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ANNO 1849

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Papa Pio IX
(1846-78)

Il console Mosca, rappresentante simultaneamente dello Stato della Chiesa e del Piemonte a Corfù, ragguaglia il card. Antonelli sull'apostasia dell'ex Preside di Ancona Mattioli, del colonnello di quella stessa piazza Zambeccari e di altri, dandola per certa e poi smentendola.
Dallo stesso console sappiamo anche della triste fine (14 novembre) di don Francesco Luigi Giambastiani, ex cappellano del I btg della Guardia civica di Lucca, suicidatosi o perché angustiato dai bisogni o perché fatto segno di accuse infamanti.
[Ersilio Michel, Esuli italiani nelle isole Ionie (1849, Roma).]

1849 
Gennaio
21
, si tengono le elezioni – a suffragio universale maschile diretto – per l'assemblea costituente romana, che si prolungano per diversi giorni;

Febbraio
5
, in Campidoglio, con un discorso dell'abate Ramboldi, viene proclamata la Costituente ai cui lavori partecipano:
. T. Mamiani della Rovere,
. Quirico Filopanti,
. Savini,
. P. Sterbini;
allo stesso tempo vengono decise:
- l'abolizione del Tribunale del Sant'Uffizio,
- l'eliminazione della censura sulla stampa,
- la nazionalizzazione di tutte le proprietà degli enti ecclesiastici.
Lo stesso giorno arriva a Roma G. Mazzini che in un'elezione suppletiva è stato eletto membro dell'Assemblea; nel suo primo discorso chiede subito che si raccolgano armi e ci si predisponga a riprendere la guerra contro l'Austria, in funzione nazionale;
6, l'Assemblea approva una mozione favorevole all'unificazione con la Toscana;
9, L'Assemblea redige una costituzione che proclama la nascita della Repubblica romana sulla base di un decreto redatto da Quirico Filopanti che dice:
1- Il Papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo temporale dello Stato Romano.
2- Il Pontefice romano avrà tutte le guarentigie necessarie per l'indipendenza nell'esercizio della sua potestà spirituale.
3- La forma di governo dello Stato romano sarà la democrazia pura, e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana.
4- La Repubblica Romana avrà col resto d'Italia le relazioni che esige la nazionalità comune.

Gaeta, per iniziativa della Spagna si tiene una conferenza a cui partecipano le potenze cattoliche:
- Francia,
- Austria,
- Spagna e
- Napoli;
15, l'Assemblea costituente decide di indire nuove elezioni per scegliere tra i deputati coloro che rappresenteranno la Repubblica alla futura Assemblea costituente italiana (elezioni che, tuttavia, non si terranno). Delibera infine di inviare 10.000 uomini in appoggio al Piemonte che ha riaperto nel frattempo le ostilità con l'Austria;
18, il card. Antonelli, a nome del papa, chiede un intervento militare a Francia, Austria, Spagna e Napoli per ristabilire lo Stato Pontificio;
29, giunge a Roma la notizia della sconfitta di Novara; riunitasi in comitato segreto, l'Assemblea affida il potere esecutivo a un triumvirato formato da:
. G. Mazzini,
. Carlo Armellini,
. A. Saffi
a cui concede «poteri illimitati per la guerra d'indipendenza e per la salvezza della Repubblica».

Aprile
15
, il Governo della Repubblica stabilisce che le terre di proprietà ecclesiastica, ora nazionalizzate, siano divise in piccoli appezzamenti e date «alle famiglie del popolo sfornite di altri mezzi» in affitto permanente contro un modesto canone da pagarsi alle casse dello stato.
[Tale importante normativa, precisata in un successivo provvedimento del 27 aprile, non entrerà in vigore per il drammatico evolversi della situazione militare che la Repubblica si trova a dover fronteggiare.]
26, "In nome di Dio e del Popolo " l'Assemblea ordina ai triumviri di respingere la forza con la forza; gli uomini a disposizione sono 16.000 di cui 8.000 sparsi nelle province;
29, il gen. N.-Ch.-V. Oudinot, e quello spagnolo Fernando Fernández de Córdoba y Valcárcel, sbarcano, con l'aiuto degli agenti dell'Entità, a Civitavecchia; il generale francese, vinta facilmente la guarnigione di Civitavecchia, è già a Castel di Guido a cinque leghe da Roma;
lo stesso giorno entrano a Roma i bersaglieri di L. Manara e le camicie rosse di G. Garibaldi;
E. Cernuschi è incaricato di asserragliare la città mentre padron A. Brunetti [Ciceruacchio] incita il popolo alla resistenza;
30, il gen. N.-Ch.-V. Oudinot ordina ai suoi di entrare in città ma al primo assalto vengono battuti; si distinguono:
. A. Zamboni, poeta e uff. di cavalleria,
. P. Narducci,
. E. Pollini,
(tutti e tre morti in battaglia)
. Nino Bixio,
. Franchi, di Brescia;
inoltre duecento soldati fuori combattimento e alcuni prigionieri tra cui:
. Ugo Bassi;
il gen. N.-Ch.-V. Oudinot, vistosi a malpartito, chiede un armistizio che gli viene concesso (fino al 4 giugno); ma intanto le altre potenze si sono messe in moto: gli spagnoli hanno occupato Fiumicino;
Ferdinando II re di Napoli ha occupato Velletri;
gli austriaci minacciano Bologna;
la Francia invia a Roma il visconte F.-M. de Lesseps con l'incarico di far comprendere la vera intenzione del governo francese, l'abbattimento della repubblica romana;

Maggio
9
, G. Garibaldi e Roselli si spingono contro i napoletani a Palestrina;
14, … e a Velletri, costringendoli a ritornarsene a casa loro;
17, il Governo repubblicano stipula una tregua con i francesi fino al 4 giugno; in effetti la tregua con i francesi serve soprattutto ai francesi per rafforzare il corpo di spedizione;
alla fine del mese il corpo di spedizione francese è diventato di circa 35.000 uomini ben equipaggiati e con 75 cannoni; la Repubblica, invece, dispone di 19.000 soldati, tra cui 1.800 volontari di altri stati italiani, tutti non troppo ben armati: la sproporzione è evidente ma le autorità della Repubblica decidono di non cedere.

Giugno
3
, un giorno prima del tempo pattuito nell'armistizio (lunedì 4), il gen. N.-Ch.-V. Oudinot spinge i suoi verso le Ville Panphili, Corsini e Valentini difese dai patrioti che vengono pure ingannati dal grido Viva L'Italia!: più che una battaglia diventa un duello corpo a corpo, una vera e propria strage;
tra i comandanti:
. G. Garibaldi,
. Nino Bixio,
. L. Manara,
. Giacomo Medici,
. Augusto Vecchi,
. col. Masi,
, Rosselli,
. Galletti,
. Milbitz,
. ecc.
9, 13, 15, 27 e 28,
quasi tutti gli ufficiali francesi e romani rimangono uccisi o feriti;
tra i difensori repubblicani:
. col. Angelo Masina,
. col. Daverio, capo di SM,
. magg. Ramorino,
. cap. Enrico Dandolo,
. cap. Luigi Scarano,
. Peralta, aiut. magg.,
. cap. David,
. ten. Bonnet,
. ten. Lonete,
. ten. Gazzaniga,
. col. Mellana,
. G. Mameli, poeta;
. serg. Monfrini,
. soldato Della Longa,
. cap.le Fiorani,
. Emilio Morosini,
. Colomba Antonietti Porzi,
. ecc.
a poco a poco i francesi occupano tutte le posizioni e tutte le mura; non resta che il "Vascello", raccomandato a Giacomo Medici; contro il fortissimo edificio i francesi puntano sei cannoni;
29/30, su Roma si scatena un fortissimo uragano;
ore 02:00, i francesi cominciano l'attacco della cinta d'Aurelio, seconda linea di difesa;
ore 03:00, L. Manara rimasto ferito gravemente a Villa Spada e subito soccorso dal dottor Bertani, muore;
dopo questo'ultimo assalto l'assemblea decide di trattare la resa con il generale francese;

Luglio
2
, verso sera G. Garibaldi, riunite le proprie truppe sulla piazza del Vaticano, in pratica tutto ciò che resta dei difensori della repubblica, 4000 fanti e 500 cavalli, esce per la porta di Tivoli, volge le spalle a Roma e inizia una leggendaria marcia che lo dovrebbe portare alla difesa di Venezia assediata dagli austriaci; [vedi Venezia]
3, la capitale viene presa mentre gli eserciti delle potenze europee occupano il resto dello Stato Pontificio;
12, anche G. Mazzini, rimasto finora a Roma come privato cittadino, decide di andarsene in direzione di Marsiglia, e poi a Losanna;
14, entrano a Roma i soldati francesi, ben diversi da quelli che in nome della libertà avevano combattuto nel 1799. "Così mutevoli sono, per l'ambizione la cupidigia e il freddo calcolo, le situazioni della storia umana".

Dicembre
8
, Pio IX emana l'enciclica Noscitis et nobiscum: sulla condizione della Chiesa in Italia e sui tentativi di elementi contrari per minare le basi della religione cattolica.


Neoguelfismo
1843-48

«segue da 1848»
1849, continua a sfaldarsi in seguito all'offensiva antiliberale;
i neoguelfi confluiscono quindi tra i moderati.






1849
SVIZZERA

1849
-







1849
Deutscher Bund*
(Confederazione Germanica)
1815 8 giugno - 23 agosto 1866
[Unione, con vincoli assai blandi,
di trentacinque stati sovrani.]

1849
Marzo
28
, dopo aver votato una costituzione che erige la "piccola Germania" in impero ereditario, l'assemblea costituente offre la corona imperiale a Federico Guglielmo IV di Prussia;
Aprile
5
, questi oppone un rifiuto per non venire a patti col principio liberale; 
subito la maggioranza degli stati tedeschi richiama i suoi rappresentanti e rimangono solo i democratici (100 ca) che trasferiscono la sede dell'assemblea a Stoccarda;
Giugno
18
, Stoccarda, l'assemblea dei soli democratici qui riunita viene dispersa manu militari dal governo di Württemberg;


«segue 1850»

 
Impero d'Austria (escluse le regioni polacche o ungheresi)
Francesco Giuseppe I (Vienna 1830-1916)
figlio dell'arciduca Francesco Carlo d'Absburgo-Lorena e di Sofia di Baviera;
1848-1916, imperatore d'Austria;
- Cancelliere: Felix principe di Schwarzenberg, il "principe di ferro" (1848 nov-1852) e Ministro degli Esteri;
1848-49, prima guerra d'indipendenza;
Nell'impero asburgico viene abolita la servitù della gleba
.
1849
Marzo
scioglie il parlamento ed emana una costituzione, la cui idea base è il ripristino dell'autorità centrale e l'inserimento dell'Austria, con i suoi 38 milioni di abitanti, nella Grande Germania come suo principale componente.


1867-1916, re d'Ungheria;
Albero genealogico
 
Regno di Prussia (escluse le terre polacche)

Federico Guglielmo IV (Berlino 1795-Sans-Souci, Potsdam 1861)
figlio di Federico Guglielmo III e di Luisa Augusta di Meclemburgo-Strelitz;
1840-61, re di Prussia;
1814-15, congresso di Vienna: la Prussia ha ottenuto cospicui ingrandimenti territoriali nelle regioni renane;
- Ministro dell'Interno:barone O.Th. von Manteuffel (1848 nov-dic 1850) e Ministro dell'Agricoltura;
1849
Aprile
3-17
, rifiuta la corona imperiale ereditaria della "piccola Germania" conferitagli dall'assemblea di Francoforte di tendenza liberale, subordinando l'accettazione della corona all'offerta dei principi tedeschi;

Albero genealogico
 
Regno di Baviera

Maximilian II Joseph (Monaco 1811-1864)
figlio del re Ludwig I e della p.ssa Therese von Sachsen-Altenburg;
1848-64, re di Baviera;
1849
di tendenze liberali, non avversa le esperienze costituzionali;
favorevole alla creazione di una confederazione di piccoli e medi stati tedeschi, che costituisca una terza forza di fronte ad Austria e Prussia, è però costretto dai sentimenti antriprussiani dei bavaresi all'alleanza con l'Austria.

 
Regno di Hannover

Ernst August I (Londra 1771-Hannover 1851)
quintogenito di re Giorgio III d'Inghilterra e di Carlotta Sofia di Mecklenburg-Strelitz;
1799-51, duca di Cumberland;
1837-51, re di Hannover;
1849
dopo aver regnato sin dall'inizio da monarca assoluto, ora la rivoluzione lo costringe a concedere le riforme più radicali di tutta la Germania;

Albero genealogico
 
Regno di Sassonia

Friedrich August II (Dresda 1797-Brennbüchel, Tirolo 1854)
figlio di Maximilian e di Carolina di Parma;
1830, viene associato al trono dello zio Antonio;
1836-54, re di Sassonia;
1849
Maggio
il suo rifiuto di approvare la nuova costituzione preparata dai suoi nuovi ministri liberali provoca l'insurrezione di Dresda, dopo la quale deve abbandonare la direzione politica dello stato al ministro liberale Friedrich Ferdinand von Beust;

Albero genealogico
 
Regno di Württemberg 
Wilhelm I (Lübben 1781 - Schloß Rosenstein 1864)
figlio del re Friedrich I e della duchessa Auguste von Braunschweig-Wolfenbüttel;
1803-1805, principe elettore di Württemberg;
1816-1864, re di Württemberg;
1850
-
Albero genealogico
 
In tutto 35 stati sovrani compresi i seguenti:
Elettorato
Elettorato di Assia-Kassel
Friedrich Wilhelm (Philippsruhe 1802 - Prague 1875)
figlio del pr. elettore Wilhelm II e della p.ssa Auguste von Preussen;
1847-66, principe elettore di Hessen;
1849
-
Albero genealogico
 
Granducati
Granducato di Assia
Ludwig III (Darmstadt 1806 - Seeheim 1877)
figlio del granduca Ludwig II e della p.ssa Wilhelmine di Baden;
1848-77, granduca di Hessen und bei Rhein;
1849
-
Albero genealogico
 
Granducato di Baden
Leopoldo (Karlsruhe 1790 - Karlsruhe 1852)
figlio del granduca Karl Friedrich e di Luise Karoline Geyer von Geyersberg;
1830-52, granduca di Baden;
1849
-
Albero genealogico
 
Granducato di Lussemburgo
Willelm II (The Hague 1792 - Tillburg 1849)
figlio del re Willelm I e della p.ssa Wilhelmine di Prussia;
1840-49, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;
1849
-
Albero genealogico
 
Willelm III (Brussels 1817 - Het Loo 1890)
figlio del re Willelm II e della grand.ssa Anna di Russia;
1849-90, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;
1849
-
Albero genealogico
 
Granducato di Meclemburgo-Schwerin
Friedrich Franz II (Ludwigslust 1823 - Schwerin 1883)
figlio del granduca Paul Friedrich e della p.ssa Alexandrine di Prussia;
1842-83, granduca di Mecklenburg-Schwerin;
1849
-
Albero genealogico
 
Granducato di Meclemburgo-Strelitz
Georg (Hannover 1779 - Schweizerhaus, vicino Neustrelitz 1860)
figlio del granduca Karl II e della langravina Friederike von Hessen-Darmstadt;
1816-60, granduca di Mecklenburg-Strelitz;
1849
-
Albero genealogico
 
Granducato di Oldenburg
August (Rastede 1783 - Oldenburg 1853)
figlio di Peter I e della d.ssa Friederike di Württemberg;
1829-53, granduca di Oldenburg;
1849
-
Albero genealogico
 
Granducato di Sassonia-Weimar-Eisenach

Karl Friedrich (Weimar 1783 - Belvedere, vicino Weimar 1853)
figlio del granduca Karl August e della c.ssa Luise von Hessen-Darmstadt;
1828-53, granduca di Sassonia-Weimar-Eisenach;
1849
-

Albero genealogico
 
Ducati
Ducato di Braunschweig
Wilhelm (Braunschweig 1806 - Schloss Sibyllenort 1884)
figlio del duca Friedrich Wilhelm e della p.ssa Marie von Baden;
1830-84, duca di Braunschweig;
1849
-
Albero genealogico
 
Ducato di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg
Karl (Gottorp 1813 - Luisenlund 1878)
figlio del duca Wilhelm e della langravina Luise von Hessen-Kassel;
1831-63, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg;
1849
-
Albero genealogico
 
Ducato di Lauenburg
Ducato di Limburgo
Ducato di Nassau
Adolf (castello di Biebrich in Wiesbaden 1817 - castello di Hohenburg vicino Lenggries 1905)
figlio del duca Wilhelm e della p.ssa Luise di Saxe-Altenburg;
1839-66, duca di Nassau;
1849
-
Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Altenburg

Georg (Hildburghausen 1796 - Hummelshain 1853)
figlio del duca Friedrich e della d.ssa Charlotte von Mecklenburg-Strelitz;
1848-53, duca di Sassonia-Altenburg;
1849
-

Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Coburgo-Gotha

Ernst II (Coburgo 1818-castello di Reinhardsbrunn 1893)
figlio di Ernst I e della p.ssa Luise di Saxe-Gotha;
1844-93, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1849
-

Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Meiningen
Bernhard II (Meiningen 1800 - Meiningen 1882)
figlio del duca Georg I e della p.ssa Luise Eleonore zu Hohenlohe-Langenburg;
1803-66, duca di Sassonia-Meiningen;
1849
-
Albero genealogico
 
Principati
Principato di Assia-Homburg
Ferdinand (Homburg 1783 - Homburg 1866)
figlio del principe Friedrich V e della langravina Karoline von Hessen-Darmstadt;
1848-66, principe di Assia-Homburg;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato di Hohenzollern-Hechingen

Konstantin (Sagan 1801 - Schloss Polnisch-Klettkau 1869)
figlio del principe Friedrich e della p.ssa Pauline Biron von Kurland;
1838-49, principe di Hohenzollern-Hechingen;
1849
Dicembre
7
, cede i suoi diritti sovrani al re di Prussia.

Albero genealogico
 
Principato di Hohenzollern-Sigmaringen

Karl Anton (Krauchenwies 1811 - Sigmaringen 1885)
figlio del principe Karl e della p.ssa Marie Antoinette Murat;
1848 27 ago-7 dic 1849, principe di Hohenzollern-Sigmaringen;
1849
-

Albero genealogico
 
Principato di Liechtenstein
Aloisio II (Wien 1796 - Lednice (Eisgrub), Moravia 1858)
figlio del principe Johann I e della ldgfn Josephine Sophie zu Fürstenberg-Weitra;
1836-58, principe von und zu Liechtenstein;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato di Lippe
Leopold II (Detmold 1796 - Detmold 1851)
figlio del principe Leopold I e della p.ssa Pauline Christine von Anhalt-Bernburg;
1809-51, principe di Lippe-Detmol;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato di Reuss-Greiz
Heinrich XX (Offenbach 1794 - Greiz 1859)
figlio del principe Heinrich XIII e della p.ssa Luise Pss von Nassau-Weilburg;
1836-59, principe di Reuss-Greiz;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato di Reuss-Schleiz
Heinrich LXII (Schleiz 1785 - Gera 1854)
figlio del conte Heinrich XLII e della p.ssa Karoline Henriette zu Hohenlohe-Kirchberg;
1818-54, principe di Reuss-Schleiz;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato Schaumburg-Lippe
Georg (Bückeburg 1784 - Bückeburg 1860)
figlio del conte Philipp II e della langravina Juliane von Hessen-Philippsthal;
1806-60, principe di Schaumburg-Lippe;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato di Schwarzburg-Rudolstadt
Friedrich Günther I (Rudolstadt 1793 - Schloss Heidecksburg 1867)
figlio del principe Ludwig Friedrich II e della ldgvne Karoline di Hesse-Homburg;
1807-67, principe di Schwarzburg-Rudolstadt;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato di Schwarzburg-Sondershausen
Günther Friedrich Karl II (Sondershausen 1801 - Sondershausen 1889)
figlio del principe Günther Friedrich Karl I e della p.ssa Karoline von Schwarzburg-Rudolstadt;
1835-80, principe di Schwarzburg-Sondershausen;
1849
-
Albero genealogico
 
Principato di Waldeck e Pyrmont
Georg Viktor (Arolsen 1831 - Mariánské Lázne (Marienbad), Bohemia 1893)
figlio del principe Georg Friedrich Heinrich e della p.ssa Emma von Anhalt-Bernburg-Schaumburg-Hoym;
1845-93, principe di Waldeck e Pyrmont;
1849
-
Albero genealogico
 
Città libere e anseatiche
Francoforte sul Meno
Brema
Amburgo
Lubecca

[Fino al 1847 ha costituito poco più di una cassa di risonanza, in Germania, della politica del cancelliere austriaco principe di Metternich-Winneburg.]

 



1849
REGNO di POLONIA
(Regno del Congresso)
[capitale Varsavia]
 
 
1849
dopo la rivoluzione inizia un processo di liberalizzazione;

1849
Regno di Ungheria
[All'inizio dell'800 in tutto il regno, che si estende anche alla Slovacchia, alla Transilvania e alla Vojvodina, solo 3 milioni di abitanti su 10 sono di nazionalità ungherese.]
 
1849
Febbraio
battaglia di Kápolna: uno degli ultimi scontri perso dagli ungheresi nel corso della guerra d'indipendenza contro il dominio degli Absburgo;
CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.
Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Bosnia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria.
Dopo aver fatto parte delle Province Illiriche (1809-1821), nel 1822 la Croazia del bano (o "Croazia civile") viene nuovamente annessa all'Ungheria.]
1849
Zagabria, il bano di Croazia, gen. Josip Jelacic, pubblica la costituzione octroyée con grande scorno dei liberali rendendola così ufficiale col riconoscimento dell'indipendenza del loro regno dall'Ungheria; è tuttavia una disposizione di valore meramente simbolico essendo anch'essi, dopo il definitivo spegnimento del fuoco rivoluzionario in Italia e in Ungheria, trattati alla stregua dei vinti, e privati di qualsiasi anche modesta autonomia locale.

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA [Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Croazia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria]
1849
-




1849
Principato di Serbia
[sotto la sovranità dell'Impero ottomano]
Alessandro Karagjorgjevic
Albero genealogico

(Topola, Belgrado 1806 - Timisoara 1885)
figlio di Karagjorgje;
1842-58, principe di Serbia;
è costretto ben presto a lasciare il governo del paese ai "difensori della costituzione", tra i quali primeggia Ilija Garašanin;

1849
In un articolo del 1836, ma pubblicato soltanto ora, Vuk Stefanovic Karadzicsostiene che tutti gli slavi meridionali, la cui parlata appartiene all'area dialettale dello što (cioè non solo i serbi e i musulmani, ma anche buona parte dei croati), ad di là della religione che professano, sono da considerarsi serbi per appartenenza nazionale; rivendica quindi per la Serbia, oltre alla Bosnia-Erzegovina, alla Dalmazia e alla Vojvodina, anche gran parte della Croazia e della Slovenia.


1849
Montenegro
Petar II Njegoš
Albero genealogico

(1813 - 1851)
nipote di Petar I Petrovic Njegoš;
1830-51, vladika di Cettigne;
[vladika=metropolita ortodosso, principe vescovo]
appena 17enne, succede allo zio;

1849
-






1849
REGNO di GRECIA

Ottone I

Albero genealogico

(Salisburgo 1815 - Bamberga 1867)
secondogenito di Luigi I re di Baviera;
1832-62, re dei greci;
- dal 1844 ha concesso una costituzione di cui però non tiene conto;


- i greci rimangono esclusi dalla direzione politica del paese -

 
1849
-


1849
IMPERO OTTOMANO

'Abd ul-Mejid I

Albero genealogico

(23 aprile 1823 – 25 giugno 1861)
figlio di Mahmud II;
1839-61, XXXI sultano;




1849
-






1849
RUSSIA
 
Nicola I Romanov
Albero genealogico

(Carskoe Selo, Pietroburgo 1796 - Pietroburgo 1855)
terzogenito di Paolo I e di Maria Fëdorovna;
1825-55, zar di Russia;
- dal 1832 vigilanza poliziesca sulla stampa, sulla pubblica istruzione e in generale sulla cultura;

 
Ministro degli Esteri
K.V. Nessel'rode
(1816 - 1856)
1849
1847-49, nelle province lituane e polacche istituisce degli "inventari" che regolano i rapporti economici fra proprietari e contadini;
"affare dei petraševcy": si conclude con una serie di condanne a morte, solo all'ultimo tramutate nei lavori forzati, per un gruppo di intellettuali colpevoli di essersi interessati alle idee di Charles Fourier;
cominciando ad affermarsi in Russia un certo capitalismo industriale, attua una politica protezionistica e dà impulso alle costruzioni ferroviarie nonostante l'opposizione di alcuni ministri;





1849
-
 
Granducato di Finlandia
[relativamente autonomo]
- dal 1809, in seguito alla pace di Tilsit e al trattato di Fredrikshamn;
1849
-





1849
FRANCIA
 
Seconda Repubblica
[Costituzione del 1848]
(1848-1852)

Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (Parigi 1808-Chislehurst, Kent 1873)
figlio terzogenito (Carlo Luigi Napoleone Bonaparte) di Luigi Bonaparte re d'Olanda (1806-10) e di Ortensia Beauharnais;
1848-52, presidente della Repubblica;


1852-70, imperatore dei francesi (Napoleone III);

Albero genealogico
Assemblea
nazionale
legislativa
-
 
Presidente del Consiglio
O. Barrot
I
(1848 20 dic - 14 mag 1849)
O. Barrot
II
(2 giu - 30 ott)
A.-H. d'Hautpoul
conte
(31 ott - 24 gen 1851)
Affari Esteri
É. Drouyn de Lhuys
(1848 20 dic - 2 giu 1849)
A.-G. de Rayneval
conte
(31 ott - 17 nov)
J.-E. Ducos
visconte di La Hitte
(17 nov - 9 gen 1851)
Interno
L.-J.-L. Faucher
(1848 29 dic - 2 giu 1849)
J. Dufaure
(2 giu - 30 ott)
F.-V. Barrot
(31 ott - 15 mar 1850)
Educazione pubblica e Culti
F.-A.-P. Falloux
conte
(1848 20 dic - 21 ott 1849)
-
(21-30 ott)
-
-
Giustizia
O. Barrot
(1848 20 dic - 30 ott 1849)
E. Rouher
(31 ott - 23 gen 1851)
Finanze
H.Ph. Passy
(1848 20 dic - 30 ott 1849)
A.-M. Fould
(31 ott - 24 gen 1851)
Agricoltura e Commercio
L.-J. Buffet
(1848 29 dic - ott 1849)
-
(21-30 ott)
Lavori pubblici
B.-T.-J. Lacrosse
barone
(1848 29 dic - 30 ott)
J.-M. Bineau
(31 ott - 9 gen 1851)
Guerra
ten.gen. J.-M. Rulhière
(1848 20 dic - 30 ott 1849)
A.-H. d'Hautpoul
conte
(31 ott - 24 gen 1851)
Marina e Colonie
A.-C.-C.-V. Destutt
marchese di Tracy
(1848 20 dic - 30 ott 1849)
J.-R. Desfossés
(31 ott - 24 gen 1851)

1849
Maggio
13
, si svolgono le elezioni per l'Assemblea Legislativa;
[Queste elezioni a livello nazionale vedono la sconfitta dei repubblicani moderati, una vittoria dei conservatori (liste costituite dalla grande borghesia e dai notabili legittimisti e orleanisti), e un successo relativo dei repubblicani estremisti.]

viene sciolta l'assemblea costituente e proibiti gli scioperi;

Luglio
il presidente si appoggia ai cattolici e ai conservatori: per procurarsi l'assenso decide l'invio della spedizione del gen. N.-Ch.-V. Oudinot che abbatte la Repubblica Romana di G. Mazzini e riporta a Roma Pio IX;



1849
REGNO dei PAESI BASSI
Guglielmo II

Albero genealogico

Frédéric-Georges-Louis (1792-1849)
figlio di Guglielmo I e di Federica Luisa di Hohenzollern;
1840-49, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo (Guglielmo II);
[dopo l'abdicazione del padre.]
1849
si crea un'agitazione liberale, rafforzata dalla carestia 1945-46, che induce il sovrano a rivedere la costituzione, a rendere i ministri responsabili verso una camera bassa eletta con suffragio censitario e a concedere la libertà di stampa;

Guglielmo III

Albero genealogico

(† 1890)
figlio di Guglielmo II e di Anna di Russia;
1849-90, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;


Primo ministro
J.R. Thorbeke
(1849-53)
[governo liberale]
1849
-
 

a



1849
REGNO del BELGIO

Leopoldo I

Albero genealogico

(1790 - 1865)
figlio di Francesco Federico duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld e di Carl. di Reuss d'Ebersd;
[dal 1830 il Belgio è indipendente e dal 1939, con il "trattato dei ventiquattro articoli" che, tra l'altro, gli ha imposto uno statuto di neutralità assoluta, è riconosciuto definitivamente come paese indipendente dall'Olanda e dalle potenze.]
1831-65, re dei belgi;



 
Primo ministro
Charles Latour Rogler liberale;
(1847-52)
1849
all'università cattolica e libera di Lovanio le dottrine dell'inciclica e del sillabo devono essere svolte, chiarite e propugnate dai professori che VI insegnano. La fede è messa al disopra e all'infuori dell'esame, l'unica filosofia che vi si professa è la teologia. Nella storia il duca d'Alba, Filippo II, sono glorificati, l'inquisizione scusata, il protestantesimo e la libertà della scienza VIlipese. In economia politica, il professor Charles Perrin, che pure ha qualche valore in quella scienza, fa discendere il risparmio, il capitale, la teoria della popolazione dal principio cattolico dell'umiltà e della mortificazione della carne. Ed in nome dell'economia politica, Charles Perrin deve insegnare l'attività morale e produttrice delle congregazioni religiose!
[Les Économistes, les Socialistes et le Christianisme, par Charles Perrin, professeur d'économie politique à l'Université catholique de Louvain. Parigi 1849.
L'autore confronta il principio sensualista e cristiano nell'ordine economico, dimostrando che gli economisti sono sensualisti e che le sfrenate passioni, le quali generano il socialismo, discendono dalle dottrine dell'economia politica; non v'è che la dottrina cristiana du renoncement a soi-même che possa salvare la società. "Le principe du renoncement à soi-même et à ses inclinations naturelles, en un mot le principe de la mortification chrétienne peut seul comander efficacement à la plus impétueuse des propensions de l'homme déchu".]

a


 




1849
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Vittoria
Albero genealogico

(Londra 1819-Osborne, isola di Wight 1901)
figlia di Edoardo duca di Kent e di Vittoria Maria Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1820, alla morte del padre è posta sotto la tutela dello zio materno Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (futuro Leopoldo I del Belgio);
1837-1901, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda;
succeduta alla morte dello zio Guglielmo IV morto senza eredi legittimi;
dal febbraio 1840 è sposata con l'amatissimo cugino Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1849
-



Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
lord John Russell Whig
ultimo 1° conte Russell
(1846 30 giu - 23 feb 1852)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir Charles Wood
(1846 6 lug - 21 feb 1852)
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e
Commonwealth
H.J. Temple
visconte Palmerston
(1846 6 lug - dic 1851)
Affari Interni
-
Giustizia
-
Colonie
-

1849
-

Ministro delle Colonie è Henry George Grey (1802-1874), visconte Howick e conte Grey.

1849
-


1849
REGNO di DANIMARCA
Federico VII
Albero genealogico
(Copenaghen 1808 - Glücksburg, Schleswig-Holstein 1863)
figlio di Cristiano VIII e di Carlotta di Mecklenburg-Schwerin;
1848-63, re di Danimarca;



1849
guerra dei ducati (1848-50):
Giugno
5
, sanziona la costituzione democratica approvata dall'assemblea costituente l'ottobre scorso;

ISLANDA

1849
-

1849
REGNO di SVEZIA e NORVEGIA
Oscar I
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di Carlo XIV;
1844-59, re di Svezia e Norvegia;


SVEZIA
1849
-
NORVEGIA
1849
-





1849
REGNO di PORTOGALLO
Maria II
Albero genealogico
(Rio de Janeiro 1819 - Lisbona 1853)
figlia di Pietro I;
1826-53, regina di Portogallo;


Ministro degli Interni

-

1849
-

a


1849
REGNO di SPAGNA
Isabella II
Albero genealogico

(1830 - 1904)
figlia di Ferdinando VII e di Maria Cristina di Napoli;
1833-68, regina di Spagna;
[maggiorenne dal 1843]
Prima guerra carlista (1834-39);




Primo Ministro
R.M. Narváez
(1847 - 1851)

1849
-









1849
REGNO DI SARDEGNA
Carlo Alberto
Albero genealogico

(Torino 1798 - Oporto 1849)
figlio di Carlo Emanuele di Savoia principe di Carignano e di Albertina Maria Cristina di Sassonia;
1800-31, 1800-31, 7° principe di Carignano;
dal 1821 è ormai decisamente schierato dalla parte dei reazionari;
1831-49, re di Sardegna e duca di Savoia;
1848-49, I guerra d'indipendenza;
1849
Marzo
23
, abdica al figlio Vittorio Emanuele; recatosi subito dopo in esilio a Oporto in Portogallo, morirà il 28 agosto.
[le riforme attuate durante il suo regno non hanno implicato alcuna concessione in senso liberale, dal momento che egli ha creduto fermamente nella monarchia di diritto divino;
del tutto favorevole a una censura onnipresente e al mantenimento dell'istruzione nelle mani della chiesa, ha restituito a quest'ultima privilegi che altri paesi cattolici avevano già abolito nel secolo precedente;
mistico esasperato, attuava frequenti digiuni e penitenze.]

Vittorio Emanuele II
Albero genealogico

(Torino 1820 - Roma 1878)
figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa d'Absburgo-Lorena di Toscana;
1831-49, principe di Piemonte;
1842, sposa Maria Adelaide d'Absburgo;
1848-49, a capo di una divisione durante la prima guerra d'indipendenza;
1849-59, duca di Savoia;
1849-61, re di Sardegna;

1861-78, re d'Italia;

 

 
Vecchio Parlamento
 
Nuovo Parlamento
[1849 30 lug - 30 apr 1959]
PARLAMENTO SUBALPINO II Legislatura
(1° feb - 30 mar)
    III Legislatura
(30 lug - 20 nov)
IV Legislatura
(1849 20 dic - 20 nov 1853)
Presidente del Senato Giuseppe Manno
(1° feb - 30 mar)
    Giuseppe Manno
(30 lug - 20 nov)
Giuseppe Manno
(1849 20 dic - 21 nov 1853)
[1a Sessione* (19 dicembre 1849 - 29 maggio 1855)]
Presidente della Camera Lorenzo Pareto
(1° feb - 30 mar)
    Lorenzo Pareto
(30 lug - 20 nov)
P. D. Pinelli
(1849 20 dic - 25 apr 1852)
 
Presidenti
del Consiglio
V. Gioberti
(1848 16 dic - 21 feb 1849)
gen. A. Chiodo
(23 feb - 27 mar)
C.G. De Launay
(27 mar - 7 mag)
M. Taparelli
marchese d'Azeglio
piemontese
(1849 7 mag - 21 mag 1852)
Interno
Riccardo Sineo
(1848 16 dic - 17 feb 1849)
U. Rattazzi
(18 feb - 27 mar)
P.D. Pinelli
(27 mar - 20 ott)

Filippo Galvagno
(1849 21 ott - 26 feb 1852)

Affari Esteri
V. Gioberti
(1848 16 dic - 21 feb 1849)
gen. A. Chiodo
(22 - 23 feb)
Vittorio Colli Di Felizzano
(24 feb - 8 mar)
Domenico De ferrari
(9 - 27 mar)
C.G. De Launay
(27 mar - 7 mag)
M. Taparelli
marchese d'Azeglio
piemontese
(1849 7 mag - 21 mag 1852)
Guerra
Ettore Gerbaix De Tonnaz
(1848 16 dic - 2 feb 1849)
Alfonso Ferrero
conte di La Marmora
piemontese
(3 -9 feb)
gen. A. Chiodo
(10 feb - 27 mar)
G. Dabormida
savoiardo
(27 - 29 mar)
E. Morozzo della Rocca
(30 mar - 17 set)
Eusebio Bava
(18 set - 2 nov)
Alfonso Ferrero
conte di La Marmora
piemontese
(1849 3 nov - 2 apr 1855)
Finanze
Vincenzo Ricci
(1848 16 dic - 27 mar 1849)
Giovanni Nigra
(1849 27 mar - 10 apr 1852)
Agricoltura e commercio
Domenico Buffa
(1848 16 dic - 27 mar 1849)
Filippo Galvagno
(27 mar - 20 ott)
Antonio Mathieu
(21 - 23 ott)
P. De Rossi di Santarosa
piemontese
(1849 24 ott - 5 ago 1850)
Lavori Pubblici
S. Tecchio
veneto
(1848 16 dic - 27 mar)
Filippo Galvagno
(27 mar - 20 ott)
P. De Rossi di Santarosa
(21 ott - 2 nov)
Pietro Paleocapa
(1849 3 nov - 18 nov 1857)
Affari ecclesiastici, Grazia e Giustizia
U. Rattazzi
(1848 16 dic - 17 feb 1849)
Riccardo Sineo
(18 feb - 27 mar)
Cesare Cristiani Di Ravarano
(27 - 29 mar)
Luigi De Margherita
(30 mar - 20 dic)
G. Siccardi
piemontese
(1849 21 dic - 4 feb 1851)
Istruzione Pubblica
Carlo Cadorna
(1848 16 dic - 27 mar 1849)
Vincenzo Gioberti
(27 mar - 7 mag)
Cristoforo Mameli
(1849 7 mag - 9 nov 1850)
Ministri senza portafoglio
-
  Vincenzo Gioberti
(27 mar - 7 mag)
 

* Le Legislature del Regno possono essere suddivise in Sessioni:
art. 48 dello Statuto Albertino: «Le sessioni del Senato e della Camera dei Deputati cominciano e finiscono nello stesso tempo. Ogni riunione di una Camera fuori del tempo della sessione dell'altra è illegale, e gli atti ne sono intieramente nulli».

 

1849
Gennaio
I guerra d'indipendenza II fase

22, si effettuano le elezioni politiche;

V. Gioberti con T. Mamiani della Rovere, romagnolo, e Romeo, calabrese, propone il Congresso Federativo Italiano, nel quale i deputati di tutta la penisola, uniti in un solo e santo accordo, provvedano al modo di salvare la libertà. Alla sua proposta, invece del comune consenso, rispondono altre proposte cioè quella di una Costituente a Firenze (federativa-monarchica) e di una Costituente a Roma (repubblicana).
Intanto a Bergamo, a Como, a Pavia, nei Ducati e nelle Romagne le fucilazioni non hanno sosta!

Febbraio
20
, V. Gioberti dà le dimissioni; il re le accetta e lo sostituisce col gen. A. Chiodo, ministro della Guerra, mantenendo al loro posto tutti gli altri ministri in carica;

Marzo
12, il consiglio dei ministri piemontese presieduto dal gen. A. Chiodo denuncia l'armistizio di Salasco e fissa la ripresa delle ostilità per il giorno 20;
- Esercito sardo: 70.000 uomini e 150 cannoni sotto il comando supremo del generale polacco W. Chrzanowski, assistito dal capo di S.M. gen. A. La Marmora;
- Esercito austriaco: 75.000 soldati e 220 cannoni sotto il comando del feldmar.llo J. Radetzky;
Il gen. W. Chrzanowski concentra il grosso dell'esercito sul medio Ticino attorno a Novara mentre la 5ª divisione lombarda, al comando del gen. G. Ramorino si schiera fra il Po e il Ticino nei pressi della Cava (futura Cava Manara);
20, J. Radetzky attua subito un'azione offensiva: passa il Ticino e attacca la 5ª divisione;
il gen. G. Ramorino, non eseguendo gli ordini ricevuti, si trasferisce con le sue truppe sulla sponda destra del Po e si taglia fuori dalle ulteriori operazioni;
il gen. W. Chrzanowski, entrato a sua volta in Lombardia, è costretto a ripassare il Ticino mentre gli austriaci proseguono la loro avanzata verso nord-ovest;
21, i piemontesi devono cedere al nemico Mortara ma a Borgo San Siro e alla Sforzesca (Vigevano) riescono a fermare l'attacco austriaco; il polacco invece di arretrare il fronte lungo la linea Vercelli-Alessandria (fortezza questa munitissima) ripiega con i suoi 50.000 uomini su Novara attendendo il nemico per una battaglia campale;
23, disfatta di Novara: J. Radetzky dirige la massa delle sue truppe (65.000 uomini)  verso Novara sulla via di Vespolate, mentre il I corpo d'armata sta avanzando da sud-ovest verso Robbio; quando si accende lo scontro i piemontesi difendono a lungo la posizione chiave alla Bicocca (qualche km a sud di Novara) ma devono soccombere allorché gli austriaci gettano nella battaglia in appoggio al II corpo d'armata duramente provato, dapprima il I e poi il III;
avuto ragione dei piemontesi gli austriaci entrano a Novara; 
di fronte alla sconfitta e al duro armistizio proposto dallo stato austriaco la sera stessa Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II;
"dieci giornate di Brescia" (23 marzo-1° aprile) [vedi Lombardia]
anche Venezia e Messina cercano di difendersi;
23, Vittorio Emanuele II succede al padre che ha abdicato dopo la disastrosa sconfitta di Novara;
24, armistizio di Vignale, il nuovo re negozia personalmente con il mar.llo J. Radetzky e riesce ad ottenere condizioni meno onerose:
- occupazione militare austriaca, fino alla conclusione della pace, del territorio fra il Po, il Ticino e la Sesia e di metà della fortezza di Alessandria;
- ritiro delle truppe piemontesi dagli stati italiani e della flotta a protezione di Venezia;
- scioglimento dei corpi militari lombardi, ecc.;
26, Novara, è firmato l'armistizio; 
27, Vittorio Emanuele II nomina nuovo capo del governo il gen. C.G. De Launay e fa pubblicare un proclama nel quale, annunciando la sua successione al trono, afferma: «Ora la nostra impresa debbe essere di mantenere salvo ed illeso l'onore, di rimarginare le ferite della pubblica fortuna, di consolidare le nostre istitutzioni costituzionali».
Le condizioni di pace imposte dall'Austria al Piemonte sono molto gravose;

Maggio
7
, poiché il gen. C.G. De Launay non riesce a far accettare alla Camera le gravose condizioni di pace, il sovrano lo sostituisce con il marchese d'Azeglio;

Giugno
-



Luglio
15
e 22, si effettuano le elezioni politiche;
30, da questo momento in Parlamento [fino al 30 aprile 1859] i deputati si riducono dai 222 delle prime due legislature a 204 (Stati Sardi di terraferma, compresa la Savoia e Nizza, ed isola di Sardegna).

Agosto
10
, pace di Milano: nel corso dell'estate anche il marchese d'Azeglio trova una fiera opposizione parlamentare all'approvazione del trattato di pace giudicandola troppo gravosa;
sul filo della legalità costituzionale Vittorio Emanuele II dà prova di fermezza politica sciogliendo la camera e convocando nuove elezioni, annunziate il 20 novembre;

Novembre
20, "proclama di Moncalieri"
[trattasi di colpo di stato in quanto viola la Costituzione ispirata al criterio che "il re regna ma non governa")];
Vittorio Emanuele II, contestualmente al decreto che scioglie la camera dei deputati e indice nuove elezioni per il 9 dicembre, lancia un proclama dal castello di Moncalieri per invitare gli elettori a inviare in parlamento subalpino una maggioranza favorevole alla ratifica della pace di Milano; ciò influenza profondamente gli elettori per cui la nuova camera (prima formata in prevalenza da deputati del centrosinistra) ora è composta per due terzi da deputati favorevoli al governo (il 9 gennaio 1850 ratificheranno il trattato di Milano);

Dicembre
9
e 11, si effettuano le elezioni politiche;
viene eletta una camera favorevole all'approvazione del trattato di pace;

La rete ferroviaria nel Regno di Sardegna raggiunge 57 km (sui 553 dell'intera penisola italiana).




1849
Regno Lombardo-Veneto
[Impero Austriaco]
Governatore generale militare e civile
mar.llo J. Radetzky
(1849-1857)



LOMBARDIA

1849
Gennaio
I guerra d'indipendenza II fase

Marzo
23
, Como, Bergamo e Brescia insorgono.
"dieci giornate di Brescia" (23 marzo-1° aprile)
Appena disdetto l'armistizio di Salasco, bande insorte sotto la guida del sacerdote don Pietro Boifava, curato di Serle, appaiono sui Ronchi di Brescia incitando alla rivolta; viene creata una consulta con a capo:
. Luigi Contratti,
. dott. Cassola,
il giovane T. Speri [24enne] organizza le difese;
24, armistizio di Vignale;
26, il gen. L. Nugent, partito da Mantova, appare alle porte di Brescia dove viene assalito a Sant'Eufemia e Torrelunga dagli insorti guidati da T. Speri; si combatte sotto le bombe di Leske e le mitraglie di L. Nugent;
28, in un assalto muore il gen. L. Nugent e viene sostituito dal gen. J.J. von Haynau che, partito da Venezia di nascosto, entra nel castello di Brescia;
31, il nuovo generale intima la resa alla città ma la municipalità decide di resistere ad oltranza;

Aprile
1
°, continua la battaglia mentre al nemico arrivano i rinforzi;
impotente, la municipalità decide di trattare la resa e invia alle trattative padre Maurizio;
dopo gli oltre 600 morti tra i bresciani, cominciano i processi sommari con le relative condanne:
12 cittadini sono impiccati sui baluardi al cantone Mombello e molti altri, tra cui don Pietro Boifava, sono sommariamente fucilati in Castello; la repressione fa prendere un soprannome al gen. J.J. von Haynau: "iena di Brescia";

Agosto
6, pace di Milano;
a Milano gli austriaci, ormai padroni dell'Italia, fanno bastonare diversi cittadini e due donne per una dimostrazione;

[Dall'amnistia decretata nel Lombardo-Veneto sono esclusi i patrioti a cui si attribuiscono le maggiori responsabilità per i fatti dell'anno precedente; come ulteriore reazione, il il feldmar.llo J. Radetzky decreta il sequestro dei beni di coloro che sono emigrati dopo la rivoluzione (in larga maggioranza esponenti nobile e borghesi del movimento patriottico); viene introdotto un tribunale militare itinerante con sede a Este (Padova), che – con processi sommari – condanna a morte centinaia di contadini accusati di delitti contro le persone e le proprietà; viene inoltre messo in atto un tentativo di introduzione immediata delle procedure di coscrizione militare, mentre non sono attuate misure economiche significativamente favorevoli alle diverse categorie di contadini e ciò non fa che aumentare il malumore nelle campagne.]

Mantova,
don E. Tazzoli, accostatosi alla democrazia mazziniana, diviene il presidente del Comitato rivoluzionario clandestino di Mantova, di cui fanno parte:
. Mori (altro capo)
. Livio Benintendi,
. G. Acerbi,
. ing. Francesco Montanari, (ha i piani della fortezza di Mantova),
. ecc.
e altri.

La rete ferroviaria nel Lombardo Veneto raggiunge 192 km (sui 553 dell'intera penisola italiana).

 

VENETO

1849
Gennaio
I guerra d'indipendenza II fase

20-22, Venezia, si tengono le elezioni – a suffragio universale maschile per la costituzione di un'assemblea permanente dei rappresentanti dello stato di Venezia – che vedono una notevole affluenza degli elettori (29.000 su 42.000 aventi diritto) e danno come risultato una maggioranza favorevole a D. Manin;

Marzo
7
, D. Manin costituisce un nuovo Governo di cui egli è ministro degli Esteri;
23, anche Venezia cerca di difendersi;
24, armistizio di Vignale;
il mar.llo J.J. von Haynau, comandante dell'esercito austriaco in Veneto, invita D. Manin ad accordarsi per la resa della città;

Da questo momento la città cerca di resistere, difesa con grande tenacia da molti volontari accorsi da varie parti d'Italia, tra cui:
. Guglielmo Pepe,
. Girolamo Ulloa,
. Cesare Rossarol,
. Giuseppe Sirtori,
oltre che da un notevole numero di veneti della Terraferma che si sottraggono alla leva dell'esercito austriaco.

Aprile
2
, Venezia, l'assemblea generale decreta: "Venezia resisterà all'Austria ad ogni costo!";

Maggio
9
, gli assediati provano una sortita comandata da Sirtori e Rosaroll;
12, altra sortita sotto la guida di Andreani;
20, altra sortita da Treporti sotto la guida di Baldisserotto con ottime requisizioni;
23, altra sortita da Brondolo con Morandi;
24, una pioggia di fuoco si riversa sopra il forte di Marghera;
dopo 100 morti e oltre 400 feriti, i combattenti alzano bandiera bianca ed escono con l'onore delle armi;
flagellata pure dal colera, Venezia difende ora la città;

Giugno
ai primi del mese il Governo veneziano stipula un'alleanza con il Governo rivoluzionario ungherese, guidato da Kossuth, nella speranza che gli ungheresi possano battere gli austriaci e addirittura riuscire a soccorrere Venezia assediata;
alla metà del mese, quando un corpo di spedizione russo si unisce all'esercito austriaco nella repressione della rivoluzione ungherese, il piano previsto si rivela subito una fragile illusione;
alla fine del mese, quando l'assemblea decide di respingere un ultimatum austriaco, naufragano anche i tentativi di trattative per una resa, intavolati con il ministro austriaco Bruck;
la città, circondata, non ha quasi più risorse alimentari e, ad aggravare definitivamente la situazione, è anche vittima della diffusione di un'epidemia di colera;

Luglio
2
, G. Garibaldi volge le spalle a Roma e inizia una leggendaria marcia che lo dovrebbe portare alla difesa di Venezia assediata dagli austriaci; 4.000 fanti partono alla volta di Tivoli. Da qui a Terni e poi…
11, …a Todi (Perugia); fatta sostare la truppa al convento dei cappuccini, entra con alcuni ufficiali in Todi, fino alla Rocca, guidato dall'ex quartier-mastro napoleonico Antonio Valentini che in questa circostanza rappresenta le forze repubblicane di Todi in qualità di maggior comandante della Guardia;
13, mentre a Todi rimangono a presidio, con un drappello di venti uomini, il ten.col. dei lancieri Giulio Govoni e il cap. Antonio Leoncini (di nobile famiglia milanese, rimarrà ucciso il 17 luglio mentre sta per addentrarsi nel Convento dei Cappuccini ?!?!), G. Garibaldi, sempre accompagnato da Antonio Valentini, si dirige con i suoi uomini ad Orvieto;
[Tra questi, oltre la moglie Anita che morirà dopo una penosa agonia nella cascina di Mandriole (Ravenna), gli amici:
. Ugo Bassi (frate barnabita),
. Giuseppe Livraghi e
. Angelo Brunetti [Ciceruacchio] con il suo figlioletto 13enne,
saranno giustiziati per ordine del capitano austriaco Luca Rokavin, sotto il portico della Certosa di Bologna.]
29, Venezia, gli austriaci compiono un altro grosso bombardamento sulla città che ancora resiste;

Agosto
6, pace di Milano;
Venezia, risulta chiaro che un'ulteriore resistenza è impossibile;
22, i delegati del Governo veneziano firmano la capitolazione;
24, la capitolazione viene approvata dallo stesso Governo veneziano; a D. Manin, a Guglielmo Pepe e ad altri leader della resistenza veneziana è data la possibilità di allontanrsi da Venezia a bordo di una nave francese, che li conduce verso l'esilio;
27, Venezia, gli austriaci entrano in città.

 


 

1849
ducato di Modena e Reggio
Francesco V d'Austria-Este
Albero genealogico

(Modena 1819 - Vienna 1875)
figlio dell'arciduca Francesco IV d'Absburgo-Este e di Maria Beatrice di Savoia;
1842, sposa la p.ssa Adelgunde di Baviera (1823–1914)
1846-59, duca di Modena e Reggio;


1849
Agosto
in seguito alla sconfitta piemontese nella prima guerra d'indipendenza, fa ritorno a Modena dove inaugura un nuovo periodo di governo reazionario e austriacante;


1849
ducato di Parma e Piacenza
Carlo II Ludovico
Albero genealogico

(Parma 1799 - Nizza 1883)
figlio di Ludovico I e di Maria Luisa di Borbone-Spagna;
1803-07, re d'Etruria (Ludovico II);
1824-47, duca di Lucca (Carlo Ludovico);
1847-49, duca di Parma e Piacenza;
succeduto a Maria Luisa d'Absburgo-Lorena [secondo i termini del trattato di Firenze del 1817];
1849
Marzo
dopo aver concesso la costituzione ed essersi ritirato in Sassonia già dall'anno precedente, abdica a favore del figlio Carlo III Ferdinando.
In esilio usa il titolo/stile conte di Villafranca.


Carlo III Ferdinando
Albero genealogico

(Lucca 1823 - Parma 1854)
figlio di Carlo II Ludovico e di Maria Teresa di Savoia;
1841, viene inviato a Torino dove è ammesso nel reggimento di cavalleria «Novara»;
1845, sposa Luigia (Maria Teresa) di Borbone, figlia di Ferdinando duca di Berry;
1848, è ostile al movimento nazionale;
1849-54, duca di Parma e Piacenza;
Marzo
succeduto al padre che ha abdicato dopo essersi ritirato in Sassonia, regge il suo piccolo stato dispoticamente con l'impiego di duri mezzi repressivi (come la pena della bastonatura e della flagellazione) che gli suscitano contro una crescente impopolarità;




1849
-




1849
Granducato di Toscana
Leopoldo II di Lorena
Albero genealogico

(Firenze 1797-1870)
primogenito di Ferdinando III di Lorena e di Maria Luisa Amalia di Borbone-Napoli;
1817, sposa Maria Anna Carolina di Sassonia († ?)
1833, sposa in seconde nozze Maria Antonietta di Borbone-Napoli († 1898) [interamente nelle mani dei preti]
1824-59, granduca di Toscana;
-



1849
Gennaio
23
, l'Assemblea toscana approva un disegno di legge che stabilisce l'elezione a suffragio universale maschile di 37 deputati toscani da inviare alla futura assemblea costituente nazionale; nel dibattito G. Montanelli, rispondendo a Lambruschini, chiarisce che la costituente sarà libera di optare anche per una forma repubblicana, ove il popolo lo vorrà;
30, convinto di non controllare più né il suo Governo, né l'opinione pubblica, Leopoldo II lascia Firenze;

Febbraio
8
, dopo la fuga di Leopoldo  II dal suo stato e la formazione del governo provvisorio F.D. Guerrazzi, G. Montanelli e G. Mazzoni, il tentativo di arrivare alla proclamazione della repubblica toscana e alla sua unificazione con quella romana incontra l'opposizione di F.D. Guerrazzi
10, il Governo emana un decreto che stabilisce l'elezione a suffragio universale maschile di un'assemblea toscana;
14, con un altro decreto il Governo detta le norme per l'elezione dei 37 rappresentanti alla costituente italiana;
21, intanto, dopo essersi recato a Siena e poi a Porto Santo Stefano, Leopoldo II fugge pure lui a Gaeta;

Marzo
12
, si celebrano le elezioni ma viene compiuto lo scrutinio solo dei deputati per l'assemblea toscana;
25, nella seduta di inaugurazione dell'assemblea, G. Montanelli sostiene l'opportunità di unire la Toscana a Roma;
27, i deputati preferiscono nominare F.D. Guerrazzi dittatore temporaneo, approvando anche la sua proposta di sospendere ogni decisione alla proclamazione della repubblica e sull'unione con Roma (che l'assemblea romana ha invece già deciso sin dai primi di marzo).

Aprile
2
, G. Montanelli, per ordine di F.D. Guerrazzi, è costretto ad accettare una missione diplomatica – di fatto per essere allontanato definitivamente – in Francia resa presto inutile dalla sopraggiunta restaurazione granducale;
F.D. Guerrazzi cerca poi di trovare un accordo con i moderati per far rientrare il granduca in Toscana, soluzione che ritiene l'unica possibile per evitare un'invasione austriaca, ormai probabile, dopo la sconfitta dei piemontesi a Novara; ma a Firenze i leader moderati gli sono decisamente ostili;
12, mentre il duca è a Gaeta, il triumvirato F.D. Guerrazzi, G. Montanelli e G. Mazzoni viene rovesciato da una sommossa popolare; il municipio, appoggiato da una Commissione provvisoria di Governo, composta, fra gli altri, dai moderati G. Capponi, Bettino Ricasoli e Luigi Serristori, sfrutta la situazione dichiarando sciolta l'Assemblea e decaduto da dittatore F.D. Guerrazzi che viene messo agli arresti;
il nuovo Governo ha tuttavia basi fragilissime, sia dal punto di vista politico che militare;
26, il feldmar.llo J. Radetzky – su indicazione di Vienna – invia un corpo di spedizione in Toscana, che a parte qualche sporadico caso di resistenza (il più signgnificativo quello di Livorno il 10-11 maggio)avanza senza difficoltà;

Maggio
10-11
, Livorno, avviene il più significativo caso di resistenza agli austriaci;
25, il corpo di spedizione austriaco inviato dal feldmar.llo J. Radetzky è già a Firenze;

Luglio
le operazioni militari hanno termine e Leopoldo II può finalmente far ritorno nel granducato;
[Da questo momento lo statuto non è più attivo anche se sarà abolito ufficialmente solo nel 1852.]

La rete ferroviaria nel granducato raggiunge 220 km (sui 553 dell'intera penisola italiana).

 

1849
REPUBBLICA DI S. MARINO
[Repubblica del Titano]
Il più antico Stato indipendente d'Europa
Capitani reggenti
? (?-?)
? (?-?)
1849
«segue da 1815»
la repubblica appoggia i patrioti italiani dando aiuto anche a G. Garibaldi;

«segue 1851»



1849
REGNO DELLE DUE SICILIE
Ferdinando II [re Bomba]
Albero genealogico

(Palermo 1810 - Caserta 1859)
figlio di Francesco I re delle Due Sicilie e dell'infanta di Spagna Maria Isabella di Borbone;
1830-59, re delle Due Sicilie;

 

La rete ferroviaria nel Regno delle Due Sicilie raggiunge 84 km (sui 553 dell'intera penisola italiana).



NAPOLI

1849

Marzo
12
, Ferdinando II dopo aver scioglie la camera;
[Non la convocherà più ignorando l'esistenza formale della costituzione.]

CAMORRA

Prima del 1848 la camorra non si è mai occupata di politica.

- Salvatore De Crescenzo [Tore 'e Criscienzo], il re dei camorristi, esordisce con tre reati in un colpo: porto d'armi proibite, resistenza alla forza pubblica, ferite gravi arrecate ad un tal Bornei, caporale di marina; impriginato per questi fatti, continua in prigione il suo mestiere; ferisce un detenuto, ne uccide un altro (14 luglio), Luigi Salvatori, perché questi non voleva assoggettarsi alle sue prepotenze; viene condannato soltanto a cinque anni di prigione.

Superate le barricate, difese da eroici giovanotti di buona famiglia, la canaglia sanfedista saccheggia Napoli gridando Viva il re!.
In seguito si va via via formando una plebe liberale e il quartiere di Montecalvario, uno fra i più popolari, sembra acquisito al partito rivoluzionario.
Avendo gli abitanti della spiaggia di Santa Lucia organizzato una manifestazione sanfedista, una contro dimostrazione costituzionale scende dai quartieri alti per rispondere alla provocazione. In via Toledo si scontrano le due fazioni. Interviene la polizia che cacciando gli aggressori imprigiona gli altri.
Da questo momento nascono i primi popolani liberali e per i prossimi dodici anni il piccolo numero di uomini politici rimasti (la feroce reazione condanna moltissimi all'esilio o alle galere, altri ne assume al potere) a Napoli continuerà, anche se sempre vinto, a combattere.
Il popolo non si interessa di politica, ha la libertà che gli basta, la libertà della piazza. Poco gli importa di essere cittadino o suddito. In questa forza stagnante non rimane che un gruppo vive nte: i camorristi.
Ed è a loro che si rivolgono i pochi cospiratori disperati rimasti. Assieme i due gruppi cominciano così a demolire il governo.
Ma i camorristi, coscienti della loro forza, pongono le loro condizioni e in quanto iniziati della nuova setta sono spinti non da sani ideali ma dalle piastre che ricevono puntualmente. La perenne cospirazione contro il governo pertanto, lo spaventa ma non scoppia mai.

Fonti:
- Marco Monnier, La Camorra, 1862.


SICILIA
1849
Dal 1817 la Sicilia è stata annessa al Regno di Napoli, la costituzione definitivamente soppressa e il popolo siciliano privato di tutte le sue libertà.

inviato in Sicilia a reprimere i moti scoppiati nell'isola, C. Filangieri mette a capo della polizia il siciliano Salvatore Maniscalco ardente e inflessibile sostenitore dell'assolutismo regio;
i liberali sono perseguitati senza pietà: il sospetto, la delazione, i processi politici e la tortura sono il metodo di governo del principe di Satriano che rimane nell'isola fino al 1856.

Febbraio
8
, in seguito alle difficoltà finanziarie cade il ministero Torrearsa;
16, il nuovo ministero è composto:
- Ministro degli Esteri: Butera,
- Ministro di Giustizia e Culto: Vincenzo Di Marco,
- Ministro delle Finanze: marchese della Cerda,
- Ministro dell'Interno e di Pubblica Sicurezza: Gaetano Catalano,
- Ministro dell'Istruzione e dei Lavori Pubblici: barone Turrisi,
- Ministro della Guerra: maggiore Poulet;
28, il principe di Satriano comunica ufficialmente ai rappresentanti inglese e francese le condizioni dettate a Gaeta da re Ferdinando II:
- parlamento ed amministrazione separata,
- viceré,
- contributo siciliano alle spese comuni, fissato in 3 Mni di ducati annui, oltre al pagamento per quindici anni di centomila ducati annui a titolo di rimborso spese di guerra,
- amnistia generale con esclusione dei capi più in vista della rivoluzione,
- occupazione napoletana di Palermo, Trapani, Siracusa e Messina;

Marzo
6
, gli ammiragli Parker e Baudin entrano nel porto di Palermo, portando le condizioni di re Ferdinando II;
7, le condizioni vengono comunicate al consiglio dei ministri;
12, il ministro degli esteri risponde ai due ammiragli non potersi prendere in considerazione l'atto di Gaeta dal momento che si disconosce la stessa esistenza legale del governo siciliano;
13, rinasce l'idea di un governo di coalizione fra uomini di maggior prestigio;
- Ministro degli Esteri: Butera,
- Ministro di Giustizia e Culto: Calvi,
- Ministro delle Finanze: Di Marco,
- Ministro dell'Interno e di Pubblica Sicurezza: Gaetano Catalano,
- Ministro dell'Istruzione e dei Lavori Pubblici: Errante,
- Ministro della Guerra: Stabile;
il nuovo ministero decide la rottura delle trattative e dà le ultime disposizioni militari per la difesa;
[Gaetano Catalano, prende energiche misure contro gli autori della congiura Fortezza: la congiura borbonica è tramata ad Augusta; ne sono principali autori il Cassola, che rivela, nella speranza di compensi, la trama ordita, il Fortezza, il marchese Padronaggio, il barone Bosco, Interlandi e Pericontati.]
25, il Parlamento, messo al corrente dal ministro degli esteri delle trattative degli ultimi giorni, sorge unanime al grido di guerra proclamando R. Settimo "Padre della Patria".
C. Filangieri, fra Messina e Catania, dispone di circa 16.000 uomini ai quali si possono opporre appena 7.700 siciliani;

Aprile
3
, i regi sbarcano a Riposto;
4, circa 12.000 uomini, con 32 pezzi, occupano Aci S. Antonio che domina Catania, mentre 4 navi da guerra cominciano a bombardare la città;
10, C. Filangieri occupa Catania; a Palermo lo scoramento è totale; anche perché in questi giorni arriva pure la notizia della sconfitta di Novara;
14, il console francese Pellisier, d'accordo col pretore Spaccaforno, col barone Grasso e col ministro Catalano, offre al governo la mediazione del vice ammiraglio Baudin; le condizoni proposte:
1° - una costituzione conforme all'atto di Gaeta del 28 febbraio;
2° - il figlio primogenito del re od altro principe borbonico come viceré;
3° - conservazione della guardia nazionale per Palermo con una legge che ne stabilisca l'ordinamento;
4° - liberazione dei prigionieri siciliani;
5° - amnistia generale, esclusi i capi della rivoluzione;
6° - riconoscimento del debito pubblico del governo siciliano.
viene convocato il Parlamento per decidere la risposta. Con i più ferventi fautori della resistenza lontani sui luoghi dell'azione, le proposte vengono accettate dalla Camera dei Deputati (55 voti contro 31) e dalla Camera dei Senatori (all'unanimità) dopo di che il ministero si dimette, né sarà possibile comporne un altro; assumono mansioni provvisorie il barone Grasso, il barone Canalotti e Salvatore VIgo. L'opera di costoro è intesa a trattare la resa ed a disarmare gli animi e le forze ancora disponibili;
17, partono già per l'esilio, imbarcandosi per Malta: Errante, di Marco, Bertolomi, Interdonato, il duca della Verdura e R. Bagnasco;
19, la Camera viene prorogata al 1° agosto;
20, giunge a Gaeta la risposta di re Ferdinando II che esprime il desiderio della temporanea trasmissione dei poteri alla municipalità di Palermo; la sera stessa il presidente del governo convoca i ministri e molti pari e deputati, i presidenti delle due camere, il comandante e gli ufficiali superiori della guardia nazionale ed il pretore di Palermo per interpellarli sulla possibiità di un tentativo di resistenza; la maggior parte dei presenti è per la resa, mentre si oppongono: Raeli, Ugdulena, M. Amari, Pisani, Paternostro, La Farina, Carini, Ciaccio, Poulet, Orsini e Paternò, ma nulla si conclude.
21, si riuniscono ancora presso il presidente del governo: M. Amari, Pisani, Raeli, Natoli, Paternostro, Crispi, La Farina, Ciaccio, Carini, Pilo, Gioieni e pochi altri, essendo la maggior parte dei partigiani più fedeli della rivoluzione tuttora assenti: molti ancora all'interno dell'isola, intenti ad organizzare la resistenza, altri già partiti per l'esilio;
si dimettono i ministri Canalotti, Grasso e VIgo e il disbrigo degli affari correnti viene assunto dal barone Riso, come minsitro per gli affari esteri, con la firma temporanea dei dicasteri delle finanze e della guerra;
22, prima di prendere una decisone definitiva, R. Settimo convoca un'adunanza in casa propria ma cede poi i poteri alla municipalità;
26, mentre una commissione spedita dalla municipalità di Palermo va inutilmene alla ricerca del gen. Nunziante per definire le condizioni della resa secondo i patti stipulati, numerosi legni napoletani si presentano minacciosamente davanti a Palermo;
R. Settimo s'imbarca sulla nave inglese Poowerfull comandata dal capitano Ducos;
28, R. Settimo trasborda sul Bulldog comandato dal capitano Key, salpando per Malta;
29, viene annunciata l'imminente entrata delle truppe napoletane a Palermo;
30, al grido O pace o guerra! Abbasso i traditori! il popolo, capeggiato dalle disciolte maestranze, si fa consegnare le armi dal Castellammare. Si forma quindi un nuovo magistrato municipale con V. Florio, N. Turrisi, L. Cammineci, F. Lello, A. Bordonaro e il conte d'Aceto, come senatori, e Riso come pretore, aggiungendovi, per accontentare i fautori della resistenza, P. Calvi, G. Bianchini, P. Orlando, il sacerdote Florenza, l'abate Allegra, G. Raffaeli, A. Cangemi, F. Minutilla, il barone Zapulla, G. Dimartino, il principe di Biscari, Francesco Terrasona e Domenico Mennelli.
Ma la situazione non cambia: apparentemente si prendono misure difensive e si dice di chiedere l'indipendenza e la costituzione del 1812 per accontentare il popolo, ma, di nascosto, si continua a trattare la resa.

Maggio
7
, essendo le truppe regie avanzate fin quasi alle porte di Palermo, i popolani armati, col battaglione francese ed uno squadrone di cavalleria, senza ordini né capi muovono loro incontro. Si combatte Vivamente nei Villaggi di Mezzacapo e di Abate; Nunziante cerca di ottenere la resa senza precisare le condizioni, e i popolani pretendono di conoscere i nomi degli esclusi dall'amnistia chiedendo l'impegno che i soldati non occupino la città;
11, finalmente la deputazione municipale, di ritorno dall'abboccamento avuto a Misilmeri col Nunziante, può assicurare il popolo dell'accettazione delle sue richieste;
15, le truppe napoletane occupano le caserme fuori le mura e la bandiera borbonica sostituisce quella tricolore;
23, con un proclama il principe di Satriano ribadisce solennemente i principii dell'atto di Gaeta, i patti convenuti per la resa con il magistrato municipale, garante il console francese;
nonostante ciò i patti vengono VIolati uno dopo l'altro:
- le truppe napoletane sono fatte entrare in città;
- la guardia nazionale è disciolta;
- le VIsite domiciliari sono perpetrate a migliaia,
- le prigioni rigurgitano di cittadini arrestati malgrado l'amnistia.

Oltre ai 43 esclusi dall'amnistia concessa da C. Filangieri, lasciano la Sicilia molti altri che, avendo partecipato alla rivoluzione, consapevoli della malafede borbonica, ne temono la reazione.
Esuli a:

Malta: R. Settimo, Rossi, Tamaio, Marano, Calvi, Francesco Di Giovanni, D. Valente, Raffaele Lanza da Siracusa, il marchese Casimiro Drago, Giovanni Interdonato;
Genova: Torrearsa, Giovanni e Vito Ondese, R. Pilo;
Torino: fratelli Amari: conte Michele, Paolo, Gabriele ed Emerico; Bertolani, marchese di Roccaforte, Alessandro Ciaccio e G. Bracco, Ferrara, Cordova, Perez, Crispi, Torremuzza;
Firenze: Stabile, duca di Serradifalco, Domenico Lo Faso, marchese di Spedalotto, Giuseppe Paternò, Vito Beltrami e G.B. Fardella;
Parigi: G. La Farina;
altri vagano per la Francia, per la Svizzera, altri arrivano fino a Londra.

Fonti:
- Altre
-
C. Avarna di Gualtieri, Ruggero Settimo nel Risorgimento Siciliano, Bari Laterza 1928;




BRITISH NORTH AMERICA
[Nord America Britannico]
Governatore generale
James Bruce
conte di Elgin e conte di Kincardine
(1847 - 1854)
-
-

1849
Secondo periodo di depressione economica (1846-49): l'assenza di tariffe protettive e l'avvento della competizione selvaggia rende duri gli anni 1840.
Alla fine degli anni 1840 l'intero Nord America Britannico vanta soltanto 106 km di binari sparpagliati intorno a pochi nodi di comunicazione quali Toronto, Montréal, Québec, Pictou e Saint John.
Il problema con cui si scontrano gli imprenditori interessati allo sfruttamento della nuova tecnologia è il finanziamento iniziale dei nuovi progetti. La messa in opera di una infrastruttura ferroviaria è infatti un impresa ad alto rischio, complessa tanto nella pianificazione quanto nella gestione, e comunque costosissima.
[Per fare un esempio, la cifra che il Canada Ovest spende per la costruzione della sua rete – secondo lo storico Douglas McCalla (1992) – è di poco inferiore all'ammontare delle sue esportazioni complessive (10 Mni di dollari all'anno negli anni 1850 contro una media di 13 Mni di dollari tra il 1850 e il 1852).]
Già negli anni 1840 si è discusso, tuttavia, di una grande ferrovia intercoloniale.

 








 

 


PROVINCIA DEL CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).]
[le due leaderschip sono espresse dallo stesso partito e quindi si ha un governo riformista moderato]
BASSO CANADA [o Canada Est]
Primo ministro
-
Vescovo di Montréal
Ignace Bourget
(1840 - 1876)

1849
Febbraio
, i partecipanti alle Ribellioni del 1837-38 vengono perdonati;

Aprile
25
, viene emanato il Rebellion Losses Act/Acte des indemnisations des Patriotes;
26, tale legge, secondo il quotidiano «The Morning Courier» di Montréal arriva al punto di indennizzare i partecipanti alle Ribellioni del 1837-38traditori, ribelli e assassini») già precedentemente perdonati, «per presunte perdite sofferte a causa dei loro stessi crimini».
Si giunge perfino all'incendio del palazzo del parlamento della Provincia del Canada, ora a Montréal.
I manifestanti, soprattutto anglofoni, offesi dalla nuova legge giungono perfino ad incendiare il palazzo del parlamento della Provincia del Canada, ora a Montréal.
Insomma il movimento annessionista nasce in un momento di difficoltà economiche generalizzate, focalizzandosi intorno al senso di frustrazione provocato dall'apparente abbandono da parte della madrepatria ingrata nei confronti dei suoi sudditi d'oltremare che le sono rimasti fedeli.
Ma ha vita breve e non rappresenterà mai un'opzione seriamente presa in considerazioen né nelle province atlantiche, né nella Provincia del Canada.

 

 

ALTO CANADA [o Canada Ovest]
Primo ministro
-

1849
-

 

 

 

 

 

TERRANOVA
Governatore della provincia
John G. Le Marchant
(1847 - 1852)

1849
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
Donald Campbell
(1847 - 1850)

1849
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
Edmund W. Head
(1848 - 1854)

1849
-

 

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
John Harvey
(1846 - 1852)

1849
-

 

ISOLA DI VANCOUVER [dal 1849]
Governatore della provincia
Richard Blanshard
(1849 - 1851)

1849
La corona britannica crea la sesta provincia sul suolo nordamericano e la lascia in gestione alla Hudson's Bay Company.

 


 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
J.K. Polk [11°]
(1845 4 mar - 4 mar 1849)
[Pd]
Z. Taylor [12°]
(1849 4 mar - 9 lug 1850)
[whig]
Vicepresidente
-
M. Fillmore
(1849 4 mar - 9 lug 1850)
[whig]
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
R.B. Taney
(1836 15 mar - 12 ott 1864)
[Partito whig-repubblicano]

1849
Gennaio
Viene fondato l'Order of the Star-Spangled Banner, un'associazione nativista e protestante, quindi anticattolica, i cui aderenti, i Know-Nothings, ottengono lo stesso anno il loro più importante successo elettorale a livello federale.
[Sarà riorganizzata nel 1854 come American Party.]

Grande corsa all'oro della California (1846-49): quest'anno vede l'arrivo di altre 100.000 persone, che si aggiungono alle altre 90.000 giunte un anno prima.
[A questa seguirà immediatamente la corsa all'oro dell'Australia (1851); in seguito quella del Transvaal (1886) e quella del Klondike (1898); quest'ultima è un'altra regione del futuro Canada facente parte del Territorio dello Yukon.]

Viene completata la linea telegrafica Boston-Halifax.


Dicembre
in un'atmosfera di crisi si riunisce il 31° Congresso;

Lo stesso anno Elizabeth Blackwell è la prima donna americana a laurearsi in medicina.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1849
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1849
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1849
-

 

[04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.]
Governatore
-

1849
-


 


[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1849
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1849
-



[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1849
-



 






[08] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-

1849
-

 


[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1849
-

 





[10] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
Governatore
-

1849
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1849
-

 

[12] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-

1849
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1849
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1849
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1849
-


[16] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
Governatore
-
-

1849
-

 





[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1849
-

[18] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-

1849
-

 

 


[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1849
-

[20] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
Governatore
-
-

1849
-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1849
-

Lo stesso anno, a Nauvoo (ILLINOIS), da poco abbandonata dai "mormoni", i seguaci del romanziere utopista É. Cabet, fondano la comunità francese di "Icaria".
[Per qualche tempo la comunità prospera ma liti interne, la rovina e la morte di É. Cabet e il panico del 1857 provocheranno il crollo della comunità.]

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
Governatore
-
-

1849
-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1849
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1849
-


[25] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1849
-


[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1849
Gennaio
-


[27] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Governatore
-
-

1849
-

 


[28] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1849
-

 


[-] Territorio dell'Oregon [dal 1848]
Dalla fine dell'anno del 1845 i 5000 coloni americani dell'Oregon hanno già organizzato un governo provvisorio e hanno chiesto la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
Governatore
-
-

1849
-

 


[-] Territorio del NEW MEXICO [dal 1846]
Governatore
-
-

1849
-

 


[-] Territorio della CALIFORNIA [dal 1846]
Governatore
-
-

1849
-

 


[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1849
-

 


[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1849
-

 


a







1849
STATI UNITI del MESSICO
(repubblica federale)
- Presidente della repubblica federale
Antonio López de Santa Anna
(1834 - ago 1855)
[conservatore]
1849
con il trattato di Guadalupe Hidalgo il paese è stato amputato di metà del suo territorio, perdendo non solo il Texas, ma anche l'Arizona, il Nevada, lo Utah, il Nuovo Messico e parte della California e del Colorado;



1849
GUATEMALA
[formalmente indipendente dal 1847]
- Capo del governo
Rafael Carrera
(1839-65)
1849
-


1849
HONDURAS
-
?
(?-?)
1849
cresce la dipendenza dagli Stati Uniti, interessati a mantenere sotto proprio controllo le ricche piantagioni di banane, unica risorsa economica del paese;


1849
NICARAGUA
[protettorato della Gran Bretagna sulla Costa de Mosquitos: (1848-60)]
-
?
(?-?)
1849
la preminenza dell'elemento meticcio (i cosiddetti trigueños) connota la fisionomia della popolazione, mentre l'allevamento impostato durante il periodo coloniale ne resta la principale risorsa economica;
lotte tra liberali e conservatori (clericali) agitano la vita interna del paese per tutto il secolo XIX;



1849
COSTA RICA
[il paese è indipendente dal 1821]
-
?
(?-?)
1849
l'economia è basata in netta prevalenza sulla coltura del caffè e nel corso del secolo XIX, mentre si assiste ad una sistematica penetrazione di capitali inglesi e nordamericani, si forma pure una ristretta élite, socialmente e politicamente dominante, legata all'esportazione di questo prodotto;


1849
EL SALVADOR
[il paese è indipendente dal 1823]
-
?
(?-?)
1849
-







1849
VENEZUELA
[Repubblica indipendente dal 1830]
Dittatori
J.T. e J.G. Monegas (1846-58)
["oligarchia liberale" o monegato]
1849
-


1849
ECUADOR
Presidente della repubblica
-
 
1849
discioltasi la federazione, il paese diventa teatro di lotte civili tra conservatori, espressione dell'oligarchia terriera delle sierras che hanno il loro centro principale a Quito, e liberali laici, portavoce dei piantatori e dei commercianti della costa, con il loro punto di forza a Guayaquil;



1849
BOLIVIA
Presidente della repubblica
?
(1825-?)
 
1849
l'evoluzione storica della regione è caratterizzata dall'instabilità politica, sociale ed economica, conseguenza della lotta tra le contrapposte oligarchie dell'altopiano minerario e del Chaco agricolo e delle tensioni sociali che percorrono il paese (agitazioni contadine e scioperi dei minatori);


1849
PERU'
[Repubblica indipendente dal 1827]
Dittatore
Ramon Castilla
(1845-1851)
[epoca della "rivoluzione conservatrice"]
1849
-



1849
CILE
Presidente della repubblica
?
(?-?)
 
1849
-


1849
GUYANE
[dal 1816 divise nelle tre colonie]
 dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica (inglese)
1849
-
Suriname (olandese)
1849
-
Guyane Française (francese)
1849
-


1849
Pedro II
Albero genealogico
(Rio de Janeiro 1825 - Parigi 1891)
figlio di Pietro I;
1831-89, imperatore del Brasile;
a soli sei anni dopo l'abdicazione del padre;
[incoronato imperatore nel 1841, regnerà di fatto solo dal 1847]
nel 1847, rientrata la secessione del Rio Grande do Sul, istituisce un gabinetto responsabile dinanzi al parlamento, nel quale vengono immessi in posti chiave ex dirigenti separatisti;


1849
l'ultima vampata rivoluzionaria che ha investito l'anno precedente Pernambuco rimane isolata e viene facilmente repressa;
sotto il suo governo paternalistico comincia per il paese un quarantennio di stabilità politica e di prosperità ma anche un periodo di grandi mutamenti;




1849
PARAGUAY
Presidente della repubblica
C.A. López
(1841-62)
 
1849
sin dall'inizio il presidente ha imboccato la strada dell'economia aperta;


1849
Province Unite del Rio de la Plata
[Indipendente dal 9 luglio 1816]
Dittatore
Juan Manuel de Rosas
(1829-32) (1835-52)
[governatore di Buenos Aires con poteri straordinari]
 
1849
"guerra grande" contro l'Uruguay (1939-52);



1849
Presidente della repubblica
gen. F. Rivera
(1830-35) (1838-?)
[del partito liberale o colorado]
 
1849
"guerra grande" contro l'Argentina (1939-52);






Cina







Giappone




1849
Marocco
-
-
1849
-


1849
Algeria

[dal 1848 parte integrante del territorio nazionale francese, organizzata in tre dipartimenti d'oltremare.]
-
?
(?-?)
-


1849
Tunisia
- Bey
Ahmad
(?-?)
1849
-




1849
EGITTO
[parte dell'Impero Ottomano]
'Abbas Hilmi I
(Gedda 1813 - Il Cairo 1854)
figlio di Tusun;
1848-54, viceré d'Egitto;
1849
persegue una politica xenofoba, dopo aver interrotto le riforme occidentalizzanti avviate dal predecessore, lo zio Ibrahim;



1849
-



1849
Sudan
[capitale Khartum]
Il chedivè d'Egitto Muhammad Alì e suo figlio Ismail, tra il 1820 e il 1822, conquistano l'Alta Nubia, il Kordofan e il Sennar, realizzando la prima unificazione politica del paese.
Nel 1840 la dominazione egiziana viene consolidata a est con l'annessione di Kassala e nel 1846 con l'annessione di Suakin sul mar Rosso.]
   
1849
-


1849
Guinea
 
-  

1849
-



1849
Senegal
[dal 1814 restituito alla Francia con il trattato di Parigi.]
- Governatore
-
1849
-




1849
Niger
1849
-


1849
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1849
-


1849
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono]
-
-
1849
-




1849
Camerun
-
1849
-

1849
Gabon
-
-

1849
1839-49, prende avvio l'insediamento francese con il pretesto della repressione della tratta degli schiavi (fondazione di LibreVille ).

LibreVille , la Francia insedia un certo numero di ex schiavi, catturati in mare dalla nave da guerra Elysée;
LibreVille diventa così il centro dell'impero francese in questa regione.
A Nobal viene aperto uno zuccherificio inglese.



1849
- Governatore
-
 
1849
-


1849
Costa d'Oro
(Ghana)
[dal 1821 il governo britannico è presente direttamente sul territorio.]
- Governatore
Maclean
(?-?)
1849
-

1849
Nigeria
-
-
1849
dopo la spedizione nel 1830 dei fratelli Lander, la zona ibo (nota col nome di Oil Rivers per le foreste di palma olearia) viene posta sotto l'autorità di un console britannico;


1849
Africa Centrale
-
-
1849
-

1849
Basso Congo
-
1849
-


1849
Somalia
[nel 1840 la costa settentrionale del territorio è diventata possedimento egiziano.]
-
-
1849
-

1849
Africa Orientale
-
-
1849
1846-55, i mercanti nyamwei dell'Africa orientale e i pastori masai oppongono resistenza al traffico di schiavi e di avorio controllato dagli europei e mediato da afro-arabi.

Nel periodo 1840-50, i missionari tedeschi Johann Krapf e Johannes Rebmann cercano di stipulare trattati con il popolo Chagga della Costa Orientale.




1849
Zanzibar

-
-
1849
lo schiavista W. Oswald, originario di amburgo, apre un emporio commerciale a Zanzibar;


1849
Angola
-

1849
una rivolta di indiani e negri a Pernambico (Brasile) costringe 170 bianchi a salpare per l'Angola.


 


1849
Moselekatse [o Mzilikazi]
-
figlio di
? - 1868, re dei maTabele di Zimbabwe;
[clan guerriero nguni (zulu)]
1849
-


1849
Mozambico
-
-
1849
1831-50, il traffico di schiavi in Mozambico tocca le 25.000 unità all'anno.
La maggior parte delle navi per il trasporto dei negri batte bandiera spagnola, brasiliana, francese e americana, mentre le navi inglesi, catturando "negri di gran pregio", esercitano un proprio traffico di schiavi che aumenta le scorte di mandopera in tutti gli insediamenti britannici.




1849
Regno del Madagascar
(Imérina)
Ranavalona I
(† 1861)
vedova di Radama I (1810-28);
1828-61, regina del Madagascar;


1849
-


1849
Transvaal
[territorio dal Vaal al Limpopo]

[1834-39, abitata da tribù di lingua bantu, la regione subisce il grande trek (spostamento di massa dei coloni boeri );
dal 1840 viene progressivamente colonizzata dai boeri guidati da A. Potgieter e L. Trigart e, in seguito, vi giungono altri boeri dal Natal;
nel 1848 giungono i boeri organizzati da A.W.J. Pretorius.]

   
1849
-

1849
Natal
[dominio inglese dal 1844]
[nel 1838 la regione è stata conquistata e colonizzata da coloni olandesi (boeri) e nel 1840 trasformata in repubblica indipendente;
1842-44, gli inglesi vi affermano nuovamente il loro dominio, dopo aver costretto i boeri a trasferirsi nell'interno, nello stato libero dell'Orange.]
   
1849
-

1849
Stato Libero d'Orange
[territorio dall'Orange al Vaal - capitale: Bloemfontein]
[stato indipendente creato nel 1836 da coloni olandesi provenienti da Città del Capo;
dal 1848 è occupato dalle truppe britanniche che hanno spostato il centro amministrativo a Bloemfontein.]
   
1849
-

1849
[L'insediamento degli inglesi, divenuto definitivo dal 1814, ha formato un'oligarchia amministrativo-commerciale anglosassone nel Sud;
1834-39, grande trek (spostamento di massa dei coloni boeri verso le regioni dell'interno: Orange e Transvaal.]
Governatore
?
(? - ?)
1849
-






1849
Persia
Nasir al-Din Scià
(1831-1896)
figlio di Muhammad Scià, della dinastia Qagiar;
1848-96, scià di Persia;


1849
vige un trattato, imposto dalla Gran Bretagna, in base al quale lo scià si è impegnato ad astenersi da ulteriori interferenze in Afghanistan;



 



Aubry, Augusto (Napoli 28 aprile 1849 – Taranto 4 marzo 1912) militare di carriera e politico italiano.

Aulard, François-Victor-Alphonse o Alphonse Aulard (Montbron, Charente 19 luglio 1849 – Parigi 23 ottobre 1928) storico francese;
[Figlio d'Alphonse Aulard, un professore di filosofia divenuto in seguito ispettore generale. Suo nonno era stato sindaco di Nohant e amico di George Sand.]

Bernhardi, Friedrich Von (Pietroburgo 1849-Kunersdorf, Slesia 1930) militare tedesco;
1900, direttore della sezione storica dello stato maggiore tedesco;
1907, generale di corpo d'armata;
La Germania e la prossima guerra (1912)
Il nostro avvenire (1913).

Bianchi Emilio (1849-Pisa 3 agosto 1911) politico italiano, avvocato, docente all'università di Pavia, contrario alla legislazione sul divorzio;
1892, eletto deputato dal collegio di Lari, siede alla destra.

Bülow, Bernhard von (Klein-Flottbek, Amburgo 3 maggio 1849 – Roma 28 ottobre 1929) politico e ambasciatore tedesco.

Churchill, Randolph Henry Spencer (Blenheim Palace, Oxfordshire 1849-Londra 1895) politico britannico;
[Terzo figlio di John, settimo duca di Marlborough e padre di Winston; ]
1874, entra nel parlamento come deputato conservatore;
1885-86, ministro responsabile per l'India;
1886, agosto, cancelliere dello scacchiere nel governo Salisbury da cui si dimette dopo cinque mesi.

De Martino, Giacomo (Londra 21 settembre 1849 - Bengasi 23 novembre 1921) politico italiano.
[Figlio di Giacomo Ambrogio, possidente, e di Emé Luisa Carlotta Roxelane D'Ehrenhoff.]

Fulci, Ludovico (S. Lucia del Mela, Messina 31 dicembre 1849 – Messina 28 giugno 1934) politico italiano.

Gallieni, Joseph-Simon (Saint-Béat, alta Garonna 1849-Versailles 1916) militare francese;
Due campagne nel Sudan francese (1890)
1896-1905, fra gli artefici dell'impero coloniale francese, prende parte alle campagne nel Senegal e nel Tonchino ed è governatore del Madagascar;
Tre colonne nel Tonchino (1899)
Il Madagascar dal 1896 al 1905 (1905)
1908, membro del consiglio superiore di guerra;
1914, comandante d'armata allo scoppio della prima guerra mondiale; agosto, governatore militare di Parigi, dà un grande contributo alla manovra del generale C.-J. Joffre che porterà alla Vittoria della Marna e alla eliminazione della minaccia tedesca su Parigi;
1915 ottobre-marzo 1916, ministro della guerra;
1921, ha il titolo postumo di maresciallo di Francia;
Diari di Gallieni (1932, postumi, pubblicati dal figlio).

Gallo, Nicolò (Agrigento, 10 agosto 1849 – Roma, 7 marzo 1907) politico italiano della Sinistra storica.

Grandi, Domenico (Roma 14 novembre 1849 – Corinaldo, Ancona 22 gennaio 1937) militare e politico italiano.

Langle de Cary, Fernand Louis Armand Marie de (Pont-Scorff 4 luglio 1849 – Pont-Scorff 19 febbraio 1927) militare francese.

Leali, Pietro conte (Viterbo 1849-Ronciglione 7 agosto 1911) politico italiano, giolittiano;
1867, coi volontari nell'Agro Romano;
1890, eletto deputato dal collegio di Montefiascone.

Mackensen, August von (Haus Leipnitz, Wittenberg 1849-Burghorn, presso Celle 1945) militare tedesco.

Morelli Gualtierotti, Gismondo (Borgo San Lorenzo, Firenze 1849 – Pisa, 1923) politico italiano.

Pizzi, Italo (Parma 1849-Torino 1920) orientalista italiano;
1855, professore di persiano e di lingue semitiche comparate presso l'università di Torino;
Libro dei re di Firdusi (1886-88, in 8 voll, traduzione)
L'epopea persiana e la vita e i costumi dei tempi eroici di Persia (1888)
Storia della poesia persiana (1894).

Santucci, Carlo (Roma 9 febbraio 1849 – Roma 29 luglio 1932) politico italiano.

Saporito, Vincenzo - barone (Castelvetrano, Trapani ? agosto 1849 - Roma 8 novembre 1930) politico italiano, possidente;
1882, novembre, eletto deputato (XV Legislatura – 1882 22 nov - 27 apr 1886);
[La riforma elettorale del 1882 prevede lo scrutinio di lista in luogo del sistema uninominale. Sarà in seguito rieletto fino alla XXIII Legislatura.]
1899, 14 mag-24 giu 1900, sottosegretario al Tesoro (II "governo Pelloux").

Tirpitz, Alfred von (Küstrin, Brandeburgo 1849-Ebenhausen, Monaco 1930) militare tedesco.

Vitte, Sergej Jul'evic (Tiflis 1849-Pietrogrado 1915) politico russo, esperto di questioni ferroviarie;
1892, febbraio, ministro delle comunicazioni; agosto, ministro delle finanze, commercio e industria; con le sue riforme finanziarie sottopone i contadini ad una forte pressione tributaria; intensifica la costruzione della rete ferroviaria (la Transiberiana costruita in massima parte tra il 1891 e il 1903)  e la sua statalizzazione;
1903, si dimette;
1905, è abile negoziatore della pace di Portsmouth che pone termine alla guerra russo-giapponese; ottobre, subito dopo la rivoluzione è nominato presidente del primo governo costituzionale russo e cerca di controllare la situazione alternando le concessioni (istituzione della duma, riforma in senso liberale del Consiglio di Stato) alle misure repressive (arresto dei deputati del Soviet di Pietroburgo, soffocamento delle rivolte dei marinai di Sebastopoli e Kronštadt);
1906, maggio è costretto a dimettersi per le pressioni degli ambienti più reazionari di corte;
Memorie.

Zacharoff, Basileios Zacharias o Basil Zaharoff (Mugla, Impero Ottomano 6 ottobre 1849-Montecarlo, Principato di Monaco 27 novembre 1936) industriale e filantropo greco.

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«La rivista Europea»

«segue da 1845»
1848, durante le cinque giornate di Milano (datato dicembre 1847) esce l'ultimo numero.

«Il Contemporaneo»
(titolo di vari periodici)

«segue da 1848»
1849, Roma, quotidiano dal 1848, cessa le pubblicazioni.
Altri:
1924 e 1954.

«Gazzetta del Popolo»

1848, Torino 16 giugno, nasce questo quotidiano di tradizioni liberali e anticlericali;
sostiene le riforme del conte di Cavour e appoggia il programma del movimento liberale e nazionale, difendendo la causa degli esuli democratici in Piemonte;
«segue 1864»

«Il Risorgimento»

1848, 3 gennaio, Torino, inizia le pubblicazioni questo quotidiano dopo due numeri usciti irregolarmente nel dicembre 1847; fondato dal conte di Cavour, C. Balbo e M. Castelli, è diretto prima dal conte di Cavour (che ha procurato il necessario finanziamento) poi da Castelli, quindi da P.C. Boggio; portavoce dei moderati piemontesi, il foglio assume subito un grande rilievo grazie all'assidua collaborazione del conte di Cavour (durata fino alla metà del 1849); 
dopo alcune vicissitudini interne il giornale si sposta su posizioni in alcuni casi assai lontane da quelle del leader politico;
«segue 1852

 

 

 

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