Papa Pio XI
(1922-39)
- segretario di Stato: card. P.
Gasparri.
1926
Gennaio
-
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1925»
1926, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana:
1925-33, uno dei suoi assistenti ecclesiastici e G.B.
Montini;
«segue 1927»
Internazionale operaia socialista
«segue da 1925»
1926
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«segue 1927»
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In Italia il calendario
fascista, datato 28 ottobre 1922, viene aggiunto per legge al calendario
civile.
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(quotidiano)
«segue da 1924»
1926, quando il PCd'I è costretto alla clandestinità, il giornale
si trasforma nel simbolo stesso della presenza, illegale ma persistente,
del partito nell'Italia fascista;
uscendo con una periodicità estremamente irregolare, in due pagine soltanto
di piccolo formato viene per lo più preparato dal centro estero del partito;
i cliché sono trasportati in valigie a doppio fondo dai corrieri
comunisti che entrano in Italia, e la stampa del giornale, così come la
sua diffusione, sono imprese che costano spesso anni se non decenni di
carcere ai loro protagonisti;
«segue 1942»
«Il Becco Giallo»
«segue da 1924»
1926, 31 gennaio, cessa le pubblicazioni;
«segue 1927»
«L'Italiano»
[Settimanale della gente fascista]
1926
I periodo (1926 gen - dic 1929).
Gennaio
14 , Bologna, esce il primo numero di questa rivista storico-letteraria
(4 pagine) fondata da Leo
Longanesi, di cui è direttore e animatore, che porta come sottotitolo
«Settimanale della gente fascista».
Camillo Pellizzi, l'ideologo della rivista,
scriveva già, tra il 1924 e il 1925, che «il
nazionalismo rappresentava l'estrema destra della mentalità borghese
democratica nata dalla Rivoluzione francese e apparteneva perciò
alla società che il fascismo voleva superare»;
con il programma firmato da Gherardo Casini,
il nuovo periodico si presenta subito come tradizionalista e patriottico,
convinto difensore della genuinità paesana tosco-romagnola alle
prese con le minacce della civiltà moderna. Si propone soprattutto
«d'impedire l'imborghesimento del fascismo,
di sostenerne le finalità rivoluzionarie, di colpire a fondo gli
avversari di Mussolini, d'inventare un'arte e una letteratura fasciste».
Sul n. 3, a pag. 4 appare il celebre slogan, ideato da Leo
Longanesi stesso, «Mussolini ha
sempre ragione!».
[Più tardi la sede sarà trasferita a Roma.]
«segue ott 1926» |