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Papa Pio VII
(1800-23)

1815
Marzo
19
, al Congresso di Vienna viene sancito il diritto di precedenza del rappresentante della Santa Sede;
Giugno
15
ca, Roma, mons. Mazio, segretario del plenipotenziario card. E. Consalvi, arriva da Vienna con la notizia che le tre legazioni:
- Marche d'Ancona,
- ducato di Benevento,
- ducato di Pontecorvo
sono state riconosciute parti integranti degli stati pontifici;
(mancano quindi i possedimenti francesi e un territorio oltre il Po);
Agosto
15
, intanto contro una delle false bolle papali in voga reagisce il card. Pacca con un editto;
Ottobre
9
, il celebrato "rilievo d'Antinoo" (tra i beni confiscati nel 1798 a Villa Albani) viene restituito a Santi, agente del cardinale Giuseppe Albani;
15, dopo l'esilio di Napoleone I a Sant'Elena il papa ordina al capo dell'Entità cardinale B. Pacca di occuparsi della protezione della famiglia dell'ex imperatore di Francia. La madre Maria Letizia può quindi sistemarsi nel palazzo di piazza venezia a Roma, dove morirà il 1836, ancora sotto protezione di Gregorio XVI;
Pio VII accoglie anche lo zio e i fratelli di Napoleone I, il cardinale Joseph Fesch, Lucien e Luigi Bonaparte, ex re d'Olanda; il figlio di questi, Carlo Luigi Napoleone, anch'egli rifugiatosi sotto il manto protettore di Pio VII, e dell'Entità, governerà anni dopo la Francia con il nome di Napoleone III.
Dicembre
5
, le rimanenti sculture (39 pezzi, tra cui:
- statuta di Euripide,
- Antinoo ucciso da Ercole,
- busti rarissimi,
parte dei beni confiscati nel 1798 a Villa Albani) sono acquistate per il Louvre da Louis XVIII.
Per quanto si conosce, non si sentirà più parlare di dipinti e libri né di altri pezzi di glittica.

Lazzaristi

«segue da 1670»
1815, si diffonde negli Stati Uniti.

"riformati" o "trappisti"

«segue da 1809»
1815, rientrato in Francia dagli Stati Uniti, Lestrange ricostituisce un primo monastero cisterciense, al quale aggiunge poi altre "trappe"; nel frattempo si sono formate, accanto all'osservanza più rigorosa di Lestrange, due congregazioni indipendenti: 
- a Sept Fonds in Francia e 
- a Westmalle in Belgio; 
dopo molte vicende Leone XIII riunisce le tre osservanze in un unico ordine religioso;
«segue 1894»

Burschenschaften

1815, in seguito alla partecipazione di studenti volontari alle guerre contro Napoleone, le Burschenschaften
(associazioni studentesche sorte col fine di valorizzare gli ideali universitari e di tutelare i privilegi connessi allo stato studentesco), assunto un più definito carattere politico, si raccolgono in un'associazione unitaria inaugurata a Jena;
questa prima associazione nazionale ha un programma piuttosto radicale volto al riconoscimento
- di regimi monarchici costituzionali, 
- di autonomie amministrative,
- di una più ampia libertà di stampa e di opinione;
«segue 1819»

«Journal des débats»

«segue da 1805»
1815, ripreso il nome originario [dopo quello di «Journal de l'Empire»] con la restaurazione, è dapprima ultrarealista per passare poi all'opposizione nei confronti di Carlo X con Chateaubriand;
espressione di un conservatorismo moderato è perfettamente in linea col regime orleanista;
«segue 1848»

ANNO 1815






1815
Schweizerische Eidgenossenschaf
Confédération suisse
Confederazione svizzera
[Repubblica federale]
Confederazione dei diciannove cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

- San Gallo (1803),
- Grigioni (1803),
- Aargau (1803),
- Turgovia (1803),
- Ticino (1803),
- Vaud (1803).

1815
al congresso di Vienna Il diplomatico svizzero Pictet-de-Rochemont fa accettare questa tesi: la Svizzera non è neutrale per se stessa, è tale per gli altri, poiché la presenza di uno Stato neutrale nel cuore dell'Europa risponde all'interesse singolo di ognuno degli Stati del continente.

Agosto
7
, Zurigo, una dieta appositamente istituita riesce, sotto l'egida delle potenze straniere, a varare una nuova costituzione;
vi prevale una chiara volontà restauratrice:
- ripristino della sovranità cantonale a scapito di quella centrale;
- rafforzamneto degli antichi cantoni, attraverso la clausola che prevede l'esercizio a turno, da parte dei cantoni principali, del potere esecutivo federale;
l'indipendenza dei nuovi cantoni viene però mantenuta.
Quasi ovunque vengono ripristinati i vecchi governi patrizi.

Novembre
20
, trattato di Parigi: riconosce alla confederazione dei 22 cantoni – consolidata territorialmente con la restituzione da parte della Francia del Vallese e di Neuchâtel (quest'ultimo però sotto l'alta sovranità della Prussia) e con l'annessione di Ginevra, che entra per la prima volta a far parte dello stato svizzero – lo stato di neutralità.
[Arma a doppio taglio che apre la strada all'ingerenza delle potenze straniere nelle questioni interne del paese.
Viene persa invece definitivamente la Valtellina, che viene unita alla Lombardia.]

Come nel resto d'Europa, anche in Svizzera tuttavia la restaurazione si rivelerà di breve durata. L'incessante emigrazione dalle campagne nelle città e l'inizio dell'industrializzazione minano il governo delle antiche oligarchie; le idee liberali trovano un campo fertile.

 

[Jean Ziegler, Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto, Arnoldo Mondadori Editore Milano 1976]


1815
Deutscher Bund*
(Confederazione Germanica)
1815 8 giugno - 23 agosto 1866
[Unione, con vincoli assai blandi,
di trentacinque stati sovrani.]
1815
Giugno
8
, con "atto federale" il congresso di Vienna stabilisce la "Confederazione Germanica", un'unione, con vincoli assai blandi, di trentacinque stati sovrani (tra i quali: 
- l'impero d'Austria, escluse le regioni polacche o ungheresi;
- i regni di Prussia (escluse le terre polacche), Baviera, Hannover, Sassonia e Württemberg; 
- quattro città libere;
la confederazione, alla quale partecipano soltanto i distretti prevalentemente tedeschi, è dominata dall'Austria alla quale spetta la presidenza della dieta, l'unico organo confederale formato dagli ambasciatori dei singoli stati con sede a Francoforte sul Meno;
[Fino al 1847 costituirà poco più di una cassa di risonanza, in Germania, della politica del cancelliere austriaco principe di Metternich-Winneburg.]
«segue 1848»
 
Impero d'Austria (escluse le regioni polacche o ungheresi)
Francesco I (Firenze 1768-Vienna 1835)
figlio di Leopoldo II e di Maria Luisa di Borbone infanta di Spagna;
1792-1806, imperatore del Sacro Romano Impero (Francesco II);
1804-35, imperatore d'Austria;
- Cancelliere:
- Ministro degli Esteri: principe di Metternich-Winneburg (1809-48);
1814-15, congresso di Vienna: la perdita dei Paesi Bassi viene compensata dalla creazione del Regno del Lombardo Veneto e dall'acquisto del Salisburghese e del Tirolo;
1815
-
Albero genealogico
 
Regno di Prussia (escluse le terre polacche)
Federico Guglielmo III (Potsdam 1770-Berlino 1840)
figlio di Federico Guglielmo II e di Federica Luisa di Assia-Darmstadt;
1797-1840, re di Prussia;
1814-15, congresso di Vienna: ottiene cospicui ingrandimenti territoriali nelle regioni renane;
1815, maggio, promette la costituzione ma in seguito, durante la restaurazione, mira a rafforzare l'apparato burocratico, rifiuta di concederle e, mostrando scarso interesse per la politica estera, preferisce occuparsi di questioni religiose;
Albero genealogico
 
Regno di Baviera
Maximilian I Joseph (Schwetzingen, Mannheim 1756 - Schloss Nymphenburg, München 1825)
figlio del principe palatino Friedrich Michael e di Maria Franziska von Sulzbach, sua cugina;
1795-1799, duca di Pfalz-Zweibrücken,
1799-1805, conte palatino di Zweibrücken-Birkenfeld-Bischweiler,
principe elettore di Baviera [Maximilian IV Joseph]
1805-1825, conte palatino del Reno, duca di Baviera, re di Baviera [Maximilian I Joseph]
- Ministro degli interni ed esteri: conte M. de Garnerin von Montgelas (1815-17)
1814-15, congresso di Vienna: riesce a salvare buona parte di ciò che ha ottenuto da Napoleone I. Rimane re di Baviera e continua a dominare la Franconia e la Svevia. Deve invece restituire il Tirolo all'imperatore d'Austria.
1815
all'interno del suo regno riesce a limitare i diritti della nobiltà e a creare un potere statale centralizzato, valendosi della collaborazione del conte M. de Garnerin von Montgelas, ministro per la politica interna ed estera, uno dei più abili uomini politici dell'era napoleonica.
I lunghi anni di influenza della Francia in Baviera si manifestano però anche nel crescente peso del movimento politico liberale che chiede una maggiore partecipazione al governo;
Albero genealogico
 
Regno di Hannover
vedi Gran Bretagna IRLANDA e Hannover  
 
Regno di Sassonia
Federico Augusto I (Dresda 1750-1827)
figlio di Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia (Federico Augusto III il Giusto)
1806-13, re di Sassonia;
1807-13, duca di Varsavia;
1815-27, re di Sassonia;
1814-15, congresso di Vienna: è costretto a cedere alla Prussia un terzo dei territori tedeschi e alla Russia il ducato di Varsavia;
1815
-
Albero genealogico
 
Regno di Württemberg 
Friedrich I (Treptow 1754 - Stuttgart 1816)
figlio del duca Friedrich II Eugen e della marchesa Friederike von Brandenburg-Schwedt;
1803-1805, principe elettore di Württemberg;
1805-1816, re di Württemberg;
1815
-
Albero genealogico
 
In tutto 35 stati sovrani compresi i seguenti:
Elettorato
Elettorato di Assia-Kassel
Wilhelm I (Kassel 1743 - Kassel 1821)
figlio del langravio Friedrich II e della p.ssa Mary di Great Britain, Ireland e Hannover;
1803-06 + 1813-21, principe elettore di Hessen;
1815
-
Albero genealogico
 
Granducati
Granducato di Assia
Ludwig X (Prenzlau 1753 - Darmstadt 1830)
figlio del langravio Ludwig IX e della pfgfn Karoline von Zweibrücken-Birkenfeld;
1790-1806, langravio di Hesse-Darmstadt;
1806-16, granduca di Hesse;
1815
-
Albero genealogico
 
Granducato di Baden
Karl (Karlsruhe 1786 - Rastatt 1818)
figlio del pr. ered. Karl Ludwig e della ldgvne Amalie di Hesse-Darmstadt;
1811-18, granduca di Baden;
1815
-
Albero genealogico
 
Granducato di Lussemburgo
Willelm I (The Hague 1772 - Berlin 1843)
figlio del principe Willelm v di Nassau-Dietz e della p.ssa Wilhelmine di Prussia;
1815 [16 mar - 9 giu], re dei Paesi Bassi e duca di Lussemburgo;
1815-40, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;
[dal 9 giugno]
1815
-
Albero genealogico
 
Granducato di Meclemburgo-Schwerin
Friedrich Franz I (Schwerin 1756 - Ludwigslust 1837)
figlio di Ludwig di Grabow e della p.ssa Charlotte di Saxe-Coburg-Saalfeld;
1785-1815, duca di Mecklenburg-Schering;
1815-37, granduca di Mecklenburg-Schwerin
(dal 14 giugno)
1815
-
Albero genealogico
 
Granducato di Meclemburgo-Strelitz
Karl II (Mirow 1741 - Neustrelitz 1816)
figlio di Karl e della p.ssa Elisabeth Albertine di Saxe-Hildburghausen;
1794-1815, duca di Mecklenburg-Strelitz;
1815-1816, granduca di Mecklenburg-Strelitz;
(dal 28 giugno)
1815
-
Albero genealogico
 
Granducato di Sassonia-Weimar-Eisenach

Karl August (Weimar 1757 - Graditz 1828)
figlio del duca Ernst August II e della d.ssa Anna Amalie von Braunschweig-Wolfenbüttel;
1758-1815, duca di Sassonia-Weimar-Eisenach; 1815-28, granduca di Sassonia-Weimar-Eisenach (creato il 21.4.1815);
1815
-

Albero genealogico
 
Ducati
Ducato di Braunschweig

Friedrich Wilhelm (Braunschweig 1771 - Quatre-Bras 1815)
figlio del duca Karl II e della p.ssa Augusta di Gran Bretagna;
1813-15, duca di Braunschweig;
1815
Giugno
16
, viene ucciso.

Albero genealogico
 

Karl III (Braunschweig 1804 - Ginevra 1873)
figlio del duca Friedrich Wilhelm e della p.ssa Marie von Baden;
1815-30, duca di Braunschweig;
1815
-

Albero genealogico
 
Ducato di Holstein-Sonderburg-Beck
Friedrich (Königsberg 1757 - Wellinsgbüttel 1816) figlio di Karl Anton e della burgr. e c.ssa Friederike zu Dohna-Leistenau;
1775-1816, duca di Holstein-Sonderburg-Beck;
1815
-
Albero genealogico
 
Ducato di Lauenburg

Frederik VI (Christiansborg 1768 - Amalienborg 1839)
figlio del re Christian VII e della p.ssa Caroline Matilda di Gran Bretagna, IRLANDA e Hannover;
1808-39, re di Danimarca;
1814-39, duca di Lauenburg;
1815
- - vedi Danimarca -

Albero genealogico
 
Ducato di Limburgo
Ducato di Nassau
Friedrich August (Usingen 1738 - Biebrich 1816) figlio del principe Karl von Nassau-Usingen e della p.ssa Christiane Wilhelmine di Saxe-Eisenach;
1806-16, duca di Nassau;
1815
-
Albero genealogico
 
Ducato di Oldenburg
Wilhelm (Eutin 1754 - castello di Plön 1823)
figlio del duca Friedrich August di Holstein-Gottorp e della langravina Ulrika Friederike Wilhelmine di Hesse-Kassel;
1785-1810, duca di Oldenburg;
[disabile mentale dal 1785, il ducato è amministrato dal cugino Pietro]
1814-23, duca di Oldenburg;
1815
-
Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
Ernst I (Coburg 1784 - Gotha 1844)
figlio del duca Franz e della c.ssa Auguste Reuss zu Ebersdorf;
1806-26, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld;
1815
-
Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Gotha-Altenburg
Friedrich IV (Gotha 1774 - Gotha 1825)
figlio del duca Ernst II e della p.ssa Luise Charlotte von Sachsen-Meiningen;
1804-25, duca di Sassonia-Altenburg;
1815
-
Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Hildburghausen
Friedrich (Hildburghausen 1763 - Jagdhaus Hummelshain vicino Altenburg 1834)
figlio del duca Ernst Friedrich III e della p.ssa Ernestine von Sachsen-Weimar-Eisenach;
1780-1826, duca di Sassonia-Hildburghausen;
1815
-
Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Meiningen
Bernhard II (Meiningen 1800 - Meiningen 1882)
figlio del duca Georg I e della p.ssa Luise Eleonore zu Hohenlohe-Langenburg;
1803-66, duca di Sassonia-Meiningen;
1815
-
Albero genealogico
 
Principati
Principato di Assia-Homburg

Friedrich V (Homburg 1748 - Homburg 1820)
figlio del principe Friedrich IV e della c.ssa Ulrike Luise zu Solms-Braunfels;
1751-1820, principe di Assia-Homburg;
1815
-

Albero genealogico
 
Principato di Hohenzollern-Hechingen

Friedrich (Namur 1776 - Schloß Lindich 1838)
figlio del Reichsfürst Hermann e della p.ssa Maximiliane de Gavre;
1810-38, principe di Hohenzollern-Hechingen;
1815
-


Albero genealogico
 
Principato di Hohenzollern-Sigmaringen
Anton Alois (Sigmaringen 1762 - Sigmaringen 1831)
figlio del principe Karl Friedrich e della c.ssa Johanna von Hohenzollern-Berg;
1785-1831, principe di Hohenzollern-Sigmaringen;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato di Liechtenstein
Johann I (Wien 1760 - Wien 1836)
figlio del principe Franz Joseph I e della c.ssa Marie Leopoldine von Sternberg;
1805-36, principe von und zu Liechtenstein;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato di Lippe
Leopold II (Detmold 1796 - Detmold 1851)
figlio del principe Leopold I e della p.ssa Pauline Christine von Anhalt-Bernburg;
1809-51, principe di Lippe-Detmol;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato di Reuss-Greiz
Heinrich XIII (Greiz 1747 - Greiz 1817)
figlio del principe Heinrich XI e della c.ssa Konradine Reuss zu Köstritz;
1800-17, principe di Reuss-Greiz;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato di Reuss-Schleiz
Heinrich XLII (Löhma 1752 - Schleiz 17.4.1818)
figlio del conte Heinrich XII e della c.ssa Christine zu Erbach-Schönberg;
1806-18, principe di Reuss-Schleiz;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato Schaumburg-Lippe
Georg (Bückeburg 1784 - Bückeburg 1860)
figlio del conte Philipp II e della langravina Juliane von Hessen-Philippsthal;
1806-60, principe di Schaumburg-Lippe;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato di Schwarzburg-Rudolstadt
Friedrich Günther I (Rudolstadt 1793 - Schloss Heidecksburg 1867)
figlio del principe Ludwig Friedrich II e della ldgvne Karoline di Hesse-Homburg;
1807-67, principe di Schwarzburg-Rudolstadt;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato di Schwarzburg-Sondershausen
Günther Friedrich Karl I (Sondershausen 1760 - Schloss an der Possen, vicino a Sondershausen 1837)
figlio del principe Christian Günther III e della p.ssa Charlotte Wilhelmine di Anhalt-Bernburg;
1794-35, principe di Schwarzburg-Sondershausen;
1815
-
Albero genealogico
 
Principato di Waldeck e Pyrmont
Georg Friedrich Heinrich (Weil 1789 - Arolsen 1845)
figlio del principe Georg e della p.ssa Auguste von Schwarzburg-Sondershausen;
1813-45, principe di Waldeck e Pyrmont;
1815
-
Albero genealogico
 
Città libere e anseatiche
Francoforte sul Meno
Brema
Amburgo
Lubecca
*Bund in tedesco significa tanto confederazione quanto federazione.
[Fino al 1847 costituirà poco più di una cassa di risonanza, in Germania, della politica del cancelliere austriaco principe di Metternich-Winneburg.]

 


1815
POLONIA
 
1815
la sconfitta di Napoleone e il congresso di Vienna portano ad una quarta spartizione della Polonia:
- Prussia: Posnania, Danzica e Thorn;
- Austria: Galizia e Lodomiria;
- Russia: tutto il resto.
La città di Cracovia, con i suoi dintorni, forma una repubblica libera.
Novembre
26
, la Polonia centrale russa costituisce un regno "da non mai riunire all'impero russo": è il cosiddetto Regno del Congresso, con capitale Varsavia che ha una propria costituzione e mantiene governo, amministrazione ed esercito propri.

1815
Repubblica di Cracovia
 
 
1815
-

1815
PROVINCE ILLIRICHE
[1814-1822]

[entità amministrativa rimasta tale anche nonostante le proteste dell'Ungheria]

SLOVENIA
1815
-
ISTRIA
1815
-
CROAZIA [a sud della Sava]
1815
-
DALMAZIA [strappata agli Absburgo nel 1808.]
1815
-



1815
Principato di Serbia
[sotto la sovranità dell'Impero ottomano]
Miloš I Obrenovic
Albero genealogico
(Srednja Dobrinja 1780 - Topcider, Belgrado 1860)
1804-13, di origine contadina, si distingue nell'insurrezione contro i turchi, promossa dal principe Karadjordje Petrovic (noto col suo nome turco di Karagheorghi o Giorgio [il Nero]) e ottiene il comando delle forze impegnate nella lotta;
1813, quando l'insurrezione viene soffocata e il principe Karadjordje Petrovic fugge in Ungheria, si sottomette ai turchi ricevendo la carica di principe (knez) di tre distretti centrali serbi;
1815
Aprile
si pone alla testa di una nuova insurrezione contro la Turchia; che ha un folgorante successo;
Dicembre
controfirma l'accordo di pace con il titolo, già approvato da un'assemblea nazionale, di "supremo principe e capo della nazione serba";
1815-39, 1858-60, principe di Serbia;

1815
-


1815
IMPERO OTTOMANO

Mahmud II

Albero genealogico

(Istanbul, 20 luglio 1785 – Istanbul, 1 luglio 1839)
figlio del sultano Abdul Hamid I e di una francese,
fratello di Mustafa IV;
1808-39, XXX sultano;
1815
-


1815
perde il controllo della Serbia alla quale è costretto a concedere un'ampia autonomia;




1815
RUSSIA
Alessandro I Romanov
Albero genealogico

(Pietroburgo 1777 - Taganrog 1825)
figlio di Paolo I e di Maria Fëdorovna;
1801-25, zar di Russia;
1815
le riforme costituzionali affidate al ministro progressista M.M. Speranskij sono state intanto insabbiate dalle vicende politico-militari;
al congresso di Vienna si fa promotore della santa alleanza che, contro le sue intenzioni, si trasformerà in un puro strumento di repressione e di conservazione;



Ministro degli Esteri
-
1815
-

Granducato di Finlandia
[relativamente autonomo]
- dal 1809, in seguito alla pace di Tilsit e al trattato di Fredrikshamn;
1815
-




1815
FRANCIA
Louis XVIII  
 

Louis-Stanislas-Xavier (Versailles 1755 - Parigi 1824)
fratello minore di Louis XVI;
1755-1795, conte di Provenza (Louis-Stanislas-Xavier);
1793-95, reggente del delfino;
1795-1814, re di Francia [autoproclamato];
1814 [6 apr - 19 mar 1815] -1824, re di Francia;

Camera dei Pari
[Carta del 1814]
Ch.-H. Dambray
(1814 4 giu - 20 mar 1815)
 
Camera dei Deputati
[Carta del 1814]
J.-H.-J. Lainé
(1814 11 giu - 20 mar 1815)
 
 
Primo ministro
conte
P.-L.-J.-C. de Blacas d'Aulps
(1814 13 mag - 20 mar 1815)
 
Affari Esteri
Ch.-M. de Talleyrand-Périgord
(1814 13 mag - 20 mar 1815)
 
Interno
abate
F.-X.-M.-A. de Montesquiou-Fézensac
(1814 13 mag - 20 mar 1815)
 
Pubblica Istruzione
Grand maître de l'Université
J.-P. Louis de Fontanes
(1814 3 apr - 16 feb)
Président du Conseil royal de l'Instruction publique
vescovo L.-F. de Bausset-Roquefort
(17 feb - 20 mar 1815)
 
Guardasigilli
Ch.-H. Dambray
(1814 13 mag - 20 mar 1815)
 
Finanze
J.-D. Louis
barone
(1814 3 apr - 20 mar 1815)
 
Guerra
N.-J. Soult
duca di Dalmazia
(1814 dic - 11 mar 1815)
H.-J. Clarke
duca di Feltre
(11-20 mar)
 
 

1815
Gennaio
3
, con un trattato segreto anglo-franco-austriaco, Ch.-M. de Talleyrand-Périgord, rappresentante della Francia sconfitta, riesce a farsi ammettere nel gioco delle potenze e a far parzialmente accettare il principio della "legittimità" che gli permette di sostenere:
- il re di Sassonia contro la Prussia, 
- Ferdinando IV di Borbone a Napoli contro G. Murat
- i Borbone di Parma contro Maria Luigia d'Asburgo;

Febbraio
26
, N. Bonaparte, lascia l'isola d'Elba e ritenta l'avventura; 

Marzo
, sfuggito alla sorveglianza delle navi inglesi che incrociano al largo, N. Bonaparte sbarca a Golfe-Juan presso Cannes (a.f.: Antibes) e si mette in marcia per Parigi; l'arrivo clandestino si trasforma ben presto in una apoteosi;
7, il nodo dei problemi sorto a gennaio al congresso di Vienna, viene sciolto dalla notizia della fuga di N. Bonaparte dall'Elba e del suo sbarco in Francia;
11, VANDEA, d'Autichamp e Suzannet, a seguito di una riunione insieme ad altri capi vandeani, tenuta nei pressi di Nantes, ordinano l'insurrezione della "Vandea Militare" per il giorno 15 marzo.
14, la partita è vinta; il mar.llo M. Ney, mandato per catturarlo, non riesce a resistere al richiamo del suo antico imperatore e si schiera in suo favore;
15, VANDEA, Suzannet raccoglie 5.000 uomini a Legé e su altrettanti può contare d'Autichamp a Jallais; Charles Sapinaud ne raccoglie 4.000 a Herbiers, mentre Auguste de La Rochejaquelein (fratello di Henri e Louis) ne ha 2.000 a Aubiers;
nel frattempo Louis de La Rochejaquelein e alcuni fedelissimi scortano Luigi XVIII prima a Gand, in Belgio, e poi direttamente in Gran Bretagna;
19-20, Louis XVIII abbandona frettolosamente la Francia e poche ore dopo Napoleone I riprende possesso delle Tuilleries; 

CENTO GIORNI



CENTO GIORNI
Atto addizionale alle costituzioni dell'Impero.
I IMPERO
[20 mar - 22 giu 1815]
Napoleone I
Commissione di governo
[22 giu - 7 lug]
Napoleone II
Camera dei Pari
- 
Camera dei Rappresentanti*    
 
Affari Esteri
marchese
A.-A.-L. de Caulaincourt
duca di Vicenza
(20 mar - 22 giu) 
L.-P.-É. Bignon
barone
(22 giu - 7 lug)
Interno
L.-N.-M. Carnot
conte
(20 mar - 22 giu)
C.-M. Carnot de Feulins
(22 giu - 7 lug)
[ad interim]
Pubblica istruzione
Grand-maitre de l'Université impériale
B.-G.-É de Laville-sur-Illon
conte di Lacépède
(30 mar - 8 mag)
Grand-maitre de l'Université impériale
Ch.-F. Lebrun
duca di Piacenza
(9 mag - 7 lug)
Guardasigilli
A. Boulay de la Meurthe
conte
(22 giu - 7 lug)
Finanze
M.-M.-Ch. Gaudin
duca di Gaeta
(20 mar - 7 lug)
Guerra
mar.llo L.-N. Davout
duca d'Auerstaedt, principe d'Eckmuhl
(20 mar - 6 lug)

* Il 20 marzo 1815 la Camera dei deputati dei dipartimenti [titolo esatto] viene sciolta e rimpiazzata da una Camera dei rappresentanti.

Marzo
20
, il mar.llo L.-N. Davout, di concerto con l'Imperatore si appresta a riorganizzare l'armata francese;
[In tre mesi egli creerà immense risorse militari per la difesa del paese; tutte queste misure vengono prese affinché durante il mese di agosto 800.000 uomini siano pronti, armati ed equipaggiati.]
22, Napoleone I concede una nuova costituzione; 
25, con un atto senza precedenti le potenze al congresso di Vienna dichiarano Napoleone I al di fuori delle leggi civili e si affrettano a rinnovare il patto di Chaumont oltre a stipulare altri nuovi trattati;

Aprile

Maggio
3
, accordo austro-russo-prussiano relativo alla Polonia;
15, scoppia la: IV guerra di Vandea: (15 mag-24 giu).
[In realtà è cominciata nel marzo 1813, dopo la ritirata di Napoleone I dalla Russia (1812) ed ha avuto una pausa quando, a seguito della sconfitta dell'imperatore a Lipsia (ottobre 1813), Luigi XVIII è salito al trono, nell'aprile 1814.
Dopo il ritorno al potere di N. Bonaparte con i Cento Giorni la guerra riprende (15 maggio 1815) e terminerà il mese successivo quando, a seguito della battaglia di Waterloo, Luigi XVIII ritornerà sul trono di Francia (giugno 1815). Il Sovrano, in segno di riconoscenza, conferirà il grado di generale dei granatieri reali (un corpo militare addetto alla protezione del re) al generalissimo dell'armata vandeana Louis de La Rochejaquelein e lo stesso farà con il suo successore Charles Sapinaud, che diverrà generale e sarà insignito del titolo di duca.]
16, VANDEA, ritornato in Francia, Louis de La Rochejaquelein sbarca a Saint-Gilles-sur-Vie mettendo in fuga i 200 uomini che la presidiano e portando con sé molte armi e munizioni che distribuisce agli insorti.
N. Bonaparte manda quindi il gen. Travot per combattere i vandeani.
18, trattato tra la Prussia e la Sassonia;
19, VANDEA, il gen. Travot attacca una colonna vandeana a L'Aiguillon, composta da carri di munizioni e armi, ma il combattimento si svolge in un Bocage cosa che favorisceì i vandeani, che respingono le truppe regolari repubblicane.
Lo stesso giorno tutti i capi vandeani si riuniscono a Palluau e dopo quasi vent'anni dall'ultima volta, eleggono un nuovo generalissimo dell' "Esercito cattolico e reale". La scelta cade su Louis de La Rochejaquelein, in quanto iniziatore di questa nuova insurrezione. Anche in quest'occasione non mancano le liti interne ai comandanti vandeani.
20, VANDEA, il gen. Travot si prende la rivincita: attacca di notte l'accampamento vandeano nei pressi di Aizenay, nonostante si trovi in netta inferiorità numerica; nel combattimento riesce a uccidere diversi vandeani e alcuni comandanti tra cui il nipote di F.-A. de Charette, Ludovic.
Lo stesso giorno:
- convenzione di Casalanza, dopo la sconfitta subita da J. Murat da parte degli austriaci a Tolentino (3 maggio), P. Colletta per il Regno di Napoli e il conte von Neipperg per l'Austria-Inghilterra firmano, in una casa di proprietà dei Lanza presso Capua, questo trattato in cui viene sancito:
- il trasferimento del Regno di Napoli da J. Murat a Ferdinando IV di Borbone;
- la consegna all'Austria di tutte le piazze militari, tranne Gaeta, Pescara e Ancona.
- trattato tra l'Austria e il Regno di Sardegna;
Méneval ormai solo e disgustato dalla condotta della sovrana, parte per ricongiungersi all'imperatore.
29, VANDEA, tutti gli eserciti vandeani si dovrebbero incontrare a Soullans per cercare una migliore organizzazione, ma sono presenti solo Sapinaud e Auguste de La Rochejaquelein, perché Suzannet è stato fermato da una colonna imperiale, mentre i generali Malartie, Flavigny e Béraudière hanno accettato l'armistizio offerto da Joseph Fouché e si sono fermati a Falleron.
N. Bonaparte chiede poi loro di proporre agli altri capi vandeani la resa e questi obbediscono.
31, VANDEA,i capi vandeani inviano a Louis de La Rochejaquelein una lettera con la quale tentano di scoraggiare il generale vandeano, affermando che arriveranno altre truppe imperiali a rinforzo e che per quanto li riguarda essi non combatteranno più. Anche altri capi vandeani sono favorevoli a un accordo con il governo, ma Louis de La Rochejaquelein rifiuta ogni compromesso.

Giugno
2
, VANDEA, Louis de La Rochejaquelein fa attraccare a Croix-de-Vie (oggi Saint-Gilles-Croix-de-Vie) navi britanniche che giungono a portare rinforzi e rifornimenti. Egli viene anche informato dai comandanti britannici che si sta avvicinando una colonna del gen. Travot che sfila accanto all'esercito di Suzannet senza che questi lo attacchi.
Arrivati a Saint-Gilles, gli imperiali fanno fucilare i vandeani che presidiavano la città per proteggere lo sbarco e caricano le truppe di Louis de La Rochejaquelein, che nel frattempo continua a fare scaricare le navi. La battaglia dura un paio di giorni.
3,
4, VANDEA, Louis de La Rochejaquelein preferisce fermare lo sbarco e ripiegare per prepararsi allo scontro col gen. Travot;
5, VANDEA, il gen. Estève entra in contatto con l'esercito di Louis de La Rochejaquelein nelle paludi nei pressi di Saint-Hilaire-de-Riez. La battaglia non è particolarmente dura e nessuna delle due fazioni esce vincitrice, tuttavia Louis de La Rochejaquelein viene ucciso e Auguste de La Rochejaquelein ferito, così i vandeani, che però non si sono accorti della morte del generalissimo, si ritirano in ordine.
Anche se la guerra sembra volgere al termine, si cerca comunque di prolungarla il più possibile. Viene infatti eletto come nuovo generalissimo Charles Sapinaud e gli scontri continuano.
8, costituzione della Confederazione Germanica;
12
, N. Bonaparte lascia Parigi e raggiunge l'esercito a Laon;
16
, l'ala destra dell'esercito francese al comando del gen. E. Grouchy attacca l'esercito prussiano di G.L. Blücher a Ligny, obbligandolo a ripiegare; nello stesso tempo l'ala sinistra, al comando del mar.llo M. Ney, dovrebbe controllare la strada per Bruxelles in modo da impedire il ricongiungimento delle due armate nemiche, ma il piano napoleonico fallisce per il tempestivo ripiegamento del duca di Wellington a sud, in difesa di Bruxelles, e la libertà di manovra che il gen. G.L. Blücher riesce a conservare grazie alla lentezza di Grouchy che perde il contatto con il nemico;
18, "battaglia di Waterloo" solo a mezzogiorno N. Bonaparte riesce a sferrare l'attacco contro il duca di Wellington; l'obiettivo principale è l'ala sinistra dello schieramento nemico per ostacolare il ricongiungimento con i prussiani; cominciate le operazioni tuttavia l'ala sinistra francese, che al comando del gen. H.-Ch.-M.-J. Reille e dello stesso mar.llo M. Ney, dovrebbe limitarsi ad attacchi di copertura e a contenere l'ala destra del duca di Wellington, si trova impegnata in un attacco a fondo e vede concentrato su di sé, intorno alla fattoria di La Haie-Sainte, il peso principale della battaglia; l'ala destra francese non può quindi sviluppare la sua manovra e nel tardo pomeriggio si trova investita sul fianco anche dall'armata prussiana del gen. G.L. Blücher che ha effettuato in tempo il ricongiungimento; anche il ricorso all'eroica vecchia guardia imperiale non vale ad arrestare l'azione delle due armate nemiche e il ripiegamento dei francesi, che temono l'accerchiamento, si trasforma presto in una ritirata disordinata;
morti e feriti;
- francesi 41.000 su 72.000 uomini impegnati; 
- alleati 22.000 (su 157.000).
Il mar.llo L.-N. Davout, dopo questa battaglia alla quale non ha partecipato, riceve il comando dell'armata sotto le mura di Parigi;
21, VANDEA, mo Charles Sapinaud e gli scontri continuano fino alla battaglia decisiva avvenuta il 21 giugno: Suzannet si scontra con il gen. Lamarque a Rocheservière, dove muore prima che la battaglia abbia inizio, colpito da un proiettile vagante.
Il gen. Lamarque non ha poi difficoltà a disperdere gli uomini di Suzannet, quindi prende Boulogne e Thouars.
22, rientrato a Parigi, N. Bonaparte abdica a favore del figlio per la seconda volta; il duca di Wellington occupa Parigi ove rimarrà, come capo delle forze impiegate in Francia, fino al 1818;
24, VANDEA, viene firmato l' "armistizio di Tessoualle", vicino a Cholet.
25, VANDEA, si viene a sapere della sconfitta di N. Bonaparte a Waterloo (avvenuta il 18 giugno 1815), che determina la fine del suo regno.
[Nonostante tutto, i vandeani sono ugualmente riusciti ad aiutare Luigi XVIII a salire al trono.]

Luglio
3
, Parigi, il mar.llo L.-N. Davout si dispone per dar battaglia al duca di Wellington e al gen. G.L. Blücher, quando riceve dal governo provvisorio l'ordine di trattare con il nemico; lo stesso giorno egli firma a Saint-Cloud la convenzione di Parigi dopo la quale l'armata francese deve ritirarsi dietro la Loira;
6, Parigi, il mar.llo L.-N. Davout si mette alla testa delle truppe che abbandonano la capitale; prima di partire fa disporre nel forte di Vincennes circa cinquantamila fucili, dando degli ordini affinché questo forte non venga in nessun caso consegnato allo straniero; organizza quindi l'armata francese di qua della Loira facendo evacuare tutti gli oggetti di valore dal museo di artiglieria;

_______________Fine Cento Giorni

____________________

Alessandro I, già profondamente toccato dal nuovo ideale mistico che serpeggia per l'Europa [vedi 1812] ne è definitivamente conquistato quando conosce la baronessa V.J. von Krüdener, una mistica lituana che ha predetto la caduta dell' "Angelo nero" e l'ascesa dell' "Angelo bianco";





Seconda Restaurazione
1815
FRANCIA
Louis XVIII

Louis-Stanislas-Xavier (Versailles 1755-Parigi 1824)
fratello minore di Louis XVI;
1755-1795, conte di Provenza (Louis-Stanislas-Xavier);
1793-95, reggente del delfino;
1795-1814, re di Francia [autoproclamato];
1814 [6 apr - 19 mar 1815] -1824, re di Francia;

Camera dei Pari
[Carta del 1814]
   
Ch.-H. Dambray
(12 ott - 12 dic 1829)
Camera dei deputati dei dipartimenti
[Carta del 1814]
 
Elezioni
visconte
J.-H.-J. Lainé
(1815 12 ott - 5 set 1816)
 
Primo ministro  
Ch.-M. de Talleyrand-Périgord
(1815 8 lug - 26 set )
A.-E. de Vignerot du Plessis
duca di Richelieu
I
(26 set - 29 dic 1818)
[costituzionale]
Affari Esteri  
Ch.-M. de Talleyrand-Périgord
(1815 9 lug - 26 set)
A.-E. de Vignerot du Plessis
duca di Richelieu
I
(26 set - 29 dic 1818)
Interno  
É.-D. Pasquier
barone
(1815 7 lug - 26 set)
[ad interim]
Prosper Brugière, barone di Brabante
(27-29 set)
[ad interim]
V.-M. Viénot
conte di Vaublanc
(29 set - 7 mag 1816)
Pubblica Istruzione  

Président de la commission de l'Instruction publique
(sotto l'autorità del ministro dell'Interno)
Pierre Paul Royer-Collard
(15 ago - 13 set 1819)
Polizia Generale  
Joseph Fouché
(9 lug - 24 set)
É. Decazes
conte
(24 set - 29 dic 1818)
Guardasigilli  
É.-D. Pasquier
barone
(1815 9 lug - 26 set)
[ad interim]
F. de Barbé-Marbois
(26 set - 7 mag 1816)
Finanze  
J.-D. Louis
barone
(1815 9 lug - 26 set)
L.-E. Corvetto
conte
(26 set - 7 dic 1818)

Guerra  
mar.llo L. Gouvion
conte di Saint-Cyr
(1815 9 lug - 26 set)
H.-J. Clarke
(26 set - 12 set 1817)
Marina e Colonie  
François Arnail, conte di Jaucourt
(9 lug - 23 set)
François Joseph de Gratet
(24 set - 23 giu 1817)
[ad interim]
 

Luglio
14
, il mar.llo L.-N. Davout fa atto di sottomissione al governo reale nel castello della Source, vicino ad Orléans (futura sede dell'Università); rimette il comando dell'armata al mar.llo Macdonald, incaricato di scioglierla;
15, fallito il tentativo di imbarcarsi per l'America N. Bonaparte si consegna al governo inglese costituendosi prigioniero a bordo della nave Bellerophon;
24, quando il mar.llo L.-N. Davout viene a conoscenza dell'ordonnance, che mette al bando i generali Gilly, Grouchy, Exelmans, Clausel, ecc., scrive al mar.llo L. Gouvion, ministro della Guerra, per chiedergli che sia sostituito il suo nome a quello di questi generali, dal momento che non hanno fatto altro che obbedire ai suoi ordini;

Agosto
7
, N. Bonaparte viene trasferito sul Northumberland;
13, con una ordonnance Louis XVIII rinuncia alla nomina dei Pari a vita;
14
, elezioni;
[Al contrario della comune vulgata, il restaurato regno di Luigi XVIII si distingue nettamente da quello del fratello e predecessore Luigi XVI per una solida Carta dei diritti, ricalcata sul modello inglese, che prevede una camera alta, detta Camera dei pari, di nomina reale (come la Camera dei lord), nonché una Camera dei deputati, eletta a suffragio ristretto.]
22, le elezioni danno agli ultra-realisti [o ultras] una maggioranza di 350 seggi su 402.
[Nessuno si aspettava un simile esito, a cominciare dal sovrano e dal primo ministro: il primo, anzi, definisce la Camera dei deputati, "Chambre introuvable", in quanto come uscita da chissà dove, scollegata dalla reale società francese (e, dunque 'introvabile', introuvable).]

Settembre
24
, visto il netto esito elettorale, Luigi XVIII è spinto ad accomodare l'opinione pubblica sostituendo il "governo Talleyrand" con il "I governo Richelieu": significativamente, A.-E. de Vignerot du Plessis, duca di Richelieu, è nominato anche ministro degli Affari Esteri;
[Si tratta di una scelta saggia, essendo il nuovo primo ministro, un grande aristocratico il quale, in forza della propria incrollabile lealtà alla casa dei Borbone, è pronto ad offrire una politica di conciliazione nazionale.
Ma, soprattutto, assai legato allo zar di Russia, una qualità non secondaria in un paese sconfitto e occupato:
- dagli inglesi, tra la Senna e la frontiera belga;
- dai prussiani, fra la Senna e la Loira e la Bretagna;
- da russi, sassoni, soldati dell'Assia e del Württemberg, fra il Reno e la Loira;
- dagli austriaci, sino all'Ardèche e al Gard.
Di tutti, solo gli inglesi sono conosciuti per pagare quel che prendono. All'estremo opposto i prussiani si distinguono per saccheggi, incendi e crimini di ogni genere.
Saccheggi a parte, il mantenimento di tali truppe è a carico della Francia, per l'enorme cifra di circa 130 milioni all'anno (in rapporto, l'intera campagna di Waterloo è costata agli alleati circa 150 milioni).]
L'urgenza principale è comunque sempre rappresentata dal pagamento delle riparazioni di guerra e, dopo i "Cento giorni", le cose sono ulteriormente peggiorate: Parigi, oltre alle proprie immense spese militari, deve rimborsare agli alleati altri 150 milioni, che si aggiungono ai circa 550 precedenti, e a 130 milioni per il mantenimento delle truppe di occupazione. Tanto che Louis XVIII deve accettare un prestito ponte al 52,50%.
[E, ancora alcuni mesi più tardi il duca di Wellington, da capo del corpo britannico di occupazione, si permetterà di inviare una lettera al re, sottolineando il rischio che “il dibattito parlamentare” metta in pericolo “il bilancio dello stato, essenzialmente l'unico soggetto al quale tutta Europa sia interessata”.]
26, le cose sono a questo punto, quando entra in carica il "I governo Richelieu" con un nuovo ministro delle Finanze: il barone L.-E. Corvetto, giurista di origine italiana;
[Questi sarà capace di migliorare la ragione di credito del Regno, emettendo prestiti a condizioni maggiormente accettabili, favorito da una prima riduzione delle truppe di occupazione, che il primo ministro A.-E. de Vignerot du Plessis, duca di Richelieu, otterrà già nel 1816.]
Lo stesso giorno:
- Alessandro I di Russia,
- Federico Guglielmo III di Prussia 
- Francesco I d'Austria
firmano a Parigi la "Santa alleanza"  costituita da tre articoli nei quali i sovrani dichiarano – come "delegati della divina Provvidenza a reggere i tre rami della grande famiglia cristiana" – che resteranno sempre uniti come fratelli pronti a darsi reciproca assistenza…
vi aderiscono poi Louis XVIII di Francia come pure i re di Sardegna, dei Paesi Bassi e di Svezia; ne restano fuori l'Inghilterra, che si trincera dietro l'impossibilità di farla approvare dal parlamento, e papa Pio VII, diffidente dello spirito mistico-religioso che anima la dichiarazione;
il testo del documento che appare come un atto personale di Alessandro I, forse dettato dalla stessa baronessa von Krüdener, viene trasformato dal principe di Metternich-Winneburg in uno strumento politico che da una parte permette qualsiasi intervento in nome del principio monarchico e dall'altra, basandosi sull'uguaglianza dei monarchi, impedisce ogni aspirazione egemonica delle singole potenze; in questo modo il documento può essere riferito alla quadruplice alleanza che il 1° marzo 1814 Austria, Prussia, Russia e Inghilterra hanno sottoscritto a Chaumont, impegnandosi a preservare la pace in Europa una volta terminato il conflitto con Napoleone;



Ottobre
2
, il ministro dell'Interno V.-M. Viénot invia una circolare a tutti i prefetti per ricordare loro le priorità della loro funzione in un periodo turbato dal terrore bianco; ne approfitta inoltre per intervenire sul corpo prefettizio, in gran parte di nomina imperiale, a vantaggio di candidati più vicini alla monarchia, trasferendo o silurando 22 prefetti;
[In questo modo, alla fine del suo ministero, non vi saranno più prefetti che abbiano svolto una qualsiasi attività sotto i Cento giorni.]
16, N. Bonaparte intanto arriva nell'isola di Sant'Elena;
[Vi rimarrà fino al 5 maggio 1821 (forse morto avvelenato). La sua salma sarà trasportata a Parigi il 15 dicembre 1840.]

Novembre
18
, il ministro dell'Interno V.-M. Viénot firma un'ordinanza che mira a sostituire lo SM della Guardia Nazionale con un comitato di tre ispettori generali che costituiscono il Consiglio del Colonnello Generale: l'ordinanza sottrae agli altri ministri il diritto d'ispezione sulle nomine dei membri dello SM della Guardia Nazionale e facilita l'indispensabile inserimento di elementi fedeli nel corpo;
20, trattato di Parigi, tra
- Francia;
- Inghilterra, Austria, Prussia, Russia;
esso peggiora le condizioni di pace stabilite col trattato del 30 maggio:
- la Francia viene territorialmente ridotta alla frontiera del 1790 e deve cedere diverse posizioni strategiche alle potenze "medie" create ai suoi confini:
- ai Paesi Bassi: PhilippeVille , Marienbourg e Bouillon;
- alla Prussia: Sarrelouis e Sarrebruck;
- alla Baviera: Landau
- al Regno di Sardegna: Annecy e Chambéryù
- alla Svizzera:  versaix, Pregny e il Grande Saconnex;
s'impegna inoltre al pagamento di una gravosa indennità di guerra e al mantenimento per un periodo di cinque anni (poi ridotti a tre) di un contingente di 150.000 soldati stranieri sul proprio territorio, nei dipartimenti dell'est e del nord-est; 
lo stesso giorno, sempre a Parigi, la Russia, la Prussia e l'Austria (che il 26 settembre hanno concluso tra loro il trattato della "santa alleanza") stipulano con l'Inghilterra, su sollecitazione del suo primo ministro R.S. Castlereagh in accordo con il cancelliere austriaco principe di Metternich-Winneburg, un trattato che conferma la quadruplice alleanza (già espressa a Chaumont il 1° marzo 1814) decisa a mantenere la pace in Europa, per la cui difesa intende contrastare sia le possibili velleità di rivincita della Francia sia le attività rivoluzionarie all'interno dei vari stati restaurati dal congresso di Vienna; stabilisce a tal fine congressi periodici delle grandi potenze;
[La guida riconosciuta dell'alleanza è alla fine il principe di Metternich-Winneburg e l'Inghilterra si staccherà già a partire dal 1823.]
la società segreta "Tugenbund", sopravvissuta al crollo del regime napoleonico, ma divenuta sospetta agli occhi del governo prussiano per la sua generica tendenza liberale, è definitivamente sciolta;

Dicembre
12
, Maria Luisa festeggia a Vienna il suo 24° compleanno;

Fine/Inizio.

 

a



1815

Luigi Filippo d'Orléans

Albero genealogico
(Parigi 1773 - Claremont, Londra 1850)
primogenito di Luigi Filippo Giuseppe duca di Orléans e di Luisa Maria Adelaide di Borbone Penthiève;
1785-93, duca di Chartres;
1793-1830, duca di Orléans;
1807-30, duca di Montpensier;
dal 1809 risiede a Palermo dove ha sposato Maria Amalia, figlia di re Ferdinando IV di Napoli;
1815
dopo la restaurazione rientra in Francia;


1830-48, re dei francesi;

Carlo Filippo

Albero genealogico

(Versailles 1757 - Gorizia 1836)
fratello minore di Louis XVI e di Louis XVIII;
1757-1824, conte d'Artois;
dal 1814 è a capo dei reazionari estremi (ultras), opponendosi al liberalismo moderato del fratello;


1824-30, re di Francia (Carlo X);

Napoleone II
Albero genealogico

(Parigi 1811 - Schönbrunn, Vienna 1832)
(Napoleone Francesco Giuseppe Carlo) figlio unico ed erede di Napoleone I e di Maria Luigia d'Austria; "re di Roma";
1814, dopo il crollo dell'impero napoleonico viene condotto a Vienna dalla madre;
1815, 23 giugno, quando il padre sconfitto a Waterloo è costretto ad abdicare per la seconda volta, viene riconosciuto dalle Camere dei cento giorni imperatore dei francesi ma non regnerà mai;
1815, imperatore;
1815-32, duca di Reichstadt;
il suo nome viene utilizzato dal cancelliere austriaco K.W.L. Metternich per agitare la minaccia di un movimento bonapartista contro Luigi Filippo d'Orléans, e premere in tal modo sul sovrano francese perché rinunci alla politica del "non intervento";



1815
Paesi Bassi - Lussemburgo
WILLEM I
Albero genealogico

Guglielmo d'Orange (The Hague 1772 - Berlin 1843)
figlio di Willem V [il Batavo], principe di Orange-Nassau, e della p.ssa Sofia Wilhelmine di Prussia;
[viene spogliato di tutti i suoi possessi da Napoleone I]
1813, si autoproclama principe sovrano dei Paesi Bassi;
1815-40, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;
[dal 1815 il congresso di Vienna ha decretato la fusione delle antiche province Unite e dei Paesi Bassi belgi in un unico regno, concepito come stato cuscinetto in funzione antifrancese.]




1815
il congresso di Vienna decreta la fusione delle antiche province Unite e dei Paesi Bassi belgi in un unico regno, concepito come stato cuscinetto in funzione antifrancese;
la costituzione, promulgata l'anno precedente ed ora adattata, attribuisce agli stati generali poteri legislativi molto limitati. Le colonie, recuperate con l'eccezione del Capo e di Ceylon, dipendono unicamente dal re;
nella madrepatria l'unità tra olandesi e belgi si rivela assai difficile a causa, sia delle differenze economiche sia dei dissidi di carattere religioso (tre milioni di cattolici contro due milioni di protestanti) e linguistico (valloni contro olandesi e fiamminghi);






1815
REGNO di GRAN BRETAGNA e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico
(Londra 1738-Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
1814-20, re di Hannover;
- colpito da gravi disturbi mentali sin dal 1788;
1815
poiché la malattia mentale di cui è affetto sin dal 1765, si era aggravata nel 1788 ed è ulteriormente peggiorata nel 1810, il Regency Bill ha provveduto a nominare reggente l'erede al trono, il principe di Galles Giorgio (il futuro Giorgio IV);




Giorgio IV
Albero genealogico
(Londra 1762 - Windsor 1830)
figlio primogenito di Giorgio III e di Carlotta Sofia di Mecklenburg-Strelitz;
1785, sposa segretamente la cattolica M.A. Fitzherbert
[il matrimonio dovrebbe far perdere il diritto di successione al trono in VIrtù dell'Act of Settlement, ma la regola non viene fatta valere nei confronti del giovane principe poiché le nozze non sono considerate valide];
1795, sposa la cugina Carolina di Brunswick;
1811-20, reggente al trono di Gran Bretagna e Irlanda;
a causa dell'inguaribile follia paterna;


1820-30, re di Gran Bretagna, IRLANDA e Hannover;

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
R. Banks JenkinsonTory
2° conte di Liverpool
(1812 9 giu - 10 apr 1827)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Nicholas Vansittart
(1812 12 mag - 31 gen 1823)
Segretari di Stato
Affari Esteri e Commonwealth
-
Affari Interni
H. Addington
visconte Sidmouth
(1812 - 31 gen 1823)
Giustizia
-
-
Ministro della Guerra
-
 
1815
-
Tra il 1815 e il 1865 lasceranno le Isole Britanniche ben 6.262.000 persone.


1815
«segue da 1803» 1815, sotto la guida di Daniel O' Connell, riprende vigore il movimento per l'emancipazione dei cattolici (promessa da W. Pitt ma negata da Giorgio III); «segue 1829»


1815
Ernesto Augusto
Albero genealogico
(Londra 1771 - Hannover 1851)
quintogenito di re Giorgio III d'Inghilterra e di Carlotta Sofia di Mecklenburg-Strelitz;
1799-51, duca di Cumberland;
1815-20, risiede a Berlino, ponendosi a capo degli ultraconservatori locali;


1837-51, re di Hannover;

1815
-


1815
REGNO di DANIMARCA
Federico VI
Albero genealogico

(Copenaghen 1768 - 1839)
figlio di Cristiano VII e di Caterina Matilde d'Inghilterra;
1784-1808, reggente al trono di Danimarca e Norvegia;
1808-14, re di Norvegia;
1808-39, re di Danimarca;
1815
l'assegnazione del ducato di Lauenburg compensa in parte la perdita della Norvegia a beneficio del re di Svezia Carlo XIV Bernadotte;





1815
[dal 1804 nello Schleswig-Holstein i contadini sono emancipati dalla servitù della gleba.]

ISLANDA

1815
-


1815
REGNO di SVEZIA e di NORVEGIA
Carlo XIII
Albero genealogico

(Stoccolma 1748 - 1818)
fratello di Gustavo III;
1792-96, reggente per il nipote Gustavo IV Adolfo;
1809-18, re di Svezia;
dal 1810 ha adottato come suo successore il maresciallo francese Ch.J. Bernadotte designato dal Riksdag;
1814-18, re di Norvegia;
per aver partecipato alla coalizione antifrancese;

Carlo XIV
Albero genealogico

(Pau 1763 - Stoccolma 1844)
[Charles-Jean-Baptiste-Jules Bernadotte, adottato da Carlo XIII]
dal 1810 ha assunto di fatto la direzione della politica svedese;
1815
-



1818-44, re di Svezia e Norvegia;

1815
-




1815
REGNO di PORTOGALLO 
Maria I di Braganza
Albero genealogico
(Lisbona 1734-Rio de Janeiro 1816)
figlia di Giuseppe I e di Maria Vittoria;
1777-1816, regina di Portogallo;
vedova dal 1786 dello zio "re consorte" Pietro III, e folle dal 1790-91, vive in Brasile.


don Juan
Albero genealogico

(Lisbona 1769 - 1826)
figlio di Pietro III e di sua nipote la regina Maria I;
1792-1807, reggente il trono di Portogallo;
[in seguito alla follia della madre]
1807-26, principe del Brasile;
1815
dichiarato decaduto da Napoleone, poichè indotto dall'alleanza con l'Inghilterra a entrare nelle coalizioni antifrancesi, nel 1807 ha dovuto riparare in Brasile che ha elevato allo statuto di regno




1816-26, re di Portogallo (Giovanni VI il Clemente);


1815
-

a



1815
REGNO di SPAGNA
Ferdinando VII
Albero genealogico
(San Ildefonso, Segovia - Madrid 1833)
figlio di Carlo Iv e di Maria Luisa di Parma;
1808, re di Spagna;
dal 1808 al 1814 è tenuto confinato in Francia da Napoleone I;
1814-33, re di Spagna;
1815
salito al trono ha subito abolito la costituzione liberale di Cadice del 1812;




Primo Ministro
-

1815
-









1815
SAVOIA- REGNO DI SARDEGNA
Vittorio Emanuele I
Albero genealogico
(Torino 1759 - Moncalieri 1824)
figlio quartogenito di Vittorio Amedeo III di Savoia e di Maria Antonia Ferdinanda di Borbone-Spagna;
?-1796, duca d'Aosta;
1792, marchese di Rivoli;
1792-93, combatte nella campagna contro i francesi;
1793, marchese di Pianezza;
1796-99, dopo la pace di Parigi si ritira con la famiglia reale in Sardegna;
1802-21, re di Sardegna e duca di Savoia;
dal 1814 è tornato in Piemonte perché ha ottenuto dal congresso di Vienna la restituzione delle terre sabaude accresciute dei territori della Repubblica di Genova;

1815
-

SARDEGNA
[viceré: Carlo Felice di Savoia (1796-1802, 1814-21]

 

1815
Regno Lombardo-Veneto
[Impero Austriaco]
Governatore  



1815
Aprile
7
, con sovrana patente viene istituito formalmente il Regno Lombardo Veneto che diviene parte integrante dell'impero austriaco;
[L'obiettivo, ben chiaro nella mente del principe di Metternich-Winneburg è quello di assicurarsi uno stato cuscinetto e un forte avamposto in direzione ovest, verso la ancora temuta Francia.]

Giugno
12
, la Lombardia è ufficialmente annessa all'Impero austriaco, atto che tronca definitivamente ogni residua speranza riguardo a qualche possibile forma di indipendenza di uno stato italiano;
la perdita dei Paesi Bassi viene compensata dalla creazione del Regno del Lombardo Veneto e dall'acquisto del Salisburghese e del Tirolo;



1815
ducato di Modena e Reggio
Francesco IV d'Austria-Este
Albero genealogico

(Milano 1779 - Modena 1846)
figlio dell'arciduca Ferdinando d'Absburgo e di Maria Beatrice d'Este;
1814-46, duca di Modena e Reggio;

1815
-


1815
ducato di Parma, Piacenza e Guastalla
Maria Luisa d'Austria
Albero genealogico

(Wien 1791 - Parma/Wien 1847)
figlia di Francesco I e di Maria Teresa di Borbone-Due Sicilie;
1810, sposa Napoleone I;
1814-47, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla;


Ludovico II
Albero genealogico
(Parma 1799 - Nizza 1883)
figlio di Ludovico I e di Maria Luisa di Borbone-Spagna;
1803-07, re d'Etruria;
sotto la tutela della madre;


1824-47, duca di Lucca (Carlo Ludovico);
1847-49, duca di Parma e Piacenza (Carlo II Ludovico)



1815
-


1815
Granducato di Toscana
Ferdinando III di Lorena
Albero genealogico
(Firenze 1769-1824)
secondogenito di Pietro Leopoldo (Leopoldo II ) e di Maria Ludovica di Borbone-Spagna;
1790-1801, granduca di Toscana;
1801-14, granduca di Würzburg;
nel 1801 è stato spodestato per effetto del trattato di Aranjuez che ha assegnato la Toscana a Ludovico di Borbone col titolo di re di Etruria mentre egli ha ottenuto in compenso il granducato di Würzburg;
1814-24, granduca di Toscana;
coadiuvato da capaci ministri come V. Fossombroni e N. Corsini;

 
1815
-

 

1815
Ducato di Massa e Carrara
Maria Beatrice Cybo d'Este
Albero genealogico

(?-?)
figlia di
madre di Francesco IV;
1815-29, duchessa di Massa e Carrara;

1815
-

 

1815
Ducato di Lucca
Maria Luisa di Spagna
Albero genealogico

(San Ildefonso, 6 luglio 1782 – Roma, 13 marzo 1824)
figlia del re di Spagna Carlo IV e di Maria Luisa di Borbone-Parma;
[Appartenente al ramo spagnolo dei Borbone.]
1795, al Palazzo Reale di La Granja, sposa Ludovico di Borbone, duca di Parma e Piacenza che viene creato Infante di Spagna;
1815-24, duchessa di Lucca;

 

1815
-

 

 

 

1815
REPUBBLICA DI S. MARINO
[Repubblica del Titano]
Il più antico Stato indipendente d'Europa
Capitani reggenti
? (?-?)
? (?-?)

1815

«segue da 1786»

Il Congresso di Vienna ne riconosce l'autonomia.

«segue 1849»




1815
REGNO DI NAPOLI
Joachim Murat
 

(La Bastide-Fortunière, Lot 1767 - Pizzo, Catanzaro 1815)
dodicesimo figlio di un albergatore;
sposato dal 1799 con Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone;
1808-15, re di Napoli;
1806-15 Napoli è occupata dai francesi
1815
Ottobre
13
, viene fucilato.


1815
Marzo
15
, dopo la fuga di Napoleone I dall'isola d'Elba, J. Murat – formalmente ancora alleato dell'Austria, ma assolutamente incerto sulle sorti del suo Regno – decide di cambiare linea politica e dichiara guerra all'Austria; a convincerlo a questo passo, oltre alla sensazione di insicurezza che gli deriva dagli incerti rapporti diplomatici che ha con Austria e Gran Bretagna (al momento ancora protettrice della Sicilia borbonica), contribuisce anche il consiglio di autorevoli uomini di Governo, fra i quali spicca il nome di Vincenzo Cuoco che – collegati con le logge massoniche napoletane e probabilmente anche con i gruppi carbonari da qualche anno molto attivi nel Regno – sono favorevoli alla formazione di un Regno italiano indipendente e costituzionale.
30, J. Murat dichiara guerra all'Austria e occupa la Romagna, lanciando da Rimini un proclama in cui invita tutti gli italiani a combattere per l'indipendenza sotto le sue bandiere;

Aprile
ai primi del mese J. Murat viene sconfitto dagli austriaci;

Maggio
ormai in ritirata, J. Murat concede tardivamente una costituzione che tuttavia non suscita alcuna reazione tra le popolazioni del Regno;
3, battuto dagli austriaci a Carpi, viene privato del trono; si rifugia dapprima in Provenza, poi in Corsica;
20, convenzione di Casalanza, dopo la sconfitta subita da J. Murat da parte degli austriaci a Tolentino (3 maggio), P. Colletta per il Regno di Napoli e A.A. Neipperg per l'Austria-Inghilterra firmano, in una casa di proprietà dei Lanza presso Capua, questo trattato in cui viene sancito:
- il trasferimento del Regno di Napoli da J. Murat a Ferdinando IV di Borbone
- la consegna all'Austria di tutte le piazze militari, tranne Gaeta, Pescara e Ancona.
Questa seconda restaurazione non assume, per volere degli alleati austro-inglesi, il carattere brutalmente repressivo di quella del 1799, grazie anche all'influenza esercitata dal ministro Luigi de' Medici che, pur contrario ad una riforma costituzionale, mantiene la sostanza delle riforme attuate dai francesi;

Ottobre
J. Murat tenta ancora una disastrosa spedizione in Calabria, per la riconquista del suo Regno; sbarcato a Pizzo Calabro con pochi uomini, viene subito catturato;
13, dopo un processo sommario, viene condannato a morte e fucilato.

 
1815
REGNO DI NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico

(Napoli 1751-1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
sposato dal 1768 con Maria Carolina d'Absburgo (1752-1814);
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
[primo ministro e ministro degli esteri: ?; dal 1775 Maria Carolina d'Absburgo è entrata nel consiglio di stato]
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);
[viceré: arcivescovo Lopez y Royo (1795-?)]

l'isola, dal 1806 divenuta per la seconda volta rifugio della corte borbonica, è difesa dagli inglesi –

1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI

1815
Maggio
20
, convenzione di Casalanza [vedi sopra];

SICILIA
1815
Aprile
30
, il re fa deliberare dal nuovo Parlamento lo stanziamento per armare una spedizione di riconquista del Napoletano;

Maggio
14
, il re scioglie la Camera dei comuni (ultimo Parlamento siciliano fino al 1848);
17, parte per Messina;
31, parte per Napoli per riassumere la corona di quel Regno dopo il definitivo crollo di Murat;

Ottobre
22
, il nuovo governo, formatasi una Camera di elementi favorevoli, apre il Parlamento. Pari, comuni, reazionari e rivoluzionari, tutti si trovano d'accordo su di un punto: abolire la costituzione.








BRITISH NORTH AMERICA
[Nord America Britannico]
Governatore generale
George Prevost
(1811 - 1815)
Gordon Drummond
(1815 - 1816)
-
-

1815
Nel periodo 1770-1815 sono arrivati 15.000 scozzesi, per la maggior parte provenienti dalle Highlands e dalle isole. Essi parlano gaelico, professano la religione cattolica e sono organizzati ancora secondo la tradizionale struttura del clan.
Spesso sono giunti in comunità intere e, accompagnati dai loro sacerdoti e dai loro antichi nobili, si sono diretti verso Nova Scotia, Isola del Principe Edoardo, Alto Canada e Assiniboia dove si sono organizzate comunità agricole autonome.

Sin d'ora, ai concorrenti della Chiesa d'Inghilterra – luterani, presbiteriani, metodisti, congregazionalisti, battisti, ma anche mennoniti, moravi e quaccheri – si aggiungono universalisti, unitari e Discepoli di Cristo. Questi ultimi arrivano dalle Isole Britanniche, ma soprattutto al seguito di quell'imponente immigrazione di provenienza statunitense interrotta, seppure temporaneamente, dalla Guerra del 1812 (1812-15).
Solo da quest'anno quindi la Chiesa d'Inghilterra comincia a riprendersi, ora che si è interrotto il flusso migratorio dagli Stati Uniti e si è riaperto quello, di notevole portata numerica, proveniente dalle Isole Britanniche.
La lotta per la supremazia all'interno del mondo protestante avviene in regime di tolleranza legale.
Diverso e contraddittorio il caso degli abitanti cattolici del Nord America Britannico.
Coloro che godono di completa libertà di espressione religiosa di fatto, anche se non di diritto, sono gli abitanti del Basso Canada, Nelle altre province, al contrario, i cattolici immigrati dopo la Conquista (1760), soprattutto irlandesi e scozzesi, sono ancora soggetti alle penal laws alle quali sono sottoposti i loro correligionari nelle Isole Britanniche. Ciò significa che il loro clero opera in regime di illegalità e che essi stessi non possono per esempio votare, essere eletti a cariche pubbliche, aprire scuole o acquistare terra o riceverla in eredità.
Tutti i cattolici del Nord America Britannico sono formalmente sottoposti alla giurisdizione del vescovo di Québec.
La loro organizzazione, concepita per un unico gruppo etnico, quello di orgine francese, non risponde però alla nuova realtà multietnica posteriore alla Conquista. La sua inadeguatezza è particolarmente evidente nelle province atlantiche. Né i cattolici irlandesi né quelli scozzesi si sentono rappresentati dal vescovo di Québec e continuano a intrattenere rapporti diretti con i vescovi dei pasei di origine. In tal modo essi evitano anche le barriere linguistiche che li dividono gli uni dagli altri, ed entrambi da Québec.
Lungi dunque dal formare comunità cattoliche multiculturali, scozzesi, irlandesi e acadiani proseguono per strade diverse, approfittando, quando possibile, dell'assistenza spirituale di sacerdoti della stessa origine etnica o quantomeno capaci di parlare la loro lingua.

 


PROVINCIA DEL CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).]
BASSO CANADA [o Canada Est]
Governatore della provincia
George Prevost
(1811 - 1815)
Gordon Drummond
(1815 - 1816)

1815
-

 

 

ALTO CANADA [o Canada Ovest]
Governatore della provincia
Francis Gore
(1806 - 1817)

1815
-

 

TERRANOVA
Governatore della provincia
Richard G. Keats
(1813 - 1815)

1815
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
Charles D. Smyth
(1813 - 1824)

1815
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
George S. Smyth
(1814 - 1816)

1815
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
John C. Sharbrooke
(1811 - 1816)

1815
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
Hugh Swayne
(1812 - 1816)

1815
-

 

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
J. Madison [4°]
(1809 4 mar - 4 mar 1817) [repubblicano]
Vicepresidente
-
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
J. Monroe
(1815 28 feb - 3 mar 1817)
[repubblicano]
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
John Marshall
(1801 31 gen - 6 lug 1835)
[federalista]

1815
Gennaio
, guerra con la Gran Bretagna (1812-15);
24 bocche da fuoco inglesi attaccano, ma il tiro preciso dell'artigleria americana (con 13 cannoni) li costringe a desistere dall'assalto e ad abbandonare i loro pezzi;
8, battaglia di New Orleans: le truppe americane, ancora all'oscuro degli esiti del trattato di Gand, infliggono una pesante sconfitta agli inglesi.
[Ca 7000 inglesi, più altri 1500 di rinforzo, guidati dal gen. sir Edward Packenham, si scontrano con ca 5000 americani:
- volontari di New Orleans (Plauché),
- negri liberi (d'Aquin),
- indiani choctaw,
- pirati di Barataria (pirata Jean Lafitte),
- volontari del TENNESSEE (gen. Andrew Jackson),
- volontari del KENTUCKY e MISSISSIPPI (?),
sotto l'alto comando del gen. Andrew Jackson.
Alle prime luci dell'alba inizia lo scontro. Gli inglesi sono sicuri di vincere ma il fuoco delle "camicie sporche" americano – così gli inglesi chiamano i fucilieri del KENTUCKY e del TENNESSEE – appostate nel fango fino ai ginocchi, e imperturbabili nella mira, apre vasti vuoti nelle file inglesi. Lo stesso gen. sir Edward Packenham, mentre avanza a cavallo nel vano tentativo di rianimare i suoi uomini, viene colpito e riportato nelle retrovie mortalmente ferito.
Una seconda ondata di attaccanti non ha migliore sorte della prima.
ore 08:30, gli inglesi si ritirano in disordine lasciando il terreno disseminato di morti e feriti.
Gli americani, nonostante il successo, mantengono vivo lo sbarramento d'artiglieria… fino al giorno 17…
17, le forze britanniche si rimbarcano sulla loro flotta.


Washington, quando arrivano i commissari inviati dalla convenzione di Hartfotd (CONNECTICUT), si aspettano di poter dettare le loro clausole a un governo sul punto di crollare ma sono accolti dalla notizia che le forze americane hanno riportato una smagliante vittoria a New Orleans e che è stato firmato un trattato di pace; non possono quindi far altro che tornarsene indietro tranquillamente.

La guerra ispira un forte sentimento nazionale in un'Unione ancora debole e aggiunge un considerevole gruppo di eroi, con Andrew Jackson in testa, al pantheon americano.
Essa fornisce inoltre agli Stati Uniti un inno nazionale, Star-Spangled Banner (la bandiera a stelle e strisce) che un noto avvocato di Washington, Francis Scott Key, è stato ispirato a comporre mentre osservava il bombardamento inglese di Baltimora, e un simbolo nazionale, Uncle Sam (lo zio Sam).
Fine della guerra con gli inglesi.
La guerra (1812-15), che merita il titolo di "seconda guerra d'indipendenza", segna la fine della dipendenza americana dalle potenze europee.

Lo stesso anno solo due città hanno più di 100.000 abitanti, New York e Philadelphia.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1815
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1815
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1815
-

 

[04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.]
Governatore
-

1815
-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1815
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1815
-


[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1815
-






[08] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-

1815
-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1815
-

 





[10] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
Governatore
-

1815
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1815
-

 

[12] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-

1815
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1815
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1815
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1815
-


[16] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
Governatore
-
-

1815
-

 





[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1815
-

[18] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
Governatore
-

1815
-

 


[-] FLORIDA
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Governatore
-
-

1815
-

a








1815
viceregno del Messico
(spagnolo)
- viceré
?
(? - ?)
 
1815
Dicembre
22
, dopo essere stato battuto a Tezmalaca, il sacerdote d'origine meticcia don José Maria Morelos y Pavón, parroco di Carácuaro e Mircupétaro, che intendeva creare con la costituzione di Apatzingán uno stato messicano repubblicano e indipendente su di una vasta area compresa tra Acapulco e Veracruz, viene condannato a morte e fucilato;







1815
VENEZUELA
-
?
(? - ?)
1815
-



1815
CILE
-
?
(? - ?)
 
1815
la rivolta contadina organizzata dal capo repubblicano M. Rodriguez impegna le truppe spagnole in una estenuante guerriglia, consentendo ai leader patriottici, esuli nel Plata, di riorganizzare la forze in vista dell'offensiva finale;



1815
GUYANE
-
?
(? - ?)
 
1815
ex colonia olandese, conquistata dall'Inghilterra nel 1796 ma cedutale definitivamente solo nel 1814;



1815
don Juan
Albero genealogico
(Lisbona 1769 - 1826)
figlio di Pietro III e di sua nipote la regina Maria I;
1792-1807, reggente il trono di Portogallo;
[in seguito alla follia della madre]
dal 1807 dichiarato decaduto da Napoleone;
1807-26, principe del Brasile;
[dal 1808 vi si è trasferito con la famiglia.]
1815
dopo la definitiva caduta di Napoleone, rimane ancora in Brasile;



1816-26, re di Portogallo (Giovanni VI [il Clemente]);



1815
-



1815
PARAGUAY
Presidente della repubblica
G. Rodriguez Francia
(1814-40)
 
1815
-


1815
ARGENTINA
-
?
(? - ?)
 
1815
-



1815
URUGUAY
-
?
(? - ?)
 
1815
Montevideo, con un proprio movimento autonomista, sotto la guida di J.G. Artigas, i patrioti uruguaiani riprendono temporaneamente il sopravvento sulle forze realiste (spagnoli, argentini e portoghesi): conquistano Montevideo e costituiscono il primo governo nazionale dell'Uruguay;







Cina







Giappone




1815
EGITTO
[parte dell'Impero Ottomano]
Mehmet Alì o Muhammad 'Ali
(Cavalla, Macedonia 1769 - Il Cairo 1849)
di famiglia albanese (secondo altri turca), nato in Macedonia;
1805-48, wali o pascià d'Egitto;
[eletto dagli "ulama" egiziani, insorti contro i mamelucchi, al posto del governatore Cosroe Pasha, ottenendo dalla Porta la ratifica della loro scelta.
Considerato il fondatore dell'Egitto moderno, riorganizza l'esercito su modello europeo, inizia a razionalizzare l'agricoltura e incentiva una nascente industria manifatturiera.]


1815
-




1815
Senegal
[dal 1814 restituito alla Francia con il trattato di Parigi.]
- Governatore
-
1815
-


1815
Niger
1803-18, seconda spedizione lungo il Niger di Mungo Park con quattrocento soldati.
I guerriglieri africani li uccidono tutti tranne otto; tra i morti figura anche Mungo Park che perisce o per mano degli africani o nelle rapide del Dioliba (chiamato Niger dai conquistatori).



1815
Sierra Leone
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1815
Gli inglesi continuano una guerra di nove anni (1807-16) per fiaccare la resistenza degli ashanti, il cui traffico degli schiavi – iniziato, a suo tempo, dagli inglesi – è cessato con l'abolizione della schiavitù nell'Impero Britannico.


1815
Africa Sud-Occidentale
-

1815
-
Il missionario tedesco Schmelen fonda la missione di Betania nel territorio dei Nama. La missione svolge un importante ruolo nel periodo di conquista.

 

 
1815
Mozambico
-
-
1815
le esportazioni del Mozambico si basano quasi esclusivamente sugli schiavi.
Qui la schiavitù rimane la forma principale di manodopera per i prazeros, senza contare i colonos (africani che pagano il testatico e lavorano senza alcun compenso per i signori e le missioni portoghesi).
Il traffico degli schiavi raggiunge i 10.000 all'anno.




1815
Regno del Madagascar
(Imérina)
Radama I
(? - ?)
figlio di Andrianampoinimerina o Nampoina (1787-1810);
1810-28, re del Madagascar;
l'influenza guadagnata sotto il suo regno dagli emissari inglesi e dai missionari protestanti acuisce l'ostilità verso gli stranieri.
1815
-


1815
[L'insediamento degli inglesi (1806), divenuto definitivo nel 1814, ha formato un'oligarchia amministrativo-commerciale anglosassone nel Sud.]
- Governatore
Cradock
(1812-?)
1815
-









1815
Persia
Fath 'Ali
(? - 1834)
nipote di Agha Muhammad, della dinastia Qagiar;
?-1834, scià di Persia;


1815
dopo il trattato del Golestan sono rimastsi in discussione tre distretti di frontiera con la Russia.
[Se ne riparlerà nel 1827]


 



La rivoluzione industriale

1815,

 



 Arduini, Carlo (Civitella del Tronto 1815-Oulens, Cantone vallese 1881) sacerdote, patriota, mazziniano, antipapale;
1844, dopo alcui anni di ministero e di studi a Offida (Ascoli Piceno), riesce a trasferirsi a Roma dove figura tra i più entusiasti esaltatori di Pio IX;
gli eventi successivi disilludono anche lui, che si trova mutato in un altrettanto acceso democratico;
L'ultimo dei romani ovvero la congiura di Stefano Porcari (184?, dramma repubblicano pieno di empiti antipapali e di simpatie per l'eresia hussita)
1849, 20 febbraio, è membro della Costituente della Repubblica Romana; 7 giugno, la sua è una delle poche voci che si alzano a difendere la libertà di culto;
prima della fine dell'anno si trova già a Losanna dove collabora a «L'Italia del Popolo», ristampa la sua tragedia e incalza con vari opuscoli;
La scomunica del popolo italiano al Papa e ai suoi m inistri (1849)
Il presente e l'avvenire di Roma (1849)
pian piano si calma, aiutato anche dall'amore di Elisa Noir, che sposa;
I misteri del clero romano (1856)
La riforma in Italia nel sec. XVI [a.f.: Riforma italiana nel Seicento] (Torino 1856)
1856, è chiamato a succedere a F. de Sanctis nella cattedra di letteratura italiana alla Scuola politecnica di Zurigo;
La primogenita di Galileo Galilei rivelata dalle sue lettere inedite (Firenze 1864)
La poesia del genio e la poesia dell'arte (Zurigo 1875).

Bachofen, Johann Jakob (Basilea 22 dicembre1815 - Basilea 25 novembre 1887) storico svizzero delle religioni e del diritto, in rapporto con Nietzsche
proveniente da un'importante famiglia di ricchi imprenditori, studia dapprima nella sua città natale di Basilea;
1835-37, continua gli studi a Berlino…
1837-38, … e a Gottinga, dove incontra maestri quali August Boeckh, Leopold von Ranke e Friedrich Carl von Savigny; completa la sua formazione con viaggi di studio a Parigi e a Cambridge;
1840, pubblica (1840-48) le prime opere;
[Si tratta di tradizionali studi di diritto romano che hanno una buona eco nel mondo accademico.]
1841, professore (1841-43) di diritto romano all'Università di Basilea nonché giudice (1844-66) presso il Tribunale d'appello; 1848, da questo periodo le opere da lui pubblicate, basate sulle sue vastissime conoscenze filologiche ed archeologiche, pur apprezzate da antropologi come Henry Lewis Morgan e John Ferguson Mc Lennan, suscitano un profondo ostracismo da parte dei filologi e degli storici accademici dell'epoca;
Saggio sul simbolismo funerario degli antichi (1859)
[Con cui getta le fondamenta metodologiche del suo lavoro, incentrate sulla definizione del concetto di simbolo "riposante in se stesso"; quest'ultimo, non rappresentando altro che se stesso, attinge alla verità metafisica che trova nella storia la sua concreta incarnazione.]
Il diritto matriarcale o Il matriarcato (1861)
[In cui concretizza meglio il suo discorso, declinando, mediante lo studio di simboli e miti, quella che egli ritiene l'essenza primordiale della dialettica storica, ovvero l'alternanza di fasi matriarcali e patriarcali.]
Il popolo licio (1862)
La Saga di Tanaquilla (1870)
[Concepita all'origine come risposta all'avversata Storia romana del Mommsen.]
Lettere antiquarie (1880-86).
[Secondo la sua concezione storiografica, i primordi della storia umana sono caratterizzati da una successione di fasi in cui dapprima sarebbe prevalso l'elemento materno (e con esso i simbolismi della terra e dell'acqua, il diritto naturale, la promiscuità sessuale, la comunità dei beni) e in seguito quello paterno (e con esso i simbolismi celesti, il diritto positivo, la monogamia, la proprietà privata).
Il passaggio tra queste fasi sarebbe avvenuto attraverso momenti di potere violento delle donne (amazzonismo), dapprima in quanto ribellione alla supremazia fisica del maschio nei primordi della civiltà e poi come degenerazione della fase classica del matriarcato cosiddetto demetrico, visto da lui come "poesia della storia", ordinato come sarebbe stato secondo le pacifiche ed eque leggi della madre terra.
Pur sprovviste di fondamento storico, queste teorie ispireranno gran parte delle più valide ricerche moderne su questi temi: la loro rivalutazione sarà operata sia da destra (Ludwig Klages, Alfred Baeumler, Julius Evola), in sintonia del resto con la sua ideologia decisamente conservatrice, sia da sinistra (innanzitutto Walter Benjamin, ma già Karl Marx e Friedrich Engels).
Di grande rilievosarà anche la sua recezione in campo psicoanalitico, sin da Freud e Jung, ma poi soprattutto con gli studi di Erich Neumann, Wilhelm Reich ed Erich Fromm.
La tematica matriarcale sarà non da ultimo ripresa in futuri studi di stampo femminista, che tenteranno di rivalutare la consistenza storica delle ipotesi bachofeniane, riconoscendo in esse un valido strumento per fondare una progettualità sociopolitica alternativa, centrata su valori e caratteri tipicamente femminili che il grande studioso basilese ha saputo mettere in evidenza con indubbio spirito pionieristico.]


Ballada di Saint Robert, Paolo (verzuolo, Como 1815-Torino 1888) militare e scienziato piemontese, fondatore della balistica moderna.

Bismarck-Schönhausen, Otto von (Schönhausen, Magdeburgo 1815-Friedrichsruh, Amburgo 1898) politico tedesco, "cancelliere di ferro".

Böhtlingk, Otto von (Pietroburgo 1815-Lipsia 1904) sanscritista tedesco;
Dizionario di Pietroburgo o petropolitano (1852-75, in sette voll., il più vasto e ricco vocabolario sanscrito).

Bonamici, Stanislao Antonio (Livorno 1815 – Trevi, Perugia 1891) ecclesiastico ed editore italiano.

Bonaparte, Pietro Napoleone (Roma 1815-Versailles 1881) politico francese, figlio di Luciano (fratello di Napoleone I); Albero genealogico
1831, milita con gli insorti romagnoli;
1832, si arruola nelle forze armate della Colombia e presta poi servizio in Egitto sotto Mehmet Alì;
1848, nella costituente francese è deputato dell'estrema sinistra;
1851, contrario al colpo di stato di Luigi Napoleone, si ritira a vita privata;
1870, in seguito ad una polemica giornalistica uccide il giornalista repubblicano V. Noir. Sarà assolto.

Boole, George (Lincoln 1815 2 nov - Cork 8 dic 1864) matematico inglese (da cui i caratteri booleiani);
[Figlio di un calzolaio di modeste risorse economiche ma amante delle scienze.]
benché inizialmente avviato a studi commerciali, da autodidatta apprende non solo le lingue più disparate, dal greco all'italiano, ma anche la matematica;
[Dirà poi alla moglie di essersi accostato alla matematica perché i libri di matematica erano meno costosi e, richiedendo più tempo per la lettura, duravano di più.]
fu influenzato da contatti occasionali con Duncan Gregory, un algebrista di Cambridge fautore di uno sviluppo formale della sua disciplina, e con Augustus De Morgan, un logico londinese;
L'analisi matematica della logica (1847)
[Costituisce l'atto di nascita della moderna logica matematica. Egli è riuscito a descrivere completamente la teoria dei sillogismi in termini di equazioni algebriche e a esibire un procedimento meccanico per la loro soluzione, realizzando così in questo campo il sogno di Leibniz del calculus ratiocinator. Mediante il nuovo calcolo diventa così anche possibile analizzare matematicamente la corretezza di argomentazioni filosofiche tradizionali, come egli stesso mostrerà in seguito con esempi tratti da Clarke e Spinoza.
Il vantaggio dell'approccio algebrico appare immediatamente evidente: le stesse regole che descrivono la sillogistica, descrivono anche la logica proposizionale! I contributi di Aristotele e Crisippo vengono dunque unificati nel trattamento algebrico, esibendo finalmente la loro nascosta complementarietà. Per buona misura egli scopre che anche la teoria elementare della probabilità costituisce un ulteriore modello della sua algebra: poiché innumerevoli altri ne saranno trovati in seguito, l'algebra booleana sarà uno degli strumenti più usati nella matematica pura e applicata.
(P. Odifreddi, Il diavolo in cattedra, Giulio Einaudi, Torino, 2003).]

1849, grazie ai risultati raggiunti, gli viene offerta una cattedra al Queen's College di Cork che terrà fino alla morte;
Laws of Thought (1854, Leggi del pensiero; indagine sulle leggi del pensiero sulle quali sono fondate le teorie matematiche della logica e delle probabilità)
1864, muore a Cork, lasciando incompiuta un'opera non tecnica rivolta ad un pubblico più vasto.

Cadorna, Raffaele (Milano 1815-Torino 1897) militare e politico italiano;
1848, organizza il battaglione lombardo di volontari del genio nella I Guerra d'indipendenza;
1855, fa parte del corpo di spedizione in Crimea ed è ferito alla Cernaia;
1859, ministro della guerra nel governo provvisorio toscano facilita l'annessione del Granducato di Toscana al Regno di Sardegna;
1860, è comandante di grandi unità durante la campagna di liberazione delle Marche e dell'Umbria;
1866, c.s. nella III Guerra d'indipendenza;
1870, a capo del corpo di spedizione italiano occupa lo Stato della Chiesa e prende Roma; 20 settembre, firma con il generale H. Kanzler, comandante delle truppe pontificie, la capitolazione della città;
1849, deputato;
1871, senatore;
La liberazione di Roma  nell'anno 1870 ed il plebiscito (1889).

Cantelli, Girolamo (Parma 22 giugno 1815 – Parma 7 dicembre 1884) politico italiano.

Correnti, Cesare (Milano 1815-Meina, Novara 1888) politico italiano;
1836, divulga l'almanacco «Il Presagio»;
Della letteratura rusticale (1846, articolo apparso sulla «rivista Europea», considerato il Manifesto della narrativa campagnola italiana)
1847, oltre all'almanacco «Il Nipote del vesta verde», collabora agli «Annali Universali di Statistica»;
L'Austria e la Lombardia (Lugano 1847, anonimo)
1848, 8 aprile, segretario del governo provvisorio lombardo, si attira le critiche dei repubblicani perché favorevole alla politica di "fusione" della Lombardia con il Piemonte; agosto, emigrato a Torino dopo il ritorno degli austriaci a Milano, pubblica i «Bollettini dell'Emigrazione» (27/11/48-15/03/49); è deputato al parlamento subalpino;
I dieci giorni dell'insurrezione di Brescia nel 1849 (1849)
1850, fonda il quotidiano «Il Progresso» con Depretis e collabora pure alla «Concordia» e al «Diritto», organi della sinistra costituzionale;
1854-56, nella guerra di Crimea si avvicina al conte di Cavour;
1867, 17 feb-10 apr, ministro dell'Istruzione Pubblica (II "governo Ricasoli");
1869, 14 dic-17 mag 1872, ministro dell'Istruzione Pubblica ("governo Lanza"), con un deciso indirizzo laico e liberale;
1876-85, staccatosi dalla destra, contribuisce l'avvento al potere della sinistra e collabora con A. Depretis di cui diventa consigliere;
1886, è nominato senatore.
I suoi scritti sono stati raccolti in volume nel 1891-94. 

Dana, Richard Henry jr. (Cambridge, Massachusetts 1815-Roma 1882) scrittore statunitense; avvocato, si occupò di cause antischiavisti che e di marinai vittime di soprusi;
Two Years Before the Mast (1840, Due anni a prora; prototipo della narrativa di mare di cui H. MelVille sarà il grande esponente)
The Seaman'S Friend (1841, L'amico del marinaio).

Della Rovere, Alessandro (Casale Monferrato, Alessandria 26 ottobre 1815 – Torino 17 novembre 1864) militare e politico italiano.

Deutinger, Martin (Langenpreising 1815-Bad Pfäfers 1864) filosofo tedesco, sacerdote (1837), il maggior estetologo cattolico dell'800; sostenne che le parti fondamentali della filosofia sono la gnoseologia, l'estetica e l'etica rispecchianti rispettivamente il pensiero, la possibilità e l'azione;
Elementi fondamentali di una filosofia positiva, come ricerca preliminare per una riduzione di tutte le parti della filosofia ai principi cristiani (1843-49)
Filosofia morale (1849)
Figure dello spirito nell'arte e nella natura (1856-66).

Espinasse, Esprit Charles Marie (Castelnaudary 2 aprile 1815 – Magenta 4 giugno 1859) militare e politico francese;
[Figlio di Jean Espinasse e di Germanie Robert.]

Fanfani, Pietro (Collesalvetti, Livorno 1815-Firenze 1879) filologo e lessicografo italiano, strenuo difensore del purismo, curatore di varie edizioni di testi antichi;
vocabolario della lingua italiana (1855)
Paolina (1868)
Una bambola (1869)
Democritus ridens (1872, polemica letteraria e linguistica)
Il fiaccheraio e la sua famiglia (1874)
vocabolario italiano (1875, con G. Rigutini).

Ferracciù, Nicolò (Calangianus, Sassari 10 maggio 1815 - Roma 2 marzo 1892) politico italiano.

Finzi, Giuseppe (Rivarolo, Mantova 1815-Mantova 1886) politico italiano, attivo mazziniano;
1848, combatte nella guerra d'indipendenza e dopo l'armistizio di Salasco partecipa al tentativo di G. Garibaldidi continuare una guerriglia nel varesotto;
1849, rientrato a Mantova si lega alla cospirazione mazziniana di don E. Tazzoli e organizza la raccolta di fondi per il prestito nazionale lanciato da G. Mazzini ;
1852, scoperto e arrestato viene condannato a diciotto anni di carcere; L. Castellazzo, pure arrestato col gruppo di don E. Tazzoli aggrava con le sue dichiarazioni la posizione dei compagni;
1856, riesce a tornare in libertà in seguito ad un'amnistia;
1860, commissario per la provincia di Mantova nella seconda guerra d'indipendenza, dirige con E. Besana la sottoscrizione per l'acquisito dei fucili da consegnare a G. Garibaldi per la liberazione del Mezzogiorno; deputato della destra;
1884, si dimette per protesta contro la convalida dell'elezione a deputato di L. Castellazzo;
1886, senatore.

Geibel, Emanuel (Lubecca 1815-1884) poeta tedesco, versificatore di notevole abilità formale, "poeta nazionale" protetto da Guglielmo II di Prussia, gran divulgatore di testi antichi e moderni da tutte le tradizioni, oggi interessante solo come documento del tempo;
Ada-Lieder (versi dedicati alla memoria della moglie Ada)
Meister Andrea (1855, commedia)
Brunhild (1857, tragedia)
[Usciti dalle stamperie a centinaia di migliaia nel periodo 1840-80, i suoi lavori rimangono documenti del cattivo gusto imperversante tra la borghesia inglese e tedesca dell'età Vittoriana.
Lo accompagnano in questo anche i lavori di J.V. von Scheffel e Martin Tupper.]


Giovanni Bosco, san (Becchi, Castelnuovo d'Asti, oggi Castelnuovo don Bosco 1815-Torino 1888) ecclesiastico e educatore italiano, santo (1934);
1841, sacerdote;
1851, fonda, in associazione con don M. Rua e don G. Cagliero
- la congregazione dei salesiani (riconosciuti dalla Santa Sede nel 1860),
- la congregazione delle figlie di Maria Ausiliatrice per l'assistenza e la formazione spirituale delle ragazze del popolo (approvata nel 1872) e
- la Pia unione dei cooperatori salesiani come terz'ordine secolare (sorta nel 1875-76);
Il sistema preventivo nell'educazione della gioventù (1877)
Storia sacra
Storia ecclesiastica
vita del Comollo
Corona dei sette dolori
Chiave del paradiso
Divoto dell'angelo custode
Il giovane provveduto
.

Goedsche, Herrmann Ottomar Friedrich o Sir John Retcliffe (Trachenberg, Slesia 12 febbraio 1815 – Cieplice Slaskie-Zdrój 8 novembre 1878) scrittore e agente segreto tedesco, i cui romanzi storici sono caratterizzati da un forte antisemitismo;
[Figlio del borgomastro di Trachenberg.]
è un dirigente delle poste e agente provocatore per la polizia segreta prussiana, per cui confeziona lettere false;
1848, entra a far parte della redazione del giornale ultraconservatore «Kreuzzeitung»;
1849, dopo il processo a F.L.B. Waldeck, in cui sono stati scoperti dei suoi falsi, è costretto a lasciare le poste;
Biarritz (1868)
[In cui riprende alcune parti del libro Dialogue aux Enfers entre Machiavel et Montesquieu (1864) del francese M. Joly, e racconta di un incontro che si sarebbe svolto ogni cento anni presso il cimitero di Praga, in cui i più eminenti rabbini, in rappresentanza delle 12 tribù, si sarebbero accordati per la conquista del potere mondiale.
Il libro fa molto successo soprattutto in Russia, e l'Ochrana, la polizia segreta zarista, lo utilizzò come base per il pamphlet antisemita Protocolli dei savi di Sion (1903).]


Griswold, Rufus G. (1815-1857) critico letterario e direttore dell' «International Magazine».

Labiche, Eugène (Parigi 1815-1888) autore drammatico francese, di famiglia agiata; circa 160 commedie in uno o più atti; i suoi collaboratori furono di norma E. Gondinet, E. Legouvé, E. Martin, A. Delacour, ecc.
Monsieur de Coislin infiniment poli (1838, Monsieur Coislin o l'uomo infinitamente cortese, con Marc-Michel e A. Lefranc)
Un jeune homme pressé (1848, Un giovane frettoloso)
Un chapeau de paille d'Italie (1851, Un cappello di paglia di Firenze; 300 repliche; da cui il film di René Clair nel 1927)
Le voyage de M. Perrichon (1860, Il viaggio del signor Perrichon)
La poudre aux yeux (1861, La polvere negli occhi)
La cagnotte (1864)
La grammaire (1867, La grammatica).

La Farina, Giuseppe (Messina 20 luglio 1815-Torino 5 settembre 1863) politico e storico italiano, redattore del messinese «Spettatore zancleo»;
1837, partecipa ai moti siciliani e ripara a Firenze;
1841, ripara ancora a Firenze;
Studi storici sul sec. XIII (1842)
1847-48, redattore capo del giornale democratico «L'Alba»;
1848, 12 gennaio, tornato in Sicilia dopo la rivoluzione, è deputato e ministro del governo siciliano;
1849-54, in seguito alla restaurazione borbonica va esule prima in Francia e poi a Torino;
Istoria documentata della rivoluzione siciliana e delle sue relazioni co' governi italiani e stranieri (1851)
Storia d'Italia dal 1815 al 1850 (1851-52)
1857, dopo l'abbandono graduale delle sue posizioni democratico-repubblicane, è promotore con D. Manin e G. Pallavicino della Società Nazionale (con programma «Italia e Vittorio Emanuele») di cui diventa segretario;
1860, si reca in Sicilia a controllare per conto del conte di Cavour l'impresa garibaldina e a sollecitare l'immediata annessione dell'isola al Piemonte;
1860 dicembre-febbraio 1861, dopo l'espulsione da parte di G. Garibaldi ritorna nell'isola come consigliere del luogotenente del re, Montezemolo; deputato, capeggia un gruppo parlamentare di centro-sinistra;
Epistolario (1869, raccolto e pubblicato da A. Franchi)
Scritti politici (1970, c.s.).

Natoli, Giuseppe - barone di Scaliti (Messina 9 giugno 1815 – Messina 25 settembre 1867) politico italiano.

Nunziante, Alessandro (Messina 15 luglio 1815 – Napoli 6 marzo 1881) militare e politico italiano.

Paparigopulos, Konstantin (Costantinopoli 1815-Atene 1891) storico greco;
1855, professore all'università di Atene;
Storia della nazione greca (1860-72).

Parkes, Henry (Stoneleigh, Warwickshire 1815-Sydney 1896) politico australiano;
1839, vive in Australia;
1849-54, edita il giornale liberale «Empire» che si batte per l'autogoverno delle colonie inglesi;
1854, viene eletto al consiglio legislativo della Nuova Galles del Sud;
1872-75, ne diventa primo ministro;
1877, ancora primo ministro;
1878-83, ancora primo ministro;
1880, a Sidney si riunisce la prima conferenza federale in seguito ad un'idea di federazione fra le colonie dell'Australia, sostenuta assieme a W.C. Wentworth;
1887-91, primo ministro;
1891, marzo-luglio, a Sidney presiede la prima convenzione federale australiana, premessa della nascita della Confederazione australiana;
Cinquant'anni nella costruzione della storia d'Australia (1892).

Pasolini, Giuseppe - conte (Ravenna, 7 febbraio 1815 – Roma, 4 dicembre 1876) politico italiano;
[Figlio di Pietro Desiderio (presidente del governo provvisorio di Ravenna durante la breve rivoluzione del 1831).]

Petruccelli della Gattina, Ferdinando (Moliterno, Potenza 1815-Parigi 1890) scrittore e politico italiano; di orientamento radicale, prese parte ai moti del '48 e animò il battagliero giornale «Mondo vecchio e Mondo Nuovo»; rientrati i Borbone, riparò prima a Genova, poi a Parigi e a Londra dove fece causa comune con gli esuli mazziniani;
1861-63, deputato; pur schierato a sinistra, nella vita politica assume una posizione personale, segnalandosi inoltre come Vivace polemista anticlericale;
I moribondi del Palazzo Carignano (1862, raccolta di corrispondenze per il quotidiano parigino «La presse»)
La rivoluzione di Napoli del 1848 (1850)
Le memorie di Giuda (1870)
Le notti degli emigrati di Londra (1872)
Gli incendiari della Comune (1872)
1874-82, ancora deputato, 
Le larve di Parigi (1878)
Il sorbetto della regina (1881)
Memorie di un ex deputato (1884).

Renouvier, Charles (Montpellier 1815-Prades, Pirenei Orientali 1903) filosofo francese, massimo esponente del neokantismo in Francia;
Manuale repubblicano dell'uomo e del cittadino (1851)
Essais de critique générale (1854-64, in 4 voll., Saggi di critica generale:
- Analisi generale della conoscenza (1854)
- Psicologia razionale (1859)
- Principi della natura (1864)
- Introduzione alla filosofia analitica della storia (1864) )
La scienza della morale (1869)
Uchronie (1876, Ucronia (l'utopia nella storia))
Saggio d'una classificazione sistematica delle dottrine filosofiche (1885-86)
Philosophie analytique de l'histoire (1896, Filosofia analitica della storia)
La nouvelle monadologie (1899, La nuova monadologia, con L. Prat)
Storia e soluzione dei problemi metafisici (1901)
Le Personnalisme (1902, Il personalismo)
I dilemmi della metafisica pura (1903).

Secrétan, Charles (Losanna 1815-1895) filosofo svizzero, il cui pensiero influì sulla nascita del personalismo francese;
1836, allievo di F.W.J. Schelling a Monaco;
1838, ottiene la cattedra di filosofia presso l'Accademia di Losanna;
La filosofia di Leibniz (1840)
La filosofia della libertà (1849)
La ragione e il cristianesimo (1863)
Il principio della morale (1883)
La Civiltà e la credenza (1887)
Studi sociali (1889)
I diritti dell'umanità (1890)
Postumi:
Saggi di filosofia e letteratura (1896)
La società e la morale (1897).

Solera, Temistocle (Ferrara 1815-Milano 1878) librettista italiano, figlio di un patriota incarcerato allo Spielberg, ebbe vita avventurosissima; Giovinetto, fuggì dal collegio di Vienna in cui aveva iniziato gli studi e andò a lavorare in un circo; quindi completò l'educazione a Milano dove scrisse vari libretti d'opera per G. verdi:
Oberto conte di San Bonifacio (1839)
Nabucco (1842)
I lombardi alla prima crociata (1843)
Giovanna d'Arco (1945)
Attila (1846);
cantò come basso al teatro di Pavia, svolse attività d'impresario in Spagna e divenne consigliere della regina Isabella
1859, tornato a Milano, fa da "corriere segreto" tra il conte di Cavoure Napoleone III; è poi questore in varie città italiane e capo della polizia del chedivè d'Egitto; negli ultimi anni tenta la fortuna a Parigi come antiquario; ridotto in miseria, finisce i suoi giorni a Milano.
Oltre che per G. verdi scrisse libretti anche per musicisti minori e compose egli stesso quattro opere.

Sommeiller, Germain (Saint-Jeoire, Haute-Savoie 1815-1871) ingegnere SAVOIArdo; 
1845, entra nel corpo del genio civile dello stato sardo dove ha un ruolo importante nella realizzazione dei primi piani ferroviari decisi dal governo  piemontese; 
1857, viene votata la legge per l'esecuzione del traforo del Fréjus, tra Bardonecchia e Modane, lungo più di 12 km, ed iniziano subito i lavori; curatore del progetto, egli dirige i lavori assieme a S. Grandis e a S. Grattoni;
1858, brevetta la perforatrice ad aria compressa poi utilizzata nell'esecuzione del traforo;
1860 col passaggio della Savoia alla Francia, egli opta per la cittadinanza italiana ed in seguito viene anche eletto deputato al parlamento;
1870, l'opera è portata a termine;
1871, la galleria viene aperta al traffico.

Soranzo, Girolamo (1815-1895) bibliofilo insigne, discendente dalla famiglia patrizia veneziana;
Bibliografia in continuazione a quella di Emanuele Cicogna (1885).

Stúr, L'udovit (Uhrovec, Slovacchia Occidentale 1815-Modra, Bratislava 1856) filologo e poeta slovacco, seguace delle teorie panslaviste di J. Kollár;
1845-48, pubblica il primo giornale politico slovacco «Novità popolari slovacche»;
1848, partecipa all'insurrezione di Praga e guida la lotta del suo popolo per la libertà; identificando la difesa della libertà nazionale con quella dell'idioma del suo paese, propone l'adozione di una nuova lingua letteraria slovacca (la "štúrovcina") basata sui dialetti delle regioni centrali come quelli che hanno maggiormente resistito alle infiltrazioni straniere;
Il dialetto slovacco o necessità di scrivere in questo dialetto (1846)
Scienza della lingua slovacca (1846).

Tischendorf, Lobegott Friedrich Konstantin von (Lengenfeld, vogtlan 1815-Lipsia 1874) biblista ed esegeta tedesco, il cui obiettivo fondamentale della ricerca fu quello di giungere alla più antica forma letteraria del Nuovo Testamento e dimostrarne l'autenticità; profondo conoscitore delle lingua classiche, dell'ebraico, dell'aramaico, e con buone conoscenze dell'arabo e del copto, intraprese una lunga serie di viaggi nelle maggiori biblioteche d'Europa e conseguì un primo clamoroso successo nella lettura e trascrizione del famoso Rescritto (cioè palinsesto) di Efrem conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi; scoprì e trascrisse manoscritti neotestamentari e apocrifi un po' dovunque;
1844, intraprende viaggi nel vicino Oriente, esplorando soprattutto biblioteche di antichissimi monasteri; 
durante il primo viaggio, nel monastero di Santa Caterina, sul monte Sinai, ritrova i primi 43 fogli del celeberrimo codice Sinaitico, della Bibbia, fogli che nel 1846, pubblica in fac-simile; dopo altri due viaggi e difficili azioni diplomatiche, riesce a ricuperare e ad acquistare, per conto dello zar Alessandro II, l'intero codice (129 fogli); [nel 1933 il codice Sinaitico viene venduto dal governo sovietico al British Museum per 100.000 sterline];
con il codice vaticano il codice Sinaitico rappresenta la più antica e completa testimonianza greca dell'Antico e del Nuovo Testamento (esso contiene anche la Lettera di Barnaba e parte del Pastore di Erma);
1851, è professore di Nuovo Testamento all'università di Lipsia;
Acta apostolorum apocrypha (1851)
Evangelia apocrypha (1853)
Anecdota sacra et prophana (1861)
Apocalypses apocryphae (1866)
Novum Testamentum graece (1869-72, 8ª ediz, in 2 voll.).

Trochu, Louis-Jules (Le Palais, Belle Île 12 marzo 1815 – Tours 7 ottobre 1896) militare e politico francese.

Trollope, Anthony (Londra 1815-1882) scrittore inglese, la cui Giovinezza venne segnata dalle condizioni disagiate della sua famiglia e dai maltrattamenti subiti a scuola;
1834, interrompe gli studi, iniziati a Winchester e a Harrow, per assumere un impiego al ministero delle poste e nella sua qualità di ispettore postale ha modo di viaggiare di frequente anche all'estero; scrisse oltre cinquanta romanzi;
[ciclo del Barsetshire]
The Warden (1855, Un caso di coscienza)
Barchester Towers (1857, Le torri di Barchester)
Doctor Thorne (1858, Il dottor Thorne)
Framley Parsonage (1861, La parrocchia di Framley)
The Last Chronicle of Barset (1867)
[ciclo Palliser]
Can You Forgive Her? (1864, Puoi perdonarla?)
1867, lasciato l'impiego statale, si dedica interamente all'attività letteraria;
Phineas Finn (1869)
The Prime Minister (1876, Il primo ministro)
Autobiography (1883, postumo, Autobiografia).

Ugdulèna, Gregorio (Termini Imerese 30 aprile 1815 - Roma 7 giugno 1872), sacerdote, orientalista e patriota italiano.

Very, John (1815-1880) poeta statunitense;
Essays and Poems (1839, aiutato nella pubblicazione da R.W. Emerson che lo rimprovera tuttavia di un eccessivo distacco dal mondo, al di fuori dell'ottimismo trascendentalista).

Weierstrass, Karl Wilhelm Theodor (Ostenfelde 31 ott 1815 - Berlino 19 feb 1897) matematico tedesco; 
1834, dopo gli studi ginnasiali, viene avviato dal padre alla carriera di funzionario statale cui si avvia seguendo con scarso entusiasmo i corsi di diritto e economia e commercio all'università di Bonn; qui frequenta le lezioni del matematico J. Plücker appassionandosi, anziché della giurisprudenza, del Trattato di meccanica celeste di P.-S. de Laplace e delle opere di N.H. Abel e K.G.J. Jacobi; convinto a dedicarsi alla matematica, lascia Bonn senza aver conseguito il diploma, per seguire i corsi di analisi a Münster e preparasi così alla carriera di professore di matematica nella scuola secondaria;
1839-42, soggiorna a Münster;
1842-55, insegna nella scuola secondaria nel più completo isolamento scientifico pubblicando i risultati delle sue ricerche in alcuni lavori apparsi nei giornali dei ginnasi, dove egli insegna, e passati del tutto inosservati;
1854, la pubblicazione sul «Journal de Crelle» (rivista fondata nel 1826 da A.L. Crelle) dell'articolo sulla Teoria delle funzioni abelliane lo rivela al mondo matematico come un'analista di prim'ordine; si guadagna così l'ammirazione di P.G.L. Dirichlet ed E.E. Kummer;
1856, grazie a costoro è nominato membro dell'Accademia delle Scienze di Berlino e professore straordinario all'università di questa città; inizia così la sua carriera di insegnamento ininterrotta fino al 1886, con lezioni che diventano celebri per chiarezza di esposizione e profondità di contenuti richiamando a Berlino i migliori giovani delle università europee.

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L'ITALIA viene divisa
in nove Stati

1815
1) Regno Lombardo Veneto sotto l'Austria;
2) Ducato di Modena,
3) Ducato di Piacenza,
4) Ducato di Parma,
5) Granducato di Toscana,
6) Stati della Chiesa,
7) Regno delle Due Sicilie,
8) Ducato di Lucca,
9) Principato di Monaco.
viene lasciata intatta la minuscola Repubblica di San Marino.

Indipendenza
«ispano-americana»

«segue da 1814»
venezuela

Messico
1815, José Maria Morelos y Pavón fa la stessa fine di Hidalgo e fallisce così la prima fase della rivolta contadina;
« segue »

Stampa

«segue da 1814»
1815
Inghilterra

la tassa di bollo per i giornali (la "tassa sulla cultura" in vigore dal 1712) è ormai di quattro pence per copia mantenendo così artificiosamente alto il prezzo dei giornali inglesi; il «Times» costa 7 pence (fino al 1836).
Francia
i figli del conte di Mac-Carthy Reagh fanno stampare il catalogo, a cura dei F.lli De Bure, della biblioteca del padre.
[Due anni dopo, in asta, l'intera collezione raccoglierà quasi 16.000 sterline.]
«segue 1816»

Marzotto

«segue da 1800»
1815, Valdagno (VI), in seguito al passaggio del Lombardo-Veneto all'Austria, L. Marzotto deve affrontare la concorrenza dei prodotti austriaci;
[sarà riorganizzata e ampliata dal figlio G. Marzotto e poi dal figlio di questi V.E. Marzotto (Valdagno 1858-1922)];
«segue 1842»

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