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ANNO 1978

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Papa Paolo VI
(1963-78)

segretario di Stato: cardinale Jean Villot;

responsabile di Sodalitium Pianum: mons. Josef Tomko;

1978
Agosto
6
, il papa muore.

Il cardinale camerlengo è Jean Villot;

10, il cardinale Albino Luciani, patriarca di Venezia, parte per Roma per partecipare al conclave; il suo nome non è tra i favoriti;
26, si apre il conclave, maggioranza richiesta 75 voti su 110;
I votazione:
vantaggio del cardinale Giuseppe Siri di Firenze, ma i voti non sono sufficienti;
II votazione:
. Albino Luciani: voti 50;
. Sergio Pignedoli, 20 voti;
III votazione:
. Albino Luciani ottiene più di 75 voti e viene eletto:

Papa Giovanni Paolo I
(33 giorni)

Settembre
28/29
, muore.

Ottobre
14
, si riunisce il conclave con 111 cardinali;
16, il cardinale polacco Karol Wojtyla viene eletto:

Papa Giovanni Paolo II
(16.10.1978-2005)

chiama a dirigere l'Entità e il Sodalitium Pianum il 60enne mons. Luigi Poggi;

ONU
Organizzazione delle nazioni unite

1978, New York,
segretario generale:
- 1972-81, Kurt Waldheim.

Svizzera

1978, 28 settembre, nasce il 23° Cantone: il Giura [1.209.000 SI e 281.000 NO)





1978
Schweizerische Eidgenossenschaf
Confédération suisse
Confederazione svizzera
[Repubblica federale]
- Presidente
-
- Primo ministro
-
- 40ª LEGISLATURA 1975-1978 -
[governo di coalizione: Partito radicale democratico, Partito cristiano-democratico, Partito socialista e Unione democratica di centro]

1978
-


1978
Fürstentum Liechtenstein
[Monarchia costituzionale]
Francesco Giuseppe II
Albero genealogico
(1906 - 1989)
figlio di
1938-89
, principe di Liechtenstein;



 
- Primo ministro
?
(? - ?)
[]
Hans Brunhart
(1978 - ?)
[VU (Unione patriottica)]

1978
la VU (Unione patriottica), di centro, riconquista la maggioranza in parlamento; il suo leader Hans Brunhart assume la carica di primo ministro;


1978
Republik Osterreich
[neutrale da mag 1955]
- Presidente
Rudolf Kirchschläger
(1974 - 1986)
- Cancelliere
Bruno Kreisky [I]
(1970 mar - 1983)
[SPÖ (Partito socialista)]
(governo di minoranza)
- Ministro degli esteri
?
(? - ?)
[]
questione Alto Adige:
- 1969, 1° accordo;
- 1971, 2° accordo;
1978
un referendum boccia la proposta governativa di avviare un programma energetico nucleare;

 

1978
Bundesrepublik Deutschland
[Repubblica Federale di Germania (FDR)]
(maggio 1949)
Presidente
Walter Scheel
(1974 - 1979)
[FDP]
VIII Legislatura 1976 14 dic - 4 nov 1980
Cancelliere
H. Schmidt
II
(1976 16 dic - 4 nov 1980)
[SPD]
[Coalizione "giallo-rossa", formata da:
SPD
(Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito socialdemocratico tedesco)e
FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberaldemocratico).]
Vice-cancelliere
+ Affari esteri
Hans-Dietrich Genscher (FDP)
(1974 16 mag - 17 set 1982)
Interni
Werner Maihofer (FDP)
(1974 16 mag - 8 giu 1978)
Gerhart Rudolf Baum (FDP)
(1978 8 giu - 17 set 1982)
Giustizia
Hans-Jochen Vogel (SPD)
(1974 16 mag - 22 gen 1981)
Finanze
Hans Apel (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Hans Matthöfer (SPD)
(1978 16 feb - 28 apr 1982)
Economia
Otto Lambsdorff (FDP)
(1977 7 ott - 17 set 1982)
Alimentazione, Agricoltura e Foreste
Josef Ertl (FDP)
(1976 16 dic - 17 set 1982)
Rapporti con la Germania Est
Egon Franke (SPD)
(1974 16 mag - 1° ott 1982)
Lavoro e Solidarietà sociale
Herbert Ehrenberg (SPD)
(1976 16 dic - 28 apr 1982)
Difesa
Georg Leber (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Hans Apel (SPD)
(1978 16 feb - 1° ott 1982)
Famiglia, Gioventù e Sanità
Antje Huber (SPD)
(1976 16 dic - 28 apr 1982)
Trasporti
Kurt Gscheidle (SPD)
(1974 16 mag - 4 nov 1980)
Poste e Telecomunicazioni
Territorio, Genio civile e Urbanizzazione
Karl Ravens (SPD)
(1976 16 dic - 16 feb 1978)
Dieter Haack (SPD)
(1978 16 feb - 4 nov 1980)
Ricerca e Tecnologia
Hans Matthöfer (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Volker Hauff (SPD)
(1978 16 feb - 4 nov 1980)
Formazione e Scienze
Helmut Rohde (SPD)
(1974 16 mag - 16 feb 1978)
Jürgen Schmude (SPD)
(1978 16 feb - 28 gen 1981)
Cooperazione economica
Marie Schlei (SPD)
(1976 16 dic - 16 feb 1978)
Rainer Offergeld (SPD)
(1978 16 feb - 1° ott 1982)

1978
Febbraio
9
, Soltau, muore il col. Herbert Kappler, diretto responsabile della strage delle Fosse Ardeatine a Roma.

 



1978
Royaume de Belgique
Konikrijk België

Baldovino I

Albero genealogico

(1930 - 1993)
figlio di Leopoldo III e di Astrid di Svezia;
1951-93, re dei Belgi;


 
Primo ministro
?
(? - ?)
[?]
Ministro delle finanze
?
(? - ?)
 

1978
le elezioni non spostano gli equilibri esistenti;


1978
Koninkrijk der Nederlanden
[Regno dei Paesi Bassi]

Giuliana

Albero genealogico

(l'Aia 1909 - 2004)
figlia di Guglielmina regina dei Paesi Bassi e del principe consorte Enrico di Meclemburgo-Schwerin;
1937, sposa il principe Bernardo di Lippe-Biesterfeld;
1948-80, regina dei Paesi Bassi;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
Primo ministro
?
(? - ?)
?
(? - ?)
[i socialisti vedono crescere i loro suffragi.]

1978
i socialisti formano ora il gruppo politico più numeroso (34%) ma, a causa di continue crisi ministeriali, il paese rimane per otto mesi senza governo politico;


1978
Grousherzogden Lezebuurg
Grand-Duché de Luxemburg
- dal 1919 il paese ha una costituzione democratica e la vita parlamentare è dominata dal Partito cristiano-sociale;
- dal 1948 ha rinunciato alla neutralità,
- dal 1951 fa parte della CECA,
- dal 1954 fa parte della UEO,
- dal 1957 fa parte della CEE che ha sede proprio in Lussemburgo.

Giovanni di Borbone-Parma

Albero genealogico

(1921 - ?)
figlio secondogenito del principe Felice di Borbone-Parma e di Charlotte di Nassau-Weilburg, granduchessa di Lussemburgo e duchessa di Nassau;
1964-?, granduca di Lussemburgo;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
- Primo ministro
Gaston Thorn
(1974 - 1979)
[Partito socialista]

1978
-


1978
Kongeriget Danmark
[Regno di Danimarca]
Margherita II
Albero genealogico

(? - ?)
figlia di Federico IX e di Ingrid di Svezia;
dal 1972, regina di Danimarca;

 
Primo ministro
Anker Jorgensen II
(1975 - 1982)
[socialdemocratico]
 

1978
Copenaghen, alle elezioni il governo viene confermato;


1978
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
 

1978
-


1978
Kongeriket Norge
[Regno di Norvegia]
[dal 1905]
Olav V
Albero genealogico

(1903 - ?)
figlio di Haakon VII e di Maud di Gran Bretagna;
1957-
, re di Norvegia;

 
- Primo ministro
Odvar Nordli
(1973 - 1981)
[Partito laburista]
[governo laburista, pur senza la maggioranza assoluta]

1978
le elezioni mantengono in carica il governo laburista appoggiato ora dal Partito socialista di sinistra: i due partiti conquistano la maggioranza per un solo seggio;


1978
Konungariket Sverige
[Regno di Svezia]
Carlo XVI Gustavo
Albero genealogico

(1946 - ?)
figlio di ? e di ?;
dal 1973, re di Svezia;


 
Primo ministro
Thobjörn Fälldin
(1976 set - 1978)
[Partito di centro]
Ola Ullsten
(1978 - 1982)
[Partito liberale]
[governo di centrodestra]

1978
il governo cade a causa dell'opposizione incontrata dalla volontà del primo ministro di voler abbandonare il programma nucleare svedese, ed è sostituito da un governo di minoranza del Partito liberale, guidato da Ola Ullsten;


1978
Suomen Tasavalta
Republiken Finland
[Repubblica di Finlandia]
[dal 1961 aderisce all'EFTA; dal 1973 accordo di cooperazione con il Comecon.]
Presidente
Urho Kaleva Kekkonen
[Partito agrario]
(1956 feb - 1981)
Primo ministro
?
(? - ?)
[?]
Ministro dell'interno
-
Ministro degli esteri
-
["governo di emergenza nazionale", basato su un arco di forze che va dai comunisti ai centristi]

1978
-





1978
Repubblica Popolare Federativa
di Jugoslavia

[Federativna Narodna Republika Jugoslavija]
(dal 29 Novembre 1945)
- Presidente federale [a vita]
Tito (Josip Broz)
(1973-80)

1978
dal 1977 è in vigore il trattato di Osimo (firmato nel 1975);
[i rapporti con l'Italia si sono fatti più cordiali]

6 REPUBBLICHE POPOLARI
SLOVENIA - cap. Lubiana

1978

CROAZIA - cap. Zagabria

1978
-

SERBIA - cap. Belgrado

1978
Tito (Josip Broz) si scontra con il liberalismo dei dirigenti serbi;

Vojvodina (Provincia autonoma) - capol. Novi Sad
[amministrativamente legata alla Serbia dove i serbi rappresentano la metà della popolazione e dove vive una consistente minoranza ungherese] 
 
Kosovo (Provincia autonoma) - capol. Pristina
[amministrativamente legata alla Serbia con la maggior parte dei suoi abitanti albanesi (90%) e la minoranza serba e montenegrina] 
 
BOSNIA-ERZEGOVINA - cap. Sarajevo

1978
-

MONTENEGRO - cap. Podgorica-Titograd

1978
-

MACEDONIA - cap. Skoplje

1978
-

a

1978
Presidente
Enver Hoxha
(1946 - 1982)
segretario del Partito del lavoro
Enver Hoxha
(1954 - 1985)
dal 1961 ha deciso di appoggiare la propria politica a quella della Cina Popolare; dal 1968 si è dissociato dal patto di Varsavia;

1978
unico alleato europeo della Cina, il presidente critica la politica estera dei nuovi dirigenti succeduti a Mao Tse-tung;



1978
- Presidente
-
- Primo ministro
K. Karamanlis
(1974 - 1980)
[ND (Nuova democrazia)]
[nel luglio 1974 è caduto il regime dei colonnelli]

1978
-



1978

[indipendente dal 16 agosto 1960, dal 1975 l'isola è di fatto divisa in due formazioni nazionali distinte]

Stato turco federato di Cipro
(Nord, 30% del territorio)
- Presidente
Rauf Denktas
(1975 - ?)

1978
-

Repubblica di Cipro
(Sud, 70% del territorio)
- Presidente
Spyros Kyprianou
(1977 - 1988)

1978
-


1978
Repubblica di Turchia
(seconda repubblica da maggio 1960)
- dal 1952 la Turchia fa parte della NATO,
- dal 1955 è nel "patto di Baghdad".
Presidente
gen. Cemal Gürsel
(1960 mag - ?)
Primo ministro
Ismet Inönü
(1961 - ?)
[Partito repubblicano del popolo]
dal 1965 il sistema politico turco è sprofondato in una fase di crescente instabilità con due forze:
- Partito repubblicano del popolo (centrosinistra) e
- Partito della giustizia (centrodestra);

1978
si aggrava intanto la situazione economica;







1978
U.R.S.S.
(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
1° segretario
del Comitato centrale del PCUS
L. Breznev
(1964 ott - 1982)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.]
presidente
del Consiglio
dei Soviet
-
vicepresidente
-
capo del governo
Kossighin
(1964 ott - ?)
MVD, [ex NKVD]
[Ministero per gli affari interni]
Ministro
-
KGB
(Komitet Gosudarstvennoi Bezopasnosti – Comitato per la sicurezza dello stato)
Ministro
-
1978
Ottobre
Mosca, è ricevuta una delegazione dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) guidata da Y. 'Arafat;
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Pimen
(1971 - ?)
1978
-



Repubblica della Ceceno-Inguscezia

[ricostituita nel 1957 come repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa]

1978
-

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)

presidente della repubblica
-
1978
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1978
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1978
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)
1978
-
- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1978
-

a


1978
Repubblica Socialista Sovietica
di Estonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1978
-
 
1978
Repubblica Socialista Sovietica
di Lettonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1978
-
 
1978
Repubblica Socialista Sovietica
di Lituania
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1978
-

1978
Repubblica Democratica Tedesca
(DDR)
– dal 13 agosto 1961 esiste il "muro di Berlino" –
[cadrà nel 1989]
[dal 1973 il paese è stato ammesso, come del resto la FDR, l'altra Germania, all'ONU]
- Presidente del consiglio di stato
E. Honecker
(1976 - 1989)
- Primo Ministro
W. Stoph
(1976 1° nov - 7 nov 1989)
- Segretario della SED
E. Honecker
(1971 - 1989)
[SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands - Partito socialista unificato)]
1978
l'economista Rudolph Bahro, esponente di punta del dissenso e e autore di un libro intitolato significativamente L'alternativa, pubblicato nella Repubblica Federale, viene arrestato e condannato a otto anni di carcere.
Numerosi intellettuali e artisti seguono lo stesso suo destino, esiliati da uno Stato che non può più tollerarne la presenza.
Altri riescono a restare pur tra mille difficoltà, come C. Wolf, Stefan Heym, Robert Havemann.
Quest'ultimo scrive nel suo libro testamento, Un comunista tedesco, che «nel vero socialisno non ci possono essere vantaggi per gruppi di privilegiati, ma ogni persona deve avere esattamente le stesse opportuntà e le stesse chances delle altre».

1978
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Stanislaw Ostrowski
(1972 9 apr - 24 mar 1979)
Primo ministro
Kazimierz Sabbat
(1976 5 ago - 8 apr 1986)
 
 
1978
Presidente del Consiglio di Stato
H. Jablonski
(1972 - 1985)
Primo ministro
Piotr Jaroszewicz
(1970 23 dic - 18 feb 1980)
Primo segretario del Poup
Edward Gierek
(1970 20 dic - 6 set 1980)
Poup (Partito operaio unificato polacco)
[PZPR (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza)]
(1948 15 dic - 29 gen 1990)
1978
-

1978
REPUBBLICA di CECOSLOVACCHIA
Presidente della repubblica
Gustav Husák
(1975 - ?)
Primo ministro
Lubomir Štrougal
(1970 - 1988)
- Primo segretario del Pcc (Partito comunista cecoslovacco)
Gustav Husák
(1968 - 1987)
- l'ordinamento regionale è stato soppresso -
 
1978
Gennaio
6
, Praga, viene pubblicato il manifesto del dissenso cecoslovacco «Charta 77», a favore dei diritti civili.



1978
[La costituzione adottata nel 1949 viene modificata nel 1972.]
Presidente della repubblica
?
(? - ?)
Primo Ministro
György Lázár
(1975 - ?)
Primo segretario dell'UASP (Partito socialista del lavoro ungherese) il nuovo Partito comunista.
János Kádár
(1957 - 1988)
 
1978
economicamente l'Ungheria è il paese più solido del blocco orientale;



1978
- Presidente della repubblica
N. Ceausescu
(1974 - 1989)
- Segretario del Pcr
N. Ceausescu
(1965 - 1989)
Pcr (Partito comunista rumeno)
1978
-


1978
REPUBBLICA POPOLARE di BULGARIA
(30 dicembre 1947)
[Nel 1971 viene adottata una nuova costituzione di tipo socialista che tiene conto delle trasformazioni economiche e sociali verificatesi dalla fine della guerra.]
Presidente del consiglio di stato
Todor Christov Zivkov
(1971 - 1989)
segretario generale del Partito comunista bulgaro
Todor Christov Zivkov
(1954 - 1989)
1978
- 





1978
Costituzione del 1958
 
V REPUBBLICA
Presidente della Repubblica
V. Giscard d'Estaing
(1974 24 mag - 21 mag 1981)
Presidente del Senato
Alain Poher (UCDP - UC)
(1968 3 ott - 2 ott 1992)
Presidente dell'Assemblea Nazionale
Edgar Faure o E. Sanday
(1973 - 1978)
Presidente del Congresso
(Senato+Camera)

 
[Governo sostenuto da:
]
Primo ministro
R. Barre
II
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
R. Barre
III
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Maurice Ligot (CNIP)
(1976 27 ago - 31 mar 1978)
[Funzione pubblica]
Jacques Sourdille (RPR)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Ricerca]
André Bord (RPR)
(1977 26 set - 31 mar 1978)
Jacques Dominati (FNRI) - (UDF-PR)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Marc Bécam (RPR)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Collettività locali]
 
Jacques Limouzy (RPR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Rapporti con il Parlamento]
 
Pierre Aigrain
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Ricerca]
Ministri di Stato
[nessuno]
 
Ministri delegati
Economia e Finanze

Robert Boulin (RPR)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
 
Segretari
Pierre Bernard-Reymond (CDS)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Budget]
 
Christiane Scrivener (FNRI)
(1976 27 ago - 31 mar 1978)
[Consumo]
 
   
Condizione femminile

Monique Pelletier (UDF-PR)
(1978 11 set - 18 feb 1980)
Ministri
Interni
Christian Bonnet (FNRI) - (UDF-PR)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Olivier Stirn (UDR)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Dipartimenti e territori d'oltre mare]
Paul Dijoud (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Dipartimenti e territori d'oltre mare]
   
Marc Bécam
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
[Collettività locali]
Affari Esteri
Louis de Guiringaud
(1976 27 ago - 29 nov 1978)
Jean François-Poncet
(1978 29 nov - 13 mag 1981)
Segretari
Jean-François Deniau (FNRI)
(1977 26 set - 31 mar 1978)
Olivier Stirn (UDF-RAD)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
 
Pierre Bernard-Reymond (UDF-CDS)
(1978 11 set - 13 mag 1981)
Agricoltura
Pierre Méhaignerie (CDS) - (UDF-CDS)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Jacques Blanc (FNRI)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Jacques Fouchier (CNIP)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Giustizia
Alain Peyrefitte (RPR)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Segretari  
Monique Pelletier (UDF-PR)
(31 mar - 11 set)
Jean-Paul Mourot
(1978 11 set - 13 mag 1981)
Educazione nazionale
René Haby
(1974 29 mag - 31 mar 1978)
Christian Beullac
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari  
Jacques Pelletier
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Industria, Commercio e Artigianato
René Monory (CDS)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Industria

André Giraud (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Claude Coulais (FNRI)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Jean-Pierre Prouteau (UDF-RAD)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Piccola e media industria]
Antoine Rufenacht (RPR)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Lavoro
Christian Beullac
(1976 27 ago - 31 mar 1978)
Lavoro e Partecipazione

Robert Boulin (RPR)
(1978 31 mar - 30 ott 1979)
Segretari
Jacques Legendre (RPR)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Jacques Legendre (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Formazione professionale]
Lionel Stoléru (RAD)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Lionel Stoléru (UDF-RAD)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Lavoratori manuali e Immigrati]
 
Nicole Pasquier (FNRI)
(1978 10 gen - 13 mag 1981)
[Impiego femminile]
Sanità e Sicurezza sociale

Simone Veil
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Sanità e Famiglia

Simone Veil
(1978 31 mar - 4 lug 1979)
Segretari
René Lenoir
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Daniel Hoeffel (UDF-CDS)
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
Hélène Missoffe (RPR)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Difesa
Yvon Bourges (UDR)
(1975 31 gen - 2 ott 1980)
Cooperazione
Robert Galley (UDR) - (RPR)
(1976 27 ago - 13 mag 1981)
Commercio estero
André Rossi (RAD)
(1976 27 ago - 31 mar 1978)
Jean-François Deniau (UDF-PR)
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
Culture et de l’Environnement
Michel d'Ornano (FNRI)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
Cultura e Comunicazione

Jean-Philippe Lecat
(1978 31 mar - 4 mar 1981)
Segretari
Jacques Médecin (FNRI)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Turismo]
 
Équipement et de l’Aménagement du territoire
Fernand Icart (FNRI)
(1977 26 set - 31 mar 1978)
 
Segretari
Jacques Barrot (CDS)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Logistica]
 
Marcel Cavaillé (FNRI)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Trasporti]
 
Paul Dijoud (FNRI)
(1977 29 mar - 31 mar 1978)
[Aménagement du territoire]
 
   
Università

Alice Saunier-Seïté
(UDR) - (UDF-PR)
(1978 10 gen - 13 mag 1981)
     
Economia e Finanze

René Monory (UDF-CDS)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
     
Budget

Maurice Papon (RPR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
     
Environnement et du Cadre de vie

Michel d'Ornano (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari
   
Marcel Cavaillé (UDF-PR)
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
[Logistica]
   
François Delmas (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Environnement]
     
Trasporti

Joël Le Theule (RPR)
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
     
Commercio e Artigianato

Jacques Barrot (UDF-CDS)
(1978 31 mar - 4 lug 1979)
     
Jeunesse, des Sports et des Loisirs

Jean-Pierre Soisson (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari

Veterani combattenti

Jean-Jacques Beucler (CDS)
(1977 26 set - 31 mar 1978)
Maurice Plantier (RPR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Poste e Telecomunicazioni
Norbert Ségard (UDR)
(1976 12 gen - 5 nov 1980)
Università
Alice Saunier-Seïté (UDR)
(1976 12 gen - 10 gen 1978)
 
Gioventù e Sport
Paul Dijoud (FNRI)
(1977 8 giu - 31 mar 1978)
 
-

1978
Marzo
31°
, in seguito alle elezioni legislative si dimette il (II "governo Barre");
entra in carica il (III "governo Barre");

 

 



Governo Barre I, in carica dal 17 agosto 1976 al 29 marzo 1977;
Governo Barre II, in carica dal 29 marzo 1977 al 31 marzo 1978;
Governo Barre III, in carica dal 31 marzo 1978 al 13 maggio 1981.


Nominations du 10 janvier 1978
Ministre des Universités : Alice Saunier-Seité (changement de titre)
Secrétaire d’État auprès du ministre du Travail chargé de l’Emploi féminin : Nicole Pasquier (FNRI)

Démission
La démission de ce gouvernement est publiée au JO du 1er avril 1978, à la suite des élections législatives de 1978. Raymond Barre est reconduit dans ses fonctions de Premier ministre et forme le gouvernement Raymond Barre 3.

Féminisation du gouvernement
Le gouvernement compte cinq femmes ministres : Simone Veil, ministre de la Santé, Alice Saunier-Seité, ministre aux Universités, Christiane Scrivener, secrétaire d’État à la Consommation, Hélène Missoffe, secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Sécurité sociale et Nicole Pasquier, secrétaire d’État à l'Emploi féminin).

Liens externes
« Présidents de la République et Gouvernements sous la Ve République », sur www.assemblee-nationale.fr

 

 

Cet article présente la composition du gouvernement français sous le Premier ministre Raymond Barre du 3 avril 1978 au 13 mai 1981, pendant la présidence de Valéry Giscard d'Estaing. Il s’agit du troisième gouvernement de Raymond Barre.

Le troisième gouvernement Raymond Barre est le 14e gouvernement de la Ve République française.

Sommaire
1 Composition initiale
1.1 Ministres
1.2 Secrétaires d'État
2 Remaniements
2.1 Remaniement du 11 septembre 1978
2.2 Remaniement du 29 novembre 1978
2.3 Remaniement du 4 juillet 1979
2.4 Nomination du 22 octobre 1979
2.5 Nomination du 8 novembre 1979
2.6 Nominations du 18 février 1980
2.7 Remaniement du 2 octobre 1980
2.8 Remaniement du 5 novembre 1980
2.9 Nomination du 22 décembre 1980
2.10 Suppression de poste du 1er février 1981
2.11 Remaniement du 4 mars 1981
2.12 Remaniement du 12 mai 1981
3 Démission
4 Féminisation du gouvernement
5 Liens externes

Composition initiale
La nomination du Premier ministre est publiée au JO du 4 avril 1978, celles des ministres au JO du 6 avril 1978 et celles des secrétaires d'État au JO du 7 avril 1978.

Ministres
Premier ministre : Raymond Barre
Garde des Sceaux, ministre de la Justice : Alain Peyrefitte (RPR)
Ministre de la Santé et de la Famille : Simone Veil
Ministre de l’Intérieur : Christian Bonnet (UDF-PR)
Ministre des Affaires étrangères : Louis de Guiringaud
Ministre de la Défense : Yvon Bourges (RPR)
Ministre du Travail et de la Participation : Robert Boulin (RPR)
Ministre de la Coopération : Robert Galley (RPR)
Ministre de l'Économie et des Finances : René Monory (UDF-CDS)
Ministre du Budget : Maurice Papon (RPR)
Ministre de l’Environnement et du Cadre de vie : Michel d'Ornano (UDF-PR)
Ministre de l'Éducation nationale : Christian Beullac
Ministre des Universités : Alice Saunier-Seité (UDF-PR)
Ministre de l’Agriculture : Pierre Méhaignerie (UDF-CDS)
Ministre de l’Industrie : André Giraud (UDF-PR)
Ministre des Transports : Joël Le Theule (RPR)
Ministre du Commerce et de l'Artisanat : Jacques Barrot (UDF-CDS)
Ministre du Commerce extérieur : Jean-François Deniau (UDF-PR)
Ministre de la Jeunesse, des Sports et des Loisirs : Jean-Pierre Soisson (UDF-PR)
Ministre de la Culture et de la Communication : Jean-Philippe Lecat

Secrétaires d'État
Secrétaire d’État aux Postes et Télécommunications : Norbert Ségard
Secrétaire d’État aux Anciens combattants : Maurice Plantier (RPR)
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre : Jacques Dominati (UDF-PR) (auprès du Premier ministre)
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre, chargé des Relations avec le Parlement : Jacques Limouzy (RPR)
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre, chargé de la Recherche : Pierre Aigrain
Secrétaire d’État auprès du Garde des Sceaux, ministre de la Justice : Monique Pelletier (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Famille : Daniel Hoeffel (UDF-CDS)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Intérieur, chargé des Départements et Territoires d’outre-mer : Paul Dijoud (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Intérieur, chargé des Collectivités locales : Marc Bécam
Secrétaire d’État auprès du ministre des Affaires étrangères : Olivier Stirn (UDF-RAD)
Secrétaire d’État auprès du ministre du Travail et de la Participation, chargé de la Formation professionnelle : Jacques Legendre (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du ministre du Travail et de la Participation, chargé des Travailleurs manuels et Immigrés : Lionel Stoléru (UDF-RAD)
Secrétaire d’État auprès du ministre du Travail et de la Participation, chargé de l'Emploi féminin : Nicole Pasquier (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Environnement et du Cadre de vie, chargé du Logement : Marcel Cavaillé (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Environnement et du Cadre de vie chargé de l'Environnement : François Delmas (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l'Éducation nationale : Jacques Pelletier (GD)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Agriculture : Jacques Fouchier (CNIP)
Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Industrie (petite et moyenne industrie) : Jean-Pierre Prouteau (UDF-RAD)

Remaniements

Remaniement du 11 septembre 1978
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé de la Condition féminine : Monique Pelletier (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du Garde des Sceaux, ministre de la Justice : Jean-Paul Mourot (en remplacement de Monique Pelletier)
Secrétaire d’État auprès du ministre des Affaires étrangères : Pierre Bernard-Reymond (UDF-CDS)

Remaniement du 29 novembre 1978
Ministre des Affaires étrangères : Jean François-Poncet (en remplacement de Louis de Guiringaud)

Remaniement du 4 juillet 1979
Démission de Simone Veil et suppression du poste de ministre de la Santé et de la Famille
Ministre de la Santé et de la Sécurité sociale : Jacques Barrot (UDF-CDS)
Ministre du Commerce et de l’Artisanat : Maurice Charretier (en remplacement de Jacques Barrot)
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Sécurité sociale : Jean Farge
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Sécurité sociale : Daniel Hoeffel (UDF-CDS) (changement de titre)

Nomination du 22 octobre 1979
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre, chargé des Industries agricoles et alimentaires : Michel Debatisse
Nomination du 8 novembre 1979
Ministre du Travail et de la Participation : Jean Mattéoli, FT (à la suite du décès de Robert Boulin, le 30 octobre 1979)
Nominations du 18 février 1980
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé de la Famille, et de la Condition féminine : Monique Pelletier (UDF-PR) (changement de titre)
Remaniement du 2 octobre 1980
Ministre de la Défense : Joël Le Theule (RPR) (à la suite de la démission de Yvon Bourges)
Ministre des Transports : Daniel Hoeffel (UDF-CDS) (en remplacement de Joël Le Theule)
Ministre du Commerce extérieur : Michel Cointat (en remplacement de Jean-François Deniau)
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé des Réformes administratives : Jean-François Deniau (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre, chargé de la formation professionnelle : Jacques Legendre
Suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Famille (Daniel Hoeffel)
Démission de Marc Bécam et suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Intérieur, chargé des collectivités locales
Démission de Marcel Cavaillé et suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Environnement et du Cadre de vie, chargé du Logement
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Sécurité sociale : Rémy Montagne
Démission de Jacques Pelletier et suppression du poste de secrétaire d’État auprès du ministre de l’Education nationale
Remaniement du 5 novembre 1980
Ministre délégué auprès du Premier ministre : Norbert Ségard
Secrétaire d’État aux Postes et Télécommunications et à la Télédiffusion : Pierre Ribes (en remplacement de Norbert Ségard et avec un changement d’intitulé)
Nomination du 22 décembre 1980
Ministre de la Défense : Robert Galley (à la suite du décès de Joël Le Theule le 14 décembre 1980)
Suppression de poste du 1er février 1981
Ministre délégué auprès du Premier ministre (à la suite du décès de Norbert Ségard)
Remaniement du 4 mars 1981
Ministre de la Culture et de la Communication : Michel d'Ornano (à la suite de la démission de Jean-Philippe Lecat)
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé de la Condition féminine : Alice Saunier-Seité (à la suite de la démission de Monique Pelletier)
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé des Réformes administratives : Raymond Barre (à la suite de la démission du poste de Jean-François Deniau)
Remaniement du 12 mai 1981
Démission de Jean Farge et suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Sécurité sociale
Démission
La démission de ce Gouvernement est publiée au JO du 14 mai 1981, à la suite de la victoire de François Mitterrand à l'élection présidentielle de la même année. Le successeur de Raymond Barre, Pierre Mauroy forme alors le Gouvernement Pierre Mauroy 1.

Féminisation du gouvernement
Le gouvernement compte quatre femmes ministres : Simone Veil, ministre de la Santé, Alice Saunier-Seité, ministre aux Universités puis ministre déléguée à la Famille, Nicole Pasquier, secrétaire d’État à l'Emploi féminin et Monique Pelletier, secrétaire d’État auprès du ministre de la Justice puis ministre déléguée chargée de la Famille et de la Condition féminine).

Liens externes
« Présidents de la République et Gouvernements sous la Ve République », sur www.assemblee-nationale.fr

 





1978
Elisabetta II
Albero genealogico
(n. 1926)
figlia di Giorgio VI e di Elisabeth Bowes-Lyon [Queen Mum];
1947-52, duchessa di Edimburgo;
1953 (2 giugno) regina di Gran Bretagna e d'Irlanda del Nord, capo del Commonwealth;
Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
J. Callaghan laburista
(1976 5 apr - 4 mag 1979)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
 
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
 
Difesa
Affari Interni
 
Giustizia    
Colonie
 
Affari economici
Carburanti
ed Energia
 
Commercio estero
 
Sanità
 
Edilizia
 
[dal novembre del 1974 l'IRA è fuori legge nell'Irlanda del Nord, nella Repubblica d'Irlanda e in Gran Bretagna]

1978
-



1978
-

1978
-

a




1978
- Presidente
gen. Antonio dos Santos Ramalho Eanes
(1975 apr - 1985)
[PRD (Partito rinnovatore democratico)]
- Presidente del consiglio
M. Soares
(1975 apr - 1978)
[Partito socialista]
Carlos Mota Pinto (1978 nov - 1979)
 

1978
Gennaio
il monocolore socialista viene sostituito da una coalizione di centrodestra (socialisti e centro democratico sociale) che dura però solo alcuni mesi;

Luglio
tentativo di un governo "tecnico";

Novembre
nuovo gabinetto socialdemocratico di destra di Carlos Mota Pinto che si regge sulla "non sfiducia" del parlamento;


1978
don Juan Carlos
Albero genealogico

(Roma 1938)
figlio di don Juan di Borbone e di Maria Mercedes di Borbone-Napoli;
1969, viene designato dal dittatore F. Franco Bahamonde [el Caudillo] a succedergli "a titolo di re";
- re di Spagna;
[da Novembre 1975]

 
- Primo ministro
Adolfo Suárez González
II
(1977 15 giu - 1° mar 1979)
[UCD (Unión de Centro Democrático)]
Governo di transizione
1978
Gennaio
15
, Barcellona, in seguito all'azione di un infiltrato, un attentato al teatro Scala nello stesso giorno di una manifestazione della CNT provoca quattro morti operaie (due delle quali di cenetisti) e una montatura poliziesca;

Ottobre
le cortes approvano la nuova costituzione elaborata dal governo;

Dicembre
6
, sottoposta a referendum popolare, la nuova costituzione viene approvata a larga maggioranza;
29, entra in vigore la nuova costituzione che affida la funzione legislativa alle cortes, composte dal congresso dei deputati (350 membri) e del senato (207 membri), eletti per quattro anni a suffragio universale diretto; alcuni senatori sono di esclusiva nomina reale in numero non superiore a un quinto del totale;
il potere esecutivo spetta al consiglio dei ministri, guidato da un presidente eletto dal congresso dei deputati su designazione del re.
Amministrativamente la Spagna è divisa in 50 province, comprendenti oltre 9000 comuni.







1978
Repubblica Italiana
Presidente
della Repubblica
Giovanni Leone (Dc)
(1971 29 dic - 15 giu 1978, dim.)
Alessandro [Sandro] Pertini (Psi)
(1978 9 lug - 29 giu 1985)
VII Legislatura 1976 5 lug - 19 giu 1979
Presidente
della Camera
P. Ingrao (Pci)
(1976 5 lug - 19 giu 1979)
Presidente
del Senato
A. Fanfani (Dc) 
(1976 5 lug - 1° dic 1982)
Presidenti
del Consiglio
G. Andreotti (Dc)
III
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
IV 
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
[di solidarietà nazionale]
Vice-presidente    
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio F. Evangelisti
(Dc)
(1976 29 lug - 4 ago 1979)
[Segretario]
Interno
F. Cossiga (Dc)
(1976 29 lug - 11 mag 78) dimiss.
G. Andreotti (Dc)
(mag-13 giu)
[ad interim]
V. Rognoni (Dc)
(1978 13 giu - 4 ago 1983)
Sottosegretari C. Darida (Dc)
(1976 29 lug - 14 gen 1980)
Nicola Lettieri (Dc)
(1976 29 lug - 14 gen 1980)
Affari Esteri 
A. Forlani (Dc)
(1976 29 lug - 4 ago 1979)
Sottosegretari F. Foschi (Dc)
(1976 29 lug - 20 mar 1979)
[Italiani all'estero]
L. Radi (Dc)
(1976 29 lug - 20 mar 1979)
  Angelo Maria Sanza
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Difesa
A. Ruffini (Dc)
(1977 18 set - gen 1980)
Sottosegretari Giuseppe Caroli
(1976 29 lug - 4 ago 1979)
Amerigo Petrucci
(1976 29 lug - 1° dic 1982)
Carlo Pastorino
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Francesco Vittorio Mazzola
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Marina mercantile
  Vittorino Colombo
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
[ad interim]
Sottosegretari   Vito Rosa
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Finanze
F.M Pandolfi (Dc)
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
F.M. Malfatti (Dc)
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Sottosegretari Giuseppe Azzaro
(1976 29 lug - 31 mar 1979)
Carmelo Santalco
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Enzo Erminero
(1978 11 mar - 20 mar 1979) 
Rodolfo Tambroni Armaroli (Dc)
(1976 29 lug - 31 mar 1979)
Tesoro
G. Stammati
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
F.M Pandolfi (Dc)
(1978 11 mar - 18 ott 1980)
Sottosegretari L. Abis (Dc)
(1974 23 nov - 11 mar 1978)
G. Carta (Dc)
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Renato Corà
(1976 29 lug - 31 mar 1979)
Antonio Mario Mazzarrino
(1974 23 nov - 20 mar 1979)
  Eugenio Tarabini
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
  Vincenzo Mancini
(1978 30 nov - 4 apr 1980)
Bilancio e Programmazione Economica
T. Morlino (Dc)
(1976 29 lug - 20 mar 1979)
[del. Regioni]
Sottosegretari Vincenzo Scotti
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
L.G. Abis (Dc)
(1978 11 mar - 28 giu 1981)
Industria, Commercio e Artigianato
C. Donat Cattin (Dc)
(1974 23 nov - 25 nov 78)
R. Prodi (Dc)
(nov 78 - 20 mar 1979)
Sottosegretari G. Carta (Dc)
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Gianfranco Aliverti
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Enzo Erminero
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Carlo Baldi
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
  Giuseppe Sinesio
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Lavoro e
Previdenza sociale
Tina Anselmi (Dc)
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
V. Scotti (Dc)
(1978 11 mar - mar 80)
Sottosegretari Adolfo Nino Cristofori
(1976 29 lug - 20 mar 1979)
Francesco Smurra
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Enea Piccinelli
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Baldassarre Armato
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Calogero Pumilia
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Manfredi Bosco
(1974 23 nov - 11 mar 1978)
 
Commercio estero
R. Ossola
(1976 29 lug - 79)
Sottosegretari Luigi Michele Galli
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Guido Bernarda
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Agricoltura e foreste
G. Marcora (Dc)
(1976 29 lug - set 1980)
Sottosegretari Arcangelo Lo Bianco
(1974 14 mar - 11 mar 1978)
Gino Cacchioli
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Giuseppe Zurlo
(24 feb - 31 mar 1979)
Lavori Pubblici
P.A. Gullotti (Dc)
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
G. Stammati
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Sottosegretari La Forgia
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Giovanni Angelo Fontana
(1978 11 mar - 18 ott 1980)
Pietro Padula
(1976 29 lug -20 mar 1979)
Pubblica Istruzione
F.M. Malfatti (Dc)
( lug 76 - 11 mar 1978)
M. Pedini (Dc)
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Sottosegretari Carlo Buzzi
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Baldassarre Armato
(mar 1978 - 4 ago 1979)
F. Falcucci (Dc)
(1976 29 lug - 1° dic 1982)
Giovanni Del Rio
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Alberto Spigaroli
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Poste e Telecomunicazioni
V. Colombo (Dc)
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
P.A. Gullotti (Dc)
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Sottosegretari Giuseppe Antonio Dal Maso
(1976 29 lug - 31 mar 1979)
Elio Tiriolo
(1976 29 lug - 31 mar 1979)
Partecipazioni statali
A. Bisaglia (Dc)
(1974 23 nov - 4 ago 1979)
Sottosegretari Francesco Bova
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
P. Barbi (Dc)
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Angelo Castelli
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Francesco Rebecchini
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Trasporti e Marina mercantile
V. Lattanzio (Dc)
(1977 18 set 77 - 11 mar 1978)
Trasporti

V. Colombo (Dc)
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
+ Marina mercantile
Sottosegretari Franco Fontana
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Achille Accili
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Costante Degan
(1974 23 nov - 4 apr 1980)
Grazia e Giustizia
F.P. Bonifacio
(1976 29 lug - 20 mar 1979)
Sottosegretari Renato Dell'Andro
(1976 29 lug - 20 mar 1979)
Edoardo Speranza
(1976 29 lug - 4 ago 1979)
Sanità
L. Dal Falco (Dc)
(1976 12 feb - 11 mar 1978)
Tina Anselmi (Dc)
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
Sottosegretari Ferdinando Russo
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
 
   
Turismo e spettacolo
D. Antoniozzi (Dc)
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
C. Pastorino (Dc)
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Sottosegretari Carlo Sangalli
(1976 29 lug - 11 mar 1978)
Marcello Sgarlata
(1978 11 mar - 20 mar 1979)
Beni culturali
e ambientali
M. Pedini (Dc)
(1976 12 feb - 11 mar 1978)
[del. Ricerca scientifica]
D. Antoniozzi (Dc)
(1978 11 mar - 4 ago 1979)
[del. Ricerca scientifica]
Sottosegretari Giorgio Postal
(1976 29 lug - 4 ago 1979)
Giorgio Spitella
(1976 29 lug - 4 ago 1979)
Ministri senza portafoglio
Interventi straordinari per il Mezzogiorno

C. De Mita (Dc)
(1976 29 lug - 20 mar 1979)

 

Repubblica Italiana

Gennaio
, Bolzano, un attentato incendiario ai danni del Comitato provinciale della Dc viene rivendicato dal Nucleo combattenti e frazione Armata Rossa.
Trento, un ordigno esplode davanti a un circolo del Pci. L'azione è firmata dalla Ronda proletaria.  
4, Padova, undici attentati nel giro di poche ore contro sezioni della Dc e caserme dei Carabinieri, rivendicati dall'Organizzazione operaia per il comunismo.
7, Trento, un gruppo di autonomi provoca alcuni incidenti nel corso di un comizio del Msi.
11, Bolzano, un incendio viene appiccato all'auto di Vittorio Casagrande, esponente locale del Msi. L'azione è rivendcata dai Nuclei armati contropotere territoriale.
Muore a 96 anni, il professor Cesare Frugoni
Il Governo degli Usa ribadisce di non aver cambiato atteggiamento nei confronti del Pci

Roma, durante il processo per il "golpe Borghese", nel giorno dell'audizione di G. Andreotti, il Pm Oreste Callovini, non appena chiede al presidente del Consiglio delucidazioni in merito all'esistenza di una struttura militare segreta, viene immediatamente bloccato dal presidente della Corte, che ritiene questa domanda non ammissibile. A suo dire, infatti, essa attiene a vicende inerenti materia coperta da segreto di Stato e, dunque, va presentata nelle forme previste dalla legge 801 del 1977 [che ha riformato i servizi segreti istituendo il Sisde (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica) e il Sismi (Servizio Informazioni e Sicurezza Militare)].


Febbraio
9
, Trento, viene occupata la Facoltà di Sociologia.
[Per sgomberarla interverrano pochi giorni dopo i Carabinieri.]
12, Rovigo, un ordigno esplosivo danneggia la sede di Autonomia operaia.

Il ministro del Lavoro Tina Anselmi assicura che il "piano giovani" consentirà l'assunzione di 63mila giovani nella pubblica amministrazione. 
I Consigli generali di Cgil-Cisl-Uil approvano la politica di rigore contenuta nella "linea dell'Eur" di L. Lama.

14, Roma, il magistrato di Cassazione Riccardo Palma viene assassinato dalle Brigate rosse.
21, Venezia, Franco Battagliarin, guardia giurata in servizio presso la redazione de «Il Gazzettino», muore a seguito dell'esplosione di un ordigno collocato nelle vicinanze.
23, Padova, due docenti della Facoltà di Magistero vengono sequestrati e insultati da alcuni giovani di estrema sinsitra. La facoltà viene chiusa per quattro giorni in segno di protesta.

Lo stesso mese Ugo Fabbri, ex militante della sezione triestina dell'organizzazione neofascista "Ordine Nuovo", scrive una lettera al quotidiano «Lotta Continua» dove afferma che nel Nordest, fin dai primi mesi postbellici, hanno operato formazioni paramilitari segrete alle quali erano state distribuite armi per volere del governo italiano. In particolare cita il 3 Cvl e la Divisione Gorizia e fa il nome di Prospero Del Din quale figura principale nell'organizzazione di tali strutture.
Afferma inoltre – anticipando di vent'anni le dichiarazioni di P.E. Taviani (Dc) – che nel 1954 il "governo Pella" fece giungere clandestinamente armi e munizioni a Trieste «in vista di una insurrezione armata favorita dall'esercito italiano contro una paventata minaccia slavo comunista».

Marzo
12, Padova, due bottiglie molotov vengono scagliate contro l'Istituto Sacro Cuore.
13, Trento, una ventina di manifesti firmati Br vengono trovati sulle mura del centro. Si annuncia la guerra allo Stato.

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16, Roma, via Fani, angolo via Stresa, ore 09:15:
A. Moro, presidente della Dc, è rapito dalle Br.
[Un commando di 12 terroristi, tra cui una donna, che uccidono i cinque uomini della scorta:
- Domenico Ricci,
- Oreste Leonardi,
- Raffaele Inozzino,
- Francesco Zizzi,
- Giulio Rivera
Poche ore più tardi la Camera vota immediatamente la fiducia al "governo Andreotti".
Torino, si apre il processo alle Br.
20
, Trieste, sei bottiglie molotov vengono scagliate contro la redazione del quotidinao «Il Piccolo». L'azione viene rivendicata dai Nuclei proletari organizzati.
30- 2 aprile, Torino, XLI Congresso nazionale del Psi;

Aprile
10
, Schio (Vicenza), viene incendiata l'auto del corrispondente de «Il Gazzettino», Paolo Zami.
13, Padova, quattro colpi di arma da fuoco vengono sparati contro la casa del magistrato Pietro Calogero. L'attentato viene rivendicato dalle Squadre armate comuniste.
14, Rovigo, i Proletari comunisti organizzati sparano contro Enrico Raimondi, consigliere provinciale della Dc.
Venezia, colpi di pistola vengono esplosi contro l'abitazione dello studente di destra Franco Giomo.
Padova, viene incendiata l'auto di un testimone al processo contro gli autonomi. L'azione viene ripetuta poco dopo contro la vettura di un funzionario della Digos.
Arquà Petrarca (Padova), un attentato dinamitardo distrugge la villa del magistrato Giacomo Invidiato.
22, Padova, un commando dei Nuclei combattenti per il comunismo spara alle gambe del prof. Ezio Riondato, esponente della Dc padovana.
24, Padova, una bottiglia molotov viene scagliata contro la sezione della Dc.
Davanti alla Corte costituzionale si apre il processo per lo "scandalo Lockheed".


Intanto il governo ha deciso di ricostituire i nuclei antiterrorismo e ne riaffida il comando al generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.
All'interno della struttura opera un nucleo speciale: è composto da militari dell'Arma, poliziotti, agenti della Guardia di Finanza e uomini del Sismi, e lo comanda il gen. Nicolò Bozzo, vice del gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa.
[Secondo alcune soffiate giornalistiche, che però si riveleranno ben presto delle bufale, durante i cinquantacinque giorni dal "sequestro Moro", la direzione strategica delle Br si riuniva in una villa di Salice Terme (Pavia).
Il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa è molto scettico, è convinto che si tratti di depistaggio, ma comunque, chiede al suo vice di indagare per saperne di più.]
Seguendo il filo della sua inchiesta, però, il gen. Nicolò Bozzo arriva nel vercellese e incontra un vecchio capo partigiano della "Brigata Garibaldi" comandata da Francesco Moranino, il quale gli racconta una storia dai risvolti a dir poco inquietanti.
Gli dice che, nell'ultima fase della guerra partigiana, un certo numero di repubblichini in contatto con gli uomini della "Franchi" avevano infiltrato diverse "Brigate Garibaldi" per indurle a compiere azioni particolarmente efferate, in modo da metterle in cattiva luce agli occhi dell'opinione pubblica, o per portarle all'annientamento soffiando informazioni ai reparti della Rsi.
Il vecchio comandante garibaldino gli rivela che le persone utilizzate per le infiltrazioni e il doppio gioco «erano uomini e donne» che avrebbero agito per conto di «qualche servizio segreto alleato». Era una struttura che non si è mai sciolta ed è tuttora operante dietro il terrorismo rosso e nero.
Il gen. Nicolò Bozzo prepara un appunto e lo invia al suo superiore, il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Dopo averlo letto, questi lo convoca: «Vieni giù perché abbiamo un appuntamento con Sogno».
Roma, in una villa i due vengono accolti da E. Sogno che, però, intende parlare solo con il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa.
A colloquio finito, quando i due salgono in macchina, il gen. Nicolò Bozzo chiede al suo superiore: «Allora che devo fare con questi? Dobbiamo andare avanti con l'inchiesta?». Si sente rispondere:
«Lascia perdere, non ti preoccupare. È un storia più grande di noi, qui siamo a livelli internazionali. Le Br non c'entrano più». Dandogli a intendere che E. Sogno e il suo ambiente sono protetti dagli inglesi.

Maggio
8
, Padova, Guido Petter, docente universitario della Facoltà di Magistero viene aggredito e malmenato da un gruppo di studenti che incendiano inoltre il suo studio.
9, Roma, il corpo di A. Moro viene fatto ritrovare in via Caetani.
[A poche decine di metri dalle sedi della Dc e del Pci.] 

[L'autopsia e altri esami scientifici compiuti sul cadavere, sui vestiti i di A. Moro e sulla Renault rossa stabiliranno, smentendo tutte le versioni fornite dai brigatisti, che l'ostaggio è stato ucciso poco prima e in un luogo lontano non più di una manciata di metri da via Caetani. Gli ufficiali del Sismi sono andati a bussare al portone di quest'antica e nobile famiglia perchè hanno ricevuto una soffiata dai servizi segreti israeliani.
Perché proprio qui?
Probalmente perché questo palazzo e le dimore vicine costituiscono una sorta di crocevia del "partito inglese" italiano.
Politici, diplomatici, intellettuali , giornalisti e personalità anglofile dell'intelligence intrecciano le loro relazioni discrete i questi salotti, protetti da ambienti ovattati.
Ma gli agenti de Sismi si dovranno fermare sulla soglia di queste dimore. Tutte le inchieste che arriveranno a toccare questo filo, per vari motivi si bloccheranno e non riusciranno mai a oltrepassare quella soglia.
Succederà a:
. Carlo Alberlto Dalla Chiesa,
. Priore,
. Ferdinando Inposimato,
. Pellegrino.
E così il contesto internazionale rimarrà sempre fuori da ogni ricostruzione del sequestro e dell'assassinio di A. Moro.
In un documento consegnato nel 2008 da F. Cossiga († 2010), il più anglofilo dei politici italiani, a «Panorama» e pubblicato dalla rivista 27 marzo dello stesso anno, egli ritiene che sia proprio nel «nodo di via Caetani» la chiave per decifrare la vicenda del suo «amico Moro».
Il documento, è una relazione riservata che gli invierà il 19 novembre 1990 il Bnd – il servizio segreto della Germania federale. All'epoca sarà presidente della Repubblica e girerà questa relazione alla Procura romana e alla commissione parlamentare Stragi e terrorismo, priva però della parte che i servizi tedeschi avranno secretato.
Il punto che né i magistrati né il parlamento conoscono è il ruolo della Nato, della sua intelligence e della sua rete clandestina Stay Behind (la "Gladio" italiana) durante il sequestro. Un ruolo cruciale, decisivo. Che di fatto esautora le autorità italiane, affidando la gestione dell'intera vicenda, sia sul piano militare che su quello politico, a "unità speciali" di Stay Behind, in questo periodo coordinata da un direttorio di cui fanno parte Gran Bretagna, Francia, Usa e Germania. E dal quale è esclusa l'Italia.

================================

Il Parlamento approva la legge n. 180 che, accogliendo le tesi di Franco Basaglia, abolisce i manicomi.
Psdi (ex Psli): sostiene il "governo Andreotti".
12, dimissioni del ministro dell'Interno F. Cossiga;


18, viene approvata anche dal Senato la legge 22 maggio 1978 n. 194, che abolisce il reato di aborto e disciplina l'interruzione volontaria della gravidanza.
[Entrerà in vigore in giugno].


Giugno
6
, Udine, un commando dei Proletari armati per il comunismo uccide il mar.llo Antonio Santoro.
11, Referendum sulla Legge Reale e sul finanziamento pubblico dei partiti;
17, Trento, un attentato danneggia la sede del Provveditorato agli Studi.
25, Roma, travolto dalle critiche, G. Leone si dimette da presidente della Repubblica.
[Fatto mai accaduto nella storia della Repubblica italiana.]
Trieste, un attentato incendiario viene compiuto contro l'abitazione di Nereo Stopper, capolista democristiano alle elezioni.

I referendum che chiedono l'abrogazione della "legge Reale" e del finanziamento pubblico dei partiti escono perdenti dalle urne.

Estate, da questo momento Luigi Cardullo, direttore del supercarcere dell'Asinara, comincia d intercettare – e lo farà fino alla fine del 1980 –, per ordine dei Servizi segreti e del gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, responsabile del Nucleo antiterrorismo, alcuni brigatisti rossi detenuti.
[Rivelerà molte cose a «Panorama» in un'intervista pubblicata nel maggio 2008.
Dalle intercettazioni risulterà che a porre le domande ad Aldo Moro, detenuto nella "prigione del popolo", non sono stati i brigatisti che hanno partecipato al sequestro, bensì un gruppo diverso, «tra cui probabilmente anche qualche dirigente di Autonomia operaia».
Risulterà pure che tre personaggi italiani, tre insospettabili, sarebbero stati vicini al vertice delle Br.
Due di loro sono particolarmente celebri e così chiamati affettuosamente dai brigatisti:
- il VecioVittorio Vidali [Carlos] – triestino, deputato del Pci nel 1958, senatore nel 1963, uomo di mille battaglie, rivoluzionario che ha conosciuto tutte le carceri, comandante del V Reggimento nella Guerra di Spagna, dirigente internazionale del Soccorso Rosso e in contatto con la Polizia segreta sovietica, l'ultimo italiano al quale è stato permesso di rimpatriare, nel 1947, perché si temeva che organizzasse iN Italia un altro V Reggimento. Viene intercettata anche una sua lettera a Renato Curcio in cui progetta un assalto al carcere dell'Asinara.
[Il suo nome non sarà mai neppure sfiorato dalle inchieste giudiziarie sul terrorismo di sinistra, ma farà capolino diverse volte nei documenti dlla Commissione guidata da Pellegrino. Il quale non confermerà si tratti proprio di lui, pur convinto che la rete di Soccorso Rosso abbia un ruolo fondamentale nella crescita del fenomeno della lotta armata. Un'area politico-intellettuale che, per qualche ragione, sarà sempre in qualche modo "protetta" dalla magistratura.
Comunque di lui si parlerà molto nella relazione sui rapporti internazionali delle Br consegnata a Pellegrino da Gian Paolo Pellizzaro e purtroppo mai utilizzata dagli "storici" del terrorismo.
È certo, anche in mancanza di una prova certa, che se l'ipotesi di un ruolo da lui avuto resta sullo sfondo, quella relativa alla sua rete si Soccorso Rosso appare invece in tutta la sua evidenza.]
- la Zia – [?] – un dirigente di Soccorso Rosso italiano, un personaggio molto in vista, una donna di cultura che in questo periodo mantiene i contatti con i detenuti per ricostruire la rete dell'organizzazione nelle carceri. Si reca anche all'Asinara.]

Luglio
8
, proposto dalla Dc, A. Pertini viene eletto presidente della Repubblica.
[Al 16° scrutinio delle Camere riunite, con 832 voti su 995.]
9, Padova, un ordigno ad alto potenziale danneggia la Facoltà di Scienze politiche.
12, Padova, durante la notte, una decina di attentati mettono a ferro e fuoco la città. Sono danneggiati posti di Polizia, caserme, sedi di agenzie immobiliari.
20, muore in uno strano incidente d'auto, durante un viaggio in Veneto, il col. Salvatore Florio, della Guardia di finanza.
[Alla famiglia non verrà restituita la borsa della vittima e dalla sua cassaforte spariranno dossier riservati.
Mesi prima l'ufficiale aveva rifiutato l'iscrizione alla "Loggia P2".]
23, Bolzano, una molotov viene lanciata contro l'abitazione di Silvius Magnago, presidente della Giunta provinciale.

Agosto
14
, Sara Simeoni conquista il record di salto in alto con m. 2,01, levando il primato mondiale alla tedesca della Germania Est Rose Maire Ackermann.
18
, Corsica, nel porticciolo dell'isola Cavallo (Corsica), Vittorio Emanuele di Savoia spara, dopo un litigio con un gruppo di italiani, e ferisce un giovane tedesco, Dirk Geerd Hamer, che morirà l'8 dicembre a Heidelberg, in Germania. Vittorio Emanuele di Savoia viene arrestato.

Solo ora il procuratore Giovanni Di Matteo invia una missiva formale a G. Andreotti per chiedere chiarimenti, ai sensi della legge 801, riguardo alla presenza sul territorio italiano di un organismo militare occulto parallelo ai servizi segreti ufficiali.

Settembre
25
, Firenze, viene rapito Gaetano Manzoni, commerciante di legnami; sarà rilasciato dopo 80 giorni di prigionia il 15 dicembre, senza che sia pagato alcun riscatto.
30, Bolzano, un ordigno esplosivo devasta il monumento alla Vittoria. Ignoto il movente dell'attentato che viene comunque rivendicato dalla sigla Nap-Azione combattenti Sud Tirolo.

Ottobre
2
, Appiano (Bolzano), una carica esplosiva danneggia una chiesetta in località Frangario. Rinvenuto il messaggio «Brigata Cesare Battisti». La rivendicazione viene fatta dal Fronte per la liberazione del Sudtirolo.
4, Roma, G. Andreotti risponde al procuratore Giovanni Di Matteo comunicando «che nessuna organizzazione di miltari e civili ha o può avere compiti istituzionali di carattere politico». Tuttavia: «ad alcuni uffici del disciolto Sid (Servizio Informazioni Difesa) era demandato il coordinamento e la pianificazione di attività operative inerenti la sicurezza del Paese […] ecc.
[Poche settimane dopo questa lettera, l'inchiesta sulla "Rosa dei venti" si chiude con un non luogo a procedere (la posizione di Vito Miceli e di alcuni suoi collaboratori viene archiviata) e l'esistenza di una struttura militare occulta è ritenuta solo un diversivo con il quale i vari Amos Spiazzi e Roberto Cavallaro hanno cercato di edulcorare le loro responsabilità in relazione ai legami che avevano intessuto con l'eversione di destra.
«Il cosiddetto "Sid parallelo" – scrivono i magistrati romani – è niente più che una escogitazione difensiva cui è stata accordata troppa considerazione».]
8, Padova, l'esplosione di un ordigno provoca parecchi danni alla redazione dell'«Eco».
10, Roma, le Br  uccidono Girolamo Tartaglione, direttore generale degli Affari penali del ministero della Giustizia.
20, Padova, viene ferito alle gambe Giampaolo Mercanzin, consigliere comunale del Psi. L'attentato viene rivendicato dal Fronte combattente comunista.
24, Verona, la guardia carceraria Arturo Nigro viene ferita alle gambe da un commando che lo attendeva sotto casa. L'azione viene rivendicata dai Proletari armati e dai Combattenti comunisti.

Novembre
10
, Trento, tre uomini armati e travisati fanno irruzione nella redazione della «Televisione delle Alpi». Un giornalista riesce a bloccare uno dei malviventi, Claudio Bortolotti, autonomo degli ospedalieri, che si dichiara prigioniero politico.
11, l' "Anonima sequestri" uccide Paolo Giorgetti, 16 anni, figlio di un industriale del mobile.
25, Udine, un agente viene ferito dopo aver sorpreso alcuni attentatori impegnati a collocare un ordigno al Commissariato di Tolmezzo.

Dicembre
15
, Musile di Piave (Venezia), due terroristi del gruppo dei Combattenti comunisti gambizzano Franco Pilla, presidente della Cassa di Risparmio.
19, una quindicina di attentati viene messa a segno in numerose località del Veneto. Li rivendicano:
- Fronte comunista combattente,
- Organzzazione operaia per il comunismo,
- Proletari comunisti organizzati.

Viene istituito il Servizio sanitario nazionale basato su circa 700 Usl


L'avvento al potere in Iran degli integralisti islamici blocca le esportazioni di petrolio.


23, al largo di Punta Raisi (Palermo) precipita in mare un DC 9 dell'Alitalia: 107 morti e 22 superstiti.

Referendum sul finanziamento ai partiti.
Elezioni regionali in Valle D'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia-Giulia.
1978
PARTITI
Riferimento: Elezioni politiche 1976
Seggi
Camera Senato
Dc (Democrazia cristiana)

- Segretario:
. B. Zaccagnini (24.03.1976 - 05.03.1980)
- Capo del gruppo parlamentare: ? (?-?)

Esaurito l'esperimento di governo basato sull'astensione dei maggiori partiti (1976-77), addiviene a un accordo di maggioranza con Pci, Psi, Psdi e Pri a sostegno del "governo Andreotti", monocolore.





Pli (Partito liberale italiano)
5
2
- Segretario: V. Zanone (1976-85)

Assume ancora un atteggiamento di opposizione al "governo Andreotti".
Pri (Partito repubblicano italiano)
Appoggia il "governo Andreotti".
Pr (Partito radicale)
4
-
Critica aspramente l'ampia maggioranza a sostegno del "governo Andreotti".
Svp (Südtiroler Volkspartei - Part. popolare sudtirolese)
-
Totale
Pci (Partito comunista italiano)

- Presidente: L. Longo (1973-?)
- Segretario: E. Berlinguer (1973-?)

Entra nella maggioranza programmatica che sostiene il "governo Andreotti".

Psi (Partito socialista italiano)
Il nuovo gruppo dirigente, la cui linea politica è largamente approvata al XLI congresso di Torino (alleanza B. Craxi-C. Signorile), imprime al partito un notevole dinamismo; pur appoggiando la politica di solidarietà nazionale che ha consentito la formazione di una maggioranza che va dalla Dc al Pci non manca di assumere un atteggiamento critico nei confronti dei partiti maggiori Dc e Pci rivendicando in particolare l'autonomia ideologica.

Psdi (Partito socialista democratico italiano)
-
Totale
Msi (Movimento sociale italiano)

-

Democrazia nazionale
np
np

-

Totale
Totale Seggi
Note:

 

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CAMPANIA

1978

Comincia ad emergere un guappo di Ottaviano, Raffaele Cutolo, detto 'o dottore, che unisce i suoi nella "Nuova camorra organizzata", che persegue tutte le finalità della grande criminalità organizzata: droga, sequestri, estorsioni, pubblici appalti.
I suoi avversari si organizzano nella Nuova Famiglia, con Michele Zaza ['o pazzo], i Giuliano di Forcella, i Bardellino, i Nuvoletta, Adriano Spavone.

Febbraio
5
, Raffaele Cutolo evade dal carcere e comincia a creare un marasma a Napoli.
Impone perfino alle famiglie legate ai mafiosi le tangenti sui loro traffici illeciti. A Michele Zaza, legato a Cosa Nostra, impone il pagamento di una tangente di 500 milioni per poter continuare nei suoi traffici.

Fonti:
- Fabrizio Calvi, La Vita quotidiana della Mafia dal 1950 a oggi, 1986.



CALABRIA

1978

1978-79 Processo dei 60 mafiosi della Calabria tirrenica reggina.

Perugia, viene assassinato Domenico Barbaro;
dopo aver scontato ben 26 anni di carcere per avere ucciso il boss calabrese Francesco Mammoliti (padre di Saro) di Castellace, il capostipite del "clan Mammoliti", paga col sangue il suo delitto.

Agosto
23
, Saro Mammoliti , il play boy di Castellace, capo della nuova mafia calabrese, ricercato dal 1971, sposa la 18enne Maria Caterina Nava; la cerimonia ha luogo nella chiesetta di Castellace, a due passi dalla stazione dei carabinieri… vera e propria sfida alle forze dell'ordine;
[Nel febbraio 1978 darà alla luce una figlia e nel gennaio 1979 darà alla luce il figlio Francesco, nome del nonno, assassinato da Domencio Barbaro.]
È ricercato in quanto ritenuto uno dei cervelli dell'organizzazione internazionale. Implicato nel sequestro di Paul Ghetty III, è stato poi assolto dai giudici di Lagonegro.
Alla macchia dal 13 dicembre 1972, dopo la fuga dal carcere di Nicotera, è sospettato di alcuni delitti legati alla vicenda di faida con i Barbaro di Castellace. Gli esponenti del clan Barbaro, di fronte allo strapotere dei Mammoliti sono stati costretti ad abbandonare il paese.
[Nel 1978 sarà eliminato a Perugia Domenico Barbaro, che dopo aver scontato ben 26 anni di carcere per avere ucciso ilcapostipite dei Mammoliti, Francesco,pagherà col sangue il suo delitto.

Fonti:
-Pino Arlacchi , La Mafia imprenditrice, Il Mulino, 1983



"scandalo Lockheed"

1978
Gennaio
6
, Roma, con un aereo proveniente da Rio de Janeiro… O. Lefèbvre arriva in coma: forse una dose eccessiva di tranquillanti. Viene ricoverato all'ospedale Santo Spirito e curato con una terapia intensiva che fortunatamente lo rimette in sesto.
Prima di lasciare l'ospedale per essere trasferito nell'infermeria del carcere di Regina Coeli, c'è un tentativo di interrogatorio da parte del giudice istruttore Giulio Gionfrida e i tre commissari d'accusa (Dall'Ora, Smuraglia e Gallo), presenti i suoi legali (Giuseppe De Luca e Carlo D'Agostino), ma egli si avvale della facoltà di non rispondere.

16, O. Lefèbvre viene trasferito a Regina Coeli;
17, il giudice Giulio Gionfrida fissa per le ore 20:00 un confronto diretto fra O. Lefèbvre e M. Tanassi: non ci sono i difensori. C'è il segreto istruttorio… ma qualcosa traspare. Durante la fase istruttoria O. Lefèbvre perde il suo legale più prestigioso, il prof. Giuseppe De Luca. Si parla di contrasti tra il penalista e il suo assistito sulla linea processuale. Quando viene sostituito dall'avv. Manfredo Rossi la richiesta di libertà provvisoria presentata dai due difensori, è già stata respinta.
[Unico tra gli imputati a soffrire della carcerazione preventiva già da otto mesi.]
Intanto una perizia disposta dall'alta corte sul primo memoriale di O. Lefèbvre (arrivato da Londra sul tavolo di Ilario Martella il 16 marzo 1976) dimostra che il documento è falso.
È in realtà il risultato di un collage di testi realmente scritti da lui ma destinati a tutt'altro scopo: abilmente scomposti, rimontati e cuciti insieme, cercavano di smontare la tesi dello scandalo in atto con affermazioni varie secondo cui l'acquisto dei 14 Hercules C-130 da parte del governo italiano era ineccepibile; nessuna agevolazione, nessuna tangente.
Il documento era probabilmente diretto a scagionare il fratello A. Lefèbvre, dichiarandolo completamente estraneo alla trattativa.

Arriva ora invece, tramite il prof. Giuseppe De Luca, l'altro memoriale nel quale si ribalta la tesi precedente e si sostiene che il destinatario della corruzione era l'ex ministro M. Tanassi.

Febbraio

Altra notizia: l'ex diplomatico 53enne Luca Dainelli, già console a New York nonché ambasciatore italiano in Medio Oriente (figlio di Giotto Dainelli, noto geografo e podestà del fascismo a Firenze), con i suoi racconti fa entrare uno stuolo di nuovi personaggi nella "vicenda Lockheed":
- John Volpe, ex ambasciatore USA in Italia;
- Arnaldo Ferrara, generale di divisione, vice comandante dell'Arma dei Carabinieri;
- Aldo Moro, onorevole;
- Stein, assistente segretaro di stato USA;
- Sensi, ambascaitore, consigliere diplomatico della presidenza della repubblica;
- Giuseppe Di Maglio, monsignore;
- Stone, ex esponente della CIA;
- Robert Murphy, senatore, presidente del comitato di sorveglianza dei servizi segreti americani.
Egli è infatti amico di D. Fanali e di A. Lefèbvre e con loro parla a lungo e varie volte per telefono.
Le intercettazioni sono quindi consegnate al grande inquisitore Giulio Gionfrida.
Convocato a palazzo della Consulta, Luca Dainelli parla della copia di un appunto… in cui compare che l'Antelope Cobbler era l'on. A. Moro.
Diventa d'obbligo per Giulio Gionfrida un supplemento di indagini.

Marzo
3
, il giudice Giulio Gionfrida riferisce alla corte l'esito dei suoi accertamenti ed i giudici, che dichiarano di già conoscere il preteso accostamento Antelope Cobbler/A. Moro e che le nuove circostanze riferite non forniscono elementi tali da richiedere ulteriri atti istruttori al riguardo, concludono con un'ordinanza che non c'è luogo a disporre la trasmissione degli atti ad altra autorità.
[A. Moro, peraltro, al momento dei fatti non era presidente del consiglio.]

La Lockheed ha messo quindi a disposizione di O. Lefèbvre (la circostanza è fuori discussione) 2,018 Mni di dollari:
- 1970, giugno, 653.000 dollari;
- 1971, marzo, 765.000 dollari;
- 1971, novembre, 600.000 dollari.
Le giustificazioni di M. Tanassi, raccolte in più di cento pagine, cercano di ricostruire la storia dell'utilizzazione di questi fondi per dimostrare che non hanno preso la via del ministero della Difesa:
. 325.000 dollari, assegno finito alla Pan Carribean Financial Corporation, di cui è amminisitratore A. Lefèbvre;
. 250.000 dollari, assegno finito su un conto del Credito Svizzero di Chiasso (compare in numerose operazioni compiute dai fratelli Lefèbvre);
. 78.000 dollari, assegno incassato direttamente da O. Lefèbvre il 3 giugno 1970;
. 190.000 dollari, due assegni incassati direttamente da O. Lefèbvre nel marzo 1971;
. 500.000 dollari, soldi prelevati da William Cowden nel giugno 1971 per destinarli ad alcuni beneficiari chiaramente individuati;
. 600.000 dollari, soldi divisi tra Cowden, O. Lefèbvre, Luig Olivi ed un certo Hans Hussy.
Allora – dice M. Tanassi – se il denaro è stato utilzzato in altro modo, come ha fatto O. Lefèbvre a recuperare le somme che in tre riprese gli avrebbe consegnato? Dai suoi fondi personali? Lo dimostri. E perché non si è servito dei dollari messi a disposizione dalla Lockheed?
Il ragionamento non farebbe una grinza se non ci fossero però altri documenti, scritti in un momento non sospetto, che parlano di altre circostanze…
Circostanze mai avvenute, dichiara l'ex ministro della difesa al giudice Giulio Gionfrida.


15, chiusa la fase istruttoria, la corte costituzionale deposita gli atti relativi allo "scandalo Lockheed" (14 volumi contenenti oltre duemila pagine), mettendoli a disposizione dei difensori dei due ex ministri e degli imputati laici: si conoscono soltanto ora esattamente le dichiarazioni di O. Lefèbvre.

16, strage di via Fani e rapimento dell'on. Aldo Moro (Dc).

18, Roma, da palazzo della Consulta partono le lettere di convocazione per il 10 aprile ai trentuno giudici che compongono il collegio giudicante. Il presidente Paolo Rossi dichiara altresì la sua decisione di tenere udienza per quattro giorni la settimana, mattina e pomeriggio, fino alla sentenza, anche perché a maggio scadrà egli stesso dalla carica di presidente della corte (in ogni caso sarebbe possibile uno scarto di alcuni mesi per la nomina di un nuovo presidente).
I difensori di O. Lefèbvre chiedono che il loro assistito sia sottoposto ad intervento chirurgico per l'asportazione della prostata. La richiesta viene accolta dal presidente dopo aver preso visione della relazione del medico fiscale prof. Micale.

Aprile
4
, il collegio giudicante ratifica la decisione del presidente di accogliere la richiesta presentata dai difensori di O. Lefèbvre (operazione chirurgica), confermando tuttavia la data del 10 aprile per l'apertura del dibattito pubblico.
Su parere unanime dei tre commissari d'accusa viene arrestato per la seconda volta A. Lefèbvre.
[Trattasi in realtà di revoca della libertà provvisoria concessagli nella primavera del 1976.]

7, O. Lefèbvre viene sottoposto ad intervento chirurgico;
10, si apre il dibattimento.
Tra i vari giornalisti presenti:
- Giovanni Buffa «Il Giorno»,
- Marcello Lambertini «Il Tempo»,
- Guido Guidi «La Stampa»,
- Piero Spigarelli «Il Popolo»
- Roberto Martinelli «Corriere della Sera»,
- Paolo Gambescia «L'Unità»,
- Paolo Guzzanti «La Repubblica»,
- Gianni Franceschi «Vita»,
- Andrea Santini «Paese Sera»
- Claudio Lanti «Il Giornale Nuovo»,
- Giovanni Frieri «Avvenire»,
- Adriano Nieddu «Ansa».

ore 9,00. Gli imputati presenti in aula sono sei:
- Luigi Gui,
- M. Tanassi,
- Vittorio Antonelli,
- Maria Fava,
- D. Fanali,
- Bruno Palmiotti.
Ne mancano cinque:
- C. Crociani, contumace,
- Victor Max Melca, contumace,
- Luigi Olivi, in attesa di estradizione dalla Svizzera,
- A. Lefèbvre, intende protestare contro il recente mandato di cattura,
- O. Lefèbvre, "assente giustificato".

ore 9,30. Fanno ingresso in aula i 31 giudici (15 togati + 16 aggregati); ultimo ad entrare è il presidente Paolo Rossi che dichiara aperta la seduta.

Poiché O. Lefèbvre non può essere presente in aula la corte, dopo aver preso atto delle sue condizioni di salute, aggiorna il dibattimento.
[Inutilmente si cerca di eludere l'art. 497 del codice di procedura penale per andare avanti lo stesso.]
Per quanto riguarda A. Lefèbvre invece, i suoi difensori (prof. Giuliano Vassalli, prof. Giovanni Maria Flick e Gianrico Pittaluga) sollevano un'eccezione di legittimità per quanto riguarda il suo arresto
[L'arresto è avvenuto sulla base di un mandato di cattura superato dagli eventi; in pratica la corte ha applicato norme che non poteva applicare in quanto A. Lefèbvre non era imputato in libertà provvisoria, ma imputato a piede libero, come tale sempre convocato e citato nel nuovo processo di corruzione, instauratosi alla fine del 1976, dopo che era caduta l'accusa di concussione in danno della Lockheed)]
Il presidente si ritira in camera di consiglio.
ore 20,15
. Si conclude, dopo oltre sette ore, la riunione pomeridiana della corte costituzionale, allargata al collegio penale, che ha esaminato l'istanza presentata dai difensori di A. Lefèbvre.
La corte respinge l'istanza dei difensori di A. Lefèbvre e rinvia il processo al 2 maggio.

Maggio
2
, all'udienza è presente anche O. Lefèbvre, ma non A. Lefèbvre il quale ha però autorizzato dal carcere che il processo continui.
4, con la lettura della relazione del giudice Giulio Gionfrida (150 fogli dattiloscritti) il processo entra nel vivo.
9, Luigi Gui si dichiara innocente.
Scade il mandato costituzionale di Paolo Rossi, il quale però continua a rimanere in carica come presidente del collegio penale; si ammala Luigi Oggioni ed il collegio dei 31 diminuisce; tra i difensori è presente anche il quasi novantenne ma ancora lucido guardasigilli del "regime" Alfredo De Marsico.

Viene trovato morto l'on. Aldo Moro.

10
, in segno di lutto la seduta viene sospesa.
11, si riprende con l'interrogatorio di M. Tanassi;
12, l'udienza inizia con Bruno Palmiotti e alle 10,00 entra in scena O. Lefèbvre e la occuperà per ben sette sedute.
Dichiara:
. di aver portato (3 giugno 1970) la prima rata delle tangenti, ammontante a 200 Mni di lire in contanti (in biglietti da 100.000 lire, dentro una busta, dentro una borsa), a colui che viene definito l'interlocutore nell'anticamera dello studio del ministro M. Tanassi;
. di aver portato non molti giorni dopo la seconda rata ammontante a 360 Mni di lire in contanti all'interlocutore in un ufficio nei pressi di via Bissolati;
. di aver versato in un misterioso conto in Svizzera 500.000 dollari, terza rata, con un assegno emesso da una banca di New York.
Egli non fa alcun nome ed in pratica accusa soltanto M. Tanassi.
24, si conclude la lunga deposizione di O. Lefèbvre iniziata il giorno 12.
Prende il suo posto il fratello A. Lefèbvre.
30, martedì, si concludono gli interrogatori degli imputati.
31, la corte accoglie l'istanza dei difensori dei due fratelli per la libertà provvisoria.

Giugno
14
, Esplode il "caso Giacchi".
- Orio Giacchi, giudice aggregato, eletto dal parlamento su proposta della Dc, titolare della cattedra di diritto ecclesiastico all'Università Cattolica di Milano, in tutti questi giorni si è dimenticato di far presente di essere stato socio dei f.lli Lefèbvre. Il giudice precisa in un memoriale di non aver mai avuto rapporti d'affari cn i f.lli Lefèbvre ma di essersi limitato ad appartenere allo stesso CdA della Cosindit.
[Nella società esistevano tre gruppi (Pitto, Techint e f.lli Lefèbvre) ed egli era nel CdA in rappresentanza di quello di Pitto, mentre l'ing. Roberto Einaudi (figlio dell'ex capo dello stato) rappresentava il gruppo Techint e i f.lli Lefèbvre se stessi. Dichiara altresì di avere svolto le sue funzuioni di consigliere soltanto in nove riunioni nell'arco di sette anni (sino al 1970) quando diede le dimissioni. Non si sente pertanto in una posizione d'incompatibilità a giudicare i f.lli Lefèbvre.
Per i commissari d'accusa ci sono invece tutti gli elementi per chiedere le dimissioni del giudice e, in caso contrario, per la ricusazione. Orio Giacchi non si dimette e i commissari d'accusa lo ricusano, motivando così la richiesta:
a) Orio Giacchi ha fatto parte, quanto meno dal 1963 al 1973 del CdA della Cosindit a fianco di A. Lefèbvre e O. Lefèbvre imputati di corruzione nel processo;
b) altro membro del CdA è stato l'ing. Stamary Rodocanachi vice presidente della Pan Caribbean (una delle società in cui i f.lli Lefèbvre hanno manovrato i dollari della Lockheed;
c) presso la Cosindit faceva recapito la Continental Trading (altra società legata ai f.lli Lefèbvre);
d) dagli atti della società risultano contatti con ambienti ministeriali in relazione all'operazione Indonesia, oggetto dell'attività della Cosindit.
[Secondo le notizie divulgate dall' «Espresso», la società aveva bidonato lo stato indonesiano con una fabbrica di fertilizzanti che non funzionava affatto. I dirigenti indonesiani si rifiutarono di pagare, ma la vertenza fu risolta grazie all'intervento finanziario dello stato italiano… sempre i poveri contribuenti.]

Lo stesso giorno 14, la corte, dopo tre ore di camera di consiglio, respinge la richiesta dei commissari d'accusa, approvando l'ordinanza in cui si dice che la ricusazione non può essere accolta perché presentata oltre il termine fissato dall'art. 25 della legge n. 20 del 1962 ecc..
[In effetti la corte ha preso questa decisione perché sarebbero presto emersi altri cinque casi simili per altrettanti giudici. Orio Giacchi ad ogni modo si dimetterà dopo pochi giorni e sostituito da Achille Salerni.]
Le udienze proseguono con l'ascolto dei testimoni:
- Salieri, ex segretario di C. Crociani (ammette di avere accompagnato il suo principale all'aeroporto di Ciampino il 20 febbraio 1976 (fuga dall'Italia);
- Giovanni Gentile, avvocato generale dello stato e consigliere giuridico del ministro Luigi Gui;
- Egidio Baragatti, collaboratore dei f.lli Lefèbvre;
- Lorenzo Chiovenda, collaboratore dei f.lli Lefèbvre;
- Mario Argenton, collaboratore dei f.lli Lefèbvre;
- gen. Francesco Cavalera;
- Roberto Gamba, industriale padovano;
- Marcello Indraccola;
- Eugenio Marinello, ex capo dell'ufficio stampa di Luigi Gui;
- Pier Cristiano Zironi;
- segretaria di Luigi Gui;
- Giorgio Cappon, presidente dell'IMI,
- Efisio Cao di San Marco, vice direttore generale dell'IMI
[Il prestito chiesto all'IMI dalla Lockheed, in relazione alla fornitura di aerei, non fu accordato perché la casa americana non fu in grado di fornire le garanzie richieste per l'operazione. L'IMI si è interessato perché la presidenza del consiglio ha fatto esplicitamente sapere (e per iscritto) che un suo intervento era ben visto, anzi considerato molto opportuno in vista dei vantaggi che l'Italia ne avrebbe tratto. "Giallo della lettera della presidenza", che porta la firma dell'allora sottosegretario Antonio Bisaglia. Egli riconosce la sua firma, come ha fatto dinanzi alla commissione inquirente, ma nega di averla scritta o dettata.]
- Giorgio Tupini, ex presidente della Finmeccanica;
- Fabio Massimo Tafuri, vice direttore generale della Finmeccanica;
- gen. Nino Pasti;
- gen. Ezio Monti;
- Arrigo Lugli, agente di cambio,
- Girolamo Cartia, ingegnere, ex consigliere delegato della Ciset Spa [ora proprietario della società che cura la manutenzione dei radar in tutti gli aeroporti italiani];
- Margherita Chalkias;
- Guglielmo Ferretti, amministratore della Com.El. Spa nell'ottobre 1971;
- Angelo Tramentozzi;
- Adriana Ortolani;
- gen. Francesco Terzani (al tempo colonnello);
- gen. Giannetto Ciarlini (al tempo colonnello);;
- gen. Lamberto Bertolucci (al tempo colonnello);
- col. Michele Fusco (capo della divisione che si occupava dei contatti con l'estero);
- col. Mario Cava;
- gen. Giuseppe De Maria;
- Milazzo, ragioniere generale dello stato;
- gen. Enzo Marchesi, capo di S.M. dell'Esercito;
- gen. Guido Vedovato, capo di S.M. della Difesa,
[Tutti e tre, anche se con opinioni inizialmente discordi, finiscono col ricordare che la decisione di sostituire i C-119 (le famigerate "bare volanti") con i C-130 venne presa all'unanimità dai capi di S.M. della Difesa, dell'Esercito e della Marina nell'ottobre del 1969.]

I testimoni (o imputati) americani:
- William Cowden;
- Egan, vicedirettore della Lockheed;
- Valentine;
- A.C. Kotchian;
- Roger Bixby Smith;
e altri, non vengono in Italia.
In seguito la corte deciderà all'unanimità la rinuncia alla trasferta e al loro interrogatorio.
Altri testimoni:
- Girolamo Messere, ambasciatore,
- gen. Lucertini;
- gen. Filippone;
- gen. Moci;
- gen. Tascio;
- on. Emilio Colombo
[Al tempo dello scandalo era ministro del Tesoro e fu interpellato per trovare il finanziamento necessario, affinché l'acquisto degli Hercules andasse in porto.]
- gen. Lombardo;
- gen. Berarducci;
- gen. Ciarli;
- gen. Minasi, ex aiutante di volo di M. Tanassi;
[Dichiara che O. Lefèbvre non avrebbe potuto consegnare 200 Mni all'allora ministro della Difesa senza che uno degli ufficiali di guardia se ne accorgesse.]
- gen. Nicolò,
[Riconosce che nella lettera d'intenti, preparata da Costarmaereo, secondo le richieste della Lockheed, il ministro Luigi Gui inserì tre condizioni non gradite alla casa americana tanto che essa tentò di incastrare l'amministrazione italiana comunicando di avere iniziato la produzione degli Hercules. Il ministro reagì duramente, avvisando la Lockheed che lo faceva a suo rischio.]

15, giovedì, il presidente della repubblica G. Leone invia, attraverso la TV, un messaggio agli italiani: sta per firmare l'atto di dimissioni.
[Messaggio registrato alle 19,00. Alle 20,40 G. Leone e la sua famiglia escono dal Quirinale, scortati, per raggiungere la villa "Le rughe" sulla Cassia. Fra sei mesi sarebbe scaduto il suo mandato.]

Luglio
13
, O. Lefèbvre dice che fu Bruno Palmiotti ad incassare per conto del ministro M. Tanassi e del Psdi due rate delle tangenti della Lockheed.
Conferma ancora una volta che Luigi Gui è del tutto estraneo allo scandalo assicurando di ignorare, ancora una volta, a chi sia finita la terza bustarella di 300 Mni.
14, aula affollata come non mai.
Bruno Palmiotti chiede di parlare ed insiste perché O. Lefèbvre faccia nomi e cognomi.
18, O. Lefèbvre torna a trincerarsi nei suoi silenzi.
Le poche sedute che mancano alla pausa estiva non hanno storia.
26, il processo va in vacanza.

Settembre
5
, martedì, si apre il sipario sull'ultimo atto del processo: 48ª udienza.
Il presidente Paolo Rossi dà lettura di due lettere:
- quella dell'ambasciata italiana a Washington, con cui si informa che i documenti richiesti (in pratica l'appendice al rapporto Church) non possono essere consegnati perché lo vietano motivi di particolare riservatezza;
- quella proveniente da Berna con cui si informa invece che il Credito Svizzero di Chiasso non intende fornire l'identità del titolare del conto "Star" che ha incassato la terza rata delle tangenti.
La difesa del gen. D. Fanali esibisce una lettera, scritta a mano dal latitante C. Crociani: in essa sono confermate le dichiarazioni del gen. D. Fanali di aver ricevuto da C. Crociani 65 Mni di lire come compenso della collaborazione prestata dal generale. Collaborazione, spiega C. Crociani, che significa «la mia introduzione presso i massimi dirigenti delle industrie aeronautiche internazionali».
Nulla a che fare quindi col "caso Lockheed".
6, 49ª udienza. Viene riproposta ancora una volta all'imputato O. Lefèbvre la domanda chi fosse l'innominato, quel personaggio insomma che lo avrebbe consigliato di pagare congrue tangenti a partiti politici, allo scopo di far giungere felicemente in porto le trattative Lockheed. Nessuna risposta.
Neanche quando Dall'Ora avanza l'ipotesi si tratti di un certo:
- Raffaello Straziota [Dante], grande giocatore di carte e appassionato di cavalli, proprietario di un grosso patrimonio che ha perduto e poi ricostruito più volte abbastanza rapidamente, molto noto a Roma nel sottobosco politico, avvicinatosi al Psdi dopo aver tentato l'avventura politica come consigliere comunale nelle liste della Dc. Avvocato, non esercitante, preferiva occuparsi di operazioni immobiliari. Morì in un incidente automobilistico mentre ritornava nella sua splendida villa all'Olgiata [Valore: 1 Mdo di lire].
Non può negare di conoscerlo A. Lefèbvre: «come tutti i romani» egli dice, ma quando il presidente gli rammenta l'acquisto del terreno sulla Cassia fatto dalla società Amias (in cui A. Lefèbvre era socio accomandatario assieme alla moglie) per il cui conto agiva Raffaello Straziota, A. Lefèbvre accenna un «può darsi che in quella circostanza fosse lui» essendo anche molto amico del conte D'Azzara, proprietario del terreno.
7, 50ª udienza.
O. Lefèbvre continua con le sue accuse a M. Tanassi e Bruno Palmiotti. Fornisce persino il numero telefonico segreto sul quale era solito chiamare il gabinetto della difesa per i frequenti colloqui sull'affare degli Hercules. Bruno Palmiotti lo accusa di essere un impostore e O. Lefèbvre non manda giù l'offesa.

?, 51ª udienza.
O. Lefèbvre, dopo aver chiesto di fare una dichiarazione spontanea, si vendica dell'offesa ricevuta da Bruno Palmiotti dicendo che quando quest'ultimo gli comunicò ufficialmente quale dovesse essere l'ammontare della seconda bustarella «fece intendere che non sarebbe stato insensibile ad un omaggio personale». Per questo gli consegnò nella zona di via Bissolati la borsa con 360 Mni di lire oltre ad una busta con un cadeau: 10 Mni di lire.
Bruno Palmiotti, strabiliato, nega tutto ma lo incalza l'avv. Carlo D'Agostino [O. Lefèbvre], dicendogli di dimostrare la provenienza dell'accredito di 10 Mni di lire eseguito sul conto corrente bancario di sua moglie proprio nel giugno 1971. Ribatte trattarsi di entrate familiari, avute dal fratello o dal suocero, e di non essere ora in grado di dirne la provenienza esatta.

?, 52ª udienza.
Assenti Luigi Gui e Maria Fava, la corte affronta ancora l'argomento dell' "innominato numero uno" che i commissari d'accusa ritengono di aver individuato in Raffaello Straziota.

?, 53ª udienza.
La parola passa all'accusa e comincia il prof. Alberto Dall'Ora il quale, tra l'altro, "rassicura l'opinione pubblica" sul rischio che un C. Crociani latitante abbia una pena inferiore a quella degli altri imputati (dal momento che le aggravanti possono essere opposte solo ai presenti): le richieste di condanna sono state formulate in modo da evitare tale ingiustizia.

?, 55ª udienza.

?, 56ª udienza.
il prof. Alberto Dall'Ora esprime la sua tesi: se non fosse cambiato il governo la trattativa per la vendita degli Hercules all'Italia sarebbe andata avanti fino alla conclusione con G ministro della difesa. Fu un contrattempo, un intoppo che A. Lefèbvre e O. Lefèbvre riuscirono a superare grazie all'azione pilotata dall' "innominato numero uno". Si applica la precedente strategia anche con gli uomini di M. Tanassi, ed ecco che l'opera corruttrice ha buon gioco, il fatto che la ditta americana avesse già inviato nel dicembre 1969 i 2 Mni di dollari (poi ritirati) prova che il piano era giuno a conclusione. Poi, le riserve di Costarmaereo sul tipo di contratto, fatte proprie da Luigi Gui in una lettera definita «blanda e scritta con parole soffici», rinviarono l'accordo per l'acquisto degli aerei di qualche tempo. Ed infine, nel marzo 1970 la crisi di governo e M. Tanassi alla Difesa. O. Lefèbvre e A. Lefèbvre rassicurano i loro clienti: si può ritentare.
Conclude questa prima parte del suo intervento sottolinenado la responsabilità «in pari misura» dei due f.lli Lefèbvre, ma accennando anche a Luigi Gui e M. Tanassi.
E continua. Cambio della guardia quindi al ministero della Difesa, ma O. Lefèbvre ed A. Lefèbvre non dormono.
La Lockheed stipula nuovi contratti con le società Com.El. Spa e Te.Zo.Re.Fo., come dire "D. Fanali e i politici".
Stavolta le bustarelle vengono scaglionate in tre rate, proprio per precedente esperienza:
- 573.000 dollari alla firma della lettera d'intenti,
- 575.000 dollari alla mano,
- 570.000 dollari al momento della registrazione alla Corte dei conti.
Alla prima scadenza O. Lefèbvre racimola in proprio 200 Mni (li ha il fratello che ha ricevuto 100.000 dollari dalla società americana e 140 Mni di lire dalla signora Vittoria Michitto Leone) e comincia una incredibile girandola di assegni per disperdere le tracce del denaro della Lockheed.
Dedica una parte del suo intervento infine alla figura dell' "innominato numero uno" identificato nell'avv. Straziota.

?
, il commissario d'accusa Carlo Smuraglia (Pci), docente di diritto penale, avvocato, presidente del consiglio regionale della Lombardia, inquadra la causa nei suo aspetti generali, dichiarando tra l'altro che gli Hercules non servivano alla nostra difesa, erano antieconomici e inutili. G. Andreotti stesso li aveva riifiutati nel 1964 ecc.

19
, [udienza successiva]. Il commissario d'accusa Carlo Smuraglia (Pci), continua l'intervento iniziato il giorno prima esaminando ora gli elementi d'accusa contro i due ex ministri. Per lui Luigi Gui e M. Tanassi sono entrambi responsabili: il primo per aver dato l'imprimatur alla trattativa, il secondo per averla portata a compimento. M. Tanassi avrebbe riscosso in contanti il prezzo, la Dc avrebbe beneficiato della terza rata [rimasta misteriosa anche alla fine del dibattimento].
20, interviene l'altro commissario d'accusa, il prof. Marcello Gallo, il quale si dissocia dal prof. Alberto Dall'Ora e da Carlo Smuraglia spiegandone, in modo stringato ma chiaro, le ragioni.
21, ultima giornata della maratona accusatoria;
il prof. Marcello Gallo pronuncia le requisitorie contro C. Crociani, Vittorio Antonelli e il gen. D. Fanali, dei quali sostiene la completa responsabilità.
Il presidente del collegio d'accusa prof. Alberto Dall'Ora formula la richiesta di condanne:
- Luigi Gui, anni sei di reclusione e lire 700.000 di multa (pena base anni quattro e mesi sei di reclusione e lire 500.000 di multa; aumento, per le aggravanti contestategli, di anni uno e mesi sei);
- Mario Tanassi, anni nove di reclusione e lire 1.400.000 di multa (pena base anni cinque di reclusione e lire 800.000 di multa; aumento, per le aggravanti contestategli, di anni tre e mesi sei di reclusione e lire 400.000 di multa, e, per la continuazione, di mesi sei di reclusione e di lire 200.000 di multa);
- Duilio Fanali, anni sette di reclusione e lire 900.000 di multa (pena base di anni quattro di reclusione e lire 600.000 di multa; aumento, per le aggravanti contestategli, di anni tre di reclusione e lire 300.000 di multa);
- Bruno Palmiotti, anni quattro e mesi sei di reclusione e lire 600.000 di multa, con giudizio di equivalenza fra le circostanze aggravanti contestategli e le circostanze attenuanti generiche che l'ufficio chiede gli siano riconosciute;
- Ovidio Lefèbvre, anni nove di reclusione e lire 1.200.000 di multa (pena base di anni quattro e mesi sei di reclusione e lire 600.000 di multa; aumento, per le aggravanti contestategli, di anni tre e mesi sei di reclusione e lire 400.000 di multa, e, per la continuazione, di anni uno e lire 200.000 di multa);
- Antonio Lefèbvre (come per il fratello Ovidio);
- Camillo Crociani, anni cinque di reclusione e lire 900.000 di multa (pena base di anni quattro di reclusione e lire 700.000 di multa; aumento, per le aggravanti contestategli, di anni uno di reclusione e lire 200.000 di multa);
- Vittorio Antonelli, anni tre e mesi sei di reclusione e lire 500.000 di multa, con giudizio di equivalenza fra le circostanze aggravanti contestategli e le circostanze attenuanti generiche che l'ufficio chiede gli siano riconosciute;
- Luigi Olivi, anni cinque di reclusione e lire 900.000 di multa (pena base di anni quattro di reclusione e lire 700.000 di multa; aumento, per le aggravanti contestategli, di anni uno di reclusione e lire 200.000 di multa);
- Maria Fava, assoluzione dai reati ascritti, per insufficienza di prove.
- Victor Max Melca, assoluzione per insufficienza di prove.

Il presidente prof. Alberto Dall'Ora continua:
l'accusa chiede:
- l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per i ministri, D. Fanali, i f.lli Lefèbvre, Luigi Olivi e C. Crociani (cinque anni per Bruno Palmiotti e Vittorio Antonelli);
- la confisca dei beni per tutti.
Infine misure cautelari per i condannati.
[Il collegio dei commissari non vuole fughe dell'ultima ora.]
Il panico prende gli imputati, solo il gen. D. Fanali rimane impassibile.
La corte si aggiorna al 3 ottobre, per la parola alla difesa.

Ottobre
3
, parola alla difesa.
Per gli avvocati:
. Adolfo Gatti [Vittorio Antonelli],
. Paolo Barraco [Maria Fava],
. Emanuele Golino [Victor Max Melca],
i rispettivi clienti sono assolutamente estranei allo "scandalo Lockheed".
4, l'avv. Luciano Revel [C. Crociani] chiede l'assoluzione con formula piena per il suo assistito.
L'intervento di Gianrico Pittaluga, prof. Giovanni Maria Flick (il prof. Giuliano Vassalli parlerà successivamente) [A. Lefèbvre] si protrarrà per tre udienze: in pratica ha fatto tutto O. Lefèbvre mentre il fratello ne sarebbe stato coinvolto.
I difensori prof. Franco Coppi e avv. Luigi Bacherini [Luigi Gui]: Luigi Gui è innocente.
11, all'inizio dell'udienza O. Lefèbvre lascia il palazzo della Consulta per un motivo molto grave: in una clinica di Zurigo è morta la moglie Adele Gollner.
["cancro": il male è esploso nel giro di pochi giorni. Si tratta della seconda moglie. Per correre al capezzale della prima, morente in Brasile, aveva lasciato il rifugio sicuro a Città del Messico e si era fatto catturare.]
Il presidente della corte Paolo Rossi [meno di un anno prima aveva avuto la stessa dolorosa esperienza] comprende appieno la situazione e gli dice di tornare quando lo riterrà opportuno.
Per la corte si pone un caso di coscienza; dando all'imputato il permesso di recarsi in Svizzera, per il suo ritorno dovrebbe fidarsi soltanto della sua parola… alla fine O. Lefèbvre stesso non insiste (sarebbe arrivato in ogni caso tardi ai funerali) e il caso viene chiuso.
L'avv. Giovanni Cassandro, ex giudice costituzionale, secondo difensore di C. Crociani, solleva eccezione di illegittimità costituzionale nei confronti degli articoli 16 e 27 della legge del 1962, che disciplinano il giudizio di accusa per i reati connessi a quelli compiuti dai ministri ecc.
[L'eccezione sollevata sarà respinta il 26 ottobre dalla corte in camera di consiglio].
L'avv. Piero Dina [Luigi Olivi] chiede l'assoluzione con formula piena, contro quella per insufficienza di prove.
L'avv. Rinaldo Taddei [D. Fanali] dopo aver parlato in tre udienze per dieci ore complessive, chiede l'assoluzione con formula piena.
Il prof. Pietro Nuvolone [C. Crociani], docente di diritto penale all'università di Milano, parla per quattro ore per chiedere alla fine l'assoluzione con formula piena.
19/20, in due udienze parla l'avv. Luigi Bacherini [Luigi Gui]: è del tutto innocente e va assolto per non aver commesso il fatto.

Novembre
8
, il prof. Franco Coppi [Luigi Gui] difende il ministro;
[parlerà in sua difesa ancora il 14 e 15 novembre, avendo la corte sospeso le udienze per malattia del giudice Stuti.]
10, in un summit segretissimo a palazzo della Consulta, il giudice istruttore Giulio Gionfrida annuncia ai suoi colleghi che convocherà la signora Vittoria Michitto Leone;
12, avviene l'incontro tra la signora Vittoria Michitto Leone, Giulio Gionfrida e Marcello Gallo, in cui viene chiarita la provenienza dell'assegno di 140 Mni di lire staccato il 1° giugno 1970,
[data molto vicina alla prima rata delle bustarelle per i 14 aerei Hercules (4 giugno 1970)] e sequestrato dal presidente della Corte costituzionale Paolo Rossi il 20 luglio 1977.]
Nel rispondere alle domande del giudice istruttore, la signora Vittoria Michitto Leone dichiara anche che la decisione di sciogliere l' "impegno" era stata comunicata ad A. Lefèbvre «già vari mesi prima» del 1° giugno 1970 e che la riunione nella quale rilasciò l'assegno era avvenuta qualche giorno prima. Precisa altresì di aver avuto la ricevuta della restituzione non subito, bensì più tardi (su sua richiesta dopo le insistenze del fratello Luigi) assieme al compromesso rimasto nelle mani del professore sin dalla data di stipulazione [28 maggio 1964].
I giudici si dicono convinti della versione della signora Vittoria Michitto Leone.
14, constatata l'indisponibilità del giudice Astuti per un lungo periodo, la corte decide di andare avanti senza di lui.
[Lo consente la legge: il collegio ha ancora 29 componenti; può funzionare anche con 21.]
Alcuni difensori rilevano la prevalenza degli aggregati di estrazione politica (sono 16 contro 13 giudici ordinari) e non nascondono la loro preoccupazione.
Riprende la parola il prof. Franco Coppi [Luigi Gui].
15, alla fine del suo intervento il prof. Franco Coppi [Luigi Gui] chiede l'assoluzione con formula piena per il suo assistito.
L'avv. Pierro [Bruno Palmiotti] denuncia alla corte che il suo assistito ricorrerà al ministro dell'interno e al TAR perché vittima del questore di Roma… che la sua auto era stata violentemente tamponata dalla pantera di scorta che lo tallona in tutti i suoi spostamenti…
In pratica il questore di Roma avrebbe esagerato nell'accogliere l'esortazione del presidente della corte Paolo Rossi per una «accurata vigilanza» compresi i due ex ministri. Ha impiegato infatti 150 uomini (poliziotti, carabinieri, guardie di finanza) per seguirli dappertutto, anche in chiesa e, in un primo tempo, anche all'interno delle abitazioni. Per spiegare un tale dispiegamento di forze, un giornale avanza l'ipotesi che la polizia, piuttosto che sorvegliare, protegge gli imputati da un probabile piano di rapimento da parte delle brigate rosse.
L'ipotesi non è comunque ritenuta fondata.
L'avv. Manfredo Rossi [O. Lefèbvre] dichiara (due udienze) che al suo assistito non va contestato il reato di corruzione propria ma quello di corruzione impropria e gli devono essere concesse le attenuanti generiche. L'imputato va invece completamente assolto dall'accusa di truffa ai danni dello stato perché il prezzo pagato per gli Hercules C-130 era pienamente congruo.
L'avv. Carlo D'Agostino [O. Lefèbvre] chiede anch'egli che il suo assistito venga giudicato secondo giustizia per il reato di corruzione impropria.
16, comincia la sua arringa l'avv. Giorgio Zeppieri [M. Tanassi].
A conclusione si rivolge ai giudici il cui compito «non è solo quello di condannare o di assolvere, ma di trovare la verità».
ll prof. Enzo Gaito [M. Tanassi] presenta istanza alla corte con la quale si chiede che il dibattimento si protragga fino all'acquisizione dell'identità del beneficiario del bonifico del conto 161-161 Star del Credit Suisse di Lugano.
[Il segreto rimarrà chiuso in una busta gialla, custodito in cassaforte].
L'avv. Pierro [Bruno Palmiotti] chiede alla fine della sua arringa l'assoluzione con formula piena «perché il fatto non sussiste».

Le ultime arringhe del mese di novembre sono occupate dal prof. Giuliano Vassalli [A. Lefèbvre]. Nelle prime due udienze egli dà una splendida lezione di diritto penale: due ore soltanto, nei cinque giorni di intervento, il difensore dedica alla posizione personale del suo assistito. Alal fine chiede l'assoluzione con formula piena.

Il processo subisce intanto altre battute d'arresto. Una improvvisa indisposizione del giudice Giuseppe Bettiol fa rinviare le udienze di dieci giorni; un incidente occorso al prof. De Marsico [D. Fanali] fa slittare ulteriormente il processo.
Si giunge così alle vacanze di fine anno.

«segue 1979»


Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone - Feltrinelli 1978, I ed..
- Nino Piccione, Uragano Lockheed - E.L.V. Roma 1977, I ed..
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.






OVEST
-
-
-
-

1978

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Dal 1° gennaio 1947, in base al Canadian Citizenship Act, i canadesi diventano a pieno titolo cittadini del loro paese.
Governatore generale
Jules Léger
(1974 - 1979)
Primo ministro
Pierre E. Trudeau
II
(1974 lug - 1979)
[liberale]
Ministro degli Esteri
-

1978
Gennaio
-

In campo letterario, solo alla fine degli anni 1970 cominciano ad apparire opere di un solido spessore come espressione dell'esperienza della comunità di origine italiana.
Esce ora l'antologia di poesie Roman Candles curata da Pier Giorgio Di Cicco e il romanzo The Italians di Frank Paci.

 

QUÉBEC
Primo ministro della provincia
Renè Lévesque
(1976 nov - ?)
[PQ]
Sindaco di Montréal
-
Arcivescovo di Montréal
Paul-Émile Léger
(? - ?)
Arcivescovo di Québec
-

1978
-

 

 


 

 

ONTARIO
-
-

1978
-

L'editore de «Il Corriere Canadese» ottiene la concessione per un canale televisivo multilingue, in cui le trasmissioni in italiano rappresentano la parte più consistente.
[Con lo sviluppo della televisione via cavo si apriranno poi ulteriori possibilità.]

 


NEW BRUNSWICK
-
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1978

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NOVA SCOTIA
-
-

1978

-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1978

-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1978

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1978

-

 

TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
   
1978
-
ALBERTA [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia  
1978
-
SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia  
1978
-
TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934-mar 1949, torna allo status di colonia dipendendo interamente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico;
- 1949, 1 ° aprile, diventa la X provincia del Dominion del Canada.
Primo ministro della provincia
-
1978
-
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
J.E. [Jimmy] Carter [39°]
(1977 20 gen - 20 gen 1981)
[Pd]
Vicepresidente
-
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Difesa
-
Ministro della Giustizia
-
Presidente della Corte Suprema
W.Earl. Burger
(1969 23 giu - 26 set 1986)

1978
Aprile
il presidente J.E. [Jimmy] Carter riesce a persuadere un senato riluttante, dopo molti mesi di accese discussioni, a ratificare il trattato per il canale di Panama che soddisfa una richiesta molto vecchia dei panamensi di aver maggiore controllo sul canale e prevede anche un completo ritiro degli americani dalla zona entro l'anno 2000.

Giugno

Caso Bakke: la Corte Suprema delude la parte negra della popolazione sostenendo che le università non possono riservare quote esplicite per le minoranze razziali ed escludere in tal modo candidati bianchi che possono avere migliori qualifiche.
Aggiunge anche però che è permesso dal punto di vista costituzionale, considerare la razza come uno dei fattori che si possono prendere in considerazione per l'ammissione.

Settembre
al summit di Camp David (USA) accordo a tre:
M. Begin,
- J.E. [Jimmy] Carter,
- A. al-Sadat,
per la pace in Medio Oriente: raggiungimento di un accordo che prevede un trattato di pace tra Egitto e Israele, allargabile alla Giordania.
[Esso pone fine a trent'anni d'inimicizia fra i due paesi.
Tuttavia l'accordo lascia irrisolta la causa principale del conflitto arabo-israeliano, il destino cioè dei palestinesi, e ulteriori negoziati non porteranno ad alcun progresso.
In ogni caso l'accordo sarà presto oscurato da un gravissimo smacco americano in Medio Oriente.]


Lo stesso anno la popolazione messicano-americana [in seguito chicanos], aumentata decisamente dopo la II guerra Mondiale grazie all'immigrazione e a un tasso di natalità relativamente alto, raggiunge una cifra stimata intorno ai 7,2 milioni.

La popolazione degli indiani americani, che è andata aumentando in modo costante dal 1900, è diventata più del doppio dal 1945 al 1980 fino a raggiungere il totale di quasi 1 milione.

Immigrazione negli Stati Uniti
Periodo
Immigrati
Periodo
Immigrati
1901-1910
8.795.386
1941-1950
1.035.039
1911-1920
5.735.811
1951-1960
2.515.479
1921-1930
4.107.209
1961-1970
3.321.777
1931-1940
528.431
1971-1978
3.502.327

Fonte: Historical Statistics of the United States e The World Almanac… 1982. (Per il periodo 1821-1900 vedi 1900).
In Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttori: C.M. Kelley (1973-?)

1978
-

 

 

 

CIA
(Central Intelligence Agency)
- Agenzia centrale d'informazione -
- Direttore: Stansfield Turner (1977 mar-gen 1981)

1978
-

 


 

 

 

[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1978
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1978
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1978
-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1978
-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1978
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1978
-

[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1978
-

[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1978
-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1978
-

[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1978
-

[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1978
-

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1978
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1978
-

[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1978
-

[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1978
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[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1978
-


[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1978
-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1978
-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1978
-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1978
-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1978
-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1978
-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1978
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1978
-

[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1978
-

[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
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1978
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[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1978
-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1978
-

[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1978
-

[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1978
-

[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1978
-

[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1978
-

[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1978
-

[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1978
-

[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1978
-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1978
-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1978
-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1978
-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
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1978
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[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1978
-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1978
-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1978
-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1978
-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1978
-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1978
-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1978
-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1978
-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1978
-


[49] ALASKA [dal 3 gennaio 1959] - cap. Juneau
[Territorio autonomo dal 1912.]
Governatore
-
-

1978
-

[50] HAWAII [dal 21 agosto 1959] - cap. Honolulu
[Territorio autonomo dal 7 luglio 1898.]
Governatore
-
-

1978
-


a

 

 



1978
GRANDI ANTILLE
- Presidente del consiglio di stato
Fidel Castro Ruz
(1959 - 2007)
[capo dello stato e primo ministro]
Partito unico: Partito comunista cubano.
[confermato dalla nuova costituzione in vigore dal 1976]
1978
-
Haiti
- Dittatore
Jean-Claude Duvalier [Baby Doc]
(1971 - 1986)
[regime terroristico]
1978
nonostante di idee liberali, assorbite anche durante gli studi negli Stati Uniti, non riesce a introdurre riforme democratiche a causa dell'estrema crisi economica perdurante nel Paese; governa comunque con gli stessi metodi del padre, avvalendosi del suo esercito privato i tontons macoutes (spauracchi) del terrore superstizioso mantenuto con il ricorso al vudu;
- Presidente della repubblica
Joaquín Balaguer
(1966 -1978)
[PRSC (Partido reformista social cristiano), di destra]
Silvestre Antonio Guzman Fernández
(1978 - 1982)
PRD (Partido revolucionario dominicano)
[di sinistra]
[governo dittatoriale]
1978
costretto ad ammettere irregolarità nelle elezioni, decade;
viene sconfitto dal candidato del PRD (Partido revolucionario dominicano), di sinistra, Silvestre Antonio Guzman Fernández;
- Primo ministro
Michael Manley
(1976 - 1980) II
[PNP]
[PNP (Partito nazionale del popolo), socialdemocratico;]
1978
[stato di emergenza dal 1976]


1978
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
José Lopez Portillo
(1976 - 1982)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
- Ministro dell'interno
?
(? - ?)
[dal 1953 è stato concesso il voto alle donne.]

1978
la scena politica è dominata da due partiti:
- PRI (Partido Revolucionario Institucional);
- PAN (Partido de Acción Nacional);
il nuovo presidente porta a una revisione del monopartitismo del PRI, prospettando un allargamento della base rappresentativa del parlamento e altre formazioni politiche;
la congiuntura economica mondiale e l'endemica espansione demografica del paese hanno però innescato un processo di recessione;




1978
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1978

-



1978
Guatemala
[formalmente indipendente dal 1847]
- Presidente
gen. Kjell Laugerud
(1974 - 1978)
[estrema destra]
gen. Fernando Romeo Lucas García
(1978 - 1982)
[estrema destra]
1978
viene eletto presidente il gen. Fernando Romeo Lucas García e non si attenua la violenza che ha caratterizzato gli anni precedenti e che provoca migliaia di morti: la guerriglia si rafforza, e la repressione è durissima soprattutto contro gli indiani indigeni;


1978
- Presidente
gen. Carlos Humberto Romero
(1977 - 1979)
[Partido de Conciliación Nacional]
(conservatore e strettamente legato ai comandi militari)
1978
dal 1974 operano nel paese formazioni guerrigliere di estrema sinistra (Ejercito Revolucionario del Pueblo) che effettuano numerose, e anche clamorose, azioni;

1978
Honduras
- Presidente
-
-
[dal 1951 il paese è inserito (carta di San Salvador) nella "Organizzazione degli stati dell'America Centrale".]
1978
-
Belize [Honduras Britannico]
[dal 1964 la colonia britannica gode dell'autonomia interna.]
1978
l'indipendenza, rivendicata dal People's United Party, partito di governo, è ritardata dalle rivendicazioni annessionistiche che sul paese avanzano il Guatemala e il Messico;


1978
- Presidente
Anastasio Somoza [Tachito]
(1967 - ?)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza la quale poggia sulla "guardia nacional", una sorta di milizia pretoriana, armata e organizzata dagli Stati Uniti fin dall'insurrezione di A.C. Sandino.]
1978
l'opposizione è rappresentata da una coalizione di partiti clandestini e dal Fronte di liberazione nazionale sandinista, che conduce la lotta armata;

1978
- Presidente della repubblica
D. Oduber Quirós
(1974 - ?)
[riformista]
1978
la vita politica finora non ha conosciuto né violente pressioni dei militari né gravi traumi sociali grazie a uno sviluppo del reddito nazionale a livelli proporzionalmente più elevati che in altri paesi dell'America centrale;

1978
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
Arístides Royo Sánchez
(1978 - 1982)
1978
sale alla presidenza Arístides Royo Sánchez;


 


 
1978
- Presidente
J. López Michelsen
(1974 - 1978)
[ala "sinistra" dei liberali]
Julio César Turbay
(1978 - 1982)
[Partido liberal]
[dal 1966 è attivo nel paese il movimento armato di sinistra FARC (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia).
dal giugno 1975 il presidente, avvicinatosi bruscamente all'ala più conservatrice, ha dichiarato lo stato d'assedio per combattere la guerriglia.]
1978
il Partido liberal vince sia le elezioni legislative sia quelle presidenziali che vedono l'elezione del suo candidato Julio César Turbay;

1978
[dal 1973 il paese è entrato nel "patto andino"]

- Presidente della repubblica

C.A. Pérez
(1974 - 1979)
[AD (Acción democrática)]
1978
il paese aderisce ora al patto amazzonico;


1978
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

gen. G. Rodríguez Lara
(1972 - 1979)
[il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari.
dal 1972 comanda una giunta militare, che dal 1976 si è impegnata a restituire il potere ai civili.]
1978
si svolgono le elezioni presidenziali che però non assegnano una netta maggioranza ad alcun candidato;



1978
(Repubblica indipendente dal 1827)

- Presidente della repubblica

gen. F. Morales Bermúdez
(1975 ago - ?)
1978
-


1978

- Presidente della repubblica

col. H. Banzer Suárez
(1971 ago - lug 1978)
gen. Juan Pereda Asbún
(lug - ott)
David Padilla Aranciba
(1978 nov - 1980)
[dittatura reazionaria strettamente legata agli USA e al Brasile ]
1978
vengono indette elezioni; nonostante i brogli, i risultati sembrano favorire il candidato delle sinistre Hernán Siles Zuazo, ma l'altro candidato, il gen. Juan Pereda Asbún (un uomo del presidente) si impadronisce del potere con un colpo di stato;

Luglio
il gen. Juan Pereda Asbún forma un governo di destra;

Novembre
il neo governo di destra viene rovesciato dal gen. David Padilla Aranciba, appartenente alla corrente "legalista" dell'esercito.

1978

- Capo dello Stato

gen. A. Pinochet Ugarte
(1974 giu - mar 1990)
[il paese è in stato d'assedio]
1978
dopo che un referendum ha approvato la politica di difesa contro l' "aggressione internazionale", viene abolito lo stato d'assedio;

1978
[I conflitti etnico sociali oppongono:
- PPP (People's Progressive Party), maggioranza indiana, marxista;
- PNC (People's National Congress), consistente minoranza nera, socialista, al potere dal 1964
- UF (United Force), minoranza bianca.]

- Presidente della repubblica

Forbes Burnham
(? - 1985)
[PNC]
[PNC (People's National Congress), al potere dal 1964.]
1978
L'opposizione rimprovera al presidente gravi violazioni della democrazia.


[Guyana, 1978, 19 novembre, suicidio collettivo di 994 aderenti al "Tempio del popolo" diretto dal fanatico "reverendo" Jim Jones di 47 anni.]



1978
Republiek van Suriname
(indipendente dal 1975)
[Contrasti razziali tra:
- NPK (Alleanza nazionale dei partiti), formazione di maggioranza appoggiata dalla popolazione nera e meticcia;
- PRP (Partito riformista progressista), appoggiato dalla popolazione di origine asiatica;
crescente opposizione, anche armata, dei bush-negroes, i discendenti degli schiavi fuggitivi che accusano le nuove autorità di non rispettare i diritti riconosciutigli dall'amministrazione olandese.]

- Governatore

?
(? - ?)
?
(? - ?)
1978
-



1978
[dal 1946 integrata alla metropoli come dipartimento d'oltremare.]

- Governatore

?
(? - ?)
1978
dal 1966 ha assunto una rilevante importanza strategica in seguito alla creazione di un centro spaziale lungo la fascia litoranea tra Kourou e Sinnamary.


1978

- Presidente

gen. Ernesto Geisel
(1974 nov - 1978)
gen. João Baptista de Figuereido
(1978 - 1985)
[PDS (Partito democratico sociale)]
[quarto presidente militare; dal 1969 vige una nuova costituzione che ha restaurato, del tutto formalmente, i diritti politici e civili;
per darsi una parvenza di legalità il regime ha creato due partiti ufficiali:
- ARENA (Aliança da Renovação Nacional), di governo,
- MDB (Movimento Democratico Brasileiro), di opposizione;
per lo stesso motivo vengono svolte le elezioni; ]
1978
il presidente ha già scelto come suo successore il gen. João Baptista de Figuereido che ora assume la carica impegnandosi a proseguire il processo di democratizzazione che dovrà sfociare in un governo civile;


1978

- Capo dello stato

gen. Alfredo Stroessner Mattiauda
(1954 - 1989)
[Partido colorado]
[dopo il golpe, permane lo stato d'assedio;
nuova costituzione dal 1970.]
1978
dopo la modifica della costituzione, Alfredo Stroessner Mattiauda viene nominato presidente a vita; pur perseguendo la repressione dei partiti d'opposizione, i privilegi per i ceti più ricchi ed enormi spese militari, si impegna in importanti riforme rivolte alle classi povere rurali, nella diffusione dei servizi pubblici e nella stabilizzazione dell'economia;



1978

- Presidente della Giunta Militare

gen. J.R. Videla
(1976 mar - mar 1981)
- cte Esercito
- cte Marina
amm. E.E. Massera
(1973 - set 1978)
amm. A. Lambruschini
(1978 set - set 1981)
- cte Aeronautica
brig.gen. O.R. Agosti
(1975 - 1979)
- Comandante dei servizi segreti dell'ESMA
viceprefetto
Héctor Febrés [Selva]
(1977-1981)
[dal 1976 la giunta militare continua la sua durissima repressione contro gli oppositori del regime.]
1978
J.R. Videla viene riconfermato alla presidenza;



Patagonia
1978
-

1978
- Presidente
A. Méndez
(1976 - 1981)
[partito conservatore]
[nel 1973 con un colpo di stato incruento i militari hanno assunto il potere e nel 1976, tentando di darsi una facciata di legittimità, la giunta militare ha proposto un referendum per l'approvazione di una nuova costituzione che ripristini parzialmente il regime parlamentare sotto il controllo dei militari.]
1978
Montevideo,




1978
Mongolia
(Repubblica popolare)
-
?
(? - ?)
[dal 1921 la vita politica è dominata dal partito unico comunista, il PRPM (Partito rivoluzionario del popolo)]
1978
-

1978
CINA
Repubblica Popolare Cinese

- Primo ministro

Hua Kuo-feng
(1976 - 1980)

- presidente del PCC
Hua Kuo-feng
(1976 - 1981)

1978
dopo la fine delle campagne di massa, Deng Xiaoping dà l'avvio a un moderno socialismo, indirizzato verso lo sviluppo economico.



TIBET [dal 1962 annesso dalla Cina]
1978
-
Repubblica di Cina
(Repubblica nazionalista)

- Presidente della repubblica

Chiang Ching-kuo
(figlio di Chiang Kai-shek)
(1975 - 1987)

- Primo ministro

(1972 - 1987)

- Capo del KMT

(1975 - 1987)

[Cina nazionalista nell'isola di Taiwan (Formosa): capitale Taipei; dal 1971 esclusa dalle Nazioni Unite e disconosciuta dalla maggioranza dei suoi partner politici e commerciali occidentali.]
KMT (Kuomintang), partito nazionalista al potere.
1978
-

a


1978


Choson
(Repubblica Democratica Popolare di Corea – a Nord)
[con capitale Pyongyang, nell'orbita sovietica.]
- Presidente della repubblica
Kim Il Sung
(1972 - lug 1994)
[dal 1948 segretario del Partito dei lavoratori (partito unico).]
Il suo potere è praticamente assoluto.
1978
-
DAE HAN
(Repubblica di Corea – a Sud)
[con capitale Seoul (sotto l'egida statunitense)]
- Presidente
gen. Park Chung Hee
(1963 ott - 1979)
[Partito democratico-repubblicano]
[dal 1972 è in vigore la legge marziale.]
1978
la conferenza nazionale che regge il paese gli rinnova il mandato;

a


1978
Pakistan
(repubblica islamica a prevalenza musulmana)
[dal 1971 solo ex Pakistan occidentale]
- Capo del governo e capo dello stato
gen. MohammedZia ul-Haq
(1977 - 1988)
1978
Marzo
18
, l'alta corte di Lahore condanna a morte per impiccagione l'ex primo ministro Zulfikar Ali Bhutto (Partito popolare) avvocato di 51 anni, che ha governato il Pakistan per quasi 6 anni;
il nuovo presidente procede ad una progressiva islamizzazione del paese;
Kashmir nord occidentale (capitale Muzaffarabad) [dal 1972]
1978
-

a



1978
Unione Indiana
(repubblica federale a prevalenza indù)
- Primo ministro
Morarji Desai
(1977 - 1979)
[Partito Janata]
dal 1950, staccatosi dalla metropoli, il paese si è dato una costituzione repubblicana e federale a regime parlamentare;
lingua ufficiale: hindi;
dal 1969 il Partito del Congresso è diviso in due tronconi:
- Vecchio Congresso, capeggiato dall'ex vice primo ministro M. Desai;
- Nuovo congresso, capeggiato da Indira Ghandi, ora all'opposizione.
1978
-
Kashmir sudorientale o Jammu e Kashmir (con capitali Srinagar e Jammu) [dal 1972]
1978
-
Sikkim [dal 1975]
1978
-

a


1978
Bangladesh
(Repubblica del Bengala Libero)
- Presidente della repubblica e primo ministro
gen. Ziaur Rahman
(1975 - 1981)
[PNB (Partito nazionale)]
[dopo il colpo di stato del 7 novembre 1975]
1978
elezioni presidenziali: viene confermato al potere;

a



1978
Repubblica di Birmania
[regime militare]
- Presidente
gen. Ne Win
(1962 - 1988)
[Partito del programma socialista birmano (partito unico)]
nel paese sono attivi diversi movimenti di guerriglia tra cui quello del Partito comunista (filocinese) e dei separatisti (attivi soprattutto nel Karen e nello Shan, al confine con la Thailandia), ora uniti nel Fronte democratico nazionale;
1978
-


a


1978
Thailandia
- Primo ministro
Kriangsak Chomanan
(1977 - 1980)
[dopo un colpo di stato (costituzione abolita)]
1978
-


1978
Laos
(Repubblica democratica popolare)
- Presidente
principe Souphanouvong
(1975 - 1986)
- Primo ministro
Kaysone Phomvihane
(1975 - 1991)
- Segretario del PPR
Kaysone Phomvihane
(1955 - 1991)
[PPR (Partito popolare rivoluzionario) comunista, partito unico al potere]
1978
il regime comunista collabora strettamente col Vietnam con cui nel 1977 ha firmato un trattato di amicizia e da cui riceve consistenti aiuti economici, mentre tesi sono i rapporti con la Thailandia, con cui esistono dispute confinarie;

a


1978
Repubblica Democratica di Kampuchea
(Cambogia - repubblica socialista)
- Presidente
Khieu Samphan
(1975 apr - 1979)
[leader dei khmer rossi]
- Primo ministro
Pol Pot
(1976 - 1979)
- Ministro degli esteri
Ieng Sary
(1976 - 1979)
1978
il paese sta scontando un severissimo "socialismo agrario" che spopola in pratica le città e innesca acute tensioni sociali;
[le deportazioni di massa e le spietate repressioni costano al paese un numero di morti variamente valutato da 1 a 3 milioni (su una popolazione totale che non arriva ai 9 milioni).]
il paese viene invaso dall'esercito vietnamita, che deve affrontare una dura resistenza armata;

a


1978
- Primo ministro
Pham Van Dong
(1976 lug - 1987)
- segretario generale del Partito comunista
Le Duan
(1976 lug - 1986)
[di fatto il potere è nelle sue mani]
1978
l'esercito vietnamita invade la Cambogia;

 





1978
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901 - 1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;
[dal 1.1.1946 ha rinunciato alle proprie prerogative divine pur di salvare l'istituto monarchico.]



[Nuova costituzione dal 1° gennaio 1946;
a ricostruzione ormai conclusa, continua (dal 1948) a governare il Partito conservatore al quale si oppongono:
- socialisti (uniti dal 1955 al 1959) che costituiscono lo schieramento egemone dell'opposizione;
- comunisti, con modestissime fortune elettorali;
- buddhisti del komei-to.]
- Primo ministro
Takeo Fukuda
(1976 - 1978)
Masayosho Ohira
(1978 - 1980)
[PLD (Partito liberaldemocratico)]

1978
viene sostituito alla presidenza del PLD (Partito liberaldemocratico), e di conseguenza alla guida del governo, da Masayosho Ohira;

a


1978

Filippine

-
-
l' "Esercito popolare di liberazione" (Huk), duramente represso dalle truppe governative e ridotto a poche sacche di resistenza durante gli anni Cinquanta, riorganizzatosi agli inizi degli anni Sessanta, riprende una forte attività di guerriglia che crea non poche difficoltà al regime di Marcos.
1978
-

a


1978

Indonesia

-
-
1978
la CIA dà l'apporto finanziario, organizzativo e propagandistico nel colpo di stato in Indonesia contro Soekarno;

a

 




1978
[il Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro), appoggiato dall'Algeria, ha organizzato la guerriglia contro il Marocco e la Mauritania le cui forze (essenzialmente marocchine) occupano de facto dal 1975 l'intera regione; ]
-
-
1978
-


1978
MAROCCO
[[indipendente dal 1956, con l'eccezione delle plazas di Ceuta e Melilla, di Ifni e del cosiddetto Sahara spagnolo, ma compresa anche la città di Tangeri.
Nel 1975, dopo lunghe diatribe internazionali, il paese incorpora 180.000 kmq delle regioni settentrionali del Sahara Occidentale (ex Sahara Spagnolo) entrando in contrasto col movimento guerrigliero indipendentista del Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro) mentre, nel fronte interno, riesce a tenere sotto controllo i movimenti islamici.]
Hasan o Hassan II
-

(Rabat 1929 - 1999)
figlio di Maometto V [Sidi Muhammad Ibn Yusuf];
1960, nominato dal padre, diventa capo delle forze armate e vice presidente del consiglio;
1961-99, re del Marocco;
in successione al padre;
nel 1962 applica la costituzione parlamentare e una riforma agraria;
nel 1963 è coinvolto nella crisi interna del partito Istiqlal (scissione della destra filomonarchica a lui legata);
nel 1965, implicato nell' "affare Ben Barka" tenta di consolidare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima agli ambienti militari; scioglie il parlamento;

[il parlamento, sciolto nel 1965, è stato ripristinato nel 1975]

1978
-


1978
Repubblica d'Algeria
[indipendente dal 1° luglio 1962]
- Presidente della repubblica
col. H. Boumedienne
(1965 - ?)
- Primo ministro
-
 

1978
Febbraio
2-4
, Algeri, secondo vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza): iniziativa diplomatica algerina per raggiungere un'identità di posizioni e riconciliare Siria e Iraq;

Settembre
20
, il III vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) a Damasco, e ristretto a:
- Siria,
- OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina),
- Algeria,
- Libia e
- Yemen del Sud,
si trasforma in una alleanza politico-militare e finanziaria, ma apre a re Hussein per impedirgli di aderire alle risoluzioni di Camp David;



1978
[indipendente dal marzo 1956, repubblica dal 1957]
- Presidente della repubblica
H. Bourghiba
(1957 - 1987)
[del Neo-Destur]
[eletto presidente a vita nel 1975]

1978
Gennaio
dimissioni di sindacalisti appartenenti al Neo-Destur;
sciopero generale: i disordini provocati da un gruppo di dimostranti con la complicità della polizia sono attribuiti al sindacato e si trasformano in violenti scontri con l'intervento dell'esercito;
26, il bilancio è di 400 morti, 800 feriti, 1000 arresti;
[altre fonti !!!: culmina con l'eccidio di 51 lavoratori e trenta condanne di oppositori.]

Marzo
i dirigenti e i militanti dell'UGTT sono imputati di complotto e attentato alla sicurezza dello Stato;


1978
[legge coranica e potere direttamente al popolo tramite un congresso generale del popolo.]
- Dittatore militare
col. Muammar el-Gheddafi
(1969 - 2011)
[il regime militare, dopo aver nazionalizzato (1971) le riserve petrolifere, ha fatto della Libia uno dei poli di riferimento delle tendenze più radicali del panarabismo ma anche una potenza emergente nello scacchiere africano.]

1978
Settembre
20
, il III vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) a Damasco, e ristretto a:
- Siria,
- OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina),
- Algeria,
- Libia e
- Yemen del Sud,
si trasforma in una alleanza politico-militare e finanziaria, ma apre a re Hussein per impedirgli di aderire alle risoluzioni di Camp David;






1978
Egitto
[repubblica dal 18 giugno 1953]
[1958-61, ha fatto parte della RAU (Repubblica Araba Unita)]
- Presidente
Anwar el Sadat
(1970 ott - 1980)
[il presidente: Anwar el Sadat è entrato subito in urto con la sinistra nasseriana, ma il parziale successo militare conseguito nella guerra con Israele ha rafforzato la sua leadership.]

1978
Luglio
al summit di Camp David (USA) accordo a tre:
M. Begin,
- J.E. [Jimmy] Carter,
- A. al-Sadat,
per la pace in Medio Oriente: raggiungimento di un accordo che prevede un trattato di pace tra Egitto e Israele, allargabile alla Giordania.

Settembre
nei colloqui di Camp David, con la mediazione del presidente americano J. Carter, viene raggiunta la pace tra Egitto e Israele;
Anwar el Sadat
è premio Nobel per la pace;

 



1978
[indipendente dal 1° gennaio 1956;
aderisce alla Lega araba;
dal 1973 il paese è una repubblica presidenziale a partito unico (Unione socialista sudanese).]
- Presidente della repubblica
col. G.M. Nimeiry
(1969 - ?)
[in politica estera lo stesso governo, orientato nei primi tempi verso il blocco socialista, persegue all'interno della Lega araba un indirizzo di mediazione tra l'Egitto di A. Sadat e il cosiddetto "fronte della fermezza" arabo;
il nuovo governo di Khartum svolge ora un ruolo di cerniera tra mondo arabo e paesi del "Corno d'Africa" dove si trova a ricoprire una posizione strategica di primo piano tramite l'appoggio alla guerriglia eritrea e alle rivendicazioni somale sull'Ogaden in funzione antietiopica.]

1978
repressione della rivolta mahadista;

Novembre
2
, al IV vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) tenuto a Bagdad, partecipano anche Arabia Saudita e Sudan; il documento iracheno rappresenta una base minimale per un accordo sempre più difficile;

 

Regione Meridionale [autonoma dal 1972]
1978
-

1978
[indipendente dal settembre 1973 ma riconosciuta formalmente indipendente dal Portogallo dal settembre 1974.]
- Presidente del Consiglio di Stato
Luis Cabral
(1973 set - ?)
- Presidente del consiglio
Francisco Mendes
(1973 set - ?)
- Segretario del PAIGC
Aristide Pereira
(1973 gen - ?)
PAIGC (Partito africano per l'indipendenza della Guinea-Bissau e del Capo Verde o African Partido Africano para a Independencia de Guiné e Cabo Verde)
1978
-


1978
[indipendente dal 29 novembre 1960, sotto la direzione del Partito del popolo mauritano (ex Partito del raggruppamento mauritano di Ould Daddah) che ha assunto la funzione di "guida del paese" ma non riesce ad eliminare i contrasti interni tra mauri e negri;
dal 1966 ha adottato l'arabo come lingua ufficiale e dal 1968 aderisce all'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal.
Nel 1975, dopo lunghe diatribe internazionali, incorpora 86.000 kmq dell'ex Sahara Spagnolo (gli altri 180.000 sono andati al Marocco); l'annessione, decisamente contestata dall'Algeria e attivamente contrastata dai guerriglieri del Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro) , accentua l'instabilità politica del paese.]
   
1978
Luglio
9
, colpo di stato militare: il nuovo regime è disposto ad una soluzione negoziata della "questione del Sahara";

1978
[indipendente dall'agosto 1960 e promotore dal 1961 del progetto di Unione della Senegambia; costituzione presidenziale dal 1963; scioglimento dell'opposizione in favore del partito unico UPS (Union Progressiste Sénégalaise) dal 1964; associata dall'aprile 1967 con la Gambia, è entrata nel 1968 a far parte dell'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, e dal 1972 della CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale);
dal 1975 vige un sistema pluripartitico con l'ingresso del Partito socialista senegalese [ex UPS (Union Progressiste Sénégalaise)] nell'Internazionale socialista.]
- Presidente della repubblica
Léopold Sédar Senghor
(1960 ago - 1980)
- Primo ministro
Abdou Diouf
(1970 - ?)
1978
-

1978
[l'ex Sudan francese è indipendente con la nuova denominazione dal settembre 1960; continua dal 1968 l'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, con la Guinea, il Senegal e la Mauritania.]
- Presidente
ten. Moussa Traoré
(1969 set - ?)
[Comitato di liberazione nazionale dell'esercito]
[dopo il colpo di stato militare del 1968; da ottobre 1970 è sciolta l'opposizione sindacale;
dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale) e all'OMVS (Organizzazione per la valorizzazione del fiume Senegal);
dal 1973 persistono i rinnovati accordi di cooperazione con la Francia mentre sono rotte, in appoggio alla causa araba, le relazioni con Israele;
dal 1974 una nuova costituzione, approvata con referendum, prevede l'elezione a suffragio universale del capo dello stato, del governo e dell'assemblea nazionale, ma affida ancora per cinque anni tutti i poteri al Comitato di liberazione nazionale; ]

1978
-


1978
[indipendente dall'agosto 1960]
- Presidente
-
[le elezioni del 1970 hanno decretato la vittoria dell'Union démocratique voltaïque (37 seggi su 57), espressione dell'oligarchia dominante di tendenza filofrancese.]

1978
-


1978
[indipendente dal 3 agosto 1960]
- Presidente
col. Seyni Kountchké
(1974 apr - ?)
[dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale).]
1978
il presidente chiede il ritiro delle forze francesi presenti nel paese;

1978
[indipendente dal settembre 1958;

privata d'ogni appoggio tecnico-finanziario da parte della Francia e degli Stati Uniti, si è accostata all'URSS e al blocco orientale, assumendo una direzione interna di tipo socialista;
dopo aver patrocinato l'OUA (Organizzazione dell'unità africana), abbraccia risolutamente la causa della lotta anticolonialista e antimperialista, dando asilo e sostegno ai principali movimenti di liberazione africani, fra i quali quello della Guinea portoghese (PAIGC).]
- Presidente
Sékou Touré
(1958 - ?)
[leader del PDG]
PDG (Parti dèmocratique de Guinée)
1978
proprio la presenza nel suo territorio delle basi di addestramento del PAIGC è all'origine del tentativo d'invasione del paese da parte del Portogallo, respinto con successo grazie alla mobilitazione armata della popolazione;

1978
[dall'agosto 1958 è indipendente,
dal 1960 fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane, dal 1962 è una repubblica presidenziale e dal 1963 è associata al MEC;
dal 1966, nel Ciad settentrionale, opera dal 1966 il FROLINAT (Front de Libération National du Tchad), movimento di guerriglia antifrancese delle tribù nomadi musulmane.]
- Presidente
-
1978
-



1978
[indipendente dall'ottobre 1961]
- Presidente
F. Houphouët-Boigny
(1961 - ?)
[RDA]
[RDA (Rassemblement Démocratique Africain)]
1978
il regime di F. Houphouët-Boigny conduce all'interno una politica di accentramento autoritario mentre in politica estera si allinea con i regimi moderati dell'Africa ed apre il paese agli investimenti occidentali;



1978
Benin
[nuovo nome dal 1975]
[l'ex Dahomey è indipendente dal 1° agosto 1960.]
- Presidente
ten. col. M. Kerekou
(1972 - lug 1994)
- Capo dello stato
-
- Primo Ministro
-
[dal 1972 il presidente, secondo un'asserita linea socialista e marxista-leninista, attua una svolta a sinistra impostando una politica di maggiore indipendenza nei confronti della Francia e nazionalizzando i principali settori economici e finanziari e le società petrolifere straniere.]
1978
-


1978
[indipendente da aprile 1960, come dominion del Commonwealth britannico, ma sempre dominata dal Sierra Leone People's Party, partito filobritannico di Albert Margai.]
- Capo di stato
Siaka Stevens
(1968 apr - ?)
[All Congress Party (Congresso del Popolo)]
- Primo ministro
-
1978
dopo il colpo di stato militare del 1968, il potere è passato al All Congress Party (Congresso del Popolo) del premier Siaka Stevens il quale s'impegna a trasformare il paese in repubblica conducendo una dura epurazione contro le forze oligarchiche culminate ora in esecuzioni di esponenti del passato regime;

1978
[ex Monrovia, repubblica presidenziale bicamerale, indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense;
dalla fine della seconda guerra mondiale, il paese, dipendenza economica degli Stati Uniti, è diventato uno dei maggiori "paradisi fiscali" del mondo fornendo la propria "bandiera ombra" alle flotte mercantili private di ogni nazionalità;
il presidente della repubblica, che è anche capo del governo, viene eletto a suffragio diretto per un periodo di 8 anni;
il potere legislativo spetta al parlamento formato da due camere: il senato con 18 membri eletti per sei anni, e la camera dei rappresenanti con 65 membri eletti per quattro anni.]
- Presidente della repubblica e capo del governo
-
True Whig Party
[partito di governo, domina la scena politica liberiana da oltre un secolo.]
1978
-




1978
[I repubblica dal luglio 1960; dittatura dal 1966; II repubblica dall'agosto 1969; nuova dittatura da gennaio 1972.]
- Capo dello stato
col. (poi generale) I.K. Acheampong
(1972 - lug 1994)
[presiede il "Consiglio di rinnovamento nazionale" che ha assunto tutti i poteri dopo aver abolito la costituzione.]
1978
-

1978
[già indipendente dall'aprile 1960, è in vigore dal 1963 una costituzione che ha fatto del paese una repubblica presidenziale in cui il potere legislativo è affidato ad un'assemblea nazionale eletta a suffragio universale.]
- Dittatore
ten. col. Eyadéma
(1967 apr - ?)
[dopo il colpo di stato militare nel 1967, ha rovesciato il governo, sospeso la costituzione e sciolta l'assemblea nazionale; tutti i partiti sono stati soppressi e al loro posto costituito il Rassemblement du Peuple Togolais, unico partito legalmente riconosciuto;
dal 1972 è entrato nel Mercato comune dell'Africa occidentale;
dal 1976 è entrato a far parte della Comunità economica dell'Africa occidentale.]
1978
-


1978
[indipendente dal 1° ottobre 1960, l'ex Federazione della Nigeria ha assunto la forma definitiva di repubblica il 1° ottobre 1963, ma nel settembre 1966 il col. Gowon ha restaurato la Federazione da cui il 27 maggio 1967 il governatore degli stati orientali, col. Ojukwe, ha proclamato la secessione del territorio ibo fondando la Repubblica del Biafra;
dal gennaio 1970, con la resa dei secessionisti e l'impegno, da parte del governo federale, di ristabilire l'amministrazione civile entro il 1976, si conclude il conflitto.]
- Presidente
gen. M.R. Mohammed
(1975 ago - feb 1976)
?
(1975 - ?)
- Primo ministro
-
1978
Febbraio
un nuovo colpo di stato rovescia il gen. M.R. Mohammed;
l'impegno preso dal governo federale nel gennaio 1970, viene rinviato di tre anni;


1978
[indipendente dal 1° gennaio 1960, comprende anche la parte meridionale dell'ex Camerun britannico (quella settentrionale è stata integrata alla Nigeria);
dal maggio 1972, l'ex Repubblica Federale del Camerun si è trasformata in repubblica unitaria.]
- Presidente
Ahmadou Ahidjo
(1960 - ?)
1978
impone al paese un regime autoritario suscitando l'opposizione armata dell'UPC (Union des populations du Cameroun), già alla testa della lotta per l'indipendenza nel decennio 1948-58 ed ora oggetto di pesanti repressioni;
la politica estera, tradizionalmente legata a quella di Parigi che controlla oltre il 54% delle importazioni dell'ex colonia, subisce una parziale revisione con timide aperture verso lo Zambia, le ex colonie portoghesi e la Cina popolare;

1978
[indipendente dall'ottobre 1968]
- Presidente
F. Macías Nguema
(1968 ott - ?)
1978
il presidente stabilisce un regime duramente repressivo e autoritario all'interno;
deve fronteggiare sia il separatismo dell'isola di Fernando Póo, sia le mire annessionistiche degli stati confinanti, Camerun e Gabon, sulla parte continentale del paese;

1978
[repubblica indipendente nell'ambito della Communauté française dal 1958, fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane e dal 1963 aderisce al MEC e dal 1965 è membro dell'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Dittatore
gen. J.B. Bokassa
(1966 - 1979)
[autoproclamatosi dopo il colpo di stato militare, ha abolito il parlamento, le elezioni e la costituzione, assumendo il comando delle forze armate e il controllo personale dei principali ministeri e instaurando un regime di corruzione e di terrore;
nel dicembre 1977 si è proclamato imperatore con il titolo di Bokassa I.]

1978
-






1978
[indipendente dall'agosto 1960;
l'Unione economico tecnico-doganale con la Repubblica Centrafricana, il Ciad e il Congo Brazzaville, è stata integrata dal 1961 negli accordi costitutivi dell'UAM (Unione africana e malgascia) diventata nel 1965 OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Presidente della repubblica
Albert-Bernard Bongo
(1967 - ?)
[Partito democratico gabonese, partito unico]
Nel 1973 il presidente, una volta rieletto, collega strettamente il paese alla Francia.]

1978
-





1978
[stato indipendente dal 15 agosto 1960]
- Presidente
gen. Marien Ngouabi
(1969 dic - ?)
[filocinese]
Nel 1974 il governo congolese, sostenuto dal Partito congolese del lavoro (partito unico), dopo aver nazionalizzato importanti settori dell'attività economica ha assunto anche il controllo delle società distributrici di prodotti petroliferi, ultimo caposaldo degli interessi stranieri nel paese.]

1978
-






1978
Zaire
[dal 27 ott 1971]
[ex Congo Belga, stato indipendente dal 1960; dal 1965 vige il regime dittatoriale del gen. Mobutu che ha ottenuto l'appoggio delle maggiori potenze occidentali; una forma di presidenzialismo autoritario legittimata dal 1967 da una nuova costituzione.]
- Presidente e Primo ministro
gen. Mobutu
(1971 27 ott - ?)
Partito unico (Movimento Popolare Rivoluzionario)
1978
-
Katanga [regione sudorientale]
1978
nonostante i ricorrenti tentativi dei gruppi tribali del Katanga, appoggiati da mercenari europei, di innescare focolai di guerriglia, il paese conosce una relativa calma; moti insurrezionali vengono repressi;

1978
[protettorato britannico dal 1894, formalmente diviso in quattro regni federati, dal 1955 con uno statuto di parziale autonomia, il paese raggiunge nel 1962 la completa indipendenza nell'ambito del Commonwealth.]
- Presidente
gen. I. Amin Dada
(1971 - 1979)
[dittatura militare]
- Primo ministro
-
[dal 1971 ha instaurato una dittatura militare appoggiandosi alle tribù musulmane del nord e perseguitando le popolazioni del sud.]
1978
Novembre - Aprile 1979, guerra con la Tanzania che si è messa a fianco dei rivoltosi ugandesi;

1978
[dal 1962 indipendente nell'ambito del Commonwealth e repubblica dal 1964;
dal 1967, assieme all'Uganda e alla Tanzania il paese ha dato vita all'EAC (East African Community) organizzazione economica regionale.]
- Presidente
Jomo Kenyatta [di etnia kikuyu]
(1964 - 1978)
[KANU]
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin]
(1978 - ?)
[KANU]
- vicepresidente
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin]
(1967 - 1978)
[KANU]
-
- Ministro degli Interni
-
KANU (Kenya African National Union), partito unico.
1978
muore il presidente; viene sostituito da Daniel Arap Moianche lui della KANU;


1978
Repubblica del Ruanda
[capitale Kigali]
[indipendente dal 1° Luglio 1962; nel 1976 il presidente ha inserito il paese nella progettata organizzazione di cooperazione regionale "Comunità economica dei Grandi Laghi" ora istituita fra i tre paesi.]
- Presidente e primo ministro
gen. Juvénal Habyarimana
(1973 lug - ?)
[dal 1975 è stato istituito un partito unico, il Movimento rivoluzionario nazionale per lo sviluppo.]
1978
un referendum approva una nuova costituzione che apre la strada al ritorno dei civili al governo;

1978
[indipendente dal 1° luglio 1962 e repubblica dal 1966, è sotto la direzione del partito unico (vatussi) UPRONA (Unità e progresso nazionale).]
- Dittatore
col. Jean-Baptiste Bagaza
(1976 - 1987)
[di etnia tutsi (vatussi)]
[salito al potere nel 1976 con un colpo di stato, pur appartenendo all'etnia tutsi (vatussi) che rappresenta appena il 15% della popolazione, il dittatore esercita un'egemonia assoluta sulla maggioranza hutu esclusa dall'esercito e dall'amministrazione;
avvia anche una politica di scontro con la Chiesa cattolica (che ha molti adepti tra gli hutu) arrestando ed espellendo diversi sacerdoti.]
1978
-

1978
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
[Da agosto 1975 ha assunto il potere un direttorio militare (Derg) con un indirizzo politico ancora non ben definito; procede ad una vasta riforma agraria ed elimina parte dei vecchi dignitari di corte, senza tuttavia aver ragione dei vari focolai di resistenza interna di alcuni ras locali, né del movimento guerrigliero dei nazionalisti eritrei.]
-
?
(? - ?)
1978
Febbraio
a seguito di un regolamento di conti tra i militari, la direzione del Derg passa al col. Menghistu;
L'Etiopia libera Harrar dall'assedio dei somali appoggiato dalla Germania e dagli USA.
L'URSS e Cuba sostengono invece l'avanzata etiopica verso il villaggio di Giggica occupato dai somali.


ERITREA [annessa come provincia dal novembre 1962]
[è incorporata nell'impero etiope (previa sostituzione del governo autonomo locale con una "amministrazione eritrea" completamente soggetta ad Addis Abeba), mentre continua la guerriglia indipendentistica condotta dal ELF (Eritrean Liberation Front) ]
-
-

1978
dopo l'offensiva dell'anno precedente da parte del ELF (Eritrean Liberation Front) i guerriglieri hanno il controllo di gran parte del paese riducendo l'esercito etiopico a presidiare i maggiori centri urbani della regione;
situazione di stallo.



1978
[1961, stato indipendente dal 1° luglio 1960]
- Presidente del consiglio rivoluzionario
gen. Mohammed Siad Barre
(1969 ott - 1976)
- Primo ministro
gen. Mohammed Siad Barre
(1976 - 1987)
- segretario del Partito socialista rivoluzionario
gen. Mohammed Siad Barre
(1976 - 1991)

1978
la tensione somalo-etiopica per l'Ogaden è sfociata in guerra aperta con il tracollo militare delle forze somale;

Gennaio
21
, la Germania concede alla Somalia un credito di 25 milioni di marchi;

Marzo
9
, dopo la perdita di Giggica, la Somalia ammette di essere stata sconfitta dall'Etiopia.
L'Etiopia chiede il ritiro totale delle forze somale dal suolo etiopco e la rinuncia a tutte le pretese sull'Ogaden, ma il presidente somalo chiede di nuovo l'autodeterminazione per la "Somalia occidentale".

 



1978
[l' ex Territorio Francese degli Afar e Issa si è proclamato indipendente dal 27 giugno 1977.]
- Presidente
-
1978
-

1978
[repubblica federale nata dall'unione tra Tanganica e Zanzibar il 25 aprile 1964;
con la Carta di Arusha del 1967 la repubblica si è data un indirizzo socialista basato, in politica interna, sull'autogestione in campo agricolo e orientato, in politica internazionale, in senso antimperialista e neutralista.]
- Presidente
J. Nyerere
(1964 - 1985)
[TANU (Tanganyka African National Union)]
- vicepresidente
A. Jumbe
(1972 - lug 1994)
[Afro Shirazy (di Zanzibar)]
[nel 1977, dalla fusione dei due partiti TANU e Afro Shirazy, è nata la formazione Chama Cha Mapindusi (Partito rivoluzionario)]
1978
Novembre - Aprile 1979, guerra con l'Uganda a fianco dei rivoltosi;

1978
Angola
[territorio d'oltremare portoghese dal 1955]
[dal luglio del 1968 la Conferenza dei Ministri dell'OUA (Organizzazione dell'Unità Africana) ha riconosciuto questa volta un "nuovo" "Governo Rivoluzionario dell'Angola" in esilio con a capo Agostinho Neto leader del MPLA (Movimento Popular de Libertaçao de Angola), in antagonismo con:
- FLNA (Frente Nacional de Libertação de Angola) di Holden Roberto, appoggiato dallo Zaire;
- UNITA (União Nacional para a Independencia Total de Angola), di ispirazione moderata, di Jonas Savimbi.
Nel 1975 la dichiarazione d'indipendenza acuisce la guerra civile in atto.]
- Governatore
?
(? - ?)
1978
-



1978
[l'ex Rhodesia del Nord è diventata indipendente dal 24 ottobre 1964 prendendo il nuovo nome.]
- Primo ministro
K.D. Kaunda
(1964 - ?)
[UNIP]
il partito UNIP ha ora introdotto il concetto di "umanesimo zambiano", un tipo di socialismo africano;
1978
il vicinato con la Rhodesia razzista condiziona però l'economia zambiana e la decisione di ospitare le basi dei movimenti guerriglieri ZANU e ZAPU causa pesanti conseguenze: attacchi ai confini e bombardamenti fin nel cuore del paese;


1978
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa nel 1893 e quello di Nyasaland nel 1907, è diventata indipendente dal 6 luglio 1964 assumendo questo nuovo nome, e repubblica dal 1966.]
- Presidente
Hastings Kamuzu Banda
(1966 - ?)
(a vita dal 1971)
[Malawi Congress Party]
- Primo ministro
Hastings Kamuzu Banda
(1964 - ?)
[Malawi Congress Party]
Malawi Congress Party (ex NAC - Nyasaland African Congress), partito unico.
1978
-


1978
[dal 1965 il paese ha proclamato unilateralmente l'indipendenza ed è uscito dal Commonwealth. ]
- Primo ministro
Jan Smith
(? - ?)
[Dal 1976 i movimenti guerriglieri delle unioni:
- ZANU (Zimbabwe African National Union) di R. Mugabe,
- ZAPU (Zimbabwe African People's Union) di J. Nkomo
sono ora coalizzati in un fronte patriottico (FP).]
mentre i movimenti guerriglieri guadagnano terreno, viene raggiunto un accordo interno tra il "gabinetto Smith" e i leader nazionalisti africani moderati (A. Muzorewa dell'ANC (African National Congress), i capi tribali J. Chiran e K. Ndweni e l'esponente dell'ala legale della ZANU, N. Sithole) con il riconoscimento, da parte della minoranza bianca, del Majority rule (governo della maggioranza nera) tramite il graduale trasferimento dei poteri alla comunità africana.]

1978
Febbraio
15
, Jan Smith e A. Muzorewa annunciano un "assetto interno" che prevede per i "bianchi" 28 seggi su 100 al Parlamento.
Il Fronte Patriottico condanna l' "accordo" definendolo «la più grossa svendita mai registrata nella storia africana».

Marzo
2
, l'OUA respinge l' "assettto interno" della Rhodesia considerandolo un inganno dei razzisti.

Dicembre
in virtù di tale accordo il paese viene ribattezzato Rhodesia-Zimbabwe;



1978
[provincia d'oltremare del Portogallo dal 1951, nel giugno 1975 ha conseguito l'indipendenza.]
-  
[Governo di democrazia popolare di tipo monopartitico, in stretti rapporti con i paesi socialisti e con i paesi africani della cosiddetta "linea del fronte" (Angola, Tanzania, Zambia e Botswana) che appoggiano la lotta dei guerriglieri zimbabwe contro il regime razzista rhodesiano;
in politica interna adotta un orientamento socialista (ribadito dalla trasformazione del FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) in partito marxista-leninista, procedendo ad una serie di nazionanilizzazioni (compagnie di assicurazione e società petrolifere) e a un vasto piano di alfabetizzazione.]
1978
-



1978
[indipendente dal 26 giugno 1960;
dopo il colpo di stato militare dell'ottobre 1972 diretto dal gen. G. Ramantsoa si è ribaltata la collocazione internazionale del paese (uscita dall'area del franco e dall'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia), avvicinamento all'URSS, alla Cina popolare e a Cuba); ]
- Presidente
cap. D. Ratsiraka
(1975 giu - ?)
[dal 1975 viene avviato un vasto programma di nazionalizzazioni inteso a trasformare il paese in senso socialista.]

1978
-



1978
Namibia
[l'Onu adotta questo nuovo nome per il territorio dell'ex Africa del Sud-Ovest dal 1918 in pratica, ma con decisioni unilaterali, annesso dal Sudafrica.]
-
1978
Marzo
28
, Winduk, il presidente dell' "Alleanza democratica della Turnhalle", Clemens Kapuo, principale dirigente della tribù herero e candidato alla presidenza della futura "Repubblica di Namibia" viene ucciso in un attentato.
Il leader della SWAPO, Sam Nujoma, afferma che «della uccisione del fantoccio Kapuo non è responsabile la SWAPO ma la popolazione della Namibia che si batte contro l'oppressione».




1978
[repubblica indipendente dal 1965, membro del Commonwealth, con capitale Gaborone;
s'intende sempre la regione a nord del fiume Malopo mentre la parte meridionale (British Bechuanaland) è colonia, dal 1895 annessa alla Colonia del Capo.]
-
1978
-



1978
[(ex Basutoland) divenuto indipendente nel 1966 all'interno del Commonwealth Britannico.]
- Presidente
?
(?-?)
1978
-



1978
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931).]
- Primo ministro
B.J. Vorster
(1966 - 1978)
[nazionalista]
P.W. Botha
(1978 - 1984)
[nazionalista]
dal 1966 l'Onu ha disposto il ritiro del Sudafrica dall'Africa del Sud-Ovest;
ancora scarsa l'incidenza delle forze progressiste bianche (United Party, Progressive Party, sostenuto dal finanziere Oppenheimer, National United Party);
sono in vigore: Mixed Marriages Act, Immorality Act, Suppression of Comunism Act, Group Areas Act, le leggi di polizia e quelle sulle riunioni sovversive, il Sabotage Bill e una serie di disposizioni che costringono alla clandestinità le organizzazioni politiche africane;
ripresa dei movimenti neri radicali (Black Consciounsness Movement, Black People's Convention, Black South Africa Student Organisation) la cui capacità di organizzazione è accresciuta anche dal crollo del regime portoghese.
1978
il neo primo ministro continua la politica del petty apartheid, attuata dal predecessore, estendendola all'area sindacale;

Attualmente, in Sudafrica, esistono 3355 detenuti, tra cui 1186 in attesa di processo e imprigionati in base alla "Proclamation 400" e alla legge dei "Novanta giorni".
1147 sono processati e dichiarati colpevoli in base alle leggi sulla repressione politica.

Febbraio
26
, Kimberley, Robert Sobukwe, 53enne, fondatore del PAC (Pan-African Congress), muore agli arresti domiciliari.

Marzo
11
, Sudafrica, durante i funerali di Robert Sobukwe, un collaboratore zulu fautore di un Bantustan "antiapartheid", la folla scaglia pietre contro il capotribù Buthelezi e lo costringe ad allontanarsi chiamandolo "Quisling".


 



1978
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1978
Novembre
summit di Bagdad: nel corso della riunione tenutasi dopo gli accordi di Camp David, gli stati arabi decidono di trasferire il quartier generale della Lega Araba dal Cairo a Tunisi. Stabiliscono di imporre sanzioni all'Egitto qualora gli accordi portino a un trattato di pace, fatto che l'Arabia Saudita, la Giordania e gli stati moderati sperano che non avvenga.






1978

[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
Dal 1975 è in atto la guerra civile tra cristiani e musulmani;
cristiani e musulmani (appoggiati questi ultimi dai drusi e dai palestinesi presenti in massa nei campi profughi) sono organizzati in varie milizie, dalla Falange di Pierre Gemayel (cristiani maroniti) al Partito socialista progressista di Walid Joumblatt (drusi) al gruppo Amal (musulmani);
la capitale Beirut è divisa dalla "linea verde" in due parti:
- Beirut Ovest (musulmana),
- Beirut Est (cristiana).]

- Presidente
Elias Sarkis
(1976 dic - 1980)
[filosiriano]
- Primo ministro
Salim el-Hoss
(1976 - 1980)
[governo "tecnico"]
1978
permane una tensione ai confini con Israele a causa dell'azione dei guerriglieri palestinesi e le conseguenti incursioni di rappresaglia israeliana;

Marzo
Israele sferrra la prima invasione su larga scala del Libano meridionale, con l'obiettivo di distruggere le basi della guerriglia palestinese; i palestinesi si disperdono a settentrione e a subirne le conseguenze sono soprattutto i libanesi;

La ferma azione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, appoggiato dal presidente J.E. [Jimmy] Carter, assicura il ritiro delle truppe israeliane entro il giugno e l'insediamento di un contingente internazionale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL).
Istraele continua tuttavia a mantenere e sostenere l'enclave di confine, sulla quale l'UNIFIL non ha alcun potere.

1978

[dall'aprile 1946 il paese ha conseguito la piena indipendenza; da febbraio 1958 federazione della Siria e dell'Egitto nella Repubblica Araba Unita (RAU).
La guerra arabo-israeliana le è costata la perdita delle alture del Golan. Con la guerra del Kippur, impegnata a fianco dell'Egitto, recupera El-Quneitra.]

- Primo ministro e presidente della repubblica
gen. Hafez el-Assad
(1970 - 1979)
[partito Baath, ala progressista moderata]
[attua una cauta liberalizzazione economica pur nel quadro di una stretta collaborazione con l'URSS e di un regime fortemente autoritario.]

1978
nella crisi libanese ha assunto il ruolo di potenza egemone;

Febbraio
2-4
, al II vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) ad Algeri, iniziativa diplomatica algerina, si tenta di raggiungere un'identità di posizioni e riconciliare Siria e Iraq;

Marzo
intervento siriano e strage nel campo palestinese di Tall al-Zatar;

Settembre
20
, il III vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) a Damasco, e ristretto a:
- Siria,
- OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina),
- Algeria,
- Libia e
- Yemen del Sud,
si trasforma in una alleanza politico-militare e finanziaria, ma apre a re Hussein per impedirgli di aderire alle risoluzioni di Camp David;



1978
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba"; dal 1949, dopo l'annessione della Palestina orientale (Cisgiordania) [40.000 kmq di superficie con poco meno di 1 Mne di abitanti], il Regno hashemita del Giordano viene comunemente chiamato Giordania.]
Hussein
(? - ?)
figlio di Talal;
1952-?, re del Regno hashemita del Giordano;

1978
Luglio
al summit di Camp David (USA) accordo a tre:
M. Begin,
- J.E. [Jimmy] Carter,
- A. al-Sadat,
per la pace in Medio Oriente: raggiungimento di un accordo che prevede un trattato di pace tra Egitto e Israele, allargabile alla Giordania.

Settembre
20
, il III vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) a Damasco, e ristretto a:
- Siria,
- OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina),
- Algeria,
- Libia e
- Yemen del Sud,
si trasforma in una alleanza politico-militare e finanziaria, ma apre a re Hussein per impedirgli di aderire alle risoluzioni di Camp David;

Novembre
fiero dei successi ottenuti, Settembre Nero mette in atto la sua prima operazione: i terroristi assassinano il primo ministro della Giordania sui gradini dello Sheraton Hotel del Cairo; meno di tre settimane dopo, a Londra, sparano all'ambasciatore giordano, Zaid Rifai, ferendolo;




1978
Gerusalemme, "internazionalizzata" dall'ONU, è divisa in due settori: la città vecchia (assegnata alla Giordania) e la città nuova (assegnata a Israele);

guerra dei sei giorni (1967): ha consegnato di fatto l'intera Palestina storica a Israele;
guerra del Kippur (1973): alla conferenza di Ginevra del 1974:
- un accordo fra Egitto e Israele ha deciso il ritiro delle truppe israeliane dalle posizioni raggiunte a occidente del canale di Suez e la creazione di un'ampia fascia smilitarizzata a oriente, garantita dalle forze di pace dell'ONU;
- un secondo accordo con la Siria ha impegnato gli israeliani a ritirarsi da el-Quneitra, stabilendo un'analoga fascia smilitarizzata sulle alture del Golan; 
Y. 'Arafat, ex leader di al-Fatah, è dal 1969 a capo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) che:
- dal 1964, con il suo "Esercito per la liberazione della Palestina" e finanziata dalla Lega araba, lotta contro Israele,
- dal 1974 è stata riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, e ammessa all'ONU quale entità politica nazionale, in qualità di "osservatore";


 
- Presidente
?
(? - ?)
- Primo ministro
-
Menachem Begin
(1977 mag - 1983)
[Likud]
Likud (coalizione di centro destra)

1978
Marzo
invasione israeliana del Libano;
intervento siriano e strage nel campo palestinese di Tall al-Zatar;

Luglio
al summit di Camp David (USA) accordo a tre:
M. Begin,
- J.E. [Jimmy] Carter,
- A. al-Sadat,
per la pace in Medio Oriente: raggiungimento di un accordo che prevede un trattato di pace tra Egitto e Israele, allargabile alla Giordania.

Settembre
18
, accordi di Camp David
Sadat per l'Egitto e Begin per Israele firmano, alla presenza di J. Carter, gli accordi di pace;
dopo il riavvicinamento israelo-egiziano l'OLP registra difficoltà diplomatiche nei confronti di taluni stati arabi sostenitori;
20, il III vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) a Damasco, e ristretto a:
- Siria,
- OLP,
- Algeria,
- Libia e
- Yemen del Sud,
si trasforma in una alleanza politico-militare e finanziaria, ma apre a re Hussein per impedirgli di aderire alle risoluzioni di Camp David;

Ottobre
una delegazione dell'OLP guidata da Y. 'Arafat è ricevuta a Mosca;

- Egitto (fascia di Gaza)
1978
-
- Giordania (Cisgiordania)
1978
-


1978
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Khaled o Halid ibn 'Abd al-Aziz
Albero genealogico
(? - 1982)
figlio di 'Abd al-Aziz III discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud e fratello di Faysal I;
1975-82, re dell'Arabia Saudita;
[ha già designato principe ereditario il fratello Fahd]

La politica saudita rimane essenzialmente immutata.
1978
Novembre
2
, al IV vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) tenuto a Bagdad, partecipano anche Arabia Saudita e Sudan; il documento iracheno rappresenta una base minimale per un accordo sempre più difficile;

1978
[sceiccato indipendente dal 16 giugno 1961;
la nuova costituzione (1963) prevede la formazione di un'assemblea nazionale con elezioni su base individuale (i partiti sono messi al bando).
Nel 1963 si sono svolte le prime elezioni, su base individuale (i partiti sono messi al bando), per la formazione dell'assemblea nazionale.]
Jaber al-Ahmed al-Sabah

(? - ?)
cugino di Sabah al-Salim al-Sabah;
1977-?, sceicco del Kuwait;



1978
-

1978
Bahrein
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Bahrein;
1978
-

1978
Qatar
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Qatar;
1978
-

1978
EMIRATI ARABI UNITI
[capitale: Abu Dhabi]
[confederazione di sette sceiccati, monarchie assolute: Abu Dhabi, Dubai, Sharja, Ajman, Umm al-Qaiwain, Ras al-Khaimah e Fujayrah, noti anche come Stati della Tregua (Trucial States)]
- Presidente
sceicco Šayh Zayd
(? - ?)
[emiro di Abu Dhabi]
- Vicepresidente
sceicco ?
(? - ?)
[emiro di Dubai]
1978
-
 
- Abu Dhabi
?  
(?-?)
?-?, emiro di Abu Dhabi;
1978
-
- Dubai
?  
(?-?)
?-?, emiro di Dubai;
1978
-
- Sharja
?  
(?-?)
?-?, emiro di Sharja;
1978
-
- Ajman
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ajman;
1978
-
- Umm al-Qaiwain
?  
(?-?)
?-?, emiro di Umm al-Qaiwain;
1978
-
- Ras al-Khaimah [dal 1972]
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ras al-Khaimah;
1978
-
- Fujayrah
?  
(?-?)
?-?, emiro di Fujayrah;
1978
-


1978
Repubblica Araba dello Yemen
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
C'è da risolvere il problema del rapporto tra il nuovo governo di San'a, sostanzialmente conservatore e filoccidentale, e il regime comunista della neocostituita Repubblica Democratica Popolare dello Yemen;
col patrocinio della Lega araba viene concluso un accordo di riunificazione per tappe tra i due stati, rimasto tuttavia sulla carta.]
-
-

1978
in un clima di forte instabilità per il succedersi di colpi di stato militari e di assassini politici, i rapporti tra i due stati sono deteriorati sfociando spesso in scontri armati;



1978
Repubblica Democratica Popolare dello Yemen
(già Yemen Meridionale, Asia occidentale)
[dal 1967 ha raggiunto la totale indipendenza dalla Federazione degli Emirati Arabi del Sud;
dal 1970 ha una costituzione ispirata a principi progressisti e si è accostata all'URSS non nascondendo la propria aspirazione ad unificare tutto lo Yemen.]
 

1978
Settembre
20
, il III vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) a Damasco, e ristretto a:
- Siria,
- OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina),
- Algeria,
- Libia e
- Yemen del Sud,
si trasforma in una alleanza politico-militare e finanziaria, ma apre a re Hussein per impedirgli di aderire alle risoluzioni di Camp David;


1978
[dal 1962 il paese è in rivolta; dal 1965 opera il movimento guerrigliero rivoluzionario sotto la guida del PFLO (Fronte popolare per la liberazione dell'Oman), collegato alla sinistra sud-yemenita.
dal 1972 il trattato di assistenza irano-omanita, con cui la casa regnante ha sostituito alla protezione britannica quella iraniana, è stato sancito dalla cessione di Hormuz all'Iran in cambio di aiuti tecnici e militari contro i guerriglieri.]
Qabus ibn Said
-
(? - ?)
figlio del sultanoTaymoor;
1970-?, sultano di Oman;



1978
Maggio
dopo l'armistizio nel 1976 con il PFLO (Fronte popolare per la liberazione dell'Oman) e l'apertura di relazioni diplomatiche con la Repubblica Democratica Popolare dello Yemen, il paese apre ora relazioni diplomatiche anche con la Repubblica Popolare Cinese;







1978
[nel 1958, alla guida del movimento clandestino degli "ufficiali liberi", 'Abd al-Karim Kassem ha rovesciato con un colpo di stato la monarchia hascemita di re Faysal instaurando la repubblica; nel 1963 un nuovo colpo di stato militare è promosso dal partito baath iracheno.]
- Presidente del Consiglio del Comando della rivoluzione
gen. Ahmad Hassan Bakr
(1968 lug - 1979)
[partito baath iracheno]
- vicepresidente
[I presidente conferisce al partito maggiori aperture, pur opponendosi a qualsiasi soluzione federativa con l'Egitto.]

1978
Febbraio
2-4
, al secondo vertice del Fronte del rifiuto (o della fermezza) tenuto ad Algeri, iniziativa diplomatica algerina, si tenta di raggiungere un'identità di posizioni e riconciliare Siria e Iraq;

 


Kurdistan (iracheno)
1978
nel giugno 1972 Saddam Hussein ha nazionalizzato le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operante nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1978
Iran
[dal 1951 è stata nazionalizzata l'industria petrolifera;
fautore in politica estera del blocco atlantico, mantiene in politica interna uno stretto controllo del potere con l'appoggio dell'esercito e dei gruppi conservatori; contemporaneamente, grazie agli enormi introiti derivanti dal petrolio, inizia una rapida politica di industrializzazione e di riforme sociali che mutano bruscamente il volto del paese e suscitano lo scontento dei gruppi religiosi più conservatori, promotori di manifestazioni e attentati contro la sua politica;
dal 1959 fa parte della Cento (Central Treaty Organization - Organizzazione del patto centrale), un'alleanza tra Gran Bretagna, Pakistan, Iran e Turchia.
Nnonostante le prime elezioni a sistema bipartitico (1960), la dialettica politica è ancora tutta racchiusa entro la cerchia degli "uomini del re"; la sinistra è discriminata e il Tudeh (Partito comunista) è fuori legge.
Dal gennaio 1963 [rivoluzione bianca] al primo referendum per l'approvazione della legge elettorale, dell'emancipazione della donna, dell'istruzione generalizzata e soprattutto di un'incisiva riforma agraria, seguono altre riforme in campo istituzionale, economico e finanziario.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (scià) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, scià dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;
nel 1955 aderisce al patto di Baghdad;
nel 1967 (26 ottobre) Fara Diba viene incoronata imperatrice di Persia;


- Primo ministro
-
Rastakhiz (Partito della resurrezione nazionale)
[partito unico dal 1975, fondato dalla monarchia]
1978
Gennaio
7
, inizia la rivolta popolare;

 






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