Papa Pio XI
(1922-39)
- segretario di Stato:
. card. E.
Pacelli (1929 nov - ?);
- sottosegretari:
. G. Pizzardo,
segretario della Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari;
. Alfredo Ottaviani, sostituto segretario
di Stato;
1933
Marzo
7, l'ambasciatore francese in Vaticano, Charles-Roux,
riferisce al suo ministro degli Affari esteri una confidenza avuta dal
papa: «Ho cambiato idea su Hitler, è
la prima volta che da un simile governo si sia levata una voce a denunciare
il bolscevismo in termini così categorici, unendosi a quella del
papa». E ricorda: «Queste parole,
pronunciate con voce ferma e con una sorta di spericolatezza, sono per
me dimostrazione di quanto il nuovo cancelliere tedesco abbia guadagnato
agli occhi di Pio XI lanciando una dichiarazione di guerra mortale contro
il bolscevismo».
L'opinione sorprendentemente positiva del papa su A.
Hitler produce costernazione e confusione tra i vertici della
Chiesa tedesca che, nella campagna per le elezioni hanno unanimemente
ricusato il nazismo e offerto forte appoggio al Partito di centro.
12, il papa convoca il card. M.
von Faulhaber, arcivescovo di Monaco, per comunicargli
la necessità di cambiare linea. Al suo ritorno in patria l'arcivescovo
informa gli altri prelati.
20, l'ambasciatore britannico, Mr.
Kirkpatrick, riferisce a sua volta a sir John
Simon di aver notato l'ossessione del papa per la minaccia comunista.
E osserva che, senza tenere conto di questo punto, è impossibile
comprendere gli atti di Pio XI.
23, A.
Hitler dichiara che le Chiese cristiane sono «il
più importante fattore nel mantenimento della nostra identità
nazionale». S'impegna a proteggere «l'influenza
che spetta alle confessioni cristiane nella scuola e nell'educazione».
25, parlando con il card. E.
Pacelli il papa esprime il proprio apprezzamento per le osservazioni
di A. Hitler,
lodandone le «buone intenzioni».
In un articolo su Le encicliche sociali di Leone XIII e Pio XI,
il 25enne prof. A.
Fanfani scrive:
«Né inutile la conoscenza di quanto
nelle due lettere è scritto risulterà per noi italiani,
che oggi godiamo i frutti di una pace sociale ignota agli altri Paesi,
perché proprio nella Rerum
Novarum [Leone XIII]
e nella Quadragesimo Anno [Pio
XI] troveremo una sanzione – la quale non
può che recar gioia agli animi nostri – delle recenti conquiste
che la nostra Italia, prima nel mondo, ha fatto nel campo della giustizia
e della pace sociale, attraverso la organizzazione corporativa».
[«Vita e pensiero», 03/1933]
Alla fine del mese, i vescovi tedeschi annunciano che non ostacoleranno
più il leader nazista.
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1932»
1933, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana:
1925-33, uno dei suoi assistenti ecclesiastici e G.B.
Montini;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
«segue 1934»
Internazionale operaia socialista
«segue da 1932»
1933
Conferenza di Parigi.
«segue 1934»
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«segue da 1932»
1933, dopo la vittoria di A.
Hitler in Germania, con la ripresa del dibattito tra le forze
antifasciste europee sulla strategia generale di resistenza e di lotta
contro il totalitarismo dilagante, il movimento arriva a sostenere, come
sbocco della rivoluzione italiana, la costituzione di una "repubblica
socialista antistatalista";
«segue 1934»
«Il Resto
del Carlino»
«segue da 1927»
1933-34, caduto in disgraziaL.
Arpinati, uno dei massimi rappresentanti del fascismo bolognese,
la testata e lo stabilimento tipografico vanno al Partito fascista
e
una piccola quota di minoranza viene acquistata dal gerarca D.
Grandi;
«segue 1940»
«Il Becco Giallo»
«segue da 1927»
1933, cessa le pubblicazioni, dopo che A. Giannini
è passato al fascismo, che lo sostituisce con il «Merlo Giallo»,
organo fiancheggiatore del regime.
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