Papa
Benedetto XV
(1914-22)
- segretario di Stato: card. P.
Gasparri.
1918
Luglio
il Vaticano annuncia l'avvio delle relazioni diplomatiche con la Cina
e la nomina ufficiale di nunzio apostolico a Pechino di mons. Giuseppe
Petrelli, già delegato pontificio delle isole Filippine.
Poiché di recente il papa ha annunciato l'intenzione di declinare
la protezione francese dei cattolici mediorientali e, di conseguenza,
la questione cinese appare come la seconda fase di un programma pontificio
in evoluzione, volto a minare il prestigio e il potere dei francesi in
questi territori, Parigi si attiva subito per bloccare l'iniziativa del
papa.
Malauguratamente, però, la Francia rivendica il suo diritto a rappresentare
gli interessi della Chiesa cattolica cinese (e di tutto il Medioriente)
nello stesso momento in cui si rifiuta di avviare qualunque relazione
diplomatica con il Vaticano.
Il ministro degli Esteri francese, volendo evitare domande imbarazzanti
riguardo la legalità o la logicità di questo progetto, decide
di adottare la strategia della disinformazione fissandosi come obiettivo
principale il diffondere di notizie false circa la candidatura di mons.
Giuseppe Petrelli, amico dell'ammiraglio
Paul von
Hintze diventato ministro degli Esteri tedesco proprio nello
stesso periodo. Una combinazione che, secondo le ambigue allusioni di
Parigi, non deve essere vista come pura coincidenza bensì per nascondere
i complotti tedeschi in Estremo Oriente.
Per consolidare questo scenario, l'ambasciata francese a Pechino inizia
a divulgare la notizia che un certo conte Capello
agisca da intermediario tra il Vaticano e la Cina. Costui (sempre secondo
la versione dei francesi) sarebbe un ministro del Principato di Monaco
inviato presso la Santa Sede e collegato a vari disfattisti e simpatizzanti
tedeschi, tra cui il popolare Paul Marie Bolo
[Bolo pascià] già condannato
a morte in febbraio e giustiziato in aprile.
Per quanto improbabile, la storia divulgata da Parigi ha grande impatto
sull'Intesa che fa pressioni sulla Cina affinché rifiuti la candidatura
di mons. Giuseppe Petrelli.
Da parte loro:
- gli italiani si oppongono per principio a qualunque iniziativa diplomatica
del papa;
- gli americani cedono in pieno alla strategia di disinformazione della
Francia;
- gli inglesi preferiscono non controbattere le dichiarazioni dei francesi
per paura di creare dissensi all'interno dell'Intesa;
- i tedeschi contestano al Vaticano di aver proposto questa candidatura
in un momento in cui ha già avviato le relazioni diplomatiche con
il Portogallo portando avanti una strategia globale a scapito dei tedeschi,
dato che la Cina e il Portogallo si sono pubblicamente schierati in favore
dell'Intesa e contro la Germania.
A questo punto il Vaticano ritira la candidatura di Giuseppe
Petrelli e presenta quella di mons. Giuseppe
Pisani funzionario di un dipartimento del Vaticano responsabile
della selezione dei vescovi: una mossa astuta che mira a neutralizzare
l'ostilità dei francesi.
A Roma mons. Giuseppe Pisani è conosciuto
come "l'amico degli inglesi" ma
è amcio anche del card. Aidan Gasquet
e di Henry Howard, ex portavoce del Regno
Unito presso il Vaticano. Le autorità pontificie, pertanto, sono
sicure che l'Intesa non troverà nessun elemento per appigliarsi
alle simpatie politiche del nuovo candidato, peraltro irreprensibili,
e contestare la sua nomina a nunzio apostolico a Pechino… ma si sbagliano.
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Serao già nel 1904)] i figli vendono il pacchetto di
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il quotidiano conserva la sua impronta conservatrice;
gli Scarfoglio tornano in seguito in possesso
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