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Papa
Alessandro VI

(1492-1503)

1494, si oppone alla discesa di Carlo VIII in Italia, timoroso dell'influenza esercitata su di lui da G. della Rovere e tenta un accordo con gli Aragonesi.

Roma, nella strada più movimentata, vicino alla chiesa dei Fiorentini, ha sede l'agenzia, chiamata dal popolo Banco di Roma di Ulrich Fugger e fratelli.
Gli "Ordinari" portalettere dei Taxis portano interi sacchi di lettere importanti dalla Germania, dai paesi nordici, dalla Polonia e dall'Ungheria: saldi di conti per acquisti di rame e d'argento, pagamenti di indulgenze e di oboli di San Pietro, di annate (somma pagata al papa dalla rendita del I anno di un benefizio) e di servitù.
Il vescovo di Wuerzburg trasmette le tasse di carica attravero la succursale di Norimberga. L'arcivescovo di Colonia fa di nuovo difficoltà a pagare a tempo le rate in scadenza dei suoi pallii.
Il vescovo di Bressanone, uomo ben fornito di denaro e di beni, deposita alla banca più di 100.000 fiorini contro gli "usuali interessi".
Tutti gli ecclesiastici tedeschi dal grado più alto al più basso si sono rapidamente avvezzati a trasmettere a Roma le loro tasse e fondi «per mano de Fucker».
Si considera un'eccezione che un principe della Chiesa tedesca, come il vescovo di Freising, faccia pervenire là il suo denaro per altre vie.
Nella ditta dei Fugger il direttore dell'agenzia Johannes Zink di Augusta e il suo dipendente Engelhard Schauer di Norimberga con una schiera di scrivani riescono a stento a compiere tutto il lavoro.
Del resto il papa le cui gesta sono divenute la «favola del secolo» conduce una vita peccaminosa di dispendio e di piaceri ed ha continuamente le casse vuote, sebbene sin dai tempi di Innocenzo III un ben organizzato sistema di tassazione, graduato esattamente secondo i Libri taxarum induca il clero a versare tasse per cariche e dignità e imponga ai laici oboli di S. Pietro, denari per indulgenze e altri sacrifici di denaro. Dapprima questi erano volontari, ma più tardi diventarono obbligatori e fanno affluire a Roma da tutte le parti della Cristianità somme enormi.
[Will Winker, Fugger Il Ricco, Giulio Einaudi Editore Torino 1943.]

1494, Luca Pacioli pubblica il primo testo a stampa di algebra e di aritmetica, la Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalitate, che riporta e organizza i contributi medievali sul tema.

ANNO 1494





1494
SACRO ROMANO IMPERO
Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico
(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Friedrich III e di Leonor di Portogallo;
1477, 19 agosto, sposa Maria di Borgogna, figlia ed erede di Carlo [il Temerario] morto in battaglia all'inizio dell'anno; il possesso dei domini borgognoni gli viene però a lungo conteso dalla Francia contro la quale sostiene una lunga guerra;
1479, vittorioso a Guinegate;
1482, dopo la morte della moglie deve rassegnarsi a stipulare con Luigi XI un accordo in base al quale quest'ultimo entra in possesso dell'Artois e della Borgogna, mentre la Franca Contea viene promessa in dote a sua figlia Margarete, che avrebbe dovuto sposare il delfino; dell'eredità borgognona gli rimangono quindi solo i Paesi Bassi che resisteranno a lungo (1489) prima di riconoscere la sua sovranità;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
[grazie all'abdicazione dello zio Sigmund.]
nel 1490 sposa per procura Anna di Bretagna minacciando così di chiudere in una morsa il regno francese;
riesce ad espellere da Vienna Mattia Corvino;
nel 1491 Anna di Bretagna è però costretta a rinunciare a queste nozze e a sposare invece Carlo VIII, il quale rimanda a suo padre Margarete d'Absburgo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;
nel 1493, con la pace di Senlis, gli vengono restituite l'Artois e la Franca Contea, lasciando però Carlo VIII padrone della Borgonga e della Bretagna;
1494
il suo matrimonio con Bianca Maria Sforza fa di lui il naturale avversario delle mire francesi sullo stato di Milano;




1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;

1494
-
L'arciduca scrive al governatore di Innsbruck: «I mercanti di Anversa acquisterebbero volentieri del rame, cambierebbero ducati d'oro su Venezia; in Olanda ora si adopera molto rame, specialmente per fondere granate».
Ne viene data comunicazione a Jacob II Fugger; egli è grato dell'avviso. Così trova presto la via per Anversa.

Fino a questa data (come comparirà negli archivi di Vienna e di Innsbruck) dalla Banca Fugger sono già stati anticipati agli Absburgo più di 600.000 fiorini: il guadagno per i mercanti di Augusta ammonta già a 400.000 fiorini.
Anche se il parlamento, il governo e i fonditori tirolesi brontolano, la posizione di Jacob II Fugger diventa sempre più salda.
Del resto nulla è più comodo e più redditizio di questi acquisti di minerali, di cui Massimiliano si vale senza scrupoli, cosicché talora l'intera produzione di argento e di rame viene a trovarsi nelle mani dei ricchi Fugger.

Ora che Jacob II Fugger comincia ad apparire come la vera testa direttiva della società familiare, il patrimonio della Banca Fugger ammonta a soli: 54.385 fiorini.
[50.000 fiorini= ca 1.000.000 marchi di metà del XX secolo]
[Will Winker, Fugger Il Ricco, Giulio Einaudi Editore Torino 1943.]


1494
REGNO di BOEMIA e REGNO d'UNGHERIA
Ladislao II o VII - Jagellone III

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia e di Elisabetta d’Absburgo;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
nel 1478, con la pace di Olmütz, conferma a Mattia Corvino il possesso delle terre conquistate a Giorgio Podebrad (Moravia, Slesia e Lusazia);
nel 1483, si scontra con l'opposizione hussita che crea tumulti a Praga;
1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);
[dopo la morte di Mattia Corvino.]

 



1494
-



1494
REGNO di POLONIA
Giovanni Alberto
Albero genealogico

(† 1501)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1492-1501, re di Polonia;





1494
-

1494
Albero genealogico

(Ansbach 1455 - Schloss Arneburg 1499)
figlio di Albrecht III [Achille] e di Margherita di Baden;
1486-99, elettore di Brandeburgo;

1494
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]
nel 1474, generale tra i più abili del tempo, appoggia la politica imperiale lottando contro Carlo [il Temerario];
1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;
dopo la spartizione di Lipsia;
nel 1487, appoggia la politica imperiale lottando contro Mattia Corvino;
1489-94, governatore dei Paesi Bassi;




1494
ducato di Baviera
Georg di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Landshut 1455 - Ingolstadt 1503)
figlio di Ludwig IX [il Ricco] e di Amalia di Sassonia;
1479-1503, duca di Baviera in Landshut e Ingolstadt;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]







1494
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]

(1447-1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;
[pur sospettato di parricidio, mediante l'appoggio dei giannizzeri e di una potente fazione di alti funzionari, supera l'opposizione del fratello Cem.]
nel 1482 il fratello Cem, suo oppositore, fugge a Rodi;
nel 1483 riprende, con esito alterno, la politica espansionistica del suo predecessore; perfeziona la conquista dell'Erzegovina; proibisce la riproduzione meccanica di qualsiasi testo arabo e turco cso il Corano;
nel 1484 combatte contro croati, ungheresi e polacchi, alternando vittorie e insuccessi, guerre e tregue;
1488-91, combatte senza successo contro i Mamelucchi di Egitto e Siria per il controllo della Cilicia; la guerra si conclude con delle perdite territoriali, sancite con la pace del maggio 1491;
nel 1492 autorizza gli ebrei espulsi dalla Spagna a stabilirsi in Turchia (ca 300.000 persone);





1494
-



1494
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;
nel 1474 conclude con Mengli-Ghiray, khan della Crimea, un'alleanza contro l'Orda d'Oro e si volge contro la repubblica di Novgorod [ormai in stato di debolezza cronica, divisa al suo interno tra il partito dell'oligarchia commerciale e aristocratica che si appoggia allo stato polacco-lituano e il popolo che si appoggia alla Russia];
nel 1478 prende possesso di Novgorod incorporandone i territori nello stato moscovita;
nel 1480 respinge un attacco di Ahmat khan dell'Orda d'Oro [sarà definitivamente liquidata da Mengli-Ghiray nel 1502];
nel 1483 riesce ad annettere Rjazan;
nel 1485 riesce ad annettere Tver;
nel 1487 riesce ad annettere Kazan;
1492 (72?), sposa in seconde nozze Sofia, figlia di Tommaso Paleologo e nipote di Costantino XI, ultimo imperatore di Costantinopoli; questa unione è voluta sia dalla chiesa romana che intende recuperare la Russia ortodossa sulle linee del concilio fiorentino del 1492 sia da Ivan che entra così di diritto fra le più ragguardevoli dinastie europee facendo maturare la dottrina della "terza Roma" che vede in Mosca l'erede di Bisanzio; si crea uno stato assolutista;

 
-
1494
sconfigge la Lituania, costringendo il nuovo granduca Alessandro a riconoscerlo sovrano di tutta la Russia;


1494
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;
nel 1475, con la battaglia di Racova, ferma l'attacco dei turchi; allarga il proprio dominio a spese dell'Ungheria e della Valacchia;
nel 1484 perde gli importanti centri commerciali di Kilija e Akkerman;
nel 1489 è costretto, anche per la persistente incapacità degli stati cristiani di opporsi congiuntamente all'espansione degli ottomani, a riconoscersi tributario di Costantinopoli;





 
-
1494
1493-99, è in guerra con Giovanni Alberto di Polonia;




1494
REGNO di FRANCIA
Carlo VIII
Albero genealogico
(Amboise 1470 - 1498)
figlio di Luigi XI e di Carlotta di Savoia;
[ultimo sovrano della dinastia dei Valois.]
1483-98, re di Francia;
[1483-91 - reggente la sorella Anna di Borbone-Beaujeu.]
nel 1491 prese in mano le redini del governo, pone l'assedio a Rennes costringendo alla fine Anna di Bretagna [sposata per procura con Massimiliano di Absburgo nel 1490] a concedergli la sua mano portandogli in dote l'importante provincia;
nel 1492 il suo grande sogno è la rivendicazione del regno di Napoli che gli deriva dalla casa d'Angiò; a questo progetto egli non esita a sacrificare parte dei territori faticosamente annessi da Luigi XI; con l'esborso di una forte somma di denaro (trattato di Etaples) si garantisce prima di tutto la neutralità inglese;
nel 1493 continua nel suo progetto di rivendicazione del regno di Napoli; risolve la controversia ancora aperta con Massimiliano d'Austria restituendo l'Artois, la Franca Contea e lo Charolais (trattato di Senlis);
restituisce a Ferdinando d'Aragona la Cerdagna e il Rossiglione (trattato di Barcellona);




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1494
Agosto
concluse le trattative diplomatiche e superate le difficoltà finanziarie con grossi prestiti contratti in Italia, Carlo VIII inizia la riconquista del regno di Napoli;
alla testa di un'armata di 45.000 uomini, che comprende 11.000 cavalieri, 4000 lancieri svizzeri e una guardia speciale di arcieri scozzesi, scavalca le Alpi;
- arriva ad Asti alla testa di un potente esercito che esibisce per la prima volta artiglieria mobile;
- si ferma a Pavia dove fa visita al cugino Gian Galeazzo Maria Sforza duca di Milano e
- si ferma a Piacenza, irritandosi con Ludovico Sforza [il Moro] famoso ormai per aver avvelenato il nipote;
da qui, dissimulando ogni idea di vendetta, si incontra poco dopo con Lorenzo e Giovanni de' Medici che lo persuadono ad avvicinarsi a Firenze, assicurandolo del pronto aiuto da parte del popolo ribellatosi a Piero de' Medici.
Seguito il loro consiglio, Carlo VIII tiene il cammino che per la Toscana e il territorio di Roma conduce direttamente a Napoli, invece di quello che per la Romagna e per le Marche oltre il fiume Tronto va in Abruzzo.
Passato quindi l'Appennino per le montagne di Parma, invece di prendere la via per Bologna, arriva a Pontremoli, territorio posto alle radici dell'Appennino, al fiume Magra.
Mentre l'avanguardia guidata dal borbone Gilberto di Montpensier si dirige in Lunigiana, arrivano qui ad unirsi gli svizzeri provenienti dalla difesa di Genova contro l'attacco del re di Napoli; arrivano anche le artiglierie, giunte per mare a La Spezia.
Con tali forze viene preso e saccheggiato Finizano, castello dei fiorentini, dove vengono uccisi tutti i soldati del presidio e con la stessa facilità viene conquistata Sarzana e Sarzanello, piazze che avrebbero dovuto tenere a bada per qualche tempo i francesi.
Di seguito Carlo VIII entra:
- in Firenze ribellatasi a Pietro de' Medici, il quale mette a disposizione dei francesi ogni cosa della Repubblica;
- passa quindi a Siena dove lascia un presidio di soldati francesi,
- e si dirige verso Roma.

Dicembre
31
, Roma, Carlo VIII entra in città per Porta Santa Maria del Popolo e dopo aver occupato senza contrasti Civitavecchia, Cornetto e quasi tutto il territorio di Roma, spedisce parte delle sue milizie nel regno di Napoli.
Poco dopo viene ricevuto benevolmente da Alessandro VI, chiusosi nel frattempo a Castel Sant'Angelo, che intende rafforzare con l'aiuto francese il potere della sua famiglia.
Alla vista delle insegne francesi si sottomettono al re l'Aquila e quasi tutto l'Abruzzo.
Alfonso lascia il regno a Ferdinando e, imbarcate le migliori suppellettili sopra quattro galee, decide di mettersi in salvo a Marsala in Sicilia.



1494
ducato d’Angiò
Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò (figlia di Renato I [il Buono]);
1473-1508, duca di Lorena;
ereditato il ducato dal cugino Niccolò d'Angiò, con il trattato di Nancy deve cedere a Carlo [il Temerario] duca di Borgogna le più importanti piazzeforti del paese;
nel 1475 è costretto a rifugiarsi a Lione dove prende il comando di truppe svizzere;
nel 1476 sconfigge Carlo [il Temerario] a Grandson e a Morat;
nel 1477 uccide Carlo [il Temerario] nell'assedio di Nancy;
1480-1508, duca di Bar;
succeduto a Renato I [il Buono], è attratto dalle vicende italiane;
nel 1483 combatte a fianco di Venezia durante la guerra di Ferrara, senza nascondere le sue ambizioni sul regno dell'Italia meridionale su cui vanta i diritti della sua famiglia materna;
nel 1485 impone alla Lorena la legge salica, vietando la separazione del ducato di Bar; non avendo avuto figli dalla moglie Giovanna d'Harcourt, la ripudia per Filippa di Gheldria che gli dà un successore, Antonio;
allo scoppio della "congura dei baroni" nell'Italia meridionale contro Ferdinando I d'Aragona, nonostante le insistenze di papa Innocenzo VIII e le precedenti promesse, non interviene dedicandosi invece al miglioramento del proprio stato e del suo assetto politico;





1494
-



1494
ducato di Savoia
Carlo II Giovanni Amedeo
Albero genealogico
(Torino 1490 - Moncalieri 1496)
figlio di Carlo I [il Guerriero] e di Bianca del Monferrato;
[succeduto al padre a 9 mesi]
1490-96, principe di Piemonte;
1490-96, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1490-96, duca di Savoia;
1490-96, marchese di Saluzzo;
1490-96, re di Cipro e Gerusalemme [titolare];








 
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1494
-

 



1494
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VII Tudor
Albero genealogico

(castello di Pembroke 1457 - Richmond, Londra 1509)
1485, vissuto finora in esilio, è legato alla casa dei Lancaster da un doppio vincolo di parentela in quanto figlio di:
- Edmondo Tudor, conte di Richmond, figlio di Owen Tudor (secondo marito di Caterina di Valois, vedova del re Enrico V) e quindi fratellastro di Enrico VI, e di
- Margherita di Beaufort discendente da Giovanni di Gand, duca di Lancaster.
1455-85, guerra delle due rose;
1485-1509, re d'Inghilterra;
[dopo essersi fatto proclamare re sul campo di battaglia di Bosworth, nel Leicestershire.]
nel 1486 sposa Elisabetta di York, figlia di Edward IV, ed imprigiona Edward conte di Warwick (nipote di Edward IV e unico erede maschio degli York);
nei primi anni di regno il suo potere viene insidiato dai complotti organizzati dal partito yorkista, capeggiato da Margherita di Borgogna (sorella di Edward IV di York);
nel 1487 gli viene opposto Lambert Simnel che, spacciandosi per il conte di Warwick (in realtà prigioniero nella Torre), viene proclamato re dai yorkisti irlandesi e sbarca in Inghilterra alla testa di un esercito; sconfitto dalle truppe reali e smascherato, Simnel finisce a corte come sguattero;




1494
dal 1492 un altro sedicente erede della casa di York, Perkin Warbeck, complica la scena politica inglese, appoggiato da Francia e Scozia;

IRLANDA
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1494
1494-95, il viceré Edward Poynings convoca a Drogheda un parlamento e impone l'approvazione delle cosiddette "leggi Poynings" il cui fine dichiarato è di ridurre l'Irlanda a "totale e perfetta obbedienza"; «segue 1536»




a

1494
REGNO di SCOZIA
James IV
Albero genealogico

(1473 - Flodden Field, Northumberland 1513)
figlio di James III Stuart e di Margarethe di Danimarca;
1488-1513, re di Scozia;
fattosi proclamare re dai nobili dopo averne capeggiato la rivolta contro il padre, promuove lo sviluppo economico del paese mantenendo buoni rapporti con Enrico VII Tudor;

1494
-


a

1494
REGNO di DANIMARCA, REGNO di NORVEGIA e REGNO di SVEZIA
Johan I
Albero genealogico
(Aalborg 1455 - Aalborg 1513)
figlio di Christian I e di Dorotea di Brandeburgo;
nel 1478 sposa la p.ssa Christine di Sassonia;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1483-1501, re di Svezia (Johan II);
duca di Schleswig-Holstein

1494
-





1494
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni II [il Principe Perfetto]
Albero genealogico
(Lisbona 1455 - Alvôr 1495)
figlio di Alfonso V [l'Africano] e di Isabella di Braganza;
1471, prende parte alla spedizione paterna in Marocco dove è nominato governatore;
1481-95, re di Portogallo;
salito al trono limita i privilegi della nobiltà e dirige mirabilmente le esplorazioni oceaniche dell'Africa, perfezionando un tipo di nave ritenuto da tutti ideale per tali viaggi: la caravella con vela latina;




1494
con il trattato di Tordesillas risolve temporaneamente le dispute e la concorrenza con la Spagna;

trattato d Tordesillas

1494, 7 giugno, con questo trattato le corone di Spagna (Ferdinando e Isabella) e di Portogallo (Giovanni II) pongono fine al loro contrasto relativo all'esplorazione e alla colonizzazione delle nuove terre;
Giovanni II ottiene di spostare la linea prevista dalla bolla Inter caetera  del papa arbitro Alessandro VI a 370 leghe dalle isole del Capo Verde (ossia 270 leghe più a O); 
tali clausole si dimostreranno assai favorevoli al Portogallo e gli permetteranno la colonizzazione del Brasile.



1494
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1469, Valladolid 19 ottobre, sposa Isabella, sorellastra di Enrico IV di Castiglia;
1474, alla morte di Enrico IV, la figlia Giovanna [la Beltraneja], sposa Alfonso V re del Portogallo;
ne segue una lunga e dura lotta di successione tra le due pretendenti e i rispettivi mariti;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
dopo la conclusione di una lunga e dura lotta per la successione;
con la morte di Giovanni II d'Aragona inizia il regno congiunto dei due sovrani: ciascuno figura come principe consorte nel regno dell'altro, e sul piano costituzionale la Castiglia e l'Aragona rimangono due stati separati, ma tra Ferdinando e Isabella regna una piena intesa;
1481-92, lunga guerra rivolta tutta al regno di Granada l'ultimo caposaldo arabo nella penisola iberica;
nel 1492, con la conquista di Granada, decreta l'espulsione di tutti gli ebrei dalla Spagna;
scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo;
nel 1493 utilizza ora il potenziale militare e finanziario della Castiglia per riprendere in grande stile la tradizionale politica aragonese di espansione verso i Pirenei e il Mediterraneo; ottiene intanto la restituzione del Rossiglione e della Cerdagna dal re di Francia Carlo VIII in cambio dell'assenso spagnolo alla sua spedizione contro Napoli; ma poi si adopera per costituire contro di lui una lega con l'imperatore e con gli stati italiani e invia un esercito nel mezzogiorno d'Italia per espellerne i francesi;





1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);





1494
dal 1478 opera il Sant'Uffizio (Inquisizione spagnola);





1494
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Isabella I [la Cattolica]
Albero genealogico

(Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451 - Medina del Campo, Valladolid 1504)
figlia di secondo letto di Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo;
1469, 19 ottobre, liberata dal castello di Madrigal dove Enrico la teneva in una velata prigionia, può sposare Ferdinando d'Aragona, re di Sicilia ed erede della corona aragonese: questo matrimonio, atto di volontà della principessa, non è certo gradito ad Enrico IV né negli ambienti diplomatici portoghesi, inglesi e francesi;
a questo punto molti dei grandi di Castiglia, temendo un rafforzamento che alla corona castigliana sarebbe pervenuto dall'unione con quella aragonese il giorno in cui Ferdinando avesse ereditato l'Aragona, oppongono alle sue ragoni quelle di Giovanna la Beltraneja, figlia presunta di Enrico IV;
1474-1504, regina di Castiglia;
dopo la morte del fratello, anche se la lotta per il riconoscimento dei diritti ereditari continua;
nel 1475 la la battaglia di Toro fra portoghesi e castigliani ha esito incerto;
nel 1476, alla morte del gran maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago, pretende che questa carica venga assegnata al marito;
nel 1479 viene sottoscritto il trattato di Alcoçobes (o Alcáçovas) con i portoghesi, in base al quale Giovanna [la Beltraneja] e suo marito Alfonso di Portogallo rinunciano all'eredità castigliana;
nel 1481 si assiste ad importanti sconvolgimenti legislativi;
nel 1487 pretende ancora che la carica di gran maestro dell'Ordine cavalleresco di Calatrava sia assegnato al marito;


1494
pretende ancora che la carica di gran maestro dell'ordine cavalleresco di Alcántara sia assegnato al marito: le 183 commende e i circa 145 mila ducati di rendita annua dei tre ordini (Santiago, Calatrava e Alcántara) passano così sotto il controllo della corona, cui offrono un formidabile mezzo di controllo dell'aristocrazia castigliana;




1494
Monferrato
Bonifacio III Paleologo
Albero genealogico
(n. 1424 ca - m. 1494)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1450, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano riconsegna Alessandria, ricevuta dal fratello Guglielmo VIII, a Francesco Sforza;
1483-94, marchese di Monferrato;
nel 1485 sposa, in seconde nozze, Maria, figlia di Stefano Brankovic, ex despota di Serbia;










Guglielmo IX Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Bonifacio III e di Maria Brankovic;
1494-1518, marchese di Monferrato;










 
1494
-


1494
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[IV dedizione alla Signoria Sforzesca]
(1488 13 set - 26 ott 1499)
Governatore
Agostino Adorno
(1488 13 set - 26 ott 1499)
Commissario
Corrado Stanga
(1494 - 26 ott 1499)

1494
-



1494
ducato di Milano
Gian Galeazzo Sforza
Albero genealogico
(Abbiategrasso 1469 - Pavia 1494)
figlio di Galeazzo Maria e di Bona di Savoia;
1476-94, duca di Milano;
sotto la reggenza della madre, assistita dal segretario ducale Cicco Simonetta e appoggiata dal partito guelfo;
nel 1479 Bona di Savoia cede e chiama a Milano il cognato;
dal 1480 reggenza e governo effettivo passano nella mani dello zio Ludovico [il Moro ]; nei mesi successivi Bona di Savoia viene estromessa definitivamente e confinata ad Abbiategrasso;
nel 1484 pur avendo ormai raggiunto la maggior età e promesso sposo di Isabella d'Aragona, figlia del re di Napoli, reggenza e governo effettivo rimangono nella mani dello zio Ludovico [il Moro ];
nel 1489 sposa Isabella d'Aragona, nipote di Ferdinando I re di Napoli il quale sta disperatamente cercando di scongiurare l'intervento francese in Italia;
mentre sposato vive, privo di potere, praticamente confinato a Pavia, reggenza e governo effettivo rimangono nella mani dello zio Ludovico [il Moro ];
1494
Ottobre
muore a Pavia in circostanze oscure (forse avvelenato dallo zio) dove era da tempo relegato in un ozio dorato.


Ludovico Sforza [il Moro]
Albero genealogico
(Vigevano 1452 - Loches, Turenna 1508)
figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
nel 1476 cerca con gli altri fratelli Sforza Maria, Ascanio e Ottaviano di contrastare la successione del nipote Gian Galeazzo Maria;
nel 1477 un suo colpo di mano tentato assieme ai fratelli viene sventato ed i congiurati, banditi dalla città, vengono confinati in diverse città italiane;
da Pisa egli continua la sua azione per scalzare l'autorità di Bona di Savoia e di Cicco Simonetta, contando anche sull'appoggio di Alfonso d'Aragona (figlio del re di Napoli Ferdinando I) e di Roberto di Sanseverino;
nel 1478 verso la fine dell'anno si porta con i fratelli in Liguria, con l'intenzione di puntare su Milano;
nel 1479, nonostante un nuovo bando per ribellione e nonostante la morte di Sforza Maria, assieme agli altri fratelli prende Tortona; Bona di Savoia cede e lo chiama a Milano;
1479-1500, duca di Bari;
dal 1481 è l'incontrastato signore di Milano;
1482-84, combatte contro Venezia la guerra di Ferrara;
1485-86, porta un valido aiuto a Ferdinando I nel corso della "guerra dei baroni";
nel 1487 ristabilisce il dominio milanese su Genova (ribellatasi dal 1477);
nel 1488 interviene nella difesa della nipote Caterina Riario Sforza sostenendo i suoi diritti su Forlì;
nel 1491 sposa Beatrice d'Este stabilendosi nel fastoso castello di Milano;
nel 1492 nel suo fastoso castello di Milano è ormai [dopo la morte di Lorenzo [il Magnifico]] la persona politica più importante d'Italia, amico di tutti i sovrani europei e con l'appoggio incondizionato di papa Alessandro VI, asceso al pontificato grazie alle manovre del cardinale Ascanio Sforza; le difficoltà nascono se mai nei rapporti con Ferdinando I d'Aragona e suo figlio Alfonso i quali premono perché vengano rispettati i diritti del duca legittimo, ormai maggiorenne, e di sua moglie Isabella d'Aragona; egli allora si avvicina a Carlo VIII di Francia cui fornisce appoggio per la spedizione che questi sta preparando contro il regno di Napoli;
nel 1493 mentre Ferdinando I d'Aragona e suo figlio Alfonso premono perché vengano rispettati i diritti del duca legittimo, ormai maggiorenne, e di sua moglie Isabella d'Aragona, egli fornisce appoggio a Carlo VIII di Francia che sta scendendo in Italia contro il regno di Napoli sulla scorta degli antichi diritti angioini;
1494-1500, duca di Milano;
Settembre
riceve segretamente l'investitura formale dall'imperatore Massimiliano, ottenendo un riconoscimento negato ai precedenti Sforza;
Ottobre
ha ufficialmente il titolo;






 
1494
-


1494
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;
succeduto al padre, si avvicina alla Serenissima pur cercando di mantenere il buon vicinato con Milano;
nel 1490 sposa Isabella d'Este; il matrimonio porta ad un intreccio degli interessi, niente affatto coincidenti, dei Gonzaga e degli Estensi, che sottopone a molte oscillazioni la sua politica;

1494
aderisce alla lega dei principi italiani;

1494
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Agostino Barbarigo
Albero genealogico
(Venezia, 1419 – Venezia, 20 set 1501)
figlio di Francesco e di Cassandra Morosini; ha tre fratelli (di cui uno doge, Marco, suo predecessore);
1486-1501, doge di Venezia; [74°]



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1494
giunge a Venezia l'ambasciatore di Francia Filippo Argentonio il quale partecipa al senato l'imminente arrivo di Carlo VIII; all'offerta ricevuta dal re francese di avere una parte a piacere del regno di Napoli, che si appresta a conquistare, se si fosse a lui unita in armi, la Repubblica risponde che:
- sono tali le forze francesi da non avere il re assolutamente bisogno di quelle veneziane;
- non desidera parte alcuna del regno di Napoli sopra il quale non ha alcun diritto;
- è peraltro disposta a continuare ad offrire la propria amicizia e a rendere anzi ancor più stretti i rapporti con la corona di Francia;
nello stesso tempo, attenta ai movimenti dei turchi, la Repubblica allestisce molte galee ed invia in Dalmazia Antonio Grimani, eletto generale, in osservazione;



1494
Firenze
Piero de' Medici
Albero genealogico
(Firenze 1472 - Garigliano 1503)
figlio di Lorenzo [il Magnifico] e di Clarice Orsini;
1492-94, signore di Firenze;
a 20 anni eredita dal padre la guida della Repubblica fiorentina e l'imminente fallimento del Banco; non intendendosi di affari, affida la gestione del Banco al prozio Giovanni Tornabuoni e si dedica alla politica, proprio nel momento in cui Ludovico [il Moro] spezza l'equilibrio tra gli stati italiani costruito da Lorenzo e per impadronirsi del potere a Milano chiama in Italia Carlo VIII di Francia che ha messo gli occhi sul Regno di Napoli rivendicando la successione di casa d'Angiò; 
 
1494
una non ben ponderata intesa con gli Aragonesi di Napoli pregiudicano i rapporti dei Medici con la Francia;
Giugno
i rappresentanti del loro Banco vengono espulsi da Lione;
a Firenze, la chiara tendenza a imporre in forme personali e signorili la sua autorità, e la ostentata noncuranza nei confronti degli istituti repubblicani gli procurano forti ostilità all'interno dell'aristocrazia mercantile e finanziaria;
all'incontro di Sarzana con Carlo VIII, nell'illusione di conservare l'indipendenza, cede al sovrano francese una serie di fortezze ma non riesce ad ottenere dai francesi condizioni tollerabili per sé e neppure per la sua città;
Settembre
9
, Firenze si rivolta ed egli fugge verso Bologna, seguito dai fratelli; il popolino irrompe nel palazzo Medici di via Larga e lo saccheggia; nella città il regime cupamente religioso imposto dai frati plagiati da Savonarola, sostituisce quello festoso, elegante e raffinato dei Medici;
Novembre
17
, Carlo VIII  entra in città.

1494
ducato di Urbino
Guidobaldo I
Albero genealogico
(Urbino 1472 - Fossombrone 1508)
figlio di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza;
1482-1508, duca di Urbino;
[sotto la tutela del conte Ottaviano Ubaldini e la raffinata educazione dell'umanista Ludovico Odasio;]
1486-89, iniziata giovanissimo, come tradizione di famiglia, la carriera delle armi combatte nella Marca, in Romagna e in Umbria contro feudatari e città ribellatesi a Innocenzo VIII;
nel 1489 sposa Elisabetta Gonzaga che non gli darà dei figli;
 
1494
combatte al servizio di Venezia nella lega contro Carlo VIII;



1494
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;
nel 1478 l'alleanza con Sisto IV e gli interessi espansionistici verso la Toscana meridionale lo fanno coinvolgere nel complotto contro i Medici e nella guerra che ne segue; nello stesso tempo, temendo il prepotere in Milano del ministro C. Simonetta, gli fa appoggiare il colpo di stato di Ludovico [il Moro];
nel 1480 la diplomazia tempestiva di Lorenzo [il Magnifico] lo induce a imporre al papa la pace con Firenze;
nuova lega tra Milano, Firenze e Napoli;
nel 1489, per le sue crudeltà e il mancato ossequio a certe clausole economiche dei trattati del 1486, viene dal papa dichiarato decaduto dal trono;
nel 1492 un nuovo intervento diplomatico di Lorenzo [il Magnifico] salva la situazione quando il pontefice parla di investire del regno di Napoli il re di Francia Carlo VIII;
1494
Gennaio
25
, la sua morte diventa un ulteriore elemento che spiana la strada a Carlo VIII che sta scendendo in Italia.





Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;
1478-79, nella guerra che segue alla congiura dei Pazzi, viene inviato come gonfaloniere a combattere contro Firenze;
1480-81, si distingue contro i turchi che hanno occupato Otranto;
1482-84, si distingue nella guerra di Ferrara;
nel 1485 concede in moglie la figlia Isabella al duca Gian Galeazzo Sforza;
nel 1486, in occasione della congiura dei baroni, sostenuta da Innocenzo VIII, riesce a superare vittoriosamente la crisi costringendo il papa alla pace e dominando i nobili;
1494-95, re di Napoli;
salito al trono interviene subito in difesa del genero contro Ludovico [il Moro] che mira a farsi signore di Milano;
questi chiama allora in Italia Carlo VIII di Francia per rivendicare i diritti della casa d'Angiò alla successione di Napoli;




Ferdinando II o Ferrandino
Albero genealogico

(Napoli 1467 - 1496)
figlio di Alfonso II d'Aragona e di Ippolita Maria Sforza;
educato da Parrasio viene avviato agli studi umanistici da B. Cariteo che diventa suo segretario e suo consigliere;
1494-95, duca di Calabria;
1494
alla discesa di Carlo VIII è costretto a ritirarsi dalle Romagne dopo un debole tentativo di resistenza all'esercito francese;


1495-96, re di Napoli;




1494
-

 

« congiura dei baroni »

[Elisabetta Scarton, La congiura dei baroni del 1485-87 e la sorte dei ribelli. www.academia.edu
Periodo considerato: 1484-1495.]

a




Bauer [o Schrutter], Georg o Agricola (Glauchau, Sassonia 1494-Chemnitz 1555) scienziato e umanista tedesco, precursore delle teorie metodologiche;
De re metallica (postumo, 1556, in XII libri).

Beaton, David o David Bethune (contea di Fife 1494 ca- Saint Andrews 1546) prelato, cardinale e poi primate di Scozia, e politico scozzese;
1543, con l'incoronazione di Maria Stuarda si oppone a Enrico VIII d'Inghilterra; 
1546, ostile alla riforma, combatte i protestanti: caccia John Knox dall'università e fa giustiziare il predicatore George Wishart; viene assassinato in una congiura con efferata brutalità.

Bijns, Anna (Anversa 1494-1575) poetessa fiamminga; 
Refreinen (1528, 1548, 1562, raccolta di poesie aspramente polemiche contro M. Lutero e la riforma).

Giunti, Tommaso (1494-1566) titpografo ed editore a Venezia.

La Valette, Jean Parisot de (n. 1494-Malta 1568) gran maestro dell'ordine di Malta, di famiglia tolosana;
1521, entra nell'ordine e segue tutte le peregrinazioni dei gerosolimitani dalla difesa di Rodi (1522) sino allo stabilimento in Malta (1530);
1541-42, catturato dai turchi è presto liberato;
1546-49, governatore di Tripoli, allora tenuta dall'ordine;
1557, succede al gran maestro Claude de La Sangle riuscendo ad imporre la sua autorità sulle commende di Venezia e Germania;
1560, è tra gli ideatori della disastrosa spedizione contro Gerba;
1565, dimostra notevole coraggio nel frenare con solo 8000 uomini l'assalto a Malta di una imponente armata ottomana;
1566, marzo, coi doni dei principi cristiani avvia la fondazione della città a lui intitolata.

Maurolico, Francesco da Messina (1494-1575) filologo siciliano, traduttore dal greco di Euclide, Archimede, ecc.
Sicanarum rerum compendium
Cosmografia .

Nerli , Reginaldo (1494-?) domenicano mantovano;
1512, entra nello Studio del convento bolognese di San Domenico dove, a vent'anni, si fa domenicano;
[Tra queste mura, assieme a lui, i bolognesi Egidio Foscarari, Girolamo Muzzarelli, Girolamo Papino, Stefano Usodimare e Pietro Bertano (futuro vescovo di Fano e cardinale) diventano teologi di robusto sapere e maturano orientamenti comuni che trasferiscono poi negli importanti incarichi loro affidati.
Tutti allievi di Leandro Alberti. Un ruolo importante sulla loro formazione lo ha avuto anche Stefano Foscarari (zio di Egidio Foscarari) più volte priore di San Domenico e inquisitore di Bologna dal 1526 al 1543, e così anche il suo predecessore Tommaso Maria Beccadelli, reggente dello Studio (1535-36, 1538-39, 1543-46).
Ben più compattamente schierata su posizioni di militanza inquisitoriale appare la generazione successiva, a cominciare da Eusatachio Locatelli (con l'eccezione forse di Gregorio Boldrini (futuro vescovo di Mantova), a fianco di A.M. Ghislieri e dei due commmissari generali del Sant'Uffizio chiamati a succedergli, i due vigevanesi Tommaso Scotti e Arcangelo Bianchi, da lui poi creato cardinale, e dei frati della provincia tosco-romana quali Matteo Lachi, Angelo Cattani da Diaccetto, Paolino Bernardini e tanti altri, molti dei quali provenienti da matrici savonaroliane e desiderosi di smentirne ogni implicazione ereticale dando prova di inappuntabile zelo antiluterano.]

collaboratore di Gian Matteo Giberti a Verona dove è tra i primi lettori e censori dell'inedito Beneficio di Cristo;
1545, collaboratore a Modena di G.G. Morone che gli affida dei compiti di predicazione;
partecipa in qualità di teologo alla fase bolognese (1545 13 dic-11 mar 1547) del Concilio di Trento;
1550, ben lontano dalla spregiudicatezza di Girolamo Papino, si divide con lui il lavoro con cui concede il permesso di stampa dell'Esposizione di Georgio Sicolo servo fedele di Iesu Christo nel nono decimo et undecimo capo della Epistola di san Paolo alli romani;
1551, ottiene il magistero in teologia e poi la carica di reggente dello Studio nel convento bolognese di San Domenico;
1552, 1° maggio, è nominato inquisitore a Bologna (carica mantenuta fino al 1554;
1554, 20 gennaio, M. Cervini lo invita a far capo direttamente al supremo tribunale romano per questioni di eretici o sospetti;
viene bruscamente sostituito dal suo confratello Eustachio Locatelli «giovane di 33 anni, et dovria secondo le legi haverne 40, inferiore a molti del convento nostro in ogni mod»
[Si è trattato di una vera e propria rimozione dall'incarico dovuta alla pochezza del suo zelo repressivo.]
lalal

Rabelais, François o Alcofribas Nasier (anagramma) (La Devinière?, Tours 1494-Parigi 1553) scrittore francese.

Sachs, Hans (Norimberga 1494-1576) poeta e calzolaio tedesco, massimo esponente del Meistersang
Wittenbergish Nachtigall (L'usignolo di Wittenberga, in favore di M. Lutero)
Disputa tra un canonico e un calzolaio
Das Narrenschneider (L'operazione chirurgica per guarire dalle follie)
Der fahrende Schüler im Paradeis (Lo studente vagante che viene dal Paradiso)
Das Wildbad (La cura delle acque)
Der fahrende Schüler mit dem Teufelsbannen (Lo studente vagante che evoca il diavolo)
Der gestolen Pachen (Il furto del lardone)
Der Rossdieb zu Fünsing (Il ladro di cavalli di Fünsing).

Schneider, Johann o Schnitter o Johann Agricola (Eisleben, Halle 1494-Berlino 1566) scrittore tedesco, discepolo di   M. Lutero e amico di Melantone "antinomismo";
Raccolta di proverbi tedeschi (1534)
Tragedia su Hus (1538).

Tyndale, William (1494 ca-Vilvoorde, Bruxelles 1536, arso sul rogo) riformatore inglese, maestro nella facoltà elle arti di Oxford e Cambridge;
1521, diventa precettore di sir J. Walsh;
Traduzione inglese e pubblicazione del «Nuovo Testamento» (Colonia, Worms 1525; Anversa 1534, di impronta luterana)
1525, denunciato da G. Cocleo, si rifugia a Worms e di qui riesce a far pervenire il testo in Inghilterra, dove però viene subito aspramente attaccato; si trasferisce quindi a Magdeburgo, presso Filippo d'Assia;
L'ubbidienza di un cristiano (1528)
Traduzione inglese dell'intero «Pentateuco» (1530) e del «libro di Giona» (1531)
La sua versione, che contribuì molto alla formazione del vocabolario religioso inglese, venne completata da M. Coverdale e J. Rogers e servì di base alla classica Authorized Version del 1611
1534, ricercato da Enrico VIII, viene scoperto ad Anversa ed imprigionato a Vilvoorde, presso Bruxelles; condannato a morte, è arso.

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Hansa
o
lega anseatica

«segue da 1466»
1494, chiude la filiale di Novgorod: valutata 960.000 marchi d'argento, viene sequestrata dai moscoviti;
«segue 1525»

Stampa

«segue da 1491»
1494, Brescia, Ghershom (Gerolamo) Soncino pubblica la Bibbia dalla quale M. Lutero trarrà la versione tedesca [?].
Di tutte le stamperie finora fondate in circa sessanta città tedesche solo una dozzina sono assurte a una qualche importanza, e la loro attrattiva agli occhi degli stampatori è rappresentata interamente dalla loro importanza nella vita economica dell'impero.
Magonza e Bamberga, che hanno visto la gloria delle stamperie più antiche, vengono presto escluse dal mercato: sebbene sedi di vescovati di un certo rilievo, non abbiano alcuna importanza economica.
Il loro posto viene preso in…
Germania meridionale:
- Basilea
[alta qualità]
. Berthold Ruppel, allievo di J. Gutenberg;
. Johann Amerbach;
. Johannes Froben;
. Johann Petri;
. Johannes Oporinus;
- Augusta
[abbondanza di illustrazioni]
. Günther Zainer;
. Anton Sorg;
. Erhard Ratdolt;
. Johann Schönsperger il Vecchio;
. Heinrich Steiner;
- Strasburgo,
[all'avanguardia dell'editoria popolare]
. J. Mentelin;
. Adolf Rusch (genero di Mentelin);
. Johann Prüss (attivo 1482-1510);
. Johann Prüss il giovane (continua fino al 1546);
. M. Flach;
. J. Knoblauch;
. J. Knoblauch il giovane;
. Martin Schott (genero di Mentelin);
. Johann Schott;
. Johann Grüninger (unico stampatore rimasto fedele alla vecchia Chiesa cattolica).
- Norimberga
[ruolo guida nel primo secolo della stampa]
. Anton Koberger;
i più ricchi centri tedeschi del commercio e delle banche internazionali;
Germania settentrionale:
. Colonia
[la città più popolosa del Medioevo]
. Ulrich Zell;
. Heinrich Quentell;
. Johann Koelhoff;
. Peter Quentell;
. Johann Koelhoff il Giovane;
- Lubecca
[a capo della lega anseatica]
. Steffen Arndes;
. Johann Snell;
. Bartholomaeus Gothan;
- Bruges,
tutte le città membre, o affiliate, della Lega anseatica.
«segue 1495»

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