Papa Pio IX
(1846-78)
Francescani
«segue da 1857»
1860, otto membri del convento di Damasco, guardiano p. Emanuele
Ruiz, vengono massacrati dai Drusi in tumulto;
«segue 1861»
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L'origine
dei dogmi cristiani
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1860
Parigi, l'Alliance Israélite Universelle indice un concorso
per un'opera sulla parte avuta da Israele nell'influenzare le
religioni posteriori.
Risponde dopo molte esitazioni Elia Benamozegh,
un rabbino di Livorno, che spedì nel 1863 Essai sur les origines
des dogmes et de la morale du christianisme.
Il saggio viene premiato ma esce in Francia soltanto la sua parte
estrema, Morale juive et morale chrétienne.
[nel 2002, Marco Morselli tradurrà
e pubblicherà le parti precedenti, rimaste segregate negli
uffici sinagogali di Livorno]
In esse si dà la prova che Gesù
era un cabbalista rifinito.
Benamozegh tocca e precisa al millimetro
la congiunzione fra l'insegnamento di Gesù
e quello della Qabbalah (non ancora nota a quel tempo ma già
esistente, come provato dai Vangeli).
Rabbino maggiore di Livorno, proveniente da una famiglia di cabbalisti
marocchini che fin dall' infanzia gli hanno fatto compitare lo
Zohar, legge i Vangeli e nota che Gesù
non si stanca di reiterarlo: non VI parlo in modo intellegibile
e pieno, accenno soltanto a verità che troverete in seguito,
se tale è il vostro destino, meditando e accogliendo i soffi lieVI
che Dio può accostarVI.
Benamozegh ha anche scritto un trattato sugli Esseni
che esaurisce l'argomento [ancor prima quindi delle scoperte
di Qumran nel 1947]. Qui ribadisce che Gesù
era a contatto intimo con loro; perché non sono mai menzionati?
Proprio perché quel rapporto era lo sfaVillante contenente della
vicenda.
Gesù era chiamato rabbino da un sommo fariseo come Nicodemo,
che va da Pilato a chiederne il cadavere.
Gesù aveva cominciato già a dodici
anni a insegnare nel Tempio, secondo gli apòcrifi; Matteo
(5,18) dice che passeranno cielo e terra prima che passi un solo
yod, un minimo tratto della Scrittura; Benamozegh
argomenta che Matteo qui affermi
innanzitutto che non sarebbe passato neanche un punto vocalico
del testo. Gesù sgomentava la folla
per l'autorità con cui si rivolgeva ai dèmoni ossessivi. Ma ciò
che sgomenta più di tutto è la stizza con cui maledice i vari
generi di farisei: così arroventata si spiega soltanto dalla comunanza
fittissima in cui stava con loro. Come loro credeva agli angeli,
all'immortalità, allo sviluppo dopo Mosé
dell'ebraismo, era unito a loro in dogmatica e tradizione, in
sostanza e forma. Luca è ancora più
significativo: narra che gli domandarono se fosse il messia, ovvero
la sefirà Yesod, la pietra di fondamento, il Figlio di
Dio e Benamozegh risponde con un
passo del Pardes rimmonim del Cordovero,
richiamando due sefirot ancora superiori, Tiferet o Logos
e Carità o Chesed.
Di fatto Gesù condivide con i cabbalisti
posteriori il linguaggio, era stato educato al pari Paolo,
fariseo figlio di farisei. Benamozegh
cita Girolamo (Adversus Jovinianum
1,30): "Gesù ha posto la fine dei tempi sullo stesso piano
del loro inizio, di modo che oggi non ci è consentito di mangiare
le carni", pertanto i seguaci suoi e Gesù
stesso fu chiamato nazareno, nazir: astinente, separato.
È illuminato in pieno il personaggio di Dositea,
maestro di Simon Mago, come avallo
di Gesù.
Del pari emerge a sostegno dagli Atti (18, 24-5) l'Alessandrino
e terapeuta Apollo, "sapiente nelle Scritture", esperto di Emanazione,
Trinità e Verbo; i cristiani Priscilla
e Aquila gli svelarono la dottrina
del Verbo incarnato, sicché egli da allora andò proclamando che
Gesù era il Messia. La gnosi ci preserva
l'esperienza più pura della mistica, ma è un'esperienza in cui
ci si identifica non con persone divine, ma con divine sefirot,
come volti di Dio. Con nomi di Dio. Soffi mistici improvVIsi e
fulminei, nei quali ci si può per un istante incarnare.
Incarnazione: mistero dei più ardui!
Gesù si incarnò nel Dio Messia. Come tale aveva raggiunto
il culmine del possibile. Come altri maestri di pratiche mistiche,
quali Cerinto, esperto di Torah
eppure anche gnostico e cristiano rivoluzionario ad Antiochia
nel primo secolo!
In Matteo (13,11) Gesù
chiama le sue dottrine "misteri del regno dei cieli che soli
i discepoli, ma non la folla possono conoscere";
in Luca (8,10): "A voi è dato conoscere i segreti
del Regno di Dio, ma agli altri se ne parla soltanto per similitudini";
in Marco (4,21): "Si porta la lampada per metterla
sotto il moggio o sotto un letto o per installarla sopra un candeliere?
Poiché non v'è niente di segreto che non si manifesti e niente
di nascosto che non venga in evidenza. Se qualcuno ha orecchie
per intendere, intenda".
In Luca (11,52): "Guai a voi dottori della Legge,
perché avendo tolto la chiave della scienza, non siete entrati
e avete impedito agli altri di entrare".
Chi sono, tra i farisei, i "dottori della Legge"? Avevano sottratto
la chiave per entrare! Ma adempiendo a un dovere. Certe verità
non si devono divulgare. La Tradizione sta in Malkut, la si vive
davvero soltanto trasponendosi in Mal kut, ma anche in Binah,
la Figlia. Malkut è il mondo fisico, Binah è lo stesso ma futuro.
Infatti trattare con le sefirot significa praticare gli incesti
incessanti che le animano.
Matteo (4,33): "Svelerò cose che sono state nascoste
dalla fondazione del mondo".
Clemente Alessandrino informa che
soltanto Pietro, Giacomo,
Giovanni e Paolo
ebbero queste rivelazioni supreme. Eusebio
lo ripeterà.
La seconda ai Corinzi informa che a Paolo
il piano cabbalistico-gnostico era ormai, attinto il centro supremo,
del tutto superfluo. Andò al terzo cielo, in spirito o corporalmente
poco importa accertare (non è scarsa la differenza!), terzo cielo
che nella Chagigah si denomina Shechakim, dove si macina la manna
del deserto per il mondo a venire. È anche la terza sefirà
Netzach che versa la parola nel profeta; Wa-yikra
Rabba dice che ci si trovano sette chiarori, del sole,
della luna, del firmamento, della folgore, delle rose.
Una delle verità che è meglio tacere è che a questo grado una
scheggia ci è inserita dentro, dobbiamo soffrire nella misura
stessa in cui godiamo. Questa legge vale per tutte le sefirot
salvo l'eccelsa. Gesù a questo livello
è la testa, Rosh, che tiene tutto il corpo insieme, integro mercè
i vincoli. La Trinità non è un'unità di persone ma una triade
di sefirot, possono essere Keter, Chokmah, Binah, ma la Trinità
cristiana e per lo più Chokmah, Tiferet, Malkut, Binah, la madre
superiore è il sangue, Tiferet lo spirito o il fiato, Malkut le
acque; Melchisedek fa da mediatore tra Dio e gli angeli, come
Gesù tra Dio e gli altri uomini,
lo Spirito santo è dotato di lunghezza (Keter) larghezza (Chokmah)
profondità (Binah). Si dice che Gesù
testimoniasse d'essere afferrato per un capello dallo Spirito
Santo, che così lo menò sul Tabor. Tutte le dispute dogmatiche
cristiane sono riconducibili a equivoci sulle sefirot sottintese;
i Greci miravano alla triade di Keter, Chokmah, Binah e perciò
inferivano che lo Spirito emanasse soltanto dal Padre e respinsero
filioque. I Latini invece prendevano per buona l'altra triade
Chokmah, Tiferet, Malkut, sicché lo Spirito procede per loro dal
Padre che genera il Figlio o Logos, di cui la figlia è sorella
e sposa, costola staccata. Agostino però
confessa di non sapere che differenza corra fra generare e processionare.
Lo Spirito è un dono, un qualcosa che procede in viaggio mentre
le altre sefirot sono ferme. Il Cristo lacerò il velo e se ne
fece gloria. Cacciò il segreto ultimo nella mente del semplice!
In verità le sefirot sono facce di Dio, compenetrate, moltiplicantesi
all' infinito. Infinita famiglia! Indiavolati incesti! L'interrogatorio
del Gran Sacerdote è tragico, ultimativo: Gesù
figlio di Giuseppe e Maria
sarebbe figlio di Dio come Yesod, così Chesed è nome di Abramo,
Tiferet di Giacobbe, Netzach di Mosè.
Gesù era in realtà identico misticamente
a Chokmah, il vecchio coi capelli nivei dell'Apocalisse e dell'Idra
nello Zohar. Ma anche a Tiferet. Chokmah era uguale al Padre unigenito,
Alessandro dunque aveva ragione,
ma Tiferet gli è inferiore, sicché anche Ario
aveva la sua parte di ragione. Tiferet ha i caratteri tutti quanti
di Padre e Madre, Chokmah e Binah.
Giovanni (1,11): la Parola è venuta presso di sé e
il mondo non l'ha conosciuta: il mondo olam ha-zeh
o casa del Logos, di Tiferet. Filone
insegnava che qui il testo biblico sta alludendo alla Torah o
scienza eterna. L'emanazione è opera di Chokmah, mentre creazione
lo è di Tiferet. Malkut è lo specchio tenebroso, mentre Logos
è lo specchio risplendente. La Qabbalah insegna che alla fine
dei tempi l'ebreo sarà al di sopra degli angeli, i quali verranno
da lui per imparare quali sono le opere di Dio. Gesù
diventa tutta una serie di simboli; è l'altare e l'agnello sacrificale
su di esso, ma è anche un leone; per gli Ebioniti era un uomo
ma ciò che scese su di lui era ciò che ne fece il Cristo; ora,
discese su di lui la colomba. Era Messia.
Elia Benamozegh, L'origine
dei dogmi cristiani, (2002, edizione e traduzione di Marco
Morselli, Marietti 1820, Genova)
[2002- Recensione di Elémire Zolla
- Domenicale «Il Sole24Ore»]
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– Benigni, Umberto (?-?)
sacerdote umbro, modesto giornalista e polemista, una delle migliori
spie dell' Entità nonché
responsabile e fondatore del servizio di controspionaggio vaticano;
1895, si trasferisce da Perugia a Roma dove un chierico che lavora alla
Biblioteca Vaticana gli offre un lavoro;
1901, diventa professore
di Storia della Chiesa nel Seminario Romano
e comincia a collaborare con il giornale ultraconservatore «La
Voce della Verità»; diviene presto il protetto del potente
segretario di Stato Rafael
Merry del Val e
di Gaetano De Lai,
influente prefetto della Congregazione concistoriale, il dipartimento
vaticano incaricato di nominare i vescovi;
è minutante presso la Congregazione " De
Propaganda Fide", il dipartimento responsabile dell'attività
missionaria, e insegnante dei sacerdoti che vengono inviati nelle missioni;
in poco tempo diviene un'autentica celebrità nei circoli intellettuali
conservatori di Roma, la cosiddetta "nobiltà nera"
che ruota intorno al trono di San Pietro;
1906, è nominato sottosegretario di Stato per gli Affari straordinari
all'interno della Segreteria di Stato;
[Trasferito il suo ufficio nel Palazzo Apostolico, solo
quattro porte lo separano dal papa.]
1909, su ordine del segretario di Stato, crea una rete
di spie per individuare i sostenitori del modernismo all'interno del
Vaticano e delle istituzioni della Chiesa;
[In pochissimo tempo i suoi agenti denunciano religiosi
che lavorano nelle università, nei mezzi di comunicazione e nelle
istituzioni politiche in Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia;
in seguito a queste denunce, che colpiscono circa trecento religiosi,
il segretario di Stato R.
Merry del Val lo autorizza a organizzare un'unità
di controspionaggio che deve operare solo all'interno del Vaticano e
delle organizzazioni della Chiesa. Le operazioni spionistiche all'esterno
della Santa Sede continueranno a dipendere dall'Entità.
La nuova organizzazione di controspionaggio viene chiamata Sodalitium
Pianum.]
1911, 7 marzo, viene sospeso dall'incarico di
sottosegretario presso la Congregazione degli Affari straordinari della
Segreteria di Stato; nominato "protonotario apostolico",
gli viene concesso di rimanere al comando del controspionaggio;
19 ?
–
Cattel, James McKeen
(Easton, Pennsylvania 1860-Lancaster, Pennsylvania 1944) psicologo statunitense,
fondatore della prima associazione
di psicologia applicata all'industria
nel 1921.
Misurazioni fisiche e mentali degli studenti della Columbia University
(1896).
–
Laberthonnière, Lucien
(Chazelet, Indre 1860-Parigi 1932) filosofo francese, abate; appartenente
alla congregazione dell'oratorio, fu uno dei più noti rappresentanti
del modernismo; seguace della filosofia dell'azione
di M.
Blondel, sostenne il cosiddetto "metodo dell'immanenza"
secondo cui una qualsiasi verità (comprese quelle
di carattere religioso
e soprannaturali) non diviene nostra se non nella misura in cui noi
stessi operiamo per crearla in noi;
Saggi di filosofia religiosa (1903)
Il realismo cristiano e l'idealismo greco (1904)
1905, dirige le «Annales de Philosophie chrétienne» organo del movimento
modernista francese, soppresso dalla Santa Sede nel 1913;
Sulla via del cattolicesimo (1912)
La teoria dell'educazione (1923, già inclusa nei Saggi…)
Postumi:
Studi su Cartesio (1935, in 2 voll.)
Studi di filosofia cartesiana e primi scritti filosofici (1937)
Saggio di una filosofia personalista (1942)
Critica del laicismo (1948).
–
Mackenzie,
John Stuart (Springburn, Glasgow 1860-Brockweiz, Chepstow
1935) filosofo inglese, tra i principali esponenti dell'idealismo
inglese
Manuale
di etica (1893)
1895-1915, insegna filosofia a Cardiff
Lineamenti di metafisica (1902)
Lezioni sull'umanesimo (1907)
Elementi di filosofia costruttiva (1917)
Valori ultimi (1924).
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Bibliofilia
1860, esce il Dictionnaire de Bibliologie Catholique
di Gustave Brunet, edito da Migne.
Gesuiti
«segue da 1855»
[preposito generale: p. Pieter Beckx (?-?)]
1860, i collegi rimangono chiusi durante tutto l'anno;
«segue 1861»
Racconti di un pellegrino russo
1860, ca, a Kazan (Russia) appare la prima edizione (anonima) di questo
capolavoro della letteratura religiosa russa del sec. XIX, nota anche
con il titolo di Relazioni di un pellegrino russo al suo padre
spirituale;
l'autore, probabilmente un uomo del popolo, VI narra la sua esperienza
di pellegrino errante per la Russia, i suoi incontri e le sue "avventure"
spirituali ed esalta i benefici della continua invocazione del
nome di Gesù (la "preghiera di Gesù" o "preghiera monologica");
«segue 1881» |