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ANNO 1975

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Papa Paolo VI
(1963-78)

Fondo monetario internazionale

«segue da 1974»
1975, i partecipanti sono 119, il potere di voto di ciascun paese dipende dalla dimensione della sua quota di partecipazione al FMI, calcolata sulla base del reddito nazionale lordo, delle riserve ufficiali possedute e del contributo del paese all'interscambio mondiale;
in linea di principio le quote vengono versate per il 25% in oro e per la parte restante in moneta nazionale;
i membri che si trovano in difficoltà di bilancia dei pagamenti possono servirsi della consulenza tecnica e dell'assistenza finanziaria del fondo;
tale assistenza ha carattere automatico nei limiti della quota-oro (gold-tranche) e deve essere negoziata qualora il paese intenda prelevare fino al doppio della quota totale; in questo caso la linea di credito aperta è detta stand-by, e le condizioni alle quali il credito viene concesso sono riportate in una lettera di intenti sottoscritta dal ministro del tesoro del governo beneficiario del prestito.

Svizzera

Intorno alla metà degli anni '70 i banchieri elvetici sottoscrivono un codice di comportamento che prevede l'identificazione del beneficiario di un deposito aperto da persone fisiche o società non quotate. La garanzia di avvocati, gestori e fiduciari che conoscono l'identità del depositante e la provenienza lecita del denaro non basta più: per aprire un conto corrente occorre esibire il passaporto. Ma anche questa misura non riuscirà a bloccare le attività illecite e ad arrestare il riciclaggio dei capitali sporchi.

ECOWAS
(Economic Community of West African States - Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale)

1975, a Lagos (Nigeria) viene istituita questa comunità economica per arrivare ad un mercato unico  e ad una integrazione economica, ma pure con funzioni di cooperazione politica e militare;
ne fanno parte 16 paesi:
Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Togo
«segue 1990»

 

MEC
(Mercato comune europeo)

«segue da 1973»
1975, 28 febbraio, convenzione di Lomé (Togo): i negoziati iniziati nell'ottobre 1973 si concludono felicemente a Lomé con la firma di una convenzione stipulata per cinque anni.
I 46 paesi dell'ACP, che inglobano notoriamente tutta l'Africa nera indipendente e che rappresentano una popolazione di circa 270 milioni di abitanti, comprendono:
- i 19 paesi firmatari della "convenzione di Yaondé",
- 21 stati del Commonwealth,
- 6 stati africani.
[I "46" diventeranno probabilmente "52" dal momento che Suriname, Seicelle, Comore, Papuasia-Nuova Guinea, Saõ Tomé e Principe e Capo Verde hanno richiederanno nel 1976 di far parte della convenzione di Lomé.]
[La convenzione viene criticata dall'economista africano Samir Amin, direttore dell'IDEP (Institute for Development and Planning in Africa) dell'ONU, con sede a Dakar.
La condanna di Samir Amin è presentata alla Conferenza Internazionale Socialista di Suresnes, Francia, tenuta il 5 e 6 giungo 1975 e imperniata sulla crisi economica mondiale.]
«segue 1977»

 

ELF-GROUP

«segue da 1966»
1975, quinta compagnia petrolifera europea e fra le prime 15 del mondo, ha circa 25.000 addetti e oltre 6.000 punti vendita.

Royal Dutch Shell

«segue da 1941»
1975, la società, che dispone di una flotta di oltre 400 petroliere e occupa 153.000 persone, è la seconda compagnia del mondo dopo la Exxon.

Westinghouse

«segue da 1945»
1975, con 170.000 dipendenti e 220 stabilimenti negli USA e all'estero si colloca tra le maggiori società elettronucleari del mondo;
«segue 1996»

Western Electric

«segue da 1915»
1975, è tra le prime venti società industriali statunitensi con 150.000 addetti.

Deutsche Bank

«segue da 1957»
1975, depositi: 32 miliardi di dollari.

Philips

«segue da 1973»
1975, possiede circa 200 stabilimenti in tutto il mondo e occupa oltre 400.000 persone;
«segue 1980»

Renault

«segue da 1945»
1975, con 241.000 addetti, una produzione di circa 2 milioni di autoveicoli e una trentina di stabilimenti all'estero, risulta il maggior produttore europeo ed il quarto a livello mondiale dopo General Motors, Ford e Chrysler;
«segue 1984»






Prezzo OPEC del petrolio: 15 dollari il barile.

Banca d'Italia: 1960-75
- Governatore:
. Guido Carli
. Paolo Baffi (da agosto)

 

 

IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)

- Presidente: G. Petrilli (Dc) (1960 ott - 1979)
- Direttore generale: L. Medugno (1968 - ?)
- Direttore centrale: F. Calabria (Dc) (1970 - 1979)

ENI:
- Presidente: ? Girotti (Dc) (?-?)
EFIM:
- Presidente: ? Sette (Dc) (?-?)
EGAM:
- Presidente: ? Einaudi (Dc) (?-?)
Montedison:
- Presidente: E. Cefis (Dc) (1971-77)
Assobancaria:
- Presidente: ? Arcaini (Dc) (?-?)
Casse di Risparmio:
- Presidente: ? Callegari (Dc) (?-?)
RAI-TV:
- ?: ? Delle Fave (Dc) (?-?)
- Direttore generale: E. Bernabei (Dc) (1961-74)

1975

Gennaio
-



 




questione meridionale

«segue da 1960»
1975, l'abbandono di una riforma fondiaria generale e la scelta di un tipo di sviluppo economico basato sulla concentrazione industriale al nord, non corrispondono agli interessi delle popolazioni nel mezzogiorno e a quelli generali del paese; 
nonostante gli ingenti investimenti (25.000 miliardi in 25 anni) [del 1975] le divaricazioni tra nord e sud sono addirittura aumentate:
il contributo percentuale del mezzogiorno alla formazione del reddito nazionale e sceso dal 23,34% del 1951 al 22,6% del 1973;
la metà dei disoccupati italiani si concentra ancora nel mezzogiorno.




Banche

1975

Mediobanca

- Presidente: A. Tino (1958 - 1977)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale: E. Cuccia (1946 giu - 1988)

1975
XXVIII esercizio (1975 giu - giu 1976)

 

«segue 1976»

Istituto Bancario San Paolo di Torino

«segue da 1971»
Presidente:
. Luciano Jona, (1959-78).
Direttore generale:
. Luigi Arcuti, (1974-80).
1975, apre una sede a Bari;
«segue 1976 »

Banco Lariano

«segue da 1974»
Como,
- dal 1972 il pacchetto di controllo è nelle mani della Fingest (Gruppo Montedison) che ha rilevato dall'Italmobiliare di Pesenti la maggioranza sia del Credito Legnanese sia della Banca Alto Milanese;
- entrambi gli istituti, sia il Credito Legnanese che la Banca Alto Milanese, vengono incorporati per fusione;
«segue 1978»

Banco Ambrosiano

«segue da 1974»
- Direttore generale e Amm.re delegato: Roberto Calvi (1971-?)
Novembre
19
, R. Calvi diventa presidente del Banco conservando l'incarico di amministratore delegato;
[in Russia coi Lancieri Cavalleria (stesso reggimento di G. Agnelli); ha la moglie Clara, conosciuta a Rimini, una banale casa di campagna a Drezzo e vive a Roma in un appartamento in Via Capranica, a due passi da Montecitorio, con vetri antiproiettile,
- acquista il Banco Varesino e la Banca Cattolica del Veneto;
- prende la Banca del Gottardo, a Lugano, e la fa diventare la IV Banca svizzera in ordine di importanza].
[Fonti:
- «Il Sole 24 Ore» Aldo Bernacchi e Mara Monti.]
«segue 1976»

Cassa di Risparmi e Depositi di Prato

«segue da 1974»
- Presidente (1971-87): Silvano Bambagioni, (1971-87)
1975, novembre, il presidente dota la cassa della rivista «Progress», bimestrale di Costume, Cultura, Economia e Finanza della Cassa di Risparmi e Depositi di Prato, scrivendo di proprio pugno il primo editoriale;
Fonti: Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.
«segue 1976»

Cassa Rurale "S. Giuseppe" di Mussomeli
(Caltanissetta)

- Presidente: avv. Vincenzo Noto,
(ex sindaco di Mussomeli e noto capo elettore di Calogero Volpe)
- Soci n. 237.
(Nel 1940: 1500, 1945: 1050, 1954: 500)
Il Presidente ha utilizzato la Cassa ad esclusivo vantaggio di un ristretto gruppo familiare comprendente:
. Angelo Noto, suo nipote;
. dott.ssa Scozzari, sua moglie.
Le operazioni di investimento riguardano:
- Pastifici riuniti Valle dei Platani, di cui l'avv. Vincenzo Noto è amm.re delegato;
- Laterplatani, industria di manufatti per l'edilizia di proprietà di Angelo Noto;
- acquisto di abitazioni in Mussomeli, Palermo, Enna, Cinisello Balsamo;
- acquisto di aree fabbricabili nel territorio urbano di Mussomeli.
ecc.





Michele Sindona

1975

Luigi Cavallo
, noto provocatore internazionale, porta avanti attraverso l' «Agenzia A» una sistematica e certo non gratuita campagna di stampa a favore dell'innocenza di M. Sindona, anticipando gli attacchi di G. Andreotti, Franco Evangelisti, Alibrandi alla Banca d'Italia e agli altri avversari-complici di M. Sindona: Ferdinando Ventriglia, R. Calvi, E. Cuccia.

Aprile
21
, il «Financial Times Survey» si stupisce della serious negligence [grave negligenza] delle autorità monetarie che hanno consentito che due banche come quelle di M. Sindona, sotto inchiesta per operazioni illegali da diversi anni, abbiano potuto portare a buon fine colossali operazioni speculative. In realtà questa grave negligenza è un dato permanente che consente a C. Pesenti, R. Calvi, Gaetano Caltagirone di rimanere a galla, di prescindere dalla legge.

Giugno
3
, la Società Generale Immobiliare acquista dalla Dedalo SpA [società nata come casa editrice (attività che non ha mai svolto) agli inizi degli anni '60], che lo aveva acquistato negli anni '70 dalla Saitu, la proprietà del parco di Talon-Sempieri a Casalecchio di Reno (Emilia Romagna)
È il risultato, secondo voci di corridoio, di accordi sotterranei tra il finanziere siciliano M. Sindona e lo stesso Pci
M. Sindona avrebbe fatto affluire al Pci una cifra di ca 3 Mdi di lire facendo comprare alla società Dedalo Spa il diritto di lottizzazione ottenuto dalla Saitu per rilevarlo a sua volta con la Società Generale Immobiliare, a un prezzo naturalmente maggiorato, dopo che la Dedalo ha raggiunto l'accordo di convenzione urbanistica con il comune, garantendo così un finanziamento più che pulito e per le vie insospettate alla società dietro la quale, si dice, ci sarebbe il Pci; in cambio sarebbe stata chiesta la neutralità del Pci nell' "affare Finambro". 
Legami fra M. Sindona ed esponenti del Pci sono confermati comunque da Carlo Bordoni, ex braccio destro di M. Sindona, nel corso di un intervista concessa a Caracas al settimanale «Il Mondo», il quale parla dell'esistenza di un conto siglato "Sico" (M. Sindona-comunisti) in una banca svizzera. 
Naturalmente i comunisti smentiscono.
Resta in ogni caso difficile per loro spiegare perché nonostante: 
- l'opposizione dei sindacati, 
- l'opposizione di "Italia Nostra", 
- l'opposizione di esponenti politici locali e nazionali (sia dell'opposizione ma anche della maggioranza: socialisti),
- le denunce della stampa, 
- il parere negativo del Comitato Tecnico Amministrativo, 
la Giunta regionale dell'Emilia Romagna abbia approvato la variante che destina il parco Talon da verde ambientale e area edificabile.
Nel vivo della campagna elettorale (il 15 giugno le elezioni amministrative) il presidente della regione Emilia Romagna, il comunista Guido Fanti, insedia gli organi dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali; 
nello stesso tempo il comune di Casalecchio di Reno, resta in attesa di mettere mano alle ruspe per costruire edifici abitativi su 35.000 mq di terreno all'interno dello storico parco Talon-Sempieri.]
1975, Tutto è sospeso!!

Ottobre
30
, il sen. Onorio Cengarle, udito dalla Giunta ai sensi dell'art. 15 del Regolamento del Senato, in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, respinge l'accusa di aver ricevuto (assieme ad altre persone) diversi milioni [interessi neri] per favorire il deposito presso la Banca Unione dei fondi Gescal [10 Mdi]. Dichiara invece che fu effettuato dalla Banca Unione nel febbraio 1973 un primo versamento di 50 Mni e nel gennaio 1974 un altro di 50 Mni a favore di «7 giorni», pubblicazione fiancheggiatrice della Dc, somme in assegni circolari intestati ad un nominativo [forse un funzionario della banca] e tutti girati; di averli ritirati e consegnati agli incaricati dell'editoriale Sette editrice di «7 giorni» (signorina Anna Maria d'Amico e on. Vittorino Carrà) nonché del periodico «Vicenza Domani» e dell'Istituto di cultura dei lavoratori (signor Francesco Guidolin). Soldi tutti riscossi ed utilizzati per i fini a cui erano destinati. In pratica il sen. Onorio Cengarle ribadisce di aver considerato la dazione di queste somme quale libera erogazione di una banca privata ad un giornale e ad altre attività di un gruppo politico.
In effetti la relazione tra i 175 Mni pagati al sen. Onorio Cengarle e il deposito della Gescal, che il Parlamento non vede, esiste nella contabilità di M. Sindona e viene rilevata dal rapporto degli ispettori della Banca d'Italia.
Non solo le somme sono pagate in concomitanza con la costituzione del deposito e con la prima scadenza annuale degli interessi, ma risultano commisurate ad una precisa percentuale: l'1,25%.

Dicembre
10
, il Parlamento [relatore De Carolis] nega l'autorizzazione a procedere contro il senatore democristiano Onorio Cengarle.

[segue]

 

Fonti:
- Claudio Castellacci, Mani pulite, 1977,
- Lombard, Soldi truccati - Feltrinelli 1980, I ed.,
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA, chiarelettere 2009, I ed..






I compari di San Gennaro.
La Lockheed Corporation e il supermercato delle armi.
- Presidente: Dan Haughton (1967-?)
. Direttore generale: A.C. Kotchian (1967-?)

1975

A Bormio il progetto della Pierrel e del suo presidente, l'avv. napoletano Gabriele Benincasa, fortunatamente viene bocciato e bloccata la sua esecuzione da un'assemblea popolare, grazie anche all'intervento del dr. Roberto Togni, presidente dell'Associazione amici di Bormio e dell'Alta Valtellina.
Svanita l'operazione, la proprietà dei grandi alberghi Terme passa nelle mani degli speculatori immobiliari locali tra cui un ex prete, don Angelo Sosio ["don Miliardo"], ma l'operazione di acquisire la Società bagni ai comuni del Mandamento non va in porto in quanto, per cedere la società, l'avvocato napoletano ha chiesto una tangente di 50 Mni. Tutto il complesso passa quindi al Crédit Suisse, il cui direttore della filiale di Chiasso, è Ernst Kuhrmeier.
[Appena nominato consigliere della Società bagni sarà messo in galera nell'aprile del 1977. Quanto alle licenze emesse dalla Pierrel e poi in fase di contestazione, portano il nome di personaggi napoletani, fra cui anche mogli di progettisti].

Con pagamento anticipato, C. Crociani e la sua famiglia affittano per un anno a Ginevra (40, quai de Coligny) la villa di proprietà di certi coniugi Barnett, dove fino al febbraio 1976 saranno visti la moglie di C. Crociani e i domestici poi dileguatisi;


- Sergio Salieri, ex applicato di segreteria di scuola, prima a Bologna poi a Roma; ex segretario dell'on. Angelo Salizzoni, nonché ex sindaco (1956-64) di Mezzano Romano (ca 30 km da Roma) e finora segretario particolare di C. Crociani dà alla figlia di questi la notizia della fuga. Fedele fino all'ultimo, interrogato per ben sei volte dal giudice Ilario Martella, finito in carcere per reticenza, non dice una sola parola che possa danneggiare il suo capo. Economo capo alla Finmare, oltre alla villa di Mazzano, ne ha un'altra a Campo di Mare presso Ladispoli; possiede un appartamento a Roma nei pressi di Forte Braschi, varie auto. Hobby: vini d'annata. Nonostante la sua posizione, rimane comunque fuori da tutto lo scandalo.

- Renato Cacciapuoti, napoletano, amministratore delegato della Banca di credito campano con sede a Pozzuoli [presidente della banca - sede di Napoli - è nominato Eugenio Testa, capo della Criminalpol sud, poi della Criminalpol, e poi ancora questore di Roma], "il banchiere di San Gennaro", amico di G. Leone e di C. Crociani, delfino di O. Lefèbvre.
[Charles Cowden, dirigente della Lockheed americana, cambiava gli assegni in dollari presso la First National Bank di via Boncompagni e i dollari prendevano la direzione italiana, via Svizzera, attraverso lo Studio Lefèbvre: qui interveniva Renato Cacciapuoti che, per tenere legalmente depositi in valuta estera, si serviva di un conto estero intestato alla cittadina greca Margherita Chalkia (stesso lavoro compiuto dalla "signorina della Lockheed", di cognome Boillier).
È stato amministratore, insieme all'avv. Gabriele Benincasa, della società Ugo Bergamini & C. Impianti Spa.
[Rimarrà misteriosamente fuori dallo scandalo ed insieme ad Antonio Gava e ai costruttori napoletani Della Morte e Pica, sarà ancora uomo di potere: farà una TV libera.]

- Luigi Campolongo [Naso 'e cane], mobiliere, boss camorrista e politicante, pezzo grosso del rione Sanità, uno dei centri della malavita di Napoli [† 1966], da anni sostenitore di A. Lauro e poi grande elettore di G. Leone, famoso per essere uno degli ultimi sopravvissuti del "processo Cuocolo" (1906) [dal nome dei coniugi assassinati nel 1905 a Napoli dalla camorra]; condannato giovanissimo ad una lieve pena, era emigrato negli Stati Uniti.

- Mario Cacace, ora deceduto, guastatore crudele di Anacapri, ex grande elettore di G. Leone. Suo figlio Tonino Cacace è molto amico dei figli del presidente.

- Ignazio Caruso, gaviano e poi fanfaniano, segretario generale dell'Ospedale Ascalesi [ex feudo di G. Leone], ex "compariello" di don Mauro Leone padre di G. Leone, sindaco di Acerra [vende il campo sportivo alla speculazione edilizia], proprietario di una villa a Sorrento, di un appartamento a Vico Equense, di un altro in via Petrarca a Roma, del castello di Acerra, trasformato e rinnovato, parente di Raffaele Di Giovanni titolare dell'impresa Paradiso, una delle società speculatrici di Baia Domizia.

- Angelo Rovelli [Nino] [coabita in zona Molino a Vento, villa Due Rose, a pochi metri dalla Grotta Azzura, con G. Leone [da anni cittadino onorario di Capri (in consiglio comunale è stato contrario solo il voto comunista); presidente della Sir che controlla anche la Rumianca e la Brill, oltre ad altre imprese editoriali, tessili, minerarie, di costruzione, navali e di manifatture in plastica, uno dei maggiori azionisti della Montedison e anche consigliere della Banca d'America e d'Italia, cavaliere del lavoro e grand'ufficiale al merito della Repubblica; l'uomo più forte della chimica italiana, grande amico di Anna Bonomi Bolchini [colui che è riuscito, tra i vari baroni d'industria) a farsi dare più miliardi d'ogni altro dalla classe politica. La sua consorte Primarosa ha dato il nome ad una delle sue superpetroliere.
1951, primo acquisto sull'isola di Capri; acquista per 250.000 lire il fondo Le Chiuse. Acquista poi altra terra fino a metterne insieme fino a 10.000 Kmq; la villa bianca, a poca distanza da quella dei Moët Chandon, sorge in un immenso parco, con piscina scavata nella pietra e un ascensore per motoscafi, ecc.;
Le due società che hanno acquistato ad Anacapri (guastando irrimediabilmente il paesaggio, distruggendo campi e vigneti), sono:
- Silvania (del milanese Vittorio Du Chène de Vere, a cui è succeduto il figliastro Giuseppe Lo Schiavo [Peppone];
- Immobiliare Del Rio, origine della grossa tenuta di Nino Rovelli, un feudo recintato al verticie di Anacapri.
Con minore autorità hanno operato ad Anacapri altre tre società milanesi:
- Immobiliare Irunda Srl,
- Immobiliare Scaldasole Srl,
- Immobiliare Prima stella,
tutte e tre con sede a Milano… e tutte e tre per la maggior parte di Nino Rovelli.
Nino Rovelli e gli altri, con le loro società, si sono quindi assicurati i 2/3 del suolo che circonda il nucleo abitativo di Anacapri; Vittorio Du Chène de Vere ha in parte venduto, mentre Nino Rovelli ha tenuto per sé la sua parte, facendola tagliare da una strada carrozzabile, la Cala del Rio, che porta via terra alla Grotta Azzurra… e attorno a queste cittadelle fortificate [oggi (1978) le careggiate che portano al mare sono due] sono state costruite numerose ville appartenenti per lo più a tutti amici di G. Leone:
- Aldo Sandulli, ex presidente della Corte costituzionale;
- Francesco Bonifacio, ministro della Giustizia (anche lui un "carìto" cioè pupillo di G. Leone)
- Raimondo Manzini, ambasciatore a Londra dal 1968 al 1975;
- Stefano Riccio, presidente dell'Ente autonomio del porto di Napoli;
- Bruno Gatta, ex direttore del centro Rai-Tv di Napoli che a volte affianca sul «Mattino» gli editoriali inneggianti alla Dc del direttore Mazzoni;
- Angelo Fabbrocini, il ricchissimo banchiere usuraio di Napoli (una ventina i processi civili in corso con le sue banche).
Interrogato sull'usurpazione del suolo ad opera di queste società, Teodorico Boniello, ora capogruppo di tutta la maggioranza consigliare di Capri e allora consigliere comunale di Anacapri racconta che l'Immbobiliare Del Rio per fare la strada che porta alla Grotta Azzurra si fece dare dei contributi dal Ministero dell'agricoltura con il pretesto di una società agricola… Quando la Cassa del mezzogiorno, tramite l'impresa Ciarnelli, realizzò la strada del Faro, favorì di molto la società Silvania che…. Altra società creata per la speculazione è l'Edilfaro con sede a Napoli in Via Santa Lucia 15. Cap. 3 Mni, comproprietaria di un terreno fittiziamente valutato 7 Mni; soci: Anna Mascoli per 100.000 lire e il prof. Giuseppe Sabatini (titolare della cattedra di diritto penale all'università di Roma e molto legato a G. Leone) per 2,9 Mni, amm.re. Egidio Baragatti, che lavora nello Studio Lefèbvre. Come indirizzo romano ha via del Nuoto 11… cioè Lefèbvre.
Altra villa "Il Castiglione": l'unico e stupendo castello dell'isola venduto qualche anno fa (dal 1977 quindi, si va indietro…) per alcune centinaia di milioni dal re degli omogeneizzati Gerber a Michele de Meo, figlio del professor Giuseppe de Meo, presidente dell'Istat (Istituto di statistica). Acquistato a nome di una società di Caracas. Michele de Meo ha sposato infatti una certa Maria de Mase (un tempo promessa a Tonino Cacace), di padre venezuelano che a Caracas ha una grossa impresa di pezzi di ricambio per aerei.
A proposito de "Il Castiglione" si è scoperta la società Fiwiwersiones C.A. di Caracas, con domicilio presso lo studio legale Nunziante Ugmi, via XX settembre 1, Roma. Una società che nel 1974 attraverso i Lefèbvre e Maria Fava comperò la zona Castiglione, 400 mq di costruzione e 20.000 mq di terreno circostante.
1971, dicembre, mentre Nino Rovelli è sotto accusa, la capitaneria di porto ordina alla società Immobiliare Del Rio, alla quale risultano intestate l'area su cui sorge la villa di Rovelli e la concessione demaniale per l'uso della costa, di demolire il molo d'attracco costruito abusivamente oltre i limiti consentiti dai vincoli paesaggistici. La sua piccola cala privata extraterritoriale, utilissima per l'approdo degli amici potenti, era perfino impedita alle guardie di finanza.
(Con G. Leone i coniugi Rovelli convivono non solo a Capri, ma anche a Crans sur Sierre, nel Vallese (approfondimenti pag. 124)

***

Nei primi cinque mesi dell'anno la competizione per l'aereo della NATO raggiunge punte febbrili.
- Il Cobra della Northrop viene subito rifiutato dagli europei.
- La General Dynamics fa fare ai suoi agenti un giro delle capitali europee. Inoltre, come in precedenza la Lockheed, accetta che tutti gli aerei siano costruiti in Europa, promette agli europei una partecipazone ai profitti e alla produzione di tutti gli aerei venduti al Terzo Mondo.
[La sua storia risale ai sommergibili della Electric Boat, la quale era stata associata alla Vickers anteriormente alla prima guerra mondiale. Negli anni cinquanta la Electric Boat si era fusa con altre società, compresa la Convair aeronautica, costituendo una nuova società di grandi ambizioni, la General Dynamics, uno dei primi grandi complessi produttori non soltanto di armi, ma anche di materiali per costruzioni, telecomunicazioni e carbone. Il suo ultimo grande progetto di un aereo è stato lo F-111, l'aereo con le ali a freccia variabile in volo che McNamara aveva promosso per farlo adottare tanto alla marina quanto all'aviazione degli Stati Uniti, e anche alla Gran Bretagna. Ma il costo dell'aereo era salito molto sopra le previsioni, la marina lo rifiutò e nel Vietnam molti esemplari precipitarono; nel 1973 l'aviazione ne interruppre le ordinazioni a favore del nuovo bombardiere della Rockwell, il B-1. Bisognosa di un nuovo contratto per i suoi enormi stabilimenti di Fort Worth nel Texas, avvia una competizione con la Northrop. Lo F-16, che sviluppava alcuni fra i pregi dello F-111 fu un buon competitore del Cobra e ben si adattava alle esigenze dell'aviazione integrando le prestazioni del suo predecessore lo F-15 o Eagle. In tutto il 1974 lo F-16 e il Cobra danno dimostrazioni delle loro capacità. Nel gennaio 1975 lo F-16 si aggiudica il contratto dell'aviazione con la prospettiva finale di un'ordinazione per 650 aerei. Questo per la General Dynamics significa avere ora anche buone possibilità nella gara del caccia NATO].
- La Dassault ribassa il prezzo del suo Mirage offrendo agli altri paesi condizioni più interessanti.
- Il Pentagono mette in movimento il presidente Ford il quale, recatosi in visita a Bruxelles in occasione di una riunione della NATO, discute l'affare col primo minisro belga Leo Tindemans.
- I francesi corteggiano a loro volta i belgi offrendosi di acquistare fucili belgi se essi acquisteranno il Mirage.

Aprile
Nuova crisi quando il congresso del Partito socialdemocratico olandese approva una risoluzione nella quale si dice che tutti e tre gli aerei sono troppo cari. Si insiste addirittura sull'opportunità di acquistare un aereo dotato di minor autonomia, come il Tiger della Northrop che non avrebbe stimolato una corsa agli armamenti con l'Europa Orientale; ma il ministro della difesa olandese, Henk Vredeling, pur essendo anch'egli un socialdemocratico, si pronuncia contro la risoluzione adottata.

Maggio
Esponenti delle quattro nazioni, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia, si incontrano ancora una volta ma la decisione viene rimandata.
A fine mese, tre dei quattro governi, Danimarca, Norvegia e Olanda, si accordano per ordinare l'aereo della General Dynamics; gli olandesi adottano in verità una soluzione di compromesso, riducendo la loro ordinazione nella speranza che in seguito venga fuori un caccia leggero europeo.
I belgi invece sono ancora divisi: molti ministri sono favorevoli agli americani, ma Vanden Boeynants desidera ancora il Mirage; e la coalizione fra francofoni e fiamminghi sembra minacciata. Schlesinger invita allora Vanden Boeynants a Washington e gli fa osservare che i quattro paesi avrebbero probabilmente recuperato per intero il denaro investito nell'acquisto dell'aereo americano producendo altri aerei per il Terzo Mondo [aspettativa che si dimostrerà del tutto sbagliata], e si offre di comperare mitragliatrici belghe per un importo di 30 Mni di dollari (saranno determinanti per la conclusione dell'affare).

Giugno
6
, "l'affare del secolo": tutti e quattro i paesi decidono di acquistare l'aereo americano prodotto dalla General Dynamics.
[sedici mesi dopo il primo esemplare di F-16 uscirà dallo stabilimento di Fort Worth in Texas]

Le ordinazioni complessive dei Tiger II o F-5E della Northrop, sono salite a 700. Potrebbero salire fino a 1500. L'aereo è già stato acquistato da ventidue paesi: Iran (già nel 1965), Formosa, Grecia, Corea del Sud, Filippine, Turchia, Etiopia, Marocco, Norvegia, Tailandia, Vietnam e Libia. Il programma Tiger sta contribuendo con 2 Mdi di dollari alla bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti. Il 40% degli affari della Northrop è ora coperto dalle esportazioni.

6, il comitato presieduto dal sen. F.F. Church, che ha condotto le inchieste sulla Northrop e sulla Lockheed, rivela che negli ultimi 11 anni il generale francese Paul Stehlin è stato pagato segretamente dalla Northrop e rende pubblica la sua lettera di due anni prima a Tom Jones nella quale si raccomandava la campagna di stampa a favore del Cobra.
Lo stesso giorno Paul Stehlin viene investito [dopo una spinta ?] da un autobus a Parigi. È appena uscito dal suo ufficio, vicino all'Opéra: morirà dieci giorni dopo.
Prima vittima dell'ondata di scandali sulle vendite di armi che sta ora diffondendosi improvvisamente da Washington e investendo tutto il mondo.
7, Tom Jones si presenta a testimoniare dinanzi alla commissione e, dopo essersi scusato dei propri errori… che non si ripeteranno, spiega come i Tiger siano stati uno strumento efficace della politica estera degli Stati Uniti negli ultimi vent'anni e come abbiano apportato credito all'industria americana. Coglie anche l'occasione per spostare la responsabilità: spiega tranquillamente che per creare la sua rete di agenti non ha fatto altro che seguire l'esempio della Lockheed.
Anche se non intende con questo incriminare Dan Haughton [così gli dirà più tardi al telefono] di fatto scarica su di lui e la sua società le accuse.
La Lockheed è diventata ormai il capro espiatorio favorito del Congresso e della stampa, dopo la concessione della libertà provvisoria su cauzione ai principali imputati e dopo lo "scandalo Galaxy". Sia il "comitato Church" sia la SEC stanno inoltre già accumulando prove contro di essa.

Agosto
In un comunicato stampa proveniente da Burbank, la Lockheed, che finora ha negato ostinatamente ogni addebito, ammette che a partire dal 1970 ha speso almeno 22 Mni di dollari in pagamenti ritendo che siano andati a beneficio di ufficiali, funzionari e organizzazioni politiche in paesi stranieri.

Ottobre
F.F. Church apre le prime udienze sul caso Lockheed rendendo così pubblico un nuovo cumulo di documenti nei quali sono venute alla luce estorsioni e corruzioni perpetrate dalla Lockheed, dall'Indonesia all'Arabia Saudita e alle Filippine. Dan Haughton, 64enne, ormai prossimo alla pensione, si presenta a testimoniare:
- sostiene che la sua società non ha mai fornito denaro alle campagne elettorali americane (A.C. Kotchian era stato costretto a contribuire dopo la generosità di Tom Jones, ma lo ha fatto a titolo personale);
- sottolinea che ben 15.000 posti di lavoro della Lockheed dipendevano dalle esportazioni,
- ammette che la società ha pagato 106 Mni di dollari in provvigioni al solo Khashoggi, ma si trattava di una prassi consueta e a conferma estrae un articolo dal «Sunday Telegraph» in cui si legge del "ministero delle bustarelle" francese.
A questo punto la Lockheed si trova in una situazione disperata. Non soltanto i giapponesi, ma i governi di tutto il mondo ritengono non sia prudente trattare con corruttori così notori che potrebbero essere smascherati ulteriormente. Le ventiquattro banche che hanno prestato 600 Mni di dollari alla Lockheed diventano più riluttanti. Alcuni fra i banchieri guidati da Robert Abboud della First National Bank di Chicago, chiedono le dimissioni di Dan Haughton. Un altro finanziamento, seppur con riluttanza, viene accordato alla società per sei mesi.

Un ultimo accordo con la Lockheed spagnola (dopo quelli del 1972 e 1973), per un progetto di difesa aerea automatica integrabile con quella della Nato, viene firmato per altri 30 Mni di dollari.

Ottobre
Appaiono sui giornali le prime sconcertanti notizie sugli acquisti di caccia Starfighter F-104 e degli Hercules C-130, i cosiddetti "vagoni volanti". La procura di Roma comincia quindi ad occuparsi della Lockheed e delle forniture aeree all'Italia dando avvio ad un'indagine preliminare affidata al sostituto procuratore della repubblica Ilario Martella.
16, il magistrato, acquisita la documentazione giornalistica (anzitutto l'articolo di «Panorama» dal titolo "Hercules nella bustarella" e vari giornali americani che si erano occupati diffusamente della vicenda) dispone un'indagine di polizia giudiziaria il cui esito sarà riferito con un rapporto nel gennaio 1976.


Valore delle vendite militari degli Stati Uniti all'Italia nell'anno finanziario 1975: 44,885 Mni di dollari.
[Fonte: Defense Security Assistance Agency, settembre 1976]


«segui 1976» "scandalo Lockheed

«segui 1977» I compari di San Gennaro.
La Lockheed Corporation e il supermercato delle armi.


Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone - Feltrinelli 1978, I ed..
- Nino Piccione, Uragano Lockheed - E.L.V. Roma 1977, I ed..
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.


Lombardfin

1975

Paolo Mario Leati
(37enne), parmense di nascita e toscano d'adozione, marito di Michelle Sbath [figlia di un noto broker di materie prime], vi entra con lo zio Riccardo Argenziano e Marco Spadacini.
[ex studente alla Bocconi, dopo aver venduto per quattro anni i pelati "Tarantella" in quel di Salerno, era entrato nel 1967 alla Merrill Lynch (il più grande agente di cambio del mondo, sede di Milano). Ne è uscito l'anno scorso.]

«segue 1976»



[Altra versione (Giampaolo Pansa, Il Malloppo): Paolo Mario Leati e Dionisio G. Csopey fondano la Lombardfin.]

 

CALABRIA
Importo di subappalti affidato a ciascuna cosca.
Nome della cosca
Importo dei subappalti per autotrasporti
(in Mni di lire 1974-75)
%

Piromalli
Mammoliti-Rugolo
Crea
Pesce
Avignone
Mazzaferro
Sigilli
Franconieri
Bruzzì


1.384.187.765
455.697.550
235.849.522
180.398.654
117.066.981
77.005.400
28.026.760
25.000.000
23.059.000
55
18
9
7
5
3
1
0,9
0,9
Totale
2.526.291.632
99,8
Ord. di rinvio a giudizio del processo contro P. De Stefano + 59, 1978, p. 226.
[Pino Arlacchi, La Mafia imprenditrice, Il Mulino 1983.]

 

 



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Confindustria

. presidente:
. G. Agnelli (1974-76)

Gennaio 
Confindustria e Federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil firmano l'accordo sul "punto unico" di contingenza.
Il Gruppo Rizzoli [200 Mdi, il capitale di Andrea Rizzoli], il più grande gruppo editoriale italiano, è esposto per ca:
- 25 Mdi verso Montedison,
- 20 Mdi verso G. Agnelli
- 35 Mdi verso Comit
- 10 Mdi verso altre banche.
Andrea Rizzoli, deciso a vendere le proprietà di Ischia, presenta U. Ortolani a Bruno Tassan Din; è qui che s'innesta la P2 di L. Gelli;
U. Ortolani, L. Gelli, R. Calvi… nel giro di due anni il Banco Ambrosiano diventerà il massimo finanziatore del Gruppo Rizzoli-Corriere.

Febbraio
Il Consiglio superiore della Banca d'Italia decide l'emissione di un nuovo biglietto da 20.000 lire.

Marzo
L'Anonima sequestri rapisce Gianni Bulgari, il più noto gioielliere italiano. 
Vengono revocati l'obbligo del deposito semestrale infruttifero sulle importazioni e i massimali all'espansione degli impieghi bancari. 
Montedison: viene costituito un sindacato di voto a partecipazione paritetica tra enti pubblici (IRI e ENI) e azionisti privati;

Aprile
L'approvazione al Senato della riforma Rai trasferisce il controllo dell''azienda dal Governo al Parlamento e introduce la concorrenza tra le Reti. 
Il punto unico di contingenza è applicato anche ai dipendenti statali.

Maggio

Giugno
aumento dei minimi delle pensioni e loro collegamento alla dinamica salariale.

Luglio

Agosto
Paolo Baffi è il nuovo Governatore della Banca d'Italia.

Settembre

Ottobre

Novembre


Dicembre
ENI (Ente nazionale idrocarburi):
con i suoi 100.000 addetti è al decimo posto nella graduatoria delle società europee per volume di fatturato.
«Il Corriere della Sera» e «La Stampa» chiudono in perdita;
lo stesso «Il Giornale nuovo», pur avendo conquistato 280.000 lettori… ma ne perderà 100.000 in pochi mesi perché I. Montanelli non ha deciso di fare del qualunquismo, non ha nessuna intenzione di scendere in piazza; insomma è una delusione e a poco servono le 50.000 copie recuperate dalla collaborazione con Telemontecarlo
S. Berlusconi entra con un consistente impegno nel capitale della società editrice ma offre nello stesso tempo l'opportunità di stampare il giornale in una tipografia della Fininvest invece che presso i condizionanti stabilimenti della Same.

Pirelli

«segue da 1959»
1975, la società si fonde con la Dunlop.
«segue 1986»

FAI
(Fondo ambiente italiano)

1975, nasce questa fondazione riconosciuta con decreto del presidente della repubblica;
firmatari dell'atto costitutivo:
- Giulia Maria Mozzoni Crespi
[ex «Corriere della Sera»] (500 Milioni) presidente, 
- Renato Bazzoni,
- Alberto Predieri,
- Franco Russoli;
«segue 1994»


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