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ANNO 1988

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Papa Giovanni Paolo II
(1978-2005)

segretario di Stato: cardinale Agostino Casaroli;

direttore dell'Entità e di Sodalitium Pianum: mons. Luigi Poggi;

ONU
Organizzazione delle nazioni unite

1988, New York,
segretario generale:
- 1981-91, Javier Perez de Cuellar.

Mossad
[Istituto per l'intelligence e servizi speciali israeliano]

«segue da 1987»
1988, Tunisi, uccisione di Abu Jihad, capo militare dell'OLP e braccio destro di Yasir Arafat;
«segue 1997»



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1988
UNIONE EUROPEA
II LEGISLATURA - (1984-1989)
Stati Membri
Seggi
[dal 1952]
       
01
Belgio      
24
02
Francia      
81
03
Germania      
81
04
Italia      
81
05
Lussemburgo      
6
06
Paesi Bassi      
25
[dal 1973]
       
07
Danimarca      
16
08
Regno Unito      
81
09
Irlanda      
15
[dal 1981]
       
10
Grecia      
24
[dal 1987]
       
11
Portogallo      
24
12
Spagna      
64
Totale Deputati
522




1988
Schweizerische Eidgenossenschaf
Confédération suisse
Confederazione svizzera
[Repubblica federale]
- Presidente
-
- Primo ministro
-
[governo di coalizione: Partito radicale democratico, Partito cristiano-democratico, Partito socialista e Unione democratica di centro]

1988
Dicembre
4
, un referendum respinge con il 67,3% dei voti una proposta intesa a limitare l'immigrazione;
12
, il ministro della giustizia Elisabeth Kopp - prima donna entrata a far parte di un governo svizzero - si dimette dopo essere stata accusata di aver rivelato segreti d'ufficio al marito, la cui società era indagata nell'ambito di un'inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco;




1988
Fürstentum Liechtenstein
[Monarchia costituzionale]
Francesco Giuseppe II
Albero genealogico
(1906 - 1989)
figlio di
1938-89
, principe di Liechtenstein;



 
- Primo ministro
Hans Brunhart
(1978 - ?)
[VU (Unione patriottica)]
[la VU (Unione patriottica) ha la maggioranza in parlamento]
1988
-


1988
Republik Osterreich
[neutrale da mag 1955]
questione Alto Adige:
– 1° accordo 1969; 2° accordo 1971
- Presidente
Kurt Waldheim
(1986 - 1992)
[ÖVP (Partito popolare)]
- Cancelliere
Franz Vranitzky
(1986 - 1997)
[SPÖ]
- Ministro degli esteri
?
(? - ?)
[]
[governo di coalizione tra SPÖ (Partito socialista) e FPÖ (Partito liberale)]
1988
Gennaio
l'ex direttore della fabbrica statale di armi ammette di aver venduto armamenti all'Iran durante la guerra Iraq-Iran (in cui l'Austria era neutrale);
l'ex vice cancelliere Hannes Androsch viene condannato per falsa testimonianza di fronte a una commissione parlamentare;

Febbraio
vengono rese note le conclusioni relative alle accuse rivolte al presidente Kurt Waldheim di coinvolgimento nei crimini nazisti: anche se il presidente non ha avuto responsabilità dirette degli eccidi nei Balcani, ne era tuttavia al corrente e ciò suscita polemiche;

Novembre
uno scandalo fiscale coinvolge i vertici del SPÖ (Partito socialista), il cui segretario Heinrich Keller si dimette ;
continunano gli attacchi al presidente Kurt Waldheim che per non innescare nuove polemiche non interviene alla commemorazione del cinquantenario dell'Anschluss;
«segue 1989 »

 

1988
Bundesrepublik Deutschland
[Repubblica Federale di Germania (FDR)]
(maggio 1949)
Presidente
Richard von Weizsäcker (1984 - 1994)
[CDU]
XI Legislatura 1987 18 feb - 20 dic 1990
Cancelliere
H. Kohl
III
(1987 12 mar - 18 gen 1991)
[CDU]
[Coalizione "giallo-nera" composta da:
- CDU (Christlich Demokratische Union Deutschlands - Unione cristiano-democratica),
- CSU (Christlich-Soziale Union - Unione cristiano-sociale),
- FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberaldemocratico).]
Vice-cancelliere
+ Affari esteri
Hans-Dietrich Genscher (FDP)
(1982 4 ott - 17 mag 1992)
Capo della Cancelleria federale
(Senza portafoglio)
Wolfgang Schäuble (CDU)
(1984 15 nov - 21 apr 1989)
Interni
Friedrich Zimmermann (CSU)
(1982 4 ott - 21 apr 1989)
Giustizia
Hans A. Engelhard (FDP)
(1982 4 ott - 18 gen 1991)
Finanze
Gerhard Stoltenberg (CDU)
(1982 4 ott - 21 apr 1989)
Economia
Martin Bangemann (FDP)
(1984 28 giu - 9 dic 1988)
Helmut Haussmann (FDP)
(1988 10 dic - 18 gen 1991)
Agricoltura e Foreste
Ignaz Kiechle (CSU)
(1983 30 mar - 21 gen 1993)
Rapporti con la Germania Est
Dorothee Wilms (CDU)
(1987 12 mar - 18 gen 1991)
Lavoro e Solidarietà sociale
Norbert Blüm (CDU)
(1982 4 ott - 25 ott 1998)
Difesa
Manfred Wörner (CDU)
(1982 4 ott - 18 mag 1988)
Rupert Scholz (CDU)
(1988 19 mag - 21 apr 1989)
Famiglia, Gioventù e Sanità
Rita Süssmuth (CDU)
(1985 27 set - 11 mar 1987)
Gioventù, Famiglia, Pari opportunità e Sanità

Rita Süssmuth (CDU)
(1987 12 mar - 9 dic 1988)
Ursula Lehr (CDU)
(1988 10 dic - - 18 gen 1991)
Trasporti
Jürgen Warnke (CSU)
(1987 12 mar - 21 apr 1989)
Ambiente
Klaus Töpfer (CDU)
(1987 8 mag - 17 nov 1994)
Poste e Telecomunicazioni
Christian Schwarz-Schilling (CDU)
(1982 4 ott - 17 dic 1992)
Urbanizzazione e Territorio
Oscar Schneider (CSU)
(1987 12 mar - 21 apr 1989)
Ricerca e Tecnologia
Heinz Riesenhuber (CDU)
(1982 4 ott - 21 gen 1993)
Formazione e Scienze
Jürgen W. Möllemann (FDP)
(1987 12 mar - 18 gen 1991)
Cooperazione economica e Sviluppo
Hans Klein (CSU)
(1987 12 mar - 21 apr 1989)
-
1988
Marzo
20
, Baden-Württemberg, elezioni per il rinnovo del Landtag: il CDU cala leggermente ma conserva la maggioranza assoluta: ottiene un successo personale il leader locale del partito Lothar Späth, che si pone come serio candidato alla successione di H. Kohl(la cui posizione all'interno del CDU appare indebolita); qualche preoccupazione desta il relativo successo di alcuni piccoli partiti di estrema destra, che ottengono complessivamente il 5% dei voti;

Maggio
8
, Schleswig-Holstein, si svolgono nuove elezioni: il CDU paga lo scandalo che ha accompagnato le precedenti consultazioni del settembre 1987 e arretra ulteriormente, mentre il SPD conquista la maggioranza assoluta;

Settembre
vengono ritirati alcuni missili americani a medio raggio schierati in territorio tedesco, in applicazione degli accordi INF fra Stati Uniti e URSS ratificati in giugno;

Ottobre
24-27
, H. Kohlcompie una visita in Unione Sovietica, nel corso della quale vengono conclusi importanti accordi commerciali;

Novembre
10
, in occasione del cinquantesimo anniversario della "notte dei cristalli" (il più grande pogrom antiebraico prima della "soluzione finale") il presidente del Bundestag Philipp Jenninger pronuncia un discorso che molti interpretano come un tentativo di giustificazione; costretto alle dimissioni, viene sostituito da Rita Süssmuth;

 


Il terzo governo Kohl è stato il tredicesimo governo della Repubblica Federale Tedesca, in carica dal 12 marzo 1987 al 18 gennaio 1991 durante l'11ª legislatura del Bundestag.
Il governo, con Helmut Kohl come cancelliere, era sostenuto da una coalizione "giallo-nera" composta dall'Unione Democratico Cristiana (CDU), dall'Unione cristiano sociale bavarese e dal Partito liberaldemocratico (FDP) e dal 1990 dall'Unione Sociale tedesca (DSU).
Il governo si formò dopo le elezioni del 1987, riconfermano la coalizione del secondo governo Kohl.
Il 3 ottobre 1990, dopo la riunificazione, divenne il governo di tutta la Germania; alcuni dirigenti della DDR entrarono nel governo come ministri senza portafoglio. La coalizione, vincerà le elezioni federali del 1990 formando il quarto governo Kohl

Composizione
Ministero Nome Partito
Cancelliere federale Helmut Kohl CDU
Affari esteri, Vice-cancelliere Hans-Dietrich Genscher FDP
Interni Friedrich Zimmermann
fino al 21/04/1989 CSU
Wolfgang Schäuble CDU
Giustizia Hans A. Engelhard FDP
Finanze Gerhard Stoltenberg
fino al 21/04/1989 CDU
Theodor Waigel CSU
Economia Martin Bangemann
fino al 09/12/1988 FDP
Helmut Haussmann FDP
Agricoltura e foreste Ignaz Kiechle CSU
Rapporti con la Germania Est Dorothee Wilms CDU
Lavoro e solidarietà sociale Norbert Blüm CDU
Difesa Manfred Wörner
fino al 18/05/1988 CDU
Rupert Scholz
fino al 21/04/1989 CDU
Gerhard Stoltenberg CDU
Gioventù, famiglia, parti opportunità e Sanità Rita Süssmuth
fino al 09/12/1988 CDU
Ursula Lehr CDU
Trasporti Jürgen Warnke
fino al 21/04/1989 CSU
Friedrich Zimmermann CSU
Ambiente Walter Wallmann
fino al 07/05/1987 CDU
Klaus Töpfer CDU
Poste e telecomunicazioni Christian Schwarz-Schilling CDU
Ubanizzazione e territorio Oscar Schneider
fino al 21/04/1989 CSU
Gerda Hasselfeldt CSU
Ricerca e Tecnologia Heinz Riesenhuber CDU
Formazione e scienze Jürgen W. Möllemann FDP
Cooperazione economica Hans Klein
fino al 21/04/1989 CSU
Jürgen Warnke CSU

Senza portafoglio Wolfgang Schäuble
Capo della cancelleria federale
fino al 21/04/1989 CDU
Rudolf Seiters
Capo della cancelleria federale CDU
Senza portafoglio
dal 21/04/1989 Hans Klein
Portavoce del governo federale CSU
Senza portafoglio
dal 03/10/1990 Sabine Bergmann-Pohl CDU
Senza portafoglio
dal 03/10/1990 Günther Krause CDU
Senza portafoglio
Dal 03/10/1990 al 19/12/1990 Lothar de Maizière CDU
Senza portafoglio
dal 03/10/1990 Rainer Ortleb FDP
Senza portafoglio
dal 03/10/1990 Hansjoachim Walther DSU



1988
Royaume de Belgique
Konikrijk België

Baldovino I

Albero genealogico

(1930 - 1993)
figlio di Leopoldo III e di Astrid di Svezia;
1951-93, re dei Belgi;


 
- Primo ministro
Wilfried Martens II
(1987 ott - apr 1988)
[cristiano-sociali fiamminghi]
Wilfried Martens III
(1988 mag - nov 1991)
[cristiano-sociali fiamminghi]
- Ministro dell'interno
?
(? - ?)
[governo di transizione]
1988
Maggio
9
, Wilfried Martens forma un nuovo governo, in cui al fianco dei cristiano-sociali sono non più i liberali, ma i socialisti e la Volksunie;

Agosto
5
, il parlamento approva una legge che estende l'autonomia delle tre regioni del paese, come mezzo per temperare il conflitto fiamminghi-valloni: rispetto alle analoghe misure del 1983, la percentuale di fondi pubblici affidati alla gestione locale passa dal 10% al 50%;

Ottobre
9
, si svolgono le elezioni locali, che non registrano variazioni sensibili rispetto a quelle politiche; José Happart, regolarmente rieletto a Voeren, rinuncia all'incarico;





1988
Koninkrijk der Nederlanden
[Regno dei Paesi Bassi]

Beatrice I

Albero genealogico

(n. 1938)
figlia di Giuliana regina dei Paesi Bassi e del principe consorte Bernardo di Lippe-Biesterfeld;
principessa dei Paesi Bassi, di Orange-Nassau, di Lippe-Biesterfeld;
1961, si laurea in sociologia all'università di Leida;
1966, sposa Claus von Amsberg, diplomatico tedesco;
dal 1980, regina dei Paesi Bassi;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
Primo ministro
Ruud Lubbers
(1982 - mag 1994)
[CDA]
[governo di centrodestra: CDA (democristiani) e VVD (liberali)]
1988
o-




1988
Grousherzogden Lezebuurg
Grand-Duché de Luxemburg
- dal 1919 il paese ha una costituzione democratica e la vita parlamentare è dominata dal Partito cristiano-sociale;
- dal 1948 ha rinunciato alla neutralità,
- dal 1951 fa parte della CECA,
- dal 1954 fa parte della UEO,
- dal 1957 fa parte della CEE che ha sede proprio in Lussemburgo.

Giovanni di Borbone-Parma

Albero genealogico

(1921 - ?)
figlio secondogenito del principe Felice di Borbone-Parma e di Charlotte di Nassau-Weilburg, granduchessa di Lussemburgo e duchessa di Nassau;
1964-?, granduca di Lussemburgo;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
- Primo ministro
Jacques Santer
(1984 - 1994)
[]
[governo di coalizione: democristiani e socialisti]
1988
mentre sono attive nel paese 131 banche, appaiono in pericolo:
- il sistema fiscale privilegiato: minacciato dalla commissione europea creata per armonizzare i sistemi ficali;
- il segreto bancario: al centro dell'attenzione, ora che la BCCI (Banca di credito e commercio internazionale) con sede a Lussemburgo è implicata in un 'operazione di lavaggio del denaro proveniente dal commercio della droga;
[il piano di fallimento della BCCI sarà accettato nell'ottobre 1992]


1988
Kongeriget Danmark
[Regno di Danimarca]
Margherita II
Albero genealogico

(? - ?)
figlia di Federico IX e di Ingrid di Svezia;
dal 1972, regina di Danimarca;

 
Primo ministro
Poul Schlüter
(1982 - gen 1993)
[Partito conservatore]
[governo di coalizione di centrodestra: conservatori, liberali, cristiano-popolari e democratici di centro]
1988
Aprile
14
, il Folketing (parlamento) approva una mozione antinucleare in seguito alla quale Poul Schlüter indice per maggio elezioni anticipate, incentrate precisamente sulla partecipazione del paese alla NATO;

Maggio
10
, si svolgono le elezioni, che confermano i risultati dell'anno precedente: la coalizione di governo conserva i suoi 70 seggi;

Giugno
3
, Poul Schlüter forma un nuovo governo di minoranza composto da conservatori, radicali e liberali (che dispongono complessivamente di 67 seggi);


1988
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
Vigdís Finnbogadóttir
(1980 giu - giu 1996) III
- Primo ministro
Thorsteim Pálsson
(1987 lug - set 1988)
[Partito dell'indipendenza (di destra)]
Steingrímur Hermannsson
(1988 set - apr 1991)
[Partito progressista (riformisti)]
[governo di coalizione comprendente anche il Partito popolare (socialdemocratico)]
1988
Giugno
25, ottenendo il 92,7% dei voti, Vigdís Finnbogadóttir viene rieletta, per un terzo mandato, alla presidenza della repubblica;

Settembre
28
, dopo lo sfaldamento della coalizione di governo, segue un governo di centrosinistra guidato dal leader progressista Steingrímur Hermannsson;


1988
Kongeriket Norge
[Regno di Norvegia]
[dal 1905]
Olav V
Albero genealogico

(1903 - ?)
figlio di Haakon VII e di Maud di Gran Bretagna;
1957-
, re di Norvegia;

 
- Primo ministro
signora Gro Harlem Brundtland
(1986 - 1989)
[Partito laburista]
[governo di minoranza]
1988
Settembre
lo svolgimento al largo delle coste settentrionali della Norvegia di manovre NATO con la partecipazione di 45.000 uomini provoca le critiche dei pacifisti e una protesta della Svezia, il cui spazio aereo viene violato da alcuni aerei partecipanti alla manovra;


1988
Konungariket Sverige
[Regno di Svezia]
Carlo XVI Gustavo
Albero genealogico

(1946 - ?)
figlio di ? e di ?;
dal 1973, re di Svezia;


 
Primo ministro
Ingvar Carlsson
(1986 feb - ott 1991)
[Partito socialdemocratico]
[governo di minoranza con l'appoggio dei comunisti]
1988
Gennaio, la chiusura di un contenzioso con l'Unione Sovietica per la sovranità su un settore del mar Baltico, ora assegnato in gran parte alla Svezia, segna un netto miglioramento nei rapporti tra i due paesi;

Settembre
18
, si svolgono le elezioni per il rinnovo dei 349 seggi del parlamento (Riksdag):

 
Elezioni politiche
 
%
seggi
+/- (*)
- Partito socialdemocratico
[Ingvar Carlsson]
43,6
157
-2
- Partito conservatore
-
66
-10
- Partito liberale
-
44
-7
- Partito di centro
-
41
-2
- Partito comunista
-
21
+2
- Partito dell'ambiente**
5,5
20
=
   
349
 
* rispetto al 1985.
** è la prima volta in 70 anni che un nuovo partito entra in parlamento;
 


Ingvar Carlsson governa con il sostegno dei comunisti;



1988
Suomen Tasavalta
Republiken Finland
[Repubblica di Finlandia]
[dal 1961 aderisce all'EFTA; dal 1973 accordo di cooperazione con il Comecon; nel 1986 diventa membro dell'EFTA.]
Presidente
Mauno Koivisto
(1982 - gen 1994)
[Partito socialdemocratico]
Primo ministro
Kalevi Sorsa
(1982 - mar 1991)
[Partito socialdemocratico]
Ministro dell'interno
-
Ministro degli esteri
-
[governo quadripartito di centrosinistra]
1988
Gennaio
31
-1° Febbraio
, si svolgono le elezioni presidenziali e il presidente uscente Mauno Koivisto non ottiene la maggioranza assoluta richiesta: la scelta spetta quindi a un collegio elettorale, che gli conferisce un secondo mandato;





1988
Repubblica Popolare Federativa
di Jugoslavia

[Federativna Narodna Republika Jugoslavija]
(dal 29 Novembre 1945)
- Direttore della presidenza collegiale
(a rotazione annuale)
Lazar Mojsov
(1987 mag - apr 1988)
[Macedonia]
Raif Dizdarevic (1988 mag - apr 1989)
[Bosnia]
- Primo ministro
Branko Mikulic
(1986 - dic 1988)
- LCJ - Lega dei comunisti jugoslavi [partito unico];
dal 1977 è in vigore il trattato di Osimo (firmato nel 1975);
[i rapporti con l'Italia si sono fatti più cordiali]
nel 1980 è morto Tito (Josip Broz);

1988
Giugno
varie manifestazioni nelle varie città del paese contro l'aumento dei prezzi;

Novembre
24
, l'assemblea federale approva una serie di emendamenti costituzionali che, accanto a misure economiche (maggiore apertura agli investimenti stranieri), introducono il diritto di sciopero e il voto diretto e segreto;

Dicembre
30
, travolto dalla crisi economica e dalle lacerazioni etniche, si dimette il governo di Branko Mikulic;

6 REPUBBLICHE POPOLARI
SLOVENIA - cap. Lubiana

1988
Giugno
mentre corre voce di un probabile intervento dell'Armata popolare contro gli oppositori sloveni, vengono arrestati tre redattori della rivista «Mladina» (Gioventù) e un sottufficiale, con l'accusa di essere in possesso di un documento coperto dal segreto militare.
Questa misura contro gli esponenti più in vista del dissenso è coronata da un processo dinanzi al tribunale militare, tenutosi a Lubiana, in lingua serbo-croata con evidente intento provocatorio. È la goccia che fa traboccare il vaso: a favore dei quattro sorge un Comitato per la difea dei diritti umani, che organizza una serie di manifestazioni cui prendono parte decine di migliaia di persone. Un graffito che appare sui muri di Lubiana, così esprime il sentire comune: «Ne abbiamo abbastanza».

CROAZIA - cap. Zagabria

1988
-dal 1981 arresti di attivisti nazionalisti;

SERBIA - cap. Belgrado
nel 1987 (ottobre), contro il separatismo albanese, si schiera con durezza S. Miloševic, leader della Lega dei comunisti serbi;
1988
Luglio
6
, Belgrado, i manifestanti riescono a penetrare nel palazzo dell'assemblea federale;
intanto S. Miloševic, leader della Lega dei comunisti serbi, organizza una campagna mediante la quale è deciso a restituire alla Serbia entrambe le regioni autonome: Vojvodina e Kosovo;

Ottobre
19
, Belgrado, una grande manifestazione raccoglie un milione di persone;

Vojvodina (Provincia autonoma) - capol. Novi Sad
[amministrativamente legata alla Serbia dove i serbi rappresentano la metà della popolazione e dove vive una consistente minoranza ungherese] 
1988
Ottobre
6
, si dimettono i dirigenti della regione autonoma dopo che oltre 100.000 persone hanno manifestato nel capoluogo Novi Sad chiedendo l'integrazione della regione nella Serbia;
Kosovo (Provincia autonoma) - capol. Pristina
[amministrativamente legata alla Serbia con la maggior parte dei suoi abitanti albanesi (90%) e la minoranza serba e montenegrina] 
1988
I temi centrali del risorgimento nazionalista serbo sono sviluppati durante una serie di raduni detti mitinsi (dall'inglese meetings), dedicati alla questione del Kosovo. Raduni quasi quotidiani, caratterizzati da una ricca iconografia nazionalista e religiosa, che diventano il nuovo strumento politico del nuovo leader S. Miloševic. Prendono le forme di una mobilitazione di massa che istiga alla guerra. L'ideologia nazionalista serba trasforma la paura e il malessere, provocati dalla crisi economica, in una nevrosi collettiva rabbiosa.

Ibrahim Rugova viene espulso dalla Lega dei comunisti per aver firmato l' "Apel 215", una petizione di intellettuali contro l'abolizione dell'autonomia della Provincia del Kosovo;

Novembre
17
, contro la destituzione dei dirigenti del partito Kaqusha Jashari e Azem Vllasi protestano circa 3.000 minatori di Stari Trg, un'unità della miniera di Trepca; nelle prime ore del mattino iniziano la loro "marcia del no" sulla capitale Priština, a 52 km di distanza.
Nel pomeriggio studenti e operai di Priština si aggregano ai minatori in marcia.
In serata i manifestanti si riuniscono nello stadio centrale. La tensione cresce di ora in ora.
18, c'è la manifestazone di albanesi mai vista in Jugoslavia. Raggiungono la capitale da ogni parte del Kosovo;
nel primo pomeriggio 70.000 persone protestano contro la politica antialbanese dei serbi in Kosovo;
19, la folla riunita è salita a 250.000 persone.
Quando il segretario provvisorio del Pc del Kosovo promette che le dimissioni dei due leader saranno respinte, la manifestazione si scioglie lentamente.
Non si verifica alcun incidente e le forze dell'ordine si tengono a distanza.
Ma a Belgrado la manifestazione viene bollata come «iniziativa controrivoluzionaria organizzata».
Quando a capo del Pc del Kosovo viene nominato l'ex ministro degli interni Rahman Morina, albanese, considerato un vassallo di Belgrado, riscoppia l'ira della popolazione albanese.
BOSNIA-ERZEGOVINA - cap. Sarajevo

1988
-

MONTENEGRO - cap. Podgorica-Titograd
1988
Ottobre
8
, Podgorica-Titograd, un tentativo di organizzare una manifestazione simile a quella in Vojvodina sfocia in violenti scontri con la polizia;

MACEDONIA - cap. Skoplje

1988
-

a

1988
- Presidente
Ramiz Alia
(1982 - ?)
- Primo segretario del Partito del lavoro
Ramiz Alia
(1985 - ?)
[dal 1980 ha interrotto ogni rapporto ufficiale cino-albanese.]
1988
l'anniversario della morte di Stalin viene per la prima volta ignorato;



1988
- Presidente
Christos Sartzetakis
(1985 - 1990)
[PASOK]
- Primo ministro
Andreas Papandreu
(1981 - 1989)
[PASOK (Movimento socialista panellenico)]
[nel luglio 1974 è caduto il regime dei colonnelli]
1988
Marzo
, il gruppo terroristico di estrema sinistra "17 novembre" uccide un imprenditore: è il primo di una serie di attentati che nel corso dell'anno insanguinerà il paese, prendendo a bersaglio da una parte gli ambienti politici e finanziari e dall'altra le truppe americane di stanza nel paese;

Aprile
21
, il primo ministro procede ad un rimpasto di governo (tra i nuovi ministri c'è anche suo figlio Georgios Papandreu, all'istruzione e ai problemi religiosi) nel tentativo di ristabilire in vista delle elezioni del 1989 le traballanti sorti del suo partito, la cui popolarità è in declino oltre che per le misure d'austerità adottate dal governo, anche per i frequenti casi di corruzione e per l'incapacità di arginare il terrorismo;

Luglio
11
, terroristi palestinesi attaccano una nave da crociera al largo del Pireo, uccidendo 9 persone e ferendone 80;

Novembre
7
, si rifugia all'estero l'ex presidente del Banco di Creta, George Koskotas, in seguito ad uno scandalo finanziario in cui sono coinvolti anche funzionari governativi e membri del PASOK: lo scandalo porta alle dimissioni di due ministri e a un nuovo rimpasto di governo;



1988

CIPRO
(indipendenza: agosto 1960)

[dal 1975 l'isola è di fatto divisa in due formazioni nazionali distinte]
vengono interrotte le trattative in corso tra i due presidenti, con la mediazione del segretario dell'ONU Javier Pérez de Cuéllar, intese a risolvere il problema della coesistenza della comunità greco-cipriota e di quella turco-cipriota.]

Repubblica turca di Cipro del Nord
(Nord, 30% del territorio)
[dal 1983: riconosciuta da Ankara ma da nessun altro paese; nel maggio 1985 un referendum ha approvato la nuova costituzione.]
- Presidente
Rauf Denktas
(1975 - ?)
1988
-

Repubblica di Cipro
(Sud, 70% del territorio)
- Presidente
Spyros Kyprianou
(1977 - 1988)
[Partito democratico (di centro)]
George Vassiliou
(1988 - ?)
[indipendente sostenuto dai comunisti]
1988
Febbraio
21
, alle elezioni presidenziali Spyros Kyprianou, che sperava in un terzo mandato, viene sconfitto dall'uomo d'affari George Vassiliou, un indipendente sostenuto dai comunisti, che immediatamente riprende i negoziati con Rauf Denktas, interrotti nel 1985;


1988
Repubblica di Turchia
(dopo il colpo di stato)
[già nella NATO dal 1952, dal 1955 il paese è nel "patto di Baghdad"; dal 1982 esiste una nuova costituzione che ha conferito consistenti poteri al presidente (oltre alla conferma di un altro mandato settennale).]
- Presidente
gen. Kenan Evren
(1980 - 1989)
- Primo ministro
Turgut Özal
(1983 - 1989)
[ANAP]
1988
Giugno
18
, Turgut Özal sfugge a un attentato ad Ankara;
25, le crescenti difficoltà del primo ministro si riflettono nel rifiuto da parte dell'elettorato (il referendum registra un 65% di no) della sua proposta di anticpare le elezioni amminstrative;

Luglio
19, l'esercito iracheno lancia una violenta offensiva contro le province curde dell'Iraq. Non meno di 100.000 persone si rifugiano in Turchia. Il governo di Ankara, dopo qualche esitazione e dopo aver preso misure per controllare l'ingresso dei membri del PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan), decide di accogliere temporaneamente i profughi e respinge la richiesta irachena di inseguire i curdi in territorio turco;

Dicembre
18, la richiesta di adesione alla CEE viene respinta;






1988
U.R.S.S.
(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
1° segretario
del Comitato centrale del PCUS
M.S. Gorbaciov
(1985 mar - 1991)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.]
presidente
del Consiglio
dei Soviet
Andrej Gromyko
(1985 - 1988)
M.S. Gorbaciov
(1988 set - dic 1991)
vicepresidente
-
capo del governo
-
MVD, [ex NKVD]
[Ministero per gli affari interni]
Ministro
-
KGB
(Komitet Gosudarstvennoi Bezopasnosti – Comitato per la sicurezza dello stato)
Ministro
-
 
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
-
1988
Settembre
30
, il plenum del comitato centrale rafforza la posizione di M.S. Gorbaciov, escludendo dall'ufficio politico diversi conservatori tra cui il presidente del soviet supremo Andrej Gromyko. La presidenza del soviet supremo viene assunta dallo stesso M.S. Gorbaciov;

Ottobre
la spinta indipendentistica nelle repubbliche baltiche si fa sempre più marcata;

Dicembre
, il soviet supremo approva una riforma elettorale che prevede tra l'altro la possibilità di scelta fra più candidati, anche non comunisti;





Repubblica della Ceceno-Inguscezia

[ricostituita nel 1957 come repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa]

1988
-

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)

presidente della repubblica
-
1988
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1988
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1988
Febbraio
28
, Azerbaigian, gravi disordini oppongono armeni ed azeri: il bilancio ufficiale è di 32 morti.

Altre manifestazioni seguono nel corso dell'anno, costringendo Mosca a inviare truppe.

- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)
1988
-
- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1988
Febbraio
22
, Armenia, inizia una serie di manifestazioni pacifiche per chiedere la restituzione del Nagorno-Karabach.

Altre manifestazioni seguono nel corso dell'anno, costringendo Mosca a inviare truppe.

Novembre
Nachičevan, enclave azera in territorio armeno, si verificano gravi incidenti; lo stesso accade poi in Armenia (28 morti): i profughi sono migliaia da entrambe le parti;

Dicembre
7, Armenia, un disastroso terremoto colpisce il paese provocando 25.000 morti e mezzo milione di senza casa; le violenze, nonostante tutto, continuano nella regione;

a


1988
Repubblica Socialista Sovietica
di Estonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1988
Ottobre
, Tallin, si costituisce il Fronte popolare estone; la spinta indipendentistica si fa sempre più marcata;
 
1988
Repubblica Socialista Sovietica
di Lettonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1988
Ottobre
si costituisce il Fronte popolare lettone; la spinta indipendentistica si fa sempre più marcata;
 
1988
Repubblica Socialista Sovietica
di Lituania
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1988
Ottobre
si costituisce il Fronte popolare lituano; la spinta indipendentistica si fa sempre più marcata;

1988
Repubblica Democratica Tedesca
(DDR)
– dal 13 agosto 1961 esiste il "muro di Berlino" –
[cadrà nel 1989]
[dal 1973 il paese è stato ammesso, come del resto la FDR, l'altra Germania, all'ONU]
- Presidente del consiglio di stato
E. Honecker
(1976 - 1989)
- Primo Ministro
W. Stoph
(1976 1° nov - 7 nov 1989)
- Segretario della SED
E. Honecker
(1971 - 1989)
[SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands - Partito socialista unificato)]

1988
Settembre
Berlino Est, quartiere di Pankow, al "Liceo Carlo von Ossietzky" alcuni studenti attaccano sulle pareti della scuola un dazebao sul sindacato indipendente polacco Solidarnosc e un altro in cui si riflette criticamente sul senso delle parate militari nella DDR;
trentasette allievi del liceo fanno in tempo ad apporre la loro firma sotto i manifesti prima che questi vengano fatti strappare dal capo dell'Istituto, il giovane direttore Rainer Forner;
pochi giorni dopo, quando attaccano un ritaglio del giornale dell'esercito «Volksarmee» (Esercito del Popolo), che pubblica la poesia di un soldato dedicata al suo mitra Kalaschnikov, scatta la repressione: quattro di loro vengono espulsi (tra cui il 16enne Kai Feller e Katja Ihle), due altri trasferiti d'autorità.

Il desiderio di lasciare la DDR è in costante crescita negli ultimi anni e il governo lascia consapevolmente aperta la valvola di sfogo dell'espatrio legale approfittando anche dei "risarcimenti" pagati dalla Germania Federale: per ogni emigrato all'Ovest la Germania Est riceve 7.000 marchi occidentali che al cambio libero ne valgono almeno 50.000 orientali.
In tutto il corso del 1988 se ne sono già andati in 30.000.

 

1988
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Kazimierz Sabbat
(1986 8 apr - 19 lug 1989)
Primo ministro
Edward Szczepanik
(1986 8 apr - 21 dic 1990)
 
 
1988
Presidente del Consiglio di Stato
gen. W. Jaruzelski
(1985 nov - 19 lug 1989)
Primo ministro
Zbigniew Messner
(1985 6 nov - 27 set 1988)
Mieczyslaw Rakowski
(1988 27 set - 1° ago 1989)
Primo segretario del Poup
gen. W. Jaruzelski
(1981 18 ott - 29 lug 1989)
Poup (Partito operaio unificato polacco)
[PZPR (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza)]
(1948 15 dic - 29 gen 1990)

1988
Aprile
26
, una serie di scioperi si svolge in numerose città del paese con scontri tra polizia e dimostranti;

Agosto
15
, entrano in sciopero i minatori dell'Alta Slesia e l'agitazione si estende ben presto ad altri settori: le richieste sono economiche e politiche;
31, dopo che il governo ha trattato con Lech Walesa, "Solidarnosc", che comincia ad avere un suo ruolo, invita gli scioperanti a riprendere il lavoro;

Settembre
19
, il primo ministro Zbigniew Messner viene sostituito da Mieczyslaw Rakowski (1988-?);

Novembre
2
, Mieczyslaw Rakowski annuncia la chiusura dei cantieri navali di Danzica, roccaforte di Solidarnosc, perché in perdita; la decisione provoca immediati scioperi spontanei;

Dicembre

Il Parlamento di Varsavia approva lo statuto dell'IPN (Istituto Nazionale Polacco della Memoria) ente pubblico indipendente che ha come obiettivo il ristabilimento della verità storica sull'epoca dell'oppressione nazista e sul periodo comunista dal 1939 al 1989.


 



1988
REPUBBLICA di CECOSLOVACCHIA
[Praga, nel Gennaio 1979 viene pubblicato il manifesto del dissenso cecoslovacco «Charta 77», a favore dei diritti civili.]
Presidente della repubblica
Gustav Husák
(1975 - 1989)
Primo ministro
Lubomir Štrougal
(1970 - ott 1988, dim.)
[cauto sostenitore delle riforme]
L. Adamec
(1988 ott - dic 1989)
- Primo segretario del Pcc (Partito comunista cecoslovacco)
M. Jakeš
(1987 dic - nov 1989)
[noto come avversario del riformismo]
- l'ordinamento regionale è stato soppresso -
 
1988
Marzo
25
, Bratislava, centinaia di cattolici che manifestano per la libertà religiosa vengono arrestati;

Agosto
21
, Praga, 10.000 persone scendono in piazza in occasione del ventesimo anniversario dell'invasione russa del 1968;

Ottobre
11
, L. Adamec (1988-dic 1989) sostituisce il dimissionario primo ministro Lubomir Štrougal;
28, Praga, 70° anniversario dell'indipendenza del paese;
una dimostrazione antigovernativa raccoglie più di 5000 persone; la polizia arresta molti rappresentanti, tra cui alcuni esponenti di Charta 77;

Dicembre
10
, in occasione del 40° anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, viene autorizzata per la prima volta in 20 anni una manifestazione per i diritti civili che raccoglie 5000 persone. La manifestazione coincide con la visita a Praga di François Mitterand, che ha un colloquio con esponenti di Charta 77 ;



1988
[La costituzione adottata nel 1949 viene modificata nel 1972.]
- Presidente della repubblica
Károly Németh
(1987 giu - 1988)
Brunó Ferenc Strauß
(1988 giu - ?)
- Presidente del consiglio
Károly Grósz
(1987 giu - ?)
Primo segretario dell'UASP (Partito socialista del lavoro ungherese) il nuovo Partito comunista.
János Kádár
(1957 - 1988)
Károly Grósz
(1988 mag - ?)
[nonostante le elezioni del 1980 e del 1985, J. Kádár, è ancora in sella dal "novembre 1956".]
1988
Marzo
15
, (140° anniversario dei moti antiaustriaci) 10.000 persone sfilano pacificamente per le vie di Budapest chiedendo più democrazia;

Maggio
22
, le persistenti difficoltà economiche che continuano a condizionare la vita politica, fanno una vittima illustre: J. Kádár viene sostituito al vertice del partito dal primo ministro Károly Grosz
Diversi riformisti assumono posizioni di rilievo nell'organigramma del partito;

Giugno
29
, Brunó Ferenc Strauß (non iscritto al Partito socialista del lavoratori) diventa capo dello stato;
il ricambio ai vertici del paese porta una progressiva apertura (viene tra l'altro allentata la censura) e incominciano a formarsi nuovi gruppi politici, fra cui il Forum democratico ungherese;




1988
- Presidente della repubblica
N. Ceausescu
(1974 - 1989)
- Segretario del Pcr
N. Ceausescu
(1965 - 1989)
Pcr (Partito comunista rumeno)
1988
N. Ceausescu rende noto un piano che prevede la distruzione entro l'anno 2000 di più della metà dei 13.000 villaggi del paese, i cui abitanti saranno trasferiti in complessi "agroindustriali". L'annuncio suscita reazioni negative sia all'estero (la misura colpirebbe pesantemente le minoranze ungherese e tedesca) sia all'interno;


1988
REPUBBLICA POPOLARE di BULGARIA
(30 dicembre 1947)
[Nel 1971 viene adottata una nuova costituzione di tipo socialista che tiene conto delle trasformazioni economiche e sociali verificatesi dalla fine della guerra.]
- Presidente del consiglio di stato
Todor Christov Zivkov
(1971 - 1989)
- Primo ministro
Gheorghi Atanassov
(1986 - 1990)
[ gorbacioviano]
segretario generale del Partito comunista bulgaro
Todor Christov Zivkov
(1954 - 1989)
Pcb (Partito comunista bulgaro)
1988
si accentuano i contrasti fra i riformatori e il cauto Todor Christov Zivkov, che procede molto lentamente sulla via delle riforme: autorizza una campagna di stampa contro l'inquinamento




République Française
1988
Costituzione del 1958
 
V REPUBBLICA
Presidente della Repubblica
F.-M. Mitterand
(1981 21 mag - 17 mag 1995)
Presidente del Senato
Alain Poher (UCDP - UC)
(1968 3 ott - 2 ott 1992)
Presidente dell'Assemblea Nazionale
J. Chaban-Delmas
(1986-1988)
 
Presidente del Congresso
(Senato+Camera)

 
Primo ministro
J. Chirac
II
(1986 20 mar - 10 mag 1988)
Michel Rocard[PS] **
I
(1988 10 mag - 22 giu)
Michel Rocard [PS]
II
(23 giu - 15 mag 1991)
Interni
Charles Pasqua
(RPR)
(1986 20 mar - 12 mag 1988)
Pierre Joxe (PS)
(12 mag - 29 gen 1991)
Esteri
Jean-Bernard Raimond
(1986 20 mar - 12 mag 1988)
Roland Dumas
(12 mag - 29 mar 1993)
Colonie
Regioni liberate
 
Difesa
Guerra
Marina
Aviazione
Economia e Finanze
É. Balladur
(RPR)
(Ministro di Stato, ministro dell'Economia, delle Finanze e della Privatizzazione)
(1986 20 mar - 12 mag 1988)
Pierre Bérégovoy
(12 mag - 22 giu)
anche Ministro di Stato
Pierre Bérégovoy
(23 giu - 15 mag 1991)
anche Ministro di Stato
Agricoltura
Commercio
e Industria
Lavori Pubblici
Lavoro
Giustizia
Albin Chalandon
(20 mar - 12 mag 1988)
Pierre Arpaillange
(12 mag - 2 ott 1990)
Educazione Nazionale
Riforme

* [22 mag 1981 - 10 mag 1988] Periodo qualificato di "Prima coabitazione", terminandosi con la rielezione del presidente uscente.
** [10 mag 1988 - 16 mag 1995] Periodo qualificato di "Seconda coabitazione", terminandosi con l'elezione di J. Chirac alla presidenza della repubblica.

1988
Gennaio
14
, viene rimpatriato uno dei due agenti segreti responsabili dell'affondamento in Nuova Zelanda nel 1985 del Raimbow Warrior, la nave del gruppo ecologista Greenpeace, e detenuti in Polinesia Francese in base agli accordi con la Nuova Zelanda;
[la sua complice sarà rimpatriata il 7 maggio]
22
, Parigi, F.-M. Mitterand e il cancelliere tedesco H. Kohlfirmano importanti accordi di cooperazione militare ed economica tra i due paesi;

Aprile

24, si svolge il primo turno delle elezioni presidenziali:


 
Elezioni presidenziali (I turno)
 
%
- F.-M. Mitterand
[PS (Partito socialista)]
34,09
- Jacques Chirac
[ RPR (Rassemblemente pour la République) [destra gollista]]
19,94
- Raymond Barre
[UDF (Union pour la démocratie française)]
16,40
- Jean-Marie Le Pen
[FN (Front National)]
14,39
- André Lajoinie
[PCF (Partito comunista)]*
6,8
- altri
-
 
100
- perde 5 punti rispetto alle elezioni del 1986.
 


che vede in vantaggio il presidente F.-M. Mitterand con il 34,09% dei voti, contro il 19,94% del suo principale avversario, il primo ministro J. Chirac; il candidato dell'UDF Raymond Barre ottiene il 16,4%;

Maggio

8, si svolge il secondo turno delle elezioni presidenziali:

 
Elezioni presidenziali (II turno)
 
%
- F.-M. Mitterand
[PS (Partito socialista)]
54,02
- Jacques Chirac
[ RPR (Rassemblemente pour la République) [destra gollista]]
45,98
 
100
-
 


Maggio
10
, il presidente F.-M. Mitterand incarica il socialista Michel Rocard di formare il nuovo governo, ponendo fine a due anni di coabitazione tra presidente socialista e governo di destra;
12, constatato che il nuovo governo non dispone di una stabile maggioranza, F.-M. Mitterand scioglie l'assemblea nazionale;

Giugno
5
e 12, si svolgono le elezioni per il rinnovo dei 577 seggi dell'assemblea nazionale (il primo turno è caratterizzato da un tasso di astensione molto alto, pari al 34,3%);

 
Elezioni legislative (II turno)
 
%
seggi
+/- (*)
- PS (Partito socialista)  
275
+ 66
- RPR (Rassemblemente pour la République) [destra gollista]  
272
-5
- UDF (Union pour la démocratie française)  
- PCF (Partito comunista)  
27
-8
- FN (Front National)  
1
-34
- altri [da assegnare]  
2
-
   
577
 
* rispetto al 1986.
 


Giugno
16
, riprendono i rapporti diplomatici con l'Iran dopo che i gruppi filoiraniani in Libano hanno liberato gli ultimi ostaggi francesi ancora nelle loro mani;
28
, Michel Rocard forma il nuovo governo;

Novembre
25-26, il presidente, in visita ufficiale in Unione Sovietica, firma un accordo per la concessione di un credito a Mosca da parte di un consorzio bancario francese;

Corsica [dal 1982 l'isola ha ottenuto una certa autonomia ma le principali organizzazioni separatiste sono messe fuori legge.]
1988
-
Polinesia Francese [territorio d'oltremare]
1988
-
Nuova Caledonia [territorio d'oltremare]
1988
Aprile
22
, un gruppo armato canaco assalta una caserma e prende in ostaggio 27 gendarmi, dopo averne uccisi quattro nel corso dell'attacco;

Maggio
5
,forze speciali francesi, liberano gli ostaggi dopo un assalto in cui muoiono 19 terroristi e due soldati francesi;

il leader moderato del FLNKS (Front de libération national Kanake socialiste), Jean-Marie Tjibaou, firma gli accordi per il futuro dell'isola;

Novembre
6
, si svolge un referendum per approvare le misure concordate in giugno tra il FLNKS (Front de libération national Kanake socialiste) e l'organizzazione dei coloni francesi, con la mediazione di Michel Rocard, e che prevedeno la suddivisione dell'arcipelago in tre province dotate di larga autonomia fino a un referendum di autodeterminazione da svolgersi nel 1998; le misure vengono approvate, ma il tasso d'astensione è altissimo (il 63,1%: solo il 3% dei coloni francesi si è recato a votare);




1988
Elisabetta II
Albero genealogico
(n. 1926)
figlia di Giorgio VI e di Elisabeth Bowes-Lyon [Queen Mum];
1947-52, duchessa di Edimburgo;
1953 (2 giugno) regina di Gran Bretagna e d'Irlanda del Nord, capo del Commonwealth;
Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
M. Thatcher
conservatore
(1979 4 mag - 28 nov 1990)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Nigel Lawson
(1983 11 giu - 26 ott 1989) (dimessosi)
Segretari di Stato
Affari Esteri e Commonwealth
John Major
(1987 - 1989)
Difesa
Affari Interni
 
Giustizia  
Colonie
 
Affari economici
Carburanti
ed Energia
 
Commercio estero
 
Sanità
 
Edilizia
 
[dal novembre del 1974 l'IRA è fuori legge nell'Irlanda del Nord, nella Repubblica d'Irlanda e in Gran Bretagna]
1988
Marzo
6
, l'uccisione da parte delle forze speciali britanniche (SAS) di tre terroristi dell'IRA a Gibilterra, suscita polemiche (secondo alcuni i terroristi sarebbero stati uccisi dopo che si erano arresi, e non manca chi accusa il governo di promuovere o quanto meno di avallare la pratica nota come shoot-to-kill, usare le armi per uccidere e non per arrestare);
dalla fusione tra liberali e socialdemocratici nasce il nuovo partito di centro SLD (Democratici socialisti e liberali);

Giugno
7
, 166 persone muoiono inun'esplosione che devasta una piattaforma petrolifera nel mare del Nord;

Luglio
28
, Paddy Ashdown viene eletto leader del partito di centro SLD (Democratici socialisti e liberali);

Ottobre
2
, il congresso laburista conferma a capo del partito il moderato Neil Kinnock, che con l'88,6% dei voti supera nettamente il rappresentante della sinistra Tony Benn;
19, il governo proibisce a radio e televisione di trasmettere interviste con militanti o simpatizzanti dell'IRA e dell'UDA, con l'eccezione dei candidati in occasione delle elezioni;

Dicembre
21
, Lockerbie (Scozia), un Jumbo della Pan American precipita in seguito all'esplosione di un ordigno al plastico: muoiono 270 persone, tra cui 11 abitanti del villaggio;
[le indagini indicheranno successivamente una possibile responsabilità della Libia]
1988
Marzo
16
, Belfast, nel corso dei funerali dei tre uccisi, i protestanti dell'UDA (Associazione per la difesa dell'Ulster) uccidono tre persone;
22, ai funerali di queste ultime, due militari britannici vengono linciati dalla folla;

Agosto
20
, un attentato dinamitardo dell'IRA provoca la morte di 8 militari britannici: è il più grave di una serie di attentati che provocano numerose vittime;
30, il SAS uccide tre militanti dell'IRA;

1988
-



a





1988
- Presidente
M. Soares
(1986 - 1995)
[PS (Partito socialista)]
- Presidente del consiglio
Aníbal Cavaco Silva
(1985 - 1995)
[PSD (Partito socialdemocratico)]
 

1988
-




1988
don Juan Carlos
Albero genealogico

(Roma 1938)
figlio di don Juan di Borbone e di Maria Mercedes di Borbone-Napoli;
1969, viene designato dal dittatore F. Franco Bahamonde [el Caudillo] a succedergli "a titolo di re";
- re di Spagna;
[da Novembre 1975]

 
 
III Legislatura
Primo ministro
Felipe González Márquez
II
(1986 22 giu - 29 ott 1989)
[PSOE (Partito socialista operaio spagnolo)]
Difesa
Narcis Serra
(1983 - 1993)
Interno
   
Affari Esteri
   
Economia
Carlos Solchaga
(1983 - 1993)
[PSOE]
Finanze
   
Lavori pubblici
   
Industria
   
Commercio
   
Istruzione e Scienze
Javier Solana Madariaga
(1987-89)
[PSOE]
Lavoro
   
Informazioni
   
Affari sociali
   
 

1988
Gennaio
12
, sei partiti baschi firmano una dichiarazione di condanna del terrorismo; tra i firmatari non figura il braccio politico dell'Eta, Herri Batasuna;
15, viene stipulato un nuovo accordo sulla presenza militare degli Stati Uniti, che si impegnano a ritirare nell'arco di 3 anni 72 bombardieri e 5000 uomini dalla base di Torrejón, vicino a Madrid, e a ridurre la presenza nella base di Saragozza; verranno invece conservate altre due basi, di cui una navale;
Maggio
29
, Catalogna, le elezioni vedono un nuovo successo della coalizione nazionalista CIU (Convergenza e unione) di Jordi Pujol che nonostante un leggero calo conserva la maggioranza assoluta;
31, la polizia francese arresta Julen Madariaga y Agirre, un altro esponente di primo piano dell'Eta;
Luglio
8
, il primo ministro Felipe González Márquez procede a un rimpasto di governo; viene tra l'altro istituito un Ministero per gli affari sociali, per rispondere al diffuso malcontento che agita il paese;
Ottobre
17
, la visita della regina Elisabetta II, accompagnata da Margaret Thatcher, è la prima in Spagna di un sovrano inglese; la Gran Bretagna conserva la sovranità sull'Inghilterra, rivendicata dalla Spagna;
Dicembre
, entra in vigore il nuovo accordo militare con gli Stati Uniti, perfezionato in gennaio e nei mesi successivi: avrà una durata di otto anni;
14, il malcontento sfocia in uno sciopero generale, il primo dal 1934: vi partecipano oltre 8 milioni di lavoratori;







1988
Repubblica Italiana
Presidente
della Repubblica
Francesco Cossiga (Dc)
(1985 3 lug - 28 apr 1992)

X Legislatura 1987 2 lug - 22 apr 1992

Presidente
della Camera
L. Jotti (Pci)
(1979 20 giu - 22 apr 1992)
Presidente
del Senato
G. Spadolini (Pri)
(1987 2 lug - 14 apr 1994)
Presidenti
del Consiglio
G. Goria (Dc) dimiss. C. De Mita (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988) (1988 13 apr - 22 lug 1989)
vicepresidenti del Consiglio G. Amato (Psi)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
+ Tesoro
G. De Michelis (Psi)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Segretario Emilio Rubbi (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
 
Sottosegretari   R. Misasi (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Angelo Sanza (Dc)
(1987 28 lug - 9 dic 1988)
 
[Interventi nel Mezzogiorno] [Servizi di sicurezza]
Giuseppe Lelio Petronio (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
[Interventi nel Mezzogiorno]
Learco Saporito (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
[Ricerca scientifica]
 

Giuseppe Galasso (Pri)
(1988 13 apr - 12 apr 1991)
[Interventi nel Mezzogiorno]

Interno
A. Fanfani (Dc) 
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
A. Gava (Dc)
(1988 13 apr - 16 ott 1990)
Sottosegretari Saverio D'Aquino (Pli)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Giorgio Postal (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
R. Russo (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Franco Fausti (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
V. Spini (Psi)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Affari Esteri 
G. Andreotti (Dc) 
(1983 4 ago - 22 lug 1989)
Sottosegretari Susanna Agnelli (Pri)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Gilberto Bonalumi (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Luigi Franza (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Giovanni Manzolini (Psi)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Mario Raffaelli (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Difesa
V. Zanone (Pli)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Sottosegretari Gaetano Gorgoni (Pri)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Delio Meoli (Psi)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Angelo Pavan (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Mauro Bubbico (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Giuseppe Pisanu (Dc)
(1986 1° ago - 22 lug 1989)
Martino Scovacricchi (Psdi)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
 
Marina mercantile
G. Prandini (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Sottosegretari Filippo Fiorino (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Tesoro
G. Amato (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Sottosegretari M. Sacconi (Psi)
(1987 28 lug - mag 1994)
Felice Contu (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Angelo Pavan (Dc)
(1988 13 apr - 24 apr 1992)
Tarcisio Gitti (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Carmelo Pujia (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Finanze
A. Gava (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
E. Colombo (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Sottosegretari Stefano De Luca (Pli)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
C. Senaldi (Dc)
(1988 13 apr - 24 apr 1992)
Carlo Merolli (Dc)
(1986 1° ago - 24 apr 1992)
Piergiovanni Malvestio (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Stefano De Luca (Pli)
(1988 13 apr - 24 apr 1992)
Domenico Susi (Psi)
(1987 28 lug - giu 1992)
  Dino Madaudo (PSDI),
Bilancio e Programmazione Economica
E. Colombo (Dc)
(lug 87 - mar 88)
A. Fanfani (Dc) 
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Sottosegretari Mario D'Acquisto (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Emilio Rubbi (Dc)
(1988 13 apr - 5 gen 1989)
Giuseppe Demitry (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Partecipazioni statali
L. Granelli (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
C. Fracanzani (Dc)
(1988 13 apr - 27 lug 1990)
Sottosegretari Giulio Santarelli (Psi)
(1987 28 lug - 2 mar 1989)
Affari regionali

-

A. Maccanico
(apr 88 - 24 apr 1992)
Commercio estero
R. Ruggiero
(1987 28 lug - 12 apr 1991)
Sottosegretari Enrico Ermelli Cupelli (Pri)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Alberto Rossi (Dc)
(1986 1° ago - 24 apr 1992)
  Claudio Lenoci (Psi)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Agricoltura e foreste
F.M Pandolfi (Dc)
(1983 4 ago - 13 apr 1988)
C.A. Mannino (Dc)
(1988 13 apr - 27 lug 1990)
Sottosegretari Francesco Cimino (Psi)
(1987 28 lug - 12 apr 1991)
Giovanni Zarro (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Industria, Commercio e Artigianato
A. Battaglia (Pri)
(1987 28 lug - 12 apr 1991)
Sottosegretari Paolo Babbini (Psi)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Pietro Mezzapesa (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Ivo Butini (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Gianni Ravaglia (Pri)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Romeo Ricciuti (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Nicola Sanese (DC)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Lavori Pubblici
E. De Rose (Psdi)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
E. Ferri (Psdi)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Sottosegretari R. Costa (Pli)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Silvestro Ferrari (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Gualtiero Nepi (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Trasporti
C.A. Mannino (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
G. Santuz (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Sottosegretari C. Senaldi (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Piergiovanni Malvestio (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Angelo Gaetano Cresco (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Alessandro Ghinami (Psdi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Lavoro e Previdenza sociale
R. Formica (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Sottosegretari Silvano Costi (Psdi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Luigi Foti (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Natale Carlotto (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Gianfranco Rocelli (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Elio Fontana (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Grazia e Giustizia
G. Vassalli (Psi)
(1987 28 lug - 2 feb 1991)
Sottosegretari Franco Castiglione (Psi)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Francesco Cattanei (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
  Mario D'Acquisto (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Pubblica Istruzione
G. Galloni (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 89)
Sottosegretari Beniamino Brocca (Dc)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Savino Melillo (Pli)
(1987 28 lug - apr 1993)
Anna Maria Nucci (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Giuliano Zoso (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Luigi Covatta (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Poste e Telecomunicazioni
O. Mammi (Pri)
(1987 28 lug - 12 apr 1991)
Sottosegretari Giuseppe Astone (Dc)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Vincenzo Sorice (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Francesco Tempestini (Psi)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Sanità
C. Donat Cattin (Dc)
(1986 1° ago - 22 lug 1989)
Sottosegretari Natale Carlotto (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Felice Contu (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Elena Marinucci (Psi)
(1987 28 lug - giu 1992)
  Mariapia Garavaglia (Dc)
(1988 13 apr - 24 apr 1992)
Turismo e spettacolo
F. Carraro (Psi)
(1987 lug - feb 1990)
Sottosegretari Antonio Muratore (Psi)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Luigi Rossi di Montelera (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Ambiente
G. Ruffolo (Psi)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Sottosegretari Anna Gabriella Ceccatelli (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Università e Ricerca Scientifica
  A. Ruberti (Ds)
(1988 apr - 24 apr 1992)
[ad interim]
Beni culturali
C.M. Vizzini (Psdi)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
V. Bono Parrino (Psdi)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Sottosegretari Gianfranco Astori (Dc)
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
Ministri senza portafoglio
Interventi straordinari
per il Mezzogiorno
G. Goria (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
R. Gaspari (Dc)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Funzione pubblica
G. Santuz (Dc)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
P.C. Pomicino 
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Rapporti con il Parlamento
S. Mattarella (Dc)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Coordinamento della Protezione Civile
R. Gaspari (Dc)
(1987 17 apr - 13 apr 1988)
V. Lattanzio (Dc)
(1988 13 apr - 12 apr 1991)
Coordinamento iniziative per la Ricerca scientifica e tecnologica
A. Ruberti (Ds)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
Ricerca scientifica

A. Ruberti (Ds)
(1988 13 apr - 22 lug 1989)
Affari regionali
e Problemi istituzionali
A. Gunnella (Pri)
(1987 28 lug - 13 apr 1988)
A. Maccanico (Pri)
(1988 13 apr - 12 apr 1991)
Coordinamento Politiche comunitarie
A. La Pergola (Indip. area Psi-Psdi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Problemi delle Aree Urbane
C. Tognoli (Psi)
(1987 28 lug - 22 lug 1989)
Affari sociali
R. Russo Jervolino
(1987 28 lug - 24 apr 1992)
 

Repubblica Italiana

1988
Gennaio
 

Febbraio
Alto Adige. Il "pacchetto" è ormai chiuso. Il Govenro italiano e la Svp (Südtiroler Volkpartei) si accordano sull'iter.

Marzo 

Aprile
C. De Mita, segretario della Dc, forma un secondo governo di pentapartito; 

Maggio
17
, Bolzano, bombe vengono collocate davanti alla sede Rai, al Banco di Roma, all'Ispettorato del ministero delle Finanze e in condomini di cittadini di lingua italiana.

Giugno

Luglio
31
, Bolzano, i terroristi di Ein Tirol rivendicano l'attentato dinamitardo davanti alla sede della Upim.
Quaranta le autovetture danneggiate, ingenti danni agli edifici, un ferito.

Agosto
, Bolzano, un ordigno collocato da Ein Tirol esplode vicino alla centrale elettrica della Selm-Montedison, provocando molti danni. Un'altra bomba scoppia in un cassonetto della spazzatura, danneggiando una trentina di vetture in sosta.
16, Lana-Merano (Bolzano), nell'immediatezza dei funerali di un terrorista, viene fatta saltare una condotta d'acqua.
22, Lana (Bolzano), un attentato con un ordigno esplosivo scagliato contro una pompa di irrigazione viene rivendicato con un manifestino scritto in italiano «Fuori i crucchi».

Settembre

Ottobre
4
, Chiusa (Bolzano), attentato esplosivo contro le abitazioni dei dipendenti delle ferrovie.
30, Bolzano, nuovi attentati dei terroristi davanti al liceo italiano di Bolzano, nella Chiesa dei Padri domenicani di Appiano e al centro culturale "Alberto Magno" del gruppo linguistico culturale italiano.

Novembre
, Venezia, il giudice Carlo Mastelloni, insieme al collega Rosario Priore, apre un'inchiesta sui rapporti fra vecchie e nuove Br e altre formazioni del terrorismo palestinese.

Dicembre
9
, Venezia, Corte di Assise, presidente dr. Gavagnin (RG. 2/86) sentenza contro Carlo Cicuttini + 17.
[Strage di Peteano (31 maggio 1972).]

Alto Adige, il falegname italiano Karl Ausserer, primo tenente della compagnia Schützen "Sepp Kershbaumer", da tempo riparato in Austria per sfuggire a un mandato di cattura per la mancata strage di Forcella di Porto, recapita alla TV austriaca una lettera di rivendicazione degli attentati firmata appunto Kampfgruppe Ein Tirol (Gruppo armato Un tirolo).
[In seguitoi verrà arrestato e condannato. Con lui, altre persone, tra cui il malavitoso meranese Karl Zwischenbrugger.]

Secondo il pm di Bolzano Carl Tarfusser in questi attentati c'entrano anche i Servizi segreti. È convinto che dietro alcuni attentati ci sia la presenza di elementi provocatori provenienti anche dalle file dell'Arma.
Nella sua requisitoria dice che Peter Kienesberger è un informatore dei Servizi - non nostri - e viene stipendiato con 30mila marchi annui. Si chiede come mai lui, cittadino austriaco, sia libero di circolare in Germania. Si chiede anche perché possa impunemente insultare e diffamare lo Stato italiano.
Secondo il Tribunale i suoi sospetti non sono sostenuti da prove.
Eppure in Alto Adige i Servizi segreti sono di casa:
- Karl Ausserer conosceva una spia filonazista "stipendiata" dagli 007 delle due Germanie e anche dall'Italia;
- Karl Peter Weinmann, un agente dello spionaggio tedesco attivo come fonte dei Servizi italiani (dal 1976 al 1992) in queste terre è vissuto a lungo.
Con il ritorno di un'offensiva armata da parte degli irredentisti torna alla ribalta anche Friedl Volgger che si attribuisce cinque attentati materialmente commessi come membro di Ein Tirol.

Forlì, per mano di una delle numerorose cellule delle Br – terrorismo di ordine marxista-leninista – viene ucciso il prof. Roberto Ruffilli.

Elezioni regionali in Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia-Giulia.
1988
PARTITI
Riferimento: Elezioni politiche 1987
Seggi
Camera Senato
Dc (Democrazia cristiana)

- Segretario:
. C. De Mita (30.06.1986 - 22.02.1989)
- Capo del gruppo parlamentare: ? (?-?)


Pli (Partito liberale italiano)    
-
Pri (Partito repubblicano italiano)
-
Pr (Partito radicale)
-
-
Svp (Südtiroler Volkspartei - Part. popolare sudtirolese)
-
Totale
Pci (Partito comunista italiano)

- Presidente: L. Longo (1973-?)
- Segretario: E. Berlinguer (1973-?)

.



Psi (Partito socialista italiano)


Psdi (Partito socialista democratico italiano)
-
Totale
Msi (Movimento sociale italiano)

-

Democrazia nazionale    

-

Totale
Totale Seggi
Note:





CAMPANIA (Camorra)

1988

Caserta, dopo la sconfitta di Raffaele Cutolo ['o dottore] , proprio per la mancanza di un clan egemone nella provincia, scoppia una vera e propria guerra di camorra.

Ottaviano [paese del boss Raffaele Cutolo ['o dottore] , sono stati assassinati Raffaele Cappuccio (Psi) e Mimmo Beneventano (Pci) che avevano tentato di bloccare gli appalti alla Nuova Camorra Organizzata;
Afragola, perdono la vita due consiglieri democristiani;

Maggio
scompare Antonio Bardellino (probabilmente ucciso in Brasile); la sua morte segna una rottura all'interno del "clan dei Casalesi" che dominava tradizionalmente la città di Casal di Principe e che aveva occupato fin dagli anni Settanta una posizione di preminenza nell'intera provincia di Caserta;
nello stesso periodo viene assassinato il suo luogotenente, e nipote, Paride Salzillo.
A questo attacco segue l'ascesa di Mario Iovine, appoggiato da Francesco Schiavone [Sandokan].

Giugno
don Antonio Gava è nominato ministro dell'interno nel governo De Mita;
Pagani (Salerno), viene ucciso il sindaco Marcello Torre (Dc) perché aveva tentato di opporsi alle pressioni dei clan che volevano maneggiare i fondi della ricostruzione post-terremoto;
[a dicembre non si riuscirà ad eleggere ancora né il sindaco né la giunta]

Settembre
23, Sant'Antonio Abate, un commando della camorra uccide il consigliere comunale Diodato D'Auria, un esponente della Lista civica, d'ispirazione quasi democristiana, mentre stava per entrare nella sede municipale;
[come si saprà dalla sentenza di rinvio a giudizio contro quattro camorristi, firmata nel'aprile 1989 dal giudice istruttore di Napoli Paolo Mancuso, egli aveva il compito di assegnare, come era in uso, ogni appalto comunale a ditte di un certo clan; sarebbe dovuto diventare vicesindaco]

Novembre
Torre Annunziata, il costruttore edile Raffaele Di Costanzo, consente di avviare due inchieste: una sul racket camorristico delle estorsioni nei cantieri, l'altra su una storia di tangenti che sostiene di aver pagato all'ex sindaco di Torre Annunziata, Domenico Bertone (Psi); l'ex sindaco e altra gente finiscono in carcere;

Dicembre
20
, riunione alla Prefettura di Napoli; sono presenti:
- ministro dell'Interno don Antonio Gava;
- ministro di Grazia e Giustizia Giuliano Vassalli;
- Alto Commissario Antimafia Domenico Sica;
- vertici di tutte le Procure della Repubblica campana;
- prefetto di Napoli Agatino Neri e altri prefetti della regione;
- presidente della Giunta Regionale Antonio Fantini (Dc, area De Mita);
[leggerà una relazione di 25 cartelle per sostenere, in netto contrasto con Gava che gli appalti sono puliti e che le infiltrazonid e la camorra sono invenzioni dei giornali; forse in relazione alla battaglia in atto tra «Il Giornale» e Ciriaco De Mita per gli sprechi del dopo-terremoto]
- capi della Polizia, dei Carabineiri e della Guardia di Finanza;
- questori vari;
- sindaco di Napoli Pietro Lezzi e una trentina di sindaci dei comuni più feriti della regione Campania calpestati e schiavizzati dalla camorra.
Scenario della Regione Campania:
dall'inizio dell'anno ci sono stati 220 omicidi, 164 dei quali solo in provincia di Napoli;
nella mappa delinquenziale elaborata dalla Questura di Napoli compaiono 6000 nominativi e ben 1370 pregiudicati agli arresti domiciliari (di fatto in semi o totale libertà);
[la camorra è ormai dominante nel giro dei subappalti per i lavori del post-terremoto e, al tempo stesso, ha fatto della Campania la seconda testa di ponte, dopo la Sicilia, per il traffico di droga con gli Stati Uniti e la Colombia; si è infiltrata non solo negli appalti dell'edilizia pubblica, ma anche in quelli dell'edilizia abitativa privata, di quelli scolastici, di quelli ospedalieri;]
Quindici (Avellino), l'amministrazione comunale viene nuovamente conquistata dalla famiglia Graziano (potente dinastia camorristica) e più precisamente da Carmine Graziano (41enne) (Psdi, area Ferdinando Facchiano, vicesegretario nazionale), impresario edile, cugino di don Raffaele ma incensurato;
662 voti su 1653 votanti e la vittoria contro la lista Dc che, con 445 voti, si deve accontentare dei pochi seggi riservati alla minoranza; rimangono all'asciutto la lista della Tromba (gruppo di sinistra) e la lista della Colomba (ispirata al clan di Raffaele Cutolo ['o dottore], i nemici storici dei Graziano);
[la famiglia Graziano, capeggiata da Raffaele Graziano, uno degli ultimi boss della camorra cutoliana e latitante da tre anni, ha già dato al comune di Quindici ben quattro sindaci; tre di loro (Raffaele, Eugenio e Carmine) sono già incappati in guai giudiziari e Raffaele anche in un decreto di rimozione firmato da Sandro Pertini; il capostipite Fiore, sindaco per dodici anni, era stato invece ucciso allo stadio da un killer di un clan avversario;]

Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.



CALABRIA ('ndrangheta o mafia calabrese)

1988

Unico deputato repubblicano, da giugno 1983, della Calabria: Francesco Nucara (Pri);

Giugno
5/6
, viene assassinato Giuseppe Galluccio, un imprenditore della Locride, uno dei "grandi elettori" del Psi nella zona;
12, l'uomo di fiducia di Giuseppe Galluccio si uccide con una fucilata al petto dopo essere rimasto barricato qualche giorno in casa;
Sebastiano Nicolò, in carcere con una condanna per omicidio, perde il fratello Santo ucciso nella guerra tra due cosche: i De Stefano, arroccati ad Archi e gli Imerti padroni di Villa San Giovanni;

Settembre
Reggio Calabria, un killer, rimasto sconosciuto, dotato di un fucile di precisione, assassina Pasquale Libri, della cosca dominante i paesi di Cannavò e Vinco mentre stava per affacciarsi nel cortile della prigione, il carcere di San Pietro;

Ottobre
- mafiosi calabresi schedati: 4074
[in una regione di 2,100 Mni di abitanti, uno ogni 500 abitanti]
- cosche censite: 156
[93 agiscono in provincia di Reggio e di queste 22 nella città capoluogo].
Reggio Calabria, nasce la "Nuova Costituente democratica per la salvezza e la rinascita di Reggio", una lega di reggini contro le classi dirigenti della città, e i partiti di governo che le esprimono, che si dimostrano sempre più corrotti e incapaci di dare risposte adeguate alla crisi della città;

Dicembre
31
, si tirano le somme di un anno di guerra mafiosa in Calabria:
- persone assassinate: 232 (218 nel 1987)
[di cui 165 in provincia di Reggio Calabria, 51 in provincia di Catanzaro e 16 in provincia di Cosenza; la città di Reggio da sola conta 58 morti;
secondo le statistiche europee Reggio è la città con la più alta densità di omicidi in rapporto alla popolazione, la città in cui vi sono più morti assassinati tra le città del mondo in cui non siano in corso operazioni di guerra. In pratica Reggio Calabria viene prima dell'Irlanda del Nord o del Paese Basco, ma anche prima di Palermo e di Napoli, o, sempre in percentuale, persino prima della stessa Beirut.]
Negli ultimi due anni [dati della Criminalpol, pubblicati sulla «Stampa» da Giovanni Bianconi], sono stati messi sotto inchiesta ca 1000 amministratori pubblici; di essi ben 885 appartengono alle tre regioni definite "ad alta intensità mafiosa": Calabria (443), Campania (230), Sicilia (182); tra le accuse, quattro sono per associazione a delinquere di stampo mafioso, venti per associazione semplice, il resto per reati più comuni nell'ambito della pubblica amministrazione: peculato, interesse privato in atti d'ufficio, corruzione, falso.

Dal resoconto inviato dalla Commissione Antimafia ai presidenti della Camera e del Senato risulta che nel 1988 sono stati denunciati 170 amministratori di Enti locali calabresi.

Fonti:
Giampaolo Pansa, Il Malloppo, Rizzoli 1989.






 


OVEST
-
-
-
-

1988

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Dal 1° gennaio 1947, in base al Canadian Citizenship Act, i canadesi diventano a pieno titolo cittadini del loro paese.
Governatore generale
Jeanne-Mathilde Sauvé
(1984 - 1989)
Primo ministro
Martin Brian Mulroney
I
(1984 - 1989)
[conservatore]
Ministro degli Esteri
-

1988
Gennaio
2
, al momento della firma ufficiale dell'accordo economico con gli Stati Uniti – negoziati ufficialmente iniziati nel maggio 1986 per la cooperazione nell'Artico che prevede il consenso canadese per l'ingresso di navi americane in quelle acque – i sondaggi mostrano solo un 44% di favorevoli contro un 42% di contrari.

Aprile
15
, in mare aperto vengono arrestati 21 pescatori francesi;

Maggio
5
, in mare aperto un peschereccio canadese viene catturato da unità francesi;
questi fatti ripropongono l'annosa questione dei confini marittimi tra l'arcipelago di Saint-Pierre e Miquelon, appartenente alla Francia, e il Canada (che inoltre accusa la flotta peschereccia francese di eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche);

Giugno
21
, il Canada espelle otto diplomatici sovietici accusati di spionaggio industriale, una misura a cui Mosca risponde con l'espulsione di un diplomatico canadese;


Luglio
21
, viene approvato il Canadian Multiculturalism Act/Loi sur le multiculturalisme canadien che riconosce il Canada come società caratterizzata dalla eterogeneità etnica e culturale.

Settembre
5
, dopo 13 anni di negoziati, il governo federale cede agli aborigeni la proprietà di un'area di 10.000 kmq – nonché diritti di sfruttamento di altri 270.000 kmq – nei Territori del Nordovest;

Al momento della ratifica da parte del Parlamento l'opposizione liberale lancia una forte campagna che rappresenta l'accordo di libero scambio come la vera e propria fine dell'indipendenza canadese nel continente.
Martin Brian Mulroney è quindi costretto a indire un'elezione federale che prende il significato di una sorta di referendum sull'accordo.

Novembre
21
, si svolgono le elezioni politiche, precedute da una vivace campagna elettorale incentrata sull'opportunità di confermare l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti concluso da R.W. Reagan e Brian Mulroney e già ratificato in settembre dal senato di Washington;

 

Elezioni politiche
 
%
seggi
. Martin Brian Mulroney
[PCP (Progressive Conservative Party) (Partito Progressista Conservatore)]
43
171
. ?
[PL (Partito liberale)]
32
81
. ?
[NDP (New Democratic Party) (Nuovo Partito democratico)]
20
43
Altri
5
-
Totale seggi
 
295

 

Il Partito conservatore ottiene così una grande vitttoria che ratifica la scelta economica del governo.
Secondo i termini dell'accordo Canada e Stati Uniti si impegnano a una totale eliminazione dei dazi doganali entro il 1998 attraverso un processo graduale che inizia immediatamente.
Poco dopo la firma del Free Agreement/Accord de libre-échange, gli Stati Uniti annunciano la loro intenzione di negoziare un accordo simile con il Messico e il governo canadese chiede immediatamente di fare parte di questo schema.
[Si sviluppa così il progetto del NAFTA/ALÉNA (North American Free Trade Agreement/Accord de libre -échange nord americain), fortemente sostenuto sia dal presidente americano G.H.W. Bush che dal suo successore, il democristiano W.J. [Bill] Clinton. Questo arriverà a conclusione nel giro di pochi anni: nell'estate del 1993 il Parlamento canadese ratificherà infatti l'accordo raggiunto nella primavera precedente.]

 

QUÉBEC
Primo ministro della provincia
Robert Bourassa
(1985 - 1994)
[PLQ (Parti libéral du Québec)]
Sindaco di Montréal
-
Arcivescovo di Montréal
Paul-Émile Léger
(? - ?)
Arcivescovo di Québec
-

1988
-

 

 


 

 

ONTARIO
-
-

1988

-

 

 


NEW BRUNSWICK
-
-

1988

-

NOVA SCOTIA
-
-

1988

-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1988

-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1988

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1988

-

 

TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
   
1988
-
ALBERTA [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia  
1988
-
SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia  
1988
-
TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934-mar 1949, torna allo status di colonia dipendendo interamente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico;
- 1949, 1 ° aprile, diventa la X provincia del Dominion del Canada.
Primo ministro della provincia
-
1988
-
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

 
1988
U.S.A.
(Stati Uniti d'America)
- Presidente
R.W. Reagan
(1981 - 1988)
- 40° -

- Vicepresidente

G.H.W. Bush
(1981 - ?)

- Segretario di Stato

?
(1981 - ?)
[Partito repubblicano]
1988
il presidente abbandona la vita pubblica;
alle presidenziali viene eletto 41° presidente degli Stati Uniti, George Herbert Walker Bush, del Partito repubblicano;


FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttore: C.M. Kelley (1973-?)
1988
-
CIA
(Central Intelligence Agency)
- Agenzia centrale d'informazione -
- Direttore: ? (?-?)
1988
-




 
1988
GRANDI ANTILLE
- Presidente del consiglio di stato
Fidel Castro Ruz
(1959 - 2007)
[capo dello stato e primo ministro]
Partito unico: Partito comunista cubano.
[confermato dalla nuova costituzione in vigore dal 1976, e poi nel 1981;
nel febbraio 1986 viene effettuato un grande rinnovamento del comitato centrale del partito ma il presidente viene confermato nella sua carica.]
1988
Luglio
26
, in occasione del discorso annuale alla nazione, il presidente, deludendo chi sperava in un cambiamento, conferma che la linea del governo resterà immutata: forte centralizzazione, insistenza sugli incentivi morali e non materiali;
- Capo del consiglio di governo
gen. Henri Namphy
(1986 feb - 1988)
Leslie Manigat
(feb - giu)
[centrodestra]
gen. Henri Namphy
(giu - set)
gen. Prosper Avril
(1988 set - mar 1990)
[una nuova costituzione (approvata il 29 marzo 1987) ha istituito una repubblica di tipo presidenziale]
1988
Gennaio
24
, si svolgono le elezioni presidenziali rinviate nel novembre scorso; vince, con il 50,38% dei voti, Leslie Manigat, il candidato di centrodestra sostenuto dall'esercito;

Febbraio
7
, Leslie Manigat subentra al gen. Henri Namphy;

Giugno
20
, il gen. Henri Namphy s'impadronisce del potere destituendo Leslie Manigat (che è costretto all'esilio) e formando un governo di militari (c'è un solo civile);

Luglio
8
, viene abrogata la nuova costituzione;

Settembre
17
, il gen. Henri Namphy viene a sua volta destituito dal gen. Prosper Avril, e si rifugia nella República Dominicana;
il nuovo presidente restaura la costituzione e promette riforme democratiche;

Ottobre
già ora il nuovo presidente deve affrontare la ribellione di contingenti dell'esercito;

- Presidente della repubblica
Joaquín Balaguer
(1986 - 1990)
[PRSC]
PRSC (Partido reformista social cristiano)
[di destra]
1988
Febbraio
gravi disordini, provocati dall'aumento del costo della vita, si concludono con 6 morti e centinaia di arresti;
- Primo ministro
Edward Seaga II
(1983 - feb 1989)
[JLP]
[JLP (Partito laburista della Jamaica), conservatore.]
1988
Edward Seaga stringe con Michael Manley del PNP (Partito nazionale del popolo), socialdemocratico, un accordo per garantire il pacifico svolgimento delle elezioni politiche previste per l'anno successivo;
intanto il primo ministro si prepara alle elezioni promettendo di allentare la politica di rigida austerità che ha caratterizzato il suo mandato;

Settembre
l'uragano Gilbert devasta il paese mettendo in ginocchio un'economia già traballante e a più riprese sostenuta dal FIM (Fondo monetario internazionale);


1988
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Miguel de la Madrid
(1982 - 1988)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
Carlos Salinas de Gortari
(1988 dic - 1994)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
- Ministro dell'interno
?
(? - ?)
[dal 1953 è stato concesso il voto alle donne;
la scena politica è dominata da due partiti:
- PRI (Partido Revolucionario Institucional);
- PAN (Partido de Acción Nacional);
una nuova legge elettorale, in vigore dal 1979, permette anche ai partiti di sinistra di partecipare alle elezioni legislative.]

1988
Marzo
le sinistre, tradizionalmente divise, danno vita ad una coalizione che si unisce al gruppo di Cuauhtémoc Cárdenas Solorzádo (espulso l'anno scorso dal PRI) a formare il FDN (Frente democrático nacional);

Luglio
6
, elezioni presidenziali:

Elezioni presidenziali
 
%
. Carlos Salinas de Gortari
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
50,74
. Cuauhtémoc Cárdenas Solorzádo
[FDN (Frente democrático nacional) ]
31,06
. Manuel Clouthier
[PAN (Partido de Acción Nacional)]
17,07
 


Elezioni legislative
Camera
%
seggi
+/-
- PRI (Partido Revolucionario Institucional)
-
261
-
- FDN (Frente democrático nacional)
-
138
-
- PAN (Partido de Acción Nacional)
-
101
-
- altri
-
1
-
   
500
 
Senato
%
seggi
+/-
- PRI (Partido Revolucionario Institucional)
-
60
-
- FDN (Frente democrático nacional)
-
4
-
 
-
64
-
 


l'opposizione protesta vivacemente denunciando brogli;

Settembre
10
, dopo che imponenti manifestazioni di protesta hanno chiesto l'annullamento delle elezioni, la camera ratifica la vittoria di Carlos Salinas de Gortari;

Ottobre
21
, Cuauhtémoc Cárdenas Solorzádo dà vita a una nuova coalizione di sinistra, il PRD (Partido revolucionario democrático);

Dicembre
, Carlos Salinas de Gortari entra formalmente in carica come presidente della repubblica;






1988
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1988

-



1988
República de Guatemala
[formalmente indipendente dal 1847]
- Presidente
Mario Vinicio Cerezo Arevalo
(1985 - 1990)
[PDCG]
[PDCG (Partido democracia cristiana guatemalteca), riformista.]
nuova costituzione dal 1985
1988
mentre continuano le azioni di guerriglia dell'URNG (Unidad revolucionaria nacional guatemalteca), una coalizione comprendente sostenitori della democrazia, dei diritti dell'uomo e dei sindacati, così come l'attività degli squadroni della morte, di estrema destra, tutt'altro che tranquillo appare l'esercito: tre tentativi di colpo di stato nel 1987 e 1988;


1988
- Presidente
José Napoleón Duarte
(1984 - mag 1989)
[PDC]
PDC (Partido Democráta Cristiano)
1988
Marzo
13, un attacco guerrigliero alla caserma di El Paraiso segna l'inizio di una recrudescenza dei combattimenti;
20
, le elezioni legislative, precedute da numerosi attentati della guerriglia, vedono la sconfitta del PDC al potere che conquista solo 23 seggi contro i 31 dell'ARENA (Alianza republicana nacionalista), di estrema destra; quest'ultima si conferma anche alle contemporanee elezioni amministrative conquistando oltre 200 comuni, tra cui la capitale (per più di 20 anni feudo del PDC);

Dicembre
23
, l'assemblea nazionale destituisce il procuratore generale Roberto Girón, principale accusatore del magg. Roberto D'Aubuisson Arreta, leader dell'ARENA;
il bilancio dell'anno è di 11.000 tra morti e feriti;

1988
Honduras
- Presidente
-
-
[dal 1951 il paese è inserito (carta di San Salvador) nella "Organizzazione degli stati dell'America Centrale".]
1988
-
Belize [Honduras Britannico]
[dal 1964 la colonia britannica gode dell'autonomia interna.]
1988
l'indipendenza, rivendicata dal People's United Party, partito di governo, è ritardata dalle rivendicazioni annessionistiche che sul paese avanzano il Guatemala e il Messico;


1988
- Presidente
Anastasio Somoza [Tachito]
(1967 - ?)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza la quale poggia sulla "guardia nacional", una sorta di milizia pretoriana, armata e organizzata dagli Stati Uniti fin dall'insurrezione di A.C. Sandino.]
1988
l'opposizione è rappresentata da una coalizione di partiti clandestini e dal Fronte di liberazione nazionale sandinista, che conduce la lotta armata;

1988
- Presidente della repubblica
D. Oduber Quirós
(1974 - ?)
[riformista]
1988
la vita politica finora non ha conosciuto né violente pressioni dei militari né gravi traumi sociali grazie a uno sviluppo del reddito nazionale a livelli proporzionalmente più elevati che in altri paesi dell'America centrale;

1988
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
Arturo Delvalle
(1985 mag - 1988)
Manuel Solís Palma
(1988 feb - 1989)
[ad interim]
[dal giugno 1983 il potere reale continua ad essere esercitato dalle forze armate, sotto il comando di Manuel Antonio Noriega Morena.]
1988
Febbraio
il gen. Manuel Antonio Noriega Morena viene formalmente accusato di traffico di droga dagli Stati Uniti;
il presidente, spaventato dalle crescenti pressioni di Washington, tenta di costringere il generale alle dimissioni ma viene sostituito con Manuel Solís Palma che diventa presidente ad interim;
gli Stati Uniti adottano quindi una serie di sanzioni economiche contro il paese;


 


1988
- Presidente
Virgilio Barco Vargas
(1986 - 1990)
[Partido liberal]
[dopo l'accordo di pace, nel 1984 il FARC (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia) ha fondato un suo partito, UP (Unión patriótica), la guerriglia invece continua ancora ad opera di altri gruppi, in particolare quello noto come M-19 (estremisti populisti).
Due rimangono i gravi problemi del paese:
- la violenza politica: continuano gli attacchi della guerriglia, in particolare del gruppo M-19 (estremisti populisti), e le violenze degli squadroni della morte;
- il narcotraffico: la lotta contro il narcotraffico si svolge tra molte contraddizioni: viene creato un corpo di guardie speciali.]
1988
Gennaio
25
, viene assassinato il procuratore generale Carlos Mauro Hoyos, uno dei magistrati più impegnati nella lotta al narcotraffico;

Marzo
12
, dopo una campagna elettorale che ha provocato decine di morti, le elezioni municipali vedono la vittoria dei liberali (ma i conservatori conquistano i comuni di Bogotà e di Medellín);

Aprile
4
, una strage di braccianti (36 morti) è solo la prima di una lunga serie che insanguinerà il paese durante l'anno, vittime anche e soprattutto i miltanti dell'opposizione (oltre 3000 morti nel corso dell'anno);
Amnesty International accusa l'esercito di adottare la politica del terrore contro l'opposizione.

1988
[dal 1973 il paese è entrato nel "patto andino" e dal 1978 nel patto amazzonico.]

- Presidente della repubblica

Jaime Lusinchi
(1983 - 1988)
[AD]
[AD (Acción democrática) ha conquistato anche la maggioranza in parlamento.]
1988
Dicembre
4
, elezioni presidenziali:

Elezioni presidenziali
 
%
. Carlos Andrés Pérez
[socialdemocratico]
54,6
. Eduardo Fernández
[COPEI (Comité de organización política electoral independiente)]
41,7
 


Elezioni generali
 
%
seggi
+/-
- AD (Acción democrática)
43,0
98
-20
- COPEI (Comité de organización política electoral independiente)
31,4
67
+7
- Coalizione di sinistra
[Movimiento al socialismo e MIR (Movimiento de izquierda revolucionaria)]
10,3
19
-
- altri
-
20
-
   
204
 
 


Il partito del presidente perde la maggioranza assoluta.




1988
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

León Febres Cordero
(1984 - 1988)
[PSC (Partido social cristiano) (destra)]
Rodrigo Borja Cevallos
(1988 - 1992)
[ID (Izquierda democrática)]
[il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari.]
1988
Gennaio
si svolgono le elezioni presidenziali con la partecipazione dello stesso gen. Frank Vargas (arrestato nel 1986 e liberato nel 1987);

Maggio
8
, al secondo turno elettorale vince con il 46% dei voti Rodrigo Borja Cevallos, candidato di ID (Izquierda democrática);
il nuovo presidente adotta una politica economica di rigore monetario per tenere sotto controllo un indice dei prezzi troppo dipendente dal corso dei prezzi dei generi di prima necessità;


1988
(Repubblica indipendente dal 1827)

- Presidente della repubblica

gen. F. Morales Bermúdez
(1975 ago - ?)
1988
-


1988

- Presidente della repubblica

Víctor Paz Estenssoro
(1985 - 1989)
[MNR]
MNR (Movimento nazionalista rivoluzionario)
1988
Giugno
27
, i produttori di coca assaltano alcune caserme della polizia nella provincia di Chaparé, lasciando sul terreno 5 morti;

1988

- Capo dello Stato

gen. A. Pinochet Ugarte
(1974 giu - mar 1990)
[una nuova costituzione fissa al 1989 il ritorno a un governo civile; intanto nel 1986 è stato reintrodotto lo stato d'assedio.]
1988
Ottobre
si svolge il plebiscito con cui i cileni sono chiamati a decidere se rinnovare la carica al gen. A. Pinochet Ugarte per altri 8 anni o se indire le elezioni per il 1989: il 54% degli elettori sceglie le elezioni contro un 43% favorevole al generale;


1988
[I conflitti etnico sociali oppongono:
- PPP (People's Progressive Party), maggioranza indiana, marxista;
- PNC (People's National Congress), consistente minoranza nera, socialista, al potere dal 1964
- UF (United Force), minoranza bianca.]

- Presidente della repubblica

Desmond Hoyte
(1985 - 1992)
[PNC]

- Primo ministro

Hamilton Green
(1985 - 1992)
[PNC]
[PNC (People's National Congress), al potere dal 1964.]
1988
Sono riprese dall'anno precedente le trattative con il FMI (Fondo monetario internazionale).


 



1988
Republiek van Suriname
(indipendente dal 1975)
[Contrasti razziali tra:
- NPK (Alleanza nazionale dei partiti), formazione di maggioranza appoggiata dalla popolazione nera e meticcia;
- PRP (Partito riformista progressista), appoggiato dalla popolazione di origine asiatica;
crescente opposizione, anche armata, dei bush-negroes, i discendenti degli schiavi fuggitivi che accusano le nuove autorità di non rispettare i diritti riconosciutigli dall'amministrazione olandese.]

- Presidente

Ramsewak Shankar
(1988 - 1991)

- Primo ministro

Henck Harron
(1988 - 1991)
1988
Gennaio
dopo che le elezioni nel 1987 sono state vinte da una coalizione di opposizione (che ha concluso un accordo con cui si impegna a collaborare con l'esercito), l'assemblea nomina Ramsewak Shankar presidente e Henck Harron primo ministro;

Dicembre
il col. Dési Bouterse assume la guida di un consiglio militare incaricato di garantire il passaggio alla democrazia.



1988
[dal 1946 integrata alla metropoli come dipartimento d'oltremare;
dal 1966 ha assunto una rilevante importanza strategica in seguito alla creazione di un centro spaziale lungo la fascia litoranea tra Kourou e Sinnamary. ]

- Governatore

?
(? - ?)
1988
-


1988

- Presidente

José Sarney
(1985 - feb 1990)
[PMDB]
[PMDB (Partito del movimento democratico brasiliano)]
1988
Ottobre
5
, viene promulgata la nuova costituzione, che mantiene provvisoriamente il regime presidenziale (ma la questione sarà oggetto di un referendum previsto per il 1993), porta la settimana lavorativa da 48 a 44 ore, abbassa a 16 anni l'età richiesta per esercitare il diritto al voto;
per la prima volta si parla dei diritti degli indios, minacciati dall'impatto con gli interessi economici che sempre più decisamente intervengono nella regione amazzonica;


1988

- Capo dello stato

gen. Alfredo Stroessner Mattiauda
(1954 - 1989)
[Partido colorado]
[nominato presidente a vita con la nuova costituzione del 1978, pur perseguendo la repressione dei partiti d'opposizione, i privilegi per i ceti più ricchi ed enormi spese militari, si impegna in importanti riforme rivolte alle classi povere rurali, nella diffusione dei servizi pubblici e nella stabilizzazione dell'economia.]
[dopo il golpe, solo nel 1987 ha posto fine allo stato d'assedio.]
1988
Febbraio
14
, il presidente viene eletto per l'ottava volta alla presidenza con l'89% dei voti; le contemporanee elezioni legislative confermano la maggioranza al Partido colorado che l'anno precedente aveva emarginato gli esponenti dell' "ala tradizionalista", tra cui il gen. Andrés Rodríguez;


1988

- Presidente

Raúl Alfonsin
(1983 - 1989)
[UCR (Unión Civica Radical)]
[continua il suo lavoro la commissione d'inchiesta sui desaparecidos: dal 1976 al 1983, le tre giunte militari hanno fatto "sparire" forse 30.000 oppositori.]
1988
Gennaio
il governo, già messo alle corde dai sindacati peronisti che proclamano scioperi su scioperi deve affrontare un altro ammutinamento militare;

Dicembre
altro ammutinamento militare;



Patagonia
1988
-

1988
- Presidente
Julio María Sanguinetti
(1985 - 1989)
[Partido colorado]
[ Partido colorado, centrosinistra.]
1988
-

 


 
1988
Mongolia
(Repubblica popolare)
- Capo dello stato e Segretario del PRPM
Jambyn Batmönh
(1985 - 1990)
[dal 1921 la vita politica è dominata dal partito unico comunista, il PRPM (Partito rivoluzionario del popolo)]
1988
-

1988
CINA
Repubblica Popolare Cinese

- Capo dello stato

Li Xiannan
(1982 - 1993)

- Primo ministro

Li Peng
(1987 nov - ?)
[ad interim]
- presidente del PCC
Yang Shangkun
(1988 -?)
- segretario generale del PCC
Zhao Ziyang
(1987 gen - 1989)
- presidente della commissione militare centrale del governo
Deng Xiaoping
(1981 - 1989)
[dal 1977 Deng Xiaoping ha avviato un moderno socialismo, indirizzato verso lo sviluppo economico;
nel 1982 ha lanciato la sua politica di "rivoluzione, svecchiamento, intellettualizzazione, professionalizzazione" del partito.]
Nuova costituzione dal 1982.

1988
Marzo
25- 13 aprile, si svolge la sessione conclusiva dell'assemblea nazionale popolare (ANP), che sancisce la supremazia dei riformisti nominando presidente il gen. Yang Shangkun e conferendo importanti cariche a sostenitori di Deng Xiaoping. Il conservatore Li Peng viene confermato nella carica di primo ministro.



TIBET [dal 1962 annesso dalla Cina]
1988
Marzo
5
, si verificano nuovi scontri: almeno 9 i morti e numerosi gli arresti;
Repubblica di Cina
(Repubblica nazionalista)

- Presidente della repubblica

Lee Teng hui
(1988 gen - ?)

- Vicepresidente

-

- Primo ministro

Lee Teng hui
(1988 gen - ?)

- Capo del KMT

Lee Teng hui
(1988 gen - ?)

[Cina nazionalista nell'isola di Taiwan (Formosa): capitale Taipei; dal 1971 esclusa dalle Nazioni Unite e disconosciuta dalla maggioranza dei suoi partner politici e commerciali occidentali.
Dal 1987 è stata abrogata la legge marziale, sostituita da una legge per la sicurezza nazionale che autorizza l'esistenza di partiti politici diversi dal KMT, riconosce il diritto di sciopero e sottrae i civili alla giurisdizione dei tribunali militari.
L'opposizione si è da poco coalizzata in un nuovo partito, il Partito democratico del progresso.]
KMT (Kuomintang), partito nazionalista al potere.
1988
Gennaio
13
, muore Chiang Ching-kuo; come prevede la costituzione gli succede il vicepresidente Lee Teng hui;
27, Lee Teng hui diventa anche presidente del Kuomintang (KMT); egli forma un governo in cui trovano posto diversi esponenti della tendenza riformatrice;

Aprile
22
, Lee Teng hui, proseguendo sulla strada della liberalizzazione politica imboccata dal paese nel 1987, proclama un'amnistia che permette la liberazione immediata di oltre 7000 detenuti. Dall'amnistia sono però esclusi i comunisti.
Il permesso per le le visite "umanitarie" nella Cina continentale, già concesso l'anno precedente ai cittadini di Taiwan, viene ora esteso anche ai cittadini cinesi;

a


1988


Choson
(Repubblica Democratica Popolare di Corea – a Nord)
[con capitale Pyongyang, nell'orbita sovietica.]
- Presidente della repubblica
Kim Il Sung
(1972 - lug 1994)
[dal 1948 segretario del Partito dei lavoratori (partito unico).]
Il suo potere è praticamente assoluto;
"successore" designato, ufficialmente dal 1984, suo figlio Kim Jong Il;
1988
-
DAE HAN
(Repubblica di Corea – a Sud)
[con capitale Seoul (sotto l'egida statunitense)]
- Presidente
gen. Roh Tae Wo
(1987 - 1993)
[PDG (Partito della democrazia e della giustizia)]
1988
Aprile
26
, si svolgono elezioni per il rinnovo dell'assemblea nazionale:

Elezioni legislative
 
%
seggi
- PDG (Partito della democrazia e della giustizia)
(Roh Tae Woo )
33,9
125
-PPD (Partito per la pace e la democrazia)
(Kim Dae Jung )
?
70
-PDR (Partito democratico per la riunificazione)
(Kim Young Sam)
?
59
- NPDR (Nuovo partito democratico repubblicano)
(Kim Jong Pil)
?
35
- altri
?
10
   
299
 

Settembre
il fratello dell'ex presidente, gen. Chun Doo Hwan, è condannato a 7 anni di carcere per peculato;

Novembre
23
, l'ex presidente, gen. Chun Doo Hwan, ormai emarginato dalla vita politica, anche a causa di una serie di scandali, chiede pubblicamente scusa per gli abusi di potere verificatisi durante la sua permanenza in carica e annuncia la decisione di ritirarsi in un convento;

a


1988
Pakistan
(repubblica islamica a prevalenza musulmana)
[dal 1971 solo ex Pakistan occidentale]
- Capo dello stato
gen. MohammedZia ul-Haq
(1977 - ago 1988)
vac.
Ghulam Ishaq Khan
(1988 dic - 1993)
- Primo ministro
gen. MohammedZia ul-Haq
(1977 - mag 1988)
gen. MohammedZia ul-Haq
(1988 giu - † ago 1988)
Ghulam Ishaq Khan
(ago - nov)
[ad interim]
Benazir Bhutto
(1988 dic - 1990)
[PPP]
[dal 1986 Benazir Bhutto, figlia di Z. Ali Bhutto, ha assunto la presidenza del PPP (Partito del Popolo).]
1988
alle precedenti elezioni locali il PML (Partito musulmano del popolo) del primo ministro Mohammed Khan Junejo ha avuto maggior successo rispetto al PPP (Partito del Popolo) di Benazir Bhutto;

Maggio
29
, il gen. Mohammed Zia ul-Haq scioglie il governo e assume direttamente la carica di primo ministro;

Giugno
16
, la legge islamica diventa legge suprema del paese;

Agosto
17
, il gen. Mohammed Zia ul-Haq muore in un incidente aereo; assume la presidenza ad interim il presidente del senato Ghulam Ishaq Khan;

Settembre
30
, scontri tribali oppongono in varie parti del paese "mohajir" e "sindhi"; i morti sono oltre 200;

Novembre
16
, elezioni politiche (per la prima volta dopo l'ascesa al potere di Mohammed Zia ul-Haq con la partecipazione dei partiti):



Elezioni politiche
 
seggi
+/-
- PPP (Partito del Popolo)
(Benazir Bhutto) 46,7% dei voti
92
-
- JDA (Alleanza democratica islamica)
[coalizione di 9 partiti conservatori, compresa la Lega musulmana])
54
-
- altri 71
-
Totale
217
 
 

Dicembre
, Benazir Bhutto viene incaricata di guidare il governo (è la prima volta che una donna assume la carica di primo ministro di un paese islamico);
12, i grandi elettori del parlamento nazionale e di quelli provinciali nominano capo dello stato il presidente ad interim Ghulam Ishaq Khan;


Kashmir nord occidentale (capitale Muzaffarabad) [dal 1972]
1988
-

a



1988
Unione Indiana
(repubblica federale a prevalenza indù)
[dal 1987 comprende 25 stati]
[dal 1950, staccatosi dalla metropoli, il paese si è dato una costituzione repubblicana e federale a regime parlamentare;
lingua ufficiale: hindi; dal 1987 comprende 25 stati.]
- Primo ministro
Rajiv Gandhi
(1984 nov - 1989)
[Nuovo congresso]
dal 1969 il Partito del Congresso è diviso in due tronconi:
- Vecchio Congresso, capeggiato dall'ex vice primo ministro M. Desai;
- Nuovo congresso, capeggiato da Rajiv Gandhi.
1988
Gennaio
, nello stato del Punjab i sikh uccidono 18 persone: è solo il primo di una serie di sanguinosi attacchi che alla fine dell'anno porteranno il numero delle vittime a 2700 (contro le 1200 del 1987);
30, anche il Tamil Nadu, dove avvengono pure sanguinosi scontri, viene posto sotto il diretto controllo del governo centrale di New Delhi;

Febbraio
2
, il Partito del Congresso mostra segni di recupero imponendosi nel Meghalaya e nel Tripura;

Maggio
6
, l'esercito assedia centinaia di separaisti sikh nel tempio d'oro della città santa di Amritsar: l'assedio termina il 17 con la resa degli ultimi sikh (molti si sono suicidati);

Agosto
12
, il governo giunge ad un accordo con i "Volontari nazionali" del Tripura che da anni conducono una lotta armata contro l'immigrazione dal Bengala;
22, anche i separatisti "gurkha" del Bengala Occidentale depongono le armi ottenendo la formazione di un loro consiglio;
sette partiti dell'opposizione riuniti a New Delhi formano un fronte nazionale da contrapporre al Partito del Congresso alle elezioni del 1989, e quattro di essi (Lok Dal, Janata, Jan Morcha e Congresso "S") si fondono in un nuovo partito, il Janata Dal;
Kashmir sudorientale o Jammu e Kashmir (con capitali Srinagar e Jammu) [dal 1972]
1988
-
Sikkim [dal 1975]
1988
-

a


1988
Bangladesh
(Repubblica del Bengala Libero)
- Presidente della repubblica e primo ministro
Hossain Mohammad Ershad
(1982 - 1989)
[Jana Dal]
[in seguito a colpo di stato]
[la coalizione Jatiyo comprende cinque partiti filogovernativi fra cui lo Jana Dal.]
1988
Marzo
3
, elezioni legislative: si svolgono in un clima di violenza; boicottate dall'opposizione, si risolvono in un nuovo trionfo del Jatiyo (251 seggi);

Giugno
7
, il parlamento approva un emendamento costituzionale che fa dell'Islam la religione di stato;

a



1988
Repubblica di Birmania
[regime militare]
- Presidente
gen. Ne Win
(1962 - 1988)
gen. Saw Maung
(1988 - 1992)
[Partito del programma socialista birmano (partito unico).]
nel paese sono attivi diversi movimenti di guerriglia tra cui quello del Partito comunista (filocinese) e dei separatisti (attivi soprattutto nel Karen e nello Shan, al confine con la Thailandia), ora uniti nel Fronte democratico nazionale;
dal 1982 il Partito comunista, che nel 1980 aveva dichiarato una tregua, ha ripreso la lotta armata;
di fronte alla crisi economica, cresce la protesta soprattutto studentesca, repressa duramente;
1988
Marzo
17
, Rangoon, si svolgono violenti scontri fra dimostranti e polizia (30 morti); i disordini, con centinaia di vittime, si ripetono;

Giugno
23
, i ripetuti disordini costringono il generale Ne Win alle dimissioni, ma il suo ritiro non pone fine tuttavia alle dimostrazioni;

Settembre
18
, un colpo di stato militare porta al potere un consiglio per il ripristino della legge e dell'ordine (SLORC) con a capo il gen. Saw Maung, che reprime la protesta (oltre 1000 morti, che si aggiungono alle diverse migliaia dei mesi precedenti) ma promette di abolire il sistema a partito unico;

a


1988
Thailandia
- Primo ministro
gen. Prem Tinsulanonda
(1980 - 1988)
Chatihai Choonhavan
(1988 ago - ?)
[Chart Thai]
[dopo un colpo di stato (costituzione abolita)]
1988
Febbraio
dopo i violenti scontri, iniziati a dicembre lungo la frontiera tra Laos e Thailandia, viene firmato il cessate il fuoco: i morti sarebbero più di 700;

Aprile
16
, dopo che il governo è stato messo in minoranza grazie ai voti di diversi parlamentari del principale partito della coalizione al potere, il DP (Partito democratico), sedici ministri rassegnano le dimissioni;
29, il primo ministro scioglie il parlamento;

Luglio
24
, elezioni anticipate (affluenza 63,5%):

Elezioni anticipate
 
%
seggi
+/-
- Chart Thai (Partito della nazione)
(? )
?
87
+22
-Partito d'azione sociale
(? )
?
54
+3
-DP (Partito democratico)
(? )
?
48
-52
- Rassadorn
(?)
?
21
+3
- altri
?
?
 
   
?
 
 

Agosto
4
, viene nominato primo ministro Chatihai Choonhavan, leader del Chart Thai, a capo di un governo che alla coalizione uscente associa il Partito democratico unito e il Muan Chon;

Novembre
24
, il nuovo primo ministro si reca in visita in Laos; l'iniziativa segna una svolta nei rapporti fra i due paesi dopo gli scontri armati dell'anno precedente;


1988
Laos
(Repubblica democratica popolare)
- Presidente
Phoumi Vongvichit
(1986 - ?)
- Primo ministro
Kaysone Phomvihane
(1975 - 1991)
- Segretario del PPR
Kaysone Phomvihane
(1955 - 1991)
[PPR (Partito popolare rivoluzionario) comunista, partito unico al potere].
Negli anni Ottanta il paese, alle prese con azioni di guerriglia condotte da gruppi con base in Cina, si appoggia al Vietnam, con cui nel 1977 ha firmato un trattato di amicizia, le cui truppe (circa 50.000 uomini) stazionano nel paese.]
1988
Febbraio
dopo i violenti scontri, iniziati a dicembre lungo la frontiera tra Laos e Thailandia, viene firmato il cessate il fuoco: i morti sarebbero più di 700;
il paese inaugura una politica di privatizzazione e di liberalizzazione economica allo scopo di ottenere aiuti internazionali, anche se le autorità temono che questa liberalizzazione - per quanto prudente - possa un giorno sfociare in un processo di democratizzazione;

a


1988
Repubblica Democratica di Kampuchea
(Cambogia - repubblica socialista)
- Capo del governo filovietnamita
Hun Sen
(1985 - 1989)
[riconosciuto dall'Unione Sovietica.]
- capo del governo in esilio
[vacante]
-
[comprendente anche i khmer rossi, rappresentati da Khieu Samphan, e il Fronte di liberazione nazionale dell'ex primo ministro Son Sann, è sostenuto dalla Cina (che rifornisce i movimenti di guerriglia) e riconosciuto dall'ONU.]
1988
Maggio
Hanoi annuncia un ulteriore ritiro di truppe entro la fine dell'anno, e un ritiro completo per il 1989; vengono immediatamente rimpatriati gli alti ufficiali, e il comando passa ad ufficiali cambogiani;

Luglio
10
, N. Sihanouk che, in contrasto con i khmer rossi, si era dimesso il maggio precedente e per una anno dalla presidenza del governo in esilio, ora si dimette definitivamente;
si incontrano subito dopo in Indonesia tutte le fazioni del paese alla ricerca di una soluzione politica, anche se i combattimenti continuano soprattutto ad opera dei khmer rossi, che possono contare su circa 35.000 uomini;

Agosto
20
, un rimpasto in seno al governo di Phnom Penh porta alla ribalta uomini meno legati al Vietnam; il contemporaneo scioglimento del ministero per la cooperazione economica con il Vietnam, il Laos e l'URSS sembra confermare una scelta di maggiore indipendenza;

a


1988
- Primo ministro
Pham Hung
(1987 giu - † mar 1988)
Do Muoi
(1988 giu - 1991)
- segretario generale del Partito comunista
Nguyen Van Linh
(1986 dic - 1991)
1988
Marzo
10
, muore il primo ministro Pham Hung;
14, scontri navali oppongono unità cinesi e vietnamite al largo delle isole Spratly, rivendicate dai due paesi (ma anche da altri stati della regione): due navi vietnamite vengono affondate, con tre morti e 74 dispersi;

Maggio
Hanoi, su pressione degli Stati Uniti, si impegna a ritirare entro l'anno metà dei 100.000 soldati presenti in territorio cambogiano (compresi tutti gli ufficiali superiori) e di completare il ritiro nel 1989;

Giugno
prende il posto di primo ministro Do Muoi che viene preferito al riformista Vo Van Kiet;

Luglio
il governo annuncia l'avvenuta liberazione di 1500 funzionari dell'ex governo sudvietnamita: ne restano in carcere poco meno di 200;





1988
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901 - 1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;
[dal 1.1.1946 ha rinunciato alle proprie prerogative divine pur di salvare l'istituto monarchico.]



[Nuova costituzione dal 1° gennaio 1946;
a ricostruzione ormai conclusa, continua (dal 1948) a governare il Partito conservatore al quale si oppongono:
- socialisti (uniti dal 1955 al 1959) che costituiscono lo schieramento egemone dell'opposizione;
- comunisti, con modestissime fortune elettorali;
- buddhisti del komei-to.]
- Primo ministro
Noboru Takeshita
(1987 nov - 1989)
[PLD]
[PLD (Partito liberaldemocratico)]

1988
Marzo
13
, viene inaugurato il tunnel ferroviario Seikan che collega le isole di Honshu e di Hokkaido: con i suoi 53,85 km è il più lungo del mondo;

Luglio
6
, sulle pagine del quotidiano «Asahi» esplode lo scandalo della Recruit Cosmos, una società immobiliare che avrebbe corrotto esponenti di primo piano del PLD: sarebbero implicati Yasuhiro Nakasone e il primo ministro Noboru Takeshita;

Dicembre
27
, Noboru Takeshita procede a un rimpasto di governo, ma nel giro di pochi giorni tre ministri sono costretti a dimettersi a causa del loro coinvolgimento nello scandalo;

a


1988

Filippine

-
-
l' "Esercito popolare di liberazione" (Huk), duramente represso dalle truppe governative e ridotto a poche sacche di resistenza durante gli anni Cinquanta, riorganizzatosi agli inizi degli anni Sessanta, riprende una forte attività di guerriglia che crea non poche difficoltà al regime di Marcos.
1988
-

a


1988

Indonesia

-
-
1988
-

a

 




1988
MAROCCO
[[indipendente dal 1956, con l'eccezione delle plazas di Ceuta e Melilla, di Ifni e del cosiddetto Sahara spagnolo, ma compresa anche la città di Tangeri.
Nel 1975, dopo lunghe diatribe internazionali, il paese incorpora 180.000 kmq delle regioni settentrionali del Sahara Occidentale (ex Sahara Spagnolo) entrando in contrasto col movimento guerrigliero indipendentista del Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro) mentre, nel fronte interno, riesce a tenere sotto controllo i movimenti islamici.]
Hasan o Hassan II
-

(Rabat 1929 - 1999)
figlio di Maometto V [Sidi Muhammad Ibn Yusuf];
1960, nominato dal padre, diventa capo delle forze armate e vice presidente del consiglio;
1961-99, re del Marocco;
in successione al padre;
nel 1962 applica la costituzione parlamentare e una riforma agraria;
nel 1963 è coinvolto nella crisi interna del partito Istiqlal (scissione della destra filomonarchica a lui legata);
nel 1965, implicato nell' "affare Ben Barka" tenta di consolidare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima agli ambienti militari; scioglie il parlamento;

[il parlamento, sciolto nel 1965, è stato ripristinato nel 1975]

1988
-

 
1988
[legge coranica e potere direttamente al popolo tramite un congresso generale del popolo.]
- Dittatore militare
col. Muammar el-Gheddafi
(1969 - 2011)
(1971 - ?)
[il regime militare, dopo aver nazionalizzato (1971) le riserve petrolifere, ha fatto della Libia uno dei poli di riferimento delle tendenze più radicali del panarabismo ma anche una potenza emergente nello scacchiere africano.
Dalla prima metà degli anni '80 opera il gruppo di opposizione Fronte nazionale per la salvezza della Libia ; ]

1988
Marzo
3
, nell'ambito della sua linea di riconciliazione, il col. Muammar el-Gheddafi abbatte personalmente a colpi di bulldozer le mura del carcere di Tripoli, liberando tutti i prigionieri e promettendo una riforma della giustizia:
introduzione dell'habeas corpus e forse abolizione della pena di morte;

Agosto
31
, dopo aver dichiarato esaurito il compito dei comitati rivoluzionari creati nel 1977, afferma il principio che la difesa della patria spetta a una milizia popolare, e annuncia lo scioglimento dell'esercito e della polizia, senza tuttavia precisare le tappe della riforma;




 
1988
[dal 1962 indipendente nell'ambito del Commonwealth e repubblica dal 1964;
dal 1967, assieme all'Uganda e alla Tanzania il paese ha dato vita all'EAC (East African Community) organizzazione economica regionale.]
- Presidente
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin]
(1978 - ?)
[KANU]
- vicepresidente
-
- Ministro degli Interni
-
KANU (Kenya African National Union), partito unico.
1988
Febbraio
29
, Daniel Arap Moi, unico candidato, viene riconfermato presidente per un terzo mandato;

Marzo
21
, si svolgono le elezioni per il rinnovo della camera, in cui lo scrutinio segreto è sostituito dal sistema "della coda": gli elettori non devono esprimere il loro voto su una scheda ma allinearsi davanti alla fotografia del candidato prescelto. L'unico partito ammesso alla consultazione è comunque la KANU.


1988
Repubblica del Ruanda
[capitale Kigali]
[indipendente dal 1° Luglio 1962; nel 1976 il presidente ha inserito il paese nella progettata organizzazione di cooperazione regionale "Comunità economica dei Grandi Laghi" ora istituita fra i tre paesi.
Dal 1978 vige una nuova costituzione che apre la strada al ritorno dei civili al governo.]
- Presidente e primo ministro
gen. Juvénal Habyarimana
(1973 lug - ?)
[dal 1975 è stato istituito un partito unico, il Movimento rivoluzionario nazionale per lo sviluppo.]
1988
-

1988
[indipendente dal 1° luglio 1962 e repubblica dal 1966, è sotto la direzione del partito unico (vatussi) UPRONA (Unità e progresso nazionale).]
- Dittatore
magg. Pierre Buyoya
(1987 set - ?)
[di etnia tutsi (vatussi)]
[salito al potere nel 1987 con un colpo di stato incruento.]
1988
Agosto
una rivolta degli hutu, che nel nord del paese uccidono centinaia di tutsi, viene ferocemente repressa dall'esercito (composto interamente da tutsi): più di 20.000 i morti, 60.000 i rifugiati nel vicino Ruanda.




 
1988
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1988
-






1988

[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
Dal 1975 è in atto la guerra civile tra cristiani e musulmani;
cristiani e musulmani (appoggiati questi ultimi dai drusi e dai palestinesi presenti in massa nei campi profughi) sono organizzati in varie milizie, dalla Falange di Pierre Gemayel (cristiani maroniti) al Partito socialista progressista di Walid Joumblatt (drusi) al gruppo Amal (musulmani);
la capitale Beirut è divisa dalla "linea verde" in due parti:
- Beirut Ovest (musulmana),
- Beirut Est (cristiana).
Permane una tensione ai confini con Israele a causa dell'azione dei guerriglieri palestinesi e le conseguenti incursioni di rappresaglia israeliana.
In questa fase sembra prevalere lo schieramento anticristiano:
- siriani, drusi, musulmani sciiti guidati da Nabih Berri, leader di Amal, e
- musulmani sunniti guidati da Rashid Karamé.
Dal 1982 opera "Hezbollah" (partito di Dio), il maggior movimento fondamentalista sciita del Libano, su diretto influsso dell'IRAN che finanzia la sua attività nonché l'addestramento e l'armamento dei suoi adepti inquadrati nella sua ala militare, la "Resistenza islamica";
vengono concordati diversi cessate il fuoco ma i combattimenti continuano.]

- Presidente
Amin Gemayel
(1980 - 1989)
[?]
- Primo ministro
Salim el-Hoss
(1987 - ?)
[sunnita]
1988
Gennaio
21
, il movimento sciita Amal, filosiriano, toglie dopo tre anni il blocco ai campi profughi palestinesi in Libano: il leader di Amal, Nabih Berri, dichiara che si tratta di un gesto di solidarietà verso i palestinesi che si sono ribellati in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, ma molti pensano ad un intervento della Siria, che ha momentaneamente migliorato i suoi rapporti con l'OLP;

Aprile
23
, un'autobomba uccide 65 persone in un mercato di Beirut; secondo alcuni l'attentato sarebbe da attribuirsi alle Forze libanesi (il ramo militare della Falange) di Samir Geagea;

Maggio
6
, esplode nel settore meridionale di Beirut una furibonda battaglia (più di 250 morti) tra Amal, filosiriano, e l'altro gruppo sciita, il filoiraniano Hezbollah;
27, in seguito all'intervento di un contingente siriano (concordato da Siria e Iran) si conclude la battaglia (più di 250 morti);

Luglio
8
, il campo profughi di Bourj Barajneh, come ha già fatto quello di Chatila, si arrende alle milizie palestinesi di Abu Mussa, che così vincono, grazie all'appoggio siriano, la lotta con l'OLP per il controllo dei campi;

Agosto
18
, solo 38 dei 77 deputati superstiti (su 99) si presentano alla riunione destinata a scegliere il successore del presidente Amin Gemayel, il cui mandato scade il 23 settembre; manca pertanto il quorum, così come per il boicottaggio della destra mancherà alla riunione elettorale del 22 settembre: non viene quindi eletto alcun presidente;

Settembre
23
, il presidente Gemayel, poco prima di lasciare la presidenza per rifugiarsi all'estero, nomina primo ministro il capo di stato maggiore Michel Aoun, a capo di un governo militare che non viene però riconosciuto dalle fazioni musulmane; il paese ha ora di fatto due governi:
- governo di Michel Aoun, che si insedia a Beirut Est,
- governo civile di Salim el-Hoss a Beirut Ovest;


1988

[dall'aprile 1946 il paese ha conseguito la piena indipendenza; da febbraio 1958 federazione della Siria e dell'Egitto nella Repubblica Araba Unita (RAU).
La guerra arabo-israeliana le è costata la perdita delle alture del Golan. Con la guerra del Kippur, impegnata a fianco dell'Egitto, recupera El-Quneitra.]

- Presidente
gen. Hafez el-Assad
(1980 - ?)
[ala progressista moderata del partito Baath]
- Primo ministro
Mahmud al-Zub
(1987 - ?)
1988
-

1988
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba"; dal 1949, dopo l'annessione della Palestina orientale (Cisgiordania) [40.000 kmq di superficie con poco meno di 1 Mne di abitanti], il Regno hashemita del Giordano viene comunemente chiamato Giordania.]
Hussein
(? - ?)
figlio di Talal;
1952-?, re del Regno hashemita del Giordano;

1988
-


1988
Gerusalemme, "internazionalizzata" dall'ONU, è divisa in due settori: la città vecchia (assegnata alla Giordania) e la città nuova (assegnata a Israele);

guerra dei sei giorni (1967): ha consegnato di fatto l'intera Palestina storica a Israele;
guerra del Kippur (1973): alla conferenza di Ginevra del 1974:
- un accordo fra Egitto e Israele ha deciso il ritiro delle truppe israeliane dalle posizioni raggiunte a occidente del canale di Suez e la creazione di un'ampia fascia smilitarizzata a oriente, garantita dalle forze di pace dell'ONU;
- un secondo accordo con la Siria ha impegnato gli israeliani a ritirarsi da el-Quneitra, stabilendo un'analoga fascia smilitarizzata sulle alture del Golan; 
Y. 'Arafat, ex leader di al-Fatah, è dal 1969 a capo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) che:
- dal 1964, con il suo "Esercito per la liberazione della Palestina" e finanziata dalla Lega araba, lotta contro Israele,
- dal 1974 è stata riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, e ammessa all'ONU quale entità politica nazionale, in qualità di "osservatore";
dopo il riavvicinamento israelo-egiziano [accordi di Camp David] l'OLP registra difficoltà diplomatiche nei confronti di taluni stati arabi sostenitori; 
dal 1982 il quartier generale dell'OLP è stato trasferito in Tunisia;

[Gerusalemme viene formalmente indicata come capitale dello stato.]
- Presidente
Chaim Herzog
(1983 - 1993)
- Primo ministro
Yitzhak Shamir
(1986 - 1992)
[Likud (coalizione di centro destra)]
[governo di coalizione con la maggior parte dei partiti religiosi ortodossi e delle piccole formazioni dell'estrema destra nazionalista]

1988
Gennaio
23
, decine di migliaia di persone partecipano a Tel Aviv alla mnifestazione indetta dall'organizzazione "Peace Now" per una soluzione pacifica del problema palestinese;

Marzo
27
, il fisico Mordechai Vanunu viene condannato a 18 anni di carcere per aver svelato al giornale inglese «Sunday Times» particolari segreti relativi al programma nucleare israeliano;

Aprile
18
, viene condannato a morte il criminale nazista John Ivan Demjanjuk, un ucraino noto conme il "boia di Treblinka" estradato dagli Stati Uniti nel 1986 [la corte suprema lo assolverà nel 1993 per insufficienza di prove];

Novembre
, le elezioni per il rinnovo dei 120 deputati della Knesset non modificano gli equilibri esistenti: 40 seggi vanno al Likud del primo ministro Yitzhak Shamir e 39 ai laburisti; a sorpresa ottengono un buon successo i gruppi religiosi ultraortodossi, con 18 seggi (dalle consultazioni era stato escluso il partito razzista Kach del rabbino Meir Kahane);

aerei israeliani attaccano il quartier generale dell'OLP trasferito in Tunisia dal 1982;

Dicembre
8
, primo anniverario dell'intifadah, uno sciopero generale paralizza i territori occupati, mentre gli scontri si fanno sempre più violenti;
16, muoiono altri cinque manifesanti e il bilancio della rivolta è ormai di oltre 300 morti palestinesi e più di 6000 arresti; tra le organizzazioni che nel corso dell'anno hanno rivendicato la direzione della rivolta una sola è legata all'OLP; spicca tra le altre, per la sua posizione oltranzista, il Movimento di resistenza islamica, noto come Hamas;
19, dopo lunghe e difficili trattative i leader dei due partiti usciti vincitori dalle elezioni giungono ad un accordo per il mantenimento del governo di coalizione con Yitzhak Shamir primo ministro e i laburisti Yitzhak Rabin e Shimon Peres rispettivamente alla difesa e alle finanze;

__________________

In seguito all'ordine impartito alla polizia l'anno precedente di bloccare il contrabbando di valuta in tutti i punti di transito da Israele, il denaro confiscato ammonta a oltre 20 Mni di dollari in contanti.
Tuttavia l'impatto sull'economia dell'OLP e sul ruolo di sostegno di quella dei Territori occupati è minimo. Il denaro arriva tramite altri canali legittimi, spesso anche molto sofisticati.
Quel che gli israeliani scoprono è che Y. 'Arafat ha trasformato una confederazione di gruppi armati, foraggiati da vari sponsor, in una complessa organizzazione economica che si autofinanzia. Agendo come uno stato di fatto nei territori da essa controllati, e grazie a varie attività legali e illegali, che vanno dall'export di tessuti al traffico di droga, l'OLP gestisce introiti annui superiori al prodotto nazionale lordo di diversi paesi arabi.
Con queste entrate Y. 'Arafat gestisce Gaza e la Gisgiordania senza il controllo degli sponsor.
Tuttavia, disponendo di denaro ma non di un riconoscimento politico, i Territori occupati non possono essere definiti un vero e proprio stato, ma uno "stato guscio", ovvero uno stato che possiede infrastrutture nazionali ma manca del nucleo centrale: il diritto all'autodeterminazione.

Tuttavia, nonostante la ricchezza dell'OLPche gestisce un budget annuo tra gli 8 e i 14 Mdi di dollari –, i suoi quadri e la sua struttura sono ormai completamente compromessi. Tangenti e corruzione generate da un cultura politica della sponsorizzazione rappresentano un fardello del quale l'organizzazione non riuscirà mai più a liberarsi.
[Loretta Napoleoni, ISIS, Lo stato del terrore, Feltrinelli 2014.]



- Egitto (fascia di Gaza)

1988
Dicembre
8
, primo anniversario dell'intifadah

la politica del "pugno di ferro" teorizzata dal ministro della difesa Rabin e il crescente uso della violenza da entrambe le parti non fa altro che causare centinaia di morti e feriti;

Hamas «zelo, fervore»
["Harakat Al-Muqawanat Al-Islamiya"]


Agosto
18
, viene redatto lo statuto; gli obiettivi esposti, oltre a:
- liberazione della Palestina,
- creazione di uno stato palestinese islamico,
comprendono:
- il rifuto di qualsiasi presenza occidentale nei paesi musulmani,
- l'opposizione alla secolarizzazione all'occidentalizzazione della società araba;


- Giordania (Cisgiordania)
1988
Dicembre
8
, primo anniversario dell'intifadah;


1988
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Fahd ibn 'Abd al-Aziz
Albero genealogico
(ar-Riyadh 1922 - ?)
figlio di 'Abd al-Aziz III discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1975-80, designato principe ereditario, promuove il secondo piano quinquennale di sviluppo saudita, impegnandosi in prima persona per l'industrializzazione del paese;
1981, suggerisce un piano di pace per la Palestina che prevede, accanto al riconoscimento di Israele, il ritiro di quest'ultimo da Gerusalemme e dai territori occupati;
1982-?, re dell'Arabia Saudita;
appena nominato re, riafferma con forza il suo ruolo diprotettore e custode dei luoghi santi dell'Islam, applicando in maniera alquanto rigida la legge coranica, pur favorendo la "modernizzazione" del processo educativo del popolo;
acerrimo avversario del khomeinismo sciita, impone il numero chiuso ai pellegrini alla Mecca; negli anni '80 sostiene con armi e denaro Saddam Hussein e offre più volte la sua mediazione per risolvere i conflitti arabo-israeliani e libanese;
1988
Marzo
l'Arabia Saudita decide di limitare il numero dei pellegrini estivi alla Mecca provenienti dall'estero;

1988
[sceiccato indipendente dal 16 giugno 1961;
la nuova costituzione (1963) prevede la formazione di un'assemblea nazionale con elezioni su base individuale (i partiti sono messi al bando).
Nel 1963 si sono svolte le prime elezioni, su base individuale (i partiti sono messi al bando), per la formazione dell'assemblea nazionale.]
Jaber al-Ahmed al-Sabah

(? - ?)
cugino di Sabah al-Salim al-Sabah;
1977-?, sceicco del Kuwait;



[la popolazione è composta per più della metà da stranieri; dal 1986 è sciolta l'assemblea nazionale e sospesa la costituzione del 1962.]
1988
Aprile
5
, un gruppo armato dirotta in Iran un aereo di linea kuwaitiano, tenendo in ostaggio equipaggio e passeggeri e chiedendo la liberazione di 17 sciiti detenuti per terrorismo, liberazione che non viene concessa; l'aereo vola quindi ad Algeri;
20, ad Algeri i dirottatori si arrendono;
[nel corso dell'azione sono stati uccisi due ostaggi.];

1988
Bahrein
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Bahrein;
1988
-

1988
Qatar
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Qatar;
1988
-

1988
EMIRATI ARABI UNITI
[capitale: Abu Dhabi]
[confederazione di sette sceiccati, monarchie assolute: Abu Dhabi, Dubai, Sharja, Ajman, Umm al-Qaiwain, Ras al-Khaimah e Fujayrah, noti anche come Stati della Tregua (Trucial States);
dal 1985 sono stati allacciati rapporti diplomatici con l'Unione Sovietica;
dal 1986 hanno riallacciato i rapporti con Il Cairo interrotti nel 1979 (quando l'Egitto è stato espulso dalla lega in seguto agli accordi con Israele).]
- Presidente
sceicco Šayh Zayd
(? - ?)
[emiro di Abu Dhabi]
- Vicepresidente
sceicco Maktum
(? - ?)
[emiro di Dubai]
Il conflitto Iran-Iraq (1980-88) minaccia la navigazione con attacchi di navi e la disseminazione di mine.
1988
il governo ha concesso l'uso dei porti alle navi dragamine inglesi e francesi; dal 1986 hanno riallacciato i rapporti con Il Cairo interrotti nel 1979 (quando l'Egitto è stato espulso dalla lega in seguto agli accordi con Israele);
la fine del conflitto Iran-Iraq crea un clima di tranquillità di cui gli Emirati approfittano per rilanciare il turismo e l'attività economica;
 
- Abu Dhabi
?  
(?-?)
?-?, emiro di Abu Dhabi;
1988
-
- Dubai
?  
(?-?)
?-?, emiro di Dubai;
1988
-
- Sharja
?  
(?-?)
?-?, emiro di Sharja;
1988
-
- Ajman
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ajman;
1988
-
- Umm al-Qaiwain
?  
(?-?)
?-?, emiro di Umm al-Qaiwain;
1988
-
- Ras al-Khaimah [dal 1972]
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ras al-Khaimah;
1988
-
- Fujayrah
?  
(?-?)
?-?, emiro di Fujayrah;
1988
-


1988
Repubblica Araba dello Yemen
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
C'è da risolvere il problema del rapporto tra il nuovo governo di San'a, sostanzialmente conservatore e filoccidentale, e il regime comunista della neocostituita Repubblica Democratica Popolare dello Yemen;
col patrocinio della Lega araba viene concluso un accordo di riunificazione per tappe tra i due stati, rimasto tuttavia sulla carta.
Nel 1981 ha presentato un progetto di costituzione che prevede uno Yemen unito… proseguono le trattative. ]
- Presidente
Abdullah Saleh-
(? - ?)
[CPG (Congresso generale del popolo), partito unico.]

1988
viene confermato dall'assemblea per un altro mandato quinquennale;



1988
Repubblica Democratica Popolare dello Yemen
(già Yemen Meridionale, Asia occidentale)
[dal 1967 ha raggiunto la totale indipendenza dalla Federazione degli Emirati Arabi del Sud;
dal 1970 ha una costituzione ispirata a principi progressisti e si è accostata all'URSS non nascondendo la propria aspirazione ad unificare tutto lo Yemen.
Nel 1981 ha presentato un progetto di costituzione che prevede uno Yemen unito… proseguono le trattative.]
- Presidente
Haider Abu Bakr al Attas
(1986 - ?)
- Primo ministro
Haider Abu Bakr al Attas
(1985 - ?)
[PSY (Partito socialista), partito unico]

1988
-


1988
[dal 1972 il trattato di assistenza irano-omanita, con cui la casa regnante ha sostituito alla protezione britannica quella iraniana, è stato sancito dalla cessione di Hormuz all'Iran;
apertura dei rapporti diplomatici con la Repubblica Democratica Popolare dello Yemen (1977) e con la Repubblica Popolare Cinese (1978); patto di difesa stipulato con gli Stati Uniti (1980).]
Qabus ibn Said
-
(? - ?)
figlio del sultanoTaymoor;
1970-?, sultano di Oman;



1988
-







1988
[nel 1958, alla guida del movimento clandestino degli "ufficiali liberi", 'Abd al-Karim Kassem ha rovesciato con un colpo di stato la monarchia hascemita di re Faysal instaurando la repubblica; nel 1963 un nuovo colpo di stato militare è promosso dal partito baath iracheno.]
- Presidente del Consiglio del Comando della rivoluzione
1988
Gennaio
18
, Khartoum, viene assassinato Madhi al Hakim, dirigente di Al Dawa, movimento sciita antigovernativo;

Maggio-Giugno

guerra Iraq-Iran (1980-88): la penisola di Fao o Faw viene riconquistata dagli iracheni che sloggiano gli iraniani da altre zone chiave lungo la frontiera.

Il trionfante presidente Saddam Hussein dichiara che l'Iraq ha vinto la guerra, il che è parzialmente vero, anche se non ha raggiunto l'obiettivo originario di sovvertire la repubblica islamica.
Il presidente Saddam Hussein ha vinto perché l'imám Ruhollah Khomeini non ha perso, proprio come Ruhollah Khomeini ha perso perché Saddam Hussein non ha vinto.

Agosto
Ginevra, si incontrano le due delegazioni guidate da:
- Tarek Aziz (Iraq),
- Velayati (Iran)
con il segretario delle Nazioni Unite Perez De Cuellar come moderatore;
i negoziati, nell'arco di due anni, non progrediranno;



Kurdistan (iracheno)
[le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operano nei giacimenti della zona di Kirkuk.]
1988
circa 3 milioni di curdi conducono una dura lotta per l'indipendenza guidata dall'UPK (Unione patriottica del Kurdistan) di Jalal Talibani e dal PDK (Partito democratico del Kurdistan) di Massud Barzani;
Marzo
18
, l'aviazione irachena bombarda con armi chimiche la città curda di Halabja: muoiono 5000 persone; il bombardamento è seguito da una violenta offensiva;


Settembre
il numero dei curdi rifugiati in Turchia e in Iran è di oltre 200.000, di cui 40.000 dalla sola Halabja;


1988
[la nuova costituzione assegna la direzione del paese a una guida spirituale (il faqih), cioè allo stesso Ruhollah Khomeini mentre il potere esecutivo spetta a un presidente.
Successore designato (1985) nel ruolo di "guida della rivoluzione" è l'ayatollah Hossein Ali Montazeri, che però ha perso potere dopo l'esecuzione del suo collaboratore;
il presidente del parlamento (Majlis), Hashemi Ali Akbar Rafsanjani, ha assunto la direzione del consiglio dei guardiani della rivoluzione.]
- Capo e guardiano supremo della nazione
imám Ruhollah Khomeini
(1979 - giu 1989)
[religioso sciita]
- Presidente
ayatollah Ali Khamenei
(1981 ott - 1989)
[PRI]
- Primo ministro
Hossein Moussavi
(1981 ott - ?)
[PRI]
PRI (Partito della repubblica islamica, khomeinista)
1988
seppur ammalato, Ruhollah Khomeini conserva tuttavia ogni potere fino alla morte;

Maggio
13
, al secondo turno delle elezioni per il rinnovo del parlamento (Majlis) risulta una netta vittoria dei radicali;

Giugno
2
, Hashemi Ali Akbar Rafsanjani assume il comando delle forze armate;
7, Hashemi Ali Akbar Rafsanjani viene riconfermato presidente del Majlis;
30, Hossein Moussavi viene incaricato di formare un nuovo governo;

Luglio
guerra Iraq-Iran (1980-88): Ruhollah Khomeini accetta la risoluzione dell'ONU del cessate il fuoco;
[Comunicherà al suo popolo che prendere tale decisione «fu più letale che ingerire del veleno».]

Agosto
Ginevra, si incontrano le due delegazioni guidate da:
- Tarek Aziz (Iraq),
- Velayati (Iran)
con il segretario delle Nazioni Unite Perez De Cuellar come moderatore;
i negoziati, nell'arco di due anni, non progrediranno;

Novembre
28
, vengono fucilati sei religiosi, tra cui uno particolarmente vicino a Hossein Ali Montazeri, la cui posizione appare sempre più vacillante;

 

AL QAEDA
["il rotolo" o "la base"]

1988
Verso questo periodo nasce questa organizzazione, formata originariamente da Osama bin Laden e da Abu Ubaydah al Banshiri, suo supremo comandante militare, per disporre di una rete in grado di collegare gli arabi che si arruolano volontari nella jihad antisovietica.
Essa contribuisce anche a finanziare, reclutare e addestrare estremisti islamici sunniti per la resistenza afghana.
[Presto diventerà un'organizzazione insurrezionale islamista sunnita multietnica che rimarrà attiva ben oltre la fine della guerra afghana.]
Il suo obiettivo primario è l'istituzione di un Califfato panislamista per tutto il mondo musulmano e a questo scopo cerca la collaborazione di altre organizzazioni armate islamiste per rovesciare esistenti regimi considerati "non islamici" e per espellere i non musulmani dai paesi islamici.
«segue 1998]

_______________________

Jihad: spesso questo termine viene erroneamente tradotto con "guerra santa", un concetto coniato in Europa nell'XI secolo realtivamente alle crociate.
Il termine autentico deriva invece dalla radice araba di "sforzo"; quindi una migliore traduzione sarebbe "lo sforrzo per la causa di Dio".

Vi sono due aspetti di jihad:
- grande Jihad, ossia la lotta per vincere i desideri carnali e le tendenze riprovevoli;
- piccola Jihad, la difesa armata dell'Islam contro gli aggressori.
[Con il declino dell'Islam imperiale, la piccola Jihad assunse nuovi significati, adeguandosi alle necessità del tempo. Di fronte alla violenza smisurata dei crociati, Saladino ridefinì il concetto di piccola Jihad in risposta alla Prima Crociata:
Le radicali risorse spirituali dell'Islam rianimarono i suoi seguaci nella riuscita campagna di riconquista. Si trattò di una Jihad aggressiva, anche se la Prima Crociata rappresentò una sconfitta e venne concordato un trattato di pace.
Divenne nota come la Contro-crociata, una guerra difensiva contro una forza di invasione, aliena ai musulmani per cultura e religione.
Ampliando la definizione di piccola Jihad, Saladino offuscò per sempre i confini tra Jihad offensiva e difensiva, e la Seconda Crociata divenne il modello di una nuova interpretazione.
All'inizio del XX secolo, il recupero e il rafforzamento della Jihad di Saladino fece parte dell'immaginario della lotta in Medio Oriente per la liberazione dal colonialismo.
Durante il dominio britannico in Egitto, Hassan al Banna, fondatore della Fratellanza musulmana, riformulò il concetto di Jihad trasformandolo in un conflitto anticoloniale, una battaglia per conquistare la piena indipendenza della nazione.
Qualche decennio più tardi, Sayyed Qutb, un intellettuale egiziano, la trasformò in una rivoluzione ossia un veicolo per un mutamento di regime.
A partire dagli anni Cinquanta, il dibattito sul significato autentico della Jihad moderna ha gravitato intorno a tre concetti principali:
- contro-crociata,
- lotta anticoloniale,
- rivoluzione.
L'Isi sembra aver incorporato tutte e tre le caratteristiche dando alla piccola Jihad un significato totalmente nuovo: quello di costruzione dello stato.
Il termine è stato e viene usato da diversi gruppi armati nei loro violenti scontri con l'Occidente;
[Ben noto sarà il richiamo di Osama bin Laden alla Jihad nella sua fatwa contro gli americani, dove userà il termine nel senso di "guerra giusta" contro l'oppressore.]

Jihad antisovietica: guerra combattuta da milizie afghane e musulmane (mujaheddin) contro l'invasione e l'occupazione sovietica dal dicembre 1979 al febbraio 1989.
[La guerra terminerà con la sconfitta dell'armata rossa.]
Di questa Jihad fanno parte il Gia (Groupe Islamique Armé) in Algeria e l'Esercito islamico Aden-Abyan in Yemen.










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