1942
Nazismo

Maggio

7, la disposizione 4 del commissario tedesco Fritz Sauckel autorizza il ricorso alla forza in tutti paesi occupati per ottenere manodopera;
8, prima ancora che l'8ª Armata italiana venga inviata in Russia, il suo comandante gen. Italo Gariboldi si presenta al Quartier Generale del Führer; il gen. Marras invia un dispaccio al gen. U. Cavallero nel quale riferisce della affabile accoglienza del Führer che ha gradito la nuova nomina;

27, Cecoslovacchia, attentato all'SS Gruppenführer R. Heydrich [il boia di Praga];
[Un gruppo di paracadutisti cechi, lanciatisi poco prima da un Halifax britannico, sparano contro la sua Mercedes verde scuro, aperta, mentre egli sta alla destra di Klein il suo autista; subito dopo una granata colpisce in pieno l'auto; il Reichsprotektor, che era diretto all'aeroporto per raggiungere Berlino e il quartier generale di A. Hitler, rimane gravemente ferito e viene poco dopo portato all'ospedale municipale della Bulovka dove rimarrà in agonia per otto giorni.
I cechi, terrorizzati, subiranno terribili rappresaglie.]

1942
Maggio
Sobibór, inizia l'attività di sterminio degli ebrei;
[Per uccidere i deportati viene usato monossido di carbonio. La tecnica consiste nell'utilizzo di un motore di carro armato o di camion che pompa il gas venefico nelle camere. Mancando forni crematori, i cadaveri vengono arsi con petrolio o benzina in rudimentali griglie ottenute con la sovrapposizione incrociata di tronconi di rotaie.]

Auschwitz: gli scuri del Blocco 10 (ragazze) sono stati intanto inchiodati per impedire che le ragazze guardino il cortile del Blocco 11 (maschi) e il muro delle esecuzioni;
[Tuttavia i nodi del legno sono stati spinti in fuori e loro possono vedere cosa succede dabbasso. Anche la kapo Luise Mauer, la kapo Bertha Teege e l' "anziana" Elza ? hanno visto le SS sparare «senza pietà su donne e bambini già morti, e su quelli ancora vivi»…
Le kapo Luise Mauer e Bertha Teege, mentre si trovano nell'ufficio di Johanna Langefeld sbirciano tra le stecche delle imposte: «Circa trecento donne, bambini e uomini, giovani, vecchi, in salute e malati, alcuni con le stampelle, […]" vengono gasati nei sotterranei con lo Zyklon B.]

5-12, Auschwitz: trasporti polacchi contenenti 6.700 uomini, donne e bambini ebrei sono mandati direttamente nelle camere a gas;
12, Auschwitz: una donna viene trovata appesa alle recinzioni elettrificate ed è così il primo decesso femminile registrato nel campo dalle SS ma, al contrario dei maschi, rimane anonima;
[Alla stessa data sono state ormai registrate all'incirca più di ottomila donne (ebree e gentili) e stanno per arrivarne altre cinquemila.
Mentre nei primi mesi circa il 75% degli ebrei muore di tifo, non si hanno dati relativi al decesso delle donne per questa malattia.]

1942
Maggio
27, Cecoslovacchia, l'SS Gruppenführer R. Heydrich, rimasto gravemente ferito in un attentato compiuto da due cechi, addestrati in Inghilterra, viene ricoverato in ospedale; su ordine di H. Himmler, H. Frank decide di vendicare con il sangue l'attentato;
alla sera decine di ostaggi vengono arrestati.
Mentre vengono imprigionate migliaia di persone e centinaia vengono trucidate senza processo. H. Frank offre una taglia di un milione di marchi a chi denuncerà gli autori dell'attentato.
[Questa somma resterà nelle casse del Reich poiché nessuno si presenterà per consegnare i due "eroi".]

1942
Maggio
primavera, avviene la prima grande ondata di deportazioni di ebrei slovacchi;
dopo le ulteriori deportazioni, a causa della pressione della Chiesa e dell'opinione pubblica, il presidente vara una legislazione che ammorbidisce relativamente i provvedimenti adottati da Mach e Tuka;

In Slovacchia intanto le proteste di aprile a Zilina aumentano perché non solo si stanno sottranedo giovani nubili alla protezione delle case dei genitori ma si comincia anche a separare le famiglie; poiché ciò ha provocato un certo rallentamento nei trasporti, il presidente Tiso garantisce al paese che agirà come «una persona buona e umana e fermato le deportazioni delel ragazze nubili»;
il presidente Tiso ripete le rassicurazioni in ogni trasmissione radio, su ogni giornale e ad ogni ingervento pubblico. «È il principio base della religione cristiana che le famiglie non siano separate. Tale principio verrà osservato anche per mandare gli ebrei alle loro nuove sistemazioni».
[Tutti, Vaticano compreso credono – o forse desiderano solo credere – alle sue menzogne. In realtà egli sta solo aspettando che l'Assemblea slovacca approvi la legislazione che renderà legale la "ricollocazione" degli ebrei.]

15, l'Assemblea dibatte se legalizzare le deportazioni; al momento del voto, la maggior parte dell'Assemblea con le "Guardie di Hlinka" posizionate di fronte ai "deputati votanti"se n'è già andata scegliendo di non esprimersi; il disegno di legge passa; in un istante diviene legale deportare gli ebrei e, in seguito alla deportazione, spogliarli della cittadinanza e dei loro averi. Non c'è più bisogno di definire gli slovacchi "prestatori d'opera volontari".
Ormai solo chi ha le esenzioni sarà al sicuro. Il Ministero degli Interni viene ovviamente travolto da un'ondata di richieste.
Cominciano a partire le famiglie… [segue Capitolo 18 del libro 999 donne slovacche ecc.]

- dal 1918: unificazione di serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini; regno privo del litorale dalmata (rimasto all'Italia in seguito al trattato di pace) e della Carinzia (rimasta all'Austria);
- dal 1921 monarchia parlamentare ereditaria;
- dal 1929 è sospesa la costituzione del 1921;
- dall'aprile 1937 il governo italofilo di Stojadinovich ha concluso un trattato di amicizia e di strette e intense relazioni commerciali con l'Italia;
- dal 1938 i partiti democratici serbi hanno stipulato un accordo politico con il Partito contadino croato ed ora il principe Pavel realizza un accordo con i croati, concedendo alla Provincia unita di Croazia un'effettiva autonomia di governo.

(Belgrado 6 settembre 1923 – Denver, USA 3 novembre 1970)
figlio di Alessandro I e della p.ssa Maria di Romania;
1934 9 ott-29 nov 1945, re di Jugoslavia;
[a 11 anni sotto un Consiglio di reggenza presieduto dal principe Pavel Karagjorgjevic, cugino di Alessandro I.]
- dal 6 aprile 1941 è in esilio a Londra con il suo governo, con a capo il gen. D. Simovic;
- dal 22 gennaio 1942, il gen. D.D. Mihajlovic è ministro della Guerra del governo jugoslavo in esilio e comandante dell’Esercito
jugoslavo in Patria (Jugoslovenska vojska u otadžbini);

1942
Maggio
-

Aimone di Savoia-Aosta [Boby] (Torino 9.3.1900 -Buenos Aires 29.1.1948)
secondogenito di Emanuele Filiberto di Savoia (2° duca d'Aosta) e di Helene d’Orléans;
1904-48, duca di Spoleto;
- 1939, sposa Irene p.ssa di Grecia e Danimarca;
1941-43, re di Croazia;
[1940, designato da re Vittorio Emanuele III luogotenente della corona nel nuovo regno croato, preferisce rimanere in Italia;
lascia poi l’Italia all’avvento della repubblica]
1942-48, 4° duca d’Aosta;
[dal 4 marzo 1942]
1942
Maggio
-

1942
Maggio
3, Ebrei, il governo di Zagabria affida il controllo delle aziende espropriate agli ebrei a commissari governativi presso le locali autorità croate: il provvedimento, che comprende anche la “seconda zona”, espropria beni mobili ed immobili.
Alla cooperativa Napredak è devoluta la competenza di affittare, vendere o liquidare le aziende sotto il controllo commissariale; [Frequenti saranno sui giornali croati gli elenchi delle aziende liquidate.]

Il gen. Dalmazzo del VI C. d'A. ritiene tuttavia i provvedimenti
di Zagabria “poco consoni” ai postulati del "proclama del 7 settembre 1941" e nocivi ai fini della “pacificazione” intentata dagli italiani, auspicando quindi che il governo croato possa soprassedere dall’applicare con rigore la legislazione razziale nella “seconda zona”, anche a beneficio dell’economia della regione, già duramente provata dal processo di “nazionalizzazione” in corso.
Le ditte nazionalizzate, infatti, assegnate a speculatori incapaci, sono state ridotte in decadenza in breve tempo.

1942
Maggio
ultimo a ritirarsi tra i presidi avanzati nell’area, arriva ora anche
il turno di Kljuc, dove il il 7° battaglione cc.nn. squadristi “Milano” stretto finora nella morsa della neve e dei partigiani può finalmente cominciare lo sgombero del presidio verso Drvar;
prima di muoversi diviene però indispensabile rendere sicuro il nodo di Bosanski Petrovac (lungo la rotabile tra i due centri), ormai circondato da consistenti gruppi armati comunisti;
4, all’operazione partecipano due colonne della divisione “Sassari”, una proveniente da Kljuc, l’altra da Drvar;
benché rallentato dalle numerose interruzioni stradali incontrate, il 7° battaglione cc.nn. squadristi “Milano” (accorpato alla prima colonna) raggiunge per primo il piccolo centro di Bravsko, dove, incontrata resistenza, reagisce saccheggiando ed incendiando un gruppo di case poco fuori l’abitato. Qui, mentre la colonna procede (non senza difficoltà) verso Bosanski Petrovac, il “Milano” si attesta;
7, al mattino il “Milano” è nuovamente attaccato da preponderante forze partigiane, stimate in circa un migliaio;
il battaglione riesce a respingere il nemico ma un plotone di circa 50 cc.nn., uscito per il rifornimento idrico, viene sorpreso e sopraffatto: 24 morti, 19 feriti è il lapidario responso dell’azione,
durata circa un’ora; inaugurando una macabra consuetudine, sui cadaveri dei militi vengono riscontrate «vessazioni di ogni sorta e torture»; l'invio di rinforzi permette comunque di disperdere la formazione ostile;
8, inizia il definitivo sgombero di Kljuc;

9, la 2ª Armata del gen Mario Roatta assume la denominazione ufficiale di Supersloda (Comando Superiore Forze Armate Slovenia e Dalmazia);
[Riassumerà la denominazione “Comando 2ª Armata” dal 15
maggio del 1943.]

10-15, iniziano le operazioni condotte dalle tre divisioni italiane e dalla 718ª tedesca, senza il concorso delle truppe croate, cui sono assegnati secondari compiti di sicurezza sulla sinistra della Drina;
11, dopo azioni attuate contro lo sbarramento effettuato dai partigiani, Foca, concentramento di forze partigiane, viene ora presa dalla 5ª Divisione Alpina Pusteria infliggendo, solamente nei due giorni precedenti l’occupazione, circa duecento perdite ai partigiani, in buona parte prigionieri catturati negli ultimi rastrellamenti e fucilati per rappresaglia;

12 il “Milano” può infine riunirsi alla colonna in ritirata che, recuperate le salme dei numerosi caduti, giunge in serata a Bosanski Petrovac;
[Nei giorni successivi l’unità rientrerà in territorio zaratino, schierandosi a presidio delle località di Trebocconi (Tribunj), Morpalazza (Morpolaca), Ponti di Brèbera (Bribirske Mostine) e Geversche (Ðevrske),tornando alle dipendenze del Governatorato della Dalmazia.]

13, il presidio di Kalinovik viene sbloccato dalla 22ª Divisione Fanteria Cacciatori delle Alpi: il giorno prima, nella zona, si sono già presentati al comando italiano duecento cetnik annunciando la loro resa e quella di altri cento serbi armati;
[Anche la "22ª Divisione Fanteria Cacciatori delle Alpi" nel corso dell’avanzata ha subito un centinaio di perdite tra morti, feriti
e dispersi, contro oltre duecento partigiane.
Nell’intero ciclo operativo dell’aprile-maggio 1942 la divisione ha subito più di duecento perdite, contro un totale di oltre cinquecento partigiani uccisi o feriti.]
15, anche il capo di un battaglione musulmano tratta la resa;

Mentre l’aviazione italiana concorre con voli di ricognizione e bombardamenti, nel settore della 1ª Divisione Alpina Taurinense, tre battaglioni proletari, per perdite subite e defezioni, cessano di esistere.
L’area può ormai dirsi “ripulita” delle forze ribelli e l’ "Operazione Trio” considerarsi ultimata, con almeno tremila perdite partigiane tra morti, feriti e prigionieri.
Risultano inoltre disperse formazioni partigiane o individui isolati, che sul momento portano a quasi cinquemila il numero degli uomini persi da Tito.
[Nei giorni successivi, fino alla fine del mese, in nuovi rastrellamenti e durante i movimenti delle divisioni verso i presidi e le nuove località d’impiego, si avranno ancora scontri armati.]

Le due fasi operative “Trio I” e “Trio II”, sono dunque mal coordinate di proposito da croati e tedeschi, che agiscono anticipando i piani italiani.
I reparti ustaša della Crna Legija agli ordini del col. Juraj Francetic, circa tremilacinquecento uomini tra cui volontari musulmani, occupano gran parte del territorio a maggioranza ortodossa. Con l’ "Operazione Trio” lo S.M. italiano – non il gen. Mario Roatta – persegue anche l’intento (politico e non strategico) di estendere l’occupazione oltre la linea di demarcazione con quella tedesca – temporaneamente
decaduta per assicurare l’efficace svolgimento del ciclo operativo – ponendo un saldo piede nella Bosnia: il comando tedesco, tuttavia, sembra aver ben chiare le intenzioni italiane e anticipa l’attacco proprio con l’intenzione di escludere la penetrazione italiana, spingendo i partigiani verso sud-est.
Il timore principale del gen. gen. Paul Bader – con alle spalle il gen. E. Glaise von Horstenau – è che gli italiani riescano infine a subentrare ai tedeschi nell’occupazione di Sarajevo (al posto della 718ª Divisione di Fanteria tedesca la 1ª Divisione Alpina Taurinense o altra divisione italiana) così da estendere progressivamente la zona da loro controllata fino alla Sava, con un conseguente ripiego tedesco anche nel controllo delle risorse economiche dell’area.
Le operazioni terminano con un parziale successo e la rioccupazione di Foca, in questo momento quartier generale di Tito.
Per i tedeschi, che riprendono il controllo della zona d’occupazione e allontanano i partigiani da Sarajevo, il risultato
è sicuramente positivo, come del resto per i croati, che ottengono nuovamente il controllo dei poteri civili su una parte importante del territorio dello Stato Indipendente Croato (i funzionari amministrativi e la gendarmeria croata seguono le colonne avanzanti per prendere subito servizio).
Gli italiani, invece, si ritrovano a dover affrontare le conseguenze della campagna militare, ovvero fare i conti con la presenza dei partigiani tra l’Erzegovina e il Montenegro e costatare l’ulteriore deterioramento dei rapporti con l’alleato ustaša.
Le autorità croate, infatti, al termine del ciclo operativo accusano i soldati italiani di crimini contro la popolazione musulmana nelle zone di Rogatica, Trnovo, Foca, Cajnice e Goradže.
Sebbene il nucleo principale delle bande di Tito riesca a evitare l’accerchiamento, le forze occupanti e collaborazioniste infliggono comunque severe perdite ai partigiani jugoslavi.
Nonostante tutto, le truppe italiane e le alpine in particolare sono state quelle a sostenere il peso principale delle operazioni, precedendo la divisione tedesca nella conquista di Foca.

1942
Maggio
a partire da questo mese anche la Dalmazia annessa viene investita dalla rinnovata attività ribelle, già foriera di numerosi lutti nella Croazia occupata: dagli atti intimidatori o meramente
delinquenziali di stampo prettamente politico, che ormai da tempo interessano le provincie del litorale, i ribelli passano infatti a vere e proprie operazioni militari in grande stile, impegnando a più riprese l’Esercito a ridosso del confine con il territorio croato e causando decine di vittime tra le truppe italiane;
a Zara e nelle altre città costiere è ormai diffusa un' «atmosfera di psicosi»si che rinfocola le preoccupazioni e le critiche mosse da G. Bastianini ai vertici militari;

1°, a poche ore dall'arrivo del I (68°) battaglione cc.nn. squadristi “Toscano”nella frazione di Castelvecchio (Kaštel Stari), «alcune cc.nn. […] si danno a malmenare pubblicamente dei civili, adducendo di non essere stati salutati». Neppure l’abito talare salva dalle violenze il sacerdote della vicina Castel Stafileo (Kaštel Štafilic), a sua volta duramente «aggredito e malmenato mentre esce da un pubblico esercizio di Castel Vecchio»; gli agguati, presumibilmente condotti «a titolo di rappresaglia verso elementi che sono stati loro indicati come comunisti», provocano inquietudine nella popolazione;

6, si registra la prima vittima da parte del I (68°) battaglione cc.nn. squadristi “Toscano”, sorpresa e uccisa durante un pattugliamento poco fuori Traù;
9, Traù, nei pressi della Piazza del Comune, alcuni militi
del I battaglione cc.nn. squadristi “Toscano”, accompagnati dal 18enne Stefano Radic, del Fascio di Traù, dopo aver costretto ad uscire di casa tale Giuseppe Ostoich, di anni 32, ammogliato, lo malmenano uccidendolo, quindi, con una pugnalata alla schiena.
Subito dopo, gli stessi militi sempre accompagnati dal detto Stefano Radic, invitano fuori abitazione tale Gerolamo [Bunde] Novak di Nicolò, di anni 32, e dopo averlo condotto nei pressi dei giardini pubblici lo malmenano esplodendogli contro due colpi di moschetto che si ritiene siano andati a vuoto anche perché nessuna traccia si ha dei proiettili.
I due 32enni, che mai avevano dato luogo a rilievi in linea politica, sono stati indicati ai militi come elementi comunisti, dal componente del direttorio il Fascio di Trau [illeggibile] Giovanni.

11, durante una perlustrazione condotta con alcuni nuclei di carabinieri lungo il confine con la provincia del Carnaro, in zona Monforte del Timavo-Sagoria (Ostrožno Brdo-Zagorje), viene rinvenuto il cadavere di un agente esattoriale presumibilmente ucciso dai partigiani ai primi di aprile; nel rastrellamento immediatamente imbastito dalle forze italiane trovano la morte tre contadini «favoreggiatori […] che at intimazione fermo fuggivano»;

Ebrei, riguardo la questione dei circa millecinquecento ebrei presenti a Spalato, G. Bastianini dà ordine di respingere i numerosi gruppi di ebrei che dalla Bosnia giungono nei territori annessi e in particolare a Spalato per sfuggire alle persecuzion;
l’annuncio di un ritorno nello Stato Indipendente Croato che significa morte certa, dà luogo a violente scene di disperazione, come del resto avviene tra la popolazione respinta al confine;
G. Bastianini richiede un intervento del Ministero degli Esteri
presso il governo di Zagabria e un ordine delle autorità militari italiane della zona di occupazione per far cessare l’esodo;
il governatore della Dalmazia propone inoltre che il governo croato indichi una località non lontana da Spalato dove gli ebrei in questione possano essere inviati “con garanzia della loro incolumità e un trattamento della minima considerazione umana”;

20, Zara, viene costituito il Gabinetto Militare del Governatorato;
[Il gruppo si articola semplicemente su un plotone comando ed i battaglioni squadristi dipendenti. Più che funzioni prettamente operative (rese tra l’altro difficoltose dalla distanza tra la sede del comando, Zara, e le unità subordinate), ha compiti essenzialmente di ordinamento e mobilitazione dei reparti squadristi in Dalmazia.]

20, provincia di Fiume: viene emesso un bando con cui si
ordina l’immediata denuncia di ogni tentativo di «intimazione, da parte di bande ed elementi irregolari, di lasciare il paese […] per raggiungere i ribelli»;
i nuclei familiari che non ottempereranno alle disposizioni
«subiranno la confisca dei beni, la distruzione della propria casa ed uno o più i componenti della stessa [famiglia] saranno fucilati, mentre gli altri saranno internati»;
Probabilmente tras


22, Sebenico, camicie nere del “Toscano” e della 107ª legione
zaratina eseguono in due turni la fucilazione di 26 condannati a morte, esecuzioni capitali comminate dal Tribunale Speciale della Dalmazia;

la notte, l’attività ribelle nei piccoli centri interni di Mitlo e Vinovac scatena un rastrellamento condotto nella zona da due compagnie di squadristi, carabinieri, aliquote di finanzieri e agenti di polizia; questa prima operazione si conclude con la scoperta di un piccolo bivacco di partigiani, uno dei quali rimane ucciso durante la fuga;

26, il prefetto di Zara Vezio Orazi, viene (casualmente) ucciso in un’imboscata, durante un’ispezione nei luoghi teatro degli scontri con i partigiani dei giorni precedenti; la morte del funzionario, mettendo a nudo la «forza dei partigiani» e l’inadeguatezza dell’approntamento difensivo italiano, inasprirà presto la dura reazione italiana, ora affidata anche ai battaglioni
squadristi;

27, all’indomani di un agguato portato ad una pattuglia di carabinieri transitanti lungo la rotabile Senosecchia-Prevallo (Senožece- Razdrto), un forte contingente di squadristi raggiunge la zona, ora rastrellata; i due sospetti fermati, «durante traduzione Senosecchia si davano fuga et non avendo ubbidito [all’] intimazione [di] fermarsi» vengono raggiunti dai colpi dei militi e uccisi;

30, probabilmente trascinato dalle considerazioni espresse dal duce stesso durante l’incontro con Roatta tenuto il 23 maggio a Fiume, il prefetto Testa inaugura il nuovo corso della propria politica repressiva: l’abitato di Jelenje (pochi chilometri a nord di Fiume) viene infatti sconvolto – come ricordato nel manifesto fatto affiggere ora dal prefetto – dall’internamento di numerose famiglie di latitanti, dalla distruzione delle loro case ma soprattutto dalla fucilazione di «20 componenti di dette famiglie estratti a sorte, per rappresaglia contro gli atti criminali da parte dei ribelli»;
misure eccezionali contro la popolazione civile dettate proprio dalla riscontrata assenza dalla cittadina di alcuni abitanti, «allontanati[si] dalle loro abitazioni per raggiungere nei boschi i ribelli»;


30, per l’imboscata a Vezio Orazi, G. Bastianini dispone una vera e propria rappresagliala nelle aree più interne della provincia zaratina, condotta dal console Ivan Scalchi con militi della 107ª legione zaratina ed una compagnia dell’85° battaglione “M”;
nella zona di Chistagne-Ervenico, a ridosso della frontiera con la Croazia, le cc.nn. scovano e fucilano 12 «individui appartenenti bande armate datisi fuga at vista militari», distruggendo «80 case abitazione elementi comunisti aut sospetti» e confiscando numerosi capi di bestiame appartenenti ai molti civili sfollati a causa degli scontri dei giorni precedenti;

1942
Maggio
26, il prefetto Vezio Orazi cade in un'imboscata con la sua scorta;

1942
Maggio
le forze partigiane continuano a combattere non solo contro i fascisti, ma anche contro i cetnik del gen. D. Mihajlovic e più tardi contro i tedeschi;

29, campo di Prevlaka: per allentare il clima di tensione creato ad arte attraverso l’internamento differenziato, il comandante del VI Corpo d’Armata, gen. Renzo Dalmazzo, ordina che gli uomini che provengono dall’area di Kotor siano spediti al campo di Mamula;

[Federico Goddi, Un'isola di internamento: il campo fascista di Forte Mamula, 2019.]

1942
Maggio
18, un maggiore della Regia Guardia di Finanza, capo del centro informazioni di Dibra, viene assassinato assieme al suo autista, mentre la moglie dell’ufficiale rimane gravemente ferita;

1942
Maggio
all'interno del paese la resistenza antifascista si sta organizzando intorno all'ELAS (Esercito di liberazione nazionale) a maggioranza comunista, cui i filomonarchici contrappongono la formazione minore dell'EAM;;

Solo nel giugno 1941, dopo l'attacco di A. Hitler all'Unione sovietica, è iniziato il dialogo tra Chiesa ortodossa e Stato.

Stalin premia la Chiesa ortodossa per l'aiuto prestato sciogliendo la "Lega dei senza Dio" e mettendo fine ad ogni propaganda ostile alla religione; il metropolita Sergej organizza anche una colletta a favore dell'Armata Rossa e trasmette al governo la notevole somma raccolta come contributo della Chiesa; inizia così il dialogo tra Chiesa e Stato.

1942
Maggio
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1942
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1942
Maggio
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1942
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Reggente

1942
seconda guerra mondiale (1941-45): alleata con le potenze dell'Asse, è entrata nel conflitto.;
Partiti che servono il regime fascista di Miklós Horthy von Nagybánya e collaborano con i nazisti:
- Partito della Vita Ungherese,
- Partito Cristiano Democratico,
- Partito Ungherese Cristiano,
- Partito Popolare Ungherese,
- Campo Nazionale,
- Fronte Cristiano,
- Partito Popolare Cattolico,
- Partito Popolare Cristiano,
- Partito dei Croce-frecciati (nella città di Gyor);
Maggio
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Michele I

Boris III

(Sofia 1894 - 28 ago 1943)
figlio di Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Saalfeld-Koháry e di Maria Luisa di Borbone-Parma;
1918, 3 ottobre, il padre abdica a suo favore;
1918-43, zar dei bulgari;
- dal 1930 è sposato con Giovanna di Savoia (1907-2000);
- dal 1934 ha sospeso la costituzione e imposto un regime autoritario;
- dal 1937 si è avvicinato alla Jugoslavia alleandosi alle potenze nazifasciste;
- nel dicembre del 1941 ha dichiarato guerra alla Gran Bretagna;

1942
Maggio
7, la disposizione 4 del commissario tedesco Fritz Sauckel autorizza il ricorso alla forza in tutti paesi occupati per ottenere manodopera;

lo stesso mese, l'autorità di polizia viene trasferita dal Militärbefehlshaber in Frankreich alle SS;
inoltre l'audace evasione da una fortezza tedesca del gen. Giraud dà ai tedeschi il pretesto per rifiutare qualsiasi ulteriore trattativa sul rilascio anticipato dei prigioneiri di guerra;

9, il governo degli Stati Uniti chiede che tutte le navi francesi presenti nel mar dei Caraibi siano immobilizzate e private dei pezzi di artiglieria: gli Stati Uniti sorveglierebbero le comunicazioni con le isole francesi e gli Alleati potrebbero utilizzare le loro navi mercantili e le risorse auree;
[L'amm. Robert finirà per sottoscrivere l'accordo in ottobre.]

lo stesso mese, René Bousquet avverte R. Heydrich [il boia di Praga] che è pericoloso riempire un "fossato di sangue" tra la Francia e la Germania con continue esecuzioni di ostaggi;

lo stesso mese, a causa della corruzione di X. Vallat, l'ambasciatore tedesco a Vichy, O. Abetz, chiede al mar.llo Ph. Pétain di licenziarlo;
al suo posto, per volere della Germania nazista, viene nominato a capo del CGQJ (Commissariat général aux question juives - Commissariato generale per le questioni ebraiche) di Vichy Louis Darquier de Pellepoix;
[Sarà costui quindi a supervisionare la maggior parte della cooperazione francese riguardo la deportazione tedesca di oltre 70.000 ebrei francesi nel campo di sterminio di Auschwitz, dove la maggior parte di loro sarà uccisa.]

23, P. Laval affronta per la prima volta l'argomento dell' "attacco alleato" all'Africa francese con O. Abetz, esprimendo nello stesso tempo i propri timori sulle probabili reazioni dell'opinione pubblica qualora i tedeschi non facciano concessioni che possano migliorare la qualità della vita quotidiana;

alla fine del mese, Rudolf Rahn riferisce che il mar.llo Ph. Pétain, con il quale ha appena parlato, "manifesta una estrema apprensione" di fronte alla prospettiva di un secondo fronte;

1942
Maggio
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Guglielmina

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la regina e i suoi ministri si sono trasferiti in Inghilterra.
Con la conquista dell'Indonesia da parte dei giapponesi l'impero coliniale è stato annientato.]

Leopoldo III

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi e il re è deportato in Germania; dal novembre 1941 l'unità paramilitare di L. Degrelle, "Legion Wallonie" che ha giurato fedeltà ad A. Hitler, svolge la sua attività contro i partigiani.]

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la sovrana e i ministri si sono rifugiati presso gli Alleati.]

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

1942
Maggio
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1942
Maggio
, -

(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
continua a favorire l'evoluzione democratica del paese;
1919-44, re d'Islanda;
[rimane re dell'isola (fino alla proclamazione della repubblica nel 1944) anche se, staccatasi dalla Danimarca, si è costituita in stato sovrano.]

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57, re di Norvegia;

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

1942
Maggio
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(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;

(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;

1946, re d'Italia (Umberto II);

1942
Maggio
1°, il 170° battaglione cc.nn. squadristi “Vespri”, formato (almeno inizialmente) da volontari provenienti dalle province siciliane, viene ora mobilitato dalla 171ª legione di Palermo (centro di mobilitazione);
è articolato su 3 compagnie ed un plotone comando, per un totale di 439 legionari – 18 ufficiali, 33 sottufficiali e 388 camicie nere – comandati del seniore Santi Taglierini.
[Sbarcherà a Zara il 2 giugno.]

15, il CXII° battaglione cc.nn. squadristi “Tevere”, costituito con volontari laziali, marchigiani ed umbri, viene mobilitato dal centro di mobilitazione della 112ª legione romana;
intitolato alla memoria del (da poco scomparso) prefetto romano Vezio Orazi, è articolato in 3 compagnie più un comando affidato al primo seniore Fernando Vallarino;
[Lascerà Roma il 15 giugno, diretta a Zara.]

lo stesso mese, Morgnano (PG), viene aperto il campo di lavoro (PG 115), che rifornisce di manodopera tre stabilimenti del complesso societario della “Terni”: le miniere di lignite presso Morgnano stessa e, non molto lontani, un cementificio e una fabbrica di laterizi.
Vi lavorano alcune centinaia di prigionieri, fra cui molti jugoslavi, alcuni russi e alcuni angloamericani.
I soldati alleati sono protetti dalla Convenzione di Ginevra, che impedisce di utilizzarli in lavori sotterranei, pertanto vengono forse
addetti a mansioni amministrative, oppure le autorità fasciste aggirano la Convenzione.
Una parte dei prigionieri alleati viene inviata al campo di lavoro distaccato presso le fornaci “Briziarelli” di Marsciano.
[- 1943, maggio, alle fornaci “Briziarelli” lavorano circa sessanta sudafricani e alcuni neozelandesi.]

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Maggio
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[Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971; con prefazione di Giorgio Amendola.]

1942
Maggio

«segue da Aprile 1942»

Lo stesso mese, Gianluigi Rusca [Vulp], braccio destro dell'editore Arnoldo Mondadori e uomo del Soe (Special Operations Executive) – i commandos inglesi con funzioni di spionaggio – si reca a Berna per riferire all'intelligence inglese una proposta di P. Badoglio: attuare un colpo di stato contro B. Mussolini e costituire un governo militare con l'incarico di firmare l'armistizio con gli Alleati.
I colloqui andranno avanti per diversi mesi…



«segue Giugno 1942»


[Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945]

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6, capitolazione delle forze americane nelle Filippine;
7-9, battaglia del Mar dei Coralli;
Una squadra navale americana (2 portaerei, 11 incrociatori e 13 caccia) si scontra con una squadra giapponese (2 portaerei, 4 incrociatori pesanti e altri leggeri con siluranti), nel Mar dei Coralli (nell'Oceano Pacifico, tra Nuova Guinea e Australia).
[È la prima battaglia navale della storia nella quale non si assiste a uno scontro diretto fra le navi coinvolte, una forza aerea americana trasportata via mare fa retrocedere un convoglio navale giapponese che si dirigeva verso la Nuova Guinea.
I giapponesi (che appoggiano uno sbarco nell'arcipelago delle Luisiadi), debbono desistere dal tentativo di sbarco.
Perdite:
- giapponesi: 2 portarerei (Soho, affondata, e Shokaku, incendiata;
- americani: portaerei Lexington.]

Il presidente F.D. Roosevelt risponde alle disperate richieste di aiuto dei russi con un'affrettata promessa di un "secondo fronte" in Europa prima della fine dell'anno.
Ma W. Churchill fa pressoni per un'invasione angloamericana del Nordafrica francese quale passo preliminare per l'attacco attraverso la Manica, e alla fine l'avrà vinta.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

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il presidente continua l'opera del suo predecessore e rinsalda i legami con gli Stati Uniti impegnando ora il Messico, anche se solo nominalmente, nel secondo conflitto mondiale a fianco degli alleati;

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Governatore

- Governatore

- Governatore

- Dittatore

- Dittatore

- Presidente della repubblica

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

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Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;

1942
Maggio
II Guerra Mondiale (1941-45): verso la seconda metà dell'anno, mentre i giapponesi hanno già occupato gran parte dell'Asia sudorientale, gli Stati Uniti passano al contrattacco;

7-9, battaglia del mar dei Coralli;

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seconda guerra mondiale (1940-45)
Maggio
operazione di Malta: dal 13 aprile è operativo lo S.M. misto"Ufficio Operazioni C. 3";
5, in relazione agli accordi di Klessheim (29 aprile), il gen. U. Cavallero invia al gen. E. Bastico ordini per l'operazione in Marmarica che non dovrà protrarsi oltre il 20 giugno, data in cui le forze aeree e parte delle terrestri in Cirenaica dovranno essere ritirate e destinate ad altro impiego;
9, la portaerei Wasp lancia 64 velivoli da caccia che raggiungono Malta;
10, sotto la protezione dei caccia, riesce ad entrare nel porto, proveniente da Gibilterra, il posamine velocissimo (battente falsamente bandiera francese)Welshman;
13, nella riunione tenutasi per precisare le norme del blocco, il gen. U. Cavallero espone le conclusioni a cui si è giunti: tutto deve essere pronto per il 20 giugno;
26, VI campagna di Libia:

SCHIERAMENTO INGLESE:
fra Ain el-Gazala e Bir Hacheim:
-1ª div.ne sudafricana,
-1ª brigata della 2ª div.ne sudafricana,
- 32ª brigata corazzata,
- 50ª div.ne,
- 200ª brigata Guardie della 7ª div.ne corazzata,
- 1ª brigata polacca;
all'ala sinistra, caposaldo di Bir Hacheim:
- un gruppo speciale di mercenari delal Legione Straniera, in maggioranza francesi, sostenuti dalla 3ª brigata indiana;
fra questa linea e Tobruk:
- 1ª div.ne corazzata,
- 7ª div.ne corazzata (meno la 200ª brigata Guardie)
pronte a manovrare;
piazza di Tobruk (guarnigione propria):
- 2ª div.ne sudafricana (meno una brigata),
- 2ª brigata indiana.
Le forze aere inglesi e americane comprendono circa 1400 apparecchi modernissimi schierati fra il Canale e Tobruk.

SCHIERAMENTO ITALO-TEDESCO
[forze dell'armata corazzata italo-tedesca (col.gen. E. Rommel)]
di fronte alla linea Ain el-Gazala-Bir Hacheim, da nord a a sud:
- XXI C.d'A. con:
. Div.ni Sabratha e Trento,
. 7 rgt bersaglieri,
. XV brigata tedesca;
- X C.d'A. con:
. Div.ni Brescia e Pavia,
. 9° rgt bersaglieri;
questi due Corpi d'Armata, in parte motorizzati, sono destinati ad attaccare frontalmernte la linea inglese.
Dietro la loro destra sono schierate:
. 1V div.ne corazzata tedesca,
. 21ªdiv.ne corazzata tedesca,
. div.ne corazzata Ariete,
avendo in riserva la 90ª div.ne leggera tedesca.
in costituzione ad Agedabia, a disposizione (gen. E. Bastico):
- XX C.d'A. con,
. div.ne motoriazzata Trieste,
. div.ne corazzata Littorio;
con l'autorizzazione del Comando Supremo queste due unità vengono gradualmente avvicinate al fronte.
Le forze aeree italiane comprendono:
- V Squadra aerea, notevolmente rafforzata e dotata finalmente di apparecchi da cooperazione, d'assalto e da picchiata.
Le forze aeree tedesche comprendono:
- 1ª C.A.T. e parte del 2ª C.A.T..
L'insieme di questa massa aerea conta quasi 1400 apparecchi.

…nel pomeriggio le truppe italo-tedesche dei C.d'A. XXI e X attaccano le posizioni antistanti mentre la massa corazzata aggirando al largo il caposaldo di Bir Hacheim attacca da sud a nord fra Bir Hacheim e Tobruk;
la 3ª brigata indiana che sosteneva alle spalle Bir Hacheim viene subito liquidata dalla div.ne Ariete e l'intero gruppo corazzato inizia una accanita lotta con le due Div.ni corazzate inglesi partite subito al contrattacco.
27-1° giugno, battaglia di carri armati in un alternarsi di azioni e controazioni non risolutive;
28, truppe del X C.d'A. riescono ad aprire due vasti corridoi nel fronte inglese che permettono di far passare i rifornimenti più urgenti;

(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, è costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);

[possedimenti retti, dal 1895, da un governatore generale, dipendente dal ministero delle colonie, in forma accentuatamente centralizzata]

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti (re dei re);
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da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

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dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;

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