Papa Pio XII
(1939-58)
- segretario di Stato: card. L. Maglione
(1939 mar-ago 1944);
- responsabile dell'Entità:
card. P.
Fumasoni Biondi.
1940
Giugno
mons. Evasio Colli, direttore generale dell'Azione
cattolica, indirizza un proclama a tutti i cattolici italiani per incitarli
a «compiere il dovere loro assegnato dalle
pubbliche autorità, in spirito di sacrificio e di perfetta disciplina».
10, il medesimo giorno in cui Mussolini
dichiara la guerra, la Santa sede chiede ufficialmente al governo inglese
di non Violare, in nessun caso, la neutralità della città
del Vaticano e di rispettare Roma, centro del cattolicesimo.
11, Città del Vaticano, nella
lettera indirizzata al card. Suhard arcivescovo
di Parigi, il card. Tisserant scrive che
«tutti si fidano sul fatto che, essendo Roma
dichiarata città aperta, nessuno della Curia avrà da soffrire».
16, i giornali pubblicano un messaggio
che trenta arcivescovi e vescovi hanno fatto pervenire al Duce per attestargli
la loro devozione.
I Principi della Chiesa pregano l'Altissimo «perché
assecondi il pieno successo dell'umanissimo disegno del genio del Duce,
per affrancare il lavoro e lo spirito del popolo italiano»
ed elevando voti ardentissimi «perché
l'immancabile vittoria delle armi nostre luminosamente coroni l'invitto
vessillo italiano sul Santo Sepolcro rivendicando la gloria e il diritto
della Casa sabauda, restauratrice, nel segno del Littorio, dell'armonia
tra le genti civilizzate da Roma imperiale e cristiana».
Lo stesso mese mons Landersdorfer, vescovo
filonazista di Passau, scrive al papa che i tre telegrammi inviati il
10 maggio scorso, sono stati criticati in Germania «non
solamente perché Sua Santità ha così preso una posizione
contraria al Reich, ma anche perché si fa un confronto con quello
che è stato l'atteggiamento della Santa sede davanti all'occupazione
dell'Abissinia e dell'Albania da parte dell'Italia».
20, Pio XII
risponde:
«Nei telegrammi ai quali ti riferisci siamo
rimasti fedeli al principio basilare del nostro ministero di non coinvolgere
la Santa sede nelle controversie terrene tra politiche diverse.
Avrai potuto anche te constatare come essi si esprimano col maggior riguardo
possibile nei confronti della Germania, evitando ogni presa politica di
partito ed ogni esplicito riferimento alla parte tedesca, come essi considerino
esclusivamente l'aspetto morale della questione, esprimendo solo la compassione
dovuta a chi si trova in condizioni veramente infelici.
Nel caso dell'Abissinia e dell'Albania, e in altri casi simili, si tratta
di principati che non sono in relazioni diplomatiche con la Santa sede,
sicché non sussiste paritas casuum».
Lo stesso mese il «Bollettino ufficiale dell'Azione cattolica»
promulga il nuovo testo dello Statuto generale dell'Azione cattolica
italiana e quelli degli statuti particolari delle singole organizzazioni,
saranno promulgati soltanto nel giugno 1940.]
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1939»
1940, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
1939-42, presidente Aldo Moro;
1940, giugno, Giulio Andreotti è direttore
del periodico «Azione Fucina»;
assistenti ecclesiastici:
. mons. Guido Anichini,
. don Emilio Guano,
. don Franco Costa;
«segue 1941» |
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