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ANNO 1946
Febbraio
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Cosa Nostra
SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA
Radio-TV

Papa Pio XII
(1939-58)

- responsabile dell'Entità: card. P. Fumasoni Biondi.

ONU
[Organizzazione delle nazioni unite]

1946
Febbraio
, il norvegese Trygve Lie viene eletto segretario generale (1946-53);
«segue mar 1946»

La seconda
Pace mondiale

1946

«segue»

campi di concentramento

«segue da 1944»
1945-46 e 1950, dai processi di Norimberga e da varie inchieste governative risultano circa 10 milioni di morti (principalmente ebrei, polacchi e russi);
su 43.000 italiani ci sono 15.000 morti;
le vittime della Shoah in Italia sono state 7.579 (piů un migliaio di persone rimaste senza nome) di cui:
- 322, arrestate e uccise;
- 451, arrestate e scampate;
- 6086, deportate;
dai lagher tornano in 837, gli altri 5.969 (tra cui 490 bambini e 68 neonati) sono stati uccisi;
«segue 1956»

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1946
Febbraio
Republik Osterreich
- Presidente
Karl Renner
(1945 20 dic - 31 dic 1950)
[SPÖ, Partito socialdemocratico]
- Cancelliere
Leopold Figl
(1945 20 dic - 2 apr 1953)
[ÖVP, Partito popolare austriaco]
-

1946
Febbraio

-



1946
Febbraio
GERMANIA
Entro le 4 zone di occupazione si trovano ora 17 Stati:
- USA: Baviera, Assia, Württemberg-Baden,
- Regno Unito: Renania Settentrionale-Vestfalia, Bassa Sassonia, Schleswig-Holstein, Amburgo, Brema (sino al 1/4/1947)
- Francia: Württemberg-Hohenzollern, Renania-Palatinato, Baden
- URSS: Sassonia, Sassonia-Anhalt, Turingia, Brandeburgo, Meclemburgo
Berlino inizialmente è sottoposta ad uno statuto speciale.

1946
Febbraio
Processi di Norimberga

18, Pio XII crea cardinali tre vescovi tedeschi:
. mons. Clemente Agostino von Galen, arcivescovo di Münster;
[morirà il 22 marzo successivo.]
. mons. Josef Frings, arcivescovo di Colonia;
. mons. Corrado von Preysing, vescovo di Berlino;





1946
Febbraio
Repubblica Popolare Federativa
di Jugoslavia

[Federativna Narodna Republika Jugoslavija]
(dal 29 Novembre 1945)
- Presidente dell'assemblea federale:
-
- Vicepresidente del governo federale:
Milovan Gilas
(1945-54)
- Vicepresidente del consiglio:
Edvard Kardeij
(1946-63)
- Ministro degli esteri:
-
- Ministro degli interni e della sicurezza
-
Alexandar Rankovic
(1946 2 feb - 14 gen 1953)

1946
Febbraio
Dopo la liberazione la costruzione del nuovo stato repubblicano si orienta subito verso la creazione di un sistema socialista: l'economia viene nazionalizzata e il suo sviluppo regolato da piani quinquennali; si scontrano perň subito due elementi: la tradizione del potere popolare, cosě come concepita da Tito (Josip Broz) durante la guerra, e le forme importate dal sistema sovietico; tra i consiglieri sovietici e i funzionari iugoslavi scoppiano presto i primi screzi;


6 REPUBBLICHE POPOLARI
SLOVENIA - cap. Lubiana
- il 26 novembre 1942 Tito (Josip Broz) ha convocato a Bihac la prima assemblea dell'AVNOJ (Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia);
-
dal 4 dicembre 1943, il mar.llo Tito (Josip Broz) ha costituito il primo governo libero.]
Primo ministro
Boris Kidric
(1945 5 mag - 1° giu 1946)
1946
Febbraio

-
CROAZIA - cap. Zagabria
1946
Febbraio

-
SERBIA - cap. Belgrado
1946
Febbraio

-
Vojvodina - capol. Novi Sad
[Provincia autonoma, dal settembre 1945, con la sua forte minoranza ungherese.]
1946
Febbraio

-
Kosovo-Metohija - capol. Pristina
[o "Kosmet", Territorio autonomo (autonoma oblast), dal settembre 1945]
1946
Febbraio

-
BOSNIA-ERZEGOVINA - cap. Sarajevo
1946
Febbraio

-
MONTENEGRO - cap. Podgorica-Titograd
1946
Febbraio

-
MACEDONIA - cap. Skoplje
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
REPUBBLICA POPOLARE SOCIALISTA di ALBANIA
[RPSSh (Republika Popullore Socialiste
e Shqipërisë
)]
Presidente
Enver Hoxha
(1946 - ?)

1946
Febbraio
22
, termina il "Processo dell'Unione Albanese" (iniziato a gennaio) contro i gesuiti di Scutari e altri.
23, Devoli, nei cantieri dell'A.I.P.A lavorano ca 250 italiani: nell'anniversario della fondazione della GAI (Gioventù antifascista italiana) al circolo si festeggia con una festa danzante ed una recita. È l'ultima occasione per i lavoratori italiani di ritrovarsi uniti.

 

a


1946
Febbraio
REGNO di GRECIA
(1935 - 1947)
Giorgio II
Albero genealogico
(Tatoi, Atene 1890 - Atene 1947)
primogenito di Costantino I re di Grecia e di Sofia di Hohenzollern;
1922-24, 1935-47, re di Grecia;


- da aprile 1941 il re ha lasciato ancora la Grecia ed è riparato dapprima a Creta e poi al Cairo e a Londra, dove ha formato un governo in esilio;
- le sinistre sono risolutamente contrarie al ritorno del re -
Reggente
D.P. Damaskinos
(1945 gen - ?)
[arcivescovo di Atene]
1946
Febbraio

l'armistizio di Varkiza rinvia lo scoppio della guerra civile;



1946
Febbraio
REPUBBLICA di TURCHIA
(novembre 1923)
[dal 1925 la shari'a (vecchia legge religiosa islamica) č stata sostituita dai moderni codici, modellati su quelli europei.]
Presidente
della Repubblica
Ismet Inönü
(1938 - 1950)
Primo ministro
?
(1938 - ?)
-
Partito repubblicano del popolo
[partito unico]
[alcune personalità uscite dal Partito repubblicano del popolo hanno fondato il Partito democratico che Ismet Inönü preferisce tollerare per non inasprire i contrasti]
1946
Febbraio

-
a




1946
Febbraio
U.R.S.S.
(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
Segretario generale del PCUS
Stalin
(1922 apr - 1953)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.]
NKVD
(Narodnyi Komissariat Vnutrennic Del)
[Commissariato del popolo per gli affari interni]
Presidente
-
vice-presidente
-
[Dal 3 febbraio 1941, l'NKVD (ex polizia politica sovietica), è stato sdoppiato e al suo fianco opera ora l'NKGB»
NKGB
(Narodnyi Komissariat Gosudarstvennoi Bezopasnosti)
[Commissariato del popolo per la sicurezza dello stato]
Commissario politico
V.N. Merkulov
(1941 feb - ?)
[con funzioni specifiche di polizia politica]
da dicembre 1944 un decreto del Cremlino ha istituito un nuovo Dipartimento Speciale dandone il controllo a G.M. Malenkov; il suo compito è di impadronirsi, per mezzo di commandos speciali, di tutta l'attrezzatura militare industriale e scientifica che potrebbe essere di qualche utilità all'URSS e che sarà confiscata a titolo di riparazioni di guerra. 
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Alexej
(1944 set - † 1970)
1946
Febbraio
-

Repubblica della Ceceno-Inguscezia
(repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa)
1946
Febbraio
1944, repubblica autonoma creata nel 1936 all'interno della Repubblica Russa, viene ora disciolta;
[sarà ricostituita nel 1957.]

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)
presidente della repubblica
-
1946
Febbraio
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1946
Febbraio
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1946
Febbraio
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)
1946
Febbraio
-

- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1946
Febbraio
-



1946
Febbraio
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Wladyslaw Raczkiewicz
(1939 30 set - 6 giu 1947)
Primo ministro
Tomasz Arciszewski
(1944 29 nov - 2 lug 1947)
 
 
1946
Febbraio
Governatorato di Polonia
(dal 1° settembre 1939)
Presidente del Consiglio nazionale del popolo di Lublino
B. Bierut
(1944 lug - ?)
Primo ministro
Edward Osóbka-Morawski
(1944 22 lug - 5 feb 1947)

1946
Febbraio
16
, dal censimento risultano superstiti – dei 35 milioni di abitanti all'inizio del 1939 – 23.929.800 (non sono inclusi nel computo i 3 milioni circa di polacchi viventi fuori dei confini).
A questa data non sono stati ancora effettuati i trasferimenti degli allogeni tedeschi e ucraini dalle rispettive regioni. Ma alla fine di tali trasferimenti il totale della popolazione polacca si aggirerà sempre sui 24 milioni di abitanti.
Le perdite attribuite a cause belliche e ai massacri tedesco-russi si fanno ammontare a 6.028.000 unità.

Lo stesso mese viene costituito, dal filo-sovietico Governo provvisorio di unità nazionale polacco, il Tribunale Nazionale Supremo (NTN), allo scopo di perseguire i criminali nazisti e i traditori della patria polacca.



1946
Febbraio
CECOSLOVACCHIA
Presidente del Consiglio
Zdenek Fierlinger
(1945 - mag 1946)
[socialdemocratico]
Vicepresidente
K. Gottwald
(1945 - mag 1946)
[comunista]
- Segretario generale del Pcc (Partito comunista cecoslovacco)
Rudolf Slánsky
(1945 - 1951)
Ministro degli Esteri
Jan Masaryk
(1945 - feb 1948)
Ministro aggiunto degli Esteri
Vladimir Clementis
(1945 - 1948)
- l'ordinamento regionale è stato soppresso -

1946
Febbraio
-



1946
Febbraio
REPUBBLICA d'UNGHERIA
(dal 1° febbraio 1946)
Presidente dell'Assemblea nazionale
Ferenc Nagy
(1945 nov - feb 1946)
[Partito dei piccoli proprietari]
abate Vela Varga
(1946 feb - ?)
Presidente della repubblica
Zoltán Tildy
(1946 3 feb - 2 ago 1948)
[Partito dei piccoli proprietari]
Primo Ministro
Zoltán Tildy
(1945 15 nov - 1° feb 1946)
[Partito dei piccoli proprietari]
Mátyás Rákosi
1-4 febbraio
[ad interim]
[MKP, comunista]
Ferenc Nagy
(1946 4 feb - 31 mag 1947)
[Partito dei piccoli proprietari]
Ministro degli Interni
Imre Nagy
(1945 - mar 1946)
[Partito agrario]
segretario generale del Partito dei piccoli proprietari
Béla Kovács
(1946 feb - ?)
segretario generale
del Partito comunista ungherese
Mátyás Rákosi
(1946 feb - 1982)

1946
Febbraio
, il parlamento proclama la repubblica ed elegge presidente Zoltán Tildy e Ferenc Nagy primo ministro.
Intanto, tornato in Ungheria, Mihály Károlyi aderisce al nuovo regime comunista.
Sotto la pressione dei russi i tre partiti di sinistra hanno costituito un blocco in parlamento e la disciplina di partito subisce un giro di vite. Ora non si può più parlare di libere prese di posizione e di libertà di espressione della propria opinione. I comunisti fanno pressione sul governo affinché sottoponga al parlamento una proposta di legge per la difesa dell'ordine civile e repubblicano.
18, mons. J. Mindszenty, arcivescovo di Estergom e primate d'Ungheria, viene creato cardinale nel concistoro segreto indetto da Pio XII;
25, gli Stati Uniti accordano all'Ungheria un prestito di 10 Mni di dollari;

 


a


1946
Febbraio
REGNO di ROMANIA
Michele I
Albero genealogico
(Sinaia, Valacchia 1921 - ?)
figlio del principe ereditario Carlo e di Elena di Grecia;
1927-30, re di Romania;
dal 1930 è ridiventato principe ereditario;
1940-47, re di Romania;


Segretario generale del Partito comunista rumeno
Anna Pauker
(1945 - 1947)

1946
Febbraio
-

a


1946
Febbraio
BULGARIA
Presidente del consiglio di stato
-

1946
Febbraio
-

a




1946
Febbraio
Governo Provvisorio
della Repubblica Francese

[1944 10 set - 22 gen 1947]
Primo ministro
Félix Gouin
(26 gen - 12 giu 1946)
Interni
André Le Troquer
(26 gen - 24 giu 1946)
Affari Esteri
Georges Bidault
(1944 10 set - 16 dic 1946)
Colonie
Regioni liberate
Difesa
Guerra
Marina
Aviazione
Economia
André Philip
(26 gen - 24 juin 1946)
Finanze
Commercio
e Industria
Lavori Pubblici
Lavoro
Giustizia
Pierre-Henri Teitgen
(1945 30 mag - 18 dic 1946)
Pubblica Istruzione
e dei Culti
Febbraio
11
, pastorale di quaresima del card. Saliège, arcivescovo di Tolosa: «L'ora dei cristiani».

È stata ricostituita la "Fédération Anarchiste".

Legione straniera
Il suo impiego:
1946-54, sud-est asiatico a fronteggiare i Vietminh nella sanguinosa guerra d'Indocina;

1946
Febbraio
REGNO dei PAESI BASSI

Guglielmina

Albero genealogico

(l'Aia 1880 - castello di Het Loo, presso Apeldoorn 1962)
figlia di Guglielmo III re d'Olanda e della sua seconda moglie Emma di Waldeck-Pyrmont;
1890-1948, regina dei Paesi Bassi;

1946
Febbraio
 
-


1946
Febbraio
REGNO del BELGIO

Leopoldo III

Albero genealogico

(1901 - ?)
figlio di Alberto I e di Elisabetta di Baviera;
1934-51, re dei belgi;



1946
Febbraio
 

Alla vigilia delle elezioni politiche, una notifica del card. primate Van Roey, arcivescovo di Malines, ammonisce i cattolici a non appoggiare l'UDB (Unione Democratica Belga).
[Subito dopo la liberazione, tra il 1944 e il 1945, elementi cattolici provenienti per lo più dalla resistenza, hanno dato vita a questa nuova formazione politica cattolica di tendenza progressista che, pur confessando la propria ambizione di impregnare d'un autentico cristianesimo la società, intende mantenersi assolutamente aconfessionale, e, mentre cerca di realizzare il recupero dei giovani delusi dal "rexismo" non nasconde le sue simpatie per i socialisti.
Ineccepibile sotto qualsiasi punto di vista dottrinale, il nuovo partito cattolico ha il torto – agli occhi della gerarchia ecclesiastica – di minare, da un parte, l'unità delle forze politiche cattoliche ch'essa vuole strette nell'unica compagine del Partito Sociale-Cristiano, e, dall'altra, di escludere tutto l'elettorato conservatore che era sempre stato, fino alla vigilia della guerra, il nerbo più potente del partito cattolico belga.]

Elezioni politiche.
[L'UDB (Unione Democratica Belga), non ottiene alcun seggio contro i 92 seggi del PSC (Partito Sociale-Cristiano).]
[Bisogna dire che, attualmente, il PSC (Partito Sociale-Cristiano) rappresenta, nella sua nuova organizzazione, un notevole sforzo di rinnovamento in confronto con le vecchie strutture che avevano connotato il partito cattolico prima della guerra.
Non solo è sostanzialmente nuovo il complesso e diffuso programma che esso ha annunciato, ma nuovo è anche il suo stato maggiore (di cui A.E. De Schrijver è il presidente, e il sen. Etienne de la Vallée Poussin e il dep. Arthur Gilson due dei maggiori rappresentanti), e per due terzi sono uomini nuovi i 92 deputati eletti.
Fra il 1945 e il 1946 esso ritiene opportuno astenersi dal far parte della coalizione governativa per non appesantirne la responsabilità con l'inasprimento della questione reale, che esso non avrebbe potuto non agitare, date le incontenibili pressioni della base.]
18, il nunzio apostolico, mons. Clemente Micara, viene creato cardinale e decade dal suo ufficio;

La maggior parte dei leaders dell'UDB (Unione Democratica Belga), primi fra tutti i tre ministri del "gabinetto Van Acker" finiscono per ritirarsi dalla vita politica.




1946
Febbraio
Granducato di Lussemburgo

Charlotte di Nassau-Weilburg

Albero genealogico

(1896 - ?)
figlia di Guglielmo IV e di Maria Anna di Portogallo;
1919-64, duchessa di Nassau;
1919-64, granduchessa di Lussemburgo;

1946
Febbraio

-




1946
Febbraio
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio VI
Albero genealogico

(York Cottage, Sandringham, Norfolk 14.12.1895 - Sandringham House, Norfolk 6.2.1952)
secondogenito di Giorgio V e della p.ssa Vittoria Maria von Teck;
1936-52, re di Gran Bretagna e Irlanda, imperatore delle Indie;

Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
C. Attlee
laburista
(1945 26 lug - 26 ott 1951)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Hugh Dalton
(1945 27 lug - 13 nov 1947, dim.)
Segretari di Stato
Affari Esteri e Commonwealth
Ernest Bevin
(1945 lug - ott 1951)
Dominions
-
Guerra
Affari economici
R.S. Cripps
(1945 - 26 ott 1951)
Affari Interni
Informazioni
-
Lavoro
-
Giustizia
Colonie
Commercio
Sanità
A. Bevan
(1945 -26 ott 1951)
GRAN BRETAGNA
1946
Febbraio
18
, mons. Bernard Griffin, arcivescovo di Westminster (dal dicembre 1943), viene creato cardinale da Pio XII;
IRLANDA
Irlanda del Nord
1946
Febbraio
-
Eire
1946
Febbraio
14
, "Operazione Shamrock": la Croce Rossa irlandese accoglie 100 bambini francesi come rifugiati e sono in corso gli sforzi del governo per proteggere i bambini rifugiati polacchi.

 



1946
Febbraio
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Primo ministro
-
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
REGNO di DANIMARCA
Cristiano X
Albero genealogico

(Charlottenlund 1870 - Copenaghen 1947)
figlio di Federico VIII e di Luisa di Svezia;
1912-47, re di Danimarca;
1919-44, re d'Islanda;

1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
REGNO DI NORVEGIA
[dal 1905]
Haakon VII
Albero genealogico

principe Carlo (? - ?)
figlio di Federico VIII re di Danimarca e di Luisa di Svezia;
1905-57
, re di Norvegia;

Presidente dei ministri
1946
Febbraio
il re rientra in patria e la Norvegia è tra i paesi fondatori dell'ONU, di cui diventa segretario generale (1946) l'ex ministro degli esteri norvegese Trygve Lie (1946);


1946
Febbraio
REGNO di SVEZIA
Gustavo V
Albero genealogico

(Stoccolma, castello di Drottningholm 16 giugno 1858 – Stoccolma, 29 ottobre 1950)
figlio di Oscar II e di Sofia di Nassau;
1907-50, re di Svezia;
osserva correttamente le regole del sistema parlamentare;

1946
Febbraio
-


1946
Febbraio
FINLANDIA
[Repubblica parlamentare]
1946
Febbraio
-




1946
Febbraio
REPUBLICA PORTÚGUESA
[Estado Novo]
Presidente
del consiglio
Antonio de Oliveira Salazar
(1932-68)
[unico detentore del potere reale]
unico partito legalmente funzionante: Unione nazionale
1946
Febbraio
-

a


1946
Febbraio
SPAGNA
Presidente
del Consiglio
F. Franco Bahamonde
[el Caudillo]
(1938 30 gen - 9 giu 1973)
Ministro de la Gubernación
(ex Ordine Pubblico e Interno)
-
Ministro degli Esteri
-
(? - ?)
Ministro del Lavoro
José Antonio Giròn de Velasco
(1941 gen - gen 1957)
1946
Febbraio

quando F. Franco Bahamonde [el Caudillo] fa fucilare Cristino Garcìa e altri nove partigiani repubblicani che si sono infiltrati in Spagna attraverso i Pirenei, la tensione internazionale tocca il limite; i sindacati francesi scendono in piazza, chiedendo al governo un'azione decisa;
27, dopo essersi consultato con gli Alleati, il ministro degli Esteri francese Georges Bidault, democristiano, uno dei capi della Resistenza antinazista, decide la chiusura della frontiera francese: un provvedimento che non provoca danni all'economia spagnola dato che i rapporti commerciali continuano con Gran Bretagna e Stati Uniti;
don Juan
Albero genealogico
(1913 - ?)
terzogenito di Alfonso XIII di Borbone e di Vittoria Eugenia di Battenberg;
conte di Barcellona
dal 1931 pretendente al trono di Spagna;
1946
Febbraio
-




La nuova Italia
1946
Febbraio
Vittorio Emanuele III
-
Albero genealogico
(Napoli 1869-Alessandria d'Egitto 1947)
figlio di Umberto I e di Margherita di Savoia;
1878-1900, principe di Piemonte;
1900-46, re d'Italia;
dal 1922, è esautorato da qualsiasi esercizio del potere dalla dittatura fascista;
1936-43, imperatore d'Etiopia;
1939-43, re d'Albania;
1940-45, II guerra mondiale;
dall'8 settembre 1943 ha abbandonato Roma con il governo e si è rifugiato a Brindisi rifiutando il consiglio, ormai unanime, di abdicare;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, su pressione dei partiti antifascisti del CLN e su consiglio delle potenze alleate nomina lugotenente generale del regno il figlio Umberto, lasciandogli tutti i poteri rappresentativi della monarchia;
Umberto di Savoia
-
Albero genealogico

(Racconigi 1904-Ginevra 1983)
unico figlio maschio e terzogenito di Vittorio Emanuele III e di Elena di Montenegro;
1930, sposa la principessa Maria José, figlia del re Alberto I del Belgio, dalla quale avrà quattro figli;
1936, generale di corpo d'armata;
1938, generale d'armata;
1940-45, II guerra mondiale:
all'atto di dichiarazione di guerra alla Francia (10 giugno 1940) ha assunto il comando del gruppo di armate dell'ovest;
dopo la resa dell'Italia agli alleati (8 settembre 1943) gli anglo-americani non gli hanno consentito di assumere il comando del CIL (Corpo Italiano di Liberazione) che combatte contro i tedeschi;
il 5 giugno 1944, subito dopo la liberazione di Roma, gli è stata affidata dal padre la luogotenenza del regno;

1946, re d'Italia (Umberto II);

 

  Periodo costituzionale transitorio
(1943 3 ago - 1° gen 1948)
Presidente del Senato Pietro Tomasi della Torretta
(1944 20 lug - 25 giu 1946)
   
 
Presidente
del Consiglio

A. De Gasperi (Dc)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
+ Affari Esteri
I

vicepresidente Pietro Nenni (Psiup)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Sottosegretari
alla Presidenza
del Consiglio dei ministri
Giustino Arpesani (Pli)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Giorgio Amendola (Pci)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Interno
G. Romita (Psiup)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Sottosegretari Giuseppe Spataro (Dc)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Affari Esteri
A. De Gasperi (Dc)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Sottosegretari C. Negarville (Pci)
(1945 10 ago - 13 lug 1946)
Renato Morelli (Pli)
(1944 18 giu - 13 lug 1946)
[del. Italiani all'estero]
Africa italiana
A. De Gasperi (Dc)
(1945 10 dic - 2 feb 1947)
[ad interim]
Guerra
Manlio Brosio (Pli)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Sottosegretari Pompeo Colajanni (Pci)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Luigi Chatrian (Dc)
(1945 21 giu - 18 ott 1946)
Marina
amm. R. De Courten
(1943 27 lug - 13 lug 1946)
Sottosegretari Pasquale Schiano (PdA)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Angelo Corsi (Psiup)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
[del. Marina mercantile]
Aeronautica
Mario Cevolotto (PDL)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Sottosegretari Ernesto Pellegrino (militare)
(1944 12 dic - 13 lug 1946)
Tesoro
Epicarmo Corbino (Pli)
(1945 10 dic - 18 set 1946)
Sottosegretari Giovanni Persico (PDL)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Pietro Mastino (PSd'Az)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
[del. Danni di guerra]
Finanze
Mauro Scoccimarro (Pci)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Sottosegretari Bruno Visentini (PdA)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Agricoltura e foreste
Fausto Gullo (Pci)
(1944 22 apr - 13 lug 1946)
[proprietario di parecchie terre]
Sottosegretari Antonio Segni (Dc)
(1944 12 dic - 13 lug 1946)
Industria e commercio
Giovanni Gronchi (Dc)
(1944 18 giu - 13 lug 1946)
Sottosegretari Enzo Storoni (Pli)
(1945 10 dic - al 9 gen 1946)
Rosario Pasqualino Vassallo jr (PDL)
(16 gen - 28 giu)
Ivan Matteo Lombardo (Psiup)
(1945 5 lug - 13 lug 1946)
Lavoro e Previdenza Sociale
Gaetano Barbareschi (Psiup)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Sottosegretari Gennaro Cassiani (Dc)
(1945 21 giu - 2 feb 1947)
Commercio estero
(Istituito per scorporo dal Ministero dell'Industria e del Commercio il 9.1.1946)
U. La Malfa (Pd'az)
(1946 9 gen - 20 feb 1946)
Sottosegretari Enzo Storoni (PLI)
(9 gen - 13 lug)
Lavori Pubblici
L. Cattani (Pli)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Sottosegretari Giuseppe Bruno (PdA)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Assistenza postbellica
Luigi Gasparotto (Dl)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Sottosegretari Enrico Berardinone (Indip.)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Antonio Cifaldi (PLI)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Trasporti
R. Lombardi (Pd'az)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Sottosegretari Antonio Priolo (Psiup)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Grazia e Giustizia
P. Togliatti (Pci)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Sottosegretari Dante Veroni (PDL)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Pubblica Istruzione
Enrico Molè (Dl)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
Sottosegretari A. Marazza (Dc)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Enrico Paresce (Dl)
(1945 10 dic - 13 lug 1946)
[del. Belle arti e spettacolo]
Poste e Telecomunicazioni
M. Scelba (Dc)
(1945 21 giu - dic 1947)
Sottosegretari
ing.prof. Mario Fano (Indip.)
(1945 21 giu - 13 lug 1946)
Ministri senza portafoglio
(senza portafoglio)
Rapporti con la Consulta
E. Lussu (Pd'az)
(1945 10 dic - 20 feb 1946)
- dal 25 Aprile 1945 l'Italia č libera! -

La Consulta (25 settembre 1945 - giugno 1946) ha il compito di preparare l'Assemblea Costituente, ma si articola – tra commissioni e aula – secondo il modello di una Camera elettiva, mentre tutti i membri sono nominati dal Governo secondo un dosaggio accorto tra anziani parlamentari dalla fedina politica pulita, rappresentanti designati dai partiti ed espressioni di categorie economiche, combattentistiche, ecc..
Molti i battibecchi per l'ammissione anche di grandi nomi, a causa di certi peccatucci… telegrafici.
Presidente: on. Gregorio Agnini, già deputato di Modena dal 1890, il più anziano.
Anziani:
- Francesco Saverio Nitti (?)
Partito d'Azione: ?
- Piero Calamandrei (Commissione Pubblica Istruzione).
Dc: 10 rappresentanti:
- Giulio Andreotti (il più giovane dell'aula, Commissione Pubblica Istruzione).
-

1946
Febbraio
6
, Roma, a seguito di deliberazione del Consiglio dei Ministri, viene nominata una speciale Commissione per far luce sulle "carte dell’OVRA";
[Tale organismo dovrà, sulla base dei documenti ritrovati, pubblicare un elenco nominativo dei confidenti dell’OVRA.
Sono esclusi da tale lista i deceduti e i funzionari, impiegati, sottufficiali e guardie di pubblica sicurezza, e le persone non individuate.
Ai sensi dell’art. 2 del R.D.L. 25/5/1946, numero 424, sarà data facoltà di ricorrere contro tale inclusione.]

 

11, Asti, nel carcere sussidiario vengono fucilati:
. Domenico Fabbroni, 35enne nato ad Arezzo, serg. magg. del 3° Gruppo Esplorante, un reparto d'élite della div.ne San Marco;
. Francesco Spinnato, 57enne nato a Mistretta (Messina), mar.llo della Brigata nera.

Provincia di Asti: dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 e dopo, i caduti fascisti censiti risultano 751; di questi:
- 558 sono morti ad Asti e nella provincia,
- 193 sono deceduti in altre località italiane.
Dei 751 fascisti astigiani, 130 sono stati uccisi dopo la fine della guerra.
[Emilio Scarone, Censimento dei caduti della Rsi di Asti e provincia, NovAntico Editrice Pinerolo 2008.
Giampaolo Pansa,I vinti non dimenticano, Rizzoli 2010.]

Il gen. Raffaele Cadorna, dopo aver ricevuto l'avallo delle autorità angloamericane, autorizza gli osovani a ricostituire la formazione brigata "Osoppo".
In soli due mesi dispone già di circa duemila uomini [2130 secondo il col. Luigi Olivieri] e di un piccolo giornale chiamato «Il Tricolore».
Riesce inoltre a organizzare un servizio informativo che proDuce periodicamente un bollettino da fornire all'Ufficio informazioni.
Per il momento, fino a gennaio 1950, è alle dirette dipendenze dello S.M. dell'Esercito.

A. De Gasperi è favorevole a far svolgere prima le elezioni amministrative rispetto alle politiche, e la sua idea passa grazie all'intervento e alle pressioni degli americani.
Sulla questione la stessa sinistra non ha però un atteggiamento univoco. Non solo infatti all'interno del Partito d'Azione regna la maggiore incertezza a proposito dell'ordine cronologico delle prove elettorali, ma anche nel Pci non esiste affatto l'unanimità di intenti su questo problema.

14-18, nel corso della Direzione comunista, mentre i responsabili politici delle grandi città, come:
. Edoardo D'Onofrio per Roma,
. G.C. Pajetta per Milano,
. Velio Spano per la Sardegna,
. Giovanni Roveda per Torino,
sono contrari a far precedere le amministrative alle elezioni politiche, non allo stesso modo la pensano importanti dirigenti centrali quali Mauro Scoccimarro, Colombi e Umberto Terracini.
I primi sono contrari, anche per l'influenza della propaganda della Chiesa nelle realtà locali.
Riferisce Giovanni Roveda: «Molti religiosi vanno a controllare le liste elettorali. Essi poi hanno fatto una vera e propria scuola del voto soprattutto per le donne che vanno nei circoli cattolici ad imparare come si vota».
Ancora più preoccupato è Edoardo D'Onofrio che, dopo aver detto: «Il Prefetto di Roma è un'emerita canaglia: sta facendo di tutto per riuscire a farle fare entro il mese d'aprile», sottolinea:
«La Democrazia Cristiana in questi ultimi tempi ha accentuato una controtendenza anticomunista, ma quello che spinge di più questo partito ad una presa di posizione anticomunista è la sfrenata propaganda che viene fatta dal pulpito contro il nostro partito. La formula più generale di questa propaganda è: Attenti alle liste, perché in esse vi è la mano del diavolo; non votate le liste dove c'è il diavolo comunista… la Democrazia Cristiana tende a diventare sempre più il polo attorno a cui si indirizzano le forze conservatrici e reazionarie e la propaganda dei preti, propaganda che spinge noi a scendere sempre più sul terreno di risposta…».
Più o meno sulla stessa linea l'intervento di Velio Spano:
«… mentre tutti gli altri partiti rinculano, la Democrazia Cristiana va avanti per opera della Chiesa. Basti pensare che i preti impartiscono il battesimo ai bambini che vengono portati in chiesa sulle braccia di qualche dirigente comunista… la Democrazia Cristiana si è attaccata all'arma spirituale e scatena una guerra religiosa alla quale noi non possiamo rispondere.»
Per quanto riguarda la realtà di Roma – come ricorderà Aldo Natoli – i democristiani hanno creato un sistema di staffette che, ad una certa ora del giorno, sulla base di sospetti, dopo aver cercato di scoprire chi ha votato e chi no, si recano da coloro che presumono essere loro elettori per farli andare a votare.
I comunisti dal canto loro hanno una organizzazione di base capillare, per cui in certi quartieri dove il Pci è molto forte i compagni vanno anch'essi casa per casa, con le liste elettorali, per invitare la gente a votare. Quando i compagni si accorgono che le staffette della Dc iniziano la loro opera, organizzano subito un sistema di intercettazione: gli attivisti del Pci fermano le staffette, pigliano loro i fogli e glieli stracciano o bruciano. Gli attivisti si mettono a poca distanza dalla sede della Dc e dalla parrocchia e quando partono questi ragazzi con i fogli contenenti le indicazioni di voto li bloccano, mettendoli nelle condizioni di non poter fare il loro lavoro.
Dice ancora Velio Spano:
«È probabile che noi riusciamo a fare una manovra dentro il Partito d'Azione nel quale vi è Giacobbe, il quale ha un programma improntato secondo la formula marxista che la proprietà è un furto; si tratta di persona ignorante come una capra ma che ha gran prestigio morale. In questo caso noi potremo fare questa manovra: siccome Giacobbe è un uomo che non farà praticamente niente, noi potremo farlo Sindaco di Nuoro e legarlo a noi: il sindaco vero sarebbe un nostro compagno che è un tipo abbastanza forte e gode di molta autorità nella città».
16, questi metodi evidentemente non dispiacciono a P. Togliatti il quale nel suo intervento non si fa scrupolo a tale proposito: «… quando si tratta di lotta elettorale non bisogna sofisticare troppo, bisogna battagliare per avere il massimo dei voti».
Presa la parola subito dopo Cesare Negarville, egli fa il punto della situazione e andando immediatamente al cuore del problema che si sarebbe affrontato in Consiglio dei Ministri dice: «Il punto essenziale della discussione sarà quello del referendum e cioè se farlo o non farlo contemporaneo alle elezioni».
In effetti, mentre il Pli preme in nome e per conto dei monarchici, a favore di un referendum preventivo, la Dc ha invece richiesto per bocca di A. De Gasperi un referendum nel corso dei lavori della Costituente.
Si deve inoltre sciogliere il nodo relativo al tipo di legge elettorale, uninominale, o proporzionale, e alla obbligatorietà (con sanzioni fiscali per i non votanti) ovvero facoltatività del voto.
Su questo importante aspetto della questione le sinistre hanno subìto una cocente sconfitta alla Consulta il giorno prima ma P. Togliatti avverte: «Ciò non significa in alcun modo l'adozione del voto obbligatorio; però al Consiglio dei Ministri bisognerà tener conto del parere favorevole della Consulta, mentre se ci fosse stato un voto contrario noi avremmo alzato la testa».
P. Togliatti, come si vede, si rende conto che l'iniziativa non è nelle mani delle sinistre e che dunque non si può «alzare la testa»; in effetti sono liberali e democristiani a tenere in mano le redini della situazione, ma le loro idee, circa il tragitto per arrivare alla definizione della questione istituzionale, divergono e comportano esiti molto differenti tra loro. In questi spazi aperti dai contrasti nel campo moderato pensano di inserirsi le sinistre per recuperare terreno. La proposta – che in vero non si dimostrerà particolarmente accorta – viene formulata da Pietro Nenni, in un colloquio riservato con P. Togliatti che il leader del Pci riferisce in Direzione in questo modo:
«La questione che si presenta e sulla quale è bene che la direzione dia un consiglio è la seguente: Nenni pensa che a noi convenga, ad un certo momento, dopo aver iniziato la trattativa, cambiare posizione sul problema del referendum, mettendoci fermi sul problema del voto obbligatorio, considerando che noi per ottenere una vittoria sul voto obbligatorio dovremo dare qualche cosa. Nel governo pare che i democratici del lavoro, o almeno due di essi, Cevolotto e Gasparotto, si esprimeranno contro il voto obbligatorio. L'opposizione sarà molto forte da parte dei liberali e meno da parte dei cattolici, perché essi ci tengono a non far cadere De Gasperi».

Le sinistre temono l'adozione dell'obbligatorietà perché in questo modo si potrebbe mobilitare non la "maggioranza silenziosa", bensì un settore di popolazione arretrato dal punto di vista politico e dunque stumentalizzabile dalla propaganda moderata. Appare ora necessario evitare tale eventualità con una manovra politica comune delle sinsitre e sulla base di una sorta di scambio, un do ut des spregiudicato ma opportuno. Qui però le posizioni dei leaders socialista e comunista divergono: preso atto che la partita la stanno gestendo Pli e Dc, su chi dei due appoggiarsi per isolare l'altro? Spiega ancora P. Togliatti:
«… noi partiamo da una affermazione di principio sulla sovranità della Costituente che respinge il referendum e che lo accetta semmai come referendum successivo, di ratifica, su monarchia e repubblica. Nenni dice: noi dobbiamo considerare sicuro il voto per la repubblica, quindi il referendum semmai fa un danno a loro perché li obbliga a proclamare la repubblica subito… I socialisti su questo punto vorrebbero sentire la direzione del partito. Insomma, la nostra concessione è una concessione ai democratici cristiani, quella dei socialisti una concessione ai liberali».
Qui il leader comunista viene interrotto da Giorgio Amendola.
«Non credo che De Gasperi accetti un referendum su queste basi». La risposta arriva secca:
«De Gasperi ci vuole ricattare sul tipo di repubblica perché egli pensa di dire: repubblica sì, ma repubblica col crocifisso, col papa presidente».
Una repubblica a larga impronta cattolica: questo il disegno che P. Togliatti attribuisce al leader della Dc e che egli tuttavia – al di là delle espressioni paradossali – si mostra propenso ad accettare, visto che gli assicura comunque la rinuncia al voto obbligatorio e l'esito repubblicano, ciò cui evidentemente tiene più d'ogni altra considerazione. Ed infatti, al di là del tono con cui definisce le intenzioni del suo rivale democristiano, nel riprendere la parola egli non mostra di disprezzarle poi tanto all'interno dello scambio politico di cui si è detto:
«…noi dovremo pagare nel senso che la repubblica non viene fatta il giorno delle elezioni ma dopo 7/8 mesi e sarà una repubblica di tipo diverso, col crocifisso e col papa, ma sarebbe tuttavia un passo avanti anche se piccolo. D'altra parte noi potremo mobilitare su questa base una maggioranza molto più grande di quella che potremo avere sul referendum al momento delle elezioni. Io sarei del parere che di questa questione si potrebbe fare un motivo di agitazione elettorale… e presentarsi davanti al pubblico come persone che vogliono seguire una linea democratica. Io penso che dovremmo essere per il referendum posteriore e non per il referendum anteriore perché a noi non dà nessun fastidio».
Le sue parole aprono un significativo dibattito sulla Dc e sui possibili sviluppi della situazione:

. Cesare Negarville: «I democristiani possono andare alle elezioni anche senza pronunciarsi sul problema della repubblica… voteranno per la monarchia senza pronunciarsi, ingannando anche il corpo elettorale».
. P. Togliatti: «La maggior parte delle loro federazioni ha votato per la repubblica. Come fa De Gasperi a fare le elezioni senza dire che è repubblicano? Se non dice niente il popolo non voterà per loro».
. Cesare Negarville: «De Gasperi manovra per non fare il congresso del partito…».
. Terracini: «Quando la Costituente ha votato per la repubblica, è un assurdo che poi si debba attendere 7-8 mesi…».
. P. Togliatti: «Fai per ipotesi che alla Costituente ci siano i 3 partiti in forze quasi pari: tu pensi che essa proclamerà la repubblica? Chi te lo assicura? I democristiani ti dicono no, la destra ti dice no, la democrazia del lavoro ti dice no, ed in tal caso resteremmo noi, i socialisti e gli azionisti.
Ammettiamo pure di avere 20-30 voti di maggioranza; si verificherà che gli altri diranno: Fatela, ma noi vi rifiutiamo ogni collaborazione governativa, ecc. Gli alleati non ti appoggiano e quindi… Ed è proprio questo il loro gioco
».

Da questo appassionato e drammatico contraddittorio, emerge con evidenza il risultato che P. Togliatti pensa comuqnue di perseguire. Un risultato di sostanza, un doppio risultato:
- in primo luogo la rinuncia al voto obbligatorio da parte della Dc e l'isolamento dei liberali su tale materia;
- in secondo luogo, e soprattutto, la repubblica (anche se nella forma "ingessata" che ha creduto di individuare nelle idee di A. De Gasperi).
In questo senso il leader comunista dà ad intendere la necessità di addivenire ad un compromesso con i cattolici, non confortato però dal parere di Giorgio Amendola – come invece spesso accade e anche in seguito quasi sempre accadrà.
Dice Giorgio Amendola, scavalcando a destra P. Togliatti: «Potremmo ripiegare anche sul referendum preventivo se questo ci viene pagato bene».
[In effetti sarà questa la soluzione adottata dietro pressioni monarchiche ed alleate, non senza l'avallo inconsapevole di Pietro Nenni, né senza la rinuncia al voto obbligatorio.
In questo frangente il leader socialisita appare come il vero sconfitto, visto che la manovra da lui suggerita a P. Togliatti spunterà solo una sorta di mediazione sul voto obbligatorio, vale a dire l'annullamento delle sanzioni fiscali, che comunque ne attenua il carattere coattivo.]

Lo stesso giorno, il numero due del Pci, Luigi Longo – che secondo un rapporto della Polizia è colui che cura la «parte militare dell'organizzazione» –, fa il suo intervento:
«Dovremmo avere un'idea esatta su quello che è l'atteggiamento degli Alleati, perché in ultima analisi sul terreno della forza sono essi che decideranno. Saranno decisi ad impedire una repubblica? Saranno decisi ad impedire un colpo di mano dei monarchici?».
Replica P. Togliatti:
«No, io credo che su questo punto, sul terreno della forza, non possiamo essere molto sicuri perché la Monarchia si organizza e, poi, sarà aiutata sotto mano dagli Alleati stessi; poi ci sono i Carabinieri e una parte dell'Esercito. Posta così la questione a me mare che a noi non convenga arrivare così improvvisamente, non preparati organizzativamente dal punto di vista della lotta armata, ad una decisione che [?- difetto di trascrizione] un atto di forza da parte delle forze armate». E prosegue: «Io penso che non abbiamo nessun interesse a provocare un colpo di forza…».
Gli risponde G. Di Vittorio:
«Quanto al colpo di stato, la sua possibilità deve essere esaminata seriamente… penso che noi abbiamo forze che possono dire una parola anche verso il colpo di stato. Io non credo che uno sciopero non possa servire se noi lo facciamo accompagnare da un'azione di massa importante». E continua subito dopo:
«Noi potremmo anche sviluppare una certa azione armata; noi abbiamo una qualche esperienza e possediamo quadri che ci possono permettere di far fronte al colpo di stato. Se poi in questo campo ci consideriamo deboli, bisogna anche considerare che il nemico non è nemmeno lui forte, ed è impreparato. Dalla parte nostra vi è una forza politica, un minimo di capacità militare e una grande adesione di masse dei grandi centri, per cui non bisogna considerare l'eventualità di un colpo di stato come una cosa contro cui non abbiamo nulla fa fare o da dire».
In proposito, secondo Roveda la Monarchia farà sicuramente il colpo di stato, non come ipotesi, «essa lo farà anche con la Costituente».
Interviene L. Longo:
«A me pare che si corre un forte rischio se la Repubblica viene decisa dalle elezioni, perché noi allora saremmo più deboli dato il caos che c'è, e la Monarchia se vede che in quel momento ha in mano anche poche carte cercherà tutti imezzi per riuscire. Io sono del parere di non accedere così facilmente alla proposta di referendum preventivo».

Nel frattempo il comandante della legione Carabinieri Reali di Roma esorta: «Elezioni per gruppo di regioni: il paese dovrebbe essere diviso in tre-quattro zone, in ognuna delle quali dovrebbero affluire tempestivamente adeguate forze di polizia secondo un piano già stabilito, allo scopo di assicurare in ogni comune l'ordine pubblico, la legalità e la libertà di voto».
Seguono queste inquietanti spiegazioni.
«Tre giorni prima della votazione, la zona in cui avranno luogo le elezioni dovrebbe essere sottoposta, con una lege speciale, ad un particolare regime di restrizioni, molto vicino (pur non avendone la denominazione per opportunità politica) allo stato d'assedio, e cioè:
- sospensione della stampa sotto qualsiasi forma;
- istituzione del coprifuoco dal tramonto all'alba;
- divieto di assembramento e di circolazione in più di tre persone riunite;
- pena capitale comminata per chi sia trovato a circolare con armi da fuoco e comunque di guerra proibite;
- facoltà alla forza pubblica di usare immediatamente le armi contro facinorosi armati abusivi che tentano violenze;
- tribunali straordinari per giudicare per direttissima reati del genere.
Solo con così fatti provvedimenti eccezionali oggi, mentre il Paese non è pacificato negli spiriti ed è tutt'altro che disarmato, può essere tentato, con probabilità di buona riuscita, l'esperimento delle elezioni politiche o amministrative garantendo la libertà di voto
».
Il ministro dell'Interno G. Romita non asseconderà tale indicazione.
Il piano d'azione "segreto" concernente le elezioni del 2 giugno prossimo e predisposte dal ministero prevede invece due fasi:
la prima per garantire l'accesso ai seggi, la vigilanza e l'ordine nello svolgimento delle votazioni; la seconda, «non meno importante, derivante dalla possibilità che, nell'attesa dei risultati della consultazone popolare o immediatamente dopo in conseguenza di essi, si determinassero gravi disordini, sì da compromettere la sicurezza stessa dello Stato».
A tale scopo sono allertati alcuni battaglioni scelti di Carabinieri e della P.S., 5 divisioni dell'Esercito, oltre a contingenti di equipaggi di incrociatori e cacciatorpedinieri alla rada nei porti di Napoli, Cagliari, Reggio Calabria, Bari, Salerno ed Amalfi.
In più G. Romita dispone che tutte le forze di polizia dislocate nelle singole province, appena esaurito il compito di vigilanza e di ordine, siano accentrate a cura dei Prefetti e con opportuni criteri che tengano conto delle esigenze locali, in determinate località, in modo da costituire una massa di primo intervento che permetta al governo di intervenire tempestivamente con le altre forze disponibili, ed avere così ragione di qualsiasi eventuale movimento sedizioso.
Lo stesso giorno interviene Mauro Scoccimarro, Commissario comunista per l'Epurazione:
«Sul problema dell'epurazione penso che potremo dire qualcosa che non abbiamo detto finora, e cioè che non è vero che l'epurazione sia stata un fallimento completo, ma che, per l'intervento degli altri partiti, non è stato possibile dare a questo problema un indirizzo e una spinta maggiore. Certo non potremo attaccare Nenni, ma è fuori dubbio che egli è stato l'elemento più nefasto nell'epurazione».
18, nella riunione della Direzione del Pci intervengono ancora:
. L. Longo: indica la necessità di «mantenere una pressione continua sul governo e sulle autorità»;
. G. Di Vittorio: esorta a farla finita con la «mentalità secondo cui noi non possiamo fare un'agitazione contro il governo perché ci sono i nostri compagni». E così prosegue: «A noi conviene non risolvere la vertenza e mantener questo stato di agitazione delle masse contro gli agrari fino alla Costituente, così noi saremmo i difensori delle rivendicazioni dei contadini e gli agrari sarebbero quelli che le negano».
Avviene anche un battibecco tra G. Di Vittorio e Scoccimarro:
. G. Di Vittorio: «Sul terreno economico non possiamo, nella situazione attuale, ottenere grandi cose… In gran parte le industrie italiane lavorano in perdita; noi siamo riusciti, nel corso di quest'ultimo anno, a costringere la grande industria a rimettere moltissimi milioni obbligandola a tenere operai in sopra numero; siamo riusciti a ottenere aumenti di salario fino al limite del non profitto e oltre».
. Scoccimarro: «Sta tranquillo che chi ci rimette non sono loro, ma lo Stato!»;
. G. Di Vittorio: «È vero… comunque ci sono industrie alle quali non si può chiedere molto…».

25, in una riunione della Direzione del Pci, Fausto Gullo fa una sua richiesta: «Vorrei suggerire che essa [la data delle elezioni] venisse spostata al 2 giugno; la cosa potrebbe giovarci in quanto in quel giorno ricorre la morte di Garibaldi e l'anniversario dello Statuto».


[Pietro di Loreto, Togliatti e la doppiezza, 1991 Il Mulino, Bologna.]








OVEST
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1946
Febbraio

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DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Governatore generale
Alexander A.F.W.A.C.G. Athlone
conte di Athlone
(1940 - 1946)
Primo ministro
W.L. Mackenzie King
(1935 23 ott - 15 nov 1948)
[liberale]

1946
Febbraio

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Nel 1946 W.L. Mackenzie King nomina ministro degli Esteri Louis Saint-Laurent (1882-1973), dal 1941 ministro della Giustizia, l'politico più rappresentativo tra i liberali quebecchesi.
Sotto la sua guida la politica estera canadese conosce un nuovo dinamismo e la struttura del ministero è notevolmente rafforzata. Un segnale preciso viene anche dall'apertura di nuove rappresentanze diplomatiche all'estero, in Turchia, Svezia, Danimarca, Polonia, Italia, India e Brasile.

 


QUÉBEC
Vescovo di Montréal
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1946
Febbraio

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ONTARIO
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1946
Febbraio

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NEW BRUNSWICK
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1946
Febbraio

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NOVA SCOTIA
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1946
Febbraio

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MANITOBA [dal 1870]
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1946
Febbraio

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BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
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1946
Febbraio

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ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
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1946
Febbraio

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TERRANOVA
Primo Ministro
(1934 - 1949)
[governo commissariato]

1946
Febbraio

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UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
H.S. Truman [33°]
(1945 12 apr - 20 gen 1953)
[Pd]
Vicepresidente
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Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
J.F. Byrnes
(1945 lug - gen 1947)
Ministro del Tesoro
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Ministro della Guerra
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Presidente della Corte Suprema
H.F. Stone
(1941 3 lug - 22 apr 1946)

1946
Febbraio

-


 

 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttore: John Edgar Hoover (1924-72)

1946
Febbraio

-

 

 

[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1946
Febbraio

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[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1946
Febbraio

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[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
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1946
Febbraio

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[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
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1946
Febbraio

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[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
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1946
Febbraio

-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-


[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1946
Febbraio

-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[-] Territorio delle HAWAII [dal 7 luglio 1898] - cap. Honolulu
 
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[-] Territorio dell'ALASKA [dal 1912] - cap. Juneau
[1867, 9 aprile, il senato ratifica l'atto d'acquisto del territorio dalla Russia per 7,2 Mni di dollari;
18 ottobre [Alaska day], avviene il passaggio di sovranità;
1884, diviene un distretto dell'Oregon;
1898, viene scoperto l'oro: questo fatto provoca una vera e propria invasione di cercatori d'oro; altro oro viene poi scoperto nel vicino Klondike, territorio canadese, e l'Alaska è utilizzata come base di partenza per i cercatori.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1946
Febbraio

-


a

 


1946
Febbraio
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
R. Grau San Martin
(1944 - 1948)
[mentre dal 1903 gli Stati Uniti hanno una loro base militare a Guantánamo, dal 1934 hanno rinunciato al diritto formale d'intervento stabilito dall'emendamento Platt»
1946
Febbraio

-
Haiti
-
?
(? - ?)
1946
Febbraio

-
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
1946
Febbraio

-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Manuel Avila Camacho
(1940 - 1946)
[Partido de la revolución mexicana]

1946
Febbraio

si assiste ora a un progressivo abbandono della politica anticlericale, per cui la chiesa e i gruppi tradizionalisti vengono inseriti nell'area di consenso del sistema "istituzionale";



1946
Febbraio
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1946
Febbraio

-



1946
Febbraio
- Capo del governo
-
gen. Jorge Ubico
(1931 - 1944)
(formalmente indipendente dal 1847)
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
- Presidente
gen. Maximiliano Hernández Martínez
(1931 - ?)
1946
Febbraio

nella seconda guerra mondiale il paese si mantiene rigorosamente neutrale;

1946
Febbraio
Honduras
- Dittatore
T. Carias Andino
(1932 - 1949)
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
- Presidente
gen. Anastasio Somoza Debayle
(1937 - 1956)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza]
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
[liberale]
1946
Febbraio

ritorna ora il regime liberale;

1946
Febbraio
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
?
(1903 - ?)
1946
Febbraio

-




1946
Febbraio
- Presidente
?
(? - ?)
 
1946
Febbraio

serie di agitazioni duramente represse;

1946
Febbraio

- Presidente della repubblica

?
(1936 - ?)
[dal 1945 opera una giunta rivoluzionaria instaurata da R. Betancourt di Acción democrática]
1946
Febbraio

la giunta rivoluzionaria ha già promulgato una nuova costituzione che ha introdotto per la prima volta in Venezuela il suffragio universale;



1946
Febbraio
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

J.M. Velasco Ibarra
(1944 - ?)II
[velasquismo]
[sarà deposto anche questa volta prima della scadenza del mandato]
1946
Febbraio

il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari;




1946
Febbraio

- Presidente della repubblica

O.R. Benavides
(? - 1939)
(Repubblica indipendente dal 1827)
1946
Febbraio

la crisi economica del 1929-31 ha causato la restaurazione militare e la messa fuori legge del partito radicalpopulista
APRA (Alianza Popular Revolucionaria Americana), fondato da V.R. Haya de la Torre;


1946
Febbraio

- Presidente della repubblica

?
(?-?)
1946
Febbraio

un nuovo blocco di forze della sinistra, raggruppando accanto alla piccola borghesia radicale strati di operai e di contadini, ha dato vita nel 1941 al MNR (Movimento nazionalista rivoluzionario) sotto la guida di V. Paz Estenssoro.

1946
Febbraio

- Presidente della repubblica

J.A. Ríos Morales
(1941 - 1946)
[Frente Popular]
- Ministro della sanità
-
1946
Febbraio

viene eletto nuovo presidente G. Gonzáles Videla che inserisce per la prima volta in un governo sudamericano tre ministri comunisti;

1946
Febbraio
dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica [dal 1928 ha un proprio governo rappresentativo]

- Governatore

?
(? - ?)
1946
Febbraio

-
Suriname (olandese)

- Governatore

?
(? - ?)
1946
Febbraio

-
Guyane Française
[dal 1946 integrata alla metropoli come dipartimento d'oltremare.]

- Governatore

?
(? - ?)
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio

- Dittatore

?
(? - ?)
1946
Febbraio

-



1946
Febbraio

- Dittatore

gen. H. Morinigo
(1940 - 1948)
1946
Febbraio

il generale H. Morinigo abolisce le riforme appoggiandosi ai ceti conservatori e favorendo così l'industrializzazione e l'espansione economica;


1946
Febbraio

- Presidente della repubblica

gen. E.J. Farrell
(1944 mar - giu 1946)
1943
Febbraio
24
, il Partito laburista vince le elezioni (56%);

 



Patagonia
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
-
?
(1943 - ?)
1946
Febbraio

Montevideo,

 






1946
Febbraio
CINA
-
Repubblica Cinese

presidente della repubblica

Chiang Kai-shek
(1935 dic - gen 1949)

- Presidente del PCC (Partito comunista cinese)

Mao Tse-tung
(1935 - 1949)

[i giapponesi hanno già occupato la Manciuria, Jehoi (provincia nordorientale della Cina), Chahar e Sui-yüan;
guerra cino-giapponese (1937-45): col pretesto della situazione bellica, Chiang Kai-shek riDuce al silenzio ogni forma di opposizione interna; il Kuomintang (KMT), di cui è ora diventato presidente, nel giro di un ventennio si è trasformato da forza progressista in baluardo della conservazione.]
1946
Febbraio

nuova guerra civile tra i comunisti di Mao Tse-tung e i nazionalisti di Chiang Kai-shek;
Repubblica sovietica cinese
degli operai e dei contadini

(Repubblica di Kiangsi - Cina meridionale)
presidente del PCC (Partito comunista cinese)
Mao Tse-tung
(1935 - 1949)
1945
-

a


1946
Febbraio
DAE HAN
(Corea)
lo stato coreano ha cessato di esistere come entità autonoma nel 1910 essendo stato annesso dal Giappone;
la conferenza interalleata del Cairo aveva deciso nel 1943 di restaurare l'indipendenza e l'integrità territoriale della penisola all'indomani del conflitto;
nonostante le due conferenze di Mosca (settembre e dicembre 1945) si siano pronunciate in favore dell'unità della penisola, il deteriorarsi della situazione internazionale per gli sviluppi della guerra fredda ha congelato la situazione esistente;
dalla fusione del Partito comunista con altre formazioni della resistenza antigiapponese nasce il Partito dei lavoratori;
l'ordinamento economico, a carattere socialista, è fondato sulla cooperazione contadina, introdotta con la riforma agraria appena introdotta e sulla statalizzazione dei settori minerario, manifatturiero e terziario;
la politica estera si basa sull'equidistanza tra Cina e Unione Sovietica e ha tra i suoi obiettivi la riunificazione della penisola;
1945
Dicembre


a


1946
Febbraio
Vietminh
Viet Nam Doc Lap Dong Minh
(Lega per l'indipendenza del Vietnam)

1942
Dicembre
-



Guerra d'Indocina

[la Francia, decisa a mantenere il controllo di tutta l'Indocina ma consapevole della necessitŕ di soddisfare la voglia d'indipendenza dei suoi popoli, concede una ridotta autonomia al Laos e alla Cambogia;
l'ala radicale dei nazionalisti, facente capo ai movimenti Khmer Issarak e Khmer Vietminh, aderisce perň alla guerriglia antifrancese coinvolgendo la Cambogia nella guerra;]

1945
Ottobre
Repubblica Democratica del Vietnam
(dal 2 settembre 1945)

1945
Ottobre

-


a






1945
Dicembre
(periodo Showa: 1926-45)
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901-1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;



[Nuova costituzione dal 1° gennaio 1946]

1946
1946-49, lo yen si deprezza nei confronti del dollaro sino ad un rapporto di cambio di 360 a 1;
l'America, dovendo fronteggiare l'avanzata del comunismo almeno in Oriente, visto che in Europa rischierebbe il conflitto atomico, decide di sostenere un paese fino a ieri nemico in una forma di interazione combinata (farlo in maniera massiccia potrebbe essere controproDucente);
intanto dal canto loro i giapponesi hanno messo nella nuova Costituzione la rinuncia per sempre ad un esercito ma anche disposto che le imprese piů importanti non possano avere azionisti stranieri oltre il limite del 15-20%: ciň per impedire al Giappone di ricadere nella dipendenza economica dall'estero (cosa successa in Italia nello stesso periodo);
grazie alla frugalitŕ tutta orientale il risparmio privato raggiunge 20-30% del prodotto nazionale, pronto per essere investito;
se si aggiunge che in Giappone il "contratto collettivo di lavoro" non č mai esistito e che il mondo del lavoro č quasi tutto imperniato sull'adorazione quasi divina dell'azienda, č naturale diventi conveniente per l'America investire in questo paese dove la forza lavoro č malleabile e a buon prezzo, senza alcun contrasto con le associazioni sindacali;
«segui Guerra di Indocina»

a





1946
Febbraio
[colonia spagnola dal 1900, con capitale Villa Cisneros già protettorato dal 1884, le è stata annessa militarmente nel 1934 la regione di Saguia el Hamra]
-
-
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
MAROCCO
[dal 1912 il paese è un protettorato della Francia che ha riconosciuto alla Spagna una zona di sua spettanza (Rif, Ifni, Tarfaya);
con la convenzione di Parigi la città di Tangeri è stata internazionalizzata con un proprio statuto autonomo.]
mentre il paese continua ad opporre una strenua resistenza alla "pacificazione", egli si avvicina decisamente a quei movimenti che reclamano una maggiore autonomia del Marocco, non nascondendo le sue simpatie per l'Istiqlal o Partito dell'indipendenza attorno a cui si riunisce gran parte delle forze autonomistiche; dal canto suo la Francia ha creato una residenza militare che lascia insoddisfatta ogni istanza autonomista;
Maometto V
-

(Fez 1909 - Rabat 1961)
figlio di Mulay Yusuf;
1927-57, sultano del Marocco;
[alla morte del padre]

1957-61, re del Marocco;

1946
Febbraio

seconda guerra mondiale (1940-45)
-


1946
Febbraio
Algeria
-
-
1946
Febbraio

ancor prima della fine del conflitto mondiale le autorità francesi si sono impegnate a garantire alcune concessioni alla comunità musulmana;

1946
Febbraio
TUNISIA
[protettorato francese dal 1883, anche se il bey conserva formalmente le sue prerogative]
il Neo-Destur (presidente: H. Bourghiba, in carcere 1934-36 e 1938-42) dal 1934 ha come obiettivo la fine del protettorato;
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
LIBIA
[nome romano riesumato durante il conflitto per indicare le due regioni della Tripolitania e della Cirenaica]
- da fine gennaio 1943 tutta la Libia è in mano agli inglesi -

1946
Febbraio

seconda guerra mondiale (1940-45)
-

Muhammad Idris al-Mahdi al-Sanusi
-

(Giarabub 1890 - Il Cairo 1983)
1917-22, capo della confraternita dei Senussi;
1923-48, č costretto all'esilio;


1948, emiro di Cirenaica;
1950-69, re di Libia(Idris I);



1946
Febbraio
Faruk   
(Il Cairo 1920 - Roma 1965)
figlio di re Fu'ad I;
1936-52, re d'Egitto;



1951-52, re d'Egitto e del Sudan;
- Primo Ministro
?
(1945 feb - ?)
Sidwi Pascià
(feb - dic)
- Ambasciatore britannico
sir Miles Lampson
(1936 - 1946)
1946
Febbraio
scioperi e dimostrazioni portano a una violenta rivolta, nella quale Fratelli Musulmani, comunisti e Wafd hanno parte attiva.
L'anziano ma ancora eccezionale Sidwi Pascià viene richiamato al potere. Egli cerca di tenere sotto controllo le dimostrazioni, sebbene ci siano state alcune aggressioni contro soldati e civili britannici. Egli insiste sul fatto che la Gran Bretagna deve negoziare, e in questo momento il partito laburista è disposto ad accondiscendere.
L'opposizione militare e conservatrice britannica, guidata da W. Churchill, sostiene che l'Egitto sia una base occidentale fondamentale per un sistema di difesa regionale. Una crisi con l'Unione Sovietica per quanto concerne la sorte dell'Iran ha già segnato l'avvio della Guerra Fredda.
Ma il ministro degli Esteri E. Bevin è disposto ad accettare il principio dell'evacuazione totale, a condizione che la base di Suez possa venire riattivata in caso di un nuovo conflitto in Medio Oriente (che per le potenze europee significa l'invasione sovietica di uno dei paesi della regione).

1946
Febbraio
Sudan
[dalla convenzione del 18 gennaio 1899, il paese è stato costituito in "condominio" anglo-egiziano, di fatto in possedimento britannico;
la dominazione inglese ne ha accentuato la dipendenza coloniale, contestata fin dal periodo tra le due guerre mondiali dai nazionalisti sudanesi divisi tra una tendenza indipendentistica e una tendenza favorevole all'unione con l'Egitto.]
   
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Guinea-Bissau
[colonia autonoma portoghese dal 1879, i suoi confini (rettilinei e artificiosi di evidente origine coloniale) con l'Africa Occidentale Francese sono stati regolati nel 1896.]
-
?
(?-?)
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Africa Occidentale Francese
(AOF – 1895-1958)

[Dall'inizio del 1946 è diventato un possedimento d'oltremare dell'Union Française, con la conseguente trasformazione dei suoi abitanti in cittadini francesi; il governatore generale viene affiancato da un Grand Conseil formato da 5 delegati di ogni singolo territorio.]

Senegal [sotto controllo francese dal 1817, sottomesso e pacificato dal 1865.] cap. Dakar.
1946
Febbraio

-
Mauritania [protettorato francese dal 1904, il territorio vi è stato annesso dal 1920 ma le autorità coloniali non verranno mai completamente a capo dello spirito d'indipendenza mauro]
1946
Febbraio

-
Sudan francese [ex Senegal-Niger dal 1904, nel 1921 è tornato al suo nome originario.]
1946
Febbraio

-
Alto Volta [1932-47, la colonia è soppressa e smembrata tra Costa d'Avorio, Sudan Francese e Niger]
1946
Febbraio

-
Niger [completamente colonizzato dal 1920] cap. Zinder.
1946
Febbraio

-
Guinea Francese [protettorato francese dal 1889, è sorta la città di Conakry nel 1890; colonia francese dal 1891;
con l'acquisizione dell'isola di Los nel 1904 ha assunto il suo assetto territoriale definitivo.]
1946
Febbraio

-
Costa d'Avorio [colonia francese dal 1893.]
1946
Febbraio

-
Dahomey [annesso dal 1899 ma, completamente, dal 1916]
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833;
dalla fine della prima guerra mondiale è diventata una dipendenza economica degli Stati Uniti che si sono assicurati importanti concessioni per lo sfruttamento delle piantagioni di caucciù attraverso la società Firestone;
dal 1946 mira ora a diventare uno dei maggiori "paradisi fiscali" del mondo fornendo la propria "bandiera ombra" alle flotte mercantili private di ogni nazionalità; partito di governo è il TWP (True Whig Party) che domina la scena politica liberiana da oltre un secolo.]
-
-
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
Costa d'Oro
[colonia della corona britannica dal 1874, si è ingrandita nel 1922 con l'annessione della parte occidentale (Togoland) dell'ex Togo tedesco;
dal 1946 è in vigore la "Costituzione Burns".]
- Governatore
-
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
Togo
[sotto mandato francese dalla fine della prima guerra mondiale, dal 1922 il territorio comprende solo la parte orientale dell'ex Togo tedesco e mantiene una distinta fisionomia giuridica.]
?
(?-?)
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
comprende i due ex protettorati britannici;
all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
Nigeria settentrionale [territori haussa, riuniti dal 1900]
-
-
1946
Febbraio

-

Nigeria Meridionale [territori degli Oil Rivers (dal 1849), di Lagos (dal 1861) e Benin (dal 1897), riuniti dal 1906]
-
-
1946
Febbraio

all'unità amministrativa della federazione non corrisponde tuttavia una reale integrazione etnico-culturale del paese;
vari elementi di divisione si portano avanti dal 1922;
sale il movimento nazionalista;





1946
Febbraio
Camerun
[dal 1920 l'ex protettorato franco-britannico è diviso in due mandati coloniali previsti dal trattato di Versailles]
Njoya
-
(? - ?) c
1883-1933, re dei bantu;

Mandato (1) [alla Gran Bretagna, la porzione nordorientale, circa un quinto del paese]
1946
Febbraio

-
Mandato (2) [alla Francia, il resto (ha recuperato anche i territori ceduti nel 1911)]
1946
Febbraio

entra a far parte dell'Union Française;

1946
Febbraio
Africa Equatoriale Francese
(1910-1958)
1910, la Francia crea questa nuova unità amministrativa che, pur mantenendo a Brazzaville la sede del governatore generale, è divisa in quattro ripartizioni:
Medio Congo [ex Congo Francese»
-
1946
Febbraio

André Matsua, fondatore nel 1925 della Société amicale des originaires de l'Afrique Equatoriale Française e finora sopravvissuta nella clandestinità, si trova ora arruolato nell'esercito francese;
nuovamente arrestato sotto l'imputazione di "intelligenza col nemico" è ricondotto a Brazaville. Qui tutti gli esponenti del movimeno amicale, divenuti fautori sempre più decisi delle rivendicazioni autonomiste delle popolazioni Bakongo, sono condannati a morte e fucilati.

Gabon [già assorbito dal Congo Francese nel 1888 e ora separato]
-
1946
Febbraio

-
Ubangi Sciari (Oubangui-Chari) [ex Impero Centrafricano, diventato colonia francese dal 1905]
-
1946
Febbraio

diventa Territorio d'oltremare.
Ciad [pur annesso dalla Francia, la resistenza all'interno continuerà fino al 1917]
-
1946
Febbraio

Durante la seconda guerra mondiale la colonia aderisce alla Francia libera.




1946
Febbraio
Congo Belga
[colonia dello stato belga dal 1908]
(capitale: Lépoldville)
[il territorio dello Zaire, già sede (ancor prima dell'arrivo dei portoghesi) di importanti regni autoctoni quali quello del Congo, di Kuba, Luba, Lunda:
- nel 1880 è stato posto sotto il controllo dell'Associazione internazionale per il Congo, promossa da Leopoldo II re del Belgio;
- 1885-1908, sotto la sovranità (esercitata a titolo personale) di Leopoldo II re del Belgio.]
Governatore
-
1946
Febbraio

dalla fine della seconda guerra mondiale si sviluppa nel paese un movimento di liberazione con orientamenti progressisti, diffuso specialmente nelle città, fra gli strati di popolazione indigena che, venuti a contatto con la cultura europea, hanno abbandonato gli antichi costumi tribali e maturato una coscienza nazionale;
Katanga [regione sudorientale, annessa militarmente dai belgi nel 1891 sotto l'egida della Compagnie du Katanga istituita da re Leopoldo II.]
1946
Febbraio

nella zona dell'attuale Jadotville, la Union Minière:
- nel 1917, a Likasi, ha aperto un'altra grande miniera di rame (dopo quella iniziale a Elisabethville);
- nel 1921, a Panda, ha installato un concentratore di minerale;
- nel 1928, a Shituru, ha inaugurato un nuovo complesso industriale, di gran lunga il maggiore del Congo e fra i più imponenti dell'intera Africa.
ll complesso industriale [intitolato a Jean Jadot] forma una delle capitali mondiali del rame.
Ruanda-Urundi [dal 1919 sotto amministrazione belga, nel 1925 è stato annesso alla colonia.]
1946
Febbraio

-







1946
Febbraio
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
-

(Harar 1891 - † 1975)
Tafari Makonnen, figlio del principe Makonnen e nipote di Menelik II;
1930-75, imperatore di Etiopia;
negus neghesti
(re dei re);
1946
Febbraio

da maggio 1941 è rientrato insieme alle truppe inglesi ad Addis Abeba;

ERITREA

1946
Febbraio

dopo lo sfaldamento coloniale italiano, dal 1941 segue le sorti dell'Etiopia;

[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]




1946
Febbraio
SOMALIA
1946
Febbraio

L'integrazione amministrativa da parte degli inglesi dei due territori ex Somalia Britannica ed ex Somalia Italiana, favorisce l'aggregazione delle forze nazionaliste nel partito Somali Youth League (Lega dei Giovani Somali) avviando il movimento indipendentista;
Progetto della Grande Somalia: l'amministrazione britannica, accogliendo in parte le richieste della Lega, richiede all'Onu di patrocinare la creazione di uno stato nazionale somalo che comprenda, oltre all'ex colonia italiana e al protettorato britannico, la Somalia Francese, l'Ogaden etiopico e le province a maggioranza somala del Kenya settentrionale; ma per le resistenze dei vari stati interessati nonché degli stessi nazionalisti kenioti che vi ravvisano un'operazione neocoloniale da parte britannica, il progetto rimane inoperante;
Somalia Francese [colonia francese dal 1896]
il porto di Gibuti (1888) è collegato per ferrovia alla capitale etiopica Addis Abeba (1897-1917);
[situata in territorio dancalo e non propriamente somalo]
1946
Febbraio

diventa ora Territorio d'oltremare;

1946
Febbraio
Africa Orientale Britannica
(IBEAImperial British East Africa)
Uganda [protettorato britannico dal 1894]
-
-
1946
Febbraio

formalmente diviso in quattro regni federati, è uno dei possedimenti più prosperi della Gran Bretagna in Africa;

Kenya [nome ufficiale solo dal 1920]
-
-
1946
Febbraio

sono appena arrivate in Kenia la II e la V brigata sudafricana e il gen. Cunningham comincia a costituire la 1ª div.ne sudafricana (gen. Brink);



1946
Febbraio
Africa Orientale Tedesca
(Deutsch-Ost-Afrika)
Ruanda-Urundi
-
-
1946
Febbraio

[dal 1919 il Burundi con il contiguo regno del Ruanda sono sotto l'amministrazione belga [Mandato B].
il territorio viene annesso al Congo Belga;
Tanganica [dalla fine del primo conflitto mondiale (novembre 1918) il territorio è attribuito dalla Società delle Nazioni in mandato [Mandato B] alla Gran Bretagna che concede una relativa autonomia interna.]
-
-
1946
Febbraio

-

1946
Febbraio
Zanzibar
[protettorato (assieme all'isola di Pemba) dal 1890 e colonia dal 1913 della corona britannica]
-
-
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Angola
- Governatore
?
(? - ?)

1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Rhodesia
1946
Febbraio

ribattezzato Rhodesia dal 1895 in onore di Cecil J. Rhodes;
dal 1890 la British South Africa Chartered Co., società fondata da Cecil J. Rhodes, ha ottenuto da re LoBenguella la concessione esclusiva di sfruttamento venticinquennale del territorio del protettorato sui maTabele;
Rhodesia del Nord-Ovest [protettorato dal 1899, dal 1914, è uno dei più poveri possedimenti britannici]
-
-
1946
Febbraio

passata ora sotto il controllo statale, mantiene lo status di protettorato, dipendendo dal Foreign Office e restando in gran parte sotto il controllo della Compagnia ; [vedi 1948»

Rhodesia del Sud [protettorato dal 1911]
-
-
1946
Febbraio

passata sotto il controllo statale nel 1923, si è rifiutata d'integrarsi nell'Unione Sudafricana divenendo colonia autonoma della corona e godendo così di maggiore libertà amministrativa; a forte immigrazione bianca, adotta una legislazione razziale analoga a quella sudafricana (apartheid) sancendo la completa esclusione dell'elemento indigeno dalla vita politica del paese;
[la situazione rimarrà così fino al secondo dopoguerra: vedi 1953]


1946
Febbraio
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa
nel 1893, ha assunto questo nuovo nome nel 1907]
-
-
1946
Febbraio

sin dall'inizio del secolo fermenti antibritannici sono già sorti e ora si diffondono a causa dell'indiscriminata diffusione delle piantagioni coloniali a scapito delle colture alimentari per il fabbisogno della popolazione (in costante aumento);
rimasto latente tra le due guerre mondiali, il movimento nazionalista nero riprende vigore con la fondazione del NAC (Nyasaland African Congress);


1946
Febbraio
Mozambico
[già nel 1891 il Portogallo completava la conquista delle regioni interne ma solo nel 1915 è riuscito a pacificarle;
nel 1923 ha integrato il triangolo di Kionga, già possedimento tedesco sino alla fine della prima guerra mondiale.]
-
?
(? - ?)
1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Madagascar
(Imérina)
[annesso alla Francia dal 1896]
- Governatore
Cayla
(? - ?)
1946
Febbraio

dal 1945 opera il MDRM (Mouvement Démocratique de la Rénovation Malgache);




1946
Febbraio
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931)]
- Primo ministro
J.C. Smuts
(1939 - 1948)
[Partito afrikaner (unionista)]
dal 1912 si è costituito il SANNC (South African Native National Congress) – dal 1925 mutato in ANC (African National Congress) – formazione politica nera;
dal 1913 è in vigore il Native Land Act che consente al primo ministro di coinvolgere l'elemento boero nella prima guerra mondiale a fianco dell'Inghilterra;
dal 1914 è abolita l'imposta discriminatoria nei confronti degli indiani del Natal;
dal 1918 si è annessa con una serie di decisioni unilaterali l'ex colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest, ricevuta invece in amministr azione fiduciaria dalla Lega delle Nazioni; nel tentativo di diminuire il costo del lavoro nell'industria mineraria colpita da recessione in conseguenza del declino del gold standard, il primo ministro fa ricorso alla manodopera africana semispecializzata;
mentre dal 1925 l'afrikaans ha rimpiazzato l'olandese come seconda lingua ufficiale dell'Unione, sono in vigore: Native Land Act (dal 1913) e Colour Bar Act (dal 1926);
dal 1934 il Partito afrikaner (unionista) di J.C. Smuts e il Nationalist Party (nazionalista) di J.B.M. Hertzog si sono fusi nell'United Party favorendo così l'aggregazione in partito politico della destra ultrarazzista e apertamente filonazista di D.F. Malan (Purified Nationalist Party) a cui nel 1936 Hertzog e Smuts hanno dovuto concedere il Representation of Natives Act che sospende i diritti politici della comunità nera;
grazie alla posizione favorevole all'ingresso del paese nel congflitto a fianco degli alleati (80 voti contro 67)

1946
Febbraio

il rapido mutamento economico sociale (graduale scomparsa della distinzione tra afrikaner e inglesi) e il rifiuto dell'Onu di consentire al Sudafrica l'annessione delle ex colonie tedesche, favorisce una forte ripresa nazionalistica;





1946
Febbraio
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1946
Febbraio

-




1946
Febbraio
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
'Abd al-'Aziz III o ibn Sa'ud
Albero genealogico
(Riyadh 1887-Taif 1953)
discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1891, la dinastia viene scalzata dalla capitale Riyadh a opera dei rivali Banu Rashid del Gebel Shammar;
1902-13, ristabilisce con una serie di campagne l'unità del Neged, intraprendendo dopo il crollo dell'impero ottomano l'unificazione della penisola arabica;
1915-18, prima guerra mondiale: pur avendo stipulato un accordo di alleanza con la Gran Bretagna (1915), si mantiene neutrale dedicandosi al consolidamento interno dello stato, da lui organizzato sulla base di colonie agricolo-militari di contadini soldati legati al sovrano da un patto ("fratelli fedeli");
1918, approfitta dei contrasti anglo-francesi nel Vicino Oriente per sviluppare una tempestiva politica di annessioni;
1919, si annette il Gebel Shammar;
1924, si annette la Mecca;
1925, si annette Gidda;
1926, re del Higiaz;
1927-32, re del Higiaz e del Neged;
[… e dipendenze];
riconosciuto al congresso musulmano universale della Mecca, ottiene anche il riconoscimento della Gran Bretagna (trattato di Gidda);
1932 (27 settembre) procede alla piena integrazione dei suoi possedimenti dando ad essi il nome di Regno Arabo Saudita;
1932-53, re dell'Arabia Saudita;

1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Yemen
(imamato)
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
? 

1946
Febbraio

-


1946
Febbraio
Regno Hashemita del Giordano
(Giordania)
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Abdullah o 'Abd Allah ibn al-Husayn
(La Mecca 1882 - Gerusalemme 1951) secondogenito del re del Higiaz Husayn ibn 'Ali, della dinastia degli Hashimiti o Hashemiti;
1920, re dell'Iraq;
[designato dal Congresso panarabo di Damasco]
1921, deve cedere il trono iracheno al fratello maggiore Faysal, espulso dalla Siria dai francesi, ottenendo in cambio l'emirato autonomo di Transgiordania, sotto mandato britannico;
1921-46, emiro di Transgiordania [sotto mandato britannico];
1933, dopo la morte del fratello Faysal, ne riprende il progetto di creazione di una "grande Siria" (Transgiordania, Palestina, Libano e Siria) rinsaldando a tale scopo l'alleanza con la Gran Bretagna;
1946-51, re del Regno hashemita del Giordano;
1946
Febbraio

ottenuta l'indipendenza dal mandato britannico, assume il titolo di re e muta il nome dell'emirato autonomo di Transgiordania in quello di Regno hashemita del Giordano;


1946
Febbraio

[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]

- Presidente
Bachara al-Khury
(1943 - 1952)
1946
Febbraio

solo ora la Francia rinuncia ai propri diritti sul paese intrattenendo però con Beirut rapporti privilegiati in campo militare e finanziario, che consentono ai ceti dirigenti del periodo coloniale di serbare la loro autonomia;


1946
Febbraio

[posta dal 1920 sotto mandato francese dalla Società delle Nazioni e poi divisa in tre distretti autonomi;
dal 1930 è una repubblica parlamentare con la Francia quale supervisore degli affari esteri e della sicurezza;
dall'agosto 1941 vige un accordo franco-inglese De Gaulle-Lyttleton su Siria e Libano.
il 22 dic 1943 la "Francia libera" ha dichiarato la fine dei mandati e il trasferimento dei poteri a Siria e Libano.]

 

1946
Febbraio
-



1946
Febbraio
[dal 1922 la regione è stata attribuita in mandato dalla Società delle Nazioni alla Gran Bretagna, sulla base del piano di spartizione del levante convenuto da inglesi e francesi (accordo Sykes-Picot);
dal 1939 (libro bianco del maggio 1939) il governo inglese ha formulato la proposta, respinta dagli interessati, di istituire uno stato arabo palestinese indipendente, nell'arco di un decennio;
dal 1942 a New York l'Organizzazione sionistica mondiale pensa di dar vita a uno stato ebraico indipendente,
… ogni mediazione è improponibile; ]
 
1946
Febbraio

-



1946
Febbraio
Iraq
[dal 1930 l'Iraq è "formalmente" indipendente; dal 1930 rimane infatti ancora legato alla Gran Bretagna da un trattato 25le;
membro fondatore delle Nazioni Unite (1945) e della "Lega araba" (22 marzo 1945).]
Faysal II

(? - 1958)
figlio di Ghazi I
1939-58, re dell'Iraq;


1946
Febbraio

-
Kurdistan (iracheno)
1946
Febbraio

le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operano nei giacimenti della zona di Kirkuk;



1946
Febbraio
Iran
[mentre dal 1928 sono state annullate tutte le concessioni di extraterritorialità, dal 1933 è stato rinegoziato l'accordo con la AIOC (Anglo-Iranian Oil Company) che continua a sfruttare (1909-51) gli ingenti giacimenti petroliferi.]
Muhammad Reza Pahlavi

(Teheran 1919 - Il Cairo 1980)
primogenito di Reza Khan Pahlavi imperatore (sciŕ) dell'Iran, educato all'occidentale;
1941-79, sciŕ dell'Iran;
sale al trono dopo l'abdicazione del padre;



1946
Febbraio

-


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