Papa
Pio XII
(1939-58)
UNRRA
(United Nations Relief and Rehabilitation Administration)
1943, 9 novembre, a Washington è costituita questa organizzazione
con l'accordo di 44 paesi, allo scopo di fornire aiuto e assistenza
immediati ai paesi più colpiti dalla distruzione della seconda guerra
mondiale;
i programmi comprendono:
- l'invio di generi di prima necessità,
- la prestazione di servizi di assistenza,
- l'aiuto economico a favore dell'agricoltura,
- l'assistenza e il rimpatrio di milioni di profughi;
l'aiuto finanziario e in natura proviene in massima parte dagli Stati
Uniti (72% e 90% rispettivamente);
ne beneficiano in particolare l'Austria, la Cecoslovacchia, la Cina,
la Polonia, l'Italia e l'Ucraina;
«segue
1947»
Germania
Con soldi derivanti dall' "operazione
Bernhard" viene finanziata l' "operazione
Eiche" che si occupa di liberare B.
Mussolini prigioniero sul Gran Sasso: costa 50.000 sterline
autentiche, ottenute distribuendo sterline false attraverso vari operatori.
26 ottobre, con il nome Cicero imposto
dai tedeschi, F.
von Papen assolda il turco Elyesa Bazna
(cameriere dell'ambasciatore britannico ad Ankara, Uugs
Knatchbull-Hugssen) come spia. Sarà pagato in sterline.
… ma false, perché stampate dai tedeschi di A.
Hitler per mettere in difficoltà economica l'Inghilterra;
Krupp
«segue da 1918»
1943, la direzione dell'azienda, divenuta col nazismo lo strumento di
base del riarmo tedesco, passa al figlio Alfred
il quale, assumendo il controllo di centinaia di imprese in Germania e
all'estero, acquisisce proprietà ed installa nuovi impianti nei paesi
occupati;
«segue da 1953»
|
CONFEDERAZIONI |
Ministro dell'Industria, del Commercio
e del Lavoro. |
|
Confederazioni |
Commissario |
vice
commissari |
- Agricoltori |
conte Filippo
Maria
Visconti di Modrone
(1943 ago - ?) |
Piero
Germani
(1943 ago - ?) |
- Lavoratori Agricoltura |
|
Oreste
Lizzadri
(1943 ago - ?) |
- Industriali |
sen. Giuseppe
Mazzini
(1943 ago - ?) |
Riccardo
Jucker
(1943 ago - ?) |
Fabio Friggeri
(1943 ago - ?) |
- Lavoratori Industria |
|
Gioacchino
Quarello
(1943 ago - ?) |
Giovanni
Roveda
(1943 ago - ?) |
- Commercianti |
avv. Enzo
Storoni |
- |
-Lavoratori Commercio |
|
- |
-Professionisti e Artisti |
prof.Guido
De Ruggero
(1943 ago - ?)
|
dr.Raffaello
Ferruzzi
(1943 ago - ?) |
- Aziende del Credito
e dell'Assicurazione |
avv. Amedeo
Gambino
(1943 ago - ?) |
- |
-Lavoratori
Aziende del Credito
e dell'Assicurazione |
Carlo
Casati
(1943 ago - ?) |
- |
L'azione restauratrice (defascistizzazione),
che ridà ai sindacati il loro contenuto socialistico e le
vecchie idee cosiddette rivoluzionarie, viene diretto dal dr. Leopoldo
Piccardi ex ministro delle Corporazioni.
L'attività preparatoria per l'insediamento dei Commissari
e vice-commissari è terminata il 14 agosto 1943.
|
Banca
d'Italia
[dal maggio 1926 è l'unico istituto di emissione]
- Governatore: V.
Azzolini (1931 10 gen - 1° ago 1944)
- Direttore generale: G.
Acanfora (1940 giu - 24 lug 1943)
… e l'oro della Banca
d'Italia?
|
1943
Gran parte delle decisioni sui trasferimenti dell'oro della
Banca d'Italia in Germania
negli anni 1943-1944 sono prese in un prestigioso palazzo
di via delle Grazie a Brescia, sede del Ministero delle
Finanze della Rsi (Repubblica sociale italiana),
guidato da Domenico Pellegrini-Giampietro.
L'intricata vicenda prende le mosse nel 1943, tra i mesi
di luglio e settembre.
Luglio
La caduta del regime e l'instaurazione del "governo
Badoglio" spinge quattro personaggi a reclamare l'oro
della Banca d'Italia: le
SS di H.
Himmler tramite Herbert Kappler a Roma; H.
Göring a Berlino per far funzionare il piano
quadriennale tedesco; l'ambasciatore tedesco R.
von Rahn e la Deutsche
Reichsbank con il presidente Walther
Funk (succeduto a Hajalmar
Schacht), tramite il suo rappresentante Maximilian
Bernhuber, agente militarizzato della Deutsche
Reichsbank e plenipotenziario di A.
Hitler.
La volontà predatoria trova forti contrasti sia nello
stesso R.
von Rahn che giudica politicamente controproducente
la requisizione dell'oro della Banca
d'Italia in un momento assai delicato per la situazione
italiana, sia da parte del gen. P.
Badoglio che consiglia il governatore V.
Azzolini a spostare l'oro verso la Svizzera per
garantirne maggiore sicurezza, un consiglio che V.
Azzolini già aveva ricevuto nel febbraio
del 1943 dal ministro delle finanze del regime Giacomo
Acerbo. Il governatore si oppone facendo presente
che l'eventuale arrivo degli Alleati a Roma garantirebbe
la sicurezza delle riserve senza onerosi e insicuri spostamenti.
Settembre
La fine del "governo Badoglio", Roma «città
aperta», l'8 settembre, la nascita della Rsi
(Repubblica sociale italiana) e la formazione del "governo
Bonomi" complicano la situazione.
22, pochi
giorni prima della costituzione della RSI,
i tedeschi ritornano alla carica per l'oro e lo stesso giorno
Maximilian Bernhuber incontra
V.
Azzolini a Roma imponendogli il trasferimento
di 119 tonnellate d'oro a Milano. Trasferimento
che avviene tra il 22 e il 28 dello stesso mese.
A questo punto interviene il nuovo ministro delle finanze
di Salò che vorrebbe imporre il trasferimento al
Nord di tutta la dirigenza della Banca
d'Italia.
Dicembre
13, all'ennesima sua opposizione, V.
Azzolini riceve una telefonata di fuoco da Domenico
Pellegrini-Giampietro: «Su
ci sono anche cose molto importanti da fare ma se voi fate
il governatore a Roma, il Duce capo del Governo a.., io
a Brescia, non si conclude nulla».
A questo punto V.
Azzolini è costretto a trasferirsi a Moltrasio,
sul lago di Como, dove vi è la nuova sede della Banca
d'Italia, mentre a Roma rimane la parte amministrativa,
mentre l'oro da Milano prende la strada di Fortezza.
[Tratto da Maurizio Pegrari,
pagina 09, 18 ottobre 2012, «Corriere della Sera».]
_________________
20 settembre 1943
Le riserve della Banca d’Italia
ammontano a 119 tonnellate d’oro in lingotti e monete. Oggi
la Germania ne ha chiesto la consegna e inutilmente il governatore
V.
Azzolini ha cercato di nasconderne una parte.
Nel primo pomeriggio di oggi il console generale tedesco
Eitel Fredrich Möllhausen
si è recato a Palazzo Koch, sede della Banca
d’Italia, e ha ordinato al governatore V.
Azzolini la consegna di tutte riserve auree custodite.
Il console era accompagnato dal ten.col. delle SS
Herbert Kappler, comandante
della Gestapo a Roma.
Il governatore ha tergiversato: non poteva prendere da
solo una decisione del genere, doveva riunire il direttorio
della banca. V.
Azzolini è minacciato di morte se non
consegna immediatamente l’oro. Interviene in sua difesa
il gen. Carlo Calvi di Bergolo,
governatore di Roma dal 10 settembre in base agli accordi
tra Kesserling e Caviglia,
che gli ordina di consegnare tutto l’oro. V.
Azzolini convoca tuttavia il direttorio, ma il
direttorio approva all’unanimità la consegna ai tedeschi
delle riserve auree ed il loro trasferimento a Milano.
Con alcuni autocarri sono così trasferite da Möllhausen
a Villa Wolkonsky, sede dell’ambasciata tedesca, le 119
tonnellate d’oro suddivise in 626 cassette (i lingotti)
e 543 sacche di tela grezza (le monete).
Nei giorni precedenti V.
Azzolini, avuto sentore delle mire dei tedeschi,
ha cercato di nascondere parte dell’oro all’interno della
banca, in una intercapedine dietro il “caveau”. L’idea è
venuta al cassiere centrale Fabio
Urbini, che ne ha parlato con il vice direttore generale
Niccolò Introna; questi
l’ha proposto ad V.
Azzolini e V.
Azzolini l’ha approvato sia pure con qualche
titubanza. La notte scorsa 52 tonnellate d’oro delle 119
sono state nascoste nell’intercapedine, la porta d’accesso
murata e con una serie di potenti ventilatori e forti lampade
elettriche l’intonaco è stato asciugato in modo da
farlo sembrare vecchio. È stata preparata anche una
falsa documentazione contabile: le 52 tonnellate d’oro sono
state trasferite il 19 dicembre 1942 alla filiale di Potenza.
Stamani è arrivata la richiesta ufficiale da parte
dell’ambasciata tedesca di avere l’oro. Tramite è
stato il commissario straordinario alle finanze, cioè
il facente funzione di ministro di un governo che non c’è,
Ettore Cambi. I tedeschi sono
in possesso di documenti che attestano la quantità
esatta dell’oro custodita nella Banca
d’Italia. Il nascondiglio è scoperto, in fretta
e furia sgomberato e l’oro rimesso al suo posto.
Sulla destinazione finale dell’oro l’alta dirigenza nazista
è incerta. Fra le varie tesi ne prevalgono due: quella
di Hermann Göring, comandante
il capo della Luftwaffe e coordinatore
dello sfruttamento economico dei paesi occupati, che propone
di trasferire l’oro a Berlino considerandolo bottino di
guerra. L’altra tesi, che risulterà vincente, è
quella di Rahn: trasferire
l’oro alla filiale di Milano della Banca
d’Italia. L’oro, pur essendo sotto controllo tedesco,
sarebbe così a disposizione di Mussolini
che potrebbe usarlo per contribuire alle ingenti spese belliche.
Per seguire le vicende dell’oro Walter
Funk, ministro dell’economia e presidente della Deutsche
Reichsbank, la banca centrale tedesca, invierà
in Italia Maximilian Bernhuber,
un alto dirigente militarizzato.
Da Villa Wolkonski l’oro sarà trasferita alla filiale
della Banca d’Italia di Milano
per ferrovia in due spedizioni, la prima dopodomani 22 settembre
e la seconda il 28. Il direttore della filiale ottiene una
delle chiavi necessarie per aprire il “caveau”. Il 13 dicembre
il ministro delle finanze della Repubblica sociale Domenico
Pellegrini Giampietro, adducendo ragioni di sicurezza,
ordinerà di trasferire l’oro da Milano a Fortezza
in val d’Isarco, una zona sotto la giurisdizione dell’Alpenvorland,
la regione praticamente già annessa alla Germania.
L’operazione sarà eseguita il 16 dicembre. Della
decisione di Domenico Pellegrini Giampietro,
V.
Azzolini ne è informato da Maximilian
Bernhuber. A Fortezza l’oro è collocato in
una caverna sottostante un forte militare tedesco.
In dicembre la Banca d’Italia
verrà trasferita da Roma a Moltrasio sul lago di
Como. V.
Azzolini riuscirà a trasferire da Roma
soltanto 105 dipendenti su 1200, richiamandosi a difficoltà
logistiche. Continuerà a fare la spola con Roma,
dove è rimasto il vice direttore generale Introna.
1944
Il 5 febbraio 1944 tra i governi della Germania e della
Rsi si giungerà a un accordo, l'
”accordo di Fasano del Garda”,
come sarà chiamato dal luogo in cui ha sede l’ambasciata
tedesca: l’Italia avrebbe contribuito alle spese militari
con parte dell’oro della Banca d’Italia,
fino a quel momento ancora integro.
Il 29 febbraio cinquanta tonnellate d’oro verranno trasferite
per ferrovia da Fortezza a Berlino alla Deutsche
Reichsbank con l’avallo del ministro delle finanze
Domenico Pellegrini Giampietro,
che nel frattempo ha nominato commissario straordinario
della Banca d’Italia Giovanni
Orfera. Una seconda spedizione d’oro (21 tonnellate)
in Germania avverrà nel mese di ottobre. In
totale saranno quindi trasferite in Germania presso la Banca
centrale tedesca 71 della 119 tonnellate d’oro.
Il 20 aprile la Banca d’Italia
con il consenso tedesco invierà 23 tonnellate d’oro
in Svizzera, in adempimento di obblighi precedentemente
assunti dall’Italia nei confronti della Banca
dei regolamenti internazionali e della Banca
nazionale svizzera. In totale escono da Fortezza
94 tonnellate d’oro su 119. Ne restano 25.
Alla fine di aprile V.
Azzolini è a Roma e si nasconderà
attendendo l’arrivo degli alleati. Gli alleati arriveranno
i primi di giugno e il primo agosto V.
Azzolini sarà arrestato per ordine dell'
”Alto Commissario aggiunto per la punizione dei delitti
del fascismo”, Mario Berlinguer,
padre di Enrico Berlinguer
il futuro segretario del Pci.
Il 9 ottobre comincerà il processo; pubblico ministero
è Sinibaldo Tino, fratello
del futuro presidente di Mediobanca,
Adolfo Tino. A rappresentare
la Banca d’Italia come parte
civile sarà invece il settantacinquenne Niccolò
Introna, nominato commissario dell’istituto alla
liberazione di Roma.
______________
[14 ottobre 1944, sabato, ore 12,35,
“L’Alta Corte di Giustizia entrò senza preamboli
nella settecentesca sala riunioni dell’Accademia dei Lincei,
al secondo piano di Palazzo Corsini. Su V.
Azzolini pende l’accusa di aver “posteriormente
all’8 settembre 1943 in Roma collaborato con il tedesco
invasore, facendo al medesimo la consegna della riserva
aurea della Banca d’Italia”.
Il presidente Lorenzo Maroni
– a sua volta da ambienti di destra indicato come cripto
fascista – dà lettura del verdetto: con le attenuanti
generiche, trent’anni di reclusione.
Ore 12.36, è tutto finito. L’imputato viene
trasferito a Regina Coeli e di lì al reclusorio di
Procida.]
___________________
Il processo si conclude con la condanna del governatore
a 30 anni di reclusione. V.
Azzolini.
La sentenza suscita notevole emozione nel mondo economico
italiano:
. Raffaele Mattioli, amministratore
delegato della Banca Commerciale Italiana,
ne è sconcertato;
. Diego Stringher, figlio di
Bonaldo Stringher, dà
addirittura le dimissioni da sindaco della Banca
d’Italia;
. Giorgio Mortara manifesta
pubblicamente la propria solidarietà;
. Paolo Baffi scriverà
più tardi che "la giustizia"
ha posto drammaticamente fine alla carriera di V.
Azzolini, come la porrà, trentacinque
anni dopo, alla mia.
Rimarrà in carcere quasi due anni.
Sarà scarcerato nel settembre del 1946 in seguito
all’amnistia voluta da Togliatti.
Nel febbraio 1948 la Corte di Cassazione annullerà
la sentenza di primo grado, perché il fatto non costituiva
reato. V.
Azzolini morirà a 85 anni nel 1967.
Il 23 febbraio 1999 il sottosegretario al Tesoro Roberto
Pinza (governo d’Alema
21 ottobre 1998 – 22 dicembre 1999), rispondendo alla
Camera ad un’interrogazione dell’on. Sandro
Delmastro delle Vedove, ha ricordato che il 17 maggio
1945, a conflitto terminato, le autorità militari
alleate riconsegnarono al governo italiano l’oro residuo
trovato a Fortezza e cioè 153 cassette e
55 sacche d’oro per un totale di 22.941,224274 chili d’oro.
“Nel 1946 – ha detto Pinza
– veniva costituita, da parte dei
governi americano, inglese e francese, una commissione tripartita
incaricata di richiedere a ciascuno dei paesi depredati
delle riserve, una valutazione delle perdite subite, per
procedere poi alla restituzione pro quota dei quantitativi
di oro monetario rinvenuti in Germania o che avrebbero potuto
essere recuperati da un paese terzo presso il quale fossero
stati trasferiti dalla Germania. Tenuto conto delle restituzioni
avvenute a favore dell’Italia, l’oro non ancora
recuperato si commisurava, fino al 1996, a 24.903 chilogrammi”.
La commissione tripartita, nel corso del 1998, prima di
sciogliersi, “ha proceduto ad un’ultima residua assegnazione
dell’oro recuperato. All’Italia è spettato un quantitativo
di 765 chilogrammi circa. Di conseguenza, la parte
non restituita della riserva aurea si è ridotta a
24.138 chilogrammi circa. L’Italia ha, perciò,
ricevuto circa il 64 per cento del totale di oro sottratto
dai nazisti.
Il sottosegretario ha precisato inoltre che il governo
italiano ha deciso di partecipare, nel corso del 1998, al
nuovo fondo internazionale per le vittime del nazismo, conferendo
al fondo stesso il controvalore della vendita alla Banca
d’Italia della residua assegnazione di oro monetario.
La vendita alla Banca d’Italia
ha avuto luogo il 29 giugno ed il controvalore è
stato di circa 12,8 miliardi di lire.
All’atto di ricevere dalla commissione tripartita il quantitativo
d’oro di 765 chilogrammi, consapevole della mancata restituzione
di una quota residua di oro, il plenipotenziario italiano
ha reso, in data 25 giugno 1998, una dichiarazione con la
quale il Governo italiano riafferma il diritto relativo
all’oro non recuperato, nel caso in cui si presentino occasioni
di recuperarlo o di ottenerne il rimborso.
===============
Il terreno su cui sorge Villa Wolkonsky
nei pressi di S. Giovanni in Laterano fu donato nel 1830
da Alexander Beloselsky-Belosersky
alla figlia Zenaide che nel
1811 aveva sposato il principe Nikita
Wolkonsky, aiutante di campo dello Zar Alessandro
I. Alla morte dello Zar, nel 1829, Zenaide
si trasferisce a Roma e ricevuto in dono dal padre il terreno
incarica l’architetto romano Giovanni
Azzurri di costruire una villa utilizzando anche
i ruderi dell’acquedotto di Nerone
che insistono sul terreno allora di undici ettari. Durante
i primi anni la villa è utilizzata dalla principessa,
che la preferisce alle sue proprietà nei pressi di
Fontana di Trevi, che invita nei suoi giardini le principali
personalità residenti o di passaggio a Roma: Stendhal,
Walter Scott, Fenimore
Cooper, Gogol, Donizetti.
Morto il marito nel 1844, Zenaide
abbandona la villa per dedicarsi una vita più ritirata.
Alla sua morte nel 1862 è sepolta nella chiesa dei
santi Anastasio e Vincenzo a Fontana di Trevi. Dopo vari
passaggi di proprietà e la vendita di gran parte
del terreno facente parte della villa, approfittando dello
sviluppo urbano della zona, nel 1922 la villa è acquistata
dal governo tedesco e diventa la residenza dell’ambasciatore.
Dopo la liberazione di Roma nel 1944 il governo italiano
la sequestra, tenuto conto del suo uso per scopi non-diplomatici
e, finita la guerra, la definisce preda bellica. La villa
fa poi parte dei beni considerati come riparazione dalla
Commissione alleata di controllo. Nel 1946 l’ambasciata
britannica, che si trovava a villa Torlonia a Porta Pia,
è distrutta da un attentato ebraico ed il governo
italiano mette a disposizione del governo inglese villa
Wolkonsky, che da allora diventa sede dell’ambasciata.
=====================
http://www.sergiolepri.it
|
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|
- Presidente: ?
(1937 - ?)
- Direttore generale: D.
Menichella (1934 - 1944) |
Comit
(Banca commerciale italiana)
1943, dal 1933 è incorporata nell'IRI;
Banco
di Roma
1943,dal 1933 incorporata nell'IRI,
la sua ripresa è favorita dall'espansione dell'attività finanziaria
nell'Africa orientale.
Credito
Italiano
1943, dal 1933 incorporata nell'IRI;
|
- |
Banche
|
Banca Cattolica del Veneto
- Presidente
.
prof. sen. Luigi
Montresor [1930 nov-set 1945],
- Vice presidente
. conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930
nov-set 1945],
- 7 Consiglieri:
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi
[1931 feb-set 1945] ,
. avv. comm. rag. Giuseppe Cavazzana
[1930 giu-set 1945],
. dr. Francesco Formenton [1942
ott-set 1945]
. dr. Enzo Guarnieri [1931
feb-set 1945] ,
. avv. Guido Rogger [1930 nov-set
1945],
. avv. cav. Vittorio Veronese
di Bartolomeo [1938 mar-feb 1944].
. ing. Sergio Zanarotti [1942
ott-set 1945],
- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Amedeo Gallina [1931
feb-set 1945],
. avv. Gaetano Martelletto [1931
feb-set 1945],
. ing. cav. Raffaello Bettazzi [1936
mar-set 1945].
- Sindaci supplenti:
. ?,
. rag. Ezio Zanghellini. L'art.
39 dello Statuto sociale prevede che il Consiglio di Amministrazione
nomini annualmente dopo l'assemblea generale un Comitato Direttivo
composto da tre a cinque membri scelti nel proprio seno determinandone
la facoltà e il funzionamento. - Presidente
. conte dr. comm. Enrico Matteo Passi [1930
nov-set 1945],
- Membri
. avv. comm. rag. Giuseppe Cavazzana [1930
nov-set 1945],
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi
[1931 feb-set 1945]
. avv. Guido Rogger [1939 feb-set
1945]
. avv. cav. Vittorio Veronese
di Bartolomeo [1943 15 feb-28 feb 1944].
- Direttore generale
.
Secondo Piovesan [1930
nov-set 1945].
1943, 22 febbraio, all'assemblea generale ordinaria
degli azionisti, la relazione del Consiglio di amministrazione si
apre con una nota di profonda tristezza per la morte del vescovo di
Vicenza Ferdinando Rodolfi († 12 gennaio
1943); |
Norme
relative alla circolazione e al cambio
della valuta di guerra degli alleati |
1943
Il Comando supremo delle Forze Armate
rienuta la necessitàà, nelle presenti circostanze,
di regolare la circolazione ed il cambio della valuta di guerra
degli alleati:
ordina
Art. 1. La valuta
cartacea emessa dagli Alleati (recante la dicitura «Allied
Military currency» ed espressa in Lire italiane nei tagli
sotto indicati, deve circolare obbligatoriamente con valore uguale
a quello della valuta italiana ed ha pieno potere liberatorio tanto
nei pagamenti quanto negli incassi.
I tagli sono: Lit. 1; Lit. 2; Lit. 10; Lit. 50; Lit. 100; Lit. 500;
Lit. 1000.
Art 2. Temporaneamente e fino a nuovo avviso tutte
le valute metalliche degli Stati Uniti e la valuta cartacea della
stessa Nazione comunemente chiamata «Dollaro timbro giallo»
recante sul lato destro un timbro giallo, come pure le valute metalliche
della Gran Bretagna, e la valuta cartacea in sterline della stessa
Nazione recante l'iscrizione «British Military Authority»
hanno pieno corso.
Art. 3. Il cambio della valuta di cui al precedente
articolo 2 è fissato provvisoriamente nella seguente misura:
- Un dollaro degli Stati Uniti, vale Lire 100 italiane.
- Una Lira sterlina ossia 20 scellini vale Lire 400 italiane.
- Una Lira sterlina come sopra, vale quattro dollari S.U.
.
Qualsiasi operazione ad un cambio diverso da quello come stabilito
è vietata.
Il cambio è obbligatorio da parte delle Banche e dei Cambiavalute,
franco di provvigione e spese.
Il ragguaglio fra la valuta degli Stati Uniti e quella della Gran
Bretagna (di cui all'art. 2) nei vari tagli e frazioni, è
indicato nell'annessa tabella.
Art. 4. I contravventori alle norme del presente
bando sono puniti a termine delle vigenti disposizioni di legge.
Art. 5. Il presente bando sarà pubblicato
mediante affissione nell'albo dei vari Comuni del territorio e manifesti
murali ed entra immediatamente in vigore.
Dal comando Supremo, addì
24 settembre 1943
Vittorio Emanuele
Controfirmato: Il capo del Governo: Badoglio.
|
Fonti:
- Attilio Tamaro, Due anni di guerra
- Tosi Editore - Roma 1949.
|
La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi.
|
- Presidente: R.E.
Gross (1934-56) |
1943
Giugno
la Lockheed dà lavoro a 94.000
persone, punta ormai di massima occupazione, mentre R.E.
Gross ne è il direttore generale ed il
fratello Courtlandt Ross il vice.
«segue 1944»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
|
|
«segue da 1942»
1943
La maggior parte dei danni dovuti al conflitto bellico si verificano
nel periodo in cui il settentrione italiano fèu occupato dall'esercito
tedesco e sono provocati da azioni compiute sia dagli occupanti sia
dalle forze partigiane e alleate.
Settembre
a partire da questo mese, i servizi ferroviari e tranviari
sono pressoché sospesi nell'arco di poco tempo;
«segue 1944»
|
|
Michele Sindona |
Racalmuto, Palermo: don Calogero Vizzini
di Villalba, capo carismatico della mafia, ritiratosi in paese
dopo il 1926, si associa a Baldassarre Tinebra
nella gestione di una miniera di zolfo, la Gibillini,
al confine con Montedoro, luogo natale dell'on. Calogero
Volpe altro rispettato "notabile".
Chi ha il compito di preparare il terreno "psicologico ed
economico" alla penetrazione americana in Sicilia ha un nome
ben preciso [in base alla documentazione storica americana]; trattasi
di un gruppo scelto di siculo-americani con dei conti in sospeso
con la giustizia degli Stati Uniti come Lucky
Luciano, o legati alla neonata organizzazione del controspionaggio
come Vincent Scamporino e Max
Corvo che nella base alleata di Algeri addestrano agenti
da infiltrare dietro le linee nemiche in Italia. La missione segreta
[avvolta ancora in un grande mistero] che impegna per sei mesi
un gruppo ristretto di ufficiali italiani ad Algeri (prima che
venga firmato l'armistizio dell'8 settembre) impegna alcuni siciliani
il cui capo è il gen. Aldo Castellano.
Al suo fianco, come aiutanti, sono nominati il capitano Vito
Guarrasi (ufficiale di complemento del servizio automobilistico)
e l'amico di questi Galvano Lanza Branciforti
di Trabia; quest'ultimo addirittura tratta, assieme al
gen. Aldo Castellano, la resa di
Cassibile.
Nel frattempo don Calogero
Vizzini da Villalba, amministratore del feudo Polizzello
di proprietà dei Lanza, svolge
a livello tattico attività di preparazione dello sbarco
degli alleati in Sicilia.
Guarrasi-Lanza: ecco il binomio che caratterizzerà
d'ora in poi uno dei più interessanti gruppi di potere
economico siciliani.
[Guarrasi in particolare gestirà,
nell'immediato dopoguerra, i patrimoni immobiliari di nobili famiglie
palermitane avviando quel mercato delle aree passato alla storia
come "il sacco di Palermo"; (vedi gestione del'eredità
immobiliare della grande casata anglo-siciliana dei Whitacker)].
Da qui partono, secondo indiscrezioni, gli esordi professionali
di Michele Sindona.
1943
Luglio
quando le truppe alleate iniziano la loro rapida e indolore conquista
della Sicilia, Baldassarre Tinebra
è il primo sindaco, dopo il podestà dell'epoca fascista,
imposto dalle truppe americane su segnalazione di don Calogero
Vizzini di Villalba;
«segue 1944» |
– Köhler, Horst (Skierbiceszow,
Polonia 1943) economista tedesco;
1953, si trasferisce dalla Germania Orientale alla Repubblica Federale
Tedesca dove si laurea in economia e scienze politiche all'università
di Tubinga;
1969-76, fa parte, a Tubinga, dell'Istituto per le ricerche economiche
applicate;
1989, come membro del ministero delle finanze è tra i maggiori artefici
della riunificazione economica tedesca;
1990-93, rappresentante personale del cancelliere tedesco Helmut
Kohl negli incontri al vertice del G-7;
1991, guida la delegazione tedesca nei difficili negoziati per il trattato
di Maastricht;
1993-98, presidente della Federazione delle casse di risparmio tedesche;
1998, assume la guida della Banca europea per la ricostruzione e lo
sviluppo (EBRD) fondata nel 1990 e attiva dal 1991 per facilitare la
transizione dei paesi dell'Est all'economia di mercato;
2000, marzo, dopo mesi di trattative fra i capi di stato, con l'appoggio
dei 15 dell' Unione europea e dopo che
il presidente statunitense Bill
Clinton ha respinto la candidatura di Caio
Kach-Weser, proposta del cancelliere tedesco Schröder,
è nominato direttore generale del Fondo monetario internazionale (FMI).
– Nardozzi, Giangiacomo (Bologna 1943)
insegnante alla Bocconi di Milano, ordinario di Istituzioni di economia
presso la facoltà di Ingegneria del Politecnico
di Milano, membro del Comitato scientifico della Consob,
editorialista de «Il Sole 24 Ore».
– Stiglitz, Joseph Eugene
(Gary, Indiana 1943) economista statunitense, studente di economia al
MIT (Massachusetts Institute of Technology) e a Cambridge;
Opere complete di P.A. Samuelson (1965)
Letture di teoria moderna della crescita economica (1969)
1970-74, insegna a Yale;
1974-76, insegna a Stanford;
1976-79, insegna a Oxford;
1979-88, insegna a Princeton;
Letture di finanza pubblica (1980)
L'impatto economico della stabilizzazione dei prezzi. Economia del
settore pubblico (1986)
1988, professore di economia a Stanford;
1992, membro del collegio di esperti economici del presidente degli
Stati Uniti; collaboratore della Banca mondiale e dei ministeri economici
statunitensi;
2001, premio Nobel per l'economia assieme a G.
Akerlof e M. Spence.
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Italia
Confederazione Fascista dell'Industria Italiana (ex Confindustria):
3 maggio: al presidente G. Volpi di Misurata
succede l'ex direttore Giovanni Balella.
Marzo,
31, viene disposto l'impiego dei prigionieri di guerra nelle
varie attività produttive del Paese. In breve tempo vengono raccolte
richieste per l'impiego di alcune decine di migliaia di prigionieri.
Aprile
10, viene stipulato un contratto collettivo nazionale di lavoro
per la corresponsione del premio del "ventennale" ai lavoratori
delle industrie boschive e forestali. Agli operai fissi sarà corrisposto
un premio nella misura di sei giornate di retribuzione, a quelli a giornata
il premio verrà corrisposto nel periodo di paga successvivo al
21 aprile 1943 - XXI E.F.;
11, un decreto legge proroga fino a "sei mesi dopo
la guerra" il blocco dei fitti, dei prezzi, dei servizi, delle costruzioni
edili e degli impianti industriali… un blocco che durerà 34 anni,
fino all'equo canone;
Luglio
30, viene abolito il Ministero degli scambi e delle valute
che diventa una direzione generale del Ministero delle Finanze;
Ottobre
24, viene pubblicato un comunicato che tra il Governo della
Grande Germania e il Governo Fascista Repubblicano dell'Italia è
stato stipulato un accordo che forma la base per il regolamento delle
questioni economiche e finanziarie connesse con la condotta della guerra
in Italia. Tale accordo stabilisce che sul territorio italiano le truppe
germaniche eseguiranno il pagamentio esclusivamente con lire e che i Reichskredit-Kassenscheine
(marchi di occupazione) messi in circolazione dalle forze armate germaniche,
perderanno dal giorno 25 Ottobre il carattere di mezzi di pagamento
legale. Il ritiro dei Reichskredit-Kassenscheine in circolazione
in Italia avrà luogo a mezzo della Banca
d'Italia tramite degli istituti di credito italiani.
INAM
(Istituto nazionale
per l'assicurazione contro le malattie)
1943, viene creato questo ente di diritto pubblico;
«segue 1974»
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