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ANNO 1855 |
STORIA e POLITICA | RELIGIONE e FILOSOFIA | ARTE | ||
SCIENZE | ECONOMIA | LETTERE e TEATRO | ???? |
Papa
Pio IX - segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli; 1855, concordato con l'Austria che subordina lo Stato alla Chiesa; «segue da 1850» 1855, la famiglia Barberini decide di
far scavare la terra attorno alla sua città natale in cerca di
tesori sepolti; sotto le case di Palestrina, annidata sulle propaggini
meridionali dei monti Sabini, riposano i resti di una città antichissima:
la Praeneste classica, famosa un tempo per un santuario gigantesco qui
edificato da Silla alla dea Fortuna, primogenita
di Giove, presso una sorgente molto frequentata a causa del suo oracolo.
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– Camerana, Vittorio
(Torino 22 luglio 1855 – Torino 22 agosto 1923) militare italiano;
Torna su[Nato in una nobile famiglia. Coniuge: Giuseppina Winspeare Guicciardi (19 ago 1873 - 22 lug 1934); Figli: Giancarlo, e Adele.] arruolatosi nel Regio Esercito, intraprende la carriera militare; 1889, è promosso maggiore in forza al 62º Reggimento fanteria; 1911, prende parte all'occupazione militare della Libia; 1912, 16 giugno, al comando di una div.ne – forte di circa 9.000 uomini tolti dai presidi di Tripoli, Derna e Bengasi –, effettua lo sbarco di sorpresa fra Ras Zarrùgh e la punta di Sidi bu Sceifa, incontrando debole resistenza; il giorno successivo viene occupato l'abitato di Gasr Ahmèd; 8 luglio, viene occupata Misurata; nel corso dello stesso anno è nominato responsabile del settore di Misurata; 1913, 16 marzo, dopo essere rientrato in patria, viene decorato con la croce di "commendatore" dell'Ordine militare di Savoia; assume in seguito l’incarico di vicecomandante del Corpo di SM, e dopo la morte del capo di SM del Regio Esercito, gen. Alberto Pollio, assume ad interim la sua carica fino alla nomina definitiva del gen. L. Cadorna; 1915, 24 maggio, entrata l'Italia nella prima guerra mondiale, assume il comando del III C.d'A., inquadrato nella 1ª Armata del gen. Roberto Brusati; [Il III C.d'A. è costituito della 5ª e 6ª div.ne fanteria di linea, dalla 35ª div.ne territoriale, dal 7º rgt bersaglieri, dal 5º rgt alpini e da un btg della Guardia di Finanza.] Nelle fasi iniziali del conflitto il III C.d'A. attraversa la Valtellina, la Val Camonica, la Val Trompia, la Valle del Chiese e avanza lungo la sponda occidentale del Lago di Garda in Trentino, ma non riesce a passare il Passo dello Stelvio e il Passo del Tonale, arrestandosi davanti a Riva del Garda e Tione, ma senza riuscire tuttavia a prendere nessuna delle due città. Egli mantiene il comando di tale C.d'A. per tutta la durata del conflitto, e prende parte alla battaglia degli Altipiani e poi alla battaglia di Vittorio Veneto. 1922, 4 novembre, dopo la fine della guerra è promosso generale di C.d'A. e decorato della croce di "grande ufficiale" dell’Ordine militare di Savoia; 1923, 22 agosto, muore a Torino. – Colocci-Vespucci, Adriano - marchese (Jesi 7 settembre 1855-?) diplomatico e giornalista italiano; [Figlio di Antonio senatore del Regno e di Enrichetta Vespucci; discendente da parte di madre del navigatore fiorentino Amerigo.] deputato liberale e uomo d'armi, grande viaggiatore come il suo illustre antenato e inventore; 1885, è chiamato dal gen. Alessandro di Battenberg come aiutante di campo nella resistenza bulgara contro l'invasione serba; dopo la guerra gira mezzo mondo: dalla Tracia a Costantinopoli, dal Libano alla Siria, dall'Egitto alla Palestina, dalla Grecia fino alle più lontane terre dell'America del Sud, sempre alla ricerca di avventure e di informazioni che arricchiscano i suoi "resoconti di viaggio". – Congiu, Luigi (Macomer, Cagliari 26 marzo 1855 – ?) politico italiano. – Danieli, Gualtiero conte (Badia Polesine, Rovigo 14 aprile 1855 Roma 23 marzo 1917) politico italiano; laurea in Giurisprudenza; docente universitario, avvocato; XVII- XXIV legislatura; 1900, 25 nov-15 feb 1901, sottosegretario al Tesoro ("governo Saracco"); 1916, 18 giu-30 mar 1917, sottosegretario alle Finanze ("governo Boselli"). – Fitzalan-Howard, Edmund Bernard – 1° visconte FitzAlan di Derwent (Londra 1º giugno 1855 – Cumberland Lodge, Regno Unito 18 maggio 1947) politico inglese. – Franco, João (Alcaide, Lisbona 1855-Lisbona 1929) politico portoghese; 1890, già deputato alle cortes è ministro delle finanze; 1891, ministro dei lavori pubblici; 1893, ministro degli interni; 1906, presidente del consiglio; il suo regime dittatoriale che mira a soffocare la propaganda repubblicana e a risanare le finanze; 1908, 1° febbraio, in un attentato perdono la vita Carlo Ie l'erede al trono; poco dopo viene travolto dalla crisi e rimarrà in esilio fino al 1928. – Fürchtegott von Oldemburg-Januschau, Elard Kurt Maria (Bezledy, 20 marzo 1855 – Marienwerder, 16 agosto 1937) politico prussiano. – Ghisleri, Arcangelo (Persico, Cremona 1855-Bergamo 1938) geografo e politico italiano; 1875, autodidatta, si lega in giovanile sodalizio con F. Turati e L. Bissolati; pubblica: 1878-81, «La rivista repubblicana», 1881-82, «Il preludio», 1887-90, «Cuore e critica», 1891-95, «La geografia per tutti», 1894-1911, «Le comunicazioni di un collega», 1901, fonda e dirige il quotidiano «L'Italia del popolo», diffusissimo in Lombardia; 1908-09, fonda e dirige il quotidiano «La Ragione»; 1914-15, tra i principali esponenti dell'interventismo democratico, terrà un atteggiamento di coerente opposizione al fascismo. – Meyer, Eduard (Amburgo 1855-Berlino 1930) storico tedesco; Storia della Troade (1877) Storia del regno del Ponto (1879) 1884, professore di storia antica a Lipsia; 1885, a Breslavia; 1889, ad Halle; Storia dell'antichità (1884-1902, in 5 voll.; fino alla metà del sec. IV a.C.) 1902-03, ancora professore di storia antica a Berlino. – Mortara, Lodovico (Mantova 16 aprile 1855 – Roma 1° gennaio 1937) politico italiano. – Nicolis di Robilant, Mario – conte di Robilant (Torino, 28 aprile 1855 – Roma, 23 luglio 1943) militare e politico italiano; [Figlio di Carlo Alberto Nicolis di Robilant; conte di Robilant: in carica 11 giugno 1936 – 23 luglio 1943, Investitura Titolo concesso motu proprio da Vittorio Emanuele III di Savoia.] 1874, agosto, frequenta a Torino l'Accademia Reale; sottotenente, viene assegnato ad un reggimento di artiglieria; 1882, promosso tenente, è inviato presso lo Stato Maggiore del Regio Esercito; 1890, aprile, è trasferito col grado di maggiore nel 10º Reggimento bersaglieri; 1891, è aiutante di campo di Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta; 1895, già tenente colonnello, diventa capo di Stato Maggiore della divisione Bologna; promosso colonnello, viene incaricato di guidare il 68º Reggimento di fanteria; 1898, ritorna nello Stato Maggiore dell'esercito; 1903, divenuto presto generale, assume ora il comando della brigata Basilicata; 1908, aprile è destinato al Ministero degli Affari Esteri con l'incarico di addestrare la gendarmeria macedone insieme ai carabinieri; 1910, tenente generale; 1911, è al comando della divisione Piacenza prima e della Torino poi; 1914, viene nominato capo del XII Corpo d'armata; 1915, maggio, con l'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale, si trova al vertice del IV Corpo d'armata che conduce alla conquista del Monte Nero; settembre, assume il comando della 4ª Armata stanziata sul Cadore; 1917, 23 febbraio, viene nominato Senatore del Regno d'Italia (giura il 27 giugno); 24 ottobre, a seguito della disfatta di Caporetto gli viene ordinato dal gen. L. Cadorna di ritirarsi nei pressi del monte Grappa, ma egli, che forse non si è reso conto della gravità della situazione, ordina di ripiegare con un ritardo che causa la cattura di circa 11.500 uomini, intrappolati dalle forze di Otto von Below. A questo suo grave errore comunque egli risponde poco tempo dopo vincendo la prima battaglia del Piave; 1918, febbraio, lascia la 4ª Armata per passare alla 5ª armata; termina la guerra rappresentando l'Italia al Consiglio Supremo di Guerra Interalleato di Versailles; 1919, febbraio, fa ritorno in Italia per prendere il comando dell'8ª Armata; 30 novembre, dietro sua specifica richiesta, viene congedato (ha 64 anni); 1925, riceve l'ultima promozione a generale d'armata della riserva; 1943, 23 luglio, muore a Roma. – Rémy, Caroline [Séverine] (1855-1929) la prima reporter… 1883, a Bruxelles conosce Jules Valdès, idolo dei rivoluzionari, anarchico, creatore del «Cri du peuple», grande scrittore della Comune; alla morte del compagno assume la direzione del giornale fino al 1888, scegliendo di firmare i suoi articoli con il nome di Séverine; collabora presto con i principali giornali dell'epoca «Le Gaulois», «L'Éclair», «L'Écho de Paris»; orgogliosa di stare accanto ai grandi intellettuali dell'epoca, Zola, Clemenceau, Anatole France, Jaurès, Lazare, con i quali contribuisce a fondare la "Ligue des droits de l'homme", si assume il rischio di ripubblicare il celebre J'Accuse di Zola; 1927, nel suo ultimo discorso tenuto in pubblico, tenta invano di salvare la vita di Sacco e Vanzetti. – Roth, Angelo (Alghero, Sassari 1° gennaio 1855 – Sassari 26 ottobre 1919) politico italiano. – Tittoni, Tommaso (Roma 16 novembre 1855 – Roma 7 febbraio 1931) politico italiano. |
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