Papa Pio XII
(1939-58)
- segretario di Stato: card. L. Maglione
(1939 mar-ago 1944);
- responsabile dell'Entità:
card. P.
Fumasoni Biondi.
1939
Giugno
5, in un rapporto, l'ambasciatore presso la Santa sede, Pignatti,
informa il ministro G. Ciano che è
stato a trovarlo il suo collega von Bergen
di ritorno da Berlino; il minsitro degli Esteri tedesco ha parlato a lungo
con von Bergen delle relazioni fra il suo
governo e la Santa sede. J.
von Ribbentrop gli ha anche detto che «a
Berlino è stato notato con compiacimento il cambiamento di tono
della Santa sede verso il Reich». «Il
momento dell'intesa è particolarmente favorevole; Pio
XII ha ben preparato il suo lavoro e si è assicurato il
consenso dei cardinali tedeschi».
Il ministro ha incaricato von Bergen di preparare
una distensione.
7, il papa concede udienza a:
. duca di Guisa, pretendente al trono di
Francia,
[che già nel 1937 avrebbe rotto completamente con "Action
française", il movimento di Charles
Maurras],
. conte di Parigi,
. conte e contessa de Baritaud e
. conte de la Roque de Severac,
ai loro familiari e ai più reazionari seguaci dell' "Action
française";
8, von Bergen
viene ricevuto dal papa;
9, Pignatti
informa G. Ciano che l'8 giugno von
Bergen è stato ricevuto dal papa. L'ambasciatore tedesco
è rimasto particolarmente soddisfatto dell'esito del colloquio:
ha anche «riferito al S. Padre di essere stato
autorizzato a dirgli che l'atteggiamento della Santa sede negli ultimi
mesi e i discorsi stessi del Pontefice sono stati notati con compiacimento
in Germania».
10, il papa «si
benigna di ammettere alla sua presenza» tremila soldati spagnoli,
appartenenti alle "frecce" di F. Franco Bahamonde [el Caudillo],
che hanno accompagnato i commilitoni fascisti al loro ritorno in patria.
Intervengono all'udienza:
- Ramon Serrano Suñer, ministro degli
interni,
- cinque generali,
- un ammiraglio spagnolo,
. gen. G.
Gambara, comandante dei legionari italiani in Spagna.
14, il
Nunzio d’Italia Borgongini
Duca invia un resoconto al card. L.
Maglione, circa un colloquio
con G. Ciano del giorno prima; G.
Ciano rassicura
il Nunzio: "la
Germania non ha intenzione di invadere la Polonia".
Questa “rassicurazione”,
tramite il Vaticano, fa il giro delle Ambasciate d’Europa.
G. Ciano si reca
a Salisburgo
per dissuadere i tedeschi da intenzioni bellicose verso la Polonia. Regno
Unito e Vaticano sono immediatamente informati dell’insuccesso della
missione;
17, il conte G.
Ciano dice al nunzio presso il Quirinale, Borgoncini
Duca:
«La Polonia ascolta il Papa, quindi sulla
Polonia bisognerebbe che Sua Santità facesse opera di persuasione».
19, il Comitato direttivo dell' "Action
française" fa atto di sottomissione, chiedendo di nuovo
(dopo l'anno precedente) la revoca della condanna del Sant'Uffizio (nel
1926).
Con essa Léon Daudet, Charles
Maurras e altri componenti della direzione promettono di dirigere,
d'ora in poi, il giornale monarchico «in modo
che né i collaboratori, né i lettori vi trovino cosa che
direttamente o indirettamente, possa turbare la loro coscienza o si opponga
all'adesione dovuta agli insegnamenti e alle direttive d'ordine religioso
e morale della Chiesa».
Lo stesso giorno 19, il segretario di Stato, card. Maglione
telegrafa al nunzio di Varsavia, mons. Cortesi:
«Da fonte attendibile [G.
Ciano» la Santa sede è informata
che la Germania non ha nessuna intenzione di attaccare la Polonia. Prego
comunicare confidenzialmente cotesto governo tale notizia rinnovando delicatamente
raccomandazione già fatta dal Santo padre di prudenza e moderazione».
[Il 6 febbraio 1948 il col. Joseph Beck (ministro
degli esteri polacco dal 1932 al 1939) rilascerà questa dichiarazione:
«Il Vaticano è uno dei principali responsabili
della tragedia del mio paese. Ho capito troppo tardi che noi abbiamo perseguito
la nostra politica estera ai soli fini della Chiesa cattolica».
21, in un rapporto indirizzato al
card. Maglione, il nunzio a Parigi, mons.
Valeri, scrive:
« …da un po' di tempo si nota nell'opinione
pubblica francese, non esclusi, purtroppo, alcuni ambienti cattolici,
un certo cambiamento nei riguardi della Santa sede…».
FUCI
(Federazione universitaria cattolica italiana)
«segue da 1938»
1939, nata e sviluppatasi come associazione d'élite, inquadrata nell'
"Opera dei congressi",
al suo interno si formano numerosi esponenti cattolici della classe dirigente
italiana;
guardata a vista dal regime fascista, si deve occupare solo di religione;
1939-42, presidente Aldo Moro che offre a
Giulio Andreotti la direzione del periodico
«Azione Fucina»;
«segue 1940»
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