vacante
- segretario di Stato: vacante
Papa Benedetto XV
(1914-22)
Giacomo [Francesco] Della
Chiesa (Genova 1854 - Roma 1922);
appartenente ad una congregazione di preti terziari formata in Roma dal
cardinale cappuccino Vivès y Tuto;
ha un dottorato in legge e uno in teologia;
1883-87, nunzio apostolico a Madrid;
1901-07, sostituto alla segreteria di Stato a fianco del card. M.
Rampolla del Tindaro;
1907-14, arcivescovo di Bologna;
1914, maggio, cardinale;
1914
Settembre
1°, mentre i prelati del Vaticano si preparano al primo
giorno di votazioni nella Cappella Sistina, il card. Felix
von Hartmann di Colonia si rivolge al card. Désiré
Mercier di Malines dicendo "Spero che
non dovremo parlare di guerra" e il belga, che ha appena appreso
la notizia che i tedeschi hanno distrutto l'Università di Lovanio,
gli risponde "E io spero che non dovremo parlare
di pace".
Le fonti belligeranti vedono nel conclave una sorta di allargamento politico
del campo di battaglia.
Sollecitati dai loro governi:
- i cattolici tedeschi inviano una dichiarazione ufficiale ai cardinali
esternando le rimostranze del govenro tedesco e motivandone il ricorso
alla guerra;
- i cattolici belgi e francesi inviano una contro-dichiarazione giustificando
la posizione del Belgio e della Francia.
Cercando di influenzare in maniera diretta l'elezione, tramite i loro
ministri degli Esteri:
- il governo francese incarica il card. Amette
di Parigi di appoggiare la candidatura del card. Domenico
Ferrata, già nunzio apostolico a Parigi, oltre ad aver già
ordinato all'ambasciata a Roma di coordinare una campagna stampa in suo
favore;
- il governo austriaco ordina ai cinque cardinali inviati dall'Impero
austro-ungarico di non votare né per il card. Giacomo
Della Chiesa, né per il card. Domenico
Ferrata, in quanto li ritiene simpatizzanti del card. M.
Rampolla del Tindaro, ex segretario di Stato di Leone
XIII; appoggia invece il card. Domencio Serafini,
monaco benedettino;
- il governo tedesco appoggia il card. Felix von
Hartmann.
6, dopo dieci votazioni a scrutinio
segreto, viene eletto papa;
[La sua elezione non piace a nessuna delle potenze belligeranti, ognuna
delle quali vede nel nuovo pontefice il sostenitore del suo nemico.
Secondo il card. Friedrich Gustav Piffl di
Vienna, tutti i cardinali austriaci, nonostante le esortazioni del loro
governo, hanno votato a favore del nuovo pontefice.]
Egli nomina segretario di Stato il card. Domenico
Ferrata.
[Morirà tuttavia il 10 ottobre successivo, dopo aver assunto la
carica.]
Suo segretario personale è mons. Migone
mentre il card. M.
Rampolla del Tindaro è nominato responsabile della [insignificante]
Congregazione della Fabbrica di San Pietro;
il card. R.
Merry del Val è destituito dal suo incarico e trasferito
presso l'abbazia di Subiaco in veste di responsabile; con quest'ultimo
cadono in disgrazia anche i suoi amici tra cui il card. Antonio
Canali, a cui viene tolto l'incarico di sostituto e viene trasferito
alla Segreteria della Congregazione delle Cerimonie;
mons. U.
Benigni viene destituito dall'incarico di capo del controspionaggio
vaticano, l'SP, e destinato
all'Accademia dei Nobili Ecclesiastici a insegnare stile diplomatico;
[lascia dietro di sé i servizi segreti in rovina, l'Entità
quasi inattiva, la Curia lacerata da diffidenze e sospetti per le accuse
che i membri hanno mosso l'uno all'altro.]
In pratica, i membri del "Vaticanetto"
vengono relegati a cariche onorifiche o semplicemente inutili diventando,
più o meno leali, acerrimi nemici del nuovo papa.
Benedetto XV nomina:
- segretario di Stato: card. P.
Gasparri, finora responsabile della pubblicazione del nuovo
codice di diritto canonico;
- sostituto: mons. Federico Tedeschini;
- sottosegretario di Stato per gli affari straordinari: mons. Eugenio
Pacelli;
con la sua prima enciclica Ad beatissimi apostolorum
principis, il papa conferma la sua condanna della guerra e
interviene in senso moderatore alla violenta reazione antimodernista.
Germania e Austria sono presenti alla corte papale, sin dal secolo scorso,
con i propri diplomatici:
- Germania
. conte Otto von Mühlberg, prussiano;
. conte Otto von Ritter, bavarese;
- Austria:
. principe Schönberg [erede di una famiglia
che ha servito lo Stato e la Chiesa per secoli].
A contrastare la diplomazia degli Imperi centrali (dato che il gruppo
dei diplomatici dell'Intesa è costretto a lavorare con figure minori
della diplomazia pontificia) c'è il card. Francis
Aidan Gasquet e il suo segretario particolare, don Philip
Langdom, che in realtà lavora per l'Entità
facendo propaganda per gli Alleati.
Lo stesso mese arriva a Roma ed alloggia all'Hotel
de Russie il barone Franz von Stockhammern,
come delegato dell'ambasciata di Germania presso il Quirinale.
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«Avanti!»
[organo del Psi]
1914, direttore:
. B. Mussolini
(1912-ott 1914).
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