Papa Pio XII
(1939-58)
- segretario di Stato: card. L. Maglione
(1939 mar-ago 1944);
- responsabile dell'Entità:
card. P.
Fumasoni Biondi.
1943
Ottobre
Il servizio di sorveglianza e difesa viene gradualmente richiesto ed esteso
anche agli edifici e luoghi extraterritoriali, a Roma e a Castel Gandolfo.
5, un primo distaccamento di guardie
palatine parte per presidiare le ville pontificie di Castello e dell'ampio
terreno annesso che arriva fino ad Albano.
7, il card. L.
Maglione – come annotato da mons. Tardini,
altro sostituto della Segreteria di Stato – indirizza una nota verbale
(n. 6207/43 di protocollo) all'ambasciatore E.H
von Weizsäcker in cui si dichiara che la S. Sede si è
sempre interessata in favore di Roma; per tale motivo B.
Mussolini si era detto disposto a smilitarizzare la città
e a dichiararla "città aperta";
di fatto però, aggiunge, si combatte ancora, e a non molta distanza,
attorno alla città.
Intanto la radio di Salò si lascia sfuggire un'allusione ad una
possibile "ospitalità" precauzionale del papa in Germania;
[Tre giorni dopo la «BBC» di Londra riprenderà
la voce…]
8, 150 uomini della Guardia Palatina,
fra ufficiali, sottufficiali, guardie e addetti, vengono acquartierati
in Vaticano.
Ricevuto dal papa, E.H
von Weizsäcker dichiara che "la
Germania, come ha rispettato finora i diritti sovrani e l'integrità
dello Stato della Città del Vaticano, è decisa a rispettarla
ugualmente anche in avvenire"; il papa prende atto con soddisfazione
di questa dichiarazione;
E.H von
Weizsäcker telegrafa a Berlino la relazione della sua
udienza ma sembra che il modo di presentare le cose non corrisponda alla
realtà dei fatti…
Il gen. R.
Stahel, comandante tedesco, dimostrando prudenza, si consiglia
con il suo concittadino, p. P.
Pfeiffer; costui, a sua volta, grazie appunto ai cordiali rapporti
con il comandante, può risolvere molte situazioni spinose e ottenere
alcuni atti di clemenza; vengono così scongiurate alcune decisioni
troppo drastiche: imprigionare ostaggi, perquisizioni domiciliari, riduzione
del traffico cittadino.
11, Un altro distaccamento di guardie
palatine viene incaricato del presidio del complesso del Laterano: basilica,
università, seminario e annessi.
[Si giungerà a 16 distaccamenti disseminati in tutta la città.]
14, l'incaricato d'affari F.
Babuscio Rizzo fa sapere al card. L.
Maglione che il black-out postelegrafonico gli ha impedito
finora di mettersi in contatto con il proprio governo;
15, il segretario della Nunziatura
presso l'Italia, mons. Marchioni, per incarico
di mons. Nunzio, si reca dal col. Bocca,
capo di gabinetto del mar.llo R.
Graziani, nominalmente capo delle forze italiane aderenti al
Governo di Salò, per sapere quale via sia da tenere per esporre
i desiderata della Segreteria di Stato circa l'arruolamento di nuovi effettivi
nel Corpo della Guardia Palatina d'onore. Il mar.llo R.
Graziani, avendo saputo che mons. Marchioni
si trova negli uffici del Ministero chiede di parlare direttamente con
lui. Viene così illustrato al maresciallo l'art. 10 dei Patti Lateranensi
(riguardante i funzionari dichiarati dalla S. Sede insostituibili e che
l'Italia s'impegna a rispettare, esentati dal servizio militare, dalla
giuria e da ogni prestazione di carattere personale) e gli vengono esposte
le ragioni della richiesta.
Il maresciallo promette tutto il suo interessamento ma ha bisogno di una
lettera scritta per mostrarla e discuterne con l' "altro Comando"
(tedesco).
[Il che sarà fatto il giorno seguente con un appunto di cui viene
inviata copia alla Segreteria di Stato con rispettoso rapporto di mons.
Nunzio in data 10 corr. n. 12510.]
Il maresciallo ritiene però improbabile che il popolo faccia dimostrazioni
ostili al Vaticano, perché tutti hanno una grande ammirazione,
devozione ed affetto per il papa. Né prevede prossima l'occupazione
di Roma da parte alleata.
Il maresciallo aggiunge che è lieto di questo occasionale incontro
per far conoscere alcune sue idee: il che si ripromette di fare anche
in una prossima visita a mons. Nunzio appena possibile.
La conversazione è durata circa un'ora e mezzo […].
15-16, nella notte avviene
il rastrellamento degli ebrei romani;
il papa protesta o no?
[vedi precedenti in Olanda nell'agosto 1941»
16, una nota di mons. G.B.
Montini al card. L.
Maglione – notizia giunta da p. Tacchi
Venturi – comunica che nella mattinata è stato "prelevato"
l'avvocato rotale Foligno, ebreo, cattolico
dalla nascita, con la moglie ariana e i figli.
Per tutto il mese si susseguono richieste al Vaticano di notizie sugli
arresati nella grande retata del giorno 16.
L'incaricato d'affari americano presso la S. Sede, mr. Tittmann,
fa presente che gli ebrei stranieri in Roma sono circa 470. Una nota di
mons. G.B. Montini
all'autorità germanica contiene l'elenco degli ebrei battezzati,
con i relativi documenti dimostrativi. Il p. Tacchi
Venturi invia una nota specifica al nunzio di Berlino il quale
a sua volta comunica una lista di arrestati arrivata a lui per vie segrete.
Su incarico della Segreteria di Stato, mons. Marchioni,
nunzio apostolico in Italia, fa un passo ufficiale presso le autorità
militari italiane perché consentano ad un aumento degli effettivi
della Guardia Palatina, da assegnare in servizio di vigilanza nei vari
luoghi extraterritoriali, di cui si fornisce l'elenco. Si chiede di arrivare
ad un numero di 2000 guardie.
23, all'aiutante di campo
del mar.llo R.
Graziani viene presentata una nota in cui si desidera conoscere
i criteri da tenere nel comporre la lista delle Guardie Palatine d'onore;
bisognerà escludere, questa la risposta, la classe 1924, essendo
di leva; inoltre gli ufficiali dovranno essere uno ogni venti uomini e
complessivamente non più di cento;
pur facendo saper di non poter fornire armi, il mar.llo R.
Graziani dà direttive al Ministero della Difesa perché
si dimostri il più possibile condiscendente.
Nasce così il nuovo corpo militare: Guardie Palatine:
- comandante: col. Cantuti Castelvetri;
- capo di S.M.: prof. Rinaldo Orecchia, affiancato
da:
. prof. Morandini,
. ing. Jacobucci,
. dott. Pagliari,
. dott. Rossi,
. rag. Patrizi;
- addetto ai servizi sanitari: dott. Sympa.
La maggioranza delle guardie palatine è formata da giovani.
La Guardia Nobile, altro corpo militare vaticano – corpo
scelto e di parata, scorta il pontefice in occasione di solennità
– continua a svolgere il proprio servizio di anticamera e di accompagnamento
del pontefice nella sua quotidiana passeggiata nei giardini.
La Gendarmeria vaticana ha invece vere mansioni di vigilanza,
di controllo, in pratica di polizia.
[È composto da circa 150 effettivi, in servizio permanente, in
genere vecchi e fedelissimi servitori della S. Sede. Trattasi di solito
di persone scelte tra gli ufficiali superiori dell'esercito italiano.
Normalmente svolgono il loro servizio agli ingressi dello Stato Vaticano,
con compiti di sorveglianza anche all'interno.]
Anche la notissima Guardia Svizzera intensifica i propri
compiti di vigilanza armandosi, oltre che delle tradizionali e folcloristiche
alabarde, di ottimi fucili e altri più efficaci mezzi bellici..
[Da quattro secoli al servizio del papa, "custodi delle porte",
svolgono in particolare la guardia degli ingressi in Vaticano e nell'appartamento
del papa. Il comando è affidato a un Capitano comandante con il
grado di colonnello (ricorre spesso il nome della famiglia Pfyffer
d'Altishofen)…]
27, il nuovo rabbino Panzieri
invia una supplica in cui si raccomanda l'intervento del papa.
Il card. L.
Maglione interessa l'Incaricato d'affari americano, mr. Tittmann,
sul pericolo che incombe sull'abbazia di Montecassino; nel contempo compie
un passo analogo presso le autorità germaniche.
29, una nota della Segreteria
di Stato parla della tutela dei prigionieri italiani in Germania; sono
chiamati ad intervenire i nunzi a Berlino (mons. Orsenigo)
e a Berna (mons. Bernardini). Si chiedono
informazioni sui prigionieri e sulla possibilità d'inviare aiuti.
La "Mission Catholique Suisse" invia subito pacchi-dono
e oggetti religiosi per un valore di 3.500 franchi svizzeri; anche la
S. Sede contribuisce, come pure gli italiani dell'Argentina e del Brasile.
Inoltre ci sono promesse di invio di denaro in dollari e sterline: 3.057
per i prigionieri, 5 mila per gli internati in Germania; dagli Stati Uniti
arrivano 50 mila dollari.
30, il gen. R.
Stahel lascia il comando di Roma;
nel corso del ricevimento di commiato p. P.
Pfeiffer cerca di informarsi sui vari e veri aspetti della
vicenda;
al ricevimento sono presenti, tra gli altri:
. mar.llo R.
Graziani,
. gen. Mälzer, successore del gen. R.
Stahel,
. sen. Motta, commissario governatoriale;
. E.H von
Weizsäcker, ambasciatore tedesco,
. R. von Rahn,
ambasciatore tedesco.
[Il gen. R.
Stahel sarebbe stato rimosso dal comando perché troppo
favorevole agli interessi italiani e della Chiesa.]
Alla stessa data «L'Osservatore Romano» si felicita con l'armata
tedesca per il suo corretto comportamento nei confronti della Città
del Vaticano.
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1942»
1943, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
1942-44, presidente Giulio Andreottib;
«segue 1944»
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Giornali
e giornalisti
1943 - OTTOBRE
[Torino]
direttore:
. Concetto Pettinato.
«La Repubblica Fascista»
1943 set - apr 1945,
direttore:
. Carlo Borsani.
«Vent'anni»
[settimanale fascista di Torino]
direttore:
. Guido Pallotta, vice-segretario nazionale
dei GUF.
[Torino]
condirettore:
. Ather Capelli.
[Genova]
direttore:
.
[Milano]
1943 set - apr 1945,
. direttore:
. Ermanno Amicucci.
«Il Giorno»
direttore:
. Italo Pietra.
«L'Arena»
[Verona]
direttore:
. Giuseppe Castelletti.
[Trieste]
direttore:
.
[Modena]
direttore:
.
«Il
Resto del Carlino»
[Bologna]
direttore:
. Giorgio Pini, poi sottosegretario
agli Interni.
«La Nazione»
[Firenze]
direttore:
. Mirko Giobbe.
«Rivoluzione»
[organo del GUF di Firenze]
direttore:
. Guido Giglioli.
«La
Rassegna Nazionale»
«segue da 1922»
1943, cessa le pubblicazioni.
«Il selvaggio»
«segue da 1942»
1943, cessa le pubblicazioni.
[Roma]
direttore:
. I. Pietra,
. Bruno Spampanato.
[Roma]
direttore:
. R. Manzini
(1927-59).
[Roma]
direttore:
.
[Edizione romana]
direttore:
.
«La Voce Repubblicana»
[clandestino]
riprende clandestinamente le pubblicazioni;
direttore:
.
«Il Popolo»
(clandestino)
1943-44, appare con alcuni numeri clandestini;
direttore:
.
[mensile dell'Unione italiana per il Rinnovamento sociale]
[Napoli]
Napoli, inizia le pubblicazioni questa rivista del Pci con
periodicità mensile;
(clandestino)
direttore:
.
[organo clandestino del Psiup]
. E. Colorni
(1943 lug-1944);
«Vita Palatina»
[giornale interno al Vaticano, sorto tra le Guardie Palatine, prima ciclostilato
e ben presto stampato]
- direttore: dott. Vittorio Bellucci,
dirigente dell'Azione cattolica.
- collaboratori (tra cui anche persone non appartenenti alle Guardie
Palatine):
. mons. Vannutelli,
. mons. Tondini,
. mons. Raffa,
. don Guano,
. dott. Mattarello,
. conte Paolo Dalla Torre,
. dott. Caligo,
. prof. Imbrighi,
- giornalisti:
. Lucatello,
. Longardi,
. Renzo Montini,
. De Camillis,
. Storchi,
. Contigliozzi,
. altri…
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