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Il Viandante |
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Papa
Leone XII - segretario di Stato: card. G.M.
della Somaglia, vicino agli "zelanti"; celebra
il 20° giubileo; cardinali: «Monthly
archivi» «segue da 1749» «Le Figaro» 1825, M. Alhoy fonda a Parigi questo
giornale satirico, non politico, che in questa veste VIvrà fino al 1833; |
ANNO 1825
– Acerbi, Giovanni fu Giovanni (Castelgoffredo 14 novembre 1825 - Firenze il 4 settembre 1869), garibaldino, già deputato al parlamento. – Acton, Guglielmo (Castellammare di Stabia, Napoli 25 marzo 1825 – Napoli, 29 novembre 1896) militare e politico italiano, in precedenza ufficiale del Regno delle Due Sicilie. – Aguiló, Mariá (Palma di Maiorca 1825-Barcellona 1897) erudito e poeta catalano; Bibliografia catalana (dal 1474 al 1800) Biblioteca catalana Inventario della lingua catalana Romancero popular (1894, Romancero popolare, uscito a Barcellona a spese di Alfonso XIII) Lo llibre de la mort (1899, Il libro della morte) Lo llibre del amor (1901, Il libro dell'amore). – Ballantyne, Robert Michael (Edimburgo 1825-Roma 1894) scrittore inglese; Coral island (1858, L'isola di corallo, influenzerà R.L. Stevenson) The lifeboat (1864, La scialuppa) The lighthouse (1865, Il faro). – Bresdin, Rodolphe (Ingrandes, Maine-et-Loire 1825-Sèvres, Parigi 1885) disegnatore, acquafortista e litografo francese Buon Samaritano (1848, Tolosa, illustrazione). – Cairoli, Benedetto Angelo (Pavia 28 gennaio 1825-Capodimonte, Napoli 1889) politico italiano; [Primogenito di Carlo (1777-1849), medico e docente universitario, e di Adelaide Bono (1806-1871), figlia di un conte dell'impero napoleonico e ardente patriota. Fratello di Ernesto, Luigi, Enrico, Giovanni.] 1848-49, I guerra d'indipendenza, è nel corpo dei volontari pavesi; 1853 febbraio, promuove il fallito tentativo insurrezionale milanese; 1859, II guerra d'indipendenza, nei "Cacciatori delle Alpi"; 1860, spedizione dei "Mille", com.te la 7ª compagnia; 1861, è deputato della sinistra, 1866, III guerra d'indipendenza, 1867, sfortunata campagna per la liberazione di Roma; 1878, marzo-dicembre, succede a A. Depretis alla presidenza del consiglio; 1879, luglio-maggio 1881, di nuovo presidente del consiglio; 1881, è costretto alle dimissioni, in seguito alla crisi dei rapporti italo-francesi sorta per l'occupazione della Tunisia. – Castagnola, Stefano (Chiavari, 3 agosto 1825 – Genova, 11 settembre 1891) politico italiano; avvocato; mazziniano, laico ed anticlericale si arruola come volontario quando il Piemonte dichiara guerra all'Austria e combatta numerose battaglie da Peschiera a Custoza; 1857, dicembre, eletto deputato (VI Legislatura – 1857 14 dic - 21 gen 1860); 1861, febbraio, rieletto deputato (VIII Legislatura – 1861 18 feb - 7 set 1865); [Sarà rieletto nelle successive, fino al 1876, csa la XIII Legislatura.] dopo aver militato fra le schiere della sinistra rivoluzionaria si avvicina alla Destra storica; 1869 14 dic - 10 lug 1873, ministro della Marina (14 dic-14 gen 1870) e ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio ("governo Lanza"); 1881-87, è anche componente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Genova; [L'Università di Genova dopo avergli affidato la supplenza nel corso di diritto romano, gli conferisce l'incarico di diritto ecclesiastico e, infine, gli attribuisce la carica di diritto commerciale. Stimato avvocato civilista riesce, accettando di difenderli in sede penale, a sottrarre alla pena capitale, richiesta dall'accusa, due mazziniani imputati di tentativo di insurrezione.] 1888-91, sindaco di Genova; [È stato eletto quale esponente di punta di un fronte anticlericale che ha battuto Andrea Podestà, sindaco uscente e capo del fronte clerico-moderato; Ricopre l'incarico sino al 1891 interessandosi in modo particolare dei problemi portuali e della preparazione dell'esposizione colombiana che si svolgerà nel 1892.] – Castelo Branco, Camilo (Lisbona 1825-São Miguel de Seide, Minho 1890, suicida) narratore portoghese Carlota Ângela (1858) Amor di perdição (1863, Amor di perdizione) Eusebio Macario (1879) A Brasileira de Prazins (1882, La brasiliana di Prazins). – Charcot, Jean-Martin (Parigi 1825-lago dei Settons, Morvan 1893) neurologo e psichiatra francese che lavorò tutta la vita alla Salpêtrière, ospizio parigino per donne anziani indigenti Lezioni cliniche sulle malattie dei vecchi e sulle malattie croniche (1868) Lezioni sulle malattie del sistema nervoso (1873) Lezioni sulla localizzazione nelle malattie del cervello e del midollo spinale (1880) Gli ossessi nell'arte (1887). – Chiaves, Desiderato (Torino 2 ottobre 1825 - Torino 29 giugno 1895) politico italiano. – D'Ancona, Vito (Pesaro 1825-Firenze 1884) pittore italiano. – Fattori, Giovanni (Livorno 1825-Firenze 1908) pittore italiano. – Govone, Giuseppe (Isola d'Asti 1825-Alba, Cuneo 1872) militare e politico italiano; 1848-49 e 1859, ufficiale delle truppe sarde nelle guerre d'indipendenza; 1860, generale di divisione; 1861-67, deputato della destra; 1866, marzo-aprile, svolge con successo presso il cancelliere O. von Bismarck una delicata missione diplomatica conclusasi con la stipulazione dell'alleanza con la Prussia in vista della guerra contro l'Austria; 1866, si segnala a Custoza nella terza guerra d'indipendenza; 1867-69, comanda il corpo di stato maggiore; 1869 dicembre-settembre 1870, regge il ministero della guerra nel gabinetto Lanza; Memorie (1905, postume, in francese). – Hanslick, Eduard (Praga 1825-Baden, Vienna 1904) musicologo austriaco Il bello musicale (1854). – Hoppe-Seyler, Ernst Felix (Freyburg an der Unstrut, Turingia 1825-Wassenmburg, lago di Costanza 1895) medico e fisiologo tedesco, eseguì importanti ricerche sulla lecitina che per primo ottenne allo stato puro, scoprì la nucleina e stabilì le formule dell'emina e dell'ematoporfirina. – Huxley, Thomas Henry (Ealing, Londra 1825-Eastbourne 1895) naturalista inglese; [Nonno dello scrittore Aldous (1894-1963).] medico della marina militare, compì come medico di bordo un viaggio di 4 anni in Australia dove studiò in modo particolare il comportamento dei celenterati; inaugurò una posizione agnostica della scienza nei confronti dei problemi teologici e si fece sostenitore del metodo empiristico nella ricerca scientifica. – Jókai, Mór (Komárom 1825-Budapest 1904) scrittore ungherese, il più prolifico della letteratura ungherese con 313 opere in volume fra romanzi, racconti, saggi e un vasto epistolario; avvocato, direttore del giornale umoristico «Cometa» e del politico «La Patria»; a fianco dell'amico S. Petöfi e degli insorti del 1848, ripiegò poi su posizioni di lealismo verso gli Absburgo; fu eletto più volte parlamentare; scrisse oltre 100 volumi; A Tengerszemö hölgy (1890, La dama dagli occhi color verde mare) La rosa gialla (1893, sullo sfondo della puszta di Hortobágy) Az új földesúr (?, Il nuovo proprietario terriero) [Narra la storia di un possidente austriaco insediatosi in Ungheria dopo la guerra d'indipendenza del 1848-49.] L'uomo d'oro Il domatore di anime Figli dell'uomo dal cuore di pietra ecc.. – Kruger, Stephanus Johannes Paulus [Oom Paul - zio Paolo] (Colesberg, Colonia del Capo 1825-Clarens, Svizzera 1904) politico sudafricano, appartenente ad una famiglia di origini tedesche; 1852, è tra i fondatori del Transvaal; 1864-73, assume il comando dell'esercito; 1877, c'è l'occupazione britannica; 1880, è tra i promotori della rivolta boera; 1881, conclude la convenzione di Pretoria che segna la rinascita della repubblica del Transvaal; 1883, eletto presidente instaura un regime di tendenze autoritarie; 1889 e 1897, in difesa dell'autonomia del Transvaal, costantemente minacciata dalla Gran Bretagna, conclude accordi con l'Orange e si avvicina alla Francia e alla Germania dalle quali riceve un ingente quantitativo di armi; la sua ostilità verso gli uitlanders (stranieri, soprattutto inglesi, che lavorano nel Transvaal) si concreta in una vera e propria discriminazione politica e civile e accentua l'attrito con la Colonia del Capo e gli inglesi che d'altra parte hanno mire precise sulle enormi ricchezze del Transvaal; 1899, 9 ottobre, confidando nell'appoggio di alcune potenze europee egli dichiara guerra agli inglesi; 1900, le sconfitte militari lo inducono a recarsi, in cerca di appoggi, in Europa (Germania, Francia, Belgio, Olanda, Svizzera) dove raccoglie calorose manifestazioni di simpatia ma niente aiuti concreti; deluso, non fa più ritorno in Africa. – Lassalle, Ferdinand (Breslavia 1825-Ginevra 1864, ucciso in duello) politico tedesco, figlio di un commerciante ebreo della Slesia; 1848, influenzato dalle idee hegeliane, svolge a Düsseldorf un'intensa attività di agitatore e collabora alla «Neue Rheinische Zeitung» di K.H. Marx; 1849, per questo viene processato e condannato a sei mesi di carcere; La filosofia di Eraclito l'Oscuro (1857) Franz von Sickingen (1859) La guerra d'Italia e i compiti della Prussia (1859) Sistema dei diritti acquisiti (1861) Programma operaio (1862, conferenze) Lettera aperta (1863, risposta al Comitato centrale operaio di Lipsia; principale documento teorico nelle numerose assemblee operaie che promuovono il congresso generale di Francoforte - maggio 1863 - e la Associazione generale degli operai tedeschi, organismo che nel 1875, fondendosi con un raggruppamento analogo influenzato da K.H. Marx, darà origine al SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito socialdemocratico tedesco) Il signor Bastiat-Schulze von Delitzsch (1864, con il sottotitolo Capitale e lavoro). – Majorana Calatabiano, Salvatore (Militello in Val di Catania, 24 dicembre 1825 – Roma, 23 dicembre 1897) economista e politico italiano. – Manara, Luciano (Antegnate, Bergamo 1825-Roma 1849) patriota italiano, amico di C. Cattaneo; 1848, marzo , partecipa all'insurrezione delle cinque giornate di Milano, distinguendosi nella conquista di porta Tosa che permette l'ingresso in città degli insorti dalle campagne; scoppiata la guerra tra Piemonte e Austria, continua a combattere in Trentino e in Lombardia alla testa di un battaglione di volontari; luglio, riparato in Piemonte dopo la sconfitta di Custoza, ha l'incarico di organizzare un corpo di 800 bersaglieri; 1849, marzo, riprese le ostilità con l'Austria combatte alla testa di questo corpo a Gravellona e a Cava, sul Ticino; 29 aprile, si reca alla difesa della repubblica romana assediata dai francesi, partecipa con i suoi volontari alla battaglia di velletri contro le truppe napoletane e alla difesa del vascello, di Villa Savorelli e di Villa Spada ottenendo da G. Garibaldila nomina di capo di stato maggiore; 29-30 giugno, cade a Villa Spada. – Mario, Alberto (Lendinara, Rovigo 1825-1883) politico e scrittore italiano; 1844, studente universitario a Padova; 1848, 8 febbraio, dopo la manifestazione antiaustriaca ripara a Bologna e partecipa come volontario alla prima guerra di indipendenza nel Veneto; recatosi a Milano dopo la capitolazione di Treviso, VI conosce G. Mazzini da cui viene fortemente influenzato; 1849, si trasferisce a Genova dove è uno dei membri più attivi del gruppo repubblicano, collaborando ai giornali locali, dal «Tribuno» all' «Italia e popolo»; 1857, compromesso nel tentativo insurrezionale del 29 giugno, organizzato dai repubblicani in concomitanza con la spedizione di C. Pisacane a Sapri, viene arrestato ed espulso dagli stati sardi; si reca in Inghilterra dove sposa Jessie Merriton White una giovane inglese simpatizzante del movimento repubblicano italiano ed aiuta G. Mazzini nella redazione della rivista «Pensiero e azione»; dopo aver partecipato alla "spedizione dei Mille" si avvicina alle posizioni federalistiche e antiaccentratrici di C. Cattaneo di cui è uno dei seguaci più fedeli; 1866, è con G. Garibaldi; 1867, partecipa alla fallita spedizione di Roma; La mente di Carlo Cattaneo (1870) Camicia rossa (1875) 1880, già collaboratore di vari periodici e giornali, dirige la mantovana «provincia», uno dei fogli più battaglieri dell'opposizione. – Meyer, Conrad Ferdinand (Zurigo 1825-Kilchhberg, Zurigo 1898, folle) scrittore svizzero di lingua tedesca; precocemente orfano di padre ebbe dalla madre (suicida nel 1856) un'educazione Calvinista e la disposizione a un patologico stato depressivo; Das Amulet (1873, L'amuleto) Jürg Jenatsch (1876, romanzo) [Alla maniera di W. Scott, un best-seller di fama nazionale e internazionale.] Der Heilige (1879, Il santo) Plautus im Nonnenkloster (1881, Plauto in convento, che mette in scena l'umanista Poggio Bracciolini) Gustav Adolfs Page (1882, Il paggio di Gustavo Adolfo) Die Hochzeit des Mönchs (1884, Le nozze del monaco, di cui è protagonista a Verona Dante Alighieri) Die versuchung des Pescara (1887, La tentazione del marchese di Pescara) Angela Borgia (1891) 1892, dopo viaggi a Roma e a venezia e dopo momenti di intensa vivacità sociale (frequenta G. Keller e R. Wagner) alterna pure soggiorni in case di cura finché diventa folle. – Ollivier, Émile (Marsiglia 1825-Saint-Gervais-les-Bains, Haute-Savoie 1913) politico francese; 1857, avvocato, deputato repubblicano, è uno degli oppositori più in vista del secondo impero di Napoleone III; 1863, vi si va tuttavia lentamente accostando; 1866, aderisce al "terzo partito" (fautore della liberalizzazione del regime napoleonico); 1869, maggio, ne diventa capo dopo le Vittoriose elezioni in cui questo raggruppamento ottiene 116 seggi al corpo legislativo; 1870, 2 gennaio, chiamato da Napoleone III a costituire il primo governo dell' "impero liberale", avvia il processo di trasformazione delle istituzioni in senso costituzionale (senatoconsulto del 20 aprile) ma non riesce ad imporsi alle tendenze belliciste della corte; 19 luglio, si assume la responsabilità della dichiarazione di guerra alla Prussia; 9 agosto, costretto a dare le dimissioni subito dopo le prime sconfitte militari, non ha più alcuna parte di rilievo nella vita politica francese; L'impero liberale (1894-1902) Diario (1961, postumo). – Pepoli, Gioacchino Napoleone - marchese (Bologna, 10 ottobre 1825 – Bologna, 26 marzo 1881) politico italiano. [Figlio del marchese Guido Taddeo Pepoli e della principessa Letizia Murat, figlia di Gioacchino Murat e quindi nipote di Napoleone Bonaparte. Nel 1844 sposa la principessa Federica Guglielmina di Hohenzollern-Sigmaringen, figlia di Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen e cugina di Federico Guglielmo IV di Prussia. La sposa è sua cugina, in quanto figlia della principessa Maria Antonietta Murat.] – Seismit Doda, Federico (Ragusa, Iugoslavia 1 ottobre 1825 - Roma 8 maggio 1893) patriota e politico italiano. [Fratello di Luigi.] – Speri, Tito (Brescia 1825-Belfiore, Mantova 1853) patriota italiano, figlio di un restauratore di quadri, studiò nel seminario di Brescia e nel liceo di Lodi; 1848, prende parte alla guerra d'indipendenza nelle file dei volontari lombardi; tornato a Brescia dopo l'armistizio di Salasco, ha una parte di primo piano nel comitato clandestino (di orientamento filopiemontese) che prepara l'insurrezione delle "dieci giornate" di Brescia (23 marzo-1° aprile 1849) ed è uno degli animatori della difesa della città; 1849, costretto ad andare esule prima a Lugano e poi a Torino, aderisce alle idee di G. Mazzini ; 1850, approfitta di un'amnistia per tornare a Brescia e dà un forte impulso all'attività clandestina mazziniana lavorando a stretto contatto con il comitato mantovano diretto da don E.N. Tazzoli; 1852, giugno, viene arrestato e rinchiuso nel carcere del castello di San Giorgio a Mantova; 1853, 28 febbraio, viene condannato a morte e impiccato negli spalti di Belfiore il 3 marzo. – Türr, István [Stefano] (Baja, Bács-Kiskun 1825-Budapest 1908) patriota ungherese naturalizzato italiano; 1848, marzo, allo scoppio della insurrezione delle cinque giornate, è tenente di fanteria dell'esercito austriaco a Milano; 1849, 19 gennaio, diserta e ripara in Piemonte dove è nominato ufficiale dell'esercito sardo con l'incarico di organizzare una legione ungherese per combattere contro l'Austria; marzo, prende parte all'infelice battaglia di Novara; 1853, 6 febbraio, entrato in rapporti con G. Mazzini e L. Kossuth coopera alla preparazione del tentativo insurrezionale mazziniano per cui viene arrestato dalle autorità sarde ed espulso; allo scoppio della guerra di Crimea si arruola nel corpo di spedizione inglese e combatte alla Cernaia; 1855, settembre, incaricato di una missione in valacchia viene arrestato a Bucarest dagli austriaci e condannato a morte per diserzione; la pena, per intervento del governo britannico, gli viene commutata in quella del bando; si reca in Turchia; 1859, cominciata la seconda guerra d'indipendenza, torna in Italia e prende parte come colonnello alle operazioni dei "Cacciatori delle Alpi" di G. Garibaldi; 15 giugno, resta ferito a Treponti; 1860, ha un ruolo di primo piano nella spedizione dei Mille e nella campagna per la liberazione del mezzogiorno; 9-14 settembre, nel corso di quest'ultima reprime il movimento reazionario borbonico nell'avellinese e comanda l'armata operante sul volturno; alla fine della guerra passa nell'esercito regolare come generale di divisione; 1861, dicembre, viene collocato in disponibilità; 1862, giugno, viene fatto aiutante di campo onorario di Vittorio Emanuele II; 1888, ha la cittadinanza onoraria. – Westcott, Brooke Foss (Birmingham 1825-Durham 1901) ecclesiastico e biblista inglese, studiò a Cambridge; 1851, è ordinato prete anglicano; 1870, dopo un primo insegnamento a Harrow, ha una cattedra di teologia a Cambridge; 1880, succede all'amico e discepolo J.B. Lightfoot come vescovo di Durham; con Lightfoot e F.J.A. Hort forma la "triade di Cambridge" che rappresenta uno dei momenti più fecondi della critica testuale e dell'esegesi del Nuovo Testamento; vangelo secondo Giovanni (1881,commento) Lettere di Giovanni (commento) Nuovo Testamento greco (1888, in 2 voll., edizione critica assieme a Hort, basata principalmente sul codice vaticano, mentre l'edizione di C. Tischendorf si basava su quello Sinaitico) Lettera agli Ebrei (commento) 1892, fa da mediatore durante lo sciopero nelle miniere di carbone. |
«segue
da 1824» «segue da 1824» |
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