un pubblico di lettori del ceto medio del centro-sud: ciò determina l'uscita dal giornale di L. Repaci.

«L'Ora»
[organo ufficiale del FUA (Fronte unico anticomunista)]
[Roma]

direttore:
.


[mensile dell'Unione italiana per il Rinnovamento sociale]
[Roma (dal n. 4)]

direttore:
. P. Togliatti [Ercoli];
diretto e curato personalmente dal leader del Pci, mira a fornire ai militanti una guida ideologica.

direttore:
.
ritornato legale nel giugno 1944, ha 4 edizioni con proprie redazioni e tipografie: a Roma, Milano, Torino e Genova;
nel quadro del partito "nuovo" concepito da P. Togliatti [Ercoli] il giornale si afferma con caratteri suoi originali nel panorama della stampa italiana tentando la strada inedita di un quotidiano contemporaneamente di partito e di massa, di orientamento e di informazione;


[organo clandestino del Psiup]

. E. Colorni (1943 lug-1944);

 

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