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ANNO 1945
Maggio
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Papa Pio XII
(1939-58)

- responsabile dell'Entità: card. P. Fumasoni Biondi.

 

ONU
Organizzazione delle nazioni unite

1945, con sede a New York č la piů importante organizzazione internazionale esistente; l'accordo, che costituisce la Carta o Statuto dell'ONU, č stato firmato a San Francisco da 50 stati;
č un'unione a carattere aperto nel senso che a fianco dei firmatari (50 + la Polonia) altri stati possono esservi ammessi purché siano amanti della pace e diano garanzia di adempiere agli obblighi derivanti dalla Carta; quasi tutti gli stati del mondo sono membri dell'ONU, ne restano fuori oltre ai cosiddetti microstati (come Andorra, Liechtenstein, San Marino), la Svizzera, le due Coree, il Vietnam, Taiwan e la Rhodesia;
Organismi:
- assemblea generale:
č composta da tutti gli stati membri, ognuno dei quali ha diritto di avere cinque rappresentanti ma dispone di un solo voto; in pratica funge da tribuna internazionale;
- consiglio di sicurezza:
č composto da 15 membri, dei quali 5 permanenti (USA, URSS, Repubblica Popolare Cinese, Gran Bretagna, Francia) e 10 eletti ogni due anni dall'assemblea;
- consiglio economico e sociale:
č composto da 54 stati eletti dall'assemblea per la durata di 3 anni;
- consiglio di amministrazione fiduciaria:
ha il compito di controllare l'amministrazione dei territori sottoposti ad amministrazione fiduciaria;
- Corte internazionale di giustizia:
č il principale organo giudiziario dell'ONU;
- segretariato:
č composto dal segretario generale e dal personale a lui dipendente;
a causa del gioco dei veti incrociati delle grandi potenze che siedono al consiglio di sicurezza, l'attivitŕ dell'ONU č di fatto paralizzata, almeno fino alla fine della guerra fredda;
segretario generale:
- 1946-53, Trygve Lie.

II GUERRA MONDIALE




1945
Maggio
Austria
Occupata dalle truppe alleate da aprile, all'Austria vengono riconosciuti i confini del 1937, sotto il controllo delle grandi potenze che dividono il paese in quattro settori.
- Capo del governo provvisorio
Karl Renner
(1945 apr - dic)
[Partito socialdemocratico]

1945
Maggio
, Ebensee, dal 18 febbraio 1943 il registro del campo elenca la morte di 8.745 prigionieri;
3
, Mauthausen, dall'aprile 1944 sono stati internati e registrati con il nome 22.942 uomini, donne e bambini ebrei e circa 10.000 persone non registrate con il nome, prevalentemente ebrei di Budapest;
dall'8 agosto 1938 sono stati deportati e internati nel campo, da tutti gli Stati europei, circa 192.000 uomini e 4.727 donne;
4, Mauthausen, il Comitato illegale internazionale, presieduto da un colonnello austriaco, assume la direzione del campo; le formazioni militari dei deportati disarmano le unità SS che non sono ancora fuggite e combattono anche contro quelle in ritirata nei pressi del campo e lungo il Danubio;
Gusen, dal 25 maggio 1940 sono stati internati complessivamente 67.677 prigionieri;tra loro, ufficialmente, sono state ammazzate 31.535 più circa 2.500 persone, per esempio bambini ebrei; sono arrivati anche polacchi adulti che, pure ammazzati, non risultano nel numnero citato;
da aggiungere anche i 2.630 prigionieri che, portati al castello di Hartheim, non hanno più fatto ritorno.
Permanenza in vita di un prigioniero, in media:
- fino all'autunno 1939: 15 mesi ca;
- … fino all'estate 1943: 6 mesi;
- … fino a Maggio 1945: 9 mesi.
Il comando del KL è sempre stato, come negli altri, nelle mani delle formazioni Totenkopfverbände (Testa di morto SS), in media 3.500 uomini.
[Dal 22 aprile 1941 tutti gruppi SS, anche gli organi di vigilanza del KL, appartengono al corpo d'armata SS.]
5, Sabato, quando arrivano i soldati americani, trovano nel campo circa 2.000 sopravvissuti così sfiniti da morire pochi giorni dopo nello stesso campo o in diversi ospedali.
6, Ebensee, i detenuti vengono liberati dai soldati del 3° reparto americano di carri armati; lo stesso giorno entra nel campo, come primo borghese, il parroco dr. Franz Loidl della chiesa di St. Agostino (chiesa situata nella Hofburg di Vienna) che si trovava per caso nella zona.
7, Mauthausen, i prigionieri vengono liberati dall'armata americana.
Tra i prigionieri degli ultimi mesi si trovano anche, registrati sotto falsi nomi, gli austriaci:
. Lois Weinberger, vicesindaco di Vienna dopo il 1945;
. dr. Felix Hurdes, ex presidente dell'assemblea nazionale,
. Dr. h.c., Ing. Leopold Figl, ex cancelliere e futuro capo del governo provinciale della Bassa-Austria.
Dalle liste ufficiali delle SS ed in base al materiale conservatosi risulta che su circa 335.000 detenuti accolti nel campo, di tutte le nazioni europee, 122.767 sono stati uccisi.
[Le cifre sono comunque discordanti da fonte a fonte.]

Occupata dalle truppe alleate, all'Austria vengono riconosciuti i confini del 1937, sotto il controllo delle grandi potenze che dividono il paese in quattro settori.





GERMANIA
1945
Maggio
Partito unico: NSDAP (Nationalsozialistische deutsche Arbeiterpartei – Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori).
- Cancelliere
del Reich
J.P. Goebbels NSDAP
(30 apr - 1° mag)
conte
L. Schwerin von Krosigk
indipendente
(2-23 mag)
Karl Dönitz
(maggio 1945)
[In lui sono unificati i poteri di capo dell'esecutivo e di comandante delle forze armate tedesche.]
OKW
(Oberkommando der Wehrmacht - Comando supremo delle forze armate germaniche)
Wilhelm Keitel
(1938 feb - mag 1945)
[Capo ma senza alcun potere esecutivo, facente funzione anche di ministro della difesa]
-

1945
Nazismo

Maggio
, ore 15:30, J.P. Goebbels manda un ultimo messaggio a K. Dönitiz con cui annuncia la morte di A. Hitler;
immediatamente l'ammiraglio assume il nuovo ruolo di capo della Germania. Convoca H. Himmler e, dopo averlo rimproverato per aver intravisto la possibilità di negoziare con il nemico mentre il Führer era ancora in vita, gli dice di non avere più bisogno di lui.
W. Schellenberg, dopo aver viaggiato tutta la notte su strade piene di truppe e di rifugiati, raggiunge H. Himmler nel castello di Kalkhorst, vicino a Travemude, e lo trova a letto in uno stato di grave prostrazione.
Intanto, dopo aver ucciso i loro sei bambini, J.P. Goebbels e la moglie si fanno abbattere con il mitra dall'SS che serviva da attendente al ministro della propaganda del III Reich…
Berlino, l'SS Standartenführer Mohnke, comandante dell'ultimo reggimento SS, viene catturato dai russi nel momento in cui tenta di fuggire dalla capitale. Le SS sono le sole truppe tedesche che combattono ancora a Berlino.
ore 22:00, la radio sovietica annuncia ufficialmente la morte di A. Hitler;
Nel frattempo H. Himmler, vestito della uniforme da campagna, senza distintivo SS e con l'elmetto, continua a percorrere le poche strade rimaste libere. Nella sua Mercedes blindata, seguita da una scorta di SS, va e viene dando ancora, a coloro che incontrano il suo convoglio, una impressione di reale potenza. Durante uno dei suoi spostamenti egli riceve un'offerta da Léon Degrelle, capo dei rexisti belgi, che combatte con volontari valloni nelle file delle Waffen SS. Léon Degrelle e i suoi uomini, fuggendo davanti all'avanzata delle truppe russe, affermano di essere disposti a combattere fino alla morte, al servizio del Reichsführer SS. Costui però non ha alcuna stima per questi Ausländer (stranieri), tuttavia gli fa sapere che accetta di unire i belgi alla sua guardia e gli dà appuntamento a Malente, vicino a Kiel.
Al volante di un Volkswagen azionata ad alcool, Léon Degrelle si lancia all'inseguimento di H. Himmler, che raggiunge per strada. Nel frattempo le famose truppe della legione vallone si sono però sciolte come neve al sole; la maggior parte di volontari ha preferito disfarsi dell'uniforme e passare la frontiera danese. A Léon Degrelle non resta che seguire la colonna di macchine e autocarri in testa alla quale viaggia la Mercedes di H. Himmler che vuole raggiungere K. Dönitiz prendendo la direzione di Flensburg.
Approfittando di un attacco di aerei britannici che in volo radente sparano alcuni colpi di mitragliatrice, Léon Degrelle abbandona la fila di vetture troppo compromettenti e arriva a Kiel. H. Himmler riprende invece la strada per Flensburg ma seguendo un cammino più discreto che non la strada principale. Viene ora raggiunto da Werner Best, governatore tedesco della Danimarca che egli fa salire sulla sua Mercedes;

Lo stesso giorno intanto, a Calau, una settantina di km a est di Francoforte sull'Oder, al mattino il "Gruppo Ulbricht", giunto da Mosca il giorno precedente, prosegue in auto verso ovest, passando per Küstrin (futura Kostrzyn) e la zona delle alture di Seelow, dove si è combattuto con il massimo accanimento fino a due settimane prima, quando gli uomini del mar.llo Georgij Zukov hanno sfondato l'ultima linea difensiva tedesca prima di Berlino.
Alla fine la colonna si ferma nella piccola località di Bruchmühle presso Strausberg, una trentina di km a est di Berlino, dove ha sede l'Amministrazione politica centrale del I fronte bielorusso agli ordini del ten.gen. Galadzev.
[Il "Gruppo Ulbricht" viene sistemato in un edificio a tre piani, la cosiddetta "Säulehaus - Casa delle colonne" in Buchholzer Straße 8, dove rimarrà fino all'8 maggio (segue 8 maggio).
Mentre in molti pensavano che il 1° maggio sarebbe stata una "grande festa di affratellamento tra comunisti russi e tedeschi", nulla avviene di tutto questo.]

2, nel giorno della resa incondizionata del Reich, il "Gruppo Ulbricht" si trasferisce da Bruchmühle presso Strausberg, una trentina di km a est di Berlino, a Berlino-Friedrichsfelde in Prinzenallee 80 (futura Einbeckerstraße 41);
in serata, di ritorno dalla sua prima uscita a Berlino, W. Ulbricht comunica ai membro del gruppo la tabella di marcia:
["Nostro compito sarà costruire gli organi di autogoverno a Berlino. Ci recheremo nei diversi quartieri della città e lì sceglieremo, nel novero delle forze democratico-antifasciste, quelle idonee a costruire la nuova amministrazione tedesca".
La stessa sera, a Stoccolma, si riunisce un gruppo di socialisti provenienti da vari paesi che si è data il nome di "Piccola Internazionale". Tra di loro c'è anche Herbert Frahm [Willy Brandt».]


3, arrivati a Flesnsburg, Werner Best si congeda da H. Himmler che prima però lo prega di portare con sé il suo personale femminile (tra cui Doris Mehner, consigliata di tornarsene in Baviera);
qui egli incontra il conte L. Schwerin von Krosigk, successore di J. von Ribbentrop e ministro degli esteri del governo di K. Dönitiz;
4, il grandammiraglio K. Dönitiz fa conoscere al consiglio dei ministri la risposta di B.L. Montgomery: il comandante in capo britannico esige una capitolazione senza condizioni.
ore 15:00, tornato da Copenaghen, W. Schellenberg si reca subito da K. Dönitiz e gli spiega le difficoltà che ha incontrato;
5, prima di ripartire W. Schellenberg va a sautare il Reichsführer SS che per lui ormai non ha più alcuna importanza;
la sera H. Himmler riunisce i suoi collaboratori:
. SS-Gruppenführer O. Ohlendorf, capo della polizia,
. gen. von Weysch, della polizia segreta,
. gen. von Herff, delle Waffen SS.
È presente alla riunione anche il prof. K. Gebhardt e tutti ascoltano i progetti politici stravaganti del Reichsführer SS che distribuisce ai suoi interlocutori stupefatti i titoli di ministri del suo nuovo governo.
K. Dönitiz destituisce ufficialmente H. Himmler considerando tutte le sue cariche ormai decadute; lo stesso giorno revoca dal suo incarico J.P. Goebbels, del quale ignora la morte, e tutti i ministri ancora in vita, e decide di arrestarli nel caso si presentino a lui. «segue H. Himmler»

6, Hannover, nella sala delle udienze della centrale di polizia, 130 socialdemocratici, su iniziativa del 49enne Kurt Schumacher, si riuniscono per rifondare la sezione locale dell'SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito socialdemocratico tedesco);
con la parola d'ordine "Noi non disperiamo!", il neo presidente Kurt Schumacher delinea la sua idea di una rinascita democratica;


21, Robert Staver (direttore della Sezione di propulsione a reazione presso il Servizio Ricerche e Sviluppo dell'esercito), dopo le rivelazioni di Fleischer, raggiunge una miniera delle montagne dello Harz, vicino a Andreasberg, in un villaggio chiamato Dorten: è il nascondiglio dove un distaccamento speciale delle SS agli ordini di Kammler ha stipato circa venti tonnellate d'incartamenti importanti.

Lo stesso mese la capitale Berlino, rimasta conglobata nella zona assegnata ai sovietici, è suddivisa in quattro settori, ciascuno dei quali assegnato a uno dei vincitori.

Il KPD (Kommunistische Partei Deutschlands - Partito comunista di Germania) si ricostituisce nella Germania occupata;

[Il bilancio del Terrore sovietico in Germania Est nei primi anni del dopoguerra sarà pesantissimo. Secondo fonti russe (2007):
- oltre un terzo dei prigionieri troverà la morte per fame, freddo, maltrattamenti e malattie (distrofia, tubercolosi, tifo);
- circa 45.000 saranno rilasciati;
- 12.770 saranno deportati nei gulag;
- 6.680 saranno convertiti in prigionieri di guerra;
- oltre 14.000 saranno consegnati alla giustizia ordinaria della DDR;
- 756 saranno le condanne a morte eseguite.
Secondo gli storici tedeschi Jan von Flocken e Gerhard Finn queste cifre sarebbero persino sottostimate: le vittime ammonterebbero almeno a 65.000.]

____________________

[Uno dei tanti… segue da apr 1945»

7, il gen. A. Jodl firma la resa incondizionata della Germania.

[Arnaldo Pellizzoni - Lissone 25 aprile 1995 – http://www.anpi-lissone.over-blog.com/article-35390833.html]

 




1945
Maggio

- dal 1918: unificazione di serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini; regno privo del litorale dalmata (rimasto all'Italia in seguito al trattato di pace) e della Carinzia (rimasta all'Austria);
- dal 1921 monarchia parlamentare ereditaria;
- dal 1929 è sospesa la costituzione del 1921.

Pietro II Karagjorgjevic
Albero genealogico

( Belgrado 6 settembre 1923 – Denver, USA 3 novembre 1970)
figlio di Alessandro I e della p.ssa Maria di Romania;
1934 9 ott-29 nov 1945, re di Jugoslavia;
- dal 6 aprile 1941 in esilio a Londra, con il suo governo con a capo il generale D. Simovic;
- dal 4 dicembre 1943, il maresciallo Tito (Josip Broz) ha costituito il primo governo libero;
- dal 16 giugno 1944, dopo l'accettazione del compromesso, ha assunto un atteggiamento nettamente intransigente;

SLOVENIA
-
dal 1918 è entrata a far parte del regno con un proprio governo locale;
- dal 1941 l'invasione nazista ha portato alla divisione del paese:
. la parte settentrionale è stata annessa al Reich tedesco,
. la parte meridionale all'Italia che l'ha eretta in provincia con capitale Lubiana; è sorto tuttavia anche il movimento di resistenza sloveno, comprendente tra le sue file comunisti, cristiano socialisti e molti progressisti;
- il 26 novembre 1942 Tito (Josip Broz) ha convocato a Bihac la prima assemblea dell'AVNOJ (Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia);
-
dal 4 dicembre 1943, il mar.llo Tito (Josip Broz) ha costituito il primo governo libero.]
Capo della Provincia
Leon Rupnik
(1943 9 set - 5 mag 1945)
Primo ministro

Boris Kidric (1945 5 mag - 1° giu 1946)

1945
Maggio
7
, l'Armata Nazionale di Liberazione libera Lubiana;

Poco dopo il 10 maggio il presidente del governo sloveno Boris Kidric scrive al suo rappresentante nella Venezia Giulia, Boris Kraigher-Janez:
«Oggi ho saputo che l'Ozna si rifiuta di capire la situazione e continua gli arresti in massa, soprattuto fra gli italiani di Gorizia. Affrettati a spiegare loro la situazione politica. Oggi stesso parlerò ancora una volta con Matija. Dobbiamo renderci conto che tali errori ci apportano per il momento il danno maggiore, rappresentano il pericolo più grande che può compromettere tutto».
[Boris Kraigher-Janez: (Gradišce-sveta trojika, Maribor 14 feb 1914 -?) arrestato durante un rastrellamento italiano ma senza essere riconosciuto grazie ai documenti falsi, viene destinato al campo di concentramento di Gonars. Da lì, la notte del 31 luglio fugge insieme ad altri sette detenuti. Tra novembre 1942 e maggio 1943 è segretario organizzativo presso la sede del Comitato centrale del KPS e dal 14 luglio 1943 al 5 ottobre 1944 commissario politico del quartier generale dell’esercito di liberazione popolare della Slovenia. Ha partecipato all'Assemblea dei rappresentanti del popolo sloveno a Kocevje, dove viene eletto per il centro, e della delegazione slovena presso l'AVNOJ (Antifašisticko v(ij)ece narodnog oslobodenja Jugoslavije - Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia). Nel settembre 1944 è diventato un membro del comitato esecutivo dell'OF. Dal marzo 1945 è stato anche il segretario politico del Comitato regionale KPS, il segretario del comitato regionale Vice-Presidente del Comitato di liberazione del litorale sloveno. Muorein un incidente stradale il 4 maggio 1967 a Sremska Mitrovica in circostanze poco chiare.]

Da Trieste Boris Kraigher-Janez interpella Boris Kidric affinché questo eserciti la sua influenza su Ivan Macek [Matija] per fermare i massacri a Trieste.
Sia Boris Kraigher-Janez che France Bevk, appellandosi ai vertici del partito in Slovenia, si rivolgpono a Boris Kidric per scoprire che questii in realtà non ha più poteri. D'altra parte Ivan Macek [Matija] gode di una posizione particolare – si sa che è lui la personificazione di Tito (Josip Broz) in Slovenia, che la sua più grande fiducia, del resto era proprio il suo reparto che si occupava della sicurezza di Tito (Josip Broz) e Boris Kidric non ha questo status.
[France Bevk [Pavle Sedmak] (Zakojca, 17 set 1890 – Lubiana, 17 set 1970): scrittore, poeta e traduttore sloveno. Nel 1935 dovette lasciare la Venezia Giulia e trasferirsi a Lubiana, nel Regno di Jugoslavia. Nel 1941, viene imprigionato dalle autorità di occupazione italiane per il suo aperto atteggiamento antifascista. Evaso nel 1943 diviene uno dei capi del movimento partigiano sloveno nella Venezia Giulia. Finita la seconda guerra mondiale si trasferisce a Trieste per un breve periodo e dopo torna a Lubiana.
Bevk era anche un soprannome di Edvard Kardelj quindi non è chiaro di chi si tratti.]

[Colpisce l’ingenuità degli autori italiani nel cercare di dare un’interpretazione dei fatti di Trieste, così Arrigo Petacco:
"L’«epurazione preventiva» oltrepassa gli stessi limiti previsti dalle autorità politiche jugoslave in un caotico intrecciarsi di iniziative e di poteri incontrollati. Un rapporto sloveno del 6 maggio denuncia che «alcuni dimenticano i loro doveri militari e dal momento che sono in possesso di armi, credono di essere poliziotti e di dover arrestare la gente. Ci sono stati già molti casi di arresti incontrollati e arbitrari. Non voglio dire che sono stati arrestati degli innocenti, ma questo non è un procedimento adeguato, per questo sottolineo che è urgentemente necessario che il Comando in città prenda in mano la situazione, in modo che nelle caserme ci sia ordine e disciplina. Poco dopo, il 10 maggio, il presidente del governo sloveno Boris Kidric scrive al suo rappresentante nella Venezia Giulia, Boris Kraigher: "Oggi ho saputo che quelli dell'Ozna si rifiutano di rendersi conto della situazione e continuano con gli arresti in massa, soprattutto fra gli italiani di Gorizia. Affrettati a spiegare loro la situazione politica. Oggi stesso parlerò ancora una volta con Matija (Ivan Macek, capo dell'Ozna slovena). Dobbiamo renderci conto che tali errori ci apportano per il momento il danno maggiore, rappresentano il pericolo più grande che può compromettere tutto».
Arrigo Petacco, L’esodo: la tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia (Milano, Mondadori 1999, pag. 139).
Evidentemente Ivan Macek [Matija] in Slovenia non rispondeva a nessuno.]

Vengono arrestati:
. mons. Giovanni Simrak, vescovo di rito bizantino di Krizevci.
[Nonostante la condanna capitale, non subirà l'esecuzione perché morirà in ospedale.]

Dopo l'ondata di arresti a Trieste, Ivan Macek [Matija] si trasferisce a Postumia dove giunge assieme a tutto l’apparato dell’Ozna. «Sui carri dei contadini colonne intere trasportavano il materiale e l’archivio Ozna dalla Bela Krajina».
[Durante il viaggio da Postumia a Lubiana l'archivio cade quasi in mano alle "guardie bianche" che sono riuscite a tendere un'imboscata al convoglio e alla vettura di Ivan Macek [Matija]. Dusan Bravnicar tiene infatti in una grande borsa tutto l'archivio Ozna di Lubiana, ovvero i dossier delle persone che vanno arrestate e deportate.]





Alla fine del conflitto i Domobranci [Difensori della patria], una milizia anticomunista slovena, conta fra i 10 mila e i 15 mila uomini, una forza notevole per una provincia come questa di Lubiana che conta 300.000 abitanti.
Giunti nella Carinzia austriaca, si consegnano agli inglesi, convinti di essere trattati come prigionieri di guerra secondo la convenzione di Ginevra. Invece il comando dell'8ª Armata britannica li passa ai partigiani di Tito.
I Domobranci vengono fucilati o infoibati quasi tutti.

[Mentre si parla di 12.000 e più "infoibati", tra cui anche donne e bambini, in realtà (da varie ricerche successive condivise da ambo le parti in lotta) da tutto il Friuli-Venezia-Giulia non vengono deportate più di 2.200 persone.
Solo nella provincia di Trieste hanno perso la vita (maggio 1945) 610 persone ca, appartenenti in gran parte a formazioni militari.
Tra i condannati a morte, fucilati e gettati nelle voragini carsiche, senza regolare processo né possibilità di difesa, non ci sono solo italiani, ma anche qualche decina di sloveni e alcuni croati.
[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]

[Il maggior numero di dati sull’andamento delle operazioni Ozna nella Venezia Giulia proviene dalla Slovenia.
Albert Svetina autore di un raro libro confessione, ricorderà come «al ritorno di Macek da Drvar si giunse alla vera organizzazione dell'Ozna in Slovenia. Tito informò Macek che visto che la fine della guerra si avvicinava all'Ozna spettava "un ruolo di primaria importazna per assicurare la presa del potere"»;

Ivan Macek [Matija] fa ritorno con l'ordine esplicito di Tito (Josip Broz) secondo il quale all'Ozna spetta di esercitare il controllo politico sull'Armata e sui cittadini e quindi servono quadri nuovi.
"Ovviamente Ivan Macek concorda tutto con Tito trasmettendo a noi i suoi ordini. Fu Tito a informarlo del parere della missione sovietica presso il suo quartier generale che a fine della guerra
bisognava eliminare il maggior numero di oppositori politici in modo di evitare qualsiasi processo giudiziario
».
Appena una città viene occupata dalle unità jugoslave si mette in moto la macchina dell'Ozna, arriva Ivan Macek [Matija] in persona accompagnato dai suoi fidati, qualche "consulente" sovietico e l'archivio con gli schedari dei "nemici del popolo».
Iniziano le deportazioni di massa.
[Ovviamente, la stessa procedura viene messa in atto anche nelle altre città della Jugoslavia, con l’unica differenza che i dettagli delle operazioni rimarranno poco conosciuti per mancanza di fonti archivistiche apertamente consultabili.]

[L'assassinio del leader comunista croato Andrija Hebrang indebolisce la posizione del gen. Veceslav Holjevac suo amico personale, che nel 1945 è al comando della VUJA (Vojna uprava Jugoslavenske armije za Julijsku krajinu, Istru, Rijeku i Slovensko Primorje- Amministrazione militare jugoslava per la Venezia Giulia, l’Istria, Fiume e il Litorale sloveno) con sede ad Abbazia. Dopo l’arresto di Andrija Hebrang, il gen. Veceslav Holjevac viene richiamato d’urgenza a Belgrado e spedito come attaché militare a Berlino Est. Al suo posto al comando della VUJA viene nominato il
ten.col. Mirko Lenac, commissario politico della 35ª divisione della Lika.

Mitja Ribicic, vice di Ivan Macek [Matija], si difenderà citando la «orribile situazione» in cui si trova la Slovenia nella primavera del 1945 che impedirebbe il funzionamento di uno stato di diritto.
Lo stesso mese, metà dell’esercito regolare jugoslavo (circa 400.000 uomini) si trova in Slovenia ai quali bisogna aggiungere le truppe dell’Asse che si stanno precipitosamente ritirando verso l’Austria, stimate in 250.000 militari tedeschi più altri 200.000 collaborazionisti jugoslavi di fronte ai quali sono schierati solo 30.000 partigiani sloveni che devono "difendere il popolo".
Per smentire le tesi di Mitja Ribicic, lo storico sloveno Mitja Ferenc (figlio di Tonec Ferenc principale studioso del movimento di liebrazione sloveno) pubblicherà un dispaccio che il capo del KPS (ora anche vicepresidente del governo jugoslavo) Edvard Kardelj ha spedito al presidente del primo governo della Slovenia socialista Boris Kidric che dimostra non solo la connivenza del vertice jugoslavo con i massacri, ma addirittura le necessità di «fare presto», prima dell’istituzione di un sistema giudiziario funzionante.
L’impossibilità di far funzionare uno stato di diritto è stata quindi creata dalle nuove autorità comuniste e non ereditata dalle circostanze.
[Il dispaccio, trovato nell’Archivio di Stato della Slovenia, dice testualmente: «dalla presidenza del potere centrale. A Kidric in persona. Entro tre settimane al massimo sarà disciolto il Tribunale di dignità nazionale (Sud nacionalne casti). I tribunali militari saranno competenti per giudicare solo i militari, tutto il resto sarà di competenza dei tribunali regolari. Sarà proclamata l’amnistia. Non avete nessuna buona ragione per essere lenti nelle operazioni di pulizia comne lo siete stati finora. Kardelj."]
Si tratta, secondo Janez Stanovnik, di «un fanatismo ideologico che noi oggi stentiamo a comprendere. Del resto Kardelj e collaboratori vissero nell’epoca della Rivoluzione d’ottobre, quando venero uccisi milioni di contadini – esattamente come nella Rivoluzione francese. Per loro questa era l’essenza della rivoluzione».
Stando alla testimonianza di Dušan Bravnicar, per le uccisioni vengono scelti partigiani tra quelli ai quali i tedeschi o gli italiani hanno massacrato tutta la famiglia e che, di conseguenza, sono particolarmente assettati di vendetta. Partecipono unità di ogni genere dell’esercito jugoslavo e non solo il KNOJ.
Per quanto riguarda l'erogazione di supporto logistico britannico alle truppe jugoslave, il vice primo ministro Clement Attlee mostra una totale insofferenza per il contegno jugoslavo in Istria e Dalmazia dopo che diverse missioni inglesi sono finite agli arresti mentre le operazioni militari contro i tedeschi erano ancora in corso.
Clement Attlee risponde ad una missiva che lord Halifax, l’ambasciatore britannico a Washington, gli ha spedito il 17 aprile 1945. Il diplomatico suggerisce di togliere il supporto logistico e materiale alle unità jugoslave che stanno avanzando verso i confini italiani dopo che Tito (Josip Broz) ha dichiarato al quotidiano «Stella Rossa» delle forze armate sovietiche il 15 aprile 1945 di non avere nessuna intenzione di smobilitare le sue forze armate dopo che queste hanno liberato il paese: «we have no intention of laying down arms after liberating Yugoslavia» e che è certo che Trieste e l’Istria verranno accorpate alla Jugoslavia. Nella conclusione
della missiva «top secret» lord Halifax valuta che a lungo termine l’attitudine di Tito (Josip Broz) potrebbe servire agli angloamericani per arrestare le derive comuniste in Italia, antagonizzando l’opinione pubblica: «On a longer view Tito’s attitude may prove to have the advantage, if it results in antagonising Italian opinion and thus arresting Communist tendencies in Italy».
Nella sua risposta a lord Halifax, Eden si dice d’accordo con la sua valutazione strategica: «The only way to split the Communist Party in Italy is upon Tito’s claims. It is in our interests to prevent the Russian submergence of Central and Western Europe as far as possible. The Italians would certainly form on this front».
In conclusione, agli jugoslavi vengono dati quaranta giorni a Trieste dopodiché gli angloamericani hanno l’arma propagandistica con la quale possono allontanare lo spettro del comunismo dall’Italia. Le operazioni di recupero dei resti umani dalle foibe, vengono ampiamente documentate delle autorità militari alleate in Italia che le diffondono su tutti i media nazionali.

Dopo che le unità militari jugoslave devono abbandonare Trieste l'Ozna può contrastare l’operato degli angloamericani su un territorio dove gli jugoslavi dispongono dei poteri popolari. Per gli jugoslavi il problema maggiore è l’intelligence service britannico, più attrezzato e interessato di quello americano a seguire l’attività degli jugoslavi. Gli inglesi sanno che un’attività sistematica di intelligence jugoslava risale ancora al 1943, quando vennero istituiti centri di spionaggio non solo a Trieste e Udine ma anche nelle principali città italiane come Milano, Bologna e Roma. La Venezia Giulia è considerata territorio jugoslavo a tutti gli effetti: se in Italia l'Ozna opera con le sue sezioni I e II, nella Venezia Giulia è pienamente sviluppata anche la terza sezione – fino a livello di compagnia.
Gli agenti vengono pagati dalle 8.000 alle 16.000 lire, i doppi agenti prendono fino a 20.000 lire e vengono premiati sulla base della qualità delle informazioni che portano.
I punti di raccolta spesso sono le osterie, specie a Gorizia e Trieste.
A Udine l'ufficio di copertura è l'UPCIS (Ufficio politico di collegamento italo-sloveno) istituito per monitorare le organizzazioni antijugoslave attive in Friuli.
Gli angloamericani valutano che vista la sua importanza Trieste è sede di un vero quartier generale completo di tutti i quattro settori dell’Ozna.
Ciascun settore Ozna usa come copertura le numerose ditte di commercio e importazioni che hanno sede nel capoluogo giuliano. Organizzazioni come l’agenzia stampa jugoslava TANJUG e la Croce Rossa sono direttamente controllate dall’Ozna di Belgrado.
Gli angloamericani stimano che nella sola Trieste vi siano qualcosa come 20.000 comunisti dei quali 1.400, si stima,sono fiduciari dell'Ozna.
L'intelligence americana informa gli inglesi che in Italia gli jugoslavi operano anche attraverso le missioni militari albanesi e cecoslovacche. Sempre stando all’intelligence americana l’apparato dell’Ozna in Italia è suddiviso in settori settentrionale, centrale e meridionale.
Al Nord prevalgono gli sloveni, al Centro sono più attivi i dalmati e al Sud i serbi.
Ufficilamente la presenza dell'Ozna in tutta la penisola serve al controllo delle concentrazioni di oppositori al regime comunista che si trovano nei campi di internamento. In realtà, infiltrando i propri agenti nei campi profughi l'Ozna non solo controlla i propri concittadini in esilio, ma sviluppa una rete di agenti in territorio italiano che operano in stretto contatto con gli ufficiali alleati.
A Napoli opera addirittura una specie di «consolato clandestino» jugoslavo, gestito direttamente dall’Ozna che da lì coordina le sua attività nel Meridione, un'area dove si concentrano cetnik e ustaša.
[Si ripetono vari tentativi jugoslavi di spedire in missione proprie delegazioni militari per condurre in patria dei prigionieri jugoslavi internati a Fermo ed Eboli sospettati di crimini di guerra. Stando alle fonti jugoslave quello di Napoli è un Consolato generale la cui attività principale sembra sia quella di seguire i movimenti dei migranti jugoslavi rivolti soprattutto verso gli Stati Uniti e l’America latina.]
Probabilmente i servizi jugoslavi si servono della rete di uffici per la consegna dei criminali di guerra operanti in Italia, Austria e Germania che sono direttamente controllati da parte della commissione jugoslava (Drzavna komisija za utvrdivanje zlocina okupatora i njihovih pomagaca) che lavora i strettissimo contatto con l'Ozna
Che il loro vero scopo sia legato all’attività di intelligence non è comunque sfuggito ai servizi occidentali che ne decretano la chiusura.
Numerosi dispacci parlano infatti di agenti e informatori Ozna infiltrati anche nei campi profughi giuliano-dalmati. Ad ogni modo l'infiltrazione ugoslava è facilitata dall’assenza di presidio sulla costa adriatica meridionale italiana, specie in Puglia.
A Bari l'Ozna opera fin dagli inizi essendo stata istituita li la sua direzione nell'estate del 1944 e numerosi ufficiali jugoslavi vi sono rimasti anche dopo il 1945.
Gli angloamericani sospettano che gli jugoslavi fornisscano anche armi in sostegno ai separatisti siciliani.

Dal rapporto di interrogazioni di Milan Mihel, un agente dell'Ozna, risulta un quadro abbastanza articolato sulle attività dell’organizzazione in Italia e Venezia Giulia:
[Il reclutamento degli agenti Ozna avviene dai ranghi partigiani, raccomandati da parte dell’Osvobodlina Fronta, oppure dalla VDV (Vojska Drzavne Varnosti), braccio armato del VOS sloveno, corrispondente al KNOJ, che lui chiama «polizia civile»), dalla NO (Narodna Obramba), (unità di «difesa del popolo», probabilmente l’Ozna), dalla «Narodna milicija» («milizia del popolo»). Ogni candidato viene inviato alla sua sezione dopo un'intervista da parte dell'ufficiale Ozna superiore. Il corso dura in genere dai 3 ai 6 mesi e gli elementi più promettenti vengono poi spediti in Russia per un ulteriore corso. Nessuno può diventare membro dell’Ozna senza essere già membro del KPJ. L’addestramento avviene in
scuole speciali che si trovano a Belgrado, Zagabria e Lubiana. Ogni scuola è suddivisa in 4 sezioni: «propaganda», «controllo» (delle altre organizzazioni ma anche dell’Ozna stessa, che come abbiamo visto è il cuore dell’apparato), «spionaggio» e «controspionaggio».
Il «Comando Supremo» dell’Ozna si trova a Belgrado e ha comandi in ogni Stato federale: Croazia (Zagabria), Slovenia (Lubiana), Serbia (Belgrado), Montenegro (Cettigne), Macedonia (Skopje).
L’Ozna di ciascun Stato federale ha le sue 4 sezioni: «propaganda», « controllo», «spionaggio» e «controspionaggio».
Trieste è alle dipendenze di Lubiana e "opera in segretezza". Gli uffici centrali sono in via Carducci, 6, gli uffici periferici sono in zona Scoglietto (presso l'Università), a San Giovanni (presso l'ex "Dopolavoro"), a Modiano (via dei Leo, dove si trova il centro di spionaggio e informazioni), a Servola, a Barcola, a Montebello (via Sette Fontane), a San Giacomo e San Luigi (ex casa GIL), a Roiano (ex casa GIL), a San Giusto (ex dopo lavoro).
Ogni sezione Ozna sovrintende il lavoro delle cellule, parimenti suddivise in «propaganda», «spionaggio», «informazioni».
Significativamente Milan Mihel non nomina la cellula «controllo», la cui composizione evidentemente è un mistero anche per gli agenti stessi delle altre sezioni. Infatti ogni cellula è composta da 5 o 6 giovani comunisti che non sono parte dell’Ozna e non conoscono nulla dell'organizzazione.
Milan Mihel considera gli uomini dell’Ozna come dei "fanatici incorruttibili capaci di farsi ammazzare come bestie per la causa".
Il morale è alto mantenuto con propaganda di ispirazione totalitaria in "stile russo" la cui organizzazione spetta al commissario del popolo negli uffici civili o al commissario politico delel unità militari.
Stando a Milan Mihel, l'operato dell’Ozna a Trieste è rivolto soprattutto alla propaganda col fine di annettere la città alla Jugoslavia.
Il soggetto afferma comunque che l'Ozna spia ogni branca del GMA a Trieste, inclusa la polizia civile del GMA.
Stando sempre a Milan Mihel, a livello operativo l'Ozna è suddivisa in un «servizio» militare e civile: quello «militare» si sposta assieme alle truppe operanti, mentre quello «civile» è stazionario in seno agli organi del potere popolare. L’invio di agenti all’estero (ovvero le operazioni offensive) compete al servizio «militare». Anche da questa ripartizione si evince come le infiltrazioni dell'Ozna nei campi profughi non sono considerate un mezzo di controllo degli jugoslavi all’estero, ma sono a tutti gli effetti uno strumento di intelligence offensiva.
Presso ciascuna formazione militare si trova un ufficio Ozna ed essa ha un agente in ogni comando: dal livello di divisione, brigata, battaglione fino a quello di compagnia.
Di regola anche il commissario politico o il vice commissario sono dell’Ozna ma rispondono all’altra sezione (di regola la seconda) e pertanto gli uomini dell’apparato si spiano e si controllano a vicenda. L’organizzazione si ispira all'NKVD.
Stando a Milan Mihel, i massimi dirigenti incaricati dell'organizzazione del servizio sono istruiti da ufficiali dell'NKVD e l'Ozna comunque riceve ordini anche dalal Russia.
Tutti i membri dell'Ozna hanno grado di ufficiale che va dal sottotenente fino al generale, ma i gradi dell’Ozna non vengono mai esibiti in pubblico, tranne che in caso di arresto. Il personale Ozna porta le uniformi di ufficiali dell'armata jugoslava; l'unica indicazione che appartengono al servizio è una tessera e i distintivi. La tessera è in un astuccio rosso con la scritta «OZNA ZA SVE» (OZNA per il pubblico dominio) soprastampata sulla fotografia.
Il documento può essere emesso solo dal Comando Ozna federale, vidimato da un generale Ozna, comandante della repubblica di appartenenza del candidato.
Per riconoscersi gli agenti qualche volta usano segni speciali, determinati gesti e torsioni della mano.
Nella Jugoslavia di Tito (Josip Broz) tutto l’apparato giudiziario è inquadrato nell’Ozna: il soggetto afferma che magistrati, giudici e
avvocati sono membri dell’Ozna.
Le condizioni delle carceri sono terribili, i prigionieri politici ovvero sospetti di lavorare per l’occidente sono tenuti in celle sotterranee e non possono ricevere visite. Anche se l’Ozna è l’unico servizio segreto, Milan Mihel sa che il KPJ ha spedito segretamente suoi agenti a svolgere propaganda comunista on Italia.
Moltissimi sono stati inviati a Trieste, ma egli è a conoscenza anche di un piano per mandarli in Sicilia a sostegno del locale movimento separatista: il piano prevede che dopo il ritiro degli Alleati gli jugoslavi potranno innescare una rivoluzione comunista in Italia, privando gli angloamericani dell’avamposto siciliano. Nell’eventualitàche la Venezia Giulia venga assegnata all’Italia, gli jugoslavi sono pronti ad occuparla, confidando nell'aiuto russo utile a prevenire un attacco angloamericano.
Nel caso Trieste divenga un porto franco internazionalizzato sottoposto al controllo del GMA, gli jugoslavi daranno il via ad un'intensa campagna di propaganda e atti di sabotaggio.
A Trieste agenti dell’Ozna vanno porta a porta a raccogliere firme per un'annessione della città alla Jugopslavia, spesso minacciando con la pistola i reticenti.
Il «Comitato Giuliano» è secondo lui un movimento sostenuto dagli jugoslavi per mantenere la Venezia
Giulia indipendente dall’Italia sotto la protezione della Jugoslavia. Il KNOJ è un’organizzazione militare dipendente dall’Ozna, dotata di poteri esecutivi. Il KNOJ effettua arresti e perquisizioni, i suoi membri indossano l’uniforme e pattugliano i cnfini e i treni, sia all'interno della Jugoslavia sia all'estero.
Il KNOJ emette permessi di viaggio e circolazione, è una specie di «Servizio di Polizia di Stato politica». In conclusione in Jugoslavia nel settembre 1945 a governare è il KPJ ormai organizzato nei ranghi dell’Ozna e solo dopo viene il governo in carica.

Un altro faldone inglese fa luce sulle operazioni dell’Ozna in Italia e in Venezia Giulia nel periodo 1946-47.
I dispacci dal Sud provengono in genere da fonti americane, soprattutto dal CIC (Counter Intelligence Corps) dell’US Army.

[Milan Mihel sarà arrestato il 17 settembre 1945 su di un treno a Sacile (TV) da agenti italiani di PS;
comandante di battaglione nelle forze partigiane di Tito (Josip Broz) dal novembre 1943 al gennaio 1944, ingaggiato in compiti di spionaggio
e propaganda nell’area Trieste-Lubiana; dall’agosto del 1944 al maggio 1945 è capo rione del "Movimento giovanile" a Trieste e capo della "Propaganda giovanile italo-slava" a Trieste; comandante della "Narodna Milica" per un mese nel 1944; istruttore in una «scuola di propaganda e spionaggio» in Jugoslavia e membro dell'Ozna.
Non sappiamo se questo è il suo vero nome: la polizia italiana lo nomina come Mihel Milano del fu Stanislao nato a Budapest 1925.]


SERBIA

1945
Maggio
10
, un nuovo attacco presso il fiume Jazenica, questa volta dda parte dell'esercito di Tito, dà alal colonna del gen. D. Mihajlovic il colpo mortale.
Quattrocento cetnik riescono a sfuggire all’accerchiamento: il gen. D. Mihajlovic divide così il gruppo in quattro colonne;

Il 6° settore dell'Ozna, creato il mese scorso per il controllo delle comunicazioni stradali e ferroviarie, è ora determinante nell’assicurare i trasporti delle masse di prigionieri collaborazionisti che si sono ora arresi agli inglesi in Austria e che
sono da essi consegnati alle truppe di Tito (Josip Broz) che li stermineranno senza pietà.
[Il grosso dei massacri sarà commesso in Carinzia (Bleiburg) e in Slovenia a Kocevski Rog e Maribor.
Per le esecuzioni si impiegheranno truppe scelte sotto la direzione dell'Ozna e del Korpus narodne odbrane Jugoslavije.]


Agli inizi del 1945 gli jugoslavi hanno fatto esplicita richiesta per una zona di occupazione sia in Italia che in Austria, coincidente con i territori popolati dalle loro minoranze.

lo stesso mese, Belgrado, dopo il rifiuto espresso in sede alleata e le tensioni scaturite nelle parti della Venezia Giulia italiana occupate ora dalle truppe jugoslave, viene istituita la Vojna uprava Jugoslavenske armije za Julijsku krajinu, Istru, Rijeku i Slovensko Primorje (Amministrazione militare jugoslava per la
Venezia Giulia, l’Istria, Fiume e il Litorale sloveno
);
[Cesserà solo nel 1947 in seguito alla ratifica del "Trattato di pace di Parigi".]
Essa ha sede a Belgrado nello stesso edificio che ospita la sede centrale dell'Ozna jugoslava.
Ad ogni modo considerazioni di ordine diplomatico e internazionale fanno sì che la repressione al danno degli italiani sia meno feroce e indiscriminata rispetto a quanto accade nel resto del territorio jugoslavo.

 


24, la colonna del gen. D. Mihajlovic viene nuovamente attaccata dai partigiani di Kalinovik e definitivamente sbaragliata;
il gen. D. Mihajlovic, con solo diciassette fedelissimi, riesce a sfuggire alla cattura;

VOJVODINA (Vojna uprava za Banat, Backu i Baranju)
[Governo militare del Banat, Backu e Baranju]
 
1945
Maggio
-
,
KOSOVO – (Vojna uprava za Kosovo i Dukadin)
[Governo militare del Kosovo e il Dukadin]
(8 febbraio - 29 giugno)
 
1945
Maggio
-
,
REPUBBLICA POPOLARE DI BOSNIA-ERZEGOVINA
-
da gennaio 1945 è entrata a far parte a far parte della Repubblica Popolare Federativa di Jugoslavia.
1945
Maggio

-
MONTENEGRO
-
da gennaio 1945 il paese è stato reintegrato nella Repubblica Popolare Federativa di Jugoslavia.
1945
Maggio
-
REPUBBLICA POPOLARE DI MACEDONIA
- dalla fine di dicembre 1944 la Macedonia è stata completamente liberata dalle truppe del NOV (Esercito popolare di liberazione).
1945
Maggio

-


1945
Maggio
CROAZIA
Ante Pavelic
(1941 10 apr-8 mag 1945)
dal 1941 gli ustaša hanno ottenuto la costituzione di uno stato croato indipendente, in realtŕ vassallo dei nazifascisti, sotto Aimone di Savoia-Aosta [Tomislav] lasciando però il potere effettivo nelle mani di Ante Pavelic;
il popolo croato tuttavia non ha accettato l'occupazione e si è schierato in maggioranza con i partigiani organizzati dal Partito comunista jugoslavo;
la lotta è accanita fino alla fine della guerra;
- da dicembre 1944 le forze del NOV (Esercito popolare di liberazione) hanno liberato la Dalmazia.

1945
Maggio
, la divisione "Dinara", una colonna di 20.000 fuggiaschi, giunta alle porte di Gorizia a fine aprile e respinta dai carabinieri del capoluogo isontino sostenuti dai volontari del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) locale, attraversa il Friuli orientale, saccheggiando quel poco di commestibile che riesce a reperire, per accamparsi, infine, riei pressi di Palmanova, ove cominciono le trattative per la resa con gli inglesi;
[Da una parte si insiste sul salvacondotto promesso a suo tempo
dagli Alleati ai seguaci del gen. D. Mihajlovic, mentre i titini premono sui comandanti britannici per farsi consegnare i prigionieri e processarli per tradimento, coerentemente con quanto chiesto ed ottenuto da Stalin riguardo ai prigionieri collaborazionisti provenienti dall'Europa dell'est.
Pur consapevoli dei trascorsi filo-nazifascisti dei cetnik che si erano a loro affidati, gli inglesi decideranno alla fine di internarli per un anno a Forlì, per poi !asciarli liberi di emigrare.]

3, Fiume, le unità di Tito, impegnate sul fronte meridionale dello schieramento jugoslavo attaccano la città, dove a resistere, dopo la ritirata dei tedeschi, sono alcuni reparti della X MAS;
4, Pola, fa la stessa fine;
8, Zagabria, entra l'Armata Nazionale di Liberazione;

Scompare intanto misteriosamente, dopo l'arrivo della NOV, mons. Giuseppe Carevic.

Resisi responsabili di una politica di sanguinoso terrore che ha alienato loro le simpatie delle stesse popolazioni croate, gli ustaša vengono in gran parte giustiziati dopo l'instaurazione del regime di Tito (Josip Broz); i superstiti tuttavia continuano la loro lotta, prima in patria e poi soprattutto all'estero] [1971».
[Tra il 1941 e il 1945 sono stati assassinati quasi 487.000 serbi ortodossi e 27.000 zingari. Inoltre sono morti circa 30.000 dei 45.000 ebrei che costituivano la comunità ebraica iugoslava; di questi, tra i 20.000 e i 22.000 sono stati uccisi nei campi di concentramento ustaša, mentre gli altri nelle camere a gas. L'arcivescovo di Zagabria Alojzije Stepinac, ha appoggiato sin dall'inizio i principi su cui si fondava il nuovo Stato croato e si è impegnato affinché papa Pio XII risconoscesse Ante Pavelic come uno dei pilastri della Chiesa cattolica nell'Europa slava. John Cornwell, Il papa di Hitler: la storia segreta di Pio XII.
Gli agenti dei servizi segreti papali (documenti e fotografie si trovano negli archivi del Ministero degli Esteri italiano) hanno informato spesso i loro superiori dello sterminio della popolazione di religione ortodossa di intere città e villaggi, attuato dagli ustaša molti dei quali erano dei sacerdoti francescani. Tra questi un certo Bozidar Bralow sarà accusato di aver ballato intorno ai cadaveri di 180 serbi assassinati ad Alipasin-Most, ecc.. Jonathan Steinberg, Tutto o niente: l'Asse e gli ebrei nei territori occupati, 1941-1943.]

[Nel 1946 il potere comunista porterà sul banco degli imputati l'arcivescovo di Zagabria mons. Alojzije Stepinac, processandolo e condannandolo in modo infamante per la sua supposta collaborazione con gli ustaša (ma in realtà per la sua opposizione alla creazione di una chiesa nazionale indipendete da Roma).]
[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]

 



1945
Maggio
REPUBBLICA di ALBANIA
[da settembre 1943]
Presidente
-

1945
Maggio

Devoli, nei cantieri dell'A.I.P.A dove lavorano ca 250 italiani, il circolo GAI (Gioventù antifascista italiana) inizia a dare i suoi frutti…:
15, esce la prima gazzetta murale dei giovani antifascisti ed un altro giornalino scritto dagli anziani iscritti al circolo “Garibaldi”: così è stato rinominato il dopolavoro. Sul giornale
delle vecchie glorie scrive Giovanni Fiorì, da Viareggio, attrezzista, figura caratteristica di repubblicano, con lunghe basette "alla Mazzini".
Ci furono schermaglie scritte su diversi argomenti, tra le vecchie glorie e le giovani speranze, ma bisogna essere molto cauti e non entrare in polemiche politiche che possano urtare la suscettibilità degli albanesi…
24, Tirana, al suo ritorno da Roma, il delegato apostolico mons. Leone G.B. Nigris è rinchiuso in una sala dell'aeroporto e, sette ore dopo, rispedito in aereo in Italia, perché «indesiderabile».

 



1945
Maggio
REGNO di GRECIA
(1935 - 1947)

Giorgio II

Albero genealogico
(Tatoi, Atene 1890 - Atene 1947)
primogenito di Costantino I re di Grecia e di Sofia di Hohenzollern;
1922-24, 1935-47, re di Grecia;


- da aprile 1941 il re ha lasciato ancora la Grecia ed è riparato dapprima a Creta e poi al Cairo e a Londra, dove ha formato un governo in esilio;
Reggente
D.P. Damaskinos
(1945 gen - ?)
[arcivescovo di Atene]

1945
Maggio
-



1945
Maggio
REPUBBLICA di TURCHIA
(novembre 1923)
[dal 1925 la shari'a (vecchia legge religiosa islamica) č stata sostituita dai moderni codici, modellati su quelli europei.]
Presidente
della Repubblica
Ismet Inönü
(1938 - 1950)
Primo ministro
?
(1938 - ?)
-
Partito repubblicano del popolo
[partito unico]
1945
Maggio

seconda guerra mondiale 1939-45: da febbraio ha dichiarato guerra alla Germania e aderito alle Nazioni Unite come stato fondatore;




1945
Maggio
U.R.S.S.

(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
Segretario generale del PCUS
Stalin
(1922 apr - 1953)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.]

1941-45
Nel periodo della "Grande Guerra Patriottica" il numero dei morti varia con gli anni e l'avvicendamento delle leadership sovietiche.
[- 1946, Stalin parlerà di 7 milioni;
- N.S. Chrušcëv parlerà di 20 milioni;
- 1995, si parlerà di 26-27 milioni (di cui 10-11 milioni di combattenti, il resto civili).]
Inoltre, molti dei prigionieri sovietici di guerra sopravvissuti nei lager nazisti passano ora a quelli in patria.
[Dal 1942 al 1956 nei lager si svilupperanno quindici rivolte che porteranno a delle repressioni cruente. Nuove purghe alla fine degli anni '40.]

NKVD
(Narodnyi Komissariat Vnutrennic Del)
[Commissariato del popolo per gli affari interni]
Presidente
L.P. Berija
(1938 dic - gen 1946)
vice-presidente
Mekhlis
(1938 dic - gen 1946)
[Dal 3 febbraio 1941, l'NKVD (ex polizia politica sovietica), è stato sdoppiato e al suo fianco opera ora l'NKGB»
NKGB
(Narodnyi Komissariat Gosudarstvennoi Bezopasnosti)
[Commissariato del popolo per la sicurezza dello stato]
Commissario politico
V.N. Merkulov
(1941 feb - ?)
[con funzioni specifiche di polizia politica]
da dicembre 1944 un decreto del Cremlino ha istituito un nuovo Dipartimento Speciale dandone il controllo a G.M. Malenkov; il suo compito è di impadronirsi, per mezzo di commandos speciali, di tutta l'attrezzatura militare industriale e scientifica che potrebbe essere di qualche utilità all'URSS e che sarà confiscata a titolo di riparazioni di guerra.
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Alexej
(1944 set - † 1970)

1945
Maggio
-

Repubblica della Ceceno-Inguscezia
(repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa)

1945
Maggio
1944, repubblica autonoma creata nel 1936 all'interno della Repubblica Russa, viene ora disciolta;
[sarà ricostituita nel 1957.]

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)
presidente della repubblica
-
1945
Maggio
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-

1945
Maggio
GALIZIA: si ha l'annuncio della costituzione di un "Gruppo d'iniziativa per la riunione della Chiesa cattolica con la Chiesa ortodossa", capeggiato dal sacerdote G. Kostelnyk, il quale, evidentemente, ha finito per arrendersi alle pressioni dei comunisti.

28, GALIZIA: in una circolare, il sacerdote G. Kostelnyk rende noto al clero che il governo sovietico non riconosce più alcuna autorità amministrativa per la Chiesa cattolica ucraina al di fuori di quella del "Gruppo d'iniziativa per la riunione della Chiesa cattolica con la Chiesa ortodossa"; quindi, insieme ai suoi collaboratori, incomincia un'azione di propaganda diretta, percorrendo le varie diocesi per tentare di persuadere i suoi confratelli all'unione con la Chiesa ortodossa.
[Durante questa campagna di persuasione – che si chiuderà col sinodo di Lviv dell'8-10 marzo 1946 – le resistenze saranno molte.]

 

TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1945
Maggio
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)

1945
Maggio
-

- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1945
Maggio
-



1945
Maggio
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Wladyslaw Raczkiewicz
(1939 30 set - 6 giu 1947)
Primo ministro
Tomasz Arciszewski
(1944 29 nov - 2 lug 1947)
 
 
1945
Maggio
Governatorato di Polonia
(dal 1° settembre 1939)
Presidente del Consiglio nazionale del popolo di Lublino
B. Bierut
(1944 lug - ?)
Primo ministro
Edward Osóbka-Morawski
(1944 22 lug - 5 feb 1947)
1945
Maggio
-


1945
Maggio
CECOSLOVACCHIA
Presidente del consiglio
Zdenek Fierlinger
(1945 - mag 1946)
[socialdemocratico]
Vicepresidente
K. Gottwald
(1945 - mag 1946)
[comunista]
- Segretario generale del Pcc (Partito comunista cecoslovacco)
Rudolf Slánsky
(1945 - 1951)
Ministro degli Esteri
Jan Masaryk
(1945 - feb 1948)
Ministro aggiunto degli Esteri
Vladimir Clementis
(1945 - 1948)
- l'ordinamento regionale è stato soppresso -

1945
Maggio
In base ad un accordo fra gli alleati,
- circa 3 milioni di tedeschi sono trasferiti in Germania,
- 500.000 ungheresi in Ungheria;
subito dopo la fine della guerra il paese č guidato da un governo di coalizione, espressione del Fronte nazionale, un raggruppamento dei partiti che non hanno collaborato con i nazisti e nel quale ha un peso determinante il Partito comunista.
16, il presidente E. Beneš rientra dall'esilio col governo da lui formato e presieduto durante l'occupazione tedesca;
[Il suo ideale è quello di una nuova democrazia cecoslovacca capace di fondere le più radicali riforme sul piano sociale con l'affermazione decisa delle libertà fondamentali caratteristiche dell'Occidente.]

Del paese ormai non fanno più parte la Rutenia Subcarpatica, come pure le minoranze nazionali tedesche e ungheresi.
[Questo non significa però l'eliminazione totale di ogni attrito interno: in Slovacchia specialmente, nonostante la caduta del governo di mons. J. Tiso.]




1945
Maggio
REPUBBLICA POPOLARE d'UNGHERIA
(dal 16 novembre 1918)
Segretario generale del Partito comunista ungherese
Mátyás Rákosi
(1945 gen - ?)
Ministro dell'agricoltura
Imre Nagy
(1944 - 1945)
[il parlamento provvisorio, eletto il 21 dicembre a Debrecen, da marzo è stato trasferito a Budapest.]

1945
Maggio
10
, il decreto n. 752 abolisce l'esenzione di preti e seminaristi dal servizio militare;
[In base alla legge n. 11 del 1939, gli ecclesiastici e gli studenti di teologia avevano il privilegio di compiere il servizio militare nella cosiddetta "riserva di alternativa" con scadenza ridotta, come pure potevano servire nei corpi sanitari in tempo di mobilitazione e di guerra.]

Lo stesso mese l'episcopato ungherese risponde agli atti di deferenza del governo in carica con una lettera pastorale sottoscritta da mons. J. Mindszenty, essendo nel frattempo morto il primate card. Giustiniano Giorgio Seredi; lettera che saluta l'avvento della democrazia in Ungheria e rende omaggio al nuovo governo.




1945
Maggio
REGNO di ROMANIA
Michele I
Albero genealogico
(Sinaia, Valacchia 1921 - ?)
figlio del principe ereditario Carlo e di Elena di Grecia;
1927-30, re di Romania;
dal 1930 è ridiventato principe ereditario;
1940-47, re di Romania;

Segretario generale del Partito comunista rumeno
Anna Pauker
(1945 - 1947)

1945
Maggio
-



1945
Maggio
REGNO di BULGARIA

Simeon II

Albero genealogico
(16.06.1937 - ?)
secondogenito di Boris III di Sassonia-Coburgo-Saalfeld-Koháry e di Giovanna di Savoia (1907-2000);
1943-45, zar dei bulgari;
[sotto un consiglio di reggenti]
[1946-1991, in tutti gli anni di esilio si avvale di un passaporto italiano; 1955, raggiunge la maggiore etŕ.]
Segretario generale del Partito comunista bulgaro
-

1945
Maggio
-





1945
Maggio
Governo Provvisorio
della Repubblica Francese

[1944 10 set - 22 gen 1947]
Primo ministro
Ch. de Gaulle
I
(1944 10 set - 21 set 1945)
Interni
Adrien Tixier
(1944 10 set - 26 gen 1946)
Affari Esteri
Georges Bidault
(1944 10 set - 16 dic 1946)
Colonie
Regioni liberate
Difesa
Guerra
Marina
Aviazione
Economia
P. Mendčs-France
(1944 nov - gen 1946)
Finanze
René Pleven
(1944 16 nov - 26 gen 1946)
Commercio
e Industria
Lavori Pubblici
Lavoro
Giustizia
François de Menthon
(1944 10 set - 30 mag 1945)
Pierre-Henri Teitgen
(30 mag - 18 dic 1946)
Pubblica Istruzione
e dei Culti

1945
Maggio
, gli scienziati più importanti, tra cui i sei arrestati a Hechingen, sono avviati su tre vetture verso Reims;
2, mentre l'esercito USA si trova ancora a trenta km dietro le Alpi di Baviera, il colonnello Boris Pash a capo di una quindicina di soldati in tenuta da combattimento, appartenenti all'esercito americano (con le mostrine della LVIª Divisione di fanteria) entrano in una zona ancora piena di SS; alla testa di due mezzi corazzati e quattro jeep supera le linee americane spingendosi con sedici uomini sino a Kochel una cittadina a sud di Monaco; è il punto più avanzato raggiunto finora dagli statunitensi; fattosi dare un'altra decina di armati il colonnello punta verso Urfeld ma all'uscita di Kochel i nazisti hanno fatto saltare i ponti;
presi con sé soltanto dieci uomini il colonnello prende la via della montagna e arriva a Urfeld, nell'Alta Baviera; i GI, entrati nell'albergo del villaggio, vengono a sapere della presenza del prof. W.K. Heisenberg e dello scrittore Colin Ross (autore di Unser Amerika); mentre il primo viene trovato vivo e vegeto nel suo chalet, il secondo si è suicidato dopo aver assassinato la moglie e il figlio;
7, da Reims intanto gli scienziati arrivano a Versailles, dove sono rinchiusi nell' "immondezzaio" in compagnia di connazionali criminali di guerra;
9, entra in mezzo a loro anche W.K. Heisenberg e il suo rivale Kurt Diebner;
qualche giorno dopo arriva Harteck, arrestato ad Amburgo, e per ultimo Walter Gerlach;
11, i ricercatori d'oltre Reno vengono ora sistemati in una sfarzosa residenza del Vésinet, la Villa Argentina, già appartenuta a ricchi sudamericani;
ma presto l'irritazione provocata nella popolazione dalla loro presenza obbliga il trasferimento del gruppo;

Nel dopoguerra alcuni ex tecnici militari tedeschi, il cui passato rende scomodo il loro vivere in Europa, dopo aver vagato un po' dappertutto, dalla Spagna all'Argentina, cominceranno ad affluire in Egitto.



1945
Maggio
REGNO dei PAESI BASSI
Guglielmina
Albero genealogico

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la regina e i suoi ministri si sono trasferiti in Inghilterra.
Con la conquista dell'Indonesia da parte dei giapponesi l'impero coliniale è stato annientato.]

Gauleiter
A.A. Mussert
(1942 - 1945)

1945
Maggio

Elezioni politiche.
Elezioni politiche
[1945]

 

seggi
- cattolici
32
- laburisti
29
- antirivoluzionari
13
- cristiano-storici
8
- comunisti
10
- liberali
6
- riformati-ortodossi
2
Totale seggi
100
[Carlo Falconi, La Chiesa e le organizzazioni cattoliche in Europa, Milano 1960, Edizioni di Comunità.]

[Avviene la prima coalizione governativa nella storia olandese tra cattolici e socialisti.]

Lo stesso anno viene fondato il Katholieke Social Institut.



1945
Maggio
REGNO del BELGIO
Leopoldo III
Albero genealogico

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi e il re è deportato in Germania; dal novembre 1941 l'unità paramilitare di L. Degrelle, "Legion Wallonie" che ha giurato fedeltà ad A. Hitler, svolge la sua attività contro i partigiani.]


1945
Maggio

II guerra mondiale:



1945
Maggio
Granducato di Lussemburgo

Charlotte di Nassau-Weilburg

Albero genealogico

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la sovrana e i ministri si sono rifugiati presso gli Alleati.]


1945
Maggio

II guerra mondiale:
avviato l'arruolamento dei giovani lussemburghesi nell'esercito tedesco, si sviluppa un forte movimento di resistenza;





1945
Maggio
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio VI
Albero genealogico

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
W. Churchill
conservatore
governo di coalizione
(1940 10 mag - 26 lug 1945)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir John Anderson
(1943 24 set - 26 lug 1945)
Segretari di Stato
- Primo Ministro: C.R. Attlee (1945-1951);

- Ministro del Commercio: R.S. Cripps (1945-1947);
Affari Esteri e Commonwealth
A.R. Eden
(1940 dic - lug 1945)
Dominions
-
Guerra
Produzione aeronautica
R.S. Cripps
(1942 - 1945)
Affari Interni
Informazioni
-
Lavoro
Ernest Bevin
(1940 - 1945)
Giustizia
Colonie
Commercio
Sanità
GRAN BRETAGNA

1945
Maggio
21
, W. Churchill si rivolge al nuovo presidente degli Stati Uniti H.S. Truman scrivendogli tra l'altro: «Sembra a me che l'opportunità di un nostro incontro a tre al più presto possibile sia grandissima. Potreste darmi un'idea sul luogo e la data idonei in modo che possiamo formulare le nostre richieste a Stalin? Temo che egli giochi sul tempo per rimanere onnipotente in Europa quando le nostre forze si saranno liquefatte».
Il suggerimento viene accettato da H.S. Truman che invia due suoi esperti:
. Harry Hopkins da Stalin;
[Stalin riceve Harry Hopkins e si dichiara d'accordo per l'incontro a tre; chiede però che la conferenza abbia luogo a Berlino; risulta subito evidente come egli intenda far pesare nella maggior misura possibile il ruolo avuto dalle sue truppe nella vittoria contro la Germania: Berlino, conquistata dai russi, è il simbolo di questa vittoria.]
. Joseph A. Davis da W. Churchill;
[Nel suo incontro con il premier inglese, invece, Joseph A. Davis propone che l'incontro tra i "grandi" si inizi solo tra H.S. Truman e Stalin; il premier inglese entrerebbe in un secondo tempo;
ciò fa irritare alquanto W. Churchill che protesta per iscritto.]
nei giorni successivi la data dell'incontro si va via via precisando per la metà di luglio, quando si concluderanno le elezioni politiche previste in Gran Bretagna; i laburisti infatti si sono ritirati dalla coalizione governativa e chiedono nuove elezioni: sono inutili i tentativi di W. Churchill di protrarre la vita del suo governo fino alla conclusone del conflitto con il Giappone;
23, W. Churchill si trova costretto a presentare le dimissoni a Giorgio VI;
25, W. Churchill forma un nuovo governo completametne conservatorre in attesa delle elezioni generali;

Giugno
15
, viene sciolto il Parlamento e le consultazioni vengono fissate per il 5 luglio;
[Poichè si decide di far esercitare il diritto di voto anche a tutti i militari su qualunque fronte si trovino ancora impegnati, viene stabilito che occorreranno ventun giorni per ricevere e computare i voti dei soldati britannici e per proclamare i risultati. Di conseguenza questi saranno resi noti soltanto il 26 luglio.]
L'incontro a Berlino [in realtà avverrà a Potsdam] tra i tre "grandi" viene fissato per il 17 luglio e W. Churchill si sente in dovere d'incitare i leader dell'opposizione Clement Attlee a essere presente alla conferenza fin dal suo inizio;

 

IRLANDA
Irlanda del Nord
1945
Maggio

-
Eire
1945
Maggio

, -


1945
Maggio
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
-
1945
Maggio

-


1945
Maggio
REGNO di DANIMARCA
Cristiano X
Albero genealogico

(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
1919-44, re d'Islanda;

1945
Maggio

-


1945
Maggio
REGNO DI NORVEGIA
[dal 1905]
Haakon VII
Albero genealogico

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57
, re di Norvegia;

Presidente dei ministri
V. Quisling
(1943 feb - mag 1945)

1945
Maggio

il re rientra in patria e la Norvegia è tra i paesi fondatori dell'ONU, di cui diventa segretario generale (1946) l'ex ministro degli esteri norvegese Trygve Lie (1946);

"figli della guerra" - "progetto Lebensborn": nel dopoguerra oltre ai bambini germanizzati, anche le madri che li diedero alla luce subiscono nei paesi scandinavi dolorose ripercussioni. Esse sono chiamate “donne di Hitler” e considerate dai connazionali come “traditrici della Patria”.
Le “madri Lebensborn”, iscritte in liste pubbliche come collaborazioniste, vengono ripudiate dalla famiglia d'origine e licenziate dal proprio posto di lavoro. Le «puttane del crucco» corrono il rischio di essere linciate: «A Odense, una donna che stava per essere aggredita fu costretta a rifugiarsi nel suo tetto. La folla fracassò i vetri per irrompere in casa sua. Alcuni giovani si arrampicarono dietro a lei, lasciandola a terra svenuta. Mentre era incosciente le strapparono i capelli, la rasero integralmente, la violentarono».
Alla fine del mese, nella sola Oslo, risultano arrestate e chiuse in campi di concentramento mille donne e poco dopo il governo norvegese emana una legge retroattiva che cancella il diritto di cittadinanza per ogni donna che si sia sposata con un tedesco nei cinque anni precedenti. Tali misure, ricevono un forte sostegno da parte della popolazione come dimostrato anche dalle testimonianze degli storici norvegesi Lars Borgersrud e Kjersti Ericsson, riportate dal programma televisivo "La storia siamo noi".
Si diffonde una mentalità che richiama quella da cui era nato il "progetto Lebensborn".
Uno dei più diffusi giornali norvegesi sostiene che «tutti questi bambini tedeschi cresceranno e costituiranno una larga minoranza bastarda all'interno del nostro popolo (...) sono incapaci di diventare norvegesi: i loro padri sono tedeschi, le loro madri sono tedesche per mentalità e per comportamento». Si ritiene perciò indispensabile liberarsene, poiché costituiscono una minaccia per la purezza dell'identità nazionale.
Un noto psichiatra, Ørnuf Ødegård, afferma che «queste donne sono con ogni probabilità mentalmente ritardate» e «in ragione della teoria dell'ereditarietà anche buona parte dei loro figli lo sarebbe stata».
Dalla teoria si cerca di passare ai fatti: vengono trasferiti trenta bambini in Svezia e si comincia a pensare ad una deportazione di massa in Australia, poi mai realizzata.
[Allontanandosi sempre più nella memoria gli anni della tragedia mondiale, il governo norvegese consentirà che le donne prive di cittadinanza possano rientrare nel loro paese dopo aver firmato una dichiarazione che riconosce che “l'opinione pubblica è contro di lei, che ci sarebbero state difficoltà e situazioni spiacevoli per lei e i suoi figli, che all'occorrenza avrebbe potuto essere internata, che si trattava di un soggiorno temporaneo”.]
Al processo di Norimberga vengono processati e condannati anche i membri dell' "Ufficio centrale della Razza e del Popolamento" e del "progetto Lebensborn", ma le conseguenze sulle “madri Lebensborn” che parteciparono al progetto ed i figli nati all'interno di esso proseguiranno per lungo tempo.
- 2007, marzo, 154 norvegesi, 4 svedesi ed un tedesco, figli del Lebensborn, presenteranno un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo accusando il governo norvegese di aver messo in atto nei loro confronti una grave discriminazione.
Infatti dopo che una commissione governativa stabilirà che i "Lebensborn Kinder" possono rimanere in Norvegia, per quello che viene definito il “vergognoso” comportamento delle madri, che si sono accoppiate con soldati nazisti, i bimbi germanizzati saranno in parte rinchiusi in orfanotrofio o lasciati nelle famiglie di adozione senza che mai possano conoscere la verità sulla loro nascita; altri infine, picchiati e maltrattati, saranno internati in istituti psichiatrici.
Al governo norvegese che, in futuro, come tacita ammissione della sua politica discriminatoria, senza mai averla dichiarata apertamente, offrirà parziali indennizzi, le vittime del Lebensborn chiederanno risarcimenti fino a 250.000 euro come prezzo della loro infanzia cancellata.
La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che dovrà decidere se il ricorso sia ammissibile, per sanare in qualche modo un doloroso passato, si pronuncerà nel 2007 in appoggio al governo norvegese, ponendo fine ai ricorsi giudiziari.

 



1945
Maggio
REGNO di SVEZIA
Gustavo V
Albero genealogico

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

1945
Maggio

-


1945
Maggio
FINLANDIA
[Repubblica parlamentare]
1945
Maggio

-




1945
Maggio
REPUBLICA PORTÚGUESA
[Estado Novo]
Presidente
del consiglio
Antonio de Oliveira Salazar
(1932-68)
[unico detentore del potere reale]
unico partito legalmente funzionante: Unione nazionale
1945
Maggio
legato al regime di F. Franco Bahamonde [el Caudillo] con il cosiddetto "patto iberico", nonostante le sue simpatie per le potenze dell'asse tiene il paese fuori dalla II guerra mondiale;



1945
Maggio
SPAGNA
Presidente
del Consiglio
F. Franco Bahamonde
[el Caudillo]
(1938 30 gen - 9 giu 1973)
Ministro de la Gubernación
(ex Ordine Pubblico e Interno)
-
Ministro degli Esteri
-
(? - ?)
Ministro del Lavoro
José Antonio Giròn de Velasco
(1941 gen - gen 1957)
1945
Maggio
-
don Juan
Albero genealogico

(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;

1945
Maggio




Regno d'Italia
1945
Maggio
- dal 25 Aprile 1945 l'Italia č libera! -
Vittorio Emanuele III
Albero genealogico

(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;
dall'8 settembre 1943 ha abbandonato Roma con il governo e si è rifugiato a Brindisi rifiutando il consiglio, ormai unanime, di abdicare;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, su pressione dei partiti antifascisti del CLN e su consiglio delle potenze alleate nomina lugotenente generale del regno il figlio Umberto, lasciandogli tutti i poteri rappresentativi della monarchia;

Umberto di Savoia
Albero genealogico

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;
dopo la resa dell'Italia agli alleati (8 settembre 1943) gli anglo-americani non gli hanno consentito di assumere il comando del CIL (Corpo Italiano di Liberazione) che combatte contro i tedeschi;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, gli è stata affidata dal padre la luogotenenza del regno;

1946, re d'Italia (Umberto II);

 

  Periodo costituzionale transitorio
(1943 3 ago - 1° gen 1948)
Presidente del Senato Pietro Tomasi della Torretta
(1944 20 lug - 25 giu 1946)
   
Presidente del Consiglio
I. Bonomi (PDL)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
III
+ Interni
vicepresidenti
avv. G. Rodinò (Dc)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
P. Togliatti [Ercoli] (Pci)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Sottosegretari alla Presidenza
Giuseppe Spataro (Dc)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Francesco Libonati (Pli)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
[del. Stampa, turismo e spettacolo]
Interno
I. Bonomi (PDL)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Sottosegretari
Enrico Molè (PDL)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Affari Esteri
A. de Gasperi (Dc)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Sottosegretari Eugenio Reale (Pci)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Renato Morelli (Pli)
(1944 18 giu - 13 lug 1946)
[per gli Italiani all'estero]
Africa Italiana
I. Bonomi (PDL)
(1944 20 lug - 21 giu 1945)
[ad interim]
Italia occupata
Mauro Scoccimarro (Pci)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Sottosegretari Aldobrando Medici Tornaquinci (Pli)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Guerra
A. Casati (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
[ex ministro di B. Mussolini anche dopo l'assassinio di G. Matteotti]
Sottosegretari Mario Palermo (Pci)
(1944 22 apr - 12 dic 1944)
Luigi Chatrian (Dc)
(1944 28 dic - 21 giu 1945)
Marina
amm. R. De Courten
(1943 27 lug - 25 nov 1944)
Sottosegretari Carlo Bassano (PDL)
(1944 28 dic - 21 giu 1945)
Giuseppe Montalbano (Pci)
(1944 28 dic - 21 giu 1945)
Aeronautica
Carlo Scialoja (Dem. del L.)
(1944 12 dic - 14 gen 1945)
Sottosegretari Ernesto Pellegrino (militare)
(1944 12 dic - 13 lug 1946)
Tesoro
Marcello Soleri (Pli)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Salvatore Scoca (Dc)
(1944 12 dic - 14 gen 1945)
Finanze
Antonio Pesenti (Pci)
(1944 12 dic - 14 gen 1945)
Sottosegretari Cesare Gabriele (Pli)
(1944 12 dic - 14 gen 1945)
Agricoltura e foreste
Fausto Gullo (Pci)
(1944 22 apr - 13 lug 1946)
[proprietario di parecchie terre]
Sottosegretari Antonio Segni (Dc)
(1944 12 dic - 13 lug 1946)
Industria, Commercio e Lavoro
Giovanni Gronchi (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Umberto Fiore (Pci)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
[del. Industria e Commercio]
Enrico Paresce (PDL)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
[del. Lavoro]
Lavori Pubblici
B. Meucci Ruini (Dem. del L.)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Sottosegretari Gennaro Cassiani (Dc)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Grazia e Giustizia
U. Tupini (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Sottosegretari Dante Veroni (PDL)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Trasporti
Francesco Cerabona (Dem. del L.)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Sottosegretari Giambattista Rizzo (Pli)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Poste e Telecomunicazioni
Mario Cevolotto (PDL)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Sottosegretari ing.prof. Mario Fano
(1944 12 dic - 21 giu 1945)
Pubblica Istruzione
Vincenzo Arangio Ruiz (Pli)
(1944 12 dic - 10 dic 1945)
Sottosegretari Bernardo Mattarella (Dc)
(1944 18 giu - 21 giu 1945)
Ministro senza portafoglio
Manlio Brosio (Pli)
(1944 12 dic - 21 giu 1945)

* Dopo l'8 settembre 1943 le Forze Armate Regie hanno cessato di esistere come forze libere nazionali essendosi arrese tutte senza condizioni per l'atto di resa firmato dal mar.llo P. Badoglio il 29 settembre a Malta.
I ministri delle forze armate successivi - scelti dagli anglo-americani - dopo la costituzione del ministero Bonomi non giurano fedeltà al re.

- dal 25 Aprile 1945 l'Italia č libera! -

1945

1° MAGGIO 1945

Bolzano, giunta la notizia della morte di A. Hitler, il feldmar.llo Kesselring, dopo lunghe insistenze, si lascia piegare a dare il nulla osta per la resa.

Monfalcone, arriva la 2ª div.ne neozelandese del gen. Bernard Freyberg, inquadrata nella VIII Armata britannica.
[Dopo aver partecipato dal 9 aprile allo sforzo finale alleato per lo sfondamento della linea Gotica, è stata dirottata verso Trieste secondo i piani del gen. Alexander il quale, prevedendo di proseguire le operazioni verso l'Austria e la Germania meridionale, vuole garantirsi le vie di comunicazione ferroviarie e stradali della Venezia Giulia.
Poiché in città sono già entrati gli uomini del IX Corpus sloveno,
dopo ore di trattative e un nutrito scambio di radio messaggi fra i Comandi superiori, la 2ª div.ne neozelandese si dirige verso Trieste.

Trieste, gli jugoslavi di Tito (Josip Broz) entrano in città, dopo aver occupato la Venezia Giulia ed essersi precipitati nelle città dell'Istria, spinti su Gorizia e gettati oltre l'Isonzo volendo guadagnare il Cividalese. Per occupare con sicurezza e prima degli alleati Trieste, hanno con abile astuzia ritardato le truppe neozelandesi a Monfalcone e tenuto a bada il CLN triestino con simulate trattative.

Udine, le formazioni friulane della Garibaldi e della Osoppo liberano la città.

Trieste, 09:30, arrivano in città le avanguardie della IV armata jugoslava, agli ordini del gen. Petar Drapšin, appoggiate da carri armati leggeri.
Al seguito dell'esercito di Tito (Josip Broz) non c'è alcun reparto partigiano italiano, in quanto l'ordine del Comitato centrale del Pcs è stato perentorio: «occupare Trieste con l'esercito jugoslavo e non con i "garibaldini"».
In ottemperanza a queste direttive la brigata "Garibaldi" ha accettato di essere dirottata a Lubiana.
I responsabili militari del CLN, Antonio Fonda Savio ed Ercole Miani, incontrano gli ufficiali jugoslavi in prossimità del Palazzo di Giustizia dove ancora si combatte e li informano della situazione e delle proposte di resa tedesche, ma gli ordini della IV Armata sono di attaccare i capisaldi ancora in mano alle truppe germaniche sino alla resa senza condizioni.
Gli scontri continuano a Trieste come a Villa Opicina, fino al mattino del giorno dopo, sostenuti direttamente dalle truppe jugoslave che affluiscono numerose da ogni parte.
Contemporaneamente le truppe di Tito, impegnate sul fronte meridionale dello schieramento, avanzano verso i centri maggiori dell'Istria.
[SEGUE JUGOSLAVIA]

Esce il numero unico di «1° Maggio 1945» edito dagli anarchici fiorentini.

Pavia, viene ucciso Angelo Musselli questore di Pavia.
Longhere (TV), viene ucciso Erminio Barbieri giovane di Bolzano volontario nella GNR.

Mentre giungono, a complicare la già precaria situazione italiana, sempre più insistenti notizie riguardo l’istituzione in Jugoslavia di un’apposita Commissione tesa a stilare lunghe liste di presunti criminali di guerra – non solo italiani, ma anche tedeschi, ustaša e cetnici – l’Alto commissariato per la sanzioni contro il fascismo intraprende l’unico (e del tutto fallimentare) tentativo di procedere contro italiani responsabili di crimini di guerra;
all’inizio del mese, vengono infatti arrestati un gruppo di funzionari
di P.S. (tra cui lo stesso Testa) ed alcuni squadristi del battaglione
squadristi “Tevere”, questi ultimi accusati dalle autorità jugoslave di aver «passato per le armi», il 24 luglio 1942, «numerosi civili ed internato tutte le donne» del piccolo villaggio di Matesicic, durante la più vasta operazione di rastrellamento dei rilievi attorno Puticanje, Dazlina e Grabovci.
[Scorrendo la relazione redatta all’indomani dell’operazione del comandante del “Tevere” Vallarino, viene in effetti riportato il pacifico arrivo a Matesicic di militi la 1ª compagnia del “Tevere”. Da segnalare però come la stessa compagnia, in un di poco precedente scontro con i partigiani, avesse inflitto ben 27 morti.]
Pur ritenendo plausibili le accuse mosse agli squadristi – e senza perdere occasione di sottolinearne le «tante noie» che i «battaglioni squadristi o “M” […] dettero alle nostre autorità militari di occupazione in Jugoslavia» – l’intervento del sottocapo di S.M.R.E. Ercole Rondo (e del ministro della guerra Alessandro Casati), riesce a vanificare la potenzialmente esplosiva azione dell’Alto commissariato e tutti gli indiziati vengono in breve tempo scarcerati.
Proprio a partire dalle durissime accuse jugoslave, le autorità italiane riescono altresì a rilanciare la rivendicazione di giudicare in proprio gli accusati: ferma restando la necessità che Stati Uniti e Gran Bretagna procedano «per proprio conto […] all’azione punitiva per i crimini commessi contro i loro prigionieri di guerra».
[segue aprile 1946»


2 MAGGIO 1945
ore 12:00
, resa di tutte le truppe tedesche in Italia
.

Trieste, i partigiani jugoslavi della IV Armata dalmata entrano in città; occupano tutti gli edifici pubblici, i municipi, le scuole, le casermette dei carabinieri, le case del fascio, i dopolavoro, i cinema, i magazzini; dovunque compaiono le bandiere a strisce con la stella rossa, le scritte Trst je nas (Trieste è nostra), le frasi in sloveno e in croato che inneggiano a Stalin, a Tito, all'armata Rossa; dovunque gli uomini della IV armata jugoslava insediano le proprie autorità civili e militari.


Nel pomeriggio arriva anche la 2ª div.ne neozelandese, al comando del gen. Bernard Freyberg, inquadrata nella VIII Armata britannica. Con l'arrivo delle truppe alleate, i reparti tedeschi, asserragliati nei capisaldi della capitale giuliana, si arrendono: gli ultimi sono i circa 2700 militari ancora in armi a Villa Opicina (trattanno la resa il 3 maggio).
Poiché il crollo repentino dello schieramento tedesco porta alla conclusione anticipata del conflitto e rende quindi superfluo il controllo delle vie di comunicazione dell'area giuliana, a Trieste, a Monfalcone, a Gorizia si ha la sovrapposizione di due eserciti (in nessun'altra zona liberata d'Europa si trova un esempio analogo).

L'Ordine n. 1 del Comando supremo della Slovenia, stampato su manifesti bilingue che tappezzano tutta Trieste, impone il «Divieto assoluto di circolazione in città per i civili dalle 08:00 di sera alle 10:00 di mattina»; lo stesso manifesto: «Domani 4 maggio, alle una di mattina, tutti gli orologi vengono spostati indietro di un'ora, in modo di uniformare il tempo con quello del resto della Jugoslavia». Firmato:
. Franc Stoka, commissario politico, e
. Josip Cerni, maggiore generale comandante di città,
i nomi del nuovo potere jugoslavo.

Poco dopo i comunisti cominciano ad arrestare molti triestini; è l'inizio della pulizia etnica con l'obiettivo di spargere terrore fra gli italiani che respingono le mire di Tito su Trieste e la Venezia Giulia.
A Trieste opera l'Ozna sloveno, guidato da Ivan Macek [Matija] che gode dell'assoluta fiducia di Tito;
[del resto, è proprio il suo reparto a occuparsi della sicurezza del mar.llo, e Trieste è la sua prima operazione importante.]

VENEZIA GIULIA: foibe giuliane del 1945.
(La definizione è correntemente usata per indicare le stragi del maggio 1945 nella Venezia Giulia.)
A inizio maggio tutti i militari tedeschi e repubblichini sono catturati e disarmati dal IX Corpo d’Armata e dalle unità regolari dell’esercito jugoslavo. Molti di essi sono internati nei campi per prigionieri di guerra dell’entroterra sloveno (Borovnica il più noto), destinati a morte quasi certa.
Chi sopravvisse, sarà rilasciato nell’autunno del 1947.
La regione viene nel frattempo occupata dalle truppe jugoslave, che vi rimarranno fino al 9 giugno, data dopo la quale si ritireranno ad est della "linea Morgan", mentre ad ovest viene instaurata un’amministrazione militare anglo-americana (GMA).
Entro la metà di maggio una parte dei militari arrestati a Trieste e Gorizia viene processata davanti ai tribunali del popolo e a quelli militari, organizzati in maniera decisamente confusionaria e incerta, che basano i propri arresti e processi sia sulla base di elenchi stilati durante la guerra che su denunce dell’ultima ora e delazioni. Senza
dubbio colpscono criminali, torturatori e delatori, ex squadristi fascisti e membri delle forze di polizia e di questura, della Guardia di Finanza e della Guardia Civica, così come i quadri intermedi delle istituzioni di Trieste e i membri del CLN triestino – che si opponeva a una lotta comune con il fronte di liberazione jugoslavo – e i personaggi di primo piano della vita cittadina di Gorizia (questore, prefetto, podestà).
La stessa sorte tocca a oppositori sloveni e croati, moderati o contrari ai progetti rivoluzionari della dirigenza comunista. Non mancano i civili vittime di retate, gli arrestati per errore e le vittime di vendette personali.
[Sarà infatti noto il clima di “resa dei conti” che caratterizza questo tempo. Vi saranno forti differenze interpretative storiografiche circa le violenze di questo secondo periodo. Da una parte l’episodio sarà
descritto come parte di una strategia intimidatoria di annichilimento del dissenso e di avvio di un progetto rivoluzionario comunista sloveno (Pupo, Spazzali); da un’altra parte l’eliminazione fisica del nemico e dell’oppositore politico del 1945 sarà incondizionatamente violenza di Stato, non diversa da quella fascista o nazista (Valdevit); vi si vedrà anche il prolungamento della guerra civile jugoslava e gli effetti di un tentato consolidamento del nuovo regime comunista nell’area giuliana (Pupo); o una resa dei conti in cui gli episodi delle foibe rientrano in un eccesso di rancore nazionale e politico e l’eliminazione dei nemici è mirata a scongiurare il formarsi di sacche di opposizione politica anti-jugoslava (Troha).
Per le stragi del 1945 – a differenza di quelle del 1943 – l’ordine di grandezza è delle migliaia. Non ci saranno tuttavia quantificazioni precise.
Gli arrestati nelle province di Trieste e Gorizia sono circa 10.000, ma la maggior parte di essi sarà liberata entro alcuni anni. Secondo una ricerca condotta a fine anni Cinquanta dall’Istituto centrale di statistica, le vittime civili (infoibati e scomparsi) nel 1945 dalle province di Trieste, Gorizia e Udine sono 2.627.
Probabilmente la cifra sarà leggermente sovrastimata, perché qualche prigioniero potrebbe essere rientrato senza darne notizia. D’altra parte a tale stima vanno aggiunte le circa 500 vittime accertate per Fiume e qualche centinaio dalla provincia di Pola. Mancheranno dal computo i militari della RSI, per i quali il calcolo sarà difficilissimo, in quanto le fonti non li distingueranno dagli altri prigionieri di guerra. In entrambi i casi, i ritrovamenti di salme di militari e civili non renderà quasi mai possibile stabilire l’identità degli uccisi, e di conseguenza nemmeno l’entità.
[Essere terra di confine, Le "foibe" tra Storia e Politiche della Memoria (Fano 2019, 11-12 febbraio, Consiglio Comunale Straordinario).]



In totale - cifre approssimative - i prigionieri italiani nelle mani americane, inglesi e francesi, sono oltre 710.000, senza contare quelli della Russia e della Germania.
La Germania non vorrà mai comunicare il numero esatto degli Internati Militari Italiani (I.M.I.) anche se le sue autorità ben conoscono, avendo preso di tutti la fotografia e le impronte digitali. Si parla di 600.000 e anche 700.000...
[Dopo l' "accordo Mussolini-Hitler" del luglio 1944 è stata comunque stabilita la trasformazione dell'I.M.I. in lavoratori civili; le condizioni sono mutate per quelli che hanno accettato di collaborare e sono stati la maggioranza; non sono mutati i loro alloggi, ma i reticolati sono stati abbattuti e i sorveglianti non sono più militari tedeschi ma funzionari borghesi o sottufficiali italiani, tratti dagl ex internati. Le razioni alimentari sono migliorate, finché la fame generale non le ridurrà di nuovo…]
In Russia le prime cifre riguardanti l'ARMIR, oltre ai 28.000 morti, sono di 65.000 prigionieri sani o feriti. Ma nei campi di Minciurinsk, Lusa, Kirow, Tambow, Griscina, Susdal, Wilwa sono già scoppiate le epidemie di tifo petecchiale; la distrofia e la bulimia servite dai più feroci aguzzini fanno il resto. Nell'agosto del 1945, l'ambasciata sovietica comunicherà che il suo governo detiene soltanto 19.640 prigionieri, più tardi dirà che ne restituirà 21.193… ma dei restituiti il governo italiano ne conterà soltanto 12.513.]



Milano, inviato nella zona di Sesto san Giovanni, il generale del CVL Emilio Faldella non vi trova niente di anormale;
l'ing. Michele Solivieri, direttore della Magneti Marelli, per ben due volte processato e assolto, alla fine viene prelevato e ucciso [14 anni di reclusione ai responsabili].

Torino, Giuseppe Solaro, ispettore delle B.N., viene impiccato e gettato nel Po.
Vercelli, Michele Morsero, capo provincia, viene fucilato.
Rovello Porro (Como), Pietro Turconi, aviere della RSI, viene trucidato a colpi di arma da taglio.

3 MAGGIO 1945

Bolzano, con il tricolore issato dai Carabinieri e con l'amministrazione passata in mano al Cln, per gli altoatesini (o sudtirolesi) finisce un sogno a lungo accarezzato.
È in questo contesto che l'associazione "Andreas Hofer Bewegung" dà alla luce la Svp (Südtiroler Volkpartei - Partito popolare sudtirolese) dalle basi cattoliche-conservatrici-anticomuniste.
All'assemblea costitutiva sono approvati tre punti programmatici:
1 - Dopo 25 anni di oppressione da parte del fascismo e del nazionalsocialismo far valere i diritti culturali, linguistici ed economici dei sudtirolesi in base ai principi democratici;
2 - Contribuire alla quiete e all'ordine nel Paese;
3 - Autorizzare i suoi rappresentanti a rivendicare presso i governi degli Alleati il diritto del popolo sudtirolese all'autodeterminazione, escludendo qualsiasi metodo illegale.
[Il nuovo partito, guidato dal commerciante bolzanino Erich Amonn, raggiungerà a fine settembre 50.000 iscritti su una popolazione di circa 200.000 abitanti alloglotti.]

Torino, Marilena Grill, 16enne ausiliaria, dopo essere stata violentata per cinque giorni alla Caserma Valdocco, viene uccisa con un colpo alla nuca.

Milano, Enzo Pezzato, Sebastiano Caprino e Pia Scimonelli Bojano (direttore, redattore e segretaria di «Repubblica fascista") vengono giustiziati, non si sa esattamente quando, né da chi; i cadaveri vengono riconosciuti all'obitorio dalla moglie di S. Caprino.

Padova, Este, Gaetano Meneghini, capitano della GNR, e altri quattro prigionieri vengono fucilati dai partigiani nella golena dell'Adige.

Di fronte allo scatenarsi della repressione in Venezia Giulia, le autorità alleate mantengono un atteggiamento prudente. Quale sia la strategia jugoslava è ben chiara sia ai comandi militari, sia alla diplomazia di Londra e di Washington.

Gorizia [ca 50.000 abitanti], mentre è già stata occupata dal "IX Corpus" sloveno, arriva ora anche la 2ª div.ne neozelandese.
[Dal 1° maggio alla notte fra l'11 e il 12 giugno 1945 dai comunisti di Tito vengono sequestrate 651 persone (cse 36 donne): non ricompariranno mai più.
Associazione Congiunti dei Deportati in Jugoslavia, a cura del Comune di Gorizia, Gli scomparsi da Gorizia nel maggio 1945, 1980.
Giampaolo Pansa,I vinti non dimenticano, Rizzoli 2010. ]


Trieste, Ivan Macek [Matija] arriva in città da Belgrado e si installa in una villa di San Giovanni di Duino con un seguito imponente: i capi reparto, i consulenti sovietici e i responsabili degli schedari con i nomi di chi deve essere arrestato e poi eliminato. L'unica cosa di cui si deve occupare sono gli arresti di massa.
[Il servizio di schedatura si basa sullo schedario dei servizi informativi e di sicurezza di Lubiana trafugato clandestinamente prima della resa italiana e sin da allora costantemente aggiornato. Riguarda personalità di rilievo che hanno appoggiato le potenze occupanti tedesche e italiane e sono colpevoli di tradimento del popolo. All'inizio del 1945 sono archiviati dati su oltre 17 mila persone.]
[vedi: Rolf Wörsdörfer, Il confine orientale. Italia e Jugoslavia dal 1915 al 1955, Il Mulino.]

L'Ozna sloveno s'impadronisce anche del carcere più importante il Coroneo. Qui, nel periodo 2-15 maggio, avviene la maggior parte delle esecuzioni, quelle su vasta scala, che poi continuano sino alla fine di giugno ma con un ritmo meno intenso.
Subito dopo il gen. Dusan Kveder, nuovo governatore militare di Trieste, impone il coprifuoco (dalle 15:00 alle 10:00 del giorno successivo, 19 ore; in seguito viene ridotto per le ore del buio e della notte).
Il luogo più infernale dell'inferno comunista è comunque Villa Segrè, in via dell'Università.
[Durante la guerra civile era sede di un comando tedesco. Dopo l'occupazione, s'impadronisce dell'edificio un gruppo di comunisti, tutti italiani, che si fa chiamare la Squadra Volante: non più di dieci elementi guidati da un commissario del popolo (ex istruttore alpinistico dei giovani fascisti, scopertosi in seguito comunista) che comanda il 2° settore del Corpo di Difesa popolare della Jugoslavia. Essa conDuce, per prima cosa, arresti in massa: i malcapitati vengono condotti al "carcere dei Gesuiti", usato dalla banda stessa, e poi trasferiti a Villa Segrè.
[vedi:
- Ennio Maserati, L'occupazione jugoslava di Trieste. Maggio-giugno 1945, Editore Del Bianco, Udine 1963;
- Roberto Spazzali, L'Italia chiamò. Resistenza politica e militare a Trieste. 1943-1947, Libreria Editrice Goriziana.]

[Gli ufficiali della "Base 24" (la sede operativa dell'Ozna a Strazni vrh nelle foreste di Kocevje) si erano diretti veso Trieste già il 27 aprile, alle spalle della IV Armata jugoslava.
Presso il locale comando partigiano a Trieste operavano sia l’Ozna che la milizia popolare che già prima del loro arrivo hanno svolto parecchie missioni che Ivan Macek [Matija] loda ed è grazie a loro che nella città è stato "stabilito l'ordine subito doipo la liberazione".]


Fiume [fra il 1945 e il 1946 i residenti scendono da 53.000 (43.000 italiani e 11.000 croati) a ca 43.000 (33-35.000 italiani e 8-10.000 slavi] la città esce sconvolta dopo aver subito ventidue bombardamenti da parte degli angloamericani. Su 2.000 proprietà immobiliari, più della metà sono distrutte. Le industrie più importanti, i cantieri navali, il silurificio Whitehead e la raffineria Romsa hanno un potenziale ridotto del 70%. Anche il porto è un cumulo di macerie. Al momento della ritirata i tedeschi hanno fatto saltare i moli dopo aver incendiato gli edifici e le caserme utilizzate dalla Wehrmacht.
La città, al contrario di Trieste e Gorizia, è destinata ad appartenere alla nuova Croazia comunista. Cambiato subito il nome in Rijeka, viene soggetta al nuovo sistema di potere:
[I] - Ozna di Fiume (i servizi segreti di Tito) con sede in via Roma.
. Comandante: Emil Karadzija Domaci;
. Commissario politico: Oskar Piskulic [Zuti=Giallo] (croato, il vero detentore del potere).
[II] - Tribunale popolare del circondario di Fiume, affiancato dai tribunali militari dell'Armata jugoslava.
[dal 1945 al 1948 saranno emesse duemila condanne per attività antipopolari; nessuna sentenza di morte ma tantissime ai lavori forzati, per anni di carcere duro, molte confische di beni ed epurazioni, con la perdita del posto di lavoro.]
[III] - Comando militare locale dell'Armata popolare; non è soggetta ad alcun controllo di tipo civile.
[IV] - Comitato popolare di liberazione cittadino (di fatto un segmento del Partito comunista croato): ha solo i compito di amministrare Fiume senza poter prendere nessuna decisione politica.
Dopo l'inizio dell'occupazione jugoslava, vengono assassinate o scompaiono 325 persone (quelle identificate, cse 31 donne).
Dopo il 3 maggio i comunisti fucilano o fanno sparire non meno di 500 persone. È una delle pulizie etniche e politiche compiute dagli jugoslavi anche a Trieste e Gorizia e in altre aree della Venezia Giulia. Di queste 500 persone ne saranno identificate 328 o 325, a seconda delle fonti.
La maggior parte delle vittime viene prelevata in casa da pattuglie che agiscono sotto la guida dell'Ozna di Fiume, ossia di Oskar Piskulic. Di norma le esecuzioni hanno luogo a Campo di Marte, nel campo di aviazione di Grobnico, nel cimitero di Tersatto e in quello di Cosàla a Fiume. I morti vengono sepolti in fosse comuni scavate sul posto o nelle vicinanze, senza un segno o un tumulo che le distingua. Poi si lascia che con il passare del tempo la vegetazione ricopra le tracce dei massacri. In un caso, a Cosàla, sulle fosse comuni saranno erette le nuove tombe del cimitero cittadino.
[Piccolo libro bianco di una grande ingiustizia, 1995, stampato a cura di Claudio Schwarzenberg, sindaco del Libero comune di Fiume in esilio, e di Amleto Ballarini, presidente della Società di Studi fiumani.]



Firenze, dopo la prima fase della "caccia al fascista!" iniziata alla fine di agosto 1944, subito dopo la liberazione della città, divampa ora la seconda quando molti fascisti fiorentini e toscani ritornano dai campi di concentramento e dalle prigioni.

Il I battaglione nebbiogeno italiano, rimasto a combattere sull'isola di Usedom, nel Baltico, ammaina l'ultima bandiera della RSI e si ritira dinanzi ai russi.

Riccardo Gigante, senatore di Fiume, cade per ferocia comunista e slava insieme ad altri 2000 italiani.

4 MAGGIO 1945

4-5, Valdobbiadene (Treviso), nei pressi della cittadina veneta una brigata di partigiani comunisti uccide 46 prigionieri: tutti militari fascisti della X Mas appartenenti al Battaglione Nuotatori Paracadutisti, i cosiddetti Np [o Ennepì].
Dei 47 se ne salva soltanto uno: Carlo Armando, un ragazzo di vent'anni di Altavilla Irpina (Avellino). Il 73% dei giovani marinai ha meno di 21 anni.
[Quel che è accaduto sarà descritto da un rapporto redatto nel giugno 1950 dalla stazione dei carabinieri di Valdobbiadene e inviato alla Procura della Repubblica di Treviso, il mar.llo Giuseppe Sotgiu.
Antonio Serena, I giorni di Caino, Panda Edizioni 1990;
Sergio Bozza e Ivan Bianchini:
- Ill.mo sig. Sindaco, dopo cinquant'anni i quarantasei marò assassinati a Valdobbiadene chiedono un ricordo del loro olocausto: un monumento, signor Sindaco, un monumento agli Np della X Mas, Greco & Greco Milano 1994;
- Avere giustizia dopo 50 anni di menzogne e omertà. Valdobbiadene: Città assassina? Città martire? Paese emblematico?, un opuscolo di 24 pp., Greco & Greco Milano 1994.]
Sergio Bozza [nato a Portogruaro (Venezia) il 23 febbraio 1929, si è arruolato nella X Mas verso la fine del 1944, appena 15enne e studente di ginnasio]. Anche lui è uno degli Ennepi partiti per la Linea Gotica e catturato a Venezia dagli inglesi. Come gli altri marinai viene spedito in un campo di concentramento in Algeria, il 211. Quando la Croce Rossa internazionale impone di liberare i prigionieri che hanno meno di 17 anni, una novantina su 10 mila, fa ritorno in patria prima degli altri all'inizio dell'autunno 1945.

Asti, nel cimitero continuano le esecuzioni ordinate dal tribunale di guerra:
. Giovanni Doglio, astigiano 40enne, sergente della Brigata nera, già rimasto ferito in un agguato nel marzo 1944;
. Raimondo Domina, palermitano 24enne, tenente dell'esercito repubblicano (di Petralia Sottana).

5 MAGGIO 1945

Trieste, al mattino, quando un corteo di alcune centinaia di persone, sceso i piazza con i tricolori per manifestare in favore dell'italianità della città, viene attaccato dagli slavi a colpi di mitragliatore che lasciano sul selciato numerose vittime.

L'ambasciatore inglese a Belgrado, Ralph Stevenson, invia al Foreign Office un rapporto in cui analizza con lucidità gli avvenimenti dell'Italia nordorientale: «La mia personale analisi della situazione è che lo Stato maggiore generale jugoslavo ha in mano da solo l'iniziativa e tenta di fornire una base militare, quanto più forte possibile, alle rivendicazioni politiche. Sul piano pratico esso è preoccuato di liquidare l'opposizione politica prima di ogni possibile interferenza. Perciò compie un notevole sforzo militare nel mantenere a Trieste alcuni contingenti ed è, per converso, turbato e irritato dlla presenza della divisione neozelandese. Il numero dei partigiani in zona non sembra alto, ma non c'è dubbio che Tito voglia dare a vedere, per quanto gli è possibile, che l'amministrazione locale gli è completamente soggetta anche nelle aree sotto amministrazione militare alleata: se ciò renderà possibile il Governo militare alleato, dipende in gran parte dalla qualità di quest'ultimo».

6 MAGGIO 1945

Langosco Lomellina (PV), viene uccisa Barbara Forlani, ausiliaria di Castelfranco Emilia (MO).

Milano, i partigiani sfilano per l'ultima volta, poi dovranno consegnare le armi e abbandonare il ruolo di difensori armati della democrazia italiana. Il discorso del gen. Raffaele Cadorna non lascia spazio a equivoci: "Il tempo eroico è ora trascorso. L'esercito partigiano si riunisce oggi per la sua grande celebrazione che prelude al suo scioglimento".
Alla sera, al comando piazza di Milano, in via del Carmine 6, i veterani partigiani dell'Oltrepò pavese, che finora hanno montato la guardia, vengono sostituiti da carabinieri della divisione "Pastrengo".



8 MAGGIO 1945

Operazioni di rastrellamento nelle vallate trentine e carniche compiute da reparti misti di alleati e di partigiani italiani.

Trieste, il governatorte del Litorale adriatico, Dušan Kveder, proclamato per volere di Tito, annuncia che da questo momento Trieste non va più considerata italiana ma una «città autonoma nell'ambito della Repubblica jugoslava».

10 MAGGIO 1945

Firmata la resa dei nazifascisti, J.J. Angleton e un suo agente, il cap. Carlo Resio, prelevano il princiepe J.V. Borghese (a cui viene dato il nome in codice di [Sail]) dall'appartamento milanese di Giuseppe Puleo, un agente italiano dell'OSS, per scortarlo a Roma a bordo di una jeep, sano e salvo.
[Dopo il 25 aprile, quindi, è lì che J.V. Borghese ha vissuto per due settimane, sotto la protezione dell'X-2. A Milano, l'operazione top secret è stata coordinata da Vezio Conforti, membro del CLNAI e stetto collaboratore del gen. Raffaele Cadorna.
Ma il gen. Vezio Conforti è soprattutto un uomo della organizzazione "Otto" e poi della "Franchi" di E. Sogno da oltre un anno.
In realtà, malgrado le precauzioni, il capo della X Mas ha rischiato grosso. Un commando delle brigate Matteotti era infatti sulle sue tracce, con l'ordine di arrestarlo e di fucilarlo dopo un processo sommario.



11 MAGGIO 1945

Il presidente Truman comunica a Churchill (che poi gli dà il pieno appoggio) l'intenzione di operare perché alle forze alleate venga garantito il controllo militare e amministrativo di Trieste, Pola e sui territori interessati alle linee di comunicazione Monfalcone-Gorizia.
Il nuovo atteggiametno anglo-americano, immediatamente comunicato sia a Tito che a Stalin sortisce gli effetti voluti.
L'Unione Sovietica non ha interesse ad aprire un contenzioso con gli alleati sulla questione della Venezia Giulia, di cui beneficerebbe il governo "amico" di Belgrado, ma che non porterebbe ad un controllo diretto del territorio da parte dell'Armata Rossa: per Mosca è più importante controllare la propria presenza nei paesi dell'Est europeo, nel rispetto del tacito principio di spartizione delle zone di influenza.

Argelato (BO), Dino Govoni viene ucciso insieme ai fratelli Marino,
Emo, Giuseppe, Augusto, Primo e Ida.

12 MAGGIO 1945

Vercelli, nei pressi viene ucciso dai partigiani il col. Alberto Perfetti.

13 MAGGIO 1945

Jerago, Giuseppe Mattioli, squadrista della 29° B.N. Muti di Faenza, viene ucciso insieme ad altri 13 prigionieri.

14 MAGGIO 1945

Genova, viene ucciso il cap. Antonio Canevaro della GNR.

14-15
, Asti, per volere del partigiano B. Reggio [Gatto], stalinista sfegatato, vengono assassinati:
. Virgilio Chiappori, podestà di Montegrosso d'Asti,
. Severino Chiappori, figlio di Virgilio,
. Filippo Bussi, barbiere.

16 MAGGIO 1945

Cambiasca, sulle colline di Intra-Pallanza, viene ucciso Giovanni Pozzi, ultimo comandante della 6ª B.N. Cristina.

17 MAGGIO 1945

Strage di San Possidonio (MO), tra gli altri viene uccisa anche Maria Teresa Tirabassi, ausiliaria di Roma.
Il col. Ferdinando Galleroni, comandante del 1° Deposito AR.CO., dopo essersi arreso al CLN di Vicenza il 27.4.45 e aver consegnato
assegni per sette milioni, viene ora liberato ma, mentre sta rientrando a casa, sparisce insieme alle ricevute dei 7 milioni.
Gli assegni, però, vengono regolarmente incassati.

21
, Aldo Gastaldi [Bisagno], comandante della div.ne "Cichero", entrato in conflitto con l'apparato comunista della Sesta zona ligure, al punto di chiedere l'abolizione dei commissari politici, muore in circostazne misteriose.

23, Como, viene fucilato Lorenzo Pozzoli, questore della città.

26, Cologna Veneta, viene uccisa Luciana Minardi, ausiliaria del Gruppo Colleoni della Decima.

Poiché il silenzio di Stalin sulla questione giuliana persuade la dirigenza jugoslava che un atteggiamento di intransigenza non avrebbe sbocchi per mancanza di appoggio internazionale, alla fine del mese, isolati e pressati dagli anglo-americani, il mar.llo Tito (Josip Broz) e Edvard Kardelj sono costretti ad accettare il piano proposto dal gen. William Morgan, capo di SM del gen. Alexander, che prevede la divisione della Venezia Giulia in due zone di occupazione:
- zona A: Trieste, Gorizia, la fascia confinaria orientale sino a Tarvisio e l'enclave di Pola ricadono sotto l'amministrazione alleata;
- zona B: Fiume, l'Istria e le isole del Quarnaro, sono affidate all'amministrazione jugoslava.

31, Asti, catturato dai partigiani, viene fucilato Enrico Guglielmo Ferrero [capitano Davide]
[Nato a Savona nel 1910, sembra fosse davvero un capitano del Regio esercito che dopo l'armistizio si era dato alla macchia raccogliendo un gruppo di sbandati. Ne era nata una formazione di ribelli senza rapporti con i partiti del CLN. Operava nell'area di Canelli, a sud di Asti, poi tra il febbraio e il marzo 1944 decise di di schierarsi con i tedeschi. Secondo la stampa tedesca il passaggio avvenne il 7 marzo con tutto il suo reparto. Si arruolò pare nelle SS italiane.]
[Ilario Fiore, La stanza di Kerenskij, Nuova Eri 1994.
Emilio Scarone, Censimento dei caduti della Rsi di Asti e provincia, NovAntico Editrice Pinerolo 2008.]

Milano, nei giorni 22-31, i militari hanno un gran daffare a mostrarsi reciprocamente le truppe, ripulite e lustrate per l'occasione. Si vedono così sfilare i reparti anglo-americani, i reparti sudafricani; quindi le forze di polizia italiana: reparti della divisione carabinieri "Pastrengo", reparti della pubblica sicurezza, reparti della guardia di finanza.
A salutere le truppe, sul podio d'onore fasciato dalle bandiere alleate e da quella tricolore, il solito gruppo variopinto e composito di generali:
. gen. Crittenbeerger (alleati),
. col. Poletti,
. brig. gen. Crane,
. due generali dell'Armata Rossa;
. gen. Fanti, divisione fanteria "Legnano",
. gen. Faldella, ora cte la piazza militare di Milano,
. gen. Efizio Marras, suo successore,
. gen. Raffaele Cadorna, ogni tanto giunto da Roma.
[Lo scopo principale, di fronte a vasti strati di partigiani riluttanti a consegnare le armi e a sciogliersi, è quello di esibire il potenziale militare controllato dagli anglo-americani e di sancire la continuità delle istituzioni dello Stato in opposizone a qualsiasi velleità di rinnovamento.]

Torino, lo stesso mese, un rapporto stilato dal questore Agosti (esponente del Partito d'Azione insediato dal Cvl, dopo la cacciata dei nazifascisti nel capoluogo piemontese), esplicita in modo estremamente preciso non solo i motivi per cui sia difficile dedurre una statistica definitiva delle esecuzioni, ma il clima in cui queste maturano:
«Nel corso dell'insurrezione e nei giorni immediatamente successivi numerosi sono stati gli atti di giustizia sommaria computi da elementi partigiani su persone che risultavano gravemente compromesse con il regime fascista repubblicano, o che si erano rese responsabili di persecuzioni, o che continuavano la resistenza sporadica sparando sulla popolazione dalle finestre ("cecchini"). Varie centinaia di persone sono state giudicate dai Tribunali di Divisione o di Brigata del Corpo Volontari della Libertà o dai Tribunali del Popolo (Tribunali militari dipendenti dai settori del Corpo Volontari Cittadini) e passati per le armi.
Della maggior parte dei giustiziati non è stato possibile stabilire l'identità… Molti cadaveri sono stati seppelliiti affrettatamente, anche a causa del forte caldo che regnava in quei giorni: un certo numero è stato buttato nel Po.
Riesce attualmente impossibile stabilire con sufficiente approssimazione il numero dei giustiziati; si può tuttavia calcolare che esso non raggiunge il migliaio…
».
Lo stesso documento informa inoltre:
«La grandissima maggioranza della popolazione ha accolto questi procedimenti sommari come un portato inevitabile della situazione rivoluzionaria nata dall'insurrezione e come un atto di riparazione e di sostanziale giustizia per le atrocità commesse dai criminali di guerra fascisti».
[Pietro di Loreto, Togliatti e la doppiezza, 1991 Il Mulino, Bologna.]

 
Fascisti uccisi, sia civili che militari
[dal settembre 1943]
- ITALIA
46.000
Fascisti o presunti tali uccisi
[quando la guerra è già conclusa]
- ITALIA
20.000
 
- PIEMONTE
3.611
- LOMBARDIA
2.995
- LIGURIA
1.722
- EMILIA-ROMAGNA
3.905
Totale
12.233
* Trattasi di persone identificate con nome e cognome.
Sono esclusi i militari tedeschi caduti in italia e le perdite di altri reparti che hanno combattuto a fianco della Germania sul territorio italiano.
[Giampaolo Pansa,I vinti non dimenticano, Rizzoli 2010.]


Donne uccise
[nella guerra civile e nel dopoguerra]
- PIEMONTE (città e provincia)
778
Torino
282
 
Cuneo
166
 
Vercelli
117
 
Biella
21
 
Novara
108
 
Alessandria
31
 
Asti
30
 
Valle d'Aosta
23
- LOMBARDIA
250
- VENETO e TRENTINO
235
- Trieste e Gorizia
162
- VENEZIA GIULIA e DALMAZIA
251
- LIGURIA
272
- EMILIA ROMAGNA
359
- TOSCANA
24
- LAZIO
5
- MARCHE
15
- UMBRIA
2
- ABRUZZO
2
Località imprecisate
10
   
   
Totale
*2365

* Di queste, 925 sono state soppresse a guerra finita (nella loro regione, s'intende).
Fonti:
. Associazione amici di Fra' Ginepro, I caduti della Rsi a Genova 1943-1946, in tre tomi, 1993;
. Ernesto Zucconi, Quelle donne dimenticate. Una strage coperta dal silenzio nella culla della Resistenza, Ma.Ro. Editrice, Copiano (Pavia) 2008;
. Sergio Pessot e Piero Vassallo, A destra della città proibita. Genova. Quelli che non si arresero, con prefazione di Enzo Erra e postfazione di Giano Accame, Terziaria Milano 2004.
. Alessandra Artale, Mio Padre, un Repubblichino, Editoriale Programma, Padova 2008;
. www.laltraverita.it;
. Giampaolo Pansa,I vinti non dimenticano, Rizzoli 2010;


[Renato Carli Ballola, La Resistenza armata, 1943-1945, Edizione del Gallo SpA, già Edizioni Avanti! Milano 1965.]













 

 


SICILIA

1945
Maggio
-




Partito comunista italiano
(Pci)

1945
Maggio
, Udine e Trieste sono liberate.
NEl corso delle battaglie dell'Istria, diI Trieste e del litorale viene disgregato e messo fuori combattimento il 67° Corpo d'Armata tedesco composto da 60.000 uomini.
In Carnia e nella Valle del But la lotta si prolunga sino al 7 maggio, ma tutte le truppe tedesche affluite nel Veneto o che vi si trovavano prima dell'insurrezione rimangono prigioniere.
2, S. Schiapparelli [Willy] e Arrigo Boldrini [Bulow] fanno ritorno a Padova;
3, da Verona rientra a Padova anche B. Santus [Fulvio];
4, dal 24 aprile ad oggi le forze partgiane del Veneto hanno catturato 140.000 tedeschi e messi fuori combattimento 14.811; salvano tutte le Centrali elettriche, quasi tutti gli impianti industriali, i porti di Venezia e di Trieste.
Nei dieci giorni di dura battaglia cadono 2.198 partigiani, 4.800 sono i feriti.
[Più della metà delle perdite subite dai patrioti e dai partigiani (dal 21 aprile al 2 maggio nell'Italia settentrionale 4.000 caduti) le hanno avute i Veneti.]

10, S. Schiapparelli [Willy] e Arrigo Boldrini [Bulow] si recano in jeep a Milano dove la direzione del Pci propone al primo l'incarico di segretario della Federazione Comunista di Novara.
[Pochi giorni dopo egli torna al suo paese natale che aveva lasciato 22 anni prima. L'11 ottobre 1967 riceverà una comunicazione scritta dal Console Generale di Francia a Roma – via Giulia, 251 – che «…la mésure d'expulsion prise à votre encontre a été abrogée…», dopo ben 42 anni da quando era stato espulso la prima volta (ottobre 1925) e per intervento del compagno Pierre Doize, deputato di Marsiglia.]

13, nella riunione della Direzione del Pci per discutere della situazione politica – la discesa a Roma dei delegati del CLNAI ha, in pratica, aperto la crisi di governo – e della fusione della direzione comunista del Nord con quella del Centro, P. Togliatti [Ercoli] indicando come preoccupante «manchevolezza» il fatto che «alla base non si sa distinguere una pressione legale da una violenta» raccomanda: «Bisogna prevenire che ciò accada, perché potrebbe portare a conseguenze politiche dannose».
Alla riunione è presente anche L. Longo [Gallo]. Alla domanda di Eugenio Reale: «Quale impressione farebbe nel Nord se la crisi si risolvesse non nel senso da noi voluto?», egli risponde deciso: «Se noi uscissimo dal governo le masse si sentirebbero più libere. In tal caso ci sarebbe da aspettare l'inizio di azioni armate spontanee».
[Pietro di Loreto, Togliatti e la doppiezza, 1991 Il Mulino, Bologna.]


[Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971; con prefazione di Giorgio Amendola.]




OVEST
-
-
-
-

1945
Maggio

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Governatore generale
Alexander A.F.W.A.C.G. Athlone
conte di Athlone
(1940 - 1946)
Primo ministro
W.L. Mackenzie King
(1935 23 ott - 15 nov 1948)
[liberale]

1945
Maggio

-


 


QUÉBEC
Vescovo di Montréal
-

1945
Maggio

-

 


 

 

ONTARIO
-
-

1945
Maggio

-

 

 


NEW BRUNSWICK
-
-

1945
Maggio

-

NOVA SCOTIA
-
-

1945
Maggio

-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1945
Maggio

-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1945
Maggio

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1945
Maggio

-

 

 

TERRANOVA
Primo Ministro
(1934 - 1949)
[governo commissariato]

1945
Maggio

-

 

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
H.S. Truman [33°]
(1945 12 apr - 20 gen 1953)
[Pd]
Vicepresidente
-
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
H.F. Stone
(1941 3 lug - 22 apr 1946)

1945
Maggio

resa incondizionata della Germania;

La mancata osservanza da parte di Stalin degli "accordi di Yalta" a proposito della Polonia e la sua scarsa cooperazione alla conferenza di San Francisco suscitano il sospetto degli americani.
Ora la brusca abolizione da parte di H.S. Truman del Lend-Lease Act (Affitti e prestiti) è un affronto per l'Unione Sovietica.

 

 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttore: John Edgar Hoover (1924-72)

1945
Maggio

-

 

 

[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1945
Maggio

-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1945
Maggio

-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1945
Maggio

-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1945
Maggio

-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1945
Maggio

-

[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1945
Maggio

-

[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1945
Maggio

-

[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1945
Maggio

-

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1945
Maggio

-

[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1945
Maggio

-

[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-


[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1945
Maggio

-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1945
Maggio

-

[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1945
Maggio

-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1945
Maggio

-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[-] Territorio delle HAWAII [dal 7 luglio 1898] - cap. Honolulu
 
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[-] Territorio dell'ALASKA [dal 1912] - cap. Juneau
[1867, 9 aprile, il senato ratifica l'atto d'acquisto del territorio dalla Russia per 7,2 Mni di dollari;
18 ottobre [Alaska day], avviene il passaggio di sovranità;
1884, diviene un distretto dell'Oregon;
1898, viene scoperto l'oro: questo fatto provoca una vera e propria invasione di cercatori d'oro; altro oro viene poi scoperto nel vicino Klondike, territorio canadese, e l'Alaska è utilizzata come base di partenza per i cercatori.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1945
Maggio

-


a

 

 



1945
Maggio
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
R. Grau San Martin
(1944 - 1948)
[mentre dal 1903 gli Stati Uniti hanno una loro base militare a Guantánamo, dal 1934 hanno rinunciato al diritto formale d'intervento stabilito dall'emendamento Platt»
1945
Maggio

-
Haiti
-
?
(? - ?)
1945
Maggio

-
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
1945
Maggio

-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1945
Maggio

-


1945
Maggio
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Manuel Avila Camacho
(1940 - 1946)
[Partido de la revolución mexicana]

1945
Maggio

il paese, anche se solo nominalmente, è impegnato nel secondo conflitto mondiale a fianco degli alleati;



1945
Maggio
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1945
Maggio

-



1945
Maggio
- Capo del governo
-
gen. Jorge Ubico
(1931 - 1944)
(formalmente indipendente dal 1847)
1945
Maggio

-


1945
Maggio
- Presidente
gen. Maximiliano Hernández Martínez
(1931 - ?)
1945
Maggio

nella seconda guerra mondiale il paese si mantiene rigorosamente neutrale;

1945
Maggio
Honduras
- Dittatore
T. Carias Andino
(1932 - 1949)
1945
Maggio

-


1945
Maggio
- Presidente
gen. Anastasio Somoza Debayle
(1937 - 1956)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza]
1945
Maggio

-

1945
Maggio
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
[liberale]
1945
Maggio

ritorna ora il regime liberale;

1945
Maggio
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(1903 - ?)
1945
Maggio

-




1945
Maggio
- Presidente
-
[presidenze di E. Olaya Herrera, di A. López Pumarejo e di altri]
1945
Maggio

ripristinato il regime di separazione fra stato e chiesa, i presidenti liberali tentano, con alterno successo, di avviare il paese verso un regime di democrazia rappresentativa, mentre in politica estera essi si allineano sempre più con gli Stati Uniti (la cui influenza nella vita economica del paese si va sempre più estendendo).

1945
Maggio

- Presidente della repubblica

?
(1936 - ?)
-
1945
Maggio

nell'immediato dopoguerra ha fine l'esperimento di "democrazia autoritaria" in seguito a un golpe d'ispirazione filoperonista appoggiato da Acción democrática (partito di azione democratica) di R. Betancourt;
la giunta rivoluzionaria da questi instaurata promulga una nuova costituzione che introDuce per la prima volta in Venezuela il suffragio universale.



1945
Maggio
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

J.M. Velasco Ibarra
(1944 - ?)II
[velasquismo]
[sarà deposto anche questa volta prima della scadenza del mandato]
1945
Maggio

il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari;




1945
Maggio

- Presidente della repubblica

O.R. Benavides
(? - 1939)
(Repubblica indipendente dal 1827)
1945
Maggio

la crisi economica del 1929-31 ha causato la restaurazione militare e la messa fuori legge del partito radicalpopulista
APRA (Alianza Popular Revolucionaria Americana), fondato da V.R. Haya de la Torre;


1945
Maggio

- Presidente della repubblica

?
(?-?)
1945
Maggio

un nuovo blocco di forze della sinistra, raggruppando accanto alla piccola borghesia radicale strati di operai e di contadini, ha dato vita nel 1941 al MNR (Movimento nazionalista rivoluzionario) sotto la guida di V. Paz Estenssoro.

1945
Maggio

- Presidente della repubblica

J.A. Ríos Morales
(1941 - 1946)
[Frente Popular]
- Ministro della sanità
-
1945
Maggio

il presidente attua una politica di riforme sociali ed economiche che consentono una ripresa dello sviluppo a vantaggio specialmente dei ceti medi;

1945
Maggio
dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica [dal 1928 ha un proprio governo rappresentativo]

- Governatore

?
(? - ?)
1945
Maggio

-
Suriname (olandese)

- Governatore

?
(? - ?)
1945
Maggio

-
Guyane Française
[già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852,
di un bagno penale (fino al 1945)]

- Governatore

?
(? - ?)
1945
Maggio

-


1945
Maggio

- Dittatore

Getulio Dornelles Vargas
(1937 - ott 1945)
[dal 1937 vige il cosiddetto Estado Nôvo, ispirato al modello corporativo-fascista portoghese]
1945
Maggio

rivolta contadina di Caldeirão (1936-38);



1945
Maggio

- Dittatore

gen. H. Morinigo
(1940 - 1948)
1945
Maggio

il generale H. Morinigo abolisce le riforme appoggiandosi ai ceti conservatori e favorendo così l'industrializzazione e l'espansione economica;


1945
Maggio

- Presidente della repubblica

gen. E.J. Farrell
(1944 mar - giu 1946)
1945
Maggio

Buenos Aires,

 



Patagonia
1945
Maggio

-

1945
Maggio
- capo militare
A. Baldomir
(1938 - 1943)
1945
Maggio

Montevideo, seconda guerra mondiale: il paese è entrato in guerra a fianco degli Stati Uniti d'America;



1945
Maggio
CINA
-
Repubblica Cinese

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

- Presidente del PCC (Partito comunista cinese)

Mao Tse-tung
(1935 - 1949)

[i giapponesi hanno già occupato la Manciuria, Jehoi (provincia nordorientale della Cina), Chahar e Sui-yüan;
guerra cino-giapponese (1937-45): col pretesto della situazione bellica, Chiang Kai-shek riDuce al silenzio ogni forma di opposizione interna; il Kuomintang (KMT), di cui è ora diventato presidente, nel giro di un ventennio si è trasformato da forza progressista in baluardo della conservazione.]
1945
Maggio

-
Repubblica sovietica cinese
degli operai e dei contadini

(Repubblica di Kiangsi - Cina meridionale)
presidente del PCC (Partito comunista cinese)
Mao Tse-tung
(1935 - 1949)
1945
Maggio

-

a


1945
Maggio
DAE HAN
(Corea)
[lo stato coreano ha cessato di esistere come entità autonoma nel 1910 essendo stato annesso dal Giappone;
la dominazione di Tokyo è improntata a uno spietato regime poliziesco;
è attivo comunque un movimento di resistenza nazionale che dal 1931 organizza la guerriglia antigiapponese;
la conferenza interalleata del Cairo ha deciso nel 1943 di restaurare l'indipendenza e l'integrità territoriale della penisola all'indomani del conflitto;]
1945
Maggio

-

a


1945
Maggio
Vietminh
Viet Nam Doc Lap Dong Minh
(Lega per l'indipendenza del Vietnam)
II Guerra Mondiale (1941-45)

1945
Maggio

-



Guerra d'Indocina


1945
Maggio
da marzo il Giappone, che aveva occupato militarmente l'Indocina francese nel 1940, ha concesso una fittizia indipendenza ai cinque protettorati francesi:
- Cocincina
- Annam
- Tonchino
- Cambogia (re Norodom Sihanuk)
- Laos;

a





1945
Maggio
(periodo Showa: 1926-45)
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;



1945
Maggio

II Guerra Mondiale (1941-45):

a




1945
Maggio
[colonia spagnola dal 1900, con capitale Villa Cisneros già protettorato dal 1884, le è stata annessa militarmente nel 1934 la regione di Saguia el Hamra]
-
-
1945
Maggio

-


1945
Maggio
MAROCCO
[dal 1912 il paese è un protettorato della Francia che ha riconosciuto alla Spagna una zona di sua spettanza (Rif, Ifni, Tarfaya);
con la convenzione di Parigi la città di Tangeri è stata internazionalizzata con un proprio statuto autonomo.]
mentre il paese continua ad opporre una strenua resistenza alla "pacificazione", egli si avvicina decisamente a quei movimenti che reclamano una maggiore autonomia del Marocco, non nascondendo le sue simpatie per l'Istiqlal o Partito dell'indipendenza attorno a cui si riunisce gran parte delle forze autonomistiche; dal canto suo la Francia ha creato una residenza militare che lascia insoddisfatta ogni istanza autonomista;
Maometto V
-

(Fez 1909 - Rabat 1961)
figlio di Mulay Yusuf;
1927-57, sultano del Marocco;
[alla morte del padre]

1957-61, re del Marocco;

1945
Maggio

seconda guerra mondiale (1940-45)
-


1945
Maggio
Algeria
-
-
1945
ancor prima della fine del conflitto mondiale le autorità francesi si sono impegnate a garantire alcune concessioni alla comunità musulmana;

Maggio
8
, lo stesso giorno dell'armistizio, una manifestazione per la vittoria nell'Est algerino si trasforma in una sollevazione popolare che si estende a tutta la regione di Sétif, repressa dall'esercito francese con una strage;

1945
Maggio
TUNISIA
[protettorato francese dal 1883, anche se il bey conserva formalmente le sue prerogative]
il Neo-Destur (presidente: H. Bourghiba, in carcere 1934-36 e 1938-42) dal 1934 ha come obiettivo la fine del protettorato;
1945
Maggio

-

1945
Maggio
LIBIA
[nome romano riesumato durante il conflitto per indicare le due regioni della Tripolitania e della Cirenaica]
- da fine gennaio 1943 tutta la Libia è in mano agli inglesi -

1945
Maggio

seconda guerra mondiale (1940-45)
-

Muhammad Idris al-Mahdi al-Sanusi
-

(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, č costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);



1945
Maggio
Faruk  
(Il Cairo 1920 - Roma 1965)
figlio di re Fu'ad I;
1936-52, re d'Egitto;
nell'immediato dopoguerra gode di un certo prestigio per aver patrocinato la creazione della Lega araba;



1951-52, re d'Egitto e del Sudan;
- Primo Ministro
?
(1945 feb - ?)
- Ambasciatore britannico
sir Miles Lampson
(1936 - 1946)
1945
Maggio

-


1945
Maggio
Sudan
[dalla convenzione del 18 gennaio 1899, il paese è stato costituito in "condominio" anglo-egiziano, di fatto in possedimento britannico;
la dominazione inglese ne ha accentuato la dipendenza coloniale, contestata fin dal periodo tra le due guerre mondiali dai nazionalisti sudanesi divisi tra una tendenza indipendentistica e una tendenza favorevole all'unione con l'Egitto.]
   
1945
Maggio

-


1945
Maggio
Guinea-Bissau
[colonia autonoma portoghese dal 1879, i suoi confini (rettilinei e artificiosi di evidente origine coloniale) con l'Africa Occidentale Francese sono stati regolati nel 1896.]
-
?
(?-?)
1945
Maggio

-


1945
Maggio
Africa Occidentale Francese
(AOF – 1895-1958)

[possedimenti retti, dal 1895, da un governatore generale, dipendente dal ministero delle colonie, in forma accentuatamente centralizzata]

- Governatore generale
?
(? -?)
Senegal [sotto controllo francese dal 1817, sottomesso e pacificato dal 1865.] cap. Dakar.
1945
Maggio

-
Mauritania [protettorato francese dal 1904, il territorio vi è stato annesso dal 1920 ma le autorità coloniali non verranno mai completamente a capo dello spirito d'indipendenza mauro]
1945
Maggio

-
Sudan francese [ex Senegal-Niger dal 1904, nel 1921 è tornato al suo nome originario.]
1945
Maggio

-
Alto Volta [1932-47, la colonia è soppressa e smembrata tra Costa d'Avorio, Sudan Francese e Niger]
1945
Maggio

-
Niger [completamente colonizzato dal 1920] cap. Zinder.
1945
Maggio

-
Guinea Francese [protettorato francese dal 1889, è sorta la città di Conakry nel 1890; colonia francese dal 1891;
con l'acquisizione dell'isola di Los nel 1904 ha assunto il suo assetto territoriale definitivo.]
1945
Maggio

-
Costa d'Avorio [colonia francese dal 1893.]
1945
Maggio

-
Dahomey [annesso dal 1899 ma, completamente, dal 1916]
1945
Maggio

-
Nel gennaio 1943, truppe francesi "libere" hanno rioccupato tutte le colonie francesi nell'Africa occidentale e nel Madagascar.

1945
Maggio
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1945
Maggio

-

1945
Maggio
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
-
-
1945
Maggio

-


1945
Maggio
Costa d'Oro
[colonia della corona britannica dal 1874; nel 1922 si è ingrandita con l'annessione dell'ex Togo tedesco, la parte occidentale (Togoland) del territorio;]
- Governatore
-
1945
Maggio

-

1945
Maggio
Togo
[sotto mandato francese dalla fine della prima guerra mondiale, dal 1922 il territorio comprende solo la parte orientale dell'ex Togo tedesco e mantiene una distinta fisionomia giuridica.]
?
(?-?)
1945
Maggio

-


1945
Maggio
comprende i due ex protettorati britannici;
all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
Nigeria settentrionale [territori haussa, riuniti dal 1900]
-
-
1945
Maggio

-

Nigeria Meridionale [territori degli Oil Rivers (dal 1849), di Lagos (dal 1861) e Benin (dal 1897), riuniti dal 1906]
-
-
1945
Maggio

all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
vari elementi di divisione si portano avanti dal 1922;
in opposizione al regime coloniale, Nnamdi Azikiwe e Wallace Johnson organizzano il National Council of Nigeria and the Cameroons (Consiglio Nazionale della Nigeria e del Camerun);





1945
Maggio
Camerun
[dal 1920 l'ex protettorato franco-britannico è diviso in due mandati coloniali previsti dal trattato di Versailles]
Njoya
-
(? - ?) c
1883-1933, re dei bantu;

Mandato (1) [alla Gran Bretagna, la porzione nordorientale, circa un quinto del paese]
1945
Maggio

-
Mandato (2) [alla Francia, il resto (ha recuperato anche i territori ceduti nel 1911)]
1945
Maggio

dal 27 agosto 1940 ha aderito alla Francia libera;

1945
Maggio
Africa Equatoriale Francese
(1910-1958)
1910, la Francia crea questa nuova unità amministrativa che, pur mantenendo a Brazzaville la sede del governatore generale, è divisa in quattro ripartizioni:
Medio Congo [ex Congo Francese»
-
1945
Maggio

André Matsua, fondatore nel 1925 della Société amicale des originaires de l'Afrique Equatoriale Française e finora sopravvissuta nella clandestinità, si trova ora arruolato nell'esercito francese;
nuovamente arrestato sotto l'imputazione di "intelligenza col nemico" è ricondotto a Brazaville. Qui tutti gli esponenti del movimeno amicale, divenuti fautori sempre più decisi delle rivendicazioni autonomiste delle popolazioni Bakongo, sono condannati a morte e fucilati.

Gabon [già assorbito dal Congo Francese nel 1888 e ora separato]
-
1945
Maggio

-
Ubangi Sciari (Oubangui-Chari) [ex Impero Centrafricano, diventato colonia francese dal 1905]
-
1945
Maggio

-
Ciad [pur annesso dalla Francia, la resistenza all'interno continuerà fino al 1917]
-
1945
Maggio

Durante la seconda guerra mondiale la colonia aderisce alla Francia libera.




1945
Maggio
Congo Belga
[colonia dello stato belga dal 1908]
(capitale: Lépoldville)
[il territorio dello Zaire, già sede (ancor prima dell'arrivo dei portoghesi) di importanti regni autoctoni quali quello del Congo, di Kuba, Luba, Lunda:
- nel 1880 è stato posto sotto il controllo dell'Associazione internazionale per il Congo, promossa da Leopoldo II re del Belgio;
- 1885-1908, sotto la sovranità (esercitata a titolo personale) di Leopoldo II re del Belgio.]
Governatore
-
1945
Maggio

Lépoldville [1945] ha 100.000 abitanti.
Nel periodo tra le due guerre vengono estese le piantagioni ed avviato lo sfruttamento delle ricchissime risorse minerarie, senza che ciò comporti alcun miglioramento del livello di vita delle popolazioni indigene e delle condizioni igienico-sanitarie.
Katanga [regione sudorientale, annessa militarmente dai belgi nel 1891 sotto l'egida della Compagnie du Katanga istituita da re Leopoldo II.]
1945
Maggio

nella zona dell'attuale Jadotville, la Union Minière:
- nel 1917, a Likasi, ha aperto un'altra grande miniera di rame (dopo quella iniziale a Elisabethville);
- nel 1921, a Panda, ha installato un concentratore di minerale;
- nel 1928, a Shituru, ha inaugurato un nuovo complesso industriale, di gran lunga il maggiore del Congo e fra i più imponenti dell'intera Africa.
ll complesso industriale [intitolato a Jean Jadot] forma una delle capitali mondiali del rame.
Ruanda-Urundi [dal 1919 sotto amministrazione belga, nel 1925 è stato annesso alla colonia.]
1945
Maggio

-







1945
Maggio
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
-

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti
(re dei re);
1945
Maggio

da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

ERITREA

1945
Maggio

dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;

[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]




1945
Maggio
SOMALIA
1945
Maggio

L'integrazione amministrativa da parte degli inglesi dei due territori ex Somalia Britannica ed ex Somalia Italiana, favorisce l'aggregazione delle forze nazionaliste nel partito Somali Youth League (Lega dei Giovani Somali) avviando il movimento indipendentista;
Somalia Francese [colonia francese dal 1896]
il porto di Gibuti (1888) è collegato per ferrovia alla capitale etiopica Addis Abeba (1897-1917);
[situata in territorio dancalo e non propriamente somalo]
1945
Maggio

-

1945
Maggio
Africa Orientale Britannica
(IBEAImperial British East Africa)
Uganda [protettorato britannico dal 1894]
-
-
1945
Maggio

formalmente diviso in quattro regni federati, è uno dei possedimenti più prosperi della Gran Bretagna in Africa;

Kenya [nome ufficiale solo dal 1920]
-
-
1945
Maggio

sono appena arrivate in Kenia la II e la V brigata sudafricana e il gen. Cunningham comincia a costituire la 1ª div.ne sudafricana (gen. Brink);



1945
Maggio
Africa Orientale Tedesca
(Deutsch-Ost-Afrika)
Ruanda-Urundi
-
-
1945
Maggio

[dal 1919 il Burundi con il contiguo regno del Ruanda sono sotto l'amministrazione belga [Mandato B].
il territorio viene annesso al Congo Belga;
Tanganica [dalla fine del primo conflitto mondiale (novembre 1918) il territorio è attribuito dalla Società delle Nazioni in mandato [Mandato B] alla Gran Bretagna che concede una relativa autonomia interna.]
-
-
1945
Maggio

-

1945
Maggio
Zanzibar
[protettorato (assieme all'isola di Pemba) dal 1890 e colonia dal 1913 della corona britannica]
-
-
1945
Maggio

-


1945
Maggio
Angola
- Governatore
?
(? - ?)

1945
Maggio

-


1945
Maggio
Rhodesia
1945
Maggio

ribattezzato Rhodesia dal 1895 in onore di Cecil J. Rhodes;
dal 1890 la British South Africa Chartered Co., società fondata da Cecil J. Rhodes, ha ottenuto da re LoBenguella la concessione esclusiva di sfruttamento venticinquennale del territorio del protettorato sui maTabele;
Rhodesia del Nord-Ovest [protettorato dal 1899, dal 1914, è uno dei più poveri possedimenti britannici]
-
-
1945
Maggio

passata ora sotto il controllo statale, mantiene lo status di protettorato, dipendendo dal Foreign Office e restando in gran parte sotto il controllo della Compagnia ; [vedi 1948»

Rhodesia del Sud [protettorato dal 1911]
-
-
1945
Maggio

passata sotto il controllo statale nel 1923, si è rifiutata d'integrarsi nell'Unione Sudafricana divenendo colonia autonoma della corona e godendo così di maggiore libertà amministrativa; a forte immigrazione bianca, adotta una legislazione razziale analoga a quella sudafricana (apartheid) sancendo la completa esclusione dell'elemento indigeno dalla vita politica del paese;
[la situazione rimarrà così fino al secondo dopoguerra: vedi 1953]


1945
Maggio
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa
nel 1893, ha assunto questo nuovo nome nel 1907]
-
-
1945
Maggio

sin dall'inizio del secolo fermenti antibritannici sono già sorti e ora si diffondono a causa dell'indiscriminata diffusione delle piantagioni coloniali a scapito delle colture alimentari per il fabbisogno della popolazione (in costante aumento);
rimasto latente tra le due guerre mondiali, il movimento nazionalista nero riprende vigore con la fondazione del NAC (Nyasaland African Congress);


1945
Maggio
Mozambico
[già nel 1891 il Portogallo completava la conquista delle regioni interne ma solo nel 1915 è riuscito a pacificarle;
nel 1923 ha integrato il triangolo di Kionga, già possedimento tedesco sino alla fine della prima guerra mondiale.]
-
?
(? - ?)
1945
Maggio

-


1945
Maggio
Madagascar
(Imérina)
[annesso alla Francia dal 1896]
- Governatore
Cayla
(? - ?)
1945
Maggio

il paese è annesso alla Francia dal 1896 mentre il VVS di J. Ralaimongo lotta per l'indipendenza;




1945
Maggio
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931)]
- Primo ministro
J.C. Smuts
(1939 - 1948)
[Partito afrikaner (unionista)]
dal 1912 si è costituito il SANNC (South African Native National Congress) – dal 1925 mutato in ANC (African National Congress) – formazione politica nera;
dal 1913 è in vigore il Native Land Act che consente al primo ministro di coinvolgere l'elemento boero nella prima guerra mondiale a fianco dell'Inghilterra;
dal 1914 è abolita l'imposta discriminatoria nei confronti degli indiani del Natal;
dal 1918 si è annessa con una serie di decisioni unilaterali l'ex colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest, ricevuta invece in amministr azione fiduciaria dalla Lega delle Nazioni; nel tentativo di diminuire il costo del lavoro nell'industria mineraria colpita da recessione in conseguenza del declino del gold standard, il primo ministro fa ricorso alla manodopera africana semispecializzata;
mentre dal 1925 l'afrikaans ha rimpiazzato l'olandese come seconda lingua ufficiale dell'Unione, sono in vigore: Native Land Act (dal 1913) e Colour Bar Act (dal 1926);
dal 1934 il Partito afrikaner (unionista) di J.C. Smuts e il Nationalist Party (nazionalista) di J.B.M. Hertzog si sono fusi nell'United Party favorendo così l'aggregazione in partito politico della destra ultrarazzista e apertamente filonazista di D.F. Malan (Purified Nationalist Party) a cui nel 1936 Hertzog e Smuts hanno dovuto concedere il Representation of Natives Act che sospende i diritti politici della comunità nera;
grazie alla posizione favorevole all'ingresso del paese nel congflitto a fianco degli alleati (80 voti contro 67)

1945
Maggio

-




1945
Maggio
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1945
Maggio

-




1945
Maggio
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
'Abd al-'Aziz III o ibn Sa'ud
Albero genealogico
(Riyadh 1887-Taif 1953)
discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1891, la dinastia viene scalzata dalla capitale Riyadh a opera dei rivali Banu Rashid del Gebel Shammar;
1902-13, ristabilisce con una serie di campagne l'unità del Neged, intraprendendo dopo il crollo dell'impero ottomano l'unificazione della penisola arabica;
1915-18, prima guerra mondiale: pur avendo stipulato un accordo di alleanza con la Gran Bretagna (1915), si mantiene neutrale dedicandosi al consolidamento interno dello stato, da lui organizzato sulla base di colonie agricolo-militari di contadini soldati legati al sovrano da un patto ("fratelli fedeli");
1918, approfitta dei contrasti anglo-francesi nel Vicino Oriente per sviluppare una tempestiva politica di annessioni;
1919, si annette il Gebel Shammar;
1924, si annette la Mecca;
1925, si annette Gidda;
1926, re del Higiaz;
1927-32, re del Higiaz e del Neged;
[… e dipendenze];
riconosciuto al congresso musulmano universale della Mecca, ottiene anche il riconoscimento della Gran Bretagna (trattato di Gidda);
1932 (27 settembre) procede alla piena integrazione dei suoi possedimenti dando ad essi il nome di Regno Arabo Saudita;
1932-53, re dell'Arabia Saudita;

1945
Maggio

-


1945
Maggio
Yemen
(imamato)
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
? 

1945
Maggio

-


1945
Maggio
Emirato di Transgiordania
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Abdullah o 'Abd Allah ibn al-Husayn 
(La Mecca 1882 - Gerusalemme 1951) secondogenito del re del Higiaz Husayn ibn 'Ali, della dinastia degli Hashimiti o Hashemiti;
1920, re dell'Iraq;
[designato dal Congresso panarabo di Damasco]
1921, deve cedere il trono iracheno al fratello maggiore Faysal, espulso dalla Siria dai francesi, ottenendo in cambio l'emirato autonomo di Transgiordania, sotto mandato britannico;
1921-46, emiro di Transgiordania [sotto mandato britannico];
1933, dopo la morte del fratello Faysal, ne riprende il progetto di creazione di una "grande Siria" (Transgiordania, Palestina, Libano e Siria) rinsaldando a tale scopo l'alleanza con la Gran Bretagna;



1946-51, re del Regno hashemita del Giordano;
1945
Maggio

seconda guerra mondiale (1939-1945): a fianco della Gran Bretagna contro la Germania;


1945
Maggio

[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]

- Presidente
Bachara al-Khury
(1943 - 1952)
1945
Maggio

un contingente di truppe senegalesi sbarca a Beirut;


1945
Maggio

[posta dal 1920 sotto mandato francese dalla Società delle Nazioni e poi divisa in tre distretti autonomi;
dal 1930 è una repubblica parlamentare con la Francia quale supervisore degli affari esteri e della sicurezza;
dall'agosto 1941 vige un accordo franco-inglese De Gaulle-Lyttleton su Siria e Libano.
il 22 dic 1943 la "Francia libera" ha dichiarato la fine dei mandati e il trasferimento dei poteri a Siria e Libano.]

 

1945
Maggio
quando un contingente di truppe senegalesi sbarca a Beirut, i siriani concludono giustamente che la Francia mira a mantenere il controllo militare dopo la partenza degli inglesi;

Damasco, scoppiano scontri e i francesi bombardano la città.
Un ulteriore ultimatum britannico costringe le forze francesi a rientrare.

[Sebbene queste truppe rimangano ancora per un anno, il dominio francese nel Levante è giunto al termine.
Avendo riconosciuto l'indipendenza siriana e libanese, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica non sono disposti ad accettare il persistente predominio francese, ma è la Gran Bretagna ad essere ritenuta dalla Francia responsabile della propria estromissione.
Vent'anni più tardi, il gen. De Gaulle si prenderà la rivincita ponendo il veto all'ingresso dell'Inghilterra nella Comunità Economica Europea.]



1945
Maggio
[dal 1922 la regione è stata attribuita in mandato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna, sulla base del piano di spartizione del levante convenuto da inglesi e francesi (accordo Sykes-Picot);
dal 1939 (libro bianco del maggio 1939) il governo inglese ha formulato la proposta, respinta dagli interessati, di istituire uno stato arabo palestinese indipendente, nell'arco di un decennio;
dal 1942 a New York l'Organizzazione sionistica mondiale pensa di dar vita a uno stato ebraico indipendente,
… ogni mediazione è improponibile; ]
 
1945
Maggio

-



1945
Maggio
Iraq
[dal 1930 l'Iraq è "formalmente" indipendente e dal 1932 fa parte della Società delle Nazioni; rimane infatti ancora legato alla Gran Bretagna da un trattato 25le (1930-55);
mentre dal 1943 è stato belligerante contro l'Asse, le truppe anglo-giordane presidiano il paese fino alla fine della seconda guerra mondiale; membro fondatore delle Nazioni Unite (1945) e della "Lega araba" (22 marzo 1945).]
Faysal II

(? - 1958)
figlio di Ghazi I
1939-58, re dell'Iraq;


1945
Maggio

-
Kurdistan (iracheno)
1945
Maggio

le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operano nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1945
Maggio
Iran
[mentre dal 1928 sono state annullate tutte le concessioni di extraterritorialità, dal 1933 è stato rinegoziato l'accordo con la AIOC (Anglo-Iranian Oil Company) che continua a sfruttare (1909-51) gli ingenti giacimenti petroliferi.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (sciŕ) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, sciŕ dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;



1945
Maggio

seconda guerra mondiale (1941-45): solo in seguito alla firma di un trattato tripartito di alleanza nel 1942, cui è seguita immediatamente la dichiarazione di guerra alla Germania, egli ha ottenuto il riconoscimento della sovranitŕ;




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1945
Maggio
29
, Copenaghen, il comandante alleato informa l'Associazione Danese dei Medici che il "Mengele danese" dottor Carl Peter Jensen [Carl Vaernet], già arrestato dalle forze armate britanniche in Danimarca, verrà processato come criminale di guerra.

"Operazione
oro croato
o oro ustaša"

Le indagini condotte dai servizi segreti militari alleati dopo la guerra, rivelano che il tesoro saccheggiato dai capi ustaša prima della fuga era costituito da:
- circa 80 Mni di dollari in monete d'oro,
- quasi 550 kg di lingotti d'oro,
- diversi milioni in diamanti tagliati,
- una considerevole somma in valute straniere, prevalentemente franchi svizzeri e dollari statunitensi.
Il "tesoro ustaša" viene caricato su camion diretti in Austria scortati da ex agenti di sicurezza di A. Pavelic e da tre sacerdoti, probabilmente agenti dell'Entità. Una parte consistente del denaro viene consegnata ai britannici e servirà per la liberazione di alte cariche croate, tra cui lo stesso A. Pavelic, e il suo ministro degli Esteri, Stjepan Peric.
Tolta la parte destinata agli inglesi, restano circa 350 kg d'oro e millecento carati di diamanti. Secondo una versione dei fatti, 50 kg d'oro in lingotti vengono messi in una cassa inviata a Roma, scortata da padre Krunoslav Draganovic e da due agenti dei servizi segreti vaticani, mentre il resto del bottino viene sepolto in un luogo sicuro alla frontiera con l'Austria.
Quando Ante Pavelic ordina al generale Ante Moskov e a Lovro Ustic, ex ministro delle Finanze, di recuperare il tesoro e depositarlo in una banca svizzera, arrivati sul posto dove è stato seppellito, i due scoprono che è scomparso.
[Varie le conclusioni:
I) Secondo un rapporto del CIC (Counter Intelligence Corps) delle forze armate statunitensi stazionate a Roma, risulta che:
- il tesoro, caricato su due camion, è stato messo sotto la protezione del tenente colonnello britannico Johnson;
- sui camion viaggiano diversi beni della Chiesa cattolica nella zona britannica dell'Austria;
- i due veicoli sono scortati da numerosi sacerdoti e dal colonnello Johnson;
- i camion entrano in Italia, ma la destinazione è sconosciuta.
II) secondo un documento redatto dall'agente Emerson Bigelow dell'SSU, un'unità di spionaggio dipendente dal Dipartimento della Guerra, inviato al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti spiega che:
- Ante Pavelic ha portato via dalla Croazia 350 Mni di franchi svizzeri in monete d'oro, denaro proveniente dal saccheggio di beni dei serbi ed ebrei, servito per il mantenimento degli ustaša fuggiti dopo la guerra […];
- il resto, circa 200 Mni di franchi svizzeri, è finito nei depositi del Vaticano dopo l'intervento di un sacerdote chiamato Krunoslav Draganovic e di altri due preti probabilmente appartennti ai servizi segreti dell Santa Sede.
III) Altri rapporti dello spionaggio staunitense e del Dipartimento del Tesoro assicurano che una parte del "tesoro ustaša" in mano al Vaticano è stato dirottato su 22 conti in quattro banche svizzere. L'Operazione è stata condotta dal vescovo sloveno Gregorij Rozman, fervente antisemita, criminale di guerra (mai sottoposto a processo dopo la guerra nonostante le insistenze del governo iugoslavo di Tito).

«Risorgimento»
[mensile comunista edito da Einaudi]

direttore:
. Carlo Salinari (Pci);

Maggio
15
, n. 2: compaiono affiancati articoli di P. Togliatti e Luigi Salvatorelli (quello stesso che, dopo l'oscuramento del 1947, P. Togliatti schernirà per il suo «servilismo verso il padrone americano» chiamandolo Servitorelllo.

 

 
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