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ANNO 1871

STORIA e POLITICA RELIGIONE e FILOSOFIA ARTE

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SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA

Papa Pio IX
(1846-78)

- segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli;

Celebra solennemente il cinquantesimo della sua professione di Terziario.

1871
Marzo
all'inizio del mese Giuseppe Manfroni – nominato commissario delle forze di polizia di Borgo, con l'incarico ufficiale di mantenere l'ordine e far rispettare la legge nei quartieri tra il Tevere e il Vaticano – viene informato dalle sue fonti riservate che il pontefice ha deciso di fuggire e che per questo ha contattato segretamente Parigi chiedendo asilo sull'isola francese della Corsica; dà quindi precise disposizioni affinché ciò non avvenga onde evitare l'imbarazzante dilemma tra l'arrestare il papa o perderne le tracce.
Un'eventuale fuga del pontefice avrebbe infatti ripercussioni gravissime sulle relazioni pubbliche di Casa Savoia e causerebbe un crisi diplomatica.

Maggio
13
, il parlamento italiano, dopo l'annessione di Roma all'Italia nel 1870 e il rifiuto di Pio IX di risolvere la "questione romana" sulla base di trattative bilaterali, vota la "Legge delle guarentigie" …

"Prima internazionale Comunista"

«segue da 1870»
1871

La guerra franco-prussiana e la Comune parigina, con il suo seguito di repressioni e persecuzioni in quasi tutti i paesi europei, accelerano il conflitto fra:
- il consiglio generale di Londra, in cui prevalgono i seguaci di K.H. Marx e che è accusato da M.A. Bakunin di «dittatura», e
- gli "antiautoritari" bakuniniani.
Il conflitto è focalizzato sul problema dei rapporti fra il centro e le sezioni dell'Internazionale e sull'opportunità di procedere alla costituzione in partito politico dei vari movimenti operai nazionali.
Conferenza di Londra.
K.H. Marx e i suoi sostenitori riescono a far approvare una risoluzione che dichiara la costituzione del movimento del proletariato in partito politico «indispensabile per assicurare il trionfo della rivoluzione sociale e del suo obiettivo finale, l'abolizione delle classi».
La Federazione del Giura e i gruppi "antiautoritari" si rifiutano di riconoscere queste decisioni.
«segue 1872»

guerra franco-prussiana

«segue da 1870»
1871
Gennaio
9
, ad est, l'armata del gen. i Bourbaki attacca a Villersexel i tedeschi;
11, zona Loira, il gen. A. Chanzy, attaccato dalle truppe tedesche anche a Le Mans, è costretto a ritirarsi verso ovest tentando di riprendere l'iniziativa;
15-17, battaglia della Lisaine, l'armata del gen. Bourbaki viene respinta verso la Svizzera e Belfort non viene conquistata;
il gen. Bourbaki viene sostituito dal gen. J. Clinchant;  i limitati successi di G. Garibaldi a Digione non riescono a cambiare la situazione sfavorevole per la Francia;
19, al nord, la battaglia di San Quintino blocca ogni speranza francese di riconquistare la regione anche perché c'è ormai in aria l'armistizio;
23, Parigi cessa la resistenza; la capitolazione di Versailles viene decisa dalle forze moderate quando il gen. A. Chanzy ha ancora l'esercito pressoché intatto;  
28, a Versailles il ministro degli esteri J. Favre firma l'armistizio che diventerà generale il giorno 15 febbraio.
Fine/Inizio

conferenza di Londra

12 gennaio-13 marzo 1871
revisione di alcune clausole del trattato di Parigi del 1856.

1871, 17-22 settembre, Conferenza di Londra dell'Internazionale: sotto pressione marxista sono ampliate in senso centralista ed autoritario le funzioni del Consiglio Generale.





1871
Impero d'Austria
 
Francesco Giuseppe I
Albero genealogico
(Vienna 1830-1916)
figlio dell'arciduca Francesco Carlo d'Absburgo-Lorena e di Sofia di Baviera;
1848-1916, imperatore d'Austria;
1867-1916, re d'Ungheria;

 
Ministro degli Affari Esteri
F.F. von Beust
(1867 feb - 1871)
 
Ministro delle Finanze
-
-

1871
-

AUSTRIA
Cancelliere
F.F. von Beust
(1867 feb - 1871)
 
Ministro della Difesa
-
Ministro degli Interni
-
 
Istria
1871
-
Dalmazia
1871
-

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
Cattaro
1871
-
UNGHERIA
Cancelliere
-
Ministro della Difesa
-
Ministro degli Interni
-
 
Croazia-Slavonia
[Da marzo 1849, la nuova costituzione riconosce il regno di Croazia indipendente dall'Ungheria, una disposizione tuttavia di valore meramente simbolico.]
1871
la Croazia, offesa, umiliata ed esposta allo sfruttamento economico dell'aggressivo capitalismo ungherese, si è stretta attorno al "partito nazionale" che ora riesce a vincere le elezioni ma non a cambiare in modo sostanziale i termini dell' "accordo" con gli ungheresi.

Ottobre
Evgen Kvaternik cerca di organizzare fra i contadini di Rakovica, vicino ai laghi di Plitvice, una rivolta antiasburgica, nella speranza di liberare la Croazia dal "dominio tedesco-ungherese".
Viene naturalmente soffocata nel sangue.
Ma il "partito del diritto" con a capo Ante Starcevic, sempre più estremista nel suo nazionalismo pancroato, continua a esistere, pur costretto per ben sette anni – durante i quali riesce però a raccogliere attorno a sé l'intera gioventù studentesca – a un'attività clandestina.

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA
1871
-
Fiume [detta "il Corpus separatum" - esclusa dalla Croazia-Slavonia]
1871
-
 
***

- "Vecchi cechi": F.L. Rieger, leader dell'autonomismo boemo contro il centralismo di Vienna  e capo del partito, nel 1863 si è dimesso da deputato al parlamento di Vienna e alla dieta di Boemia per guidare il boicottaggio dei lavori parlamentari;
decisamente contrario al "compromesso" austro-ungherese dell'anno precedente pubblica una "dichiarazione" nella quale sostiene l' "individualità storica" della Boemia e il suo diritto all'indipendenza;
- "Giovani cechi": costituitosi nel 1863, questo movimento non contesta la struttura generale della monarchia austro-ungarica ma avanza determinate richieste;



1871
Norddeutscher Bund
(Confederazione (Federazione dal luglio 1867)
della Germania del Nord)*
La federazione è costituita da 22 stati
(19 monarchie e 3 città libere e anseatiche)
[a nord del fiume Meno]
Presidente
(Bundespräsidium)
re di Prussia
(a cui spetta la direzione della politica estera e il comando dell'esercito federale)
Reichstag
(dieta del Reich)
 
Bundesrat
(consiglio federale)
 
Cancelliere federale
(Bundeskanzler)
 
Regni
Prussia

Guglielmo I (Berlino 1797-1888)
secondogenito di Federico Guglielmo III e di Luisa Augusta di Meclemburgo-Strelitz;
1861-88, re di Prussia;
1871-88, imperatore di Germania;
- Cancelliere e Ministro degli Esteri: O. von Bismarck (1862 ott-1890);
1871
vedi sotto

Albero genealogico
 
Sassonia
Johann I (Dresden 1801-Pillnitz 1873)
figlio del principe Maximilian e di Carolina di Parma, e fratello di Friedrich August II;
1854-73, re di Sassonia;
1871
-
Albero genealogico
 
Granducati
Assia
Ludwig III (Darmstadt 1806 - Seeheim 1877)
figlio del granduca Ludwig II e della p.ssa Wilhelmine di Baden;
1848-77, granduca di Hessen und bei Rhein;
1871
-
Albero genealogico
 
Meclemburgo-Schwerin
Friedrich Franz II (Ludwigslust 1823 - Schwerin 1883)
figlio del duca Paul Friedrich e della p.ssa Alexandrine di Prussia;
1842-83, granduca di Mecklenburg-Schwerin;
1871
-
Albero genealogico
 
Meclemburgo-Strelitz
Friedrich Wilhelm (Neustrelitz 1819 - Neustrelitz 1904)
figlio del granduca Georg e della p.ssa Marie von Hessen-Kassel;
1860-1904, granduca di Mecklenburg-Strelitz;
1871
-
Albero genealogico
 
Oldenburg
Peter II (Oldenburg 1827 - Rastede 1900)
figlio del granduca August e della p.ssa Ida von Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym;
1853-1900, granduca di Oldenburg;
1867
-
Albero genealogico
 
Sassonia-Weimar-Eisenach

Karl Alexander (Weimar 24.6.1818 - Weimar 5.1.1901)
figlio del granduca Karl Friedrich e della grand.ssa Maria Pavlovna di Russia;
1853-1901, granduca di Sassonia-Weimar-Eisenach;
1871
-

Albero genealogico
 
Ducati
Anhalt
Leopold IV (Dessau 1794 - Dessau 1871)
figlio del pr.ered. Friedrich di Anhalt-Dessau e della langr.na Amalie von Hessen-Homburg;
1863-1871, duca di Anhalt;
1871
-
Albero genealogico
 
Brunswick
Wilhelm (Braunschweig 1806 - Schloss Sibyllenort 1884)
figlio del duca Friedrich Wilhelm e della p.ssa Marie von Baden;
1830-84, duca di Braunschweig;
1871
-
Albero genealogico
 
Sassonia-Altenburg
Ernst I (Hildburghausen 1826 - Altenburg 1908)
figlio del duca Georg e della d.ssa Maria von Mecklenburg-Schwerin;
1853-1908, duca di Sassonia-Altenburg;
1871
-
Albero genealogico
 
Sassonia-Coburgo-Gotha

Ernst II (Coburgo 1818-castello di Reinhardsbrunn 1893)
figlio di Ernst I e della p.ssa Luise di Saxe-Gotha; Luise di Saxe-Gotha;
1844-93, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1871
-

Albero genealogico
 
Sassonia-Meiningen
Georg II (Meiningen 1826 - Wildungen 1914)
figlio del duca Bernhard II e della p.ssa Marie di Hesse-Kassel;
1866-1914, duca di Sassonia-Meiningen;
1871
-
Albero genealogico
 
Principati
Assia-Homburg
Lippe-Detmold
Leopoldo III (Detmold 1821 - Detmold 1875)
figlio del principe Leopold II e della p.ssa Emilie von Schwarzburg-Sondershausen;
1851-75, principe di Lippe-Detmold;
1871
-
Albero genealogico
 
Reuss-Greiz
Heinrich XXII (Greiz 1846 - Greiz 1902)
figlio del principe Heinrich XX e della landgravine Karoline di Hesse-Homburg;
1859-1902, principe di Reuss-Greiz;
1871
-
Albero genealogico
 
Reuss-Schleiz
Heinrich XIV (Coburg 1832 - Schleiz 1913)
figlio del principe Heinrich LXVII e della p.ssa Adelheid Reuss zu Ebersdorf;
1867-1913, principe di Reuss-Schleiz;
1871
-
Albero genealogico
 
Schaumburg-Lippe
Adolf I (Bückeburg 1817 - Bückeburg 1893)
figlio del principe Georg e della p.ssa Ida zu Waldeck u.Pyrmont;
1860-93, principe di Schaumburg-Lippe;
1871
-
Albero genealogico
 
Schwarzburg-Rudolstadt
Georg I (Rudolstadt 1838 - Rudolstadt 1890)
figlio del principe Albert I e della p.ssa Auguste zu Solms-Braunfels;
1869-90, principe di Schwarzburg-Rudolstadt;
1871
-
Albero genealogico
 
Schwarzburg-Sondershausen
Günther Friedrich Karl II (Sondershausen 1801 - Sondershausen 1889)
figlio del principe Günther Friedrich Karl I e della p.ssa Karoline von Schwarzburg-Rudolstadt;
1835-80, principe di Schwarzburg-Sondershausen;
1871
-
Albero genealogico
 
Waldeck e Pyrmont
Georg Viktor (Arolsen 1831 - Mariánské Lázne (Marienbad), Bohemia 1893)
figlio del principe Georg Friedrich Heinrich e della p.ssa Emma von Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym;
1845-93, principe di Waldeck e Pyrmont;
1871
-
Albero genealogico
 
Città libere e anseatiche
Brema  
Amburgo  
Lubecca  
*Bund in tedesco significa tanto confederazione quanto federazione; dal luglio 1867 il Norddeutscher Bund fu una federazione e quindi un vero e proprio stato.
[Durerà fino alla guerra franco-tedesca del 1870-71 quando gli stati tedeschi del sud aderiranno alla Confederazione del Nord che, così allargata, assumerà il nome di Reich.] 

1871
Gennaio
18
, a Versailles, sala degli Specchi, dinanzi ai principi tedeschi Guglielmo I viene incoronato imperatore (Kaiser del Reich) da Luigi di Baviera;
egli a sua volta nomina O. von Bismarck principe e suo cancelliere;
proprio a Versailles i cappellani sassoni dichiarano: «Eravamo una sola razza e un solo popolo, adesso siamo una sola nazione».
Inizia qui quel «ein Volk, ein Kaiser, ein Reich» che, con la tardiva sostituzione del Führer al posto del Kaiser, affascinerà l'Europa centrale per tre quarti di secolo.]
28, cade Parigi;

Aprile
14
, viene costituito il Reich tedesco, confederazione di 25 stati sotto l'egemonia prussiana.
[All'imperatore spetta la presidenza ereditaria, il comando dell'esercito e la rappresentanza del Bund all'estero. L'organo più importante del Reich è il Bundesrat (consiglio federale) con potere legislativo e diritto di controllo. L'imperatore nomina e congeda il cancelliere del Reich, che è contemporaneamente primo ministro prussiano e presidente del Bundesrat. Eletto a suffragio universale, il Reichstag (parlamento) vota i progetti di legge e approva il bilancio annuale.]
- Cancelliere del Reich: O. von Bismarck (1871-90)
[Primo ministro prussiano e presidente del Bundesrat (consiglio federale).]

Maggio
10
, la pace di Francoforte sanziona la Vittoria contro la Francia, alla quale sono imposti la cessione dell'Alsazia e Lorena e il versamento di 5 miliardi di franchi oro alla Germania;

Kulturkampf
lotta per la Civiltà
1871-79

1871, con l'abolizione della sezione cattolica nel ministero del culto (1870) e l'introduzione, nel codice penale dell'impero, del famoso "paragrafo del pulpito" che punisce nelle prediche qualsiasi riferimento critico ad atti della pubblica amministrazione, il cancelliere O. von Bismarck e il ministro prussiano del culto A. Falk danno inizio ad una battaglia politica (Kulturkampf) contro la chiesa cattolica e il partito cattolico del "Centro";
ha l'appoggio dei "Vecchi cattolici" (Altkatholiken) (J.J. von Döllinger, J.F. von Schulte) e, sul piano politico-culturale, dei liberal-nazionali che concepiscono hegelianamente uno stato senza limitazioni di poteri ed hanno una positivistica fiducia nella scienza, promotrice di progresso culturale e tecnico-economico;
il Kulturkampf denuncia il cattolicesimo come una forza avversa alla Civiltà e al progresso, attingendo alla vecchia critica illuministica contro l'oscurantismo clericale e alla recente denuncia del papato quale "asservitore delle coscienze", avanzata dai "Vecchi cattolici";
motivo preminente è tuttavia quello politico delle tensioni interne tedesche:
(a) la tensione tra:
- "piccoli tedeschi", fautori del Primato della Prussia, Vittoriosa a Sadowa nel 1866 e a Sedan nel 1870, con la sua tradizione antiasburgica spinta fino all'esclusione dell'Austria dal Reich germanico;
- "grandi tedeschi", assertori della tradizionale presenza e preminenza, nel Reich, dell'Austria, con la sua tradizione cattolica;
(b) la politica accentratrice prussiana contro il federalismo autonomista degli stati cattolici del sud;
(c) la solidarietà dei cattolici con le proteste del papa "prigioniero volontario" in Vaticano;
(d) l'opposta compiacenza dei protestanti per l'umiliazione del pontefice in Roma e per la politica laico-ghibellina della nuova Italia;
22-24 settembre, al congresso di Monaco viene ufficialmente costituita la chiesa "vecchio-cattolica" (alla quale J.J. von Döllinger non aderisce formalmente);

 


Regno di Baviera

Ludwig II (Monaco 1845-Starnberger See 1886)
figlio del re Massimiliano II Joseph e della p.ssa Marie di Prussia;
1864-86, re di Baviera;
1871
in seno all'impero la regione gode di una situazione particolare avallata dalla Costituzione. La famigia regnante dei Wittelsbach è uguale per titoli agli Hohenzollern di Prussia.
L'indomani della Vittoria contro i francesi, O. von Bismarck gli fa accettare la sovranità degli Hohenzollern, in cambio di speciali privilegi. Così l'esercito bavarese conserva la sua autonomia e si sottomette all'autorità imperiale soltanto in caso di guerra.
Se O. von Bismarck gli ha concesso questi vantaggi e alcuni altri, è stato anzitutto per permettere al re di Prussia di cingere la corona imperiale, ma anche perché egli è cosciente della volontà separatista delle popolazioni bavaresi, tradizionalmente restie alla egemonia prussiana.
La Baviera, tra i 25 stati del Reich, è il più importante dopo la Prussia. tuttavia l'annessione all'impero prussiano provoca l'opposizione di gruppi autonomistici e cattolici e passa alla camera con un terzo dei voti contrari.

 
Regno di Württemberg

Karl (Stuttgart 1823 - Stuttgart 1891)
figlio del re Wilhelm I e della grand.ssa Olga di Russia;
1864-91, re di Württemberg;
1871
-

Albero genealogico
 
 


1871
REGNO di POLONIA
(Regno del Congresso)
[capitale Varsavia]
- dal 1864 il governo russo ha abolito il polacco come lingua ufficiale, soppresso ogni forma di governo locale e promulgata una riforma agraria molto più radicale di quella russa del 1861, per danneggiare la turbolenta nobiltà;
anche la chiesa cattolica viene perseguitata;
 
1871 
-






1871
Principato di Serbia
[Indipendente dal 1861]
Milan Obrenovic
Albero genealogico

(Marasesti, Moldavia 1845 - Vienna 1901)
pronipote del principe Miloš I;
1868-82, principe di Serbia;
in seguito all'assassinio del principe Michele III;
sottoposto alla tutela di un consiglio di reggenza (all'interno del quale prevale l'influenza di J. Ristic);
- dal 1869 vige la costituzione;
1871 
-


1882-89, re di Serbia;  

1871
-
Principato del Montenegro
Nicola I Petrovich Njegosh
Albero genealogico

(Njegoš, Principato del Montenegro 1841 - Antibes, Francia 1921)
1860-1909, principe del Montenegro;
1871 
-


1910-18, re del Montenegro (Nicola I);

1871
-





1871
Regno degli Elleni
Giorgio I
Albero genealogico

(Copenaghen 1845-Salonicco 1913)
figlio di Cristiano IX re di Danimarca e di Luisa di Assia-Kassel nonché cognato di Edward VII re d'Inghilterra;
1863-1913, re degli Elleni;
- dal 1864 ha accordato al paese una costituzione democratica (non di immediata applicazione) e sostiene con alterna fortuna le aspirazioni all'indipendenza dell'isola di Creta;
1871
-

 
1871
-




1871
IMPERO OTTOMANO
Abdül Aziz o 'Abd al-'Aziz
Albero genealogico
(Istanbul,9 febbraio 1830 – Istanbul, 4 giugno 1876)
figlio di Mahmud II;
1861-76, XXXII sultano;
1866-68, insurrezione di Creta;
dal 1870 esiste l'Esarcato di Bulgaria, da lui creato;
1871
-
- Ministro degli esteri
?
(? - ?)
1871
-
BULGARIA
1871
-






1871
RUSSIA
 
Alessandro II Romanov
Albero genealogico
(Mosca 1818 - Pietroburgo 1881)
figlio di Nicola I e di Carlotta di Prussia;
1855-81, zar di Russia;

Ministro degli Esteri
-
1871
Marzo
13
, mentre si intensifica l'attività russa nei Balcani e malgrado l'indignazione suscitata l'anno precedente dall'annullamento unilaterale delle clausole del trattato di Parigi, con l'appoggio di O. von Bismarck lo zar ne ottiene l'annullamento formale previo accordo a Londra con la Gran Bretagna.

Da questo momento il movimento panslavista prende grande sviluppo e la Russia istituisce innumerevoli comitati e associazioni nei Balcani, distribuisce ingentissime somme di denaro per acquistare giornali, corrompere ministri e funzionari turchi, e la sua ambasciata in Costantinopoli e tutti i suoi consolati nell'impero ottomano diventano centri di illimitata attività politica intesa a incoraggiare i movimenti nazionali delle popolazioni cristiane in rivolta contro il governo turco, sempre col fine di accaparrarseli per l'Impero degli Zar.
[Quando comincerà a delinearsi il conflitto tra greci e bulgari in Macedonia, sarà ai secondi che la Russia darà il suo appoggio per affinità di razza e lingua oltreché comunanza di religione.]
Dà anche qualche aiuto alla propaganda greca in Turchia perché è basata sulla chiesa ortodossa. Ma è meno propensa a favorire le ambizioni del regno ellenico perché la "megali idea" di un risuscitato Impero bizantino con capitale a Costantinopoli contrasta con le sue aspirazioni ad impossessarsi della città imperiale e dominare così gli Stretti che le apriranno l'ingresso al Mediterraneo.


-
1871
-
 
Granducato di Finlandia
[relativamente autonomo]
- dal 1809, in seguito alla pace di Tilsit e al trattato di Fredrikshamn;
- dal 1863 la dieta viene convocata ufficialmente ogni cinque anni e
la lingua ufficiale è diventata il finlandese; la religione è luterana già dal XVI sec.;
- dal 1869 lo zar ha concesso la costituzione;
1871
-


1871
Principato di ROMANIA
[dal 9 novembre 1859 con l'unione di Moldavia e Valacchia]
Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen

Albero genealogico

(Sigmaringen, Prussia 1839 - Sinaia, Valacchia 1914)
figlio di Carlo Antonio († 1885) principe di Hohenzollern-Sigmaringen (1848-49, abd.) e di Giuseppina di Baden;
1859, entra nell'esercito prussiano;
1866-81, principe di Romania;
grazie anche all'appoggio di Napoleone III col quale ha rapporti di parentela, viene eletto con plebiscito popolare:
la conferenza di Parigi dichiara nulla l'elezione ma per suggerimento di Bismarck egli parte subito per la Romania in incognito; (maggio) giunge a Bucarest dove viene accolto con grande entusiasmo popolare.
La Turchia protesta e concentra un esercito sul Danubio sotto Omar Pascià, i romeni mobilitano e una nuova guerra sembra imminente; ma la Vittoria prussiana sull'Austria (la Duplice Monarchia Austria-Ungheria sarà costituita con un compromesso nel 1867) a Sadowa e l'insurrezione di Creta distraggono l'attenzione sia della Porta che dell'Austria stessa da ogni idea di intervento.
La conferenza di Parigi e il sultano si adattano al fatto compiuto e finiscono per riconoscere il nuovo sovrano.
nel 1869 sposa la principessa Elisabetta di Wied (o Carmen Sylva);


1881-1914, re di Romania; (Carlo I)






1871
-
 

a




1871
FRANCIA
 
Terza Repubblica
Presidente della Repubblica  
L.-A. Thiers
(1871 31 ago - 24 mag 1873)
 
Governo di
Difesa nazionale
(1870 4 set - 12 gen 1871)
Assemblea nazionale
(12 gen-19 feb)
 
Comune di Parigi*
(26 mar-2 mag)
 
 
Presidente del Consiglio
gen. L.-J. Trochu
(1870 4 set - 13 feb 1871, dim.)
L.-A. Thiers
(13-19 feb)
J. Dufaure
I
(19 feb-18 mag 1873)
[vice-presidente del Consiglio dal 31 ago 1871]
Ministro dell'Interno
L. Gambetta
(1870 4 set - 6 feb 1871)
Emmanuel Arago
(6-19 feb)
Ernest Picard
(19 feb - 5 giu)
Félix Lambrecht
(5 giu - 8 ott)
Auguste Casimir-Perier
(11 ott - 6 feb 1872)
Guardasigilli
A. Crémieux
(1870 4 set - 19 feb)
J. Dufaure
(19 feb - 25 mag 1873)
Sovrintendente delle Finanze
Ernest Picard
(1870 4 set - 19 feb 1871)
Louis Joseph Buffet
(19-25 feb)
Augustin Pouyer-Quertier
(25 feb - 23 apr 1872)
Segretario di stato agli Affari Esteri
J. Favre
(1870 4 set - 2 ago 1871)
Charles de Rémusat
(2 ago - 25 mag 1873)
Istruzione Pubblica
F.-J.-S. Suisse [Jules Simon]
(1870 4 set - 2 ago 1871)
-
* Potere insurrezionale limitato alla città di Parigi mentre il Governo di Versailles è teoricamente sovrano sul resto dei territori (sebbene numerose Comuni, simili alla Comune di Parigi, siano proclamate nelle città di Francia).
Ella finisce quando L.-A. Thiers ordina la riconquista della città e la repressione degli insorti.

1871
Gennaio
18
, Versailles, sala degli Specchi, dinanzi ai principi tedeschi Guglielmo I viene incoronato imperatore (Kaiser del Reich) da Luigi di Baviera;
26, l' "armistizio di Versailles" pone fine al tentativo di G. Garibaldi di rialzare l'ideale repubblicano accorrendo a Digione con i suoi garibaldini; l'unica voce levatasi nell'Assemblea nazionale in suo favore è quella di Victor Hugo;
28, cade Parigi;


Febbraio
8
, alle elezioni vincono i «rurali», favorevoli alla restaurazione della monarchia; L.-A. Thiers, nuovo capo dell'esecutivo, tenta di disarmare la guardia nazionale della capitale, ancora in possesso di fucili e cannoni;

Marzo
, l'armistizio viene ratificato dall'assemblea nazionale;

Comune di Parigi
18, si inserisce nella scena politica francese questo movimento rivoluzionario che si impadronisce del potere, costringendo il governo a lasciare Parigi e a rifugiarsi a Versailles;
26, vengono indette le elezioni per la Comune, che introduce una nuova serie di misure:
- elezione a suffragio universale a tutti gli incarichi amministrativi;
- rinnovamento dei servizi pubblici;
- separazione della chiesa dallo stato:
- fissazione di un massimo salariale annuo per tutti;
- gestione da parte delle società operaie delle officine e delle fabbriche abbandonate;
- creazione di una commissione del lavoro, dell'industria e del risparmio;
dovendo subire il continuo attacco dei «versagliesi», le riforme stentano a decollare;

Aprile
-

Maggio
10
, J. Favre negozia e sottoscrive il trattato di Francoforte che pone fine alla guerra con la Germania;
28
, dopo sanguinosi scontri, le truppe di L.-A. Thiers riescono ad avere ragione della resistenza dei rivoluzionari, passando poi a rappresaglie cui seguono processi e fucilazioni: 20.000 difensori della Comune vengono uccisi nei combattimenti e, dopo la sua caduta, ci sono 38.000 arresti e 7.500 comunardi vengono condannati alla deportazione;
la Comune avrà una grande influenza sul movimento operaio e socialista internazionale;
[Lenin stesso la assumerà come modello nell'opera Stato e rivoluzione (1917).]

Giugno
dopo la repressione della Comune di Parigi, J. Favre, legato a L.-A. Thiers e alla sua politica, invia una celebre lettera diplomatica ai governi europei chiedendo l'estradizione dei comunardi fuggiaschi e un'azione concordata di repressione contro la Prima internazionale;

Luglio

Agosto
2
, J. Favre dà le dimissioni da ministro degli Esteri;
L.-A. Thiers diventa presidente della repubblica ma deve subire gli attacchi della maggioranza monarchica dell'assemblea capeggiata dal duca J.-V.-A. Broglie;
F.-J.-S. Suisse [Jules Simon] è nominato Ministro dei Culti nel I gabinetto di L.-A. Thiers;




1871
REGNO dei PAESI BASSI
Guglielmo III

Albero genealogico

(† 1890)
figlio di Guglielmo II e di Anna di Russia;
1849-90, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;


Primo ministro
-
J.R. Thorbeke
III

(1871 - 1872)
[governo liberale]
1871
J.R. Thorbeke ridiventa, per la terza volta, primo ministro di un governo liberale;

a



1871
REGNO del BELGIO

Leopoldo II

Albero genealogico

(1835 - 1909)
figlio di Leopoldo I e di Carolina Carlotta Augusta d'Inghilterra;
1865-1909, re dei belgi;

1885-1908, sovrano dello Stato Indipendente del Congo
[in realtà un suo possedimento personale]



 
Primo ministro
-

1871
-
Gustavo De Jaer fonda il primo movimento connotato dal nome "democratico cristiano".



a






1871
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Vittoria
Albero genealogico

(Londra 1819-Osborne, isola di Wight 1901)
figlia di Edoardo duca di Kent e di Vittoria Maria Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1820, alla morte del padre è posta sotto la tutela dello zio materno Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (futuro Leopoldo I del Belgio);
1837-1901, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda;
succeduta alla morte dello zio Guglielmo IV morto senza eredi legittimi;
dal febbraio 1840 è sposata con l'amatissimo cugino Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha;
dal 14 febbraio 1861 è vedova;

1877-1901, imperatrice delle Indie;

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
W.E. Gladstone liberale
(1868 3 dic - 20 feb 1874)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Robert Lowe
(1868 9 dic - 11 ago 1873)
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
-
-
Guerra
E. Cardwell
(1868 - 1874)
Affari Interni
-
-
Giustizia
-
-
Colonie
-
-
 

1871

la Chiesa d'IRLANDA perde il suo carattere di chiesa di stato e, di conseguenza, cessa di essere rappresentata in seno alla Camera dei Lord.

Maggio
8
, trattato di Washington, tra Gran Bretagna e Stati Uniti.
[Cessa la presenza, cominciata subito dopo la Conquista, di guarnigioni di truppe regolari britanniche su tutto il territorio del Nord America Britannico, sottoposte in ultima istanza al controllo del parlamento britannico.
Da questo momento, soltanto Halifax in Nova Scotia ed Esquimalt in British Columbia continueranno a funzionare quali basi britanniche.]

 

 



1871
REGNO di DANIMARCA
Cristiano IX
Albero genealogico

(Gottorp, Schleswig-Holstein 1818 - Copenaghen 1906)
figlio di Federico Guglielmo e di Luisa di Assia-Kassel;
1863-1906, re di Danimarca;

1871
-

ISLANDA

1871
-


1871
REGNO di SVEZIA e NORVEGIA
Carlo XV
Albero genealogico

(Stoccolma 1826 - Malmö 1872)
figlio di Oscar I e di Giuseppina di Leuchtenberg;
1859-72, re di Svezia e Norvegia;


SVEZIA

1871
-

NORVEGIA

1871
-




1871
REGNO di PORTOGALLO
Luiz I
Albero genealogico
(? - 1889)
secondogenito di Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Maria II regina di Portogallo;
1861-89, re di Portogallo;
[succeduto al fratello Pietro V]
1862, sposa Maria Pia di Savoia-Carignano (1847-lug 1911);

-

?
(?-?)

1871
-


a

1871
REGNO di SPAGNA
Amedeo Ferdinando Maria
Albero genealogico
(Torino 1845 - 1890)
terzogenito di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide d'Absburgo; duca d'Aosta;
1868, rivoluzione spagnola;
1870-73, re di Spagna;
-


Primo Ministro
gen. F. Serrano y Dominguez
(1870 dic - gen 1871)
Manuel Ruiz Zorrilla
(1871 gen - 1872)
Ministro dell'interno
-
1871
diventa primo ministro Manuel Ruiz Zorrilla;







1871
REGNO D'ITALIA
Vittorio Emanuele II
Albero genealogico
(Torino 1820-Roma 1878)
figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa d'Absburgo-Lorena di Toscana;
1831-49, principe di Piemonte;
1849-59, duca di Savoia;
1849-61, re di Sardegna;
1861-78, re d'Italia;
1871
-

 

PARLAMENTO
XI Legislatura
(1870 5 dic - 20 set 1874)
Presidente del Senato
V. Fardella
marchese di Torrearsa
siciliano
(1870 5 dic - 20 set 1874)
Presidente della Camera
G. Biancheri
ligure
(1870 5 dic - 20 set 1874)
 
Presidenti
del Consiglio
G. Lanza
piemontese
(1869 14 dic - 10 lug 1873) 
Interno
Affari Esteri
E. Visconti Venosta
lombardo
(1869 14 dic - 25 mar 1876)
Guerra
C. Ricotti Magnani
piemontese
(1870 7 set - 25 mar 1876)
Marina
C. Ricotti Magnani
piemontese
(1870 26 dic - 24 mar 1871)
[ad interim]
G. Acton
campano
(1870 14 gen - 30 ago 1871)
A. Riboty
francese
(31 ago - 10 lug 1873)
Finanze
Q. Sella
piemontese
(1869 14 dic - 10 lug 1873)
Agricoltura, Industria e Commercio
  avv. S Castagnola
ligure
(1869 14 dic - 10 lug 1873)
Lavori Pubblici
G. Gadda
lombardo
(1869 14 dic - 30 ago 1871)
G. Devincenzi
abruzzese
(1871 31 ago - 10 lug 1873)
Grazia e Giustizia, e Culti
M. Raeli
siciliano
(1869 14 dic - 23 feb 1871)
G. De Falco
campano
(1871 24 feb - 10 lug 1873)
Istruzione Pubblica
C. Correnti
lombardo
(1869 14 dic - 17 mag 1872)
 

1871

Gennaio 

Febbraio

Marzo 
la Camera approva la "legge delle guarentigie";

Aprile

Maggio
13
, il Senato approva la "legge delle guarentigie" che quindi viene pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale»;
[Non serve comunque a riconciliare il papa con il nuovo stato.]

Giugno
 
Luglio
2
, la capitale d'Italia viene trasferita a Roma e Vittorio Emanuele II e il governo entrano solennemente in città;

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre
1-5
, al Congresso operaio di Roma ispirato da G. Mazzini, Cafiero e Tucci diffondono un manifesto di M.A. Bakunin. All'interno del movimento operaio italiano l'anarchismo comincia a differenziarsi sia dal republicanesimo sia dal socialismo marxista.
Si riunisce a Roma il XII Congresso delle società operaie;
27, la Camera dei deputati inizia i suoi lavori a palazzo Montecitorio mentre il re si insedia nel palazzo del Quirinale, ex residenza estiva dei papi;
28, il Senato si insedia a palazzo Madama, già sede del ministero delle Finanze dello Stato pontificio;

Dicembre

Da Caprera G. Garibaldi scrive al «Romagnolo» di Ravenna: «L'Internazionale è quella parte più numerosa della società che soffre al cospetto di pochi pivilegiati. Noi quindi dobbiamo essere con l'Internazionale». Così, dopo pochi giorni, bandiera delle nuove idee socialiste diventa la sua frase: «L'Internazionale è il sole dell'avvenire».







 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Governatore generale
John Young
barone Lisgar
(1869 - 1872)
Primo ministro
John A. Macdonald
(1867 - 1873)
[conservatore]

1871

Abitanti del Nord America Britannico
- 1851
2.481.597
- 1861
3.357.230
- 1871
3.797.293

 

Abitanti del Nord America Britannico
[1871]
ex Provincia del Canada
2.812.367
- Québec 1.191.516
- Ontario 1.620.851
Province marittime
767.415
- Nova Scotia 387.800
- New Brunswick 285.594
- Isola del Principe Edoardo 94.021
Terranova
146.536
Manitobe
25.228
British Columbia
36.247
Nell'ovest
10.000
Totale
3.797.293
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

 

Gli emigranti (1841-71) provenienti dall Isole Britanniche sono stati 697.819.
[Per una media di 12.187 all'anno; la punta più alta è stata quella del 1847 (106.680), l'anno della maggiore migrazione irlandese causata dalle conseguenze della Grande Carestia del 1845.
Soltanto quattro volte l'emigrazione è scesa sotto le 5.000 unità: nel 1838 e dal 1859 al 1861.
L'insieme di Nova Scotia, New Brunswick, Québec e Ontario hanno 3.485.761 abitanti. di questi:
- 2.111.000, originari delle Isole Britanniche (60,5%),
- 1.083.000, originari della Francia (31,1%),
- 292.000, originari del resto del mondo (8,4%).]

Nova Scotia, New Brunswick, Québec e Ontario
[1871]
 
Provenienza
Origine etnica
Isole Britanniche
Francia
Resto del mondo
Irlandesi*
846.000
 
Inglesi e Gallesi
706.000
Scozzesi
550.000
Altri
8.000
Tedeschi
203.000
Non europei
52.000
Olandesi
30.000
Scandinavi
2.000
Italiani
1.000
Russi
1.000
Altri europei
4.000
2.110.000
1.083.000
293.000
%
60,5
31,1
8,4
Totale abitanti
3.485.761
* Lo stesso anno gli abitanti di nascita irlandese sono:
- 1.855.800 negli Stati Uniti (4,8%),
- 774.300 in Inghilterra e Galles (3,0%),
- 223.300 in Canada (6,0%),
- 213.800 in Australia (12,9%).
Si tenga presente che, nell'accezione canadese, l'origine etnica è indipendente dal luogo di nascita.
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

RELIGIONI
[1851]
 
1851
1871
CATTOLICI
983.680
*1.492.029
PROTESTANTI
- Presbiteriani
310.512
544.998
- Anglicani
303.897
494.049
- Metodisti
258.157
567.091
- Battisti
92.489
239.569
Totale protestanti
965.066
1.845.707
*1871: Cattolici:
- 85,6% Québec,
- 33,6% New Brunswick,
- 26,3% Nova Scotia,
- 16,9% Ontario.
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

trattato di Washington: affronta il contenzioso rimasto aperto tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti dai tempi della Guerra Civile (1861-65), a cui si aggiungono questioni interne al rapporto tra Canada e Stati Uniti come:
- la navigazione sul San Lorenzo,
- la definizione della frontiera della British Columbia nello Stretto di San Juan de Fuca,
- i diritti pesca nelle acque comuni tra i due paesi.
A Washington si riunisce una Joint High Commission formata da quattro delegati per ciascun paese; come atto di cortesia Londra invita il primo ministro canadese John A. Macdonald a far parte della delegazione britannica.
Durante i lavori della commissione appare subito chiaro che gli interessi di Londra e Ottawa divergono. I britannici hanno come scopo principale quello di raggiungere con gli Stati Uniti un'amichevole accordo che permetta loro di mantenere il disimpegno militare in Nord America completato quest'anno.
Il primo ministro canadese John A. Macdonald intende invece concedere agli americani i diritti di pesca e di navigazione sul San Lorenzo solo a patto di ottenere un trattato di reciprocità commerciale.
Alla fine gli interessi dell'Impero prevalgono e il trattato viene ratificato da Ottawa solo dopo che Londra ha accettato di compensare il Canada per i sacrifici subiti.
[Il 1871 rappresentaa una svolta fondamentale nei rapporti tra Stati Uniti e Canada.
Da questo momento i due popoli nordamericani gradualmente cesseranno di pensare a un confronto in termini militari e si aprirà una nuova fase, certo non priva di momenti di tensione, che alla fine porterà alla solida amicizia cementata nelle due guerre mondiali.]

Nel preparare la colonizzazione dei Territori del Nord-Ovest il governo federale deve preventivamente elaborare una politica nei confronti delle nazioni indiane. In linea generale Ottawa dichiara di adeguarsi al Regio Proclama (Royal Proclamation) del 1763 secondo il quale nessun territorio può essere occupato da coloni senza che questo sia prima acquistato dalla corona.
Sono dunque stipulati una serie di trattati in virtù dei quali il governo acquisisce il titolo legale sulla terra in cambio di certe concessioni a favore dei proprietari indiani. Queste in genere consistono nel pagamento di un'indennità annuale e nella costituzione di riserve su una parte del territorio ceduto.

Luglio
25
, viene concluso il Trattato Numero Uno;
[A questo ne seguiranno altri dieci: l'ultimo, il Trattato Numero Undici sarà firmato nel 1921.]


QUÉBEC
Vescovo di Montréal
Ignace Bourget
(1840 - 1876)

1871
-

Dal 1851 le due città principali Québec e Montréal hanno aumentato complessivamente la loro popolazione da 100.000 (1851) a 151.000 (1871).
I non francofoni sono scesi al 31,5% a Québec (15.581 su 44.538) e al 47% a Montréal (50.369 su 107.225).
[Il livornese (nato in Corsica) Leonetto Cipriani (1812-1888) che visita ora Ontario e Québec, dopo aver maturato una lunga esperienza tanto di Indie Occidentali quanto di Stati Uniti sia come uomo d'affari che come diplomatico, mette in evidenza quella che egli definisce una vera e propria tratta degli irlandesi, organizzata dagli inglesi, verso il Nord America Britannico, l'animosità tra francofoni e anglofoni, e lo scarso interesse di Montréal e Toronto.]

 

 

ONTARIO
-
-

1871
La definizione del sistema scolastico culmina ora nello School Act, soprattutto legato al ministro metodista Adolphus E. Ryerson (1803-1882) che ne è stato a lungo sovrintendente (1844-76).


NEW BRUNSWICK
-
-

1871
-

NOVA SCOTIA
-
-

1871
-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1871
Red River (o Rivière-Rouge), nel pressi della futura città di Winnipeg nel Manitoba, capitale dei métis dell'ovest.
La piccola comunità, nel periodo 1848-68, si è trovata a contatto diretto con quel grande movimento espansionistico, poi noto come "la conquista dell'ovest", che ha portato alla nascita di ben 11 nuovi territori soltanto nel nord e nell'ovest degli Stati Uniti.


NORTHWEST (territori) [dal 1870]
-
-

1871
Gennaio
-

 

BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver.]
Governatore della provincia
Anthony Musgrave
(1869 - 1871)

1871
di fronte alle minacce non troppo velate d'annessione da parte americana, il primo ministro del Canada John A. Macdonald porta ora a termine anche il progetto che prevede l'ingresso della British Columbia nella confederazione;

Luglio
20
, la provincia entra a far parte della Confederazione come sesta provincia e di conseguenza il Dominion of Canada raggiunge il Pacifico, a mari usque ad mare.

 

 

TERRANOVA
Primo Ministro
Charles F. Bennet
(1870 - 1874)

1871
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
Archibald E.H. Anson
(1868 - 1870)
William C.F. Robinson
(1870 - 1873)

1871
-

 

 


UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
U.S. Grant [18°]
(1869 4 mar - 4 mar 1877)
[Pr]
Vicepresidente
-
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
Hamilton Fish
(1869 4 mar - ?)
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
S.P. Chase
(1864 6 dic - 7 mag 1873)

1871
Gennaio
-
Maggio
8
, Washington, si riunisce una Joint High Commission formata da quattro delegati per ciascun paese; come atto di cortesia Londra invita il primo ministro canadese John A. Macdonald a far parte della delegazione britannica [vedi Canada];
dopo lunghe negoziazioni, i rappresentanti inglesi e americani firmano il trattato di Washington che affronta il contenzioso rimasto aperto tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti dai tempi della Guerra Civile (1861-65), a cui si aggiungono questioni interne al rapporto tra Canada e Stati Uniti come:
- la navigazione sul San Lorenzo,
- la definizione della frontiera della British Columbia nello Stretto di San Juan de Fuca,
- i diritti pesca nelle acque comuni tra i due paesi.
Il trattato:
- affida all'imperatore tedesco l'arbitrato per la controversia del "Puget Sound", il confine tra Canada e Stati Uniti sul Pacifico,
- istituisce una commissione per l'arbitrato sull'annosa disputa relativa ai territori di pesca;
- decide che il "caso Alabama" sarà sottoposto a una commissione di arbitrato internazionale, che include i rappresentanti delle parti interessate.

[Nel trattato la Gran Bretagna esprime il suo rammarico per la fuga dell'Alabama e, come guida per coloro che emetteranno il giudizio arbitrale, acconsente a stabilire una serie di regole che definiscano i doveri dei paesi neutrali: poiché tali regole si spingono ben oltre quella che viene considerata la normativa internazionale e poiché sono retroattive, la Gran Bretagna in pratica rinuncia in anticipo a ogni possibilità di difendere la propria causa.]


Dicembre
il tribunale internazionale si riunisce a Ginevra; Hamilton Fish – cui sarà generalmente attribuito il maggior credito per la sistemazione del il "caso Alabama" – fa quasi naufragare ogni possibilità di successo riportando d'attualità all'improvviso il problema delle rivendicazioni indirette, che non sono state menzionate nel "trattato di Washington"; comunque, quando il tribunale dichiara che esse non sono valide, Hamilton Fish accetta;
14, viene resa nota la decisione finale del tribunale internazionale; essa afferma che la Gran Bretagna ha trascurato i suoi impegni di neutralità consentendo la fuga dell'Alabama e concede agli Stati Uniti un indennizzo di 15.500.000 dollari.
Gli inglesi accettano il verdetto e pagano.
Anche le altre decisioni dell'arbitrato sono accettate senza grosse proteste.


[Il 1871 rappresenta una svolta fondamentale nei rapporti tra Stati Uniti e Canada.
Da questo momento i due popoli nordamericani gradualmente cesseranno di pensare a un confronto in termini militari e si aprirà una nuova fase, certo non priva di momenti di tensione, che alla fine porterà alla solida amicizia cementata nelle due guerre mondiali.]

Dopo che U.S. Grant ha inviato alla Corte suprema due sentenze della magistratura ordinaria contrarie alla decisione (1869) della corte che i greenbacks non hanno valore legale se dati in pagamento di debiti contratti prima della loro emissione, la corte riesanima la questione confermando la validità dei greenbacks sotto tutti i punti di vista.

In un primo tempo U.S. Grant incoraggia i riformatori dell'amministrazione statale convicendo il Congresso a istituire un'apposita commissione autorizzata a mettere a punto un sistema meritocratico.
[Cedendo poi alle pressioni dei fautori del clientelismo, egli darà solo un minimo appoggio alla nuova istituzione che nel 1873 cesserà addirittura ogni attività per mancanza di fondi.]


 


 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1871
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1871
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1871
-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1871
-


 




[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1871
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1871
-



[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1871
-

 



 






[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1871
-


[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1871
-

 





[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1871
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1871
-

 

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 29 maggio 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1871
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1871
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1871
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1871
-



[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1871
-




[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1871
-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1871
-

 


[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1871
-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1871
-


[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1871
-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1868
-

 

 




[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1871
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1871
-


[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1871
-

 


[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1871
-


[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1871
-

 


[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1871
-

 


[-] Territorio del NEW MEXICO [dal 1846]
Governatore
-
-

1871
-

 


[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1871
-

 


[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1871
-

 


[-] Territorio dell'UTAH [dal 1850]
[Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1871
-

 

 


[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1871
-

 


[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-

1871
-

 


[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-

1871
-

 


[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1871
Gennaio
-

Abilene, nell'anno in cui la città è più prosperosa, ci sono appena 11 saloon.


[-] Territorio del COLORADO [dal 28 febbraio 1861]
Governatore
-
-

1871
Gennaio
-

 


[-] Territorio dell'IDAHO [dal 24 marzo 1863] - cap. Boise
[Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1871
Gennaio
-

 


[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1871
Gennaio
-

 


[-] Territorio del MONTANA [1864-89] [dal 26 maggio 1864] - cap. Virginia City
[Fino al 1865 cap. Bannack.]
Governatore
-
-

1871
Gennaio
-

 


[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-
-

1871
-

 

 


[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1871
-

 


a



1871
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
1871
guerra grande (1868-78): prima guerra d'indipendenza cubana;
Haiti
-
?
(?-?)
1871
-
- Presidente della repubblica
?
(?-?)
1871
-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1871
-


1871
STATI UNITI del MESSICO
(repubblica federale)
- Presidente della repubblica federale
B.P. Juárez Garcia
(1867 - 1872) II
1871
la restaurazione della repubblica avviene comunque su un terreno reso instabile non tanto dalle devastazioni belliche, bensì anche dai frutti della stessa reforma la cui applicazione ha colpito anche le comunità indie, espropriate a vantaggio dei grandi proprietari terrieri e ridotte ad alimentare la massa dei diseredati che vanno gonfiando il sottoproletariato urbano;
Santiago Villanueva crea con un gruppo di operai il "Gran circulo de los obreros de Mexico", primo nucleo dell'anarcosindacalismo messicano;



1871
GUATEMALA
[formalmente indipendente dal 1847]
- Capo del governo
-
1871
-


1871
HONDURAS
-
?
(?-?)
1871
cresce la dipendenza dagli Stati Uniti, interessati a mantenere sotto proprio controllo le ricche piantagioni di banane, unica risorsa economica del paese;

1871
- Presidente
?
(? - ?)
1871
-

1871
NICARAGUA
[protettorato della Gran Bretagna sulla Costa de Mosquitos: (1848-60)]
- Dittatore
-
1871
lotte tra liberali e conservatori (clericali) agitano la vita interna del paese per tutto il secolo XIX;
gli interessi nordamericani sono rafforzati dal progetto di costruire un canale interoceanico attraverso il Nicaragua;



1871
COSTA RICA
[il paese è indipendente dal 1821]
- Presidente
T. Guardia
(1870 - ?)
1871
l'economia è basata in netta prevalenza sulla coltura del caffè e nel corso del secolo XIX, mentre si assiste ad una sistematica penetrazione di capitali inglesi e nordamericani, si forma pure una ristretta élite, socialmente e politicamente dominante, legata all'esportazione di questo prodotto;

 




1871
- Presidente  
1871
-


1871
- Presidente della repubblica
A. Guzmán Blanco
(1870 - 1888)
[dispotismo illuminato]
1871
-

1871
República del Ecuador
Presidente della repubblica
-
 
1871
conflitti di frontiera con la Colombia;
le gravi amputazioni territoriali portano a un quadro politico instabile contrassegnato fino agli inizi del Novecento da un alternarsi di dittature conservatrici (J.J. Flores, G. García Moreno) e di dittature liberali (V. Rocafuerte, E. Alfaro) e da crescenti ingerenze dell'esercito formato all'origine da elementi venezuelani;



1871
BOLIVIA
Presidente della repubblica
?
(1825-?)
 
1871
l'evoluzione storica della regione è caratterizzata dall'instabilità politica, sociale ed economica, conseguenza della lotta tra le contrapposte oligarchie dell'altopiano minerario e del Chaco agricolo e delle tensioni sociali che percorrono il paese (agitazioni contadine e scioperi dei minatori);


1871
PERU'
[Repubblica indipendente dal 1827]
- Presidente della repubblica
gen. J. Balta
(1868 - 1872)
1871
-



1871
CILE
Presidente della repubblica
-
-
 
1871
salgono al potere i liberali, espressione dei ceti mercantili e imprenditoriali legati agli interessi inglesi;


1871
GUYANE
[dal 1816 divise nelle tre colonie]
 dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica (inglese)
1871
-
Suriname (olandese)
1871
-
Guyane Française (francese)
1871
già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852, di un bagno penale (fino al 1945);


1871
Pedro II
Albero genealogico
(Rio de Janeiro 1825 - Parigi 1891)
figlio di Pietro I;
1831-89, imperatore del Brasile;
a soli sei anni dopo l'abdicazione del padre;
[incoronato imperatore nel 1841, regnerà di fatto solo dal 1847]
nel 1847, rientrata la secessione del Rio Grande do Sul, istituisce un gabinetto responsabile dinanzi al parlamento, nel quale vengono immessi in posti chiave ex dirigenti separatisti;


1871
questione dei vescovi (1855-73): le istanze autonomistiche in seno alla chiesa, che sono all'origine di una lunga controversia con l'imperatore sul problema della massoneria, trovano un ostacolo sempre più intollerabile nell'ancor vigente regalismo della corona;
il parlamento, approfittando di una temporanea assenza dell'imperatore (contrario all'affrancamento degli schiavi) induce la figlia Isabella, reggente, a decretare l'emancipazione dei nascituri figli di schiavi;
nasce il Partito repubblicano;




1871
Presidente della repubblica
C. Rivarola
(1870 - 1874)
 
1871
cresce la dipendenza del paese dalle aree commerciali più solide (Argentina e Brasile);



1871
- Presidente della repubblica
D. F. Sarmiento 
(1868 - 1874)
 
1871
Buenos Aires,






1871
Presidente della repubblica
Lorenzo Battle
(1868 - 1872)
[partito colorado]
 
1871
consolidato dall'alleanza con l'Argentina e il Brasile contro il Paraguay, il partito colorado si manterrà al potere per quasi un secolo;







1871
CINA
Tz'u-Hsi [Tz'u-Hsi]

(Dinastia Manciù)

ex concubina Jehonala;
1861-1908, imperatrice della Cina;

1871
Pechino,

 




a





1871
(periodo Mejji: 1868-1912)
Giappone

Mutsuhito

(? - ?)
1868-1912, imperatore del Giappone;

1871
il vecchio sistema con i daimyo viene abolito e al suo posto vengono istituite le prefetture amministrate da funzionari nominati dal governo centrale;
abolito il sistema feudale, i privilegi degli ex daimyo e samurai sono garantiti con la corresponsione di una pensione governativa;
viene inaugurato il sistema postale e telegrafico.
Sin dall'inizio del periodo Meiji, l'atteggiamento del Giappone verso i paesi asiatici è diverso da quello verso le potenze occidentali. L'obiettivo più importante, nei confronti di questi ultimi, è la revisione dei trattati ineguali stipulati dopo il 1858, all'epoca dell'apertura dei porti.
Per abolire i vasti privilegi extraterritoriali e per ottenere il diritto di autonomia doganale, il governo invia quindi una missione negli Stati Uniti capeggiata da Iwakura Tomomi; ma le richieste sono respinte.

a





1871
Marocco
-
-
1871
-


1871
Algeria
-
-
1871
dopo la repressione dell'insurrezione berbera guidata da Mokrani, i francesi sottomettono definitivamente anche la Grande Cabilia, già conquistata nel 1857;
la colonizzazione francese avviene attraverso una forte immigrazione dalla Francia e una sistematico esproprio delle terre appartenenti ai proprietari musulmani; i costanti tentativi di assimilare gli arabi-berberi alla cultura francese finiranno col risveglio nazionale algerino;

1871
Tunisia
   
1871
-




1871
EGITTO
[parte dell'Impero Ottomano]
Isma'il
(Il Cairo 1830 - Costantinopoli 1895)
figlio di Ibrahim Pascià
1863-67, viceré d'Egitto;
succeduto allo zio Sa'id, è il vero continuatore della politica del padre;
1867-79, khedivè d'Egitto;
[riesce a ottenere dal sultano 'Abd al-'Aziz (firmani del 1866 e 1867) ampie autonomie per l'Egitto, il titolo di "khedivè" e prerogative regali, il diritto cioè di mutare la legge di successione a favore dei propri discendenti diretti, invece di trasmettere il potere, come era d'uso, al più anziano membro della famiglia di Muhammad Ali.]

1871
-



1871
Sudan
[capitale Khartum]
Il chedivè d'Egitto Muhammad Alì e suo figlio Ismail, tra il 1820 e il 1822, conquistano l'Alta Nubia, il Kordofan e il Sennar, realizzando la prima unificazione politica del paese.
Nel 1840 la dominazione egiziana viene consolidata a est con l'annessione di Kassala e nel 1846 con l'annessione di Suakin sul mar Rosso.]
   
1871
-



1871
Senegal
[dal 1817 è sotto controllo francese;
dal 1865, sottomesso e pacificato, è diventato la testa di ponte per la conquista dell'entroterra sudanese.]
- Governatore
?
(? - ?)
1871
1856-86, i senegalesi sotto la guida del damel di Cayor, Lat-Dior, un capo uolof (ucciso nel 1886), oppongono un'accanita resistenza ai conquistatori bianchi;
partecipa alla lotta anche Mamadou Lamine, vincitore dei francesi a Casamence.
Nel periodo in cui cade la Comune di Parigi (che peraltro non ha mai chiesto lalibertà per le colonie francesi), la Francia costruisce una strada che da Kayes, sul fiume Senegal, raggiunge Bamako sul Niger e collega le varie zone dell'Impero francese nell'Africa occidentale.




1871
Mauritania
[protettorato francese su su Trarza dal 1858.]
-
-
1871
-


1871
Niger
Rabah
(? - ?)
1870-1900, re;
[regno costituito nel Bahirmi, nel Kanem-Bornu e in parte del Ciad – capitale Dikoa]
forma nella capitale un fiorente mercato di schiavi;



1871
Guinea
 
-  

1871
-


1871
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808;
nel 1858 il governo britannico ha annesso al governatorato della Sierra Leone i possedimenti della Costa d'Oro
(Ghana) dove è già presente dal 1821.]
- Governatore
?
(?-?)
1871
-


1871
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
-
-
1871
-


1871
- Governatore
-
 
1871
-


1871
Lagos
[dal 1861 colonia della Corona britannica.]
-
-
1871
-


1871
Dahomey
-
-
1871
la Francia dal 1863 ha chiuso gli sbocchi marittimi del paese;


1871
Nigeria
[dalla conferenza di Berlino del 1865, la zona ibo (nota col nome di Oil Rivers per le foreste di palma olearia) è riconosciuta protettorato inglese.]
-
-

1871
-




1871
Africa Centrale
-
-
1871
-




1871
Camerun
[Penetrazione europea, a partire dalle regioni prospicienti l'estuario del Camerun, sede dei potentati bantu dei duala e degli yaoundé, dediti alla tratta degli schiavi e al commercio dell'avorio]
-
1871
Efoulan (Camerun), gli americani fondano una missione presbiteriana;

1871
Gabon
-
-

1871
-



1871
Zaire
Il corso del fiume Congo (con il suo estuario chiamato Zaire scoperto tra il 1482 e il 1483 da una spedizione navale portoghese comandata da Diego Cao).
1871
Nyangwe, povero e con mezzi irrisori arriva il missionario ed esploratore scozzese D. Livingstone il quale, visto il Lualaba concepisce subito il progetto di discenderlo anche se non sa ancora se si tratta del Congo o del Nilo.
In questa zona, purtroppo, si impernia lo schiavismo arabo.

Luglio
14
, Nyangwe, gli armati del capo schiavista meticcio Dugumbi attaccano la folla del mercato con salve di fucileria compiendo un massacro.
Un suo scherano è un altro meticcio, Tagamoyo, responsabile del massacro di donne e bambini.

Novembre
10
, a Ujiji H.M. Stanley incontra D. Livingstone.
[H.M. Stanley vivrà con l'esploratore scozzese dal 10 nov 1871 al 14 mar 1872.]

Ad una domanda del giornalista americano se avesse visitato la sponda nord del Tanganika, D. Livingstone risponde di no e per vari motivi:
- il suo tentativo di andarvi era stato impedito dai Vuajiji;
- se fosse andato a nord del Tanganika non avrebbe potuto percorrere il Manyeuma, ove si trova la linea centrale idrografica, segnata dal fiume Lualaba; prima di conoscere questa linea la questione se il Tanganika e l'Albert n'Yanza siano in comunicazione fra loro riesce di minore importanza. La gran linea idrografica è il fiume che scorre dall'11° di latitudine sud, che H.M. Stanley ha seguito per 7 gradi verso nord.
Lo Chambezi, nome che gli si dà alla estremità meridionale della grande linea idrografica del Lualaba, nasce molto più a sud delle sorgenti dei fiumi che alimentano il Tanganika; è quindi molto più importante.
H.M. Stanley è convinto (e lo sono anche li arabi) che questo lago sia l'alto Tanganika mentre l'Albert N.Yanza sia il basso Tanganika e che sono in comunicazione tra loro col mezzo di un fiume.
Per chiarire il fatto, i due esploratori si accordano per il nuovo viaggio: H.M. Stanley mette a disposizione i suoi venti uomini, schioppi e conterie, D. Livingstone si procura un buon canotto, fornitogli dal suo amico arabo Sayd bin Majid.
Parlando poi dell'impresa che si era assunto, e dopo aver scoperto lo Chambezi, il lago Bangvueolo, il fiume Lualaba e il lago Kamolondo, D. Livingstone dice che gli mancano ancora sei o sette mesi per tracciare la vera sorgente che ha scoperto del braccio del Nilo Bianco trovato da Petherik o l'Albert N'Yanza di Samuel Baker che è un lago chiamato Chovuam dai nativi.

L'esploratore italiano, il veneto Giovanni Miani, ormai 61enne e impastato d'Africa, osa intraprendere un'altra spedizione (dopo la prima nel 1860).
Risale nuovamente il Nilo, supera una serie di penose avventure, penetra nell'attuale Congo sino al villaggio di Bakangoi.

1871
Katanga
-
-
1871
il principe nyamwezi Msiri, impadronitosi della parte orientale del paese, tenta di fondarvi un potente impero regionale ostile alla penetrazione bianca;




1871
Etiopia
 
1871
il suicidio dell'ex imperatore Teodoro II († 1868) ha accelerato il confronto per la supremazia definitiva fra i due regni vassalli più importanti dell'impero, il Tigré e lo Scioà;
in concorrenza con la Gran Bretagna e la Francia, l'Italia si precostituisce una testa di ponte ad Assab;




1871
Somalia
[nel 1840 la costa settentrionale del territorio è diventata possedimento egiziano;
nel 1862 la Francia ha acquistato Obock, all'imbocco del Mar Rosso, da alcuni capi dancali.]
-
-
1871
con l'apertura del canale di Suez, la zona assume rilevanza oltre che per l'Egitto anche per le potenze europee;

1871
Uganda
[gli esploratori britannici J. Speke e J. Grant, i primi europei ad esplorare il paese, nel loro viaggio alla scoperta delle fonti del Nilo si sono spinti fino al regno del Buganda.]
-
-
1871
-

1871
Africa Orientale
-
-
1871
-

1871
Tanganica
1871
Febbraio
5
, Zanzibar – Bagamoyo: 25 miglia circa.
Dopo dieci ore la "Spedizione del «New York Herald»", guidata da H.M. Stanley, arriva sull'altra sponda.
Ad attenderli c'è una folla mista di arabi, baniani e Vuasavuahili pronti a ricevere il Musungu (uomo bianco).
[Nell'idioma africano la particelle "Vua" si prepone ai nomi dei paesi per indicarne gli abitanti; così per indicare quelli di Jiji si dice Vuajiji.]

Tra di loro c'è anche un padre francescano della Missione francese fondata dai gesuiti a Bagamoyo che gli offre ospitalità. H.M. Stanley l'accetta ma per sé soltanto e per una sola notte.
La Missione, che dista dalla città un buon mezzo miglio verso nord, forma da sé un piccolo villaggio con 15 o 16 case. Vi vivono 10 padri e 10 suore, tutti occupati «a sviluppare il fuoco dell'intelligenza nelle lanute teste degli indigeni […] e si vede che i 200 ragazzi risentono i benèfici effetti della educazione».
«…il pranzo imbandito ai padri e al loro ospite si compone di vivande quali si possono avere in un primo albergo di Parigi e cucinate con quasi altrettanto talento, sebbene gli accessori non siano conformi…».
Al risveglio, dopo una notte eccellente, mancano due asini e una matassa di filo metallico. Il jemadar (comandante) viene avvertito, si spediscono soldati di qua e di là, è bandita una ricompensa. Alla fine della giornata riappare soltanto un asino…
Durante la giornata H.M. Stanley riceve la visita di Alì ben Selim; suo fratello (antico capo delle carovane di R.F. Burton e John Hanning Speke) dovrebbe essere il suo agente nell'Unyamvuezi, ma l'americano non si fida. Alla sua richiesta di procurargli 140 portatori (pagazi) Alì ben Selim, oltre a non gli chiedergli nulla per questo servizio, gli risponde che entro quindici giorni sarà ben servito. Ma non sarà di parola e vari ulteriori malintesi lo fanno dispensare dal servizio.
Così, grazie al consiglio del giovane Hadgì Pallu (indicatogli dal un ricco mercante indù di Zanzibar), H.M. Stanley decide di formare una serie di cinque carovane che partiranno da Bagamoyo, ad intervalli, una dopo l'altra:
18, partenza della 1ª carovana: 24 pagazi e 3 soldati.
21, partenza della 2ª carovana: 28 pagazi, 2 capi e 2 soldati.
25, partenza della 3ª carovana: 22 pagazi, 10 asini, 1 uomo bianco, 1 cuoco e 3 soldati.

Marzo
11
, partenza della 4ª carovana: 55 pagazi, 2 capi (tra cui Maganga) e 3 soldati.
21, partenza della 5ª carovana:
- 28 pagazi, csa la guida (kirangozi) in testa alla carovana, 17 asini e il loro carico;
. John Williams Shaw, retroguardia della carovana, monta un buon asino da sella (uno dei 17);
. Bombay + 11 soldati + 1 porta carabina, seguono come scorta;
. Selim, interprete, è incaricato del carro, dell'asino (uno dei 17) e del suo carico;
. Bunder Salaam, indigeno del Malabar, cuoco, guida il cavallo grigio;
. Abdul Kader, aiutante del cuoco, che fa anche il sarto;
. H.M. Stanley (Bana Mkuba = il grosso padrone) per ultimo, su un magnifico cavallo baio (regalo del ricco signore americano di Zanzibar);
- 1 cane, Omar.

La spedizione comprende quindi, oltre a H.M. Stanley:
- 3 uomini bianchi,
- 23 soldati,
- 4 soprannumerari,
- 4 capi,
- 157 pagazi.

Le armi da difesa consistono in:
- 1 fucile a retrocarica a doppia canna liscia,
- 1 carabina americana Winchester a sedici colpi,
- 1 carabina Henry a sedici colpi,
- 2 carabine a retrocarica Starr,
- 1 carabina a retrocarica Jocelyn,
- 1 carabina da elefante, per palle del peso di una libbra;
- 2 revolver a retrocarica,
- 24 moschetti a pietra focaia,
- 6 pistole ad una canna,
- 1 azza da battaglia,
- 2 sciabole,
- 2 pugnali persiani,
- 1 lancia da cinghiale,
- 2 azze americane del peso di 4 libbre l'una,
- 24 accette,
- 24 coltelli da macellaio.

192 uomini sono diretti verso ponente.

1ª tappa: Shamba Gonera (3,5 miglia) viene raggiunta dopo 1 ora e mezza.
I tre giorni seguenti sono spesi a dare l'ultima mano all'equipaggiamento e a prendere precauzioni contro la Masika, la cui venuta si fa già senitire.

Valle del Kingani - Kikoka
(la via percorsa non ha mai visto uomo bianco).

27, partenza da Kikoka diretti verso Rosako, alla frontiera dell'Ukuere.
Villaggio di Kingaru

Aprile
, muore il cavallo arabo grigio (regalo di Syed Burghash, sultano di Zanzibar).
2, muore anche il cavallo baio (regalo del ricco signore americano di Zanzibar);

Di 25 uomini: uno ha disertato con il suo carico, 10 sono sulla nota degli ammalati.

4, arriva finalmente Maganga che era rimasto indietro;
5, riparte Maganga e il prossimo appuntamento è fissato a Simbamvuenni.
Lunga marcia (15 miglia) fino a Imbiki.
Un altro pagazi, Khamisi, diserta prendendo con sé due capre, la propria tenda e tutta la proprietà personale di Uledi;
8, continuazione del viaggio e arrivo (dopo dieci miglia di marcia, la più faticosa) a Msuvua;
10, partenza da Msuvua;
incontro di un gruppo di schiavi incatenati diretti verso est;
Quegli schiavi non sembravano per nulla scorati; al contrario parevano pieni della filosofica giovialità del gioviale servo di Martino Chuzzlewit. Se non ci fossero state le catene, difficilmente si sarebbero distinti i padroni dagli schiavi; i tratti fisionomici erano uguali – la dolce benignità dello sguardo appariva ugualmente su tutte le facce.
Le catene erano pesantissime: avrebbero potuto tenere prigionieri degli elefanti.
»]
Msuvua - Kisemo (undici miglia).
Dietro Kisemo scorre il fiume Ungerengeri, che ha appena un filo di acqua cristallina durante la stagione asciutta, ma diventa imponente durante la masika: è il principale confluente del Kingani.
Intanto nel pomeriggio, l'ultimo fuggitivo Khamisi torna scortato da Uledi e Ferajji che si erano lanciati sulle sue tracce e ora hanno recuperato con lui anche tutti gli oggetti mancanti. Khamisi, che era fuggito nella foresta, era stato catturato dai vuashensi e, legato al palo, stava per essere ucciso. Ora però un tribunale composto di otto pagazi e quattro soldati lo condanna ad unanimità ad essere frustato con la frusta che il great master (gran padrone) adopera per il suo asino.
Prima di sera giunge una piccola carovana di vuanguana che porta a H.M. Stanley una lunga lettera del console americano a Zanzibar e un fascio degli ultimi numeri del «New York Herald».
12-16, la carovana giunge a Mussudi sul fiume Ungerengeri;
guada il fiume (14) che qui scorre all'estremità meridionale della vallata, dirigendosi verso il sud;
muove per tempo (15) alla volta di Mikeseh da cui riparte (16) per Ulagalla dove poi arriva (17) e trova la carovana di Maganga con altri tre uomini ammalati; a questo campo incontrano Selim bin Rashid che torna dall'interno con trecento denti di elefanti.
L'arabo racconta a H.M. Stanley di aver visto D. Livingstone a Ujiji e che, una volta ristabilitosi da una grave malattia, aveva intenzione di visitare un paese chiamato Manyema per la via di Marugu.
Seguendo la valle passano sotto le mura di Simbamvuenni (il Leone), la capitale dell'Useguhha. La città ha circa 1000 case ed è ben fortificata.
Il palazzo reale è abitato dalla sultana – il cui nome è pure Simbamvuenni – che è la figlia maggiore del famoso Kisabengo.
[Questi, sottraendosi alla giustizia di Zanzibar, era giunto in Ukami - si estendeva allora da Ukvuere a Usagara – e da qui conquistava la fertile valle dell'Ugenrengeri. In vecchiaia il fortunato malandrino e ladro di fanciulli mutava il suo nome in quello di Simbamvuenni, lo stesso poi imposto alla figlia.]

La distanza fra Bagamoyo e Simbamvuenni è di 119 miglia ed è stata percorsa in 19 marcie: in tutto 29 giorni (rispetto ai 16 previsti).

22, «la più ricca collezione entomologica non potrebbe gareggiare in varietà e numero con le specie d'insetti che le quattro pareti della mia tenda racchiusero dalla mattina alla ssera
23, la pioggia non dà tregua alla carovana che ne approfitta per passare il pantano che la separa dal fiume.
Alle cinque del mattino si inizia a trasportare i bagagli sull'altra sponda a mezzo di un ponte molto rustico.
Arrivano in un khambi (una specie di campo) le cui capanne sono molto benfatte, e che i nativi chiamano Simbo. Sebbene non si vedano villaggi ce ne sono parecchi tra le pieghe delle montagne e abitati dai Vuaseguhha gente propensa al furto e all'omicidio.
24, al mattino, il cuoco Bunder Salaam viene colto per la quinta volta a trafugare razioni di viveri; ne sono testimoni Abdul Kader e Selim che lo hanno denunciato.
John Williams Shaw riceve l'ordine di amministrargli dodici frustate; il ladro viene quindi espulso dal campo, lui e il suo asino. Contrariamente però a quanto previsto, egli scappa pigliando la via dei monti senza preoccuparsi di prendere il cappello, l'asino e altri oggetti di sua proprietà.
Quando la carovana riparte da Simbo lascia legato ad un albero l'asino di Bunder Salaam con il suo bagaglio nell'eventualità che lo venisse a riprendere.
Si entra nella valle del Makata.
A causa di diverse mancanze ritenute gravi, Bombay – allo spuntare del sole dovrà comunque mettersi alla ricerca degli oggetti perduti – viene sollevato dal comando e al suo posto nominato Mabruki Burton. Anche Uledi viene spogliato del suo grado di secondo capitano.
25, mentre la carovana riposa, il giorno dopo Kingaru e i due Mabruki sono inviati a Simbamvuenni alla ricerca del cuoco;
[Omissis]

30, finisce il periodo della masika: trentanove giorni di pioggia incessante (dal 23 marzo).

Maggio
4
, la carovana si ferma a Rehenneko, primo villaggio dell'Usagara, e ci resta quattro giorni;
9, dopo varie marce su e giù per colline e valli, giunge in riva al Mukondokvua (il gran Makata); qui incrocia la via percorsa da R.F. Burton e John Hanning Speke nel 1857;
passato il guado arriva a Kiora dove c'è Farquhar (piuttosto ingrassato), capo della terza carovana, ad attendere la quinta di H.M. Stanley.
Nonostante sia senza guida (kirangozi), scacciata perché recidiva a rubare, abbia perduto 9 asini su dieci, non abbia quasi più stoffa e sia ammalato di elefantiasi… dice che va tutto bene! Il dubbio è che sia pazzo.
11, dopo 73 giorni di viaggio, la terza e quinta carovana, ora riunite, riprendono il cammino lungo la sponda del Mukondokvua.
12, al momento di riprendere il viaggio, Bana Mdogo (piccolo padrone) vale a dire John Shaw e gli uomini incaricati del carretto non sono ancora arrivati; dopo averli attesi invano H.M. Stanley se li va a riprendere;
14, arrivano presso il laghetto Ugombo (prende il nome dal monte omonimo che lo sovrasta);
22, le tre carovane, quella di H.M. Stanley, quella di Thani, quella di Hamad (un arabo arrivato due giorni prima) si riuniscono a Kungo, una stazione distante 3,5 miglia da quella di Mpuapua.
La pianura deserta che separa l'Usagara dall'Ugogo (30 miglia da Kungo all'Ugogo) deve il nome di Marenga-Mkali (acqua amara) proprio all'acqua che è esecrabile!
23, la carovana arriva nel Mvumi Occidentale, villaggio abitato dal capo della provincia.
Da qui a Matamburu, dove il capo, anche se meno potente del precedente, ha ben quaranta 40 villaggi…
i Vuagogo, viste le balle di stoffa, si ritirano nella giungla pronti ad assalire i pagazi

-
I Vuagogo
[Zona Vuagogo]
[I Vuagogo comperano le donne che prendono in moglie, il cui prezzo è di due capre per ciascuna. Il Sultano però, quando vuole ammogliarsi, paga cento capre, ed altrettante mucche al padre della sposa.
Nel caso di omicidio l'uccisore paga 50 mucche; se è povero, il Sultano dà licenza ai parenti della vittima di uccidere l'assassino. Qualora vi sia dubbio sulla colpa dell'uccisore si ammazza un pollo: se gli intestini sono bianchi, è giudicato innocente, se gialli, colpevole.
Il ladro è punito di morte.
I Vuagogo ammettono l'esistenza di uno spirito celeste che chiamano Mulungu e che invocano in date circostanze.
Significato di alcune parole del linguaggio delle tribù africane, incontrate finora, in base al prefisso:
- U - paese (Uzaramo = paese di Zaramo),
- Vua - persone (Vuazaramo = abitanti di Zaramo),
- M - persona (Mzaramo (un individuo di Zaramo),
- Ki - lingua (Kizaramo = la lingua di Zaramo).


27, lasciata Mvumi la carovana continua verso ovest, diretta, attraverso continue jungle e roveti, a Bihavuama.
H.M. Stanley ora si ammala e nelle due settimane che seguono non riesce a tenere il diario correttamente come al solito…

Fra Kididimo e Nyambvua, regione appartenente al Sultano Pembera Pereh, c'è una vastissima foresta abitata da elefanti, rinceronti, zebre, daini, antilopi e giraffe.
Poiché la condotta dei Vuagogo si fa sempre più rumorosa, l'esploratore comincia ad usare lo scudiscio che … sortisce un salutare effetto.

Nyambvua - Miranza (30 miglia)
In una zona posta in mezzo alle palme, l'esploratore si ammala. La carovana riceve la visita del sultano del luogo, secondo in potenza fra i sultani dell'Ugogo.
Lungo la strada si incontra la tribù dei Vuahumba (considerati dall'esploratore i "Greci dell'Africa" per la loro bellezza), gente dedita alla pastorizia.
L'estemità dell'Ugogo è molto popolata: ben 36 villaggi circondano il tembè (casa) centrale.
Un capo (poi individuato nel secondo sultano di Svuaruru), dice ai Vuagogo che «questo Musungu non è venuto in Ugogo alla stessa guisa dei Vuakonongo (Arabi) per commerciare in avorio, ma per vederci e regalarci. Lasciatelo passare in pace!».

Giugno
7
, consigliatasi il giorno prima con gli Arabi sulla strada da intraprendere, la carovana parte da Mukondoku.
Per Unyanzi ci sono tre strade da intraprendere:
- 1ª volge verso sud attraverso il Kivuyeh: scartata perché il sultano di quel paese è un prepotente che avrebbe preteso un tributo non minore di 60 doti;
- 2ª centrale, in tre giorni Munieka-Unyambogi-Kiti, paese ricco di acqua e cibi: scartata perché nessuno dei kirangozi (guide) la conosce, anche se è la più corta;
- 3ª verso nord, Simbo-Unyanzi: conosciuta da molti, è la prescelta, ma i pagazi non sono d'accordo.
Alla fine la carovana si sdoppia…
10, si arriva a Kiti che abbonda di armenti e grano;
i Vuakimbu, emigrati di Ukimbu, presso Urori, sono una razza tranquilla che preferisce le pacifiche arti dell'agricoltura alla guerra. Alla più piccola voce di guerra essi raccolgono le loro proprietà e le loro famiglie ed emigrano nel lontano deserto dove si mettono a coltivare la terra e dar la caccia all'elefante per trarre l'avorio. Una bella razza, bene armata, apparentemente capace per il numero delle sue armi di competere con qualunque tribù, ma qui, come dappertutto, la disunione li rende deboli. Sono infatti divisi in piccole colonie, ciascuna delle quali è governata dal suo capo.
Kiti-Msalado.
13, la carovana giunge a Kusuru, ultimo villaggio del Magunda Mkali, provincia di Dgivueh la Singa.
Fra Ngaraiso e Kusuri si passa il villaggio di Kirurumo.
Più avanti, in un vasto khambi, vive il sultano bin Mohammed, un arabo di Oman di stirpe elevata.
15, arrivo al khambi di Mgongo Tembo, ossia il "Dorso d'elefante".
16, sosta a Madedita.
17, da Madedita fino al villaggio di frontiera dell'Unyamvuezi, (dove incontrano Nondo, un fuggiasco di John Hanning Speke) quindi arrivo a Tura Centrale. Il Musunga subisce un furto.
18, le tre carovane lasciano Tura fino ad arrivare, dopo 17 miglia, al nullah (fiume) Kvuala; altre 19 miglia e si arriva a Rubuga dove risiedono i Vuangvuana (Zanzibariti di razza nera stabilitisi anni primi in questi luoghi per commerciare l'avorio); non esiste più la ricchezza raccontata da R.F. Burton, tutti i villaggi sono stati incenditati e la popolazione ricacciata tre o quattro giorni a nord.
Qui incontrano lo sceicco arabo Amer bin Sultan che fa ritorno a Zanzibar dopo dieci anni di permanenza nell'Unyanyembe.
21, dopo aver spedito alcuni soldati ad annunziare il loro arrivo allo sceicco Sayd bin Salim e allo sceicco bin Nasib, i due principali dignitari di Unyanyembe, la carovana si dirige a Kigvua: colpito dalla stessa vendetta che aveva devastato Rubuga.
Giunge quindi a Sciza dove riceve una buona accoglienza dal sultano. Ripresa la marcia, arriva in vista di Kvuikuru, ca due miglia a sud di Tabora, la principale città araba.
Uscito dai ranghi per tendere la mano al governatore, lo sceicco Sayd bin Salim, che gli è giunto incontro, assieme agli arabi H.M. Stanley fa il suo ingresso a Kvuikuru nell'Unyanyembe.
I portatori Vuanyamvuezi sono fuori a centinaia; i guerrieri di Mkasivua, il vecchio sultano sovrano dell'Unyanyembe, sono raccolti intorno al loro capo.
La casa di Sayd bin Salim occupa l'angolo nord-ovest di un boma, vasto recinto protetto da una palizzata.
All'offerta di H.M. Stanley se vuole fumare, lo sceicco risponde «No grazie! Gli Arabi non fumano mai».
Alla domanda dello sceicco su che fine abbiano fatto Hajiji Abdullah [R.F. Burton ] e Spiki [John Hanning Speke], l'esploratore risponde che il primo ora è console a Damasco e il secondo è morto in un incidente di caccia.
Lo sceicco gli mostra quindi la casa dove alloggerà lui e i suoi uomini, un tembè in Kvuihara (una confortevolissima casa nell'Africa Centrale) ad un'ora di strada da Tabora.
22, riceve la visita degli alti personaggi di Tabora.
Tabora (il "Kazeh" di R.F. Burton, John Hanning Speke e Grant) è la principale colonia araba dell'Africa centrale.
Contiene più di mille capanne e tembè e una popolazione che tra Arabi (per la maggior parte dell'Oman, alcuni della costa dell'Africa), Vuangvuana e indigeni, può calcolarsi in 5000 anime.
25, scortato da diciotto dei suoi soldati, H.M. Stanley restituisce la visita a Bin Alì che – per la sua età, la sua ricchezza e posizione ha il grado di colonnello nell'esercito di Syed Burghash – è tenuto in alta considerazione dai suoi compratrioti. Di qui si dirige verso la casa di Khamis bin Abdullah, che per l'occasione ha preparato una festa a cui ha invitato amici e vicini.
H.M. Stanley giunge proprio nel momento in cui si è riunito un consiglio di guerra: Khamis bin Abdullah, sempre pronto a difendere i diritti degli arabi e a vegliare per i loro privilegi, e distintosi più volte nel combattere e punire gli indigeni ribelli, sprona gli arabi presenti (in maggior parte giovani) ad affermare i loro diritti contro il capo di Uyovueh, il pagano (Mshensi) Mirambo, in una faccenda che si sta mettendo male.
[Da semplice pagazi, Mirambo era salito al potere reale grazie "al talento dei furfanti senz'anima" per i quali tutti i mezzi sono buoni per impadronirsi del potere. Alla morte del capo di Uyovueh, egli aveva preso il suo posto con la forza. Da allora aveva portato la guerra sino alle sponde dell'Uvinza e, dopo aver sterminato le popolazioni su tre gradi di latiudine, aveva attaccato briga con Mkasivua, capo dell'Unyanyembe, e se la pigliava con gli arabi perché questi si rifiutavano di sostenerlo contro il loro alleato ed amico.]
L'ultimo oltraggio fatto dall'audace Mirambo agli arabi, è stato il fermo di una loro carovana che si recava ad Ujiji; dopo averle imposto (e riscosso) una tassa di cinque barili di polvere, cinque fucili e cinque balle di stoffa, le ordina di di tornare indietro per dove era venuta, affermando nel contempo che nessuna carovana attraverserà i suoi Stati a meno di passare sul suo cadavere.
Nonostante il tentativo bonario di mediazione dello sceicco Sayd bin Salim (figlio di Sayf), Mirambo si dichiara risoluto alla guerra se gli arabi non lo aiuteranno nella lotta che sta per impegnare contro il vecchio Mkasivua, sultano dei Vuanyamvuezi dell'Unyanyembe.
Ora, alla richiesta di Khamis bin Abdullah se sia il caso di combattere o di far ritorno a Zanzibar, il vecchio patriarca Sayd bin Salim cerca di placare il bollore dei giovani rampolli dell'aristocrazia di Mascate e Muttrah, e dei beduini del deserto, ma le animose parole di Khamis bin Abdullah hanno fatto molta impressione nelle loro menti.
Il bello e coraggioso arabo Soud, figlio di Majid, ricordando all'assemblea quanto gli diceva suo padre e cioè che sono purtroppo trascorsi i bei tempi in cui gli arabi potevano andare da Bagamoyo ad Ujiji, e da Kilvua a Lunda, e da Usenga ad Uganda armati di semplici bastoni, continua dicendo che gli arabi hanno sofferto abbastanza l'insolenza dei Vuagogo, che Svuaruru di Usui piglia loro tutto quello di cui ha bisogno ed ora ecco Mirambo. E termina: «Siete voi disposti a rinunciare all'avorio di Ujiji, di Urundi, di Karagvuah, di Uganda, per piegarvi al capriccio di questo solo uomo? Io dico guerra, guerra finché l'intero Uyovueh e l'intero Vuilyankuru non siano distrutti…»
La guerra sembra dunque inevitabile, anche se, a detta degli arabi, durerebbe solo quindici giorni. Poiché sono convinti della vittoria, H.M. Stanley si offre a seguirli con i suoi soldati rimasti, sperando che, sconfitto Mirambo, la strada ora chiusa possa riaprirsi e permettergli di giungere direttamente a Ujiji.
L'assemblea si scioglie.
Egli si reca quindi presso Mussud bin Abdullah che gli indica dove si trovava la casa di R.F. Burton e John Hanning Speke, ora sede dei suoi uffici. Anche la casa di Snaj bin Amer era stata distrutta e sostituita da un tembè all'ultima moda.
La più bella casa dell'Unyanyembe appartiene ad Amram bin Mussud, che l'ha pagata 60 frasilah di avorio, equivalenti a più di tremila dollari.
[Chiamata "I due mari" (in arabo Bahrein), ha cento piedi di lunghezza e venti di altezza, con muri dello spessore di quattro piedi e pulitamente intonacati con calcina.]
Verso sera H.M. Stanley fa ritorno con i suoi uomini nel tembè in Kvuihara.
Nell'Unyanyembe egli trova la carovana destinata a D. Livingstone che era partita spaventata da Bagamoyo, all'annuncio che il dottor John Kirk, il balyuz (console) inglese, si era imbarcato a quella volta.
Stante l'imminenza della guerra, tutte le carovane sono ferme nell'Unyanyembe.
Alla richiesta di H.M. Stanley che sarebbe il caso, onde poterne proteggere le merci, che gli uomini della carovana di D. Livingstone stiano con i suoi, Sayd bin Salim conferma e le merci sono subito trasferite nel suo tembè.
[Se la carovana destinata a D. Livingstone, partita da Zanzibar il 1° novembe 1870, avesse lasciato Bagamoyo in tempo debito, sarebbe giunta nell'Ujiji prima di quando H.M. Stanley ha visto Kvuihara. Il capo di essa era però morto di vaiolo tre giorni prima e un certo Asmani aveva preso il suo posto.]

Luglio
7
, H.M. Stanley si ammala e quando guarisce lui si ammalano gli altri, finché…

28 ca, …tutti si sono rimessi in sesto.
29, al mattino 50 uomini carichi di stoffe, conterie e filo metallico sono pronti a muovere verso Ujiji.

Agosto
3
, la carovana è a Mfuto distante sei ore di marcia da Umanda dove H.M. Stanley ha di nuovo la febbre;
4, si riparte per arrivare poi a Zambiso la piazzaforte del sultano Kolongo; appena i soldati prendono posizione il nemico comincia a far fuoco; alla fine gli abitanti della fortezza vengono costretti alla fuga sulle montagne circostanti: sul terreno, al di là della palizzata di protezione, gli assalitori non trovano più di venti morti.
Nella scorreria successiva nei dintorni di Zambiso due villaggi sono saccheggiati e poi incenditai. Il bottino, pochi denti di elefante, una cinquantina di schiavi, oltre una gran quantità di grano, viene diviso tra gli arabi.
5, un distaccamento di arabi e schiavi, forte di settecento uomini, batte la campagna circostante e porta il fuoco e la devastazione sin sotto al boma di Vuilyankuru.
6, Soud bin Sayd e circa venti altri giovani arabi conducono una forza di cinquecento uomini contro lo stesso Vuilyankuru ove si crede ci sia Mirambo. Un altro distaccamento si dirige verso i boschi che coprono le colline a nord del Zambiso.
Nonostante gli ordini di H.M. Stanley, costretto a ritirarsi per la febbre, anche più della metà dei suoi uomini accompagnano gli arabi.
Nel pomeriggio giunge al campo la notizia che tutti gli uomini che accompagnavano Soud bin Sayd sono stati uccisi, come pure è stata massacrata più della metà del suo distaccamento. Da alcuni superstiti si viene a sapere che Uledi, l'antico servo di Grant, Mabruki Khatalabu (uccisore di suo padre), Mabruki (il Piccolo) ed altri tre della carovana di H.M. Stanley sono stati uccisi.
In pratica, gli arabi sono riusciti in pochissimo tempo ad impadronirsi di Vuilyankuru ma Mirambo e suo figlio erano prima riusciti a dileguarsi tra l'erba alta dei dintorni. Quando gli arabi stanno per far ritorno alla base carichi di un centinaio di denti di elefante, sessanta balle di stoffa e due o trecento schiavi, i seguaci di Mirambo sbucano improvvisamente dai due lati e li ammazzano con le loro zagaglie.
7, è ovviamente giornata di scoramento, dolore e ritirata; gli arabi si rimpallano le responsabilità della disfatta, c'è chi vuol tornare indietro, chi vuole insistrere… alla fine è la notizia che Mirambo sta per arrivare che mette tutti in ritirata verso Mfuto.
Durante lo stesso giorno gli arabi continunao la loro ritirata verso Tabora che dista 22 miglia da Mfuto.
9, la spedizione di H.M. Stanley fa ritorno a Kvuihara.
11, Kvuihara, arrivato qui da Zimbili, villaggio di Bambona, l'esploratore si preoccupa ora solo di trovare il modo di andare da D. Livingstone che immagina bloccato a Ujiji. Ma per quale strada se la via ordinaria e sbarrata dalla guerra?
- strada a nord, nemmeno a pensarci: lì si trovano i Vuasuhi e la madre di Mirambo, senza parlare dei Vuatuta, aggressori di carovane e alleati di questo.
- strada a sud, più praticabile ma pochi la conoscono, per di più manca di acqua e ci sono i Vuazavira che pongono seri ostacoli.
Bisogna però trovare dei nuovi portatori, dopo la morte di cinque di essi e la defezione quasi totale degli altri.
12, un uomo dice a H.M. Stanley che D. Livingstone ha perduto tutta la sua stoffa nel traghettare il lago Liemba dove una delle sue barche ha naufragato;
13, arriva una carovana dalla costa che gli riferisce che William F. Farquhar (da lui lasciato a Mpuapua) e il cuoco che era con lui sono morti.
14, si ammala Shaw e poiché egli non ha le medicine adatte manda tre soldati a Zanzibar a procurarle, promettendo loro una ricompensa di 50 dollari se faranno in fretta;
19, giunge notizia che Mirambo sta per arrivare nell'Unyanyembe;
21, mentre Shaw è ancora ammalato, gli arabi e il loro comandante in capo Sayd bin Salim si preparano per un'altra sortita contro Mirambo la cui avanzata viene ora smentita dallo stesso sceicco;
22, giunge invece notizia che Mirambo ha attaccato Tabora con più di duemila uomini e che un corpo di oltre mille Vuatuta, oltre ai Ruga-Ruga, alleatisi a lui per scopo di saccheggio, è piombato improvvisamente su Tabora attaccandonla da opposte direzioni. I centinaia di fuggiaschi che cominciano ad arrivare da Tabora in fiamme (come si vede pure da Kvuihara) raccontano che il nobile Khamis bin Abdullah, il suo piccolo protetto Khamis, Mohammed bin Abdullah, Ibrahim bin Rashid e Sayf sono stati uccisi.
Si dice che tre soli tembè si siano salvati dalla furia degli assalitori, che la casa di Abid bin Suliman sia stata distrutta e più di duecento denti di elefante siano divenuti proprietà del "Bonaparte africano".
A Kvuihara, in attesa dell'arrivo degli uomini di Mirambo, tutti i presenti si mettono a rinforzare il tembè di H.M. Stanley.
23, alla notte, nel suo cortile, egli può disporre di ca 150 uomini armati pronti a far fuoco; ci sono provviste d'acqua per sei giorni, munizioni sufficienti per due settimane ma, soprattutto, H.M. Stanley è pienamente convinto che 10.000 africani non possono impadronirsi del suo tembè! (lo potrebbero fare, forse, 50 europei anche senza cannone).
Spera soltanto che gli arabi, come si sente dire, non lascino Kvuihara e partano in massa per la costa, perché allora sì che sarebbe un guaio serio.
24, la bandiera americana sventola ancora sulla casa di H.M. Stanley e gli arabi sono ancora nell'Unyanyembe, quando giunge una richiesta di aiuto da Tabora.
Secondo le credenze popolari, per uccidere Mirambo H.M. Stanley dovrebbe fare una palla d'argento ma egli non ha argento con sé. Potrebbe farne una d'oro.
Nel pomeriggio egli esce a far visita allo sceicco bin Nasib lasciando circa 100 uomini a guardia della casa.
Intanto si viene a sapere che Mirambo si è trasferito a Kazima, a un paio di miglia a nord-ovest di Tabora.
26, al mattino gli arabi escono per attaccare Kazima;
27, durante la notte Mirambo si è ritirato e gli arabi giunti ad attaccare il suo villaggio di Kazima lo trovano sgombro.
Vista l'impossibilità di procurarsi dei pagazi Vuanyamvuezi, H.M. Stanley ingaggia dei rinnegati Vuangvuana che chiedono però un salario triplo dell'ordinario; gli servono cinquanta uomini e alla fine decide di lasciare sessanta o settanta carichi in custodia di una guardia.
28, dopo aver studiato le carte, H.M. Stanley decide di portarsi a Ujiji alla testa di una carovana volante, battendo una strada verso il sud, attraversando il nord dell'Ukonongo e dell'Ukavuendi;
intanto Shaw si sta riprendendo e di Mirambo nessuna notizia;
29, mentre Shaw migliora rapidamentte, l'esploratore non riesce a trovare i soldati che gli servono;
30, Shaw sta bene ma non è più quell'uomo capace e ardito che H.M. Stanley ha conociuto a Zanzibar.

Settembre
, H.M. Stanley fa visita a Thani bin Abdullah, al suo tembè di Maroro. Questi gli dice che nell'attacco di Tabora Mirambo ha perso 200 uomini mentre le perdite arabe sono state di 5 arabi, 13 uomini liberi e 8 schiavi, oltre 3 tembè ed oltre un centinaio di capanne incendiate, 280 denti di elefante e 60 vacche e giovenchi presi dal nemico.
5, dal pacco di lettere e di giornali fattigli pervenire dal cap. Webb di Zanzibar, H.M. Stanley scopre che nessuno sa ancora il motivo che lo spinse nel cuore dell'Africa.
Oggi Baruti (aveva accompagnato John Hanning Speke in Egitto) muore di vaiolo. E così i morti della carovana salgono a 7.
7, la carovana sta crescendo di numero; è ora composta di 2 uomini bianchi, 1 ragazzo arabo (Selim), 1 indù, 29 Vuangvuana, 3 altri ragazzi indigeni (tra i quali Kalulu).
8, Mirambo attacca Mfuto ma rimane sconfitto con gravi perdite, tra cui tre dei suoi capi le cui teste vengono portate a Kvuikuru, il boma di Mkasivua.
15, sono intanto ben tre mesi che H.M. Stanley si trova nell'nell'Unyanyembe.
16-19, fervono i preparativi per la partenza; sono ingaggiati altri due pagazi e due guide, Asmani e Mabruki.
20, cinquantaquattro uomini, escluso H.M. Stanley, compongono la nuova carovana;
24, si portano a Kigandu dove Shaw dice di non farcela più e viene riaccompagnato a Kvuihara;
27, mentre Shaw viene riportato verso nord, la carovana riprende il cammino verso sud fino ad uscire dal confine meridionale dell'Unyanyembe ed arrivare a Ugunda (situato nella provincia omonima), un borgo di ca 400 famiglie, o 2000 anime, difeso da una palizzata, con feritoie, fosso e controscarpa (obiettivo mancato da Mirambo, per ben tre volte respinto nei suoi attacchi).
Da tutte le parti giungono voci di guerra.
È certo che Mbodo si sita dirigendo verso l'Ugunda con un migliaio d'uomini, che i Vuazavira hanno attaccato una carovana; che Simbo scorazza il paese alla testa di una banda feroce, ecc.

Ottobre
, la carovana arriva in riva ad un largo stagno; qui, sotto un albero splendido, si trova un vecchio Kraal che in meno di un'ora viene trasformato in un campo magnifico.
L'albero, un fico-sicomoro, il gigante delle foreste dell'Unyamvuezi, ha 38 piedi di circonferenza, la sua ombra ha 100 passi di diametro.
2, segue la marcia da Zivuani e Manyara, dove, essendoci la guerra all'interno del paese, nessun forestiero viene ammesso.
Continua la marcia sulla riva del Gombè, il paradiso dei cacciatori;
entra nel temuto paese dei Vuazavira, ma nessuno in vista;
un'altra marcia li fa arrivare al Mpokua, uno degli affluenti del Rungua; al gruppo montuoso da cui scaturisce il Mpokua incontrano per la prima volta i grandi carnivori dell'Africa;
l'attacco di un leopardo ad un asino, il ruggito notturno di molti leoni spingono la carovana a dirigersi verso il lago attraverso il paese di Pomburu (ancora zona di guerra); decidono infine di andare verso nord per raggiungere il Malagarazi, considerevole affluente del Tanganika;
29, arrivati al Malagarazi il passaggio viene consentito solo al prezzo di di 56 sciukka, quasi una balla di stoffa; ma per l'andirivieni non è poi sufficiente….
30, in direzione di Ujiji appare una carovana con ottanta Vuaguhha, tribù che occupa un tratto di paese al lato sud-ovest del lago Tanganika.
Questi indigeni dicono di aver visto un uomo bianco giunto da poco da Ujiji a Manyeuma.
Un uomo bianco, vecchio, con la barba bianca…
Si decide di partire immediatamente.
Lasciato le sponde del Malagarazi, accompagnati da due guide, H.M. Stanley e i suoi uomini avanzano, ma con precauzione, come è stato loro consigliato: una banda vittoriosa di Vuavinza ritorna dalla guerra e, nella sua ebbrezza, devasta il proprio paese. Il risultato di un mese di campagna contro Locanda Mira è stata la distruzione di due villaggi, l'uccisione di uno dei figli del capo, l'eccidio di parecchi uomini; Makumbi, capo dei Vuavinza, ha pure perduto cinque uomini, morti di sete, nella traversata di un deserto di sale al sud del Malagarazi.

Novembre
4
, la carovana arriva entra nell'Uhha (uno stretto fossato asciutto forma il solo confine tra questo paese e l'Vuavinza.
La sosta è fissata a Kavuanga, il cui capo (autodefinitosi il solo precettore reale, il solo che potesse esigere ill tributo nella provincia) decide subito il tributo una tantum in 48 jarde di stoffa; possono così arrivare sino al fiume Rusugi senza essere ulteriormente tassati!
5, vengono fermati da due Vuahha i quali chiedono il tributo dovuto (come fanno Vuangvuana e arabi) per il re di Uhha; appurato, dopo un incontro col fratello del re, che il tributo precedente era solo a titolo personale del "precettore reale", inizia una trattativa per potere riprendere il viaggio senza farsi la guerra: invece di 100 doti (400 jiarde di stoffa), H.M. Stanley se la cava con 65 doti, ma poco dopo l'inizio del viaggio viene ancora fermato con ulteriori richieste…
i membri dela carovana riescono infine a ripartire, ad attraversare la giungla fino ad arrivare a Rugufu, un largo corso d'acqua dove si accampano.
9, la carovana entra nell'Ukaranga dove gli indigeni vanno incontro ai nuovi arrivati per salutarli; si arriva a Nyantaga dove H.M. Stanley incontra il capo tribù.
10, [236° giorno dalla partenza da Bagamoyo; il 51° da quella dall'Unyanyembe.]
Ujiji sta a sei ore di marcia: posizione ovest-sud-ovest.
Ascesa un'aspra salita, H.M. Stanley vede lontano un riflesso argenteo fra gli alberi: il lago Tanganika.
Poveri giovani! Uno era mezzo paralitico, l'altro mezzo cieco», così disse sir Rodrigo Murchison nel descrivere l'arrivo in vista del Tanganika di R.F. Burton e John Hanning Speke.]
A Ujiji H.M. Stanley incontra D. Livingstone.
Gli consegna il pacco delle lettere a lui dirette (quelle del 1° novembre 1870) che gli vengono consegnate 365 giorni dopo!
[H.M. Stanley vivrà con l'esploratore scozzese dal 10 nov 1871 al 14 mar 1872.]
[vedi ZAIRE]

[H.M. Stanley, Come trovai Livingstone, Tip. Guigoni, Milano 1885.]


1871
Zanzibar
Isola dell'oceano Indiano, situata presso il continente africano, nel 1503 venne conquistata dai portoghesi che instaurarono il loro dominio anche sulla fascia costiera continentale antistante, ove la città più importante era Mombasa, creandovi basi per il commercio con l'Asia e un certo numero di piantagioni.
All'inizio del XVII sec. l'isola e la fascia costiera vennero raggiunte da commercianti indiani e conquistate dagli imam di Mascate per poi finire, nella prima metà dell'800 sotto il dominio di Sa'id ibn Sultan imam dell'Oman il quale estese la propria autorità sulla costa orientale africana di Mogadiscio, a Nord, e sino a capo Delgado, a Sud.
Nel 1956, dopo la morte di Sa'id ibn Sultan, i suoi domini vengono spartiti tra gli eredi.
Syed Burghash  
(? - ?)
figlio di
?-?, sultano di Zanzibar;


 
?
(? - ?)
1871
Gennaio
6
, H.M. Stanley arriva a Zanzibar (era partito da Parigi nell'ottobre 1869) accompagnato dal nostromo scozzese William Lorenz Farquhar (molto spesso ubriaco) e dal giovane interprete arabo-cristiano Selim.
La città, capitale dell'isola, «ha tutti i caratteri dell'architettura araba» e sopra le case più spaziose sventola la bandiera sanguigna del sultano Syed Burghash e quelle dei consolati americano, inglese, tedesco e francese.
Nel porto si trovano ancora trenta bastimenti:
- 4 da guerra di Zanzibar,
- 1 da guerra iglese, la Ninfa,
- altri legni mercantili di diverse nazioni.
Il cap. Francis R. Webb, console degli Stati Uniti, riceve H.M. Stanley con vera ospitalità.
In una grande abitazione risiede il dottor Tozer, vescovo dell'Africa centrale.
7, H.M. Stanley viene presentato dal cap. Francis R. Webb al console inglese, il mingherlino dottor John Kirk il quale, ad una sua domanda precisa, risponde che sono due anni che non vede il missionario-esploratore D. Livingstone.
________________

ZANZIBAR è il grande mercato che attira l'avorio e la gomma copale, l'orchilla, le pelli, i legnami preziosi e gli schiavi neri dell'Africa. Importa vere bellezze dall'Uhidgiu, dall'Ugindo, dall'Ugogo, dalla Terra della Luna e dal paese dei Galla.
Vende inoltre teste di garofano, pepe, sesamo, cauri e olio di cocco.
Il valore delle sue esportazioni è stimato in 15 milioni di franchi; quello delle importazioni a 17,5 milioni di franchi.
Tutto questo mercato è in mano di tre specie di individui:

- arabi di Mascate (sono loro che vanno alla ricerca dell'avorio),
hanno una cert'aria calma risoluta e indipendente che impone rispetto…»]
- baniani (razza che si distingue dagli arabi e dagli africani),
sono nati trafficanti, rappresentano il vero tipo di uomo furbo che sa far soldi; sorpassa l'ebreo e non ha altro rivale che il parsi; al suo confronto l'arabo è un fanciullo; nessuno scrupolo di coscienza lo trattiene dall'ingannare il prossimo…»]
- indù musulmani (razza che qui contrasta la supremazia commerciale ai baniani),
mi sono chiesto mille volte quale tra i due primeggiasse…»]

che rappresentano la classe superiore e la classe media.
Ad essi appartengono i terreni, i magazzini, le navi, la ricchezza e l'autorità.
Le classi lavoratrici sono composte di africani, schiavi e uomini liberi. Esse formano probabilmente i due terzi della popolazione che si può valutare a 200 mila persone, di cui metà circa abitano la città.
Con 5 doti (7,5 dollari) si compera uno schiavo sul mercato di Ujiji, che si vende a 30 dollari su quello di Zanzibar.
Zanzibar è il gran mercato delle conterie (perle di vetro di vari colori, in gran parte di fabbricazione veneziana) per l'Africa centrale. Un traffico che ascende a parecchi milioni.
Le conterie sono la moneta corrente in pareccie province ma i gusti non sono gli stessi:
- perle rosse, nell'Unyamvuezi;
- perle nere nell'Ugogo;
(R.F. Burtonè stato costretto a gettar via, poiché inutili, parecchie migliaia di filari di perle che non si sono voluti ad alcun prezzo).
Per il commercio i termini di comparazione sono i seguenti:
- le perle di vetro = moneta di rame;
- stoffe = moneta d'argento;
- filo metallico = moneta d'oro;
per quest'ultimo è da scegliere i n. 5 o 6 di grossezza, come i fili telegrafici, e vale solo al di là del Tanganika.
È da notare comunque che i zanzibariti accettano soltanto oro coniato.
Per loro, lettere di credito, lettere di cambio, cambiali a vista, effetti di commercio e simili, sono cose di cent'anni fa.

[a.f.: Il 25% del commercio in Zanzibar è controllato dai tedeschi.]
_________________

H.M. Stanley decide di avvalersi anche dei servizi del londinese John Williams Shaw, terzo nocchiero sopra una nave americana (non senza sospetto per il fatto che ha abbandonato il suo bastimento), per la somma di 1.500 franchi all'anno.
Acquista 22 asini (per ogni capo: prezzo richiesto 200/250 dollari, pagato 75/100 dollari).
Presa poi la decisione di assumere una ventina di uomini di scorta, sceglie, su indicazione di Johari, l'interprete del consolato, sei uomini che erano già stati del seguito di John Hanning Speke:
. Bombay, "il fedelissimo dei fedeli", assoldato capitano della scorta,
. Ulèdi, antico servo di Grant,
. Ulimengo,
. Baruti,
. Mabruki, il servo di R.F. Burton,
. d'Ambari;
il capitano gli procura altri diciotto volontari dei quali si fa garante contro eventuali diserzioni.
Tutti gli uomini, assoldati a 3 dollari mensili, vengono armati ed equipaggiati ciascuno con:
- un moschetto,
- una fiaschetta di polvere,
- una tasca per le palle,
- un'ascia,
- un coltello,
- munizioni per duecento colpi.
Acquista inoltre due battelli, uno (pagato 80 dollari) che può contenere 20 persone con le merci necessarie, l'altro, più piccolo, che porta sei persone con i bagagli. Li smonta e, tenendone solo l'ossatura, ne fa delle balle il cui peso non supera 68 libbre. Il fasciame è surrogato da un involucro composto di due tele ben incatramate: opera di John Williams Shaw.
Tutta la roba da trasportare pesa almeno 6 tonnellate e poiché ogni uomo può portare al massimo 70 libbre, per trasportarne circa 11.000 servono 160 portatori.
Si reca a Bagamoyo per procurarseli.
Prima di lasciare Zanzibar, si reca dal sultano in compagnia del console americano che è vestito in perfetta tenuta da ufficiale.
Il sultano, oltre a fargli dono di un cavallo, gli rilascia delle lettere di raccomandazione per i suoi ufficiali a Bagamoyo e Kaole, e una lettera generale di presentazione per i mercanti arabi che avrebbe potuto incontrare nell'interno.
H.M. Stanley fa un'ultima visita al negoziante americano Goodhue – stabilitosi da molto tempo a Zanzibar – che al momento del congedo gli regala un cavallo vaio (del valore, come minimo di 2.500 franchi).

Febbraio
4
, l'organizzazione della "Spedizione del «New York Herald»" è completa.
5, quattro dau (imbarcazioni africane) sono pronte a traghettare il tutto, uomini, animali (che sono ora 27) e tutto il materiale al di là dello stretto.
Mancano solo William Lorenz Farquhar e John Williams Shaw che vengono cercati e trovati ad annegare i loro tristi presentimenti nel whisky.
Zanzibar – Bagamoyo: 25 miglia circa. [vedi Tanganica]


[H.M. Stanley, Come trovai Livingstone, Tip. Guigoni, Milano 1885.]








1871
Angola
-

1871
-

 

 

 


1871
Lobenguela
-
(1833 ca-1894)
figlio di
1868 - ?, re dei maTabele di Zimbabwe;
[clan guerriero nguni (zulu)]

1871
-


1871
Malawi
-
-
1871
-


1871
Mozambico
-
-
1871
-




1871
Regno del Madagascar
(Imérina)
 
Raharo
(1863 - 1883)
1871
è al potere l'ex primo ministro malgascio Raharo (1863-83) che tenta tardivamente di salvare l'indipendenza del regno riavvicina ndosi alla Gran Bretagna e completando l'occidentalizzazione interna (emanazione di un codice, coscrizione obbligatoria, emancipazione degli schiavi, cristianesimo come religione ufficiale);


1871
Repubblica del Transvaal
[dal 1856]
[territorio dal Vaal al Limpopo - capitale: Pretoria]
Presidente
M. Pretorius
(1856 - 1872)
1871
Pretoria,

1871
Natal
[dominio inglese dal 1844]
[nel 1838 la regione è stata conquistata e colonizzata da coloni olandesi (boeri) e nel 1840 trasformata in repubblica indipendente;
1842-44, gli inglesi vi affermano nuovamente il loro dominio, dopo aver costretto i boeri a trasferirsi nell'interno, nello stato libero dell'Orange.]
Governatore
?
(? - ?)
1871
-

1871
Stato Libero d'Orange
[territorio dall'Orange al Vaal - capitale: Bloemfontein]
[stato indipendente creato nel 1836 da coloni olandesi provenienti da Città del Capo;
dal 1848 è occupato dalle truppe britanniche che hanno spostato il centro amministrativo a Bloemfontein;
nel 1854, vista l'impossibilità di controllare militarmente l'immenso territorio, gli inglesi si sono ritirati.]
Presidente
M. Pretorius
(1859 - ?)
1871
-

1871
[L'insediamento degli inglesi, divenuto definitivo dal 1814, ha formato un'oligarchia amministrativo-commerciale anglosassone nel Sud;
1834-39, grande trek (spostamento di massa dei coloni boeri verso le regioni dell'interno: Orange e Transvaal.]
Governatore
?
(? - ?)
1871
-
I missionari tedeschi ottengono che siano ufficiali bianchi a controllare gli "alleati" Herero nell'Africa suboccidentale.
Muore Moshesh , dopo una vita di resistenza militare e diplomatica e dopo aver perduto il 94% delle proprie terre. I suoi duecentomila Ba soto (Basuto) diventano manodopera a basso costo (e legata al vincolo dei lasciapassare) per Boeri e inglesi.

1871-73, scoperta di giacimenti auriferi a Eersteling, Pilgrim's Rest.


 





1871
Persia
Nasir al-Din Scià
(1831-1896)
figlio di Muhammad Scià, della dinastia Qagiar;
1848-96, scià di Persia;


1871
-

 

 



Albertini, Luigi (Ancona 1871-Roma 1941) giornalista; 
1896, entra al «Corriere della Sera»;
1900-25, dirige il giornale che finisce con l'identificarsi con la sua persona, data l'autonomia raggiunta; conservatore illuminato e liberista convinto, osteggia aspramente G. Giolitti, appoggiando invece uomini politici come A. Salandra> e S.C. Sonnino;
1914-15, sotto la sua guida il giornale si schiera a favore dell'interventismo nella prima guerra mondiale;
1922, dopo le iniziali perplessità, conduce un'aperta opposizione al fascismo;
1925, il «Corriere della Sera» gli viene tolto e fascistizzato.

Badoglio, Pietro (Grazzano Monferrato, oggi Grazzano Badoglio 1871-1956) militare italiano.

Baistrocchi, Federico (Napoli 1871-?) militare e politico italiano.

Bergamini, Alberto (San Giovanni in Persiceto, Bologna 1871-Roma 1962) giornalista e politico italiano;
1901, direttore de «Il Giornale d'Italia»;
è lui ad inventare la "terza pagina", cioè la pagina dedicata alla cultura e all'arte;
1956-62, presidente della Federazione nazionale della stampa.

Breisky, Walter (Berna, 8 luglio 1871 – Klosterneuburg, 25 settembre 1944) politico austriaco.
1922, 26 gennaio, Johann Schober rassegna le dimissioni ed egli svolge le funzioni di cancelliere austriaco per un giorno;
1944, 25 settembre, muore.

Capece Minutolo di Bugnano, Alfredo - marchese (Napoli 8 settembre 1871 - San Sebastian, Spagna 26 ottobre 1942) politico italiano;
[Figlio di Ferdinando e di Maria Dentice.
Titolo di marchese concesso con con R.D. 14 febbraio 1907.
Patrizio napoletano. Nobile dei marchesi di Bugnano. Nobile dei duchi di S. Valentino. Don.
Sposa Germana Adelswärd De Fersen, tedesca.
Figli:
.
Alessandro, marchese, che sposa Antonella Clerici;
. Maria Isabella [Gabriella], che sposa Cesare Fiola, poi Mario Bianchi;
. Carlo;
Parenti: Vincenzo, avo paterno
Luigi, avo materno
.]
1900, giugno, (XXI Legislatura 1900 16 giu - 18 ott 1904);
1903, 20 settembre, eletto deputato in corso di legislatura, nel collegio di Napoli II;
1904, 6 novembre, rieletto deputato (XXII Legislatura 1904 30 nov - 8 feb 1909), nel collegio di Napoli II;
1905, 31 mar-30 dic, sottosegretario alle Poste e Telegrafi (I "governo Fortis");
31 dic-11 feb 1906, sottosegretario agli Affari esteri (II "governo Fortis");
1909, 7 marzo, rieletto deputato (XXIII Legislatura (1909 24 mar - 29 set 1913), nel collegio di Napoli II;
1913, 26 ottobre, rieletto deputato (XXIV Legislatura 1913 27 nov - 29 set 1919), nel collegio di Aversa;
1914, 14 mag-29 set 1919, questore alla Camera dei deputati;
1920, 3 ottobre, nominato senatore;

Carnazza, Gabriello (Catania 27 aprile 1871 – Catania 16 aprile 1931) politico italiano.


Conti, Ettoreconte di Verampio (Milano 24 aprile 1871 – Milano 13 dicembre 1972) magnate dell'industria elettrica settentrionale e politico italiano.

Ebert, Friedrich (Heidelberg 1871-Berlino 1925) politico tedesco;
1905, membro del partito socialdemocratico;
1912, deputato;
1913, presidente del partito;
1918, segretario generale del partito; 9 novembre, assume i poteri trasferitigli dall'ultimo cancelliere imperiale Max di Baden e dirige un governo di coalizione formato da socialdemocratici e socialdemocratici indipendenti; contrario al movimento rivoluzionario degli "spartachisti" e preoccupato di una possibile Vittoria "bolscevica" in Germania, sollecita l'aiuto dei militari monarchici;
1919, gennaio, questi soffocano l'insurrezione delle sinistre e ne assassinano i dirigenti: K. Liebknecht e R. Luxemburg; febbraio, viene nominato presidente provvisorio dello stato tedesco;
1922-25, presidente.

Ferrero, Guglielmo (Portici 1871-Mont Pélerin, Ginevra 1943) sociologo e storico, genero di C. Lombroso, pubblicista sul «Secolo» di Milano; antifascista, nel 1930 si rifugiò in Svizzera
La donna delinquente, la prostituta e la donna normale (1893, con C. Lombroso)
Grandezza e decadenza di Roma (1902-1907, in 5 voll., considerata dalla critica specialistica "frutto di dilettantismo giornalistico")
La rovina della Civiltà antica (1921, in francese)
Roma antica (1921-22, in 3 voll., con C. Barbagallo).

Fleischmann, Julius (1871 8 giugno – 5 febbraio 1925) politico americano;
[Figlio di Charles Louis Fleischmann, precedente sindaco di Cincinnati.]
1894, 22enne, lascia il collegio per diventare il general manager della Fleischmann's Yeast Co.;
1900, diventa il più giovane sindaco di Cincinnati (fino al 1905);
1925, 5 febbraio, muore mentre sta giocando a polo a Miami.

Gerini, Gerino – marchese (Barberino del Mugello, Firenze 18 settembre 1871 – Barberino del Mugello, Firenze 13 giugno 1927) possidente e politico italiano.

Lebrun, Albert (Mercy-le-Haut, Meurthe-et-Moselle 1871-Parigi 1950) ingegnere minerario, politico francese, membro del Partito radicale;
1900, deputato della Meurthe-et-Moselle;
1911-14, ministro delle colonie;
1917-20, ministro delle regioni liberate;
1920, senatore;
1931, presidente del senato;
1932, presidente della repubblica, assume un costante atteggiamento pacifista che si traduce talvolta in politica di capitolazione;
1939, riconfermato alla presidenza della repubblica;
1940, giugno, decaduto dopo il voto dell'assemblea nazionale, che attribuisce i pieni poteri al maresciallo Ph. Pétain, è successivamente arrestato e deportato in Germania; le sue domande di reintrego nelle sue funzioni, dopo la Liberazione, resteranno lettera morta;
nel dopoguerra abbandonerà definitivamente la politica.

Liebknecht, Karl (Lipsia 1871-Berlino 1919, assassinato) politico tedesco;
[Figlio di Wilhelm (1826-1900).]
1897, si laurea in giurisprudenza a Berlino;
1900, si iscrive al Partito socialdemocratico;
1901, eletto consigliere comunale di Berlino;
1904, dirigente della gioventù socialista al congresso del partito di Brema
1905, dirigente della gioventù socialista al congresso del partito di Jena
Militarismo e antimilitarismo (1906, per il quale subisce un processo e una condanna);
1912, deputato;
1914, agosto, accetta soltanto per disciplina di partito di votare, con la rappresentanza parlamentare socialdemocratica, i crediti di guerra al governo imperiale; dicembre, passa già al gruppo di opposizione «Die Internationale»;
1916, gennaio, collabora con R. Luxemburg e F. Mehring alla diffusione delle "Lettere politiche"; 1° maggio, organizza a Berlino una dimostrazione contro la guerra: viene arrestato e condannato;
1918, ottobre, liberato, si batte per spingere il processo rivoluzionario non verso la costituzione di una repubblica democratica e parlamentare bensì verso uno sbocco proletario e socialista; dicembre, è tra i fondatori del Partito comunista di Germania-Lega di Spartaco [Spartakusbund];
1919, gennaio, durante le dimostrazioni e gli scontri avvenuti a Berlino sembra punti sulla messa in atto di un vero e proprio tentativo insurrezionale per il rovesciamento del governo e la presa del potere; è assassinato con Rosa Luxemburg nel corso della successiva repressione.

Lo Piano, Agostino (Caltanissetta 24 agosto 1871 – Caltanissetta 17 luglio 1927) politico italiano.

Luxemburg, Rosa o Junius (Zamosc, Rutenia 1871-Berlino 1919) donna politica tedesca di origine polacca;
1887, diplomata a Varsavia, studia poi filosofia e giurisprudenza a Zurigo;
Lo sviluppo del capitalismo in Polonia (1898, tesi di laurea)
1896, aderente alla socialdemocrazia del regno di Polonia e Lituania partecipa per mandato di questa al congresso socialista internazionale di Londra dove viene discusso il problema del rapporto tra internazionalismo proletario e questione nazionale polacca;
1898, ottenuta la cittadinanza tedesca con un matrimonio di comodo, entra nel SPD (Partito socialdemocratico tedesco) collaborando alla «Neue Zeit» e alla «Leipziger Volkszeitung»;
Riforma sociale o rivoluzione? (1899, serie di articoli raccolti in volume, che confutano le conclusioni riformiste di E. Bernstein)
Questioni di organizzazione della socialdemocrazia russa (1904)
1905, entra nella redazione di «Vorwärts»;
Sciopero di massa, partito e sindacati (1906)
La questione nazionale e l'autonomia (1908-09)
L'accumulazione del capitale (1912)
1914, in crescente opposizione alla politica bellicistica della maggioranza della SPD, partecipa con K. Liebknecht, F. Mehring e Clara Zetkin al gruppo di radicali che pubblicano l'effimera rivista «Die Internationale» e le «Lettere politiche» firmate Spartaco e che poi costituiranno la Lega di Spartaco [Spartakusbund];
1915, febbraio, viene messa in carcere dove rimane per l'intero periodo bellico;
La crisi della socialdemocrazia (1916, fatto pubblicare dal carcere con lo pseudonimo di "Junius")
La rivoluzione russa (1917, pubblicato tre anni dopo la sua morte)
1918, novembre, dopo la caduta del Reich guglielmino, tenta senza successo di spingere la sinistra socialdemocratica verso la lotta per la trasformazione della rivoluzione democratica tedesca in rivoluzione socialista; 30-31dicembre, decide con gli spartachisti e altri gruppi radicali la costituzione del Partito comunista di Germania-Lega di Spartaco;
1919, gennaio, non riesce a contenere le spinte che si manifestano nel nuovo partito verso la tattica dell'insurrezione immediata e cade vittima della repressione che segue al fallimento di questa; arrestata da truppe controrivoluzionarie, viene assassinata con K. Liebknecht.

Macchi, Luigi (Termini Imerese, Palermo 13 settembre 1871 – Catania 17 marzo 1942) politico italiano.

Machado y Morales, Gerardo (Camajuaní, Cuba 1871-Miami Beach, Florida 1939) politico cubano;
1895-98, partecipa alla guerra d'indipendenza contro la Spagna con il grado di generale per dedicarsi poi agli affari e alla politica;
1920, diventa capo del partito liberale;
1924, presidente della repubblica, affronta la difficile situazione economica provocata dal ribasso del prezzo dello zucchero;
1928, dopo la revisione della costituzione accentua i caratteri dittatoriali del suo regime al quale vengono rivolte gravi accuse di corruzione;
1933, 12 agosto, dopo l'abbandono da parte dell'esercito e nonostante la mediazione dell'ambasciatore degli Stati Uniti S. Welles, è costretto a lasciare l'isola ed il potere in mano ai militari.

Metaxas, Ioannis (Itaca 1871-Atene 1941) militare e politico greco; 
1913, colonnello e capo di stato maggiore;
1916, è promosso generale;
1914, neutralista durante la prima guerra mondiale; 
1917, segue in esilio re Costantino;
1921, torna in patria;
1923, è costretto nuovamente in esilio per la sua complicità nel tentativo di putsch del generale Leonardhopulos;
1926, avverso alla repubblica, al suo ritorno in Grecia si adopera per la restaurazione della monarchia;
1936, aprile, è nominato presidente del consiglio del nuovo re Giorgio II; agosto, abolisce la costituzione, scioglie il parlamento e inizia una violenta repressione nei confronti dei movimenti di sinistra;
1938, a capo di un regime apertamente dittatoriale, ottiene la presidenza del consiglio a vita; sperando di ottenerne l'appoggio, si avvicina alla Germania e all'Italia; appronta (1938-40) una linea fortificata (linea Metaxas) al confine con la Bulgaria per una lunghezza di 160 km tra i monti Belasica e la foce del fiume Nesto;
1939, l'Italia attacca l'Albania; 
1940, 28 ottobre, l'ultimatum di B. Mussolini alla Grecia, lo costringe a stringere alleanza con la Gran Bretagna e ad organizzare un'efficace difesa contro l'invasore; 
1941, la Grecia è attaccata dai tedeschi che aggirano la linea Metaxas.

Novych, Grigorij Efimovic o Rasputin (Pokrovskoe, Tobolsk 1871-Pietrogrado 1916) avventuriero russo;
1903, aderente alla setta religiosa dei chlysty (flagellanti), si reca a Pietroburgo dove si fa passare per starec (santone) e taumaturgo;
1905, dotato di una personalità magnetica, riesce ad introdursi negli ambienti di corte ed esercita una forte suggestione sull'imperatrice Alessandra Fëdorovna (alla quale ha dato speranza per la guarigione del principe ereditario Alessio, affetto da emofilia) al punto da conferire alla propria opinione un peso decisivo nella nomina dei ministri e dei più alti ufficiali dell'esercito; pur non avendo un orientamento politico lineare, è contrario all'intervento della Russia nella prima guerra mondiale e alla sua continuazione, perché vede nel conflitto una minaccia alla continuità della dinastia dei Romanov; il suo atteggiamento suscita apprensione negli ambienti di corte più favorevoli alla guerra;
1916, 30 dicembre, visti inutili i tentativi di allontanarlo dalla corte (per troncare anche il continuo plagio esercitato sui reali), tre congiurati, il granduca Dmitrij Pavlovic, il principe Jusupov e il deputato di destra Poriškevic, lo uccidono; l'imperatrice lo fa seppellire solennemente a Carskoe Selo;
1917, febbraio, dopo la rivoluzione il cadavere viene dissepolto dalla folla e bruciato.

Radic, Stjepan (Trebarjevo Desno 1871-Zagabria 1928) politico croato, acceso nazionalista sin da studente;
1904, fonda il "Partito repubblicano contadino croato";
1919-20, viene arrestato e tenuto in carcere per la sua opposizione ai tentativi della Serbia di dare alla nuova Iugoslavia una struttura accentrata (ove la Serbia finirebbe col prevalere);
1920, uscito di prigione ottiene un buon successo elettorale che gli permette, con il rifiuto dei deputati del suo partito di entrare nel parlamento, di bloccare in pratica l'attività di governo di Belgrado; cerca nel frattempo l'appoggio delle grandi potenze europee al suo disegno autonomista ma non ottiene risultati di rilievo;
1924, viene di nuovo arrestato;
1925, riconciliatosi con il governo, diventa ministro della pubblica istruzione;
1927, ritorna all'opposizione mentre crescono i contrasti fra le varie nazionalità iugoslave;
1928, 20 giugno, in piano parlamento è ferito a morte da un deputato montenegrino.

Romano, Michele (Castelpizzuto, Campobasso - in seguito Isernia 20 febbraio 1871 – ivi 29 dicembre 1948) politico italiano;

Scalori, Ugo (Mantova 25 giugno 1871 – Roma 13 novembre 1937) uomo politico italiano.

Schilling, Claus Karl (Monaco di Baviera 5 luglio 1871 – Landsberg am Lech, Baviera 28 maggio 1946) medico e militare tedesco.

Sechi, Giovanni (Sassari 17 gennaio 1871 – Roma 1° maggio 1948) militare e politico italiano.

Sturzo, Luigi don (Caltagirone, Catania 26 novembre 1871 – Roma, 8 agosto 1959) presbitero e politico italiano.

Tellini, Enrico (Castelnuovo di Garfagnana, Lucca 25 agosto 1871 – Giannina, in Grecia 27 agosto 1923) militare italiano;
trascorre i primi anni della sua vita a Pontremoli, al cui tribunale il padre magistrato è stato destinato come giudice;
1884, a tredici anni, viene ammesso al Collegio Militare di Firenze e successivamente frequenta l'Accademia Militare venendo quindi nominato ufficiale;
1901, presta servizio a Roma presso lo S.M. dell’Esercito;
1911, prende parte, col grado di capitano, alla guerra italo-turca in qualità di sotto capo di S.M. della divisione militare di stanza a Derna;
promosso maggiore, viene in seguito destinato come addetto militare all’ambasciata italiana a Vienna;
1915-18, durante la prima guerra mondiale ricopre differenti incarichi;
1917, nei giorni di Caporetto, durante i quali è ferito al volto e merita una medaglia d'argento al valor militare, viene fatto prigioniero;
1918, con l'armistizio viene dapprima inviato a Valona dove col grado di generale comanda il contingente italiano schierato nell’area di influenza italiana in Albania, successivamente rappresenta il governo italiano nella commissione istituita dalla Conferenza degli ambasciatori (organismo del Consiglio Supremo Alleato) incaricata di delineare i confini albanesi;
1923, 27 agosto, nell'esercizio delle sue funzioni, trova la morte insieme a tutti i membri della delegazione italiana che lo accompagnavano in un attentato – altrimenti noto come "eccidio di Giannina" – compiuto in territorio greco lungo la strada che da Giannina conduce a Kakavia, nelle vicinanze del confine con l'Albania.



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«Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia»

«segue da 1862»
1871, 1° luglio, viene stampata dal Poligrafico dello stato e a cura del ministero di grazia e giustizia, in ogni giorno feriale; ha un numero variabile di supplementi ordinari e straordinari ed è venduta al pubblico; l'abbonamento è obbligatorio per tutti i Comuni.
Con la «Gazzetta Ufficiale» si attua il principio secondo il quale le leggi e i regolamenti divengono obbligatori nel quindicesimo giorno successivo a quello della loro pubblicazione, salvo diverse disposizioni
«segue 1946»


«La Riforma»

«segue da 1867»
1871, viene trasferito a Roma e raggiunge una tiratura di 7000 copie, divenendo la voce più importante nella battaglia della sinistra costituzionale alla politica fiscale della destra;
«segue 1872»

«L'Opinione»

«segue da 1848»
1871, trasferito a Roma (dopo Firenze), con una tiratura di 7000 copie tenta sia di ridurre lo spazio occupato nella capitale dai giornali della sinistra liberale, sia di conquistare alla causa unitaria quei ceti popolari e di piccola e media borghesia urbana arroccati su posizioni papaline;
«segue 1876»

«Il Diritto»

«segue da 1865»
1871, novembre, la sede del quotidiano da Firenze è trasferita a Roma; ha vita travagliata sia per i contrasti politici interni alla sinistra costituzionale, sia per le difficoltà finanziarie; a queste fa fronte con vari espedienti, rimanendo così coinvolto anche nello scandalo della Banca Romana
pur organo ufficioso dell'intera sinistra liberale, è soprattutto vicino al gruppo di B. Cairoli e di G. Zanardelli nella critica costante al trasformismo di A. Depretis, nell'ostilità all'affarismo meridionale dei circoli parlamentari vicini a G. Nicotera, nel rifiuto del più duro autoritarismo crispino;
«segue 1895»


Gli "accoltellatori"

«segue da 1870»
1871
Aprile
16
, Ravenna, in borgo San Rocco, viene ferito il negoziante Angelo Guberti, di ritorno dall'osteria dove ha sede la società del "Torrione", a cui appartiene, una delle tante di mutuo soccorso nella città; egli riconosce il suo attentatore, Sante Romagnoli, un pescatore che frequentava abitualmente lo stesso locale;
Maggio
13
, viene ferito Gaetano Placci, brigadiere delle guardie forestali;
23 ca, viene ucciso Celeste Gherardi, calzolaio 20enne;
«segue 1872»

«Fascio Operaio»

1871, 27 novembre, Bologna, alla trattoria delle "Tre Zucchette" si riunisce un gruppo di operai «allo scopo di fondare una società di lavoratori che, prescindendo dalle gare politiche e religiose, corrispondesse in miglior modo delle esistenti, ai bisogni urgenti della classe operaia, []», che in pratica è la prima forma che assume in Emilia l'associazione dell'Internazionale: qualcosa che sta fra il mazzinianesimo e il garibaldinismo da una parte e il socialismo rivoluzionario dall'altra.
I suoi membri:
. Erminio Pescatori,
console;
. Ernesto Poggiolini, cancelliere;
. Abdon Negri, tesoriere.
Ha sede in via Castiglione 1137, al secondo piano dell'antico palazzo Pepoli.
La divisa di ogni socio è: «Fa' il tuo dovere, avvenga che può».
Alla fine dell'anno può contare su cinquecento soci: operai, proletari, vecchi carbonari, studenti, garibaldini e intellettuali che aspirano «a un mondo migliore».
27 dicembre, esce il primo numero di «Fascio operaio», il settimanale che dovrà sostenere le rivendicazioni dei lavoratori: un giornaletto modesto, di sole quattro pagine. La redazione è nella vecchia piazza San Martino, al numero 1610. Lo dirige Erminio Pescatori e fra i redattori figura anche Andrea Costa.
Il giornale si diffonde ben presto nell'Emilia e nella Romagna. Le sezioni si moltiplicano e arrivano adesioni anche da fuori regione. Rimini, Forlì e Imola sono le prime sezioni costituite, e subito si aggiungono quelle di Firenze, Senigallia, Macerata e di Mantova. Dichiarazioni di solidarietà giungono da Torino e, perfino, da New York.
In questo periodo i dirigenti italiani del movimento internazionalista sono:
. C. Cafiero [25], marchese,
. E. Malatesta [18],
. Tito Zanardelli [?],
. Emilio Covelli [?],
. Enrico Bignami [?],
. G. Fanelli [44],
. Saverio Friscia [?],
. L. Nabruzzi,
. Giuseppe Nabruzzi,
. Alfonso Leonesi [?],
tutti agli ordini di M.A. Bakunin il quale, dal cantone del Giura, dove in questo periodo soggiorna, invia ai suoi emissari italiani lunghe lettere zeppe di consigli, di informazioni, di spiegazioni. Queste lettere, passano poi di mano in mano, attraverso una trafila segreta, da lui stesso prestabilita.
«segue 1872»

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