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ANNO 1860 |
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Papa
Pio IX - segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. G. Antonelli; 1860 |
– Amici,
Giovanni (Grottaferrata, Roma 13 ottobre 1860 –
Perugia 30 agosto 1921) politico italiano.
Torna su– Andrassy, Gyula [il Giovane] (Töketerebes, oggi Trebisov 1860-Budapest 1929) politico ungherese; [Figlio di Gyula [il Vecchio].] 1906-10, ministro dell'interno; Le origini dello stato e della costituzione d'Ungheria (1901-11) 1918, ministro degli esteri nominato dall'imperatore Carlo con il preciso compito di chiedere l'armistizio con gli alleati, attraverso la mediazione del presidente degli Stati Uniti W. Wilson; 1919, ostile ai regimi rivoluzionari ungheresi di Mihály Károlyi e Béla Kun, è a capo di un governo controrivoluzionario e guida poi un gruppo "legittimista" di opposizione al reggente M. Horthy. – Barzilai, Salvatore (Trieste 5 luglio 1860 – Roma 1 maggio 1939) giornalista e politico italiano. – Branting, Karl Hjaimar (Stoccolma 1860-1925) politico svedese; 1889, tra i fondatori del Partito socialdemocratico svedese e direttore dell'organo ufficiale «Socialdemokraten»; 1896, deputato al Riksdag; 1917, dopo aver fatto parte del governo liberale di Nils Eden, presiede tre ministeri; 1921, premio Nobel per la pace; 1922, rappresentante della Svezia alla Società delle Nazioni, di cui diventa membro del consiglio. – Corsi, Camillo (Roma 13 maggio 1860 – Roma 17 luglio 1921) militare e politico italiano. – Credaro, Luigi (Sondrio 15 gennaio 1860 – Roma 15 febbraio 1939) pedagogista e politico italiano. – Dubnow, Simon (Mstislavl, Bielorussia 1860-Riga 1941, ucciso da un ufficiale della Gestapo suo ex allievo) storico ebreo russo, fondatore (1906) del partito ebraico «Folkist»; Profilo di storia ebraica (1901-05, in 3 voll., in russo) Storia degli ebrei in Russia e Polonia (1914) Storia universale del popolo ebraico (1925-29, in 10 voll., in tedesco; l'undicesimo in ebraico nel 1940) Storia del chassidismo (1930-32, in ebraico) Il libro della mia vita (1930-40, in russo). – Fusinato, Guido (Castelfranco Veneto, Treviso 15 febbraio 1860 – Schio, 22 settembre 1914) politico italiano; [Figlio dello scrittore e patriota Arnaldo Fusinato.] novembre, eletto deputato – XVIII Legislatura (1892 23 nov - 8 mag 1895); 1895, giugno, eletto deputato – XIX Legislatura (1895 10 giu - 2 mar 1897); 1897, aprile, rieletto deputato – XX Legislatura (1897 5 apr - 17 mag 1900); 1899, maggio, sottosegretario agli Affari Esteri (1899 14 mag - 15 feb 1901); 1900, giugno, rieletto deputato – XXI Legislatura (1900 16 giu - 18 ott 1904); 1903, novembre, sottosegretario agli Affari Esteri (1903 3 nov - 24 dic 1905); 1905, novembre, rieletto deputato – XXII Legislatura (1905 30 nov - 8 feb 1909); 1906, 29 maggio al 2 agosto, ministro della Pubblica Istruzione sotto il III "governo Giolitti"; 1909, marzo, rieletto deputato – XXIII Legislatura (1909 24 mar - 29 set 1913); 1912, partecipa come plenipotenzario al "Trattato di Ouchy" tra Italia e Impero Ottomano a conclusione della Guerra italo-turca; 1913, novembre, rieletto deputato – XXIV Legislatura (1913 27 nov - 29 set 1919); 1914, 22 settembre su suicida. [Filoaustriaco, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale e la dichiarazione di neutralità dell'Italia del 1914, considerandola un tradimento, si suicida.] – Guarracino, Alessandro (Napoli 2 dicembre 1860 – Napoli 26 febbraio 1925) politico italiano. – Herzl, Theodor (Budapest 1860-Edlach, Bassa Austria 1904) giornalista e politico austriaco di origine ebraica; 1878, trasferitosi a Vienna e laureatosi in legge, entra nel giornalismo ed è corrispondente della viennese «Neue Freie Presse»; 1891-95, segue a Parigi la vita parlamentare della terza repubblica densa di umori antisemiti; Der Judenstaat (Lo Stato ebraico: tentativo di una soluzione moderna alla questione ebraica) (Vienna 1895, ottanta edizioni, in diciotto lingue - quella italiana nel 1918- dove prospetta un prossimo ritorno degli ebrei in Palestina o in Argentina, come tentativo radicale di una soluzione moderna della questione ebraica) 1897, dà vita all'Organizzazione sionistica mondiale ("sionismo"); 29-31 agosto, il primo convegno tenuto a Basilea adotta il "programma di Basilea"; 1903, dalle personalità britanniche ha l'offerta dell'Uganda come sede dello stato ebraico, ma tale offerta a cui egli non è contrario, viene respinta decisamente dal VI congresso sionistico ed egli prende quindi posizione a favore della Palestina; parallelamente sviluppa un'attività pubblicistica sull'organo sionista «Die Welt»; Altneuland (1902, romanzo dove anticipa i tratti immaginari dell' "antica nuova terra" ebraica) Diari (1922-23, postumi, in tre voll.). – Kehr, Paul Fridolin (Waltershausen, Gotha 1860-Wässerndorf, Franconia 1944) storico e paleografo tedesco, 1903-36, direttore dell'Istituto storico germanico di Roma Regesta pontificum romanorum (1906, prima uscita di 8 voll. , relativi all'Italia, Italia pontificia, e di 3 voll. relativi alla Germania, Germania pontificia, dell'edizione critica sistematica dei più antichi documenti di storia pontificia (fino al 1198) 1913-29, direttore generale degli archivi di stato di Prussia Monumenta Germaniae Historica (1919-35, con altri). – Marcello, Girolamo (Venezia 16 ottobre 1860 – Venezia 12 giugno 1940) militare e politico italiano. – Montini, Giorgio (Concesio, Brescia 30 giugno 1860 – Concesio, Brescia 12 gennaio 1943) giornalista e politico italiano. [Padre di Giovanni Battista [futuro Paolo VI].] – Naumann, Friedrich (Störmthal, Lipsia 1860-Travemünde, Lubecca 1919) politico tedesco, pastore protestante 1896, fonda l'Unione nazionalsociale, che ha però breve vita 1907-18, deputato al Reichstag quasi ininterrottamente nei gruppi della sinistra liberale, fautore dell'imperialismo tedesco, Mitteleuropa (1915, in cui sostiene un piano di unione economica dei paesi dell'Europa centrorientale sotto la direzione della Germania) 1919, ha una parte di rilievo nell'assemblea di Weimar come presidente del Partito democratico tedesco, di tendenza repubblicana e progressista. – Orlando, Vittorio Emanuele (Palermo 1860-Roma 1952) giurista e politico italiano; [Padre di Camillo (deputato Dc).] – Ottavi, Edoardo (Ajaccio, Corsica 7 giugno 1860 – Casale Monferrato, Alessandria 18 settembre 1917) politico italiano. – Pellizzo, Luigi (Costapiana di Faedis, Udine 26 febbraio 1860 – Faedis, Udine 14 agosto 1936) arcivescovo cattolico italiano. [Figlio di Domenico e di Rosa Costaperaria. Fratello di Giambattista, sindaco di Faedis.] 1871, la famiglia si trasferisce a Udine; 1872, entra nel seminario di Udine; 1884, viene ordinato sacerdote; 1886, si laurea in diritto canonico presso l'Università Gregoriana di Roma; dopo la laurea torna a Udine dove diventa insegnante di storia e diritto canonico presso il seminario da lui stesso frequentato anni prima; 1894, assume la carica di vicerettore; 1900, sostituisce mons. Pierantonio Antivari alla guida della struttura ecclesiastica; lo stesso anno si prodiga affinché nascano nuove forme di divulgazione cattolica e dalla sua spinta prendono vita il quotidiano «Il crociato» e il settimanale «Il piccolo crociato»; 1904, a seguito di un aumento di vocazioni, inizia la costruzione di un nuovo seminario a Rubignacco; 1906, 13 luglio, dopo la morte del vescovo Giuseppe Callegari, è nominato vescovo di Padova; 1907, 2 maggio, si insedia nella sede vescovile di Padova; subito inizia una profonda ristrutturazione della diocesi e come già fatto a Udine favorisce la nascita di testate giornalistiche di ispirazione cattolica; 1908, 5 gennaio, nasce per suo espresso volere il giornale «La Difesa del popolo»; 1912-21, compie la visita pastorale alla diocesi (con una lunga interruzione dovuta alla guerra); 1915, 15 giu-30 nov 1918, scrive a papa Benedetto XV centoquarantasei lettere che informano il papa sulle drammaticità della prima guerra mondiale; 1921, inizia la seconda visita pastorale, che resterà incompiuta, alla diocesi di Padova; 1923, 24 marzo, si dimette dalla guida spirituale di Padova per assumere la carica di segretario-economo della fabbrica di San Pietro a Roma che in questi anni ha un'amministrazione precaria; contestualmente viene nominato anche arcivescovo titolare di Damiata; 1936, 14 agosto, muore a Faedis (Udine). – Pershing, John Joseph [Black Jack] (presso Laclede, Linn County, Missouri 13 settembre 1860 – Washington D.C. 15 luglio 1948) militare statunitense, generale. – Petrosino, Giuseppe Michele detto Joe (Padula, Palermo o Salerno? 30.8.1860-Palermo 12.3.1909) tenente di polizia italo-americano; 1873, figlio di un sarto, si trasferisce con i genitori, tra i primi emigrati, negli Stati Uniti; 1907, sposa Adelina Salino nel cuore della vecchia chiesa di San Patrizio in Mott Street, nel cuore di Little Italy; 1909, convinto che il problema della Mano nera abbia ormai assunto per gli Stati Uniti l'importanza di un problema nazionale, ritiene di risolverlo aggredendo la mafia madre nella sua terra di origine; viene ucciso in piazza Marina, a Palermo. – Platonov, Sergej Fëdorovic (Cernigov 1860-Samara, oggi Kujbyšev 1933) storico russo, uno degli ultimi storici di tendenza borghese 1890, professore straordinario all'università di Kijev 1899, ordinario di storia russa all'università di Pietroburgo 1913-16, direttore dell'istituto pedagogico femminile 1918-29, presidente della commissione di archeografia 1920-31, membro dell'Accademia delle scienze dell'URSS Ivan il terribile (1923) Boris Godunov (1924) Il periodo dei torbidi (1924) 1930, accusato di complottare per il ripristino della monarchia, è arrestato e confinato a Samara. – Poincaré, Raymond (Bar-le-Duc, Mosa 1860-Parigi 1934) politico francese, avvocato. – Pouget, Émile (1860-1931) sindacalista francese, uno dei principali esponenti dell'anarcosindacalismo. – Rava, Luigi (Ravenna, 29 novembre 1860 – Roma, 12 maggio 1938) politico italiano. – Schiffer, Eugen (Breslavia, Slesia, Regno di Prussia 14 febbraio 1860 – Berlino Ovest, Germania Ovest 5 settembre 1954) politico tedesco. – Taddei, Paolino (Poggio a Caiano, frazione di Carmignano, Firenze - in seguito Poggio A Caiano, Prato - 22 gennaio 1860 – Firenze 15 ottobre 1925) politico italiano. |
Italia Gennaio Aprile 2, il re inaugura il primo [di fatto] Parlamento italiano; 4, Palermo, scoppia la rivolta della Gancia; Napoli, che non si è mossa nel 1859 allo scoppiare della guerra austro-franco-piemontese, non si muove neppure ora. 10, Genova [vedi box] 14, il ministro sardo a Napoli, marchese Salvatore Pes di Villamarina, scrive al conte di Cavour che «… il governo è forte, molto forte per contenere il popolaccio. Non vi sarebbe che un'insurrezione simile a quella scoppiata in Sicilia che possa condurre alla caduta dei Borboni a Napoli. Ma per il momento ciò non è nel gusto dei napoletani». G. Garibaldi, deputato di Nizza nel parlamento di Torino, protesta aspramente contro l' "incostituzionale" cessione della sua città natale alla Francia il cui responsabile, dice, è il conte di Cavour; Maggio 5-6, spedizione dei Mille Giugno 25, Napoli, Francesco II, seguendo il consiglio di Napoleone III, con atto sovrano concede una costituzione e promette una politica di riforme; Luglio 27, Messina si arrende ai garibaldini; Agosto 21, dopo l'insurrezione di Altamura, la Puglia è annessa al Regno d'Italia e viene divisa inizialmente nelle province di Bari, Foggia e Lecce (Terra di Bari, Capitanata e Terra d'Otranto); Settembre 7, Napoli, mentre G. Garibaldi entra in città, avviene l'avanzata sopra Urbino dei volontari bolognesi di Camillo Casarini e di Gaetano Tacconi operanti d'intesa con il conte di Cavour; 8, altri volontari col gen. Masi avanzano sopra Fossombrone e Città della Pieve; 10, il gen. M. Fanti intima con lettera al generale dei pontifici Lamorcière di sgombrare dalle città che facessero manifestazioni nazionaliste; 11, le truppe italiane passano il confine; 12, le truppe del gen. E. Cialdini prendono Pesaro; 14, le truppe del gen. L.M. Gerbaix de Sonnaz, dopo tre ore di combattimento, prendono Perugia; seguono immediatamente le occupazioni di Sant'Angelo, Gubbio, Spoleto; 18, Castelfidardo, il gen. E. Cialdini batte il gen. Lamorcière disperdendone le forze; tra i VInti cade anche il gen. Pimodan. Rimane ancora Ancona, ben difesa da ca 6000 uomini e 124 cannoni. Avviene quindi un attacco simultaneo di: - gen. M. Fanti, dal lato di terra, . ctramm. conte di Persano, dal lato di mare con 4 fregate e sette navi minori; 27- 28, i bersaglieri occupano il Lazzaretto; 28, salta in aria la batteria del Molo; 29, Ancona capitola. Intanto sul Volturno ca 50.000 uomini, tutte le forze di Francesco II, minacciano di muovere su Napoli, appoggiate dalla fortezza di Capua; Ottobre 1-2, battaglia del Volturno; 2, Torino, riapre il Parlamento; 3, il re Vittorio Emanuele II fa l suo solenne ingresso ad Ancona; dalle Marche avanza poi per il Tronto verso Napoli; 4, il conte di Cavour ottiene dal Parlamento maggiori poteri per poter annettere tutte le province dell'Italia Centrale e Meridionale qualora, con plebiscito, si dichiarino per l'annessione; 11, inizia la proclamazione di Roma a capitale d'Italia; 21, si compie il plebiscito per l'annessione del Regno delle Due Sicilie; 26, Teano, G. Garibaldi si incontra con Vittorio Emanuele II additandolo ai suoi come primo re d'Italia. Lo stesso giorno l'Austria decide d'intervenire. Novembre 5, viene proclamato il plebiscito; mentre alle ultime fucilate contro i borbonici al Garigliano ci pensa il gen. E. Cialdini, occupata Mola di Gaeta G. Garibaldi inizia l'assedio di Gaeta [finirà il 13 febbraio 1861]. 7 , sotto una pioggia battente, G. Garibaldi e Vittorio Emanuele II entrano a Napoli; 8, G. Garibaldi, presenta solennemente al re i risultati del plebiscito e gli cede tutti i poteri; rifiutata dal sovrano la sua offerta di rimanere come luogotenente del re per il consolidamento dell'opera nazionale nel Mezzogiorno, egli ringrazia ma non accetta né il titolo di generale dell'esercito, né il collare dell'Annunziata, né una lauta pensione; 9, senza aver avvisato nessuno e accompagnato dai più intimi: . Basso, . Gumaroli, . Nuvolari, si imbarca sul Washington diretto a Caprera… portando con sé un sacco di sementi, un sacco di fagioli e un rotolo di merluzzo. Per guidare le province meridionali nella difficile transizione dal vecchio al nuovo regime, il re stabilisce una luogotenenza. In pochi mesi si avvicenderanno quattro luogotenenti dell'ex Regno delle due Sicilie: . L.C. Farini (1860 nov-feb 1861), . principe Eugenio di Carignano (cugino del re) (mar-apr 1861), . conte G. Ponza di San Martino (mag-giu 1861), . gen. E. Cialdini (da lug 1861). Dicembre
«segue da 1857» "banda della Cocca" «segue da 1858» «segue da 1833» «Giornale di Sicilia» 1860, giugno, G. Ardizzone fonda
a Palermo questo giornale in polemica con le posizioni antiunitarie
di parte dell'aristocrazia agraria e del clero, raggiungendo alla fine
Ottocento una tiratura tra 14.000 e 18.000 copie, una posizione di predominio
nella stampa quotidiana siciliana; |
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