Papa
Pio XI
(1922-39)
Ford
Motor Co.
«segue da 1915»
1926, con due milioni di esemplari e 200.000 addetti risulta la maggior
impresa automobilistica del mondo;
«segue 1941»
Westinghouse
«segue da 1920»
1926, costituisce la National Broadcasting Company;
«segue 1945»
BAYER
«segue da 1925»
1926, è costituita la società chimica Bayer Italia col nome di Co.Fa.;
«segue 1952»
ICI
(Imperial Chemical Industries)
1926, per iniziativa di Alfred
Mond (1868-1930) nasce questa società chimica inglese, dalla fusione
di:
- Brunner Mond
- United Alkali
- Nobel Industries
- British Dyestuffs;
avvia la produzione di alcali, acidi, coloranti sintetici, esplosivi,
fertilizzanti, materie plastiche, fibre sintetiche e farmaci,
conquistando significative quote di mercato.
Daimler-Benz
1926, nasce questa società automobilistica
dalla fusione tra:
- Daimler Motoren Gesellschaft, costituita dall'ing. Gottlieb
Daimler (1834-1900) e
- Benz Rheinische Gasmotoren Fabrik, costituita da Karl
Benz (1844-1929)
che oltre alla "Mercedes" proDuce motori
ferroviari, navali e aeronautici, nonché automobili a motore Diesel.
Volvo
1926,
a Göteborg viene costituito questo gruppo automobilistico svedese per
la produzione di autovetture, camion, autobus, motori industriali, navali
e aeronautici;
«segue 1991»
|
L'economia italiana è in fase espansiva.
Banche
|
Banca
d'Italia
- Direttore generale: B.
Stringher (1900 nov - 1928);
1926
Maggio, diventa l'unico
istituto di emissione.
|
-
|
|
«segue da 1925»
Federazione
Bancaria Italiana
1926,
ottobre, l'assemblea delle banche cattoliche federate decide
la messa in liquidazione del Credito
Nazionale;
la Federazione procede alla ricostruzione della propria Giunta federale
che nomina suo presidente Filippo
Crispolti e, al suo fianco, il fiduciario del nuovo ministro
delle Finanze Giuseppe
Volpi, Angelo Pancino, presidente
della Cassa di risparmio di Venezia;
con questi provvedimenti B.
Mussolini può dire ormai di avere sotto il suo
controllo, con la scelta di uomini che non possono dispiacere alla
Santa Sede, tanto il Credito Nazionale
che le banche federate.
Banca
Romana
1926,
[nel 1894 le passività della banca sono state assunte dalla
Banca d'Italia; vedi salvataggio
nel 1914]
Banco
di Sicilia
1926,
Banco
di Napoli
Presidente:
. Nicola Miraglia (1896-1926)
. Giuseppe Frignani (1926-?)
1926, diventato istituto di credito di diritto
pubblico, è in possesso di valuta aurea per una cifra enorme,
mai posseduta finora da alcuna banca nazionale;
il nuovo presidente è tra gli elementi tecnicamente preparati
di cui il fascismo può avvalersi a Napoli;
Compagnia
della Fede Cattolica
(o di San Paolo) Presidente:
. conte Delfino Orst, senatore
del Regno, dal 1925.
Direttore generale:
. gr. uff. dott. Pier Giuseppe Fabris,
dal 1912.
1926, Torino,
Consorzio delle Banche cattoliche 1926,
Banca
Cattolica Vicentina
- Presidente: conte Alessandro
Zileri-Dal Verme]
[(1863-1937), fratello dell'ex sindaco di Vicenza]
- Vice presidente: ing. Pietro
Sinigaglia,
- 7 Consiglieri:
. Ernesto Azzalin,
. Enrico Marangoni,
. Leonardo Pagello,
. Pietro Rumor,
. don Giuseppe Stocchiero,
. don Vincenzo Strazzari,
. Girolamo Vaccari.
- Sindaci effettivi:
. Giuseppe Gavazzo,
. Giovanni Rossato,
. Girolamo Scimo (o Selmo ?!).
- Sindaci supplenti:
. Marcello Breda,
. Andrea Morucchio.
- Probiviri:
. Marino Breganze,
. don Attilio Caldana,
. don Francesco
Snichelotto.
direttore Nicola Bevilacqua;
Comitato direttivo
- Presidente: conte Alessandro Zileri-Dal
Verme,
- Componenti:
. comm. Nicola
Bevilacqua,
. Adriano Navarotto,
. Pietro Rumor.
- Segretario generale:
. Ferruccio Gugerotti.
1926,
Credito
Veneto
- Presidente: Nicola Bevilacqua,
- Consiglieri:
. conte Alessandro Zileri Dal Verme,
. avv. cav. Clodio Pomè Beltrame,
. comm. Giuseppe Cavazzana,
. conte gen. Giorgio Emo Capodilista,
. prof. avv. Carlo Emilio Ferri,
. ing. Ettore Galuppo,
. Giovanni Giusti,
. cav. Pietro Rumor,
- Sindaci effettivi:
. avv. cav. Vincenzo Fontana,
. Giovanni Mauro,
. ing. prof. Sergio Zanarotti.
- Sindaci supplenti:
. avv. Giuseppe Gavazzo,
. Gaetano Martelletto.
1926
Padova,
Alcune banche cattoliche cominciano a fallire [vedi 1929].
[1926: ne crollano 20 con 122 filiali.]
Comit
(Banca commerciale italiana)
1926,
Banca
Toscana di Anticipazione e Sconto 1926,
Banco
di Roma
1926
- Presidente: principe Francesco
Boncompagni Ludovisi (9 feb 1923-?)
[ex deputato del Ppi passato al fascismo]
- Vice presidenti:
. sen. conte Giovanni Grosoli Pironi
(1917-?)
. dr. Giuseppe
Vicentini (9 feb 1923-?)
- Amm.re Del.: dr. Carlo Vitali
(9 feb 1923-?)
Il capitale sociale è costituito da 1.500.000 azioni:
- 425.000 presso il Credito Nazionale,
- 475.000, già del Credito Nazionale,
passate da poco nelle mani delle banche cattoliche federate;
[in pratica 900.000 azioni controllate direttamente o indirettamente
dal Credito Nazionale.]
- 400.000 in circolazione,
- 200.000 presso il Banco di S. Giorgio.
1926,
Banca
italiana di Sconto
"in liquidazione"
1926
G.
Volpi cerca di accelerarne la liquidazione autorizzando
la "Sezione speciale autonoma"
a ricevere le attività ancora esistenti "in pagamento a stralcio
delle sovvenzioni ricevute".
|
1926
«segue da 1922»
Imputati: 42 persone:
- 12 amministratori membri del Comitato centrale della
Banca, tra cui:
. Mario Perrone, consigliere
delegato dell'Ansaldo, «testa
forte» del gruppo;
- 5 sindaci,
- 7 direttori,
- 1 agente di cambio.
Fra gli imputati si trovano:
. sen. Guglielmo Marconi,
presidente;
. sen. Pasquale Leonardi Cattolica
[collare dell'Annunziata, ammiraglio, ministro della Marina
(1910 mar - mar 1911],
. sen. Enrico Scalini,
. sen. Ludovico Gavassi,
. Pio Perrone (fratello di
Mario),
. comm. Angelo Pogliani,
amm.re delegato della banca (? - ?)
[e finanziatore del Pnf, secondo Cesare
Rossi].
***
… dopo quattro anni di interrogatori, perizie, udienze,
comparse, rinvii, eccezioni, decisioni interlocutorie,
requisitorie, arringhe…
Gennaio
all'inizio dell'anno si apre il dibattito nell'aula di
Palazzo Madama;
13, il rappresentante
del Comitato liquidatore della banca
annuncia che recede dalla costituzione di parte civile
nei confronti di tutti gli imputati e per tutti gli addebiti.
Febbraio
11, in udienza il comm. Bonaldo
Stringher, governatore della Banca
d'Italia, attenua il più possibile le responsabilità
degli amministratori della Banca
italiana di Sconto: lui non c'era; non sapeva niente;
ecc.
anche l'ex ministro Bartolo Belotti
nella sua deposizione è reticente ma conferma in
sostanza quanto detto quattro anni prima alla Camera.
24, davanti
all'Alta Corte di Giustizia il pubblico ministero pronuncia
la sua requisitoria;
25, in udienza
il PM comm. Giovanni Santoro
ritratta quasi tutto quello che aveva scritto tre
anni prima (11 aprile 1923) contro gli ex amministratori
della banca e conclude la requisitoria con la richiesta
di leggere pene soltanto a carico dell'amm.re delegato
comm. Angelo Pogliani e del
capo contabile della banca, e l'assoluzione con formula
piena di tutti gli altri imputati.
[L'autore di queste righe Ernesto
Rossi scriverà testualmente (siamo nel 1966):
Il regime fascista si è ormai consolidato come
dittatura totalitaria, e tutti i commendatori
Santoro – di cui ha abbondato sempre la magistratura del
nostro paese – possono ormai «accorrere
in soccorso del vincitore», senza timore
di sbagliare direzione.]
Marzo
2, in accoglimento delle richieste del
PM comm. Giovanni Santoro,
l'Alta Corte di Giustizia applica l'amnistia, estinguendo
l'azione penale promossa contro gli amministratori e i
direttori della banca: «
- per avere determinato, per loro
colpa, il procedimento di moratoria, avendo consumato
una parte notevole del patrimonio della banca in partecipazioni,
finanziamenti e sovvenzioni manifestamente imprudenti;
- per aver, particolarmente negli ultimi giorni, sollecitato,
con promesse di interessi assai remunerativi, l'affidamento
di titoli e denaro in deposito, allo scopo di procurarsi
i fondi per evitare il fallimento della banca;
- per avere omesso, allorché il capitale si trovò
diminuito di un terzo e poi di due terzi, di convocare
i soci allo scopo di reintegrarlo o limitarlo alla somma
rimanente;
- per avere, dopo la cessazione dei pagamenti, pagato
alcuni creditori a danno della massa».
Tutte queste imputazioni vengono con un colpo di spugna
cancellate dall'amnistia.
Quando ormai alla Camera non può più levarsi
alcuna voce libera e la stampa è completamente
imbavagliata, l'Alta Corte di Giustizia assolve
le tredici persone che sono rimaste impigliate nella rete.
Lo stesso giorno infatti il presidente dell'Alta Corte
di Giustizia, gen. Vittorio Zupelli,
legge la sentenza di piena assoluzione dei due senatori
(Enrico Scalini e Ludovico
Gavassi) e degli altri undici imputati, perché
non è provato sussistano i fatti loro addebitati,
oppure perché i fatti stessi non costituiscono
reato.
[Il 22 dicembre 1928 il giudice Giovanni
Santoro sarà nominato senatore;
il 27 ottobre 1930, l'ex ministro Bartolo
Belotti sarà arrestato e inviato al confino
per attività antifascista.]
[Da notare che lo "Statuto Albertino"
riconosce ai senatori una immunità molto più
ampia del privilegio (eguale a quello dei deputati) loro
riconosciuto dalla Costituzione repubblicana.
Infatti, l'art. 37
sottrae tutti i senatori alla giurisdizione dei tribunali
ordinari e dei tribunali speciali, disponendo che possono
venire giudicati soltanto dal Senato riunito in Alta Corte
di Giustizia, e soltanto a richiesta del Senato la polizia
può procedere a visite e perquisizioni domiciliari
presso di loro a scopo di istruttoria penale. Questo privilegio
del foro senatorio viene facilmente esteso [come in questo
caso] agli amministratori delle società non senatori,
se l'Alta Corte richiama «per
connessione» anche gli atti che riguardano
altri imputati.
Molti procedimenti penali contro i "padroni del vapore"
vengono così archiviati «per
superiori ragioni politiche» senza che i
pubblico venga in alcun modo informato dei motivi dei
proscioglimenti.
«segue 1927»
|
[Bartolo Belotti, L'avventura
fascista, Milano 1945;
Ernesto Rossi, Padroni
del vapore e fascismo, G. Laterza
e Figli SpA, Bari 1966.]
|
Prende avvio la soppressione della Sezione Speciale Autonoma
del Consorzio Sovvenzioni su Valori Industriali
e alla sostituzione con un nuovo Istituto di Liquidazione,
che ne assume tutte le attività e passività, e che
mira pur sempre a completare lo smobilizzo con la cessione finale
delle varie partecipazioni all'industria privata.
Credito Italiano
1926,
Banco Ambrosiano
1926,
Banco
Lariano
1926,
Como,
BNL
(Banca nazionale del lavoro)
1926, dal 1924 lo Stato detiene il 90% del suo capitale
azionario;
Banca
della Venezia Giulia
1926, Trieste, dal 1921 si è fusa con la Banca
Cooperativa di Trieste e con il Consorzio
Fiumano di Credito e Risparmio di Fiume;
Banca Provinciale Lombarda
1926, Bergamo,
|
Casse
di Risparmio
|
«segue da 1925»
Cassa
di Risparmio di Venezia
1926,
Cassa
di Risparmio di Vicenza
1926,
Cassa di Risparmio di Milano 1926,
oltre all'esercizio del credito fondiario (dal 1866), dal 1924 ha
istituito anche il credito agrario;
Cassa
di Risparmio delle Province Lombarde
1926,
Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)
1926,
«segue 1927»
|
Banche
Popolari
|
1926
Banca Popolare di Vicenza
- Presidente: Paolo
Sartori ,
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
. ?,
- Collegio Sindacale:
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [effettivo]
. ?, [supplente]
. ?, [supplente]
Direttore: ? (?-?)
Filiale
Vicenza, Borgo S. Felice (dal 1920).
Banca
Popolare Agricola di Cerea
1924,
1926,
«segue
1927»
|
Casse Rurali
|
1926
Federazione Italiana
delle Casse Rurali
1926,
«segue 1927»
|
-
|
…una delle
più difficili battaglie della storia monetaria italiana. |
1925
Luglio
la sterlina
è a 144,92.
La manovra si svolge quasi sempre con opportuni acquisti di
franchi francesi e belgi contro lire, e trasformazione di
franchi in dollari e sterline, senza costituire il rapporto
diretto fra lira e moneta aurea, pericoloso perché crea un
circolo vizioso e perché mette direttamente a fronte la nostra
moneta alla valuta aurea invece che a un'altra moneta pressoché
stabilizzata o difesa, come lo è durante questo periodo la
valuta belga.
Settembre
la sterlina è a
120,00,
L'operazione ha dato buoni risultati (il cambio con la sterlina
si manterrà allo stesso livello sino al maggio 1926).
Dicembre
Il franco francese e il franco belga vengono colpiti da una
forte ondata speculativa e Volpi
deve rinunciare a servirsene come di ammortizzatore fra la lira
e l'oro. Deve anzi vendere rapidamente i franchi e comprare
direttamente contro lire i dollari e le sterline di cui ha
bisogno (sosterrà la partita sino ad aprile 1926).
1926
Aprile
Alla fine del
mese, dopo la ratifica a Washington dell'accordo italo-americano
sui debiti di guerra, la vendita delle lire assume proporzioni
straordinarie…
Maggio, inizia l'operazione del Ministro delle
Finanze Giuseppe
Volpi
1-12, per prima cosa deve
rincorrere le lire in giro per il mondo comprandone 8 miliardi,
ma capisce ben presto, come altri banchieri di Stato in
situazioni analoghe dopo di lui, che la sua resistenza anziché
scoraggiare la speculazione, la rende più aggressiva e tenace;
egli propone allora a Mussolini di
abbandonare per qualche giorno la difesa della lira e di
riprenderla in un momento successivo; spera in tal modo di
confondere e disorientare i piccoli speculatori e forse una
parte dei grandi; sa che l'operazione è rischiosa ma esorta Mussolini
a seguire questa via, non potendo in pratica fare altro; bisogna
però preparare il paese a forti oscillazioni… ma per questo
conta sull'autorità di Mussolini (il
quale pensa di proibire a tutti i giornali di fare
qualsiasi commento di qualsiasi natura all'aumento eventuale dei
cambi).
Ecco le ragioni secondo Volpi di
questa ondata speculativa:
- il crollo dei due franchi che ha esposto la lira a fortissime
pressioni,
- la situazione economica italiana ed in particolare il deficit
della bilancia commerciale (3,5 Mdi di lire nel primo
quadrimestre 1926)
- la "rabbia" antifascista di una parte dell'opinione
europea (su questo punto Mussolini
non è d'accordo).
Agosto
18, la rivalutazione della lira è rapidissima;
Settembre
1, la sterlina è a 148,87,
7 e 9,
con due decreti lo Stato assume l'obbligo;
a) di ridurre gradatamente il suo debito verso la Banca
d'Italia (ora unico istituto di emissione) per i
biglietti già ottenuti dal Tesoro in prestito per sopperire a
esigenze derivate dalla guerra e dal dopoguerra;
b) di accrescere, contemporaneamente, la garanzia metallica dei
biglietti che l'Istituto medesimo ha in circolazione;
c) di imporre un limite alla circolazione dei biglietti inerenti
alle operazioni fatte dalla Banca d'Italia
per soddisfare i bisogni del commercio;
d) di ridurre la quantità dei biglietti di Stato, e trasformare
il carattere della circolazione minuta, sinora cartacea, propria
dello Stato.
In relazione a tali obblighi lo Stato:
- versa subito alla Banca d'Italia
una somma pari a 90 Mni di dollari (dei quali 70 di compendio
del "prestito Morgan" (…) e 20 Mni altrimenti
disponibili da parte del Tesoro) contro riduzione a 2.500 Mni
dell'anzidetto debito del Tesoro verso la Banca
d'Italia, costituito da biglietti di banca circolanti per
conto dell'erario, il qual debito, da lire 6.729 Mni al 20
agosto 1926 si riDuce così di colpo a lire 4.229,4 Mni.
Per il rimborso del residuo debito dello Stato verso la Banca
d'Italia viene disposto lo stanziamento di lire 500 Mni
l'anno a carico del Ministero delle Finanze a cominciare
dall'esercizio 1926-27.
Con lo stesso provvedimento legislativo vengono inoltre disposti
limitati quantitativi alla circolazione de biglietti della Banca
d'Italia.
Ottobre
31, la sterlina è a 113,62,
Novembre
3, gli industriali lombardi si riuniscono con l'on. Benni,
presidente della Confindustria; dal verbale dell'incontro:
- Mylius: dice che l'industria
cotoniera è tutta in crisi;
- Riva: i cotonieri gli espongono
continuamente la necessità di procedere ad una riduzione del
lavoro;
- Targetti: i lanieri potrebbero
vendere se non vi fosse una differenza di 15-20 punti sul cambio
e che i setaioli preferiscono tenersi la merce piuttosto che
perdere;
- Borletti per i canapieri: le
fabbriche stanno liquidando le vecchie ordinazioni e mancano
completamente di ordinazioni nuove;
- Riva per quelli della juta: la
concorrenza straniera rende la situazione difficilissima;
- Sagramoso per le automobili: la
produzione s'è ridotta del 50%;
- Falck
per i siderurgici: il settore risente gravemente della crisi
dell'edilizia e dell'industria meccanica;
- Colombo per le cartiere: i
clienti pagano poco e con molto ritardo;
- Sanguinetti [Arrigoni]
per gli alimentari: gli acquisti sul mercato interno si sono
ridotti del 50% e l'esportazione praticamente a nulla;
- Stucky: molti grandi molini sono
incapaci di tenere la concorrenza; le previsioni sono gravi;
- Trolli per le concerie: le
aziende hanno comprato a prezzi alti e non possono fornire cuoio
ai calzaturifici a prezzi notevolmente ribassati;
- Pavia per gli assicuratori: c'è
stasi negli affari e soprattutto gravi ritardi negli incassi;
Benni consiglia gli industriali a
non diffondere tali notizie perché egli non ammetterà
alcuna divulgazione;
6, con il prestito forzoso
viene disposta la conversione obbligazionaria (prestito
"del Littorio") di tutti i Buoni del Tesoro ordinari,
quinquennali e settennali;
Dicembre, la sterlina
scende a 109,10.
Mylius, Varzi
e Crespi scrivono una lunga
lettera a Mussolini per dirgli con
franchezza in quali condizioni si dibatta il loro settore; come
soluzione auspicano che venga fermata la stabilizzazione della
lira ad un livello tollerabile e che diminuiscano entro gennaio
tutte le basi di paga nella misura necessaria per mettere in
relazione la nuova base monetaria coi costi di produzione e
quindi coi prezzi di vendita.
1927
Aprile
25, la sterlina tocca la quota minima di 85,75, anche
se tutti gli uomini della finanza e dell'industria con cui Volpi
è in contatto ritengono necessario fermare la rivalutazione a
una quota più alta;
Maggio
E.
Conti fa visita a Mussolini
e cerca di dimostragli quale danno verrebbe al Paese anche da una
quota 90 e quali disastri se si tentasse di andare oltre; Mussolini
gli risponde che ritiene possibile una quota fino a 50, al che E.
Conti ribadisce che ne parlerà in Senato;
21, alla seduta, sotto la presidenza di Tommaso
Tittoni, sono presenti Mussolini,
Volpi, Belluzzo;
come relatore della Commissione Finanze, E.
Conti cerca di descrivere la situazione in termini tecnici,
evitando cenni polemici.
I salari intanto subiscono una prima decurtazione del 10%.
Giugno
28, in una lettera, E.
Contie Riccardo Gualino
esprimono a Mussolini la situazione delle loro industrie e di riflesso
quella italiana.
Ci si ferma a quota 90, che ormai è diventata un mito, uno
slogan, una bandiera del regime. Anche se la riforma delle lira
è un'operazione ritenuta da più parti tecnicamente perfetta,
agli occhi del mondo dell'industria e della finanza "quota
90" è una grave jattura. In effetti la quota è stata
imposta da Mussolini contro la
volontà di Volpi. Occorre ora
decidere la parità della lira (il ritorno all'oro sarà voluto
da Volpi con il consenso di Mussolini.)
e decidere se adottare cambi flessibili o cambi fissi.
Ottobre
I salari subiscono una seconda decurtazione del 10% (20%, in
totale).
Mentre il costo del lavoro diminuisce, il so rendimento aumenta
grazie a sistemi di razionalizzazione tecnica ("sistema
Bédeaux").
Dicembre
21, decreto Legge 21 dicembre:
la Banca d'Italia stabilisce la parità
aurea (fissata in ragione di un peso di oro fino di grammi 7,919
per ogni 100 lire italiane) in modo da stabilire il cambio fisso di 92,46 lire per la
sterlina: la "quota 90" è raggiunta.
"Quota 90" premia così la base elettorale del regime
consolidando i risultati (buoni del Tesoro, potere d'acquisto
dei redditi, depositi bancari) che i ceti medi hanno conquistato
negli anni precedenti. Il flusso dei depositi verso le Casse di
Rispartmio sale impetuosamente tra il 1926 e il 1927 dalla media
mensile di 16 Mni a 79 Mni di lire (volume pari a quasi 4 volte
quello del 1913).
Per le classi più umili la cosa è diversa; per loro la
rivalutazione significa semplicemente mercedi più basse e un
saldo negativo fra potere d'acquisto dei salari e costo della
vita: per loro Mussollni ha in
serbo un grande disegno economico e sociale: lavori pubblici,
riorganizzazione delle Ferrovie dello Stato, battaglia del
grano, bonifica integrale; di questo programma Giuseppe
Volpi diventa il garante.
|
Produzione automobilistica
|
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1921
|
1926
|
Autoveicoli |
-
|
60.600
|
Veicoli industriali |
-
|
*3.600
|
* 12,2% della produzione europea.
Soltanto la Fiat proDuce
34.000 unità, dopo che le difficoltà degli anni
precedenti hanno spazzato via al mercato molte Case minori.
|
La Lockheed
e il supermercato delle armi |
1926
«segue 1927»
|
Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
|
|
«segue da 1925»
1926
Settembre
12, la SV,
subentrata alla FNV (Ferrovie
Nord Vicenza), sua controllata, riapre al contempo tutte
le linee, ad eccezione della ferrovia Torrebelvicino-Schio;
«segue 1927»
|
|
– Clower,
Robert Wayne (Pullman, Washington 1926) economista statunitense;
La controrivoluzione keynesiana: una valutazione teorica (1965,
articolo)
La teoria monetaria (1969, raccolta di articoli)
Moneta e mercati (1984, raccolta di saggi).
– Greenspan, Alan (New York
1926) economista statunitense, ha studiato all'università di New York;
1968, entra nella pubblica amministrazione come consigliere di Richard
Nixon;
1974-77, dirige il Council of Economic Advisers;
1981-83, dirige la commissione nazionale per la riforma della sicurezza
sociale;
1987, nominato dal presidente Ronald Reagan
alla guida della Federal
Reserve Bank (FED), la banca centrale americana, viene
riconfermato nella carica da George Bush
e da Bill Clinton per quattro mandati
consecutivi (l'ultimo nel 2000); deve far fronte a gravi crisi
economiche,
come il crollo della Borsa agli inizi degli anni '80, la crisi
finanziaria asiatica e altre congiunture guidando la più lunga
espansione economica della storia degli Stati Uniti.
– Pinifarina, Sergio (Torino 1926) industriale e politico italiano
1966, alla morte del padre Giambattista
Farina (1893-1966) ne prosegue l'attività assumendo
la presidenza della società e trasformandola in una holding Pininfarina
spa sviluppando i settori di progettazione (Industrie
Pinifarina), di design e ricerca (Pininfarina
Studi e Ricerche) e di engineering (Progector
srl)
1979, viene eletto deputato per il parlamento europeo nel gruppo
liberale;
1987, la società si quota in Borsa;
1988-92, presidente della Confindustria.
– Poursin, Jean-Marie (1926)
economista francese; ha collaborato con Georges
Bataille;
La population mondiale (1971)
Malthus (1972, con Gabriel
Dupuy)
.
Torna su
|
Italia
Confederazione Fascista dell'Industria Italiana
(dopo la riunione del 15 dicembre scorso):
- presidente: A.S.
Benni.
Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste
- Presidente: E.
Rossoni (1922-28)
Confederazione italiana dei lavoratori
«segue da 1925»
1926, segretario generale è da Achille
Grandi.
Gennaio
27, tra il conte
G. Volpi di Misurata e W. Churchill viene firmato l'accordo sui debiti di guerra con
l'Inghilterra:
dal luglio 1915 infatti l'Italia ha contratto debiti per 377 milioni di
sterline, a cui si devono aggiungere 216 milioni di interessi, anche se
a Londra tali debiti sono garantiti da 22.200.000 sterline oro che la
Banca d'Italia ha versato alla Banca
d'Inghilterra nell'estate e nell'inverno del 1915;
il governo inglese, a differenza di quello americano, propone la reciproca
cancellazione dei debiti e sostiene in un secondo tempo che la Gran Bretagna
chiederà ai suoi debitori soltanto la differenza fra le riparazioni tedesche
e i pagamenti pretesi dagli Stati Uniti; il debito viene quindi consolidato
al 45% (276.750.000 sterline) che l'Italia si impegna a regolare in 62
anni; l'Inghilterra dal canto suo si astiene dall'applicare interessi,
ma conserva l'oro italiano impegnandosi a restituirlo in 118 versamenti
semestrali dal 1928 al 1987;
31, [Lira Sterlina:
quot. media mensile: oscilla su 120,0=].
Febbraio
26, Sestri Ponente, varo del transatlantico Roma,
il più grande della marina mercantile italiana e l'ottavo nel mondo;
28, [Lira Sterlina:
quot. media mensile: oscilla su 120,0=].
Marzo
8, ottenuta, con decreto 8 marzo 1926, n. 1721,
la facoltà di aumentare a suo arbitrio i dazi, il conte
G. Volpi di Misurata provvede ad un completo
rifacimento in senso ultra protezionistico della tariffa emanata nel 1921;
11, auspicando maggiori
concentrazioni industriali che diminuiscano sia il costo di produzione
sia il costo del denaro (iniziando così una politica maltusiana), emana
il R.D.L. 11 marzo 1926, n. 413, per «la
disciplina della costituzione e degli aumenti di capitale per le società
per azioni», con il quale è data al governo la facoltà
di stabilire che i tribunali non possano, senza la preventiva autorizzazione
del ministro delle Finanze, ordinare la trascrizione e l'affissione di
atti costitutivi di societa per azioni, il cui capitale ecceda
i 5 Mni di lire, ovvero la trascrizione di deliberazioni di assemblee
portanti aumenti di capitale quando, con l'aumento deliberato, il capitale
delle società venga ad eccedere i 5 Mni di lire.
Il ministro delle Finanze può negare l'autorizzazione «se
ritiene che la costituzione della società o l'aumento del capitale
non siano opportuni per le condizioni del mercato finanziario».
L'art. 2 stabilisce, però,
che «l'autorizzazione può essere data
anche prima dell'atto di costituzione della società e della deliberazione
dell'aumento di capitale».
Colloca alla testa della Bastogi A.
BeneDuce, uno dei prossimi maggiori finanzieri della mano pubblica.
31, [Lira Sterlina:
quot. media mensile: oscilla su 120,0=].
Aprile
3, la legge 3 aprile 1926, n. 563, dà carattere
istituzionale al «sindacalismo schiavista».
Il nuovo sistema è infatti imperniato su quattro capisaldi:
1) la rappresentanza dei lavoratori è riservata ai sindacati giuridicamente
riconosciuti.
2) I contratti di lavoro stipulati dai sindacati fascisti sono vincolanti
per tutti coloro che appartengono alla categoria rappresentata dai sindacati,
anche se ad essi non si iscrivono.
3) La magistratura del lavoro è obbligatoria.
4) Il parallellismo tra l'abolizione del diritto di sciopero e la abolizione
del diritto di serrata è soltanto una lustra, perché l'imprenditore
non ha mai bisogno di dichiarare la serrata quando vuole sospendere il
lavoro nelle fabbriche per esercitare una pressione sugli operai; può
accampare motivi di carattere tecnico od economico, quali:
- il rinnovo delle macchine,
- la riorganizzazone degli stabilimenti,
- il ridimensionamento delle aziende.
30, [Lira Sterlina:
quot. media mensile: oscilla su 120,0=].
La difesa della lira su questa quota, iniziata a luglio dall'on. G.
Volpi di Misurata, ha finora causato tali perdite (di cui nessuno
preciserà pubblicamente l'ammontare) che il ministro delle Finanze
è costretto ad abbandonare la partita.
Maggio
4, il R.D.L. 4 maggio 1926, n. 681, esenta l'energia
elettrica dall'applicazione dei ribassi che sono stati previsti per tutti
i servizi pubblici, al fine di adeguarle al nuovo valore della lira.
Nei primi giorni del mese le vendite di lire sul mercato di New York arrivano
a 1,5 Mdi di lire al giorno.
[Nei periodi di tranquillità si aggiravano intorno ai 25-30 Mni
per contanti e a 5-10 Mni a termine): a tale valanga di vendite cercano
di far fronte gli acquisti del Tesoro italiano.
13, il ministro delle Finanze
abbandona l'«aspirina » finora
usata per salvare la lira.
Quando il prezzo dei servizi pubblici viene adeguato al nuovo valore della
lira, gli elettrici stranamente non diminuiscono le loro tariffe.
31, [Lira Sterlina:
quot. media mensiele: ?=].
Giugno
nell'estate il ministro delle Finanze incarica una commissione di esperti
(formata in maggioranza di uomini di fiducia della Confindustria e presieduta
da Mario Alberti) di studiare il problema.
[Quando la commissione presenterà i risultati dei suoi lavori in
due grossi volumi, il Duce ordinerà che siano ritirati dalla circolazione
e bruciati;
Se ne salveranno soltanto pochissime copie. Una la possiede la Banca
d'Italia.]
30, [Lira Sterlina: quot. massima:
136,6=].
Luglio
15, con Legge 15 luglio 1926, n. 1379, che ha convertito
il decreto di inizio anno, viene fatto obbligo:
- alle amministrazioni civili e militari dello Stato,
- agli enti autarchici,
- agli enti sottoposti a tutela o vigilanza dello Stato,
- alle aziende annesse o comunque dipendenti dalle amministrazioni ed
enti predetti,
di dare la preferenza ai prodotti delle industrie nazionali, negli acquisti
da effettuare sia direttamente, sia per conto proprio o per commissione,
di materiali, di apparecchi, di macchine e strumenti, di manufatti e prodotti
finiti o semilavorati di ogni genere [l'invito si ripeterà con decreto
anche nel marzo successivo].
[Lira Sterlina: quot. massima: 151,3=].
Agosto
B. Mussolini
avvia con il ministro delle Finanze, conte G.
Volpi di Misurata, la battaglia per la stabilizzazione della
lira e la conseguente politica deflazionistica.
Vengono ora concesse nuove agevolazioni fiscali agli investimenti stranieri
e viene istituita una rigidissima sorveglianza su tutto il mercato dei
cambi. Inoltre, divenuto disponibile il ricavo del prestito a lungo termine
emesso dalla Banca Morgan a condizioni molto
onerose (interesse al 7%) in favore dello Stato italiano, esso viene trasferito
alla riserva della Banca d'Italia, a saldo
parziale dei debiti contratti dallo Stato per i salvataggi bancari e costituisce
la premessa indispensabile alla stabilizzazione.
18,
in un discorso tenuto a Pesaro [«difenderò
la lira fino all'ultimo respiro, fino all'ultimo sangue!»]
B. Mussolini,
realizzando un indirizzo monetario di accentuata deflazione, proclama
l'intenzione di raggiungere «quota
novanta», cioè un cambio di L. 92,46 per sterlina
il quale, pur rafforzando la finanza pubblica, danneggia le esportazioni
per la rilevante misura della rivalutazione, mettendo in difficoltà numerose
aziende e aumentando la disoccupazione.
Il prestito della Banca Morgan apre la strada
ai prestiti esteri ad altri enti pubblici (istituti di credito, imprese
di pubblica utilità, Comuni di Roma e di Milano) ed alle maggiori
industrie private (idroelettriche, navali, tessili e chimiche), che vengono
particolarmente favorite addossando al Tesoro il rischio della variazione
dei cambi per il servizio degli interessi e dell'ammortamento.
L'afflusso improvviso di tanta valuta straniera fa rapidamente aumentare
le riserve della Banca d'Italia, rendendo
possibile una fortissima rivalutazione della lira.
[Lira Sterlina: quot. massima: 150,2=, quot. media: 148,3=].
Settembre
7 e 9,
con due decreti viene predisposto un piano di deflazione cartacea a difesa
e a miglioramento del corso della lira;
30, [Lira Sterlina:
quot. media: ?=].
Ottobre
31, [Lira Sterlina: quot. media: ?=].
Novembre
6, prestito forzoso (vedi lato);
La "Sezione speciale autonoma"
diventa Istituto di Liquidazioni.
30, [Lira Sterlina:
quot. media: ?=].
Dicembre
9, in un discorso pronunciato al Senato, il ministro delle
Finanze fa un po' di luce su quanto successo alla lira da maggio in poi
e dichiara che «[…] un governo può
combattere la speculazione nazionale; non riesce a combattere quella internazionale».
12, con D.M. 12 dicembre 1926,
eleva ventiquattro dazi generali delle categorie della tariffa, in favore
specialmente degli industriali siderurgici e meccanici;
31, [Lira Sterlina:
quot. media 109,1=].
«segue 1927»
Agip
(Azienda generale italiana petroli)
1926
Marzo
nasce questa azienda alla cui presidenza B.
Mussolini nomina Ettore
Conti.
«segue 1928»
SNIA Viscosa
(Società nazionale industrie applicazioni viscosa)
«segue
da 1922»
1926, la società aderisce al cartello europeo del raion;
«segue 1927»
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