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Il Viandante |
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ANNO 1884 |
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Leone
XIII aprile, nell'enciclica Humanum Genus mette in guardia
i cristiani di fronte all'avanzata di una setta chiamata massoneria; Internazionale "antiautoritaria"
«segue da 1883
«Fabian Society» 1884,
in Inghilterra un gruppo di intellettuali (tra cui G.B.
Shaw, H.G. Wells e S.
e B. Webb) fondano questa
associazione politica d'indirizzo socialista e riformista, prendendo
a simbolo del gradualismo della loro azione politica la tattica temporeggiatrice
del console romano Quinto Fabio Massimo; |
– Acanfora, Giovanni (Castellammare
di Stabia 7 aprile 1884-?) politico italiano;
Torna su1907, si laurea in giurisprudenza all'Università di Napoli; 1911, entra nell'Amministrazione delle Finanze dove raggiunge il grado di Direttore generale; partecipa a parecchie conferenze internazionali; 1915-18, partecipa alla I guerra mondiale, rimanendo ferito sulla Bainsizza; è decorato della croce di guerra; 1926-28, è a capo della delegazione italiana del Tesoro a Parigi; 1940, giugno è nominato Direttore generale della Banca d'Italia; 1943 25-30 luglio, ministro degli Scambi e Valute nel I governo Badoglio. – Barrios, Justo Rufino (San Lorenzo, Mazatenango 1835-Chalchuapa, El Salvador 1885) politico guatemalteco, capo dell'esercito (1871-73) e presidente della repubblica (1873-85). – Beneš, Edvard (Kozlany, Boemia 1884-Sezimovo Usti, Boemia 1948) politico cecoslovacco; 1918-1935, ministro degli esteri del nuovo stato della Cecoslovacchia, rappresentato alla conferenza di pace di Parigi (1919-20) e alla Società delle nazioni, dove fu presidente (1935); 1935, dicembre, presidente della repubblica, dopo T.G. Masaryk; 1938, settembre, non riesce ad opporsi agli accordi di Monaco che, con la capitolazione delle democrazie occidentali, consegnano Sudeti e Cecoslovacchia ai nazisti; ottobre, va in volontario esilio e allo scoppio della seconda guerra mondiale si rifugia a Parigi e poi a Londra; 1941, a Londra è riconosciuto capo del governo cecoslovacco in esilio; 1945, maggio, torna a Praga in seguito alla liberazione da parte dell'esercito sovietico; 1946, giugno, viene rieletto presidente; 1948, febbraio, avviene un colpo di stato comunista guidato dal presidente del consiglio K. Gottwald; giugno, dopo la Vittoria elettorale del Fronte nazionale, si dimette. – Casares Quiroga, Santiago (La Coruña 1884-Parigi 1950) politico spagnolo, repubblicano; 1931-33, caduta la monarchia, è più volte ministro; 1936, maggio, presidente del consiglio; 17 luglio, si rifiuta di armare i partiti antifascisti e le organizzazioni operaie; 19 luglio, costretto a dimettersi sotto la pressione dei partiti di sinistra, abbandona la Spagna e la vita politica. – Daladier, Édouard (Carpentras 1884-Parigi 1970) politico francese; 1919, deputato radicalsocialista; 1924, titolare di vari dicasteri (guerra, istruzione, lavori pubblici); 1933, gennaio, presidente del consiglio si dimette a ottobre; 1934, gennaio, è richiamato alla presidenza per fronteggiare l'avanzata dell'estrema destra e il discredito gettato sulle istituzioni dallo "scandalo Stavisky"; 7 febbraio, incapace di affrontare le conseguenze del tentato colpo di stato compiuto il giorno prima dalle leghe filofasciste cede alle pressioni della destra e si dimette; 1936-38, ritornato al governo come ministro della difesa nazionale con il fronte popolare è contrario ad ogni intervento a fianco dei democratici spagnoli durante la guerra civile; 1938, dopo il rovesciamento dell'ultimo gabinetto di Léon Blum forma un governo d'ispirazione conservatrice e si affianca al premier britannico A.N. Chamberlain nella politica di cedimento di fronte alle pretese della Germania nazista e sottoscrive gli accordi di Monaco nel settembre; 1939, 3 settembre, costretto a dichiarare guerra alla Germania, dopo l'aggressione della Polonia, non sa mobilitare lo spirito dei francesi mettendo fuori legge perfino il Partito comunista; mentre sul fronte tedesco l'iniziativa militare si limita a sporadici scontri (dróle de guerre- strana guerra), tenta di costituire un corpo di spedizione in soccorso della Finlandia in guerra con l'Unione sovietica; 1940, marzo, in seguito alla sconfitta finlandese lascia l'incarico di presidente del consiglio a M.P. Reynaud, mantenendo il ministero della difesa per passare, dopo le prime sconfitte francesi, al ministero degli esteri (maggio); dopo la capitolazione della Francia è contrario al regime di vichy e nel settembre viene arrestato e deportato in Germania; 1946-58, torna alla vita politica come deputato; 1957-58, presidente del Partito radicalsocialista. – De Pietro, Michele (Cursi, Lecce 26 febbraio 1884 – Lecce, 7 ottobre 1967) politico italiano, liberale, esponente della Democrazia cristiana; 1906, si laurea in giurisprudenza a Roma; 1915, mentre sta svolgendo l'attività forense viene chiamato alle armi come capitano di fanteria; 1920, aderisce al Partito Liberale Italiano; 1942, ostile al fascismo, viene arrestato; 1945, divenuto membro della Consulta Nazionale, passa dal PLI alla Dc; 1946, 2 giugno, nelle prime elezioni generali libere viene eletto deputato all'Assemblea Costituente per la Dc; 1948, diviene senatore; 1953, rieletto senatore, ricopre il ruolo di vicepresidente del Senato della Repubblica (fino al 18 gennaio del 1954); 1954, ministro di Grazia e Giustizia: 18-30 gennaio (I "governo Fanfani"); febbraio-giugno 1955 ("governo Scelba"); [In questa veste, pur mostrandosi contrario alle modifiche introdotte da Adone Zoli al regime carcerario, che provvede ad abolire con una sua circolare esortando i direttori delle carceri a trattare i detenuti con la massima severità, si adopera per cancellare quelle parti del "Codice Rocco" che più si ispirano alla filosofia repressiva del passato regime.] 1958, si impegna in una lunga battaglia parlamentare per l'attuazione del disposto della Costituzione relativo all'istituzione del Consiglio Superiore della Magistratura; nello stesso anno è sconfitto alle elezioni per soli 147 voti; tornato alla carriera forense, si distingue (è tra gli avvocati difensori nel processo relativo allo "Scandalo Wilma Montesi"), al punto da divenire presidente dell' "Ordine degli Avvocati e dei Procuratori" presso la Corte d'Appello e il Tribunale di Lecce; da quest'anno ha la carica (che terrà fino alla morte) di presidente del "Centro Nazionale di Prevenzione e di Difesa Sociale" di Milano; 1959, viene eletto dal Parlamento al primo CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) quale uno dei sette "membri laici", e in seguito ricopre la carica di Vice Presidente dello stesso organo; 1967, 7 ottobre, muore a Lecce. – Deutsch, Julius (Lackenbach, odierna Sopron, Ungheria 1884-Vienna 1968) politico austriaco 1919, socialdemocratico, è membro della costituente 1920-34, deputato, è uno degli esponenti più in vista del movimento operaio e socialista austriaco durante la prima repubblica; febbraio, organizzatore delle formazioni paramilitari dello «Schutzbund», partecipa all'insurrezione socialista di Vienna ed è costretto all'esilio Storia del movimento sindacale austriaco (1929) 1936-39, è generale delle truppe repubblicane nella guerra civile spagnola; 1939, si ritira in Francia e negli Stati Uniti per poi rientrare in Austria nel dopoguerra dove contribuisce alla riorganizzazione del partito socialista; Essenza della dittatura (1953). – De Vecchi, Cesare Maria – conte di Val Cismon (Casale Monferrato, Alessandria 14 novembre 1884 – Roma, 23 giugno 1959) politico italiano. – Eggeling, Joachim Albrecht Leo (Blankenburg am Harz, Ducato di Brunswick 30 novembre 1884 – Castello di Moritzburg, Halle 15 aprile 1945) politico tedesco, Gauleiter di Halle-Merseburg. – Filzi, Fabio (Pisino, Istria 1884-Trento 1916) patriota italiano; 1910, si laurea in legge a Graz; 1914, milita nell'esercito austro-ungarico all'inizio della prima guerra mondiale; novembre, irredentista, riesce a fuggire in Italia dove partecipa alla propaganda interventista; arruolatosi negli alpini e nominato sottotenente combatte in Vallarsa; 1916, 10 luglio, con C. Battisti viene catturato sul monte Corno; 12 luglio, condannato a morte, viene impiccato nella fossa del Castello del Buon Consiglio a Trento. – Geitner, Kurt [dal 1916 Ritter von Geitner] (Troppacher Hof, Contwig 3 maggio 1884 – Monaco di Baviera 6 settembre 1968) generale tedesco. – Goerdeler, Carl Friedrich (Schneidemühl, Posnania (oggi Pila in Polonia) 31 luglio 1884 – Berlino, 2 febbraio 1945) politico tedesco. – Halder, Franz (Würzburg 1884-? 1972) militare tedesco. – Heuss, Theodor (Brackenheim, Württemberg 31 gennaio 1884-Stuttgart 12 dicembre 1963) politico tedesco, laureato in scienze politiche a Monaco; 1905-12, redattore nel settimanale «Die Hilfe» e direttore a Berlino del «Deutscher Werkbund»; 1920, aderisce al DDP (Partito democratico tedesco); 1920-33, docente alla Scuola superiore di politica; 1924-28, deputato durante la repubblica di Weimar per il DDP; 1930-33, ancora deputato; La strada di Hitler (1932) Primi anni di regime, riprende ad Heidelberg le pubblicazioni de «Die Hilfe»; 1936, costretto ad abbandonare le pubblicazioni, si limita a collaborare, sotto pseudonimo, alla «Frankfurter Zeitung»; 1946, caduto il nazismo è tra i fondatori del nuovo FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberale tedesco) di cui sarà deputato fino al 1949; 1949, 12 settembre, viene eletto presidente della Repubblica Federale Tedesca, carica riconfermatagli nel 1954.s – Inönü, Ismet (Smirne 1884-Ankara 1973) politico turco; 1908, ufficiale d'artiglieria, aderisce alla rivoluzione dei "giovani turchi" e durante la prima guerra mondiale combatte in Palestina; 1918, dopo l'armistizio di Mudhros è nominato sottosegretario di stato nel governo del sultano; 1920, marzo, lascia clandestinamente Istanbul per raggiungere ad Ankara Mustafa Kemal appena ribellatosi al sultano e diventa il suo più stretto e fidato collaboratore; 1921, gennaio e marzo, a capo delle forze kemaliste schierate contro i greci riporta le decisive vittorie di Inönü (da questa località deriverà nel 1934 il suo cognome); 1922, ministro degli esteri; 1923, aprile, negozia con successo il trattato di pace di Losanna che rivede le clausole più sfavorevoli della pace di Sèvres e pone le premesse della nascita della repubblica turca; diventa poi primo ministro e rimane in carica per tredici anni; 1938, novembre, alla morte di Mustafa Kemal ne raccoglie l'eredità come presidente della repubblica e come Presidente del Partito repubblicano del popolo; 1945, marzo, dopo una difficile politica di equilibrio tra l'Asse e gli alleati, dichiara guerra alla Germania e al Giappone; rieletto, avvia il faticoso processo di democratizzazione interna e di superamento del regime monopartitico; 1950, la prima consultazione elettorale del paese assegna la maggioranza al Partito democratico di A. Menderes; in contrasto con le tendenze autoritarie di quest'ultimo, si dimette poco dopo; 1960, colpo di stato dei militari; 1961, torna al potere come primo ministro; 1965, le elezioni sanciscono la Vittoria del Partito della giustizia di S. Demirel che si richiama al Partito democratico; 1965, febbraio, di nuovo all'opposizione, si concentra sull'attività di partito; 1972, lascia la presidenza per dissensi con la nuova direzione di sinistra guidata da Bulent Ecevit. – Keudell, Walter von (Castellammare di Stabia, Italia 17 luglio 1884 – Bonn 7 maggio 1973) politico tedesco. – Maresca, Mariano (Piano di Sorrento, Napoli 23 maggio 1884 – Pavia 21 marzo 1948) ecclesiastico e pedagogo italiano. – Martini, Mario Augusto (Firenze 20 dicembre 1884 – Firenze 18 giugno 1961) politico italiano. – Popitz, Johannes (2 dicembre 1884 - 2 febbraio 1945) ministro delle finanze prussiano e un membro della resistenza tedesca contro il governo della Germania nazista. [Padre di Heinrich Popitz, un importante sociologo tedesco.] – Puppini, Umberto (Bologna 16 agosto 1884 – Bologna 1° maggio 1946) politico italiano. – Quazza, Romolo (Mosso Santa Maria, Vercelli 1884-Torino 1961) storico italiano; [Padre di Guido (1922-1996).] – Ramírez Machuca, Pedro Pablo (La Paz, 30 gennaio 1884 – Buenos Aires, 12 maggio 1962) militare e politico argentino; acceso nazionalista, riesce a sfruttare il vuoto di potere che si è creato dopo la ribellione di numerosi ufficiali rivoltosi dell'esercito e che ha portato alle dimissioni dell'incapace dittatore R.S. Castillo; 1943, 7 giugno-24 febbraio 1944, presidente e dittatore dell'Argentina; il suo primo atto è lo scioglimento del Congresso, dopo di che governa con decreti; di fronte alle vaste critiche egli reprime tutte le associazioni che appoggiano gli Alleati, la stampa ebraica e quella di opposizione; opera epurazioni nelle scuole e nelle università; l'attività di agenti tedeschi e giapponesi in Argentina porta gli Alleati, in particolar modo gli Stati Uniti d'America, ad una dura protesta, che in un primo tempo consolida l'unità degli argentini attorno a lui; 1944, febbraio, si dimette; [Avviene quindi la rottura delle relazioni diplomatiche con le Potenze dell'Asse; il suo successore Edelmiro Farrell manterrà la politica favorevole all'Asse, ma anche lui manterrà il potere per breve tempo.] – Reichenau, Walther von (Karlsruhe 1884- in volo da Poltava a Lipsia 1942) militare tedesco. – Rocca, Massimo (Torino 26 febbraio 1884 – ?) giornalista e politico italiano; 1924, 6 aprile, eletto deputato (XXVII Legislatura – 1924 24 mag - 21 gen 1929) nel collegio unico nazionale, listone fascista; 1925, ha sempre combattuto la Massoneria ed è ora dissidente dal Pnf. – Rossoni, Edmondo (Tresigallo, Ferrara 6 maggio 1884 – Roma 8 giugno 1965) politico italiano. – Sprenger, Jakob (Oberhausen, vicino a Bergzabern, Palatinato 24 luglio 1884 – Kössen, Tirolo 7 maggio 1945) politico tedesco, Gauleiter di Assia-Nassau. – Tojo, Hideki (Tokyo 1884-1948) militare e politico giapponese, esponente dell'ala oltranzista dell'esercito giapponese; 1937, è uno dei principali protagonisti dell'invasione della Cina; 1940, luglio, entra nel governo come ministro della guerra dove diventa capo delle forze favorevoli alla guerra preventiva contro gli Stati Uniti; 1941, ottobre, presidente del consiglio dei ministri; 7 dicembre, si assume la responsabilità di scatenare la guerra con l'attacco senza preavviso del porto statunitense di Pearl Harbor; dirige poi l'espansione giapponese nel Pacifico e nell'Asia sudorientale; 1942, il Giappone occupa le Filippine, la Malesia, l'Indocina, Singapore e la Birmania; la ripresa delle forze americane e la guerriglia cominciano a minare i successi giapponesi che egli tenta invano di consolidare dando vita a un programma di "nuovo ordine" destinato a perpetuare la supremazia economica e politica giapponese in tutta l'Asia sudorientale; 1944, luglio, quando la sconfitta giapponese si profila ormai sicura dinanzi all'inarrestabile avanzata delle forze statunitensi, lascia la presidenza del governo; alla fine della guerra viene fatto arrestare dagli americani e deferito al tribunale internazionale per i crimini di guerra, insediato a Tokyo, che lo condanna a morte come "supercriminale" di guerra; 1948, la sentenza viene eseguita. – Truman, Harry Spencer (Lamar, Missouri 8 maggio 1884 – Kansas City, Missouri 5 aprile 1972) politico statunitense, del Partito democratico; 1945 12 aprile-20 gennaio 1953, 33° presidente degli Stati Uniti d'America. – Villabruna, Bruno (Santa Giustina, Belluno 12 agosto 1884 - Torre Pellice 14 ottobre 1971) politico italiano, esponente della corrente di centro del Partito Liberale Italiano. – Villa Santa, Nino Salvatore (Cagliari 9 giugno 1884 – 23 settembre 1960) generale italiano. – Vogt, Josef Theodor o Joseph Vogt (Ursprung, Bassa Franconia 18 febbraio 1884 – Erlangen, Baviera 7 marzo 1967) funzionario tedesco delle SS. – Yamamoto, Isoroku (Nagaoka 1884-isole Salomone 1943) militare giapponese, ufficiale di marina; [Figlio adottivo dell'ammiraglio Yamamoto (ministro della marina giapponese nel corso della guerra russo-giapponese del 1904-05).] 1936, dopo una brillante carriera diventa viceministro della marina; 1939, agosto, assume il comando della flotta giapponese; convinto fautore delle portaerei, prepara un piano di guerra contro gli americani estremamente aggressivo basato sull'attacco a sorpresa della flotta nemica; 1941, 7 dicembre, a Pearl Harbor gli aerei della flotta giapponese distruggono otto corazzate americane conquistando il domini del mare; cogliendo subito i frutti dell'attacco, dirige la rapidissima espansione giapponese nel Pacifico sudoccidentale; 1942, maggio, torna a colpire verso est, ma il 4 giugno è fermato dagli americani a Midway "vedi "seconda guerra mondiale" 1943, aprile, l'aviazione americana avvisata dai servizi segreti, intercetta e abbatte l'aereo che lo trasporta, privando la marina giapponese del suo capo più prestigioso e amato. |
«segue da 1876» «rivista storica italiana» 1884, C. Rinaudo fonda questa rivista
trimestrale, di cui è primo direttore, nata come rassegna di studi italiani
e stranieri sulla storia d'Italia; |