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ANNO 1855

STORIA e POLITICA RELIGIONE e FILOSOFIA ARTE

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SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO ????

Papa Pio IX
(1846-78)

- segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli;

1855, concordato con l'Austria che subordina lo Stato alla Chiesa;

Know-Nothing

«segue da 1850»
1855, alcuni governatori sono eletti grazie all'apporto del partito;
«segue 1856»

Etruschi

1855, la famiglia Barberini decide di far scavare la terra attorno alla sua città natale in cerca di tesori sepolti; sotto le case di Palestrina, annidata sulle propaggini meridionali dei monti Sabini, riposano i resti di una città antichissima: la Praeneste classica, famosa un tempo per un santuario gigantesco qui edificato da Silla alla dea Fortuna, primogenita di Giove, presso una sorgente molto frequentata a causa del suo oracolo.
Nessuno sospettava che, accanto alle poderose roVIne del tempio, riposassero anche le testimonianze di un passato molto più antico: monumenti risalenti a epoca preromana.
La ricerca si dimostra così promettente che si stabilisce di proseguirla.
Nel 1859 e 1866 vengono impiegate nella zona colonne di operai con vanghe e picconi: ci si imbatte in una tomba principesca intatta: la "Tomba Barberini" che custodisce un tesoro unico di preziosissime gioie e oggetti di lusso: monili, boccali e servizi da tavola d'oro e d'argento; spille e fermagli da veste, tutti a granulazione finissima; scatolette d'avorio inciso, crateri, coppe e nappi; guarniture bronzee e bracieri.
«segue 1856»

















 



Camerana, Vittorio (Torino 22 luglio 1855 – Torino 22 agosto 1923) militare italiano;
[Nato in una nobile famiglia.
Coniuge: Giuseppina Winspeare Guicciardi (19 ago 1873 - 22 lug 1934);
Figli: Giancarlo, e Adele.]

arruolatosi nel Regio Esercito, intraprende la carriera militare;
1889, è promosso maggiore in forza al 62º Reggimento fanteria;
1911, prende parte all'occupazione militare della Libia;
1912, 16 giugno, al comando di una div.ne – forte di circa 9.000 uomini tolti dai presidi di Tripoli, Derna e Bengasi –, effettua lo sbarco di sorpresa fra Ras Zarrùgh e la punta di Sidi bu Sceifa, incontrando debole resistenza; il giorno successivo viene occupato l'abitato di Gasr Ahmèd; 8 luglio, viene occupata Misurata; nel corso dello stesso anno è nominato responsabile del settore di Misurata;
1913, 16 marzo, dopo essere rientrato in patria, viene decorato con la croce di "commendatore" dell'Ordine militare di Savoia; assume in seguito l’incarico di vicecomandante del Corpo di SM, e dopo la morte del capo di SM del Regio Esercito, gen. Alberto Pollio, assume ad interim la sua carica fino alla nomina definitiva del gen. L. Cadorna;
1915, 24 maggio, entrata l'Italia nella prima guerra mondiale, assume il comando del III C.d'A., inquadrato nella 1ª Armata del gen. Roberto Brusati;
[Il III C.d'A. è costituito della 5ª e 6ª div.ne fanteria di linea, dalla 35ª div.ne territoriale, dal 7º rgt bersaglieri, dal 5º rgt alpini e da un btg della Guardia di Finanza.]
Nelle fasi iniziali del conflitto il III C.d'A. attraversa la Valtellina, la Val Camonica, la Val Trompia, la Valle del Chiese e avanza lungo la sponda occidentale del Lago di Garda in Trentino, ma non riesce a passare il Passo dello Stelvio e il Passo del Tonale, arrestandosi davanti a Riva del Garda e Tione, ma senza riuscire tuttavia a prendere nessuna delle due città.
Egli mantiene il comando di tale C.d'A. per tutta la durata del conflitto, e prende parte alla battaglia degli Altipiani e poi alla battaglia di Vittorio Veneto.
1922, 4 novembre, dopo la fine della guerra è promosso generale di C.d'A. e decorato della croce di "grande ufficiale" dell’Ordine militare di Savoia;
1923, 22 agosto, muore a Torino.

Colocci-Vespucci, Adriano - marchese (Jesi 7 settembre 1855-?) diplomatico e giornalista italiano;
[Figlio di Antonio senatore del Regno e di Enrichetta Vespucci;
discendente da parte di madre del navigatore fiorentino Amerigo.]

deputato liberale e uomo d'armi, grande viaggiatore come il suo illustre antenato e inventore;
1885, è chiamato dal gen. Alessandro di Battenberg come aiutante di campo nella resistenza bulgara contro l'invasione serba;
dopo la guerra gira mezzo mondo: dalla Tracia a Costantinopoli, dal Libano alla Siria, dall'Egitto alla Palestina, dalla Grecia fino alle più lontane terre dell'America del Sud, sempre alla ricerca di avventure e di informazioni che arricchiscano i suoi "resoconti di viaggio".

Congiu, Luigi (Macomer, Cagliari 26 marzo 1855 – ?) politico italiano.

Danieli, Gualtiero conte (Badia Polesine, Rovigo 14 aprile 1855 Roma 23 marzo 1917) politico italiano;
laurea in Giurisprudenza; docente universitario, avvocato;
XVII- XXIV legislatura;
1900, 25 nov-15 feb 1901, sottosegretario al Tesoro ("governo Saracco");
1916, 18 giu-30 mar 1917, sottosegretario alle Finanze ("governo Boselli").

Fitzalan-Howard, Edmund Bernard – 1° visconte FitzAlan di Derwent (Londra 1º giugno 1855 – Cumberland Lodge, Regno Unito 18 maggio 1947) politico inglese.

Franco, João (Alcaide, Lisbona 1855-Lisbona 1929) politico portoghese;
1890, già deputato alle cortes è ministro delle finanze;
1891, ministro dei lavori pubblici;
1893, ministro degli interni;
1906, presidente del consiglio; il suo regime dittatoriale che mira a soffocare la propaganda repubblicana e a risanare le finanze; 
1908, 1° febbraio, in un attentato perdono la vita Carlo Ie l'erede al trono; poco dopo viene travolto dalla crisi e rimarrà in esilio fino al 1928.

Fürchtegott von Oldemburg-Januschau, Elard Kurt Maria (Bezledy, 20 marzo 1855 – Marienwerder, 16 agosto 1937) politico prussiano.

Ghisleri, Arcangelo (Persico, Cremona 1855-Bergamo 1938) geografo e politico italiano;
1875, autodidatta, si lega in giovanile sodalizio con F. Turati e L. Bissolati;
pubblica:
1878-81, «La rivista repubblicana»,
1881-82, «Il preludio»,
1887-90, «Cuore e critica»,
1891-95, «La geografia per tutti»,
1894-1911, «Le comunicazioni di un collega»,
1901, fonda e dirige il quotidiano «L'Italia del popolo», diffusissimo in Lombardia;
1908-09, fonda e dirige il quotidiano «La Ragione»;
1914-15, tra i principali esponenti dell'interventismo democratico, terrà un atteggiamento di coerente opposizione al fascismo.

Meyer, Eduard (Amburgo 1855-Berlino 1930) storico tedesco;
Storia della Troade (1877)
Storia del regno del Ponto (1879)
1884, professore di storia antica a Lipsia;
1885, a Breslavia;
1889, ad Halle;
Storia dell'antichità (1884-1902, in 5 voll.; fino alla metà del sec. IV a.C.)
1902-03, ancora professore di storia antica a Berlino.

Mortara, Lodovico (Mantova 16 aprile 1855 – Roma 1° gennaio 1937) politico italiano.

Nicolis di Robilant, Marioconte di Robilant (Torino, 28 aprile 1855 – Roma, 23 luglio 1943) militare e politico italiano;
[Figlio di Carlo Alberto Nicolis di Robilant;
conte di Robilant: in carica 11 giugno 1936 – 23 luglio 1943, Investitura Titolo concesso motu proprio da Vittorio Emanuele III di Savoia.]

1874, agosto, frequenta a Torino l'Accademia Reale;
sottotenente, viene assegnato ad un reggimento di artiglieria;
1882, promosso tenente, è inviato presso lo Stato Maggiore del Regio Esercito;
1890, aprile, è trasferito col grado di maggiore nel 10º Reggimento bersaglieri;
1891, è aiutante di campo di Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta;
1895, già tenente colonnello, diventa capo di Stato Maggiore della divisione Bologna;
promosso colonnello, viene incaricato di guidare il 68º Reggimento di fanteria;
1898, ritorna nello Stato Maggiore dell'esercito;
1903, divenuto presto generale, assume ora il comando della brigata Basilicata;
1908, aprile è destinato al Ministero degli Affari Esteri con l'incarico di addestrare la gendarmeria macedone insieme ai carabinieri;
1910, tenente generale;
1911, è al comando della divisione Piacenza prima e della Torino poi;
1914, viene nominato capo del XII Corpo d'armata;
1915, maggio, con l'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale, si trova al vertice del IV Corpo d'armata che conduce alla conquista del Monte Nero;
settembre, assume il comando della 4ª Armata stanziata sul Cadore;
1917, 23 febbraio, viene nominato Senatore del Regno d'Italia (giura il 27 giugno);
24 ottobre, a seguito della disfatta di Caporetto gli viene ordinato dal gen. L. Cadorna di ritirarsi nei pressi del monte Grappa, ma egli, che forse non si è reso conto della gravità della situazione, ordina di ripiegare con un ritardo che causa la cattura di circa 11.500 uomini, intrappolati dalle forze di Otto von Below.
A questo suo grave errore comunque egli risponde poco tempo dopo vincendo la prima battaglia del Piave;
1918, febbraio, lascia la 4ª Armata per passare alla 5ª armata;
termina la guerra rappresentando l'Italia al Consiglio Supremo di Guerra Interalleato di Versailles;
1919, febbraio, fa ritorno in Italia per prendere il comando dell'8ª Armata;
30 novembre, dietro sua specifica richiesta, viene congedato (ha 64 anni);
1925, riceve l'ultima promozione a generale d'armata della riserva;
1943, 23 luglio, muore a Roma.

Rémy, Caroline [Séverine] (1855-1929) la prima reporter…
1883, a Bruxelles conosce Jules Valdès, idolo dei rivoluzionari, anarchico, creatore del «Cri du peuple», grande scrittore della Comune;
alla morte del compagno assume la direzione del giornale fino al 1888, scegliendo di firmare i suoi articoli con il nome di Séverine;
collabora presto con i principali giornali dell'epoca «Le Gaulois», «L'Éclair», «L'Écho de Paris»;
orgogliosa di stare accanto ai grandi intellettuali dell'epoca, Zola, Clemenceau, Anatole France, Jaurès, Lazare, con i quali contribuisce a fondare la "Ligue des droits de l'homme", si assume il rischio di ripubblicare il celebre J'Accuse di Zola;
1927, nel suo ultimo discorso tenuto in pubblico, tenta invano di salvare la vita di Sacco e Vanzetti.

Roth, Angelo (Alghero, Sassari 1° gennaio 1855 – Sassari 26 ottobre 1919) politico italiano.

Tittoni, Tommaso (Roma 16 novembre 1855 – Roma 7 febbraio 1931) politico italiano.

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Associazione nazionale italiana
[ex Giovine Italia]

«segue da 1854»
1855
Ormai gli austriaci sono padroni dell'Italia e nel Lombardo-Veneto, nello Stato pontificio, a Napoli e in Sicilia continuano a far prigionieri, processi e morti.
«segue 1856»

Guerra di Crimea

«segue da 1854»
1855
Gennaio
10
, la Sardegna aderisce con un trattato alla convenzione del 10 aprile;
Febbraio
3
, una nuova convenzione conclusa tra la regina Vittoria e il sultano Abdul-Medjid stabilisce che 20.000 turchi siano posti sotto il comando di uno o più ufficiali inglesi e assoldati dalla Gran Bretagna;
Marzo
2
, muore lo zar Nicola I e gli succede il figlio Alessandro II;
15, si aprono le conferenze di Vienna ma purtroppo la questione deve essere risolta a Sebastopoli;
Aprile
24
, al dimissionario gen. francese C. Canrobert succede A.-J.-J. Pélissier;
Maggio
9
, sbarcano a Balaklava 15.000 piemontesi comandati da Alfonso Ferrero conte di La Marmora;
19
, Sebastopoli, il gen. A-J-J. Pélissier, prende il comando del 1° corpo d'armata d'Oriente;
Giugno
4
, l'ultima conferenza di Vienna dimostra l'inutilità degli sforzi diplomatici;
18, il gen.div. francese J.-A.-L. Brunet al comando della 9ª Div.ne di fanteria dell'Armata d'Oriente, all'attacco di Malakoff, è colpito a morte;
l'armata inglese conta 1285 perdite (feriti, uccisi e dispersi) tra cui il gen. sir John Campbell e i colonnelli Yea e Skadforth; muore anche il cap. Lyons secondo figlio dell'ammiraglio Edmund Lyons);
quasi 4000 uomini le perdite russe;
le forze alleate salgono a 220.000 uomini tra cui 15.000 piemontesi comandati da A. Ferrero conte di La Marmora;
Luglio
2
, dopo la morte di lord Raglan ed il ritorno di sir George Brown in Inghilterra, la regina Vittoria ordina a mezzo di lord Panmure che il comando dell'armata in Crimea sia affidato al gen. James Simpson;
Agosto
16
, sulla Cernaia gli alleati riescono ad opporsi allo sforzo russo di respingere gli invasori;
Settembre
9
, Sebastopoli, dopo un bombardamento incessante nei primi giorni del mese, in cui muoiono 2500 russi al giorno, viene sferrato l'ultimo attacco dove muore il gen. Pontheves; alla fine la città viene occupata dagli alleati e si avviano le trattative di pace;
Novembre
10
, sir James Simpson chiede le dimissioni rimettendo il comando delle truppe britanniche a sir William Codrington;
«segue 1856»

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