Papa Pio XI
(1922-39)
- segretario di Stato: card. P.
Gasparri.
1922
Novembre
2, «Il Popolo d'Italia», sotto il titolo "La
soddisfazione del Vaticano per la soluzione delle crisi" pubblica:
«Durante i giorni del travaglio nazionale,
che hanno condotto all'avvento del potere dell'on. Mussolini, nessun allarme
si è avuto nei circoli più vicini al Pontefice, il quale,
quando gli avvenimenti si sono avviati verso il loro sbocco normale, non
ha celato agli intimi il Suo compiacimento nel vedere l'Italia dirigersi
versi una rivalorizzazione delle sue migliori energie».
6, mons. Francesco
Borgoncini Duca, segretario della Sacra Congregazione degli Affari
ecclesiastici straordinari, scrive: "È
finalmente scomparso il sistema semisocialista sotto il quale il Paese
aveva penato in passato… certo, c'è stata una rivoluzione ma è
stata una rivoluzione tipicamente italiana, un piatto di spaghetti, e
il modo in cui il cambiamento è avvenuto non deve suscitare troppa
apprensione solo perché è stato del tutto incostituzionale.".
10, «Il Popolo d'Italia»
dà la notizia che il consiglio dei ministri abrogherà la
legge sulla nominatività dei titoli (legge
24 settembre 1920, n. 1297).
11, «Le Journal»
pubblica un'intervista concessa dal segretario di Stato P.
Gasparri al suo corrispondente romano. Maurice
de Waleffe riferisce che il cardinale italiano gli ha detto:
«Il movimetno fascista è divenuto una
necessità. L'Italia andava verso l'anarchia ed il re ha saggiamente
agito, perché comandare ai soldati italiani di sparare era egualmente
pericoloso: se obbedivano significava la guerra civile; se non obbedivano
era assai grave».
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«Il
Telegrafo»
«segue da 1877»
1922-43, durante il fascismo diventa l'organo personale della famiglia
Ciano e dopo la liberazione deve cessare
le pubblicazioni;
«segue 1945»
«La Tribuna»
«segue da 1902»
1922, aderisce al movimento fascista;
«segue 1925»
«Il Popolo d'Italia»
«segue da 1921»
1922, novembre, dopo la marcia su Roma, a Benito
Mussolini succedono nella direzione Arnaldo
Giuliani e poi Vito;
«segue 1943»
UNIONE EDITRICE ROMANA
- Direttore: conte G.
Grosoli.
Strettamente legata al Banco di Roma e al
trust zuccheriero, (cioè l'Eridania)
controlla:
- «Corriere d'Italia» [a.f.: «Il Giornale d'Italia»]
di Roma,
- «Italia»
di Milano,
- «Momento» di Torino,
- «Avvenire d'Italia»
di Bologna,
- «Messaggero Toscano»
di Pisa.
[Come affermerà (nel 1930) uno scrittore cattolico,
«Tanto il Partito popolare quanto l'Azione
Cattolica non hanno altri organi nazionali all'infuori di quelli che mantengono
gli zuccherieri e i trafficatori del Banco di Roma».
[Francesco Luigi Ferrari, L'Azione Cattolica
e il regime (Milano, 1957, p. 23); rimasto inedito per 25 anni, è
l'unico studio serio sull'argomento pubblicato in Italia ed è opera
di un fervente cattolico ma sincero democratico e deciso antifascista.]
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