1942
Aprile
viene vietato agli ebrei di servirsi di parrucchieri ariani, di usare i mezzi pubblici se non con permessi speciali per lunghi tragitti verso i luoghi di lavoro coatto;
Mauthausen, arrivano al KL (Konzentrationslager) le prime donne, 4 jugoslave;
20, Mauthausen, in occasione del compleanno di A. Hitler, vengono fucilate le 4 jugoslave citate assieme a 46 jugoslavi e cechi;
Stanislawow, nella Galizia Polacca, non c'è più la necessità della "mediazione" del Consiglio Ebraico per rastrellare gli ebrei e le SS impiccano i membri del Consiglio ai lampioni della cittadina. Gli ultimi ebrei rimasti in città sono costretti a raggiungere i treni strisciando sulle ginocchia;
Zierce (Polonia), gli ebrei vengono ammassati davanti alla stazione ferroviaria per essere caricati sui treni verso i campi di sterminio;

1942
Nazismo

Aprile
6, in Germania le razioni alimentari diminuiscono;


29-30, Klesseheim, arrivano il gen. U. Cavallero e B. Mussolini per conferire rispettivamente con il feldmar.llo W. Keitel e con A. Hitler al preciso scopo di concretizzare definitivamente tutto quanto riguarda le imminenti operazioni e specialmente quella di Malta;
il feldmar.llo W. Keitel ringrazia per il concorso italiano di 6 Div.ni e manifesta la sua soddisfazione per la nomina del gen. Italo Gariboldi a comandante dell'8ª Armata;

30, il gen. SS Oswald Pohl, a capo dell’ufficio delle SS per le questioni economiche e amministrative, dirama una circolare a tutti i comandanti dei campi in cui fissa le regole per l’impiego dei deportati e codifica la prassi dell’«annientamento mediante il lavoro». L’eliminazione immediata degli inabili, attuata all’arrivo nei lager, risponde al criterio di mantenere in vita solo quanti possono essere utilizzati come «lavoratori schiavi». Minime sono comunque per questi ultimi le possibilità di sopravvivere in un regime lavorativo severo, durissimo, costellato di punizioni arbitrarie e spietate, con risorse alimentari ridottissime, esposti a
un clima rigido e senza possibilità di proteggersi.

1942
Aprile
Sobibór, il campo di deportazione è ultimato;

2, giovedì, Auschwitz: il 3° trasporto slovacco arriva con 965 giovani ebree nubili, molte delle quali sono imparentate con quelle del primo trasporto;
[Tra di loro c'è anche Elsa Rosenthal (la migliore amica di Edith).
[Come il primo gruppo, è stato prima radunato nella parte orientale della Slovacchia e detenuto a Poprad.
Giunte a destinazione vengono introdotte nel Blocco 5.]

3, venerdì santo, Auschwitz: il 4° trasporto slovacco comprende 997 ragazze e donne ebree nubili;
[Poiché i quattro trasporti non sono andati finora come previsto dai piani di Konka, Alexander Mach s'infuria e nomina a capo del "dipartimento 14" Anton Vasek soprannominato "Il Re degli ebrei" slovacco.]

5, domenica di Pasqua, Auschwitz: perdono la vita 89 detenuti (di cui donne ?) e 31 prigionieri di guerra russi;

17, Auschwitz: il 6° trasporto slovacco comprende 973 ebrei, in maggioranza giovani uomini;
[15 agosto, ne rimarranno in vita solo 88. Dunque nel giro di 17 settimane sono morte 885 persone.]

19, Auschwitz: il 7° trasporto slovacco porta 464 giovani uomini e 536 giovani donne;
[15 agosto, ne rimarranno in vita solo 10.]

23, Auschwitz: l'8° trasporto slovacco porta ?;
[Vi fa parte anche Fela Dranger [n. 6030], sorella di Erna Dranger. Le due rientrano a far parte del primo gruppo di ragazze composto soprattutto di "veterane" scelte per lavorare nel nuovo reparto di smistamento dei vestiti. Tra di loro c'è certamente anche Magda Amster che il padre ha tentato inutilmente di slavare.]

29, Auschwitz: con il 10° trasporto slovacco sono stati portati finora illegalmente 3.749 giovani uomini e 6.051 giovani donne;
[Nessuna famiglia è stata finora deportata.
Per gli ebrei polacchi le cose sono molto diverse…]

Auschwitz: alla fine del mese la popolazione complessiva nel campo è salita a 14.624 prigionieri – dei quali 5.640 donne;
[Eppure il conteggio dei decessi torna alla sua media abituale.
Alla fine di aprile più di 6.277 giovani donne in prevalenza ebree sono state registrate: 197 sono ceche, una piccola quantità polacche che si erano nascoste in Slovacchia e tutte le altre slovacche.
Il totale supera l'intera popolazione carceraria di Ravensbrück. Non si sa tuttavia quante siano ancora vive e parte della popolazione carceraria di Auschwitz.
È da notare che in questo periodo tutte le morti sono causate da malattie, fame o veri e propri omicidi: le gassazioni di massa dei prigionieri non sono ancora iniziate.]

1942
Aprile
-

1942
Aprile
primavera, avviene la prima grande ondata di deportazioni di ebrei slovacchi;
dopo le ulteriori deportazioni, a causa della pressione della Chiesa e dell'opinione pubblica, il presidente vara una legislazione che ammorbidisce relativamente i provvedimenti adottati da Mach e Tuka;

26, intanto gentili ed ebrei sono sempre più preoccupati dalle deportazioni; una folla di gentili slovacchi si organizza fuori dal campo di transito di Zilina dove giovani uomini e donne ebrei sono detenuti in attesa del trasporto successivo;
[È uno dei pochi atti di pubblica resistenza dei gentili in difesa degli ebrei. Altre azioni, più piccole, più personali, sono meno portate ad attirare l'attenzione della Guardia di Hlinka o della polizia.]

Alla fine del mese, i primi dieci trasporti provenienti dalla Slovacchia hanno portato ad Auschwitz 6.051 giovani slovacche e 197 ceche.

- dal 1918: unificazione di serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini; regno privo del litorale dalmata (rimasto all'Italia in seguito al trattato di pace) e della Carinzia (rimasta all'Austria);
- dal 1921 monarchia parlamentare ereditaria;
- dal 1929 è sospesa la costituzione del 1921;
- dall'aprile 1937 il governo italofilo di Stojadinovich ha concluso un trattato di amicizia e di strette e intense relazioni commerciali con l'Italia;
- dal 1938 i partiti democratici serbi hanno stipulato un accordo politico con il Partito contadino croato ed ora il principe Pavel realizza un accordo con i croati, concedendo alla Provincia unita di Croazia un'effettiva autonomia di governo.

(Belgrado 6 settembre 1923 – Denver, USA 3 novembre 1970)
figlio di Alessandro I e della p.ssa Maria di Romania;
1934 9 ott-29 nov 1945, re di Jugoslavia;
[a 11 anni sotto un Consiglio di reggenza presieduto dal principe Pavel Karagjorgjevic, cugino di Alessandro I.]
- dal 6 aprile 1941 è in esilio a Londra con il suo governo, con a capo il gen. D. Simovic;
- dal 22 gennaio 1942, il gen. D.D. Mihajlovic è ministro della Guerra del governo jugoslavo in esilio e comandante dell’Esercito
jugoslavo in Patria (Jugoslovenska vojska u otadžbini);

1942
Aprile
-

Aimone di Savoia-Aosta [Boby] (Torino 9.3.1900 -Buenos Aires 29.1.1948)
secondogenito di Emanuele Filiberto di Savoia (2° duca d'Aosta) e di Helene d’Orléans;
1904-48, duca di Spoleto;
- 1939, sposa Irene p.ssa di Grecia e Danimarca;
1941-43, re di Croazia;
[1940, designato da re Vittorio Emanuele III luogotenente della corona nel nuovo regno croato, preferisce rimanere in Italia;
lascia poi l’Italia all’avvento della repubblica]
1942-48, 4° duca d’Aosta;
[dal 4 marzo 1942]
1942
Aprile
-

1942
Aprile
15, "Operazione Trio" (15 aprile-15 maggio):
[A nord-est della linea di demarcazione tra l’occupazione italiana e quella tedesca esistono, infatti, due centri di ribellione:
- uno verso la Drina (Bosnia orientale), a est e nord-est di Sarajevo;
- l’altro nella zona tra Banja Luka ed il Petrova Gora.]
L’ "Operazione Trio” si concentra sulla prima area e viene svolta tra l’aprile e il maggio del 1942, divisa in due fasi:
- “Trio I” per la regione di Rogatica,
- “Trio II” per l’ansa della Drina in corrispondenza di Vlasenica-Srebrenica.
L’obiettivo principale è colpire i partigiani jugoslavi nell’alta valle della Drina, nei pressi della cittadina di Foca.
Il comando dell’operazione è affidato al gen. Mario Roatta, mentre il gen. Paul Bader, comandante delle truppe tedesche a Belgrado, guiderà sul campo le forze congiunte italo-tedesche-croate operanti: per la prima volta i tedeschi affidano
un’operazione militare di grandi proporzioni a un generale italiano.
Il piano iniziale prevede l’impiego di tre divisioni italiane:
- 1ª Divisione Alpina Taurinense,
- 22ª Divisione Fanteria Cacciatori delle Alpi,
- 5ª Divisione Alpina Pusteria,
con il concorso dell’aviazione,
- una divisione tedesca (718ª Divisione Fanteria più un reggimento della 737ª Divisione Fanteria),
- una decina di battaglioni croati tra domobranci e ustaša, per
chiudere la via di fuga alle formazioni partigiane verso nord-ovest.
Viene inoltre stabilito che, avviate le operazioni, la linea di demarcazione tra occupazione italiana e tedesca potrà essere superata indifferentemente dalle rispettive truppe in base alle necessità operative, mentre i poteri nelle località sottratte ai partigiani, in attesa che gendarmeria e autorità civili croate siano pronte a subentrare, saranno tenuti dalle truppe ivi giunte. Nessuna intesa o distinzione è inizialmente prevista per le
formazioni ribelli, serbo-nazionaliste o partigiane che siano.

lo stesso mese, il Ministero degli Esteri di Zagabria denuncia la connivenza italo-serba che si va instaurando, additando al pubblico ludibrio la propaganda anticroata che viene diffusa dalla Dalmazia, nonché quegli ufficiali e funzionari che tengono stretti rapporti con personalità serbe risiedenti a Zara e Benkovac: costoro, si sostiene, garantiscono agli italiani la collaborazione contro i comunisti, ma conservano soprattutto l'ostilità nei confronti della Croazia, da cui sperano di staccarsi.
[A dimostrazione della poliarchia instauratasi all'interno della catena di comando presuntuosamente proclamatasi totalitaria dello Stato fascista, i comandanti militari sconfinano nell'ambito politico e badano a quelle che sono le convenienze del territorio invece che agli accordi fra cancellerie, lasciando cadere nel vuoto le proteste alleate, mentre G. Bastianini, coerentemente con quanto richiesto da Mussolini in nome dell'affinità ideologica con lo Stato ustaša, espelle o nega asilo a moltissimi serbi ortodossi (e ad ebrei) in fuga dalle violenze croate.]

Ebrei, il vescovo di Trieste e Capodistria Antonio Santin rivolge (aprile-maggio) al gen. M. Roatta le suppliche relative ai profughi inizialmente soggiornanti a Sušak, il cui numero è risalito nel
frattempo a seicento.
Le promesse dei generali italiani sono tuttavia in contrasto con la legislazione del governo croato, finalizzata, tra l’altro, alla “nazionalizzazione”, ovvero all’incameramento senza indennizzo di sorta, dei beni degli ebrei.
Il Commissariato generale amministrativo croato segnala al comando della 2ª Armata che in alcune località di giurisdizione dei comandi dei corpi d’armata, si verificano interventi delle autorità militari italiane presso gli incaricati croati per l’accertamento e la sistemazione dei beni appartenenti agli ebrei. Sembra che in particolare le divisioni "Marche" e "Murge" abbiano emanato disposizioni in contrasto con l’operato delle autorità croate, sostenendo che l’eventuale applicazione della legge croata sui beni debba avvenire attraverso il controllo delle autorità militari italiane.

1942
Aprile
i cetnici del generale D. Mihajlovic, che prima operavano d'intesa con i comunisti di Tito, ora per avversare quest'ultimi finiscono per collaborare prima con gli italiani poi con i tedeschi operando in una ristretta zona della Serbia;

15, alla data inizialmente prevista per l’inizio dell’ "Operazione Trio”, i tedeschi comunicano la propria preoccupazione per il ritardo nell’avvio dell’azione, con il pericolo di compromettere l’accerchiamento delle forze partigiane, e chiedono pertanto agli italiani di affrettare i preparativi.
18, i tedeschi decidono di dare il via alle operazioni (“Trio I”) servendosi delle sole truppe tedesche e croate pronte, adducendo il pretesto della grave situazione della guarnigione croata assediata a Rogatica e la presenza nella zona di formazioni ribelli montenegrine;
al comando italiano, che apprende con sospetto la notizia di una potenziale minaccia finora ignorata, è chiesto di sbarrare la fuga ai ribelli presso la linea di demarcazione: le truppe italiane – in prevalenza della 1ª Divisione Alpina Taurinense – iniziano quindi ad affluire a Sarajevo, base di partenza per l’attacco, in zona d’occupazione tedesca;
19, Sarajevo, per conferire con il gen. Paul Bader vi accorrono:
. gen. E. Glaise von Horstenau, plenipotenziario delle forze armate tedesche presso lo Stato Indipendente Croato;
. Eugen Dido-Kvaternik;
. Mladen Lorkovic, ministro degli Esteri;
. gen. Ivan Prpic;
20, i tedeschi comunicano al comando italiano che per effetto delle operazioni svolte dalla colonna croata del col. Juraj Francetic nell’ansa della Drina (zona Srebrenica-Zvornik-Vlasenica) e grazie all’inizio dei movimenti delle truppe tedesche, ma soprattutto in
conseguenza delle trattative dirette intervenute tra croati e cetnik – sembra che al di là delle dichiarazioni di Slavko Kvaternik l’8 aprile le autorità periferiche croate siano infine state autorizzate da Zagabria a notificare ai cetnik della zona l’assicurazione
di ampie garanzie di immunità e protezione personale qualora fossero tornati alle proprie abitazioni – la situazione in Bosnia è decisamente migliorata e non si ritiene più necessaria la partecipazione italiana alle operazioni.
I tedeschi aggiungono tra l’altro critiche sull’affidamento da riporsi su operazioni così vaste come quelle concordate ad Abbazia.
Le notizie tedesche, dopo così pochi giorni dalla richiesta di affrettare l’inizio dell’azione e dalla descrizione della situazione
di Rogatica come disperata, non possono che confermare i sospetti italiani: dagli incontri del 3 marzo ad Abbazia, nuove intese sono intercorse tra tedeschi e croati alle spalle degli italiani, l’incontro di Sarajevo ne rappresenta la prova, palesando
che sulla preminenza delle operazioni militari ha interferito la manovra politica tedesco-croata.
La posizione italiana, comunque, rimane quella che il ciclo operativo (“Trio I”) dell'intera operazione, stabilita dai rispettivi comandi supremi, debba essere portato a termine così come programmato.
22, ancor prima dell’entrata in una Rogatica ormai abbandonata (giorno 27), un comunicato del quartier generale croato riportato anche dai giornali italiani comunica che grazie alle ultime azioni condotte dalle truppe croate del col. Juraj Francetic con l’ausilio di forze germaniche, le bande comuniste e cetniche della Bosnia orientale sono state completamente distrutte e le autorità civili croate vi hanno ripreso a funzionare regolarmente.
Il comunicato – sostengono gli italiani – descrive una situazione ben diversa da quella reale e costituisce un’altra prova della manovra politica tentata da tedeschi e croati per evitare l’intervento italiano in Bosnia o quantomeno per svalutarlo descrivendo la regione come già pacificata e nelle mani delle autorità civili croate. A Zagabria si attribuisce grande attenzione
all’azione svolta dal col. Juraj Francetic poiché avendo portato i propri reparti al confine della Drina riafferma incondizionatamente la piena sovranità croata sulla Bosnia orientale, stroncando ogni velleità autonomista o separatista dei bosniaci.
Il col. Juraj Francetic, uno dei croati presenti in Italia negli anni Trenta, quando gli ustaša avevano avuto la possibilità di addestrarsi in Italia, è il principale commissario croato per la Bosnia-Erzegovina e ha già dimostrato buone qualità di comando adatte alla guerriglia nelle regioni bosniache.
27-28, l’effettivo sbarramento della riva destra della Drina da Višegrad a Goražde da parte della 5ª Divisione Alpina Pusteria porta comunque ora gli alpini italiani a sopportare il peso maggiore delle operazioni, quando i battaglioni italiani sorprendono ed annientano o disperdono bande ribelli che tentano di traghettare il fiume.
Difficoltà di rifornimento sono incontrate dalle truppe italiane anche per gli attacchi alle retrovie respinti a Cajnice, Miljeno e Meljak. Tali episodi portano circa sette-ottocento perdite tra i partigiani e settanta-ottanta tra le fila della 5ª Divisione Alpina Pusteria.
In seguito, il comando della 2ª Armata avvia la seconda parte del ciclo operativo (“Trio II”), con l’obiettivo di rastrellare la zona compresa nel quadrilatero Sarajevo-Kalinovik-Foca-Goražde.
Il gen. Mario Roatta ottiene dai tedeschi il comando diretto
delle operazioni al posto del gen. gen. Paul Bader.

1942
Aprile
16, il II (83°) battaglione cc.nn. squadristi “Emiliano”, alla guida del seniore Ercole Santucci, lasciata Ravenna lo stesso giorno giunge a Cossana (Košana), piccolo centro della provincia di Trieste situato al confine con la provincia di Fiume;
la prima compagnia è formata dagli squadristi bolognesi, la seconda dai modenesi, la terza dai ferraresi, la quarta dai reggiani, piacentini e parmensi, il plotone comando è formato
da romagnoli;
[. c.m. Guido Angelo Facchini: ufficiale del battaglione stesso, classe 1904 ed originario di Ferrara, risulta iscritto al P.N.F. dal 21 aprile 1921; brevettato squadrista e partecipante alla marcia su Roma, ha ricoperto negli anni svariati incarichi nelle organizzazioni fasciste, arrivando ad assumere, tra il 1935 ed il 1937, la segreteria della federazione fascista di Ferrara;
amico personale della famiglia Balbo, è inoltre collaboratore del «Corriere Padano», di cui diviene direttore amministrativo;
seppur iscritto alla Milizia dal 1923, al momento della mobilitazione con l’“Emiliano” non ha alcuna diretta esperienza bellica.]

l’arrivo dell’“Emiliano” nella regione carsica coincide con l’acuirsi di
una lenta, ma inarrestabile, ondata di lotta partigiana filtrata soprattutto dalla vicina provincia di Lubiana e ormai in grado di valicare gli argini del vecchio confine nazionale;
[Già durante l’estate dell’anno precedente, emissari del neonato O.F. (Osvobolidna Front - Fronte di Liberazione) sloveno, fondato a Lubiana il 26 aprile 1941, sono giunti infatti in Istria e Venezia
Giulia, riuscendo ben presto a fare proseliti soprattutto nei comuni di recente annessione (Castua – Podhum) o storicamente ostili all’Italia (soprattutto il circondario di Villa del Nevoso);
dalle prime, non violente, manifestazioni di propaganda antitaliana, breve è stato il passo verso l’attuazione di forme di resistenza armata, organizzate già sul finire del 1941 soprattutto grazie a fuoriusciti slavi provenienti dalla Slovenia, riunitisi in piccoli e mobili gruppi ben presto rinforzati da elementi locali, molti dei quali renitenti alla leva.]
Con il nuovo anno l’azione partigiana ha acquistato intensità e continuità, ottenendo risultati di una certa consistenza: imboscate seppur di lieve entità e piccoli colpi di mano sono infatti capaci di mettere in allarme le forze di sicurezza italiane, che rispondono con il rafforzamento degli approntamenti militari difensivi e l’istituzione di reparti mobili di polizia.
Centri nevralgici per la repressione, pur in presenza di ingenti forze militari operanti sul territorio, si sono inizialmente affermate le prefetture triestina e soprattutto fiumana, affidate rispettivamente a Tullio Tamburini e Temistocle Testa, funzionari provenienti dagli ambienti dello squadrismo e dalla Milizia.

Tra aprile e maggio 1942, parallelamente all’opera di rastrellamento condotta in Venezia Giulia da forti contingenti italiani (con scontri anche di notevole entità), si inaspriscono inoltre gli strumenti repressivi messi in campo dalle autorità civili e militari, con un vero e proprio salto di qualità nella violenza ricalcante la ben più preoccupante situazione creatasi nella
(comunque limitrofa) provincia di Lubiana.
Scaglionato nei dintorni di Cossana, sede del comando, e posto sotto la «protezione» della locale autorità prefettizia, il II (83°) battaglione cc.nn. squadristi “Emiliano” concorre fin dalla fine di aprile alla gravosa opera di sorveglianza del ribollente entroterra triestino, intervenendo in alcuni casi con estrema durezza.

a metà mese, sul monte Nanos (o monte Re, poco lontano da Vipacco), circa 700 uomini agganciano e disperdono un’unità partigiana composta da una cinquantina di membri, uccidendone cinque e catturandone sette;

24, provincia di Fiume: viene emesso un bando con cui «per ogni
delitto a carattere politico commesso contro militari e civili» viene prevista «immediata rappresaglia passando per le armi ostaggi comunisti» in numero variabile «a seconda della gravità del delitto»;

26, il I (68°) battaglione cc.nn. squadristi “Toscano” alla guida del primo seniore Pietro Montesi Righetti, lasciata Montecatini Terme (PT) il giorno 15, giunge ora a Traù (Trogir, pochi chilometri ad ovest di Spalato); qui viene impiantato il comando del reparto mentre le compagnie dipendenti sono scaglionate soprattutto nella zona dei “Castelli” – il litorale tra Traù e Spalato – per dare manforte all’esigua aliquota di carabinieri rimasti in loco
dopo il recente ritiro del presidio militare;
[La soppressione del presidio di Traù (centro con oltre 20.000
abitanti) segue lo “snellimento” imposto dai vertici militari; tra le figure messe ora maggiormente a rischio figurano le «varie decine di iscritti al P.N.F.» presenti nel piccolo centro spalatino.]

Tra i servizi d’istituto affidati al battaglione squadrista figurano inoltre le esecuzioni capitali comminate dal Tribunale Speciale della Dalmazia.

[Oltre al comandante Pietro Montesi Righetti, ecco i nomi di alcuni ufficiali:
. centurione Gugliemo Bertarelli (aiutante maggiore di battaglione),
. centurione Francesco Franchi (già segretario politico del fascio di Prato),
. centurione Arnaldo Cantini,
. c.m. Torello Dei (comandante il plotone comando). Quest’ultimo, classe 1905, originario di Certaldo (FI) e brevettato “squadrista” e “marcia su Roma”, è reduce dalla campagna greca-albanese, combattuta tra le fila della Milizia stessa.]

L’arrivo degli squadristi toscani in Dalmazia corre di pari passo con l’aggravarsi della situazione lungo il litorale spalatino, teatro a sua volta dei primi, audaci, colpi di mano condotti dal movimento partigiano.

1942
Aprile
-

Giorgio II

1942
Aprile
all'interno del paese la resistenza antifascista si sta organizzando intorno all'ELAS (Esercito di liberazione nazionale) a maggioranza comunista, cui i filomonarchici contrappongono la formazione minore dell'EAM;

Solo nel giugno 1941, dopo l'attacco di A. Hitler all'Unione sovietica, è iniziato il dialogo tra Chiesa ortodossa e Stato.

Stalin premia la Chiesa ortodossa per l'aiuto prestato sciogliendo la "Lega dei senza Dio" e mettendo fine ad ogni propaganda ostile alla religione; il metropolita Sergej organizza anche una colletta a favore dell'Armata Rossa e trasmette al governo la notevole somma raccolta come contributo della Chiesa; inizia così il dialogo tra Chiesa e Stato.

1942
Aprile
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1942
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1942
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1942
Aprile
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Reggente

1942
seconda guerra mondiale (1941-45): alleata con le potenze dell'Asse, è entrata nel conflitto.;
Partiti che servono il regime fascista di Miklós Horthy von Nagybánya e collaborano con i nazisti:
- Partito della Vita Ungherese,
- Partito Cristiano Democratico,
- Partito Ungherese Cristiano,
- Partito Popolare Ungherese,
- Campo Nazionale,
- Fronte Cristiano,
- Partito Popolare Cattolico,
- Partito Popolare Cristiano,
- Partito dei Croce-frecciati (nella città di Gyor);
Aprile
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Michele I

1942
Aprile
seconda guerra mondiale (1939-45):

Boris III

1942
Aprile
seconda guerra mondiale (1939-45):

Capo del Governo

P. Laval
V
(1942 18 apr - 19 ago 1944)

– petainismo: 1940 dicembre-aprile 1942 –
[II periodo]

1942
Aprile
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lo stesso mese, l'OFI (Office français d'information), l'agenzia di stampa di Vichy, viene finalmente autorizzata a operare nella Zona occupata;

25, Rudolph Schleier, vice di O. Abetz all'ambasciata tedesca a Parigi, avverte ufficiosamente che P. Laval che i risultati del reclutamento di manodopera volontaria per la Germania sono stati insufficienti e che si pretende molto di più dalla Francia;

26, nasce il nuovo governo;
quando P. Laval diventa presidente del Consiglio, l'amm. Leahy viene richiamato in patria e gli Stati Uniti mantengono a Vichy solo un incaricato d'affari;
[Gli Stati Uniti, anche se non sono in guerra con la Francia, sono ora un paese belligerante e non considerano più adeguata la vecchia politica di contribuire al mantenimento della neutralità francese.
In particolare, gli americani devono lottare contro i sottomarini tedeschi nelle proprie acque ed è diventato di vitale importanza per loro sapere in che modo saranno usati gli armamenti e le strutture francesi nei Caraibi.
Con il ritorno di P. Laval al potere, il segretario di Stato Hull non è più disposto a basarsi sulle assicurazioni ricevute dall'amm. F. Darlan dopo la sosta forzata del sottomarino tedesco nella Martinica, avvenuta nel febbraio 1942.]

Legione straniera
Il suo impiego:
1940-45, seconda guerra mondiale

Guglielmina

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la regina e i suoi ministri si sono trasferiti in Inghilterra.
Con la conquista dell'Indonesia da parte dei giapponesi l'impero coliniale è stato annientato.]

1942
Aprile
II guerra mondiale:

Leopoldo III

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi e il re è deportato in Germania; dal novembre 1941 l'unità paramilitare di L. Degrelle, "Legion Wallonie" che ha giurato fedeltà ad A. Hitler, svolge la sua attività contro i partigiani.]

1942
Aprile
II guerra mondiale:
-

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;
[dal maggio 1940 il paese è occupato dai tedeschi, e la sovrana e i ministri si sono rifugiati presso gli Alleati.]

1942
Aprile
II guerra mondiale:
avviato l'arruolamento dei giovani lussemburghesi nell'esercito tedesco, si sviluppa un forte movimento di resistenza;

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

1942
Aprile
-

1942
Aprile
, -

(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
continua a favorire l'evoluzione democratica del paese;
1919-44, re d'Islanda;
[rimane re dell'isola (fino alla proclamazione della repubblica nel 1944) anche se, staccatasi dalla Danimarca, si è costituita in stato sovrano.]

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57, re di Norvegia;

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

1942
Aprile
-

(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;

(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;

1946, re d'Italia (Umberto II);

1942
Aprile
13, operazione di Malta: si costituisce appositamente lo S.M. misto delle tre FF.AA. italiane; [vedi box Libia]

15, il I (68°) battaglione cc.nn. squadristi “Toscano” , lascia Montecatini Terme (PT), diretto a Traù (Trogir, pochi chilometri ad ovest di Spalato);
[Vi giungerà il giorno 26.]

16, il II (83°) battaglione cc.nn. squadristi “Emiliano”, lascia Ravenna diretto a Cossana (Košana), piccolo centro della provincia di Trieste situato al confine con la provincia di Fiume;
[Vi giungerà lo stesso giorno.]

29, [fino al 1° agosto] vengono mobilitati i battaglioni “Vespri” (170°), “Tevere” (112°) e per ultimo “Nizza” (215°) battaglione cc.nn. squadristi;

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Nonostante gli arresti, i compagni internati nei campi di concentramento e quelli consegnati ai fascisti in Italia (come è avvenuto per L. Longo [Gallo]), tutti i componenti dell'Ufficio Estero e dei collaboratori tecnici del Pci che in questo periodo (gennaio-aprile) hanno lasciato Parigi contano ancora su un discreto numero di quadri capaci, oltre che sui massimi dirigenti che componevano l'Ufficio Estero:
. Agostino Novella [Ermete], il dirigente n. 1 dell' "Ufficio Estero",
. G. Amendola,
. Antonio Roasio,
. C. Negarville.
Tra gli altri:
. E. Sereni,
. Giuseppe Dozza,
. Leone,
. Felice Platone [Astesano],
. Teresa Noce [Estella],
. Giovanni Parodi,
. Giuliano Pajetta,
. Egle Gualdi,
. Tina Ermini [Boffa],
Tutti costoro e altri riusciranno ad entrare in Italia e a partecipare ancora alla guerra di Liberazione.

[Stefano Schiapparelli, Ricordi di un fuoruscito, Edizioni del Calendario, Milano 1971; con prefazione di Giorgio Amendola.]

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«segue da Marzo 1942»



«segue Maggio 1942»


[Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945]

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27, il governo, preoccupato per le sorti del conflitto e premuto dall'opposizione conservatrice, decide di cambiare politica e indice un plebiscito nazionale attraverso il quale W.L. Mackenzie King chiede di essere sciolto dall'impegno di non adoperare i coscritti per il servizio oltremare.
Ciò provoca la dura reazione del Québec dove viene fondata una Ligue pour la défense du Canada allo scopo di propagandare il "no".
Il risultato è che nella provincia francofona il 73% degli elettori votano contro il governo, mentre in tutte le altre province il "sì" trionfa con l'80%.
A questo punto il governo si trova di fronte a un dilemma.
Se non agisce sulla base del risultato elettorale vi sarebbero forti critiche, anche tra i ministri liberali, a questa mancanza di decisione. D'altro canto, inviare le reclute oltremare vuol dire spaccare il paese e distruggere la forte base elettorale che i liberali hanno nel Québec.
Il primo ministro cerca dunque la mediazione e adotta lo slogan "la coscrizione se necessario, ma non necessariamente la coscrizione", indicando così che la misura verrà attuata solo se lo richiederà l'andamento della guerra.
[La questione si ripresenterà soltanto nell'autunno del 1944.]

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[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

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il presidente continua l'opera del suo predecessore e rinsalda i legami con gli Stati Uniti impegnando ora il Messico, anche se solo nominalmente, nel secondo conflitto mondiale a fianco degli alleati;

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Presidente della repubblica

- Governatore

- Governatore

- Governatore

- Dittatore

- Dittatore

- Presidente della repubblica

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

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Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;

1941
Dicembre
II Guerra Mondiale (1941-45):

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1942
seconda guerra mondiale (1940-45)
Aprile
1°, l'incrociatore Delle Bande Nere viene colpito e affondato;
13, operazione di Malta: si costituisce appositamente lo S.M. misto delle tre FF.AA. italiane, denominato "Ufficio Operazioni C. 3";
[Alla fine di marzo e ai primi di aprile tutte le navi inglesi di superficie ad Alessandria d'Egitto e a Gibilterra, sono state ritirate.]

Ufficio Operazioni C. 3
Ufficiali componenti	-	conoscitori della lingua tedesca
. gen.brig. Antonio Gandin		x
. cap.vasc. Girosi
. ten.vasc. Riccardi		x
. col. A.A. Gallo	Operazioni
. cap. A.A. Maporig		x
. ten.col. S.M.R.E. Manzoli
. cap. in esp. S.M.R.E. Adam
. magg. in esp. S.M.R.E. Pistotti	Informazioni	x
. cap.freg. Comel		x
. ten.col. A.A. Ronti	Comunicazioni	x
. due ufficiali tedeschi di collegamento con il gen. von Rintelen e O.B.S.		-
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29-30, il gen. U. Cavallero si reca a Klesseheim con B. Mussolini per conferire rispettivamente con il mar.llo W. Keitel e con A. Hitler al preciso scopo di concretizzare definitivamente tutto quanto riguarda le imminenti operazioni e specialmente quella di Malta.

(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, è costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);

[possedimenti retti, dal 1895, da un governatore generale, dipendente dal ministero delle colonie, in forma accentuatamente centralizzata]

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti (re dei re);
1942
Aprile
da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

1942
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dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;

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