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ANNO 1875 |
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Papa
Pio IX - segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli; 1875, settembre, Firenze, si svolge il
II Congresso Cattolico; primo atto dell'assemblea è la
fondazione dell'Opera dei Congressi con il compito di coordinare
l'azione dei cattolici italiani nella vita pubblica e sociale: il non
expedit che impedisce ai cattolici di partecipare alle elezioni
politiche sembra non valga per quelle amministrative, provinciali e
comunali!! "Prima internazionale Comunista" «segue da 1874» Internazionale "antiautoritaria"
«segue da 1874»
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'Abd al-Hafiz, Mulay (Fez
1875-Enghien-les-Bains, Parigi 1937) sultano del Marocco (1907-12);
Torna su1902, viene creato califfo del Haouz dal fratello, il sultano 'Abd al-'Aziz (1894-1908); 1907, capeggia contro il fratello la rivolta tradizionalista, intesa a salvaguardare l'indipendenza del Marocco dalla penetrazione francese; 1909, è costretto ad accettare a sua volta i deliberati della conferenza di Algeciras; 1911, è incapace di far fronte alla rinascita del particolarismo berbero (assedio di Fez); 1912, 30 marzo, con la convenzione di Fez deve sottomettersi al protettorato francese, e abdicare, recandosi poi in esilio in Francia. – Agnelli, Arnaldo (Somaglia, Milano 18 febbraio 1875 – Roma 2 marzo 1921) politico italiano. – Aloisi, Pompeo (Roma 6 novembre 1875 – Roma 15 gennaio 1949) ammiraglio, agente segreto e diplomatico italiano. – Alvensleben, Werner von (Neugattersleben 4 luglio 1875 - Bremen-Vegesack, 30 giugno 1947) uomo d'affari e politico tedesco. – Battisti, Cesare (Trento 1875-1916, impiccato) politico italiano, collaboratore del settimanale di Rovereto «L'Avvenire del lavoratore» (1896-1905); Tesi sul Trentino. Saggio di geografia fisica e di antropogeografia (1896, pubblicata nel 1898) 1900, direttore del quotidiano trentino «Il Popolo»; 1904, subisce un arresto in seguito alla promozione di una libera università italiana a Innsbruck; 1911, deputato al parlamento di Vienna; 1914, deputato alla dieta di Innsbruck; 1916, viene catturato al fronte, assieme a Fabio Filzi, processato e impiccato; Scritti geografici (postumi 1923) Scritti politici (postumi 1923) Scritti politici e sociali (postumi 1966) Epistolario (1966). – Bignami, Paolo (Codogno, Milano 10 gennaio 1875 – Milano 10 febbraio 1940) politico italiano. – Buchan, John – I barone Tweedsmuir (Perth, Scozia 26 agosto 1875 – Montréal, 11 febbraio 1940), romanziere e politico scozzese; cresciuto a Fife, passa gran parte della sua infanzia nei borderland scozzesi che ama molto e che lo ispirano profondamente; Vinse una borsa di studio all'Università di Glasgow, dove studiò i classici e si diede all'attività di poeta che gli valse la sua prima pubblicazione. Studiò poi legge al Brasenose College di Oxford, dove vinse il premio Newdigate per la poesia. Tra i suoi amici all'università ci furono lo scrittore Hilaire Belloc, l'avvocato Raymond Asquith e il diplomatico Aubrey Herbert. Buchan intraprese la carriera legale nel 1901, ma quasi immediatamente rivolse la propria attenzione alla politica, diventando prima segretario di Alfred Milner, amministratore delle colonie in Sudafrica: la conoscenza di quel paese da parte di Buchan si riflesse in molte delle sue opere. Al suo ritorno a Londra, divenne socio di una casa editrice e si dedicò assiduamente alla scrittura, sposò Susan Charlotte Grosvenor, cugina del duca di Westminster, nel 1907 e con lei ebbe quattro figli. Nel 1910 scrisse Prester John, il suo primo romanzo d'avventura ambientato in Sudafrica. Nel 1911 presentò i primi sintomi di ulcera duodenale, malattia che "trasmise" a molti dei propri personaggi. Entrò inoltre in politica tra i Tory. Durante la Prima guerra mondiale, scrisse per l'ufficio per la propaganda bellica e fu corrispondente in Francia per il Times. Nel 1915 pubblicò la sua opera più famosa, I trentanove scalini (The Thirty-Nine Steps), un romanzo di spionaggio ambientato poco prima dello scoppio della guerra, in cui fa la sua comparsa Richard Hannay, personaggio basato sul modello di un amico personale, il militare William Edmund Ironside[1] e da cui Alfred Hitchcock trasse una versione di grande successo, intitolata Il club dei 39 (1935). Nel 1916, Buchan pubblicò un sequel, Greenmantle, per poi unirsi all'esercito, dove divenne segretario di Sir Douglas Haig. Nel 1917, al suo ritorno in Inghilterra, divenne subalterno di Max Aitken, Lord Beaverbrook. Dopo la guerra iniziò a scrivere romanzi storici e thriller: come scrittore ottenne grandi successi di pubblico e di critica, con i suoi romanzi storici (biografie di Sir Walter Scott, Cesare Augusto, Oliver Cromwell e James Graham) e soprattutto con i suoi romanzi di spionaggio. Buchan divenne presidente della Scottish Historical Society, oltre ad ottenere numerose altre cariche tra cui quelle politiche legate all'emancipazione della Scozia come stato a sé nell'impero britannico. Nel 1935 divenne governatore generale del Canada: al periodo della sua nomina risalgono opere come la sua autobiografia, Memory Hold-the-Door. Sua moglie, scrittrice anch'ella, scrisse numerose opere teatrali con il nome di Susan Buchan e si impegnò a fondo in favore della cultura canadese. Nel 1936, su esortazione di Lady Tweedsmuir, fondò il Governor General's Awards, un premio letterario tuttora esistente. Buchan fece numerosi viaggi in Canada, anche nelle zone artiche, e si impegnò profondamente a conoscere la popolazione su cui era stato messo a governare, tentò di costituire un'identità nazionale e di abbattere le barriere linguistiche e culturali della nazione. Gli vennero conferite lauree ad honorem dalle università di Glasgow, St. Andrews, McGill, Toronto e Montréal. Alla morte di Giorgio V, le iniziative prese da Buchan per sensibilizzare la popolazione al lutto britannico furono così efficaci che la visita reale di Giorgio VI nel 1939 fu uno degli eventi più popolari. L'esperienza della Prima guerra mondiale lo rese un convinto pacifista e lavorò con il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt e con il Primo Ministro canadese William Lyon Mackenzie King per cercare di evitare il secondo conflitto. Il 6 febbraio 1940 Buchan ebbe un malore e cadde, ferendosi seriamente alla testa. Venne operato due volte dal dottor Wilder Penfield ma cinque giorni dopo morì. – Cervi, Alcide (1875-1970) guida morale della famiglia contadina di Campegine (Reggio Emilia) che si oppose al fascismo; [Lui, la moglie Genoveffa Cocconi ed i figli: . Gelindo (1901) (la moglie sta aspettando un figlio), . Antenore (1904), . Aldo (1909), . Ferdinando (1911), . Agostino (1916), . Ovidio (1918), . Ettore (1921), (4 sposati con 10 figli), nipoti, in tutto 22 persone, abitano in una cascina a Praticello, fra Campegine e Gattatico.] 1943, 8 settembre, i fratelli Cervi sono tra i primi ad organizzare l'assistenza ai prigionieri alleati in fuga e la lotta partigiana; 25 novembre, accerchiati nella loro casa sono catturati dai fascisti; 28 dicembre, i sette fratelli vengono fucilati presso il poligono di tiro di Reggio Emilia insieme con Q. Camurri; I miei sette figli (1956, a cura di R. Nicolai). – Di Marzo, Salvatore (Palermo 25 febbraio 1875 – Roma 16 maggio 1954) politico italiano. – Ender, Otto (Altach, Vorarlberg 24 dicembre 1875 – Bregenz 25 giugno 1960) politico austriaco. – Ferguson, William Scott (Marshfield, Canada 1875-Cambridge 1954) storico dell'antichità, scopritore della rotazione dei segretari della bulè ateniese, da cui la "legge di Ferguson" che permette la datazione di molti documenti epigrafici a partire dalla metà del sec. IV a.C. I segretari ateniesi (1898) Atene ellenistica (1911). – Erzberger, Matthias (Buttenhausen, Regno di Württemberg 20 settembre 1875 – Bad Griesbach, Baden 26 agosto 1921) pubblicista e politico tedesco. – Hierl, Konstantin (Parsberg, vicino a Neumarkt, Alto Palatinato, Baviera 24 febbraio 1875 – Heidelberg, Baden-Württemberg 23 settembre 1955) militare e politico tedesco. – Kalinin, Michail Ivanovic (Verhnjaja Troica, presso Tver, odierna Kalinin 1875-Mosca 1946) politico sovietico, ex operaio metallurgico che lavorò, fra l'altro, nelle officine Putilov di Pietroburgo; 1898, aderisce al Partito socialdemocratico operaio russo; 1899, viene arrestato dalla polizia zarista; 1903, aderisce alla corrente leninista e viene nuovamente arrestato; 1905, prende parte alla rivoluzione; 1912, entra a far parte del comitato centrale del Partito bolscevico e collabora alla fondazione della «Pravda»; 1919, due anni dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi succede a J.M. Sverdlov nella presidenza del comitato centrale esecutivo del congresso panrusso dei soviet; 1937, è presidente del praesidium del soviet supremo [capo dello stato] e come tale appoggia la politica di Stalin. – Károlyi di Nagykároli, Mihály (Budapest 1875-Vence, Nizza 1955) politico ungherese la cui figura è stata riabilitata dopo la destalinizzazione; [Proveniente da un'antica famiglia aristocratica.] 1909, presidente dell'associazione degli agrari, dirigente del "Partito dell'indipendenza"; 1914, avversa la Triplice alleanza e in particolare la stretta alleanza con la Germania durante la prima guerra mondiale; 1916, passa ai radicali; 1918, 30 ottobre, è nominato capo del governo dall'imperatore Carlo (cinque giorni prima ha formato un consiglio nazionale per l'indipendenza) e poi presidente del nuovo stato repubblicano; 1919, marzo, dopo le dimissioni e dopo il successo delle forze controrivoluzionarie, prende posizione contro la dittatura dell'ammiraglio M. Horthy; è quindi costretto all'esilio in Francia; 1946, tornato in Ungheria aderisce al nuovo regime comunista; 1947-49, è ambasciatore a Parigi; 1949, a causa del "processo Rajk" e dell'irrigidirsi in senso stalinista del gruppo dirigente comunista, è costretto a chiedere asilo politico in Francia; Memorie di un patriota (1956, postumo). – Lefebvre, Georges (Lilla 1875-Bagnoles-sur-Seine 1959) storico francese, insegnò per venticinque anni nei licei prima di pubblicare la sua tesi di dottorato; I contadini del dipartimento del Nord durante la rivoluzione francese (1924) La rivoluzione francese (1930, con R. Guyot e Ph. Sagnac per la collana «Peuples et civilisations»; poi rifatto da lui solo, nel 1951) Questioni agrarie all'epoca del Terrore (1932, raccolta di documenti, preceduti da un'importante introduzione poi rielaborata nel saggio *) 1932, direttore delle «Annales historiques de la Révolution française»; La rivoluzione francese e i contadini (*1933) La grande paura del 1789 (1933) Folle rivoluzionarie (1933, articolo) 1937, succede a Ph. Sagnac alla cattedra di storia rivoluzionaria della Sorbona; I termidoriani (1937) L'Ottantanove (1939, forse l'opera più conosciuta e più letta) Il direttorio (1946, continuazione, insieme ai Termidoriani, della sintesi che A. Mathiez aveva condotto fino al 1794) Studi sulla rivoluzione francese (1954, inizia la loro raccolta in volumi) Studi orleanesi (1963, postumi; studi sulla borghesia rivoluzionaria che si volgeva ad indagare). – Lunacarskij, Anatolij Vasil'evic (Poltava 1875-Mentone 1933) politico sovietico; 1896, rientrato in Russia da Zurigo viene arrestato e condannato alla deportazione in quanto militante in un gruppo rivoluzionario clandestino; Esperienza di un'estetica positiva collabora alle riviste «Vperëd» e «Proletarij» ed ha contatti con Lenin; 1905, dirige con Gor'kij la rivista «Novaja Zizn» a Pietroburgo; 1908, rompe definitivamente con Lenin; Socialismo e religione (con cui si schiera con A. Bogdanov contro Lenin) dirige a Capri una scuola di partito per emigrati russi con lo stesso Bodganov e M. Gor'kij; espulso dalla Francia dove fa capo al gruppo di Trockij all'inizio della guerra mondiale si trasferisce in Svizzera; 1917, febbraio, dopo la rivoluzione rientra in Russia e si riaccosta ai bolscevichi; luglio, protagonista di una intensissima campagna di propaganda a Pietrogrado, è incarcerato dal governo di A.F. Kerenskij; dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi diventa commissario del popolo alla educazione, incarico che manterrà fino al 1929; Oliver Cromwell (1919) I capolavori della letteratura europea occidentale (1920, conferenze) Profili di rivoluzionari (1923) Arte e rivoluzione (1924) Teatro e rivoluzione (1924) Da Spinoza a Marx (1925) Problemi di sociologia della musica (1927) 1933, nominato ambasciatore in Spagna, muore a Mentone durante il viaggio per Madrid. – Malvy, Louis-Jean (Figeac, Lot, 1875 - Parigi 1949) politico francese; 1905, eletto deputato radicalsocialista; 1913, ministro del Commercio con Doumergue; 1914-17, ministro dell'Interno, tale rimane nei vari gabinetti durante la prima parte della prima guerra mondiale; 1917, fatto oggetto a violenti attacchi dei nazionalisti, si dimette chiedendo di essere rinviato al giudizio dell'Alta corte di giustizia; 1918, assolto dall'accusa di intelligenza col nemico, ma condannato a cinque anni di esilio per negligenza, trascorre la pena in Spagna, ove scrive l'apologetico: Mon crime (?) 1924, rieletto deputato; 1926, ministro dell'Interno con A. Briand. – Mann, Thomas (Lubecca 1875-Zurigo 1955) scrittore tedesco; [Fratello di Heinrich (1871-1950) e padre di Klaus (1906-1949).] – Queipo de Llano y Sierra, Gonzalo (Tordesillas 1875-Gambada, presso Siviglia 1951) militare spagnolo, ufficiale di cavalleria; soprannominato "General Radio" nel corso della guerra civile; 1898, partecipa alle operazioni militari a Cuba nel corso della guerra contro gli Stati Uniti; 1925-26, partecipa alla campagna franco-spagnola per la repressione dell'insurrezione di 'Abd el-Krim in Marocco; 1928, di orientamento repubblicano, essendo implicato in un tentativo di congiura militare contro la dittatura di M. Primo de Rivera, è costretto a rifugiarsi in Francia; 1931, dopo la caduta della monarchia, è nominato comandante della casa militare del presidente N. Alcalá Zamora; 1936, luglio, abbandonate le iniziali propensioni repubblicane, prende parte all'insurrezione militare che dà inizio alla guerra civile; comandante delle truppe franchiste del settore meridionale, diviene noto nel corso della guerra civile per la sua attività di propagandista radiofonico; 1939-42, considerato personalità scomoda nel nuovo stato spagnolo, viene emarginato dai centri di potere e nominato capo della missione militare a Roma. – Panetti, Modesto (Acquaviva delle Fonti, 9 febbraio 1875 – Torino, 26 marzo 1957) ingegnere aeronautico e politico italiano; tiene tra i primi corsi di aeronautica in Italia, introducendo l'insegnamento di queste discipline al Politecnico di Torino il cui laboratorio di Aeronautica porta il suo nome; socio dell'Accademia dei Lincei e di quella di Torino; 1948-53, senatore della Repubblica (I Legislatura); 1953 agosto-gennaio 1954, ministro delle Poste ("governo Pella"); 1957, 26 marzo, muore a Torino. – Rhee, Syngman (Hwanghae, Corea del Nord 1875-Honolulu 1965) politico coreano, ardente nazionalista e nel contempo influenzato dalla cultura occidentale (si convertì in seguito al cristianesimo); 1896, aderisce al "Club dell'indipendenza", che vuole contrastare l'influenza del Giappone nella penisola coreana; 1897, arrestato, rimane in carcere fino al 1904; si reca poi negli Stati Uniti; 1910, si laurea a Princeton e sviluppa un'intensa campagna propagandistica sostenendo la necessità che gli Stati Uniti si adoperino per l'indipendenza del suo paese dal Giappone; tornato in Corea continua la sua attività nazionalista e antigiapponese; 1912, deve riparare nelle Hawaii; 1919, viene eletto presidente del governo provvisorio coreano in esilio; 1945, solo ora può tornare in patria, forte dell'appoggio americano e di una larga popolarità; 1948, viene eletto presidente della repubblica sudcoreana; 1950, scoppiata la guerra di Corea adotta un atteggiamento di risoluta intransigenza e cerca di spingere gli Stati Uniti al conflitto diretto don la Cina; all'interno instaura un regime intollerante e violentemente repressivo di ogni dissenso che provoca una crescente opposizione specie tra gli studenti; 1952, è confermato presidente; 1956, è ancora confermato presidente; 1960, marzo, è accusato di aver manipolato i risultati delle elezioni; aprile, non potendo più contare sul sostegno incondizionato degli Stati Uniti, è costretto a dimettersi e a lasciare il paese. – Rocco, Alfredo (Napoli 1875-Roma 1935) giurista e politico italiano, studioso di diritto commerciale, di diritto processuale civile, di diritto fallimentare e del lavoro, materie che insegnò in varie università italiane e da ultimo a Roma; 1925-32, ministro della giustizia, predispone quel complesso di norme che sanziona la svolta autoritaria del regime fascista e ne rafforza il potere sul terreno giuridico istituzionale, quali: - legge 24 dic. 1925, sulle attribuzioni e prerogative del capo del governo; - legge del 1925 che delega il governo ad emanare dei nuovi codici; - legge del 31 genn. 1926 sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi, con cui viene istituito l'ordinamento corporativo; 1930-31, vengono emanati il codice penale e di proc. penale, il testo unico di pubblica sicurezza e il regolamento penitenziario: tutti opera sua; 1938, in tre voll. sono raccolti i suoi scritti e i suoi discorsi politici. – Rodinò, Giulio (Napoli 10 gennaio 1875 – Roma 16 febbraio 1946), politico italiano. – Romano, Santi (Palermo 31 gennaio 1875 – Roma 3 novembre 1947) docente universitario, magistrato, avvocato e politico italiano. – Rundstedt, Karl Rudolf Gerd von (Aschersleben, Halle 1875-Celle 1953) feldmaresciallo tedesco. – Schwarz, Franz Xaver (1875-1947) politico tedesco. – Spahn, Johann Martin Adolf (Marienburg 7 marzo 1875 – Seewalchen am Attersee 12 maggio 1945) storico, politico (centro, DNVP, NSDAP) e pubblicista tedesco. – Tofani, Giovanni (Genova, 27 aprile 1875 – Roma, 16 luglio 1947) ingegnere e politico italiano. – Vassallo, Ernesto (San Cataldo, Caltanissetta 18 novembre 1875 – Roma 6 maggio 1940) politico italiano. |
«segue da 1869»
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