Papa Pio XI
(1922-39)
- segretario di stato: mons. E.
Pacelli
[futuro Pio XII].
Marzo
1°, ore 06:00, inizia il conclave e 62 cardinali
sono riuniti nella Cappella Sistina.
- I votazione: il card. E.
Pacelli riceve il maggior numero di voti, 28, seguito dal card.
Elia
dalla Costa e dal card. L.
Maglione, ma non raggiunge il quorum e la votazone viene
ripetuta;
- II votazione: il card. L.
Maglione, ottiene il maggior numero di voti, 35, ma non sono
sufficienti.
2, III votazione: ore 17:25,
con 48 voti il card. E.
Pacelli viene eletto papa [è il conclave più
breve dopo trecento anni] con il nome di:
Papa Pio XII
(1939-58)
[Secondo C. Falconi
i cardinali Pizzardo, Canali
e Micara hanno appoggiato la sua candidatura
perché il suo temperamento mite e le sue abitudini ascetiche davano
la sicurezza che, una volta sceso al pontificato, avrebbe lasciato mano
libera ai monsignori nei sacri palazzi e nei dicasteri.]
Certo che E.
Pacelli non può certo dirsi un mistico: è un
diplomatico abituato a controllare ogni parola e ogni gesto.]
3, in un brevissimo radiomessaggio,
Pio XII manda un generico saluto «a
coloro che nelle file dell'Azione cattolica, sotto la
guida dei vescovi, collaborano al loro apostolato gerarchico»;
6, Pio XII
convoca i cardinali tedeschi:
. Adolf Bertram (1859 - † lug 1945),
. M.
von Faulhaber (1869 - †
giu 1952),
. Karl Schulte (1871 - † mar 1941),
. Teodoro Innitzer (1875 - † ott 1955),
per informarli che continuerà personalmente a dirigere gli affari
tedeschi della Chiesa cattolica e mostra loro una bozza che avrebbe inviato
ad A. Hitler
il giorno dopo;
in essa il pontefice scrive «[…] All'inizio
del Nostro Pontificato desideriamo assicurarle che continueremo a impegnarci
per il benessere spirituale del popolo tedesco, che confida nella sua
guida […]».
L'appoggio esplicito di Pio XII ad A. Hitler e al suo regime si manifesta quando il pontefice ordina
all'arcivescovo Orsenigo, nunzio a Berlino,
di organizzare un gran ricevimento per i cinquant'anni del Führer.
18, concede un'udienza
a G. Ciano che annota nel suo diario:
«Informa che, se siamo d'accordo, eliminerà
il card. Pizzardo, e affiderà la direzione dell'Azione cattolica
a un Comitato di arcivescovi diocesani.
È più preoccupato per la Germania, ove egli intende seguire
una politica più conciliante di Pio XI:
ma per far ciò è necessaria una rispondenza anche dall'altra
parte, perché se no egli si ridurrebbe a fare un "vano soliloquio".
L'udienza è durata mezz'ora. Credo che con questo Pontefice le
cose potranno andar bene».
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1938»
1939, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
1939-42, presidente Aldo Moro che offre a
Giulio Andreotti la direzione del periodico
«Azione Fucina»;
«segue 1940»
Piccola intesa
«segue da 1933»
1939, marzo, è così possibile alla Germania (che già si è annessa
i Sudeti il 30 settembre 1938) a occupare la Cecoslovacchia e segnare
la fine di questa piccola intesa fra le piccole potenze, rettasi finché
ha goduto dell'appoggio delle grandi.
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Operazione
Eitles Gold
Marzo
la notizia dell'elezione del card. E.
Pacelli al suolo pontificio sorprende la cancelleria del Reich
a Berlino e il quartier generale delle SS di H.
Himmler; quest'ultimo
convoca subito Joseph Roth e Albert
Hartl e ordina che l'agente Taras Borodajkewycz
restituisca il carico d'oro al Reich. Ma da diversi giorni ormai la spia
dell'SD ha interrotto le comunicazioni con Berlino e l'oro è scomparso.
Il cadavere della spia tedesca viene trovato dalla polizia impiccato alla
trave di un tempietto in un parco al centro di Roma, mentre l'oro del
Reich è sparito.
Varie saranno le versioni dei fatti:
1)Taras Borodajkewycz è stato giustiziato
da membri delle SS inviati a Roma da H. Himmler e l'oro è tornato nelle casse della Reichbank;
2) il sacerdote contattato da Taras Borodajkewycz
era un agente dell'Entità
appartenente ad una società segreta all'interno dello spionaggio
pontificio, tipo gli Assassini, gli eredi dell'Ordine Nero, ecc.;
3) un rapporto dell'Abwehr, il servizio d'intelligence militare tedesco,
afferma che Taras Borodajkewycz è
stato ucciso da un agente del papa chiamato Nicola
Storzi [nato a Venezia, aveva studiato in seminario a Roma era
stato destinato per alcuni mesi al Sodalitium Pianum,
ma poco dopo era passato all'Entità
che gli aveva affidato mansioni all'estero.]
Nel documento viene descritto come un uomo di circa trent'anni, di bell'aspetto,
dalla carnagione scura e con folti capelli neri.
Si dice che Nicola Storzi, dopo aver assassinato
Taras Borodajkewycz, si sia impossessato
dell'oro, l'abbia trasportato da un magazzino di Roma all'isola di Murano,
di fronte a Venezia, famosa per l'artigianato del vetro; abbia rifuso
il metallo nei forni delle fonderie in lingotti più piccoli per
poi trasferirli in un deposito di una banca svizzera in cui ancora si
troverebbero, con lo stemma vaticano della mitra e le chiavi incrociate.
Di fatto i 3 Mni di marchi oro sono spariti dalla faccia della terra
senza lasciare traccia.
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