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ANNO 1871

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Papa Pio IX
(1846-78)

- segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli;

Celebra solennemente il cinquantesimo della sua professione di Terziario.

1871
Marzo
all'inizio del mese Giuseppe Manfroni – nominato commissario delle forze di polizia di Borgo, con l'incarico ufficiale di mantenere l'ordine e far rispettare la legge nei quartieri tra il Tevere e il Vaticano – viene informato dalle sue fonti riservate che il pontefice ha deciso di fuggire e che per questo ha contattato segretamente Parigi chiedendo asilo sull'isola francese della Corsica; dà quindi precise disposizioni affinché ciò non avvenga onde evitare l'imbarazzante dilemma tra l'arrestare il papa o perderne le tracce.
Un'eventuale fuga del pontefice avrebbe infatti ripercussioni gravissime sulle relazioni pubbliche di Casa Savoia e causerebbe un crisi diplomatica.

Maggio
13
, il parlamento italiano, dopo l'annessione di Roma all'Italia nel 1870 e il rifiuto di Pio IX di risolvere la "questione romana" sulla base di trattative bilaterali, vota la "Legge delle guarentigie" …

"Prima internazionale Comunista"

«segue da 1870»
1871

La guerra franco-prussiana e la Comune parigina, con il suo seguito di repressioni e persecuzioni in quasi tutti i paesi europei, accelerano il conflitto fra:
- il consiglio generale di Londra, in cui prevalgono i seguaci di K.H. Marx e che è accusato da M.A. Bakunin di «dittatura», e
- gli "antiautoritari" bakuniniani.
Il conflitto è focalizzato sul problema dei rapporti fra il centro e le sezioni dell'Internazionale e sull'opportunità di procedere alla costituzione in partito politico dei vari movimenti operai nazionali.
Conferenza di Londra.
K.H. Marx e i suoi sostenitori riescono a far approvare una risoluzione che dichiara la costituzione del movimento del proletariato in partito politico «indispensabile per assicurare il trionfo della rivoluzione sociale e del suo obiettivo finale, l'abolizione delle classi».
La Federazione del Giura e i gruppi "antiautoritari" si rifiutano di riconoscere queste decisioni.
«segue 1872»

guerra franco-prussiana

«segue da 1870»
1871
Gennaio
9
, ad est, l'armata del gen. i Bourbaki attacca a Villersexel i tedeschi;
11, zona Loira, il gen. A. Chanzy, attaccato dalle truppe tedesche anche a Le Mans, è costretto a ritirarsi verso ovest tentando di riprendere l'iniziativa;
15-17, battaglia della Lisaine, l'armata del gen. Bourbaki viene respinta verso la Svizzera e Belfort non viene conquistata;
il gen. Bourbaki viene sostituito dal gen. J. Clinchant;  i limitati successi di G. Garibaldi a Digione non riescono a cambiare la situazione sfavorevole per la Francia;
19, al nord, la battaglia di San Quintino blocca ogni speranza francese di riconquistare la regione anche perché c'è ormai in aria l'armistizio;
23, Parigi cessa la resistenza; la capitolazione di Versailles viene decisa dalle forze moderate quando il gen. A. Chanzy ha ancora l'esercito pressoché intatto;  
28, a Versailles il ministro degli esteri J. Favre firma l'armistizio che diventerà generale il giorno 15 febbraio.
Fine/Inizio

conferenza di Londra

12 gennaio-13 marzo 1871
revisione di alcune clausole del trattato di Parigi del 1856.

1871, 17-22 settembre, Conferenza di Londra dell'Internazionale: sotto pressione marxista sono ampliate in senso centralista ed autoritario le funzioni del Consiglio Generale.

















 



Albertini, Luigi (Ancona 1871-Roma 1941) giornalista; 
1896, entra al «Corriere della Sera»;
1900-25, dirige il giornale che finisce con l'identificarsi con la sua persona, data l'autonomia raggiunta; conservatore illuminato e liberista convinto, osteggia aspramente G. Giolitti, appoggiando invece uomini politici come A. Salandra> e S.C. Sonnino;
1914-15, sotto la sua guida il giornale si schiera a favore dell'interventismo nella prima guerra mondiale;
1922, dopo le iniziali perplessità, conduce un'aperta opposizione al fascismo;
1925, il «Corriere della Sera» gli viene tolto e fascistizzato.

Badoglio, Pietro (Grazzano Monferrato, oggi Grazzano Badoglio 1871-1956) militare italiano.

Baistrocchi, Federico (Napoli 1871-?) militare e politico italiano.

Bergamini, Alberto (San Giovanni in Persiceto, Bologna 1871-Roma 1962) giornalista e politico italiano;
1901, direttore de «Il Giornale d'Italia»;
è lui ad inventare la "terza pagina", cioè la pagina dedicata alla cultura e all'arte;
1956-62, presidente della Federazione nazionale della stampa.

Breisky, Walter (Berna, 8 luglio 1871 – Klosterneuburg, 25 settembre 1944) politico austriaco.
1922, 26 gennaio, Johann Schober rassegna le dimissioni ed egli svolge le funzioni di cancelliere austriaco per un giorno;
1944, 25 settembre, muore.

Capece Minutolo di Bugnano, Alfredo - marchese (Napoli 8 settembre 1871 - San Sebastian, Spagna 26 ottobre 1942) politico italiano;
[Figlio di Ferdinando e di Maria Dentice.
Titolo di marchese concesso con con R.D. 14 febbraio 1907.
Patrizio napoletano. Nobile dei marchesi di Bugnano. Nobile dei duchi di S. Valentino. Don.
Sposa Germana Adelswärd De Fersen, tedesca.
Figli:
.
Alessandro, marchese, che sposa Antonella Clerici;
. Maria Isabella [Gabriella], che sposa Cesare Fiola, poi Mario Bianchi;
. Carlo;
Parenti: Vincenzo, avo paterno
Luigi, avo materno
.]
1900, giugno, (XXI Legislatura 1900 16 giu - 18 ott 1904);
1903, 20 settembre, eletto deputato in corso di legislatura, nel collegio di Napoli II;
1904, 6 novembre, rieletto deputato (XXII Legislatura 1904 30 nov - 8 feb 1909), nel collegio di Napoli II;
1905, 31 mar-30 dic, sottosegretario alle Poste e Telegrafi (I "governo Fortis");
31 dic-11 feb 1906, sottosegretario agli Affari esteri (II "governo Fortis");
1909, 7 marzo, rieletto deputato (XXIII Legislatura (1909 24 mar - 29 set 1913), nel collegio di Napoli II;
1913, 26 ottobre, rieletto deputato (XXIV Legislatura 1913 27 nov - 29 set 1919), nel collegio di Aversa;
1914, 14 mag-29 set 1919, questore alla Camera dei deputati;
1920, 3 ottobre, nominato senatore;

Carnazza, Gabriello (Catania 27 aprile 1871 – Catania 16 aprile 1931) politico italiano.


Conti, Ettoreconte di Verampio (Milano 24 aprile 1871 – Milano 13 dicembre 1972) magnate dell'industria elettrica settentrionale e politico italiano.

Ebert, Friedrich (Heidelberg 1871-Berlino 1925) politico tedesco;
1905, membro del partito socialdemocratico;
1912, deputato;
1913, presidente del partito;
1918, segretario generale del partito; 9 novembre, assume i poteri trasferitigli dall'ultimo cancelliere imperiale Max di Baden e dirige un governo di coalizione formato da socialdemocratici e socialdemocratici indipendenti; contrario al movimento rivoluzionario degli "spartachisti" e preoccupato di una possibile Vittoria "bolscevica" in Germania, sollecita l'aiuto dei militari monarchici;
1919, gennaio, questi soffocano l'insurrezione delle sinistre e ne assassinano i dirigenti: K. Liebknecht e R. Luxemburg; febbraio, viene nominato presidente provvisorio dello stato tedesco;
1922-25, presidente.

Ferrero, Guglielmo (Portici 1871-Mont Pélerin, Ginevra 1943) sociologo e storico, genero di C. Lombroso, pubblicista sul «Secolo» di Milano; antifascista, nel 1930 si rifugiò in Svizzera
La donna delinquente, la prostituta e la donna normale (1893, con C. Lombroso)
Grandezza e decadenza di Roma (1902-1907, in 5 voll., considerata dalla critica specialistica "frutto di dilettantismo giornalistico")
La rovina della Civiltà antica (1921, in francese)
Roma antica (1921-22, in 3 voll., con C. Barbagallo).

Fleischmann, Julius (1871 8 giugno – 5 febbraio 1925) politico americano;
[Figlio di Charles Louis Fleischmann, precedente sindaco di Cincinnati.]
1894, 22enne, lascia il collegio per diventare il general manager della Fleischmann's Yeast Co.;
1900, diventa il più giovane sindaco di Cincinnati (fino al 1905);
1925, 5 febbraio, muore mentre sta giocando a polo a Miami.

Gerini, Gerino – marchese (Barberino del Mugello, Firenze 18 settembre 1871 – Barberino del Mugello, Firenze 13 giugno 1927) possidente e politico italiano.

Lebrun, Albert (Mercy-le-Haut, Meurthe-et-Moselle 1871-Parigi 1950) ingegnere minerario, politico francese, membro del Partito radicale;
1900, deputato della Meurthe-et-Moselle;
1911-14, ministro delle colonie;
1917-20, ministro delle regioni liberate;
1920, senatore;
1931, presidente del senato;
1932, presidente della repubblica, assume un costante atteggiamento pacifista che si traduce talvolta in politica di capitolazione;
1939, riconfermato alla presidenza della repubblica;
1940, giugno, decaduto dopo il voto dell'assemblea nazionale, che attribuisce i pieni poteri al maresciallo Ph. Pétain, è successivamente arrestato e deportato in Germania; le sue domande di reintrego nelle sue funzioni, dopo la Liberazione, resteranno lettera morta;
nel dopoguerra abbandonerà definitivamente la politica.

Liebknecht, Karl (Lipsia 1871-Berlino 1919, assassinato) politico tedesco;
[Figlio di Wilhelm (1826-1900).]
1897, si laurea in giurisprudenza a Berlino;
1900, si iscrive al Partito socialdemocratico;
1901, eletto consigliere comunale di Berlino;
1904, dirigente della gioventù socialista al congresso del partito di Brema
1905, dirigente della gioventù socialista al congresso del partito di Jena
Militarismo e antimilitarismo (1906, per il quale subisce un processo e una condanna);
1912, deputato;
1914, agosto, accetta soltanto per disciplina di partito di votare, con la rappresentanza parlamentare socialdemocratica, i crediti di guerra al governo imperiale; dicembre, passa già al gruppo di opposizione «Die Internationale»;
1916, gennaio, collabora con R. Luxemburg e F. Mehring alla diffusione delle "Lettere politiche"; 1° maggio, organizza a Berlino una dimostrazione contro la guerra: viene arrestato e condannato;
1918, ottobre, liberato, si batte per spingere il processo rivoluzionario non verso la costituzione di una repubblica democratica e parlamentare bensì verso uno sbocco proletario e socialista; dicembre, è tra i fondatori del Partito comunista di Germania-Lega di Spartaco [Spartakusbund];
1919, gennaio, durante le dimostrazioni e gli scontri avvenuti a Berlino sembra punti sulla messa in atto di un vero e proprio tentativo insurrezionale per il rovesciamento del governo e la presa del potere; è assassinato con Rosa Luxemburg nel corso della successiva repressione.

Lo Piano, Agostino (Caltanissetta 24 agosto 1871 – Caltanissetta 17 luglio 1927) politico italiano.

Luxemburg, Rosa o Junius (Zamosc, Rutenia 1871-Berlino 1919) donna politica tedesca di origine polacca;
1887, diplomata a Varsavia, studia poi filosofia e giurisprudenza a Zurigo;
Lo sviluppo del capitalismo in Polonia (1898, tesi di laurea)
1896, aderente alla socialdemocrazia del regno di Polonia e Lituania partecipa per mandato di questa al congresso socialista internazionale di Londra dove viene discusso il problema del rapporto tra internazionalismo proletario e questione nazionale polacca;
1898, ottenuta la cittadinanza tedesca con un matrimonio di comodo, entra nel SPD (Partito socialdemocratico tedesco) collaborando alla «Neue Zeit» e alla «Leipziger Volkszeitung»;
Riforma sociale o rivoluzione? (1899, serie di articoli raccolti in volume, che confutano le conclusioni riformiste di E. Bernstein)
Questioni di organizzazione della socialdemocrazia russa (1904)
1905, entra nella redazione di «Vorwärts»;
Sciopero di massa, partito e sindacati (1906)
La questione nazionale e l'autonomia (1908-09)
L'accumulazione del capitale (1912)
1914, in crescente opposizione alla politica bellicistica della maggioranza della SPD, partecipa con K. Liebknecht, F. Mehring e Clara Zetkin al gruppo di radicali che pubblicano l'effimera rivista «Die Internationale» e le «Lettere politiche» firmate Spartaco e che poi costituiranno la Lega di Spartaco [Spartakusbund];
1915, febbraio, viene messa in carcere dove rimane per l'intero periodo bellico;
La crisi della socialdemocrazia (1916, fatto pubblicare dal carcere con lo pseudonimo di "Junius")
La rivoluzione russa (1917, pubblicato tre anni dopo la sua morte)
1918, novembre, dopo la caduta del Reich guglielmino, tenta senza successo di spingere la sinistra socialdemocratica verso la lotta per la trasformazione della rivoluzione democratica tedesca in rivoluzione socialista; 30-31dicembre, decide con gli spartachisti e altri gruppi radicali la costituzione del Partito comunista di Germania-Lega di Spartaco;
1919, gennaio, non riesce a contenere le spinte che si manifestano nel nuovo partito verso la tattica dell'insurrezione immediata e cade vittima della repressione che segue al fallimento di questa; arrestata da truppe controrivoluzionarie, viene assassinata con K. Liebknecht.

Macchi, Luigi (Termini Imerese, Palermo 13 settembre 1871 – Catania 17 marzo 1942) politico italiano.

Machado y Morales, Gerardo (Camajuaní, Cuba 1871-Miami Beach, Florida 1939) politico cubano;
1895-98, partecipa alla guerra d'indipendenza contro la Spagna con il grado di generale per dedicarsi poi agli affari e alla politica;
1920, diventa capo del partito liberale;
1924, presidente della repubblica, affronta la difficile situazione economica provocata dal ribasso del prezzo dello zucchero;
1928, dopo la revisione della costituzione accentua i caratteri dittatoriali del suo regime al quale vengono rivolte gravi accuse di corruzione;
1933, 12 agosto, dopo l'abbandono da parte dell'esercito e nonostante la mediazione dell'ambasciatore degli Stati Uniti S. Welles, è costretto a lasciare l'isola ed il potere in mano ai militari.

Metaxas, Ioannis (Itaca 1871-Atene 1941) militare e politico greco; 
1913, colonnello e capo di stato maggiore;
1916, è promosso generale;
1914, neutralista durante la prima guerra mondiale; 
1917, segue in esilio re Costantino;
1921, torna in patria;
1923, è costretto nuovamente in esilio per la sua complicità nel tentativo di putsch del generale Leonardhopulos;
1926, avverso alla repubblica, al suo ritorno in Grecia si adopera per la restaurazione della monarchia;
1936, aprile, è nominato presidente del consiglio del nuovo re Giorgio II; agosto, abolisce la costituzione, scioglie il parlamento e inizia una violenta repressione nei confronti dei movimenti di sinistra;
1938, a capo di un regime apertamente dittatoriale, ottiene la presidenza del consiglio a vita; sperando di ottenerne l'appoggio, si avvicina alla Germania e all'Italia; appronta (1938-40) una linea fortificata (linea Metaxas) al confine con la Bulgaria per una lunghezza di 160 km tra i monti Belasica e la foce del fiume Nesto;
1939, l'Italia attacca l'Albania; 
1940, 28 ottobre, l'ultimatum di B. Mussolini alla Grecia, lo costringe a stringere alleanza con la Gran Bretagna e ad organizzare un'efficace difesa contro l'invasore; 
1941, la Grecia è attaccata dai tedeschi che aggirano la linea Metaxas.

Novych, Grigorij Efimovic o Rasputin (Pokrovskoe, Tobolsk 1871-Pietrogrado 1916) avventuriero russo;
1903, aderente alla setta religiosa dei chlysty (flagellanti), si reca a Pietroburgo dove si fa passare per starec (santone) e taumaturgo;
1905, dotato di una personalità magnetica, riesce ad introdursi negli ambienti di corte ed esercita una forte suggestione sull'imperatrice Alessandra Fëdorovna (alla quale ha dato speranza per la guarigione del principe ereditario Alessio, affetto da emofilia) al punto da conferire alla propria opinione un peso decisivo nella nomina dei ministri e dei più alti ufficiali dell'esercito; pur non avendo un orientamento politico lineare, è contrario all'intervento della Russia nella prima guerra mondiale e alla sua continuazione, perché vede nel conflitto una minaccia alla continuità della dinastia dei Romanov; il suo atteggiamento suscita apprensione negli ambienti di corte più favorevoli alla guerra;
1916, 30 dicembre, visti inutili i tentativi di allontanarlo dalla corte (per troncare anche il continuo plagio esercitato sui reali), tre congiurati, il granduca Dmitrij Pavlovic, il principe Jusupov e il deputato di destra Poriškevic, lo uccidono; l'imperatrice lo fa seppellire solennemente a Carskoe Selo;
1917, febbraio, dopo la rivoluzione il cadavere viene dissepolto dalla folla e bruciato.

Radic, Stjepan (Trebarjevo Desno 1871-Zagabria 1928) politico croato, acceso nazionalista sin da studente;
1904, fonda il "Partito repubblicano contadino croato";
1919-20, viene arrestato e tenuto in carcere per la sua opposizione ai tentativi della Serbia di dare alla nuova Iugoslavia una struttura accentrata (ove la Serbia finirebbe col prevalere);
1920, uscito di prigione ottiene un buon successo elettorale che gli permette, con il rifiuto dei deputati del suo partito di entrare nel parlamento, di bloccare in pratica l'attività di governo di Belgrado; cerca nel frattempo l'appoggio delle grandi potenze europee al suo disegno autonomista ma non ottiene risultati di rilievo;
1924, viene di nuovo arrestato;
1925, riconciliatosi con il governo, diventa ministro della pubblica istruzione;
1927, ritorna all'opposizione mentre crescono i contrasti fra le varie nazionalità iugoslave;
1928, 20 giugno, in piano parlamento è ferito a morte da un deputato montenegrino.

Romano, Michele (Castelpizzuto, Campobasso - in seguito Isernia 20 febbraio 1871 – ivi 29 dicembre 1948) politico italiano;

Scalori, Ugo (Mantova 25 giugno 1871 – Roma 13 novembre 1937) uomo politico italiano.

Schilling, Claus Karl (Monaco di Baviera 5 luglio 1871 – Landsberg am Lech, Baviera 28 maggio 1946) medico e militare tedesco.

Sechi, Giovanni (Sassari 17 gennaio 1871 – Roma 1° maggio 1948) militare e politico italiano.

Sturzo, Luigi don (Caltagirone, Catania 26 novembre 1871 – Roma, 8 agosto 1959) presbitero e politico italiano.

Tellini, Enrico (Castelnuovo di Garfagnana, Lucca 25 agosto 1871 – Giannina, in Grecia 27 agosto 1923) militare italiano;
trascorre i primi anni della sua vita a Pontremoli, al cui tribunale il padre magistrato è stato destinato come giudice;
1884, a tredici anni, viene ammesso al Collegio Militare di Firenze e successivamente frequenta l'Accademia Militare venendo quindi nominato ufficiale;
1901, presta servizio a Roma presso lo S.M. dell’Esercito;
1911, prende parte, col grado di capitano, alla guerra italo-turca in qualità di sotto capo di S.M. della divisione militare di stanza a Derna;
promosso maggiore, viene in seguito destinato come addetto militare all’ambasciata italiana a Vienna;
1915-18, durante la prima guerra mondiale ricopre differenti incarichi;
1917, nei giorni di Caporetto, durante i quali è ferito al volto e merita una medaglia d'argento al valor militare, viene fatto prigioniero;
1918, con l'armistizio viene dapprima inviato a Valona dove col grado di generale comanda il contingente italiano schierato nell’area di influenza italiana in Albania, successivamente rappresenta il governo italiano nella commissione istituita dalla Conferenza degli ambasciatori (organismo del Consiglio Supremo Alleato) incaricata di delineare i confini albanesi;
1923, 27 agosto, nell'esercizio delle sue funzioni, trova la morte insieme a tutti i membri della delegazione italiana che lo accompagnavano in un attentato – altrimenti noto come "eccidio di Giannina" – compiuto in territorio greco lungo la strada che da Giannina conduce a Kakavia, nelle vicinanze del confine con l'Albania.



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«Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia»

«segue da 1862»
1871, 1° luglio, viene stampata dal Poligrafico dello stato e a cura del ministero di grazia e giustizia, in ogni giorno feriale; ha un numero variabile di supplementi ordinari e straordinari ed è venduta al pubblico; l'abbonamento è obbligatorio per tutti i Comuni.
Con la «Gazzetta Ufficiale» si attua il principio secondo il quale le leggi e i regolamenti divengono obbligatori nel quindicesimo giorno successivo a quello della loro pubblicazione, salvo diverse disposizioni
«segue 1946»


«La Riforma»

«segue da 1867»
1871, viene trasferito a Roma e raggiunge una tiratura di 7000 copie, divenendo la voce più importante nella battaglia della sinistra costituzionale alla politica fiscale della destra;
«segue 1872»

«L'Opinione»

«segue da 1848»
1871, trasferito a Roma (dopo Firenze), con una tiratura di 7000 copie tenta sia di ridurre lo spazio occupato nella capitale dai giornali della sinistra liberale, sia di conquistare alla causa unitaria quei ceti popolari e di piccola e media borghesia urbana arroccati su posizioni papaline;
«segue 1876»

«Il Diritto»

«segue da 1865»
1871, novembre, la sede del quotidiano da Firenze è trasferita a Roma; ha vita travagliata sia per i contrasti politici interni alla sinistra costituzionale, sia per le difficoltà finanziarie; a queste fa fronte con vari espedienti, rimanendo così coinvolto anche nello scandalo della Banca Romana
pur organo ufficioso dell'intera sinistra liberale, è soprattutto vicino al gruppo di B. Cairoli e di G. Zanardelli nella critica costante al trasformismo di A. Depretis, nell'ostilità all'affarismo meridionale dei circoli parlamentari vicini a G. Nicotera, nel rifiuto del più duro autoritarismo crispino;
«segue 1895»


Gli "accoltellatori"

«segue da 1870»
1871
Aprile
16
, Ravenna, in borgo San Rocco, viene ferito il negoziante Angelo Guberti, di ritorno dall'osteria dove ha sede la società del "Torrione", a cui appartiene, una delle tante di mutuo soccorso nella città; egli riconosce il suo attentatore, Sante Romagnoli, un pescatore che frequentava abitualmente lo stesso locale;
Maggio
13
, viene ferito Gaetano Placci, brigadiere delle guardie forestali;
23 ca, viene ucciso Celeste Gherardi, calzolaio 20enne;
«segue 1872»

«Fascio Operaio»

1871, 27 novembre, Bologna, alla trattoria delle "Tre Zucchette" si riunisce un gruppo di operai «allo scopo di fondare una società di lavoratori che, prescindendo dalle gare politiche e religiose, corrispondesse in miglior modo delle esistenti, ai bisogni urgenti della classe operaia, []», che in pratica è la prima forma che assume in Emilia l'associazione dell'Internazionale: qualcosa che sta fra il mazzinianesimo e il garibaldinismo da una parte e il socialismo rivoluzionario dall'altra.
I suoi membri:
. Erminio Pescatori,
console;
. Ernesto Poggiolini, cancelliere;
. Abdon Negri, tesoriere.
Ha sede in via Castiglione 1137, al secondo piano dell'antico palazzo Pepoli.
La divisa di ogni socio è: «Fa' il tuo dovere, avvenga che può».
Alla fine dell'anno può contare su cinquecento soci: operai, proletari, vecchi carbonari, studenti, garibaldini e intellettuali che aspirano «a un mondo migliore».
27 dicembre, esce il primo numero di «Fascio operaio», il settimanale che dovrà sostenere le rivendicazioni dei lavoratori: un giornaletto modesto, di sole quattro pagine. La redazione è nella vecchia piazza San Martino, al numero 1610. Lo dirige Erminio Pescatori e fra i redattori figura anche Andrea Costa.
Il giornale si diffonde ben presto nell'Emilia e nella Romagna. Le sezioni si moltiplicano e arrivano adesioni anche da fuori regione. Rimini, Forlì e Imola sono le prime sezioni costituite, e subito si aggiungono quelle di Firenze, Senigallia, Macerata e di Mantova. Dichiarazioni di solidarietà giungono da Torino e, perfino, da New York.
In questo periodo i dirigenti italiani del movimento internazionalista sono:
. C. Cafiero [25], marchese,
. E. Malatesta [18],
. Tito Zanardelli [?],
. Emilio Covelli [?],
. Enrico Bignami [?],
. G. Fanelli [44],
. Saverio Friscia [?],
. L. Nabruzzi,
. Giuseppe Nabruzzi,
. Alfonso Leonesi [?],
tutti agli ordini di M.A. Bakunin il quale, dal cantone del Giura, dove in questo periodo soggiorna, invia ai suoi emissari italiani lunghe lettere zeppe di consigli, di informazioni, di spiegazioni. Queste lettere, passano poi di mano in mano, attraverso una trafila segreta, da lui stesso prestabilita.
«segue 1872»

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