1943
Aprile
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1943
Nazismo
Aprile
19, Monaco di Baviera.
- ore 09:00, nell’aula 216 del tribunale si apre il II processo contro i componenti del gruppo "Weisse Rose" (Rosa Bianca):
La Volksgerichtshof (Corte di Giustizia Popolare) è così composta:
- Presidente: dr. R. Freisler,
- Direttore del Dipartimento Giudiziario Regionale [Bavarese]: Stier,
- Tenente Generale delle Waffen-SS Breithaupt,
- Capogruppo SA Bunge,
- Segretario di Stato e Capogruppo SA Koeglmaier,
- Primo Procuratore Generale del Reich Weyersberg, (in rappresentanza del Procuratore Generale della Corte Suprema del Reich);

ore 13:00, il Presidente della Corte, dr. R. Freisler, pronuncia 3 condanne a morte, 10 condanne al carcere e 1 assoluzione:

1. A. Schmorell [24enne] [condannato a morte];
2. K. Huber [49enne] [condannato a morte]
3. W.[Willi] Graf [25enne] [condannato a morte]
[sarà torturato per mesi dalla Gestapo nell’inutile tentativo di estorcergli i nomi di altri compagni.]
4. Hans Hirzel, Ulm, nato il 30 ottobre 1924, a Untersteinbach (Stoccarda);
[5 anni di carcere]
5. Susanne Hirzel, Stoccarda, nata il 7 agosto 1921, a Untersteinbach;
[6 mesi di carcere]
6. Franz Joseph Müller, Ulm, nato l'8 settembre 1924, a Ulm;
[5 anni di carcere]
7. Heinrich Guter, Ulm, nato l'11 gennaio 1925, a Ulm;
[18 mesi di carcere]
8. Eugen Grimminger, Stoccarda, nato il 29 luglio 1892, a Crailsheim
[10 anni di carcere];
9. dr. Heinrich Philipp Bollinger, Freiburg, nato il 23 aprile 1916, a Saarbrücken;
[7 anni di carcere]
10. Helmut Karl Theodore August Bauer, Freiburg, nato il 19 giugno 1919, a Saarbrücken;
[7 anni di carcere]
11. dr. Falk Erich Walter Harnack, Chemnitz, nato il 2 marzo 1913, a Stoccarda;
[rimesso in libertà]
12. Gisela Scheriling, Monaco, nata il 9 febbraio 1922, a Pössneck (Turingia);
[1 anno di carcere]
13. Katharina Schüddekopf, Monaco, nata l'8 febbraio 1916, a Magdeburgo;
[1 anno di carcere]
14. Traute Lafrenz, Monaco, nata il 3 maggio 1919, ad Amburgo;
[1 anno di carcere]

[Appresa la notizia, Thomas Mann, esiliato in America, annota nei suoi diari: «E ora, dieci studenti e un professore giustiziati», con l'esplicita aggiunta che ce ne sarebbero tanti come loro.]
L'annientamento dell'intero gruppo, di fatto, ottiene un effetto intimidatorio.
[In seguito, fino alla fine del Terzo Reich, non si vedrà più nei circoli universitari e fra i giovani alcun moto di resistenza di questo tipo.]

30, Pio XII risponde con una lunghissima lettera alla richiesta, inviatagli il mese precedente, del vescovo di Berlino mons. von Preysing il quale ha chiesto una chiara presa di posizione, un'esplicita protesta contro la deportazione degli ebrei.
Egli lascia cadere la precisa richiesta di un diretto intervento in favore degli ebrei e non spendendo neppure una parola per deplorare le persecuzioni – sulle quali da molto tempo è precisamente informato – con le quali il governo nazista sta attuando, il più rapidamente possibile la "soluzione finale":
«Lasciamo ai vescovi che agiscono sul posto il compito di esaminare fino a qual punto il pericolo di rappresaglie e di pressioni in caso di dichiarazioni episcopali, o anche altre circostanze, causate forse dalla durata e dalla psicologia della guerra, rendano più opportuno tenere un atteggiamento riservato, nonostante le ragioni addotte, ad majora mala vitanda.
È questo uno dei motivi per cui noi stessi ci limitiamo, nelle nostre dichiarazioni».
Nella stessa lettera: «Nei confronti dei cattolici non ariani, così come per gli ebrei non convertiti (Slaubensjuden), la Santa sede ha operato con carità, per quanto sta nelle sue forze, sia economiche che morali».
E continua:
«Quanto a quel che avviene attualmente in Germania e nei territori da essa controllati a danno dei non ariani, abbiamo già detto una parola nel nostro messaggio natalizio. Era una parola breve, ma è stata ben capita. Che ai cattolici non ariani o semiariani, i quali sono figli della Chiesa come tutti gli altri, vada il Nostro amore paterno e la nostra paterna cura in misura maggiore in questo momento in cui le loro sofferenze fisiche e spirituali sono particolarmente gravi, non abbiamo neppure bisogno di dirlo; purtroppo non possiamo, però, nella situazione attuale, dar loro altro che l'aiuto della nostra preghiera. Ma siamo decisi a far senirte di nuovo la nostra voce in loro favore secondo che le circostanze esigano e consentano».
[G. Ciano – Diario, 24-12-1942 – ricorda che Mussolini ha ascoltato alla radio il messaggio per il Natale 1942, al quale il papa si riferisce in questa lettera, e lo ha commentato dicendogli:
«Questo è un discorso di luoghi comuni, che potrebbe essere fatto agevolmente anche dal parroco di Predappio».]

1943
Aprile
1°, Auschwitz: il comandante R. Höß sceglie il Blocco 10 del campo principale, sotto il comando del SS- Brigadeführer prof. Carl Clauberg, per gli esperimenti di sterilizzazione sulle donne;

19-16 mag., nel ghetto di Varsavia le truppe tedesche iniziano il rastrellamento finale degli ultimi 60 mila ebrei rimasti nel ghetto (altri 300 mila, deportati a Treblinka, sono già stati sterminati e oltre 80 mila sono morti di fame nel ghetto). Ma un migliaio di combattenti ebrei dà vita a una lotta accanita, resistendo agli attacchi tedeschi per quasi un mese prima di soccombere.
26, rottura dei rapporti tra l'URSS e il governo polacco di Londra;

Massacro di Katyn: il Ministero tedesco della propaganda, che viene ora a sapere della faccenda, dà grande risalto alla scoperta, accusando i russi e chiedendo alla Croce Rossa internazionale di inviare una squadra di medici a investigare.
I responsabili della Croce Rossa ritengono di non poter intervenire, a meno che la stessa richiesta non venga avanzata dal govenro sovietico. Allora i tedeschi formano un gruppo di esperti di medicina legale provenienti da dodici Stati alleati, neutrali od occupati, con rappresentanti di Svizzera, Finlandia, Belgio, Francia, Danimarca, Italia e altri Paesi. Per una volta i tedeschi non devono allestire alcun apparato scenico, e la commissione può compiere gli esami e trarre le conclusioni in completa libertà. I polacchi inviano una loro squadra composta di dodici medici e alcuni membri della Resistenza, e costoro, insieme alla commissione internazionale, non hanno dubbi su chi siano stati gli esecutori del massacro:
- gli uomini giustiziati indossano abiti invernali;
- un'analisi microscopica rivela che gli alberi sulle loro tombe erano stati piantati nel 1940, non nell'estate del 1941, quando sul posto erano arrivati i tedeschi;
- lo stato delle salme, la decalcificazione dei crani, i diari e le lettere trovati sui corpi, tutto conferma che la morte risale a non oltre il mese di aprile 1940.

1943
Aprile
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Aprile
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- dal 1918: unificazione di serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini; regno privo del litorale dalmata (rimasto all'Italia in seguito al trattato di pace) e della Carinzia (rimasta all'Austria);
- dal 1921 monarchia parlamentare ereditaria;
- dal 1929 è sospesa la costituzione del 1921.

( Belgrado 6 settembre 1923 – Denver, USA 3 novembre 1970)
figlio di Alessandro I e della p.ssa Maria di Romania;
1934 9 ott-29 nov 1945, re di Jugoslavia;
- dal 6 aprile 1941 è in esilio a Londra con il suo governo, con a capo il gen. D. Simovic; il più forte appoggio del governo in esilio si è creato attorno a un gruppo di ufficiali dell'ex esercito jugoslavo con a capo il col. Draza Mihajlovic;
- alla fine del 1942, a causa della guerra nel Mediterraneo alla quale è direttamente interessata la Gran Bretagna avverte il governo jugoslavo a Londra sul ruolo del suo movimento in patria e chiede al col. Draza Mihajlovic di smettere le azioni contro i partigiani e di cominciare con le azioni contro gli occupanti.

1943
Aprile
in un surreale clima di «calma esteriore», i mesi di aprile e maggio trascorrono per il 215° battaglione cc.nn. squadristi “Nizza” senza particolari situazioni di pericolo;

Aimone di Savoia-Aosta [Boby] (Torino 9.3.1900 -Buenos Aires 29.1.1948)
secondogenito di Emanuele Filiberto di Savoia (2° duca d'Aosta) e di Helene d’Orléans;
1904-48, duca di Spoleto;
- 1939, sposa Irene p.ssa di Grecia e Danimarca;
1941-43, re di Croazia;
[1940, designato da re Vittorio Emanuele III luogotenente della corona nel nuovo regno croato, preferisce rimanere in Italia;
lascia poi l’Italia all’avvento della repubblica]
1942-48, 4° duca d’Aosta;
[dal 4 marzo 1942]
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Aprile

1943
Aprile
8, Salisburgo, castello di Klessheim, in uno di quegli incontri saltuari ai quali B. Mussolini si lamenta di essere “chiamato col campanello” dal fuhrer, avviene la frattura fra la politica della Germania e quella dei suoi satelliti;
in questa occasione tutti i motivi di contrarietà mostrati dagli italiani, che trovano peraltro ampia sponda nelle opinioni di ungheresi e bulgari, vengono ignorati dai tedeschi;
[Secondo Mario Luciolli, giovane addetto all’ambasciata di Berlino, gli italiani non si limitano alle rimostranze sulla situazione croata ma criticano l’incapacità tedesca di dar vita ad un progetto politico per ottenere la collaborazione dei popoli conquistati e le pecche di una politica volta al solo sfruttamento dei paesi occupati.
È una perorazione a favore dell'alleanza italiana con i cetnik, ma non solo.
Commenterà Mario Luciolli nelle sue memorie: «L’Europa intera si rivolta di fronte al tentativo egemonico della Germania, condotto con tanta bestialità».]
I tedeschi non danno segno di considerare le rimostranze degli alleati. Nel corso dell’incontro, J. von Ribbentrop esorta ancora aspramente ad una decisa azione contro i partigiani serbi, in difesa dei quali gli italiani si sono appena spesi.
G. Bastianini ne ricava la convinzione che l’ostinazione anti-serba dei tedeschi, spinta ben oltre il ragionevole, sia l’ennesima mossa di un complotto per costringere l’Italia ad isolarsi dai suoi unici alleati nella regione.
[Basti a dire del clima di sfiducia che ormai regna fra le parti, che l’italiano sospetta persino che nell’accordo fra tedeschi e croati ai danni degli italiani siano implicati persino i partigiani titini, sospetto per altro almeno in parte confermato dai colloqui effettivamente avvenuti a Zagabria fra emissari partigiani e ufficiali tedeschi alla fine del 1942.]

Basti pensare a ciò che accade in occasione del secondo anniversario della fondazione dello Stato Indipendente Croato, quando sono notate, durante le cerimonie e le manifestazioni private, diffuse intemperanze e dimostrazioni irredentiste,
prontamente segnalate dalle autorità militari italiane al nuovo commissario generale amministrativo David Sincic: il governo croato si limita a condannare le manifestazioni, definendole “azioni isolate e di singoli individui irresponsabili”.

Ebrei, lo stesso mese, in seguito al nuovo schieramento delle truppe, il comando del V C. d'A. propone il trasferimento degli internati del campo di Buccari (842 persone) verso l’interno, eventualmente anche in Italia, purché siano allontanati dalla zona, esposta all’influenza partigiana.
Anche il campo di Porto Re (più di 1.000 internati), in origine destinato ad accogliere civili croati, si trova, come posizione, nella condizione di quello di Buccari, ma risulta aver allestito un sistema alquanto efficiente, con cucine e locali per bambini, sala riunione e refettorio, scuola, magazzino e servizi vari.
A Supersloda continuano a giungere notizie di ebrei affluiti nella zona presidiata dalle truppe italiane, con i comandi di corpo d’armata che provvedono al loro internamento e al successivo
censimento. Vieta pertanto l’ulteriore afflusso di ebrei nelle zone presidiate dalle truppe italiane, impartendo le necessarie disposizioni agli enti dipendenti ed in particolare ai posti di blocco dislocati sulle vie di accesso, affinché gli ebrei che vi si presentassero vengano respinti ed invitati a tornare ai luoghi di provenienza.
A Mostar l’internamento è scelto di propria volontà da diversi ebrei che si presentano all’autorità militare italiana del tutto spontaneamente.

lo stesso mese, s’inizia a considerare il rilascio di alcuni prigionieri – accusati di connivenza con i partigiani – costituitisi disarmati e internati nel campo di Buccari, con l’invito alle autorità croate a garantire il loro allontanamento dalla “seconda zona”.
Altri aventi parenti e amici latitanti rimarranno prigionieri nell’eventualità di usufruirne quali oggetto di scambio con militari italiani catturati.

Il morale delle truppe italiane è ormai notevolmente compromesso sia dall’andamento della guerra che dalla ininterrotta e disagevole permanenza nei Balcani, nella quale le operazioni antipartigiane si susseguono ininterrotte da due anni,
senza che se ne veda la fine.
Dallo stesso mese, tutti i rapporti che giungono a Roma confermano un quadro generale preoccupante: le truppe italiane sono allo stremo e per lo più non credono nella possibilità di una conclusione vittoriosa della guerra.
Delle dieci divisioni italiane della 2ª Armata, ben sei sono presenti nel teatro fin dall’inizio dell’occupazione.
Allo stesso tempo gli alleati degli italiani, i cetnik serbi, non si riprendono più dalle perdite subite nel duplice confronto con i titini e i tedeschi.

1943
Aprile
i cetnici del gen. D. Mihajlovic, che prima operavano d'intesa con i comunisti di Tito (Josip Broz), per avversare quest'ultimi hanno finito per collaborare con i tedeschi operando in una ristretta zona della Serbia;

1943
Aprile
4, in una sola giornata si registrano ben 12 donne uccise: 10 fucilate (in tre diversi episodi) e due uccise mentre tentano di entrare nell’abitato di Zaton;

13, il distaccamento della 5° BAC dislocato a Chistagne viene attaccato da contingenti della divisione dartigiana "Bude Borjan", denunciando 5 morti e 20 prigionieri;
[5 di questi saranno poi liberati da un conseguente colpo di
mano della banda, capeggiata da Ajmone Finestra e capace di cogliere di sorpresa la colonna titina che lamenterà 14 morti ed una ventina di prigionieri.]

verso la fine del mese, giunge l'ordine di rimpatrio, concordato tra il Co.Ge.Mi. e lo S.M.R.E., per i 6 battaglioni squadristi, ormai sfibrati dai lunghi e gravosi mesi trascorsi al fronte;


primavera, si consuma intanto il definitivo distacco fra inglesi e
cetnik: il loro collaborazionismo anticomunista non è più sostenibile al cospetto di Stalin, il quale ottiene che il governo in esilio riconosca in Tito (Josip Broz) e nel suo movimento l'unico legittimo movimento di liberazione nazionale nella ex Jugoslavia. [Solamente gli statunitensi manterranno, ancora per un anno, i contatti con il gen. D. Mihajlovic, giacché i cetnik salvano molti piloti di bombardieri abbattuti dai tedeschi mentre sorvolano i Balcani e sono un punto d'appoggio prezioso per infiltrare spie
verso l'Austria e la Germania.]

1943
Aprile
18, il col. Pietro Barbero, capo di S.M. del XVIII C. d'A., attesta in un rapporto che nella MVAC "Zara" "si è potuto raggiungere un sufficiente grado di addestramento che nelle ultime operazioni ha messo in evidenza le loro capacità combattive;
dopo le epurazioni fatte nella 5ª compagnia anche il grado di
efficienza morale si può giudicare buono. Le Compagnie Anti Comuniste della "Zara" sono dislocate su quasi tutto il territorio della zona annessa".

1943
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6, la gravità della situazione in Albania meridionale costringe Luogotenenza e Governo al passaggio dei poteri in materia di ordine pubblico ai militari, per la sola provincia
di Valona;

Giorgio II

1943
Aprile
all'interno del paese la resistenza antifascista si sta organizzando intorno all'ELAS (Esercito di liberazione nazionale) a maggioranza comunista, cui i filomonarchici contrappongono la formazione minore dell'EAM;

Solo nel giugno 1941, dopo l'attacco di A. Hitler all'Unione sovietica, è iniziato il dialogo tra Chiesa ortodossa e Stato.

Stalin premia la Chiesa ortodossa per l'aiuto prestato sciogliendo la "Lega dei senza Dio" e mettendo fine ad ogni propaganda ostile alla religione; il metropolita Sergej organizza anche una colletta a favore dell'Armata Rossa e trasmette al governo la notevole somma raccolta come contributo della Chiesa; inizia così il dialogo tra Chiesa e Stato.

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Reggente

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seconda guerra mondiale (1941-45): alleata con le potenze dell'Asse, è entrata nel conflitto.
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seconda guerra mondiale (1939-45):

Boris III

(Sofia 1894 - 28 ago 1943)
figlio di Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Saalfeld-Koháry e di Maria Luisa di Borbone-Parma;
1918, 3 ottobre, il padre abdica a suo favore;
1918-43, zar dei bulgari;
- dal 1930 è sposato con Giovanna di Savoia (1907-2000);
- dal 1934 ha sospeso la costituzione e imposto un regime autoritario;
- dal 1937 si è avvicinato alla Jugoslavia alleandosi alle potenze nazifasciste;
- nel dicembre del 1941 ha dichiarato guerra alla Gran Bretagna;

1943
Aprile
seconda guerra mondiale (1939-45):

Zone d'occupazione:

Inizialmente il paese era diviso in quattro zone:
1 - zona occupata,
2 - zona libera (separata da una linea di demarcazione),
3 - Alsace-Moselle annessa dal Reich,
4 - due dipartimenti del Nord, sotto l'amministrazione militare tedesca di Bruxelles;

la zona occupata tedesca si estende:
- alla zona iniziale (detta "Zona nord") si aggiunge la maggior parte della zona libera (detta "Zona sud" a partire dal nov 1942);
simultaneamente l'Italia occupa la maggior parte dei territori ad est del Reno e la Corsica;

1943
Aprile
lo scienziato tedesco Wolfgang Gertner, antinazista convinto e amico di F. Joliot-Curie, ritenuto troppo molle dai superiori, viene sostituito da un nazista puro e successivamente si aggiungeranno altri due scienziati tedeschi;

2, tra il gen. SS Karl Albrecht Oberg e René Bousquet si raggiunge un accordo che distribuisce le responsabilità nella ex Zona libera secondo i criteri dell'accordo del luglio precedente per la Zona occupata; alla polizia francese spetta la responsabilità per i cittadini francesi accusati di tutti i tipi di criminie salvo le azioni dirette contro le forze tedesche; la polizia tedesca, tuttavia, può intervenire in tutti i casi in cui ritenga che la sicurezza dei tedeschi sia minacciata;

lo stesso mese, il mar.llo Ph. Pétain manda a Parigi – sembra – il col. René Fonck perché sondi i funzionari dei servizi segreti tedeschi sulla prospettiva di un mutamento di governo;
[In effetti, le sue lagnanze fondamentali riguardo a P. Laval sarebbero:
- sul piano diplomatico: egli ritiene che la sua politica estera non sia all'altezza della situazione di lotta ideologica mondiale del momento; su consiglio di Salazar – stando a quanto affermato da Waleter Schellenberg, aiutante di campo di Himmler – egli vorrebbe recuperare le sue funzioni di presidente del Consiglio per giocare un ruolo di mediazione attivo inteso a indurre gli Stati Uniti e la Germania a stringere un'alleanza di compromesso contro il vero pericolo comune, il comunismo; P. Laval invece non parla tanto di una mediazione quanto di un'alleanza con la Germania;
- sul piano della politica nazionale: egli vuole un atteggiamento più attivamente tradizionalistico; è risentito per il ruolo di primo piano da lui assunto negli sforzi per ricostituire un nuovo esercito francese non riuscendo però né a difendere l'impero né a mantenere l'ordine interno; fondamentalmente egli si sente esautorato, lamentandosi di non essere tenuto informato e di non partecipare a tutte le riunioni del governo;

29, A. Hitler scrive al mar.llo Ph. Pétain che non permetterà "un altro 13 dicembre 1940" e che solo P. Laval è "in grado di assicurare alla Francia il posto che merita nella nuova Europa";

1943
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Guglielmina

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la regina e i suoi ministri si sono trasferiti in Inghilterra.
Con la conquista dell'Indonesia da parte dei giapponesi l'impero coliniale è stato annientato.]

1943
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II guerra mondiale:

Leopoldo III

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi e il re è deportato in Germania; dal novembre 1941 l'unità paramilitare di L. Degrelle, "Legion Wallonie" che ha giurato fedeltà ad A. Hitler, svolge la sua attività contro i partigiani.]

1943
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II guerra mondiale:
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Charlotte di Nassau-Weilburg

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la sovrana e i ministri si sono rifugiati presso gli Alleati.]

1943
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II guerra mondiale:
avviato l'arruolamento dei giovani lussemburghesi nell'esercito tedesco, si sviluppa un forte movimento di resistenza;

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

1943
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(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
continua a favorire l'evoluzione democratica del paese;
1919-44, re d'Islanda;
[rimane re dell'isola (fino alla proclamazione della repubblica nel 1944) anche se, staccatasi dalla Danimarca, si è costituita in stato sovrano.]

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57, re di Norvegia;

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

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(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;

(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;

1946, re d'Italia (Umberto II);

Giuseppe Lombrassa
(1942 26 feb - 2 giu 1943)

Giampietro Domenico Pellegrini
(13 feb - 25 lug)

1943
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i grandi industriali iniziano una serie di contatti con l'estero e con l'interno per rovesciare il Regime.

10, l'ufficio Oss di Berna invia a Washington un lungo rapporto basato sulle informazioni ricevute da un suo agente, citato con il nome in codice [Roguetta]. Riferisce l'intelligence Usa:
«[La fonte] ha poi evidenziato gli intrighi in corso: tutti cercano di raggiungere il porto giusto per aprire un negoziato di pace. Ossia: Mussolini, Ciano, Casa Savoia, Badoglio e altri.
[Roguetta] si augura che noi ci asteniamo dal trattare con il regime fascista. Tuttavia, nel caso ci decidessimo in tal senso per motivi militari, dovremmo includere nei termini di armistizio il ristabilimento dei diritti e delle libertà costituzionali».
Lo stesso giorno viene affondato l'incrociatore Trieste [stazza 10.000 tonn., varato a Trieste nel 1930, gemello del Trento].
13/14, La Spezia, duecento bombardieri, in maggioranza quadrimotori Lancaster, si accaniscono sulla base navale; nessuna nave affondata ma molte altre case distrutte.

«Verso la metà del mese – come riferirà a settembre il capo del Servizio informazioni americano a Berna, Allen W. Dulles, al segretario di Stato a Washington – Mussolini prende contatto con la Svizzera per sondare se questo paese sarebbe disposto a concedergli asilo, nel caso scoppiasse una rivoluzione in Italia».

A Palazzo Venezia B. Mussolini licenzia in tronco il capo della PS Carmine Senise in quanto "incapace di prevedere e fronteggiare la situazione" durante gli scioperi di marzo.
[Farà ritorno al Viminale, sempre come capo della PS e per altri 29 giorni, il 25 luglio, sotto il nuovo governo del mar.llo P. Badoglio.]

18/19, La Spezia, nuova incursione aerea inglese: duecento abitazioni colpite, quattromila nuovi senza tetto; il cacciatorpediniere "Alpino" viene centrato da una bomba dirompente che cade proprio sulla santabarbara, il deposito delle munizioni. Muoiono marinai e civili.
26, Grosseto: primo bombardamento sulla città ad opera di aerei americani provenienti dall'Algeria: 134 morti e quasi 200 feriti;

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altri due compagni dell'Ufficio Estero, Agostino Novella [Ermete], il dirigente n. 1, e G. Amendola, entrano in Itaia via Roquebillère-Vernante.
Come era stato programmato sin dal lontano 1939 è ora possibile realizzare l'obiettivo di creare un "Centro Interno" del Partito comunista Italiano.
22, Nîmes, nel carcere giudiziario (non quello citato dove sta il "collettivo comunista") che si trova in centro città, vengono ghigliottinati due giovani ventenni comunisti e "gappisti":
. Jean Robert,
. Vincenzo Faita, di origine italiana della provincia di La Spezia;
entrambi erano stati arrestati a Marsiglia.

[Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971; con prefazione di Giorgio Amendola.]

1943
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«segue da Marzo 1943»



«segue Maggio 1943»


[Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945]

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per quanto concerne i prezzi il presidente ordina perentoriamente di "mantenere il fronte" contro l'aumento dei prezzi.
[Se si considerano gli anni di guerra (1941-45) nel loro complesso, il costo della vita aumenta di circa il 30%, ma fra l'aprile del 1943 e l'agosto del 1945, l'aumento sarà solo dell'1,4%.]

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

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il paese, anche se solo nominalmente, è impegnato nel secondo conflitto mondiale a fianco degli alleati;

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Governatore

- Governatore

- Governatore

- Dittatore

- Dittatore

- Presidente della repubblica

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

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Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;

1943
Aprile
II Guerra Mondiale (1941-45): da alcuni mesi gli Stati Uniti sono passati al contrattacco infliggendo gravi perdite ai giapponesi;

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(Fez 1909 - Rabat 1961)
figlio di Mulay Yusuf;
1927-57, sultano del Marocco;
[alla morte del padre]

1957-61, re del Marocco;

1943
Aprile
seconda guerra mondiale (1940-45)
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1943
Aprile
seconda guerra mondiale (1940-45)

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(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, è costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);

[possedimenti retti, dal 1895, da un governatore generale, dipendente dal ministero delle colonie, in forma accentuatamente centralizzata]

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti (re dei re);
1943
Aprile
da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

1943
Aprile
dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;

1943
Aprile
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