Papa
Pio XII
(1939-58)
Maggio
Roma, pochi giorni dopo la liberazione della città, viene pubblicato
un opuscolo dal titolo Il comunismo e i cattolici;
non è un opuscolo di propaganda, come altri che vedono la luce
in questo periodo, bensì la voce meditata di un movimento che da
tempo impensierisce la Chiesa, tanto che il papa ne parla con preoccupazione
e con accenti di rimprovero nel suo annuale discorso ai parroci romani,
e il maestro dei Sacri palazzi, p. Mariano Cordovani
gli dedica con lo stesso tono un articolo su «L'Osservatore romano».
Alla direzione del movimento dei cattolici comunisti c'è un gruppo
di giovani incensurabili per fede e condotta; il loro esponente principale,
Franco Rodano, è addirittura membro
della congregazione mariana della Scaletta, diretta dai gesuiti.
Politicamente l'opuscolo ca 150 pagine scritte da Fedele
D'Amico non dice granché di nuovo, limitandosi a rivendicare
ai cattolici italiani il diritto di organizzarsi liberamente in una pluralità
di partiti e affermando la liceità d'un movimento politico che,
respingendo la filosofia materialistica e atea del marxismo, ne condividi
però le conclusioni sociali ed economiche.
Senonché Pio XI nega la possibilità
di questa distinzione, condannando in blocco il comunismo sotto ogni punto
di vista e cioè non soltanto nelle premesse ideologiche, ma anche
nelle pratiche conclusioni.
I giovani cattolici comunisti che non ignorano questo precedente s'attendono
una reazione proprio su questo punto.
Quando li raggiunge l'ingiunzione di presentarsi dinanzi all'assessore
mons. A.
Ottaviani nel palazzo dell'Inquisizione, credono quindi di
sapere già quello che sarà loro notificato. Invece, di tutto
l'opuscolo, non viene loro rinfacciata che la tesi contenuta nella premessa,
e cioè la distinzione, che essi ritengono pacifica,
tra fede e politica, e conseguentemente la libertà dei cattolici
di contraddire la dottrina sociale della Chiesa.
Per il Sant'Uffizio è proprio questo il punto più
grave, l'affermazione più pericolosa ed eretica.
Franco Rodano, Fedele
D'Amico e gli altri leader del movimento tentano di resistere,
di discutere, di documentare l'ortodossia della loro posizione: invano.
mons. A.
Ottaviani è inflessibile.
Per evitare che la suprema Congregazione emetta in forma ufficiale e solenne
una condanna teologica contro il movimento, i cattolici comunisti decidono
di mettere la Santa Sede di fronte a un fatto compiuto
Settembre
i cattolici comunisti trasformano il loro movimento in un vero e proprio
partito politico, con il nome di "Partito della sinistra
cattolica", credendo così di portare la lotta su
un terreno per loro più favorevole: se infatti è possibile
che il Sant'Uffizio condanni come erroneo o addirittura eretico un movimento
prevalentemente culturale, è invece impossibile così pensano
che lo stesso tipo di condanna venga pronunciato contro un partito politico,
che si muove su un terreno del tutto estraneo alla sfera spirituale riservata
alla Chiesa.
L'illusione è di breve durata.
Non c'è infatti alcuna speranza che le massime gerarchie ecclesiastiche
consentano l'esistenza d'un partito d'ispirazione cristiana che, coincidendo
con i fini concreti del Partito comunista, ne sia obiettivamente un prezioso
alleato.
«segue 1945»
|
Cardinali
Ordine dei vescovi
- Gennario Granito Pignatelli di Belmonte
(1851 - nov 1911 - feb 1948)
- Enrico Gasparri (1871 - dic 1925
- mag 1946)
- Francesco
Marchetti Selvaggiani (1871 - giu 1930 - gen 1951)
Ordine dei preti
- William O'Connel (1860 - nov 1911 - apr 1944)
- Alessio Ascalesi (1872 - dic 1916
- mag 1952)
- Adolf Bertram (1859 - dic 1916 - lug 1945)
- M.
von Faulhaber (1869 - mar 1921 - giu 1952)
- Dionisio Dougherty (1865 - mar 1921 - mag 1951)
- Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano
(1903 - mag 1923 - mar 1952)
- Alessandro Verde (1865 - dic 1925
- mar 1958)
- Ernesto (Giuseppe) van Roey (1874 - giu 1927 - ago
1961)
- August Hlond (venerabile) (1881 - giu
1927 - ott 1948)
- Pietro Segura y Saenz (1880 - dic 1927 - apr 1957)
- Giorgio Szeredji (1884 - dic 1927 - mar 1945)
- Alfredo
Ildefonso Schuster (1880 - lug 1929 - ago 1954) (beatificato
mag 1996)
- Emanuele Goncalves Cerejeira (1888 - dic 1929 - ago
1977)
- Luigi Lavitrano (1874 -
dic 1929 - ago 1950)
- Giuseppe Mac Rory (1861 - dic 1929 - ott 1945)
- Carlo Raffaello Rossi (venerabile)
(1876 - giu 1930 - set 1948)
- Achille Liénart (1884 - giu 1930 - feb 1973)
- Pietro Fumasoni Biondi (1872
- mar 1933 - lug 1960)
- Federico Tedeschini (1873
- mar 1933 - nov 1959)
- Maurilio Fossati (1876 -
mar 1933 - mar 1965)
- Carlo Salotti (1870 - mar
1933 - ott 1947)
- Rodrigo Villeneuve (1883 - mar 1933 - gen 1947)
- Elia Dalla Costa (venerabile) (1872
- mar 1933 - dic 1961)
- Teodoro Innitzer (1875 - mar 1933 - ott 1955)
- Ignace Gabriel Tappouni (1879 - dic 1935 - gen 1968)
- Enrico Sibilia (1861 - dic 1935
- ago 1948)
- Francesco Marmaggi (1876
- dic 1935 - nov 1949)
- Luigi Maglione (1877 - dic 1935
- ago 1944)
- Emmanuel-Célestin
Suhart (1874 - dic 1935 - mag 1949)
- Giacomo Copello (1880 -
dic 1935 - feb 1967)
- Pietro Boetto (1871 - dic
1935 - gen 1946)
- Eugenio Tisserant (1884 - giu 1936 - feb 1972)
- Adeodato Piazza (1884 -
dic 1937 - nov 1957)
- Giuseppe Pizzardo (1877 - dic 1937
- ago 1970)
- Pierre Gerlier (1880 - dic 1937 - gen 1965)
Ordine dei diaconi
- Camillo Caccia Dominioni
(1877 - dic 1935 - nov 1946)
- Nicola Canali (1874 - dic
1935 - ago 1961)
- Domenico Jorio (1867 - dic 1935
- ott 1954)
- Massimo Massimi (1877 -
dic 1935 - mar 1954)
- Giovanni Mercati
(1866 - giu 1936 - ago 1957)
|
Diplomatici
accreditati presso la S. Sede
(1943-44) |
Argentina |
Jorge Max Rhode |
23.XI.43 |
Belgio |
Adrien Nieuwehuys |
14.IX.38 |
Bolivia |
Bailòn Mercado |
4.V.42 |
Brasile |
Pompeu Pinto |
1.IV.39 |
Cile |
Luigi Cruz Ocampo |
30.XII.39 |
Cina |
Cheou-Kang-Siè |
25.II.43 |
Colombia |
Ernesto Gaviria |
29.III.41 |
Cuba |
Michele Fugueroa y Miranda |
6.II.40 |
Equatore |
A. Borrero Bustamante |
27.VI.41 |
Finlandia |
Harri Holma |
26.VI.43 |
Francia |
Léon Bérard |
9.XII.40 |
Germania |
barone
E.H von Weizsäcker |
5.VII.43 |
Giappone |
Ken Harada |
9.V.42 |
Gran Bretagna |
sir Francis D'Arcy Godolphin Osborne |
27.II.36 |
Irlanda |
Thomas G. Kiernan |
10.X.41 |
Italia |
nob. F.
Babuscio Rizzo |
- |
Jugoslavia |
Mirosevic Sorgo |
31.III.37 |
Lituania |
S. Girdvainis |
18.X.39 |
Sovrano Ordine di Malta |
conte Stanislao Pecci |
30.III.41 |
Perù |
D. Arias Schreiber |
17.VII.41 |
Polonia |
Casimiro Papée |
24.VII.39 |
Portogallo |
Antonio F. Carneiro |
20.X.40 |
Romania |
Basilio Grigorcea |
27.X.43 |
San Marino |
Filippo dei marchesi Serlupi Crescenzi |
21.I.39 |
Slovacchia |
Carlo Sidor |
7.VII.39 |
Spagna |
D. de la Barcenas |
17.XII.42 |
Stati Uniti |
H.H. Tittmann |
12.II.40 |
Ungheria |
barone Gabriele Apor |
19.I.39 |
Uruguay |
G. Alberto Rey Alvarez |
27.VI.39 |
Venezuela |
G.M. Casas Briceño |
5.VII.42 |
L'art. 12 del Trattato
Lateranense garantisce alla S. Sede "il
diritto di legazione attivo e passivo, secondo le regole del diritto
iternazionale". Quindi si garantisce immunità
ai rappreseentanti diplomatici presso la S. Sede, la libera corrispondenza
Anche la Legge
delle Guarentigie del 1871 riconosce ai diplomatici questi
diritti.
Tuttavia nel 1915 durante la prima guerra mondiale, i rappresentanti
della Germania, della Baviera e dell'Austria-Ungheria accreditati
presso il Vaticano trasferirono la loro residenza nel territorio
neutrale della Svizzera.
È da tener presente che fin dal congresso di Vienna del 1815,
le varie nazioni decisero di riconoscere al rappresentante della
S. Sede il ruolo di decano del Corpo diplomatico di ogni Paese.
Questo non solo come riconoscimento d'onore, ma anche per sottolineare
il ruolo di "mediatore" al di sopra delle parti proprio
dello Stato pontificio. Un ruolo dunque non soltanto religioso.
Per tale motivo gli Stati Uniti d'America, che all'inizio del conflitto
mondiale non avevano rapporti diplomatici con il Vaticano, ricorsero
poi alla creazione di un "rappresentante personale del Presidente";
ogni altra soluzione sarebbe stata incostituzionale. |
Carlo Gasbarri, Quando
il Vaticano confinava con il Terzo Reich (Padova 1984) |
Flores D'Arcais, Paolo (Cervignano
del Friuli, Udine 1944) filosofo italiano, direttore di «Micromega»;
collabora con «El Pais», con il «Frankfurter Allgemeine
Zeitung» e con la «Gazeta Wyborcza» ;
Oltre il PCI. Per un partito libertario e riformista (1990)
La rimozione permanente. Il futuro della sinistra e la critica del
comunismo (1991)
Etica senza fede (1992)
Il disincanto tradito (1994)
Hannah Arendt. Esistenza e libertà (1995)
Il populismo da Craxi a Berlusconi (1996)
L'individuo libertario. Percorsi di filosofia morale e politica nell'orizzonte
del finito (1999)
Il sovrano e il dissidente ovvero la democrazia presa sul serio
(2004).
Cacciari, Massimo (Venezia 1944)
filosofo e politico italiano;
1967, si laurea in filosofia a Padova;
Dopo l'autunno caldo ristrutturazione e analisi di classe (1973)
Metropolis (1973)
Piano economico e composizione di classe (1975)
Krisis. Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein
(1976)
1976-83, deputato del PCI;
Pensiero negativo e razionalizzazione (1977)
Dialettica e critica del politico (1978)
Walter Rathenau e il suo tempo (1979)
Dallo Steinhof (1980, saggio sulla letteratura viennese del primo
'900)
1985, ordinario di filosofia estetica;
Icone della legge (1985)
L'angelo necessario (1986 e 1992)
Le forme del fare (1987)
Dell'inizio (1990)
1993-2000, sindaco di Venezia nelle liste del PDS;
Geofilosofia dell'Europa (1994)
Adolf Loos e il suo angelo (1995)
Discorso sulla solidarietΰ (1995)
L'arcipelago (1997)
Arte, tragedia, tecnica (2000)
2001, deputato europeo e consigliere regionale;
Duemilauno. Politica e futuro (2001).
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Azione
Cattolica
(italiana)
«segue da 1943»
- Commissione per l'alta direzione dell'AC (1940-46)
- Ass.te eccles.co gen.le:
. vescovo Gilla Vincenzo Gremigni, M.S.C.
(1944-46)
[1 - FIUC (Federazione italiana
uomini cattolici);
2 - UFCI (Unione femminile
cattolica italiana);
3 - FUCI (Federazione Universitaria
Cattolica Italiana);
4 - GIAC (Gioventù Italiana
di Azione Cattolica)
Presidente: dott. L.
Gedda (1934-46).
1944
Febbraio
7, per ovviare alle difficoltà causate dall'impossibilità
di riunione dei membri della Commissione cardinalizia e per provvedere
temporaneamente «al continuo e immutato coordinamento
delle singole attività di cui si compone l'Azione cattolica»,
Pio XII nomina direttore "ad interim"
dell' "Ufficio centrale dell'Azione cattolica" il suo obiografo,
p. Gilla Gremigni dei missionari del Sacro
Cuore. Ma il provvedmento è quasi del tutto superfluo;
Marzo
1°, viene fondato il CSI (Centro
Sportivo).
7, viene fondata l'ASCI
(Associazione degli esploratori).
Giugno
4, le truppe alleate entrano a Roma e mentre il card.
Lavitrano può risalirvi da Palermo
ed esservi confermato presidente della Commissione cardinalilzia, questa
perde i contatti con tutte le regioni a nord della "Linea gotica".
Lassù, del resto, la situazione è ormai tale che tutte le
remore frapposte alla parteciapazione alla Resistenza saltano una dietro
l'altra.
Nel Centro e nel Sud invece il propagarsi delle ideologie politiche nel
nuovo clima di libertà non manca di dare i suoi frutti anche tra
i membri dell'AC; naturalmente la polarizzazione più efficace viene
esercitata dalla dottrina più originale e intransigente, più
dogmatica e ascetica, più mistica e concreta: il comunismo.
Lo stesso mese vengono fondate le ACLI che raggruppano
i lavoratori.
Novembre
5. viene fondato il CIF (Centro italiano
femminile).
28, viene fondato l'ICAS
(Istituto cattolico di attività sociale).
Lo stesso anno viene fondata la FARI (Federazione delle
associazioni ricreative).
Il primo campo specifico su cui la S. Sede non tarda ad invitare l'AC
a misurarsi è quello «dell'affermazione
e della difesa dei supremi postulati cristiani»
nelle Costituzioni, che si incominciano ad elaborare nei vari paesi dopo
il conflitto.
«segue 1945»
Poa
(Pontifica opera d'assistenza per l'Italia)
1944
Aprile
14, questo istituto d'assistenza viene riconosciuto da
Pio XII sotto il nome di "Pontificia
commissione di assistenza ai profughi";
anche per questo istituto esiste una Commissione cardinalizia deputata
a presiederla e controllarla; tale commissione, sin dalla sua costituzione,
è quella stessa che presiede allo Stato della Città del
Vaticano, composta da due soli membri del Sacro Collegio:
. card. N.
Canali, presidente;
. card. G.
Pizzardo.
È impersonata da mons. F.
Baldelli, già creatore nel 1926 dell'ONARMO.
Tra i più vicini a mons. F.
Baldelli sono:
. p. Ricci, gesuita, suo segretario;
. p. Faller,
. p. Carlo Eger.
A primavera inoltrata, quando il lavoro è ben organizzato, Roma
viene divisa in venti zone (o sottocomitati regionali); i contatti quotidiani
raggiungono anche un milione di persone.
Al centro lavorano, tra gli altri:
. dott. Della Valle,
. dott. Fugazza,
. comm. Manzia,
. sig.na Delmati.
Fuori Roma l'assistenza viene appoggiata a:
- sede della Breda, sulla via Casilina,
- Torre Gaia,
- Cesano,
- Castelli (dove opera mons. Carrol Abbing
e p. Bitetti, che provvedono anche a inviare
gente in Umbria),
- Lanuvio,
- Velletri,
- ecc.
Per i trasporti viene impegnata, finché può operare, la
stazione ferroviaria del Vaticano, dove arrivano due treni al giorno.
In seguito si stabilisce un collegamento con Civitavecchia dove arrivano
i soccorsi via mare.
Gli itinerari delle autocolonne inviate soprattutto dall'Ucefap
(Ufficio distribuzione cereali, farine e pasta), tra febbraio e maggio,
si rivolgono specialmente in Umbria, Marche e Toscana.
Dopo la liberazione il traffico si dirigerà prevalentemente verso
sud.
Lo stesso anno, la sezione austriaca, Assistenza Austriaca viene posta
sotto il controllo di A.
Hudal, direttore spirituale della comunità tedesca in
Italia nonché rettore della chiesa di Santa Maria dell'Anima in
via della Pace, 20 a Roma;
«segue gennaio 1945»
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