Papa Pio XI
(1922-39)
- segretario di Stato:
. card. E.
Pacelli (1929 nov - ?);
- sottosegretari:
. G. Pizzardo,
segretario della Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari;
. Alfredo Ottaviani, sostituto segretario
di Stato;
1933
Febbraio
A. Hitler
dichiara che le chiese cattoliche fanno parte della vita nazionale tedesca…
24, l'ambasciatore tedesco assicura
il card. E.
Pacelli che A.
Hitler auspica di instaurare buoni rapporti con la Santa Sede.
Dopotutto, sottolinea l'ambasciatore, A.
Hitler è cattolico.
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1932»
1933, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana:
1925-33, uno dei suoi assistenti ecclesiastici e G.B.
Montini;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
«segue 1934»
Internazionale operaia socialista
«segue da 1932»
1933
Conferenza di Parigi.
«segue 1934»
Piccola intesa
(Cecoslovacchia, Iugoslavia, Romania)
«segue da 1921»
1933
Febbraio
forte dell'appoggio della Francia ma osteggiata dall'Italia di Mussolini,
si dà una struttura organizzativa più salda che trasforma l'alleanza in
una "organizzazione internazionale unificata con personalità propria";
vengono così creati:
- un consiglio politico (tre ministri degli esteri)
- un segretariato,
- un consiglio economico,
permanenti, tutti con sede a Ginevra;
non serve a nulla:
- l'avvento al potere del nazismo in Germania,
- la politica filofascista della Iugoslavia sotto la direzione di M.
Stojadinovic,
- l'arrendevolezza delle potenze occidentali di fronte all'aggressiva
politica tedesca, portano ben presto alla sua dissoluzione;
«segue 1939»
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«segue da 1932»
1933, dopo la vittoria di A.
Hitler in Germania, con la ripresa del dibattito tra le forze
antifasciste europee sulla strategia generale di resistenza e di lotta
contro il totalitarismo dilagante, il movimento arriva a sostenere, come
sbocco della rivoluzione italiana, la costituzione di una "repubblica
socialista antistatalista";
«segue 1934»
«Il Resto
del Carlino»
«segue da 1927»
1933-34, caduto in disgrazia L.
Arpinati, uno dei massimi rappresentanti del fascismo bolognese,
la testata e lo stabilimento tipografico vanno al Partito fascista
e
una piccola quota di minoranza viene acquistata dal gerarca D.
Grandi;
«segue 1940»
«Il Becco Giallo»
«segue da 1927»
1933, cessa le pubblicazioni, dopo che A. Giannini
è passato al fascismo, che lo sostituisce con il «Merlo Giallo»,
organo fiancheggiatore del regime.
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