Papa
Pio XII
(1939-58)
CECA
(Comunità europea del carbone e dell'acciaio)
1950, 9
maggio, il ministro degli esteri francese Robert
Schuman presenta un progetto per l'unificazione dell'Europa,
che prevede la creazione della Ceca;
«segue 1951»
BIRS
(Banca
internazionale
per la ricostruzione e lo sviluppo)
o
Banca mondiale
«segue
da 1946»
1950, si ritira la Polonia;
«segue
1953»
Svizzera
1950,
le riserve della Banca nazionale ammontano a 6,4 miliardi.
OECE
(Organizzazione europea
per la cooperazione economica)
«segue
da 1948»
1950, luglio, per creare un sistema multilaterale dei pagamenti
internazionali viene istituita l'UEP (Unione Europea dei Pagamenti);
compito immediato dell'organizzazione è quello di distribuire gli aiuti
del "piano Marshall"
e a procedere ad un controllo dell'uso degli stessi;
«segue
1959»
|
IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)
- Presidente:
. Enrico Marchesano (1948 - 1950)
. Isidoro Bonini (1950-1955) |
1950
Gennaio
-
|
|
Piano Fanfani-case
|
(miliardi di lire)
|
1950
|
Val d'Aosta |
221,0
|
Lombardia |
4.873,2
|
Piemonte |
2.685,5
|
Trentino Alto Adige |
35,4
|
Veneto |
1.015,3
|
Friuli-Venezia Giulia |
178,5
|
Liguria |
1.367,0
|
Emilia-Romagna |
363,7
|
Toscana |
704,9
|
Marche |
100,2
|
Umbria |
324,0
|
Lazio |
519,1
|
Abruzzi-Molise |
26,1
|
Campania |
923,1
|
Puglie |
95,1
|
Calabria |
16,6
|
Sicilia |
40,0
|
Sardegna |
177,5
|
Totale
|
14.662,2
|
Agricoltura
|
1950-52, divenuto urgente l'intervento pubblico nel
settore dell'agricoltura (-40% la produzione rispetto al 1938),
prende avvio un piano a lungo termine che porterà all'investimento,
tra il 1950 e il 1960, di 1.822,4 miliardi di lire di fondi
pubblici e altrettanti di fondi privati.
Il Parlamento approva:
- 12.5.1950, legge Sila;
- 21.10.1950, legge stralcio;
- 27.12.1950, legge approvata dalla Regione Sicilia.
Queste tre leggi stabiliscono le parti dell'Italia soggette
alla riforma che rappresentano il 29,33% della superficie totale
dell'Italia. All'interno di queste zone la terra può essere
espropriata con un sistema di compensi al proprietario che si
basano sulle imposte che ha pagato sul reddito del terreno.
Il compenso è costituito da titoli di Stato redimibili in 25
anni a un interesse del 5%.
Gli ettari espropriati sono 633.263 e quelli acquistati, per
completare i poderi, 85.986, per un totale, al 31.12.1958, di
719.249 ettari.
Il criterio di assegnazione delle terre è deciso da appositi
enti regionali e si basa sul principio che la terra assegnata
debba fornire l'autosufficienza a una famiglia.
Gli assegnatari pagano i 2/3 dell'indennità corrisposta al proprietario
+ 2/3 del valore delle migliorie effettuate sul terreno, dilazionati
per un periodo di 30 anni e al 3,5% di interesse.
Le migliorie sono indispensabili per la buona riuscita della
riforma e a tal fine si stanziano investimenti per la fabbricazione
di case rurali, di bonifiche, di irrigazioni, di strade, di
fornitura di bestiame e di alberi da piantare.
Il complesso della riforma inciderà fortemente sull'economia
nazionale e ci vorranno parecchi anni prima che i suoi costi
vengano ammortizzati.
|
Banche
|
1950
Banca di Credito Finanziario
o
Mediobanca
- Presidente: Eugenio Rosasco
(1946 giu - 1958)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore
generale: E.
Cuccia (1946 giu - 1988)
1950,
V esercizio (1950 giu - giu 1951)
vengono effettuate le prime tre operazioni di collocamento azionario
per conto di Montecatini, Sip
e Fiat;
«segue 1951»
Istituto di San
Paolo di Torino - Beneficienza e Credito
«segue da 1948»
Presidente:
. gr. uff. dott. rag. Anton Dante Coda,
dal 1946.
Direttore generale:
. avv. Carlo Pajetta, dal
1945.
1950, con decreto del 13 luglio il ministero del
Tesoro approva il nuovo statuto organico e il cambio di denominazione
in Istituto Bancario San Paolo di Torino;
«segue 1955»
Banca
Provinciale Lombarda
1950
dopo la Liberazione, il Tesoro ha così assegnato il pacchetto
di maggioranza (circa il 75% del capitale):
- 1/3 allo Ior (Istituto
Opere di Religione),
- 1/3 all'Italmobiliare
(la finanziaria della Italcementi),
- 1/3 ad un altro gruppo di industriali privati,
il rimanente capitale resta suddiviso in piccolissime quote fra
migliaia di azionsiti, quasi tutti clienti della banca.
Allo scadere del sindacato,
lo stesso Ufficio di vigilanza della Banca
d'Italia non impone il rinnovo della clausola prevista
e l'ing. C.
Pesenti riesce ad ottenere dal dr. M.
Spada, rappresentante dello Ior
(Istituto Opere di Religione), la cessione della partecipazione
di questo istituto nella banca (in cambio, pare, di un pacchetto
di azioni della Italcementi).
L'ing. C.
Pesenti diventa così il vero padrone della banca.
Da questo periodo data la collaborazione dell'ing. C.
Pesenti col dr. M.
Spada.
Banca Popolare
di Vicenza
- Presidente: Angelo
Lampertico, (1950-78)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. R. Brunelli,
. U. Frigo,
. G. Faggionato,
. N. Griso,
. A. Lancerotto,
. A. Lanza,
. U. Marton,
. P. Nizzero,
. A. Pozzan,
. R. Todescato,
- Collegio Sindacale:
. G. Tomba,
. S. Galizzi,
. G. Gasoli,
Direttore generale: Ugo Azzalin
(1948-67)
Banca
Cattolica del Veneto
- Presidente:
. Massimo Spada
(1947-1983)
- Vice presidente
. conte avv. Giustino Di Valmarana,
- Amministratore delegato
. Secondo Piovesan,
- Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi,
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi,
. Riccardo Carini,
. Alfredo Cursi,
. Luciano Giacomuzzi,
. dr. Enzo Guarnieri,
. avv. Gaetano Martelletto,
. avv. U.
Merlin,
. avv. Guido Rogger,
. Guglielmo Schiratti,
. avv. Vittorino
Veronese,
. ing. Sergio Zanarotti.
- Sindaci effettivi:
. Amedeo Gallina,
. Luigi Ricchieri,
. Pio Rumor.
- Sindaci supplenti:
. Giuseppe Del Giudice,
. Enrico Fontana.
Comitato direttivo
- Presidente:
. ?
,
- Componenti:
. ?,
. ?,
.
?.
- Direttore generale
.
Felice Saggiorato.
- Vicedirettore
. Bruno Bernardini.
1950
Marzo
27, assemblea generale ordinaria per l'approvazione
del Bilancio chiuso al 31 dicembre 1949;
dopo l'accenno all'organizzazione in atto per il pellegrinaggio
del personale della banca a Roma nei giorni 23-24 aprile, il Consiglio
di amministrazione prende atto di un'iniziativa dell'on. Mariano
Rumor, presidente regionali delle ACLI, il quale ha lanciato
«appello perché ciascuna impresa
veda di realizzare durante l'Anno Santo un'opera durevole a vantaggio
dei propri dipendenti ed a testimonianza della solidarietà
sociale dell'azienda; ed ha poi chiesto un contributo per l'erezione
di una Croce monumentale sullo Spitz di Tonezza, auspicio della
solidarietà tra gli uomini e le classi sociali».
Aprile
25, il verbale dà notizia della visita
alla banca di mons. Alberto Di Iorio,
direttore del'IOR,
il maggior azionista della banca.
Banca
Popolare di Roma
- Presidente: ,
- vicepresidente: comm. prof. Puggioni,
- Consiglieri:
. comm. Foscolo Bargoni,
.
.
- Collegio Sindacale:
. Presidente: comm. Giuseppe del
Vecchio, direttore generale del Tesoro,
[Fa parte anche del Collegio sindacale dell'INA)
.
.
- Direttore: comm. Terrigno
(? - ?)
1950
Nel 1948 è stata acquistata dalla Compagnia
Finanziaria di Partecipazioni che ne ha fatto subito
aumentare il capitale da 3.820.000 lire a 101 Mni di lire.
Giugno
9, il consiglio della banca prende la deliberazione
di massima di trasformare la società cooperativa in società
anonima;
Settembre
l'INF (Istituto
Nazionale Fiduciario) scopre un bel giochetto di scatole cinesi:
la Banca Popolare di Roma tiene tutti
i milioni dell'INA.
Novembre
10, il consiglio della banca dichiara che l'assemblea
del 9 giugno precedente (il cui verbale è già stato
consegnato all'INF (Istituto
Nazionale Fiduciario) non è mai avvenuta.
Clandestinamente vengono fatte sottoscrivere agli impiegati della
banca azioni, con i denari della banca stessa, per mutare il carattere
della maggioranza nell'assemblea dei soci e nel consiglio di amministrazione.
«segue 1951»
|
INA
(Istituto Nazionale delle Assicurazioni) |
- Presidente: on. Sansonetti
(? - ?);
- Consiglio di Amministrazione:
. avv. Manlio Donati (? - ?);
.
.
- Direttore generale: comm. prof. Puggioni
(? - ?)
[Secondo la legge finora vigente, il direttore generale è
nominato, e non può venire rimosso altro che con un Dpr
(Decreto del presidente della Repubblica), su proposta del ministro
dell'Industria, sentito il Consiglio dei ministri.]
- Collegio Sindacale:
. Giuseppe Petia, presidente di
sezione della Corte dei conti;
FUNZIONARI |
Retribuzioni mensili* |
min |
max |
- direttore generale |
- |
- |
- primo vicedirettore generale |
- |
- |
- segretario generale |
- |
- |
21 capiservizio |
207.000 |
250.000 |
15 ispettori generali** |
269.000 |
325.000 |
2 vice direttori generali |
328.000 |
397.000 |
* 16 mensilità, oltre a cospicue gratifiche,
a giudizio insindacabile del direttore generale;
** di cui una dozzina nominati nel 1950;
|
[Ernesto Rossi,
Settimo: Non rubare, Laterza
Bari 1953.] |
Oltre alla gestione ordinaria di assicurazione sulla vita ha
due gestioni speciali:
- Fondo di indennità impiegati,
- INA-CASA.
Inoltre, profittando di una disposizione di legge che gli dà
la facoltà di partecipare a società di assicurazione
di qualsiasi natura, l'INA possiede le seguenti anonime:
|
|
Capitale
[Mni di lire] |
Partecipazione dell'INA
% |
Note |
LE ASSICURAZIONI
D'ITALIA (ASSITALIA)
- Presidente: ? (? - ?)
- Vicepres.te e Amm.re del.: dottor Marinelli
(1949 - ?);
- CdA:
. comm. prof. Puggioni,
. comm. Foscolo Bargoni,
. ecc. |
800.000.000 |
90% |
|
FIUMETER
- membro del CdA:
. rag. Ferdinando Bussetti (?-?); |
730.000.000 |
100% |
|
PRAEVIDENTIA
- vicepresidente:
. rag. Ferdinando Bussetti (?-?); |
100.000.000 |
100% |
|
FIUME
- vicepresidente:
. rag. Ferdinando Bussetti (?-?); |
11.920.600 |
99% |
|
FINCOPAR
- Presidente: rag. comm. Ferdinando
Bussetti (1948 - ?)
- Vicepres.te: on. avv. Sansonetti
(1948 - ?) |
50.000.000 |
- |
|
INF (Istituto
Nazionale Fiduciario)
- Presidente: dottor Sartori
(1950 - ?)
- Vicepres.te: ? (1950 - ?) |
2.500.000.000 |
100% |
|
|
1950
Marzo
5, in conseguenza delle "brillanti"
operazioni finora descritte, la FINCOPAR
(società anonima con 50 Mni di lire di capitale) è
ormai diventata proprietaria di tutte le azioni della Compagnia
Finanziaria di Partecipazioni e il "Gruppo
INA" ha ereditato, senza beneficio d'inventario,
questa bella situazione:
2.600 Mni di debiti, fra i quali:
- 875 Mni verso l'EFI (Ente Finanziamenti
Industriali),
- 541 Mni verso la Banca Popolare di Roma,
- 401 Mni verso il Banco di S. Spirito,
- 150 Mni verso Italcasse,
contro attività di 800-1000 Mni (di valore presunto di
realizzo).
Disavanzo: dai 1600 ai 1800 Mni di lire.
I debito aumentano di 30 Mni di lire al mese per il solo carico
degl interessi.
Giugno
11, iniziato ormai da tempo il contrasto fra
il comm. prof. Puggioni, l'on.
Sansonetti e quei consiglieri che
vogliono vedere più chiaro nella gestione del direttore
generale, i funzionari dell'Istituto, nominati in gran parte
dal comm. prof. Puggioni, riempiono
ora con le loro firme un foglio con la seguente dichiarazione:
«I dirigenti titolari dei settori
dell'attività dell'Istituto, riuniti il giorno 11 giugno
1950, ascoltate con vivo compiacimento le ampie e documentate
dichiarazioni del signor Direttore Generale, in merito all'andamento
aziendale, con particolare riferimento alle risultanze del bilancio
1949, comprovanti il favorevole sviluppo ed il graduale assestamento
raggiunto in rapporto al programma fissato fin dal 1947, esprimono
la loro piena soddisfazione per i risultati sin qui conseguiti,
e ritengono doveroso deplorare le incontrollate notizie divulgate
a mezzo stampa: notizie che possono portare discredito ad un
Ente chiamato a raccogliere il risparmio previdenziale di milioni
di cittadini italiani, e che sono in contrasto con la realtà
amministrativa e finanziaria dell'Ente, che svolge la propria
attività sotto la diretta vigilanza dei pubblici poteri».
Copia fotostatica di questo documento viene distribuita dal
comm. prof. Puggionia tutti i membri
del consiglio di amministrazione nella seduta in cui viene discusso
il bilancio al 31.12.1949.
Luglio
1°, il Consiglio di Amministrazione dell'INA,
finalmente informato della gravità di questa situazione
dal dottor Sartori (del Banco
di S. Marco di Venezia), decide:
- di liquidare senz'altro tutte le partecipazioni del gruppo
"Gruppo INA",
- di pagare i debiti delle Finanziarie, per i quali l'INA
risulti giuridicamente impegnato,
- di recidere ogni collegameno fra l'INA
e le banche che avevano prestato i quattrini per fare le operazioni
irregolari.
Strumento di tale liquidazione è il costituendo INF
(Istituto Nazionale Fiduciario) creato quindi per raccogliere
i cocci della Compagnia
Finanziaria di Partecipazioni e della FINCOPAR
e per tagliare tutti i legami in cui l'INA
è impigliata.
31, il ministro
del Tesoro, on. Pella, concede
all'INA l'autorizzazione
di sottoscrivere 2,5 Mdi di lire di capitale al costituendo
INF (Istituto
Nazionale Fiduciario).
Settembre
4, l'INF
(Istituto Nazionale Fiduciario) è
costituito con un capitale messo completamente dall'INA
di 2,5 miliardi di lire, una disponibiltà
sicuramente sufficiente, anche nella peggiore delle ipotesi,
a chiudere le partite.
Presidente è nominato il dottor. Sartori
(del Banco di S. Marco di Venezia),
affiancato da:
. prof. Jannaccone,
. ing. Castelli,
. dottor Mastrangelo (rappresentante
del Tesoro).
I contrasti fra i dirigenti dell'INA
e quelli dell'INF (Istituto
Nazionale Fiduciario) si manifesta specialmente sui criteri
che devono informare le liquidazioni.
Quando inizia a funzionare, l'INF
(Istituto Nazionale Fiduciario) scopre un bel giochetto
di scatole cinesi:
- il "Gruppo INA"
tiene tutte le azioni della FINCOPAR;
- la FINCOPAR
tiene tutte le azioni della Compagnia
Finanziaria di Partecipazioni;
- la Compagnia
Finanziaria di Partecipazioni tiene tutte le azioni
della Banca Popolare di Roma;
- La Banca Popolare di Roma tiene
tutti i milioni dell'INA.
28, i dirigenti
dell'INF (Istituto
Nazionale Fiduciario) presentano il problema (vedi lettera
firmata a fine 1949) al consiglio di amministrazione dell'INA
dichiarando che si asterranno dal voto.
Il presidente on. Sansonetti tiene
a precisare «che i rapporti fra
l'EFI e l'INA sono stati puramente rapporti di cortesia e non
di affari (?)
sicché l'EFI, all'atto del riporto, non ha ritenuto neanche
di richiedere la valutazione delle azioni», e,
quanto al sequestro e alla rivalsa che l'EFI
(Ente Finanziamenti Industriali) ha intenzione di richiedere
afferma che «non ne ritiene fondata
la possibilità, in quanto il deposito di un miliardo
è stato effettuato dall'INA senza alcuna giuridica correlazione
di garanzia».
Nonostante queste dichiarazioni il consiglio decide
senz'altro di pagare.
Ottobre
31, i giornali portano la notizia che il ministro
dell'Industria, on. Giuseppe Togni
(Dc) (pure chiamato in causa sui giornali perché interessato
al «Globo» che si dice finanziato indirettamente
dall'INA) ha nominato
una commissione d'inchiesta per accertare la reale situazione
dell'INA.
Novembre
7, l'Agenzia Economica
Finanziaria avverte che non si tratta di una vera inchiesta,
ma soltanto di una «normale ispezione
governativa» e che a presiedere la commissione
è stato chiamato il dott. Antonio
Padellaro, ispettore generale presso il Ministero dell'Industria,
promosso, per l'occasione, direttore generale delle miniere.
Dicembre
[«Sarà bene
chiarire però che i 2 miliardi e 330 milioni costituenti
tutti i debiti fatti dalle Finanziarie non sono stati sperperati,
ma impiegati in aziende, alcune delle quali potrebbero essere
liquidate con utili».]
31, l'importo
delle perdite complessive accumulate dall'INA
durante gli ultimi esercizi (somma portata all'attivo, nello
stato patrimoniale) è di L. 6.949.465.164=
è sotto la voce «Differenze
cambi per adeguamento riserve matematiche e oneri di congiuntura
da compensare».
Nel conto Perdite e Profitti, la somma di L. 1.025.661.886=
, «Oneri di congiuntura da compensare»
costitusce la perdita dell'esercizio 1950 (inferiore di L. 923.001.260=
a quella segnata nel bilancio 1949).
Nel 1950 l'Istituto ha ha incassato 15.300 milioni (il 49% del
totale delle assciurazioni vita in Italia) alla fine dello stesso
anno ha un portafoglio del valore di circa 300 miliardi. I suoi
dipendenti da 1600 nel 1938 sono saliti a 2.300.
«segue 1951»
|
[Ernesto Rossi, Settimo:
Non rubare, Laterza Bari 1953.] |
INAIL
(Istituto Nazionale per l'Assicurazione
contro gli Infortuni sul Lavoro) |
- Direttore generale: comm. Foscolo
Bargoni (? - ?)
«segue da 1949»
|
|
[Ernesto Rossi, Settimo: Non
rubare, Laterza Bari 1953.] |
INPS
(Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) |
|
|
[Ernesto Rossi, Settimo: Non
rubare, Laterza Bari 1953.] |
|
- Presidente: Francesco
Fransoni (1948 15 mag - 12 set 1949), ex ambasciatore;
- Consiglio di amministrazione:
[Nel solo anno 1948 viene modificato sette volte.] |
1950
-, -
«segue 1951»
|
[Ernesto Rossi, Settimo:
Non rubare, Laterza Bari 1953.] |
FEDERCONSORZI
(Federazione italiana dei consorzi agrari)
– Cap. soc. L. 4.900.000= – |
- Presidente: on. Paolo Bonomi
(1949 - ?)
- Vicepresidente: . Luigi Farina
(1950 - ?)
[pure consigliere della FATA]
- Consiglio di Amministrazione:
. on. Guglielmo Schiratti,
[pure consigliere delegato della FATA]
.
.
«segue da 1949»
|
1950
Aprile
4, nella relazione al Senato per la ratifica, con
modificazioni, del D.L.
7 maggio 1948, l'on. Bosco
(Dc) scrive:
«Dall'insieme delle norme che regolano
i Consorzi agrari e la federazione dei consorzi stessi si evince
che trattasi di enti di carattere prevalentemente pubblicistico,
tanto che i controlli affidati alla pubblica autorità
sono talora più penetranti di quelli previsti perfino
per gli enti pubblici autarchici».
Dicembre
Polenghi Lombarda,
maggiore industria lattiero-casearia della regione.
[Costituita all'inizio del secolo, ha aumentato, dopo la guerra,
il suo capitale da 12 a 600 Mni di lire; possiede:
- 18 latterie industriali,
- 19 caseifici,
- 3 cremerie,
- 2 burrifici,
- 1 stabilimento per i sottoprodotti industriali e farmaceutici,
- 1 stabilmento per zoolite (galatite),
- 1 salumificio;
ha agenzie proprie in dodici città italiane e depositi
e rappresentanti nei principali mercati del mondo.
Ma è un colosso dai piedi d'argilla.
Una amministrazione poco avveduta, la gestione deficitaria della
maggiore fra le sue società collegate (il Salumificio
di San Fiorano) ed alcune operazioni finanziarie, più
proficue per i suoi dirigenti che per gli azionisti, l'hanno
condotta negli ultimi anni sull'orlo del fallimento.
Non trova più credito e da un paio di mesi non arriva
neppure a pagare il latte ai suoi fornitori.
[Le azioni hanno un valore nominale di L. 200 ciascuna e sono
trattate fuori Borsa, in un mercato ristretto composto quasi
esclusivamente di agricoltori del Lodigiano e di impiegati della
ditta, a 175-180 lire.]
Nel più gran segreto, la Federconsorzi
rileva da Angelo Polenghi, presidente
della Polenghi Lombarda,
il pacchetto di maggioranza della sua società, pagando
le azioni a L. 370 ciascuna e sborsando quindi in complesso
più di 700 milioni di lire per n. 1900
azioni (65% del capitale sociale).
[In pratica Angelo Polenghi vende
per 700 Mni di lire un pacchetto azionario che nell'agosto 1951
sarà valutato 28 Mni.]
Si insedia il nuovo Consiglio di amministrazione.
FATA
(Fondo Assicurazione Tra Agricoltori)
[*Data costituzione 1947] |
- Presidente: on. Paolo
Bonomi (? - ?)
[pure presidente della Federconsorzi]
- Consiglio di Amministrazione:
. on. Guglielmo Schiratti,
consigliere delegato;
. dr. Franco Soldi, (liquidato
nel 1951)
[pure dirigente della Federconsorzi]
. dottor Leonida Mizzi,
[pure dirigente della Federconsorzi]
. Armando Romanazzi Carducci,
[pure presidente di CdA di consorzi agrari provinciali]
. Ludovico Bocchini,
[pure presidente di CdA di consorzi agrari provinciali]
. Giovanni Ferrari,
[pure presidente di CdA di consorzi agrari provinciali]
. Luigi Farina (1950)
[vicepresidente della Federconsorzi]
- Dir.gen.: dr. Franco Soldi
(? - ?);
|
ANNI |
Cap. Soc. |
Premi |
1947 |
5.000.000 |
2.328.000 |
1948 |
50.000.000 |
35.589.000 |
1949 |
300.000.000 |
357.776.000 |
1950 |
300.000.000 |
619.839.000 |
* In seguito alla trasformazione della
compagnia di assicurazioni la Scintilla
che trattava soltanto l'assicurazione incendi per gli
apparecchi telefonici.
Ha già raggiunto il quarto posto tra le società
assicuratrici italiane.
«segue 1951»
|
[Ernesto Rossi,
Settimo: Non rubare, Laterza
Bari 1953.] |
«segue 1951»
|
[Ernesto Rossi, Settimo: Non
rubare, Laterza Bari 1953.] |
FRANCO TOSI |
Quasi tutta di proprietà dei signori Falck.
- Presidente:
. rag. Mario
Rossello (? - ?);
[Pure presidente della Edison.]
- Membri del Consiglio di Amministrazione:
. Giovanni Falck (? - ?);
[proprietario e presidente delle grandi Acciaierie
e Ferriere Lombarde.]
. Romualdo Borletti (? - ?);
[presidente della Rinascente.]
. Carlo Pesenti (? - ?);
[proprietario e amministratore delegato della Italcementi.]
. Massimo Spada (? - ?)
[presidente della Banca Cattolica del
Veneto.]
. ecc. (altri grossi calibri dell'industria italiana e vaticana).
|
1950
Con deliberazione assembleare del 24 marzo 1947 la
società ha provveduto alla concentrazione del complesso
aziendale del proprio cantiere di Taranto mediante apporto dello
stesso nella Società Cantieri
Navali di Taranto all'uopo costituita, conservando
la proprietà delle corrispondenti azioni rappresenntative
del capitale sociale.
Ora cede una parte delle azioni (operazione prevista in tre
riprese: 1949, 1950 e 1952).
Maggio
26, nell'assemblea gli amministratori della
Franco Tosi dichiarano di aver
venduto un primo importante pacchetto azionario della Cantieri
Navali di Taranto (1/4 del capitale dell'azienda)
«senza perdita sui valori di bilancio».
|
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini,
Laterza Bari 1964.] |
questione
meridionale
«segue
da 1925»
1950, la tragedia del secondo conflitto mondiale ha causato
ancora gravi perdite al sud che è stato direttamente investito
dagli sbarchi degli anglo-americani, bombardato indiscriminatamente,
sottoposto in gran parte all'amministrazione militare anglo-americana
(dopo l'8 settembre lo stato italiano ha perso nel sud ogni
reale capacità di direzione) determinando una vera e propria
disgregazione fisica della regione e aggravando i termini della
questione meridionale;
il crollo del fascismo ha alimentato nelle masse meridionali
una grande attesa e in taluni, l'illusione che la questione
venga risolta una volta per tutte;
il reddito annuo medio pro capite è di:
L. 128.550= sud
L. 204.900= medio nazionale
L. 315.300= nord occidentale;
l'avvento della repubblica pone la prima condizione del riscatto
meridionale anche se il problema meridionale, pur all'ordine
del giorno di tutti i congressi dei partiti politici antifascisti,
viene posto concretamente all'attenzione del paese soltanto
dal movimento di occupazione delle terre incolte e per la rinascita
del mezzogiorno che si svolge essenzialmente tra la fine del
1949 e l'inizio del 1951; l'occupazione delle terre è bagnata
dal sangue dei braccianti uccisi negli interventi della forza
pubblica a Melissa, Montescaglioso, Torremaggiore e in altre
località;
1950, il governo De Gasperi riesce
varare in pochi giorni una "legge stralcio" (n. 841
del 1950) in attesa di una riforma fondiaria generale che non
verrà mai attuata;
con un'altra legge viene invece istituito un altro ente speciale,
la "Cassa per il mezzogiorno" (n. 646 del 1950) che
ha il compito di spendere "in aggiunta" alle spese
ordinarie del bilancio dello stato una somma annua (all'inizio
si tratta di 100 miliardi di lire) da investire in opere di
infrastrutture e nella concessione di crediti agevolati per
la formazione di industrie nel mezzogiorno;
le leggi vengono votate nonostante l'opposizione delle sinistre
(PCI e PSI) che richiedono invece una riforma agraria generale
e un'opera preliminare di sistemazione idrogeologica del terreno
(irrigazione, forestazione ecc.)
«segue 1960»
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Cassa per il mezzogiorno
[Casmez]
[VI governo De Gasperi]
1950
con Legge 10/8/1950, n. 646
viene istituito questo ente dotato di personalità giuridica
di diritto pubblico al fine di attuare entro dieci anni un piano
di interventi sull'economia arretrata delle regioni meridionali:
stanziati 1000 Mdi di lire.
[100 Mdi di lire all'anno per i dieci anni dal 1951 al 1960, subito
aumentati, nel 1952, a 1.280 Mdi da utilizzare nel decennio 1951-1962);
- L. 29/7/1957, n. 634 ("Provvedimenti
per il Mezzogiorno"), proroga al 1965: stanziati, tra il
1957 e il 1965, 975,085 Mdi;
- L. 26/6/1965, n. 717,
stanziati 1640 Mdi;
- L. 6/10/1971, n. 853,
proroga,
- D.L. 6/3/1976, n. 33,
proroga,
1984
con D.P.R. 6/8/1984 viene
soppressa e posta in liquidazione dal 1º agosto 1984;
con altro D.P.R. 6/8/1984
(Gazz. Uff. 8 agosto 1984, n. 217) viene successivamente disposta
l'attribuzione della gestione dei prestiti contratti all'estero
dalla Cassa per il Mezzogiorno al Ministero del Tesoro, che subentra
nelle obbligazioni assunte dalla Cassa medesima.
1986
- L. 1/3/1986 n. 64/1986,
viene sostituita con l'istituzione dell' "Agenzia per
la promozione e lo sviluppo del Mezzogiorno" (AgenSud);
1992
- L. 19/12/1992, n. 488,
– in seguito a referendum abrogativo – viene soppressa a decorrere
dal 1° maggio 1993, lasciando al Ministero dell'Economia e
delle Finanze il compito di coordinare e programmare l'azione
di intervento pubblico nelle aree economicamente depresse del
territorio nazionale.
[La legge, una nuova politica degli incentivi in chiave europea,
comincerà a funzionare solo nel 1996.]
Dall'inizio dell'operatività, nel 1951, sino al 1992 (ultimi
dati conosciuti) e sotto il nome sia di Cassa per il Mezzogiorno
che AgenSud, ha elargito alle regioni meridionali un totale di
279.763 miliardi di lire, pari a circa 140
miliardi di euro.
Regioni beneficiarie:
- Abruzzo,
- Molise,
- Campania,
- Puglia,
- Basilicata,
- Calabria,
- Sicilia e
- Sardegna;
Province beneficiarie:
- Latina,
- Frosinone,
Isole beneficiarie:
- Elba,
- Giglio,
- Capraia,
Comuni beneficiari:
- dell'ex circondario di Cittaducale,
- del comprensorio del fiume Tronto.
[Il motivo per cui una stessa regione veniva considerata in parte
centrale e in parte meridionale era dovuto al fatto che si intendeva
fare ricadere nelle aree di intervento dell'Ente l'intero territorio
del disciolto Regno delle due Sicilie.
Peraltro, i confini delle regioni all'epoca dovevano ancora essere
definiti (lo saranno nel 1970) e quindi le zone di Cittaducale
e del Tronto venivano considerate Abruzzo, così come le
parti meridionali delle province di Latina e Frosinone venivano
considerate Campania (d'altronde, lo stemma della Provincia di
Frosinone è l'union e del leone, simbolo della Ciociaria
e dunque del Lazio, con le cornucopie di Terra di Lavoro, cioè
Campania).]
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L'idea venne, nel 1950, al meridionalista Pasquale
Saraceno, e ad alcuni suoi collaboratori quali Donato
Menichella, Francesco Giordani,
Cenzato, Rodolfo
Morandi e Nino Novacco, già
fondatori della Svimez.
Nelle intenzioni, l'ente intendeva ricalcare le agenzie di sviluppo
locale avviate negli Stati Uniti d'America durante il New Deal. |
Michele
Sindona |
«segue da 1946»
1950
Fonda la sua prima scatola vuota nel Liechtenstein: la Fasco
Ag.
Al ritorno da un viaggio negli Stati Uniti, dove ha conosciuto
anche famiglie mafiose come gli Inzerillo
e i Gambino di New York che ora gli
affidano i narcodollari, comincia ad operare come incaricato d'affari
di società d'oltreoceano.
Fino a questo momento l'avvocato venuto da Patti a Milano è
soltanto un abile professionista, socio di Raul
Baisi, commercialista ben introdotto. Grazie a lui si apre
gli spiragli adatti. Entra in rapporti con il giro Marinotti
e Moizzi, un binomio ben allenato:
- Franco Marinotti, padrone della
Snia Viscosa, è uno dei più
grossi industriali tessili del momento,
- Ernesto Moizzi gli fa da spalla:
possiede una piccola banca, la Banca Privata
Finanziaria [già Moizzi &
C. di Milano], che opera in Borsa per la Snia
Viscosa ma con un occhio di riguardo agli affari di Franco
Marinotti.
[es. Franco Marinotti compra, tramite
la Banca Moizzi
& C., azioni della Lanerossi
e le rivende alla Snia con un notevole
sovrapprezzo che ovviamente intasca lui. Un modo come un altro
per fregare la propria azienda… "nuova
forma di capitalismo"].
M. Sindona,
grazie ad amicizie come quella del costruttore Gianni
Trotta o della discreta affarista Anna
Bonomi, riesce a realizzare varie speculazioni immobiliari
il cui frutto gli permette, tra l'altro, di alloggiare stabilmente
al Principe di Savoia.
[segue 1959]
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Fonti:
- Lombard, Soldi truccati -
Feltrinelli 1980, I ed.;
- Gianluigi Nuzzi, Vaticano SpA,
chiarelettere 2009, I ed. |
La Lockheed
Corporation e il supermercato delle armi.
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- Presidente: R.E.
Gross (1934-56) |
1950
Fra il 1940 e il 1950 in California la popolazione è aumentata
di oltre il 50%, arrivando a 10,6 Mni di abitanti.
[Una delle più grandi migrazioni della storia.]
Poiché la previsione è che aumenti di altri 10 milioni
nei prossimi 25 anni, il governatore Earl
Warren afferma la necessità di una pianificazione
drastica delle risorse, in particolare dell'energia e dell'acqua.
Le spese del Pentagono nel settore aeronautico ammontano a 2,6
Mdi di dollari.
Giugno
la guerra di Corea diventa il banco di
prova dei nuovi caccia a reazione, impiegati ora contro i MiG
russi.
La Douglas fornisce i suoi
nuovi Skynights ed ha grandi ordinazioni per il suo aereo
da trasporto, il C-124.
La Lockheed fornisce invece
i suoi Shooting Stars che però svolgono il 40% delle
azioni di combattimento, abbattendo i primi aviogetti MiG,
mentre la marina le ordina aerei da trasporto, i Super Constellation,
per trasportare truppe attraverso il Pacifico.
Verso la fine dell'anno la società rileva l'enorme stabilimento
a Marietta in Georgia (il più grande impianto integrato
per costruzioni aeronautiche del mondo e inoperoso dalla fine
della seconda guerra mondiale) e lo usa per montare altri bombardieri
Boeing B-47.??
La guerra di Corea produce una richiesta anche per due nuovi
aerei inglesi, lo Hawker Hunter e l'English Electric
Canberra che conoscono anch'essi un grande successo sul mercato
estero.
«segue 1951»
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Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il
supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977. |
– Andreotti, Lamberto (6 luglio 1950)
manager farmaceutico italiano;
[Figlio di Giulio]
laureato in ingegneria civile alla Sapienza di Roma;
1973, partecipa a un summer job in California, dove lavora nel
suo primo cantiere;
1974, ripete l'esperienza in Grecia, in un bacino di carenaggio vicino
ad Atene;
1976-77, frequenta negli Stati Uniti un master al Massachusetts
Institute;
1977-82, tornato a Roma, si occupa di import-export e di joint venture
tecnologiche in diverse aziende, facendo la spola tra l'Italia e gli
Stati Uniti; qui incontra Arrigo Recordati,
fondatore dell'azienda farmaceutica omonima, e la sua carriera subisce
una svolta decisiva;
1982-90, nell'azienda milanese si occupa di tecnologia, ma segue
l'espansione dell'azienda, lo sbarco in Borsa, l'internazionalizzazione;
1990, entra in Farmitalia Carlo Erba come
direttore generale e responsabile delle attività italiane;
1992, diventa amministratore delegato; poco dopo Farmitalia viene venduta
dalla Montedison agli svedesi di Pharmacia
della quale diventa responsabile per il Nord e il Sud America;
1997, dopo aver assunto la carica di amministratore delegato della Pharmacia
& UpJohn Italia (nata dalla non felice unione tra Pharmacia
e l'americana UpJohn) e quella di presidente mondiale della Divisione
oncologica, decide di abbandonare e si prende sei mesi di riflessione;
1998, marzo, entra in Bristol-Myers Squibb
(multinazionale americana, settantesima azienda del mondo) come amministratore
delegato per l'Italia e responsabile dell'oncologia europea;
2000, luglio, presidente europeo di Bristol-Myers
Squibb.
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Italia
Confindustria:
presidente Angelo Costa. Gennaio
2, dovrebbe entrare in azione il "Piano Fanfani-case";
9, Modena, durante una manifestazione
sindacale scontri tra polizia e scioperanti; muoiono sei operai;
Aprile
Monete
Roma, febbraio-marzo, pur di consegnare al protettorato somalo le
monete entro il termine convenuto dai trattati internazionali, 70 operai
del Poligrafico di Stato si trasferiscono temporaneamente in via Principe
Umberto (sede della Zecca di Stato)
Giugno
2, con decreto 2 giugno 1950
del Ministero dell'Africa Italiana, il commissario straordinario della
AMB
(Azienda Monopolio Banane) distribuisce «in
via provvisoria» 86 concessioni, per un solo anno. [vedi
Somalia]
Si tratta comunque di un provvedimento "transitorio" solo per
ricominciare a distribuire le banane che stanno arrivano dalla Somalia:
- 60.495 q.li nel 1949,
- 144.607 q.li nel 1950.
[Nel 1962 la situazione non sarà cambiata.]
Luglio
31, il D.M. 31 luglio 1950,
rinnova la convenzione tra lo
Stato e il Consorzio
Industrie Fiammiferi fino al 1 gennaio 1957.
Settembre
11, poiché in seguito ai continui progressi dell'industria
farmaceutica americana il prezzo della penicillina sul
mercato internazionale è diminuito progressivamente inducendo il
CIP a rivedere i prezzi stabiliti per il mercato interno, contro tale
riduzione si oppone subito la L.E.O. con
una lettra che richiama l'attenzione dei ministri competenti «sulle
disposizioni di legge per cui i prezzi di tutte le specialità medicinali,
compresa quindi la penicillina, debbono essere fissati sulla base del
costo di fabbricazione in Italia, e non su qualsiasi prezzo di esportazione
dello stesso prodotto fabbricato all'estero».
21, gli stabilimenti della
L.E.O. di via Tiburtina vengono inaugurati
alla presenza del prof. Fleming il quale
dichiara che la nuova fabbrica è «la
più attraente (!) fra tutte le fabbriche
di penicillina che ha visto durante gli ultimi anni nei vari paesi».
Presto tuttavia non tutti i medici rimangono convinti dell'eccelleznza
del prodotto e cominciano a protestare, specialmente quando la penicillina
viene a mancare sul mercato interno, in conseguenza del divieto di importazione.
Di queste proteste di fa portavoce l'on. De Luca
(Dc) con una interrogazione parlamentare.
[Come risponderà nel marzo 1952 l'on. Spallicci,
alto commissario aggiunto per l'Igiene e la sanità, la L.E.O.,
per la fabbricazione della penicillina, ha investito nella seconda metà
del 1950 un captale di circa 3 Mdi di lire.]
Dicembre
Il sen. Samek Ludovici, difende al Senato
il progetto di legge Pieraccini sui prodotti
farmaceutici di largo consumo: il progetto viene approvato dal Senato
e poi messo a dormire, ma il suo incauto sostenitore non tornerà
più a Palazzo Madama…
Manifatture
lane Gaetano Marzotto
«segui
da 1946»
1950, Valdagno (VI), Gaetano (Valdagno
1894-) istituisce il "premio Marzotto" per le lettere, le arti
e le scienze.
«segue 1987»
«Il
Globo»
«segue
da 1945»
1950, la proprietà passa dall'INA
(Istituto nazionale assicurazioni) alla Confindustria;
«segue
1972»
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