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ANNO 1872 |
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Papa
Pio IX - segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli; 1872, maggio, l'abolizione dei direttori spirituali nelle scuole secondarie viene respinta; alleanza dei tre imperatori 1872, 4 settembre, si incontrano a Berlino: "Prima internazionale Comunista" «segue da 1871» |
– Abbiate,
Mario (Genova 14 febbraio 1872 – Milano 5
giugno 1954) politico italiano.
– Abdurahman, Abdul (1872-1940), politico africano di origine musulmana; [I suoi nonni, dopo essersi liberati dalla schiavitù "comprandosi" con i propri risparmi, aprirono un negozio di frutta sull'orlo del Distretto Sei, la "location" di Cape Town riservata alla popolazione "di colore" (non indigena), e mandarono il figlio Abdul Rahman a studiare teologia al Cairo e alla Mecca. "Hadjie" Abdurahman, a sua volta, iscrisse il figlio maggiore, il nostro Abdul, al South African College di Cape Town.] il padre lo iscrive al South African College di Cape Town, in questo periodo una scuola non razzista, diretta da liberali; quando il college introduce la discriminazione razziale, suo padre manda tutti e tre i propri figli a studiare in Inghilterra; 1893, si laurea in medicina a Glasgow; 1895, torna al Capo con una moglie scozzese e subito si lega con l'ex ghaniano P.Z.J. Perigrino, John Tobin e Collins,; 1902, con i su citati fonda l'APO (African Peoples Organisation = Organizzazione dei Popoli africani) di cui è l'ispiratore; [I fondatori dell'APO provengono dalle file dei piccoli commercianti, degli artigiani e dei lavoratori liberi del Capo occidentale, ex schiavi o Khoi-Khoin detribalizzati.] 1904, alle elezioni, John Tobin e Collins sostengono i partiti "bianchi" – una politica, questa, che egli riprenderà immediatamente – e vengono espulsi dall'APO; 1905-40, presidente dell'APO fino alla morte. – Bencivenga, Roberto (Roma 1872-1949) militare e politico italiano, redattore al «Paese» (1921-22) e al «Mondo» (1924-25); 1924, deputato e presidente della Federazione della stampa; dopo il 1930, scrive una serie di opere storiche sulla guerra 1915-18; 1943, membro del CLN romano; 1944, ha il comando militare clandestino di Roma. – Blum, Léon (Parigi 1872-Jouy-en-Josas, Seine-et-Oise 1950) politico francese; 1902, aderisce al Partito socialista di J. Jaurès; 1914, capo di gabinetto del ministro socialista M. Sembat; 1919, deputato a Parigi; 1920, al congresso di Tours è il più convincente avversario dell'adesione all'Internazionale comunista; 1934, sostiene il patto di unità d'azione con il partito comunista; 1936-37, dirige un governo di coalizione con l'appoggio esterno dei comunisti; 1938, marzo-aprile, presidente del consiglio; 1940, deciso oppositore di Petain e del regime di vichy; 1942, arrestato e processato; 1943-45, deportato in Germania; 1946 dicembre-1947 gennaio, presidente del consiglio. – Bonzani, Alberto (Rimini, Forlì – in seguito Rimini – 1° febbraio 1872 – Bologna 27 aprile 1935) miltare e politico italiano. – Braun, Otto (Königsberg 1872-Ascona, Svizzera 1955) politico tedesco, tipografo e giornalista, uno dei capi più prestigiosi della socialdemocrazia tedesca; 1913, deputato al parlamento prussiano e deputato all'assemblea di Weimar (1920); 1918-21, ministro dell'agricoltura nel governo regionale prussiano; 1920-32, presidente del consiglio di Prussia quasi ininterrottamente; 1932, viene deposto dal cancelliere federale F. von Papen; 1933, costretto dal nazismo ad emigrare in Svizzera; Da Weimar a Zurigo (1940, libro di memorie). – Cicerin, Georgij Vasil'evic (Tambov 1872-Mosca 1936) politico sovietico, ex funzionario del ministro degli esteri zarista, aderente alla frazione menscevica del Partito socialdemocratico russo, esiliato per la sua attività rivoluzionaria; 1918, marzo, passato ai bolscevichi, succede a Trockij come commissario del popolo agli esteri, carica tenuta fino al 1930; La sua politica riesce a rompere l'isolamento diplomatico ed economico in cui è caduta la Russia sovietica: 1922, patto di Rapallo con la Germania; 1924, riconoscimento de jure del nuovo regime bolscevico da parte delle principali potenze europee. – Coolidge, Calvin (Plymouth Notch, Vermont 4 luglio1872 - Northampton, Massachusetts 5 gennaio 1933) politico statunitense, del Partito repubblicano, 30° presidente degli Stati Uniti d'america. – Cremonesi, Filippo (Roma 22 agosto 1872 – Roma 17 maggio 1942) politico italiano. – Czernin von und zu Chudenitz, Ottokar – conte (Dymokury, Boemia 26 settembre 1872 – Vienna 4 aprile 1932) politico boemo. – Denikin, Anton Ivanovic (1872-Ann Arbor, Michigan 1947) militare russo; 1917, dopo la rivoluzione di febbraio viene messo a capo del fronte nordoccidentale; settembre, viene arrestato per aver preso parte al tentativo di colpo di stato del generale controrivoluzionario L.G. Kornilov; dicembre, riesce a fuggire dopo la presa del potere dei bolscevichi e raggiunge con L.G. Kornilov il bacino del Don dove il generale M.V. Alekseev sta organizzando un esercito "bianco"; 1918, alla morte di L.G. Kornilov, assume il comando; 1919, estate, con l'appoggio dei cosacchi del Kuban e del Don invade l'Ucraina impadronendosi di Charkov, Odessa e Kijev e quindi di Kursk, Voronez e Orël (14 ottobre); dicembre, sotto la pressione della cavalleria "rossa" di S.M. Budënny le sue truppe cominciano ad indietreggiare e a disgregarsi; 1920, dopo aver perduto Charkov il dicembre precedente e Rostov (gennaio) cede il comando a P.N. Vrangel' e si ritira in Inghilterra e poi in Francia; Dissoluzione dell'esercito e del potere russo nel 1917 (1922) 1945, si ritira negli Stati Uniti, dopo aver rifiutato un incarico tedesco di combattere contro i sovietici. – Diagne, Blaise (1872-1934) politico africano; [di ascendenza mandingo e lebou, fu adottato da un ricco "creolo" cattolico, Crespin.] dopo aver frequentato una scuola primaria senegalese, si reca a studiare prima in Francia, ad Aix-en-Provence, e poi a Saint-Louis dove si guadagna il diploma di funzionario delle dogane; [In questo periodo la Francia non ha ancora ammesso gli africani ai gradi più alti dell'amministrazione.] 1914, gennaio, dopo aver lavorato in Dahomey, Congo, Gabon, Réunion, Madagascar e Guyana, al servizio di governatori coloniali come Gallieni, Augagneur e il senatore liberale Alex-André-Isaac de Guadalupe, torna in patria, via Marsiglia; 1914, vince le elezioni e diventa il primo deputato africano (non "meticcio") all'Assemblea Nazionale Francese; [Crede di liberare il Senegal dalla tribuna dell'Assemlea Nazionale di Parigi. In Parlamento è sostenuto dai socialsiti di Jaurès con i quali collabora.] 1914-18, durante la prima guerra mondiale è alto commissario delle Forze Militari Africane e poi presidente della Commissone Coloniale della Camera dei Deputati; svolge la sua attività politica durante otto ministeri, inclusi quelli di Clemenceau e Laval, sotto il quale diventa segretario per le Colonie, la più alta carica dell'esercito Coloniale francese; 1915, lancia una campagna per l'estensione della cittadinanza a tutti gli abitanti dei paesi coloniali; [È opera sua il massicio reclutamento di truppe africane per la Francia (1915-18), che gli guadagna l'accusa di capitolazione da parte degli stessi imperialisti francesi.] 1919, presiede il Primo Congresso Panafricano di Parigi; Gli Statuti della Razza Nera (1919) [scritto per il Congresso Panafricano, chiede che i poteri mandatari di Versailles «salvaguardino le popolazioni indigene»] 1920, settembre, difende Johnson, sindaco di Monrovia, e Marcus Garvey dall'accusa di "bolscevismo". [A Rubisque, dal 1920 al 1928, Diouf rappresenta la sua politica mediante il Partito socialista repubblicano.] 1921, partecipa al secondo Congresso Panafricano di Parigi, in seguito al quale rompe con il "panafricanismo"; 1930, Ginevra, durante un congresso dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, difende la pratica del lavoro forzato com'è applicata nelle colonie della Francia e infine si lascia completamente assimilare dalla vita politica e dall' "alta società" francesi, come numerosi altri leader dell'Africa occidentale, che, più tardi, saranno condannati in patria come "collaborazionisti". [Proprio in questo periodo il giovane Léopold Senghor, che sta compiendo i suoi studi in Francia, viene da lui introdotto alla politica francese. Altri suoi seguaci e collaboratori sono: . Lamine-Gueye, sindaco di Saint-Louis e deputato del Senegal all'Assemblea Nazionale Fancese dopo la sua morte; . Abdel Kader Mademba Sy, nipote del grande resistente Al-Hadj Omar, . B.A. N'Diaye, . Amadou N'Doye.] – Domontovic, Aleksandra Michajlovna (San Pietroburgo 31 marzo 1872 – Mosca 9 marzo 1952) rivoluzionaria russa di orientamento marxista e femminista; la prima donna nella storia ad aver ricoperto l'incarico di ministra e ad aver figurato, come funzionaria di carriera e come ambasciatrice, nella diplomazia dei grandi paesi europei; insieme a Maria Spiridonova, è l'unica figura femminile davvero di spicco della rivoluzione russa. [Moglie di Vladimir Ludvigovic Kollontaj (1867-1917).] – Fulci, Luigi (Modica, Siracusa 20 maggio 1872 – Roma 13 ottobre 1930) politico italiano. – Fumarola, Carlo (Galatina, Lecce 13 settembre 1872 – Lecce 20 gennaio 1944) politico italiano. – Gamelin, Maurice-Gustave (Parigi 1872-1958) militare francese, ufficiale di fanteria dal 1893; 1914, capo del gabinetto di J.-J.-C. Joffre, generale di brigata e poi di divisione durante la prima guerra mondiale; 1925-27, comandante delle truppe francesi nel levante; 1935, capo di stato maggiore dell'esercito; 1939-40, comandante in capo delle forze francesi e del corpo di spedizione inglese in Francia, all'inizio della seconda guerra mondiale si mantiene sulla difensiva e completamente inattivo; sorpreso dalla manovra tedesca attraverso le Ardenne, non riesce a sostenerne l'urto; 1940, maggio, dopo lo sfondamento del fronte, viene sostituito dal generale M. Weygand; settembre, viene arrestato dal governo di vichy; 1942, è processato per le sue responsabilità nella sconfitta; 1943-45, viene internato dai tedeschi in Germania; Servire (1946-47, le sue memorie). – Griffith, Arthur Joseph (Dublino 31 marzo 1872 – Dublino 12 agosto 1922) scrittore, editore di giornali e politico irlandese di antiche origini gallesi. – Herriot, Edouard (Troyes 1872-Saint-Genis-Laval 1957) politico francese, scrisse numerose opere storiche; professore universitario alla facoltà di lettere di Lione, entra in politica ai tempi dell' "affare Dreyfus" prendendo posizione a favore delle tendenze laiche e repubblicane; 1905, militante del Partito radicale, diventa sindaco di Lione; 1912-19, senatore; 1916-17, ministro dei lavori pubblici; 1919-40, deputato e presidente del Partito radicale fino al 1957; 1924, presidente del consiglio, dopo la Vittoria del cartello elettorale delle sinistre, decide (1924-25) l'evacuazione delle truppe francesi dalla Ruhr e il riconoscimento diplomatico dell'Unione sovietica; 1925, è rovesciato a causa dei suoi tentativi di introdurre l'imposta sul capitale; 1926-28, ministro dell'istruzione pubblica; 1932, di nuovo presidente del consiglio, cade dopo poche settimane sul problema dei debiti di guerra, contratti dalla Francia verso gli Stati Uniti, che egli vorrebbe estinguere; 1934-36, ministro di stato; 1936, eletto presidente della camera dalla maggioranza del Fronte popolare; 1938, approva la politica di cedimento nei confronti della Germania che porta agli accordi di Monaco; 1940, maggio, dopo la sconfitta militare della Francia assume un atteggiamento più intransigente verso il nazismo fino a sostenere l'opportunità di continuare la lotta con il trasferimento del governo nel Nordafrica; 10 luglio, astenutosi quando si vota la concessione dei pieni poteri al maresciallo Ph. Pétain, assume un atteggiamento critico nei confronti del nuovo regime; 1942, viene posto in residenza sorvegliata; 1944-45, è internato in Germania; 1947, è presidente dell'assemblea nazionale; Un tempo (1948-52, memorie storiche). – Huizinga, Johan (Groninga 1872-De Steeg, Arnhem 1945) storico e saggista olandese, confinato e costretto al silenzio dal nazismo; Autunno del medioevo (1919) Erasmus (1924) La crisi della Civiltà (1935) Homo ludens (1938) Mondo profanato (1945, postumo). – La Loggia, Enrico (Cattolica Eraclea, Agrigento 23 febbraio 1872 – Palermo 8 febbraio 1960) politico italiano. – Miklas, Wilhelm (Krems an der Donau 15 ottobre 1872 – Vienna 20 marzo 1956) politico e insegnante austriaco. – Modigliani, Giuseppe Emanuele (Livorno 1872-Roma 1947) politico italiano, appartenente ad una famiglia di media borghesia d'affari di origine ebraica; [Fratello del pittore Amedeo (1884-1920).] 1896, esercita la professione di avvocato; 1898, incarcerato, diventa subito una figura di rilievo del socialismo riformista; 1913, entrato alla Camera, allo scoppio della prima guerra mondiale interviene ripetutamente a sostegno del neutralismo del PSI; 1915, settembre, partecipa, sempre su questa linea, al convegno internazionale di Zimmerwald; 1922, ottobre, all'atto di fondazione del Partito socialista unitario, si stacca da F. Turati; 1926, è costretto dalle violenze fasciste ad espatriare in Francia dove è attivo nella Concentrazione antifascista; 1930, favorisce la riunificazione socialista; 1934, si oppone al patto d'unità d'azione fra socialisti e comunisti; 1940, ricercato dai tedeschi, riesce a fuggire in Svizzera; 1947, eletto alla costituente, aderisce alla frazione socialdemocratica secessionista a Palazzo Barberini e viene eletto presidente del nuovo partito. – Murialdi, Luigi (Torino 8 ottobre 1872 – Piedimonte d'Alife, Caserta 14 dicembre 1920) politico italiano. – Petrillo, Alfredo (Benevento 24 dicembre 1872 – Roma 24 luglio 1943) politico italiano. – Sanjurjo y Sacanell, José (Pamplona 1872-Lisbona 1936) militare e politico spagnolo; 1898, partecipa alla guerra ispano-americana; 1926, è alto commissario in Marocco; 1931, comandante della Guardia Civica al momento della caduta di Alfonso XIII; 1932, 10 agosto, tenta di troncare l'attività riformatrice del governo M. Azaña con un colpo di stato militare, fallito; condannato a morte, ha la pena commutata nell'ergastolo; 1934, gode di un'amnistia ed è costretto all'esilio in Portogallo dove rappresenta il punto di riferimento delle trame antirepubblicane dei militari reazionari; 1936, luglio, è capo riconosciuto dell'insurrezione che dà avvio alla guerra civile spagnola; muore in un incidente aereo mentre lascia l'aeroporto di Lisbona alla volta della Spagna. – Serrati, Giacinto Menotti (Spotorno, Savona 1872-Asso, Como 1926) politico italiano; 1892, è tra i fondatori della prima lega socialista di Oneglia; 1893, trasferitosi a Milano, subisce negli anni successivi vari arresti e condanne per la sua attività propagandistica e pubblicistica non solo in Italia ma anche in Francia dove svolge opera di proselitismo tra gli emigrati italiani; 1911, torna in Italia, dopo soggiorni in Madagascar, negli Stati Uniti e in Svizzera, e diventa segretario della camera del lavoro di Oneglia e direttore del giornale locale «La Lima»; 1912, è segretario della camera del lavoro di Venezia; 1914, quando B. Mussolini lascia la direzione dell' «Avanti!» e viene espulso dal PSI per il suo interventismo, egli assume la direzione del quotidiano socialista improntandone la linea (in polemica con l'ala riformista del partito) all'opposizione intransigente contro la guerra mondiale e l'intervento italiano; 1915, è tra i promotori degli incontri di Zimmerwald; 1916, …e di Kienthal fra i gli esponenti socialisti europei contrari alla guerra, che pongono le basi per la fondazione della Terza internazionale comunista; 1917, è tra i primi in Italia ad appoggiare la rivoluzione bolscevica, in polemica spesso aspra con l'ala riformista; 1918, terminata la prima guerra mondiale si trova a capeggiare la frazione massimalista del PSI che egli tiene a definire unitaria in quanto contrario a una scissione del partito; 1921, pur continuando a battersi per l'adesione del PSI alla Terza internazionale, assume un atteggiamento ostile alla frazione del PSI che, uscita dal partito, dà vita nel congresso di Livorno al Partito comunista d'Italia; 1924, estate, dopo l'ascesa al potere del fascismo, egli matura una revisione delle proprie tesi sfociata nella rottura definitiva con i riformisti e nella confluenza di gran parte dei socialisti massimalisti (la cosiddetta frazione "terzina") nel Partito comunista, del cui comitato centrale entra a far parte sostenendo le posizioni gramsciane nella polemica contro A. Bordiga. – Sforza, Carlo - conte (Montignoso di Lunigiana 24 settembre 1872 - Roma 4 settembre 1952) politico italiano. – Stone, Harlan Fiske (Chesterfield, 11 ottobre 1872 – Washington, 22 aprile 1946) politico e giurista statunitense; 1941 3 luglio-22 aprile 1946, presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America. Torna su |
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