©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

ANNO 1975

STORIA e POLITICA RELIGIONE e FILOSOFIA ARTE

Bancarella Libri usati

Cosa Nostra
SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA
Radio-TV

Papa Paolo VI
(1963-78)

segretario di Stato: cardinale Jean Villot;

ONU
Organizzazione delle nazioni unite

1975, New York,
segretario generale:
- 1972-81, Kurt Waldheim.

SEATO
(South East Asia Treaty Organization)

«segue da 1972»
1975, la definitiva vittoria del comunismo in Indocina e una diversa articolazione delle alleanze inducono i membri superstiti:
- Australia,
- Filippine,
- Gran Bretagna,
- Nuova Zelanda,
- Stati Uniti,
- Thailandia,
a procedere al suo scioglimento;
«segue 1977»

UNESCO
(United Nations Educational Scientific and Cultural Organization)

«segue da 1946»
anni '70, nel campo dell'ambiente vara il programma "Uomo e biosfera";
«segue 1980»

G-7
(Gruppo dei Sette)

1975, a Rambouillet ha luogo il primo vertice annuale di questo organismo di consultazione internazionale, anche a livello tecnico (con ministri e governatori), costituito dai sette Paesi più industrializzati del mondo: 
- USA
- Gran Bretagna
- Francia
- Germania
- Giappone
- Canada
- Italia;
all'interno verrà poi messo in atto un meccanismo più ristretto di consultazione che esclude Italia e Canada;
«segue 1992»

Torna su

 





1975
Schweizerische Eidgenossenschaf
Confédération suisse
Confederazione svizzera
[Repubblica federale]
- Presidente
-
- Primo ministro
-
- 40ª LEGISLATURA 1975-1978 -
[governo di coalizione: Partito radicale democratico, Partito cristiano-democratico, Partito socialista e Unione democratica di centro]

1975

in occasione delle elezioni la coalizione al governo viene confermata;

Marzo
il gen. Thieu, presidente del Vietnam del Sud fino all'aprile 1975, e il maresciallo Lon Nol, ex presidente della Repubbica di Cambogia (entrambi eminenti uomini di stato fabbricati dagli Stati Uniti d'America), mentre i loro due popoli vivono una terrificante agonia, organizzano con intelligenza il loro avvenire personale.
Alla fine del mese un DC8 della Compagnia Balair – che appartiene in realtà alla società nazionale svizzera Swissair – atterra a Saigon. L'aereo, noleggiato dalla Croce Rossa della Repubblica Federale Tedesca, reca medicinali, latte in polvere, attrezzature sanitarie. Dovrebbe ripartire il giorno seguente.
La mattina della partenza gli inviati del palazzo presidenziale di Saigon chiedono al comandante se il suo apparecchio potrebbe portare in Svzzera «alcuni averi personali della famiglia Thieu e due o tre oggetti che appartenevano a Lon-Nol…» si tratta di 16 tonnellate d'oro.
Il carico è troppo visibile e gli svizzeri non vogliono assumersi questa responsabilità (ci sono infatti degli stop-over a Bangkok e a Bahrein e si teme la confisca del carico).
Secono la rivista «Time», alla fine della settimana l'oro sarebbe ancora a Saigon (tagliato in lamelle sottili per poterle distribuire sul fondo della stiva dell'aereo) a causa di un secondo rifiuto a traportare il carico posto dalla compagnia aerea.
[Più tardi, indizi precisi faranno supporre che l'oro finirà per riposare nel sottosuolo di una discreta banca elvetica.]


Aprile
conferenza di Ginevra;

Dicembre

durante il dibattito parlamentare sulla ricettazione dei fondi etiopici, così si esprime il minsitro delle Finanze George-André Chevallaz: «Ma come potete pretendere che un banchiere svizzero ponga domande a un Capo di Stato in carica in merito alla legalità della acquisizione dei suoi capitali?»
Il dilemma è reale! Davanti a un cliente importante, in pratica, nessun banchiere vorrà assumersi il rischio di un tale esame (benché la legge glielo imponga!).
Lavoratori stranieri
   
% della popolazione complessiva
1850-1888
(saldo) – 177.000
-
1888-1914*
(saldo) + 176.000
-
1914
600.000
15,4
1960
584.739
-
1968
-
15,3
1972**
708.815
-
1975
-
16,1
*L'affusso considerevole di stranieri non ha impedito l'emigrazione di 123.000 confederati, di cui più della metà sono del tipo"operai-paesani di Berna" a cui succederà, dopo il 1920, il tipo operai-commerciali di Zurigo".
**
A fine dicembre: frontalieri, stagionali, lavoratori con autorizzazione annuale e domiciliati compresi.
Rappreenta il 23% della popolazione attiva che si eleva a 3.075.000 persone.


______________________

Trafficanti d'armi
In Svizzera il traffico della more, attività essenziale di tutti gli imperialismi secondari, si compone di tre categorie distinte:
- I mercanti internazionali ai quali la Svizzera serve da retrovia operativa o da piattaforma girevole.
Insediati in un ufficio senza pretese in Rue du Mont Blanc a Ginevra o in uno chalet a Gstaad, essi comprano, vendono, trasferiscono e rivendono armi senza che queste tocchino mai il suolo svizzero. Soltanto il telex, i porti franchi, le facilità di trasporto, i conti numerati, i locali degli uffici sono forniti dalle istituzioni locali.
Ad esempio alcuni deputati sono rimasti stupiti nel sapere che Samuel Cummings, presidente direttore generale della Interarmco, di Monaco, la più grande impresa privata per il traffico delle armi nel mondo, possa risiedere (e "lavorare") per parecchi mesi ogni anni nel suo chalet di Gstaad. Il Consiglio federale, per quanto bene informato di questa situazione, non ha mai mosso un dito contro Samuel Cummings.
- Una seconda categoria di trafficanti diarmi possiede, a sua volta, tutti i segni della rispettabilità. Sono le grandi società multinazionali di origine straniera che intervengono nei campi più disparati della produzione industriale e che hanno stabilito il loro quartier generale a Zurigo o a Ginevra. Eccone due esempi:
. Dow Chemical Corporation, il maggior fabbricante mondiale di napalm, ha la sua sede europea a Zurigo. È proprietaria di quattro società "svizzere" che hanno sbocchi di vendita, gestione e finanziamento di fferenti. Tutto il napalm che si vende fuori dagli Stati Uniti è amministrato, registrato, finanziato dal quartiere generale di Zurigo.
. Honeywell, il massimo fabbricante del mondo di ordigni antiuomo (bombe a biglia, mine a frammentazione, ecc.) ha la sua sede a Ginevra.
(Tra i 1968 e il 1971 due milioni di bambini sono morti in Indocina per colpa del napalm e delle bombe antiuomo).
Due volte interpellato a questo proposito, il Consiglio federale ha dichiarato che non poteva "fare nulla" contro la Dow Chemical Corporation a Zurigo né contro la Honeywella Ginevra.
- Società multinazionali che fabbricano armi localmente.
Ce ne sono soltanto due:
. Bührle: l'impero di Dieter Bührle, figlio di uno dei più importanti fabbricanti di armi della seconda guerra mondiale.
[Anche umanista, ha messo insieme la più grande raccolta privata d'Europa di impressionisti francesi.]
L'impero che Bührle padre ha lasciato in eredità al figlio si estende su tre continenti: in Svizzera comprende principalmente la casa madre a Oerlikon (sobborgo di Zurigo) e la Hispano (Ginevra).
L'impero si è specializzato in mitragliatrici, cannoncini e torrette per carri armati.
. Sig-Schaffouse: multinazionale autoctona, fabbrica un fucile d'assalto.
Queste due società sono praticamente intoccabili e realizzano profitti astronomici.
Bührle, Contraves, Sig-Schaffouse fabbricano soltanto poche armi pesanti, la loro specialità è l'arma di fanteria, il fucile d'assalto, il cannone antiaereo, la mina antiuomo.

- Ernesto Che Guevara fu assassinato a Higueras (Bolivia), l'8 ottobre 1967, con un fucile svizzero.
- I Ranger boliviani erano stati equipaggiati nel 1966 dalla Sig-Schaffouse, grazie all'accordo Barrientos/Sig ratificato dal Consiglio federale.
- Questa stessa arma elvetica è oggi in mano alla "Boïnas negars", i killer dell'armata cilena specializzati nella esecuzione di operai, studenti e contadini "in fuga".

Le esportazioni di armi aumentano senza posa.
Si tratta di 236 Mni di franchi svizzeri nel 1974; di 369 Mni nel 1975 (crescita: 133 milioni!).
Queste armi vanno di preferenza alle dittature repressive: primo cliente nel 1975, l'Iran; secondo, la Spagna.
Anche il Sudafrica è un ottimo cliente.
In teoria esiste una legge federale sulle esportazioni e la fabbricazione di armi da guerra. Legge largamente inoperante: la Svizzera rifornisce dei mercati di transito – come Singapore – di qui le armi sono rivendute ai paesi sottoposti all'embargo.


«La farsa della pseudoneutralità elvetica mi ha sempre riempito di profondo stupore!» dice Jean Ziegler.

[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]


1975
Fürstentum Liechtenstein
[Monarchia costituzionale]
Francesco Giuseppe II
Albero genealogico
(1906 - 1989)
figlio di
1938-89
, principe di Liechtenstein;



 
- Primo ministro
?
(? - ?)
[]

1975
-


1975
Republik Osterreich
[neutrale da mag 1955]
- Presidente
Rudolf Kirchschläger
(1974 - 1986)
- Cancelliere
Bruno Kreisky [I]
(1970 mar - 1983)
[SPÖ (Partito socialista)]
(governo di minoranza)
- Ministro degli esteri
?
(? - ?)
[]
questione Alto Adige:
- 1969, 1° accordo;
- 1971, 2° accordo;
1975
-


1975
Bundesrepublik Deutschland
[Repubblica Federale di Germania (FDR)]
(maggio 1949)
Presidente
Walter Scheel
(1974 - 1979)
[FDP (Partito liberale)]
VII Legislatura 1972 13 dic - 14 dic 1976
Cancelliere
H. Schmidt
I
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
[SPD]
[Coalizione "giallo-rossa", formata da:
SPD
(Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito socialdemocratico tedesco)e
FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberaldemocratico).]
Vice-cancelliere
+ Affari esteri
Hans-Dietrich Genscher (FDP)
(1974 16 mag - 17 set 1982)
Interni
Werner Maihofer (FDP)
(1974 16 mag - 8 giu 1978)
Giustizia
Hans-Jochen Vogel (SPD)
(1974 16 mag - 22 gen 1981)
Finanze
Hans Apel (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Economia
Hans Friderichs (FDP)
(1974 16 mag - 7 ott 1977)
Agricoltura e Foreste
Josef Ertl (FDP)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Rapporti con la Germania Est
Egon Franke (SPD)
(1974 16 mag - 1° ott 1982)
Lavoro e Solidarietà sociale
Walter Arendt (SPD)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Difesa
Georg Leber (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Famiglia, Gioventù e Sanità
Katharina Focke (SPD)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Trasporti
Kurt Gscheidle (SPD)
(1974 16 mag - 4 nov 1980)
Poste e Telecomunicazioni
Territorio e Urbanizzazione
Karl Ravens (SPD)
(1974 16 mag - 14 dic 1976)
Ricerca e Tecnologia
Hans Matthöfer (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Formazione e Scienze
Helmut Rohde (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Cooperazione economica
Egon Bahr (SPD)
(1974 9 lug - 14 dic 1976)
1975
-

1975
Royaume de Belgique
Konikrijk België

Baldovino I

Albero genealogico

(1930 - 1993)
figlio di Leopoldo III e di Astrid di Svezia;
1951-93, re dei Belgi;


 
Primo ministro
?
(? - ?)
Ministro delle finanze
?
(? - ?)
 

1975
-


1975
Koninkrijk der Nederlanden
[Regno dei Paesi Bassi]

Giuliana

Albero genealogico

(l'Aia 1909 - 2004)
figlia di Guglielmina regina dei Paesi Bassi e del principe consorte Enrico di Meclemburgo-Schwerin;
1937, sposa il principe Bernardo di Lippe-Biesterfeld;
1948-80, regina dei Paesi Bassi;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
Primo ministro
-
[i socialisti vedono crescere i loro suffragi.]

1975

-


1975
Grousherzogden Lezebuurg
Grand-Duché de Luxemburg
- dal 1919 il paese ha una costituzione democratica e la vita parlamentare è dominata dal Partito cristiano-sociale;
- dal 1948 ha rinunciato alla neutralità,
- dal 1951 fa parte della CECA,
- dal 1954 fa parte della UEO,
- dal 1957 fa parte della CEE che ha sede proprio in Lussemburgo.

Giovanni di Borbone-Parma

Albero genealogico

(1921 - ?)
figlio secondogenito del principe Felice di Borbone-Parma e di Charlotte di Nassau-Weilburg, granduchessa di Lussemburgo e duchessa di Nassau;
1964-?, granduca di Lussemburgo;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
- Primo ministro
Gaston Thorn
(1974 - 1979)
[Partito socialista]

1975
-


1975
Kongeriget Danmark
[Regno di Danimarca]
Margherita II
Albero genealogico

(? - ?)
figlia di Federico IX e di Ingrid di Svezia;
dal 1972, regina di Danimarca;

 
Primo ministro
-
Anker Jorgensen
(1975 - 1982)
[socialdemocratico]
 

1975
Copenaghen,


1975
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
 

1975
avvengono degli scontri in seguito ai contrasti con la Gran Bretagna per i diritti di pesca;


1975
Kongeriket Norge
[Regno di Norvegia]
[dal 1905]
Olav V
Albero genealogico

(1903 - ?)
figlio di Haakon VII e di Maud di Gran Bretagna;
1957-
, re di Norvegia;

 
- Primo ministro
Odvar Nordli
(1973 - 1981)
[Partito laburista]
[governo laburista, pur senza la maggioranza assoluta]

1975
-


1975
Konungariket Sverige
[Regno di Svezia]
Carlo XVI Gustavo
Albero genealogico

(1946 - ?)
figlio di ? e di ?;
dal 1973, re di Svezia;


 
Primo ministro
Sven Olof Palme II
(1969 - set 1976)
[Partito socialdemocratico]
[il nuovo governo ha l'appoggio dei liberali]

1975
-


1975
Suomen Tasavalta
Republiken Finland
[Repubblica di Finlandia]
[dal 1961 aderisce all'EFTA; dal 1973 accordo di cooperazione con il Comecon.]
Presidente
Urho Kaleva Kekkonen
[Partito agrario]
(1956 feb - 1981)
Primo ministro
?
(? - ?)
[?]
Ministro dell'interno
-
Ministro degli esteri
-
[mentre dal 1958 il Partito comunista ha la maggioranza relativa, al governo continuano ad alternarsi coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra piuttosto effimere.]

1975
-





1975
Repubblica Popolare Federativa
di Jugoslavia

[Federativna Narodna Republika Jugoslavija]
(dal 29 Novembre 1945)
- Presidente federale [a vita]
Tito (Josip Broz)
(1973-80)

1975
trattato di Osimo: con la firma del trattato (in vigore dal 1977) i rapporti con l'Italia si fanno più cordiali; [vedi Italia]

6 REPUBBLICHE POPOLARI
SLOVENIA - cap. Lubiana

-

CROAZIA - cap. Zagabria

-

SERBIA - cap. Belgrado

-

Vojvodina (Provincia autonoma) - capol. Novi Sad
[amministrativamente legata alla Serbia dove i serbi rappresentano la metà della popolazione e dove vive una consistente minoranza ungherese] 
-
Kosovo (Provincia autonoma) - capol. Pristina
[amministrativamente legata alla Serbia con la maggior parte dei suoi abitanti albanesi (90%) e la minoranza serba e montenegrina] 
-
BOSNIA-ERZEGOVINA - cap. Sarajevo

-

MONTENEGRO - cap. Podgorica-Titograd

-

MACEDONIA - cap. Skoplje

-

a



1975
Presidente
Enver Hoxha
(1946 - 1982)
segretario del Partito del lavoro
Enver Hoxha
(1954 - 1985)
dal 1961 ha deciso di appoggiare la propria politica a quella della Cina Popolare; dal 1968 si è dissociato dal patto di Varsavia;

1975
-



1975
- Presidente
-
- Primo ministro
K. Karamanlis
(1974 - 1980)
(centrodestra)
[nel luglio 1974 è caduto il regime dei colonnelli]

1975
Novembre
vengono tenute le prime elezioni politiche che confermano la maggioranza al centrodestra del primo ministro conservatore K. Karamanlis (1974-?);

Dicembre
8
, referendum popolare istituzionale:
- 69,2% a favore della repubblica,
- 30,8% a favore della monarchia;



1975

[isola indipendente dal 16 agosto 1960]

- Presidente
-
- Primo ministro
-
[questione di Cipro: dal 1974, dopo il colpo di stato, Makarios III è stato costretto ad espatriare e l'isola è divisa in due parti con istituzioni e amministrazioni separate.]

1975
Febbraio
con un colpo di forza della Turchia…

Giugno
…e con un plebiscito unilaterale, la sola popolazione turca proclama uno stato federale al quale il gruppo greco non aderisce e non aderirà mai; l'isola viene di fatto spartita in due formazioni nazionali distinte: quella turca a nord e quella greca a sud;


1975
Repubblica di Turchia
(seconda repubblica da maggio 1960)
- dal 1952 la Turchia fa parte della NATO,
- dal 1955 è nel "patto di Baghdad".
Presidente
gen. Cemal Gürsel
(1960 mag - ?)
Primo ministro
Ismet Inönü
(1961 - ?)
[Partito repubblicano del popolo]
dal 1965 il sistema politico turco è sprofondato in una fase di crescente instabilità con due forze:
- Partito repubblicano del popolo (centrosinistra) e
- Partito della giustizia (centrodestra);

1975
si aggrava intanto la situazione economica;






 
1975
U.R.S.S.
(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
1° segretario
del Comitato centrale del PCUS
L. Breznev
(1964 ott - 1982)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.]
presidente
del Consiglio
dei Soviet
-
vicepresidente
-
capo del governo
Kossighin
(1964 ott - ?)
MVD, [ex NKVD]
[Ministero per gli affari interni]
Ministro
-
KGB
(Komitet Gosudarstvennoi Bezopasnosti – Comitato per la sicurezza dello stato)
Ministro
-

1975
intensa attività diplomatica sovietica in Medio Oriente per una strategia comune con i paesi arabi in vista della riapertura della conferenza dI Ginevra (aprile);

 

RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Pimen
(1971 - ?)
1975
-



Repubblica della Ceceno-Inguscezia

[ricostituita nel 1957 come repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa]

1975
-

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)

presidente della repubblica
-
1975
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1975
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1975
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)
1975
-
- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1975
-

a


1975
Repubblica Socialista Sovietica
di Estonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1975
-
 
1975
Repubblica Socialista Sovietica
di Lettonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1975
-
 
1975
Repubblica Socialista Sovietica
di Lituania
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1975
-

1975
Repubblica Democratica Tedesca
(DDR)
– dal 13 agosto 1961 esiste il "muro di Berlino" –
[cadrà nel 1989]
[dal 1973 il paese è stato ammesso, come del resto la FDR, l'altra Germania, all'ONU]
- Presidente del consiglio di stato
W. Stoph
(1974 - 1976)
- Primo Ministro
Horst Sindermann
(1973 3 ott - 1° nov 1976)
- Segretario della SED
E. Honecker
(1971 - 1989)
[SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands - Partito socialista unificato)]
1975
E. Honecker sottoscrive con L. Breznev un trattato venticinquennale di collaborazione politica, economica e culturale;

1975
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Stanislaw Ostrowski
(1972 9 apr - 24 mar 1979)
Primo ministro
Alfred Urbanski
(1972 18 lug - 15 lug 1976)
 
 
1975
Presidente del Consiglio di Stato
H. Jablonski
(1972 - 1985)
Primo ministro
Piotr Jaroszewicz
(1970 23 dic - 18 feb 1980)
Primo segretario del Poup
Edward Gierek
(1970 20 dic - 6 set 1980)
Poup (Partito operaio unificato polacco)
[PZPR (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza)]
(1948 15 dic - 29 gen 1990)
1975
-

1975
REPUBBLICA di CECOSLOVACCHIA
Presidente della repubblica
L. Svoboda
(1968 - 1975)
Gustav Husák
(1975 - ?)
Primo ministro
Lubomir Štrougal
(1970 - 1988)
- Primo segretario del Pcc (Partito comunista cecoslovacco)
Gustav Husák
(1968 - 1987)
- l'ordinamento regionale è stato soppresso -
 
1975
dopo l'invasione sovietica del 1968, la "normalizzazione" era stata affidata al nuovo segretario del Pcc (Partito comunista cecoslovacco) G. Husák che ora assume anche la presidenza della repubblica (sarà rieletto nel 1980 e nel 1985).



1975
[La costituzione adottata nel 1949 viene modificata nel 1972.]
Presidente della Presidenza
Pál Losonczi
(1967 13 apr - 25 giu 1987)
[Partito Socialista Operaio Ungherese]
Primo Ministro
Jeno Fock
(1967 14 apr - 15 mag 1975)
[MSZMP, comunista]
György Lázár
(1975 15 mag - 25 giu 1987)
[MSZMP, comunista]
Primo segretario dell'UASP (Partito socialista del lavoro ungherese) il nuovo Partito comunista.
János Kádár
(1957 - 1988)
 
1975
economicamente l'Ungheria è il paese più solido del blocco orientale;
viene ora nominato presidente del consiglio György Lázár ma, nonostante la nomina, la vita politica continua ad essere dominata da J. Kádár;


1975
- Presidente della repubblica
N. Ceausescu
(1974 - 1989)
- Segretario del Pcr
N. Ceausescu
(1965 - 1989)
Pcr (Partito comunista rumeno)
1975
-


1975
REPUBBLICA POPOLARE di BULGARIA
(30 dicembre 1947)
[Nel 1971 viene adottata una nuova costituzione di tipo socialista che tiene conto delle trasformazioni economiche e sociali verificatesi dalla fine della guerra.]
Presidente del consiglio di stato
Todor Christov Zivkov
(1971 - 1989)
segretario generale del Partito comunista bulgaro
Todor Christov Zivkov
(1954 - 1989)
1975
si assiste ora al:
- consolidamento della politica filosovietica, 
- riavvicinamento con la chiesa cattolica,
- riavvicinamento con la Grecia repubblicana di Karamanlis







1975
Costituzione del 1958
 
V REPUBBLICA
Presidente della Repubblica
V. Giscard d'Estaing
(1974 24 mag - 21 mag 1981)
Presidente del Senato
Alain Poher (UCDP - UC)
(1968 3 ott - 2 ott 1992)
Presidente dell'Assemblea Nazionale
Edgar Faure o E. Sanday
(1973 - 1978)
Presidente del Congresso
(Senato+Camera)

 
[Governo sostenuto da:
]
Primo ministro
J. Chirac
I
(1974 27 mag - 26 ago 1976)
Segretari
René Tomasini
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Relazioni con il Parlamento]
Gabriel Péronnet
(1974 29 ott - 26 ago 1976)
[Funzione pubblica]
Paul Granet (UDR)
(1974 9 giu - 12 gen 1976)
[Formazione professionale]
André Rossi (RAD)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Portavoce del governo]
Françoise Giroud (RAD)
(1974 16 lug - 26 ago 1976)
[Condizione femminile]
Ministri di Stato
Interni
Interni

Michel Poniatowski
(FNRI)
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Ministri delegati
[nessuno]
-
Ministri
Affari Esteri
Jean Sauvagnargues
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
Bernard Destremau (FNRI)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
Economia e Finanze
Jean-Pierre Fourcade (FNRI)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
Christian Poncelet (UDR)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Budget]
Attrezzature
Robert Galley (UDR)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
Jacques Barrot
(1974 9 giu - 29 mar 1977)
[Logistica]
Agricoltura
Christian Bonnet (FNRI)
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Segretari  
Jean-François Deniau
(1975 31 gen - 12 gen 1976)
Giustizia
Jean Lecanuet (MR)
(1974 29 mag - 12 gen 1976)
Segretari
Hélène Dorlhac
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Condizione penitenziaria]
Educazione nazionale
René Haby
(1974 29 mag - 31 mar 1978)
Segretari
Annie Lesur
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Insegnamento prescolare]
Industria e Ricerca
Michel d'Ornano (FNRI)
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Lavoro
Michel Durafour (CR)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
Segretari
Paul Dijoud (FNRI)
(1974 22 lug - - 29 mar 1977)
[Lavoratori immigrati
Sanità
Simone Veil
(1974 29 mag - 29 mar 1977)
Segretari
René Lenoir
(1974 9 giu - 29 mar 1977)
[Azione sociale]
Difesa
Jacques Soufflet (UDR)
(1974 29 mag - 31 gen 1975)
Yvon Bourges (UDR)
(1975 31 gen - 2 ott 1980)
Segretari  
Marcel Bigeard
(1975 31 gen - 4 ago 1976)
Cooperazione
Pierre Abelin (MR)
(1974 29 mag - 12 gen 1976)
Qualità della vita
André Jarrot (UDR)
(1974 29 mag - 12 gen 1976)
Segretari
Paul Granet (1974 29 ott - 12 gen 1976)
[Environnement]
Pierre Mazeaud (UDR)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
[Gioventù e sport]
Gérard Ducray (FNRI)
(1974 9 giu - 12 gen 1976)
[Turismo]
Commercio e Artigianato
Vincent Ansquer (UDR)
(1974 29 mag - 26 ago 1976)
   
Commercio estero

Norbert Ségard
(UDR)
(1974 31 gen - 12 gen 1976)
Segretari

Veterani combattenti

André Bord (UDR)
(1974 9 giu - 26 set 1977)
Poste e Telecomunicazioni
Pierre Lelong (CDP)
(1974 9 giu - 31 gen 1975)
Aymar Achille-Fould
(1975 31 gen - 12 gen 1976)
Trasporti
Marcel Cavaillé (FNRI)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
Cultura
Michel Guy
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
Commercio estero
Norbert Ségard (UDR)
(1974 9 giu - 31 gen 1975)
 
Università
Jean-Pierre Soisson (FNRI)
(1974 9 giu - 12 gen 1976)
Dipartimenti e territori d'oltre mare
Olivier Stirn (UDR)
(1974 9 giu - 26 ago 1976)
-

1975
Gennaio
31
, altro rimpasto di governo;

 




Remaniement du 31 janvier 1975
Ministre de la Défense : Yvon Bourges (UDR) (en remplacement de Jacques Soufflet)
Ministre du Commerce extérieur : Norbert Ségard (Changement de titre)
Secrétaire d’État aux Postes et télécommunications : Aymar Achille-Fould (en remplacement de Pierre Lelong)
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Défense : Marcel Bigeard
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Agriculture : Jean-François Deniau

 







1975
Elisabetta II
Albero genealogico
(n. 1926)
figlia di Giorgio VI e di Elisabeth Bowes-Lyon [Queen Mum];
1947-52, duchessa di Edimburgo;
1953 (2 giugno) regina di Gran Bretagna e d'Irlanda del Nord, capo del Commonwealth;
Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
H. Wilsonlaburista
(1974 4 mar - 5 apr 1976)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
 
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
 
Difesa
Affari Interni
Roy Jenkins
(1974-1976)
Giustizia    
Colonie
 
Affari economici
Carburanti
ed Energia
 
Commercio estero
 
Sanità
 
Edilizia
 
[dal novembre del 1974 l'IRA è fuori legge nell'Irlanda del Nord, nella Repubblica d'Irlanda e in Gran Bretagna]

1975
per il sanguinoso attentato di Birmingham, dopo una inchiesta tendenziosa e una confessione estorta agli imputati, vengono incarcerati 6 irlandesi (simpatizzanti, ma non membri dell'IRA);
[rimarrano in carcere ingiustamente per 16 anni e liberati soltanto nel 1991];

Lo stesso anno Cord Meyer viene identificato pubblicamente come il capo della stazione della CIA di Londra (motivo per cui trentaquattro parlamentari laburisti ne chiedono l'espulsione dal paese).


1975
le elezioni, tenute per una convenzione costituzionale che dovrebbe esaminare lo schema elaborato dal segretario di stato per l'Irlanda de Nord Melvyn Rees, danno una forte maggioranza al Partito degli unionisti, chiudendo nuovamente ogni possibilità di accordo col Partito socialdemocratico laburista (SDLP) e impedendo una ripresa del confronto col governo dell'Eire di Lian Cosgrave;

1975
-

a





1975
- Presidente del consiglio di stato
gen. Francisco de Costa Gomes
(1974 set - apr 1975)
[MFA (Movimento delle forze armate)]
gen. Antonio dos Santos Ramalho Eanes
(1975 apr - 1985)
[PRD (Partito rinnovatore democratico)]
- Primo Ministro
col. Vasco Gonçalves
(1974 set - apr 1975)
M. Soares
(1975 apr - 1978)
[Partito socialista]
- Ministro degli Esteri
M. Soares
(1974 set - apr 1975)
[Partito socialista]
-
 

1975
Marzo
11
, un fallito colpo di stato da parte di A.S. Ribeiro de Spinola (costretto all'esilio in Spagna e in Brasile) induce il presidente a rafforzare la tutela militare sul processo di democratizzazione: egli si appoggia all'ala sinistra del MFA (organizzatasi nel Consiglio della rivoluzione) e sui comunisti, imprimendo al paese un orientamento spiccatamente socialista (riforma agraria, nazionalizzazione delle banche, delle compagnie di assicurazione, delle industrie metallurgiche, petrolifere ecc.) entro un quadro politico fortemente autoritario;

Aprile
25
, alle elezioni per la costituente il gruppo gonçalvista viene sconfitto; consegue invece una larga maggioranza il Partito socialista di M. Soares;
dopo acuti momenti di tensione tra comunisti e socialisti, verso la fine dell'anno si arriva alla formazione di un monocolore socialista;
il gen. Antonio dos Santos Ramalho Eanes viene eletto presidente della repubblica e M. Soares viene nominato presidente del consiglio;

Luglio
5
, come stabilto, le isole di Capo Verde raggiungono l'indipendenza;
12, come stabilito, anche San Tomé e Principe raggiungono l'indipendenza;



1975
SPAGNA
 
VIII governo
 
1969 ottobre - 1975
- Capo dello Stato
F. Franco Bahamonde [el Caudillo]
(1973 giu - nov 1975)
 
- Presidente
de la Gubernaciòn
Carlos Arias Navarro
(1974 3 gen - 11 dic)
[primo capo del governo in abiti civili dalla fine della guerra civile]
Carlos Arias Navarro
(12 dic - 1 lug 1976)
[primo governo pre-costituzionale nominato da Juan Carlos]
- 3 vicepresidenti
de la Gubernaciòn
[vedi sotto] 
Marina
-
Interno
-
Affari Esteri
 
Casa
-
Finanze
-
Lavori pubblici
-
Industria
-
Commercio
-
Educazione
-
Lavoro
Licinio de la Fuente
(1974 gen - mar 1975)
[3° vicepresidente]  
 
Informazioni
Léon Herrera
(
1974 ott - ?)
 
1975
Febbraio
11
, nel processo d'appello del "processo 1001" le pene sono notevolmente ridotte e 4 dei 9 sindacalisti imputati vengono scarcerati (Marcelino Camachio, il 30 settembre);

Marzo
il governo subisce un nuovo rimpasto: se ne va il ministro del Lavoro Licinio de la Fuente, un cui progetto per la piena depenalizzazione dello sciopero non riesce a passare; Carlos Arias Navarro arriva a sostituire, alla segreteria del Movimiento, l'ultraconservatore José Utrera Molina con il più morbido Fernando Herrero Tejedor, che però in luglio morirà, vittima di un incidente stradale;

Giugno
don Juan Carlos parla del "ruolo ormai ingombrante" di F. Franco Bahamonde [el Caudillo] nella vita politica spagnola e dichiara di non poter rinunciare ad essere il capo della casa reale di Spagna;
la reazione di Madrid è in un primo tempo quella di vietare a don Juan il soggiorno in Spagna, poi di "sconsigliarlo" dal venire in Spagna; don Juan Carlos tace.

Luglio
per il il governo "aperturista" è la fine; F. Franco Bahamonde [el Caudillo] nomina, segretario generale del Movimiento, José Solìs Ruiz, falangista di stampo classico, latifondista, padrone con il fratello Domingo di una grossa fetta del mercato dell'olio d'oliva; si parla di lui come di un probabile successore di Carlos Arias Navarro;

Settembre
27
, viene eseguita la condanna a morte di Angel Otaegui Echeverria e altri 4 militanti baschi;

Ottobre
10
, Angel Campano Lòpez, falangista della guerra civile, volontario nella Divisiòn Azùl sul fronte russo, ex-ispettore generale della Policia armada, diventa comandante della Guardia civil;

Novembre
20
, Madrid, muore el Caudillo.



 
don Juan Carlos
Albero genealogico
(Roma 1938)
figlio di don Juan di Borbone e di Maria Mercedes di Borbone-Napoli;
1961 (dicembre), sposa Sofia di Grecia;
1963 (dicembre), battesimo della figlia primogenita;
1968 (gennaio), compie 30 anni, l'età prevista dalle leggi franchiste per essere designato successore di F. Franco Bahamonde [el Caudillo]; ha due figlie ed ora diventa padre di un maschio; arriva a Madrid con la madre;
F. Franco Bahamonde [el Caudillo] lo incontra, anche se seccato delle accoglienze riservate a lui e alla regina madre;
dal 1969 è stato designato dal dittatore F. Franco Bahamonde [el Caudillo] a succedergli "a titolo di re";
1975,re di Spagna;
Novembre
27
, viene incoronato re;





1975
Repubblica Italiana
Presidente
della Repubblica
Giovanni Leone (Dc)
(1971 29 dic - 15 giu 1978) 
VI Legislatura 1972 25 mag - 4 lug 1976
Presidente
della Camera
S. Pertini (Psi)
(1968 5 giu - 4 lug 1976)
Presidente del Senato Giovanni Spagnolli (Dc) 
(1973 27 giu - 4 lug 1976)
Presidente
del Consiglio
A. Moro (Dc) IV
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Vice-presidente U. La Malfa (Pri)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Angelo Salizzoni (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Interno
L. Gui (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari G. Zamberletti (Dc)
(1974 23 nov - 15 set 1977)
Girolamo La Penna
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Decio Scardaccione
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Affari Esteri 
M. Rumor (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Adolfo Battaglia
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Francesco Cattanei
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
L. Granelli (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Difesa
A. Forlani (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari L. Radi (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Onorio Cengarle
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Luigi Dalvit
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Marina mercantile
G. Gioia (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari G. Carta (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Primo Lucchesi
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Finanze
B. Visentini (Pri)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari Giuseppe Cerami
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Luigi Michele Galli
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
F.M Pandolfi (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Tesoro
E. Colombo (Dc)
(1974 14 mar - 29 lug 1976)
Sottosegretari L. Abis (Dc)
(1974 23 nov - 11 mar 1978)
F. Fabbri (Dc)
(1972 26 giu - 29 lug 1976)
Antonio Mario Mazzarrino
(1974 23 nov - 20 mar 1979)
Bilancio e Programmazione economica
G. Andreotti (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
+ Interventi straordinari Mezzogiorno
Sottosegretari Salvatore Lima (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Industria, Commercio e Artigianato
C. Donat Cattin (Dc)
(1974 23 nov - 25 nov 78)
Sottosegretari Egidio Carenini
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Adolfo Nino Cristofori
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Lavoro e
Previdenza sociale
M. Toros (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Tina Anselmi (Dc)
(1974 14 mar - 29 lug 1976)
Manfredi Bosco
(1974 23 nov - 11 mar 1978)
Alberto Del Nero
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Commercio estero
C. De Mita (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Ignazio Vincenzo Senese
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Agricoltura e foreste
G. Marcora (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Arcangelo Lo Bianco
(1974 14 mar - 11 mar 1978)
Carlo Felici
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Lavori Pubblici
P. Bucalossi (Pri)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Gianaldo Arnaud (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Pubblica Istruzione
F.M. Malfatti (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Sottosegretari Francesco Smurra (Dc)
(1973 7 lug - 29 lug 1976)
Giorgio Spitella
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Giacinto Urso
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Poste e Telecomunicazioni
G. Orlando (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Giuseppe Fracassi
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Partecipazioni statali
A. Bisaglia (Dc)
(1974 23 nov - 4 ago 1979)
Sottosegretari A. Gunnella (Pri)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Francesco Bova
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Trasporti
M. Martinelli (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Costante Degan
(1974 23 nov - 4 apr 1980)
Giuseppe Sinesio
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Grazia e Giustizia
O. Reale (Pri)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari Renato Dell'Andro
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sanità
P.A. Gullotti (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Sottosegretari Franco Foschi (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Biagio Pinto
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Beni culturali e ambientali
G. Spadolini (Pri)
(1974 14 dic - 29 lug 1976)
Sottosegretari Alberto Spigaroli
(1974 14 dic - 29 lug 1976)
Turismo e spettacolo
A. Sarti (Dc)
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Sottosegretari Antonino Drago
(1974 23 nov - 29 lug 1976)
Ministri senza portafoglio
Coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
Mario Pedini (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Organizzazione della pubblica amministrazione
F. Cossiga (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Problemi relativi alle regioni
T. Morlino (Dc)
(1974 23 nov - 12 feb 1976)
Beni culturali e ambientali
G. Spadolini (Pri)
(1974 13 dic - 12 feb 1976)
 

Repubblica Italiana

Elezioni nelle Regioni a statuto ordinario

Gennaio
Confindustria e Federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil firmano l'accordo sul "punto unico" di contingenza.
22, Torino, viene rapito Pietro Garis di dieci anni, nipote di Pietro industriale del legno;
24, Empoli, tre poliziotti tentano di arrestare il brigatista nero Mario Tuti che spara sugli agenti uccidendone due e ferendo gravemente il terzo. Dopo l'eccidio, si dà alla fuga riparando in Francia.

Milano, all'inizio dell'anno il magistrato Giovanni Arcai, incarica il Nat (Nucleo antiterroismo) della questura di Milano di ricercare ogni informazione possibile sull'organizzazione militare facente capo al Maci (Movimento avanguardista cattolico italiano) verificando in particolare l'esistenza di eventuali legamii con il Mar (Movimento di azione rivoluzionaria) dell'ex partigiano bianco Carlo Fumagalli.
L'indagine viene affidata al commissario Vito Plantone che nel giro di poche settimane deposita sul tavolo del magistrato un primo rapporto sulle attività del Maci basato in gran parte su colloqui investigativi che ha avuto con alcuni esponenti della struttura.
A differenza di Pietro Cattaneo (nato a Milano il 28 agosto 1904), gli uomini ascoltati dal commissario ammettono di aver fatto parte fin dal 1945 di un'organizzazione segreta collegata alla curia milanese.
L'indagine è appena agli inizi ma il dr. Giovanni Arcai, resosi conto che la vicenda del Maci non ha alcuna attinenza con quella del Mar e considerando che eventuali reati sarebbero prescritti decide (soprattutto per mere ragioni di tempo) di non approfondire l'argomento.
Il rapporto del commissario viene comunque allegato agli atti dell'inchiesta dove rimarrà per anni completamente ignorato.
Tra i vari militanti ascoltati dal commissario:
. Carlo Zardoni, capogruppo di Avanguardia cattolica nell'area di Cesano Maderno, ha guidato circa venti persone, ognuna delle qual disponeva di un mitragliatore Breda e di un mitra Beretta;
. Francesco Freddi, ex partigiano bianco, capogruppo della struttura in quel di Binasco, ha militato in Avanguardia cattolica fino a tutti gli anni Quaranta e pure lui era a capo di venti persone ecc.
. Dante Pizzigoni, ex partigiano, a capo di un gruppo analogo orbitante nella zona di San Pietro all'Olmo di Cornaredo;
. Carletto Riva, ex militare reduce dlala campagna di Russia, comandate della struttura di Seregno, ha fato parte della tuura fino a tutto il 1948;
. Primo Malpelli, capo di Avanguardia cattolica per la zona di Cavego Brianza; dal 1949 ha lavorato per la struttura solo come informatore;
. ecc.
Tutti hanno dichiarato che al di sopra di Pietro Cattaneo si sentiva la presenza di un manovratore occulto (molto probabilmente E. Mattei).


Febbraio
11, Roma, il segretario del Pri, U. La Malfa, conferma al nuovo ambasciatore inglese, sir Guy Millard, l'opinione di P.E. Taviani:
«Il Pci è un partito serio, nazionale e responsabile» anche se, come le altre formazioni politiche, «attraversa una crisi interna».
È comunque da escludere la possibilità di un governo con i comunisti «soprattutto per motivi di politica internazionale».
12, Venezia, la redazione del settimanalle «Nordest» viene devastata di notte da un gruppo di neofascisti.
Elezioni per gli organi di autogoverno della scuola; la sconfitta nelle elezioni universitarie induce il segretario Fanfani a sciogliere il movimento giovanile della Dc
Un voto dei delegati al congresso riammette nel Pri Aristide Gunnella che era stato espulso dai probiviri. 
21, Brescia, G.I. dr. Arcai (RG. 212/74 A) sentenza ordinanza contro Carlo Fumagalli e altri.
[Mar]

Marzo
3
Trieste, inizia il processo per il tentato dirottamento del Fokker avvenuto il 6 ottobre 1972 a Ronchi dei Legionari.
6la Camera approva definitivamente l'abbassamento a 18 anni della maggiore età
L'Anonima sequestri rapisce Gianni Bulgari, il più noto gioielliere italiano. 
Milano, il 19enne Sergio Ramelli , aderente al "Fronte della gioventù", viene "sprangato" da un commando di "Avanguardia operaia"
[morirà dopo 47 giorni di agonia].
17, Mestre (Venezia), di notte viene devastata e incendiata la sede del Psi.

Aprile
4
, Franco Udella conquista il titolo di campione del mondo di pugilato nella categoira dei "minimosca".
L'approvazione al Senato della riforma Rai trasferisce il controllo dell''azienda dal Governo al Parlamento e introduce la concorrenza tra le Reti. 
È legge il nuovo Diritto di famiglia che:
- sancisce la parità giuridica tra i coniugi, 
- introduce la comunione dei beni,
- equipara i figli legittimi e naturali. 
Il punto unico di contingenza è applicato anche ai dipendenti statali.

Maggio
3, Padova, i Carabinieri sventano casualmente una rapina ai danni della Banca Cattolica di Codevigo.
Tra gli arrestati c'è Oscar Nessenzia, esponente di estrema destra.
14, Mestre (Venezia) tre uomini armati e travisati irrompono in una sezione della Dc, imbavagliano i presenti, sottraggono documenti e scappano. Azione rivendicata dalle Br.
Roma, i Nap (Nuclei armati proletari) sequestrano il magistrato Giuseppe Di Gennaro
È approvata la "legge Reale" sull'ordine pubblico. 
La durata della ferma di leva scende a 12 mesi.
28, Padova, incidenti a un comizio del senatore Covelli tra neofascisti e militanti di sinistra.
29, entra in vigore la legge n. 151 sulla riforma del "Diritto di famiglia".

Giugno
3
, Padova, incidenti tra le forze dell'ordine e i militanti della sinistra extraparlamentare che tentano di impedire un comizio di G. Almirante in Piazza delle Erbe.
10, Treviso, via Santa Bona, una sezione del Pci viene incendiata e semidistrutta.
15, nelle Regioni a statuto ordinario si svolgono le elezioni.
Alle elezioni amministrative la Dc perde suffragi ed avanza il Pci
la vittoria delle sinistre apre il decennio delle "Giunte rosse".
[Il segretario socialista De Martino decreta la fine del centrosinistra e si esprime a favore di un governo con il Pci.]

Si apre a Helsinki la Conferenza europea per la sicurezza e la cooperazione.
Aumento dei minimi delle pensioni e loro collegamento alla dinamica salariale.

30, viene rapita la studentessa comasca Cristina Mazzotti, per il cui rilascio la famiglia versa un forte riscatto; ciò nonostante sarà trovata morta l'1 settembre in un deposito di rifiuti alla periferia di Novara.

Luglio
14
, Lonigo (Vicenza), un commando delle Br entra nell'agenzia della Banca popolare e sottrae 42 Mni di lire.
È la prima azione di esproprio non politico.
18, Siderno Calabro, viene sequestrato Tobia Matarazzi, giovane industriale del legno;
[il 20 agosto 1979 sarà rapita la cugina, Annarita la cui prigionia durerà 42 giorni.]
27, St. Raphael (Costa Azzurra), funzionari italiani dell'antiterrorismo arrestano il neofascista Mario Tuti, ma riesce a darsi alla fuga;
L'avvocato generale dello stato presso la Procura della Calabria, Francesco Ferlaino, viene ucciso a Lamezia Terme da due pallottole di lupara.

Agosto

Settembre
17
, l'ambasciatore inglese, sir Guy Millard, incontra C. Donat Cattin – altro vecchio «cliente» dell'IRD (Information Research Department) – che, a differenza di P.E. Taviani, gli indica l'obiettivo: la linea morotea «è pericolosa», dice, perché considera «irreversibile» la crescita del Pci. Insomma, A. Moro cammina su «un terreno scivooloso».

Ottobre
All' "eurocomunismo" lanciato a luglio da E. Berlinguer e Carrillo, si associa il francese Georges Marchais.
Ancona, Italia e Jugoslavia firmano il Trattato di Osimo che chiude il contenzioso di frontiera. 
Dopo la morte del gen. F. Franco Bahamonde
[el Caudillo], in Spagna Juan Carlos di Borbone assume il potere.

Novembre
2
, all'idroscalo di Ostia viene scoperto l'assassinio di Pier Paolo Pasolini. Giuseppe Pelosi l'assassino?
24, in una nota interna al Foreign Office sulla «situazione politica italiana», David Goodall, uno dei massimi responsabili della diplomazia britannica, esterna la sua analisi:
«Non è affatto scontato che il Pci entri nel governo nel corso dei prossimi dodici mesi. […]
Tuttavia, è indubbio che le prospettive siano allarmanti
».

Lo stesso mese il Foreing Office mobilita diversi «clienti» dell'IRD, a cui affida l'incarico di analizare le cause della crescente forza elettorale del Pci. Nella squadra ci sono:
. Paolo Calzini, della "Johns Hopkins University" di Bologna,
. Marcello De Cecco, economista dell'Università di Siena,
. Cesare Merlini,
. Roberto Aliboni,
. Bona Pozzoli,
. Stefano Silvestri,
. ecc.
e anche un nutrito gruppo di membri dello Iai (Istituto affari internazionali) di Roma (vedi "sequestro Moro" mar-mag 1978 e "dossier Mitrokhin" 1999).

Dicembre
Il deputato missino Sandro Saccucci è condannato per ricostituzione del Partito fascista. 
Entra in vigore la legge che distingue tra spacciatore di droga e consumatore ed esclude la punibilità di chi ne detiene una "modica quantità" per uso personale.
Psi: F. De Martino annuncia il ritiro del suo partito dalla maggioranza, mettendo in crisi il governo;
20, Senigallia, viene sequestrata la sedicenne Patrizia Stefanini figlia di un falegname; dopo 5 giorni, previo pagamento di 5 milioni, viene rilasciata.

Elezioni Regionali in Sicilia.
1975
PARTITI
Riferimento: Elezioni politiche 1972
Seggi
Camera Senato
Dc (Democrazia cristiana)

- Segretario:
. A. Fanfani (18.06.1973 - 22.07.1975, decade in Consiglio Nazionale)
. B. Zaccagnini (25.07.1975 - 24.03.1976)
- Capo del gruppo parlamentare: ? (?-?)

Luglio
22
, dimissioni di A. Fanfani, da segretario politico;
25
, l'on. B. Zaccagnini viene nominato nuovo segretario politico.
con B. Zaccagnini alla segreteria si assiste a un processo di "rifondazione" del partito;


Pli (Partito liberale italiano)
-
Pri (Partito repubblicano italiano)
- Segretario: U. La Malfa (1965-75)
- Presidente: U. La Malfa (1975-?)
Pr (Partito radicale)
-
Svp (Südtiroler Volkspartei - Part. popolare sudtirolese)    
-
Totale    
Pci (Partito comunista italiano)    

- Presidente: L. Longo (1973-?)
- Segretario: E. Berlinguer (1973-?)
Luglio
Livorno, al XIV congresso E. Berlinguer e lo spagnolo Santiago Carrillo lanciano l' "eurocomunismo"; il partito irrobustisce l'organizzazione di comitati regionali, eletti da un congresso con scadenza biennale, mentre quello nazionale avrà frequenza quadriennale.

Psi (Partito socialista italiano)    
-

Psdi (Partito socialista democratico italiano)    
-
Totale    
Msi (Movimento sociale italiano)    

-

Totale    
Totale Seggi    
Note:

 

Trattato di Osimo

1975
Ottobre
, dalla fine della seconda guerra mondiale le questioni confinarie tra Italia e Iugoslavia sono ancora sospese; dopo lunghe e delicate trattative, fra i due paesi si arriva ad un accordo per la risoluzione del problema, nello spirito della conferenza di Helsinky per la sicurezza europea;
3 e 9, l'impostazione dell'intesa viene approvata dal parlamento italiano (nonostante l'opposizione delle destre, degli irredentisti e di qualche esponente democristiano);

Novembre
10
, Osimo (Ancona), i ministri degli esteri italiano (A. Rumor) e iugoslavo (M. Minic) firmano un trattato per il quale:
- l'Italia rinuncia a ogni rivendicazione sulla cosiddetta Zona B del mai costituito "Territorio libero di Trieste", che dagli accordi di Londra del 1954 è stato lasciato in amministrazione alla Iugoslavia;
- la Iugoslavia riconosce l'ex Zona A come parte integrante dello stato italiano, cedendo all'Italia la vetta del monte Sabotino e acconsentendo ad una definizione delle acque territoriali nel golfo di Trieste; clausole particolari garantiscono la tutela delle minoranze etniche nei rispettivi stati prevedendo la possibilità di trasferimento e di cambio di cittadinanza con eventuale indennizzo nel caso di beni lasciati nel paese di origine; 
di pari importanza è l'accordo stipulato, nella stessa sede e lo stesso giorno, per lo sviluppo della cooperazione economica tra i due paesi; viene altresì prevista l'istituzione sull'altopiano del Carso, presso Trieste, di una zona franca industriale (composta in parte in territorio italiano e in parte in territorio iugoslavo) sotto amministrazione congiunta, con l'intenzione di costituire un forte polo di sviluppo economico per la zona di Trieste e dell'Istria.

FAI
(Fondo ambiente italiano)

1975, nasce questa fondazione riconosciuta con decreto del presidente della repubblica;
firmatari dell'atto costitutivo:
- Giulia Maria Mozzoni Crespi (500 Milioni) presidente 
- Renato Bazzoni
- Alberto Predieri
- Franco Russoli
1994, con decreto del ministro per i beni culturali viene modificato lo statuto;
ha come oggetto sociale l'educazione della collettività alla difesa dell'ambiente e del patrimonio artistico e monumentale italiano;
senza fini di lucro e su base associativa volontaria, la fondazione ha acquistato, ripristinato e aperto al pubblico grandi beni monumentali
1995, 26.000 associati.

Torna su




 



OVEST
-
-
-
-

1975

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Dal 1° gennaio 1947, in base al Canadian Citizenship Act, i canadesi diventano a pieno titolo cittadini del loro paese.
Governatore generale
Jules Léger
(1974 - 1979)
Primo ministro
Pierre E. Trudeau
II
(1974 lug - 1979)
[liberale]
Ministro degli Esteri
-

1975
Gennaio
-

Il Canada, insieme all'Italia, entra a far parte del gruppo delle nazioni occidentali più industrializzate, che da ora viene chiamato G-7.
[È stato però il presidente americano G.R. Ford a promuovere l'ammissione del Canada, il che per i critici appare una conferma della persistente dipendenza dal potente vicino.]

Il primo ministro, Pierre E. Trudeau convinto che il separatismo sia ormai morto, riprende le trattative con il Québec, sicuro questa volta di riuscire a superare le diffidenze della provincia.

Viene raggiunto un accordo con i cree e gli Inuit della zona attorno alla Baia James, in base al quale questi ultimi cedono i loro diritti su un'area di 1.000.000 kmq in cambio del completo controllo su un territorio di 14.000 kmq e dei diritti esclusvii di caccia e pesca su un'area dieci volte più grande. Essi ricevono anche un compenso di 225 Mni di dollari.

 

QUÉBEC
Primo ministro della provincia
Robert Bourassa
(1970 - nov 1976)
[liberale]
Sindaco di Montréal
-
Arcivescovo di Montréal
Paul-Émile Léger
(? - ?)
Arcivescovo di Québec
-

1975

-

 


 

 

ONTARIO
-
-

1975

-

 

 


NEW BRUNSWICK
-
-

1975

-

NOVA SCOTIA
-
-

1975

-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1975

-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1975

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1975

-

 

TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
   
1975
-
ALBERTA [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia  
1975
-
SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia  
1975
-
TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934-mar 1949, torna allo status di colonia dipendendo interamente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico;
- 1949, 1 ° aprile, diventa la X provincia del Dominion del Canada.
Primo ministro della provincia
-
1975
-
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
G.R. Ford [38°]
(1974 9 ago - 20 gen 1977)
[Pr]
Vicepresidente
N.A. Rockefeller
(1974 9 ago - 20 gen 1977)
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
H.A. Kissinger
(1973 ott - 20 gen 1977)
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Difesa
-
Ministro della Giustizia
-
Presidente della Corte Suprema
W.Earl. Burger
(1969 23 giu - 26 set 1986)

1975
Helsinki: G.R. Ford firma il Final Act della conferenza sulla sicurezza e la collaborazione europea;

All'inizio dell'anno, quando l' "amministrazione Ford" richiede al Congresso di concedere aiuti militari d'emergenza al regime sudvietnamita che si trova in gravi difficoltà e di onorare in tal modo un impegno segreto preso da R.M. Nixon, ottiene un secco rifiuto.

Aprile
il governo di Saigon, debole e corrotto, dopo la partenza degli americani ha perso costantemente di autorità ed ora si arrende incondizionatamente ai comunsiti.
L'enorme sforzo, protratto nel tempo, degli americani per preservare la penisola indocinese dal comunismo termina in un fallimento totale.
[La più lunga nella storia americana e una delle più costose, la guerra del Vietnam è costata complessivamente 56.000 vittime umane e 141 Mdi di dollari.
Gli Stati Uniti hanno sganciato sul Vietnam una quantità di bombe tre volte superiore a quella sganciata dagli Alleati nei teatri di guerra europei e del Pacifico complessivamente durante la la II Guerra mondiale.
All'estero la guerra ha causato una critica diffusa agli Stati Uniti e praticamente nessun aiuto, nemmeno da parte degli alleati dell'America.
Negli Stati Uniti ha:
- creato grandi pressioni inflazionistiche,
- obbligato all'abbandono o alla riduzione di programmi sociali di grande utilità,
- lasciato la società americana più divisa di qualsiasi altra epoca dai tempi della guerra di secessione.

scandalo Watergate

1975

Luglio
i membri "allargati" del consiglio di amministrazione della Northrop rendono pubblica la loro relazione fornendo con essa una grave accusa nei confronti della direzione personale della società ad opera del presidente Tom Jones che accusano, dopo aver passato in rassegna i suoi accordi segreti con De Francis, Savy, Khashoggi e altri, di "scarso discernimento commerciale", di "inosservanza di un sano procedimento societario" o di "apparente scorrettezza". Decidono invece di ignorare le implicazioni disoneste dei fondi segreti, come l'EDC, e non indagano sulle relazioni col principe BErnardo d'Olanda, ma concludono che Tom Jones "deve assumersi una parte molto grande di responsabilità per le irregolarità e scorreettezze elencate in questa relazione" . Ne raccomandano quindi la sostituzione alla presidenza pur rimanendo un alto funzionario della società.
Richard Millar, nuovo presidente della Northrop (da trent'anni facente parte del consiglio di amministrazione) e gli altri membri del consiglio preferiscono dimenticare le lagnanze nei confronti del loro ex presidente e tutto rimane come prima.

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.

Agosto
"accordi di Helsinki": G.R. Ford incontra nuovamente L.I. Breznev come pure i capi di altri trentatré governi, per siglare un accordo i cui firmatari s'impegnano a:
- riconoscere i rispettivi confini,
- concedere libertà di spostamento e di informazione,
- rispettare i diritti umani.


Settembre
il presidente G.R. Ford allontana sbrigativamente dalla carica il ministro della Difesa James R. Schlesinger, che ha lungamente criticato H.A. Kissinger per la sua prontezza nel fare concessioni all'Unione Sovietica.

Nell'inverno 1975-76 il Congresso respinge la proposta di H.A. Kissinger di inviare armi ed equipaggiamenti alle forze anticomuniste in Angola che stanno combattendo contro la guerriglia sostenuta dai sovietici per mezzo di 15.000 soldati cubani.

[Immigrazione: sebbene l'Immigration and Nationality Act (1965) assegni ai profughi solo il 6% delle 170.000 preferenze accordate ai paesi non americani, si trova il modo di ammetterne di più quando si presentano alcune emergenze: pertanto più di 200.000 vietnamiti, il 60% dei quali sono bambini, sono ammessi "sulla parola" dopo la fine della guerra del Vietnam.]

Lo stesso anno il Congresso approva l'Indian Self-determination Act.
[Approvato all'insegna dello stesso spirito illuminato della decisione di R.M. Nixon, non segna tanto una nuova politica quanto il ritorno al principio di restaurazione tribale adottata dal New Deal.]

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttori: C.M. Kelley (1973-?)

1975
il prestigio dell' "Ufficio" riceve un nuovo colpo dalla commissione senatoriale d'inchiesta sui servizi informativi, la quale accerta che tutti i presidenti da F.D. Roosevelt a R.M. Nixon si sono serviti dell' "Ufficio" per raccogliere informazioni compromettenti su oppositori politici e giornalisti e che aveva tentato nel 1964 di screditare e ricattare M.L. King poco prima che gli venisse assegnato il premio Nobel per la pace.

 

 

 

CIA
(Central Intelligence Agency)
- Agenzia centrale d'informazione -
- Direttore: William Colby (1973 set-gen 1976)

1975
la commissione d'inchiesta, seguita all' "affare Watergate", mette in luce clamorosi arbitrii e deviazioni e impone il ridimensionamento delle sue competenze. 
[È emerso che dai tempi dell' "amministrazione Kennedy" in poi la CIA ha cospirato per rovesciare una serie di governi stranieri e assassinarne i capi e, all'interno degli Stati Uniti, ha tenuto illegalmente registrazioni su migliaia di persone e gruppi, intercettando la loro corrispondenza e le loro telefonate, e si è infiltrata in movimenti politici radicali, pacifisti e negri.

Mentre una commissione governativa sta preparando il rapporto più completo mai redatto sulle attività dell'intelligence americana, Tom Braden firma un feroce attacco contro la CIA dominata dal potere, dall'arroganza e dall'ossessione di mentire; nel concludere, ne auspica lo scioglimento e il trasferimento delle sue residue funzioni (quelle che possono essere giustificate) ad altri dipartimenti.

 


 

 

 

[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1975
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1975
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1975
-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1975
-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1975
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1975
-

[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1975
-

[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1975
-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1975
-

[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1975
-

[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1975
-

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1975
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1975
-

[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1975
-

[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1975
-

[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1975
-


[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1975
-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1975
-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1975
-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1975
-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1975
-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1975
-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1975
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1975
-

[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1975
-

[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1975
-

[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1975
-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1975
-

[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1975
-

[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1975
-

[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1975
-

[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1975
-

[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1975
-

[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1975
-

[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1975
-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1975
-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1975
-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1975
-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
-

1975
-

[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1975
-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1975
-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1975
-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1975
-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1975
-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1975
-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1975
-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1975
-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1975
-


[49] ALASKA [dal 3 gennaio 1959] - cap. Juneau
[Territorio autonomo dal 1912.]
Governatore
-
-

1975
-

[50] HAWAII [dal 21 agosto 1959] - cap. Honolulu
[Territorio autonomo dal 7 luglio 1898.]
Governatore
-
-

1975
-


a

 





1975
GRANDI ANTILLE
- Presidente del consiglio di stato
Fidel Castro Ruz
(1959 - 2007)
[capo dello stato e primo ministro]
Partito unico: Partito comunista cubano.
1975
-
Haiti
- Dittatore
Jean-Claude Duvalier [Baby Doc]
(1971 - 1986)
[regime terroristico]
1975
nonostante di idee liberali, assorbite anche durante gli studi negli Stati Uniti, non riesce a introdurre riforme democratiche a causa dell'estrema crisi economica perdurante nel Paese; governa comunque con gli stessi metodi del padre, avvalendosi del suo esercito privato i tontons macoutes (spauracchi) del terrore superstizioso mantenuto con il ricorso al vudu;
- Presidente della repubblica
Joaquín Balaguer
(1966 -1978)
[PRSC (Partido reformista social cristiano), di destra]
[governo dittatoriale]
1975
formalmente nel rispetto della legalità, in realtà facendo ricorso a sistemi polizieschi che svuotano di significato le istituzioni rappresentative, il presidente instaura un governo dittatoriale;
l'opposizione "legale", alquanto eterogenea, si coalizza dal centro-destra alle sinistre intorno alla figura dell'ex presidente Juan Bosch, ma è rappresentata altresì da nuclei guerriglieri ancora embrionali, d'ispirazione castrista;

Giugno
fallisce un tentativo insurrezionale;

- Primo ministro
Michael Manley
(1972 - 1976) I
[PNP]
[PNP (Partito nazionale del popolo), socialdemocratico;]
1975
-


1975
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Luis Echeverría Alvarez
(1970 - 1976)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
- Ministro dell'interno
?
(? - ?)
[dal 1953 è stato concesso il voto alle donne.]

1975
con il nuovo presidente si ha un rinnovato impulso riformatore (rilancio della riforma agraria, perequazione fiscale dei redditi, nazionalizzazione del settore minerario, agevolazioni al credito rurale);




1975
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1975

-



1975
Guatemala
[formalmente indipendente dal 1847]
- Presidente
gen. Kjell Laugerud
(1974 - 1978)
[estrema destra]
1975
-


1975
- Presidente
J.M. Lemus
(1957 - ?)
guerra con l'Honduras: (1969-)
1975
il Partido de Conciliación Nacional (conservatore e strettamente legato ai comandi militari) mantiene ininterrottamente la presidenza e il controllo del paese;
dal 1974 operano nel paese formazioni guerrigliere di estrema sinistra (Ejercito Revolucionario del Pueblo) che effettuano numerose, e anche clamorose, azioni;

1975
Honduras
- Presidente
-
-
[dal 1951 il paese è inserito (carta di San Salvador) nella "Organizzazione degli stati dell'America Centrale".]
1975
Aprile
un incruento colpo di stato organizzato da un gruppo di giovani ufficiali, sensibili alle esigenze di riforma agraria e di una minore subordinazione alle compagnie bananiere statunitensi, rovecia la dittatura al potere;

Capitali in fuga

4 aprile, la rivista «Time» scrive: «Il generale Osvaldo Lopez Arellans ha incassato parte di questo denaro [vedi sotto] attraverso il suo conto numerato in Svizzera.»

9 aprile, «Le Monde» pubblica la seguente informazione:

«Tutte le operazioni di borsa sono state sospese, martedì 8 aprile, a Wall Street sulle azioni della società United-Brands – più nota con il vecchio nome di United Fruit – dopo che quest'ultima ha riconosciuto di aver pagato una bustarella di 1.250.000 dollari a alte personalità dell'Honduras in cambio di vantaggi commerciali».




[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]

Belize [Honduras Britannico]
[dal 1964 la colonia britannica gode dell'autonomia interna.]
1975
l'indipendenza, rivendicata dal People's United Party, partito di governo, è ritardata dalle rivendicazioni annessionistiche che sul paese avanzano il Guatemala e il Messico;


1975
- Presidente
Anastasio Somoza [Tachito]
(1967 - ?)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza la quale poggia sulla "guardia nacional", una sorta di milizia pretoriana, armata e organizzata dagli Stati Uniti fin dall'insurrezione di A.C. Sandino.]
1975
l'opposizione è rappresentata da una coalizione di partiti clandestini e dal Fronte di liberazione nazionale sandinista, che conduce la lotta armata;

1975
- Presidente della repubblica
D. Oduber Quirós
(1974 - ?)
[riformista]
1975
la vita politica finora non ha conosciuto né violente pressioni dei militari né gravi traumi sociali grazie a uno sviluppo del reddito nazionale a livelli proporzionalmente più elevati che in altri paesi dell'America centrale;

1975
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
1975

-


 


 
1975
- Presidente
J. López Michelsen
(1974 - 1978)
[ala "sinistra" dei liberali]
[dal 1966 è attivo nel paese il movimento armato di sinistra FARC (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia).]
1975
Giugno
dopo aver avviato una serie di riforme fiscali e di misure antinflazionistiche, il nuovo presidente si avvicina bruscamente all'ala più conservatrice e dichiara lo stato d'assedio per combattere la guerriglia;

1975
[dal 1973 il paese è entrato nel "patto andino"]

- Presidente della repubblica

C.A. Pérez
(1974 - 1979)
[AD (Acción democrática)]
1975
-


1975
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

gen. G. Rodríguez Lara
(1972 - 1979)
[il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari.
dal 1972 comanda una giunta militare.]
1975
-



1975
(Repubblica indipendente dal 1827)

- Presidente della repubblica

gen. J. Velasco Alvarado
(1968 ott - ago 1975)
gen. F. Morales Bermúdez
(1975 ago - ?)
1975
Agosto
le forze militari moderate impongono alla presidenza della repubblica il gen. F. Morales Bermúdez;


1975

- Presidente della repubblica

col. H. Banzer Suárez
(1971 ago - lug 1978)
[dittatura reazionaria strettamente legata agli USA e al Brasile ]
1975
Gennaio
fallito golpe;
il presidente della giunta tenta di dirottare il malcontento interno che ha investito le stesse gerarchie militari, sul versante estero;

Febbraio
nelle conversazioni bilaterali tra Cile e Bolivia, la riaperta questione dello "sbocco al Pacifico" tramite il corridoio cileno di Arica ottiene conferme in linea di massima positive;

Ottobre
patto di non aggressione cileno-bolivano;

1975

- Capo dello Stato

gen. A. Pinochet Ugarte
(1974 giu - mar 1990)
[il paese è in stato d'assedio]
1975
Settembre
viene introdotta una nuova unità monetaria, il peso, equivalente a 1000 vecchi escudos, ma nonostante questo espediente finanziario e gli aiuti statunitensi, governativi e privati, l'inflazione non accenna a diminuire in misura sostanziale;

1975
[I conflitti etnico sociali oppongono:
- PPP (People's Progressive Party), maggioranza indiana, marxista;
- PNC (People's National Congress), consistente minoranza nera, socialista, al potere dal 1964
- UF (United Force), minoranza bianca.]

- Presidente della repubblica

Forbes Burnham
(? - 1985)
[PNC]
 
1975
L'opposizione rimprovera al presidente gravi violazioni della democrazia.


1975
Suriname
(olandese)
[dal 1954 gli è stata concessa piena autonomia, con lo stato di paese indipendente e a regime di autogoverno nell'ambito dei Paesi Bassi.
Contrasti razziali tra:
- NPK (Alleanza nazionale dei partiti), formazione di maggioranza appoggiata dalla popolazione nera e meticcia, favorevole alla piena indipendenza;
- PRP (Partito riformista progressista), appoggiato dalla popolazione di origine asiatica, che, temendo una politica discriminatoria da parte dei neri, sostiene la continuazione del regime di semidipendenza.]

- Governatore

?
(? - ?)
?
(? - ?)
1975
Novembre
25
, i Paesi Bassi concedono al paese l'indipendenza.



1975
[dal 1946 integrata alla metropoli come dipartimento d'oltremare.]

- Governatore

?
(? - ?)
1975
dal 1966 ha assunto una rilevante importanza strategica in seguito alla creazione di un centro spaziale lungo la fascia litoranea tra Kourou e Sinnamary.


1975

- Presidente

gen. Ernesto Geisel
(1974 nov - 1978)
[quarto presidente militare; dal 1969 vige una nuova costituzione che ha restaurato, del tutto formalmente, i diritti politici e civili;
per darsi una parvenza di legalità il regime ha creato due partiti ufficiali:
- ARENA (Aliança da Renovação Nacional), di governo,
- MDB (Movimento Democratico Brasileiro), di opposizione;
per lo stesso motivo vengono svolte le elezioni; ]
1975
Giugno
nel quadro della crisi petrolifera mondiale, il paese conclude accordi di cooperazione in campo energetico con la Germania Federale;


1975

- Capo dello stato

gen. Alfredo Stroessner Mattiauda
(1954 - 1989)
[del Partito colorado]
[dopo il golpe, permane lo stato d'assedio;
nuova costituzione dal 1970.]
1975
il ricorso alla tortura è sistematico, gli oppositori sono incarcerati o costretti all'esilio, le epurazioni sono la norma nello stesso partito che sostiene il presidente;



1975

- Presidente

J.D. Perón
(1973 set - giu 1974)
M.E. Martínez Perón
(1974 lug - mar 1976)
1975
Settembre
14
, M.E. Martínez Perón [Isabelita] abbandona ogni carica;



Patagonia
1975
-

1975
- Presidente
J.M. Bordaberry
(1972 - 1976)
[partito conservatore]

1975
Montevideo, nel 1973 con un colpo di stato incruento i militari hanno assunto il potere, con la copertura dell'attuale presidente;

Ottobre
Montevideo, "Operazione Condor", tra i servizi di sicurezza di Argentina, Cile, Uruguay, Bolivia, Perù, Brasile e Paraguay viene stipulato un accordo allo scopo di "di estirpare il cancro marxista"; esso prevede «la formazione di squadroni speciali […] che dovranno raggiungere qualsiasi destinazione […] per compiere azioni di punizione, persino l'assassinio».
[Veri e propri "squadroni della morte" che saranno addestrati talvolta dagli ex criminali di guerra nazisti rifugiatisi in Sudamerica e che vedranno spesso i neofascisti europei nel ruolo dei sicari. Gruppi che daranno vita ad una campagna di terrore che durerà un decennio e che godrà dell'appoggio dell'amministrazione americana, guidata da Richard Nixon e in particolare dal segretario di Stato Henry Kissinger. Infatti, nel periodo considerato, Washington appoggerà tutti i pronunciamenti militari che avverranno in Sudamerica con la scusa che possono contribuire a «fermare l'avanzata del comunismo internazionale».]






1975
Mongolia
(Repubblica popolare)
-
?
(? - ?)
[dal 1921 la vita politica è dominata dal partito unico comunista, il PRPM (Partito rivoluzionario del popolo)]
1975
-

1975
CINA
Repubblica Popolare Cinese
Grande rivoluzione culturale proletaria
o
Rivoluzione culturale cinese
1966-1976

- Presidente della repubblica
[carica formalmente abolita nel 1958]

?
(? - ?)

- Primo ministro

Chou En-lai
(1949 - 1976)

- Vice primo ministro

Deng Xiaoping
(1973 - ?)

- segretario generale del PCC
?
(? - ?)
[Prima costituzione]

1975
Il ripristino dell'ordine nelle città e nelle fabbriche è a più riprese turbato da gravi polemiche e da violenti scontri.

Deng Xiaoping è nominato vicepresidente del comitato centrale e membro del comitato permanente del politburo del PCC;

[Mario Capanna, Dario Fo e Franca Rame compiono un "viaggio di studio" in Cina; al ritorno ne abbozzano un sobrio resoconto: «…ospedali perfettamente funzionanti, immense case della cultura, tanta pulizia… gente serena…»]
[Paul Hollander, "Pellegrini politici. Intellettuali occidentali in Unione Sovietica, Cina e Cuba", con un'appendice sul caso italiano redatta da Loreto Di Nucci (1988, Il Mulino, Bologna)]



TIBET [dal 1962 annesso dalla Cina]
1975
-
Repubblica di Cina
(Repubblica nazionalista)

- Presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1949 - † 1975)

Chiang Ching-kuo
(1975 - 1987)

- Primo ministro

Chiang Ching-kuo
(1972 - 1987)

[Cina nazionalista nell'isola di Taiwan (Formosa): capitale Taipei; dal 1971 esclusa dalle Nazioni Unite e disconosciuta dalla maggioranza dei suoi partner politici e commerciali occidentali.]
KMT (Kuomintang), partito nazionalista al potere.
1975
Muore Chiang Kai-shek. Suo figlio Chiang Ching-kuo, già capo del governo, gli succede anche alla presidenza della repubblica e a capo del Kuomintang (KMT), il partito nazionalista al potere;

a


1975


Choson
(Repubblica Democratica Popolare di Corea – a Nord)
[con capitale Pyongyang, nell'orbita sovietica.]
- Presidente della repubblica
Kim Il Sung
(1972 - lug 1994)
[dal 1948 segretario del Partito dei lavoratori (partito unico).]
Il suo potere è praticamente assoluto.
1975
-
DAE HAN
(Repubblica di Corea – a Sud)
[con capitale Seoul (sotto l'egida statunitense)]
- Presidente
gen. Park Chung Hee
(1963 ott - 1979)
[Partito democratico-repubblicano]
[dal 1972 è in vigore la legge marziale.]
1975
-

a


1975
Pakistan
(repubblica islamica a prevalenza musulmana)
[dal 1971 solo ex Pakistan occidentale]
- Capo del governo e capo dello stato
Z. Ali Bhutto
(1971 - 1977)
[Partito popolare]
privo della parte orientale dal 1972 (Bangladesh), il paese è entrato in una fase di profonda crisi economica nonostante i tentativi di Z. Ali Bhutto di imboccare la strada di un nazionalismo populista e autoritario;
1975
dopo la riforma agraria, si procede alla nazionalizzazione delle più importanti industrie;
Kashmir nord occidentale (capitale Muzaffarabad) [dal 1972]
1975
-

a



1975
Unione Indiana
(repubblica federale a prevalenza indù)
- Primo ministro
Indira Ghandi
(1966 - 1977)
[Partito del Congresso]
dal 1950, staccatosi dalla metropoli, il paese si è dato una costituzione repubblicana e federale a regime parlamentare;
lingua ufficiale: hindi;
dal 1969 il Partito del Congresso è diviso in due tronconi:
- Vecchio Congresso, capeggiato dall'ex vice primo ministro M. Desai;
- Nuovo congresso, capeggiato da Indira Ghandi;
1975
il Sikkim entra a far parte dell'Unione;

Febbraio
il Kashmir viene integrato nell'Unione;
sfortunate annate agrarie fanno ricomparire lo spettro della fame;

Giugno
fatta oggetto di attacchi da parte delle destre estreme, ma anche di quelle moderate, coalizzate dall'ex vice primo ministro M. Desai nel partito Janata, e messa sotto inchiesta con l'accusa di brogli elettorali, Indira Ghandi accentua i caratteri autoritari del proprio regime proclamando lo stato d'emergenza;

Kashmir sudorientale o Jammu e Kashmir (con capitali Srinagar e Jammu) [dal 1972]
1975
-
Sikkim [dal 1975]
1975
-

a


1975
Bangladesh
(Repubblica del Bengala Libero)
- Presidente
Mujibur Rahman
(1972 gen - ago 1975, ass.)
gen. Ziaur Rahman
(1975 - 1981)
[PNB (Partito nazionale)]
1975
una sequela di colpi militari trasferisce la crisi sociale ed economica sul piano politico rendendo oltremodo la situazione fluida:

Agosto
15
, primo colpo di stato: culmina con l'assassinio di Mujibur Rahman accusato di dittatura personale, nepotismo e corruzione; porta al potere il gen. Khondakar Mustaque Ali, esponente dell'ala moderata della Lega Awami; questi, emarginata la sinistra ufficiale di Tajuddin Ahmed scioglie tutti i partiti politici, inaugurando una politica di apertura verso il Pakistan;

Novembre
2
, secondo colpo di stato: opera del gen. Khalid Musharaf, non muta sostanzialmente il quadro politico;
7, terzo colpo di stato: opera del gen. Ziaur Rahman,
non mutano sostanzialmente il quadro politico accentuandone semmai le tendenze autoritarie e moderate, con la liquidazione fisica di alcuni esponenti della sinistra Awami (tra i quali lo stesso Tajuddin Ahmed).

a



1975
Repubblica di Birmania
[regime militare]
- Presidente
gen. Ne Win
(1962 - 1988)
[Partito del programma socialista birmano (partito unico)]
nel paese sono attivi diversi movimenti di guerriglia tra cui quello del Partito comunista (filocinese) e dei separatisti (attivi soprattutto nel Karen e nello Shan, al confine con la Thailandia), ora uniti nel Fronte democratico nazionale;
1975
-


a



1975
Laos
Savang Vatthana
-
(? - ?)
1959-75
, re del Laos;
1975
Novembre
abdica.


- Presidente
principe Souphanouvong
(1975 - 1986)
- Primo ministro
Souvanna Phouma
(? - 1975, dim.)
Kaysone Phomvihane
(1975 - 1991)
[PPR (Partito popolare rivoluzionario) comunista, da ora partito unico al potere]
1975
Novembre
il re abdica e il primo ministro Souvanna Phouma si dimette;

Dicembre
il paese diventa una repubblica democratica sotto la presidenza del principe Souphanouvong;

- primo ministro: Kaysone Phomvihane (1975-91) e segretario (1955-91) del PPR (Partito popolare rivoluzionario) comunista, da ora partito unico al potere;

a


1975
- Presidente
Lon Nol
(1972 mar - 1975
Khieu Samphan
(1975 apr - 1979)
[leader dei khmer rossi]
1975
Aprile
15
, Lon Nol capitola alle forze del FUNK (Front Uni National de Kampuchea) che instaurano la Repubblica Democratica di Kampuchea (repubblica socialista) sotto la presidenza del comunista filo cinese Khieu Samphan;
il principe Norodom Sihanouk torna nel paese per assumere la carica di capo dello stato;

Maggio

prime scaramucce di frontiera con il Vietnam;

a


1975
Guerra del Vietnam
[Contingente USA nel Vietnam:
- 1965, 125.000 uomini;
- 1967, 400.000 uomini.]
1975
primavera, la situazione interna degli Stati Uniti è profondamente intaccata dal discredito della presidenza R. Nixon per lo "scandalo Watergate" e, più indirettamente, dalle ripercussioni economiche e politiche della guerra indocinese;

Aprile
30
, i comunisti vietnamiti lanciano l'offensiva finale che porta alla liberazione di Saigon e alla caduta del regime anticomunista sudvietnamita.
Fine/Inizio

1975
Repubblica Democratica del Vietnam
(dal 2 settembre 1945)
[dal 1962, a Saigon si è insediato un comando militare nordamericano.]
- Presidente
Ngo Dinh Diem
(1963 nov - ?)
1975
-

a






1975
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901 - 1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;
[dal 1.1.1946 ha rinunciato alle proprie prerogative divine pur di salvare l'istituto monarchico.]



[Nuova costituzione dal 1° gennaio 1946;
a ricostruzione ormai conclusa, continua (dal 1948) a governare il Partito conservatore al quale si oppongono:
- socialisti (uniti dal 1955 al 1959) che costituiscono lo schieramento egemone dell'opposizione;
- comunisti, con modestissime fortune elettorali;
- buddhisti del komei-to.]
- Primo ministro
Miki
(1974 - 1976)

1975
-

a


1975

Filippine

-
-
l' "Esercito popolare di liberazione" (Huk), duramente represso dalle truppe governative e ridotto a poche sacche di resistenza durante gli anni Cinquanta, riorganizzatosi agli inizi degli anni Sessanta, riprende una forte attività di guerriglia che crea non poche difficoltà al regime di Marcos.
1975
-

a


1975

Indonesia

-
-
1975
la CIA dà l'apporto finanziario, organizzativo e propagandistico nel colpo di stato in Indonesia contro Soekarno;

a





1975
["provincia" spagnola dal 1958, comprende l'ex colonia Rio de Oro e la regione di Saguia el Hamra, meno la zona di Tarfaya ridata al Marocco;
diventata oggetto delle ambizioni concorrenti del Marocco (interessato ai giacimenti di fosfati nel paese) e dell'Algeria (mirante ad assicurarsi tramite il Sahara Occidentale uno sbocco sull'Atlantico), opera da maggio 1973 un movimento nazionalista locale, la cui ala più radicale si è organizzata nel Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro).]
-
-
1975
Maggio
una commissione d'inchiesta dell'ONU accerta la rappresentatività del Fronte Polisario in lotta per l'autodeterminazione del Sahara spagnolo;

Novembre
20
, muore a Madrid il gen.  F. Franco Bahamonde [el Caudillo];
"Marcia verde" di dimostranti marocchini alla volta del Sahara spagnolo;

Dicembre

il declino del dominio coloniale spagnolo determina nell'area una situazione complessa: si ha la proclamazione unilaterale (27 febbraio ), da parte del Fronte Polisario, della Repubblica Araba Sarabui Democratica (RASD) appoggiata dall'Algeria, e insieme viene firmato un accordo di spartizione del paese tra Marocco e Mauritania;


1975
MAROCCO
[[indipendente dal 1956, con l'eccezione delle plazas di Ceuta e Melilla, di Ifni e del cosiddetto Sahara spagnolo, ma compresa anche la città di Tangeri.]
Hasan o Hassan II
-

(Rabat 1929 - 1999)
figlio di Maometto V [Sidi Muhammad Ibn Yusuf];
1960, nominato dal padre, diventa capo delle forze armate e vice presidente del consiglio;
1961-99, re del Marocco;
in successione al padre;
nel 1962 applica la costituzione parlamentare e una riforma agraria;
nel 1963 è coinvolto nella crisi interna del partito Istiqlal (scissione della destra filomonarchica a lui legata);
nel 1965, implicato nell' "affare Ben Barka" tenta di consolidare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima agli ambienti militari; scioglie il parlamento;

[dal 1965 il parlamento è sciolto]

1975
il parlamento, sciolto dal 1965, viene ripristinato;

Novembre
14
, gli accordi di Madrid tra Marocco e Mauritania, con la garanzia della Spagna, fissano la spartizione del Sahara spagnolo;
20, muore a Madrid il gen.  F. Franco Bahamonde [el Caudillo];
"Marcia verde" di dimostranti marocchini alla volta del Sahara spagnolo;

Dicembre
l'Algeria prende posizione contro gli accordi di Madrid in favore del Fronte Polisario e si riavvicina alla Libia che è disposta ad appoggiare la causa;




1975
Repubblica d'Algeria
[indipendente dal 1° luglio 1962]
- Presidente della repubblica
col. H. Boumedienne
(1965 - ?)
- Primo ministro
-
 
1975
Novembre
14
, gli accordi di Madrid tra Marocco e Mauritania, con la garanzia della Spagna, fissano la spartizione del Sahara spagnolo;
20, muore a Madrid il gen.  F. Franco Bahamonde [el Caudillo];
"Marcia verde" di dimostranti marocchini alla volta del Sahara spagnolo;

Dicembre
l'Algeria prende posizione contro gli accordi di Madrid in favore del Fronte Polisario e si riavvicina alla Libia che è disposta ad appoggiare la causa;

1975
[indipendente dal marzo 1956, repubblica dal 1957]
- Presidente della repubblica
H. Bourghiba
(1957 - 1987)
[del Neo-Destur]
1975
Marzo
con un emendamento della costituzione H. Bourghiba diventa presidente della repubblica a vita;


1975
Repubblica Araba Libica
(12 settembre 1969)
- Dittatore militare
col. Muammar el-Gheddafi
(1969 - 2011)
[il regime militare, dopo aver nazionalizzato (1971) le riserve petrolifere, ha fatto della Libia uno dei poli di riferimento delle tendenze più radicali del panarabismo ma anche una potenza emergente nello scacchiere africano.]

1975
Novembre
14
, gli accordi di Madrid tra Marocco e Mauritania, con la garanzia della Spagna, fissano la spartizione del Sahara spagnolo;
20, muore a Madrid il gen.  F. Franco Bahamonde [el Caudillo];
"Marcia verde" di dimostranti marocchini alla volta del Sahara spagnolo;

Dicembre
l'Algeria prende posizione contro gli accordi di Madrid in favore del Fronte Polisario e si riavvicina alla Libia che è disposta ad appoggiare la causa;




1975
Egitto
[repubblica dal 18 giugno 1953]
[1958-61, ha fatto parte della RAU (Repubblica Araba Unita)]
- Presidente
Anwar el Sadat
(1970 ott - 1980)
[il presidente: Anwar el Sadat è entrato subito in urto con la sinistra nasseriana, ma il parziale successo militare conseguito nella guerra con Israele ha rafforzato la sua leadership.]

1975
Giugno
riapertura del canale di Suez e "offensiva di pace" di Anwar el Sadat: dopo un giro di consultazioni in Kuwait, Iraq, Giordania e Siria allo scopo di ricucire il fronte arabo, si incontra a Salisburgo con il presidente degli USA G.R. Ford;

Luglio
la restituzione di parte dei territori del Sinai occupati da Israele coincidono con un avvicinamento agli Stati Uniti;

Settembre
Sinai II: secondo trattato (Sinai I nel gennaio 1974) di disimpegno militare con Israele;
grazie all'instancabile mediazione di Henry Kissinger, Anwar el Sadat ottiene questo secondo trattato che riporta le forze israeliane al di là dei passi chiave del Sinai, Mitla e Geddi.
Posti di avvistamento con civili statunitensi vengono collocati a guardia dei due passi.

Il rovescio della medaglia di tali successi egiziani è la rottura dell'alleanza, durata per tutto il periodo della guerra, con la Siria.


1975
[indipendente dal 1° gennaio 1956;
- aderisce alla Lega araba - ]
- Presidente della repubblica
col. G.M. Nimeiry
(1969 - ?)
[aderisce alla Lega araba; dal 1973 il paese è una repubblica presidenziale a partito unico (Unione socialista sudanese).]
1975
-

Regione Meridionale [autonoma dal 1972]
1975
-

1975
[indipendente dal settembre 1973 ma riconosciuta formalmente indipendente dal Portogallo dal settembre 1974.]
- Presidente del Consiglio di Stato
Luis Cabral
(1973 set - ?)
- Presidente del consiglio
Francisco Mendes
(1973 set - ?)
- Segretario del PAIGC
Aristide Pereira
(1973 gen - ?)
PAIGC (Partito africano per l'indipendenza della Guinea-Bissau e del Capo Verde o African Partido Africano para a Independencia de Guiné e Cabo Verde)
1975
-


1975
[indipendente dal 29 novembre 1960, sotto la direzione del Partito del popolo mauritano (ex Partito del raggruppamento mauritano di Ould Daddah) che ha assunto la funzione di "guida del paese" ma non riesce ad eliminare i contrasti interni tra mauri e negri;
dal 1966 ha adottato l'arabo come lingua ufficiale e, dal 1968 aderisce all'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal.]
   
1975
Novembre
14
, gli accordi di Madrid tra Marocco e Mauritania, con la garanzia della Spagna, fissano la spartizione del Sahara spagnolo;
20, muore a Madrid il gen.  F. Franco Bahamonde [el Caudillo];

Dicembre
l'Algeria prende posizione contro gli accordi di Madrid in favore del Fronte Polisario e si riavvicina alla Libia che è disposta ad appoggiare la causa;

1975
[indipendente dall'agosto 1960 e promotore dal 1961 del progetto di Unione della Senegambia; costituzione presidenziale dal 1963; scioglimento dell'opposizione in favore del partito unico UPS (Union Progressiste Sénégalaise) dal 1964; associata dall'aprile 1967 con la Gambia, è entrata nel 1968 a far parte dell'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, e dal 1972 della CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale); ]
- Presidente della repubblica
Léopold Sédar Senghor
(1960 ago - 1980)
- Primo ministro
Abdou Diouf
(1970 - ?)
1975
creazione di un sistema pluripartitico e ingresso del Partito socialista senegalese [ex UPS (Union Progressiste Sénégalaise)] nell'Internazionale socialista;

1975
[l'ex Sudan francese è indipendente con la nuova denominazione dal settembre 1960; continua dal 1968 l'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, con la Guinea, il Senegal e la Mauritania.]
- Presidente
ten. Moussa Traoré
(1969 set - ?)
[Comitato di liberazione nazionale dell'esercito]
[dopo il colpo di stato militare del 1968; da ottobre 1970 è sciolta l'opposizione sindacale;
dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale) e all'OMVS (Organizzazione per la valorizzazione del fiume Senegal);
dal 1973 persistono i rinnovati accordi di cooperazione con la Francia mentre sono rotte, in appoggio alla causa araba, le relazioni con Israele;
dal 1974 una nuova costituzione, approvata con referendum, prevede l'elezione a suffragio universale del capo dello stato, del governo e dell'assemblea nazionale, ma affida ancora per cinque anni tutti i poteri al Comitato di liberazione nazionale; ]

1975
-


1975
[indipendente dall'agosto 1960]
- Presidente
-
[le elezioni del 1970 hanno decretato la vittoria dell'Union démocratique voltaïque (37 seggi su 57), espressione dell'oligarchia dominante di tendenza filofrancese.]

1975
-


1975
[indipendente dal 3 agosto 1960]
- Presidente
col. Seyni Kountchké
(1974 apr - ?)
[dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale).]
1975
il presidente chiede il ritiro delle forze francesi presenti nel paese;

1975
[indipendente dal settembre 1958;

privata d'ogni appoggio tecnico-finanziario da parte della Francia e degli Stati Uniti, si è accostata all'URSS e al blocco orientale, assumendo una direzione interna di tipo socialista;
dopo aver patrocinato l'OUA (Organizzazione dell'unità africana), abbraccia risolutamente la causa della lotta anticolonialista e antimperialista, dando asilo e sostegno ai principali movimenti di liberazione africani, fra i quali quello della Guinea portoghese (PAIGC).]
- Presidente
Sékou Touré
(1958 - ?)
[leader del PDG]
PDG (Parti dèmocratique de Guinée)
1975
proprio la presenza nel suo territorio delle basi di addestramento del PAIGC è all'origine del tentativo d'invasione del paese da parte del Portogallo, respinto con successo grazie alla mobilitazione armata della popolazione;

1975
[dall'agosto 1958 è indipendente,
dal 1960 fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane, dal 1962 è una repubblica presidenziale e dal 1963 è associata al MEC;
dal 1966, nel Ciad settentrionale, opera dal 1966 il FROLINAT (Front de Libération National du Tchad), movimento di guerriglia antifrancese delle tribù nomadi musulmane.]
- Presidente
François Tombalbaye
(1962 apr - † 1975, ass.)
[Partito progressista del Ciad]
-
[il presidente François Tombalbaye muta il suo nome in N'Garta (vero capo)]
1975
Aprile
l'opposizione di importanti settori dell'esercito provoca un colpo di stato che uccide il presidente stesso;


1975
[indipendente dall'ottobre 1961]
- Presidente
F. Houphouët-Boigny
(1961 - ?)
[RDA]
[RDA (Rassemblement Démocratique Africain)]
1975
il regime di F. Houphouët-Boigny conduce all'interno una politica di accentramento autoritario mentre in politica estera si allinea con i regimi moderati dell'Africa ed apre il paese agli investimenti occidentali;
Ottobre
24
, Houphouët-Boigny invita gli stati dell'OUA a inviare i propri ambasciatori in Sudafrica;

1975
[l'ex Dahomey indipendente dal 1° agosto 1960 ma resta fortemente instabile.]
- Presidente
ten. col. M. Kerekou
(1972 - lug 1994)
- Capo dello stato
-
- Primo Ministro
-
[dal 1972 il presidente, secondo un'asserita linea socialista e marxista-leninista, attua una svolta a sinistra impostando una politica di maggiore indipendenza nei confronti della Francia e nazionalizzando i principali settori economici e finanziari e le società petrolifere straniere.]
1975
prende il nome ufficiale di Benin;



1975
[indipendente da aprile 1960, come dominion del Commonwealth britannico, ma sempre dominata dal Sierra Leone People's Party, partito filobritannico di Albert Margai.]
- Capo di stato
Siaka Stevens
(1968 apr - ?)
[All Congress Party (Congresso del Popolo)]
- Primo ministro
-
1975
dopo il colpo di stato militare del 1968, il potere è passato al All Congress Party (Congresso del Popolo) del premier Siaka Stevens il quale s'impegna a trasformare il paese in repubblica conducendo una dura epurazione contro le forze oligarchiche culminate ora in esecuzioni di esponenti del passato regime;

1975
[ex Monrovia, repubblica presidenziale bicamerale, indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense;
dalla fine della seconda guerra mondiale, il paese, dipendenza economica degli Stati Uniti, è diventato uno dei maggiori "paradisi fiscali" del mondo fornendo la propria "bandiera ombra" alle flotte mercantili private di ogni nazionalità;
il presidente della repubblica, che è anche capo del governo, viene eletto a suffragio diretto per un periodo di 8 anni;
il potere legislativo spetta al parlamento formato da due camere: il senato con 18 membri eletti per sei anni, e la camera dei rappresenanti con 65 membri eletti per quattro anni.]
- Presidente della repubblica e capo del governo
-
True Whig Party
[partito di governo, domina la scena politica liberiana da oltre un secolo.]
1975
-





1975
[I repubblica dal luglio 1960; dittatura dal 1966; II repubblica dall'agosto 1969; nuova dittatura da gennaio 1972.]
- Capo dello stato
col. (poi generale) I.K. Acheampong
(1972 - lug 1994)
[presiede il "Consiglio di rinnovamento nazionale" che ha assunto tutti i poteri dopo aver abolito la costituzione.]
1975
Maggio
il gen. Ignatius Acheampong annuncia che il deficit della bilancia dei pagamenti è in aumento: il deficit attuale ammonta a 687 milioni di dollari; 647 costituiscono il debito nei confronti dei paesi imperialisti;

1975
[già indipendente dall'aprile 1960, è in vigore dal 1963 una costituzione che ha fatto del paese una repubblica presidenziale in cui il potere legislativo è affidato ad un'assemblea nazionale eletta a suffragio universale.]
- Dittatore
ten. col. Eyadéma
(1967 apr - ?)
[dopo il colpo di stato militare nel 1967, ha rovesciato il governo, sospeso la costituzione e sciolta l'assemblea nazionale; tutti i partiti sono stati soppressi e al loro posto costituito il Rassemblement du Peuple Togolais, unico partito legalmente riconosciuto;
dal 1972 è entrato nel Mercato comune dell'Africa occidentale.]
1975
Febbraio
28
, convenzione di Lomé;


1975
[indipendente dal 1° ottobre 1960, l'ex Federazione della Nigeria ha assunto la forma definitiva di repubblica il 1° ottobre 1963, ma nel settembre 1966 il col. Gowon ha restaurato la Federazione da cui il 27 maggio 1967 il governatore degli stati orientali, col. Ojukwe, ha proclamato la secessione del territorio ibo fondando la Repubblica del Biafra;
dal gennaio 1970, con la resa dei secessionisti e l'impegno, da parte del governo federale, di ristabilire l'amministrazione civile entro il 1976, si conclude il conflitto.]
- Presidente
gen. Gowon
(1966 lug - ago 1975)
gen. M.R. Mohammed
(1975 ago - feb 1976)
- Primo ministro
-
1975
Agosto
con un colpo di stato, il primo di una lunga sequela, il gen. Gowon viene rovesciato dal gen. M.R. Mohammed;


1975
[indipendente dal 1° gennaio 1960, comprende anche la parte meridionale dell'ex Camerun britannico (quella settentrionale è stata integrata alla Nigeria);
dal maggio 1972, l'ex Repubblica Federale del Camerun si è trasformata in repubblica unitaria.]
- Presidente
Ahmadou Ahidjo
(1960 - ?)
1975
impone al paese un regime autoritario suscitando l'opposizione armata dell'UPC (Union des populations du Cameroun), già alla testa della lotta per l'indipendenza nel decennio 1948-58 ed ora oggetto di pesanti repressioni;
la politica estera, tradizionalmente legata a quella di Parigi che controlla oltre il 54% delle importazioni dell'ex colonia, subisce una parziale revisione con timide aperture verso lo Zambia, le ex colonie portoghesi e la Cina popolare;

1975
[indipendente dall'ottobre 1968]
- Presidente
F. Macías Nguema
(1968 ott - ?)
1975
il presidente stabilisce un regime duramente repressivo e autoritario all'interno;
deve fronteggiare sia il separatismo dell'isola di Fernando Póo, sia le mire annessionistiche degli stati confinanti, Camerun e Gabon, sulla parte continentale del paese;

1975
[repubblica indipendente nell'ambito della Communauté française dal 1958, fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane e dal 1963 aderisce al MEC e dal 1965 è membro dell'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Dittatore
gen. J.B. Bokassa
(1966 - 1979)
[autoproclamatosi dopo il colpo di stato militare, ha abolito il parlamento, le elezioni e la costituzione, assumendo il comando delle forze armate e il controllo personale dei principali ministeri e instaurando un regime di corruzione e di terrore.]

1975
-






1975
[indipendente dall'agosto 1960;
l'Unione economico tecnico-doganale con la Repubblica Centrafricana, il Ciad e il Congo Brazzaville, è stata integrata dal 1961 negli accordi costitutivi dell'UAM (Unione africana e malgascia) diventata nel 1965 OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Presidente della repubblica
Albert-Bernard Bongo
(1967 - ?)
[Partito democratico gabonese, partito unico]
Nel 1973 il presidente, una volta rieletto, collega strettamente il paese alla Francia.]

1975s
-





1975
[stato indipendente dal 15 agosto 1960]
- Presidente
gen. Marien Ngouabi
(1969 dic - ?)
[filocinese]
Nel 1974 il governo congolese, sostenuto dal Partito congolese del lavoro (partito unico), dopo aver nazionalizzato importanti settori dell'attività economica ha assunto anche il controllo delle società distributrici di prodotti petroliferi, ultimo caposaldo degli interessi stranieri nel paese.]

1975
-






1975
Zaire
[dal 27 ott 1971]
[ex Congo Belga, stato indipendente dal 1960; dal 1965 vige il regime dittatoriale del gen. Mobutu che ha ottenuto l'appoggio delle maggiori potenze occidentali; una forma di presidenzialismo autoritario legittimata dal 1967 da una nuova costituzione.]
- Presidente e Primo ministro
gen. Mobutu
(1971 27 ott - ?)
Partito unico (Movimento Popolare Rivoluzionario)
1975
Aprile
il gen. Mobutu propone la ripresa dei rapporti con Israele. L'idea non viene generalmente accolta con favore in Africa.
Katanga [regione sudorientale]
1971
nonostante i ricorrenti tentativi dei gruppi tribali, appoggiati da mercenari europei, di innescare focolai di guerriglia, il paese conosce una relativa calma;

1975
[protettorato britannico dal 1894, formalmente diviso in quattro regni federati, dal 1955 con uno statuto di parziale autonomia, il paese raggiunge nel 1962 la completa indipendenza nell'ambito del Commonwealth.]
- Presidente
gen. I. Amin Dada
(1971 - 1979)
[dittatura militare]
- Primo ministro
-
[dal 1971 ha instaurato una dittatura militare appoggiandosi alle tribù musulmane del nord e perseguitando le popolazioni del sud.]
1975
per assicurare la sopravvivenza del suo regime, quando la Gran Bretagna gli toglie il suo appoggio, cerca sostegno prima da parte dell'Unione Sovietica, poi da parte della Libia;

1975
[dal 1962 indipendente nell'ambito del Commonwealth e repubblica dal 1964;
dal 1967, assieme all'Uganda e alla Tanzania il paese ha dato vita all'EAC (East African Community) organizzazione economica regionale.]
- Presidente
Jomo Kenyatta [di etnia kikuyu]
(1964 - 1978)
[KANU]
- vicepresidente
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin]
(1967 - 1978)
[KANU]
- Ministro degli Interni
-
KANU (Kenya African National Union), partito unico.
1975
è in atto un processo di accentramento politico e amministrativo nel potere personale del presidente;

Marzo
Nairobi, Joshua Mwawgi Kariuki, vecchio leader della KANU, è rapito all'Hilton Hotel e ucciso.
Il Parlamento "insorge" contro J. Kenyatta, gli studenti scendono in piazza accusando il governo di complicità nell'assassinio;

Giugno
3
, Nairobi, una commissione, dopo aver ascoltato 123 testimoni nel corso di 46 riunioni, accusa la polizia di una «massiccia e prestabilita opera di copertura» e Ben Gethi, capo della polizia, dell'assassinio di Kariuki (ucciso a 45 anni nel mese di marzo).
I membri della commissione vengono imprigionati e nessun appartenente alla polizia perseguito legalmente. I testimoni più importanti "scompaiono".
Il tentativo di scoprire gli assassini di Kariuki costituisce una vera e propria offesa allo Stato, che si unisce alla generale "condanna" occidentale dei "massacri" compiuti da I. Amin Dada in Uganda. Nell'Africa meridionale, la campagna scatenata contro I. Amin Dada viene considerata come un mezzo per fare apparire il regime segregazionista sudafricano non peggiore di altri regimi africani.



1975
Repubblica del Ruanda
[capitale Kigali]
[indipendente dal 1° Luglio 1962.]
- Presidente e primo ministro
gen. Juvénal Habyarimana
(1973 lug - ?)
[dal 1973 i partiti sono sciolti.]
1975
viene istituito un partito unico, il Movimento rivoluzionario nazionale per lo sviluppo;

1975
[indipendente dal 1° luglio 1962 e repubblica dal 1966, è sotto la direzione del partito unico (vatussi) UPRONA (Unità e progresso nazionale).]
- Primo ministro
?
(? - ?)
1975
-

1975
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
-

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio secondogenito del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti
(re dei re);
da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;
nel 1952 ottiene dalle potenze la federazione all'Etiopia dell'Eritrea;
nel 1955 ha emanato una nuova costituzione introducendo il suffragio universale;
nel dicembre 1960 un colpo di stato promosso da un gruppo di ufficiali della guardia e di intellettuali viene subito represso nel sangue;
1975
Agosto
accusato di aver distolto dal tesoro enormi ricchezze, viene privato del potere e isolato da ogni contatto con la nazione;
un direttorio militare (Derg) con un indirizzo politico ancora non ben definito assume ogni potere;
Settembre
viene deposto;
12, muore mentre è agli arresti domiciliari.


[nel 1966 la prima costituzione del 1931 è stata emendata con un aumento dei poteri del governo e del parlamento.]
1975
Febbraio
27
, l'esercito assume la direzione di un movimento rivoluzionario che inizia una vasta opera di trasformazione sociale in senso socialista;

Agosto
un direttorio militare (Derg) con un indirizzo politico ancora non ben definito assume ogni potere;

Nella regione del Tigré, a Gondar e Goggiam, viene costituita l'EDU (Unione Democratica Etiope) sotto la guida di Iyassu Mengesha, che gode dell'appoggio del Sudan, dell'Egitto e dell'Arabia Saudita e ha diecimila sostenitori. Il suo programma politico è antimarxista e filo-occidentale.
Il TPLF (Fronte di Liberazione delle Popolazioni di Tigré) è un movimento secessionsita marxista sorto tra i contadini e legato all'ELF.
Il "Movimento socialista di tutta l'Etiopia", appoggiato dall'esercito del Derg, forte di cinquantamila uomini, è il partito dominante in Etiopia e si definisce marxista. È guidato da intellettuali borghesi e da militari educati per lo più in Europa e negli Stati Uniti.

ERITREA [annessa come provincia dal novembre 1962]
[è incorporata nell'impero etiope (previa sostituzione del governo autonomo locale con una "amministrazione eritrea" completamente soggetta ad Addis Abeba), mentre continua la guerriglia indipendentistica condotta dal ELF (Eritrean Liberation Front) ]
- Amministratore
?
(1962 nov - ?)

1975
- Febbraio-Marzo
l'ELF sferra un'offensiva su vasta scala che assicura in pratica ai guerriglieri il controllo di gran parte del paese riducendo l'esercito etiopico a presidiare i maggiori centri urbani della regione;



1975
[1961, stato indipendente dal 1° luglio 1960]
- Presidente del consiglio rivoluzionario
gen. Mohammed Siad Barre
(1969 ott - 1976)
1975
sotto la direzione militare, aperta a posizioni socialiste, viene dato grande impulso all'africanizzazione dei quadri, alla riforma agraria e alla sedentarizzazione delle popolazioni seminomadi dell'interno, alla generalizzazione dell'istruzione primaria, infine alla creazione di una lingua letteraria somala destinata a sostituire il trilinguismo ufficiale (arabo, inglese e italiano);
in politica estera, nel quadro dell'alleanza con il blocco sovietico, riappare il disegno della Grande Somalia;

La Somalia (ex italiana) protesta per la presenza di truppe francesi nella vicina Somalia Francese. Il Partito socialista francese di Mitterand appoggia la LPAI, ovviamente nell'interesse della Francia in previsione della futura indipendenza.


1975
[territorio d'oltremare dal 1946 e dotato di autonomia interna dal 1957, l'ex Somalia Francese ha mutato il nome con un referendum nel 1967;
pur tuttavia fra gli afar, favorevoli al legame con la Francia e da questa appoggiati, e gli issa (somali) propensi ad un'unione con la Somalia si crea una pericolosa tensione;
[situata in territorio dancalo e non propriamente somalo.]
- Presidente
-
1975
Settembre
12
, nella Somalia Francese la LPAI (Ligue Populaire Africaine pour l'Indépendance), guidata da Hassan Gouled, si oppone al filofrancese Ali Aref che annuncia un "accordo" stipulato con il presidente franceseGiscard d'Estaing.
Le truppe francesi continuano a torturare e imprigionare militanti della LPAI.


1975
[repubblica federale nata dall'unione tra Tanganica e Zanzibar il 25 aprile 1964;
con la Carta di Arusha del 1967 la repubblica si è data un indirizzo socialista basato, in politica interna, sull'autogestione in campo agricolo e orientato, in politica internazionale, in senso antimperialista e neutralista.]
- Presidente
J. Nyerere
(1964 - 1985)
[TANU (Tanganyka African National Union)]
- vicepresidente
A. Jumbe
(1972 - lug 1994)
[Afro Shirazy (di Zanzibar)]
1975
-

1975
Angola
[territorio d'oltremare portoghese dal 1955]
dal luglio del 1968 la Conferenza dei Ministri dell'OUA (Organizzazione dell'Unità Africana) ha riconosciuto questa volta un "nuovo" "Governo Rivoluzionario dell'Angola" in esilio con a capo Agostinho Neto leader del MPLA (Movimento Popular de Libertaçao de Angola), in antagonismo con:
- FLNA (Frente Nacional de Libertação de Angola) di Holden Roberto, appoggiato dallo Zaire;
- UNITA (União Nacional para a Independencia Total de Angola), di ispirazione moderata, di Jonas Savimbi.
- Governatore
?
(? - ?)

1975
Gennaio
il FLNA riceve 300.000 dollari dalla CIA («New York Times» del 25 settembre 1975) per combattere il MPLA.
15, accordo di Penina (nell'Algarve portoghese): in seguito alla "rivolta dei capitani" a Lisbona, i tre movimenti vengono chiamati a formare un governo d'unità nazionale ma purtroppo non riescono a trovare una reale unità e i loro contrasti sfociano in una vera e propria guerra civile;
ad Alvor il Portogallo raggiunge un accordo col MPLA, il FLNA e l'UNITA.
Un commissario ha il compito di salvaguardare gli interessi portoghesi nell'Angola dopo l'indipendenza e il Portogallo si impegna a nominare quattro ministri di un comitato presidenziale provvisorio. L'accordo è caldeggiato dai partiti comunista e socialista portoghesi e dalla "sinistra" militare.
Nessuna organizzazione portoghese si oppone al ritorno in Portogallo di coloni razzisti né alla confisca da parte della "rivoluzione portoghese" delle risorse in oro appartenenti all'Angola e al Mozambico. Questi beni, per un valore di 5 Miliardi di dollari, servono a finanziare salari più alti e le riforme della "rivoluzione".

Marzo
presso Luanda si scontrano le forze del FLNA e del MPLA.
I quartieri generali del FLNA vengono dsistrutti; in suo soccorso arrivano aiuti americani, francesi e belgi.
A questo punto, invece, la Cina rifiuta il suo aiuto al FLNA e anche la Romania respinge la richiesta di appoggio.
Lo Zambia e lo Zaire vengono usati come centri di smistamento per i soccorsi occidentali al FLNA e all'UNITA e come scalo per l'arrivo e la partenza di mercenari inglesi, belgi, francesi e tedeschi.
L'esercito sudafricano è già pronto a invadere l'Angola meridionale.

Maggio
10
, il MPLA conquista Caxito a 40 km da Luanda;

Giugno
16-21
, Nakuru, si tiene una riunione, peraltro fallita nei suoi scopi, dei leadere del MPLA, del FLNA e dell'UNITA, sotto gli auspici dell'OUA;

Luglio
9
, ha inizio la "battaglia per Luanda" e il MPLA conquista il controllo della città;
27, Luanda, nel corso di dimostrazioni a favore del MPLA a Vila Alice, le truppe del "governo rivoluzionario" portoghese uccidono 20 africani (bilancio ufficiale);
le forze del FLNA sono impegnate in una battaglia di posizione nella parte nordorientale di Luanda.
In seguito alle sempre più frequenti vittorie riportate dal MPLA, gli Stati Uniti e la Germania annunciano piani per lo sgombero dei loro cittadini nell'Angola.
La Gran Bretagna fa sgomberare gli europei con aerei della RAF e chiude il proprio Consolato a Luanda.

Agosto
dopo gli aiuti inviati da Sudafrica e Germania per l'UNITA e da Stati Uniti, Francia e Belgio per il FLNA, anche per il MPLA arrivano volontari da Congo-Brazzaville, Guinea, Guinea-Bissau, Mozambico e, più tardi, da Cuba.
Giungono massicci rifornimenti di armi dall'URSS dopo l'intervento sudafricano, tedesco, americano e belga.
Secondo fonti filotedesche, i rifornimenti di armi dall'URSS si aggirerebbero intorno a un valore di 200 milioni di dollari («Neue Zuricher Zeitung», 22-23 febbraio 1976).
Gli Stati Uniti danno al FLNA un aiuto che ammonta "ufficialmente" a circa 32 milioni di dollari;

Settembre

il FLNA e l'UNITA vengono rinforzati con mercenari provenienti da Stati Uniti, Belgio, Francia, Germania Occidentale e Gran Bretagna che usano Kinshasa e Lusaka come basi per gli interventi.
L'esercito sudafricano invade in massa l'Angola (dopo esservi già entrato in precedenza servendosi della copertura offerta dall'UNITA).
In Gran Bretagna, Sudafrica, Francia, Belgio e Germania Occidentale, le multinazionali pagano il reclutamento di mercenari.
Il Portogallo è d'accordo sulla "protezione" da parte del Sudafrica della diga e del confine del fiume Cunene.
25, il «<New York Times» scrive che il presidente Kennedy, nel 1962, aveva dato l'appoggio della CIA al FLNA. Questo aiuto era stato interrotto nel periodo tra il 1969 e il 1975 (almeno "ufficialmente") e poi rinnovato.
Il col. Otelo Saraivo de Carvalho, leader della "sinistra" militare della "rivoluzione portoghese" ed eroe dell' "estrema sinistra" al tempo delle elezioni, si reca all'Avana, dove Castro gli chiede il "permesso" di sbarcare truppe cubane nell'Angola. Il governo di de Carvalho non accorda il permesso, ma Cuba invia comunque contingenti militari (ottobre 1975).
[Questa notizia è tratta dall'articolo dello scrittore colombiano García Márquez comparso su «Washington Post» del 12 gennaio 1977.]

Ottobre
massiccia invasione sudafricana dell'Angola.
L'esercito razzista, accorso in aiuto dell'UNITA, si impadronisce di Lobito, Benguela, Sa da Bandeira e Pereire d'Eca.
I volontari cubani arrivano in numero sempre maggiore (fino a 13.000) per salvare l'Angola.
Alcuni membri della ZANU (Zimbabwe African National Union), staccatisi da un ZLC (Comitato di Liberazione di Zimbabwe), promosso da K.D. Kaunda, costituiscono un esercito al comando di Josea Tongogara.
Il governo dello Zambia limita le attività nel paese.
La ZANU e la ZAPU (Zimbabwe African People's Union) parlano di 10.000 guerriglieri presenti negli accampamenti dello ZIPA (Zimbabwe Peoples Army - Esercito dei Popoli dello Zimbabwe).
P. Alvares, commissario commerciale portoghese presso l'EFTA (European Free Trade Association - Associazione Europea del Libero Commercio) presenta la cifra di 1,1 miliardi di dollari (vecchio valore ufficiale) per le riserve d'oro del Portogallo.
Gli aiuti della CEE, in base alla nuova Convenzione di Lomé con oltre 40 stati, sono fissati a 4 miliardi di dollari, per lo più in prestiti rimborsabili per l'industria primaria e l'agricoltura.



Novembre
10
, l'ultimo alto commissario portoghese, S. Cardoso, lascia Luanda senza passare le consegne al MPLA;
11, il MPLA proclama l'indipendenza della Repubblica Popolare d'Angola.
Quasi tutti i paesi africani e socialisti riconoscono il governo del MPLA.
Germania Occidentale, Belgio e Portogallo tardano a riconoscere il nuovo governo; gli organismi economico-finanziari e politici tedesco-occidentali e sudafricani continuano ad aiutare l'UNITA;

La dichiarazione d'indipendenza acuisce la guerra civile in atto;
nonostante l'intervento armato dello Zaire e del Sudafrica a sostegno del FLNA e dell'UNITA (appoggiate e armate anche dagli Stati Uniti) il MPLA, grazie anche ai rifornimenti di armi sovietiche e all'aiuto di truppe cubane, riesce a conquistare il controllo del paese e a farsi riconoscere internazionalmente come l'unico governo legittimo.

L'esercito sudafricano sosta davanti a Novo Redondo sulla costa, nell'Angola centrale.

Dicembre
17
, il «Washington Post» afferma che K.D. Kaunda (Zambia) e Mobutu (Zaire) hanno interpellato gli Stati Uniti perché sostengano il FLNA e l'UNITA;
20, il Senato degli Stati Uniti, temendo un altro Vietnam, respinge la richiesta di stanziare nuovi aiuti per il FLNA presentata da Ford e Kissinger (in gennaio 1976 il Congresso ratificherà la decisione).
Jonas Savimbi, leader dell'UNITA, si incontra con B.J. Vorster a Pretoria. Il colloquio è stato organizzato da K.D. Kaunda.
Il premier sudafricano informa Jonas Savimbi di non poter spingere il proprio intervento oltre Natale e gli chiede di «interpellare lo Zaire e lo Zambia circa i loro punti di vista» [Articolo di B. Coughlin, assistente del senatore americano John Tunney, su «Guardian» del 16 febbraio 1976.]



1975
[l'ex Rhodesia del Nord è diventata indipendente dal 24 ottobre 1964 prendendo il nuovo nome.]
- Primo ministro
K.D. Kaunda
(1964 - ?)
[UNIP]
il partito UNIP ha ora introdotto il concetto di "umanesimo zambiano", un tipo di socialismo africano;
1975
il vicinato con la Rhodesia razzista condiziona però l'economia zambiana e la decisione di ospitare le basi dei movimenti guerriglieri ZANU e ZAPU causa pesanti conseguenze: attacchi ai confini e bombardamenti fin nel cuore del paese;


1975
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa nel 1893 e quello di Nyasaland nel 1907, è diventata indipendente dal 6 luglio 1964 assumendo questo nuovo nome, e repubblica dal 1966.]
- Presidente
Hastings Kamuzu Banda
(1966 - ?)
(a vita dal 1971)
[Malawi Congress Party]
- Primo ministro
Hastings Kamuzu Banda
(1964 - ?)
[Malawi Congress Party]
Malawi Congress Party (ex NAC - Nyasaland African Congress), partito unico.
1975
Febbraio
14
, la corte di Hastings Kamuzu Banda condanna a morte Muwale, leader del Movimento dei Giovani Pionieri del Malawi, accusato di "complotto a scopo di omicidio".

Aprile

Muwale viene impiccato pubblicamente da un boia fatto venire da Pretoria;


1975
[dal 1965 il paese ha proclamato unilateralmente l'indipendenza ed è uscito dal Commonwealth. ]
- Primo ministro
Jan Smith
(? - ?)
[Mentre continua la repressione razziale con l'istituzionalizzazione dell'apartheid e la pressione politico militare dei nazionalisti neri riuniti nei movimenti guerriglieri della ZANU (Zimbabwe African National Union) di R. Mugabe e della ZAPU (Zimbabwe African People's Union) di J. Nkomo e appoggiati ormai apertamente dai cosiddetti "paesi della prima linea del fronte" (Tanzania, Zambia Botswana, Mozambico e Angola), si moltiplicano i tentativi di mediazione verso una soluzione negoziata della "questione rhodesiana" da parte di Gran Bretagna e Stati Uniti.]

1975
-



1975
Mozambico
[provincia d'oltremare del Portogallo dal 1951;
dal 1964 il FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) fronte unitario di liberazione, fondato dal leader Eduardo Mondlane, è passato alla lotta armata.
Nel 1965, J.C. Gwambe, stretto collaboratore di Eduardo Mondlane, ha fondato a Nairobi il COREMO (Comité revolucionario de Moçambique), fautore di un programma più oltranzista rispetto a quello del FRELIMO tacciato di eccessiva moderazione e tatticismo;
dal 1969 il FRELIMO è guidato da Samora Machel;
dopo la "rivoluzione dei garofani rossi" del 1974 che ha rovesciato in Portogallo il regime di destra, il FRELIMO si dimostra l'unico partito in grado di governare il paese.]
- Presidente  
Samora Machel
(1975 giu -?)
1975
Giugno
25
, il paese consegue l'indipendenza e si dà un governo di democrazia popolare di tipo monopartitico, in stretti rapporti con i paesi socialisti e con i paesi africani della cosiddetta "linea del fronte" (Angola, Tanzania, Zambia e Botswana) che appoggiano la lotta dei guerriglieri zimbabwe contro il regime razzista rhodesiano;
in politica interna adotta un orientamento socialista (ribadito dalla trasformazione del FRELIMO in partito marxista-leninista) procedendo ad una serie di nazionanilizzazioni (compagnie di assicurazione e società petrolifere) e a un vasto piano di alfabetizzazione;

Dicembre

la Svezia firma con il governo del FRELIMO un accordo che prevede una stanziamento di 3,4 milioni di dollari.
L'Olanda accetta di stanziare 8,5 milioni di dollari per il 1976.
Le compagnie sudafricane si servono del porto di Lourenço Marques.
Le ferrovie rhodesiane hanno il permesso di passare nel Mozambico nonostante l'embargo adottato da quasi tutti i paesi contro il regime di Jan Smith (sanzione alla quale Samora Machel si atterrà più tardi con maggiore rigore di quanto non facciano la Gran Bretagna e i paesi del Commonwealth e della CEE, che lo eludono per il tramite del Sudafrica).
I minatori del Mozambico continuano a lavorare nelle miniere aurifere del Sudafrica come manodopera a basso salario perpetuando così una tradizione di sfruttamento che dura da quasi un secolo.



1975
[indipendente dal 26 giugno 1960;
dopo il colpo di stato militare dell'ottobre 1972 diretto dal gen. G. Ramantsoa si è ribaltata la collocazione internazionale del paese (uscita dall'area del franco e dall'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia), avvicinamento all'URSS, alla Cina popolare e a Cuba); ]
- Presidente
gen. G. Ramantsoa
(1972 ott - 1975)
cap. D. Ratsiraka
(1975 giu - ?)

1975
Giugno
con l'avvento al governo del cap. D. Ratsiraka viene avviato un vasto programma di nazionalizzazioni inteso a trasformare il paese in senso socialista;




1975
Namibia
[l'Onu adotta questo nuovo nome per il territorio dell'ex Africa del Sud-Ovest dal 1918 in pratica, ma con decisioni unilaterali, annesso dal Sudafrica.]
-
1975
-




1975
[repubblica indipendente dal 1965, membro del Commonwealth, con capitale Gaborone;
s'intende sempre la regione a nord del fiume Malopo mentre la parte meridionale (British Bechuanaland) è colonia, dal 1895 annessa alla Colonia del Capo.]
-
1975
-



1975
[(ex Basutoland) divenuto indipendente nel 1966 all'interno del Commonwealth Britannico.]
- Presidente
?
(?-?)
1975
-



1975
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931).]
- Primo ministro
B.J. Vorster
(1966 - 1978)
[nazionalista]
dal 1966 l'Onu ha disposto il ritiro del Sudafrica dall'Africa del Sud-Ovest;
ancora scarsa l'incidenza delle forze progressiste bianche (United Party, Progressive Party, sostenuto dal finanziere Oppenheimer, National United Party);
sono in vigore: Mixed Marriages Act, Immorality Act, Suppression of Comunism Act, Group Areas Act, le leggi di polizia e quelle sulle riunioni sovversive, il Sabotage Bill e una serie di disposizioni che costringono alla clandestinità le organizzazioni politiche africane;
ripresa dei movimenti neri radicali (Black Consciounsness Movement, Black People's Convention, Black South Africa Student Organisation) la cui capacità di organizzazione è accresciuta anche dal crollo del regime portoghese.

1975
Gennaio
21
, ai microfoni della «BBC», il ministro degli Esteri sudafricano Muller annuncia una nuova strategia (approvata dalle potenze occidentali) per l'Africa meridionale:
- appoggio del Sudafrica alla formazione di un anello di stati africani neutrali;
- costituzione del "Mercato Comune Sudafricano" nell'Africa indipendente;
- "governo di maggioranza" in Rhodesia;
- divisione razziale in Bantustan del Sudafrica, compreso l' "indipendente" Transkei.
Il sitema-base fondato su discriinazione razziale, privazione dei diritti civili e manodopera non europea a basso salario è destinato, implicitamente, a rimanere una struttura permanente all'interno del Sudafrica "bianco".

Settembre
Lusaka, i "ribelli" dell'UMSA chiedono l' "espulsione" del vecchio leader I.B. Tabata (nato nel 1910).
In una dichiarazione programmatica, i "ribelli" si dichiarano contrari alla distensione con B.J. Vorster.
Lusaka, è annunciata una scissione all'interno dell'ANC.
Una fazione appoggia Robert Resha (che era stato in precedenza sconfitto all'interno dell'organizzazione e tacciato di "nazionalismo" quando nel 1969, aveva portato un attacco agli ex "Rappresentanti Indigeni", "neo-liberali" e "bianchi", e agli altri "bianchi" ex membri del CPSA che aveva accusato di controllare l'ANC.
[Quando Robert Resha muore, i suoi sostenitori rinnovano i suoi attacchi ai leader "bianchi" dell'ANC nel corso della cerimonia funebre in un cimitero nella parte settentrionale di Londra.]

Ottobre
24
, la Germania Occidentale annuncia che la "collaborazione nucleare" con il Sudafrica continuerà.




 


1975
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1975
-






1975

[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
Il solco tra paese reale e paese legale si è approfondito, dopo la guerra arabo-israeliana, con l'afflusso in Libano di profughi e guerriglieri palestinesi, esponendo ora il paese alla minaccia di ritorsioni da parte di Israele ma soprattutto ad una rottura dei già precari equilibri interni; preoccupazione dominante del presidente della repubblica è sempre quella di sbarazzarsi della presenza palestinese per paura di ritorsioni da parte di Israele.]

- Presidente
Suleiman Franjieh
(1970 - 1976)
1975
Aprile
13-21
, il conflitto tra cristiani e musulmani precipita nella guerra civile, dando luogo ad una guerriglia strisciante che da Beirut dilaga in tutto il paese coinvolgendo le stesse gerarchie militari;
cristiani e musulmani (appoggiati questi ultimi dai drusi – Kamal Giumblatt – e dai palestinesi presenti in massa nei campi profughi) sono organizzati in varie milizie, dalla Falange di Pierre Gemayel (cristiani maroniti) al Partito socialista progressista di Walid Joumblatt (drusi) al gruppo Amal (musulmani);
la capitale Beirut viene divisa dalla "linea verde" in due parti:
- Beirut Ovest (musulmana),
- Beirut Est (cristiana);
Siria e Israele accentuano intanto i loro interventi;

Il conflitto viene fomentato dall'esterno con i rifornimenti di armi e denaro provenienti da varie fonti, incluso Israele, alcuni stati arabi e molto verosimilmente dalla CIA.


1975

[dall'aprile 1946 il paese ha conseguito la piena indipendenza; da febbraio 1958 federazione della Siria e dell'Egitto nella Repubblica Araba Unita (RAU).
La guerra arabo-israeliana le è costata la perdita delle alture del Golan. Con la guerra del Kippur, impegnata a fianco dell'Egitto, recupera El-Quneitra.]

- Primo ministro e presidente della repubblica
gen. Hafez el-Assad
(1970 - 1979)
[partito Baath, ala progressista moderata]
[attua una cauta liberalizzazione economica pur nel quadro di una stretta collaborazione con l'URSS e di un regime fortemente autoritario.]
1975
nella crisi libanese assume il ruolo di potenza egemone;

Settembre
dopo la firma da parte egiziana del trattato Sinai II di disimpegno militare con Israele, che ha portato le forze israeliane al di là dei passi chiave del Sinai, Mitla e Geddi, Hafez el-Assad si è ormai convinto che Anwar el Sadat sia disposto a dissociarsi dal fronte arabo contro Israele per unirsi agli Stati Uniti e condividerne gli obiettivi. Considera l'accettazione da parte dell'Egitto dei posti di avvistamento con civili statunitensi collocati a guardia dei due passi nel Sinai, una testimonianza della sua convinzione.


1975
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba"; dal 1949, dopo l'annessione della Palestina orientale (Cisgiordania) [40.000 kmq di superficie con poco meno di 1 Mne di abitanti], il Regno hashemita del Giordano viene comunemente chiamato Giordania.]
Hussein
(? - ?)
figlio di Talal;
1952-?, re del Regno hashemita del Giordano;

1975
Novembre
fiero dei successi ottenuti, Settembre Nero mette in atto la sua prima operazione: i terroristi assassinano il primo ministro della Giordania sui gradini dello Sheraton Hotel del Cairo; meno di tre settimane dopo, a Londra, sparano all'ambasciatore giordano, Zaid Rifai, ferendolo;


1975
Gerusalemme, "internazionalizzata" dall'ONU, è divisa in due settori: la città vecchia (assegnata alla Giordania) e la città nuova (assegnata a Israele);

guerra dei sei giorni (1967): ha consegnato di fatto l'intera Palestina storica a Israele;
guerra del Kippur (1973): alla conferenza di Ginevra del 1974:
- un accordo fra Egitto e Israele ha deciso il ritiro delle truppe israeliane dalle posizioni raggiunte a occidente del canale di Suez e la creazione di un'ampia fascia smilitarizzata a oriente, garantita dalle forze di pace dell'ONU;
- un secondo accordo con la Siria ha impegnato gli israeliani a ritirarsi da el-Quneitra, stabilendo un'analoga fascia smilitarizzata sulle alture del Golan; 
Y. 'Arafat, ex leader di al-Fatah, è dal 1969 a capo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) che:
- dal 1964, con il suo "Esercito per la liberazione della Palestina" e finanziata dalla Lega araba, lotta contro Israele,
- dal 1974 è stata riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, e ammessa all'ONU quale entità politica nazionale, in qualità di "osservatore";

 
- Presidente
?
(? - ?)
- Primo ministro
Yitzhak Rabin
(1974 - 1976)
[MAPAL]
[MAPAL (Organizzazione sionistica mondiale - Partito laburista)]
[kibbuz
e moshav] i kibbutznik ricoprono circa il 15% delle cariche politiche al vertice e il 30% di tutti i seggi nel parlamento unicamerale (Knesset); rappresentano in pratica una specie di aristocrazia: i "galiziani".]
1975
-




- Egitto (fascia di Gaza)
1975
-
- Giordania (Cisgiordania)
1975
-


1975
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Faysal I ibn 'Abd al-Aziz
Albero genealogico
(Riyadh 1905 - 1975)
figlio di'Abd al-Aziz III discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1932-53, ministro degli esteri, primo ministro e comandante in capo dell'esercito, durante il regno del padre, domina la vita politica del paese dopo l'avvento del fratello Sa'ud il cui malgoverno e i cui sperperi consegnano gradualmente il governo nelle sue mani;
1957, ministro delle finanze;
1958-60, primo ministro;
1962-64, ancora primo ministro;
1962-67, profondamente ostile alla politica di Nasser e ai regimi arabi progressisti, sostiene la lunga guerriglia monarchica contro il regime repubblicano dello Yemen sostenuto dall'Egitto;
[si presenta come l'animatore della corrente più avanzata della famiglia reale anche se nello stesso tempo è fautore convinto della funzione dell'Arabia Saudita come paladina dell'ortodossia islamica e come tale è nemico dichiarato di tutti gli esperimenti laici e socialisti]
1963, alla Mecca fonda la "Lega del mondo musulmano" che intende aggregare le forze conservatrici dell'Islam in funzione antinasseriana;
1964-75, re dell'Arabia Saudita;
divenuto sovrano, dopo aver fatto abdicare il fratello Sa'ud, contribuisce ad un parziale risanamento economico del paese tentando di conferire all'Arabia Saudita il ruolo di stato guida dei paesi arabi moderati;
1962-67, intervento contro il governo repubblicano nordyemenita;
1975
Aprile
muore assassinato da un nipote squilibrato.
Khaled o Halid ibn 'Abd al-Aziz
Albero genealogico
(? - 1982)
figlio di 'Abd al-Aziz III discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud e fratello di Faysal I;
1975-82, re dell'Arabia Saudita;
designa principe ereditario il fratello Fahd;

La politica saudita rimane essenzialmente immutata.
1975
le entrate petrolifere salgono da 2,7 miliardi dollari nel 1972 a poco meno di 25 miliardi nel 1975.
Lo stato saudita riceve in un'ora una cifra pari alle entrate di un anno negli anni Trenta.
Il secondo piano quinquennale, per gli anni 1975-80, richiede una spesa di 142 miliardi di dollari, ovvero dieci volte quella prevista per il primo piano.
La prospettiva di completare tutti i maggiori progetti d'infrastrutture – strade, aeroporti, porti e centrali elettriche – entro la fine del decennio è adesso realizzabile.
Il punto focale di tale progetto è la creazione ex nihilo di due città industriali, una presso Gubayl sul Golfo e l'altra presso Yanbut sul Mar Rosso.
Il costo viene inizialmente stimato in 70 miliardi dollari, ovvero superiore a quello necessario per portare l'uomo sulla luna.
È senza dubbio il maggiore progetto industriale singolo della storia.

Grazie al Fondo Saudita per lo Sviluppo, creato l'anno scorso, l'Arabia Saudita diviene uno dei maggiori benefattori mondiali.
Negli anni Settanta il programma saudita di sussidi sosterrà più del 10% del prodotto nazionale lordo del regno, proporzione immensamente più elevata di ogni altra nazione industrializzata.
Nonostante le spese ingenti, alla fine dell'anno l'Arabia Saudita ha accumulato riserve finanziarie maggiori di quelle di Stati Uniti e Giappopne messi insieme.
È una superpotenza finanziaria. Un membro chiave quindi del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.
Essendo di gran lunga il maggior esportatore non comunista di petrolio, con un terzo delle riserve effettive del mondo non comunista, diviene il produttore "fluttuante" dell'OPEC, il che significa che, innalzando o abbassando i propri livelli di produzione, influenza il prezzo internazionale del petrolio.
Il ministro saudita del petrolio Ahmad Zaki Yamani, diviene una delle persone già note sulla scena mondiale.

1975
[sceiccato indipendente dal 16 giugno 1961;
la nuova costituzione (1963) prevede la formazione di un'assemblea nazionale con elezioni su base individuale (i partiti sono messi al bando).
Nel 1963 si sono svolte le prime elezioni, su base individuale (i partiti sono messi al bando), per la formazione dell'assemblea nazionale.]
Sabah al-Salim al-Sabah

(? - 1977)
fratello di 'Abd Allah al-Salim al-Sabah;
1965-77, sceicco del Kuwait;



1975
si svolgono le elezioni (dopo quelle del 1963) su base individuale (i partiti sono messi al bando), per la formazione dell'assemblea nazionale, come previsto dalla costituzione (1962);

1975
Bahrein
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Bahrein;
1975
-

1975
Qatar
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Qatar;
1975
-

1975
EMIRATI ARABI UNITI
[capitale: Abu Dhabi]
[confederazione di sette sceiccati, monarchie assolute: Abu Dhabi, Dubai, Sharja, Ajman, Umm al-Qaiwain, Ras al-Khaimah e Fujayrah, noti anche come Stati della Tregua (Trucial States)]
- Presidente
sceicco Šayh Zayd
(? - ?)
[emiro di Abu Dhabi]
- Vicepresidente
sceicco ?
(? - ?)
[emiro di Dubai]
1975
-
 
- Abu Dhabi
?  
(?-?)
?-?, emiro di Abu Dhabi;
1975
-
- Dubai
?  
(?-?)
?-?, emiro di Dubai;
1975
-
- Sharja
?  
(?-?)
?-?, emiro di Sharja;
1975
-
- Ajman
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ajman;
1975
-
- Umm al-Qaiwain
?  
(?-?)
?-?, emiro di Umm al-Qaiwain;
1975
-
- Ras al-Khaimah [dal 1972]
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ras al-Khaimah;
1975
-
- Fujayrah
?  
(?-?)
?-?, emiro di Fujayrah;
1975
-


1975
Repubblica Araba dello Yemen
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
C'è da risolvere il problema del rapporto tra il nuovo governo di San'a, sostanzialmente conservatore e filoccidentale, e il regime comunista della neocostituita Repubblica Democratica Popolare dello Yemen;
col patrocinio della Lega araba viene concluso un accordo di riunificazione per tappe tra i due stati, rimasto tuttavia sulla carta.]
-
-

1975
in un clima di forte instabilità per il succedersi di colpi di stato militari e di assassini politici, i rapporti tra i due stati sono deteriorati sfociando spesso in scontri armati;



1975
Repubblica Democratica Popolare dello Yemen
(già Yemen Meridionale, Asia occidentale)
[dal 1967 ha raggiunto la totale indipendenza dalla Federazione degli Emirati Arabi del Sud;
dal 1970 ha una costituzione ispirata a principi progressisti e si è accostata all'URSS non nascondendo la propria aspirazione ad unificare tutto lo Yemen.]
 

1975
-


1975
[dal 1962 il paese è in rivolta; dal 1965 opera il movimento guerrigliero rivoluzionario sotto la guida del PFLO (Fronte popolare per la liberazione dell'Oman), collegato alla sinistra sud-yemenita.
dal 1972 il trattato di assistenza irano-omanita, con cui la casa regnante ha sostituito alla protezione britannica quella iraniana, è stato sancito dalla cessione di Hormuz all'Iran in cambio di aiuti tecnici e militari contro i guerriglieri.]
Qabus ibn Said
-
(? - ?)
figlio del sultanoTaymoor;
1970-?, sultano di Oman;



1975
-







1975
[nel 1958, alla guida del movimento clandestino degli "ufficiali liberi", 'Abd al-Karim Kassem ha rovesciato con un colpo di stato la monarchia hascemita di re Faysal instaurando la repubblica; nel 1963 un nuovo colpo di stato militare è promosso dal partito baath iracheno.]
- Presidente del Consiglio del Comando della rivoluzione
gen. Ahmad Hassan Bakr
(1968 lug - 1979)
[partito baath iracheno]
- vicepresidente
[I presidente conferisce al partito maggiori aperture, pur opponendosi a qualsiasi soluzione federativa con l'Egitto.]
1975
Marzo
durante un summit degli stati dell'OPEC tenutosi ad Algeri, Saddam Hussein accetta una pubblica riconciliazione con lo scià; in base ai termini dell'accordo che ne scaturisce lo scià interrompe gli aiuti ai curdi e chiude i confini ai curdi iracheni;
la rivolta curda svanisce nel nulla e il veterano leader curdo, il mullà Mustafa al-Barzani, va in esilio;
gli iracheni, tuttavia, in cambio, devono acconsentire al passaggio della frontiera iraniano-irachena lungo lo Satt al 'Arab – l'estuario comune del Tigri e dell'Eufrate nel Golfo – lungo il talweg, la linea mediana, invece che lungo la sponda orientale, come stabilito nel 1937, quando l'Iraq era stato appoggiato diplomaticamente dalla Gran Bretagna.
Il risentimento provato dai ba'atisti iracheni per tale concessione in un periodo di debolezza ai vicini dal territorio più esteso, li rode profondamente… e riaffiorerà nell'arco di pochi anni.
Kurdistan (iracheno)
1975
nel giugno 1972 Saddam Hussein ha nazionalizzato le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operante nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1975
Iran
[dal 1951 è stata nazionalizzata l'industria petrolifera;
fautore in politica estera del blocco atlantico, mantiene in politica interna uno stretto controllo del potere con l'appoggio dell'esercito e dei gruppi conservatori; contemporaneamente, grazie agli enormi introiti derivanti dal petrolio, inizia una rapida politica di industrializzazione e di riforme sociali che mutano bruscamente il volto del paese e suscitano lo scontento dei gruppi religiosi più conservatori, promotori di manifestazioni e attentati contro la sua politica;
dal 1959 fa parte della Cento (Central Treaty Organization - Organizzazione del patto centrale), un'alleanza tra Gran Bretagna, Pakistan, Iran e Turchia.
Nnonostante le prime elezioni a sistema bipartitico (1960), la dialettica politica è ancora tutta racchiusa entro la cerchia degli "uomini del re"; la sinistra è discriminata e il Tudeh (Partito comunista) è fuori legge.
Dal gennaio 1963 [rivoluzione bianca] al primo referendum per l'approvazione della legge elettorale, dell'emancipazione della donna, dell'istruzione generalizzata e soprattutto di un'incisiva riforma agraria, seguono altre riforme in campo istituzionale, economico e finanziario.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (scià) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, scià dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;
nel 1955 aderisce al patto di Baghdad;
nel 1967 (26 ottobre) Fara Diba viene incoronata imperatrice di Persia;


- Primo ministro
-
1975
la monarchia fonda il Rastakhiz (Partito della resurrezione nazionale) che diventa il partito unico del'Iran;

 


Renzi, Matteo (Firenze, 11 gennaio 1975) uomo politico italiano, esponente del PD (Partito Democratico).


Movimento popolare

1975, nasce questo movimento, braccio politico di Cl (Comunione e Liberazione).
Anche se non si presenterà mai ufficialmente come espressione di Cl, è un fatto che nessun ciellino farà mai esperienza politica fuori di esso.
Il suo leader indiscusso è R. Formigoni.
L'influenza del movimento crescerà soprattutto negli anni Ottanta appoggiandosi a G. Andreotti e alla Dc.
«segue 1992»

«Il Tempo»

«segue da 1973»
1975, raggiunge una tiratura di 250.000 copie giornaliere.


Nuova Ricerca