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Il Viandante |
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Papa segretario
di Stato: cardinale Silvio Valenti; 1750, cardinali: "giuseppinismo" [Il termine
si diffonderà in Austria attorno alla metà del secolo
XIX nella polemica intorno al concordato (1855), che abrogherà
gran parte della legislazione ecclesiastica giuseppina.] wahhabismo 1750 ca, Arabia centrale, Muhammad
ben 'Abd al-Wahhab (1703-92) fonda un movimento rigorista
sunnita musulmano, i cui seguaci sono detti, dagli avversari e dagli
scrittori europei, wahhabiti; |
ANNO 1750
– Abrial, André Joseph (Annonay
19 marzo 1750 – Parigi, 13 novembre 1828) politico francese;
Torna su[Figlio unico di Jean-Pierre Abrial e di Marie Christine Murol, esponenti della piccola borghesia del Vivarese, provincia dell'antica Linguadoca.] 1776, diventa avvocato al Parlamento di Parigi; 1799, 20 febbraio, a Napoli è nominato dal Direttorio, Commissario civile per la Repubblica Partenopea, di cui organizza il governo repubblicano; 10 novembre (18 Brumaio, Anno VIII) colpo di Stato di N. Bonaparte; 25 dicembre-14 settembre 1802, dal Consolato viene nominato ministro della Giustizia in Francia; 1802, 14 settembre, viene nominato senatore; 1803, riceve il titolo onorifico di grand'ufficiale della Legion d'Onore; 1808, trasferitosi a Genova, Milano e Torino per riorganizzarvi la Giustizia, viene creato conte dell'Impero da Napoleone I; 1814, dopo aver votato la decadenza dell'imperatore, il nuovo re Luigi XVIII lo nomina pari di Francia ereditario. – Angiolini, Luigi (Seravezza, Lucca 1750-Firenze 1821) scrittore politico italiano; Lettere sopra l'Inghilterra, Scozia e Olanda (1790, prive della parte relativa all'Olanda, mai scritta) 1794, incaricato d'affari per conto di Ferdinando II di Toscana a Roma; 1798, ministro a Parigi, esplica delicate mansioni presso Napoleone. – Bergoeing, François (Saint-Macaire 31 marzo 1750 – Bordeaux (Gironde) 28 novembre 1829) politico francese; [Figlio del chirurgo Pierre Bergoeing e di Jacquette Casenave.] diventa chirurgo come il padre; 1789, durante la Rivoluzione fonda il "Club des Amis de la Constitution de Saint-Macaire", e diventa sindaco di questa località; 1792, eletto deputato supplente della Gironda alla Convenzione nazionale, rimpiazza subito N. de Condorcet, che ha optato per il dipartimento dell'Aisne, e siede sul banco dei girondini; assiduo dei salotti di Madame Roland, affronta molte volte J.-P. Marat; al processo di Luigi XVI vota per la sua colpevolezza ma chiede la ratifica del giudizio del popolo circa la pena e la sospensione; diviene supplente alla "Commissione di controllo delle forniture delle armate"; 1793, 13 aprile, vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat; 21 maggio, viene eletto membro della "Commissione dei Dodici", incaricata di condurre un'inchiesta sulle cospirazioni che minacciano la rappresentanza nazionale; viene quindi segnalato sulla lista di coloro che hanno presentato una petizione tra le 48 sezioni del dipartimento di Parigi che chiedono il decreto d'accusa contro i girondini, di cui J.-P. Marat si incarica della sua costituzione definitiva e aggiungendovi dove rintracciare l'uno o l'altro; La longue conspiration des Jacobins pour dissoudre la Convention nationale (1793) 2 giugno, è colpito da mandato d'arresto; 7 giugno, fugge raggiungendo le Calvados dove, con altri fuggitivi, Ch.-J.-M. Barbaroux, Louvet, Pétion in particolare, egli tenta, senza successo, di fomentare una sommossa; 28 luglio, decretato traditore della patria, si rifugia e si nasconde à Saint-Macaire fino a dopo il 9 Termidoro (27 luglio 1794); 1794, raggiunge Parigi e riprende il suo posto alla Convenzione il 18 Frimaire [Frimaio] Anno III (8 dicembre 1794); 1795, è tra i più attivi contro l'insurrezione parigina di Prairial [Pratile] e fa parte del Comitato di Sicurezza generale"; 1795, 5 ottobre, viene unito a P.-F. Barras contro i realisti; rieletto al Consiglio dei Cinquecento, sotto il Direttorio si oppone a Bonaparte; 1799, dopo il 18 Brumaio (9 novembre) dà le dimissioni; rinviato à Saint-Macaire, viene chiamato da J. Murat re di Napoli, che lo crea governatore dei domini reali a Napoli; rimane fino al 1824, poi si ritira a Bordeaux. – Corona, Nicola o Stefano Laonice (Sora 1750-Roma 1810 ca) economista romano, fratello di Camillo (ministro degli interni della Repubblica Romana -1797/99) e poi segretario a Parigi dell'abate Casti; Riflessioni economiche, politiche e morali sopra il lusso, l'agricoltura, la popolazione e il commercio dello Stato Pontificio (1795). – Davidowich, Paul (1750?-1820?) generale austriaco di orgine serba, combatté nell'esercito di Fiandra contro i francesi repubblicani e in Italia contro N. Bonaparte. – Dillon, Arthur (Bray Wich 3 settembre 1750 – Parigi 13 aprile 1794, ghigliottinato) militare irlandese, al servizio della Francia sotto l' "Ancien Régime", nelle guerre rivoluzionarie francesi e americane; [Figlio di Henry Dillon, XI visconte Dillon di Costello-Gallen, e di di lady Charlotte Lee. Fratello del col. Théobald Dillon (1745-1792), che fu ucciso il 29 aprile 1792 a Lilla dai suoi soldati che lo accusarono di tradimento dopo una sconfitta subita a Baisieux. Suo nonno era il gen. Arthur Dillon. - 1768, 18enne, sposa sua cugina di secondo grado, Lucy Rothe (1751-7 set 1782), dama d'onore di Maria Antonietta. Hanno due figli: . George, † all'età di due anni, . Lucie Henriette Dillon (per matrimonio, Lucie Henriette de la Tour du Pin Gouvernet), la nota memorialista del periodo rivoluzionario e dell'epoca napoleonica. - 1785, vedovo, si risposa con una ricca vedova creola francese della Martinica, Marie de Girardin, cugina di Giuseppina di Beauharnais, da cui ha sei figli, tra i quali Fanny, futura moglie del gen. Bertrand. È il nonno di Arthur Dillon (1834-1922), anch'egli ufficiale.] colonnello, partecipa alla guerra d'America; 1772, 1° maggio, prende il comando del "Rgt Dillon", unità militare appartenente alla famiglia Dillon; 1778, salpa con il suo reggimento per i Caraibi per la campagna contro la Gran Bretagna; 1779, luglio, conquista Grenada; settembre, combatte a Savannah (Georgia); 1780, viene creato "cavaliere di Saint-Louis" e promosso brigadiere; 1781, giugno, conquista Tobago divenendone governatore al Trattato di Parigi; 1782, muore la sua prima moglie; 1785, si risposa con Marie de Girardin, ricca vedova creola francese della Martinica; 1789, eletto agli Stati generali dalla nobiltà, come deputato della Martinica, si occupa degli affari coloniali e torna a Parigi difendendo gli interessi dei coloni contro la "Societé des Amis des Noirs"; è vicino al marchese di La Fayette e amico di C. Desmoulins; 1792, 13 gennaio, promosso tenente generale viene aggregato all'Armata del Nord; 1793, gennaio, esprime aperto dissenso all'arresto di Luigi XVI; 21 agosto, viene destituito; 25 agosto, avendo ritrattato, gli viene affidata una divisione nell'armata di Dumouriez; 14 ottobre, dopo aver ripreso Verdun, è richiamato a Parigi perché sospetto d'intelligenza col nemico; 17 novembre, viene sospeso dalle sue funzioni; 1793, 23 febbraio, viene reintegrato e assegnato all'armata del Reno agli ordini di Custine; 1° giugno, avendo rifiutato, viene nuovamente sospeso; inutilmente chiede di essere inviato in Martinica; 13 luglio, con l'accusa di partecipazione a un complotto monarchico per liberare il figlio di Luigi XVI, viene arrestato e messo in un primo tempo ai domiciliari; ottobre, viene rinchiuso al Luxembourg; durante il processo è anche accusato di aver progettato una rivolta dei prigionieri del carcere del Luxembourg; 1794, 13 aprile, condannato a morte con Lucile Desmoulins, Marie Hébert, P.-G. Chaumette e l'arcivescovo di Parigi J.-B. Gobel, viene ghigliottinato la sera stessa assieme agli altri. – Fergusson, Robert (Edimburgo 1750-1774) poeta scozzese, pubblicò le sue poesie su periodici nel periodo 1772-73, in dialetto edimburghese, poi raccolte nel 1773; ammalato e alcolizzato morì a 24 anni. – François, Nicolas detto François de Neufchâteau poi conte François de Neufchâteau (Frebécourt (ducato di Lorena) 17 aprile 1750 – Saffais 10 gennaio 1828) scrittore e politico francese. – Garde, Victor Scipion Charles Auguste de la – marchese di Chambonas (1750-1830) politico francese; [Figlio di Scipione Louis Joseph de La Garde, marchese de Chambonas (1765) e di Louise Victoire Grimoard de Beauvoir du Roure. - 1774, 4 maggio, sposa Josephine Louise Aurélie Aglaé Aimée de Lespinasse (1756-1788) a Parigi; Figlio: Adolphe Aimé Charles (1778-1860).] 1789, sindaco di Sens, brigadiere generale, all'inizio della rivoluzione francese; 1792, 17 giu-23 lug, ministro degli Affari Esteri nel governo di Luigi XVI; 10 agosto, dopo tale data emigra a Londra dove lavora come orafo; viene citato per debiti e mandato in prigione; 1814, torna in Francia; 1830, muore a Parigi. – Gianni, Francesco (Roma 1750-Parigi 1822) poeta italiano, noto improvvisatore nei salotti di d'Italia e di Francia; 1799, fuggito da Roma perché accusato di giacobinismo, si recò prima a Genova, poi a Milano, dove fu membro della Repubblica Cisalpina, e poi a Parigi, protetto da N. Bonaparte; Versi estemporanei (1794) Poesie (1795) Bonaparte in Italia (1799, poemetto) Raccolta delle poesie (1807-08, in 5 voll.; 1827, postuma). – Grégoire, Baptiste-Henri (Vého, Meurthe-et-Moselle 1750-Anteuil, Parigi 1831) ecclesiastico e politico francese; 1782, curato a Embermesnil in Lorena; Essai sur la régénération physique, politique et morale des Juifs (1787) 1789, deputato del clero di Nancy agli Stati generali, alla testa della frazione più avanzata del clero propugna attivamente la riunione dei curati democratici con il Terzo stato; 1790, 27 settembre, vescovo costituzionalista, grande difensore degli ebrei e della gente di colore, presta giuramento alla Costituzone civile del clero; eletto alla Convenzione, collabora al Comitato d'istruzione pubblica; 1791, pur nominato vescovo costituzionale di Blois, continua l'attività politica adoperandosi per l'abolizione della monarchia; si oppone però alla campagna di scristianizzazione durante il periodo di M. Robespierre; denuncia il "vandalismo" (suo il termine destinato poi a larga fortuna) della distruzione delle opere d'arte durante il Terrore; 1795-1802, infaticabile pubblicista e animatore del periodico «Les Annales de la religion»; 1797, organizza il I concilio della chiesa costituzionale; 1798, diviene bibliotecario dell' "Arsenal"; 1801, organizza il II concilio ma la sua linea politico-religiosa viene travolta dal concordato tra Napoleone e Pio VII; nominato senatore, ma emarginato nella Francia imperiale, compie viaggi di propaganda antipapale e irenica in Inghilterra, Olanda e Germania in compagnia del giansenista italiano E. Degola e pubblica numerosi scritti tra cui Le rovine di Port-Royal 1830, caduto in disgrazia durante la Restaurazione, fa in tempo, prima di morire, a pronunciarsi a favore della rivoluzione in atto. – Hardenberg, Karl August principe di (Essenrode, Hannover 1750-Genova 1822) politico prussiano; 1782, è al servizio del duca di Brunswick Carlo Guglielmo Ferdinando; 1791, entra al servizio della Prussia; 1795, è incaricato delle trattative che conducono alla pace di Basilea con la Francia; 1804, tenace avversario dei francesi, succede al conte di Haugwitz come primo ministro nonché ministro degli esteri del re di Prussia; 1805, si dimette (lasciando la carica sempre al conte di Haugwitz) dopo che la partecipazione della Prussia alla terza coalizione antifrancese si è conclusa con la sconfitta di Austerlitz; 1807, aprile, è richiamato in carica dopo la catastrofe di Jena; luglio, deve lasciarla per volontà di Napoleone I in seguito alla pace di Tilsit; 1810, settembre, è nominato cancelliere e da ora dirigerà la politica interna ed estera della Prussia fino alla morte; 1810-11, una serie di decreti consolidano il debito pubblico, tolgono ai feudatari e ai comuni ogni potere in materia fiscale e sopprimono le prestazioni gratuite di lavoro dei contadini, emancipano gli ebrei e introducono la libertà di commercio e di iniziativa economica; insieme alle riforme attuate da J.D. von Scharnhorst e A.W.N. von Gneisenau nell'ordinamento militare, la "rivoluzione dall'alto" da lui operata contribuisce in modo determinante a risollevare la Prussia dalla prostrazione di Austerlitz e di Jena rendendola capace di dare un apporto decisivo alla sconfitta di Napoleone I; 1814-15, al congresso di Vienna egli riesce ad ottenere per la Prussia sostanziosi acquisti territoriali in Sassonia, in Pomerania occidentale e in Vestfalia e un ruolo di primo piano nella santa alleanza promossa da Alessandro I; 1815, maggio, per quanto strappi al re Federico Guglielmo III la promessa di istituire una rappresentanza nazionale, deve cedere terreno all'involuzione politica dell'età della restaurazione; Idee per una costituzione prussiana (1819). – Huguet, Charles-Louis – marchese di Semonville (1750-1839) politico e diplomatico francese; consigliere al Parlamento di Parigi fin dal 1769, propone la convocazione degli Stati Generali; 1791, ha una missione ufficiale presso la repubblica di Genova; 1792, viene inviato in Corsica; ambasciatore a Costantinopoli, viene imprigionato dagli austriaci in una fortezza del Tirolo; può tornare in Francia nel gruppo dei deputati scambiati con la figlia di Louis XVI; durante l'Impero rimane in secondo piano. – Iriarte, Thomas de (Orotava, isola di Tenerife 1750-Madrid 1791) letterato e musicista spagnolo Fabulas literarias (1782, Fabole letterarie) Gusmán el bueno (1790, Gusmán il buono, teatro; opera musicata da lui stesso). – Jagot, Grégoire Marie (Nantua 21 maggio 1750 – Toul 22 gennaio 1838) politico francese; giudice di pace a Nantua; 1791, 1° settembre, viene eletto deputato dell'Ain all'Assemblea legislativa; 1792, 5 settembre, viene eletto deputato dell'Ain, quarto su sei, alla Convenzione nazionale dove siede con i Montagnardi; viene inviato lo stesso mese in Savoia, con Hérault de Séchelles, Simond e l’abate Grégoire per organizzarvi il dipartimento del Mont-Blanc; 1793, gennaio, al momento del processo a Luigi XVI è assente dall'assemblea e non prende parte alle votazioni; 13 gennaio, scrive tuttavia, con i suoi tre colleghi, che «convaincu des crimes de Louis Capet, il prononçait sa condamnation sans appel au peuple.»; convinti dell'ambiguità di questa formula, vicini al loro collega montagnardo Jeanbon Saint-André, i quattro uomini scrivono lo stesso giorno il loro vero voto: per la morte del re senza appello al popolo (sottolineato nel testo). [La lettera è pubblicata da Jeanbon Saint-André nel biquotidiano giacobino «Créole Patriote» di Claude Milscent, il mattino del 28 gennaio 1793.] 3 febbraio, essi inviano una lettera segreta a G.-J. Danton (regicida alla maniera di Jeanbon Saint-André) per farlo partecipe della contro-rivoluzione strisciante e dei danni di una politica di scristianizzazione ad oltranza, della quale G.-J. Danton ha già fatto parte nel novembre 1792; verso la fine del mese il gruppo si divide e mentre Hérault de Séchelles e Simond restano in Savoia, lui e l’abate Grégoire si sistemano nelle Alpes-Maritimes; maggio, al suo ritorno, diviene segretario della Convenzione; 28 maggio, si oppone al rapporto del decreto che, il giorno prima, ha annullato la Commissione dei dodici; in seguito diviene memebro del Comitato di divisione e del Comitato di sicurezza generale dove sviluppa una attività poliziesca in concerto con Amar e Vadier; viene abbondantemente accusato da coloro che egli impiega per creare delle liste di presunti cospiratori in carcere; il suo ruolo è molto importante nell'organizzazione metodica che conduce, fino al 9 Termidoro, centinaia di persone al patibolo; è compreso tra le incriminazioni effettuate contro i membri dei vecchi comitati e viene colpito da mandato di cattura con loro; (12 Germinale, Anno III), in seguito ai disordini di questo giorno, viene arrestato; 1795, 29 maggio, viene messo in stato d'accusa; 2 giugno, in attesa del processo, viene messo in carcere; ottobre, beneficia dell'amnistia; 1799, 9 novembre (18 Brumaio, Anno VIII) si ritira a Toul, dove vive fino alla morte; 1838, 22 gennaio, muore a Toul. – Koltataj, Hugo (Dedarkaly, Volinia 1750-Varsavia 1812) politico e scrittore polacco, 1771, laureatosi a Roma in giurisprudenza e teologia, diventa canonico di Cracovia dove riforma l'università 1791, ha un ruolo di primo piano nella elaborazione della costituzione Dell'origine e decadenza della costituzione polacca del 3 maggio 1791 (1793) 1794, rifugiatosi in Sassonia, dopo la seconda spartizione della Polonia, organizza con T. Kosciuszko l'insurrezione di cui è membro del supremo consiglio nazionale 1794-1807, dopo il fallito tentativo rivoluzionario è prigioniero degli austriaci e dei russi Osservazioni sul granducato di Varsavia (1808, pubblicato postumo) L'istruzione pubblica a Cracovia durante il regno di Augusto III (1842) Il clero in Polonia nel sec. XVIII (1849). – Latour-Foissac, François-Philippe de (1750-1804) militare francese; generale, viene destituito e reintegrato tre volte in due anni dal governo rivoluzionario; fattosi trasferire nell'armata d'Italia, è nominato governatore di Mantova; dopo la sua capitolazione, viene destituito per sempre da N. Bonaparte. – Lavilleurnois, Charles-Henri de (1750-1799) agente francese; agente del conte di Provenza durante la Rivoluzione; dopo il 18 Fruttidoro viene deportato in Guiana. – Lesterpt-Beauvais, Benoît (Dorat, Haute-Vienne 22 agosto 1750 – 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese; [Figlio di François Lesterpt, avvocato, e di Dorothée Cœur-Deroy. Fratello minore di Jacques Lesterpt. La sua famiglia possiede il Château de la Chabroulie nel comune di Isle.] 1789, 20 marzo, avvocato nel Dorat, viene eletto deputato – come suo fratello – per il siniscalcato di Basse-Marche agli Stati generali; membro dell'Assemblea costituente, si pronuncia a favore delle riforme; 1792, 2 settembre, divenuto esattore del distretto di Dorat, viene eletto deputato per l'Haute Vienne alla Convenzione Naizonale dove simpatizza con i girondini; 1793, gennaio, al processo di Luigi XVI vota per la colpevolezza del re, contro l'appello del popolo, per la morte, con rinvio dell'esecuzione fino al momento in cui il nemico invaderà il territorio francese e, in caso di pace, fino al momento che sarà deciso dalla Convenzione Nazionale o dal Corpo legislativo; egli diviene membro del Comitato di Liquidazione e supplente del Comitato delle Finanze; 13 aprile, vota per la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat; 8 maggio, fa parte dei membri che il "Comitato di salute pubblica" ha scelto per andare nelle sezioni di Parigi onde accelerare il reclutamento; 28 maggio, vota per il rapporto del decreto che, la vigilia, ha annullato la Commissione dei Dodici; giugno, viene nominato commissario presso la fabbrica d'armi di Saint-Étienne, ma diventa sospetto per la sua moderazione; 31 luglio, Le Carpentier dichiara alla Convenzione che si è associato ai ribelli di Lione e chiede di chiamare il suo supplente; decretato d'accusa come federalista, viene arrestato; 24-30 ottobre (3-9 Brumaio, Anno II), fa parte dei 21 deputati girondini che compaiono davanti al Tribunale rivoluzionario, sotto la stessa imputazione; 30 ottobre, viene condannato a morte; 31 ottobre, viene ghigliottinato assieme agli altri. [Suo fratello maggiore Jacques lo sostituirà alla Convenzione a partire dal 27 febbraio 1795 (9 Ventoso, Anno III).] – Mailhe (1750-1834) politico francese; avvocato di Tolosa, poi deputato dell'Haute Garonne alla Legislativa e alla Convenzione; 1792, chiamato per sorteggio a votare per primo sulla sorte di Luigi XVI ne chiede la morte col beneficio della condizionale; 1793, dopo la proscrizione dei girondini, sparisce dalla circolazione, rifacendosi vivo solo dopo il 9 Termidoro; proscritto dopo il colpo di stato del 18 Fruttidoro si reca in esilio in Belgio. – Mascheroni, Lorenzo (Castagneta, Bergamo 1750-Parigi 1800) scienziato e poeta, sacerdote italiano, professore di algebra e geometria, rettore dell'università di Pavia; Nuove ricerche su l'equilibrio delle volte (1775) Adnotationes ad calculum integrale Euleri (1790-92) Invito a Lesbia Cidonia (1793, versi; il poeta invita la contessa Paolina Secco Suardo Grismondi (in Arcadia Lesbia Cidonia) a visitare i gabinetti scientifici e il museo naturale dell'ateneo pavese, illustrandone in 529 versi le meravigliose raccolte; per questo lavoro V. Monti gli dedicò Il poema Mascheroniana) Geometria del compasso (1797, dedicato a N. Bonaparte). – Menard, Philippe-Romain (1750-1810) militare francese; generale proveniente dalla truppa, diventa pazzo. – Menou, Jacques-François de – barone di Boussay (Boussay 3 settembre 1750 – Carpenedo di Mestre, Italia 13 agosto 1810) militare e politico francese; [Discendente da nobilissima famiglia della Turenna.] inizia giovanissimo la carriera militare; 1789, maresciallo di campo, viene eletto come rappresentante della nobiltà agli Stati generali nel baliaggio di Touraine; 1790, marzo viene nominato segretario; dicembre, viene nominato presidente; tra la corrente moderata, diviene membro del Comitato diplomatico, quindi è impiegato come maresciallo di campo, prima a Parigi e successivamente nell'Armata dell'Ovest; 1793, combatte in Vandea, quindi come comandante dei reparti di Parigi, costringe il faubourg Saint-Antoine a capitolare nella rivolta del 1° Pratile, Anno III; 1794, dopo il 9 Termidoro, è creato comandante di divisione dell'esercito dell'interno col compito di difendere la Convenzione dagli attacchi realisti; sospettato di intesa con questi, viene destituito e P.-F. Barras prende il suo posto; 1795, sottoposto a giudizio per tradimento, viene assolto; 1798, N. Bonaparte, che lo ha preso sotto la sua protezione, lo porta con sé nella spedizione in Egitto; posto al comando di una delle cinque divisioni, dimostra un certo valore; [Si distingue particolarmente nell'assalto alla città di Alessandria, disposto da N. Bonaparte subito dopo lo sbarco delle truppe francesi sulla spiaggia di Marabut, conquistando il forte triangolare della città e rimanendo ferito. Nel corso della campagna si fa musulmano – assumendo con la conversione il nome di 'Abd Allah – e sposa Zobeïda El Bahouad, figlia dello shaykh Ahmar al-Rashidiuna, una ricca ereditiera dalla quale ha un figlio: Jacques Mourad Soliman, nato nel 1800 a Rosetta.] 1800, 14 luglio, dopo l'assassinio, ad opera di uno studente siriano, del gen. J.-B. Kléber, il sostituto di N. Bonaparte, egli assume il comando dell'Armata d'Oriente; [Secondo il gen. Colbert è vanitoso, incapace, presuntuoso e si spinge fino a fare arrestare due generali che lo hanno criticato Reynier e Damas. Non per niente sarà considerato da alcuni il vero mandante dell'assassinio del gen. J.-B. Kléber – un altro sarebbe lo stesso N. Bonaparte – per invidia della sua brillante carriera e perché lo temeva come testimone della sua diserzione, (un caso simile all'esecuzione del duca D'Enghien).] 1801, primavera, avendo appreso che un corpo d'armata di 20.000 britannici sta per sbarcare ad Abukir, si appresta ad affrontarli ma inspiegabilmente disperde le sue forze, numericamente superiori al nemico, lungo un fronte troppo esteso; 21 marzo, qando i britannici sbarcano e riescono a superare lo sbarramento trincerato francese nella "battaglia di Alessandria" egli si ritira all'interno delal città; 1° agosto, qui, in cambio dell'impegno al rimpatrio sulla flotta inglese, capitola e fa ritorno a Parigi dove si presenta contrito davanti al Primo Console; 1802, viene mandato in Italia come amministratore di sei dipartimenti militari in Piemonte; 1805, è nominato governatore della Toscana e poi governatore di Venezia; 1810, 23 luglio, membro della massoneria, per le sue stravaganze e per i suoi amori dispendiosi si indebita gravemente e viene richiamato a Parigi da N. Bonaparte; 13 agosto, muore a Carpenedo, a nord di Mestre, presso l'attuale villa Algarotti-Berchet. [Il suo nome è scritto sull' Arco di Trionfo di Parigi al Pilastro Sud, colonna 24.] – Miranda, Francisco de (Caracas 1750-Cadice 1816) patriota venezuelano; 1772, si arruola in Spagna dove studia arte militare; 1779-81, partecipa come ufficiale alla guerra di indipendenza americana; 1785-87, un viaggio per mezza Europa lo porta alla costruzione di un progetto ambizioso: trasformare l'America spagnola in un unico impero indipendente, modellato costituzionalmente sull'esempio inglese e sulla Roma repubblicana; 1790, discute il progetto con il primo ministro inglese William Pitt [il Giovane]; 1791, sbarca in Francia dove, legatosi ai girondini, combatte a Valmy; 1793, regge il comando generale in Belgio; in seguito alle sconfitte di Maastricht e Neerwinden viene deferito al comitato di guerra e coinvolto nel complotto di Dumouriez; 1797, dopo il 18 fruttidoro viene espulso dalla Francia e si rifugia a Londra dove propone un'intesa Inghilterra-USA per la liberazione delle colonie spagnole; 1806-07, stabilitosi nelle Antille, lavora, tramite l'amico americano Rufus King e alcuni suoi emissari, a promuovere rivolte in Venezuela, Cile, Perù; 1810, è chiamato dalla giunta di Caracas a comandare le forze patriottiche; 1811, 5 luglio, è tra i principali artefici della Dichiarazione d'indipendenza; 1812, luglio, dopo la capitolazione, compromesso dalle sue tendenze dittatoriali e da sospetti di anglofilia, è consegnato da S. Bolívar e altri agli spagnoli che lo tengono in prigione a Caracas e poi a Cadice. – Muhib-Bey (1750?-1801) militare egiziano; capo dei mamemlucchi, all'arrivo di N. Bonaparte in Egitto viene battuto alla battaglia delle Piramidi e successivamente da Desaix mentre cerca di fuggire nell'Alto Egitto; tratta con J.-B. Kléber; nonostante sia sollecitato dagli inglesi, rimane fedele ai suoi impegni, ma ben presto muore di peste. – Muraire, Honoré (1750-1837) politico francese; avvocato sotto l'antico regime; eletto deputato all'Assemblea legislativa, difende il marchese di La Fayette; sospettato durante il Terrore, viene messo in prigione uscendone dopo il 9 Termidoro; deputato al Consiglio degli Anziani, si mostra animato da zelo reazionario; iscritto nella lista dei deportati del Fruttidoro, viene internato nell'isola di Oléron, ma grazie all'intervento di Giuseppe Bonaparte, suo amico, il Primo Console lo fa liberare; 1804, diventa primo presidente della Corte di Cassazione; 1808, è creato conte. – Nourry, Guillaume-Antoine [Grammont] (La Rochelle 10 giugno 1750 – Parigi 13 aprile 1794, ghigliottinato) attore comico e rivoluzionario francese; [Non si sa niente di lui prima del suo debiutto alla "Comédie-Française", tranne che cominciò a recitare in provincia e soprattutto a Limoges dove nacque suo figlio maggiore Alessandro nel 1775. [Grammont de Roselly] è il 192° membro della "Comédie-Française". Dopo Ricord, un altro dei suoi figli ha recitato nella "Comédie-Française" dopo il suo reintegro, sotto il nome di [Thenard].] 1779, 5 febbraio, entra al Théâtre-Français dove ottiene, sotto lo pseudonimo di [Grammont de Roselly], un certo successo nei ruoli d'Orosmane (in Zaïre), di Mahomet (in Le Fanatisme ou Mahomet) e di Tancredi (in Tancredi); 1782, gennaio, è costretto a lasciare le scene a causa delle sue eccentricità; 1786, ritrova il Théâtre-Français, dove recita diversi anni come attore-pensionante (con un proprio stipendio); raggiunge in seguito la compagnia di Mlle Montansier; si stabilisce prima a Versailles; 1790, si stabilisce al Teatro dei Beaujolais, al Palais-Royal; entusiasta della Rivoluzione, serve per due anni nella Guardia nazionale sempre continuando a recitare; 1793, si arruola nell'armata sotto il nome di [Grammont] e serve come aiutante-generale nello SM di Charles Philippe Ronsin, vecchio drammaturgo recentemente nominato generale di brigata in Vandea; 1794, 13 marzo (23 Ventoso, Anno II), arrestato con gli hébertisti, è compromesso nell'affare detto della "cospirazione delle prigioni"; 13 aprile, viene ghigliottinato nello stesso tempo di suo figlio maggiore Alessandro di 19 anni. – Proli, Pierre-Jean Berthold de (Bruxelles 18 dicembre 1750 – Parigi 25 marzo 1794, ghigliottinato) politico belga. [Battezzato il giorno dopo la nascita sotto il nome di Proli (con una « i ») nella chiesa della parrocchia del Finistère.] – Provera, marchese di (1750?-1804?) generale italiano; [Discendente di una delle più famose famiglie lombarde.] entra al servizio dell'Austria; 1796, comandante di divisione in Italia, è obbligato a capitolare nella battaglia di Millesimo, e incaricato di condurre un corpo d'armata in aiuto a D.S. von Wurmser assediato a Mantova, deve capitolare per la seconda volta. – Ris, Dominique-Clément de (1750-1827) politico francese; durante il vecchio regime è maggiordomo della regina; durante il Terrore viene messo in prigione; 1799, dopo il 18 Brumaio, è chiamato al Senato; poco dopo la sua nomina viene rapito da alcuni agenti realisti e tenuto come ostaggio; viene liberato dalla polizia di J. Fouché. – Romme, Charles Gilbert (Riom 26 marzo 1750 – Parigi 17 giugno 1795) matematico e politico francese, sviluppatore del calendario rivoluzionario. – Saint-Martin-Valogne, Charles o Charles Vaissière de Saint-Martin-Valogne (Château de Combret, vicino a Saint-Sernin, Aveyron 9 ottobre 1750 – Millau, Aveyron 25 settembre 1807) politico francese; [Suo padre faceva parte della nobiltà e serviva con il grado di capitano nel reggimento di Vermandois. È il nonno di Étienne de Saint-Martin (1831-1911), deputato dell'Indre.] dopo gli studi di diritto, diviene avvocato al Parlamento di Toulouse ; 1789, allo scoppio della Rivoluzione diviene consigliere alla Corte dei conti di Montpellier e membro dell' "Académie des sciences" di Turin; 1791, diviene sindaco di Millau; 1792, 6 settembre, viene eletto deputato (2° su 9) per il dipartimento dell'Aveyron alla Convenzione nazionale, dove siede tra i moderati; 1793, gennaio, al processo di Luigi XVI egli vota per la colpevolezza del re, per la ratifica del giudizio del popolo, per la reclusione durante la guerra e il bando alla pace, e per il rinvio; 13 aprile, vota per la messa instato d'accusa di J.-P. Marat; 21 maggio, diviene membro e segretario della Commissione dei Dodici creata per trovare eventuali complotti della Comune di Parigi; 28 maggio, si oppone al decreto che, la vigilia, ha annullato la Commissione dei Dodici, votanto perché venga ratificato; 2 giugno, su proposta di Legendre, sfugge all'arresto con J.-B. Boyer-Fonfrède, perché, come membro della "Commissione dei Dodici", sarebbe stato di parere contrario ai suoi mandati d'arresto; 18 giugno, diviene membro supplente del Comitato delle Finanze; 12 luglio, F. Chabot lo accusa di intrighi anticostituzionali nel dipartimento dell'Aveyron, ma egli riesce a difendersi con ardore; 1795, 4 Brumaio, Anno IV, viene eletto al Consiglio dei Cinquecento (lasciato in seguito il 1° Pratile, Anno V; 1797, viene nominato esattore generale delle Finanze, carica che terrà fino alla sua morte.receveur général des finances à Avignon, il exerça ces fonctions jusqu'à sa mort. Il est le grand-père d'Étienne de Saint-Martin (1831-1911), député de l'Indre. – Sprengporten, Joram Magnus barone di (1750?-1815?) militare svedese, originario della Finlandia; generale, protetto di Gustavo II; dopo aver partecipato a una cospirazone contro il sovrano, si rifugia in Russia dove contribuisce a organizzare una rivolta della Finlandia contro la Svezia; Paolo I lo invita a Parigi a trattare con N. Bonaparte; dopo l'annessoone della Finlandia da parte della Russia, diventa governatore generale della Finlandia. – Stolberg-Stolberg, Friedrich Leopold von (Bramstedt, Holstein 1750-Sondermühlen, Osnabrück 1819) scrittore tedesco, di famiglia patrizia, figlio di un dignitario della corte danese, si formò a Copenaghen in un clima d'intensa religiosità pietistica ed ebbe precoci contatti con F.G. Klopstock; trasferitosi a Gottinga, si associò, insieme col fratello Christian (1748-1821) al gruppo di poeti noti come "Hainbund" 1775, assieme al fratello e a J.W. Goethe (Dichtung und Wahrheit) compie il famoso viaggio geniale in Svizzera; 1791-92, stende un resoconto dei viaggi di Svizzera e Italia, duramente censurato da J.W. Goethe; The Insel (1798, L'isola, fantasia utopica di stampo pietistico) 1800, dagli atteggiamenti libertari della giovinezza egli si gira al rigoroso cattolicesimo rappresentato a Münster dalla principessa Gallitzin e dalla Familia Sacra; abbandona ora il servizio diplomatico avviato per il re di Danimarca e si ritira nell'appartata Vestfalia; Storia della religione di Cristo (1806-18). – Tempio, Domenico (Catania 22 agosto 1750-4 febbraio 1821) poeta siciliano. – Trumbull, John (1750-1831) scrittore statunitense; The Progress of Dulness (1772-73, Il cammino della stupidità, poema eroicomico) M' Fingal (1782, collegato con le vicende della guerra d'indipendenza). – Unger, Johann Friedrich (1750-1804) fonditore di caratteri berlinese; è profondamente infuenzato dall'opera di F.-A. Didot e G. Bodoni, ma il suo tentativo di adattare il Fraktur (carattere gotico) ai canoni del gusto classicista si traduce in un fallimento completo; Neue Deutsche Lettern (1791, alcune incise da Firmin Didot). – Valenciennes, Pierre-Henri de (Tolosa 1750-Parigi 1819) pittore e scrittore d'arte francese; il più moderno precursore di J.-B.-C. Corot; Elementi di prospettiva pratica ad uso degli artisti, seguiti da riflessioni e consigli a un allievo sulla pittura e particolarmente sul genere del paesaggio (1799-1800). – Windham, William (1750-1810) politico inglese; uomo di mondo, amante delle lettere e delle arti, viene eletto segretario alla Guerra durante il ministero di William Pitt [il Giovane]; nemico della Francia rivoluzionaria, odia N. Bonaparte e biasima la pace di Amiens. – Winter, Giovanni Guglielmo di (1750-1812) ufficiale di marina olandese; per aver aderito al partito rivoluzionario, deve rifugiarsi in Francia; divenuto generale francese al servizio della Francia entra nel suo paese con l'esercito di Ch. Pichegru; è nominato comandante della flotta olandese col grado di vice-ammiraglio; Luigi Bonaparte lo nomina comandante in capo degli eserciti di terra e di mare. |
«segue da 1749» «segue
da 1749» «Storia letteraria d'Italia» 1750, su
iniziativa del padre gesuita Francesco Antonio
Zaccaria, inizia ad uscire questo periodico che, tentando di
trasferire in area italiana l'esperienza europea dei «Memoires
de Trévoux», dovrebbe recensire tutta la produzione editoriale
italiana; la stampa è affidata al veneziano Orazio
Poletti, un vecchio stampatore e libraio di una certa dimensione,
che in passato ha avuto ingenti legami commerciali soprattutto con la
Spagna. Demidoff 1750,
esistono 75 stabilimenti metalmeccanici e 50 filande impegnati a lavorare
per l'esercito, un numero quadruplo rispetto ad inizio secolo; la passione
militare di Pietro il Grande infatti, lo
zar guerriero il cui regno, durato trentun anni, ha conosciuto solo
tredici mesi di pace, è determinante per l'espansione industriale.
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