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ANNO 1926

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Papa Pio XI
(1922-39)

Ford Motor Co.

«segue da 1915»
1926, con due milioni di esemplari e 200.000 addetti risulta la maggior impresa automobilistica del mondo;
«segue 1941»

Westinghouse

«segue da 1920»
1926, costituisce la National Broadcasting Company;
«segue 1945»

BAYER

«segue da 1925»
1926, è costituita la società chimica Bayer Italia col nome di Co.Fa.;
«segue 1952»

ICI
(Imperial Chemical Industries)

1926, per iniziativa di Alfred Mond (1868-1930) nasce questa società chimica inglese, dalla fusione di:
- Brunner Mond
- United Alkali
- Nobel Industries
- British Dyestuffs
;
avvia la produzione di alcali, acidi, coloranti sintetici, esplosivi, fertilizzanti, materie plastiche, fibre sintetiche e farmaci, conquistando significative quote di mercato.

Daimler-Benz

1926, nasce questa società automobilistica dalla fusione tra:
- Daimler Motoren Gesellschaft, costituita dall'ing. Gottlieb Daimler (1834-1900) e
- Benz Rheinische Gasmotoren Fabrik, costituita da Karl Benz (1844-1929)
che oltre alla "Mercedes" proDuce motori ferroviari, navali e aeronautici, nonché automobili a motore Diesel.

Volvo

1926, a Göteborg viene costituito questo gruppo automobilistico svedese per la produzione di autovetture, camion, autobus, motori industriali, navali e aeronautici;
«segue 1991»


L'economia italiana è in fase espansiva.

Banche

Banca d'Italia

- Direttore generale: B. Stringher (1900 nov - 1928);

1926
Maggio
, diventa l'unico istituto di emissione.

-

Altre Banche

«segue da 1925»

Federazione Bancaria Italiana

1926, ottobre, l'assemblea delle banche cattoliche federate decide la messa in liquidazione del Credito Nazionale;
la Federazione procede alla ricostruzione della propria Giunta federale che nomina suo presidente Filippo Crispolti e, al suo fianco, il fiduciario del nuovo ministro delle Finanze Giuseppe Volpi, Angelo Pancino, presidente della Cassa di risparmio di Venezia;
con questi provvedimenti B. Mussolini può dire ormai di avere sotto il suo controllo, con la scelta di uomini che non possono dispiacere alla Santa Sede, tanto il Credito Nazionale che le banche federate.

Banca Romana

1926,
[nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla Banca d'Italia; vedi salvataggio nel 1914]

Banco di Sicilia

1926,

Banco di Napoli

Presidente:
. Nicola Miraglia (1896-1926)
. Giuseppe Frignani (1926-?)
1926
, diventato istituto di credito di diritto pubblico, è in possesso di valuta aurea per una cifra enorme, mai posseduta finora da alcuna banca nazionale;
il nuovo presidente è tra gli elementi tecnicamente preparati di cui il fascismo può avvalersi a Napoli;

Compagnia della Fede Cattolica
(o di San Paolo)

Presidente:
. conte Delfino Orst, senatore del Regno, dal 1925.
Direttore generale:
. gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris, dal 1912.
1926, Torino,

Consorzio delle Banche cattoliche

1926,

Banca Cattolica Vicentina

- Presidente: conte Alessandro Zileri-Dal Verme]
[(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di Vicenza]
- Vice presidente: ing. Pietro Sinigaglia,

- 7 Consiglieri:
. Ernesto Azzalin,
. Enrico Marangoni,
. Leonardo Pagello,
. Pietro Rumor,
. don Giuseppe Stocchiero,
. don Vincenzo Strazzari,
. Girolamo Vaccari.

- Sindaci effettivi:
. Giuseppe Gavazzo,
. Giovanni Rossato,
. Girolamo Scimo (o Selmo ?!).

- Sindaci supplenti:
. Marcello Breda,
. Andrea Morucchio.

- Probiviri:
. Marino Breganze,
. don Attilio Caldana,
. don Francesco Snichelotto.

direttore Nicola Bevilacqua;

Comitato direttivo
- Presidente: conte Alessandro Zileri-Dal Verme,

- Componenti:
. comm. Nicola Bevilacqua,
. Adriano Navarotto,
. Pietro Rumor.

- Segretario generale:
. Ferruccio Gugerotti.

1926,

Credito Veneto

- Presidente: Nicola Bevilacqua,

- Consiglieri:
. conte Alessandro Zileri Dal Verme,
. avv. cav. Clodio Pomè Beltrame,
. comm. Giuseppe Cavazzana,
. conte gen. Giorgio Emo Capodilista,
. prof. avv. Carlo Emilio Ferri,
. ing. Ettore Galuppo,
. Giovanni Giusti,
. cav. Pietro Rumor,

- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Vincenzo Fontana,
. Giovanni Mauro,
. ing. prof. Sergio Zanarotti.

- Sindaci supplenti:
. avv. Giuseppe Gavazzo,
. Gaetano Martelletto.

1926

Padova,

Alcune banche cattoliche cominciano a fallire [vedi 1929].
[1926: ne crollano 20 con 122 filiali.]



Comit
(Banca commerciale italiana)

1926,

Banca Toscana di Anticipazione e Sconto

1926,

Banco di Roma

1926
- Presidente: principe Francesco Boncompagni Ludovisi (9 feb 1923-?)
[ex deputato del Ppi passato al fascismo]
- Vice presidenti:
. sen. conte Giovanni Grosoli Pironi (1917-?)
. dr. Giuseppe Vicentini (9 feb 1923-?)
- Amm.re Del.: dr. Carlo Vitali (9 feb 1923-?)

Il capitale sociale è costituito da 1.500.000 azioni:
- 425.000 presso il Credito Nazionale,
- 475.000, già del Credito Nazionale, passate da poco nelle mani delle banche cattoliche federate;
[in pratica 900.000 azioni controllate direttamente o indirettamente dal Credito Nazionale.]
- 400.000 in circolazione,
- 200.000 presso il Banco di S. Giorgio.
1926,

Banca italiana di Sconto
"in liquidazione"

1926

G. Volpi cerca di accelerarne la liquidazione autorizzando la "Sezione speciale autonoma" a ricevere le attività ancora esistenti "in pagamento a stralcio delle sovvenzioni ricevute".

1926
«segue da 1922»
Imputati: 42 persone:
- 12 amministratori membri del Comitato centrale della Banca, tra cui:
. Mario Perrone, consigliere delegato dell'Ansaldo, «testa forte» del gruppo;

- 5 sindaci,
- 7 direttori,
- 1 agente di cambio.

Fra gli imputati si trovano:
. sen. Guglielmo Marconi, presidente;
. sen. Pasquale Leonardi Cattolica
[collare dell'Annunziata, ammiraglio, ministro della Marina (1910 mar - mar 1911],
. sen. Enrico Scalini,
. sen. Ludovico Gavassi,
. Pio Perrone (fratello di Mario),
. comm. Angelo Pogliani, amm.re delegato della banca (? - ?)
[e finanziatore del Pnf, secondo Cesare Rossi].

***

… dopo quattro anni di interrogatori, perizie, udienze, comparse, rinvii, eccezioni, decisioni interlocutorie, requisitorie, arringhe…



Gennaio
all'inizio dell'anno si apre il dibattito nell'aula di Palazzo Madama;
13, il rappresentante del Comitato liquidatore della banca annuncia che recede dalla costituzione di parte civile nei confronti di tutti gli imputati e per tutti gli addebiti.

Febbraio
11
, in udienza il comm. Bonaldo Stringher, governatore della Banca d'Italia, attenua il più possibile le responsabilità degli amministratori della Banca italiana di Sconto: lui non c'era; non sapeva niente; ecc.
anche l'ex ministro Bartolo Belotti nella sua deposizione è reticente ma conferma in sostanza quanto detto quattro anni prima alla Camera.
24, davanti all'Alta Corte di Giustizia il pubblico ministero pronuncia la sua requisitoria;
25, in udienza il PM comm. Giovanni Santoro ritratta quasi tutto quello che aveva scritto tre anni prima (11 aprile 1923) contro gli ex amministratori della banca e conclude la requisitoria con la richiesta di leggere pene soltanto a carico dell'amm.re delegato comm. Angelo Pogliani e del capo contabile della banca, e l'assoluzione con formula piena di tutti gli altri imputati.
[L'autore di queste righe Ernesto Rossi scriverà testualmente (siamo nel 1966): Il regime fascista si è ormai consolidato come dittatura totalitaria, e tutti i commendatori Santoro – di cui ha abbondato sempre la magistratura del nostro paese – possono ormai «accorrere in soccorso del vincitore», senza timore di sbagliare direzione.]


Marzo
2
, in accoglimento delle richieste del PM comm. Giovanni Santoro, l'Alta Corte di Giustizia applica l'amnistia, estinguendo l'azione penale promossa contro gli amministratori e i direttori della banca: «
- per avere determinato, per loro colpa, il procedimento di moratoria, avendo consumato una parte notevole del patrimonio della banca in partecipazioni, finanziamenti e sovvenzioni manifestamente imprudenti;
- per aver, particolarmente negli ultimi giorni, sollecitato, con promesse di interessi assai remunerativi, l'affidamento di titoli e denaro in deposito, allo scopo di procurarsi i fondi per evitare il fallimento della banca;
- per avere omesso, allorché il capitale si trovò diminuito di un terzo e poi di due terzi, di convocare i soci allo scopo di reintegrarlo o limitarlo alla somma rimanente;
- per avere, dopo la cessazione dei pagamenti, pagato alcuni creditori a danno della massa
».
Tutte queste imputazioni vengono con un colpo di spugna cancellate dall'amnistia.

Quando ormai alla Camera non può più levarsi alcuna voce libera e la stampa è completamente imbavagliata, l'Alta Corte di Giustizia assolve le tredici persone che sono rimaste impigliate nella rete.

Lo stesso giorno infatti il presidente dell'Alta Corte di Giustizia, gen. Vittorio Zupelli, legge la sentenza di piena assoluzione dei due senatori (Enrico Scalini e Ludovico Gavassi) e degli altri undici imputati, perché non è provato sussistano i fatti loro addebitati, oppure perché i fatti stessi non costituiscono reato.
[Il 22 dicembre 1928 il giudice Giovanni Santoro sarà nominato senatore;
il 27 ottobre 1930, l'ex ministro Bartolo Belotti sarà arrestato e inviato al confino per attività antifascista.]

[Da notare che lo "Statuto Albertino" riconosce ai senatori una immunità molto più ampia del privilegio (eguale a quello dei deputati) loro riconosciuto dalla Costituzione repubblicana. Infatti, l'art. 37 sottrae tutti i senatori alla giurisdizione dei tribunali ordinari e dei tribunali speciali, disponendo che possono venire giudicati soltanto dal Senato riunito in Alta Corte di Giustizia, e soltanto a richiesta del Senato la polizia può procedere a visite e perquisizioni domiciliari presso di loro a scopo di istruttoria penale. Questo privilegio del foro senatorio viene facilmente esteso [come in questo caso] agli amministratori delle società non senatori, se l'Alta Corte richiama «per connessione» anche gli atti che riguardano altri imputati.
Molti procedimenti penali contro i "padroni del vapore" vengono così archiviati «per superiori ragioni politiche» senza che i pubblico venga in alcun modo informato dei motivi dei proscioglimenti.

«segue 1927»

[Bartolo Belotti, L'avventura fascista, Milano 1945;
Ernesto Rossi, Padroni del vapore e fascismo, G. Laterza e Figli SpA, Bari 1966.]





Prende avvio la soppressione della Sezione Speciale Autonoma del Consorzio Sovvenzioni su Valori Industriali e alla sostituzione con un nuovo Istituto di Liquidazione, che ne assume tutte le attività e passività, e che mira pur sempre a completare lo smobilizzo con la cessione finale delle varie partecipazioni all'industria privata.

Credito Italiano

1926,

Banco Ambrosiano

1926,

Banco Lariano

1926, Como,

BNL
(Banca nazionale del lavoro)

1926, dal 1924 lo Stato detiene il 90% del suo capitale azionario;

Banca della Venezia Giulia

1926, Trieste, dal 1921 si è fusa con la Banca Cooperativa di Trieste e con il Consorzio Fiumano di Credito e Risparmio di Fiume;

Banca Provinciale Lombarda

1926, Bergamo,

Casse di Risparmio

«segue da 1925»

Cassa di Risparmio di Venezia

1926,

Cassa di Risparmio di Vicenza

1926,

Cassa di Risparmio di Milano

1926, oltre all'esercizio del credito fondiario (dal 1866), dal 1924 ha istituito anche il credito agrario;

Cassa di Risparmio delle Province Lombarde

1926,

Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)

1926,


«segue 1927»

Banche Popolari

1926

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: Paolo Sartori ,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,

- Collegio Sindacale:
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [supplente]
. ?, [supplente]

Direttore: ? (?-?)

Filiale
Vicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).

Banca Popolare Agricola di Cerea

1924,

1926,

«segue 1927»

Casse Rurali

1926

Federazione Italiana delle Casse Rurali

1926,
«segue 1927»

-


…una delle più difficili battaglie della storia monetaria italiana.
1925
Luglio
la sterlina è a 144,92.
La manovra si svolge quasi sempre con opportuni acquisti di franchi francesi e belgi contro lire, e trasformazione di franchi in dollari e sterline, senza costituire il rapporto diretto fra lira e moneta aurea, pericoloso perché crea un circolo vizioso e perché mette direttamente a fronte la nostra moneta alla valuta aurea invece che a un'altra moneta pressoché stabilizzata o difesa, come lo è durante questo periodo la valuta belga.

Settembre
la sterlina è a 120,00,
L'operazione ha dato buoni risultati (il cambio con la sterlina si manterrà allo stesso livello sino al maggio 1926).

Dicembre
Il franco francese e il franco belga vengono colpiti da una forte ondata speculativa e Volpi deve rinunciare a servirsene come di ammortizzatore fra la lira e l'oro. Deve anzi vendere rapidamente i franchi e comprare direttamente contro lire i dollari e le sterline di cui ha bisogno (sosterrà la partita sino ad aprile 1926).

1926
Aprile
Alla fine del mese, dopo la ratifica a Washington dell'accordo italo-americano sui debiti di guerra, la vendita delle lire assume proporzioni straordinarie…

Maggio, inizia l'operazione del Ministro delle Finanze Giuseppe Volpi
1-12, per prima cosa deve rincorrere le lire in giro per il mondo comprandone 8 miliardi, ma capisce ben presto, come altri banchieri di Stato in situazioni analoghe dopo di lui, che la sua resistenza anziché scoraggiare la speculazione, la rende più aggressiva e tenace; egli propone allora a Mussolini di abbandonare per qualche giorno la difesa della lira e di riprenderla in un momento successivo; spera in tal modo di confondere e disorientare i piccoli speculatori e forse una parte dei grandi; sa che l'operazione è rischiosa ma esorta Mussolini a seguire questa via, non potendo in pratica fare altro; bisogna però preparare il paese a forti oscillazioni… ma per questo conta sull'autorità di Mussolini (il quale pensa di proibire a tutti i giornali di fare qualsiasi commento di qualsiasi natura all'aumento eventuale dei cambi).
Ecco le ragioni secondo Volpi di questa ondata speculativa:
- il crollo dei due franchi che ha esposto la lira a fortissime pressioni,
- la situazione economica italiana ed in particolare il deficit della bilancia commerciale (3,5 Mdi di lire nel primo quadrimestre 1926)
- la "rabbia" antifascista di una parte dell'opinione europea (su questo punto Mussolini non è d'accordo).

Agosto
18
, la rivalutazione della lira è rapidissima;

Settembre
1
, la sterlina è a 148,87,
7 e 9, con due decreti lo Stato assume l'obbligo;
a) di ridurre gradatamente il suo debito verso la Banca d'Italia (ora unico istituto di emissione) per i biglietti già ottenuti dal Tesoro in prestito per sopperire a esigenze derivate dalla guerra e dal dopoguerra;
b) di accrescere, contemporaneamente, la garanzia metallica dei biglietti che l'Istituto medesimo ha in circolazione;
c) di imporre un limite alla circolazione dei biglietti inerenti alle operazioni fatte dalla Banca d'Italia per soddisfare i bisogni del commercio;
d) di ridurre la quantità dei biglietti di Stato, e trasformare il carattere della circolazione minuta, sinora cartacea, propria dello Stato.
In relazione a tali obblighi lo Stato:
- versa subito alla Banca d'Italia una somma pari a 90 Mni di dollari (dei quali 70 di compendio del "prestito Morgan" (…) e 20 Mni altrimenti disponibili da parte del Tesoro) contro riduzione a 2.500 Mni dell'anzidetto debito del Tesoro verso la Banca d'Italia, costituito da biglietti di banca circolanti per conto dell'erario, il qual debito, da lire 6.729 Mni al 20 agosto 1926 si riDuce così di colpo a lire 4.229,4 Mni.
Per il rimborso del residuo debito dello Stato verso la Banca d'Italia viene disposto lo stanziamento di lire 500 Mni l'anno a carico del Ministero delle Finanze a cominciare dall'esercizio 1926-27.
Con lo stesso provvedimento legislativo vengono inoltre disposti limitati quantitativi alla circolazione de biglietti della Banca d'Italia.

Ottobre
31
, la sterlina è a 113,62,

Novembre
3
, gli industriali lombardi si riuniscono con l'on. Benni, presidente della Confindustria; dal verbale dell'incontro:
- Mylius: dice che l'industria cotoniera è tutta in crisi;
- Riva: i cotonieri gli espongono continuamente la necessità di procedere ad una riduzione del lavoro;
- Targetti: i lanieri potrebbero vendere se non vi fosse una differenza di 15-20 punti sul cambio e che i setaioli preferiscono tenersi la merce piuttosto che perdere;
- Borletti per i canapieri: le fabbriche stanno liquidando le vecchie ordinazioni e mancano completamente di ordinazioni nuove;
- Riva per quelli della juta: la concorrenza straniera rende la situazione difficilissima;
- Sagramoso per le automobili: la produzione s'è ridotta del 50%;
- Falck per i siderurgici: il settore risente gravemente della crisi dell'edilizia e dell'industria meccanica;
- Colombo per le cartiere: i clienti pagano poco e con molto ritardo;
- Sanguinetti [Arrigoni] per gli alimentari: gli acquisti sul mercato interno si sono ridotti del 50% e l'esportazione praticamente a nulla;
- Stucky: molti grandi molini sono incapaci di tenere la concorrenza; le previsioni sono gravi;
- Trolli per le concerie: le aziende hanno comprato a prezzi alti e non possono fornire cuoio ai calzaturifici a prezzi notevolmente ribassati;
- Pavia per gli assicuratori: c'è stasi negli affari e soprattutto gravi ritardi negli incassi;
Benni consiglia gli industriali a non diffondere tali notizie perché egli non ammetterà alcuna divulgazione;
6, con il prestito forzoso viene disposta la conversione obbligazionaria (prestito "del Littorio") di tutti i Buoni del Tesoro ordinari, quinquennali e settennali;

Dicembre, la sterlina scende a 109,10.
Mylius, Varzi e Crespi scrivono una lunga lettera a Mussolini per dirgli con franchezza in quali condizioni si dibatta il loro settore; come soluzione auspicano che venga fermata la stabilizzazione della lira ad un livello tollerabile e che diminuiscano entro gennaio tutte le basi di paga nella misura necessaria per mettere in relazione la nuova base monetaria coi costi di produzione e quindi coi prezzi di vendita.

1927
Aprile
25
, la sterlina tocca la quota minima di 85,75, anche se tutti gli uomini della finanza e dell'industria con cui Volpi è in contatto ritengono necessario fermare la rivalutazione a una quota più alta;

Maggio
E. Conti fa visita a Mussolini e cerca di dimostragli quale danno verrebbe al Paese anche da una quota 90 e quali disastri se si tentasse di andare oltre; Mussolini gli risponde che ritiene possibile una quota fino a 50, al che E. Conti ribadisce che ne parlerà in Senato;
21, alla seduta, sotto la presidenza di Tommaso Tittoni, sono presenti Mussolini, Volpi, Belluzzo; come relatore della Commissione Finanze, E. Conti cerca di descrivere la situazione in termini tecnici, evitando cenni polemici.
I salari intanto subiscono una prima decurtazione del 10%.

Giugno
28
, in una lettera, E. Contie Riccardo Gualino esprimono a Mussolini la situazione delle loro industrie e di riflesso quella italiana.
Ci si ferma a quota 90, che ormai è diventata un mito, uno slogan, una bandiera del regime. Anche se la riforma delle lira è un'operazione ritenuta da più parti tecnicamente perfetta, agli occhi del mondo dell'industria e della finanza "quota 90" è una grave jattura. In effetti la quota è stata imposta da Mussolini contro la volontà di Volpi. Occorre ora decidere la parità della lira (il ritorno all'oro sarà voluto da Volpi con il consenso di Mussolini.) e decidere se adottare cambi flessibili o cambi fissi.

Ottobre
I salari subiscono una seconda decurtazione del 10% (20%, in totale).
Mentre il costo del lavoro diminuisce, il so rendimento aumenta grazie a sistemi di razionalizzazione tecnica ("sistema Bédeaux").

Dicembre
21, decreto Legge 21 dicembre:
la Banca d'Italia stabilisce la parità aurea (fissata in ragione di un peso di oro fino di grammi 7,919 per ogni 100 lire italiane) in modo da stabilire il cambio fisso di 92,46 lire per la sterlina: la "quota 90" è raggiunta.
"Quota 90" premia così la base elettorale del regime consolidando i risultati (buoni del Tesoro, potere d'acquisto dei redditi, depositi bancari) che i ceti medi hanno conquistato negli anni precedenti. Il flusso dei depositi verso le Casse di Rispartmio sale impetuosamente tra il 1926 e il 1927 dalla media mensile di 16 Mni a 79 Mni di lire (volume pari a quasi 4 volte quello del 1913).
Per le classi più umili la cosa è diversa; per loro la rivalutazione significa semplicemente mercedi più basse e un saldo negativo fra potere d'acquisto dei salari e costo della vita: per loro Mussollni ha in serbo un grande disegno economico e sociale: lavori pubblici, riorganizzazione delle Ferrovie dello Stato, battaglia del grano, bonifica integrale; di questo programma Giuseppe Volpi diventa il garante.



Produzione automobilistica
1921
1926
Autoveicoli
-
60.600
Veicoli industriali
-
*3.600
* 12,2% della produzione europea.
Soltanto la Fiat proDuce 34.000 unità, dopo che le difficoltà degli anni precedenti hanno spazzato via al mercato molte Case minori.



La Lockheed e il supermercato delle armi

1926

 


«segue 1927»

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.

 

 

«segue da 1925»

 

1926
Settembre
12
, la SV, subentrata alla FNV (Ferrovie Nord Vicenza), sua controllata, riapre al contempo tutte le linee, ad eccezione della ferrovia Torrebelvicino-Schio;

«segue 1927»

 



 



Clower, Robert Wayne (Pullman, Washington 1926) economista statunitense;
La controrivoluzione keynesiana: una valutazione teorica (1965, articolo)
La teoria monetaria (1969, raccolta di articoli)
Moneta e mercati (1984, raccolta di saggi).

Greenspan, Alan (New York 1926) economista statunitense, ha studiato all'università di New York;
1968, entra nella pubblica amministrazione come consigliere di Richard Nixon;
1974-77, dirige il Council of Economic Advisers;
1981-83, dirige la commissione nazionale per la riforma della sicurezza sociale;
1987, nominato dal presidente Ronald Reagan alla guida della Federal Reserve Bank (FED), la banca centrale americana, viene riconfermato nella carica da George Bush e da Bill Clinton per quattro mandati consecutivi (l'ultimo nel 2000); deve far fronte a gravi crisi economiche, come il crollo della Borsa agli inizi degli anni '80, la crisi finanziaria asiatica e altre congiunture guidando la più lunga espansione economica della storia degli Stati Uniti.

Pinifarina, Sergio (Torino 1926) industriale e politico italiano
1966, alla morte del padre Giambattista Farina (1893-1966) ne prosegue l'attività assumendo la presidenza della società e trasformandola in una holding Pininfarina spa sviluppando i settori di progettazione (Industrie Pinifarina), di design e ricerca (Pininfarina Studi e Ricerche) e di engineering (Progector srl)
1979, viene eletto deputato per il parlamento europeo nel gruppo liberale;
1987, la società si quota in Borsa;
1988-92, presidente della Confindustria.

Poursin, Jean-Marie (1926) economista francese; ha collaborato con Georges Bataille;
La population mondiale (1971)
Malthus (1972, con Gabriel Dupuy) .

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Italia

Confederazione Fascista dell'Industria Italiana
(dopo la riunione del 15 dicembre scorso):
- presidente: A.S. Benni.

Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste
- Presidente: E. Rossoni (1922-28)

Confederazione italiana dei lavoratori

«segue da 1925»
1926, segretario generale è da Achille Grandi.

Gennaio
27
, tra il conte G. Volpi di Misurata e W. Churchill viene firmato l'accordo sui debiti di guerra con l'Inghilterra:
dal luglio 1915 infatti l'Italia ha contratto debiti per 377 milioni di sterline, a cui si devono aggiungere 216 milioni di interessi, anche se a Londra tali debiti sono garantiti da 22.200.000 sterline oro che la Banca d'Italia ha versato alla Banca d'Inghilterra nell'estate e nell'inverno del 1915;
il governo inglese, a differenza di quello americano, propone la reciproca cancellazione dei debiti e sostiene in un secondo tempo che la Gran Bretagna chiederà ai suoi debitori soltanto la differenza fra le riparazioni tedesche e i pagamenti pretesi dagli Stati Uniti; il debito viene quindi consolidato al 45% (276.750.000 sterline) che l'Italia si impegna a regolare in 62 anni; l'Inghilterra dal canto suo si astiene dall'applicare interessi, ma conserva l'oro italiano impegnandosi a restituirlo in 118 versamenti semestrali dal 1928 al 1987;
31, [Lira Sterlina: quot. media mensile: oscilla su 120,0=].

Febbraio
26
, Sestri Ponente, varo del transatlantico Roma, il più grande della marina mercantile italiana e l'ottavo nel mondo;
28, [Lira Sterlina: quot. media mensile: oscilla su 120,0=].

Marzo
8
, ottenuta, con decreto 8 marzo 1926, n. 1721, la facoltà di aumentare a suo arbitrio i dazi, il conte G. Volpi di Misurata provvede ad un completo rifacimento in senso ultra protezionistico della tariffa emanata nel 1921;
11, auspicando maggiori concentrazioni industriali che diminuiscano sia il costo di produzione sia il costo del denaro (iniziando così una politica maltusiana), emana il R.D.L. 11 marzo 1926, n. 413, per «la disciplina della costituzione e degli aumenti di capitale per le società per azioni», con il quale è data al governo la facoltà di stabilire che i tribunali non possano, senza la preventiva autorizzazione del ministro delle Finanze, ordinare la trascrizione e l'affissione di atti costitutivi di societa per azioni, il cui capitale ecceda i 5 Mni di lire, ovvero la trascrizione di deliberazioni di assemblee portanti aumenti di capitale quando, con l'aumento deliberato, il capitale delle società venga ad eccedere i 5 Mni di lire.
Il ministro delle Finanze può negare l'autorizzazione «se ritiene che la costituzione della società o l'aumento del capitale non siano opportuni per le condizioni del mercato finanziario». L'art. 2 stabilisce, però, che «l'autorizzazione può essere data anche prima dell'atto di costituzione della società e della deliberazione dell'aumento di capitale».

Colloca alla testa della Bastogi A. BeneDuce, uno dei prossimi maggiori finanzieri della mano pubblica.
31, [Lira Sterlina: quot. media mensile: oscilla su 120,0=].

Aprile
3
, la legge 3 aprile 1926, n. 563, dà carattere istituzionale al «sindacalismo schiavista».
Il nuovo sistema è infatti imperniato su quattro capisaldi:
1) la rappresentanza dei lavoratori è riservata ai sindacati giuridicamente riconosciuti.
2) I contratti di lavoro stipulati dai sindacati fascisti sono vincolanti per tutti coloro che appartengono alla categoria rappresentata dai sindacati, anche se ad essi non si iscrivono.
3) La magistratura del lavoro è obbligatoria.
4) Il parallellismo tra l'abolizione del diritto di sciopero e la abolizione del diritto di serrata è soltanto una lustra, perché l'imprenditore non ha mai bisogno di dichiarare la serrata quando vuole sospendere il lavoro nelle fabbriche per esercitare una pressione sugli operai; può accampare motivi di carattere tecnico od economico, quali:
- il rinnovo delle macchine,
- la riorganizzazone degli stabilimenti,
- il ridimensionamento delle aziende.
30, [Lira Sterlina: quot. media mensile: oscilla su 120,0=].
La difesa della lira su questa quota, iniziata a luglio dall'on. G. Volpi di Misurata, ha finora causato tali perdite (di cui nessuno preciserà pubblicamente l'ammontare) che il ministro delle Finanze è costretto ad abbandonare la partita.

Maggio
4
, il R.D.L. 4 maggio 1926, n. 681, esenta l'energia elettrica dall'applicazione dei ribassi che sono stati previsti per tutti i servizi pubblici, al fine di adeguarle al nuovo valore della lira.
Nei primi giorni del mese le vendite di lire sul mercato di New York arrivano a 1,5 Mdi di lire al giorno.
[Nei periodi di tranquillità si aggiravano intorno ai 25-30 Mni per contanti e a 5-10 Mni a termine): a tale valanga di vendite cercano di far fronte gli acquisti del Tesoro italiano.
13, il ministro delle Finanze abbandona l'«aspirina » finora usata per salvare la lira.
Quando il prezzo dei servizi pubblici viene adeguato al nuovo valore della lira, gli elettrici stranamente non diminuiscono le loro tariffe.
31, [Lira Sterlina: quot. media mensiele: ?=].

Giugno
nell'estate il ministro delle Finanze incarica una commissione di esperti (formata in maggioranza di uomini di fiducia della Confindustria e presieduta da Mario Alberti) di studiare il problema.
[Quando la commissione presenterà i risultati dei suoi lavori in due grossi volumi, il Duce ordinerà che siano ritirati dalla circolazione e bruciati;
Se ne salveranno soltanto pochissime copie. Una la possiede la Banca d'Italia.]
30, [Lira Sterlina: quot. massima: 136,6=].

Luglio
15
, con Legge 15 luglio 1926, n. 1379, che ha convertito il decreto di inizio anno, viene fatto obbligo:
- alle amministrazioni civili e militari dello Stato,
- agli enti autarchici,
- agli enti sottoposti a tutela o vigilanza dello Stato,
- alle aziende annesse o comunque dipendenti dalle amministrazioni ed enti predetti,
di dare la preferenza ai prodotti delle industrie nazionali, negli acquisti da effettuare sia direttamente, sia per conto proprio o per commissione, di materiali, di apparecchi, di macchine e strumenti, di manufatti e prodotti finiti o semilavorati di ogni genere [l'invito si ripeterà con decreto anche nel marzo successivo].
[Lira Sterlina: quot. massima: 151,3=].

Agosto
B. Mussolini avvia con il ministro delle Finanze, conte G. Volpi di Misurata, la battaglia per la stabilizzazione della lira e la conseguente politica deflazionistica.
Vengono ora concesse nuove agevolazioni fiscali agli investimenti stranieri e viene istituita una rigidissima sorveglianza su tutto il mercato dei cambi. Inoltre, divenuto disponibile il ricavo del prestito a lungo termine emesso dalla Banca Morgan a condizioni molto onerose (interesse al 7%) in favore dello Stato italiano, esso viene trasferito alla riserva della Banca d'Italia, a saldo parziale dei debiti contratti dallo Stato per i salvataggi bancari e costituisce la premessa indispensabile alla stabilizzazione.
18, in un discorso tenuto a Pesaro [«difenderò la lira fino all'ultimo respiro, fino all'ultimo sangue!»] B. Mussolini, realizzando un indirizzo monetario di accentuata deflazione, proclama l'intenzione di raggiungere «quota novanta», cioè un cambio di L. 92,46 per sterlina il quale, pur rafforzando la finanza pubblica, danneggia le esportazioni per la rilevante misura della rivalutazione, mettendo in difficoltà numerose aziende e aumentando la disoccupazione.
Il prestito della Banca Morgan apre la strada ai prestiti esteri ad altri enti pubblici (istituti di credito, imprese di pubblica utilità, Comuni di Roma e di Milano) ed alle maggiori industrie private (idroelettriche, navali, tessili e chimiche), che vengono particolarmente favorite addossando al Tesoro il rischio della variazione dei cambi per il servizio degli interessi e dell'ammortamento.
L'afflusso improvviso di tanta valuta straniera fa rapidamente aumentare le riserve della Banca d'Italia, rendendo possibile una fortissima rivalutazione della lira.
[Lira Sterlina: quot. massima: 150,2=, quot. media: 148,3=].

Settembre
7
e 9, con due decreti viene predisposto un piano di deflazione cartacea a difesa e a miglioramento del corso della lira;
30, [Lira Sterlina: quot. media: ?=].

Ottobre
31
, [Lira Sterlina: quot. media: ?=].

Novembre
6
,
prestito forzoso (vedi lato);
La "Sezione speciale autonoma" diventa Istituto di Liquidazioni.
30, [Lira Sterlina: quot. media: ?=].

Dicembre
9
, in un discorso pronunciato al Senato, il ministro delle Finanze fa un po' di luce su quanto successo alla lira da maggio in poi e dichiara che «[…] un governo può combattere la speculazione nazionale; non riesce a combattere quella internazionale».
12, con D.M. 12 dicembre 1926, eleva ventiquattro dazi generali delle categorie della tariffa, in favore specialmente degli industriali siderurgici e meccanici;
31, [Lira Sterlina: quot. media 109,1=].
«segue 1927»

Agip
(Azienda generale italiana petroli)

1926
Marzo
nasce questa azienda alla cui presidenza B. Mussolini nomina Ettore Conti.
«segue 1928»

SNIA Viscosa
(Società nazionale industrie applicazioni viscosa)

«segue da 1922»
1926, la società aderisce al cartello europeo del raion;
«segue 1927»

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