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ANNO 1881 |
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Leone
XIII 1881 alleanza dei tre imperatori «segue
da 1878» "
blanquismo " movimento
politico con lo scopo di rovesciare l'ordine sociale esistente mediante
la conquista violenta del potere ad opera di una minoranza organizzata
e disciplinata di rivoluzionari; Internazionale "antiautoritaria"
«segue da 1880» |
– Azzariti, Gaetano (Napoli
26.03.1881-?) politico italiano, nato da famiglia di magistrati
e giuconsulti;
Torna su1901, si laurea in giurisprudenza all'Università di Napoli; qualche anno dopo prende parte al concorso in magistratura riuscendo primo; passa quindi a prestare servizio nel Ministero della Giustizia, partecipando a numerose Commissioni legislative; 1919, è a capo dell'Ufficio legislativo al Ministero di Grazia e Giustizia; 1931, riveste il grado di primo presidente di Corte d'Appello; 1943 luglio - ?, ministro di Grazia e Giustizia nel I governo Badoglio. – Banelli, Giovanni Floriano (Trieste 19 dicembre 1881 – Genova 3 aprile 1956) politico italiano. – Bauer, Otto (Vienna 1881-Parigi 1938) politico austriaco, fondatore della rivista «Der Kampf» (1907) con K. Renner e A. Braun; polemico verso il bolscevismo; 1918-19, ministro degli esteri della repubblica austriaca; 1934, dopo la fallita rivoluzione viennese, si rifugia in Cecoslovacchia; Fra due guerre mondiali? (1936). – Bevin, Ernest (Winsford, Somerset 9 marzo 1881-Londra 14 aprile 1951) politico inglese, il primo di levatura internazionale che provenne dalle file del sindacalismo democratico; 1922, fondatore del British Transport and General Workers' Union, il più grande sindacato del mondo; 1937, attivo sindacalista, diviene presidente delle Trade Unions; 1940-45, ministro del lavoro nel gabinetto di guerra di W. Churchill; 1945-51, luglio, ministro degli esteri nel governo laburista di C.R. Attlee, è tra i principali promotori del trattato di Bruxelles (1948, marzo, base della futura Comunità Economica Europea) e del Patto Atlantico (1949, aprile) e contribuisce alla favorevole accoglienza dell'Europa occidentale nel «piano Marshall». – Blaschke, Hugo Johannes (Neustadt, Prussia occidentale [futura Wejherowo] 14 novembre 1881 – Norimberga, Baviera 6 dicembre 1959) dentista tedesco. – Bosco Lucarelli, Giambattista (Benevento 21 maggio 1881 – Benevento 22 aprile 1954) politico italiano. – Brauchitsch, Walter von (Berlino 4 ottobre 1881 – Amburgo 19 ottobre 1948) militare tedesco. – Buozzi, Bruno (Pontelagoscuro, Ferrara 1881-La Storta, Roma 1944) politico italiano; 1911, segretario del FIOM, diventa uno dei dirigenti sindacali della CGIL; 1919, deputato, avversario del fascismo, prende parte alla secessione parlamentare dell'Aventino; 1925, segretario generale della CGIL; 1942, arrestato dai tedeschi e consegnato ai fascisti è inviato al confino; 1943, 25 luglio, è nominato dal governo Badoglio commissario della confederazione dei sindacati dell'industria; dopo l'8 settembre si dà alla clandestinità; 1944, arrestato a Roma in aprile, il 3 giugno è trucidato dai tedeschi. – Carcopino, Jérôme (Verneuil-sur-Avre, Eure 1881-Parigi 1970) storico francese; I Gracchi (1928) Silla e la monarchia mancata (1931) Punti di vista sull'imperialismo romano (1934) Cesare (1936) La vita quotidiana di Roma all'apogeo dell'impero (1939) Da Pitagora agli apostoli. Studi sulla conversione del mondo romano (1956). – Casati, Alessandro (Milano 1881-Arcore 1955), conte , politico italiano; 1907, è tra i fondatori della rivista «Il Rinnovamento»; collaboratore della «Critica»; 1923, senatore; 1924-gennaio 1925, nel governo di coalizione B. Mussolini entra come ministro della pubblica istruzione per poi uscirVI; 1943, caduto il fascismo rappresenta, durante l'occupazione tedesca, il Partito liberale nel Comitato centrale di liberazione nazionale; 1944-45, ministro della guerra nei due ministeri Bonomi; 1946-48, deputato alla costituente; 1948-53, senatore di diritto. – Ceannt, Éamonn nato Edward Thomas Kent (Ballymoe, contea di Galway, Irlanda 21 settembre 1881 – Kilmainham Gaol, Dublino, 8 maggio 1916) politico repubblicano irlandese. – Cerruti, Vittorio (Novara, 25 maggio 1881 – Novara, 25 aprile 1961) diplomatico italiano. [Figlio di Carlo.] – Darlan, François (Nérac, Lot-et-Garonne 1881-Algeri 1942, assassinato in circostanze poco chiare) militare e politico francese, successore designato del maresciallo Ph. Pétain, in piena collaborazione con la Germania nazista 1939-40, capo di stato maggiore della marina; 1940, giugno, ministro della marina nel primo gabinetto Pétain diventa, con l'allontanamento di P. Laval, il numero due del regime di vichy come vicepresidente del consiglio e titolare dei ministeri degli esteri, interni, difesa, marina e dell'informazione; 1942, aprile, tornato al governo P. Laval, si dimette dagli incarichi ministeriali ma conserva il comando delle forze armate; novembre, trovatosi ad Algeri durante lo sbarco degli alleati in Africa, opera un brusco voltafaccia ordinando ai suoi uomini di prendere le armi contro l'Asse; con l'appoggio degli americani si proclama alto commissario in Africa "in nome del maresciallo Ph. Pétain" (da cui ottiene l'approvazione nonostante la sconfessione ufficiale); viene assassinato da un giovane nazionalista. – De Gasperi, Alcide (Pieve Tesino, Trento 3 aprile 1881 – Val di Sella (Borgo Valsugana, Trento) 19 agosto 1954) politico italiano, [Esponente dei seguenti partiti politici: [(1911-1919), Partito popolare trentino, (1919-1926), PPI (Partito Popolare Italiano), (1942-1954), DC (Democrazia Cristiana).] – Enver Pascià (Costantinopoli 1881-Djušambe, Turkestan 1922) militare e politico turco 1908, 24 luglio, uno dei capi del "Comitato unione e progresso" costringe il sultano Abdulhamid a rimettere in vigore la costituzione del 1876 e l'anno successivo ad abdicare 1911-12, si distingue nella guerra italo-turca e nelle due guerre balcaniche (1912-13) 1913, gennaio, con Giamal Pascià e Talaat Pascià, è l'animatore del governo formato dal "Comitato unione e progresso" 1914, ministro della guerra è convinto sostenitore dell'intervento della Turchia a fianco degli imperi centrali nella prima guerra mondiale 1918, ottobre, per mettere il governo di fronte al fatto compiuto, ordina di sua iniziativa il bombardamento dei porti russi di Odessa e Sebastopoli; novembre, comandante effettivo delle truppe ottomane, in seguito alla sconfitta è costretto a lasciare il potere e il paese 1919, è condannato a morte in contumacia 1920, con l'aiuto sovietico organizza una "Unione delle società rivoluzionarie islamiche" in funzione antinglese; recatosi nell'Asia centrale, prende però a sostenere la lotta condotta dalle popolazioni del Turkestan contro il regime sovietico; muore in uno scontro con le truppe russe. – Keresztes-Fischer, Ferenc (Pécs, Ungheria 18 febbraio 1881 - Vienna 3 marzo 1948) avvocato e politico ungherese. – Küchler, Georg Karl Friedrich Wilhelm von (Castello di Philippsruhe, Hanau, 30 maggio 1881 – Garmisch-Partenkirchen, 25 maggio 1968) militare tedesco. – Fornaciari, Bruno (Sondrio 17.10.1881-?) politico italiano; 1910-11, capo dell'Ufficio affari generali alla Direzione della Sanità, coopera attivamente alla disciplina e alla organizzazione dei servizi sanitari in momenti gravi creati dall'epidemia colerica, dalla guerra libica, dal terremoto della Marsicaq e dalla guerra mondiale; 1923, vice-prefetto a Firenze e poi commissario a Venezia per oltre due anni; 1926, viene nominato prefetto e destinato a Trieste; 1929 luglio - 1° agosto 1930, tiene la Direzione generale della Sanità pubblica; 1930, prefetto della provincia di Milano; 1935, direttore generale dell'Amministrazione civile pesso il Ministero dell'Interno; viene quindi collocato a riposo per anzianità di servizio; 1940, gli viene affidata la direzione dell'istituto di Bolzano per la liquidazione dei beni dei bolzanesi optanti per la Germania; 1943 25 luglio - 12 aprile 1944, ministro dell'Interno nel "I governo Badoglio"; – Gürtner, Franz (Regensburg 1881–Berlino 1941) politico tedesco. – Hassel, Ulrich von (Anklam, 12 novembre 1881 – Berlino, 8 settembre 1944) diplomatico tedesco. – Kemal "Atatürk", Mustafa (Salonicco 1881-Istanbul 1938) politico turco; 1908, ufficiale, partecipa, anche se in una posizione di secondo piano, al movimento dei "giovani turchi"; 1911-12, combatte nella guerra italo-turca; 1912-13, combatte nella prima guerra balcanica; 1915, agosto, riporta la Vittoria di Anafasta che fa fallire la spedizione alleata dei Dardanelli; 1916, comanda un'armata in Siria contrastando con successo l'offensiva inglese; 1919, governatore dell'Anatolia diventa il leader riconosciuto dei gruppi nazionalisti che ai congressi di Erzurum (luglio) e Sivas (settembre) proclamano il principio dell'indivisibilità della Turchia minacciata dalle potenze europee dopo la dissoluzione dell'impero ottomano; 1920, 23 aprile, l'assemblea nazionale costituente, riunitasi ad Ankara, lo pone a capo di un comitato esecutivo che assume in sostanza la funzione di governo provvisorio; 10 agosto, respinto il trattato di Sèvres, che ha decretato lo smembramento della Turchia, reprime la rivolta dei curdi; 1920-22, assume il comando delle operazioni nella guerra greco-turca conclusasi con la sconfitta dei greci e il ristabilimento dell'unità del paese; 1922, novembre, fa deporre dall'assemblea nazionale il sultano Maometto VI e fa proclamare la repubblica; 1923, 29 ottobre, eletto presidente della repubblica regge il paese con sistemi dittatoriali attraverso il sistema del partito unico (il Partito repubblicano del popolo); con l'appoggio del primo ministro Ismet Inönü realizza un'importante serie di riforme: - abolizione del califfato (1924); - la shari'a (vecchia legge religiosa islamica) è sostituita dai moderni codici, modellati su quelli europei (1925); 1927, si fa attribuire il diritto di designare tutti i candidati alle elezioni; 1928, viene proclamata l'eguaglianza di tutte le religioni con lo scioglimento delle sette religiose islamiche e la laicizzazione dello stato; introduce inoltre il calendario gregoriano, l'alfabeto latino e il sistema metrico-decimale; viene riconosciuta la parità della donna e il suffragio femminile; 1934, ha dal parlamento l'appellativo di Atatürk (padre dei turchi). – Kerenskij, Aleksandr Fëdorovic (Simbirsk, odierna Ulianovsk 1881-New York 1970) politico russo. – Kleist, Ewald von (Braunfels, Assia 1881-Vladimirovka, URSS 1954) militare tedesco. – Mossadeq, Mohammed (Teheran 1881-1967) politico iraniano; 1951, primo ministro; 1952, assume poteri dittatoriali realizzando la nazionalizzazione dell'industria petrolifera persiana, in mano alla Anglo-Iranian Oil Co.; 1953, viene arrestato per ordine dello scià Riza PalhaVI dopo il fallito attentato; condannato a morte e poi graziato, sconta tre anni di carcere; 1956, esce dal carcere. – Pallastrelli, Giovanni – conte di Celleri (Piacenza 2 dicembre 1881 – Piacenza 9 luglio 1959) politico italiano. – Pfundtner, Johannes [Hans] (Gumbinnen 15 luglio 1881 – Berlino 25 aprile 1945) politico tedesco. – Pilati, Gaetano (San Lazzaro di Savena, Bologna 29 agosto 1881 – Firenze, 7 ottobre 1925, ucciso da squadristi fascisti) politico italiano. – Preziosi, Giovanni (Torella dei Lombardi, Avellino 24 ottobre 1881 – Milano 27 aprile 1945) ex sacerdote poi spretato, pubblicista e traduttore, politico italiano, nonché ministro della Repubblica di Salò; noto in epoca fascista per il suo antisemitismo, molto protetto dai nazisti, amico di R. Farinacci. – Ramek, Rudolf (Cieszyn, 12 aprile 1881 - Vienna, 24 luglio 1941) politico austriaco, membro del Partito cristiano Sociale; 1924 20 novembre - 20 ottobre 1926, cancelliere federale. – Rosi, Ezio (1881-1963) militare italiano; – Rykov, Aleksej Ivanovic (Saratov 1881-Mosca 1938, fucilato) politico sovietico. – Siciliani, Luigi (Cirò, Catanzaro 15 febbraio 1881 – Roma 24 maggio 1925) politico italiano. – Sikorsky, Wladislaw Eugeniusz (Tuszów Narodowy 20 maggio 1881 - Gibilterra 4 luglio 1943) politico polacco, tra i principali esponenti del nazionalismo polacco; 1908, fonda, in collaborazione con J. Pilsudski, l'organizzazione militare "Unione di lotta"; 1914-18, nel corso della prima guerra mondiale, combatte sul fronte russo al comando della legione polacca; 1920, dopo la formazione di uno stato polacco indipendente, è uno degli artefici dei successi polacchi nel conflitto contro l'URSS; 1921, ottiene la carica di capo di stato maggiore; 1922, primo ministro della nuova repubblica; 1924-25, ministro della guerra, viene esonerato dall'incarico dopo la presa del potere da parte di J. Pilsudski e ripara in Francia; 1939, in seguito all'invasione nazista, assume la carica di primo ministro del governo in esilio instaurando stretti rapporti diplomatici con le forze alleate; 1940, trasferitosi a Londra, stringe rapporti di alleanza con l'URSS che permettono la costituzione di un'armata di ex prigionieri polacchi agli ordini del gen. W. Anders; 1943, in seguito al presunto massacro di circa 13.000 ufficiali polacchi compiuto dai sovietici a Katyn nell'aprile del 1940, interrompe i rapporti con l'URSS; 4 luglio, muore in un incidente aereo sopra lo stretto di Gibilterra. – Tarján, Vilmos (1881-1947) scrittore e giornalista ungherese; noto per le sue indagini su fatti criminali pubblicate sul quotidiano «Az Est» (La Sera). – Vansittart, Robert Gilbert, 1 ° barone Vansittart o sir Robert Vansittart (Wilton House, Farnham, Surrey 25 giugno 1881 - ? 14 febbraio 1957) poeta, romanziere, drammaturgo e diplomatico britannico. – Vorošilov, Kliment Efremovic (Ekaterinoslav, ora Dnepropetrovsk 1881-Mosca 1969) militare e politico sovietico; 1903, operaio tornitore, più volte arrestato dalla polizia zarista per la sua attività rivoluzionaria, aderisce al Partito operaio socialdemocratico russo; 1906, è delegato al congresso di Stoccolma: 1907, … e Londra; 1917, ottobre, dopo la rivoluzione presiede il comitato preposto alla difesa di Pietrogrado; dicembre, partecipa all'organizzazione della Ceka; prende parte alla lotta contro A.I. Denikin e P.N. Vrangel'; 1918, diviene uno dei primi comandanti dell'esercito; luglio-8 ottobre, alla testa della Decima Armata rossa, con Stalin come commissario politico, partecipa alla difesa di Tsaritzine (la futura Stalingrado) contro i cosacchi del Don; in seguito, durante la guerra civile, ha diversi comandi di rilievo fra cui quello contro Yudenic sul fonte di Pietrogrado; 1920, partecipa alla guerra russo-polacca; come commissario politico dell'armata di cavalleria di S.M. Budënny condivide con quest'ultimo e con Stalin soprattutto la responsabilità dell'insuccesso dell'Armata Rossa davanti a Varsavia; 1925, investito della carica di commissario del popolo agli Affari militari (che conserverà fino al maggio 1940), viene fatto entrare da Stalin nell'ufficio politico (politburo) del Partito comunista; 1926, membro del politburo del Partito comunista, non molto apprezzato da Trockij e uomo di paglia di Stalin, appoggia quest'ultimo contro gli oppositori; 1935, è nominato maresciallo dell'URSS; 1937-38, come commissario del popolo agli Affari militari, ha un ruolo centrale nelle "purghe" che falcidiano i quadri dell'Armata rossa; 1939-40, inverno, ritenuto responsabile della cattiva prova dell'Armata rossa in Finlandia, viene rimosso dal commissariato, ma dopo l'aggressione nazista all'URSS fa parte del ristrettissimo comitato statale per la difesa, che accentra tutti i poteri dello stato, e viene posto al comando del fronte settentrionale; costretto a ritirarsi dalla pressione delle armate tedesche, non riesce ad impedire il blocco di Leningrado; viene quindi sostituito da S.K. Timošenko pur mantenendo l'incarico nel comitato statale per la difesa; 1953, alla morte di Stalin assume la presidenza del presidium del soviet supremo dell'URSS mantenendo la carica fino al 1960 quando è obbligato a dimettersi per la sua opposizione a N.S. Chrušcëv. – Weichs, Maximilian von (Dessau, Sassonia-Anhalt 12 novembre 1881 – Burg Rösberg 27 giugno 1954) feldmaresciallo tedesco. – Witzleben, Erwin von (Breslavia, Turingia 4 dicembre 1881 – Berlino 8 agosto 1944, giustiziato). – Wood, Edward Frederick Lindley – 1 ° conte di Halifax (1881- 1959) politico inglese. |
Agenzia Stefani «segue da 1853» «Il Piccolo» 1881, 29 dicembre, T. Mayer (direttore
e proprietario fino al 1915) fonda questo quotidiano triestino con lo
scopo di alimentare nella Trieste asburgica simpatie per l'Italia e
di sostenere una Vivace corrente irredentistica;
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