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Papa
Pio VII 1808 Luoghi santi «segue da 1740» «segue da 1799» Cappuccini «segue
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ANNO 1808
– 'Abd el-Kader o 'Abd al-Qadir al-Hagg (Mascara, Orano 1808-Damasco 1883) emiro algerino; 1830, i francesi occupano l'Algeria; 1832, proclamato sultano di Orano, guida la guerra santa contro i francesi; 1835, sconfigge i francesi nella regione di Macta; 1837, col trattato di Tafna viene dai francesi riconosciuto capo di uno stato arabo algerino; 1839, dopo un'intensa preparazione proclama la guerra santa; 1843, dopo le prime fortune, viene messo in difficoltà dalle truppe francesi del maresciallo Bugeaud e costretto a riparare in Marocco; 1846, espulso anche dal Marocco in seguito all'intervento francese, rientra in Algeria, ma, indebolito dal rifiuto delle tribù berbere della Cabilia di fare causa comune con lui contro gli occupanti, deve arrendersi al duca d'Aumale, governatore dell'Algeria; detenuto in Francia fino al 1852, vive poi a Bursa e a Damasco; 1860, luglio, a Damasco, durante i disordini antricristiani, interpone la sua influenza moderatrice. – Asproni, Giorgio (Bitti, Nuoro 5 giugno 1808 – Roma, 30 aprile 1876) canonico e politico italiano, tra le massime figure della storia moderna sarda, grande autonomista e incrollabile repubblicano. – Barbey d'Aurevilly, Jules-Amédée (Saint-Sauveur-le-vicomte, Manche 1808-Parigi 1889) scrittore francese; [Chiamato "laird" da Th. Gautier. Diventò cattolico e del più altamente dichiarato cattolicesimo, fino a scrivere l'apologia dei sistemi inquisitori…] Une vieille maîtresse (1851, Una vecchia amante) L'ensorcelée (1854, L'indemoniata) Le oeuvres et les hommes (1860-1909, Le opere e gli uomini, in 23 volumi; raccolta di articoli giornalistici in cui, seguendo, in maniera del tutto personale, una linea di romanticismo esasperato e di cattolicesimo reazionario, sostiene le sue idee ispirate anacronisticamente a Byron e a J. de Maistre) Le chevalier Des Touches (1864, Il cavaliere Des Touches) Un prêtre marié (1865, Un prete sposato) Les diaboliques (1874, Le diaboliche). Le théâtre contemporain (1887-96, Il teatro contemporaneo). – Bastogi, Pietro (Livorno 1808-Firenze 1899) banchiere, finanziere e politico italiano; 1834, dopo essere stato seguace di G. Mazzini in gioventù, diviene moderato; finanziatore del granducato di Toscana; 1859, promotore della Banca Toscana di credito; 1861, deputato al parlamento italiano; ministro delle finanze con il conte di Cavour e B. Ricasoli (aprile 1861-marzo 1862); 1862, costituisce la Società italiana per le strade ferrate meridionali. – Betteloni, Cesare (Verona 1808-Bardolino, lago di Garda 1858, suicida) poeta italiano; [Padre del poeta Vittorio.] Ultimi versi di Callofilo Benacense (1855) Poesie (1874, postumo). – Bixio, Jacques Alexandre (Chiavari 20 novembre 1808 – Parigi 16 dicembre 1865) medico, politico e finanziere francese di origine italiana; [Fratello maggiore del patriota italiano Nino Bixio. Egli è celebre per la sua ascensione in mongolfiera, che lo porta a 7000 metri d'altezza.] vissuto sempre in Francia, dopo aver conseguito la laurea in medicina si distingue per le brillanti doti di pubblicista e politico; Maison rustique du XIX siècle (1835-44, enciclopedia a dispense) 1837, «Journal d'agriculture»; 1848, ha un ruolo di rilievo nella rivoluzione repubblicana; deputato all'Assemblea costituente parigina; 20-29 dicembre, ministro dell'Agricoltura e del Commercio nel "I governo Barrot"; 1851, contrario al colpo di stato di Luigi Napoleone, lascia la politica e diventa uomo di spicco nel mondo bancario. - Cavendish, William – VII duca di Devonshire (27 aprile 1808 - 21 dicembre 1891), politico inglese, appartenente, come era tradizione di famiglia, al partito whig; [Cugino di lord William VI († 1858, scapolo), da cui ereditò il titolo di duca, era figlio del parlamentare William Cavendish (1783-1812) nipote del primo conte di Burlington, e quindi pronipote del Iv duca di Devonshire.] studia prima presso Eton ed in seguito al Trinity College di Cambridge; 1829, sposa una nipote del VI duca di Devonshire, lady Blanche Howard; 1831-34, ha il titolo di barone Cavendish di Keighley (nella contea di York); 1834, diviene pari del regno ottenendo il titolo di 2° conte di Burlington; 1836-56, cancelliere dell'Università di Londra; 1858, assume il titolo di duca di Devonshire; 1861-91, cancelliere dell'Università di Cambridge. – Chase, Salmon Portland (Cornish, 13 gennaio 1808 – New York, 7 maggio 1873) politico e giurista statunitense; 1864 6 dicembre-7 maggio 1873, 6° presidente della Corte suprema degl Stati Uniti d'America. – Ciccone, Antonio (Saviano, Napoli 7 febbraio 1808 – Napoli il 2 maggio 1893) politico italiano. – Cole, Henry (Bath 1808-Londra 1882) designer inglese, 1847, fonda gli "Art Manufactures"; 1849, pubblica la rivista «Journal of Design» (fino al 1952); 1851, promotore e organizzatore della prima esposizione universale a Londra, assieme al principe consorte Alberto, ha un ruolo determinante nella costruzione del Palazzo di Cristallo progettato da J. Paxton; 1855, ottiene l'istituzione del "Victoria and Albert Museum" di Londra, primo museo di arte applicata. – Considérant, Victor (Salins, Giura 1808-Parigi 1893) politico francese; 1832, abbandonata la carriera militare, si dedica alla propaganda delle idee del maestro Ch. Fourier, dirigendo in seguito i giornali «Le Phalanstère» (1832-33) e «La Phalange» (1836-49); 1843-50, con il quotidiano «Démocratie Pacifique» sostiene le sue idee di riforma sociale; 1848, deputato all'assemblea costituente; 1849, maggio, deputato all'assemblea legislativa, poi costretto all'esilio perché implicato nei moti insurrezionali di giugno, viene condannato in contumacia alla deportazione; 1852, si reca in Texas dove tenta senza successo di organizzare un falansterio; 1869, torna a Parigi; 1871, simpatizza per la Comune. – Dall'Ongaro, Francesco (Mansué, Treviso 1808-Napoli 1873) ecclesiastico, patriota e scrittore italiano; vissuto in campagna fino a dodici anni, non appena i suoi, poveri negozianti, si trapiantano a Venezia, viene messo nel seminario cittadino; ordinato sacerdote, si dimostra subito più oratore politico che sacro; 1834, già spogliato l'abito, si trasferisce a Trieste dove fonda «La Favilla» che non rimane la sua unica attività; Poesie (1840-41) Bianca Capello (dramma) Fasma (dramma) 1846, espulso da Trieste, a causa di un incauto discorso patriottico, va girovagando per l'Italia; Stornelli italiani (1847 e 1862) 1848, è a Roma, incitandola alla guerra contro gli austriaci, poi a Venezia, dove rimane assediato, e di nuovo a Roma (questa volta repubblicana) con G. Mazzini che gli affida la direzione del «Monitore Ufficiale»; 1849, è deputato alla costituente della Repubblica Romana; esule in Svizzera, Belgio e in Francia, è occupato, al solito, in giornali e conferenze; Nuovi canti popolari (1851) Il fornaretto (1855, dramma tratto da una leggenda veneziana che Gustavo Modena porta con immenso successo su tutti i teatri) [vedi Caimpenta, Ugo, Il fornaretto di Venezia] 1860, tornato in Italia e accoltovi come un poeta nazionale, gli viene data a Firenze la cattedra di letteratura drammatica; Novelle vecchie e nuove (1861) Fantasie drammatiche e liriche (1866) Alghe della laguna-Rime vernacole (1866) Racconti (1869) 1871, viene trasferito all'Università di Napoli; 1873, muore a Napoli improvvisamente. – Daumier, Honoré (Marsiglia 1808-Valmondois, Seine-et-Oise 1879) pittore, scultore e caricaturista francese. – Davis, Jefferson Finis (Christian County, odierna Todd County 1808-New Orleans 1889) militare e politico statunitense; 1845, membro della camera dei rappresentanti; 1845-48, colonnello dei volontari nella guerra messicana; 1847-51, senatore; 1853-57, segretario alla guerra degli Stati Uniti; 1857-61, senatore; 1861, tenace sostenitore del sistema schiavisti co è uno dei promotori della secessione degli stati del sud; 1861, presidente, prima provvisorio e poi definitivo, degli Stati Confederati d'America; catturato alla fine del conflitto con gli stati del nord è falsamente accusato di aver avuto mano nell'assassinio di A. Lincoln ed è imprigionato per due anni; scarcerato non chiede mai l'amnistia e trascorre gli ultimi anni difendendo con scritti e discorsi la causa dei confederati. – Desanctis, Luigi (Roma, 31 dicembre 1808 – Firenze, 31 dicembre 1869) sacerdote cattolico, poi protestante, e teologo italiano. – Droysen, Johann Gustav (Treptow, Pomerania 1808-Berlino 1884) storico e politico tedesco; maestro di F. Meinecke; [Padre di Gustav (1838-1908) pure storico, autore di importanti studi sulla guerra dei trent'anni.] 1848, deputato all'assemblea di Francoforte, difende con un pamphlet i diritti dello Schleswig-Holstein contro l'incorporazione nella Danimarca; filoprussiano, collabora alla costituzione dell'impero di cui pubblica in seguito atti e protocolli; 1851, si trasferisce a Jena; Storia della politica prussiana (1855-86) 1859, a Berlino decide di continuare la lotta a favore dello stato prussiano; Sommario di istorica (1867) Storia dell'ellenismo (1877-78 o 1833-43). [Fu il primo storico che cercò di rivalutare questo periodo straordinario, dandogli anche un nome. Sembra in realtà che nella coscienza storica collettiva vi sia una forma di rimozione dell'ellenismo e in particolare della rivoluzione scientifica sviluppatasi nel III secolo a.C.. La nostra cultura, basata essenzialmente da una parte sulla storia e dall'altra sulla scienza, ricorre infatti a vari espedienti pur di nascondere a se stessa l'importanza storica della nascita della scienza. Consideriamo tre dei maggiori esponenti della rivoluzione scinetifica:, cosa sappiamo di loro? . Euclide di Alessandria… viene avulso dalla storia cioè viene privato di ogni connotazione storica; . Archimede di Siracusa… viene respinto nella leggenda e nell'aneddotica cioè viene trattato come un personaggio leggendario al di fuori della storia; . Erofilo di Calcedonia… di lui non sappiamo nulla.] Lucio Russo, La rivoluzione dimenticata, Feltrinelli 1996.] – Espronceda y Delgado, José de (Almendralejo, Estremadura 1808-Madrid 1842) poeta spagnolo, fondatore della società segreta "Los Numantinos" che gli costò la reclusione e l'esilio, amante infelice di Teresa Mancha; Pelayo (1925,poema epico) Sancho Saldaña (1831, romanzo storico) El diablo mundo (1840, Il diavolo mondo, poemetto) El estudiante de Salamanca (1841, Lo studente di Salamanca, poemetto). – Fanti, Manfredo (Carpi, Modena 1808-Firenze 5 aprile 1865) militare italiano; [Il capostipite della sua famiglia risale agli antichi Manfredi.] 1826, già ingegnere, entra cadetto nel corpo dei Pionieri di Modena; 1831, 3 febbraio, è tra i cospiratori con C. Menotti; in quanto rivoluzionario nei ducati dell'Italia centrale, è costretto esule in Francia dove attende a la vori di ingegneria militare presso il comando del Genio a Lione; le sue capacità inducono il gen. Allard a volerlo ufficiale nelle Indie; 1835, accorso in Spagna, dove è scoppiata la guerra d'indipendenza, milita come ufficiale nel 6° btg franco (nelle file dei liberali in guerra contro i carlisti) divenendo presto colonnello di stato maggiore; 1848, diventa capo di stato maggiore della Capitania generale di Madrid; durante la I guerra di indipendenza comanda i reparti militari lombardi; agosto, è membro del comitato di pubblica difesa di Milano; 1849, deputato al parlamento subalpino; comandante di una brigata lombarda agli ordini del gen. G. Ramorino alla Cava; quando questi viene chiamato a Novara, per rispondere del suo operato, lo sostituisce al comando della 5ª divisione; pure lui implicato nel processo, ne esce però illeso e giustificato; 1855, prende parte alla guerra di Crimea al comando di una brigata; 1859, comandante di divisione nella II guerra di indipendenza; 11 luglio, dopo l'armistizio di Villafranca passa al comando delle truppe accantonate tra il Mincio e l'Oglio; è posto quindi a capo dell'esercito della lega (40.000 uomini ca) costituitasi fra gli stati dell'Italia centrale ed entra in contrasto con G. Garibaldiperché contrario all'invasione dei territori pontifici; fortifica Rimini, Mirandola ed inizia i lavori intorno a Bologna e Piacenza; fonda a Modena la scuola militare da cui derivò l' "Accademia militare dell'esercito italiano"; 1860, senatore e ministro della Guerra e Marina con il conte di Cavour, per prima cosa attua la fusione tra i due eserciti (della Lega e Piemontese), il richiamo di tutte le classi in congedo, l'arrgamento dei quadri per favorire i "bassi" ufficiali, aumento la cavalleria, i bersaglieri, ecc.; settembre, comanda le truppe piemontesi che occupano le Marche e l'Umbria e dirige le operazioni contro le ultime resistenze borboniche nel napoletano e contro la piazzaforte di Gaeta; 1861, assiste alle grandi manovre del campo di Chalons; Della fanteria italiana (1865) 1865, 5 aprile, muore a Firenze. – Fardella, Vincenzo - marchese di Torrearsa (Trapani 16 luglio 1808 – Palermo 12 gennaio 1889) politico italiano. – Fialin, Jean-Gilbert-Victor – duca di Persigny (Saint-Germain-l'Espinasse, Loira 1808 – Nizza 1872) politico francese; [Figlio di Antoine Fialin (1777-1810), esattore delle finanze, e di Anne Girard de Charbonnières (1771-1843).] – Freslon, Alexandre Pierre (La Flèche 11 maggio 1808 – Parigi 26 gennaio 1867) giornalista e politico francese; [Figlio di Urbain-Louis Freslon, fornaio, nativo di Fougeré (Maine et Loire) e di Louise Mollière, nativa di La Flèche. Coniuge: Marie-Constance Dupuy.] 1829, compiuti gli studi di diritto alla facoltà di Parigi, si iscrive all'ordine degli avvocati d'Angers; 1830, dopo la rivoluzione di luglio entra nella magistratura come sostituto del procuratore del re; ad Angers diventa redattore, con Grégoire Bordillon (futuro prefetto), del «Journal de Maine-et-Loire», vecchio giornale sotto la prefettura e del vescovado, acquistato lo stesso anno da un gruppo di borghesi liberali; 1832, dà le dimissioni dalla magistratura e riprende la professione di avvocato; 1840, fonda, con Grégoire Bordillon ed altri, il giornale «Précurseur de L’Ouest», primo quotidiano repubblicano di Maine-et-Loire, che esisterà fino al 1851; 1848, viene eletto rappresentante del Maine-et-Loire all'Assemblea costituente della Seconda Repubblica; 13 ottobre-1° dicembre, ministro dell'Istruzione pubblica e dei Culti nel "governo Cavaignac"; 1849, occupa le funzioni di avvocato generale alla Corte di cassazione; 1851, 2 dicembre, all'indomani del colpo di Stato si dimette dalle sue funzioni e si fa iscrivere all'avvocatura di Parigi; 1867, 26 gennaio, muore a Parigi. – Gorresio, Gaspare (Bagnasco, Cuneo 1808-Torino 1891) indianista italiano, direttore della Biblioteca nazionale di Torino nel 1862; Ramayana, poema epico indiano (1843-67, in 11 voll., traduzione italiana). – Guicciardini, Piero (Firenze 1808-1886) riformatore religioso italiano; attratto dall'evangelismo svizzero della ginevrina Matilde Calandrini (che vive va a Pisa) organizzò moderni asili d'infanzia e promosse scuole di mutuo insegnamento; legò al comune di Firenze una ricca biblioteca sulla storia del protestantesimo in Italia; 1836, lascia la chiesa cattolica e si avvicina alla chiesa evangelica riformata; Discorsi religiosi (1847, evangelici) 1851, è condannato al confino e poi esiliato perché contrario alla religione di stato; trasferitosi in Inghilterra aderisce alla nuova setta (fondamentalista e liberamente Calvinista) dei "fratelli di Plymouth" (o darbiti) e cura la bella revisione della traduzione della Bibbia di G. Diodati; Bibbia Guicciardini (1853) 1854, si stabilisce a Nizza; 1859, torna a Firenze; 1863, fonda la chiesa dei fratelli italiani; 1885, si stacca da questa per divergenze dottrinali e di disciplina. – Johnson, Andrew (Raleigh, Carolina del Nord 29 dicembre 1808 – Carter's Station o Elizabethton, Tennessee 31 luglio 1875) politico statunitense, democratico, 1865 15 aprile–4 marzo 1869, dopo la morte di A. Lincoln gli succede alla presidenza come 17° presidente degli Stati Uniti d'America. – Labrunie, Gérard o Gérard de Nerval (Parigi 1808-1855) poeta e scrittore francese, trascorse la sua infanzia (senza la madre) a Mortefontaine nel valois presso uno zio materno; Faust di Goethe (1828, traduzione) 1834, un'eredità proveniente dal nonno materno oltre a dargli la possibilità di una libera dedizione alla letteratura gli permette di compiere il suo primo viaggio in Italia; 1836, il finanziamento di una rivista «Le Monde dramatique» fondata al fine di lanciare e sostenere l'attrice Jenny Colon si conclude con un fallimento provocando la sua rovina economica; è costretto per vivere a fare il giornalista (scrive sul «Figaro», su «La Presse») e a compiere testi teatrali in collaborazione con Dumas; 1840, muore Sophie Dawes; 1841, dopo la prima crisi di follia viene ricoverato nella clinica parigina di E. Blanche; 1842, muore Jenny Colon; 1843, dal suo viaggio in oriente ricava tutta una serie di articoli che riunirà, profondamente rielaborati in voyage en Orient (1851, viaggio in Oriente) Inizia la raccolta in volume della sua opera disseminata in giornali e periodici Les Illuminés (1852, Gli illuminati) Petits Châteaux de Bohême (1853 (ma 1852), Piccoli castelli di Boemia) Les Filles du Feu (1854, Le Figlie del Fuoco, dedicato a Dumas, con alcuni testi (Sylvie e Octavie, e i sonetti Les Chimères) fra i più alti e originali della letteratura francese) La Pandora (1854, novella uscita in rivista) Aurèlia (1855, la prima parte apparsa in rivista il 1° gennaio, la seconda un mese dopo) Postumi: La Bohème galante (1855, curato da Th. Gautier e da Houssaye, in cui appaiono Les nuits d'octobre (Le notti d'ottobre) e Promenades et souvernirs (vagabondaggi e ricordi) già apparsi in riviste). – Mac-Mahon, Edmé-Patrice-Maurice – duca di Magenta e conte di (Sully, Saone-et-Loire 1808-Loiret 1893) militare e politico francese; partecipò alle campagne di Algeria e Crimea; 1859, giugno, con la Vittoria di Magenta sugli austriaci ottiene il grado di maresciallo e il titolo di duca di Magenta; 1864-70, governatore generale dell'Algeria; 1870-71, durante la guerra franco-prussiana ha il comando del I corpo d'armata del Reno e, nel tentativo di liberare le truppe del gen. F.-A. Bazaine bloccate a Metz è duramente sconfitto a Sedan (1° settembre 1870) e fatto prigioniero; è liberato dai prussiani dopo l'armistizio su richiesta di L.-A.Thiers; 1871, maggio, posto a capo delle truppe del governo di Versailles schiaccia la Comune di Parigi; 1873, succeduto a L.-A.Thiers a capo dello stato, cerca di favorire la restaurazione della monarchia; agosto, fallisce il tentativo del conte di Chambord; novembre, legge del settennato: ottiene dalla maggioranza monarchica del parlamento il rinnovo del mandato per sette anni; 1876, i repubblicani si affermano alle elezioni; 1877, 25 giugno, scioglie la camera; ottobre, schiacciante Vittoria dei repubblicani alle nuove elezioni; 1879, deve dimettersi. – Manning, Henry Edward (Totteridge, Hertfordshire 1808-Londra 1892) ecclesiastico inglese, parroco e poi arcidiacono di Chichester, partito da posizioni "evangeliche" si avvicinò al movimento di Oxford di cui, dopo la conversione di J.H. Newman al cattolicesimo, fu il principale esponente sempre tuttavia su presupposti antiromani; 1851, rifiutando l'intromissione statale nella chiesa anglicana, influenzato da E.B. Pusey, si converte a sua volta al cattolicesimo e prende gli ordini sacri; I fondamenti della fede (1852) 1865, dopo un soggiorno a Roma dove è nominato canonico, diventa arcivescovo di Westminster; 1875, diventa cardinale e contribuisce in modo determinante alla restaurazione della chiesa cattolica inglese; al concilio vaticano I si batte strenuamente per l'infallibilità papale; s'impegna per migliorare le condizioni di vita degli operai, i salari, l'assistenza, le abitazioni; è uno dei primi vescovi "sociali"; La vera storia del concilio vaticano (1878) Il sacerdozio eterno (1883) 1889, in occasione del suo intervento a favore dei lavoratori portuali londinesi in sciopero, viene accusato di simpatie socialiste; Nove impedimenti alla diffusione della chiesa in Inghilterra (1898, dove esprime le proprie ragioni sulla sua contrarietà agli ordini religiosi e in particolare ai gesuiti). – Meucci, Antonio (Firenze 1808-New York 1889) inventore italiano; 1831, coinvolto nei moti è costretto a lasciare il granducato di Toscana: emigra prima a Cuba, dove lavora come macchinista teatrale, poi a New York dove apre una fabbrica di candele; 1856, sviluppando un progetto concepito a Cuba, costruisce il primo modello di apparecchio telefonico ma gravi difficoltà finanziarie gli impediscono di continuare le ricerche e di ottenere un brevetto definitivo; 1876, quando l'americano A.G. Bell brevetta un apparecchio analogo, egli si impegna in una lunga disputa giudiziaria dalla quale esce però sostanzialmente sconfitto; ricerche successive gli riconosceranno il merito di aver ideato e realizzato per primo il telefono elettrico. – Nazari di Calabiana, Luigi (SaVIgliano, Cuneo 1808-Milano 1893) ecclesiastico italiano, elemosiniere privato di Carlo Alberto; 1847, vescovo di Casale; 1848, membro del senato del Regno di Sardegna, si oppone alla politica ecclesiastica del Piemonte liberale; 1855, durante la discussione sul progetto di legge per la soppressione delle comunità religiose contemplative e l'attribuzione dei loro beni a una cassa ecclesiastica amministrata da laici sotto il controllo dello stato, dà origine alla cosiddetta "crisi calabiana" proponendo a nome dell'episcopato il versamento di una somma di 928.000 lire (da prelevarsi sulle mense vescovili e i redditi degli altri enti ecclesiastici) in cambio del ritiro del progetto; 27 aprile, la proposta accettata da Vittorio Emanuele II e avversata dal conte di Cavour, presidente del consiglio, provoca le dimissioni del ministero; appoggiato però decisamente dall'opinione pubblica liberale, il ministro conte di Cavour, falliti i tentativi del re di dar vita a un ministero presieduto da G. Durando, è pochi giorni dopo confermato in carica; maggio, la legge viene approvata dalle camere; 1867, arcivescovo di Milano; 1869-70, al concilio vaticano I è tra i pochi vescovi che si oppongono al dogma dell'infallibilità pontificia. – Potgieter, Everardus Johannes (Zwolle 1808-Amsterdam 1875) scrittore neerlandese; 1834, collaboratore della rivista «Le Muse»; 1837-65, fonda e dirige «De Gids» (La guida); Gioie e dolori nel Gooi (1839) Firenze (1868, poema in terzine ispirato da un suo viaggio in Italia nel 1865) L'eredità del gentiluomo di campagna (1875). – Rattazzi, Urbano (Alessandria 29 giugno 1808 – Frosinone 5 giugno 1873) politico italiano, avvocato. – Ricciardi, Giuseppe – conte di Camaldoli (Napoli 1808-1882) politico italiano; [Figlio di Francesco (ministro della giustizia e del culto sotto G. Murat (che nel 1814 lo aveva insignito del titolo di conte di Camaldoli) e poi del culto e della polizia durante la rivoluzione costituzionale napoletana del 1820-21.] 1832, 10 marzo, dopo aver maturato precocemente convinzioni radicali sul piano politico, dà vita al «Progresso delle scienze, delle lettere e delle arti» una delle più importanti riviste del Risorgimento; 1833, agosto, entrato in contatto con G. Mazzini a Ginevra, aderisce alla Giovine Italia e, rientrato a Napoli, dirige l'associazione mazziniana nel mezzogiorno; 1834, settembre, viene arrestato; 1835, maggio, scarcerato; 1836, si reca in volontario esilio in Spagna, in Svizzera e poi in Francia; Storia d'Italia dal 1850 al 1900 (1842, opera di anticipazione politica) Conforti all'Italia (1846, in risposta polemica al Primato di v. Gioberti) 1848, deputato al parlamento napoletano è tra i promotori del tentativo rivoluzionario antiborbonico calabrese del maggio-luglio; deve poi andare di nuovo esule in Francia dove riprende l'attività pubblicistica in una linea di dissenso da G. Mazzini; 1860, luglio, tornato a Napoli contribuisce a preparare l'ingresso pacifico di G. Garibaldi nella capitale; 1861, gennaio, eletto deputato è uno dei leader della sinistra parlamentare del mezzogiorno; 1869, gennaio, si fa promotore di un congresso dei "liberi pensatori" (il cosiddetto "anticoncilio"); 9 dicembre, si apre a Napoli lo stesso giorno dell'apertura del concilio vaticano, ma viene sciolto l'indomani dalla polizia; Opere scelte (1867-70, in 8 voll.). – Royer Dupré, Paul-Henri-Ernest de (Versailles 29 ottobre 1808 – Parigi 13 dicembre 1877) magistrato e politico francese; [Figlio di Joseph-Étienne de Royer Dupré, direttore delle imposte dirette a Marseille, nobilitato nel 1817, e di Claudine de Cardon de Sandrans, figlia del deputato della nobiltà Joseph de Cardon de Sandrans, proviene da una famiglia di importanti magistrati del Dauphiné. Padre di Clément de Royer, figlio maggiore, uno dei dirigenti del movimento bonapartista sotto la Terza Repubblica.] dopo i primi studi a Marseille, segue in seguito quelli diritto a Grenoble, poi a Parigi; 1829, diviene avvocato a Parigi; 1832, entra nella magistratura con il titolo di pubblico ministero, come sostituto nel tribunale di Die; 1833, continua la sua carriera di magistrato a Sainte-Menehould; 1834, … a Châlons-sur-Marne; 1835, … a Reims; 1841, e infine a Parigi; [È noto per la causa contro il notaio Lehon e in quella riguardante l' "affaire della catastrofe della ferrovia di Versailles riva sinistra".] 1846, è nominato sostituto presso la Corte reale; 1848, è nominato avvocato generale; 1849, marzo-aprile, opera nell'Alta Corte di giustizia riunita a Bourges; ottobre-novembre, opera nell'Alta Corte di giustizia di Versailles, dove giudica le giornate rivoluzionarie socialiste del 15 maggio 1848 e del 13 giugno 1849; in proposito si pronuncia vivamente contro il regime della Seconda Repubblica; 1850, 17 marzo, è nominato procuratore generale presso la Corte d'appello di Parigi; 1851, 24 gennaio-10 aprile, ministro della Giustizia; membro della Commissione consultiva; 2 dicembre, dopo il colpo di Stato diviene consigliere di Stato; 1853, rientra nella magistratura divenendo procuratore generale presso la Corte di cassazione; 1857, 16 novembre-4 maggio 1859, ministro della Giustizia, dopo la morte di J.-P.-Ch. Abbatucci; 1858, si assume la responsabilità della legge di sicurezza generale votata in seguito all'attentato di F. Orsini a Napoleone III; 1859, 4 maggio, lasciato il ministero, è nominato senatore con la carica di vice-presidente del Senato; 1863, diviene primo presidente della Corte dei conti e, nello stesso tempo, presidente del Consiglio generale della Marne; 1870, dopo la caduta del II Impero, si consacra alla carriera di magistrato; 1877, 13 dicembre, muore a Parigi. – Strauss, David Friedrich (Ludwigsburg 1808-1874) teologo tedesco. – Trivulzio, Cristina – principessa di Belgioioso(Milano 1808-1871) patriota e scrittrice italiana . – Tyl, Josef Kajetán (Kutná Hora, Praga 1808-Plzen 1856) drammaturgo ceco, attore in compagnie di giro e direttore di vari teatri; svolse un'intensa attività pubblicistica su varie riviste dell'epoca («Fiori», «Prima e ora», «Il corriere di Praga») battendosi per la diffusione di idee rivoluzionarie; Il ladro (1832, racconti) vita di miserabili (1836, racconti) L'allegro crapulone di Praga (1846) Cornamusaio di Strakonice (1847) I minatori di Kutna Hora (1848) La donna testarda (1849) La visione di Jirik (1849). – Weitling, Wilhelm (Magdeburgo 1808-New York 1871) filosofo tedesco, il primo teorico tedesco del comunismo; pur dipendente dal socialismo evangelico di H.-F.-R. de la Mennais, offrì un contributo importante alla formazione di una coscienza proletaria di classe; 1836, recatosi a Parigi, aderisce alla "Lega dei giusti"; L'umanità com'è e come dovrebbe essere (1838) 1839, si rifugia in Svizzera; Garanzie dell'armonia e della libertà (1842) Il vangelo di un povero peccatore (1843) 1844, espulso dalla Svizzera, viene consegnato al governo prussiano e condannato a dieci mesi di carcere per attività sovversiva ed empietà; emigra quindi in Inghilterra dove collabora per qualche tempo con K.H. Marx e F. Engels; si stabilisce infine a New York dove muore in miseria. |
«segue da 1807» «segue
da 1783» Ricordi 1808,
Giovanni Ricordi (1785-1853) fonda
a Milano questa casa editrice ed allaccia rapporti, su basi di amicizia,
con i maggiori operisti italiani dell'Ottocento, da G.
Rossini a v. Bellini, a G.
Donizetti ottenendo da loro il diritto di pubblicare tutti i
loro lavori; |
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