Papa
Paolo VI
(1963-78)
Fondo
monetario internazionale
«segue
da 1974»
1975, i partecipanti sono 119, il potere di voto di ciascun paese
dipende dalla dimensione della sua quota di partecipazione al FMI,
calcolata sulla base del reddito nazionale lordo, delle riserve ufficiali
possedute e del contributo del paese all'interscambio mondiale;
in linea di principio le quote vengono versate per il 25% in oro e per
la parte restante in moneta nazionale;
i membri che si trovano in difficoltà di bilancia dei pagamenti possono
servirsi della consulenza tecnica e dell'assistenza finanziaria del
fondo;
tale assistenza ha carattere automatico nei limiti della quota-oro (gold-tranche)
e deve essere negoziata qualora il paese intenda prelevare fino al doppio
della quota totale; in questo caso la linea di credito aperta è detta
stand-by, e le condizioni alle quali il credito viene concesso
sono riportate in una lettera di intenti sottoscritta dal ministro
del tesoro del governo beneficiario del prestito.
Svizzera
Intorno
alla metà degli anni '70 i banchieri elvetici sottoscrivono un codice
di comportamento che prevede l'identificazione del beneficiario di un
deposito aperto da persone fisiche o società non quotate. La garanzia
di avvocati, gestori e fiduciari che conoscono l'identità del depositante
e la provenienza lecita del denaro non basta più: per aprire un conto
corrente occorre esibire il passaporto. Ma anche questa misura non riuscirà
a bloccare le attività illecite e ad arrestare il riciclaggio dei capitali
sporchi.
ECOWAS
(Economic Community of West African States - Comunità economica
degli Stati dell'Africa occidentale)
1975, a Lagos (Nigeria) viene istituita questa comunità economica
per arrivare ad un mercato unico e ad una integrazione economica,
ma pure con funzioni di cooperazione politica e militare;
ne fanno parte 16 paesi:
Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea,
Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra
Leone, Togo
«segue 1990»
MEC
(Mercato comune europeo)
«segue da 1973»
1975, 28 febbraio, convenzione di Lomé (Togo):
i negoziati iniziati nell'ottobre 1973 si concludono felicemente a Lomé
con la firma di una convenzione stipulata per cinque anni.
I 46 paesi dell'ACP, che inglobano notoriamente tutta l'Africa nera indipendente
e che rappresentano una popolazione di circa 270 milioni di abitanti,
comprendono:
- i 19 paesi firmatari della "convenzione di Yaondé",
- 21 stati del Commonwealth,
- 6 stati africani.
[I "46" diventeranno probabilmente "52" dal momento
che Suriname, Seicelle, Comore, Papuasia-Nuova Guinea, Saõ Tomé
e Principe e Capo Verde hanno richiederanno nel 1976 di far parte della
convenzione di Lomé.]
[La convenzione viene criticata dall'economista africano Samir
Amin, direttore dell'IDEP (Institute
for Development and Planning in Africa) dell'ONU, con sede a Dakar.
La condanna di Samir Amin è presentata
alla Conferenza Internazionale Socialista di Suresnes,
Francia, tenuta il 5 e 6 giungo 1975 e imperniata sulla crisi economica
mondiale.]
«segue 1977»
ELF-GROUP
«segue
da 1966»
1975, quinta compagnia petrolifera europea e fra le prime 15 del mondo,
ha circa 25.000 addetti e oltre 6.000 punti vendita.
Royal
Dutch Shell
«segue
da 1941»
1975, la società, che dispone di una flotta di oltre 400 petroliere
e occupa 153.000 persone, è la seconda compagnia del mondo dopo la Exxon.
Westinghouse
«segue
da 1945»
1975, con 170.000 dipendenti e 220 stabilimenti negli USA e all'estero
si colloca tra le maggiori società elettronucleari del mondo;
«segue 1996»
Western
Electric
«segue
da 1915»
1975, è tra le prime venti società industriali statunitensi con 150.000
addetti.
Deutsche
Bank
«segue
da 1957»
1975, depositi: 32 miliardi di dollari.
Philips
«segue
da 1973»
1975, possiede circa 200 stabilimenti in tutto il mondo e occupa oltre
400.000 persone;
«segue 1980»
Renault
«segue
da 1945»
1975, con 241.000 addetti, una produzione di circa 2 milioni di autoveicoli
e una trentina di stabilimenti all'estero, risulta il maggior produttore
europeo ed il quarto a livello mondiale dopo General
Motors, Ford e Chrysler;
«segue 1984»
|
Prezzo OPEC del petrolio: 15
dollari il barile.
IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
- Presidente: G.
Petrilli (Dc) (1960 ott - 1979)
- Direttore generale: L.
Medugno (1968 - ?)
- Direttore centrale: F.
Calabria (Dc) (1970 - 1979)
ENI:
- Presidente: ? Girotti
(Dc) (?-?)
EFIM:
- Presidente: ? Sette
(Dc) (?-?)
EGAM:
- Presidente: ? Einaudi
(Dc) (?-?)
Montedison:
- Presidente: E.
Cefis (Dc) (1971-77)
Assobancaria:
- Presidente: ? Arcaini
(Dc) (?-?)
Casse di Risparmio:
- Presidente: ? Callegari
(Dc) (?-?)
RAI-TV:
- ?: ? Delle Fave (Dc) (?-?)
- Direttore generale: E.
Bernabei (Dc) (1961-74) |
1975
Gennaio
-
|
|
questione
meridionale
«segue
da 1960»
1975, l'abbandono di una riforma fondiaria generale e la scelta
di un tipo di sviluppo economico basato sulla concentrazione
industriale al nord, non corrispondono agli interessi delle
popolazioni nel mezzogiorno e a quelli generali del paese;
nonostante gli ingenti investimenti (25.000 miliardi in 25 anni)
[del 1975] le divaricazioni tra nord e sud sono addirittura
aumentate:
il contributo percentuale del mezzogiorno alla formazione del
reddito nazionale e sceso dal 23,34% del 1951 al 22,6% del 1973;
la metà dei disoccupati italiani si concentra ancora nel mezzogiorno.
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Banche
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1975
Mediobanca
- Presidente: A.
Tino (1958 - 1977)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale:
E. Cuccia
(1946 giu - 1988)
1975
XXVIII esercizio (1975 giu - giu 1976)
«segue 1976»
Istituto
Bancario San Paolo di Torino
«segue
da 1971»
Presidente:
. Luciano Jona, (1959-78).
Direttore generale:
. Luigi Arcuti, (1974-80).
1975,
apre una sede a Bari;
«segue 1976
»
Banco
Lariano
«segue da 1974»
Como,
- dal 1972 il pacchetto di controllo è nelle mani della Fingest
(Gruppo Montedison) che ha rilevato
dall'Italmobiliare di Pesenti
la maggioranza sia del Credito Legnanese
sia della Banca Alto Milanese;
- entrambi gli istituti, sia il Credito Legnanese
che la Banca Alto Milanese, vengono
incorporati per fusione;
«segue 1978»
Banco Ambrosiano
«segue da 1974»
- Direttore generale e Amm.re delegato: Roberto
Calvi (1971-?)
Novembre
19, R.
Calvi diventa presidente del Banco conservando l'incarico
di amministratore delegato;
[in Russia coi Lancieri Cavalleria (stesso reggimento di G.
Agnelli); ha la moglie Clara,
conosciuta a Rimini, una banale casa di campagna a Drezzo e vive
a Roma in un appartamento in Via Capranica, a due passi da Montecitorio,
con vetri antiproiettile,
- acquista il Banco
Varesino e la Banca
Cattolica del Veneto;
- prende la Banca del
Gottardo, a Lugano, e la fa diventare la IV Banca
svizzera in ordine di importanza].
[Fonti:
- «Il Sole 24 Ore» Aldo Bernacchi
e Mara Monti.]
«segue 1976»
Cassa
di Risparmi e Depositi di Prato
«segue da 1974»
- Presidente (1971-87): Silvano
Bambagioni, (1971-87)
1975, novembre, il presidente dota la cassa della rivista
«Progress», bimestrale di Costume, Cultura, Economia
e Finanza della Cassa di Risparmi e Depositi
di Prato, scrivendo di proprio pugno il primo editoriale;
Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo,
Rizzoli 1989.
«segue 1976»
Cassa
Rurale "S. Giuseppe" di Mussomeli
(Caltanissetta)
- Presidente: avv. Vincenzo
Noto,
(ex sindaco di Mussomeli e noto capo elettore di Calogero
Volpe)
- Soci n. 237.
(Nel 1940: 1500, 1945: 1050, 1954: 500)
Il Presidente ha utilizzato la Cassa ad esclusivo vantaggio di un
ristretto gruppo familiare comprendente:
. Angelo Noto, suo nipote;
. dott.ssa Scozzari, sua moglie.
Le operazioni di investimento riguardano:
- Pastifici riuniti Valle dei Platani,
di cui l'avv. Vincenzo Noto è
amm.re delegato;
- Laterplatani, industria di manufatti
per l'edilizia di proprietà di Angelo
Noto;
- acquisto di abitazioni in Mussomeli, Palermo, Enna, Cinisello
Balsamo;
- acquisto di aree fabbricabili nel territorio urbano di Mussomeli.
ecc.
|
Michele
Sindona |
1975
Luigi Cavallo, noto provocatore internazionale, porta avanti
attraverso l' «Agenzia A»
una sistematica e certo non gratuita campagna di stampa a favore
dell'innocenza di M.
Sindona, anticipando gli attacchi di G. Andreotti, Franco Evangelisti,
Alibrandi alla Banca
d'Italia e agli altri avversari-complici di M.
Sindona: Ferdinando Ventriglia,
R. Calvi,
E. Cuccia.
Aprile
21, il «Financial Times Survey» si stupisce
della serious negligence [grave negligenza] delle autorità
monetarie che hanno consentito che due banche come quelle di M.
Sindona, sotto inchiesta per operazioni illegali da
diversi anni, abbiano potuto portare a buon fine colossali operazioni
speculative. In realtà questa grave negligenza è
un dato permanente che consente a C.
Pesenti, R.
Calvi, Gaetano Caltagirone
di rimanere a galla, di prescindere dalla legge.
Giugno
3, la Società
Generale Immobiliare acquista dalla Dedalo
SpA [società nata come casa editrice (attività che non
ha mai svolto) agli inizi degli anni '60], che lo aveva acquistato
negli anni '70 dalla Saitu,
la proprietà del parco di Talon-Sempieri
a Casalecchio di Reno (Emilia Romagna)
È il risultato, secondo voci di corridoio, di accordi
sotterranei tra il finanziere siciliano M.
Sindona e lo stesso Pci.
M.
Sindona avrebbe fatto affluire al Pci
una cifra di ca 3 Mdi di lire facendo comprare alla società Dedalo
Spa il diritto di lottizzazione ottenuto dalla Saitu
per rilevarlo a sua volta con la Società
Generale Immobiliare, a un prezzo naturalmente maggiorato,
dopo che la Dedalo ha raggiunto l'accordo
di convenzione urbanistica con il comune, garantendo così un finanziamento
più che pulito e per le vie insospettate alla società dietro la
quale, si dice, ci sarebbe il Pci; in cambio sarebbe stata
chiesta la neutralità del Pci nell' "affare
Finambro".
Legami fra M.
Sindona ed esponenti del Pci sono confermati
comunque da Carlo Bordoni, ex braccio
destro di M.
Sindona, nel corso di un intervista concessa a Caracas
al settimanale «Il Mondo», il quale parla dell'esistenza di un
conto siglato "Sico"
(M.
Sindona-comunisti) in una banca svizzera.
Naturalmente i comunisti smentiscono.
Resta in ogni caso difficile per loro spiegare perché nonostante:
- l'opposizione dei sindacati,
- l'opposizione di "Italia Nostra",
- l'opposizione di esponenti politici locali e nazionali (sia
dell'opposizione ma anche della maggioranza: socialisti),
- le denunce della stampa,
- il parere negativo del Comitato Tecnico Amministrativo,
la Giunta regionale dell'Emilia Romagna abbia approvato la variante
che destina il parco Talon da verde ambientale e area edificabile.
Nel vivo della campagna elettorale (il 15 giugno le elezioni
amministrative) il presidente della regione Emilia Romagna, il
comunista Guido Fanti, insedia gli
organi dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali;
nello stesso tempo il comune di Casalecchio di Reno, resta in
attesa di mettere mano alle ruspe per costruire edifici abitativi
su 35.000 mq di terreno all'interno dello storico parco Talon-Sempieri.]
1975, Tutto è sospeso!!
Ottobre
30, il sen. Onorio Cengarle,
udito dalla Giunta ai sensi dell'art.
15 del Regolamento del Senato, in merito alla richiesta
di autorizzazione a procedere avanzata dal sostituto procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Milano, respinge l'accusa
di aver ricevuto (assieme ad altre persone) diversi milioni [interessi
neri] per favorire il deposito presso la Banca
Unione dei fondi Gescal [10 Mdi]. Dichiara invece che fu
effettuato dalla Banca Unione nel
febbraio 1973 un primo versamento di 50 Mni e nel gennaio 1974
un altro di 50 Mni a favore di «7 giorni», pubblicazione
fiancheggiatrice della Dc,
somme in assegni circolari intestati ad un nominativo [forse un
funzionario della banca] e tutti girati; di averli ritirati e
consegnati agli incaricati dell'editoriale Sette
editrice di «7 giorni» (signorina Anna
Maria d'Amico e on. Vittorino Carrà)
nonché del periodico «Vicenza Domani» e dell'Istituto
di cultura dei lavoratori (signor Francesco
Guidolin). Soldi tutti riscossi ed utilizzati per i fini
a cui erano destinati. In pratica il sen. Onorio
Cengarle ribadisce di aver considerato la dazione di queste
somme quale libera erogazione di una banca privata ad un giornale
e ad altre attività di un gruppo politico.
In effetti la relazione tra i 175 Mni pagati al sen. Onorio
Cengarle e il deposito della Gescal, che il Parlamento
non vede, esiste nella contabilità di M.
Sindona e viene rilevata dal rapporto degli ispettori
della Banca d'Italia.
Non solo le somme sono pagate in concomitanza con la costituzione
del deposito e con la prima scadenza annuale degli interessi,
ma risultano commisurate ad una precisa percentuale: l'1,25%.
Dicembre
10, il Parlamento [relatore De
Carolis] nega l'autorizzazione a procedere contro il senatore
democristiano Onorio Cengarle.
[segue]
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Fonti:
- Claudio Castellacci, Mani pulite,
1977,
- Lombard, Soldi truccati -
Feltrinelli 1980, I ed.,
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA,
chiarelettere 2009, I ed..
|
I
compari di San Gennaro. La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi. |
- Presidente: Dan
Haughton (1967-?)
. Direttore generale: A.C.
Kotchian (1967-?) |
1975
A Bormio il progetto della Pierrel
e del suo presidente, l'avv. napoletano Gabriele
Benincasa, fortunatamente viene bocciato e bloccata la
sua esecuzione da un'assemblea popolare, grazie anche all'intervento
del dr. Roberto Togni, presidente dell'Associazione
amici di Bormio e dell'Alta Valtellina.
Svanita l'operazione, la proprietà dei grandi alberghi Terme
passa nelle mani degli speculatori immobiliari locali tra cui un
ex prete, don Angelo Sosio ["don
Miliardo"], ma l'operazione di acquisire la Società
bagni ai comuni del Mandamento non va in porto in quanto,
per cedere la società, l'avvocato napoletano ha chiesto una tangente di 50 Mni. Tutto il complesso
passa quindi al Crédit Suisse,
il cui direttore della filiale di Chiasso, è Ernst
Kuhrmeier.
[Appena nominato consigliere della Società
bagni sarà messo in galera nell'aprile del 1977. Quanto
alle licenze emesse dalla Pierrel e
poi in fase di contestazione, portano il nome di personaggi napoletani,
fra cui anche mogli di progettisti].
Con pagamento anticipato, C.
Crociani e la
sua famiglia affittano per un anno a Ginevra (40, quai de Coligny)
la villa di proprietà di certi coniugi Barnett,
dove fino al febbraio 1976 saranno visti la moglie di C.
Crociani e i domestici poi dileguatisi;
- Sergio Salieri,
ex applicato di segreteria di scuola, prima a Bologna poi a Roma;
ex segretario dell'on. Angelo Salizzoni,
nonché ex sindaco (1956-64) di Mezzano Romano (ca 30 km da
Roma) e finora segretario particolare di C.
Crociani dà alla figlia di questi la notizia
della fuga. Fedele fino all'ultimo, interrogato per ben sei volte
dal giudice Ilario Martella, finito
in carcere per reticenza, non dice una sola parola che possa danneggiare
il suo capo. Economo capo alla Finmare,
oltre alla villa di Mazzano, ne ha un'altra a Campo di Mare presso
Ladispoli; possiede un appartamento a Roma nei pressi di Forte Braschi,
varie auto. Hobby: vini d'annata. Nonostante la sua posizione, rimane
comunque fuori da tutto lo scandalo.
- Renato Cacciapuoti, napoletano,
amministratore delegato della Banca di credito
campano con sede a Pozzuoli [presidente della banca - sede
di Napoli - è nominato Eugenio Testa,
capo della Criminalpol sud, poi della Criminalpol, e poi ancora
questore di Roma], "il banchiere di San
Gennaro", amico di G.
Leone e di C.
Crociani, delfino di O.
Lefèbvre.
[Charles Cowden, dirigente della Lockheed
americana, cambiava gli assegni in dollari presso la First
National Bank di via Boncompagni e i dollari prendevano la
direzione italiana, via Svizzera, attraverso lo Studio
Lefèbvre: qui interveniva Renato
Cacciapuoti che, per tenere legalmente depositi in valuta
estera, si serviva di un conto estero intestato alla cittadina greca
Margherita Chalkia (stesso lavoro compiuto
dalla "signorina della Lockheed", di cognome Boillier).
È stato amministratore, insieme all'avv. Gabriele
Benincasa, della società Ugo
Bergamini & C. Impianti Spa.
[Rimarrà misteriosamente fuori dallo scandalo ed insieme
ad Antonio Gava e ai costruttori napoletani
Della Morte e Pica,
sarà ancora uomo di potere: farà una TV libera.]
- Luigi Campolongo [Naso
'e cane], mobiliere, boss camorrista e politicante, pezzo
grosso del rione Sanità, uno dei centri della malavita di
Napoli [† 1966], da anni sostenitore di A.
Lauro e poi grande elettore di G.
Leone, famoso per essere uno degli ultimi sopravvissuti
del "processo Cuocolo" (1906) [dal nome dei coniugi assassinati
nel 1905 a Napoli dalla camorra]; condannato giovanissimo ad una
lieve pena, era emigrato negli Stati Uniti.
- Mario Cacace, ora deceduto,
guastatore crudele di Anacapri, ex grande elettore di G.
Leone. Suo figlio Tonino Cacace
è molto amico dei figli del presidente.
- Ignazio Caruso, gaviano
e poi fanfaniano, segretario generale dell'Ospedale
Ascalesi [ex feudo di G.
Leone], ex "compariello" di don Mauro
Leone padre di G.
Leone, sindaco di Acerra [vende il campo sportivo alla
speculazione edilizia], proprietario di una villa a Sorrento, di
un appartamento a Vico Equense, di un altro in via Petrarca a Roma,
del castello di Acerra, trasformato e rinnovato, parente di Raffaele
Di Giovanni titolare dell'impresa Paradiso,
una delle società speculatrici di Baia Domizia.
- Angelo Rovelli [Nino]
[coabita in zona Molino a Vento, villa Due Rose, a pochi metri dalla
Grotta Azzura, con G.
Leone [da anni cittadino onorario di Capri (in consiglio
comunale è stato contrario solo il voto comunista); presidente
della Sir che controlla anche la Rumianca
e la Brill, oltre ad altre imprese
editoriali, tessili, minerarie, di costruzione, navali e di manifatture
in plastica, uno dei maggiori azionisti della Montedison
e anche consigliere della Banca d'America
e d'Italia, cavaliere del lavoro e grand'ufficiale al merito
della Repubblica; l'uomo più forte della chimica italiana,
grande amico di Anna Bonomi Bolchini [colui
che è riuscito, tra i vari baroni d'industria) a farsi dare
più miliardi d'ogni altro dalla classe politica. La sua consorte
Primarosa ha dato il nome ad una delle
sue superpetroliere.
1951, primo acquisto sull'isola di Capri; acquista per 250.000
lire il fondo Le Chiuse. Acquista poi altra terra fino a metterne
insieme fino a 10.000 Kmq; la villa bianca, a poca distanza da quella
dei Moët Chandon, sorge in un
immenso parco, con piscina scavata nella pietra e un ascensore per
motoscafi, ecc.;
Le due società che hanno acquistato ad Anacapri (guastando
irrimediabilmente il paesaggio, distruggendo campi e vigneti), sono:
- Silvania (del milanese Vittorio
Du Chène de Vere, a cui è succeduto il figliastro
Giuseppe Lo Schiavo [Peppone];
- Immobiliare Del Rio, origine della
grossa tenuta di Nino Rovelli, un feudo
recintato al verticie di Anacapri.
Con minore autorità hanno operato ad Anacapri altre tre società
milanesi:
- Immobiliare Irunda Srl,
- Immobiliare Scaldasole Srl,
- Immobiliare Prima stella,
tutte e tre con sede a Milano… e tutte e tre per la maggior parte
di Nino Rovelli.
Nino Rovelli e gli altri, con le loro
società, si sono quindi assicurati i 2/3 del suolo che circonda
il nucleo abitativo di Anacapri; Vittorio
Du Chène de Vere ha in parte venduto, mentre Nino
Rovelli ha tenuto per sé la sua parte, facendola tagliare
da una strada carrozzabile, la Cala del Rio, che porta via terra
alla Grotta Azzurra… e attorno a queste cittadelle fortificate [oggi
(1978) le careggiate che portano al mare sono due] sono state costruite
numerose ville appartenenti per lo più a tutti amici di G.
Leone:
- Aldo Sandulli, ex presidente della
Corte costituzionale;
- Francesco Bonifacio, ministro della
Giustizia (anche lui un "carìto"
cioè pupillo di G.
Leone)
- Raimondo Manzini, ambasciatore a
Londra dal 1968 al 1975;
- Stefano Riccio, presidente dell'Ente
autonomio del porto di Napoli;
- Bruno Gatta, ex direttore del centro
Rai-Tv di Napoli che a volte affianca sul «Mattino»
gli editoriali inneggianti alla Dc del direttore Mazzoni;
- Angelo Fabbrocini, il ricchissimo
banchiere usuraio di Napoli (una ventina i processi civili in corso
con le sue banche).
Interrogato sull'usurpazione del suolo ad opera di queste società,
Teodorico Boniello, ora capogruppo
di tutta la maggioranza consigliare di Capri e allora consigliere
comunale di Anacapri racconta che l'Immbobiliare
Del Rio per fare la strada che porta alla Grotta Azzurra
si fece dare dei contributi dal Ministero dell'agricoltura con il
pretesto di una società agricola… Quando la Cassa
del mezzogiorno, tramite l'impresa Ciarnelli,
realizzò la strada del Faro, favorì di molto la società
Silvania che…. Altra società
creata per la speculazione è l'Edilfaro
con sede a Napoli in Via Santa Lucia 15. Cap. 3 Mni, comproprietaria
di un terreno fittiziamente valutato 7 Mni; soci: Anna
Mascoli per 100.000 lire e il prof. Giuseppe
Sabatini (titolare della cattedra di diritto penale all'università
di Roma e molto legato a G.
Leone) per 2,9 Mni, amm.re. Egidio
Baragatti, che lavora nello Studio
Lefèbvre. Come indirizzo romano ha via del Nuoto 11…
cioè Lefèbvre.
Altra villa "Il Castiglione": l'unico e stupendo castello
dell'isola venduto qualche anno fa (dal 1977 quindi, si va indietro…)
per alcune centinaia di milioni dal re degli omogeneizzati Gerber
a Michele de Meo, figlio del professor
Giuseppe de Meo, presidente dell'Istat
(Istituto di statistica). Acquistato a nome di una società
di Caracas. Michele de Meo ha sposato
infatti una certa Maria de Mase (un
tempo promessa a Tonino Cacace), di
padre venezuelano che a Caracas ha una grossa impresa di pezzi di
ricambio per aerei.
A proposito de "Il Castiglione" si è scoperta la
società Fiwiwersiones C.A. di
Caracas, con domicilio presso lo studio legale Nunziante
Ugmi, via XX settembre 1, Roma. Una società che nel
1974 attraverso i Lefèbvre e
Maria Fava comperò la zona Castiglione,
400 mq di costruzione e 20.000 mq di terreno circostante.
1971, dicembre, mentre Nino Rovelli
è sotto accusa, la capitaneria di porto ordina alla società
Immobiliare Del Rio, alla quale risultano
intestate l'area su cui sorge la villa di Rovelli e la concessione
demaniale per l'uso della costa, di demolire il molo d'attracco
costruito abusivamente oltre i limiti consentiti dai vincoli paesaggistici.
La sua piccola cala privata extraterritoriale, utilissima per l'approdo
degli amici potenti, era perfino impedita alle guardie di finanza.
(Con G.
Leone i coniugi Rovelli
convivono non solo a Capri, ma anche a Crans sur Sierre, nel Vallese
(approfondimenti pag. 124)
***
Nei primi cinque mesi dell'anno la competizione per l'aereo della
NATO raggiunge punte febbrili.
- Il Cobra della Northrop viene
subito rifiutato dagli europei.
- La General Dynamics fa fare
ai suoi agenti un giro delle capitali europee. Inoltre, come in
precedenza la Lockheed, accetta che
tutti gli aerei siano costruiti in Europa, promette agli europei
una partecipazone ai profitti e alla produzione di tutti gli aerei
venduti al Terzo Mondo.
[La sua storia risale ai sommergibili della Electric
Boat, la quale era stata associata alla Vickers
anteriormente alla prima guerra mondiale. Negli anni cinquanta la
Electric Boat si era fusa con altre
società, compresa la Convair aeronautica,
costituendo una nuova società di grandi ambizioni, la General
Dynamics, uno dei primi grandi complessi produttori non soltanto
di armi, ma anche di materiali per costruzioni, telecomunicazioni
e carbone. Il suo ultimo grande progetto di un aereo è stato
lo F-111, l'aereo con le ali a freccia variabile in volo
che McNamara aveva promosso per farlo
adottare tanto alla marina quanto all'aviazione degli Stati Uniti,
e anche alla Gran Bretagna. Ma il costo dell'aereo era salito molto
sopra le previsioni, la marina lo rifiutò e nel Vietnam molti
esemplari precipitarono; nel 1973 l'aviazione ne interruppre le
ordinazioni a favore del nuovo bombardiere della Rockwell,
il B-1. Bisognosa di un nuovo contratto per i suoi enormi
stabilimenti di Fort Worth nel Texas, avvia una competizione con
la Northrop. Lo F-16, che sviluppava
alcuni fra i pregi dello F-111 fu un buon competitore del
Cobra e ben si adattava alle esigenze dell'aviazione integrando
le prestazioni del suo predecessore lo F-15 o Eagle.
In tutto il 1974 lo F-16 e il Cobra danno dimostrazioni
delle loro capacità. Nel gennaio 1975 lo F-16 si aggiudica
il contratto dell'aviazione con la prospettiva finale di un'ordinazione
per 650 aerei. Questo per la General Dynamics significa avere ora
anche buone possibilità nella gara del caccia NATO].
- La Dassault ribassa il prezzo del
suo Mirage offrendo agli altri paesi condizioni più
interessanti.
- Il Pentagono mette in movimento il presidente Ford
il quale, recatosi in visita a Bruxelles in occasione di una riunione
della NATO, discute l'affare col primo minisro belga Leo
Tindemans.
- I francesi corteggiano a loro volta i belgi offrendosi di acquistare
fucili belgi se essi acquisteranno il Mirage.
Aprile
Nuova crisi quando il congresso del Partito socialdemocratico olandese
approva una risoluzione nella quale si dice che tutti e tre gli
aerei sono troppo cari. Si insiste addirittura sull'opportunità
di acquistare un aereo dotato di minor autonomia, come il Tiger
della Northrop che non avrebbe stimolato
una corsa agli armamenti con l'Europa Orientale; ma il ministro
della difesa olandese, Henk Vredeling,
pur essendo anch'egli un socialdemocratico, si pronuncia contro
la risoluzione adottata.
Maggio
Esponenti delle quattro nazioni, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia,
si incontrano ancora una volta ma la decisione viene rimandata.
A fine mese, tre dei quattro governi, Danimarca, Norvegia e Olanda,
si accordano per ordinare l'aereo della General
Dynamics; gli olandesi adottano in verità una soluzione
di compromesso, riducendo la loro ordinazione nella speranza che
in seguito venga fuori un caccia leggero europeo.
I belgi invece sono ancora divisi: molti ministri sono favorevoli
agli americani, ma Vanden Boeynants
desidera ancora il Mirage; e la coalizione fra francofoni
e fiamminghi sembra minacciata. Schlesinger
invita allora Vanden Boeynants a Washington
e gli fa osservare che i quattro paesi avrebbero probabilmente recuperato
per intero il denaro investito nell'acquisto dell'aereo americano
producendo altri aerei per il Terzo Mondo [aspettativa che si dimostrerà
del tutto sbagliata], e si offre di comperare mitragliatrici belghe
per un importo di 30 Mni di dollari (saranno determinanti per la
conclusione dell'affare).
Giugno
6, "l'affare del secolo": tutti e quattro
i paesi decidono di acquistare l'aereo americano prodotto dalla
General Dynamics.
[sedici mesi dopo il primo esemplare di F-16 uscirà
dallo stabilimento di Fort Worth in Texas]
Le ordinazioni complessive dei Tiger II o F-5E della
Northrop, sono salite a 700.
Potrebbero salire fino a 1500. L'aereo è già stato
acquistato da ventidue paesi: Iran (già nel 1965), Formosa,
Grecia, Corea del Sud, Filippine, Turchia, Etiopia, Marocco, Norvegia,
Tailandia, Vietnam e Libia. Il programma Tiger sta contribuendo
con 2 Mdi di dollari alla bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti.
Il 40% degli affari della Northrop
è ora coperto dalle esportazioni.
6, il comitato presieduto dal
sen. F.F.
Church, che ha condotto le inchieste sulla Northrop
e sulla Lockheed, rivela che negli
ultimi 11 anni il generale francese Paul
Stehlin è stato pagato segretamente dalla Northrop
e rende pubblica la sua lettera di due anni prima a Tom
Jones nella quale si raccomandava la campagna di stampa
a favore del Cobra.
Lo stesso giorno Paul
Stehlin viene investito [dopo una spinta ?] da un autobus
a Parigi. È appena uscito dal suo ufficio, vicino all'Opéra:
morirà dieci giorni dopo.
Prima vittima dell'ondata di scandali sulle vendite di armi che
sta ora diffondendosi improvvisamente da Washington e investendo
tutto il mondo.
7, Tom
Jones si presenta a testimoniare dinanzi alla commissione
e, dopo essersi scusato dei propri errori… che non si ripeteranno,
spiega come i Tiger siano stati uno strumento efficace della
politica estera degli Stati Uniti negli ultimi vent'anni e come
abbiano apportato credito all'industria americana. Coglie anche
l'occasione per spostare la responsabilità: spiega tranquillamente
che per creare la sua rete di agenti non ha fatto altro che seguire
l'esempio della Lockheed.
Anche se non intende con questo incriminare Dan
Haughton [così gli dirà più tardi al
telefono] di fatto scarica su di lui e la sua società le
accuse.
La Lockheed è diventata
ormai il capro espiatorio favorito del Congresso e della stampa,
dopo la concessione della libertà provvisoria su cauzione
ai principali imputati e dopo lo "scandalo Galaxy". Sia
il "comitato Church" sia la SEC
stanno inoltre già accumulando prove contro di essa.
Agosto
In un comunicato stampa proveniente da Burbank, la Lockheed,
che finora ha negato ostinatamente ogni addebito, ammette che a
partire dal 1970 ha speso almeno 22 Mni di dollari in pagamenti
ritendo che siano andati a beneficio di ufficiali, funzionari e
organizzazioni politiche in paesi stranieri.
Ottobre
F.F.
Church apre le prime udienze sul caso Lockheed
rendendo così pubblico un nuovo cumulo di documenti nei quali
sono venute alla luce estorsioni e corruzioni perpetrate dalla Lockheed,
dall'Indonesia all'Arabia Saudita e alle Filippine. Dan
Haughton, 64enne, ormai prossimo alla pensione, si presenta
a testimoniare:
- sostiene che la sua società non ha mai fornito denaro alle
campagne elettorali americane (A.C.
Kotchian era stato costretto a contribuire dopo la generosità
di Tom Jones,
ma lo ha fatto a titolo personale);
- sottolinea che ben 15.000 posti di lavoro della Lockheed
dipendevano dalle esportazioni,
- ammette che la società ha pagato 106 Mni di dollari in
provvigioni al solo Khashoggi, ma si
trattava di una prassi consueta e a conferma estrae un articolo
dal «Sunday Telegraph» in cui si legge del "ministero
delle bustarelle" francese.
A questo punto la Lockheed si trova
in una situazione disperata. Non soltanto i giapponesi, ma i governi
di tutto il mondo ritengono non sia prudente trattare con corruttori
così notori che potrebbero essere smascherati ulteriormente.
Le ventiquattro banche che hanno prestato 600 Mni di dollari alla
Lockheed diventano più riluttanti.
Alcuni fra i banchieri guidati da Robert Abboud
della First National Bank di Chicago,
chiedono le dimissioni di Dan Haughton.
Un altro finanziamento, seppur con riluttanza, viene accordato alla
società per sei mesi.
Un ultimo accordo con la Lockheed spagnola (dopo quelli del 1972 e 1973), per un progetto di difesa
aerea automatica integrabile con quella della Nato, viene firmato
per altri 30 Mni di dollari.
Ottobre
Appaiono sui giornali le prime sconcertanti notizie sugli acquisti
di caccia Starfighter F-104 e degli Hercules C-130,
i cosiddetti "vagoni volanti". La procura di Roma comincia
quindi ad occuparsi della Lockheed
e delle forniture aeree all'Italia dando avvio ad un'indagine preliminare
affidata al sostituto procuratore della repubblica Ilario
Martella.
16, il magistrato, acquisita
la documentazione giornalistica (anzitutto l'articolo di «Panorama»
dal titolo "Hercules nella bustarella" e vari giornali
americani che si erano occupati diffusamente della vicenda) dispone
un'indagine di polizia giudiziaria il cui esito sarà riferito
con un rapporto nel gennaio 1976.
Valore delle vendite militari degli Stati Uniti all'Italia
nell'anno finanziario 1975:
44,885 Mni di dollari.
[Fonte: Defense Security Assistance Agency, settembre 1976]
«segui 1976» "scandalo
Lockheed"»
«segui 1977» I
compari di San Gennaro. La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi.
|
Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone
- Feltrinelli 1978, I ed..
- Nino Piccione, Uragano Lockheed
- E.L.V. Roma 1977, I ed..
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
Lombardfin |
1975
Paolo Mario Leati(37enne), parmense di nascita
e toscano d'adozione, marito di Michelle Sbath
[figlia di un noto broker di materie prime], vi entra con lo zio
Riccardo Argenziano e Marco
Spadacini.
[ex studente alla Bocconi, dopo aver venduto per quattro anni i
pelati "Tarantella" in quel di Salerno, era entrato nel
1967 alla Merrill Lynch (il più
grande agente di cambio del mondo, sede di Milano). Ne è
uscito l'anno scorso.]
«segue 1976»
|
[Altra versione (Giampaolo Pansa, Il
Malloppo): Paolo Mario Leati e Dionisio
G. Csopey fondano la Lombardfin.] |
CALABRIA |
Importo di subappalti affidato a ciascuna cosca. |
Nome della cosca |
Importo dei subappalti per autotrasporti
(in Mni di lire 1974-75) |
% |
Piromalli
Mammoliti-Rugolo
Crea
Pesce
Avignone
Mazzaferro
Sigilli
Franconieri
Bruzzì
|
1.384.187.765
455.697.550
235.849.522
180.398.654
117.066.981
77.005.400
28.026.760
25.000.000
23.059.000 |
55
18
9
7
5
3
1
0,9
0,9 |
Totale |
2.526.291.632 |
99,8 |
Ord. di rinvio a giudizio del processo contro P.
De Stefano + 59, 1978, p. 226.
[Pino Arlacchi, La Mafia imprenditrice,
Il Mulino 1983.] |
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|
Confindustria
. presidente:
. G. Agnelli (1974-76)
Gennaio
Confindustria e Federazione unitaria Cgil-Cisl-Uil firmano l'accordo
sul "punto unico" di contingenza.
Il Gruppo Rizzoli [200 Mdi, il capitale di
Andrea Rizzoli], il più grande gruppo editoriale
italiano, è esposto per ca:
- 25 Mdi verso Montedison,
- 20 Mdi verso G. Agnelli
- 35 Mdi verso Comit
- 10 Mdi verso altre banche.
Andrea Rizzoli, deciso a vendere le proprietà
di Ischia, presenta U.
Ortolani a Bruno Tassan Din; è
qui che s'innesta la P2 di L.
Gelli;
U. Ortolani,
L. Gelli,
R. Calvi…
nel giro di due anni il Banco
Ambrosiano diventerà il massimo finanziatore del Gruppo
Rizzoli-Corriere.
Febbraio
Il Consiglio superiore della Banca d'Italia
decide l'emissione di un nuovo biglietto da 20.000 lire.
Marzo,
L'Anonima sequestri rapisce Gianni Bulgari,
il più noto gioielliere italiano.
Vengono revocati l'obbligo del deposito semestrale infruttifero sulle
importazioni e i massimali all'espansione degli impieghi bancari.
Montedison: viene costituito
un sindacato di voto a partecipazione paritetica tra enti pubblici (IRI
e ENI) e azionisti privati;
Aprile
L'approvazione al Senato della riforma Rai trasferisce il
controllo dell''azienda dal Governo al Parlamento e introduce la concorrenza
tra le Reti.
Il punto unico di contingenza è applicato anche ai dipendenti statali.
Maggio
Giugno
aumento dei minimi delle pensioni e loro collegamento alla
dinamica salariale.
Luglio
Agosto
Paolo Baffi è il nuovo Governatore
della Banca d'Italia.
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
ENI
(Ente nazionale idrocarburi):
con i suoi 100.000 addetti è al decimo posto nella graduatoria delle società
europee per volume di fatturato.
«Il Corriere della Sera» e «La Stampa» chiudono in perdita;
lo stesso «Il Giornale nuovo», pur avendo conquistato 280.000 lettori…
ma ne perderà 100.000 in pochi mesi perché I.
Montanelli non ha deciso di fare del qualunquismo, non ha nessuna
intenzione di scendere in piazza; insomma è una delusione e a poco servono
le 50.000 copie recuperate dalla collaborazione con Telemontecarlo.
S. Berlusconi
entra con un consistente impegno nel capitale della società editrice
ma offre nello stesso tempo l'opportunità di stampare il giornale in una
tipografia della Fininvest invece che presso
i condizionanti stabilimenti della Same.
Pirelli
«segue
da 1959»
1975, la società si fonde con la Dunlop.
«segue 1986»
FAI
(Fondo ambiente italiano)
1975,
nasce questa fondazione riconosciuta con decreto del presidente della
repubblica;
firmatari dell'atto costitutivo:
- Giulia Maria Mozzoni Crespi
[ex «Corriere della Sera»] (500 Milioni) presidente,
- Renato Bazzoni,
- Alberto Predieri,
- Franco Russoli;
«segue 1994»
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