© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
Papa
Pio VII 1804, Parigi, a Notre Dame avviene l'incoronazione di Napoleone I; «segue
da 1803» Gabriel
Julien Ouvrard «segue da 1803» Comédie Française «segue da 1687» |
ANNO 1804
– Abovian, Khacatur (Kanaker, Jerevan 1804-dopo il 1848) scrittore armeno; Le ferite dell'Armenia o Lamento di un patriota (1840-41, pubblicato postumo nel 1858). – Aga Khan Mehalatee (1804-1881) 46° Imam degli Ismailiti, legittimo successore di Maometto; 1817, dopo l'uccisione di Khalillulah, 45° Imam, assurge alla guida degli Ismailiti; 1834, governatore della provincia di Kerman, come il nonno, è convinto, dopo l'ascesa al trono persiano dello Shah Mohammed, un suo nemico giurato, sia giunta l'ora di ribellarsi alla dinastia Kadjars; 1837, l'impresa inizia bene; 1838, fatto prigioniero e condannato a morte, riesce a fuggire riprendendo la guerriglia contro lo Shah; 1841, giugno, per salvarsi la vita non gli resta che fuggire anche se sogna di conquistare Kerman, la terra dei suoi aVI, ma anche Khorasan e l'intero Iraq; per il momento però, mantenuto da Rawlinson, si installa nel quartiere residenziale della città; novembre, la rivolta a Kabul costringe i 700 soldati della guarnigione britannica a fuggire verso Jallalabad dove arriva un solo superstite; 1842, maggio, a fianco del generale Nott si mette alla testa di 300 cavalieri parsi; pur Vittoriosi, arriva da Londra l'ordine della ritirata: l'esercito inglese lascia ufficialmente l'Afghanistan; pur sentendosi tradito, comunica ai suoi seguaci che bisogna seguire gli inglesi a Quetta; ottobre, raggiunta la città, gli Ismailiti scoprono che Nott ha già guadagnato la regione del Sind, nella pianura bagnata dall'Indo; per lui è un brutto colpo, decide così di scrivere al comandante in capo degli inglesi, Charles Napier; la prima lettera che giunge al quartier generale di Calcutta non provoca reazioni; la situazione si sblocca a favore di Mehalatee solo dopo un incontro diretto a Sukkar; il generale gli chiede di occupare Jherruk per proteggere la strada che collega Hyderabad a Karachi: egli accetta e lotta con gli inglesi, rimane anche ferito, sperando sempre di poter contare sul loro aiuto per conquistare la sua Kerman; lo Shah Mohammed, che non vuole un ribelle così pericoloso ai confini del suo regno, riesce però a convincere gli inglesi; 1845, 7 ottobre, Mehalatee riceve l'ordine di raggiungere Calcutta, uno spostamento considerato ormai la fine dei suoi sogni; 1847, aprile, dopo aver impiegato ben tre mesi per raggiungere Bombay e altri quindici prima di ripartire per Calcutta, vistosi sospeso lo stipendio decide di ripartire; luglio, in viaggio incontra difficoltà e patisce sofferenze di ogni tipo: deve alla fine lasciare anche 65 cavalli al momento di imbarcarsi ad Agra per discendere il corso del Gange; arrivato nella capitale del Bengala, invia varie lettere di protesta per il suo esilio al governatore lord Dalhousie; 1848, agosto, mentre è costretto a rimanere a Calcutta, muore a Teheran lo Shah Mohammed; dicembre, ottenuto il permesso inglese, ritorna in nave a Bombay dove lo attendono trionfalmente il fratello Mohammed Bakur Hossanee con le 150 famiglie, i Khojas, di fedeli ismailiti; qui ottiene pure di riunirsi con la moglie SerVI Jehan Kajum e il figlio Alì Shah, che non vede dal 1837; 1859, in estate avviene la riunificazione; 1866, l'Alta Corte di Bombay gli riconosce titoli, diritti e potere religioso sui suoi fedeli; 1875, giugno il viceré Sir Philip Edmund Woodhouse riconosce il diritto di Alì Shah ad ereditare l'appannaggio paterno; [muore nell'agosto 1885: gli succede il figlio Mohamed] 1877, riceve la visita del Principe di Galles; 1881, Bombay 12 aprile, il 46° Imam degli Ismailiti e fondatore della sua dinastia, muore a 77 anni. – Bajza, József (1804-1858) poeta ungherese, fondatore e direttore di importanti e influenti riviste letterarie. – Bedeau, Marie Alphonse (Vertou, Bassa Loira 19 agosto 1804 – Nantes 29 ottobre 1863) generale e ministro francese; 1820 29 ott-1° ott 1822, studia alla scuola militare di Saint-Cyr, come tenente-studente, scuola di agenti di polizia; prestato servizio nell'8° Corazzieri e nei Lancieri della Guardia Reale; 1828, 1° ottobre, è promosso vicecomandante del 2° Rgt di artiglieria a cavallo; 1831, 12 luglio, è promosso capitano alla 5ª luce; viene distaccato dal gen. Ferrier, dove diviene aiutante; attaccato a Gerard e Schramm, è sotto il loro comando, durante la campagna belga del 1831-32; 1833, 16 gennaio, durante la campagna belga riceve la Croix de Guerre; 1836, con la riorganizzazione dell'esercito, fu nominato comandante di battaglione della Legione Straniera, addestrandosi a Pau; 1837, 11 novembre, è promosso tenente colonnello della 17ª luce; combatte in Algeria durante diverse spedizioni; 1838, 16-17 ottobre, è a Setif; 1839, maggio, è ancora a Setif; 4 dicembre, viene promosso al grado di colonnello nella 17ª luce; 1840, rimane ferito due volte a Cherchell; 2 maggio, il famoso passaggio cervicale Mouzaïa, è responsabile per respingere gli attacchi del nemico nella retroguardia dell'esercito e resiste alle truppe di Abd-el-Kader nel mar.llo Sidi Moussa; è noto anche nelle forniture di Miliana; 1841, 27 maggio, è nominato brigadiere e messo a disposizione del governatore generale dell'Algeria, che sostiene di operare al confine con il Marocco; 1844, prende parte alla battaglia di Isly, dopo di che viene nominato luogotenente generale e comandante in capo della provincia di Costantina, in Algeria; 1845, partecipa a due campagne, nella primavera e nell'autunno; 1847, si trova nella spedizione contro il Kabyle di Bougie; 10 luglio, è nominato Governatore generale aggiunto e sostituito dal duca di Aumale; 1848, febbraio, è a Parigi; 24 febbraio, a capo delle truppe, pattuglia le strade di Parigi, cercando di ristabilire l'ordine; i primi reggimenti che marciano lungo i viali, il calcio in aria di fronte alla rivolta popolare, sono guidati da lui; comanda ai "chausseurs di Orleans" al momento dell'attacco alla stazione di Gabrielle; dopo la sua condotta in questa occasione, fu proposto come ministro della guerra del nuovo regime; rifiuta l'offerta, ma accetta la posizione di governatore militare di Parigi e alla fine rappresenta la Bassa Loira per l'Assemblea costituente; ne diviene vice presidente; è nominato rappresentante della Senna alla legislatura; giugno, ferito nel combattere l'insurrezione, diviene membro della destra nella legislatura; 29 giu-17 lug, ministro degli Affari esteri; 1851, 2 dicembre, ostile al colpo di Stato, viene arrestato nella notte dal mar.llo St. Arnaud e imprigionato a Ham; 1852, 5 agosto, si ritira in Belgio, dove vivrà fino all'amnistia del 1859; 1863, 29 ottobre, grande ufficiale della Legion d'Onore, muore a Nantes. [Nel 1883 il villaggio Bedeau – vicino a Saida nel dipartimento di Orano, in Algeria – sarà nominato in suo onore.] – Bellerio Sidoli, Giuditta (Milano 1804 - Torino 1871), patriota repubblicana; [Moglie del conte Giovanni Sidoli.] 1821, costretta esule in Svizzera, a causa della compromissione del marito con i moti carbonari, si stabilisce a San Gallo, dove intrattiene rapporti con i numerosi italiani rifugiati; dopo la morte del marito ritorna a Reggio Emilia con i quattro figli avuti dal matrimonio; nuovamente costretta all'esilio si stabilisce in Francia, a Marsiglia, dove conosce G. Mazzini : [nasce il loro figlio Alphonse, morto all'età di tre anni] 1832-34, conVInta repubblicana (seppur su posizioni meno avventuristiche di G. Mazzini ) è tra i fondatori del giornale «La Giovine Italia» pubblicato a Marsiglia; in seguito le viene accordato di risiedere a Firenze (per poter controllare la sua corrispondenza con G. Mazzini - al quale ha dato un figlio, morto in tenera età) ma presto è costretta a peregrinare in giro per l'Italia; sospettata di aver fornito appoggio a G. Mazzini e di complottare contro il duca di Parma, viene messa in carcere; liberata, si rifugia nuovamente in Svizzera, poi a Milano ed infine, dal 1852, a Torino. Qui anima un salotto frequentato da esuli di tutta Italia che vi hanno trovato rifugio dopo il fallimento delle rivoluzioni liberali del 1848-49. Gli ultimi anni sono afflitti da dissesti finanziari e dalla perdita della figlia Elvira. «Credo liberamente nel Dio degli esuli e dei vinti, non in quello imposto dalla Chiesa»… le sue ultime parole. – Benedek, Ludwig August von (Ödenburg, oggi Sopron, Ungheria 1804-Graz 1881) militare austriaco; 1848-49 e 1859, partecipa alle campagne d'Italia, divenendo poi governatore dell'Ungheria e comandante in capo delle truppe austriache nel Veneto; 1866, in seguito al suo comportamento nella guerra contro la Prussia e l'Italia, scansa il processo a lui intentato davanti al tribunale di guerra per intervento dell'imperatore Francesco Giuseppe. – Bethmont, Eugène (Parigi 12 marzo 1804 - Parigi 1° aprile 1860) politico francese; [Figlio di un fornaio in rue du Pont aux choux, nel Marais.] viene educato dagli Oratoriani del "Collegio di Juilly"; a causa dei problemi finanziari della famiglia, inizialmente si dedica all'insegnamento; ben presto inizia a studiare legge; 1827, divenuto avvocato si guadagna presto una buona reputazione discutendo diversi casi alla Corte d'Assise; 1830, aperto alle idee liberali, dopo la rivoluzione di luglio difende spesso gli scrittori per l'opposizione, compresi i giornalisti di «Caricature» e di «Charivari»; viene coinvolto nella maggior parte dei principali processi politici dell'epoca; 1842, 8 luglio, eletto alla Camera dei deputati per l'8° distretto di Parigi, prende posto tra i principali oratori dell'opposizione; nella sessione del 1842-46, è particolarmente coinvolto nelle questioni di economia politica e opere pubbliche; parla anche contro la corruzione elettorale; 1846, 1° agosto, alle elezioni il ministero si oppone fortemente alla sua rielezione e riesce a progettare la sua sconfitta; 10 ottobre, grazie ad una elezione suppletiva, viene eletto deputato per il primo collegio di Charente-Inférieure (La Rochelle); 1848, febbraio, rientrato nell'opposizione, è uno dei firmatari della proposta di messa in stato d'accusa del "governo Guizot"; 24 febbraio, dopo la rivoluzione è nominato ministro del Commercio nel governo provvisorio; 23 aprile, viene eletto all'Assemblea costituente come rappresentante di Indre; 11 maggio, è nominato ministro degli Affari religiosi nel ministero formato dalla Commissione esecutiva; 28 giugno, è nominato ministro della Giustizia nel "governo Cavaignac"; 3 novembre, a causa della sua cattiva salute e dello stress dell'ufficio, è costretto a dimettersi; 1849, 11 aprile, viene eletto consigliere di Stato, ricoprendo questa carica fino al 2 dicembre 1851; 1851, 2 dicembre, si unisce ai suoi colleghi per protestare contro il colpo di Stato; si rifugia con il suo amico Bugnet, professore alla facoltà di giurisprudenza, per evitare l'arresto; tornato all'avvocatura, non ha più alcun ufficio governativo; 1860, 1° aprile muore a Parigi. – Biondelli, Bernardino (Verona 1804-Milano 1886) linguista italiano, collaboratore de «Il Politecnico» di C. Cattaneo; Sullo svolgimento delle lingue indoeuropee (1841) Studi linguistici (1856) Saggio sui dialetti gallo-italici (1853-56) Evangelarium, epistolarium et lectionarium Aztecum (1858) Glossarium aztecum-latinum (1869). – Boncompagni di Mombello, Carlo (Torino 1804-1880) politico piemontese; 1843, giudice della suprema corte del regno di Sardegna; Introduzione alla scienza del diritto ad uso degli italiani (1848) Della monarchia rappresentativa (1848) 1848, ministro della pubblica istruzione nei gabinetti Balbo e Alfieri; 1852, maggio-novembre, ministro di grazia e giustizia nel secondo gabinetto d'Azeglio e nel governo presieduto dal conte di Cavour (novembre-ottobre 1853); 1853-56, presidente della camera subalpina; La chiesa e lo stato in Italia (1886) 1870, fa parte della commissione per la legge delle guarentigie. – Camillo da Bergamo (Presezzo 1804-?) frate cappuccino, padre, della ricca famiglia Cattaneo; desiderando vestire l'abito cappuccino, si reca a venezia (non essendo l'ordine ancora ripristinato in Lombardia) per poi ritornare nella neonata monastica provincia di Lombardia; 1849, Ministro provinciale della provincia di S. Carlo in Lombardia; 1866, avvenuta la soppressione religiosa, si ritira nella casa paterna; 1876, muore. – Campanella, Federico (Genova 1804-Firenze 1884) politico italiano, collaboratore di Mazzini nella redazione di «Pensiero e Azione»; 1831, uno degli animatori della «Giovine Italia» in Genova; 1834, esule a Marsiglia e poi a Ginevra, partecipa alla fallita spedizione sulla Savoia (febbraio) e alla fondazione della «Giovine Europa»; 1848, corre in aiuto di Milano insorta; 1849, ha un ruolo centrale nell'insurrezione repubblicana di Genova; 1859, lavora assiduamente alla preparazione della spedizione dei Mille; 1862-63, è deputato; 1863, direttore del giornale genovese «Il Dovere»; 1872, dopo la morte di Mazzini è uno dei maggiori dirigenti del movimento repubblicano e tra i fondatori della «Lega della democrazia». – Cantù, Cesare (Brivio, Como 1804-Milano 1895) scrittore italiano, clericale e antiliberale, direttore dell' «archivio di stato milanese», fondatore dell' «archivio storico Lombardo»; Storia della città e della diocesi di Como (1829-31) Margherita Pusterla (1838) [Guigoni, Milano 1874] La Lombardia nel sec. XVII (1854) Eretici d'Italia (1865-66) Della indipendenza d'Italia. Cronistoria (1872-77) 1874, primo presidente della "Società storica lombarda"; Storia degli italiani (1876) Il «Conciliatore» e i Carbonari (1878) Monti e l'età che fu sua (1879) Storia universale (1883-91, in 52 voll., disorganica e poco attendibile) Novelle brianzole (1883). – Chevalier, Hyppolyte Sulpice-Guillaume o Paul Gavarni (1804-1866) disegnatore, incisore, caricaturista erotico francese, la cui cronaca parigina deve molto al mondo e alla tecnica litografica di H. Daumier; incise circa ottomila tavole dopo aver iniziato la sua attività nel giornale la «Mode» fondato nel 1828 da Emile de Girardin; 1833, fonda il «Journal des gents du monde» di cui realizza la maggior parte dei testi e delle illustrazioni; collabora poi al «Charivari» con ricche serie grafiche tra cui: Astuzie delle donne in materia di sentimenti (1837) Gli studenti (1841) Le donnine allegre (1841); 1847-51, soggiorna in Inghilterra disegnando scene londinesi per «Illustration» e «Illustrated London News»; a Parigi, disegna: Almanach du fumeur et du priseur (1859, con altri) Le partigiane dell'uguaglianza Storia del politicare Il discorso di Thomas VIreloque; Catalogo ragionato delle sue opere (Parigi 1873). – Chomjakov, Aleksej StepaNovic (Mosca 1804-Ternovsk 1860) teologo russo; rappresentante dello «slavofilismo», fu il primo grande teologo laico dell'ortodossia in Russia; Lettera ai serbi (1859) La chiesa è una (1864, postumo) La chiesa latina e il protestantesimo dal punto di vista della chiesa d'oriente (1872, postumo) Memorie sulla storia universale (incompiute). – Cobden, Richard (Dunford Farm, Heyshott, Sussex 1804-Londra 1865) politico inglese; 1838, fonda a Manchester, con J. Bright, l' «Anti-Corn-Law League» per l'abolizione delle tariffe doganali sull'importazione del grano; 1841, viene eletto al parlamento; 1846, ottiene l'abrogazione delle leggi sul grano; 1854, è contrario all'intervento della Gran Bretagna nella Guerra di Crimea (1854-56) e rifiuta ogni incarico ministeriale per rimanere critico indipendente. – Conforti, Raffaele (Calvanico, Salerno 4 ottobre 1804 – Caserta 3 agosto 1880) politico italiano. – Di Menna, Giovanni Battista (Agnone, Isernia 1804 – ...) presbitero e predicatore italiano. – Disraeli, Benjamin - conte di Beaconsfield (Londra 1804-1881) politico inglese, figlio di padre ebreo di origine italiana; Vivian Grey (1826) The voyage of Captain Popanilla (1828, Il viaggio del capitano Popanilla) The Young Duke (1831, Il giovane duca) [Il rifiuto di pubblicarlo da parte di John Murray è dettato da un calcolo politico: l'approvazione del Reform Bill (che ha coinciso per caso con un momento di crisi dell'editoria inglese), è agli occhi dell'intrepido tory, il presagio della rovina completa del paese, in cui non ci sarebbe più posto per le imprese editoriali.] Contarini Fleming (1832) Henrietta Temple: a Love Story (1836, Henrietta Temple: una storia d'amore) venetia (1837) Difesa della costituzione inglese (pamphlet) Le lettere di Runnymede (satira anonima) 1837, dopo le ripetute sconfitte nelle elezioni alla camera dei comuni come radicale indipendente (due volte nel 1832 ed una nel 1835), riesce a farsi eleggere deputato per il seggio di Maidstone (Kent) nelle liste dei tories; Coningsby or the Younger Generation (1844, Coningsby o la giovane generazione) Sybil or the Two Nations (1845, Sybil o le due nazioni) 1846, giugno, raccolto lo scontento dei tories dopo l'abrogazione delle Corn Laws (1845-46), costringe Peel alle dimissioni; 1848, alla morte dell'altro leader conservatore W.G. Bentinck, prende il posto di Peel come leader dei conservatori; 1852, diventa cancelliere dello scacchiere e leader dei comuni, carica ricoperta poi nel 1858 e nel 1867 nell'ultimo ministero di E.G. Derby; 1868, febbraio, succede a E.G. Derby come primo ministro; alla fine è costretto a dimettersi in seguito alla Vittoria del liberale W.E. Gladstoneche rimarrà al potere fino al 1873; Lothair (1870) 1874-80, è alla testa di un nuovo governo conservatore; nel 1876 è fatto conte di Beaconsfield; nel 1880 si dimette in seguito alla Vittoria elettorale dei liberali, sopravvive ndo così pochi mesi all'insuccesso. – Dupin, Amandine-Lucie-Aurore – baronessa di Dudevant o George Sand (Parigi 1804-Nohant, Indre 1876) scrittrice francese. – Dupuit, Arsène-Jules Etienne Juvénal (Fossano, Cuneo 1804-Parigi 1866) ingegnere civile francese le cui opere principali riguardano la scienza economica; De la mesure de l'utilité des travaux publics (1844, Misura dell'utilità dei lavori pubblici) De l'influence des péages sur l'utilité des voies de communication (1849, L'influenza dei pedaggi nell'utilità delle vie di comunicazione). – Fabrizi, Nicola (Modena 1804-Roma 1885) politico italiano; 1831, 3 febbraio, è arrestato per la sua partecipazione alla congiura di C. Menotti; liberato due giorni dopo dagli insorti, prende parte alle vicende rivoluzionarie nell'Italia centrale; 1832, recatosi a Marsiglia conosce G. Mazzini e aderisce alla "Giovine Italia" diventandone uno dei dirigenti; 1834, fallita la spedizione di SAVOIA, combatte in Spagna tra i costituzionali; 1837, si reca a Malta; 1839, qui crea la "Legione italica", l'organizzazione segreta che dovrebbe essere il braccio militare della Giovine Italia, e sceglie come terreno d'azione il mezzogiorno d'Italia; 1848, si reca in Sicilia, a Livorno e a Modena (si oppone alla fusione degli stati estensi col Piemonte sabaudo); 1849, a Roma partecipa alla difesa della repubblica; 1857, contribuisce alla preparazione della spedizione di C. Pisacane; 1860, contribuisce alla spedizione di G. Garibaldi a cui si unisce: 1862, è arrestato per i fatti di Aspromonte; 1866 e 1867, combatte ancora con G. Garibaldi; 1861, deputato, siede nei banchi della sinistra. – Ferrero, Alfonso – conte di La Marmora (Torino 1804-Firenze 1878) militare e politico italiano; [Fratello di Alessandro (1789-1863).] 1836, fondatore del corpo dei bersaglieri, ufficiale di artiglieria, riorganizza per incarico di Carlo Alberto l'artiglieria piemontese creando la specialità dell' "artiglieria a cavallo"; 1848, durante la guerra d'indipendenza combatte valorosamente a Peschiera e a Custoza; ottobre-dicembre, ministro della guerra nel gabinetto Pinelli; 1849, febbraio, ministro della guerra nel gabinetto Gioberti; marzo, commissario straordinario a Genova, reprime il movimento insurrezionale scoppiato dopo la notizia della sconfitta di Novara; novembre, ritorna al ministero della guerra dove resterà fino al 1860; 1855-56, forzata interruzione per comandare il corpo di spedizione in Crimea; 1859, 11 luglio, dopo Villafranca è presidente del consiglio; 1861, inviato a Napoli con poteri civili e militari, contribuisce alla repressione del brigantaggio meridionale; 1864 settembre-giugno 1866, presidente del consiglio e ministro degli esteri; 1866, dopo aver preparato l'alleanza con la Prussia all'inizio della III guerra d'indipendenza, lascia la presidenza a B. Ricasoli assumendo il comando dell'esercito in qualità di capo di stato maggiore; la responsabilità della sconfitta di Custoza cade su di lui per non esser riuscito a superare i contrasti con il generale E. Cialdini e limitare le interferenze di Vittorio Emanuele II; Dopo la sconfitta si dimette e si ritira a vita privata lasciando Un po' più di luce sugli eventi politici e militari dell'anno 1866, che contribuisce solo ad alimentare le già violente polemiche in atto. – Feuerbach, Ludwig Andreas (Landshut, Baviera 1804-Rechenberg, Norimberga 1872) filosofo tedesco, discepolo di G.W.F. Hegels, alla cui opera si contrappose Vivacemente. – Fustinoni, Pietro o Francesco da Bergamo (1804-1872) frate cappuccino, padre, della monastica provincia di Parma dove fu più volte Guardiano, Maestro dei Novizi e Definitore provinciale; in seguito, quando si aprono i primi conventi, entra nella monastica provincia di San Carlo in Lombardia dove viene eletto tre volte Ministro provinciale, più volte Commissario generale e finalmente Definitore generale di tutto l'Ordine; 1872, 3 aprile, muore a Roma. – Guerrazzi, Francesco Domenico (Livorno 1804-Cecina 1873) scrittore e politico italiano, repubblicano estremista e promotore di moti rivoluzionari; Stanze alla memoria di Lord Byron (1825) Priamo (1826) I Bianchi e i Neri (1827) La battaglia di Benevento (1827-28) 1828-30, fonda l' «Indicatore livornese»; 1833, è incarcerato nel forte Stella a Portoferraio; Note autobiografiche (1833, pubblicate solo nel 1899) L'assedio di Firenze (1836) veronica Cybo (1838) La serpicina (1847, favola, satira della giustizia umana) 1848-49, ha un ruolo di primo piano durante la rivoluzione in Toscana, dove fa parte di un triumvirato (con G. Montanelli e G. Mazzoni) che esercita un potere dittatoriale ma viene rovesciato da una sommossa popolare; Memorie (1848) Apologia (1851) Orazione a difesa (1853) Beatrice Cenci (1853) al ritorno del granduca Leopoldo II è processato e condannato a quindici anni di carcere, condanna poi commutata nell'esilio in Corsica; 1860, eletto deputato è per dieci anni all'opposizione in aspra polemica con i moderati; Pasquale Paoli (1860) Il buco nel muro (1862) L'assedio di Roma (1863-65) Il secolo che muore (1885, postumo) Lettere (1880-82, in 2 voll., raccolta curata da G. Carducci; 1891, raccolta curata da F. Martini). – Hawthorne, Nathaniel (Salem, Massachusetts 1804-Plymouth, New Hampshire 1864) scrittore statunitense, a cui H. James dedicò un autorevole studio critico; [la "w" venne introdotta nel cognome originale dallo scrittore stesso subito dopo la fine degli studi] (un suo bisavolo era stato giudice nei processi alle streghe tenuti a Salem nel 1692); rimasto orfano a quattro anni, del padre capitano di mare, ha un'infanzia reclusa in una famiglia di donne; al Bowdoin College di Brunswick ha come compagni di studio Franklin Pierce, futuro presidente degli Stati Uniti, e Henry W. Longfellow, il futuro "poeta bramino"; Fanshawe (1828, suo primo romanzo che ripudia) Twice-Told Tales (1837, Racconti narrati due volte, raccolta poi accresciuta) sposa Sophia Peabody e si trasferisce a Concord; 1841-47, partecipa all'esperimento comunitario, poi fallito, di Brook Farm, spinto anche dalle sorelle Peabody ( Sophia, più mite, e Elizabeth, l'accesa attivista trascendentalista); Mosses from an Old Manse (1846, Muschi da un vecchio presbiterio, raccolta di racconti) The Scarlet Letter (1850, La lettera scarlatta, romanzo; il primo grande romanzo americano) Snow Image, and Other Twice-Told Tales (1851, La statuetta di neve e altri racconti narrati due volte) The House of the Seven Gables (1851, La casa dei sette tetti [abbaini]) The Blithedale Romance (1852, Il romanzo di valgioiosa) Feathertop (1852, sua ultima satira, uscita in due puntate sulll' «International Magazine» di Rufus W. Griswold) è nominato console a Liverpool dal presidente Franklin Pierce; The Marble Faun (1860, Il fauno di marmo) Alcuni frammenti trovati dopo la sua morte: Septimius Felton, or the Elixir of Life (Septimius Felton o l'elisir di lunga vita) The Dolliver Romance and Other Pieces (Il romanzo di Dolliver e altri racconti) Dr. Grimshawe's Secret (Il segreto del dottor Grimshawe). – Jacobi, Karl Gustav Jacob (Potsdam 10 dic 1804 - Berlino 18 feb 1851) matematico tedesco, proveniente da una ricca famiglia ebrea; 1826, si converte al cristianesimo per poter seguire la carriera accademica; Nuovi fondamenti della teoria delle funzioni ellittiche (1829). Muore di vaiolo. – Janin, Jules (1804-1874) scrittore e critico drammatico francese. [Non certo apprezzato da Ch. Baudelaire, Ch.-A. Sainte-Beuve, ecc.] – Lenz, Emilij Christianovic (Dorpat, oggi Tartu, 1804-Roma 1865) fisico russo, professore all'università di Pietroburgo fu anche precettore dei figli dello zar Nicola I; scoprì la legge dell'induzione elettromagnetica, indipendentemente da Faraday. – Madvig, Johan Nicolai (Svaneke, isola di Bornholm 1804-Copenaghen 1886) politico e filologo danese; 1848-51, ministro dell'istruzione e più tardi presidente della camera e leader del Partito nazional-popolare; Costituzione e amministrazione dello stato romano (in cui polemizza con Theodor Mommsen) De finibus di Cicerone (commento) Grammatica latina Sintassi greca. – Manin, Daniele (venezia 1804-Parigi 1857) politico veneziano. – Mörike, Eduard (Ludwigsburg, Stoccarda 8.9.1804-Stoccarda 4.6.1875) poeta tedesco, tra i più tipici esponenti del "Biedermeier"; convisse sempre con la sorella Klärchen e fu amico di W. Waiblinger, L. Bauer, W. Hartlaub; 1817, alla morte del padre medico, la famiglia si trasferisce a Stoccarda e attraverso la scuola classica di Urach, egli finisce in collegio; infine compie gli studi universitari di teologia ospite del famoso Stift di Tubinga; da studente patisce una prima romantica passione per Maria Meyer; Peregrina-Lieder (1824, Canzoni di Peregrina, ciclo lirico in cui canta la Meyer) 1826, come ecclesiastico protestante, inizia il suo peregrinare, quale cappellano e vicario dall'uno all'altro Villaggio della campagna sveva; da vicario giunge a Plattenhard dove si innamora di Luise Rau figlia di un parroco protestante; Maler Nolten (1832, Il pittore Nolten, romanzo autobiografico; rielaborato, sarà ripubblicato postumo nel 1877) 1834, ha la definitiva nomina a parroco di Cleversulzbach; Il tesoro (1836, racconto) Gedichte (1838, Poesie, poi più volte riprese (1856, III ediz.) e aumentate sino al 1867) Lucia Germeroth (1839, racconto) Der letzte König von Orplid (1839, L'ultimo re di Orplid, fiaba drammatica) Klassische Blumenlese (1840, Florilegio classico) 1843, è nella nuova parrocchia di Mergentheim; chiede ed ottiene il pensionamento anticipato; Idylle vom Bodensee (1846, Idillio sul lago di Costanza, poemetto di sette canti) 1851, dopo un travagliato episodio con Klärchen Neuffer, anch'ella figlia di un parroco protestante, è nominato professore di letteratura al collegio femminile cateriniano di Stoccarda (fino al 1866); sposa la cattolica Margarethe von Speeth (sua musa nell'Idillio…) e diventa padre; Das Stuttgarter Hutzelmännlein (1853, L'omino stoccardese delle focacce, raccolta di fiabe tra cui Storia della bella Lau) Mozart auf der Reise nach Prag (1856, Mozart in viaggio per Praga, novella; scritta nel 1852-53, nel 1855 appare nel «Morgenblatt» venendo poi inclusa dal Heyse e dal Kurz nel «Deutscher Novellenschatz) 1873, si separa dalla moglie; negli ultimi anni, travagliato dalla malattia e rinchiuso in volontaria solitudine, torna ad essere assistito da lei. – Pasini, Lodovico (Schio, Vicenza 23 maggio 1804 - Schio, Vicenza 22 maggio 1870) geologo e politico italiano;. – Pierce, Franklin (Hillsborough, New Hampshire 23 novembre 1804-Concord, New Hampshire 8 ottobre 1869) avvocato, politico statunitense, del Partito democratico, 14° presidente degli Stati Uniti d'America. – Pinelli, Pier Dionigi (Torino 1804-1852) politico piemontese, laureatosi in legge all'università di Torino, esercitò l'avvocatura sino al 1838 nella capitale e poi a Casale Monferrato; 1838-44, collaboratore degli «Annali di giurisprudenza»; Casale Monferrato (1847, monografia statistico-economica) 1847, fonda e dirige il periodico casalese «Il Carroccio» dove sostiene l'opportunità dell'introduzione del regime parlamentare negli stati sardi; dopo l'armistizio di Salasco si fa sostenitore della politica che vuole anteporre gli interessi del Piemonte a quelli nazionali e quindi si propone di rimandare il più a lungo possibile la ripresa del confronto militare con l'Austria (politica bollata come "municipale" da V. Gioberti); 1848, agosto-dicembre, ministro degli interni nel governo di Carlo Alfieri di Sostegno; 1849, marzo-ottobre, ancora ministro degli interni nei governi De Launay e M. d'Azeglio; fino alla morte è anche presidente della camera dei deputati. – Runeberg, Johan Ludwig (Jakobstad, Pietarsaarl 1804-Borga 1877) poeta finlandese di lingua svedese, docente di latino all'università di Helsinki; 1832, dirige la rivista «Helsingfors Morganblad» organo dei giovani scrittori romantici Liriche (1830, 1833, 1843, in 3 voll.) Hanna (1836) I cacciatori di alci (1932, poemetto) Serata di Natale (1841) Nadeschda (1841, racconto patetico) Re Fialar (1844, poema epico) Leggende dell'alfiere Staal (1848-60, rievocazione di alcuni episodi della guerra russo-finlandese del 1808-09; la ballata Il nostro paese, introduttiva ai 35 canti del poema, è dal 1848 l'inno nazionale finlandese su musica di F. Pacius) Il re di Salamina (1863, tragedia) 1863, colpito da paralisi, deve abbandonare l'insegnamento. – Sacchi, Giuseppe (Milano 1804-1891) educatore e pedagogista italiano, laureatosi in giurisprudenza a Pavia, si dedicò in particolar modo alla scuola popolare: dagli asili alle scuole serali e festive, a quelle per la preparazione degli insegnanti 1836-38, è tra i promotori dell'istituzione a Milano di alcuni asili aportiani e della fondazione dell'Istituto per i lattanti e gli slattati 1860, fonda la Società pedagogica italiana 1865, è tra i creatori della Società nazionale per l'istruzione del popolo della campagna 1873, fonda l'Istituto dei rachitici Il primo ammaestramento dell'infanzia e della puerizia giusta i metodi della scuola sperimentale italiana (1885) I processi e i metodi della scuola sperimentale italiana (1890). – Sainte-Beuve, Charles-Augustin (Boulogna-sur-Mer 1804-Parigi 1869) scrittore e critico francese, trasferitosi a Parigi per studiare medicina, ben presto cominciò a collaborare al «Globe» con articoli di storia, critica e filosofia; Quadro storico e critico della poesia francese e del teatro francese nel sec. XIV (1828) vie, poésies et pensées de Joseph Delorme (1829, vita, poesie e pensieri di Joseph Delorme) Les consolations (1830 e 1834, Consolazioni) volupté (1834, voluttà, romanzo; documento capitale nella storia del romanzo francese) Pensées d'août (1837, Pensieri d'agosto) Portraits littéraires (1844, Ritratti letterari) Portraits contemporains (1846, Ritratti contemporanei) Causeries du lundi (1851-62, in 11 voll.; 1857-72, in 15 voll., Conversazioni del lunedì) Étude sur VIrgile (1855, seguito da un studio su Quinto di Smirne) Chateaubriand et son Groupe littéraire sous l'Empire (1860, Chateaubriand e il suo gruppo letterario sotto l'impero; frutto di un corso universitario a Liegi) Nouveaux lundis (1863-70, in 13 voll., nuovi lunedì) Port-Royal (1867-71, in 7 voll,, da un corso tenuto all'università di Losanna nel 1837 sul movimento giansenista) Mes poisons (1926, postumo, I miei veleni) [vedi Contre Sainte-Beuve di M. Proust]. – Saliceti, Aurelio (Ripattoni, Teramo 1804-Tosino 1862) politico italiano, avvocato; 1830, insegna giurisprudenza nel Regio collegio di Teramo; 1835, riceve la cattedra di diritto civile dell'università di Napoli; 1848, 8 febbraio, è nominato intendente della provincia di Salerno; 6 marzo, ministro di grazia e giustizia nel gabinetto Serracapriola; licenziato pochi giorni dopo dal re Ferdinando II per aver proposto l'espulsione dei gesuiti dal regno, diviene uno dei capi della frazione liberale più avanzata che chiede l'abolizione della camera alta e uno svolgimento della costituzione in senso democratico; 15 maggio, dopo la reazione è costretto a riparare a Roma; 1848, viene eletto deputato all'assemblea costituente della Repubblica Romana; 30 giugno, dopo le dimissioni del triumvirato di cui fa parte G. Mazzini entra (con A. Calandrelli e L. Mariani) nell'ultimo, effimero triumvirato della repubblica; emigrato a Londra dopo l'occupazione di Roma da parte delle truppe francesi, collabora dapprima con G. Mazzini ; ma più tardi, divenuto precettore dei figli di G. Murat, aderisce al murattismo; La questione italiana, Murat e i Borboni (1855, opuscolo anonimo, pubblicato in francese, dove sostiene l'opportunità di restaurare la monarchia di G. Murat a Napoli); dopo la liberazione del mezzogiorno è eletto deputato ed ottiene una cattedra universitaria a Napoli; è nominato presidente della corte di cassazione della città. – Schleiden, Mathias Jakob (Amburgo 1804-Francoforte sul Meno 1881) botanico tedesco, fondatore con Th. Schwann della teoria cellulare, scrisse anche opere di divulgazione scientifica che ebbero grande successo; dopo una deludente carriera di avvocato, si reca a Gottinga per studiare medicina, indi a Berlino e a Jena per studiare botanica Contributi alla fitogenesi (1838, articolo) 1839 si laurea a Jena; La botanica considerata come scienza induttiva (1845 e 1846, ultime edizioni) 1859, diventa professore nella locale università e poi direttore del giardino botanico; in seguito è professore a Dresda, a Dorpat e a Darmstadt; si ritira infine a vita privata a Francoforte sul Meno. – Sue, Marie-Joseph detto Eugène Sue (Parigi 1804-Annecy-le-Haut, Savoia1857) scrittore francese, figlio di un ricco medico molto legato alla classe politica al potere, compì anch'egli studi di medicina; 1825, s'imbarca come chirurgo su una nave da guerra; 1829, alla morte del padre, si dimette dalla marina dedicandosi alla carriera letteraria grazie all'eredità paterna; Atar-Gull (1831) Storia della marina francese (1835-37, incompiuta) in seguito ad un crollo finanziario si ritira nella Sologne scrivendo romanzi da pubblicarsi a puntate sui giornali parigini; Mathilde (1841, il primo; gli aliena le ultime simpatie di Parigi aristocratica perché contenente alcuni indiscrezioni su personaggi in vista) Les Mystères de Paris (1842, I misteri di Parigi, dispense che gli assicurano i favori di un vastissimo pubblico borghese e popolare) Le juif errant (1845-47, Ebreo errante, opera densa di spunti polemici contro i gesuiti) 1848, s'impegna nella politica; 1850, viene eletto all'assemblea legislativa; 1852, 2 dicembre, dopo il colpo di stato abbandona Parigi per ritirarsi in SAVOIA; Les mystères du peuple (1849-56, di accesa ispirazione anticlericale). – Weber, Wilhelm Eduard (Wittenberg 1804-Gottinga 1891) fisico tedesco, collaboratore di K.F. Gauss all'università di Gottinga; 1837, viene espulso dall'università per aver protestato, con altri docenti, quando Ernesto Augusto di Hannover abolisce la costituzione; insegna a Lipsia; 1848, in seguito alla rivoluzione riottiene la cattedra a Gottinga. |
«segue da 1803» «segue
da 1803» «Giornale
Italiano» 1804, 2 gennaio, il governo della Repubblica Italiana fonda a Milano
questo periodico politico; |
||