Papa Pio XI
(1922-39)
- segretario di Stato:
. card. E.
Pacelli (1929 nov - ?);
- sottosegretari:
. G. Pizzardo,
segretario della Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari;
. Alfredo Ottaviani, sostituto segretario
di Stato;
1933
Aprile
Pio XI riceve una lettera di E.
Stein, la filosofa di Monaco convertitasi dall'ebraismo undici
anni prima. Gli chiede di criticare apertamente la campagna dei nazisti
contro gli ebrei, una campagna mossa da un governo che si definisce "cristiano"
e che usa immagini cristiane a sostegno dei propri sforzi. [vedi
lettera»
Il card. E.
Pacelli, rispondendo per conto del papa, non scrive a E.
Stein bensì all'arciabate che ha inoltrato la sua lettera
alla Santa Sede. Gli dice di farle sapere che ha mostrato il messaggio
al papa, aggiungendo la preghiera che Dio protegga la Sua Chiesa in questi
tempi difficili. Null'altro.
7, nel telegramma indirizzato al papa
per riferire quanto sta succedendo in Germania, mons. C.
Orsenigo scrive: «Lotta antisemita
da ieri ha assunto carattere governativo. Intervento Rappresentante Santa
Sede sarebbe equivalente protesta contro legge Governo».
Pio XI segue il consiglio del nunzio e tace.
11, lo stesso mons. C.
Orsenigo scrive: «Purtroppo il
principio antisemita è stato accettato e sanzionato dall'intero
Governo, e questo fatto purtroppo resterà come un'ignobile macchia
proprio sulle prime pagine della storia, non priva d benemerenze, che
sta scrivendo il nazionalsocialismo germanico!».
[Quello che colpisce è che, in questi primi mesi del governo nazista,
a suggerire A.
Hitler di non perseguitare gli ebrei sia B.
Mussolini e non Pio XI.]
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1932»
1933, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana:
1925-33, uno dei suoi assistenti ecclesiastici e G.B.
Montini;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
«segue 1934»
Internazionale operaia socialista
«segue da 1932»
1933
Conferenza di Parigi.
«segue 1934»
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«segue da 1932»
1933, dopo la vittoria di A.
Hitler in Germania, con la ripresa del dibattito tra le forze
antifasciste europee sulla strategia generale di resistenza e di lotta
contro il totalitarismo dilagante, il movimento arriva a sostenere, come
sbocco della rivoluzione italiana, la costituzione di una "repubblica
socialista antistatalista";
«segue 1934»
«Il Resto
del Carlino»
«segue da 1927»
1933-34, caduto in disgrazia L.
Arpinati, uno dei massimi rappresentanti del fascismo bolognese,
la testata e lo stabilimento tipografico vanno al Partito fascista
e
una piccola quota di minoranza viene acquistata dal gerarca D.
Grandi;
«segue 1940»
«Il Becco Giallo»
«segue da 1927»
1933, cessa le pubblicazioni, dopo che A. Giannini
è passato al fascismo, che lo sostituisce con il «Merlo Giallo»,
organo fiancheggiatore del regime.
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