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Il Viandante |
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ANNO 1857 |
STORIA e POLITICA | RELIGIONE e FILOSOFIA | ARTE | ||
SCIENZE | ECONOMIA | LETTERE e TEATRO | ???? |
Papa
Pio IX - segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale:
card. G. Antonelli; |
– Alekseev, Michail VasiLevic
(Kalinin 1857- Krasnodar 1918) militare russo;
Torna su1917, dopo la rivoluzione d'ottobre cerca di organizzare, assieme al generale A.I. Denikin, forze "bianche" nella Russia sud-orientale. – Arz von Straussenburg, Arthur (Hermannstadt, odierna Sibiu 1857-Budapest 1935) militare austriaco; dopo Vittorio Veneto, per non firmare l'armistizio con l'Italia, rifiutò di accettare il comando supremo offertogli dall'imperatore Carlo, lasciando l'incarico al feldmaresciallo H. Kövess von Kövessháza; Sulla storia della grande guerra (1924). – Baden-Powell, Robert Stephenson Smyth (Londra 1857-Nyeri, Kenya 1941) militare inglese, fondatore dello «scoutismo»; I famosi «boy scouts» vengono affiancati nel 1910 dalle «girl-guides» grazie alla sorella Agnes (1858-1945); Scoutismo per i ragazzi (1908). – Below, Otto von (Danzica, 18 gennaio 1857 - Danzica, 15 marzo 1944) militare tedesco; 1917, comandante della XIV armata austro-tedesca, ha una parte di primo piano nella ritirata italiana di Caporetto. – Bissolati Bergamaschi, Leonida (Cremona 20 febbraio 1857 – Roma 6 maggio 1920) politico italiano. – Calissano, Teobaldo (Alba, Cuneo 28 dicembre 1857 – Cossano Belbo, Torino 21 settembre 1913) politico italiano. – Crémieu-Foa, André (Parigi 20 gennaio 1857 – Porto Novo, Nord Africa, novembre 1892). ufficiale nella cavalleria francese; abbraccia presto la carriera militare; 1892, il «Libre Parole», l'organo del partito antisemita, pubblica una serie di articoli sulla preponderanza dell'elemento ebraico nell'esercito francese; [Mentre si trova a Meaux, sfida a duello il direttore della «Libre Parole», É.-A. Drumont, e gli infligge una leggera ferita; quindi, il firmatario degli articoli, de Lamase, lo contesta sostenendo che spetta a sé medesimo chiedere soddisfazione; giugno, dopo lo scontro tra l'ufficiale e il redattore, in cui nessuno dei quattro proiettili scambiati ha colpito i due, il marchese di Morès, della redazione de «La Libre Parole» e uno dei secondi del signor de Lamase, lo sfida a sua volta ma i superiori dell'ufficiale gli proibiscono di partecipare a un nuovo duello e lo confinano in caserma; a questo punto il marchese lo accusa ingiustamente di aver divulgato il contenuto del processo verbale – da tenersi segreto – redatto alla conclusione del primo scontro; scende quindi in campo al suo posto il cap. Armand Mayer, uno dei secondi dell'ufficiale ebreo, un compagno e correligionario; 23 giugno, nel successivo duello tra il cap. Armand Mayer e il marchese di Morès, il primo muore con un polmone perforato.] coinvolto in questo fatto di sangue ed esposto a insulti ancora più violenti da parte della stampa antisemitica, egli si accinge a lanciare nuove sfide quando C.-L. de Saulces Freycinet, ministro della Guerra, ordina a Tunisi di organizzare uno dei due squadroni di spa sudanesi destinati a Dahomey, nell'Africa occidentale, ora in rivolta contro il protettorato francese; nella conseguente spedizione sotto il comando del col. Dodds, egli si distingue in diversi combattimenti prima della presa di Abomey, per cui viene menzionato per il coraggio nell'ordine del giorno, e riceve in presenza delle truppe le congratulazioni del comandante in capo; novembre, muore a Porto Novo, in parte in conseguenza di una ferita sostenuta durante la ricognizione, in parte a causa di un attacco di febbre tropicale. - Crispolti, Filippo - marchese (Rieti, Perugia - in seguito Rieti - 25 aprile 1857 – Roma 2 marzo 1942) giornalista [Fuscolino] e politico italiano. – De Seta, Luigi (Acquappesa, Cosenza 1° agosto 1857 – Napoli 1° luglio 1914) politico italiano. – Fulci, Nicolò (Messina, 16 gennaio 1857 – Messina, 28 dicembre 1908) è stato politico italiano; [Figlio di Antonio e fratello di Ludovico.] laureato in giurisprudenza a Messina; avvocato; deputato per 5 legislature (XVIII-XXII) dal 1892 al 1908, nel collegio di Milazzo; 1901, 15 feb-6 ago, sottosegretario alle Poste e Telegrafi; 7 ago-3 nov 1903, sottosegretario all'Agricoltura, Industria e Commercio, ("governo Zanardelli"); 1908, è tra le vittime del terribile terremoto di Messina. – Gavazzi, Ludovico (Milano 17 luglio 1857 – Milano 5 novembre 1941) politico italiano. – Gianturco, Emanuele (Avigliano, Potenza 20 marzo 1857 – Napoli, 10 novembre 1907) politico italiano; [Figlio di Francesco, calzolaio, e di Domenica Maria Mancusi.] nel paese natale compie i primi studi, frequentando la scuola privata del fratello Giuseppe, maggiore di lui di ventuno anni, e iniziando contemporaneamente a studiare musica; 1871, al seguito del fratello si trasferisce a Napoli, quindi a Reggio Calabria e a Potenza, dove conclude gli studi liceali; 1875, grazie a un provvidenziale sussidio del Consiglio provinciale di Potenza, s'iscrive alla facoltà di giurisprudenza di Napoli e, solo qualche mese più tardi, anche al conservatorio musicale di S. Pietro a Majella; 1879, luglio, nella stessa settimana si laurea brillantemente in giurisprudenza con una dissertazione "Sulle fiducie nel diritto civile italiano" e si diploma in composizione, ottenendo il diploma di Maestro di Musica al Conservatorio di San Pietro a Maiella; dissuaso dal padre dall'intraprendere la carriera musicale, inizia a Napoli l'attività di avvocato; allo stesso tempo, allievo in particolare di Giuseppe Polignani - professore di diritto romano, civilista e avvocato, che l'aveva indirizzato alla lettura delle opere giuridiche tedesche e l'aveva guidato nella sua prima pratica legale, introducendolo sin dagli anni universitari nell'ambiente forense napoletano -, il G. si dedica con intensità agli studi; 1893, 15 mag-22 ott, sottosegretario alla Grazia e Giustizia, e Culti (I "governo Giolitti") (1892 15 mag - 15 dic 1893); tre volte vicepresidente alla Camera; 1896, 10 mar-11 lug, ministro della Istruzione Pubblica (II "governo di Rudini"); 1896, 11 lug-18 set 1897, ministro della Istruzione Pubblica (III "governo di Rudini") (1896 11 lug - 14 dic 1897); ; 1897, 18 set-14 dic, ministro (ad interim) di Grazia e Giustizia, e Culti (III "governo di Rudini") (1896 11 lug - 14 dic 1897); 1900, 24 giu-15 feb 1901, ministro di Grazia e Giustizia, e Culti ("governo Saracco"); 1906, 29 mag-7 nov 1907, ministro dei Lavori Pubblici (III "governo Giolitti"). – Lazzari, Costantino (Cremona 1857-Roma 1927) politico italiano, esponente di rilievo del Partito operaio italiano, uno dei fondatori della Camera del lavoro di Milano; 1892, a Genova fonda il Partito socialista italiano; 1912-19, regge la segreteria del partito; 1919-26, deputato socialista; 1921, dopo la scissione comunista è uno dei leader della frazione terzinternazionalista e si batte a lungo per l'espulsione dei riformisti dal PSI e la fusione di questo con il Partito comunista; 1924, quando i terzainternazionalisti vengono espulsi dal partito egli non vuole seguire i compagni di corrente ma preferisce restare nel PSI; Memorie (1952, postume). – Lustig, Alessandro (Trieste 1857-?) politico italiano, medico, celebre per le sue spedizioni in luoghi di epidemie; laureatosi in Italia e a Vienna, studia in seguito a lungo in Germania; libero docente a Torino, ottiene poi la cattedra di patologia generale nell'Istituto superiore di Firenze; 1911, 4 giugno, eletto senatore. – Marckwald, Martha (Berlino 8 Ottobre 1857 – Berlino 10 marzo 1943, suicida) vittima della persecuzione nazista. [Moglie del pittore Max Liebermann.] – Maud'huy, Louis Ernest de (Metz 17 febbraio 1857 – Parigi 16 luglio 1921) militare francese e il primo capo Scout degli Scout di Francia; [Figlio di Pierre Adrien de Maud'huy, capo battaglione nella Guardia Imperiale di Napoleone III, e di Thérèse Joséphine Olry.] – Michaelis, Georg (1857-1936) politico prussiano; 1917 14 luglio - 1° novembre, cancelliere del Reich e presidente del Bundesrat. – Monticelli, Carlo (Monselice, Padova 1857–Roma 1913) anarchico italiano. – Powell, Robert Stephenson Smyth sir o lord Baden-Powell (Londra, 22 febbraio 1857 – Nyeri, 8 gennaio 1941) militare, educatore e scrittore inglese, fondatore dei movimenti mondiali dello scautismo e del guidismo. – Plechanov, Georgij Valentinovic (Gudolovka, Tambov 1857-Terijoki, Finlandia 1918) filosofo e politico russo, studente a Pietroburgo, aderì al movimento populista, ma quando in questo prevalsero le tendenze favorevoli alla pratica del terrorismo individuale si orientò verso le posizioni teoriche dei sostenitori di una risoluzione sociale da realizzare mediante la lotta per le libertà politiche e lo sviluppo delle organizzazioni operaie; fondatore con Martov e Lenin del giornale «Iskra» combatté il reVIsionismo, il neokantismo e la gnoseologia di K. Schmidt e P. von Struve, l'empiriocriticismo di A. Bogdanov; 1877, fonda la Lega dei lavoratori della Russia settentrionale; 1880-1917, costretto ad emigrare, entra in contatto con gli ambienti del movimento operaio occidentale partecipando ai congressi internazionali di Londra (1896) e Parigi (1900) maturando la sua definitiva adesione al marxismo teorico; Manifesto del partito comunista (1882, prima traduzione in russo) 1883, fonda a Ginevra con P.B. Aksel'rod e Vera Zasulic il Gruppa Osvobozdenil truda (Gruppo per l'emancipazione del lavoro); Saggio sullo sviluppo della concezione monistica della storia (1895) Saggio sulla storia del materialismo (1896) La funzione della personalità nella storia (1898) Lettere senza indirizzo (1899-1906) 1903-04, nel dibattito che precisa le linee della successiva divisione tra bolscevichi e menscevichi sostiene contro Lenin una concezione dell'organizzazione del partito diversa dal centralismo democratico e più vicina al modello della socialdemocrazia tedesca; 1908, a Ginevra fonda con Aksel'rod, Martov e altri dirigenti menscevichi il giornale «Golos Socialdemokrata» ma poco dopo rompe con il comitato di redazione e si riavvicina ai bolscevichi; Il movimento proletario e l'arte borghese (1908) Le questioni fondamentali del marxismo (1908) Il materialismo militante (1908-10). L'arte e la vita sociale (1912) 1914, allo scoppio della I guerra mondiale si schiera tra i socialdemocratici "difensori della patria"; 1917, dopo la rivoluzione è con Vera Zasulic e L. Deutsch sostenitore della politica di A.F. Kerenskij tendente alla prosecuzione della guerra contro la Germania; la presa del potere da parte dei bolscevichi lo lascia "amareggiato" anche perché ritiene il proletariato russo non ancora pronto per il socialismo. – Pozzo, Marco (Candelo, Novara - in seguito (Biella) 5 settembre 1857 – Biella, Vercelli 19 agosto 1934) politico italiano. – Rosenstein, Anja o Anna Michajlovna Kuliscioff (Moskaja, Herson 9 gennaio 1857-Milano 1925) donna politica russa. – Pichon, Stéphen Jean-Marie (Arnay-le-Duc, Côte-d'Or 10 agosto 1857 – Vers-en-Montagne, Jura 18 settembre 1933) politico francese. – Taft, William Howard (Cincinnati, Ohio, 15 settembre1857 - Washington 8 marzo 1930) politico statunitense, del Partito repubblicano, 27° presidente degli Stati Uniti d'America. – Turati, Filippo (Canzo, Como 1857-Parigi 1932) politico italiano. – Willette, Adolphe (1857-1926) disegnatore anarchico, nemico degli inglesi, fondatore del giornale «Pierrot» nonché del personaggio omonimo. – Zetkin, Clara (Wiederau, Sassonia 1857-Archangel'skol, Mosca 1933) militante comunista tedesca; 1891, si iscrive al Partito socialdemocratico; agli inizi del Novecento fa parte dell'ala radicale che critica sia il reVIsionismo di E. Bernstein quanto il marxismo "ortodosso" di K. Kautsky ; 1914, con R. Luxemburg , F. Mehring e K.Liebknecht si oppone alla politica di sostegno dello sforzo bellico del Reich guglielmino (e quindi di "pace civile" all'interno) condotta dalla direzione socialdemocratica; 1915, membro del gruppo "spartachista" è tra i fondatori della rivista «Die Internationale» (L'Internazionale) e tra gli organizzatori di una conferenza internazionale femminile antibellicista; 1918, dicembre, aderisce al Partito comunista tedesco; 1919-33, rappresenta il Partito comunista tedesco al Reichstag; 1921, figura di grande prestigio nel movimento operaio tedesco e internazionale sostiene Primo Levi contro i cosiddetti teorici dell' "offensiva" che tentano la fallita insurrezione di marzo; ottobre, rappresenta l'esecutivo dell'Internazionale comunista al congresso del Partito socialista italiano di Milano; 1922, aprile, rappresenta l'esecutivo dell'Internazionale comunista alla conferenza di Berlino detta delle tre Internazionali; 1923, si oppone alla linea insurrezionalista e settaria promossa dal nuovo gruppo dirigente; è una teorica dell'emancipazione femminile che considera componente essenziale di una organizzazione sociale non classista. |
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