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ANNO 1944
SETTEMBRE
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Cosa Nostra
SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA

Papa Pio XII
(1939-58)

- responsabile dell'Entità: card. P. Fumasoni Biondi.

FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)

«segue da 1943»
1943, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell' "Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente italiana;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
1942-44, presidente Giulio Andreotti;
«segue 1945»

II GUERRA MONDIALE





1944
Settembre
Austria
(Ostmark - "Marca Orientale" del Terzo Reich)
"Anschluss" [annessione]: l'Austria è stata unita alla Germania.
[Ufficialmente dal 21 Marzo 1938 (sancito dal plebiscito successivo del 10 Aprile).]
1944
Settembre

-


GERMANIA
1944
Settembre
Partito unico: NSDAP (Nationalsozialistische deutsche Arbeiterpartei – Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori).
- Führer e Cancelliere del Reich
Adolf Hitler
(1934 agosto-aprile 1945)
[In lui sono unificati i poteri di capo dell'esecutivo e di comandante delle forze armate tedesche.]
- Segretario della Cancelleria
H.H. Lammers
(1933 gen-1943)
Propaganda
Joseph Paul Goebbels
(1933 mar-apr 1945)
Interno
Heinrich Himmler
(1943 ago-apr 1945)
Affari Esteri
Joachim von Ribbentrop
(1938 feb-apr 1945)
Armamenti e Munizioni
Albert Speer
(1942 feb-apr 1945)
OKW
(Oberkommando der Wehrmacht - Comando supremo delle forze armate germaniche)
Wilhelm Keitel
(1938 feb-mag 1945)
[Capo ma senza alcun potere esecutivo, facente funzione anche di ministro della difesa]
Aviazione
Hermann Göring
(1933 gen-apr 1945)
Giustizia
O.G. Thierack
(1942 ago - apr 1945)
Economia
Wirtschaftsbeauftragter
Walther Funk
(1938 feb - apr 1945)
Finanze
conte J.L. Schwerin von Krosigk
(1933 gen-apr 1945)
Alimentazione
e Agricoltura
Herbert Backe
(1942 mag-apr 1945)
Lavoro
Franz Seldte
(1933 gen-apr 1945)
Trasporti
Julius Dorpmüller
(1937-apr 1945)
- sottosegretario responsabile per le ferrovie
Albert Ganzenmüller
(1942- apr 1945)
Dal 14 luglio 1933 ufficialmente tutti i partiti sono aboliti.

1944
Nazismo

Settembre
2
,
Coinvolti direttamente nell'attentato del 20 luglio 1944
[giustiziati o suicidati 2 settembre 1944]
Nome
Età
Grado
Funzione
Note
Foto
Condanna a morte
. Erich Fellgiebel
62
Generalfeldmarschall
[feldmaresciallo]
capo del Nachrichtentruppe (Ufficio comunicazioni/segnalazioni dell'esercito) a Rastenburg
non è riuscito nel suo intento di bloccare le comunicazioni
 
4 settembre, impiccato
. Fritz Thiele
50
Generalleutnant [tenente generale]
capo dell'AgWNV (Amtsgruppe Wehrmachtnachrichtenverbindungen - Gruppo Ufficio Relazioni/Comunicazioni della Wehrmacht) nell'OKW (Oberkommando der Wehrmacht - Alto Comando della Wehrmacht);
a stretto contatto con E. Fellgiebel del quale assumerà le funzioni dopo il 20 agosto.
ha trasmesso un messaggio cruciale da E. Fellgiebel al gen. F. Olbricht e gli altri cospiratori che il tentativo di omicidio era fallito ma il tentativo di colpo di stato doveva ancora procedere;
 
4 settembre, impiccato
 

 

10, rivolto alle sue truppe di riserva, H. Himmler tiene a precisare che ogni disertore sarà ricercato e punito come si merita e che la sua vigliaccheria causerà ai membri della sua famiglia disastrose conseguenze… Essi saranno fucilati senza processo…
La caccia all'uomo da parte degli uomini del Volksgerichtshof, iniziata la sera stessa dell'attentato, continua:
a metà settembre, quando si pensa che tutti i maggiori responsabili siano stati giustiziati, gli investigatori scoprno documenti segreti contenenti i progetti di un colpo di Stato che era stato preparato sul finire degli anni Trenta.
Messo di fronte alla sorpresa di quanto fosse ramificata la dissidenza, lo stesso A. Hitler, che inizialmente aveva pensato alla messa in scena di processi spettacolari, con udienze riprese e cronache radiofoniche, deve ben presto rinunciarvi e alla fine la stampa non dà più neanche notizia delle avvenute esecuzioni.

____________________________

[Uno dei tanti… segue da ago 1944»

Nell’autunno 1944 molti internati I.M.I. si oppongono alla loro trasformazione in “lavoratori civili”.
A partire dall’inizio di settembre 1944 il cambiamento di status viene attuato con metodi coercitivi. Tutta quella operazione si presenta comunque come un inganno destinato esclusivamente ad etichettarli in maniera diversa.
Le imprese cercano di gestire gli internati, dai quali si aspettano un vantaggio sul piano del rendimento, esclusivamente secondo i loro intendimenti e con i loro metodi.

A settembre 1944 il campo di concentramento viene distrutto da un bombardamento, per fortuna mentre sono in fabbrica.

Vengo trasferito in un altro lager a Schwerte, nei pressi di Dortmund, sul fiume Ruhr, la zona più industriale della Germania».

Documento d’identità n° 1074

Fabbrica: Reichsbahnausbesserungswerk = Fabbrica nazionale di riparazione delle ferrovie Schwerte (Ruhr)
Reparto K Occupato: Hilfsschlosser = aiutante meccanico
Attenzione!
La cessione del documento di identificazione a persone non autorizzate è considerato reato
Lo smarrimento deve essere comunicato immediatamente alla Direzione o all’ufficio del Personale
La carta d’identità deve essere portata sempre con sé durante il servizio
Non consente di entrare ed uscire dal lavoro durante il servizio. Il documento di identificazione è di completamento … è punibile colui che ne è sprovvisto quando gli viene richiesto.

Gli alloggiamenti sono degli stanzoni all’interno della fabbrica.
In seguito alla trasformazione da Internati Militari Italiani in “lavoratori civili” ai prigionieri viene concessa una retribuzione fittizia in “reichmark”.
L’alimentazione insufficiente per svolgere qualsiasi attività lavorativa rimane.
[Arnaldo Pellizzoni - Lissone 25 aprile 1995 – http://www.anpi-lissone.over-blog.com/article-35390833.html]


 

1944
Settembre
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Wladyslaw Raczkiewicz
(1939 30 set - 6 giu 1947)
Primo ministro
Stanislaw Mikolajczyk
(1943 14 lug - 24 nov 1944)
 
 
1944
Settembre
Governatorato di Polonia
(dal 1° settembre 1939)
Presidente del Consiglio nazionale del popolo di Lublino
B. Bierut
(1944 lug - ?)
Primo ministro
Edward Osóbka-Morawski
(1944 22 lug - 5 feb 1947)

1944
Settembre
6
, decreto del Comitato di Liberazione Nazionale sulla riforma agraria: la nazionalizzazione delle proprietà della Chiesa e delle varie denominazioni religiose è per il momento sospesa;

30, Auschwitz, arrivano dalla Slovacchia famiglie intere ebree deportate dopo l'insurrezione;

Auschwitz, solo durante l'estate, Rudolf Hoess, il sinistro comandante del campo, fa passare nelle camere a gas – come da lui stesso dichiarato più tardi – 400.000 ebrei ungheresi.






1944
Settembre
Governo cecoslovacco
in esilio a Londra
Capo del governo
E. Beneš
(1939 - 1945)
Ministro degli Esteri
Jan Masaryk
(1939 - 1945)
1944
Settembre
- dal 15 marzo 1939 le truppe naziste
hanno occupato la Boemia e la Moravia
-
1944
Settembre

-


1944
Settembre
SLOVACCHIA
Presidente del governo regionale
mons. J. Tiso
(1938 - 1945)
[governo orientato in senso fascista]
Ministro degli Interni
Mach
(1940 - 1945)
Ministro degli Esteri
Tuka
(1940 - 1945)
[il presidente è premuto nella sua opera di governo dall'ala destra (rappresentata dai suoi ministri) la quale forma una sorta di gruppo paramilitare modellato sull'esempio delle SS tedesche: le "Guardie di Hlinka"; il governo ha dichiarato guerra all'Unione Sovietica a fianco dei nazisti]
-

1944
Settembre

I soldati tedeschi dela Wehrmacht, seguono regole ferree. Fucilano i partigiani. Se trovano degli ebrei, li mettono in carcere e chiedono ai fascisti slovacchi di occuparsene.
La Guardia di Hlinka e la polizia segreta tedesca arrestano tutti gli ebrei che riescono a trovare.
[Perciò gli ebrei catturati tra l'ottobre 1944 e il febbraio 1945, potranno ancora essere deportati nei campi tedeschi.]

 


Dal 10 settembre 1943 la Germania costituisce queste due zone dove particolari disposizioni di ispirazione tedesca in materia economica, sociale, amministrativa, scolastica e giudiziaria ne regolano la vita. In esse le autorità germaniche:
- estromettono quelle fasciste,
- impediscono la coscrizione a favore delle formazioni militari della Repubblica Sociale Italiana,
- trasformano la stessa Guardia Nazionale Repubblicana in Milizia per la Difesa Territoriale, ponendola sullo stesso piano dei reparti collaborazionisti sloveni e croati («ustascia», «belogardisti», «pavlogardisti», ecc.) che non poche volte le sono preferiti.
1944
Settembre

Alpen Vorland
[Zona di operazioni delle Prealpi]
Comprende il Trentino-Alto Adige e la provincia di Belluno, poste sotto il controllo del Gauleiter del Tirolo, Franz Hofer con il titolo di "Supremo Commissario".
1944
Settembre
26, Ampezzo, i rappresentanti dei cinque partiti antifascisti e delle due formazioni partigiane procedono alla costituzione di una vera e propria Giunta di governo: su proposta dei comunisti e dopo lunga discussione, essa si aggrega, se pur con voto deliberativo limitato ai problemi di loro particolare competenza, i rappresentanti delle organizzazioni di massa: Fronte della Gioventù e Gruppi di Difesa della Donna, Comitato di Difesa dei Contadini e organizzazioni operaie. Un radiogramma al Governo italiano in Roma e al gen. Alexander, comandante supremo alleato, ne annuncia la avvenuta costituzione.

1944
Settembre

Adriatisches Kuestenland
[Zona di Operazione Litorale Adriatico]
Comprende le provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Pola e Fiume, unitamente a quella slovena di Lubiana, poste sotto il controllo del Gauleiter della Carinzia e della Carniola F. Rainer con il titolo di "Alto Commissario".
FRIULI-VENEZIA GIULIA

1944
Settembre
9
, Edvard Kardelj, stretto collaboratore di Tito e futuro ministro degli Esteri della Jugoslavia socialista, con una lettera inviata al Vincenzo Bianco [col. Krieger], dirigente del Pci, fa presente per la prima volta in modo esplicito ai «compagni italiani» la necessita di porre le brigate "Garibaldi" sotto il comando slavo. Egli scrive:

Tutte le unità che si trovano sul territorio operativo del IX Corpus […] devono operare soltanto sotto il comando del IX Corpus. Il nostro esercito occuperà tutto questo territorio mobilitando anche il proletariato delle città dove si trovano le popolazioni italiane. Le unità italiane avranno la loro completa autonomia interna. Se i comandi sono all'altezza del loro compito, rimangono al loro posto, in caso contrario saranno rinforzati con i compagni sloveni. In ogni caso al loro interno bisogna fare un repulisti di tutti gli elementi imperialisti e fascisti. Non possiamo lasciare su questi territori nemmeno una unità nella quale lo spirito imperialistico italiano potrebbe essere camuffato da falsi democratici […]. Il Pci non intraprenda nulla che possa rafforzare le mire imperialistiche su terre prettamente slovene della Julijska Krajina [Venezia Giulia] cui appartiene a nostro avviso sotto ogni aspetto la città di Trieste […].».
Sulla questione territoriale aggiunge:
«Noi non chiediamo a Voi, comunisti italiani, di rinunciare a queste terre, se questo potrebbe causarvi delle difficoltà interne, ad ogni modo ci aspettiamo che non farete nulla che possa rafforzare la reazione imperialsta italiana».
E termina così:
«Devo ammettere che difficilmente comprendo alcuni dei vostri compagni italiani, i quali combattono per il riconoscimento del carattere italiano di questi territori (Trieste e l'intera Venezia Giulia).
Innanzi tutto NON È VERO
[maiuscolo nell'originale], in secondo luogo avranno gli italiani, che vivranno nell'ambito dei popoli jugoslavi, molti più diritti e condizioni progressiste che non in un'Italia rappresentata da Sforza o da altri simili imperialisti».
Fonte: Giacomo Pacini, Le altre Gladio, Einaudi 2013]

 

In un clima di reciproche diffidenze, matura intanto la decisione di porre la "Garibaldi-Natisone" alle dipendenze del "IX Corpus".
Il Comando unificato della "Garibaldi-Osoppo" ha un incontro con una delegazione del "IX Corpus" guidata dal cap. Mateika.
Vista l'inconciliabilità delle posizioni assunte, si decide di rimettere la questione alla decisione del Comando Militare Triveneto.
Il rastrellamento tedesco che pone fine all'esperienza della "zona libera" impone però nuove priorità e la richiesta di mediazione non fa tempo ad essere inoltrata al Comando.
Si esaurisce anche l'esperienza del Comando unico e matura la decisione di scindere la Prima Brigata "Osoppo" dalla div.ne unitaria "Garibaldi-Natisone".

Trieste
, Edvard Kardelj comunica ufficialmente a Massola che gli sloveni intendono annettere Trieste, Monfalcone e Gorizia, e chiede che il Pci avalli la prospettiva.
24, Vincenzo Bianco [col. Krieger]
[dirigente di primo piano, arrivato in aprile in Jugoslavia, paracadutato da un aereo sovietico, ha lavorato per alcuni mesi presso il comitato centrale del Pcs]
invia una direttiva "riservatissima" alle federazioni comuniste della Venezia Giulia.
in cui sottolinea la necessità di mettere le unità partigiane italiane che si trovano in quella zona operativa sotto il Comando del "IX Corpus", anche se afferma che il Pci «avrà garantita la direzione politica di tutte le unità italiane esistenti

Prima di parlare del motivo per cui ha scritto questo documento, fa una lunga dissertazione sulle vicende relative alla lotta antifacsita, sostenendo che «è tutto merito dell'Esercito Rosso se gli stati vassalli della Germania […] hanno dovuto cedere le armi». Ma una volta liberata l'Italia dal nazifascismo gli angloamericani non rinunceranno «ai loro tentativi di dominio non solo in Europa, ma nel mondo. Essi cercano di tenere in disparte le masse, onde giungere ad isolare l'Unione Sovietica ed indebolire il più possibile la nuova Jugoslavia».
Nella parte conclusiva rende poi note le direttive ai comunisti giuliani e friulani, riprendendo (in certi casi persino ricopiando) quanto ha detto Edvard Kardelj pochi giorni prima.
«Tutte le unità italiane che si trovano sul territoio operativo del IX Corpo d'Armata sloveno devono operare soltanto sotto il comando del IX Corpo […]. Il nostro esercito, cioè quello jugoslavo, occuperà tutto questo territorio mobilitando anche il proletariato delle città dove si trovano le popolazioni italiane […]. L'Esercito di Liberazione jugoslavo, sotto il comando del Compagno Tito, farà ogni sforzo per occupare il massimo di territorio italiano, che sarà sottomesso alle stesse condizioni che crea l'Esercito Rosso nei paesi da esso occupati.».

Quest'ordine, tuttavia, lascia inizialmente interdetti i comunisti italiani e friulani i quali, in un rapporto inviato alla direzione del Pci Alta Italia, si dicono preoccupati «per le conseguenze che la direttiva avrà sia nei rapporti con gli altri partiti, sia con le formazioni partigiane osovane». E anche alti dirigenti del partito come L. Longo e P. Secchia esprimono i loro dubbi sull'opportunità di questa scelta, temendo che essa possa pregiudicare l'unità della Resistenza e paventando il timore «di manovre che gli ambienti conservatori possono svolgere […] col pretesto della difesa dell'italianità di Trieste».

Fonte: Giacomo Pacini, Le altre Gladio, Einaudi 2013]





27, Valle dell'Isonzo (Gorizia), al mattino le colonne tedesche attaccano le posizioni partigiane: si combatte con accanimento per due giorni.
28, Zona libera, Carnia, dopo che la lunga e vittoriosa offensiva delle formazioni partigiane della Garibaldi e della Osoppo (iniziata a luglio) ha ripulito le valli dell'Alto Tagliamento dai presidi tedeschi e fascisti e respinto gli ultimi tentativi germanici di penetrazione, avviene la formale costituzione di zona libera, l'ultima, in ordine cronologico, delle zone libere.
Nel momento del suo maggior sviluppo essa comprende l'intera Carnia, incluso Tolmezzo, e le tre valli dell'Arzino, della Meduna e del Cellina, per un complesso di 41 comuni e circa 80.000 abitanti.
[La zona, mentre confina a nord con l'Austria e a ovest con il Cadore (incorporato nell'Alpen Vorland) è in contatto a est con le formazioni jugoslave e non può non risentire, sul piano politico, delle pressioni annessionistiche che queste vi esercitano, ma anche delle maggiori esperienze accumulate in anni di lotta.]
Verso sera, i partigiani si ritirano verso la Slovenia abbandonando Faedis e la zona libera che vi si era costituita.
Dopo Faedis, incendiata, le colonne tedesche, con una rapida conversione per Malborghetto e Pontebba, si affacciano da Nord per accerchiare e distruggere lo schieramento partigiano della Carnia.

SLOVENIA
- dal 1918 è entrata a far parte del regno con un proprio governo locale;
- dal 1941 l'invasione nazista ha portato alla divisione del paese:
. la parte settentrionale è stata annessa al Reich tedesco,
. la parte meridionale all'Italia che l'ha eretta in provincia con capitale Lubiana; è sorto tuttavia anche il movimento di resistenza sloveno, comprendente tra le sue file comunisti, cristiano socialisti e molti progressisti;
- il 26 novembre 1942 Tito (Josip Broz) ha convocato a Bihac la prima assemblea dell'AVNOJ (Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia);
-
dal 4 dicembre 1943, il mar.llo Tito (Josip Broz) ha costituito il primo governo libero.

1944, giugno, la VDV (Vojska državne varnosti - Unità (militari) di sicurezza dello Stato), e lo Obvešcevalni oddelek (Reparto informazioni) dell’Odsek za notranje zadeve Predsedstva SNOS (Dicastero per gli affari interni della Presidenza dello SNOS), danno vita alla Ozna slovena.
Capo della Provincia
Leon Rupnik
(1943 9 set - 5 mag 1945)
1944
Settembre
-
ISTRIA
1944
Settembre

-

Fiume
1944
Settembre


 




1944
Settembre

- dal 1918: unificazione di serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini; regno privo del litorale dalmata (rimasto all'Italia in seguito al trattato di pace) e della Carinzia (rimasta all'Austria);
- dal 1921 monarchia parlamentare ereditaria;
- dal 1929 è sospesa la costituzione del 1921.

Petar II Karagjorgjevic
Albero genealogico

( Belgrado 6 settembre 1923 – Denver, USA 3 novembre 1970)
figlio di Alessandro I e della p.ssa Maria di Romania;
1934 9 ott-29 nov 1945, re di Jugoslavia;
- dal 6 aprile 1941 è in esilio a Londra con il suo governo, con a capo il gen. D. Simovic; il più forte appoggio del governo in esilio si è creato attorno a un gruppo di ufficiali dell'ex esercito jugoslavo con a capo il col. D. Mihajlovic;
- alla fine del 1942, a causa della guerra nel Mediterraneo alla quale è direttamente interessata la Gran Bretagna avverte il governo jugoslavo a Londra sul ruolo del suo movimento in patria e chiede al col. D. Mihajlovic di smettere le azioni contro i partigiani e di cominciare con le azioni contro gli occupanti.
- da giugno 1942 gli alleati fanno mancare il loro appoggio ai cetnici del gen. D. Mihajlovic;
- costretto da giugno 1944 ad accettare in un primo momento l'accordo fra I. Subasic e Tito (Josip Broz) [una sorta di compromesso tra la monarchia e i comunisti del movimento di liberazione] assume in seguito un atteggiamento nettamente intransigente;

SERBIA
- 1941, fine aprile, la Serbia occupata – vale a dire la Serbia nei vecchi confini del 1912 - viene affidata all’amministrazione del locale Comando militare tedesco, mentre le popolazioni serbe dei restanti territori ex jugoslavi si ritrovano divise all’interno di sei differenti regimi politici e amministrativi, dove diventano minoranze nazionali esposte al rischio di subire la pulizia etnica attuata dalle nuove maggioranze nazionali, come nel caso dei serbi della Croazia, della Bosnia e del Kosovo.
Capo del governo
gen. Milan Nedic
(1941 29 ago - 4 ott 1944)

1944
Settembre
All'inizio del mese, dopo la fine delle operazioni a Jascio-kiscinjev nelle quali ha spezzato le truppe tedesche facenti parte dell'Armata "Ucraina sud", l'Armata Rossa è penetrata profondamente in Romania cambiando così la situazione strategica generale sui Balcani a sfavore della Germania.
Sui Balcani si trovano ingenti forze tedesche, circa un milione di soldati, sotto il comando del feldmar.llo Weiks, comandante Sud-est la cui sede è a Begrado.
Il Gruppo Armate "E" è composto da
- circa 350.000 soldati stazionati in Grecia,
- II Armata blindata,
- truppe del comando direttivo-militare di Serbia (Armata "Serbia"),
- una parte delle forze del Gruppo "C" in Jugoslavia,
- un C.d'A. dall'Albania.
Nonostante lo sfavorevole andamento delle operazioni in Romania, A. Hitler non permette una ritirata del Gruppo Armate "E" dalla Grecia.
Nelle operazioni per la liberazione della Serbia sono intanto impegnate oltre 6 Div.ni del NOV(Esercito popolare di liberazione), più vari altri reparti partigiani esistenti, e dalla Bosnia e dal Montenegro sono inviate altre 11 Div.ni del NOV.

A conferma della sua importanza, all’ "Ozna di Belgrado", viene
assegnato uno status pari a quello delle singole repubbliche.
Già a metà mese, un primo gruppo operativo Ozna viene infiltrato a Belgrado ancora occupata dai tedeschi munito di una stazione radio.


21, mentre queste forze liberano gran parte della Serbia spezzando le forze dei cetnici e di Nedic, conDucendo un'aspra battaglia con le truppe tedesche, che disperatamente lottano per difendere le principali vie di comunicazione sui Balcani e le vie d'accesso a Belgrado, il mar.llo Tito (Josip Broz), nella veste di rappresentante del Comitato nazionale di liberazione jugoslava (NKOJ) stipula un accordo con il Comando supremo dell'Armata Rossa su un'operazone comune delle due Armate; nella stessa occasione la «TASS» informa che le truppe dell'Armata Rossa entreranno in territorio jugoslavo, in seguito all'accordo raggiunto, e che rispetteranno gli organi di potere popolare jugoslavi (operano quindi, chiaramente, sul territorio di un paese alleato).

BOSNIA

1944
Settembre
i cetnici del gen. D. Mihajlovic, che prima operavano d'intesa con i comunisti di Tito (Josip Broz), ora per avversare quest'ultimi finiscono per collaborare prima con gli italiani e poi con i tedeschi operando in una ristretta zona della Serbia;

MACEDONIA
1944
Settembre
dal 1941 la parte jugoslava [dopo la seconda guerra balcanica (1913) il paese era stato diviso tra Serbia e Grecia, a danno della Bulgaria cui era stata riservata una parte minima del territorio] è stata divisa tra Albania, Bulgaria e Serbia ma nello stesso tempo si sono organizzati i primi gruppi partigiani, divisi in correnti filojugoslave e filobulgare;


1944
Settembre
CROAZIA
Ante Pavelic
(1941 10 apr-8 mag 1945)
dal 1941 gli ustaša hanno ottenuto la costituzione di uno stato croato indipendente, in realtà vassallo dei nazifascisti, sotto Aimone di Savoia-Aosta [Tomislav] lasciando però il potere effettivo nelle mani di Ante Pavelic;
il popolo croato tuttavia non ha accettato l'occupazione e si è schierato in maggioranza con i partigiani organizzati dal Partito comunista jugoslavo;
la lotta è accanita fino alla fine della guerra;

1944
Settembre

-



1944
Settembre
Governatorato del Montenegro
[da ottobre 1941, il Montenegro occupato è diventato protettorato italiano.]
-

1944
Settembre

le brigate Garibaldi, incorporate nell'esercito jugoslavo, continuano a combattere in condizioni pietose;



1944
Settembre
REPUBBLICA di ALBANIA
[da settembre 1943]
Presidente
-

1944
Settembre

dopo l'armistizio dell'Italia (8 set 1943) e l'occupazione tedesca, anche reparti italiani aderiscono al movimento di liberazione nazionale guidato da Enver Hoxha;



1944
Settembre
REGNO di GRECIA
(1935 - 1947)
Giorgio II
Albero genealogico
(Tatoi, Atene 1890 - Atene 1947)
primogenito di Costantino I re di Grecia e di Sofia di Hohenzollern;
1922-24, 1935-47, re di Grecia;


dall'Aprile 1941 il re ha lasciato ancora la Grecia ed è riparato dapprima a Creta e poi al Cairo e a Londra, dove ha formato un governo in esilio;


Dittatura militare
[filofascista]
-

1944
seconda guerra mondiale (1939-45):
Settembre
all'interno del paese la resistenza antifascista si sta organizzando intorno all'ELAS (Esercito di liberazione nazionale) a maggioranza comunista, cui i filomonarchici contrappongono la formazione minore dell'EAM;



1944
Settembre
REPUBBLICA di TURCHIA
(novembre 1923)
[dal 1925 la shari'a (vecchia legge religiosa islamica) è stata sostituita dai moderni codici, modellati su quelli europei.]
Presidente
della Repubblica
Ismet Inönü
(1938 - 1950)
Primo ministro
?
(1938 - ?)
-
Partito repubblicano del popolo
[partito unico]
1944
Settembre
seconda guerra mondiale (1939-45): la Turchia sposta un po' per volta le proprie simpatie verso gli alleati;




1944
Settembre
U.R.S.S.

(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
Segretario generale del PCUS
Stalin
(1922 apr - 1953)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.] - dal 21 giugno 1941 è sotto l'attacco tedesco -

Solo nel giugno 1941, dopo l'attacco di A. Hitler all'Unione sovietica, è iniziato il dialogo tra Chiesa ortodossa e Stato.

NKVD
(Narodnyi Komissariat Vnutrennic Del)
[Commissariato del popolo per gli affari interni]
Presidente
L.P. Berija
(1938 dic - gen 1946)
vice-presidente
Mekhlis
(1938 dic - gen 1946)
[Dal 3 febbraio 1941, l'NKVD (ex polizia politica sovietica), è stato sdoppiato e al suo fianco opera ora l'NKGB»
NKGB
(Narodnyi Komissariat Gosudarstvennoi Bezopasnosti)
[Commissariato del popolo per la sicurezza dello stato]
Commissario politico
V.N. Merkulov
(1941 feb - ?)
[con funzioni specifiche di polizia politica]
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Sergej
1943 set - set 1944, †)
Alexej
(1944 set - † 1970)

1944
Settembre
all'inizio del mese, dopo la fine delle operazioni a Jascio-kiscinjev nelle quali ha spezzato le truppe tedesche facenti parte dell'Armata "Ucraina sud", l'Armata Rossa penetra profondamente in Romania.

Mosca, dopo la morte del patriarca Sergej (ex metropolita di Novgorod) viene riconvocato un sinodo che elegge suo successore il metropolita di Leningrado Alexej e approva la nuova struttura amministrativa della Chiesa ortodossa: il sinodo elegge il patriarca sulla base di un precedente accordo con il ministero per le faccende ecclesiastiche; il potere giurisdizionale del patriarca comprende la nomina e la destituzione dei vescovi, però anche in questo caso solo dopo essersi consultato e accordato con il competente ministero statale.
Sul tempo delle persecuzioni e dei martiri viene steso un velo di silenzio.

Repubblica della Ceceno-Inguscezia
(repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa)

1944
Settembre
1944, repubblica autonoma creata nel 1936 all'interno della Repubblica Russa, viene ora disciolta;
[sarà ricostituita nel 1957.]

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)
presidente della repubblica
-
1944
Settembre
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1944
Settembre
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1944
Settembre
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)

1944
Settembre
-

- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1944
Settembre
-



1944
Settembre
REPUBBLICA POPOLARE d'UNGHERIA
(dal 16 novembre 1918)
Dopo il "patto di Monaco l'Ungheria ha ottenuto i distretti meridionali della Slovacchia e della Rutenia.
Dal 1938 ha sempre più peso il partito di estrema destra delle "croci frecciate" diretto da F. Szálasi che ha rivendicato le frontiere storiche anteriori al 1918 ed è vicino alla Germania hitleriana.
Il paese è retto da governi più o meno apertamente reazionari.

Reggente

Miklós Horthy von Nagybánya
(1920 mar - ott 1944)
[dal 1937 ha istituito di fatto una autocrazia conservatrice.]
Primo ministro
gen. Béla Lakatos
(25 ago - 15 ott)
Ministro degli Esteri
-
Ministro degli Interni
Andor Jaross
(1944 mar - ?)

1944
seconda guerra mondiale (1941-45): alleata con le potenze dell'Asse, è entrata nel conflitto.
Settembre
-





1944
Settembre
REGNO di ROMANIA
Michele I
Albero genealogico
(Sinaia, Valacchia 1921 - ?)
figlio del principe ereditario Carlo e di Elena di Grecia;
1927-30, re di Romania;
dal 1930 è ridiventato principe ereditario;
1940-47, re di Romania;


Conducator
Jon Antonescu
(1940 4 set - 23 ago 1944)

1944
Settembre
anche l'intera Romania cade sotto il controllo delle truppe sovietiche;



1944
Settembre
REGNO di BULGARIA

Simeon II

Albero genealogico
(16.06.1937 - ?)
secondogenito di Boris III di Sassonia-Coburgo-Saalfeld-Koháry e di Giovanna di Savoia (1907-2000);
1943-45, zar dei bulgari;
[sotto un consiglio di reggenti]
Primo ministro
Bogdan Filov
(? - ?)

1944
seconda guerra mondiale (1939-45):
Settembre
5
, Mosca dichiara guerra alla Bulgaria;
9, dopo che le truppe del 3° fronte di Ucraina dell'Armata Rossa sono entrate nel paese, su invito del Partito operaio bulgaro, scoppia una riscossa armata e viene formato un Governo del fronte nazionale; nei giorni successivi le truppe del 3° fronte di Ucraina dell'Armata Rossa prendono possesso di tutto il territorio bulgaro.

 





1944
Settembre
III Repubblica

Governo Provvisorio
della Repubblica Francese

[1944 10 set - 22 gen 1947]

Primo ministro
Ch. de Gaulle
I
(1944 10 set - 21 set 1945)
Interni
Adrien Tixier
(1944 10 set - 26 gen 1946)
Affari Esteri
Georges Bidault
(1944 10 set - 16 dic 1946)
Colonie
Regioni liberate
Difesa
Guerra
Marina
Aviazione
Finanze
Aimé Lepercq
(1944 4 set - 9 nov)
René Pleven
(16 nov - 26 gen 1946)
Commercio
e Industria
Lavori Pubblici
Lavoro
Giustizia
François de Menthon
(1944 10 set - 30 mag 1945)
Pubblica Istruzione
e dei Culti
1944
Settembre

Lione, all’avvicinarsi delle truppe americane K. Barbie [il boia di Lione] brucia tutti gli archivi della Gestapo di Lione e fa uccidere un centinaio di persone che conoscevano la sua attività; elimina anche ventidue agenti che lavoravano per suo conto e che si erano infiltrati nella Resistenza;

Missione Alsos, le fotografie riprese su Hechingen dai servizi informazione Alsos, mostrano allo Stato Maggiore del "progetto Manhattan" che intorno alla piccola città sono spuntati come funghi numerosi campi di lavoro: nuovissime linee ferroviarie, pali d'alta tensione ecc. decisi in un primo tempo di bombardare massicciamente la regione annullano poi il progetto quando scoprono che tutta quella attività riguarda l'erezione di edifici per una nuova raffineria di petrolio;
alla fine dopo l'ennesimo interrogatorio del dottor Jansen e della sua segretaria Ilse Hermanns si viene a sapere che l'Auer Gesellschaft, prevedendo, all'imminente fine del conflitto, di vendere della pasta dentifricia per la quale hanno già il brevetto e lo slogan pubblicitario hanno arraffato lo stock francese di torio.
L'Alsos si trova ancora al punto di partenza.
«segue marzo 1945»



1944
Settembre
REGNO dei PAESI BASSI

Guglielmina

Albero genealogico

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la regina e i suoi ministri si sono trasferiti in Inghilterra.
Con la conquista dell'Indonesia da parte dei giapponesi l'impero coliniale è stato annientato.]

Gauleiter
A.A. Mussert
(1942 - 1945)

1944
Settembre
II guerra mondiale:



1944
Settembre
REGNO del BELGIO

Leopoldo III

Albero genealogico

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi e il re è deportato in Germania; dal novembre 1941 l'unità paramilitare di L. Degrelle, "Legion Wallonie" che ha giurato fedeltà ad A. Hitler, svolge la sua attività contro i partigiani.]


1944
Settembre
II guerra mondiale:
-



1944
Settembre
Granducato di Lussemburgo

Charlotte di Nassau-Weilburg

Albero genealogico

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la sovrana e i ministri si sono rifugiati presso gli Alleati.]


1944
Settembre
II guerra mondiale:
avviato l'arruolamento dei giovani lussemburghesi nell'esercito tedesco, si sviluppa un forte movimento di resistenza;
10, giorno della Liberazione;

Lo stesso anno viene stipulata la convenzione doganale del Benelux.






1944
Settembre
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio VI
Albero genealogico

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
W. Churchill
conservatore
governo di coalizione
(1940 10 mag - 26 lug 1945)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir John Anderson
(1943 24 set - 26 lug 1945)
Segretari di Stato
Affari Esteri e Commonwealth
A.R. Eden
(1940 dic - lug 1945)
Dominions
-
Guerra
Produzione aeronautica
R.S. Cripps
(1942 - 1945)
Affari Interni
Informazioni
-
Lavoro
Ernest Bevin
(1940 - 1945)
Giustizia
Colonie
Commercio
Sanità
GRAN BRETAGNA

1944
Settembre
28
, W. Churchill riferisce ai Comuni del suo viaggio in Italia (arrivato il giorno 11);

IRLANDA
Irlanda del Nord
1944
Settembre

-
Eire
1944
Settembre

-


1944
Settembre
REGNO di DANIMARCA
Cristiano X
Albero genealogico

(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
continua a favorire l'evoluzione democratica del paese;
1919-44, re d'Islanda;
[rimane re dell'isola (fino alla proclamazione della repubblica nel 1944) anche se, staccatasi dalla Danimarca, si è costituita in stato sovrano.]

1944
Settembre

dal 1915 il paese ha una nuova costituzione che istituisce, fra l'altro, il nuovo sistema bicamerale ed estende il diritto di voto alle donne;

 

1944
Settembre
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
 

1944
Settembre



1944
Settembre
REGNO DI NORVEGIA
[dal 1905]
Haakon VII
Albero genealogico

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57
, re di Norvegia;

Presidente dei ministri
V. Quisling
(1943 feb - mag 1945)
Reichskommissar
Josef Terboven
(1943 feb - mag 1945)
1944
Settembre
-


1944
Settembre
REGNO di SVEZIA
Gustavo V
Albero genealogico

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

1944
Settembre

-


1944
Settembre
FINLANDIA
[Repubblica parlamentare]
1944
Settembre

-




1944
Settembre
REPUBLICA PORTÚGUESA
[Estado Novo]
Presidente
del consiglio
Antonio de Oliveira Salazar
(1932-68)
[unico detentore del potere reale]
unico partito legalmente funzionante: Unione nazionale
1944
Settembre
legato al regime di F. Franco Bahamonde [el Caudillo] con il cosiddetto "patto iberico", nonostante le sue simpatie per le potenze dell'asse tiene il paese fuori dalla II guerra mondiale;



1944
Settembre
SPAGNA
Presidente
del Consiglio
F. Franco Bahamonde
[el Caudillo]
(1938 30 gen - 9 giu 1973)
Ministro de la Gubernación
(ex Ordine Pubblico e Interno)
-
Ministro degli Esteri
-
(? - ?)
Ministro del Lavoro
José Antonio Giròn de Velasco
(1941 gen - gen 1957)
1944
Settembre
un'ondata di guerriglieri penetra nella Spagna franchista dai Pirenei francesi, ma l'operazione fallisce: 4.000 gli arresti.
don Juan
Albero genealogico

(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;

1944
Settembre
-






RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[dal 1° dicembre 1943]
o Repubblica di Salò
[avendo come sede Salò, sul lago di Garda]
Presidente
del Consiglio
[Consiglio dei Ministri: Bogliaco, Villa Bettini]
B. Mussolini
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[Risiede con la famiglia a Gargnano, Villa Feltrinelli;
ufficio e segreteria particolare: Gargnano, villa delle Orsoline]

Sottosegretario alla presidenza F.M. Barracu
(1943 23 set - 25 apr 1945) 
Segretario particolare Giovanni Dolfin
Interno
[Maderno]
avv. G. Buffarini Guidi
(1943 23 set - 21 feb 1945)
Sottosegretario Paolo Zerbino
(1944 7 mag - 22 feb 1945)
Capo della Polizia Tullio Tamburini
Prefetto di Milano Mario Bassi
Difesa
[fra Desenzano e Salò (villa Omodei) e a Cremona]
mar.llo R. Graziani
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Forze armate
-
Capo di gabinetto di Rodolfo Graziani Vittorio Magno Bocca
Capo della segreteria militare del Ministero
Rosario Sorrentino
Esercito
Sottosegretario Umberto Giglio
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Carlo Emanuele Basile
(1944 25 giu - 25 apr 1945)
Segretario generale Emilio Canevari
Capo di stato maggiore gen. Archimede Mischi
cte dei carabinieri
Aeronautica
Sottosegretario Manlio Molfese
(1944 26 lug - 26 nov 1944)
[ad interim]
Marina
[Vicenza, Palazzo Thiene, fino al 14 mag 1944]
Sottosegretario amm. Giuseppe Sparzani
(1944 15 feb - 21 feb 1945)
Responsabile del CCIV Comando militare regionale (Trieste) generale di corpo d'armata
Giovanni Esposito
Responsabile del CCX Comando militare regionale (Alessandria) generale di corpo d'armata
Luigi Jallà
Responsabile del CC Comando militare regionale (Roma) generale
Federico Macrì
Capo di stato maggiore del CCI Comando militare regionale (Firenze) maggiore
Giuseppe Magini
Responsabile del XXIX Comando militare provinciale (Treviso) colonnello
Giorgio Milazzo
Responsabile del CCVI Comando militare regionale (Torino) e poi capo della polizia della RSI generale di divisione
Renzo Montagna
Affari Esteri
[Salò]
-
Sottosegretario Serafino Mazzolini
(1943 23 set - 23 feb 1945)
Ambasciatore a Berlino Filippo Anfuso
(1943 23 set - 26 mar 1945)
Economia Corporativa
[Verona]
Angelo Tarchi
(1944 1° gen - 25 apr 1945)
Finanze
scambi e valute
[?]
prof. D. Pellegrini-Giampietro
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Sottosegretario Carlo Fabrizi
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[del. Prezzi]
Agricoltura e Foreste
[Treviso poi S. Pellegrino]
dr. Edoardo Moroni
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Lavori pubblici
[Venezia]
Ruggero Romano
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Giustizia
[Cremona poi Brescia]
Piero Pisenti
(1943 5 nov - 25 apr 1945)
Cultura popolare
(Minculpop!)
[Salò, Villa Omodei]
dr. Fernando Mezzasoma
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Sottosegretario Alfredo Cucco
(1944 29 feb - 25 apr 1945)
Comunicazioni
Augusto Liverani
(1943 6 ott - 25 apr 1945)
Educazione nazionale
[Padova]
prof. Carlo Alberto Biggini
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Lavoro
Giuseppe Spinelli
(1943 23 set - 25 apr 1945)
Attività Statali
Renato Ricci
(1943 23 set - 25 apr 1945)

Commissariato nazionale del lavoro della RSI

Ernesto Marchiandi
(1943 23 set - 25 apr 1945)
[responsabile, sindacalista fascista]
-

Pfr (Partito fascista repubblicano)
[Partito unico, di struttura simile al Pnf (Partito nazionale fascista)]

- Segretario: A. Pavolini (1943 set - 25 apr 1945);
- vice-segretario: Giuseppe Pizzirani (1943 set - ?);
- comandante generale della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana): R. Ricci (1943 5 nov - 25 apr 1945)

Brigate Nere
(braccio armato del Pfr) - Segretario del Pfr: A. Pavolini.
- Addetto al segretario: magg. Puccio Pucci.
- Capo di S.M.: col. Eduardo Facdouelle.
n.
Sede
nome
com.te
note
I
Torino
"Ather Capelli"
Giuseppe Solaro
Ather Capelli, condirettore della «Gazzetta del popolo» (Torino) durante la RSI.
II
Alessandria
"Attilio Prato"
Carlo Valassina
Attilio Prato, segretario del Pfr di Sezzadio (Alessandria).
III
Aosta
"Emilio Picot"
ing. Giuseppe Berio
IV
Asti
"Luigi Viale"
Umberto Sacchero
V
VI
Novara
"Augusto Cristina"
Stefano Dongo
Augusto Cristina, mutilato fascista.
VII
Vercelli
"Bruno Ponzecchi"
Gaspare Bertozzi
Bruno Ponzecchi, segretario del Pfr di Ponzone Trivero (Vercelli).
VIII
Milano
"Aldo Resega"
Vincenzo Costa
Aldo Resega, commissario federale del Pfr di Milano.
Nato dal Reggimento federale "Carroccio" costituito all'inizio di giugno dal commissario federale Vincenzo Costa "per la difesa delle vite e delle case dei fascisti" dagli attacchi dei GAP milanesi.
Secondo il comandante Vincenzo Costa gli squadristi sono 1.500 divisi in due battaglioni, uno in città e uno in provincia. Le 11 sedi rionali di Milano e le dieci sedi capo-zona della provincia sono diventate "comandi di compagnia".
IX
Bergamo
"Giuseppe Cortesi"
Angelo Berizzi
X
XI
XII
Cremona
"Augusto Felisari"
? Cerchiari
XIII
Mantova
"Marcello Turchetti"
Stefano Motta
XIV
Pavia
"Alberto Alfieri"
Dante Cattaneo
Alberto Alfieri, colonnello dell'aeronautica, comandante del "Battaglione di Sicurezza" fascista della provincia di Pavia.
Il capo di stato maggiore è il tenente colonnello Arturo Bianchi, già squadrista.
XV
XVI
Varese
"Dante Gervasini"
Renzo Migliorini
XVII
Venezia
"Bartolomeo Az[z]ara"
Pio Leoni
Si verifica un serio contrasto fra il commissario federale Pio Leoni e il fiduciario del partito, Gay, degenerato in aspra discussione con vie di fatto.
XVIII
XIX
Rovigo
"Romolo Gori"
Anteo Zamboni
XX
Treviso
"Francesco Cappellini"
Romano Munari
XXI
Verona
"Stefano Rizzardi"
Luigi Sioli
XXII
XXIII
Bologna
"Eugenio Facchini"
Pietro Torri
Eugenio Facchini, commissario federale del Pfr di Bologna.
XXIV
Ferrara
"Igino Ghisellini"
Arnaldo Rosi
Igino Ghisellini, commissario federale del Pfr di Ferrara.
XXV
XXVI

XXVII
XXVIII
Piacenza
"Pippo Astorri"
Alberto Graziani
XXIX
Ravenna
ing. Pietro Montanari
XXX
Reggio Emilia
"Umberto Rosi"
Armando Wender
XXXI
Genova
"Silvio Parodi"
Livio Faloppa
Silvio Parodi, generale della GNR, commissario prefettizio al comune di Genova durante la RSI.
XXXII
Imperia
"Antonio Padoan"
Mario Massina
Antonio Padoan, sacerdote, appartenente al movimento fascista "Crociata italica" che, con decine di migliaia di tesserati, ha il suo settimanale omonimo «Crociata Italica» che raggiunge 150 mila copie ed è stampato da don Tullio Calcagno, già parroco di Terni.
[Quest'ultimo, essendo appoggiato da R. Farinacci la cui lotta contro il Vaticano e contro il clero nemico del fascismo e del nazismo dà sovente in eccessi sgraditi ai cattolici, viene prima sospeso a divinis e più tardi scomunicato.]
Altro giornale favorevole alla R.S.I. è «L'Italia cattolica» stampato a Milano. 
XXXIII
La Spezia
"Tullio Bertoni"
Luigi Bertozzi
XXXIV
Savona
"Giovanni Briatore"
Mario D'Agostino
Giovanni Briatore, ispettore federale del Pfr di Savona.
Cappellano delle Brigate Nere: padre Eusebio [Eugenio Zappaterreni], dell'Ordine dei francescani minori conventuali di San Francesco.



1944
Settembre
RASTRELLAMENTI: poiché gli angloamericani hanno chiesto ai partigiani di far sabotaggi sulle strade del Veneto e di tenere i passi alpini per quando i tedeschi saranno respinti sulle Alpi, le rappresaglie si fanno più intense in queste zone perché le azioni dei partigiani sono state già prevenute dai tedeschi.
Vengono subito investite le bande garibaldine Mazzini e Tollot che, battute, frantumate nella regone dell'alto Piave e delle Prealpi bellunesi, ripiegano affamate e senz'armi sul Cansiglio, dove, continuando l'attacco tedesco, viene travolto nel disastro il grosso delle bande Nannetti, dappertutto con largo strascico di uccisi, di impiccati, di villaggi bruciati e saccheggiati. Rimangono scoperte, senza appoggio e con poche armi, le brigate Calvi e Pisacane (disperse poi in ottobre).
1, Valle di Lanzo (Torino), i garibaldini dell'80ª e 49ª Brigata respingono un attacco in forze dei tedeschi.
5, si segnalano 45 diserzioni della "Monte Rosa": 20 alpini e 25 bersaglieri…
Val d'Ossola, i partigiani della Piave ripuliscono tutta la valle sino a Finero, mentre negli stessi giorni cadono i presidi tedeschi di Creola e Varzo.

5-6, Padova, nella zona di Piacenza d'Adige viene effettuato un vasto rastrellamento. Patecipa un migliaio di uomini tra cui anche il Capo della Provincia e il Commissario federale del Fascio. Si cercano i giovani partigiani armati ma, se non si trovano, vanno bene anche i genitori e i fratelli più giovani che vengono presi in ostaggio.
In località Grompa, dove sta la casa colonica della famiglia Cattelan (vi trovano spesso rifugio sbandati e partigiani) vengono uccisi i fratelli Giovanni e Zeffirino Cattelan e i loro quattro ospiti tra cui i due studenti padovani Benedetto De Besi e Guido Puchetti.
L'unico fratello Cattelan rimasto vivo viene fatto prigioniero e portato nelle carer d Este dove sono rinchiusi altri rastrellati di Piacenza d'Adige, partigiani ma anche cittadini usati come ostaggi.

6 SETTEMBRE 1944

"Monte Rosa": sono fucilati due alpini; un caporal maggiore, ripresentatosi al corpo dopo aver disertato, è condannato a 24 anni di carcere;

Altopiano di Asiago (Vicenza), ultimata l'operazione del Cansiglio, i tedeschi si volgono all'Altopiano di Asiago, ancora in fase di organizzazione, dove i partigiani del Sette Comuni e del Mazzini non possono che opporre una disperata ma vana difesa.

Piedimulera (Ossola), combattimento.

Morbegno (SO), viene ucciso il ten. Federico Fattori della GNR Montagna e Foreste.

7
, attacco partigiano alla ferrovia tra Bormio e Tirano, uccisi due donne e un milite, molti passeggeri feriti.

8, Repubblica della val d'Ossola (8 set - 22/23 ottobre): qui i tedeschi hanno qualche posto di blocco e un piccolo presidio a Domodossola;
le div.ni partigiane:
- Valtoce (democristiana, guidata da Di Dio),
- Valdossola (autonoma, piuttosto socialista, guidata dal magg. Dionigi Superti),
- Piave (autonoma)
- 2ª brigata "Garibaldi",
- 8V brigata "Garibaldi",
attaccano il presidio di Piedimulera che, arresosi, lascia ora la zona con le armi individuali;
entrano in Domodossola ed istituiscono una Giunta di governo provvisorio formata da rappresentanti di tutte le forze aderenti al CLNAI.


8, dopo gli allarmi ricevuti dal feldmar.llo Kesselring, il Governo, sembrando ormai impossibile fermare l'offensiva degli anglo-americani, discute dove si potrebbe ritirare. L'ambasciata tedesca comunica ora che il ridotto alpino della Carnia ospiterà il Governo italiano nel caso avvenga lo sfondamento previsto.
Imperia, continuano le defezioni dalla div.ne "San Marco".

9, di ritorno dal Quartier Generale tedesco, R. von Rahn informa ufficialmente il Duce sull'imminente impiego delle nuove armi tedesche.
9, Masera (Ossola), verso sera il presidio tedesco si arrende ai partigiani della Piave che si attestano così attorno a Domodossola mentre il Comando tedesco sta trattando la resa.
10, al mattino, senza colpo ferire, le formazioni partigiane entrano a Domodossola occupando la città in nome del CLNAI.
11, proclamata la "Repubblica dell'Ossola", la nuova giunta amministra le zone liberate (dal lago Maggiore alla Val Sesia e da Gravellona al Sempione, ca) secondo principi democratico-progressisti; non mancano i contrasti interni.
Nominata una commissione per l'epurazione, non vuole agire e la Giunta l'apprezza non volendo tribunali speciali (mette intanto oltre 300 fascisti nel campo di concetramento di Druogno). Stabilito sulla carta, mai in pratica, il Comando unico, una lotta serrata viene combattuta contro la proposta comunista di farne partecipe come commissario politico Vincenzo Moscatelli [Cino] che alla fine viene escluso. Di Dio gli è in particolar modo contrario dicendo che è venutu a cose fatte a raccogliere i frutti politici del lavoro altrui. Il Comando unico viene quindi affidato al "colonnello Federici" (avv. Stucchi) e gli si mette appresso il commissario politico Paolo Scarpone.

Governo Provvisorio
della Repubblica della val d'Ossola
[Domodossola - Palazzo civico]
11 settembre 1944

Presidenza,
Collegamento con il C.L.N.,
Rapporti con l'Estero,
Giustizia e Stampa
prof. Ettore Tibaldi
[socialista]
Servizi pubblici, Trasporti, Lavoro
ing. Giorgio Ballarini
Collegamento con l'Autorità Militare
dott. Mario Bonfantinni [Bandini]
Organizzazione amministrativa della Zona
ing. Severino Cristofoli
Finanze, Economia e Alimentazione
dott. Alberto Nobili
Polizia e Servizi del Personale
Giacomo Roberti
Emilio Colombo [Oreste Filopanti]
(dal ? set)
Istruzione, Igiene, Culto e Beneficienza
prof. don Luigi Zoppetti
[sacerdote]
(11-15 set)
don Gaudenzio Gabalà
[sacerdote]
(dal 15 set)

La giurisdizione della Giunta comprende tutti i territori liberati delle Valli dell'Ossola.
Le valli libere dell'Ossola costituiscono un grande triangolo che ha la sua base a Mergozzo, presso la confluenza del Toce nel lago Maggiore, e nella Valle Anzasca, e il suo vertice al Passo San Giacomo, nell'alta Valle del Toce, profondamente incuneato nel territorio svizzero, che dal Passo del Moro nell'alta Valle Anzasca a Brissago nella Valle Vigezzo lo contorna garantendogli le spalle.
Nel loro complesso le valli contano una popolazione di circa 85.000 abitanti ripartiti su 32 Comuni. Oltre alla capitale, Domo, vivace cittadina di oltre diecimila abitanti, e all'importante centro industriale di Villadossola, vi sono:
- i centri minori industriali e minerali di Rumianca, Varzo e Pestarena;
- un gruppo di centrali elettriche fra le più importanti del Piemonte;
- il tratto terminale italiano della ferrovia internazionale del Sempione (dalla stazione di Verbania a quella di Iselle);
- la tramvia della Val Vigezzo;
- un discreto campo di aviazione (il "Chavez" di Domo) rimesso in efficienza per permettere un eventuale atterraggio di aerei alleati.

A giustificazione del magg. Dionigi Superti, c'è da dire che se apparentemente egli ha usurpato le funzioni politiche del CLN nella designazione della Giunta di Governo, è stato obbligato a ciò dallo stato di necessità non esistendo, all'atto della liberazione, un CLN funzionante dell'Ossola. Ciò non impedisce il nascere di polemiche, soprattutto con la delegazione di Lugano del CLNAI che avocava a sé il diritto di designazione.
Le polemiche saranno appianate solo col duplice riconoscimento ufficiale del CLNAI e del "governo Bonomi".

Altro motivo di polemiche, e causa intrinseca di debolezza, è l'accordo per il comando militare unico delle valli.
Il CLNAI, attraverso il Comando generale del CVL, ha designato ad assumere il comando il socialista avv. Stucchi [Federici], la cui autorità è vivacemente contrastata dai comandanti delle formazioni.
Malgrado queste difficoltà e questi contrasti, il breve esperimento (poco più di un mese) di Governo libero dell'Ossola resterà esemplare nella storia della Resistenza:
- per la molteplicità dei problemi affrontati e portati a soluzione,
- per la maturità democratica cui ha ispirato i suoi atti di governo,
- per la larga visione che a essi ha impresso.
[Vedasi, a testimonianza, la serie completa dei verbali di seduta, compilati con estrema precisione dalla segreteria di Governo nella quale l'avv. Barbieri è stato affiancato da Umberto Terracini.]



Ovviamente né la R.S.I. né la Germania possono ammettere questa repubblica che interrompe parte dei confini con la Svizzera.
Alcuni elementi socialisti dell'Ossola chiedono a Dinale d'intervenire presso B. Mussolini per chiedergli di lasciarli in pace e il Duce gli risponde: «è troppo tardi, perché non sei venuto prima?».

Fallito il tentativo di una efficiente mobilitazione delle industrie italiane del Nord, il Comando germanico dà inizio a un piano di spoliazione delle macchine e degli impianti che saranno smontati e trasportati al di là delle Alpi per sostituire quelli resi inutilizzabili dai bombardamenti alleati.
Insieme a questa rapina organizzata delle cose, si procede a vere e proprie razzie di uomini. I reclutamenti di volontari per le industrie tedesche, malgrado lo spreco pubblicitario e le pressioni fasciste, si sono risolti in un fallimento. Si ricorre allora al sistema delle proscrizioni e delle decimazioni: ogni stabilimento, in base alla sua forza dichiarata, dovrà fornire entro un dato periodo un certo numero di lavoratori per la Germania.

10-14, per bloccare il flusso di macchinari, materie prime e uomini, entrano in sciopero i ferrovieri del compartimento di Torino.
L'astensione dal lavoro è totale fra i macchinisti e raggiunge il 70% fra il personale viaggiante. Fascisti e tedeschi devono scendere a trattative ed estendere la concessione delle richieste economiche avanzate dalla categoria anche al compartimento di Milano.
[Vedi «La Fabbrica» del 30 settembre 1944.]

10 settembre: sulla "linea Gotica" ha inizio l'offensiva alleata, che si spera possa portare allo sfondamento delle linee tedesche e alla liberazione della Valle Padana.
[Gli italiani, che ovviamente non conoscono l'avvenuto trasferimento di numerosi contingenti di truppe alleate dal loro fronte a quello francese, non possono prevedere che l'annunciata offensiva di sfondamento si limiterà a una semplice azione dimostrativa intesa a trattenere e a richiamare sul fronte italiano il maggior numero di Div.ni tedesche.
Le intenzioni effettive del Comando alleato sono confermate – oltre che dallo svolgersi degli avvenimenti successivi – anche dal comportamento che il Comando stesso tiene nei confronti delle formazioni partigiane, lanciate allo sbaraglio da un generico ordine di «attacco decisivo», senza che nessuna precisa intesa tattica sia stabilita con il Comando deL CVL.]
Strage di Farneta
[Lucca]

1944
Settembre
1/2
, ore 23:15 ca, i soldati tedeschi delle SS, appartenenti alla 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", irrompono nei locali della Certosa di Farneta sorprendendo i padri certosi mentre si recano in chiesa per la recita del Mattutino.
Per le SS i monaci certosini sono colpevoli di aver dato asilo ad un centinaio di perseguitati politici, partigiani ed ebrei.
Il rastrellamento di tutti i locali della Certosa risulta problematico e di lunga durata: i monaci vengono così rinchiusi nel parlatorio, stretti come sardine e minacciati di morte.
2, ore 08:00 ca, alcuni padri riescono a celebrare la Messa. Quasi tutti i monaci vengono costretti a svestirsi dell'abito religioso per indossare abiti civili.
Dalla Certosa di Farneta partono tre autocarri coperti in tre momenti diversi della giornata sui quali vengono caricate tutte le persone catturate tranne un fratello ungherese, Augustin Sztrilich: tutti e tre hanno come destinazione un frantoio a Nocchi di Camaiore, dove tutti i prigionieri della Certosa vengono rinchiusi con altri provenienti dalle zone limitrofe.
La prigionia nel frantoio dura quattro giorni, dal mezzogiorno del 2 settembre all'alba del 6, durante i quali i padri ricevono un solo pasto giornaliero, subendo varie angherie. Inoltre, per tre volte viene eseguita la decimazione dei prigionieri in risposta alle rappresaglie subite dai tedeschi: la fucilazione con più vittime avviene il 4 settembre poco lontano da Nocchi, a Pioppetti, quando sono uccise ben 35 persone, una ventina delle quali provenienti dalla Certosa.
6, all'alba le SS dividono i prigionieri in tre gruppi:
1° - composto da una quindicina di padri certosini, tra i quali ritroviamo il padre maestro e il vescovo-novizio, ossia coloro i quali sono considerati i veri e propri responsabili, viene trasferito con dei camion vicino a Camaiore e rinchiuso in un locale angusto fino alla mattina del 7 settembre;
2° - composto da tutti gli altri padri, dopo un tragitto a piedi di 4 km e un trasferimento su camion, viene condotto al Sammellager di Carrara dove avviene una nuova selezione: due padri e sei fratelli considerati inadatti al lavoro sono trasferiti al forte Malaspina di Massa;
3° - formato dai più giovani e validi, viene deportato in Germania.
7, sono fucilati i primi due monaci certosini: il priore Martino Binz e il vescovo venezuelano Bernardo Montes de Oca, durante un trasferimento a piedi dalla prigione di Camaiore al Forte Malaspina di Massa, alle pendici del Montemagno: i loro corpi sono cosparsi di benzina e dati alle fiamme per poi essere coperti da un po' di terra. Il resto del gruppo raggiunge il Forte dove si ricongiunge con gli altri padri certosini che si trovano già lì dal giorno precedente.
10, i due monaci rimasti del gruppetto dei responsabili insieme agli altri otto selezionati a Carrara e considerati inadatti al lavoro sono uccisi con altre 27 persone, sette delle quali provenienti dal rastrellamento della Certosa: sono mitragliati due-tre per volta e in orari diversi della giornata, nell'ambito di quella operazione di eliminazione dei prigionieri voluta dai tedeschi ormai in ritirata, denominata strage delle Fosse del Frigido [vedi sotto].
I primi a trovare la morte sono i padri Costa ed Egger lungo la strada che da Massa va a Ponte Forno. Verso mezzogiorno tocca ai fratelli laici Michele Nota e Giorgio Maritano. I monaci Adriano Compagnon e Adriano Clerc muoiono verso le 13. Alle 17 viene fucilato il fratello laico Raffaele Cantero. Poco dopo le 18, lungo la strada che da Massa porta a Torano sono uccisi padre Benedetto Lapuente e i fratelli laici Bruno d'Amico e Alberto Rosbad.
[I corpi dei dieci certosini fucilati il 10 settembre e in un primo momento tumulati nei cimiteri di Mirteto e Turano, saranno trasferiti il 22 e 23 maggio 1945 presso la Certosa di Farneta.
Le ossa dei padri Martino Binz e di Bernardo Salvatore Montes de Oca saranno ritrovate solamente il 7 febbraio del 1947: padre Martino Binz sarà sepolto a Farneta due giorni dopo; i resti di Bernardo Salvatore Montes de Oca invece saranno trasportati in Venezuela.

Le vittime:
. Martino Binz (Fillistorf, Svizzera, 10 ottobre 1878 - Pendici del Montemagno, 7 settembre 1944)
. Gabriele-Maria Costa, nato Antonio Alberto Luigi Costa (Massa Lombarda, 16 settembre 1898 - Strada per Ponte Forno, 10 settembre 1944)
. Pio-Maria Egger, nato Frank Joan Egger (Tablat, Svizzera, 21 maggio 1905 - Strada per Ponte Forno, 10 settembre 1944)
. Bernardo Salvatore Montes de Oca, nato Andrés Salvador Montes de Oca (Carora, Venezuela, 21 ottobre 1895 - Pendici del Montemagno, 7 settembre 1944)
. Benedetto-Maria Lapuente, nato Pierre Paul Lapuente (Murieta, Spagna, 18 ottobre 1874 - Strada per Torano, 10 settembre 1944)
. Adriano Compagnon, nato Henri Joseph Marie Compagnon (Versailles 23 gennaio 1874 - Strada per Ponte Forno, 10 settembre 1944)
. Alberto Rosbach, nato Emile Rosbach (Neidt, Germania, 12 ottobre 1870 - Strada per Torano, 10 settembre 1944)
. Adriano Clerc, nato Antoine Henri Adrien Clerc (Estavayer-le-Gibloux, Svizzera, 19 giugno 1870 - Strada per Ponte Forno, 10 settembre 1944)
. Michele Nota, nato Michele Maurizio Nota (Lusernetta, 12 gennaio 1888 - Strada per Ponte Forno, 10 settembre 1944)
. Giorgio Maritano (Casalette, 12 dicembre 1882 - Strada per Ponte Forno, 10 settembre 1944)
. Bruno D'Amico, nato Alessandro D'Amico (Palermo, 22 maggio 1884 - Strada per Torano, 10 settembre 1944)
. Raffaele Cantero, nato Angelo Cantero (Saragozza, 1º marzo 1897 - Strada per Ponte Forno, 10 settembre 1944)

 




11, Monte Pinaccio (Appennino bolognese), dopo aver respinto all'inizio dell'offensivva alleata un attacco tedesco contro le proprie posizioni, i garibaldini della 36ª Brigata sono impegnati con le altre formazioni in una lunga serie di scontri (culmineranno il 27 e 28 settembre nel combattimento di Cà Guzzo).

13, il Btg Tirano [incorporato nel 2° Rgt alpini, div.ne "Monte Rosa"], giunto dalla Valtellina nel settore del Monginevro, dà il cambio ai reparti della V div.ne alpina germanica e qui rimane fino alla fine di aprile 1945. Si schiera su un fronte che corre a un'altitudine sempre superiore ai 2000 metri, lungo una linea che da Clavière arriva al monte Gimont con l'ultimo avamposto al monte Chenaillet a 2650 metri d'altezza. Ha di fronte reparti americani e francesi, anche coloniali.


13/14, Padova, Montagnana, per le azioni di sabotaggio alla rete stradale e ai ponti operano nella zona la brigata "Paride" e la brigata "Pierobon" ma le diffidenze reciproche rendono difficile il coordinamento.
Nella notte ha luogo la prima azione di sabotaggio ma con esiti solo in parte soddisfacenti. Mentre la brigata "Pierobon" riesce a danneggiare seriamente il ponte delle Caselle (tra Noventa Vicentina e S. Croce di Ospedaletto Euganeo) l'azione della brigata "Paride" contro i ponti di Roveredo di Guà e quello ferroviario di Cologna Veneta sul Frassine si risolve in un nulla di fatto.
Va meglio a quelli di Castelbaldo che riescono a sabotare la linea ferroviaria tra Legnago e Badia Polesine.
La sera stessa degli attentati, in prossimità del cimitero di Casale Scodosia, una squadra partigiana viene intercettate da una pattuglia tedesca: nello scontro a fucoo che ne segue rimane ucciso un tedesco.


14 SETTEMBRE 1944

Padova, Casale Scodosia, inevitabile la rappresaglia tedesca: da un camion i tedeschi fanno scendere tre prigionieri e, addossatili ad un muro, li fucilano; fanno parte degli ostaggi catturati il giorno 6 a Piacenza d'Adige:
. Urbano Zanon [16enne],
. Eros Costato [21enne],
. Giovanni Trivellato [48enne].
Poche ore dopo i tedeschi e la bande nere effettuano uno spietato rastrellamento nella zona di Urbana. Il giovane Benito Meneghello [17enne] tenta di sfuggire alla cattura ma viene ucciso.
In totale sono arrestate 15 persone, comprese alcune donne. Otto di loro saranno avviate in Germania.

"Monte Rosa": Chiavari, viene costituito il tribunale divisionale che ha il compito di giudicare, fra gli altri, i disertori.
Ha sede prima nel municipio poi nella villa Navone, è presieduto dal ten. col. Policarpo Chierici ed ha come giudice relatore il ten. col. Cesare D'Antonio che funge anche da procuratore militare di Stato.
Ma i processi e le fucilazioni erano già cominciati…


In un'imboscata partigiana sull’autostrada Milano-Torino (a Mazze) viene ucciso Raffaele Manganiello, 44enne, prefetto di Torino, con gli agenti Alceo e Francesco Gabriellini e l’ausiliaria Dorotea Lantieri.

15 SETTEMBRE 1944

"Monte Rosa": un disertore viene catturato e fucilato;


16 SETTEMBRE 1944
Eccidio di Bergiola Foscalina
[Massa Carrara]

1944
Settembre
16
, ore 14:00, appena fuori di Carrara, in località La Foce, presso il valico omonimo, un soldato tedesco viene ucciso da una fucilata che si ritiene sia partita dal paese sovrastante di Bergiola Foscalina.
Nella zona sono operanti soldati tedeschi della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", agli ordini del comandante SS-Sturmbannführer Walter Reder.
ore 16:00, ha inizio la rappresaglia dei tedeschi che a bordo di alcune autoblindo entrano nel paese di Bergiola dove trovano solo donne, bambini e anziani. Gli uomini, alcuni già da giorni, hanno lasciato il paese per rifugiarsi nella zona circostante a seguito delle notizie ricevute sull'operato dei tedeschi, altri sono fuggiti vedendo salire i soldati verso il paese.
Il maresciallo della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice viene a sapere quello che sta per accadere e si offre, per salvare loro la vita, di sostituire gli ostaggi civili, non sapendo che tra questi vi sono anche la moglie e la figlia. L'ufficiale nazista rifiuta il cambio sostenendo che le leggi di guerra impediscono di accettare una tale proposta proveniente da un militare. Vincenzo Giudice si spoglia della casacca della divisa e insiste nel chiedere lo scambio presentandosi come ostaggio civile: viene allora ucciso senza che questo fermi l'imminente massacro dove le vittime subiscono anche il vilipendio dei cadaveri.
I tedeschi, coadiuvati dai militi della 40ª Brigata Nera di Carrara, rastrellano gli abitanti del paese chiudendone una trentina di questi nella scuola elementare alla quale danno fuoco con i lanciafiamme alimentando l'incendio con latte di benzina e catrame.
La stessa sorte viene riservata ad altri paesani che feriti e rinchiusi nella loro case vengono bruciati vivi.
Le notizie di quello che sta accadendo a Bergiola arrivano ai partigiani della zona che si dirigono a Bergiola per difendere la popolazione ma arrivano quando ormai è tutto finito e i nazifascisti hanno lasciato il paese da meno di un'ora. Non resta loro altro compito che spegnere gli incendi, soccorrere i sopravvissuti e contare i morti: 72 vittime, di cui 43 donne, 14 bambini e 15 adolescenti tra i quali anche la moglie e i figli del mar.llo Vincenzo Giudice.
Lo stesso giorno i nazisti, a pochi chilometri di distanza, portano a compimento la strage delle Fosse del Frigido.

 

 

 

Strage delle Fosse del Frigido
[Massa Carrara]

1944
Settembre

[Il carcere penale che si trovava presso la stazione ferroviaria è stato sgombrato a seguito dei continui attacchi dei partigiani e per il timore che i bombardamenti alleati alla ferrovia potessero favorire la fuga dei prigionieri.
La rocca Malaspina che sovrasta la città si trova ad essere l'unico luogo adatto a fungere da carcere cittadino.]

2, con l'avvicinarsi del fronte, le autorità tedesche ordinano lo sfollamento dell'intera popolazione di Massa: entro il 15 settembre gli abitanti dovranno lasciare la città e dirigersi verso Parma. Tra poco Le SS dovranno lasciare il posto alle truppe regolari.
Nei primi otto giorni del mese alla rocca Malaspina arrivano 80 prigionieri: personalità in vista dell'antifascismo livornese, pisano e lucchese e molti religiosi provenienti soprattutto dalla Certosa di Lucca, tra cui don Giorgio Bigongiari.
Ora vi si trovano sia i cosiddetti "politici", ovvero antifascisti di varia estrazione, sia i carcerati provenienti dal vecchio carcere penale; essi sono per lo più detenuti comuni, a volte condannati per lievi reati connessi allo stato di guerra. Vi si trovano in gran parte vecchi e malati, ovvero tutti quelli che non sono riusciti ad approfittare degli assalti partigiani per prendere l'iniziativa e scappare.
Alcuni dei prigionieri sono stranieri: partigiani greci, albanesi e libici; i tedeschi decidono che ogni prigioniero è un intralcio per la propria ritirata e che nessuno deve sopravvivere.
La responsabilità del carcere è nelle mani della Feldgendarmerie, ovvero la polizia militare, appartenente alla 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS".

10, Domenica, 74 detenuti politici vengono prelevati dalla rocca Malaspina a scaglioni uno dopo l'altro e portati in luoghi non lontani per essere fucilati e sepolti in fosse comuni improvvisate: tra questi muoiono anche 10 monaci certosini [vedi sopra Strage di Farneta];
16, fanno salire i restanti prigionieri su dei camion lasciando credere che si tratti di un trasferimento del carcere in Italia settentrionale.
In realtà vengono portati a poca distanza: sulle rive del torrente Frigido, presso la chiesa di San Leonardo. L'uso dei camion si giustifica con l'intenzione di rendere credibile la menzogna del trasferimento e per la necessità di spostare molti prigionieri che sono costretti su delle barelle o che non possono camminare senza l'ausilio di stampelle.
Sui bordi di tre crateri scavati da un bombardamento alleato vengono allineate 159 persone, falciate poi dai mitragliatori, gettati dentro le buche e i corpi ricoperti di terra.
Solo tre detenuti si salvano: sono gli inservienti del maresciallo delle SS, l'infermiere, il cameriere e l'autista. Vengono risparmiati in virtù dei loro buoni servigi.
[Le salme saranno riesumate soltanto nel 1947, dal 27 gennaio al 20 marzo, ed identificate grazie all'opera preziosa di mons. Angelo Ricci, cappellano del carcere.]

 

 

 



Padova, Stanghella, sulla piazza del paese tedeschi e bande nere giustiziano tre ostaggi relevati dal carcere di Este; Virginio Galvan [43enne], Ernesto Trovò [47enne], entrambi catturati nel rastrellamento di Piacenza d'Adige, e Arnaldo Grigolato di Legnago.
La bestialità aumenta: ora la fucilazione non basta più, bisogna lasciare i corpi due giorni esposti al pubblico perché siano di ammonimento alla popolazione.
D'ora in poi, dunque, diventa quasi una norma ricorrere all'impiccagione o almeno far seguire l'impiccagione alla fucilazione.

16, 1.400 disertori della "San Marco", più di 1.015 disertori della "Monte Rosa".
Il Comando Generale del CVL, avendo previsto come "principale" un'azione alleata nel «settore Adriatico» (ipotesi rivelatasi poi esatta) ordina alle formazioni partigiane di attaccare i tedeschi in concomitanza con l'offensiva alleata.
Concordia, il commissario prefettizio viene ucciso con tre soldati.
Il gen.brg. Amilcare Farina è molto turbato.
Viene comunicato un elenco delle aziende dove è avvenuta la riforma della "socializzazione" (da effettuarsi entro il 31 luglio come da legge entrata in vigore il 30 giugno):

IMPRESE SOCIALIZZATE
Meccaniche Alfa Romeo, Dalmine, Sant'Eustachio, Motomeccanica
Cartarie Cartiere Burgo
Editoriali - Società anonima editrice lombarda,
- Bompiani,
- Garzanti,
- San Marco,
- Società Editrice Arena,
- Ceschina,
- Signorelli,
- Zingarelli,
- Internazionale,
- Società anonima Gandolfi,
- Società editrice del giornale «Il Lavoro»,
- Società Editrice Fratelli Crespi, proprietaria del «Corriere della Sera»,
- Società editrice Vallardi,
- Società editrice Ricordi.


Per dar maggiore evidenza al carattere della politica sociale della R.S.I. B. Mussolini nomina podestà di Milano l'operaio Giuseppe Spinelli e due altri operai (di cui uno non fascista) vicepodestà.
17
, sull'autostrada Milano-Torino il prefetto Maganiello insieme all'autista e a una signora incinta che aveva chiesto un passaggio vengono uccisi dai partigiani.
B. Mussolini interviene con una forte e documentata lettera di protesta diretta all'ambasciatore tedesco sulla questione delle rappresaglie;
18, il Duce nomina una commissione per predisporre l'esodo del governo in caso di ulteriori avanzate anglo-americane;
Bombardamenti alleati: centinaia le vittime, 18 e 22 set, nel Vicentino.

Monte Grappa (sorge sulla riva sinistra del Brenta affacciato sulla pianura di Asolo e di Bassano), lo schieramento partigiano non supera i 1.500 uomini inquadrati in tre brigate (Matteotti, Garibaldi e Italia Libera), privi di armi pesanti con scarso munizionamento.
19, una staffetta giunta agli avamposti del Btg. "Bruno Buozzi" reca la notizia che due Div.ni tedesche e reparti fascisti hanno già bloccato gli accessi di fondovalle e si apprestano all'attacco…
20, all'alba, dopo un'intensa preparazione di artiglieria, ha inizio l'attacco.
Il Comando unico partigiano, che in questi giorni è retto dal cap. Pasini [Longo] della Matteotti, dispone subito perché i sabotatori facciano saltare il ponte sul Tegorzo e interrompano le strade di Quero e di Campo, e le brigate assumano lo schieramento difensivo ad esse assegnanto.
[In queste condizioni, il miracolo che ventisette anni prima inchiodò sul Grappa la grande offensiva austriaca appare irripetibile!]
ore 07:00, reparti di SS preceduti e accompagnati dal fuoco delle batterie e dei mortai, attaccano e travolgono le posizioni del monte Madel, tenute dagli uomini di Italia Libera, mentre un tentativo di passare a guado il Tegorzo viene respinto dai restanti reparti della Matteotti e della Garibaldi.
[Al mattino del (21) le colonne tedesche e fasciste, per un complesso di oltre 20.000 uomini, hanno completamente accerchiato il Grappa dove le due brigate superstiti sono smembrate in tanti piccoli gruppi che da ora in poi agiranno autonomamente.

20, mentre prosegue vittoriosa l'avanzata alleata su tutti i fronti, il CLNAI ritiene giunto il momento di lanciare al popolo italiano l'appello per la insurrezione nazionale.

Ravenna, verso la fine di settembre esplode il contrasto tra il nuovo comandante provinciale della GNR, il col. Ivan Scalchi, e il commissario federale del Pfr, Pietro Montanari. Tra i due si tengono vari incontri alla presenza del prefetto di Ravenna. Il col. Ivan Scalchi lamenta il "sabotaggio" del partito ai danni della GNR. Scrive a R. Ricci e a B. Mussolini «In questi giorni i presidi della GNR di Marzeno, frazione di Brisighella, e di sant'Alberto, frazione di Ravenna, sono stati incorporati in blocco nella Brigata nera, dietro un ordine arbitrario dei comandi di distaccamento della Brigata. Inoltre, da parte delle Bn, è sempre in atto ogni forma di allettamento nei riguardi dei militi della Guardia, a base di denaro e di azioni arbitrarie.».

21, non ricevendo risposta [si presuppone Ndr] il col. Ivan Scalchi prende una decisione estrema – che altri comandi della GNR in seguito imiteranno – ed invia la seguente circolare:

«Integrità presidi.
L'esodo dei militi della Guardia nelle nuove formazioni politico-militari ha da finire in modo assoluto. Per non acutizzare una situazione già difficile, ho deciso di ritenere sanati i passaggi arbitrari alle Brigate nere sino al 1° settembre. Da quella data in poi riterrò diserori, e come tali perseguibili dalle leggi militari di guerra, i militi che si arruoleranno in altri reparti fascisti. E come disertore li perseguirò e li trarrò in arresto ovunque si trovino, a mezzo dei miei reparti armati
».

[Antonio Fogli e Angelo Pasi, 1944-1945. A Nord di Ravenna. Chi sa parli! (presentaz. di Gustavo Selva), Greco & Greco editori Milano 2004.]

21-28, scioperi a Torino, Milano e altre località del Nord.

Bologna, verso la fine di settembre, il Triumvirato insurrezionale comunista, convinto che gli anglo-americani stiano per entrare in città proclama per il 25 settembre uno sciopero generale insurrezionale; decisione presa senza sentire il Cnl. Le proteste di Giuseppe Bentivogli [Nonno] e Paolo Fabbri, socialisti riformisti emiliani, riescono a bloccare l'iniziativa.
La "rivoluzione armata" viene rinviata a tempi migliori.

Milano, inizia lo sciopero in numerosi stabilimenti industriali della zona.


Langhe, solo ora, agli inizi dell'autunno, per le insistenze del CLNAI e le pressioni delle formazioni garibaldine e della loro Delegazione civile, si procede, attraverso elezioni, alle nomine dei sindaci e delle giunte amministrative a:
- Murazzano, Marsaglia, Igliano, Castellino e Rocca Cigliè nella zona controllata dagli "autonomi";
- Serralunlga, Monforte, Dogliani, Monchiero, Noello, Barolo, Castiglione Falletto, La Morra e altri in quella controllata dai garibaldini.
Manca ancora invece quella giunta unitaria di governo che contraddistingue le altre maggiori zone libere dando loro il carattere di vere e poprie piccole repubbliche partigiane.
Ciò è dovuto alla particolare situazione politico-militare delle Langhe, caratterizzata dalla presenza operante, da un lato, delle formazioni garibaldine di orientamento comunista e dall'altro di quelle autonome in cui si trovano numerosi ex ufficiali dell'esercito di sentimenti filomonarchici.

22, Calosso d'Asti, in un'imboscata dei partigiani vengono uccisi sei militi della GNR e quattro soldati;
23, Bologna, dopo un processo sommario vengono fucilati i membri del direttorio del Partito d'Azione:
. Bassanelli,
. Janelli,
. Caselli,
. Gatto,
. Bastia,
. Giurini,
. Zoboli,
. Quadri,
. Masìa (capo del movimento in Emilia).

Monte Grappa, la notte del (23), dopo due giorni di combattimenti, poco più di un centinaio di superstiti della Matteotti, filtrando attraverso lo schieramento nemico, ripiegano sul monte Tomatico: sono affranti, senza cibo e con le munizioni contate.
24, un fortunato colpo di mano contro un drappello di salmerie tedesche, contrassegna la giornata;
25, alle prime ore dell'alba, anche il Tomatico è sottoposto a un violentissimo fuoco di mortai.
Con il favore delle tenebre i partigiani si riportano ancora sul Grappa e da qui al Solarol dove, «issato un drappo rosso sulla cima come simbolo di solidarietà e di unione» decidono di raggiungere la pianura.
Più di un terzo degli effettivi delle tre brigate partigiane è caduto in combattimento (nessun fatto d'armi della Resistenza sarà altrettanto cruento); l'Italia Libera è praticamente distrutta e sui superstiti, che a gruppi o isolati tenteranno di raggiungere la pianura, si sfogherà la ferocia tedesca e fascista.

24 SETTEMBRE 1944

Milano, un drappello della "banda Muti" circonda villa Triste e cattura Tela, Trinca e altri capi della "banda Koch" (in tutto 53 fra uomini e donne), tranne il comandante P. Koch, che vengono trasferiti a San Vittore; vengono anche liberati 43 prigionieri che portano il segno delle torture, cinque dei quali devono essere ricoverati in ospedale;


26 SETTEMBRE 1944

Padova, Casale di Scodosia, Ottavio Cuccato di Granze di Vescovana,arrestato perché trovato in possesso di un mitra americano, subito dopo la cattura viene scortato con le mani legate dietro la schiena e il mitra appeso al collo fino a un palazzo ubicato a pochi passi dalla chiesa del paese. A circa un centinaio di metri dove erano avvenute le esecuzioni due giorni prima, viene fucilato dalle bande nere e subito dopo il cadavere viene impiccato al gancio di ferro che sulla facciata della vicina osteria sostiene i fili elettrici. Solo dopo molte insistenze, il parroco ottiene il permesso dal comandante tedesco di tirarlo giù. Viene poi sepolto senza cassa e senza sacerdote.


Bassano del Grappa (Vicenza), nella notte 31 giovani patrioti vengono appesi agli alberi del viale (da questo momento sarà chiamato "Viale degli Impiccati").
dalla valle del Brenta il grosso delle forze tedesche si sposta all'Isonzo, dove sono attestati gli autonomi della Osoppo e i garibaldini della Natisone.

[Al tragico rastrellamento ha partecipato anche Giorgio Albertazzi († 28 mag 2016) all’età di 92 anni.
Della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana si è sempre saputo. Meno nota la sua partecipazione diretta, in qualità di fuciliere, al tragico rastrellamento nazifascista del Grappa (171 partigiani impiccati, almeno trecento uccisi in montagna, altri quattrocento deportati nei lager in Germania).
A sollevare l’argomento, producendo i documenti che lo provano, è l’Istresco (Istituto per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea) della Marca trevigiana. Il suo presidente, Amerigo Manesso, esibisce la relazione sull’operazione Piave vergata il 28 settembre 1944 dal ten. Giorgio Pucci. Un rapporto militare solo in parte pubblicato nel 2006 da Lorenzo Capovilla e Giancarlo De Santi. Ad irritare l’Istresco è stato soprattutto il silenzio scelto dall’attore toscano, dopo la guerra, su quella pagina della sua vita: «Avesse raccontato, in questi anni, quello che sapeva – spiega Amerigo Manessosarebbe diverso. Quando gli scrivemmo, non ci degnò di alcuna risposta». Per questo ora «non può essere sminuito il ruolo consapevolmente svolto nella uccisione di partigiani e nella esecuzione di prigionieri» da parte di Giorgio Albertazzi.
L’attore - scrive Amerigo Manesso – «non ha mai cercato giustificazioni per la sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana, anzi l’ha rivendicata come una scelta consapevole, “per stare dalla parte dei perdenti, fatta più per istinto anarchico che per convinzione”».
All’età di 23 anni il sottotenente Giorgio Albertazzi ricopre la carica di ufficiale della 3ª Compagnia del 63° Battaglione della legione “M” Tagliamento e partecipa al rastrellamento del Grappa nella zona di Campo Solagna, Monte Oro e valle delle Foglie. L’azione si svolge tra il 20 e il 27 settembre 1944 e i legionari della 63^, secondo la relazione del ten. Pucci Giorgio, uccidono a più riprese: il 22, ammazzano 5 “banditi”, tra cui il comandante dell’ "Italia libera" Archeson Vico Todesco, mentre il 24 vengono fucilati tre prigionieri inglesi. Nel corso dell’operazione la compagnia cattura anche 23 partigiani e libera due donne e un uomo. Il 27 settembre, svolto e con successo il compito che era stato loro assegnato, i legionari salgono sugli autocarri e rientrano in sede, a Staro, a nord di Recoaro. La dinamica dei fatti, così come ricostruiti nella relazione di Pucci, comprova la presenza di Giorgio Albertazzi che, in quanto ufficiale del 2° Plotone Fucilieri, non poteva che essere sul campo per svolgere le funzioni attinenti il grado che ricopriva. E la 3ª Compagnia era stata appositamente trasferita dalla sede di Staro (Vicenza) in quanto impegnata nell’operazione “Piave”, cioè nel rastrellamento che aveva lo scopo di annientare la presenza partigiana sul Grappa e terrorizzare le popolazioni che davano sostegno ai “ribelli”».]
[Fonte: «Il Mattino di Padova» del 5 giugno 2016.]



28,

Dal Veneto l'offensiva tedesca scende verso l'Emilia, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.

28, Cà Guzzo (Bologna), combattimento.

29-30,
RASTRELLAMENTI:
Strage di Marzabotto o Eccidio di Monte Sole
[Bologna]

1944
Settembre
29
, all'alba, prima di muovere all'attacco dei partigiani, quattro reparti delle truppe naziste guidati da repubblichini, comprendenti sia SS che soldati della Wehrmacht, della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", agli ordini del comandante magg. Walter Reder, che soldati della Wehrmacht, appoggiati da un treno blindato, da artiglieria, carri armati, lanciafiamme e mortai, accerchiano e rastrellano una vasta area tra le valli del Setta e del Reno, utilizzando anche armamenti pesanti. Quindi dalle frazioni di Pànico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe di Salvaro e della periferia del capoluogo le truppe si muovono all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle scuole, e fanno terra bruciata.
Attaccano e travolgono le posizioni della brigata "Stella Rossa" sull'altipiano di Marzabotto nell'Appennino bolognese.
Nella frazione di Casaglia di Monte Sole la popolazione atterrita si rifugia nella chiesa di Santa Maria Assunta, raccogliendosi in preghiera. Irrompono i tedeschi, uccidendo con una raffica di mitragliatrice il sacerdote, don Ubaldo Marchioni, e tre anziani, rei di aver eseguito troppo lentamente l'ordine di uscire. Le altre persone, raccolte nel cimitero, sono mitragliate: 197 vittime, di 29 famiglie diverse tra le quali 52 bambini.
È l'inizio della strage: ogni località, ogni frazione, ogni casolare viene setacciato dai soldati nazisti e non viene risparmiato nessuno. Nella frazione di Caprara uccidono 107 persone, di cui 24 bambini. Poco lontano da Caprara i tedeschi individuano diversi casolari da dove rastrellano 282 persone, tra loro 58 bambini e due suore, uccise a colpi di mitra.
Nella frazione di Cerpiano altre 49 persone, tra cui 24 donne e 19 bambini, subiscono la stessa sorte.
Dal massacro si salvano solo una maestra e due bambini.
Altre 103 persone sono uccise dai tedeschi lungo la strada per la frazione di Creva. In quest'ultima sono uccise 81 persone, tra gli uomini (48) anche due sacerdoti. La violenza dell'eccidio è inusitata: alcuni bambini sono gettati vivi tra le fiamme, dei neonati in braccio alle loro mamme sono decapitati e alla fine dell'inverno sarà ritrovato sotto la neve il corpo decapitato del parroco don Giovanni Fornasini.

Nei giorni successivi e fino al 5 ottobre, dopo sei giorni di violenze, il numero delle vittime civili è spaventoso: circa 770 morti.
Le voci che immediatamente cominciano a circolare relative all'eccidio sono negate dalle autorità fasciste della zona e dalla stampa locale «Il Resto del Carlino», indicandole come diffamatorie.
[Solo dopo la Liberazione lentamente comincerà a delinearsi l'entità del massacro.]

 

 





Villamarzana (Rovigo), i militi fascisti chiedono la restituzione di quattro camerati uccisi dai partigiani, minacciando la morte degli ostaggi presi: attesi pochi giorni invano, massacrano dieci partigiani arrestati; scoperte poi le fosse dove sono stati sepolti i loro camerati, radunano altri 43 partigiani arrestati durante un rastrellamento e, dopo un processo farsa, li fucilano.

Basso Padovano, che i ribelli si possano annidare dovunque e possano tendere agguati e imboscate improvvise, lo sanno bene anche i tedeschi. Per questo motivo, alla fine di settembre, si emanano precise disposizioni per il taglio delle siepi ai fianchi delle strade. Specie ora che si fanno più intensi i passaggi di reparti militari tedeschi.
Montagnana (Padova) arriva l'ordine di sgomberare l'Ospedale Civile per lasciare posto ai feriti tedeschi. Nello stesso tempo compagnie di militari si acquartierano in diversi centri abitati, come a Urbana.


Imperia, dal giorno 17 ad oggi i partigiani hanno ucciso 14 giovani bersaglieri.

B. Mussolini, dopo aver chiesto al Comando supremo tedesco uno specchio di tutte le forze con cui la R.S.I. collabora col suo alleato nella guerra contro la coalizione anglo-russo-americana, riceve un prospetto da cui risulta che queste forze comprendono:
FORZE ARMATE della R.S.I.
[secondo l'O.K.W.]
TRUPPE REPUBBLICANE
248.000
Esercito
4  Div.ni fanteria
50.000
Battaglioni costieri e del Genio
78.000
Reparti autonomi di volontari
12.000
Reparti territoriali (comandi ecc.,)
3.000
Totale
143.000
Marina
div.ne "X Mas"
6.000
Reparti naviganti e servizi
20.000
Totale
26.000
Aeronautica
Reparti paracadutisti "Nembo e Folgore
4.000
Reparti di volo e servizi
25.000
Contraerea
50.000
Totale
79.000
ITALIANI VOLONTARI IN AUSILIO A TRUPPE TEDESCHE
122.000
Legioni truppe SS italiane
10.000
Battaglioni nebbiogeni del Baltico
22.000
Volontari isolati nelle forze armate germaniche
90.000
Totale
122.000
GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
150.000
LAVORATORI MILITARIZZATI
260.000
Ispettorato del Lavoro
40.000
Volontari nelle organizzazioni Todt o Speer
120.000
Volontari militarizzati in Germania
100.000
Totale
260.000
Totale generale
780.000
In pratica 786.000 uomini (fonte germanica): 500.000 sotto le armi e gli altri lavoratori militarizzati.


Il Duce non analizza le singole rubriche.
[Se l'avesse fatto, avrebbe constatato che i reparti autonomi di volontari sono assai superiori ai 122.000 uomini e che la "X Mas" (in sospetto ai tedeschi e poco amata), dopo aver fatto una cernita tra gli oltre 50.000 iscritti, raccoglie almeno cinque volte tanto tanti marò, di quanti rilevati dai tedeschi. Il rapporto presentato più tardi a un convegno di consoli italiani in Germania rettifica abbondantemente (e intenzionalmente?) il prospetto dell'O.K.W. Diminuisce una sola cifra, quella dei battaglioni nebbiogeni, che riDuce a 4.600 uomini ma ne eleva parecchie. Esaminando la situazione da consolato a consolato stabilisce che i lavoratori controllati in Germania sono più di 450.000. Ricorda inoltre, dimenticate affatto dalla OKW, le 36.000 Camicie Nere operanti nei territori jugoslavi e balcanici e un reggimento dislocato a Rodi, afferma quindi che i volontari italiani inquadrati in formazioni germaniche comprendono oltre 100.000 militari in servizio in Germania e su tutti i fronti varie migliaia di militari in sevizio presso reparti tedeschi sul fronte orientale e balcanico, alcune migliaia in servizio presso reparti o enti militari nei 18 Wehrkreise della Germania e un certo numero di cittadini italiani inquadrati nei reparti delle SS tedesche, nonché alcune formazioni dislocate a Creta. La differenza è notevole, a tutto beneficio della R.S.I..]

Zona Libera, Alessandria, nella seconda quindicina di settembre, le formazioni alessandrine (GL, Matteotti e Garibaldi) hanno completato l'occupazione delle valli Curone, Borbera e Sirola controllando così tutto il versante alessandrino dell'Antola che viene organizzata in zona libera chiamando le popolazioni ad eleggere le Giunte comunali che assumono l'amministrazione della zona completamente abbandonata dalle autorità fasciste.
[G.P. Pansa, Appunti per una storia della Resistenza nella provincia di Alessandria, in Il Movimento di liberazione in Italia, n. 55, apr-giu 1959, pp. 20-21.]

In tutti i combattimenti che da fine luglio a tutto settembre si sono svolti in Val Saona e nell'Alto Canavese contro i matteottini della Italo Rossi e i garibaldini della 47ª Brigata, le formazioni partigiane hanno tenuto testa ai battaglioni fascisti della X Mas.

Intanto il CUMER (Comando Unico Militare Emilia-Romagna) dispone, dietro precise istruzioni del Comando alleato e in previsione di una insurrezione concomitante con la offensiva anglo-americana, il concentrameno di tutte le formazioni della zona a Bologna.

Non appena gli sbarchi alleati in Francia annunciano la imminente liberazione, De Gaulle passa all'attuazione dei suoi disegni di espansione territoriale oltre i vecchi confini italo-francesi. Oltre alla Valle d'Aosta, le aspirazioni annessionistiche di taluni ambienti politici francesi mirano alla Valle di Susa e alle Valli Valdesi.
In Val d'Aosta la propaganda annessionistica ha subito trovato facile terreno nella diffusa volontà autonomistica della popolazione, acuita dai grossolani errori della politica fascista che ha perseguitato e umiliato ogni tradizione locale, ed è favorita da comunanza di lingua e dalle tradizioni correnti emigratorie che hanno creato nella vicina Repubblica forti colonie valdostane in continuo rapporto con i parenti, gli amici e i compaesani rimasti al di qua delle Alpi.
Dopo la liberazione di Parigi il governo francese aumenta il numero dei suoi agenti e dispone anche l'invio di somme (una prima sovvenzione di 3 milioni di franchi viene fatta pervenire agli annessionisti nella seocnda metà di settembre) per intensificare la propaganda.
IL CLN regionale piemontese, preoccupato dalla situazione, insiste presso il "governo Bonomi" perché assicuri alla Valle d'Aosta, nel quadro della futura organizzazione democratica dello stato italiano, una effettiva autonomia.

colore verde marcio
[Renato Carli Ballola, La Resistenza armata, 1943-1945, Edizione del Gallo SpA, già Edizioni Avanti! Milano 1965.]

Tra settembre e ottobre il tenente di vascello Giorgio Zanardi, un ufficiale delle forze navali dell'Italia liberata, è in missione segreta nella Rsi «per conto dell'intelligence inglese».
Ecco il racconto del suo incontro top secret con J.V. Borghese:
«Ho tenuto al comandante il seguente discorso: «Ho acquisito la convinzione che la Decima è una delle pochissime, forse l'unica organizzazione militare repubblichina che non agisce agli ordini diretti dei tedeschi e che ha conservato una certa indipendenza e autonomia». […]
L'idea di mettersi a capo di tutto il ribellismo lombardo e piemontese mi è parso che allettasse molto Borghese, e ho cercato di stuzzicarlo nella realizzazione di questo piano
[ossia, la collaborazione tra il "Vega" della Decima Mas e le formazioni partigiane anticomuniste] che, se si concretizzasse, costringerebbe i tedeschi a distogliere un notevole numero di forze dal fronte di combattimento e porrebbe definitivamente fine a una vergognosa guerra fratricida».
Poco prima di congedarsi da J.V. Borghese gli dice: «Non dimentichi che i suoi sentimenti di italianità, dei quali io sono personalmente convinto, hanno bisogno di una prova concreta per essere apprezzati e creduti».
J.V. Borghese gli risponde: «Mi mandi gli industriali».
Cosa che Giorgio Zanardi si affretta a fare. Nel suo lungo resoconto egli scrive:
«Sono rimasto d'accordo con loro [gli industriali del Nord] che, se i loro colloquui con il comandante Borghese dovessero sortire buon esito, essi dovranno trasmettere nei giorni 5, 10, 15, 20, 25 e 30 di ogni mese, alle ore 8.00, 12.00 e 16.00 (su onda 41) e alle ore 24.00 (su onda 80), con nominativo di chiamata "Zeta gamma uno", una di queste tre parole:
- "Ernesto": [Borghese ha accettato in pieno la nostra causa];
- "Giorgio": [Borghese farà qualche cosa];
- "Zika": [Chiediamo l'ascolto continuo perché dobbiamo trasmettere notizie importanti].
Se invece né Borghese né il Cln
[ovviamente, la componente filobritannica e anticomunista], né il gruppo delle Fiamme Bianche, né l'organizzazione "Franchi" [cioè le forze incaricate di mantenere i contatti e proseguire le trattative] daranno agli industriali garanzia di qualche successo, sarà trasmesso il segnale "Necessaria la tua presenza" con le stesse modalità, che significa "Non si può contare che su un'azione di paracadutisti».

 




Regno d'Italia
1944
Settembre
- entrata in guerra a fianco della Germania il 10 Giugno 1940, ha firmato l'armistizio l'8 settembre 1943 -
Vittorio Emanuele III
Albero genealogico

(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;
dall'8 settembre 1943 ha abbandonato Roma con il governo e si è rifugiato a Brindisi rifiutando il consiglio, ormai unanime, di abdicare;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, su pressione dei partiti antifascisti del CLN e su consiglio delle potenze alleate nomina lugotenente generale del regno il figlio Umberto, lasciandogli tutti i poteri rappresentativi della monarchia;

Umberto di Savoia
Albero genealogico

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;
dopo la resa dell'Italia agli alleati (8 settembre 1943) gli anglo-americani non gli hanno consentito di assumere il comando del CIL (Corpo Italiano di Liberazione) che combatte contro i tedeschi;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, gli è stata affidata dal padre la luogotenenza del regno;

1946, re d'Italia (Umberto II);

 

  Periodo costituzionale transitorio
(1943 3 ago - 1° gen 1948)
Presidente del Senato Pietro Tomasi della Torretta
(1944 20 lug - 25 giu 1946)
   
Presidente
del Consiglio
I. Bonomi (PDL)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
II
[ex compagno di lista di Farinacci]
Sottosegretari
alla Presidenza
Sergio Fenaltea (P. d'Az.)
(12 giu - giu 1945)
Giuseppe Spataro (Dc)
(18 giu - 12 dic)
[del. Stampa e informazione]
Interno
I. Bonomi (PDL)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Emilio Canevari (Psiup)
(18 giu - 12 dic)
Affari Esteri
I. Bonomi (PDL)
(20 lug - 12 dic)
[ad interim]
Sottosegretari Giovanni Visconti Venosta (Indip.)
(18 giu - 12 dic)
Renato Morelli (Pli)
(1944 18 giu - 13 lug 1946)
[per gli Italiani all'estero]
Africa Italiana
I. Bonomi (PDL)
(1944 20 lug - 21 giu 1945)
[ad interim]
Guerra
A. Casati (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
[ex ministro di Mussolini anche dopo l'assassinio di Matteotti]
Sottosegretari Mario Palermo (Pci)
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
Battista Oxilia (militare)
(3 lug - 12 dic)
Marina
amm. R. De Courten
(1943 27 lug - 14 lug 1946)
Sottosegretari Luigi Ramirez (P. d'Az.)
(28 dic - 12 dic)
Angelo Corsi (Psiup)
(20 lug - 12 dic)
[del. Marina mercantile]
Aeronautica
Pietro Piacentini (militare)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Carlo Scialoja (PDL)
(18 giu - 12 dic)
Tesoro
Marcello Soleri (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Antonio Manes (D. del L. PDl)
(18 giu - 12 dic)
Finanze
Stefano Siglienti (P. d'Az.)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Antonio Pesenti (Pci)
(22 apr - 12 dic)
Agricoltura e foreste
Fausto Gullo (Pci)
(1944 22 apr - 13 lug 1946)
[proprietario di parecchie terre]
Sottosegretari Gino Bergami (Tecnico-Pli)
(22 apr - 12 dic)
Industria, Commercio e Lavoro

Giovanni Gronchi (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)

Sottosegretari Guido Molinelli (Pci)
(18 giu - 12 dic)
[del. Industria e Commercio]
Mariano Costa (Psi)
(18 giu - 12 dic)
[del. Lavoro]
Lavori Pubblici
Pietro Mancini (Psiup)
(18 giu - 12 dic)
Sottosegretari Giuseppe Bruno (P. d'Az.)
(18 giu - 12 dic)
Grazia e Giustizia
U. Tupini (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Carlo Bassano (D. del L. o PDL)
(18 giu - 12 dic)
Comunicazioni
Francesco Cerabona (Dem. del L. - PDL)
(22 apr - 12 dic)
Sottosegretari Angelo Raffaele Jervolino (Dc)
(18 giu - 12 dic)
[del. Ferrovie]
ing.prof. Mario Fano
(1943 16 nov - 12 dic 1944)
[del. Poste e Telegrafi]
Pubblica Istruzione
Guido De Ruggiero (P. d'Az.)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Bernardo Mattarella (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Ministri senza portafoglio
Nicolò Carandini (Pli)
(27 lug - 12 dic)
Alto commissario per le sanzioni contro il fascismo
conte Carlo Sforza
(P. d'Az.-Indip.)
toscano
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
 
Giuseppe Saragat (Psiup)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
 
P. Togliatti [Ercoli]
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
 
Alberto Cianca (PdA)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
B. Meucci Ruini (PDL)
(1944 18 giu - 12 dic 1944)
 
Alcide De Gasperi (Dc)
(18 giu - 12 dic)

* Dopo l'8 settembre 1943 le Forze Armate Regie hanno cessato di esistere come forze libere nazionali essendosi arrese tutte senza condizioni per l'atto di resa firmato dal mar.llo P. Badoglio il 29 settembre a Malta.
I ministri delle forze armate successivi - scelti dagli anglo-americani - dopo la costituzione del ministero Bonomi non giurano fedeltà al re.

1944
Settembre
2
, gli americani occupano definitivamente Pisa, dove sono già da tempo;
sull'Adriatico i polacchi arrivano a Cattolica e dopo sono mandati a riposo;
4, dopo aver trattato a lungo la questione del comando, viene comunicato al gen. R. Cadorna che la maggioranza dei ciellinisti è avversa alla sua nomina a comandante generale e lo accetta soltanto con la carica minore. Nonostane le insistenze del col. Holdsworth e malgrado sia evidente la necessità di condurre la lotta partigiana con criteri strettamente militari e con unità di comando, i partiti di sinistra, incitati da Luigi Longo e da F. Parri, restano fermi nel rifiuto. Il gen. R. Cadorna, peraltro già fortemente criticato per la parte avuta nella difesa di Roma, si rassegna a fare il consulente militare.
5, gli americani occupano definitivamente Lucca;

7, Firenze, finisce la battaglia: una spallata anglo-americana allontana il fronte dalla città.
Il compito dei partigiani è finito, e il Comando alleato rifiuta di trasformarli in esercito, ne ordina il disarmo.

9, gli americani occupano definitivamente Pistoia;

10-11, Napoli, riunione di delegati dei gruppi libertari di Lazio, Puglia, Lucania, Umbria e Toscana, fra cui Giovanna Berneri (vedova di Camillo), Cesare Zaccaria e Pio Turroni.
Gli anarchici, ribadendo quanto già avevano deciso in una riunione di confino a Ventotene «decidono […] di dedicarsi per una parte a controllare lo Stato e la Chiesa ed ogni forma o tendenza autoritaria della vita sociale, per l'altra a portare contributi positivi per la ricostruzione del nostro paese». Partecipano con le brigate libertarie "Schirru", "Malatesta", "Pietro Bruni" e con le formazioni anarchiche della Lunigiana alla guerriglia partigiana.
[U. Fedeli, Il movimento anarchico in Italia nel secondo dopoguerra, in Almanacco socialista 1962, Edizioni Avanti!, Milano 1962, pp. 472-492.]

15, Roma, i delegati al 1° Convegno Confederale dell'Italia Liberata, presenti i delegati dei sindacati americani e delle Trade Unions inglesi, fanno una prima aperta e coraggiosa denuncia della grave situazione economica in cui si dibatte il Regno del Sud, crisi testimoniata dalla flessione della Lira e dalle agitazioni contadine e operaie: un quadro niente affatto seDucente sfruuttato con sempre maggiore insistenza dalla propaganda fascista del Nord.

18, gli americani prendono il passo del Giogo;
malgrado i massicci bombardamenti aerei, terrestri e navali, gli inglesi sono ancora fermi, da 30 luglio, all'arco di 10 km tra il Titano e Riccione; la lotta si è fatta accanita specialmente nella valle del Conca dove il villaggio di Gemmano è passato alternativamente sette volte nelle mani dei due contendenti, rimanendo alla fine in quelle degli inglesi alla guida del gen. Leese.
Il presidente del Consiglio rivendica al sistema di accordi diretti tra il popolo italiano e quello jugoslavo la questione del regolamento della frontiera. Tutto inutile perché Tito vuole agire da vincitore.

Lo stesso giorno iniziano i processi per i cosiddetti "delitti fascisti":
- (1°) questore Caruso: su ordine di Guido Buffarini Guidi ha consegnato ai tedeschi 50 italiani, assassinati poi alle Fosse ardeatine;
. (2°)Occhetto, un aiutante (a.f.: tirapiedi) dello stesso questore.
Dovrebbe presiedere Casati, presidente della Corte di Cassazione (che, per un vecchio discorso, puzza di fascismo) ma si dà ammalato; al suo posto arriva Maroni (fascista - lui e la moglie - visto più volte in uniforme con gli stivaloni, caldo fautore della guerra fino al luglio 1943).
Una moltitudine di gente, sconvolta dall'agitazione comunista, circonda il Palazzo di giustizia e l'invade con l'intenzione di linciare il questore.
Non trovandolo si scagliano contro il direttore delle carceri Donato Carretta che viene, per il momento, salvato dai carabinieri e da un ufficiale americano ma, uscito poco dopo, viene preso dalla folla inferocita e linciato. Dopo essere stato trascinato per le vie della città, viene gettato ferito nel Tevere dove un barcaiolo lo finisce con colpi di remo. Viene poi appeso ai cancelli di Regina Coeli.
L'Alta Corte di Giustizia si rifugia a palazzo Corsini.
20, ripreso il processo contro il questore Caruso e il suo aiutante Occhetto, l'Alta Corte di Giustizia condanna alla fucilazione il primo e infligge trent'anni di carcere al secondo. Sentenze eseguite.

22, gli americani prendono il passo della Futa;
"Monte Rosa": sei disertori sono condannati a pene varianti fra i 24 e i 25 anni di carcere; altri cinque disertori, già condannati a morte in agosto, sono in attesa dell'esito della domanda di grazia;
25, dopo 27 giorni di lotta, l'offensiva lanciata dal gen. Leese (un'ostinata battaglia frontale, un attacco dopo l'altro) ha causato la perdita di 700 carri e… 45.000 uomini.
Lo stesso giorno il CIL (CIL (Corpo Italiano di Liberazione)) viene sciolto;
[tra aprile e settembre il CIL conta 337 morti e 800 feriti].
Con una circolare, Hull avverte le missioni diplomatiche americane che F.D. Roosevelt e lui stanno preparando il ristabilimento dei pieni rapporti diplomatici col governo italiano (anche se non ristabilisce ancora lo stato di pace), considerandoli utili nella vittoriosa fase finale della guerra e per il ristabilimento del governo democratico: chiede il parere dei governi presso cui sono accreditati.
27, nonostante siano già stati presi dagli americani, si combatte ancora sulle pendici dei valichi del Giogo e della Futa.

Il feldmarr.llo A. Kesselring, che tutto il mese è stato incerto sull'esito della battaglia e più volte ha dato l'allarme a Salò, ha gli uomini sfiniti per cui greci e inglesi entrano facilmente a Rimini, quasi indifesa, senza difficoltà e gli americani scendono presto dai passi appenninici sino a Loiano a 20 km da Bologna.
Gli anglo-americani giungono però sfiatati alle porte di Bologna e non hanno più forza per avanzare. Occupano ancora qualche città, Forlì (dove trovano a riceverli i franchi tiratori fascisti), Cesena, Forlimpopoli e prendono il monte Battaglia.
[Alla fine della guerra Rimini conterà 148 incursioni aeree e 15 bombardamenti dal mare, con quasi totale distruzione della città]

SICILIA

1944
Settembre
, il Comitato Nazionale per l'Indipendenza della Sicilia, esaminata la decisione del Consiglio dei Ministri d'Italia di combattere risolutamente la propaganda separatista, delibera:
- di mantenere la propria condotta, anzi di intensificare la propaganda per la realizzazione dell'indipendenza del popolo siciliano,
- di lasciare al governo italiano la responsabilità delle conseguenze del suo operato,
- di informare le Nazioni Unite del nuovo attentato del govenro italiano alla libertà di oltre 400 mila iscritti al movimento per l'indipendenza della Sicilia e di tutto il popolo siciliano insistendo perché possa esprimere con un plebiscito la sua volontà di erigere la Sicilia a Stato sovrano e indipendente.
Firmato: Antonino Varvaro (Segretario generale) e Andrea Finocchiaro Aprile (Presidente).




Partito comunista italiano
(Pci)

1944
Settembre
-


[Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971; con prefazione di Giorgio Amendola.]

 

Intelligence e repressione politica in Italia

1944
Settembre

«segue da Agosto 1944»

14, Donne internate: un’unità britannica raggiunge Ferramonti di Tarsia, dove si trovano 2.000 internati, tra cui oltre 1.500 ‘ebrei stranieri’.

24, al comando tedesco in Italia giunge un documento segreto con l'ordine, da parte di Berlino, di deportazione degli ebrei in Germania;
Novara, Firenze, Torino, sono le prime città in cui i tedeschi entrano per dar la caccia agli ebrei, dove eseguono
rastrellamenti e sequestri delle cassette di sicurezza;

autunno, gli uomini della SiPo (Sicherheitspolizei - Polizia di sicurezza) guidati da F.S. Engel continuano a partecipare ai rastrellamenti.
La polizia di sicurezza è responsabile di un alto numero di atti criminosi, rappresaglie e dell’eliminazione fisica di prigionieri politici e razziali. I casi più noti sono:
- Fosse Ardeatine,
- Passo del Turchino a Genova,
- eccidio della Storta presso Roma,
- massacro di prigionieri presso Fossoli,
- strage di Roasio e Gattinara,
- strage di Piazzale Loreto,
- strage di Bolzano,
e via dicendo.
Singolare è il complesso di stragi perpetrate da distaccamenti della SiPo in Emilia ed in Romagna tra la tarda estate del 1944 e la primavera successiva che ha per teatro:
- l’aeroporto di Forlì, dove sono massacrati numerosi ebrei,
- il “Caffè del Doro” presso Ferrara,
- il calanco di Sabbiuno,
- le “fosse” di Rastignano e di San Ruffillo presso Bologna in cui finiscono dozzine di prigionieri politici prelevati dal carcere del capoluogo emiliano e segretamente uccisi da quelli che possiamo ritenere dei veri e propri “squadroni della morte”.
Tra questi si trovano uomini che in Italia hanno già preso parte a più di un massacro.
Alcuni di essi, singolarmente, provengono dal comando della SiPo di Roma.
Èil caso ad esempio di Gustav Pustowka, un sottufficiale SS di 33 anni, le cui tracce si ritrovano nelle stragi delle Fosse Ardeatine, della Storta, dell’aeroporto di Forlì e di Caffè del Doro.
Un’idea del potere discrezionale che la SiPo ritiene di avere nei confronti degli italiani lo dimostra il seguente esempio che riguarda un crimine progettato, ma mai eseguito: a
fine dicembre 1943, presso il comando della 14° Armata vicino a Verona, l’ufficiale Ic (Ufficio informazioni) discute con il tenente SS Horst Bemman, responsabile della sezione "Avversari politici e Resistenza" presso il comando centrale di Verona, il problema
dello sgombero delle case di pena dell’Elba e di Pianosa, nelle quali si trovano rispettivamente "900 detenuti, dei quali 450 per omicidio e rapina" e "1200 detenuti tubercolotici“, la cui presenza nelle isole è ritenuta una minaccia per l’alimentazione della
popolazione locale. La Wehrmacht vorrebbe che essi siano trasferiti in terraferma.
Dopo essersi consultato con W. Harster, Horst Bemman propone alcuni giorni più tardi, seguendo una prassi attuata nei territori dell’Est su base regolare, di "liquidare i detenuti sul posto". Questo potrebbe diventare il più sanguinoso singolo massacro nazista nell’Europa occidentale, se eseguito, ma alla proposta, fortunatamente, non viene dato corso, forse perché essa semplicemente non è accettata dai comandi della Wehrmacht.
Nel corso dei mesi successivi, la marina tedesca trasferisce i detenuti sulla terraferma, dove in gran parte sono effettivamente
trasferiti in Germania, ma i rimanenti, sono assassinati il 16 settembre 1944 dalla Divisione SS Reichsführer-SS presso Massa.
[Mi sembra significativo in questo contesto rilevare che un elevato numero di procedimenti penali giacenti presso le Procure Militari italiane e i tre principali processi per crimini di guerra finora celebrati (Priebke, Saevecke, F.S. Engel) riguardi proprio l’attività criminosa dei membri di questo organo di polizia nazista.]
Osservando l’insieme delle attività repressive messe in atto da SiPo e SD in Italia, possiamo notare che esse non sempre sono sanguinose e che, anzi, in molti casi sono utilizzati metodi di lotta molto sottili e insidiosi.
Il lavoro di intelligence è tra questi.
Dopo l’occupazione, il SD ed i suoi agenti italiani avviano con grande impegno la raccolta di informazioni all’interno del movimento di Liberazione che va costituendosi. Secondo un documento inglese, sembra che sia stato allestito un cosiddetto
“servizio di criptopropaganda e informazioni sui partigiani”, al quale è affidato il compito di diffondere notizie false e tendenziose tra le formazioni della resistenza a scopo di
disorientamento. La documentazione originale che riguarda questo complesso di attività è fortemente lacunosa, ma sufficiente a dare una idea abbastanza chiara della flessibilità e del pragmatismo che questa organizzazione sa dimostrare nei suoi rapporti con i movimenti avversi ed anche, al contempo, della sua capacità di penetrazione all’interno delle organizzazioni della Resistenza e dell’antifascismo. Un fascicolo, uno delle centinaia che devono essere esistiti durante l’occupazione, sarà conservato presso il Bundesarchiv e contiene dozzine di segnalazioni e notizie relative alle formazioni partigiane raccolte da vari informatori tra la fine di ottobre e la fine di dicembre del 1944.
Responsabile di questo lavoro è un centro di raccolta di informazioni che, appartenente in origine probabilmente all’Abwehr militare, è passato nel 1944 sotto il controllo del SD. La
sua sede è a Milano, Galleria del Corso 2, e il suo campo di indagine, sebbene limitato all’Italia nord-occidentale, assai ampio. Infatti, oltre alle informazioni di carattere militare sui
partigiani, le formazioni della RSI e la situazione oltre le linee del fronte nel settore occidentale della “Linea Gotica”, il centro monitora le relazioni commerciali tra l'Italia e la Svizzera ed anche i movimenti delle persone nell’Italia del nord.
[Le informazioni vengono trasmesse al comando SD di Monaco (Kommando des Meldegebiets München) tramite un centro denominato Meldekopf Zeno, situato prima a Ortisei, poi a Merano, e guidato dal sottotenente Josef von Ach. Da Milano parte una rete di stazioni radio dislocate in parte sulla costa ligure (due a San Remo, una ad Alassio, una mobile a Moglia, due a Genova, una mobile a Chiavari), a Reggio Emilia, Torino, Serravalle, Como e Limbiate.]
I dati contenuti nelle schede riguardano soprattutto l’armamento, la dislocazione, la forza e il morale delle bande partigiane, e queste notizie, per quanto sia possibile verificarle, sono assai precise e
accurate.
Alcuni singoli documenti emergono dalla massa di informative: tra di essi una relazione sul viaggio intrapreso da rappresentanti del Comando Militare regionale del Piemonte per raggiungere il governo del Sud. Le notizie fornite sono ampie e circostanziate e
riguardano vari aspetti della missione che possono essere di interesse per i servizi tedeschi: la sua composizione, l’itinerario seguito per passare il fronte e naturalmente il contenuto dei
colloqui avuti a Roma con i funzionari del "governo Bonomi".
È a mio parere fuori di dubbio che l’origine delle indiscrezioni sia proprio una fonte interna al CMRP. Probabilmente si tratta di un caso simile a quello incontrato sfogliando gli appunti di G. Zimmer, dove si fa riferimento ad un certo Franco Carenzi, doppio agente con contatti all’interno del CLNAI.
G. Zimmer riporta anche un ulteriore tentativo di penetrazione ad alto livello del movimento di Liberazione da parte del SD . Innanzitutto va premesso che il senso preciso del brano scritto
da G. Zimmer è oscuro e che anche gli agenti americani che lo studiano hanno grandi difficoltà per interpretarlo correttamente (in effetti la traduzione è assai incerta). In esso si parla di “accordi” presi con un agente denominato "Otto", allo scopo di instaurare una collaborazione tra G. Zimmer ed un non meglio specificato “Comitato”, ma che dal contesto generale del documento dovrebbe trattarsi di un CLN, forse del CLNAI. L’obiettivo di questi contatti è di instaurare con le forze moderate “cooperazione nel campo delle attività anticomuniste”.
L’OSS, indagando nel dopoguerra, sospetterà che l’agente “Otto” sia in realtà “un noto comandante partigiano del Piacentino” il quale, secondo quanto emerso dai suoi accertamenti, sarebbe stato ospitato da G. Zimmer a Milano per alcuni giorni nell’ottobre-novembre 1944.
Andreas [Bandy] Zoliomy, interrogato sul caso, sosterrà che si tratta di Fausto Cossu, il comandante delle formazioni GL del Piacentino, poi passato all’area autonoma poco prima della Liberazione. Per quanto riguarda le “attività anti-comuniste” fomentate dal SD e il suo progetto di spezzare il fronte resistenziale, gli sforzi intrapresi sono evidentemente infruttuosi. Dagli appunti di G. Zimmer risulta che i membri moderati del “Comitato” non accettano di abbandonare i comunisti, ritenendo questo un “tradimento della causa comune”. Tuttavia i contatti non sono interrotti e, con l’arresto di Ferruccio Parri a gennaio, si aprirà una nuova dimensione.
Verso la fine di febbraio 1945 è previsto un incontro tra G. Zimmer, “Otto” ed un membro del “Comitato” al quale è stato garantito un salvacondotto.
Dal tenore degli appunti di G. Zimmer sembra di capire che “Otto” abbia proposto la consegna ai tedeschi di Agostino Casati, [Rainoldi], presentato ai tedeschi come "il capo dei comunisti dell’Italia del Nord” e “oppositore di Togliatti”, proponendo in cambio “il rilascio di un membro del comitato” che, molto probabilmente, è Ferruccio Parri.
Anche in un secondo aspetto, strettamente legato a quanto finora esposto, la presenza dei servizi SD e della SiPo è significativa. Voglio dire le trattative e le tregue intavolate tra l’estate e l’inverno del 1944 tra comandi tedeschi e formazioni partigiane, tra le quali la più nota sarà quella stipulata in Valcamonica.
[Mimmo Franzinelli, Un dramma partigiano. Fiamme Verdi, garibaldini e tedeschi in Alta Val Camonica: la zona franca e il "Caso Menici“.
Le trattative sono aperte con il comando militare di truppe alpine e con un battaglione di polizia tedesca, ma ben presto subentra un giovane ufficiale baltico del SD, Ilmar Kaasik, che le conduce fino alla loro tragica fine.]
Un esame di alcuni dei casi meglio documentati dimostra che queste operazioni, pur nella varietà delle situazioni in cui esse si svolgono e degli attori coinvolti, hanno un elemento in comune
di grande rilievo e che rimanda a quanto detto poco innanzi a proposito dei tentativi di penetrazione: il fatto che tali contatti riguardino esclusivamente le formazioni partigiane considerate moderate e quelle più nazionaliste.
Bisogna considerare che i servizi tedeschi non sono nuovi a tentativi di questo genere, i quali, in fasi della guerra più favorevoli alle sorti della Germania, non sono stati affatto privi di successo, come dimostrano i fatti di Grecia, o i rapporti con Mihailovic in Jugoslavia e con il movimento nazionalista ucraino, per fare solo qualche esempio.
In Italia, per quanto si saprà, sono protagoniste di queste
ingarbugliate vicende soprattutto le formazioni Autonome, come i Gruppi controllati da [Mauri] nelle Langhe, le Brigate “Julia” dei fratelli Beretta, le formazioni a sfondo cattolico, come le “Fiamme Verdi” in provincia di Brescia, o quelle più "anomale" dello schieramento di Giustizia e Libertà (e politicamente più vicine a quelle Autonome) come i GL del Piacentino e dell’Oltrepò Pavese e la IV. Divisione “Stellina”.
Una costante di questi temporanei accordi è che essi sono stipulati sempre in funzione esplicitamente anticomunista. Questo vale per il primo caso conosciuto, il passaggio dell’oscura formazione del "capitano Davide" ai tedeschi nell’Astigiano, alla fine dell’inverno 1944. Anche questo sulla base di trattative tra il "capitano Davide" ed un inviato della SiPo di Torino, il tenente SS Otto Grieser di Bolzano, poi, alla vigilia della Liberazione, “esperto” di repressione antipartigiana presso il comando SS di Genova.
Il secondo caso è più eclatante: quando nei primi giorni di agosto 1944 [Mauri] viene catturato nelle Langhe, immediatamente giunge dal comando di Verona un inviato di Wilhelm Harster, il cap. Adolf Wiessner, anch’egli un esperto in materia, il quale non per caso in precedenza ha operato a Kiew contro il movimento
partigiano nazionalista ucraino e che probabilmente è stato tra gli artefici della politica di “assorbimento” attuata dai servizi tedeschi nei loro confronti.
Il cap. Adolf Wiessner elabora un piano semplicissimo il cui contenuto lo possiamo ricavare da una serie di appunti vergati a mano su di un registro del comando generale SS di Karl Wolff che recita: "Il capobanda Mauri [è stato] arrestato [e si trova presso il comando] SD di Cuneo. Wiesner [sic] attualmente a Cuneo per le trattative […] Mauri ritorna [presso le sue formazioni partigiane]. Accordo: niente attacchi contro la Wm [ovvero la Wehrmacht]; informazioni sui gruppi comunisti; rastrellamento e
presidio delle aree comuniste; prima i comunisti e poi Mauri
". [Con quali intenzioni il comandante autonomo, il cui anticomunismo è ben noto, abbia effettivamente condotto
queste trattative è una domanda alla quale, in mancanza dei documenti del comandante partigiano, non possiamo rispondere. E nemmeno siamo in grado di dire se egli abbia intuito la parte del piano tedesco riassunta nell’espressione "prima i comunisti e poi Mauri”.
Probabilmente, da comandante abile e astuto quale egli era, lo fece. Appare tuttavia evidente che la versione ufficiale fornita da da [Mauri], fuga rocambolesca dalle mani naziste durante il
trasferimento a Torino, sia da considerare una chiara falsificazione.
Dobbiamo infine anche considerare il fatto che, al di là di come egli intendesse regolarsi al suo rientro presso le sue formazioni, la presenza di una missione inglese, giunta proprio durante la sua breve assenza, non poté non influire sulla sua decisione di continuare la lotta nel movimento di Liberazione.]
Un altro esempio di tentativi da parte tedesca di giungere ad accordi con formazioni partigiane non comuniste che sono coronati da successo è quello delle trattative intavolate
con la formazione “Julia” dei fratelli Beretta.
Alla realizzazione dell’accordo contribuisce in maniera notevole il comandante delle SS genovesi, Engel. Le trattative iniziano a luglio, nel corso di un forte rastrellamento dell’Appennino, e sono portate a termine nell’agosto 1944. L’accordo tra tedeschi e partigiani prevede nientemeno che la sospensione degli
attacchi contro le truppe tedesche in tutto il territorio controllato dai Beretta(la valle del Taro con tutti gli affluenti, l’area del Passo del Bocco fino a Varese Ligure e il Passo di Centocroci), la sospensione degli atti di sabotaggio alle vie di comunicazione, l’impegno da parte dei Beretta di reprimere ogni influenza comunista e impedire l’ingresso alle formazioni partigiane garibaldine e l’impegno di rimanere neutrale nel caso di uno sbarco alleato.
I tedeschi dal canto loro si impegnano a non attaccare la brigata partigiana e ad impedire gli attacchi da parte delle forze della RSI.
Che gli accordi con Beretta abbiano non soltanto l’avvallo degli alti comandi tedeschi, ma che siano tutt’altro che effimeri, lo fa ritenere un passaggio in una lettera privata scritta dal Capo di S.M. del comando generale delle Waffen-SS Werner Grothmann all’ufficiale addetto alle operazioni della Divisione SSReichsführer-SS”, Ekkehard Albert, datata 13 settembre 1944, nella quale il ten.col. SS scrive: "Per quanto riguarda il capobanda Beretta anche voi dovete attenervi agli accordi presi. Queste sono questioni di ‘alta politica’ che io stesso ho difficoltà a comprendere".
E non si tratta di un episodio isolato.

30, Donne internate: a fine settembre gli Alleati hanno già
assunto il controllo dell’intero territorio a sud della linea di difesa tra il Golfo di Gaeta, Monteccassino e Ortona nei pressi di Pescara. È la libertà per altre 150 persone del campo di
Campagna e per 480-500 internati nei vari comuni in provincia di Avellino, Bari, Benevento, Campobasso, Cosenza, Foggia, Matera, Potenza, Salerno, più altri 100 circa a Napoli e dintorni. Gli ‘ebrei stranieri’ fuori pericolo sono ora in tutto circa 2200.


«segue Ottobre 1944»


[Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945]




OVEST
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1944
Settembre

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DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Governatore generale
Alexander A.F.W.A.C.G. Athlone
conte di Athlone
(1940 - 1946)
Primo ministro
W.L. Mackenzie King
(1935 23 ott - 15 nov 1948)
[liberale]

1944
Settembre

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QUÉBEC
Primo ministro
Maurice Duplessis
(1944 ago - 1959)
[Union nationale]
Sindaco di Montréal
Camillien Houde
(1928 - 1954)
[liberale di destra]
Vescovo di Montréal
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1944
Settembre
11
-16, Québec, F.D. Roosevelt e W. Churchill tengono un'altra conferenza per discutere la strategia contro l'Asse; come nella prima, il primo ministro canadese W.L. Mackenzie King si trova praticamente relegato alla funzione di ospite e viene invitato a partecipare solo alle riunioni meno importanti.

 


 

 

ONTARIO
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1944
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NEW BRUNSWICK
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NOVA SCOTIA
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MANITOBA [dal 1870]
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1944
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BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
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1944
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ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
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1944
Settembre

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TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
   
1944
Settembre

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ALBERTA [creata nel 1905]
   
1944
Settembre

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SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
   
1944
Settembre

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[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934, torna allo status di colonia dipendendo intieramente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico.
Governatore
(1934 - 1949)
[governo commissariato]

1944
Settembre

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UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
F.D. Roosevelt [32°]
(1933 4 mar - 12 apr 1945)
[Pd]
Vicepresidente
H.A. Walface
(? - ott 1944)
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
Ministro del Tesoro
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Ministro della Guerra
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Presidente della Corte Suprema
H.F. Stone
(1941 3 lug - 22 apr 1946)

1944
Settembre

Dumbarton Oaks, presso Washington: all'incontro preliminare per discutere le future Nazioni Unite, appare subito che i Quattro Grandi (Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Cina) intendono riservarsi un ruolo dominante nell'organizzazione attraverso una rappresentanza permanente nel Consiglio di Sicurezza e poco sono disposti a concedere ai partner minori.
Il Canada, appoggiato da Australia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi e Belgio, sostiene che quelle "medie potenze" che hanno dato un contributo importante alla guerra devono ottenere uno speciale riconoscimento. Dunque appare ingiusto il fatto che i seggi non permanenti del Consiglio di Sicurezza siano assegnati sulla base di un voto dell'Assemblea generale nella quale prevalgono numericamente gli stati dell'America Centrale e Meridionale che poco o nulla hanno contribuito allo sfrozo bellico alleato.
In questo incontro la posizione canadese non ottiene alcuna considerazione.

 

 

 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttore: John Edgar Hoover (1924-72)

1944
Settembre

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[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1944
Settembre

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[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1944
Settembre

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[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1944
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[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
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1944
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[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
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1944
Settembre

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[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
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1944
Settembre

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[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
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1944
Settembre

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[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
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1944
Settembre

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[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
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1944
Settembre

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[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
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1944
Settembre

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[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
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1944
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[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
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1944
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[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
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1944
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[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
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1944
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[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
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1944
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[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
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1944
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[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
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1944
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[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
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1944
Settembre

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[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
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1944
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[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
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[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
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Governatore
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[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
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[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
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Governatore
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[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
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[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
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[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
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[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
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1944
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[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
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[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
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[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
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[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
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1944
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[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
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[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
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[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
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[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
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[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
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1944
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[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
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[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
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1944
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[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
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[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
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[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
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1944
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[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
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1944
Settembre

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[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1944
Settembre

-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1944
Settembre

-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1944
Settembre

-

[-] Territorio delle HAWAII [dal 7 luglio 1898] - cap. Honolulu
 
Governatore
-
-

1944
Settembre

-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1944
Settembre

-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1944
Settembre

-

[-] Territorio dell'ALASKA [dal 1912] - cap. Juneau
[1867, 9 aprile, il senato ratifica l'atto d'acquisto del territorio dalla Russia per 7,2 Mni di dollari;
18 ottobre [Alaska day], avviene il passaggio di sovranità;
1884, diviene un distretto dell'Oregon;
1898, viene scoperto l'oro: questo fatto provoca una vera e propria invasione di cercatori d'oro; altro oro viene poi scoperto nel vicino Klondike, territorio canadese, e l'Alaska è utilizzata come base di partenza per i cercatori.]
Governatore
-
-

1944
Settembre

-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1944
Settembre

-


a




1944
Settembre
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
[mentre dal 1903 gli Stati Uniti hanno una loro base militare a Guantánamo, dal 1934 hanno rinunciato al diritto formale d'intervento stabilito dall'emendamento Platt»
1944
Settembre

sale ora alla presidenza R. Grau San Martin;
Haiti
-
?
(? - ?)
1944
Settembre

-
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
1944
Settembre

-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1944
Settembre

-


1944
Settembre
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Manuel Avila Camacho
(1940 - 1946)
[Partido de la revolución mexicana]

1944
Settembre

il paese, anche se solo nominalmente, è impegnato nel secondo conflitto mondiale a fianco degli alleati;



1944
Settembre
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1944
Settembre

-



1944
Settembre
- Capo del governo
-
gen. Jorge Ubico
(1931 - 1944)
(formalmente indipendente dal 1847)
1944
Settembre

-


1944
Settembre
- Presidente
gen. Maximiliano Hernández Martínez
(1931 - ?)
1944
Settembre

nella seconda guerra mondiale il paese si mantiene rigorosamente neutrale;

1944
Settembre
Honduras
- Dittatore
T. Carias Andino
(1932 - 1949)
1944
Settembre

-


1944
Settembre
- Presidente
gen. Anastasio Somoza Debayle
(1937 - 1956)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza]
1944
Settembre

-

1944
Settembre
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
[liberale]
1944
Settembre

ritorna ora il regime liberale;

1944
Settembre
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(1903 - ?)
1944
Settembre

-






1944
Settembre
- Presidente
-
[presidenze di E. Olaya Herrera, di A. López Pumarejo e di altri]
1944
Settembre

ripristinato il regime di separazione fra stato e chiesa, i presidenti liberali tentano, con alterno successo, di avviare il paese verso un regime di democrazia rappresentativa, mentre in politica estera essi si allineano sempre più con gli Stati Uniti (la cui influenza nella vita economica del paese si va sempre più estendendo).

1944
Settembre

- Presidente della repubblica

?
(1936 - ?)
[dal 1903 fino al 1938 decine di migliaia di oppositori vengono incarcerati o esiliati.]
1944
Settembre

Una graduale trasformazione del regime militare condotta tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta da due generali di origine andina (E.L. Contreras, poi, dal 1941, I. Medina Angarita) consentono un certo sviluppo del movimento sindacale e dell'opposizione non marxista, schierando il Venezuela accanto gli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale.



1944
Settembre
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

J.M. Velasco Ibarra
(1944 - ?)II
[velasquismo]
[sarà deposto anche questa volta prima della scadenza del mandato]
1944
Settembre

il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari;




1944
Settembre

- Presidente della repubblica

O.R. Benavides
(? - 1939)
(Repubblica indipendente dal 1827)
1944
Settembre

la crisi economica del 1929-31 ha causato la restaurazione militare e la messa fuori legge del partito radicalpopulista
APRA (Alianza Popular Revolucionaria Americana), fondato da V.R. Haya de la Torre;


1944
Settembre

- Presidente della repubblica

?
(?-?)
1944
Settembre

un nuovo blocco di forze della sinistra, raggruppando accanto alla piccola borghesia radicale strati di operai e di contadini, ha dato vita nel 1941 al MNR (Movimento nazionalista rivoluzionario) sotto la guida di V. Paz Estenssoro.

1944
Settembre

- Presidente della repubblica

J.A. Ríos Morales
(1941 - 1946)
[Frente Popular]
- Ministro della sanità
-
1944
Settembre

il presidente attua una politica di riforme sociali ed economiche che consentono una ripresa dello sviluppo a vantaggio specialmente dei ceti medi;

1944
Settembre
dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica [dal 1928 ha un proprio governo rappresentativo]

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Settembre

-
Suriname (olandese)

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Settembre

-
Guyane Française
[già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852,
di un bagno penale (fino al 1945)]

- Governatore

?
(? - ?)
1944
Settembre

-


1944
Settembre

- Dittatore

Getulio Dornelles Vargas
(1937 - ott 1945)
[dal 1937 vige il cosiddetto Estado Nôvo, ispirato al modello corporativo-fascista portoghese]
1944
Settembre

rivolta contadina di Caldeirão (1936-38);



1944
Settembre

- Dittatore

gen. H. Morinigo
(1940 - 1948)
1944
Settembre

il generale H. Morinigo abolisce le riforme appoggiandosi ai ceti conservatori e favorendo così l'industrializzazione e l'espansione economica;


1944
Settembre

- Presidente della repubblica

gen. E.J. Farrell
(1944 mar - giu 1946)
1944
Settembre

Buenos Aires,

 



Patagonia
1944
Settembre

-

1944
Settembre
- capo militare
A. Baldomir
(1938 - 1943)
1944
Settembre

Montevideo, seconda guerra mondiale: il paese è entrato in guerra a fianco degli Stati Uniti d'America;



1944
Settembre
CINA
-
Repubblica Cinese

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

[i giapponesi hanno già occupato la Manciuria, Jehoi (provincia nordorientale della Cina), Chahar e Sui-yüan;
guerra cino-giapponese (1937-45): col pretesto della situazione bellica, Chiang Kai-shek riDuce al silenzio ogni forma di opposizione interna; il Kuomintang (KMT), di cui è ora diventato presidente, nel giro di un ventennio si è trasformato da forza progressista in baluardo della conservazione.]
1944
Settembre

-
Repubblica sovietica cinese
degli operai e dei contadini

(Repubblica di Kiangsi - Cina meridionale)
presidente del PCC (Partito comunista cinese)
Mao Tse-tung
(1935 - 1949)
1944
Settembre

-

a


1944
Settembre
DAE HAN
(Corea)
[lo stato coreano ha cessato di esistere come entità autonoma nel 1910 essendo stato annesso dal Giappone;
la dominazione di Tokyo è improntata a uno spietato regime poliziesco;
è attivo comunque un movimento di resistenza nazionale che dal 1931 organizza la guerriglia antigiapponese;
la conferenza interalleata del Cairo ha deciso nel 1943 di restaurare l'indipendenza e l'integrità territoriale della penisola all'indomani del conflitto;]
1944
Settembre

-

a


1944
Settembre
Vietminh
Viet Nam Doc Lap Dong Minh
(Lega per l'indipendenza del Vietnam)
II Guerra Mondiale (1941-45)
1944
Settembre

-

a




1944
Settembre
(periodo Showa: 1926-45)
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;



1944
Settembre

II Guerra Mondiale (1941-45): dopo aver subito gravi perdite da parte degli Stati Uniti il paese ha esaurito anche ogni risorsa militare: il capo del governo, generale Tojo Hideki, si dimette;

a





1944
Settembre
[colonia spagnola dal 1900, con capitale Villa Cisneros già protettorato dal 1884, le è stata annessa militarmente nel 1934 la regione di Saguia el Hamra]
-
-
1944
Settembre

-


1944
Settembre
MAROCCO
[dal 1912 il paese è un protettorato della Francia che ha riconosciuto alla Spagna una zona di sua spettanza (Rif, Ifni, Tarfaya);
con la convenzione di Parigi la città di Tangeri è stata internazionalizzata con un proprio statuto autonomo.]
mentre il paese continua ad opporre una strenua resistenza alla "pacificazione", egli si avvicina decisamente a quei movimenti che reclamano una maggiore autonomia del Marocco, non nascondendo le sue simpatie per l'Istiqlal o Partito dell'indipendenza attorno a cui si riunisce gran parte delle forze autonomistiche; dal canto suo la Francia ha creato una residenza militare che lascia insoddisfatta ogni istanza autonomista;
Maometto V
-

(Fez 1909 - Rabat 1961)
figlio di Mulay Yusuf;
1927-57, sultano del Marocco;
[alla morte del padre]

1957-61, re del Marocco;

1944
Settembre

seconda guerra mondiale (1940-45)
-


1944
Settembre
Algeria
-
-
1944
Settembre

1944, mentre ad Algeri nel 1942 si è costituito il primo governo provvisorio della Francia libera e l'anno successivo F. 'Abbas ha fondato l'Unione democratica del manifesto algerino, ora il Comitato francese di liberazione nazionale di Ch. de Gaulle, con la mobilitazione di migliaia di algerini nella lotta antifascista, coagula intorno alla causa dell'indipendenza larghi strati della borghesia araba moderata;
ancor prima della fine del conflitto mondiale le autorità francesi si impegnano a garantire alcune concessioni alla comunità musulmana;

1944
Settembre
TUNISIA
[protettorato francese dal 1883, anche se il bey conserva formalmente le sue prerogative]
il Neo-Destur (presidente: H. Bourghiba, in carcere 1934-36 e 1938-42) dal 1934 ha come obiettivo la fine del protettorato;
1944
Settembre

-

1944
Settembre
LIBIA
[nome romano riesumato durante il conflitto per indicare le due regioni della Tripolitania e della Cirenaica]
- da fine gennaio 1943 tutta la Libia è in mano agli inglesi -

1944
Settembre

seconda guerra mondiale (1940-45)
-

Muhammad Idris al-Mahdi al-Sanusi
-

(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, è costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);



1944
Settembre
Faruk  
(Il Cairo 1920 - Roma 1965)
figlio di re Fu'ad I;
1936-52, re d'Egitto;
con a fianco il primo ministro Nahhas Pascià, vecchio leader wafdista insediato dagli inglesi, dal 1942 è è costretto ad appoggiare apertamente gli Alleati;

1951-52, re d'Egitto e del Sudan;
1944
Settembre

-


1944
Settembre
Sudan
[dalla convenzione del 18 gennaio 1899, il paese è stato costituito in "condominio" anglo-egiziano, di fatto in possedimento britannico;
dal 1924 la White Flag League fondata da Ali Abd al-Latif (condannato a tre anni in carcere lo stesso anno) ha abbandonato il programma unitario della Valle del Nilo e adottato una nuova strategia orientata verso l'obiettivo di una nazione sudanese autonoma.]
-
?
(?-?)
1944
Settembre

-


1944
Settembre
Guinea-Bissau
[colonia autonoma portoghese dal 1879, i suoi confini (rettilinei e artificiosi di evidente origine coloniale) con l'Africa Occidentale Francese sono stati regolati nel 1896.]
-
?
(?-?)
1944
Settembre

-


1944
Settembre
Africa Occidentale Francese
(AOF – 1895-1958)

[possedimenti retti, dal 1895, da un governatore generale, dipendente dal ministero delle colonie, in forma accentuatamente centralizzata]

- Governatore generale
?
(? -?)
Senegal [sotto controllo francese dal 1817, sottomesso e pacificato dal 1865.] cap. Dakar.
1944
Settembre

-
Mauritania [protettorato francese dal 1904, il territorio vi è stato annesso dal 1920 ma le autorità coloniali non verranno mai completamente a capo dello spirito d'indipendenza mauro]
1944
Settembre

-
Sudan francese [ex Senegal-Niger dal 1904, nel 1921 è tornato al suo nome originario.]
1944
Settembre

-
Alto Volta [1932-47, la colonia è soppressa e smembrata tra Costa d'Avorio, Sudan Francese e Niger]
1944
Settembre

-
Niger [completamente colonizzato dal 1920] cap. Zinder.
1944
Settembre

-
Guinea Francese [protettorato francese dal 1889, è sorta la città di Conakry nel 1890; colonia francese dal 1891;
con l'acquisizione dell'isola di Los nel 1904 ha assunto il suo assetto territoriale definitivo.]
1944
Settembre

-
Costa d'Avorio [colonia francese dal 1893.]
1944
Settembre

-
Dahomey [annesso dal 1899 ma, completamente, dal 1916]
1944
Settembre

-
Nel gennaio 1943, truppe francesi "libere" hanno rioccupato tutte le colonie francesi nell'Africa occidentale e nel Madagascar.

1944
Settembre
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1944
Settembre

-

1944
Settembre
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
-
-
1944
Settembre

-


1944
Settembre
Costa d'Oro
[colonia della corona britannica dal 1874; nel 1922 si è ingrandita con l'annessione dell'ex Togo tedesco, la parte occidentale (Togoland) del territorio;]
- Governatore
-
1944
Settembre

-

1944
Settembre
Togo
[sotto mandato francese dalla fine della prima guerra mondiale, dal 1922 il territorio comprende solo la parte orientale dell'ex Togo tedesco e mantiene una distinta fisionomia giuridica.]
?
(?-?)
1944
Settembre

-


1944
Settembre
comprende i due ex protettorati britannici;
all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
Nigeria settentrionale [territori haussa, riuniti dal 1900]
-
-
1944
Settembre

-

Nigeria Meridionale [territori degli Oil Rivers (dal 1849), di Lagos (dal 1861) e Benin (dal 1897), riuniti dal 1906]
-
-
1944
Settembre

all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
vari elementi di divisione si portano avanti dal 1922;
in opposizione al regime coloniale, Nnamdi Azikiwe e Wallace Johnson organizzano il National Council of Nigeria and the Cameroons (Consiglio Nazionale della Nigeria e del Camerun);





1944
Settembre
Camerun
[dal 1920 l'ex protettorato franco-britannico è diviso in due mandati coloniali previsti dal trattato di Versailles]
Njoya
-
(? - ?) c
1883-1933, re dei bantu;

Mandato (1) [alla Gran Bretagna, la porzione nordorientale, circa un quinto del paese]
1944
Settembre

-
Mandato (2) [alla Francia, il resto (ha recuperato anche i territori ceduti nel 1911)]
1944
Settembre

dal 27 agosto 1940 ha aderito alla Francia libera;

1944
Settembre
Africa Equatoriale Francese
(1910-1958)
1910, la Francia crea questa nuova unità amministrativa che, pur mantenendo a Brazzaville la sede del governatore generale, è divisa in quattro ripartizioni:
Medio Congo [ex Congo Francese»
-
1944
Settembre

André Matsua, fondatore nel 1925 della Société amicale des originaires de l'Afrique Equatoriale Française e finora sopravvissuta nella clandestinità, si trova ora arruolato nell'esercito francese;
nuovamente arrestato sotto l'imputazione di "intelligenza col nemico" è ricondotto a Brazaville. Qui tutti gli esponenti del movimeno amicale, divenuti fautori sempre più decisi delle rivendicazioni autonomiste delle popolazioni Bakongo, sono condannati a morte e fucilati.

Gabon [già assorbito dal Congo Francese nel 1888 e ora separato]
-
1944
Settembre

-
Ubangi Sciari (Oubangui-Chari) [ex Impero Centrafricano, diventato colonia francese dal 1905]
-
1944
Settembre

-
Ciad [pur annesso dalla Francia, la resistenza all'interno continuerà fino al 1917]
-
1944
Settembre

Durante la seconda guerra mondiale la colonia aderisce alla Francia libera.
Brazzaville, si tiene la conferenza che progetta l'istituzione dell'Union Française.



1944
Settembre
Congo Belga
[colonia dello stato belga dal 1908]
(capitale: Lépoldville)
[il territorio dello Zaire, già sede (ancor prima dell'arrivo dei portoghesi) di importanti regni autoctoni quali quello del Congo, di Kuba, Luba, Lunda:
- nel 1880 è stato posto sotto il controllo dell'Associazione internazionale per il Congo, promossa da Leopoldo II re del Belgio;
- 1885-1908, sotto la sovranità (esercitata a titolo personale) di Leopoldo II re del Belgio.]
Governatore
-
1944
Settembre

Nel periodo tra le due guerre vengono estese le piantagioni ed avviato lo sfruttamento delle ricchissime risorse minerarie, senza che ciò comporti alcun miglioramento del livello di vita delle popolazioni indigene e delle condizioni igienico-sanitarie.
Katanga [regione sudorientale, annessa militarmente dai belgi nel 1891 sotto l'egida della Compagnie du Katanga istituita da re Leopoldo II.]
1944
Settembre

nella zona dell'attuale Jadotville, la Union Minière:
- nel 1917, a Likasi, ha aperto un'altra grande miniera di rame (dopo quella iniziale a Elisabethville);
- nel 1921, a Panda, ha installato un concentratore di minerale;
- nel 1928, a Shituru, ha inaugurato un nuovo complesso industriale, di gran lunga il maggiore del Congo e fra i più imponenti dell'intera Africa.
ll complesso industriale [intitolato a Jean Jadot] forma una delle capitali mondiali del rame.
Ruanda-Urundi [dal 1919 sotto amministrazione belga, nel 1925 è stato annesso alla colonia.]
1944
Settembre

-







1944
Settembre
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
-

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti
(re dei re);
1944
Settembre

da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

ERITREA

1944
Settembre

dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;

[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]




1944
Settembre
SOMALIA
1944
Settembre

L'integrazione amministrativa da parte degli inglesi dei due territori ex Somalia Britannica ed ex Somalia Italiana, favorisce l'aggregazione delle forze nazionaliste nel partito Somali Youth League (Lega dei Giovani Somali) avviando il movimento indipendentista;
Somalia Francese [colonia francese dal 1896]
il porto di Gibuti (1888) è collegato per ferrovia alla capitale etiopica Addis Abeba (1897-1917);
[situata in territorio dancalo e non propriamente somalo]
1944
Settembre

-

1944
Settembre
Africa Orientale Britannica
(IBEAImperial British East Africa)
Uganda [protettorato britannico dal 1894]
-
-
1944
Settembre

formalmente diviso in quattro regni federati, è uno dei possedimenti più prosperi della Gran Bretagna in Africa;

Kenya [nome ufficiale solo dal 1920]
-
-
1944
Settembre

sono appena arrivate in Kenia la II e la V brigata sudafricana e il gen. Cunningham comincia a costituire la 1ª div.ne sudafricana (gen. Brink);



1944
Settembre
Africa Orientale Tedesca
(Deutsch-Ost-Afrika)
Ruanda-Urundi
-
-
1944
Settembre

[dal 1919 il Burundi con il contiguo regno del Ruanda sono sotto l'amministrazione belga [Mandato B].
il territorio viene annesso al Congo Belga;
Tanganica [dalla fine del primo conflitto mondiale (novembre 1918) il territorio è attribuito dalla Società delle Nazioni in mandato [Mandato B] alla Gran Bretagna che concede una relativa autonomia interna.]
-
-
1944
Settembre

-

1944
Settembre
Zanzibar
[protettorato (assieme all'isola di Pemba) dal 1890 e colonia dal 1913 della corona britannica]
-
-
1944
Settembre

-


1944
Settembre
Angola
- Governatore
?
(? - ?)

1944
Settembre

-


1944
Settembre
Rhodesia
1944
Settembre

ribattezzato Rhodesia dal 1895 in onore di Cecil J. Rhodes;
dal 1890 la British South Africa Chartered Co., società fondata da Cecil J. Rhodes, ha ottenuto da re LoBenguella la concessione esclusiva di sfruttamento venticinquennale del territorio del protettorato sui maTabele;
Rhodesia del Nord-Ovest [protettorato dal 1899, dal 1914, è uno dei più poveri possedimenti britannici]
-
-
1944
Settembre

passata ora sotto il controllo statale, mantiene lo status di protettorato, dipendendo dal Foreign Office e restando in gran parte sotto il controllo della Compagnia ; [vedi 1948»

Rhodesia del Sud [protettorato dal 1911]
-
-
1944
Settembre

passata sotto il controllo statale nel 1923, si è rifiutata d'integrarsi nell'Unione Sudafricana divenendo colonia autonoma della corona e godendo così di maggiore libertà amministrativa; a forte immigrazione bianca, adotta una legislazione razziale analoga a quella sudafricana (apartheid) sancendo la completa esclusione dell'elemento indigeno dalla vita politica del paese;
[la situazione rimarrà così fino al secondo dopoguerra: vedi 1953]


1944
Settembre
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa
nel 1893, ha assunto questo nuovo nome nel 1907]
-
-
1944
Settembre

sin dall'inizio del secolo fermenti antibritannici sono già sorti e ora si diffondono a causa dell'indiscriminata diffusione delle piantagioni coloniali a scapito delle colture alimentari per il fabbisogno della popolazione (in costante aumento);
rimasto latente tra le due guerre mondiali, il movimento nazionalista nero riprende vigore con la fondazione del NAC (Nyasaland African Congress);


1944
Settembre
Mozambico
[già nel 1891 il Portogallo completava la conquista delle regioni interne ma solo nel 1915 è riuscito a pacificarle;
nel 1923 ha integrato il triangolo di Kionga, già possedimento tedesco sino alla fine della prima guerra mondiale.]
-
?
(? - ?)
1944
Settembre

-


1944
Settembre
Madagascar
(Imérina)
[annesso alla Francia dal 1896]
- Governatore
Cayla
(? - ?)
1944
Settembre

il paese è annesso alla Francia dal 1896 mentre il VVS di J. Ralaimongo lotta per l'indipendenza;




1944
Settembre
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931)]
- Primo ministro
J.C. Smuts
(1939 - 1948)
[Partito afrikaner (unionista)]
dal 1912 si è costituito il SANNC (South African Native National Congress) – dal 1925 mutato in ANC (African National Congress) – formazione politica nera;
dal 1913 è in vigore il Native Land Act che consente al primo ministro di coinvolgere l'elemento boero nella prima guerra mondiale a fianco dell'Inghilterra;
dal 1914 è abolita l'imposta discriminatoria nei confronti degli indiani del Natal;
dal 1918 si è annessa con una serie di decisioni unilaterali l'ex colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest, ricevuta invece in amministr azione fiduciaria dalla Lega delle Nazioni; nel tentativo di diminuire il costo del lavoro nell'industria mineraria colpita da recessione in conseguenza del declino del gold standard, il primo ministro fa ricorso alla manodopera africana semispecializzata;
mentre dal 1925 l'afrikaans ha rimpiazzato l'olandese come seconda lingua ufficiale dell'Unione, sono in vigore: Native Land Act (dal 1913) e Colour Bar Act (dal 1926);
dal 1934 il Partito afrikaner (unionista) di J.C. Smuts e il Nationalist Party (nazionalista) di J.B.M. Hertzog si sono fusi nell'United Party favorendo così l'aggregazione in partito politico della destra ultrarazzista e apertamente filonazista di D.F. Malan (Purified Nationalist Party) a cui nel 1936 Hertzog e Smuts hanno dovuto concedere il Representation of Natives Act che sospende i diritti politici della comunità nera;
grazie alla posizione favorevole all'ingresso del paese nel congflitto a fianco degli alleati (80 voti contro 67)

1944
Settembre

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1944
Settembre
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
'Abd al-'Aziz III o ibn Sa'ud
Albero genealogico
(Riyadh 1887-Taif 1953)
discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1891, la dinastia viene scalzata dalla capitale Riyadh a opera dei rivali Banu Rashid del Gebel Shammar;
1902-13, ristabilisce con una serie di campagne l'unità del Neged, intraprendendo dopo il crollo dell'impero ottomano l'unificazione della penisola arabica;
1915-18, prima guerra mondiale: pur avendo stipulato un accordo di alleanza con la Gran Bretagna (1915), si mantiene neutrale dedicandosi al consolidamento interno dello stato, da lui organizzato sulla base di colonie agricolo-militari di contadini soldati legati al sovrano da un patto ("fratelli fedeli");
1918, approfitta dei contrasti anglo-francesi nel Vicino Oriente per sviluppare una tempestiva politica di annessioni;
1919, si annette il Gebel Shammar;
1924, si annette la Mecca;
1925, si annette Gidda;
1926, re del Higiaz;
1927-32, re del Higiaz e del Neged;
[… e dipendenze];
riconosciuto al congresso musulmano universale della Mecca, ottiene anche il riconoscimento della Gran Bretagna (trattato di Gidda);
1932 (27 settembre) procede alla piena integrazione dei suoi possedimenti dando ad essi il nome di Regno Arabo Saudita;
1932-53, re dell'Arabia Saudita;

1944
Settembre

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1944
Settembre
Emirato di Transgiordania
Abdullah o 'Abd Allah ibn al-Husayn 
(La Mecca 1882 - Gerusalemme 1951) secondogenito del re del Higiaz Husayn ibn 'Ali, della dinastia degli Hashimiti o Hashemiti;
1920, re dell'Iraq;
[designato dal Congresso panarabo di Damasco]
1921, deve cedere il trono iracheno al fratello maggiore Faysal, espulso dalla Siria dai francesi, ottenendo in cambio l'emirato autonomo di Transgiordania, sotto mandato britannico;
1921-46, emiro di Transgiordania [sotto mandato britannico];
1933, dopo la morte del fratello Faysal, ne riprende il progetto di creazione di una "grande Siria" (Transgiordania, Palestina, Libano e Siria) rinsaldando a tale scopo l'alleanza con la Gran Bretagna;

1946-51, re del Regno hashemita del Giordano;
1944
Settembre

seconda guerra mondiale (1939-1945): a fianco della Gran Bretagna contro la Germania;


1944
Settembre

[dal 1° febbraio 1944 i leader libanesi hanno dichiarato la fine del mandato francese.]

- Presidente
Bachara al-Khury
(1943 - 1952)
1944
Settembre

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1944
Settembre
[dal 1922 la regione è stata attribuita in mandato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna, sulla base del piano di spartizione del levante convenuto da inglesi e francesi (accordo Sykes-Picot);
dal 1939 (libro bianco del maggio 1939) il governo inglese ha formulato la proposta, respinta dagli interessati, di istituire uno stato arabo palestinese indipendente, nell'arco di un decennio;
dal 1942 a New York l'Organizzazione sionistica mondiale pensa di dar vita a uno stato ebraico indipendente,
… ogni mediazione è improponibile; ]
 
1944
Settembre

-



1944
Settembre
Iraq
[dal 1930 l'Iraq è "formalmente" indipendente e dal 1932 fa parte della Società delle Nazioni;
rimane infatti ancora legato alla Gran Bretagna da un trattato 25le (1930-55)];
le truppe anglo-giordane presidiano il paese fino alla fine della seconda guerra mondiale;
stato belligerante contro l'Asse;]
Faysal II

(? - 1958)
figlio di Ghazi I
1939-58, re dell'Iraq;


1944
Settembre


Kurdistan (iracheno)
1944
Settembre

le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operano nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1944
Settembre
Iran
[mentre dal 1928 sono state annullate tutte le concessioni di extraterritorialità, dal 1933 è stato rinegoziato l'accordo con la AIOC (Anglo-Iranian Oil Company) che continua a sfruttare (1909-51) gli ingenti giacimenti petroliferi.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (scià) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, scià dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;



1944
Settembre

seconda guerra mondiale (1941-45): solo in seguito alla firma di un trattato tripartito di alleanza nel 1942, cui è seguita immediatamente la dichiarazione di guerra alla Germania, egli ha ottenuto il riconoscimento della sovranità;




Giornali e giornalisti
1944 - SETTEMBRE


[Torino]

direttore:
. Concetto Pettinato.

«La Repubblica Fascista»

direttore:
. Carlo Borsani.

«Vent'anni»
[settimanale fascista di Torino]

direttore:
. Guido Pallotta, vice-segretario nazionale dei GUF.

[periodico di Albenga]

direttore:
. ?,


[Torino]

condirettore:
. Ather Capelli.


[Genova]

direttore:
.


[Milano]

1943 set - apr 1945,
. direttore:
. Ermanno Amicucci.

«Il Giorno»

direttore:
. Italo Pietra.

«L'Arena»
[Verona]

direttore:
. Giuseppe Castelletti.


[Trieste]

direttore:
.


[Modena]

direttore:
.

«Il Resto del Carlino»
[Bologna]

direttore:
. Giorgio Pini, poi sottosegretario agli Interni.

«La Nazione»
[Firenze]

direttore:
. Mirko Giobbe.

«Rivoluzione»
[organo del GUF di Firenze]

direttore:
. Guido Giglioli.

[Roma]

direttore:
. R. Manzini (1927-59).

[Roma]

Giugno
4
, cessa le pubblicazioni.
direttore:
.


[Edizione romana]

direttore:
.

«La Voce Repubblicana»

direttore:
.
il 10 giugno 1944 ha ripreso le pubblicazioni in modo regolare con una tiratura di 20.000 copie;

«Il Popolo»
(organo ufficiale della Dc)

direttore:
. G. Gonella;
nei primi mesi, con un'area di diffusione limitata quasi esclusivamente alla capitale, ha una tiratura di 23.000 copie;

«Il Tempo»
[Roma]

direttore:
. R. Angiolillo;
condirettore:
. L. Repaci;
dopo un'iniziale apertura di tipo socialdemocratico, nel giro di pochi mesi il foglio si sposta su posizioni moderate, guardando ad un pubblico di lettori del ceto medio del centro-sud: ciò determina l'uscita dal giornale di L. Repaci.

«L'Ora»
[organo ufficiale del FUA (Fronte unico anticomunista)]
[Roma]

direttore:
.


[mensile dell'Unione italiana per il Rinnovamento sociale]
[Roma (dal n. 4)]

direttore:
. P. Togliatti [Ercoli];
diretto e curato personalmente dal leader del Pci, mira a fornire ai militanti una guida ideologica.

direttore:
.
ritornato legale nel giugno 1944, ha 4 edizioni con proprie redazioni e tipografie: a Roma, Milano, Torino e Genova;
nel quadro del partito "nuovo" concepito da P. Togliatti [Ercoli] il giornale si afferma con caratteri suoi originali nel panorama della stampa italiana tentando la strada inedita di un quotidiano contemporaneamente di partito e di massa, di orientamento e di informazione;


[organo clandestino del Psiup]

. E. Colorni (1943 lug-1944);

 

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