Papa Pio XI
(1922-39)
- segretario di Stato: card. P.
Gasparri.
1926
Dicembre
mons. Boleslas Sloskans viene arrestato con
l'accusa di spionaggio, condannato ai lavori forzati e rinchiuso in un
campo di prigionia nei pressi del Circolo polare artico;
una settimana dopo
anche il vescovo Teofilus Matulionis viene
arrestato e inviato nello stesso campo.
Dopo che il card. Andrieux, arcivescovo di
Bordeaux, ha pubblicamente denunciato per «ateismo,
agnosticismo, anticristianesimo, anticattolicesimo, amoralismo dell'individuo
e della società» «L'Action
Française», il Sant'Uffizio lo ha messo all'Indice.
20, in una allocuzione concistoriale
Pio XI ribadisce le ragioni di questa condanna,
affermando che «non è lecito ai cattolici
aderire al programma e quasi alla scuola di coloro che mettono gli interessi
di partito sopra la religione, e fanno servire questa a quello».
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1925»
1926, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana:
1925-33, uno dei suoi assistenti ecclesiastici e G.B.
Montini;
«segue 1927»
Internazionale operaia socialista
«segue da 1925»
1926
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«segue 1927»
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In Italia il calendario
fascista, datato 28 ottobre 1922, viene aggiunto per legge al calendario
civile.
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«Avanti!»
[organo del Psi]
«segue da ott
1926»
1926, 10 dicembre, appare in veste di settimanale a Parigi sotto
la direzione di U. Coccia;
«segue 1930»
(quotidiano)
«segue da 1924»
1926, quando il PCd'I è costretto alla clandestinità, il giornale
si trasforma nel simbolo stesso della presenza, illegale ma persistente,
del partito nell'Italia fascista;
«segue gen 1927»
«L'Italiano»
[Foglio quindicinale della rivoluzione fascista]
1926
direttore: Leo
Longanesi (1926 gen - nov 1942).
I periodo (1926 gen - dic 1929).
Dicembre
"Non c'è più scampo per chi si
oppone alle camicie nere, non c'è pietà per chi non si inchina
alla volontà del padrone di casa. Mussolini è il padrone
di casa: erede della gloriosa tradizione della nostra razza, ben ha il
diritto di esserlo".
«segue giu 1927»
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