Papa
Benedetto XV
(1914-22)
- segretario di Stato: card. P.
Gasparri.
1917
Gennaio
"affare Gerlach":
le prove del tradimento di mons. R.
von Gerlach verso il papa e il Vaticano provocano nel pontefice
una forte depressione.
Mentre comincia il cosiddetto "negoziato Sixto"
mons. Eugenio Pacelli ha il suo primo incontro
con il conte Goluchowski, rappresentante
del kaiser;
3, il barone Carlo
Monti, intermediario tra il papa e il ministro dell'Interno V.E.
Orlando, ottiene l'assenso del papa all'allontanamento dal
Vaticano del suo cameriere segreto mons. R.
von Gerlach;
4, il piano per la fuga è pronto;
[Per l'Entità non è
una sorpresa scoprire che mons. R.
von Gerlach è un traditore; pochi mesi dopo l'Entità
scoprirà che nel trattato di Londra è stata aggiunta una
clausola segreta [articolo 15] su richiesta di Londra, Parigi e San Pietroburgo
che impedisce l'intervento del Vaticano o di qualsiasi funzionario della
Santa Sede in una futura conferenza di pace.]
6, sabato, verso sera, fornito di
un passaporto rilasciato dall'ambasciata elvetica, mons. R.
von Gerlach lascia il Vaticano scortato da un agente di pubblica
sicurezza, va a casa del capo della legazione svizzera, il ministro Planta,
che l'accompagna alla stazione. Qui incontra un commissario dell'ufficio
politico della questura di Roma di Ps, il cav. Guido
Bellone [futuro ispettore generale], che viaggia con lui fino al
confine;
[Varcato il confine si reca a Monaco di Baviera procedendo poi per Berlino…
sarà decorato dal kaiser Guglielmo II
e dall'imperatore Carlo I d'Austria.]
10, «Le Journal»
pubblca la notizia che mons. R.
von Gerlach è stato allontanato dal Vaticano e ipotizza
presunte complicità nell'affondamento della corazzata Leonardo
da Vinci;
12, quando il giudice istruttore militare
Pierantoni firma il mandato di cattura, mons.
R. von
Gerlach ha già varcato da una settimana il confine svizzero;
13, Giovanni
Gasti, capo dell'Uci (Ufficio centrale investigazioni),
che riceve il mandato di cattura contro mons. R.
von Gerlach si mostra ignaro, al pari del giudice istruttore
militare, dell'avvenuta fuga;
altri due provvedimenti vengono emessi contro:
. Francesco Nicolosi Raspugliesi, direttore
de «La Vittoria»;
. Vitaliano Garcea, direttore de «Il
Bastone».
[Lo stesso mese altri due dei sei imputati vengono arrestati ma la notizia
viene tenuta segreta.]
La cortina di silenzio viene tuttavia violata dai giornali stranieri;
tra di essi l'americano «New York Herald» mette in
relazione gli arresti con l'inchiesta sugli atti di sabotaggio che hanno
mandato a picco le corazzate italiane Brin
e Leonardo [la
più grande catastrofe nella storia della Marina italiana].
Ai giornali italiani è vietato di riprendere le notizie della stampa
mondiale.
«Il Popolo d'Italia», che si azzarda a riprodurre l'articolo
del giornale americano accompagnato da un commento intitolato "Monsignore",
non riesce ad arrivare in edicola per l'intervento della censura.
[Il silenzio della stampa nazionale durerà fino al 7 marzo.]
L'obiettivo dell'intelligence italiana è di tenere sotto
controllo gli austriaci e il Vaticano; uno degli agenti più efficienti
presso la Santa Sede è il barone Carlo Monti
(ex compagno di studi a Genova del papa), direttore generale del Fondo
per il Culto, l'istituto del Ministero di Grazia, Giustizia e Culti che
si occupa dei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa; la sua attività
all'interno del Vaticano si svolge alla luce del sole, senza sotterfugi.
14, il quotidiano «Popolo
e libertà» di Lugano e la «Gazzetta di Losanna»
riferiscono che l'8 gennaio è entrato in Svizzera "un
segretario particolare del papa incaricato di una missione segreta";
entrambi i giornali fanno l'ipotesi che il personaggio sarebbe stato riconosciuto
come mons. R.
von Gerlach e si sarebbe stabilito a Lucerna.
16, il silenzio finora tenuto
dalla stampa italiana viene rotto dal «Nuovo giornale» di
Firenze che parla dell'affare Gerlach-Ambrogetti
senza riferimenti al mandato di cattura per il monsignore ma indicando
i due come persone vicine al papa;
«segue»
"Seconda Internazionale"
«segue da 1916»
1917
Stoccolma, congresso organizzato dalla Commissione socialista
internazionale creata nel 1915.
«segue 1918»
Sionismo
«segue da 1916»
1917
Gennaio
Inghilterra, il primo ministro D. Lloyd George, amico intimo di C.P. Scott,
editore gentile sionista del «Manchester Guardian», viene
facilmente convertito alla causa, al pari di altri membri del suo gabinetto:
. A. Balfour,
ministro degli esteri,
. lord Milner, ex console imperiale in Africa,
è un vasto gruppo di funzionari del Ministero degli Esteri e consiglieri
governativi, compreso sir Mark Sykes.
Costoro sono non ebrei che intravedono enormi vantaggi in una Palestina
ebraica quale parte integrante dell'impero.
Ma a sostegno delle loro convinzioni imperiali vi è il romantico
richiamo di un ritorno degli ebrei a Sion, che, basato sul cristianesimo
dell'Antico Testamento, fa parte dell'educazione vittoriana.
[Il sionismo ha una duplice attrattiva anche per W.L.S.
Churchill, che ora non fa parte del governo, ma che vi farà
ritorno.]
Il governo britannico ha già mutato la propria posizione nei confronti
dell'accordo Sykes-Picot, che include il controllo
internazionale della palestina.
«La Gran Bretagna può prendersi cura
dei luoghi santi meglio di chiunque altro» dice il primo
ministro a C.P. Scott, e una Palestina francese
«non è neanche da pensarsi».
È strano, ma date le circostanze nemmeno sorpenderente, che l'unico
ebreo del gabinetto, sir Edward Montague,
segretario di stato in India, debba rivelarsi il più aspro oppositore
della "dichiarazione Balfour". Egli
appartiene all'aristocrazia anglo-ebraica altamente assimilata, che teme
in linea di massima gli effetti del nazionalismo ebraico sulla propria
posizione. Egli ha equivalenti in altre nazioni:
. Henry Morgentau Sr, ex ambasciatore
statunitense in Turchia, ad esempio, è un convinto antisionista.
Ciononostante il gabinetto britannico è convinto che la comunità
ebraica mondiale sia favorevole al sionismo in modo schiacciante, e dà
mandato alla Gran Bretagna di sostenerne la causa.
[Peter Mansfield, A History of the Middle
East, 1991.]
«segue 1948»
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I
GUERRA MONDIALE
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«Avanti!»
[organo del Psi]
«segue da 1914»
direttore:
. G.M.
Serrati (1914 dic -?);
1917-18, sebbene censurato, esce con due nuove edizioni a Roma e a Torino;
«segue 1918»
Giornali di guerra
«segue da dic 1916»
Negli ultimi anni di guerra, l'opera di propaganda del Comando Supremo
promuove presso i diversi comandi militari giornali per i soldati tra
cui:
- «Il 13»;
- «La giberna dei lettori»;
- «Per voi soldatini», 8 numeri, diffuso nelle guarnigioni
per raccogliere fondi per debellare i parassiti che molestano i soldati;
tra i collaboratori:
. Gabriele D'Annunzio con un autografo,
. Pasquale Villari,
. Renato Fucini,
. Piero Barbèra,
. Roberto Bracco,
. Gina Lombroso Ferrero,
. Giacomo Puccini,
. Salvatore Di Giacomo;
la redattrice Marinella Colonna cura la stampa
a Napoli nella tipografia Melzi & Joele.
«Le
Journal»
«segue da dic 1916»
. direttore politico:
. Charles Humbert (1911-?);
1917
Gennaio
-
«segue feb 1917»
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