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ANNO 1994

STORIA e POLITICA RELIGIONE e FILOSOFIA ARTE

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SCIENZE ECONOMIA LETTERE e TEATRO CINEMA
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Papa Giovanni Paolo II
(1978-2005)

segretario di Stato: cardinale Angelo Sodano;

direttore dell'Entità e di Sodalitium Pianum: mons. (da novembre cardinale) Luigi Poggi;

ONU
Organizzazione delle nazioni unite

1994, New York,
segretario generale:
- 1991-96, Boutros Boutros Ghali.

UNESCO
(United Nations Educational Scientific and Cultural Organization)

«segue da 1993»
1994, stabilisce di realizzare, con cadenza biennale, un rapporto mondiale, elaborato da molti scienziati, volto a presentare le conoscenze raggiunte nelle singole discipline scientifiche;
«segue 1995»




1994
UNIONE EUROPEA
IV LEGISLATURA - (1994-1999)
Stati Membri
Seggi
[dal 1952]
       
01
Belgio      
24
02
Francia      
81
03
Germania      
81
04
Italia      
81
05
Lussemburgo      
6
06
Paesi Bassi      
25
[dal 1973]
       
07
Danimarca      
16
08
Regno Unito      
81
09
Irlanda      
15
[dal 1981]
       
10
Grecia      
24
[dal 1987]
       
11
Portogallo      
24
12
Spagna      
60
Totale Deputati
518

 

 

1994
IV LEGISLATURA - (1994-1999)
- Deputati Italiani (87) -
[Elezioni: ]
Gruppo Forza Europa
25
Aldo Arroni
Claudio Azzolini
Monica Stefania Baldi
Valerio Baldini
Giampiero Boniperti
Ernesto Caccavale
Luigi Caligaris
Ombretta Colli
Alessandro Danesin
Stefano De Luca
Pietro Antonio Di Prima
Luigi Andrea Florio
Riccardo Garosci
Giacomo Leopardi
Giancarlo Ligabue
presidente
Franco Malerba
Alfonso Luigi Marra
Roberto Mezzaroma
Eolo Parodi
vicepresidente
Guido Podestà
Giacomo Santini
Umberto Scapagnini
Antonio Tajani
Luisa Todini
Guido Viceconte
vicepresidente
Marilena Marin
[FLD, ex Lega]
(1994 15 dic - 1999)
[ex Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori]
2
Pier Ferdinando Casini
Alessandro Fontana
vicepresidente
Totale Membri
27



Gruppo Partito del Socialismo Europeo
16
Corrado Augias
Francesco Baldarelli
Roberto Barzanti
Rinaldo Bontempi
Pierre Carniti
Luigi Alberto Colajanni
vicepresidente
Biagio De Giovanni
Giulio Fantuzzi
Fiorella Ghilardotti
Renzo Imbeni
Andrea Manzella

Enrico Montesano
(1994 - 10 nov 1996)

Achille Occhetto
(1994 - 11 ott 1998)
Giorgio Ruffolo
Roberto Speciale
Luciano Vecchi
2
Elena Marinucci
Riccardo Nencini
Totale Membri
18
Gruppo del Partito Popolare Europeo
8
Gerardo Bianco
Giovanni Burtone
Carlo Casini
Pierluigi Castagnetti
Maria Paola Colombo Svevo

Giampaolo D'Andrea
(1994 - 26 ott 1998)

Antonio Graziani
vicepresidente
Carlo Secchi
1
Michl Ebner
3
Livio Filippi
Danilo Poggiolini

Mariotto Segni
(1994 - 15 set 1995)

Totale Membri
12

 

Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori
6
Umberto Bossi
(1994 - 18 feb 1997)
Gipo Farassino
(1994 - 18 feb 1997)
Raimondo Fassa
Marco Formentini
(1994 - 18 feb 1997)
Marilena Marin
(1994 - 14 dic 1994)
 
Luigi Moretti
(1994 - 18 feb 1997)
1
Giorgio La Malfa
Totale Membri
7
Gruppo della Sinistra Unitaria Europea
5
Luciano Pettinari
vicepresidente
(1994 - 14 feb 1997)
[rimane nel gruppo fino al 24 mag 1998)
Luigi Vinci
vicepresidente
(1997 14 feb - 1999)
Fausto Bertinotti
Luciana Castellina
Lucio Manisco
Gruppo Verde al Parlamento europeo
3

Alexander Langer
presidente
(1994 - 3 lug 1995)

Adelaide Aglietta
Carlo Ripa di Meana
(1994 - 12 lug 1998)
La Rete
1
Leoluca Orlando
Totale Membri
4
Gruppo dell'Alleanza Radicale Europea
2
Gianfranco Dell'Alba

Marco Pannella
(1994 - 28 mar 1996)

Non Iscritti
10
Amedeo Amadeo
Roberta Angelilli

Spalato Bellerè
(1994 - 21 apr 1998)

Marco Cellai
Gianfranco Fini
Cristiana Muscardini
Sebastiano Musumeci
Gastone Parigi
Salvatore Tatarella
Antonio Michele Trizza
1
Enrico Ferri
(1994 - 14 dic 1995)
1
Pino Rauti
Totale Membri 12  
Totale Deputati Italiani
87

Note

Come FONDARE UN Partito On Line

Se è vero, come affermava Aristotele, che “ l'uomo è per natura un animale politico”, è anche vero che ultimamente l’uomo, almeno quello italiano, fa un po’ a pugni con la sua natura. I sondaggi parlano chiaro: la fiducia nei partiti è in picchiata e, minata dai continui scandali, si trova ai minimi storici dai tempi di Mani Pulite. Allora finì con l’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica e anche se è ancora prematuro parlare di una Terza Repubblica, lo scollamento tra cittadini e governanti appare sempre più profondo. Come ricucirlo? Secondo alcuni, proprio attraverso la Rete.

Ma si può fondare un partito online? E quali strumenti ci sono per fare politica in Rete? Considerato che per la Costituzione italiana “ tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49), non ci sono ostacoli particolari all’utilizzo del Web per fondare un partito.

A questo punto restano solo due vincoli: uno di carattere legislativo e uno burocratico. A norma di legge i partiti “ non possono presentarsi sottoforma di organizzazioni paramilitari o di associazionismo segreto e non possono essere finalizzate alla ricostituzione del partito fascista” (art. 18 della Costituzione). Come norma pratica è invece necessario presentare un simbolo, che va depositato assieme a uno statuto da un notaio.

Chi temeva di dover distribuire pile sconfinate di tessere non deve preoccuparsi, a meno che non voglia candidarsi in una lista. In questo caso serve una raccolta firme, che varia a seconda del tipo di elezione e dell'ampiezza della circoscrizione elettorale. La tecnologia però ci viene ancora una volta in soccorso attraverso portali dedicati alle petizioni online come www.petizionionline.it e www.firmiamo.it (anche se per produrre documenti con valore legale occorre dotarsi di firma digitale).

Tramontate le grandi ideologie, il maggiore fattore aggregante diventa la progettualità e il Web è sicuramente attrezzato per la creazione di fronti comuni e cause condivise (non a caso la Rete viene spesso metaforicamente accostata alla piazza). Il radicamento sul territorio passa allora sempre più attraverso Internet grazie a siti come Meetup e MoveOn.Org. Il primo è un canale molto diffuso per organizzare varie forme di manifestazioni e incontri, mentre il secondo è più vicino alla cultura dei forum e della edemocracy.

Altra cosa è invece parlare della presenza dei partiti in Rete. Dalle piccole liste civiche alle grandi coalizioni tutti si sono ormai dotati di siti e forum ufficiali così come di presidi sui social network. Le vecchie formazioni si sono dotate degli stessi mezzi che utilizzano i nuovi movimenti come il Partito Pirata o il Soggetto Politico Nuovo, o ancora il Movimento 5 Stelle (che dal blog personale del comico Beppe Grillo è stato poi declinato attraverso un sito dedicato e le pagine Facebook e Twitter). Certo nella battaglia dei like (che comunque volano su cifre piuttosto basse) i partiti tradizionali perdono terreno. Diverso l’andazzo quando invece ci sono le elezioni, almeno fino alla scorsa tornata.

Il problema è tradurre la presenza online in forme di partecipazione attiva. Un esempio? La riforma della sanità americana voluta da Barack Obama è passata (anche) attraverso il contributo dei tanti cittadini e sostenitori che hanno scelto di raccontare la propria storia. La sezione Healt Care Stories nel sito del Presidente Usa assomiglia a un diario collettivo: una sorta di crowdsourcing applicato alla politica.

La Rete non è un luogo autonomo dove fare politica, ma un potente veicolo di integrazione,come dimostrato anche dalla parabola del Partito Pirata. Il suo successo in Germania è partito online ma si è poi nutrito di mobilitazioni popolari e voti per raggiungere le istituzioni. Per iniziare insomma a contare davvero, e non solo in termini di like.

La lezione sembra chiara: dalla Rete si può partire, ma dalla Rete bisogna anche uscire. È un luogo dove piantare il seme di un’idea e diffonderlo, perché poi cresca e viva anche fuori da lì. Proprio come il germoglio che esce dalla terra in cerca del sole. Non sempre ci si può limitare a dare un contributo online. I problemi complessi a volte esigono risposte complesse. E concrete. Se bastasse un click per risolverli, non saremmo qui a discuterne.

(Credit per la foto: Karsten Mora/Getty)

 



UNIONE EUROPEA
Commissione Delors III
(1993 gen - 1995)
Composizione politica
Sinistra / Socialisti (PSE): 5 membri
Destra / Conservatori (PPE, UPE e DE): 10 membri
Liberali (ELDR e ADE): 2 membri
Indipendenti: -
Jacques Delors*
Presidente
[III mandato]
PSE
FRANCIA
PS Socialisti
Relazioni Esterne e Politica estera e di sicurezza comune
Affari Economici, Finanziari e Monetari, Credito e Investimenti
Cooperazione e Sviluppo e Aiuti Umanitari
Hans van den Broek

Henning Christophersen

Vice presidente
Manuel Marin
Vice presidente
PPE
ELDR
PSE
PAESI BASSI
DANIMARCA
SPAGNA
CDA
Venstre
PSOE
Affari scientifici, Ricerca e Sviluppo
Istruzione, Formazione e Gioventù
Affari Industriali
Tecnologia dell'Informazione e delle Telecomunicazioni
Affari Economici Esterni, Politica Commerciale

Antonio Ruberti

Vice presidente

Martin Bangemann

Vice presidente

Leon Brittan

Vice presidente
PSE
ELDR
PPE
ITALIA
GERMANIA
(FDR)
REGNO UNITO
PSI
FDP
Conservatori
Questioni Istituzionali
Imprese
Mercato Interno e Servizi
Relazioni con il Parlamento e con gli Stati membri
Cultura e settore audiovisivo
Trasporti
Energia

Raniero Vanni d'Archirafi

João de Deus Pinheiro

Abel Matutes
(1993 - apr 1994)

PPE
PPE
PPE
ITALIA
PORTOGALLO
SPAGNA
DC
PSD/PP
PP
Bilancio, Controllo Finanziario e Lotta contro le Frodi
Dogane e Fiscalità
Politica dei Consumatori
Politiche Regionali
Peter Schmidhuber
Christiane Scrivener

Bruce Millan

PPE
Liberali, democratici e riformatori
PSE
GERMANIA
(FDR)
FRANCIA
REGNO UNITO
CSU
UDF o PR
Labour
Agricoltura e Sviluppo Rurale
Affari Sociali e Occupazione
Immigrazione, Affari interni e giudiziari
Concorrenza
Personale e Amministrazione

René Steichen

Pádraig Flynn

Karel van Miert

Vice presidente
PPE
ADE
PSE
LUSSEMBURGO
IRLANDA
BELGIO
CSV
Fianna Fáil
PS
Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, Pesca
   
   

Ioannis Paleokrassas

   
PPE
   
GRECIA
       
ND
   

Legenda:
- PPE (Partito Popolare Europeo),
- PSE (Partito del Socialismo Europeo)
- ADE (Alleanza Democratica Europea)
- ALDE (Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa)

Note
* Jacques Delors, già in carica dal 1985, poi riconfermato nel 1989, viene riconfermato per il terzo mandato consecutivo.
È il primo e unico presidente della commissione a svolgere tre mandati.

Durante il suo mandato entra in vigore il Trattato di Maastricht, per cui la Commissione Delors III è la prima commissione dell'Unione Europea.
La breve durata della Commissione è pensata per avvicinare i mandati della Commissione alle legislature del Parlamento europeo.

 


Commissione Delors III
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Commissione Delors III è stata la Commissione Europea in carica dal gennaio 1993 al 1995[1]. Durante il suo mandato entrò in vigore il Trattato di Maastricht, per cui la Commissione Delors III è stata la prima commissione dell'Unione Europea.
La breve durata della Commissione fu pensata per avvicinare i mandati della Commissione alle legislature del Parlamento europeo.
Indice [nascondi]
1 Presidente
2 Composizione politica
3 Componenti della Commissione
4 Attività svolta
5 Note
6 Voci correlate

Presidente
- Jacques Delors (Francia Francia) — Partito del Socialismo Europeo
Delors era già presidente della commissione dal 1985, venne riconfermato per il terzo mandato consecutivo. È stato il primo e finora unico presidente della commissione a svolgere tre mandati.

Composizione politica
Sinistra / Socialisti (PSE): 5 membri
Destra / Conservatori (PPE, UPE e DE): 10 membri
Liberali (ELDR e ADE): 2 membri
Indipendenti: -

Componenti della Commissione
Legenda: [ ] Sinistra/Socialisti - [ ] Destra/Conservatori - [ ] Liberali
Commissario Nazionalità Incarico Competenze Partito europeo Partito nazionale

- Jacques Delors Francia Francia Presidente PSE PS
- Martin Bangemann Germania Germania Vicepresidente
Affari Industriali
Tecnologia dell'Informazione e delle Telecomunicazioni
ELDR FDP
- Leon Brittan Regno Unito Regno Unito Vicepresidente Affari Economici Esterni, Politica Commerciale PPE Conservatori
- Henning Christophersen Danimarca Danimarca Vicepresidente Affari Economici, Finanziari e Monetari, Credito ed Investimenti ELDR Venstre
- Manuel Marin Spagna Spagna Vicepresidente Cooperazione e Sviluppo e Aiuti Umanitari PSE PSOE
- Karel van Miert Belgio Belgio Vicepresidente
Concorrenza
Personale e Amministrazione
PSE PS
- Antonio Ruberti Italia Italia Vicepresidente
Affari scientifici, Ricerca e Sviluppo
Istruzione, Formazione e Gioventù
PSE PSI
- Abel Matutes Spagna Spagna Commissario
Trasporti
Energia
PPE PP
- Marcelino Oreja[2]
- Ioannis Paleokrassas Grecia Grecia Commissario
Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile
Pesca
PPE ND
- René Steichen Lussemburgo Lussemburgo Commissario Agricoltura e Sviluppo Rurale PPE CSV
- Raniero Vanni d'Archirafi Italia Italia Commissario
Questioni Istituzionali
Imprese
Mercato Interno e Servizi
PPE DC
- Christiane Scrivener Francia Francia Commissario
Dogane e Fiscalità
Politica dei Consumatori
PR
- Peter Schmidhuber Germania Germania Commissario Bilancio, Controllo Finanziario e Lotta contro le Frodi PPE CSU
- Pádraig Flynn Irlanda Irlanda Commissario
Affari Sociali e Occupazione
Immigrazione, Affari interni e giudiziari
ADE Fianna Fáil
- João de Deus Pinheiro Portogallo Portogallo Commissario
Relazioni con il Parlamento e con gli Stati membri
Cultura e settore audiovisivo
PPE PSD/PP
- Hans van den Broek Paesi Bassi Paesi Bassi Commissario Relazioni Esterne e Politica estera e di sicurezza comune PPE CDA
- Bruce Millan Regno Unito Regno Unito Commissario Politiche Regionali PSE Laburisti

Attività svolta
Il Trattato di Maastricht che istituiva l'Unione Europea entrò in vigore il 1º novembre 1993. L'attività della Commissione si concentrò dunque sulla preparazione della creazione dell'Unione Europea e della realizzazione di tutte le riforme richieste dalla nuova organizzazione e delle nuove funzioni delle istituzioni europee.
La Commissione promosse il processo di realizzazione e rafforzamento del Mercato Unico Europeo e la creazione dell'Istituto monetario europeo per la realizzazione dell'unione monetaria.
La Commissione condusse inoltre i negoziati di adesione con l'Austria, la Norvegia, la Svezia e la Finlandia, che entrarono nell'Unione Europea (esclusa la Norvegia, che bocciò l'ingresso con un referendum) il 1º gennaio 1995. Durante il suo mandato Ungheria e Polonia presentarono ufficialmente la loro domanda di adesione all'UE e vennero conclusi accordi di associazione con Repubblica ceca, Slovacchia, Romania e Bulgaria.
La Commissione creò il Fondo europeo per gli investimenti. Seguì l'istituzione del Comitato delle regioni.


Note
^ Commissione Delors III. URL consultato il 01-05-2011.
^ Oreja subentrò a Matutes nell'aprile 1994.

 




Royaume de Belgique
Konikrijk België
Regioni
Province
Comuni
3
9
596
+ 3 comunità linguistiche
   
Stato federale, dal febbraio 1993, composto da tre regioni:
- Vallonia,
- Fiandre,
- Bruxelles;
[Voluto dalla coalizione al potere, il federalismo trova l'opposizione dei liberali e dei democratici francofoni, che lo considerano un separatismo di fatto a causa della superiorità economica e demografica delle Fiandre.]
Alberto II
Albero genealogico
(? - ?)
figlio di Leopoldo IIIe di ?;
dal 1993
, re del Belgio;
- Primo ministro
Jean-Luc Dehane
(1992 mar - ?)
[cristiano-sociale]
- Ministro dell'interno
?
(? - ?)
- Ministro degli esteri
Frank Vandenbroucke
(? - mar 1994)
[governo di coalizione: cristiano-sociali e socialisti]

1994
Gennaio
4
, il gen. belga Francis Briquemont, capo dei caschi blu in Bosnia, chiede di essere sostituito prima della scadenza del suo incarico per protesta contro l'atteggiamento dell'ONU, che accusa di non fornire all'Unprofor i mezzi per realizzare la sua missione;
21, si dimettono tre esponenti socialisti: il vice primo ministro federale Guy Coëme, il presidente del governo regionale vallone Guy Spitaels e il suo ministro degli interni Guy Mathot sono implicati in un affare di tangenti che il Partito socialista francofono avrebbe incassato in occasione di una commessa pubblica di elicotteri militari alla fabbrica italiana Agusta, nel dicembre del 1988;

Febbraio
, i deputati votano il rinvio alla corte di cassazione, che è abilitata a giudicare i ministri, di Guy Coëme, ministro della difesa all'epoca dei fatti;
[si tratta di una decisione senza precedenti nella storia del regno]

Maggio
27, il direttore generale del gruppo Schneider, il francese Didier Pineau-Valencienne, viene accusato di truffa e posto in carcerazione preventiva a Bruxelles nel quadro dell'istruttoria nata da una denuncia presentata da alcuni azionisti minoritari belgi che contestano le condizioni dell'acquisto e la gestione delle loro società da parte di Schneider; questo arresto suscita viva emozione negli ambienti d'affari francesi;

Giugno
7
,
il francese Didier Pineau-Valencienne, che rimane sotto accusa, viene scarcerato dietro cauzione;
12, elezioni europee;

 
Elezioni europee
 
%
seggi
+/-
Collegio elettorale fiammingo
[Fiandre]
     
- Cristiano-sociali
[Jean-Luc Dehaene]
27,4
4
-
-Vlaams Blok
12,6
2
-
- Liberali 18,4
3
-
       
Collegio elettorale francofono
[Vallonia]
     
- Socialisti
30,5
3
-
- Fronte nazionale
7,9
1
-
- Liberali
24,2
3
-
   
25
 
-
 


Settembre
8, la giustizia belga spicca contro il francese Didier Pineau-Valencienne un mandato d'arresto internazionale;



Contee
Comuni
14
275
Eccezioni: Copenaghen e Frederiksberg, sia province che comuni
 
 
Margherita II
Albero genealogico
(? - ?)
figlia di Federico IX e diIngrid di Svezia;
dal 1972, regina di Danimarca;
- Primo ministro
Poul Nyrup Rasmussen
(1993 gen - ?)
[Partito socialdemocratico]
[governo di centro-sinistra: socialdemocratici, centristi, radicali e cristiano-popolari;
primo governo dal 1971 a disporre della maggioranza al Folketing (90 voti su 179) ]

1994
Febbraio
28
, il governo perde la maggioranza al Folketing in seguito alla defezione di un deputato centrista che passa al gruppo indipendente;

Maggio
11
, la commissione ambiente del Folketing si pronuncia a favore della creazione di una zona protetta per le balene nell'Antartide, a condizione che i cacciatori della Groenlandia beneficino di una quota supplementare;

Giugno
9
, si svolgono le elezioni europee:

 
Elezioni europee
 
%
seggi
+/- (*)
- oppositori dell'Unione Europea
(due formazioni)
25,5
4
=
- Liberali
[filoeuropei]
18,9
4
=
- Conservatori
[moderatamente europeisti]
17,7
3
+1
- Socialdemocratici
15,8
3
-1
- altri -
2
=
   
16
 
* rispetto al 1989.
 


Settembre
21, si svolgono le elezioni politiche anticipate:

 
Elezioni politiche anticipate
 
%
seggi
+/- (*)
- Partito Socialdemocratico
34,6
62
-7
- Partito Liberale
23,3
42
+?
-Partito Conservatore
15,0
27
?
-Partito socialista del popolo
7,3
13
=
- Partito del progresso
[estrema destra]
6,4
11
-1
- Partito Radicale
4,6
8
+?
-Lista dell'unità
[estrema sinistra]
3,1
6
=
- Centro democratico
2,8
5
-?
- Partito Cristiano-popolare -
-
-9
- altri -
5
=
   
179
 
* rispetto al 1990.
 


Settembre
27, dopo il fallito tentativo del Partito liberale di formare una coalizione alternativa (con il Partito conservatore e il Partito del Progresso), Poul Nyrup Rasmussen forma un governo minoritario che deve contare sul sostegno del Partito socialista del popolo e della Lista dell'unità;

 

1994
Bundesrepublik Deutschland
[Repubblica Federale di Germania (FDR)]
(maggio 1949)
Presidente
Richard von Weizsäcker
(1984 - 1994)
[CDU]
R. Herzog
(1994 1° lug - 30 giu 1999)
[CDU]
XII Legislatura 1990 20 dic - 10 nov 1994
XIII Legislatura
1994
10 nov - 26 ott 1998
Cancelliere
H. Kohl
IV
(1991 18 gen - 17 nov 1994)
[CDU]
H. Kohl
V
(1994 17 nov - 25 ott 1998)
[CDU]
[Coalizione "giallo-nera" composta da:
- CDU (Christlich Demokratische Union Deutschlands - Unione cristiano-democratica),
- CSU (Christlich-Soziale Union - Unione cristiano-sociale),
- FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberaldemocratico).]
Vice-cancelliere
+ Affari esteri
Klaus Kinkel (FDP)
(1993 21 gen - 25 ott 1998)
Capo della Cancelleria federale
(Senza portafoglio)
Friedrich Bohl (CDU)
(1991 18 gen - 25 ott 1998)
Interni
Manfred Kanther (CDU)
(1993 7 lug - 25 ott 1998)
Giustizia
Sabine Leutheusser-Schnarrenberger (FDP)
(1992 18 mag - 17 gen 1996)
Finanze
Theodor Waigel (CSU)
(1989 22 apr - 25 ott 1998)
Economia
Dr. Günter Rexrodt (FDP)
(1993 21 gen - 25 ott 1998)
Agricoltura e Foreste
Jochen Borchert (CSU)
(1993 21 gen - 25 ott 1998)
Lavoro e Solidarietà sociale
Norbert Blüm (CDU)
(1982 4 ott - 25 ott 1998)
Difesa
Volker Rühe (CDU)
(1992 1° apr - 25 ott 1998)
Famiglia e Anziani
Hannelore Rönsch (CDU)
(1991 18 gen - 17 nov 1994)
Claudia Nolte (CDU)
(1994 17 nov - 25 ott 1998)
Pari opportunità e Gioventù
A. Merkel (CDU)
(1991 18 gen - 17 nov 1994)
Sanità
Horst Seehofer (CSU)
(1992 6 mag - 25 ott 1998)
Trasporti
Matthias Wissmann (CDU)
(1993 14 mag - 25 ott 1998)
Ambiente
Klaus Töpfer (CDU)
(1987 8 mag - 17 nov 1994)
A. Merkel (CDU)
(1994 17 nov - 25 ott 1998)
Poste e Telecomunicazioni
Wolfgang Bötsch (CDU)
(1993 22 gen - 31 dic 1997)
Territorio, Genio civile e Urbanizzazione
Irmgard Schwaetzer (FDP)
(1991 18 gen - 17 nov 1994)
Territorio, città e edilizia

Klaus Töpfer (CDU)
(1994 17 nov - 14 gen 1998)

Eduard Oswald (CSU)
(1998 14 gen - 25 ott 1998)
Ricerca e Tecnologia
Paul Krüger (CDU)
(1993 13 mag - 17 nov 1994)
Formazione, Scienza, Ricerca e Tecnologia

Jürgen Rüttgers
(CDU)
(1994 17 nov - 25 ott 1998)
Formazione e Scienze
Rainer Ortleb (FDP)
(1991 18 gen - 4 feb 1994)
Karl-Hans Laermann (FDP)
(1994 4 feb - 17 nov 1994)
Cooperazione economica e sviluppo
Carl-Dieter Spranger (CSU)
(1991 18 gen - 25 ott 1998)
-

1994
Gennaio
31
, il cancelliere H. Kohl è in visita a Washington, dove incontra il presidente W.J. [Bill] Clinton: viene sottolineato l'accordo dei due paesi su tutta una serie di questioni internazionali, dall'azione della NATO in Bosnia alle riforme avviate in Russia;

Marzo
13, Bassa Sassonia, si svolgono le elezioni del Landtag: vince il SPD (Partito socialdemocratico) che ottiene 81 seggi su 161 contro i 67 della CDU (Unione cristiano-democratica);

Maggio
23
, viene eletto capo dello stato R. Herzog, della CDU, presidente della corte costituzionale di Karlsruhe, che supera il candidato del SPD Josef Rau;
29, l'ex presidente della DDR E. Honecker muore di cancro a Santiago del Cile, dove viveva in esilio;

Giugno
12, si svolgono le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo;

 
Elezioni europee
 
%
seggi
+/- (*)
- CDU
(Unione cristiano-democratica)
38,8
47
-
- CSU
(Unione cristiano-sociale)
- SPD
(Partito socialdemocratico)
32,2
40
-
- Verdi
10,1
12
-
- FDP (Partito liberale)* - - -
- Partito repubblicano (estrema destra)*
-
-
-
- altri*
-
-
 
   
99
 
* perdono la rappresentanza;
 


Luglio
, la Germania assume per sei mesi la presidenza dell'Unione Europea;
12
, la corte costituzionale di Karlsruhe autorizza la partecipazione di soldati tedeschi a operazoni internazionali condotte per conto dell'ONU, della NATO o dell'Unione europea, a condizione che tale partecipazione sia approvata dal Bundestag con una votazione a maggioranza semplice; lo stesso giorno il presidente americano W.J. [Bill] Clinton visita Berlino;

Agosto
31, Berlino, lasciano la città gli ultimi soldati russi, in applicazione dell'accordo «2+4» concluso nel settembre 1990;
la partecipazione finanziaria tedesca a questo ritiro raggiunge un totale di 15 Mdi di marchi;

Settembre
8
, Berlino, anche le ultime truppe francesi, britanniche e americane lasciano la capitale;
[si può dire concluso il processo di riunificazione tedesca]

Ottobre
16
, elezioni federali:

 
Elezioni federali
 
%
seggi
+/- (*)
- CDU
(Unione cristiano-democratica)
41,5
294
-
- CSU
(Unione cristiano-sociale)
- SPD
(Partito socialdemocratico)
36,4
252
-
- Verdi
7,3
49
-
- FDP (Partito liberale)
6,9
47
-
- PDS (Partito del socialismo democratico)
[ex comunisti orientali]
4,4
30
 
- Partito repubblicano (estrema destra)*
-
-
-
- altri
-
?
 
   
662
 
* nessun seggio;
 

 

Novembre
17
, entra in carica il (V "governo Kohl") sostenuto da una coalizione "giallo-nera" composta da (CDU-CSU) + FDP;

 

 






Regioni
Nomoj
Comuni
13
54
6.034
-
   
 
- Presidente
K. Karamanlis
(1990 - 1995)
[ND (Nuova democrazia)]
- Primo ministro
Andreas Papandreu
(1993 - gen 1996)
[PASOK (Movimento socialista panellenico)]
- Ministro dell'Industria
Kostas Simitis
(1993 - set 1995)
[PASOK (Movimento socialista panellenico)]

1994
Marzo
6
, muore Melina Mercouri (già ministro della cultura dal 1981 al 1989, era tornata a ricoprire la carica nell'ottobre del 1993);

Giugno
12
, elezioni europee;

 
Elezioni per il parlamento europeo
 
%
seggi
+/-
- PASOK (Movimento socialista panellenico)
37,94
10
+ 1
- ND (Nuova democrazia)
32,66
9
- 1
- Primavera politica
(partito nazionalista dei dissidenti di ND, Antonis Samaras)
8,65
2
 
- Partito comunista greco
6,29
2
 
- Coalizione della sinistra e del progresso
(raggruppata intorno ai comunisti)
6,25
2
+ 2
Totale seggi spettanti
 
25
 
 
 




Comunità autonome
Province
Comuni
17
50
8.027
-
   
 
don Juan Carlos
Albero genealogico
(Roma 1938)
figlio di don Juan di Borbone e di Maria Mercedes di Borbone-Napoli;
1969, viene designato dal dittatore F. Franco Bahamonde [el Caudillo] a succedergli "a titolo di re";
- re di Spagna;
[da Novembre 1975]
 
1994
V Legislatura
 
1993 6 giu - 3 mar 1996
Presidente
del Consiglio
Felipe González Márquez
IV
(1993 6 giu - 3 mar 1996)

[PSOE (Partito socialista operaio spagnolo)
]
Difesa
Julián García Vargas
(1994-giu 1995)
Interno
Antoni Asunción
(?-apr 1994)
-
Affari Esteri
Javier Solana Madariaga
(1992-95)
[PSOE]
Economia
   
Finanze
   
Lavori pubblici
   
Industria
   
Commercio
   
Istruzione e Scienze
   
Lavoro
   
Informazioni
   
Affari sociali
   

1994
Aprile
30
, il ministro dell'Interno Antoni Asunción si dimette in seguito alla fuga di Luis Roldan, capo della Guardia civil dal 1986 al 1993, e vicino al PSOE, posto sotto accusa, tra l'altro, per sottrazione di fondi pubblici ed evasione fiscale;

Maggio
4
, Mariaino Rubio, governatore della Banca di Spagna dal 1984 al 1992, viene arrestato per falso in atto pubblico ed evasione fiscale;
5, rassegna le dimissioni il presidente del gruppo socialista alle cortes, Carlos Solchaga, coinvolto nello "scandalo Rubio" essendo all'epoca ministro dell'economia;
tutti questi sviluppi minano la credibilità del governo, già coinvolto in diversi scandali;

Giugno
13
, il PP vince le elezioni europee;

 
Elezioni europee
 
%
seggi
+/-
- PP
(Partito popolare), centro-destra
[José Maria Aznar]
40,6
28
-
- PSOE
(Partito socialista operaio spagnolo)
[Felipe González Márquez]
31,1
22
-
- Sinistra unitaria 13,6
9
-
- Nazionalisti catalani
4,7
3
-
- Coalizione nazionalista
2,8
2
-
   
64
 
 
 


Luglio
violenti incidenti oppongono pescatori di tonno spagnoli e francesi al largo della Galizia; l'espisodio si inserisce nella guerra commerciale tra i due paesi, in cui il settore della pesca è ugualmente sviluppato;

Dicembre

l'inchiesta contro i Gal (Gruppi antiterrorismo di liberazione), responsabili dell'assassinio di non meno di 27 militanti baschi in Francia tra il dicembre 1983 e il luglio 1987), subisce una svolta con le rivelazioni di due poliziotti, già membri di questi organismi, che mettono direttamente in causa il governo socialista;



Regioni
Dipartimenti
Comuni
26
100
36.577
-
   
 
1994
Costituzione del 1958
 
V REPUBBLICA
Presidente della Repubblica
F.-M. Mitterand
(1981 21 mag - 17 mag 1995)
Presidente del Senato
René Monory (UC)
(1992 2 ott - 1° ott 1998)
Presidente dell'Assemblea Nazionale
Philippe Séguin [RPR]
(1993 apr - ?)
Presidente del Congresso
(Senato+Camera)

 
Primo ministro
É. Balladur [RPR]
(1993 29 mar - 16 mag 1995)
Interni
Charles Pasqua [RPR]
(1993 29 mar - 19 mag 1995)
Esteri
Alain Juppé
(1993 29 mar - 19 mag 1995)
Colonie
Regioni liberate
 
Difesa
Guerra
Marina
Aviazione
Economia
Edmond Alphandéry (UDF/CDS)
(1993 29 mar - 18 mag 1995)
Budget
Nicolas Sarkozy (RPR)
(1993 29 mar - 18 mag 1995)
Agricoltura
Commercio
e Industria
Lavori Pubblici
Lavoro
Giustizia
Pierre Méhaignerie
(1993 29 mar - 18 mag 1995)
Educazione Nazionale
Riforme

* [10 mag 1988 - 16 mag 1995] Periodo qualificato di "Seconda coabitazione", terminandosi con l'elezione di J. Chirac alla presidenza della repubblica.

1994
Gennaio
13
, il consiglio costituzionale respinge la legge, approvata dal senato il 15 dicembre 1993, che permetteva alle comunità locali di finanziare le scuole private anche oltre il tetto del 10% precedentemente in vigore;
16, Parigi, si svolge una manifestazione di sostegno alla scuola pubblica a cui partecipano circa 600.000 persone: il successo dell'iniziativa ridà coraggio al PS (Partito socialista) che alla legge si era fortemente opposto;
29, a conclusione del congresso del PCF (Partito comunista francese), Robert Hue subentra a Georges Marchais nella carica di segretario generale, che quest'ultimo occupava dal 1972; viene inoltre deciso l'abbandono del "centralismo democratico";
il governo francese assume una dura posizione sulla crisi bosniaca, chiedendo un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti;

Marzo
20
e 27, si svolgono le elezioni cantonali, che vedono una conferma della maggioranza (44,58% dei voti) e un recupero della sinistra (40,40%); i rapporti di forza restano immutati: la destra conserva il controllo di 77 dipartimenti e di Parigi, la sinistra ne conquista 24;

Aprile
7-10
, la visita a Pechino del primo ministro É. Balladur, la prima di un capo di governo francese in 16 anni, consacra la riconciliazione tra i due paesi: É. Balladur assume una posizione molto prudente sulla questione del rispetto dei diritti dell'uomo in Cina, ma viene messo in difficoltà dall'arresto di quattro dissidenti durante la sua visita;
20, il criminale di guerra Paul Touvier, capo del servizio informazioni della milizia di Lione nel 1943-44, viene condannato all'ergastolo per crimini contro l'umanità: è il primo francese a venire condannato con questa motivazione;

Maggio
6
, F.-M. Mitterand e la regina Elisabetta II inaugurano il tunnel sotto la Manica, che crea un collegamento ferroviario tra la Gran Bretagna e l'Europa continentale;

Giugno
6
, una ventina di sovrani e capi di stato e di governo assiste alla celebrazione del cinquantesimo anniversario dello sbarco alleato in Normandia;
12
, si svolgono le elezioni europee (affluenza: 52,74):

 
Elezioni europee
 
%
seggi
+/- (*)
-UDF-RPR
[Dominique Baudis]
25,58
28
-
-PS (Partito socialista)
[Michel Rocard]
14,49
15
-
-Majorité pour l'autre Europe
[Philippe de Villiers]
12,33
13
-
-Energie radicale
[Bernard Tapie]
12,03
13
-
- FN (Front National)
[Jean-Marie Le Pen]
10,51
11
-
- PCF (Partito comunista)
[Francis Wurtz]
6,88
7
-
   
87
 
-
 


Giugno
19
, i due successivi insuccessi elettorali portano a un ricambio al vertice del PS: Henri Emmanuelli sostituisce Michel Rocard nella carica di segretario;
23, prende il via in Ruanda l'operazione umanitaria francese "Turquoise": l'iniziativa, avviata sotto l'egida dell'ONU, impegna 2500 uomini e si concluderà il 21 agosto;

Luglio
4-5
, F.-M. Mitterand è il primo capo di stato ad effettuare una visita ufficiale nella Repubblica Sudafricana dopo l'elezione di Nelson Mandela;
6
, si verificano i primi scontri tra pescatori francesi e spagnoli al largo della Galizia;
17
, si dimette il ministro delle comunicazioni Alain Carignon, inquisito per malversazioni compiute nella sua qualità di sindaco di Grenoble (sarà condannato a cinque anni nel novembre 1995);

Agosto
3
, cinque francesi vengono assassinati ad Algeri; la Francia reagisce intensificando i controlli sulla popolazione di origine maghrebina soprattutto nella regione di Parigi, e in particolare sugli integralisti islamici: 26 di questi vengono posti a domicilio coatto;
15, il governo annuncia che il terrorista Illich Ramírez Sanchez, meglio noto come Carlos, è stato arrestato in Sudan e consegnato alla polizia francese; gli sono attribuiti numerosi attentati legati al conflitto in Medio Oriente e compiuti nell'Europa occidentale negli anni Settanta e Ottanta;
31, vengono espulsi 20 integralisti islamici;

Settembre
8-12
, Parigi, è in visita ufficiale il presidente cinese Jiang Zemin; viene proibita ogni manifestazione da parte dei dissidenti e degli oppositori tibetani;
20
, il ministero dell'istruzione emette una circolare che disciplina l'introduzione nelle scuole di simboli religiosi; la proibizione di quelli "ostentati" indurrà in diversi casi a impedire alle allieve l'uso del chador: alcune di queste decisioni verranno poi annullate dai tribunali amministrativi;

Ottobre
14
, si dimette il ministro dell'industria, delle poste e comunicazioni e del commercio estero Gérard Longuet, implicato in uno scandalo relativo al finanziamento del PR (Parti républicain) da lui diretto;

Dicembre
14
, il presidente del RPR Jacques Chirac annuncia la propria candidatura alle elezioni presidenziali del 1995;
26, le forze speciali della gendarmeria nazionale danno l'assalto, all'aeroporto di Marsiglia, a un Airbus dell'Air France proveniente da Algeri in cui passeggeri ed equipaggio sono tenuti in ostaggio dal 24 da quattro membri del GIA (Gruppo islamico armato);

Corsica [dal 1982 l'isola ha ottenuto una certa autonomia ma le principali organizzazioni separatiste sono messe fuori legge.]
1994
-
Polinesia Francese [territorio d'oltremare]
1994
-
Nuova Caledonia [territorio d'oltremare]
1994
-


Contee
Comuni
Distretti
Municipalità
32
84
49
30
-
     
 
- Primo ministro Albert Reynolds (?-?);    
1994
Gennaio
11, il governo toglie il divieto di comparire alla televisione per i membri del Sinn Fein;

Giugno
9
, elezioni europee:

 
Elezioni europee
(1994)
Fianna Fáil 35%
7
Fine Gael 24,3%
4
Partito laburista 11%
1
Verdi 7,9%
(1ª volta)
2
Democratici progressisti
0
Partito dei lavoratori
0
Altri
1
Totale
15
 
 


Novembre
16
, il Partito laburista di Dick Spring, membro della coalizione di governo alle elezioni del novembre 1992, annuncia che voterà la mozione di censura depositata contro il governo stesso a proposito della nomina del nuovo presidente dell'alta corte;
17, il primo ministro Albert Reynolds rassegna le dimissioni;
19, Bertie Ahern prende il suo posto alla testa del Fianna Fáil;

Dicembre
15
, un accordo per la formazione di una nuova coalizione governativa viene concluso tra il Partito laburista, il Fine Gael di John Bruton e la Sinistra democratica di Proinsias de Rossa, che per la prima volta entra a far parte di un governo; primo ministro è John Bruton, vicepremier Dick Spring;




1994
Regioni
Province Comuni
20*
95 8.074
* + 5 a statuto speciale
 
Presidente
della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro (Dc)
(1992 28 mag - 15 mag 1999)

XI Legislatura 1992 23 apr - 14 apr 1994
XII Legislatura 1994
15 apr - 8 mag 1996

Presidenti
della Camera
G. Napolitano (Pci)
(1992 3 giu - 14 apr 1994)
I. Pivetti (Lega nord)
(1994 16 apr - 8 mag 1996)
Presidenti
del Senato
G. Spadolini (Pri)
(1987 2 lug - 14 apr 1994)
C. Scognamiglio Pasini (Udc)
(1994 16 apr - 8 mag 1996)
Presidenti
del Consiglio
C.A. Ciampi (Indip.)
(1993 28 apr -10 mag 1994)
[+ Turismo e Spettacolo ad interim]
S. Berlusconi (Fi) I
(10 mag - 17 gen 1995)
Vicepresidenti   G. Tatarella (An)
(mag - gen 1995)
+ Poste e Tel.
R. Maroni (Lega)
(mag - 17 gen 1995)
+ Interno
sottosegretari
A. Maccanico (Ud-Pri)
(1993 apr - apr 1994)
Gianni Letta (Fi)
(mag - 17 gen 1995)
[del. Spettacolo, Turismo e Sport]
Interno
N. Mancino (Dc)
(giu 92 - mag 94)
R. Maroni (Lega Nord)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Saverio D'Aquino (Pli)
(1992 giu 92 - apr 1994)
Maurizio Gasparri (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Antonino Murmura (Dc)
(1992 giu 92 - apr 1994)
Marianna Li Calzi (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Vito Riggio (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
[del. Protezione civile]
Domenico Lo Jucco (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Esteri
B. Andreatta (Dc)
(apr 93 - 19 apr 94)
Leopoldo Elia (Dc) (19 apr - mag) A. Martino (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Carmelo Azzarà (Dc)
(1992 giu - 19 apr 1994)
Livio Caputo (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Giuseppe Giacovazzo (Dc)
(1992 giu - 19 apr 1994)
Franco Rocchetta (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
L. Fincato (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
Vincenzo Trantino (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Difesa
F. Fabbri (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
C. Previti (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Antonio Giagu De Martini (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Guido Lo Porto (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Antonio Patuelli (Pli)
(1993 apr - apr 1994)
Mauro Polli (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Marina mercantile
R. Costa (Pli)
(1993 apr - apr 1994)
[ad interim]
 
Tesoro
Piero Barucci (Dc)
(1992 giu - apr 1994)
L. Dini (Indip.)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Paolo De Paoli (Psdi)
(1993 apr - apr 1994)
Marisa Bedoni (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Sergio Coloni (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Salvatore Cicu (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Piergiovanni Malvestio (Dc)
(1992 giu - apr 1994)
Giovanni Mongiello (Ccd)
(10 mag - 17 gen 1995)
M. Sacconi (Psi)
(1987 lug - mag 1994)
Antonio Rastrelli (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Grazia e Giustizia
G. Conso (Indip.)
(1993 12 feb - apr 1994)
A. Biondi (Udc)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Daniela Mazzuconi (Dc)
(1991 apr - apr 1994)
Gian Franco Anedda (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Vincenzo Binetti (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Mario Borghezio (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
  Domenico Contestabile (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Bilancio e Programmazione economica
L. Spaventa (Indip.)
(1993 apr - apr 1994)
G.C. Pagliarini (Lega)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Luigi Grillo (Dc)
(1992 giu - apr 1994)
Ilario Floresta (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Florindo D'Aimmo (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Antonio Parlato (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Finanze
Franco Gallo (Indip.)
(1993 4 mag - apr 1994)
G. Tremonti (eletto con il Patto Segni)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Paolo Bruno (Psdi)
(1993 14 giu - apr 1994)
Roberto Asquini (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Stefano De Luca (Pli)
(1992 giu - apr 1994)
Filippo Berselli (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Riccardo Triglia (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Sandro Trevisanato (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Risorse Agricole, Alimentari e Forestali
Alfredo Luigi Diana (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
A. Poli Bortone (An)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Pasquale Diglio (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
Paolo Scarpa Bonazza Buora (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Sanità
Maria Pia Garavaglia (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
R. Costa (Udc)
(mag - 17 gen 95)
sottosegretari Nicola Savino (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
Giulio Conti (AN)
(mag - 17 gen 95)
P. Fiori (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Giuseppe Nisticò (Fi)
(mag - 17 gen 95)
Pubblica Istruzione
R. Russo Jervolino (Dc)
(1992 giu - apr 1994)
F. D'Onofrio (Ccd)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Giuseppe Matulli (Dc)
(1992 giu - apr 1994)
Fortunato Aloi (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Antonio Mario Innamorato (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
Mariella Mazzetto (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica
U. Colombo (Indip.)
(4 mag - apr 1994)
S. Podestà (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Silvia Costa (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Giovanni Meo Zilio (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Beni Culturali e Ambientali
A. Ronchey (Indip.)
(1992 giu - apr 1994)
D. Fisichella (An)
(10 mag - 17 gen 1995)
Industria, Commercio e Artigianato
Paolo Savona (Indip.)
(1993 apr - 19 apr 1994)
P. Baratta
(19 apr - apr)
[ad interim]
V. Gnutti (Lega)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Germano De Cinque (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Giampiero Beccaria (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Rossella Artioli (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
Francesco Pontone (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Commercio estero
P. Baratta (Indip.)
(1993 apr - apr 1994)
G. Bernini (Pdl)
(10 mag - 17 gen 1995)
Lavoro e Previdenza sociale
Gino Giugni (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
C. Mastella (Ccd)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Sandro Principe (Psi)
(1992 giu - apr 1994)
Carmelo Porcu (Msi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Luciano Azzolini (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Adriano Teso (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Trasporti e Navigazione
[Istituito dalla legge 24/12/1993, n. 537, art. 1, c. 9.]
R. Costa (Pli)
(1994 gen - apr)
P. Fiori (An)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Giorgio Carta (Psdi)
(1994 gen - apr)
Sergio Cappelli (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Michele Sellitti (Psi)
(1994 gen - apr)
Gianfranco Micciché (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Poste e Telecomunicazioni
Maurizio Pagani (Psdi)
(1992 giu - apr 1994)
G. Tatarella (An)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Ombretta Fumagalli Carulli (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Antonio Marano (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Lavori Pubblici
Francesco Merloni (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
R.M. Radice (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari Achille Cutrera (Psi)
(1993 apr - apr 1994)
Stefano Aimone Prina (LN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Pino Pisicchio (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Domenico Nania (AN)
(10 mag - 17 gen 1995)
Turismo e Spettacolo
C.A. Ciampi
(1993 apr - apr 1994)
[ad interim]
 
Ambiente
Valdo Spini (Psi)
(1993 4 mag - apr 1994)
A. Matteoli (An)
(10 mag - 17 gen 1995)
sottosegretari
Roberto Formigoni (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
Roberto Lasagna (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Ministri senza portafoglio
Coordinamento della Protezione Civile
N. Mancino (Dc)
(1993 apr - apr 1994)
 
Affari sociali
Fernanda Contri (Psi)
(1993 mar 93 - apr 1994)
Famiglia e solidarietà sociale

A. Guidi (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Coordinamento Politiche Comunitarie e Affari regionali
Livio Paladin (Indip.)
(1993 4 mag - apr 1994)
Coordinamento delle politiche Unione Europea

D. Comino (Lega)
(10 mag - 17 gen 1995)
Funzione pubblica
Sabino Cassese (Indip.)
(1993 apr - apr 1994)
Funzione pubblica e Affari regionali

G. Urbani (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Rapporti col Parlamento
G. Ferrara (Fi)
(10 mag - 17 gen 1995)
Riforme elettorali e istituzionali
L. Elia (Dc)
(1993 mar - apr 1994)
Riforme Istituzionali

F. Speroni (Lega)
(10 mag - 17 gen 1995)
Italiani nel Mondo
S. Berlinguer (Indip.)
(10 mag - 17 gen 1995)
 

Repubblica Italiana

Gennaio 
Dc: decimata dagli avvisi di garanzia, si scioglie trasformandosi in un Ppi (Partito popolare italiano) guidato da M. Martinazzoli da cui poco dopo si separa il Ccd (Centro cristiano democratico) del segretario Pier Ferdinando Casini.
Sotto la leadership di Gianfranco Fini nasce An (Alleanza nazionale) che inizia a prendere le distanze dall'eredità del fascismo;
per iniziativa di Silvio Berlusconi nasce Fi (Forza Italia)
Prc: segretario F. Bertinotti;
Psi: tenta la rinascita con  Si (Socialisti Italiani) di Enrico Boselli;

Roma, i Ncc (Nuclei comunisti combattenti) collocano una bomba alla Nato Defence College rivendicando l'atto con un volantino di otto pagine.

Febbraio


Marzo 
27-28, elezioni politiche, le prime con il sistema maggioritario:
coalizione vincente:
Nord: "Polo per le libertà"
Fi + Lega;
Centro-Sud: "Polo del buon governo"
Fi+An;
Fi: 21%;
Lega: 180 parlamentari e cinque ministeri tra cui quello degli interni; 
coalizione perdente:
Progressisti (centro-sinistra):
- Pds (20,4%)
- Prc,
- Psi (ciò che ne rimane),
- Verdi
- Alleanza democratica
 
- Rete;
coalizione sconfitta:
Patto per l'Italia (centro)
- Ppi
- Patto Segni;

Aprile

Maggio
Si insedia il governo Berlusconi (Fi, An, Lega, Ccd);

Giugno
12
, elezioni per il Parlamento europeo, con il sistema proporzionale:
- Fi (30,6%)
- An (12,5%)
- Pds (19,1%) eletto nel Parlamento europeo A. Occhetto lascia la segreteria del partito a Massimo D'Alema; Rif. comun. si stacca dal partito 
- Ppi (10%)

Luglio
13-19
, si scatena un'ondata di indignazione a causa di un decreto sulla custodia cautelare, peraltro subito ritirato, che avrebbe permesso di fatto la scarcerazione di molti imputati di mani pulite;

Agosto
3
, Bologna, G.I. dr. Grassi (RG. 1329/94) sentenza ordinanza contro Marco Ballan + 12.
[Italicus]

Settembre
19
, Trento, 5 anarchici vengono arrestati in provincia. È il primo passo di una più vasta azione repressiva ("inchiesta Marini") che scatterà il 16 novembre con decine di perquisizioni.
23-25, Alessandria, prima "Fiera dell'autogestione" nel Forte Guercio occupato: seguiranno elezioni annuali.

Ottobre
-

Novembre
11
-12, Roma, XLVII Congresso nazionale del Psi: scioglimento del partito e nominato Michele Zoppo commissario liquidatore.
12, contro un progetto di riforma delle pensioni i sindacati scatenano uno sciopero generale;
22
, anche Berlusconi viene coinvolto nelle indagini di "Tangentopoli";



Dicembre
5
, Marco Affatigato, ex di "Ordine Nuovo", viene arrestato in Toscana con l'accusa di detenzione di esplosivo.
14-22, in relazione al dibattito sulla riforma del sistema radiotelevisivo, la Lega Nord fa mancare il suo appoggio al governo, che cade inesorabilmente, e appoggia il governo tecnico di Lamberto Dini ma parallelamente reclama un separatismo ad oltranza, avendo come obiettivo la piena sovranità del Nord secondo il principio dell'autodeterminazione dei popoli;
falliscono i lavori della seconda commissione bicamerale per le riforme istituzionali, iniziati nel 1992, presieduta da C. De Mita e poi da N. Jotti.

Elezioni regionali in Sardegna.

Forza Italia

«segue da 1993»

1994
Gennaio
questo neo movimento politico fondato da S. Berlusconi, viene costituito con la fondazione di club in tutto il Paese e con un programma improntato a principi di liberismo; per le elezioni imminenti promuove un'alleanza di destra da contrapporre al cartello di sinistra dei Progressisti (Partito Democratico della sinistra, Rifondazione comunista, Verdi, Rete e alcuni esponenti dell'ala sinistra della DC) e forma due coalizioni elettorali: 
- il "Polo delle libertà" al Nord che comprende oltre a FI, la Lega Nord, la Lista Pannella, nonché CCD e UCD, due formazioni di ex democristiani attestati su posizioni di destra;
- il "Polo del buongoverno", per il Centro Sud che raccoglie FI, Alleanza Nazionale, CCD e UCD;

Maggio
10
, vinte le elezioni S. Berlusconi è incaricato di formare il nuovo governo;

Dicembre
il conflitto sorto tra Umberto Bossi (Lega Nord) e S. Berlusconi, con conseguente dissociazione della Lega Nord dall'alleanza con il "Polo delle libertà", porta alle dimissioni del governo.

 

VFS
(Veneto Fronte Skinheads)

«segue da 1992»

1994

Maggio
14
, Vicenza, il questore autorizza una grande manifestazione del VFS. Vi partecipano boneheads da tutta Italia con striscioni di stampo fascista e antisemita.

Ottobre
Milano, i magistrati emettono 15 avvisi di garanzia per il reato di «ricostituzione del Partito fascista».
4, Vicenza, nell'ambito dell'inchiesta della magistratura di Milano, vengono arrestati:
. Piero Puschiavo, leader del VFS,
e altre sette "teste rasate", compresi due componenti dei "Gesta bellica".
Verona, partendo da alcuni striscioni esposti al "Bentegodi" durante una partita della nazionale italiana, il pubblico ministero accusa 23 militanti del VFS di «istigazione all'odio razziale», ma il Tribunale di Vicenza competente territorialmente li assolve tutti perché «il fatto non sussiste».

«segue 1995»


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PUGLIA

1994

Brindisi.
Omicidi registrati nella provincia: 9.
Estorsioni ed usura sono gestite o controllate dalla Sacra Corona Unita. Persone denunciate:
. 150 per estorsione,
. 15 per usura.
Attentati di probabile natura estortiva: 92.

Fonti:
- Nicola Tranfaglia, Mafia, Politica e Affari 1943-2000, Editori Laterza, 2001.



Processi Andreotti

1994

Gennaio
27
, deposizione di Francesco Marino Mannoia;
[Memoria Depositata dal Pubblico Ministero nel procedimento penale n. 3538/94 N.R. instaurato nei confronti di Andreotti Giulio, vol. III, pp. 86-87.]

Febbraio
6
, le dichiarazioni rese dall'on Claudio Martelli confermano quanto dichiarato l'anno scorso dal pentito Salvatore Cancemi.
Egli infatti riferisce ai giudici che la candidatura a Palermo per le elezioni del 1987 gli è stata proposta proprio dagli on.li Filippo Fiorino e Giuseppe Reina, i quali erano andati a trovarlo a Roma prospettandogli una linea di "rinnovamento" del Psi siciliano.
[È certo comunque che i vertici mafiosi mutarono nuovamente opinione, perché insoddisfatti della politica del Psi. L'on Claudio Martelli, infatti, non solo non aveva per nulla corrisposto alle attese della mafia ma non aveva neppure tentato di danneggiare il maxiprocesso e, dal 1991 in poi, fa contribuito, al contrario, a varare un serie di misure antimafia di efficacia dirompente.
Alle elezioni del 1992 i vertici mafiosi hanno nuovamente appoggiato ancora la Dc.]

Maggio
21
, la Procura di Palermo chiede al Gip [Giudice per le indagini preliminari] un rinvio a giudizio del sen. G. Andreotti, ipotizzando l'accusa di concorso in associazione mafiosa poi cambiata in associazione mafiosa.

Luglio
-

Agosto
inizia a confessare il primo "politico pentito" proveniente da Cosa Nostra, Gioacchino Pennino;
[Medico palermitano, figlio e nipote di uomini d'onore (nonché uomo d'onore egli stesso).]
gli inquirenti sono in grado di delineare i contenuti di un patto di potere «a largo raggio» tra G. Andreotti e Cosa Nostra iniziato nel 1968, con la confluenza di Salvo Lima e dei vertici mafiosi nella corrente andreottiana della Dc, e proseguito fino a pochi anni fa.
Per dimostrare la larga identificazione tra Cosa Nostra e il personale politico facento capo a G. Andreotti i magistrati disegnano la «mappa» dei capicorrente andreottiani in cinque province della Sicilia (Enna, Trapani, Catania, Palermo, Caltanissetta). Tutti questi personaggi, secondo la documentazione prodotta dagli inquirenti, risultano essere sotto accusa per associazione mafiosa e/o corruzione.
- Enna: l'intera corrente andreottiana era gestita direttamente da uomini d'onore o da personaggi strettamente collegati alle famiglie mafiose del luogo.
- Trapani: a parte i cugini Nino e Ignazio Salvo, è emersa una rete di potere politico-mafioso facente capo al deputato andreottiano Giuseppe Giammarinaro.
- Catania: l'ex deputato nazionale Antonino Drago è stato il principale esponente della corrente andreottiana sino al 1992, anno in cui – dopo l'omicidio di Salvo Lima († 12 mar 1992) – non si è più presentato come candidato alle elezioni. È stato tratto in arresto, nel 1993, in esecuzione di vari provvedimenti di custodia cautelare per reati relativi alla percezione di tangenti. Egli è stato inoltre indicato quale persona vicina alla famiglia di Benedetto [Nitto] Santapaola [il Cacciatore], per la quale effettuava operazioni di intermediazione per l'aggiudicazione di appalti pubblici.
- Palermo: gli andreottiani sono personaggi noti alle cronache della politica mafiosa quali lo stesso Salvo Lima, i cugini Nino e Ignazio Salvo, Vito Ciancimino e Mario D'Acquisto.
[Quest'ultimo già presidente della Regione Siciliana, poi parlamentare e sottosegretario di Stato, che prendeva direttive da Salvo Lima ed era in rapporto di frequentazione con vari esponenti mafiosi.]
- Caltanissetta: il terminale andreottiano era costituito dall'avv. Raimondo Maira, deputato nazionale raggiunto nel 1992 da richiesta di autorizzazione a procedere per concorso nell'associazione mafiosa Cosa Nostra.



 

[Fonti:
- «Il Sole-24Ore»: Vincenzo Morgante, Roberta Miraglia, Donatella Stasio.]
- Pino Arlacchi, IL PROCESSO-Giulio Andreotti sotto accusa a Palermo, Rizzoli Milano 1995.


   
Comuni
   
118
     
 
Jean di Borbone-Parma
Albero genealogico
(1921 - ?)
figlio secondogenito del principe Felice di Borbone-Parma e di Charlotte di Nassau-Weilburg, granduchessa di Lussemburgo e duchessa di Nassau;
1964-?, granduca di Lussemburgo;
[dopo l'abdicazione della madre]
- Primo ministro
Jacques Santer
(1984 - 1994)
[governo di coalizione: democristiani e socialisti]
1994
Giugno
12
, le elezioni europee assegnano due seggi a testa ai due partiti della coalizione al potere, quello cristiano-sociale (che tuttavia perde un seggio a favore dei Verdi) e quello socialista; i liberali conservano il loro seggio;
le contemporanee elezioni politiche confermano gli equilibri precedenti;

Luglio
15
, i capi di stato e di governo dei Dodici approvano la designazione di Jacques Santer alla presidenza della Commissione europea al posto di Jacques Delors il cui mandato scade nel gennaio 1995;
21, il parlamento europeo ratifica la nomina a stretta maggioranza (260 voti contro 238 contrari e 23 astenuti);

Koninkrijk der Nederlanden
[Regno dei Paesi Bassi]
 
Province
Comuni
 
12
702
-
   
 
Beatrice I
Albero genealogico
(n. 1938)
figlia di Giuliana regina dei Paesi Bassi e del principe consorte Bernardo di Lippe-Biesterfeld;
principessa dei Paesi Bassi, di Orange-Nassau, di Lippe-Biesterfeld;
1961, si laurea in sociologia all'università di Leida;
1966, sposa Claus von Amsberg, diplomatico tedesco;
dal 1980, regina dei Paesi Bassi;
[dopo l'abdicazione della madre]

- Primo ministro
Ruud Lubbers
(1982 - mag 1994)
[CDA]
Wim Kok
(1994 ago - ?)
[PVDA]
[governo di centrosinistra: CDA (democristiani) e PVDA (Partito socialista)]

1994
Maggio
3
, si svolgono le elezioni politiche:

 
Elezioni politiche
 
%
seggi
+/- (*)
- PVDA (Partito socialista)
[Wim Kok]
24,0
37
-12
- CDA
[democristiani]
22,2
34
-20
- VVD (Partito popolare per la libertà e la democrazia)
[liberali]
19,9
31
+9
- Democrazia '66
[centrosinistra]
15,5
24
+12
- Centro dei democratici
(estrema destra, orientamento razzista)
[Hans Janmaat]
-
-
-1
- altri -
-
-
   
?
 
* rispetto al 1989.
 


Giugno
9
, elezioni europee;

 
Elezioni europee
 
%
seggi
+/- (*)
- CDA
[democristiani]
30,8
10
=
- PVDA (Partito socialista) 22,9
8
=
- VVD (Partito popolare per la libertà e la democrazia)
[liberali]
17,9
6
+3
- Democrazia '66
[centrosinistra]
11,7
4
+4
- altri -
3
=
   
31
 
* rispetto al 1989.
 


Luglio
29
, la regina Beatrice I affida a Wim Kok l'incarico di formare un nuovo governo;

Agosto
13
, il PVDA, il VVD e Democrazia '66 raggiungono un accordo;
22, il nuovo governo presta giuramento;
[per la prima volta dal 1917 il CDA non è al potere]


Regioni autonome
Municipalità
Freguesias
2*
305
4.100
* Madera, Azzorre.
   
 
- Presidente
M. Soares
(1986 - 1995)
[PS (Partito socialista)]
- Presidente del consiglio
Aníbal Cavaco Silva
(1986 - 1995)
[PSD (Partito socialdemocratico)]
 

1994
Aprile
25
, il paese celebra il ventesimo anniversario della "rivoluzione dei garofani" che pose fine alla dittatura;

Giugno
12
, elezioni europee:

 
Elezioni europee
 
%
+/-
seggi
- PS (Partito socialista)
34,7
+2
9
- PSD (Partito socialdemocratico)
34,3
-
9
- Cattolici di destra
12,4
-
4
- Comunisti e Verdi
11,2
-
3
- altri (gruppi nazionalisti e antieuropei)
-
-
-
     
25
 
 




Contee
Distretti
Parishes
Community Councils
59
481
10.000
800*
-
   
* dipendono dai Distretti
 
Elisabetta II
Albero genealogico
(n. 1926)
figlia di Giorgio VI e di Elisabeth Bowes-Lyon [Queen Mum];
1947-52, duchessa di Edimburgo;
1953 (2 giugno) regina di Gran Bretagna e d'Irlanda del Nord, capo del Commonwealth;
Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
J. Major
(1990 28 nov - 2 mag 1997)
[Partito conservatore]
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Kenneth Clarke
(1993 27 mag - 2 mag 1997)
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
 
Difesa
Affari Interni
 
Giustizia    
Colonie
 
Affari economici
Carburanti
ed Energia
 
Commercio estero
 
Sanità
 
Edilizia
 
 
1994
Gennaio
6 , il gen. britannico Michael Rose subentra al gen. belga Francis Briquemont alla testa dei caschi blu in Bosnia;

Febbraio
le dimissioni di due ministri implicati in scandali a sfondo sessuale e una serie di altri scandali che si susseguono nei mesi successivi indeboliscono il governo e scuotono il Partito conservatore;
14-16, John Major, in visita in Russia, dichiara il suo appoggio alla richiesta di Mosca di aderire al GATT;

Marzo
18
, John Major si reca in Bosnia, dove incontra i caschi blu britannici e promette un aiuto finanziario per Sarajevo;

Maggio
6
, la regina Elisabetta II e F.-M. Mitterand inaugurano il tunnel sotto la Manica, che crea un collegamento ferroviario tra la Gran Bretagna e l'Europa continentale;
[progetto approvato nel 1986]
12
, il Partito laburista subisce un duro colpo con la morte del suo leader John Smith, l'uomo che aveva saputo comporre le rivalità interne;

Giugno
9
, si svolgono le elezioni europee:

 
Elezioni europee
 
%
seggi
+/- (*)
- Partito laburista
[?]
43,0
62
+17
- Partito conservatore
(M. Thatcher)
27,0
18
-14
- Partito liberaldemocratico
16,2
2
-
- altri  
5
(?)
Totale
 
87
(?)
* rispetto al 1989.
 


Luglio
21
, Tony Blair, esponente dell'ala moderata e pragmatica, viene eletto leader del Partito laburista;
26 e 27, Londra, due autobombe esplodono nei pressi dell'ambasciata israeliana e della sede di un'organizzazione ebraica: gli attentati non provocano alcuna vittima, ma soltanto feriti e danni materiali;

1994
Agosto
21
, l'IRA annuncia un cessate il fuoco totale, permanente e immediato, al fine di far avanzare il processo democratico di pacificazione. La decisione è frutto delle trattative segrete condotte da Londra e Dublino dopo la firma della dichiarazione di Downing Street, nel dicembre 1993;

Ottobre
13, anche le milizie lealiste protestanti annunciano la fine delle operazioni militari;
21, il primo ministro John Major si reca in visita a Belfast dove prende atto che il cessate il fuoco indetto dall'IRA è definitivo e annuncia:
- l'apertura di negoziati con il Sinn Fein entro la fine dell'anno,
- l'annullamento dei divieti di soggiorno in territorio britannico imposti ai dirigenti nazionalisti,
- la riapertura dei collegamenti stradali fra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda;
24, i soldati britannici si ritirano da Londonderry (dove il conflitto era originato nell'ottobre 1968);

 



1994
Schweizerische Eidgenossenschaf
Confédération suisse
Confederazione svizzera
[Repubblica federale]
- Presidente
-
- Primo ministro
-
[governo di coalizione: Partito radicale democratico, Partito cristiano-democratico, Partito socialista e Unione democratica di centro]

1994
Febbraio
20, il 52% degli elettori svizzeri approva tramite referendum un progetto per la protezione delle regioni alpine: entro 10 anni tutte le merci attualmente trasportate mediante autocarri dovranno attraversare le Alpi in ferrovia;

Giugno
12, il 57,2% degli elettori respinge con referendum il progetto di legge per mettere a disposizione dell'ONU dei caschi blu svuzzeri nell'ambito di operazioni di pace;

Settembre
25
, la legislazione antirazzista approvata dal parlamento e sottoposta a referendum su iniziativa dell'estrema destra viene approvata dal 54,6% dei votanti, in una consultazione caratterizzata da un tasso di partecipazione del 45%;
il codice penale svizzero considera quindi reato il razzismo, l'incitamento all'odio e alla discriminazione razziale e il revisionismo;

Ottobre
5, vengono rinvenuti i corpi carbonizzati di 48 membri di una setta denominata "Ordine del tempio del sole", morti nell'incendio delle loro sedi del cantone di Friburgo e del Vallese; tra i cadaveri vengono identificati quelli dei capi della setta;

Dicembre
4, un progetto di legge inteso a irrigidire la legislazione contro l'immigrazione clandestina viene approvato per referendum dal 72,8% dei votanti;
12, la Svizzera e l'Unione Europea danno il via a negoziati relativi alla libera circolazione di persone, beni e servizi;




1994
Republik Osterreich
[neutrale da mag 1955]
questione Alto Adige:
– 1° accordo 1969; 2° accordo 1971
- Presidente
Thomas Klestil
(1992 lug - ?)
[ÖVP (Partito popolare)]
- Cancelliere
Franz Vranitzky
(1986 - 1997)
[SPÖ]
- Ministro degli esteri
?
(? - ?)
[]
[governo di coalizione tra SPÖ (Partito socialista) e FPÖ (Partito liberale)]
1994
Marzo
, a Bruxelles i Dodici giungono ad un accordo con la Svezia, la Finlandia e l'Austria sulla loro adesione all'Unione Europea a partire dal 1° Gennaio 1995;
l'Austria ottiene concessioni sulla questione del transito dei mezzi di trasporto su gomma attraverso il suo territorio;
13
, alle elezioni regionali in Carinzia, Tirolo e Salisburgo il FPÖ [Jörg Haider] ottiene un notevole successo, e con il 33,2% dei voti è secondo solo al SPÖ (Partito socialista) (37,4%);

Maggio
4
, l'accordo di Bruxelles viene approvato a larga maggioranza dal parlamento europeo.
[Dovrà essere ratificato dai parlamentari dei 12 paesi membri e approvato tramite referendum dagli elettori dei paesi candidati]

Giugno
12
, il 66,39% degli elettori approva con un referendum l'adesione del paese all'Unione europea. Il tasso di partecipazione raggiunge l'81,2%. Questa vittoria del sì costituisce uno smacco per il FPÖ [Jörg Haider] che aveva fatto la campagna a favore del no;
Ottobre
9, elezioni legislative:

 
Elezioni legislative
(affluenza 78,06%)
%
seggi
+/-
- SPÖ
(Partito socialista)
[F. Vranitzky]
35,23
63
-18
-ÖVP
(Partito popolare)
[Erhard Busek]
27,74
52
-8
- FPÖ
[Jörg Haider]
22,64
42
+9
- Verdi
7,01
13
+4
- Forum liberale
5,74
10
 
- altri  
3
 
   
183
 
 


Novembre
25
, SPÖ e ÖVP decidono di confermare la coalizione di governo dopo essersi accordati su un programma di rigore;




1994
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
- Presidente
Vigdís Finnbogadóttir
(1980 giu - giu 1996) IV
- Primo ministro
David Oddsson
(1991 apr - apr 1995)
[Partito dell'indipendenza (di destra)]
[governo di coalizione: conservatori e socialdemocratici]
1994
il paese esce dalla recessione;


1994
Kongeriket Norge
[Regno di Norvegia]
[dal 1905]
Olav V
Albero genealogico

(1903 - ?)
figlio di Haakon VII e di Maud di Gran Bretagna;
1957-
, re di Norvegia;

 
- Primo ministro
signora Gro Harlem Brundtland
(1990 nov - ott 1996)
[Partito laburista]
[governo laburista di minoranza]
1994
Marzo
16, i Dodici giungono ad un accordo con Oslo sulla questione delle zone di pesca, il che apre la strada all'ingresso della Norvegia nell'Unione europea, a partire dal 1° gennaio 1995;

Maggio
4, a grande maggioranza il parlamento europeo approva l'ingresso della Norvegia nell'Unione europea;

Novembre
27-28
, al referendum fissato per l'approvazione dell'ingresso del paese nell'Unione europea (dopo l'avvenuta ratifica da parte dei parlamenti dei dodici paesi) i norvegesi respingono con il 52,1% di pareri negativi la proposta di adesione del loro paese all'Unione europea;
il tasso di partecipazione al referendum è stato dell'88,4%;

 
Referendum
 
Pareri
- Partito laburista
[Gro Harlem Brundtland ] SI
SI
NO
- Partito del centro
[Anne Enger Lahnstein] NO
NO
- Partito conservatore
[Jan P. Syse]
-
- Partito socialista di sinistra
[Erik Solheim]
NO
- Partito cristiano-popolare
[?]
NO
- Partito del progresso
[Carl I. Hagen]
-
-
 




1994
Konungariket Sverige
[Regno di Svezia]
Carlo XVI Gustavo
Albero genealogico

(1946 - ?)
figlio di ? e di ?;
dal 1973, re di Svezia;


 
Primo ministro
Carl Bildt
(1991 ott - ott 1994)
[Partito conservatore]
Ingvar Carlsson
(1994 ott - ?)
[Partito socialdemocratico]
[governo minoritario che riunisce i quattro partiti della coalizione "borghese" (centrodestra)]
1994
Marzo
, a Bruxelles i Dodici giungono ad un accordo con la Svezia, la Finlandia e l'Austria sulla loro adesione all'Unione Europea a partire dal 1° Gennaio 1995;
la Svezia ottiene alcune concessioni sull'ammontare dei suoi contributi al bilancio comunitario;

Maggio
4
, l'accordo di Bruxelles viene approvato a grande maggioranza dal parlamento europeo;

Settembre
18
, si svolgono le elezioni per il rinnovo del parlamento (Riksdag):

 
Elezioni politiche
 
%
seggi
+/- (*)
- Partito socialdemocratico
[Ingvar Carlsson]
45,4
162
-
- Partito conservatore
[Carl Bildt]
22,3
80
-
- Partito di centro
7,7
27
-
- Partito liberale
7,2
25
-
- Partito della sinistra
[ex comunisti]
6,2
22
-
- Partito cristiano-democratico
4,1
15
-
- Ecologisti
5,0
18
-
   
349
 
* rispetto al 1991;
** Nuova democrazia [populista] ottiene solo il 2,1% ed esce dal parlamento (Riksdag).
 


Settembre
21, Ingvar Carlsson annuncia la formazione di un governo monocolore di minoranza;
28, più di 900 persone muoiono nel naufragio del traghetto estone-svedese Estonia, che collegava Tallinn e Stoccolma;

Novembre
13
, dopo la procedura che impone la ratifica da parte dei parlamenti dei dodici paesi membri dell'ammissione della Svezia nell'Unione Europea, si svolge ora il referendum (affluenza: 82,4%) per la ratifica dell'adesione a partire dal 1° gennaio 1995;
il 52,2% degli elettori approva l'adesione (ma dal Nord rurale viene un voto contrario);
[hanno invitato a votare No, in nome della difesa del "modello svedese", gli ecologisti, il Partito della sinistra e parte dei socialdemocratici]

Dicembre
5, dopo che Ingvar Carlsson ha annunciato l'intenzione di ritirarsi nel marzo 1996, il ministro delle finanze Göran Persson presenta la propria candidatura alla direzione del Partito socialdemocratico e del governo;



1994
Suomen Tasavalta
Republiken Finland
[Repubblica di Finlandia]
[dal 1961 aderisce all'EFTA; dal 1973 accordo di cooperazione con il Comecon; nel 1986 diventa membro dell'EFTA.]
Presidente
Mauno Koivisto
(1982 - gen 1994)
[Partito socialdemocratico]
Martti Ahtisaari
(1994 feb - ?)
[Partito svedese]
Primo ministro
Esko Aho
(1991 mar - feb 1995)
[Partito di centro]
Ministro dell'interno
-
Ministro degli esteri
-
[governo senza alcun partito di sinistra]
1994
Febbraio
6
, le elezioni presidenziali – ora a suffragio universale diretto con doppio turno – vedono la vittoria al ballottaggio del diplomatico socialdemocratico Martti Ahtisaari, con il 53,6% dei voti, sul ministro della difesa Elisabeth Rehn, del Partito svedese;

Marzo
, a Bruxelles i Dodici giungono ad un accordo con la Svezia, la Finlandia e l'Austria sulla loro adesione all'Unione Europea a partire dal 1° Gennaio 1995; la Finlandia ottiene alcune concessioni relative alla classificazione come aree depresse delle regioni del Nord;

Maggio
4
, l'accordo di Bruxelles viene approvato a grande maggioranza dal parlamento europeo;

Ottobre
16
, dopo la procedura che impone la ratifica da parte dei parlamenti dei dodici paesi membri dell'ammissione della Finlandia nell'Unione Europea, si svolge ora il referendum per la ratifica dell'adesione a partire dal 1° gennaio 1995;
i finlandesi approvano con il 56,9% di voti a favore;


   
1994
Eesti Vabariik
(Repubblica d'Estonia)
(capitale: Tallinn)
- Presidente
Lennart Meri
(1992 ott - ?)
Primo Ministro
Mart Laar
(1992 - set 1994)
[Partito liberale]
Andres Tarand
(1994 set - 1995)
[Partito socialdemocratico]
1994
Gennaio
19
, i primi tre ministri dei tre paesi baltici, riuniti a Jürmala (Lettonia), denunciano la permanenza dei militari russi sul loro territorio;

Marzo
2, la Russia sospende il ritiro dei 2600 soldati ancora presenti in Estonia;

Luglio
6
, il presidente americano Bill Clinton, in visita a Riga, incontra i presidenti delle tre repubbliche baltiche; 
14
, il paese firma un accordo di libero scambio con l'Unione europea a partire dal 1° gennaio 1995;
26, l'Estonia e la Russia concludono un accordo, a Mosca, sul ritiro dei soldati russi ancora presenti nell'ultimo dei paesi baltici che non ha ancora trovato un compromesso su questo problema;
30
, i due paesi firmano un accordo sullo smantellamento, prima del settembre 1995, della vecchia base navale sovietica di Paldiski, vicino a Tallinn;

Agosto
31, le ultime truppe russe lasciano l'Estonia e la Lettonia;
[dalla Lituania si sono ritirate nell'agosto del 1993]

Settembre
26
, il primo ministro liberale Mart Laar, coinvolto in un traffico di rubli in occasione della riforma monetaria del 1992, è destituito in seguito a una mozione di censura; gli subentra Andres Tarand, sostenuto dal Partito socialdemocratico;
28, più di 900 persone muoiono nel naufragio del ferry svedese-estone Estonia che effettuava il collegamento fra Stoccolma e Tallinn;
 
1994
Latvjias Republika
(Repubblica di Lettonia)
(capitale: Riga)
- Presidente del parlamento
Anatolijs Gorbunovs
(1993 lug - ?)
[Via lettone]
Presidente
Guntis Ulmanis
(1993 lug -?)
[Unione contadina]
Primo Ministro
Valdis Birkavs
(1993 lug - lug 1994, dim.)
[Via lettone]
Maris Gailis
(1994 set - 1995)
[Via lettone]
[governo di coalizione: Via lettone e Unione contadina]
1994
Gennaio
19
, i primi tre ministri dei tre paesi baltici, riuniti a Jürmala (Lettonia), denunciano la permanenza dei militari russi sul loro territorio;

Febbraio
14
, la Lettonia aderisce alla "Partnership for peace" nell'ambito della NATO;

Aprile
30, Boris Eltsin e Guntis Ulmanis firmano un accordo che prevede il ritiro totale, entro il 31 agosto, dei circa 12.000 soldati russi di stanza in Lettonia;

Giugno
21
, il parlamento approva a maggioranza una legge sulla cittadinanza che introduce una regolamentazione estremamente rigida e discriminatoria nei confronti dei non lettoni (che sono quasi il 50% della popolazione), e in particolare dei russi; di fronte alle reazoni anche internazionali [CSCE (Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa) e Unione europea protestano)] il presidente Guntis Ulmanis rifiuta di ratificare la legge;

Luglio
6
, il presidente americano Bill Clinton, in visita a Riga, incontra i presidenti delle tre repubbliche baltiche;
13, il primo ministro Valdis Birkavs rassegna le dimissioni a seguito della scissione della compagine governativa formata dal partito della Via lettone e dall'Unione contadina, in disaccordo su alcuni punti della politica economica;
22, il parlamento modifica le disposizioni contenute nella legge che negava la cittadinanza ai russi residenti nel paese; viene infine abolito il sistema delle quote, che poneva un limite massimo alle procedure di naturalizzazione della minorazna russofona;

Settembre
15, al primo ministro uscente subentra Maris Gailis, anch'egli membro del partito della Via lettone;

 
1994
Lietuvos Respublika
(Repubblica di Lituania)
(capitale: Vilnius)
- Presidente del parlamento
Vytautas Landsbergis
(1990 mar - ?)
[movimento indipendentista Sajùdis]
- Presidente della repubblica
Algerdas Brazauskas
(1993 feb - ?)
[Partito democratico del lavoro (ex comunisti)]
- Primo Ministro
Adolfas Slezevicius
(? - feb 1996)
1994
Gennaio
19
, i primi tre ministri dei tre paesi baltici, riuniti a Jürmala (Lettonia), denunciano la permanenza dei militari russi sul loro territorio;




 

1994
CSI (Comunità degli stati indipendenti)
1991, dicembre, Minsk, Bielorussia, i presidenti:
- B.N. Eltsin (Russia), 
- Stanislav Šuškevic (Bielorussia)
- Leonid Kravcuk Ucraina)
sottoscrivono l'accordo che dà vita alla CSI (Comunità degli stati indipendenti).
[Le 5 repubbliche dell'Asia centrale aderiscono al progetto;
Alma-Ata, Kazahstan, 11 repubbliche ex sovietiche firmano un accordo che sancisce la dissoluzione dell'URSS: a eccezione delle tre repubbliche baltiche e della Georgia, tutte le repubbliche che facevano parte dell'Unione Sovietica aderiscono alla CSI;
la Russia rileva il seggio dell'URSS in seno al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.]
1994
Federazione di Russia
(capitale: Mosca)
- Presidente del Parlamento
B.N. Eltsin
(1990 giu - ?)
- Segretario generale del Partico comunista
-
- Presidente della federazione
-
- Primo ministro
-
Patriarca di Mosca
-
1994
-


a

Repubblica di Cecenia
(capitale: Groznyj)
[indipendente dal novembre 1991]
- Presidente della repubblica
Džokhar Dudaev
(1991 ott - 21 apr 1996)
- Primo ministro
-

1994
Giugno
a partire dell'estate, gruppi armati dell'opposizione (che possono contare sull'appoggio militare e finanziario russo) provano ripetutamente ma senza successo a deporre Džokhar Dudaev con la forza;

Novembre
l'opposizione, sostenuta dal potere russo, tenta un colpo di forza contro il presidente;

Dicembre
, i russi cominciano a bombardare l'aeroporto di Groznyj e distruggono l'aviazione militare cecena (costituita da aerei da addestramento sovietici requisiti dalla Repubblica Cecena nel 1991);
in risposta la Cecenia dichiara guerra alla Russia e mobilita il proprio esercito;
6, Džokhar Dudaev e il Ministro della Difesa russo Pavel Gracëv raggiungono un accordo per evitare un ulteriore uso della forza;
11, le truppe russe entrano in Cecenia;
ha così inizio la prima guerra di Cecenia (1994 dic - ago 1996);
Uno dei due figli maschi di Džokhar Dudaev viene ucciso nel corso di un'operazione militare all'inizio della guerra.

 

Schieramenti
RUSSIA
CECENIA
Comandanti
. Boris Eltsin
. Pavel Grachev
. Anatoly Kulikov
. Konstantin Pulikovsky
. Anatoliy Romanov
. Anatoly Shkirko
. Vyacheslav Tikhomirov
. Gennadij Nikolaevic Trošev

. Džokhar Dudaev
. Aslan Maskhadov
. Sashko Biliy

 

Effettivi
38.000
dicembre 1994
70.500
febbraio 1995
15.000
dicembre 1994
Perdite
Militari:
3.826 morti, 1.906 dispersi e 17.892 feriti
Civili:
Almeno 161 morti al di fuori della Cecenia, 120 nella crisi degli ostaggi dell'ospedale di Budyonnovsk e 41 nel raid di Kizlyar
Militari:
Almeno 3.000 morti o dispersi secondo l'esercito ceceno, 15.000 secondo l'esercito russo
Civili:
50.000 – 100.000 morti
Fonte Tabella: Wikipedia.
Per farsi un'idea: Arkadij Babcenko, La guerra di un soldato in Cecenia, 2011, Mondadori.

 



a

Repubblica di Ucraina
(capitale: Kijev)
[indipendente dal 16 luglio 1990]
- Presidente della repubblica
Leonid Kravcuk
(1991 dic - lug 1994)
Leonid Kucma
(1994 lug - ?)
- Primo ministro
Leonid Kravcuk
(1993 set - ?)
[ass. funzioni]
Vitalij Masol
(1994 giu - mar 1995)
[comunista]
1994
Marzo 20 - 10 Aprile, si svolgono le prime elezioni libere dall'indipendenza: i comunisti filorussi conquistano un quarto dei seggi, soprattutto nella parte orientale del paese, e la formazione di sinistra nel suo complesso un terzo. I nazionalisti filoccidentali ottengono poco meno di un terzo dei seggi, conquistati soprattutto nella parte occidentale. I restanti seggi sono divisi fra centristi e indipendenti. L'avanzata dei gruppi estremi priva il presidente Leonid Kravcuk di una maggioranza omogenea;

Maggio
20
, il presidente Leonid Kravcuk chiede l'abrogazione della costituzione adottata in Crimea;

Giugno
16
, il capo dello stato nomina primo ministro l'ex dirigente comunista Vitalij Masol;

Luglio
10
, l'ex primo ministro Leonid Kucma vince a sorpresa il secondo turno delle elezioni presidenziali, superando con il 52% dei voti il presidente uscente Leonid Kravcuk.
Filorusso, Leonid Kucma è favorevole all'adesione dell'Ucraina alla CSI;
19, assume formalmente la carica;

Agosto
8
, un decreto presidenziale affida al capo dello stato la responsabilità della politica governativa, in particolare della politica economica: in questo modo Leonid Kucma tenta di imporre la propria autorità in parlamento, in attesa di riforme costituzionali;



Repubblica ucraina di Crimea
[provincia autonoma, con la popolazione in maggioranza russa, era stata legata all'Ucraina nel 1954.
Nel 1992 (maggio) la proclamazione d'indipendenza della Crimea viene annullata.]
- Presidente
Jurij Meškov
(1993 gen - ?)
[nazionalista russo]
[fautore dell'annessione della Crimea alla Russia.]
1994
-
a


Repubblica Socialista Sovietica dell'Azerbaigian
(capitale: Baku)
[indipendente dal 30 agosto 1991]
- Presidente del parlamento
Geidar Alijev
(1993 giu - ?)
[Nuovo Azerbaigian]
- Presidente della repubblica
Geidar Alijev
(1993 giu - ?)
- Primo ministro
Surat Guseinov
(1993 giu - ott 1994)
 
 
1994
Settembre
20
, il presidente Geidar Alijev firma un contratto di sfruttamento petrolifero con un consorzio occidentale, accordo contestato da Mosca che pretende che il petrolio estratto sia inviato in Turchia per mezzo di un oleodotto passante per la Russia;

Ottobre
3
, il presidente instaura lo stato d'emergenza in seguito a diverse azioni volte a destabilizzare il potere, delle quali la Russia è ritenuta responsabile;
4, ribelli filorussi si impadroniscono di Giandza, feudo del primo ministro Surat Guseinov, mentre a Baku scoppia una rivolta;
5, il tentativo di colpo di stato è domato;
6, Surat Guseinov viene rimosso;


[grandi giacimenti di petrolio (fra i più consistenti dell'URSS e del mondo) sulle rive del Caspio, nella penisola di Apšeron e nella zona di Neftecala, e sul fondo del mare]
Nagorno-Karabach [provincia autonoma]: indipendente dal 1991; da maggio 1992 gli armeni hanno conquistato l'intera provincia, poi la città di Agdam ed infine si sono impossessati della regione di Zangelan, assicurandosi il controllo dell'intera area sud-occidentale dell'Azerbaigian causando così la fuga di migliaia di profughi.]
1994
-
Nahicevan [repubblica autonoma, che una porzione di territorio della repubblica armena separa dal resto dell'Azerbaigian]
1994
-
a


Repubblica di Georgia
(capitale: Tbilisi)
[indipendente dal 9 aprile 1991]
- Capo di Stato
Eduard Sevardnadze
(1992 ott - ?)
[massima carica dello stato]
- Primo ministro
-
[Il paese è in stato di emergenza dal 14 settembre 1993.]v
1994
Gennaio
5
, viene annunciata la morte dell'ex presidente della repubblica Zviad Gamsachurdja, con il suo feudo in Mingrelia la data esatta (31.XII.1993, o più tardi) e le circostanze della morte restano avvolte nel mistero;

- Ossetsja Meridionale" [capitale Tschinvali; repubblica indipendente dal dicembre 1991, con una popolazione di circa 100.000 abitanti, li osseti, una minoranza di lingua russa che chiede l'annessione alla repubblica autonoma dell'Ossetsja Settentrionale (600.000 abitanti), situata in territorio russo.]
1994
le milizie georgiane assediano la capitale;

- Abchazija [capitale Suchumi; repubblica da luglio 1992, ha proclamato la propria sovranità immediatamente contestata da Tbilisi.]
1994
da settembre 1993 la capitale Suchumi è in mano ai ribelli abchazi;

a




Repubblica di Armenia
(capitale: Jerevan)
[indipendente dal 23 agosto 1990]
- Presidente della repubblica
Levon Ter-Petrosjan
(1991 ott - ?)
[Movimento nazionale armeno]
[esponente della linea politica moderata]
1994
Dicembre
17
, l'ex sindaco di Erevan, Ambartsum Galastjan, uno degli artefici dell'indipendenza del paese, che aveva denunciato lo "stato di polizia" praticato dal presidente Levon Ter-Petrosjan, è assassinato nella capitale;
questo attentato determina le dimissioni di numerosi deputati dell'opposizione e aggrava ulteriormente il clima politico;
28, il partito Dašnak (socialista e nazionalista), principale partito d'opposizione, il cui presidente era stato espulso nel luglio 1992, è sospeso;


a


1994
- Presidente
L. Walesa
(1990 22 dic - 22 dic 1995)
[leader di Solidarnosc]
- Primo ministro
Waldemar Pawlak
(1993 26 ott - 6 mar 1995)
[PSL (Partito dei contadini)]
- Presidente della Sdrp (Socialdemocrazia della Repubblica di Polonia): Aleksander Kwasniewski (1990-1995);
- Presidente di UD (Unione democratica): Tadeusz Mazowiecki (1990-?);
1994
Febbraio
4
, le dimissioni del vice primo ministro responsabile delle finanze, Marek Borowski, svelano i dissidi esistenti all'interno della coalizione di governo formata da SLD (Alleanza della sinistra democratica, ex comunisti) e PSL;

Agosto
, L. Walesa inaugura le cerimonie per la celebrazione del cinquantesimo anniversario dell'insurrezione del ghetto di Varsavia, alla presenza di rappresentanti tedeschi e russi;



1994
Repubblica Ceca
(1993)
[dal 1° Gennaio 1993 la Repubblica Federativa Ceca e Slovacca lascia il posto a due stati distinti.]
- Presidente della repubblica
Václav Havel
(1993 - ?)
[Forum civico]
- Primo ministro
Václav Klaus
(1993 - ?)
[ODS (Partito civico democratico)]
1994
Marzo
14
, il governo decide di stanziare un miliardo di corone (oltre 50 miliardi di lire) per risarcire le vittime del nazismo (da 10.000 a 20.000 persone);



1994
Repubblica Slovacca
(1993)
[dal 1° Gennaio 1993 la Repubblica Federativa Ceca e Slovacca lascia il posto a due stati distinti.]
- Presidente della repubblica
Michal Kovac
(1993 feb - ?)
[HZDS]
- Primo ministro
Michal Kovac
(1993 feb - 1994)
[HZDS]
Jozef Moravcik
(1994 mar - ?)
[HZDS]
[HZDS(Movimento per una Slovacchia democratica)]
1994
Marzo
11
, il parlamento adotta una mozione di censura contro il governo di Vladimiri Meciar, vittima dei dissensi creatisi in seno all'HZDS, e affida a Jozef Moravcik l'incarico di formare un nuovo governo;
16, Jozef Moravcik presenta un governo di coalizione nel quale gli ex comunisti di SDL (Sinistra democratica) e i democristiaini siedono a fianco dell'HZDS e del Partito nazionale slovacco;

Settembre
30
-1° Ottobre
, si svolgono le prime elezioni politiche dall'indipendenza:

 
Elezioni politiche
 
%
Seggi
- HZDS [nazionalista]
(Movimento per una Slovacchia democratica)
(Vladimir Meciar)
34,96
61
- SDL [ex comunisti]
(Sinistra democratica)
10,41
18
- Partiti ungheresi
10,18
-
- ZRS [populista, staccatosi dal SDL]
(Associazione degli operai della Slovacchia)
7,34
-
- Partito nazionale slovacco
5,40
-
- Altri
-
-
Totale
 
150
 
 


Dicembre
13, viene costituito un nuovo governo di coalizione comprendente, oltre all'HZDS, la ZRS e il Partito nazionale slovacco;








1994
Repubblica d'Ungheria
(IV Repubblica 1989)
- Presidente della repubblica
Árpad Góncz
(1990 ago - ?)
[Sds (Alleanza dei liberi democratici)]
- Primo ministro
Peter Boross
(1993 - 1994)
[Forum democratico]
Gyula Horn
(1994 - ?)
[Psu (Partito socialista ungherese)]
1994
Maggio
8
e 29    
si svolgono le elezioni legislative:

 
Elezioni legislative
 
seggi
- Psu (Partito socialista ungherese) 209
- Sds (Alleanza dei liberi democratici) 70
- Forum democratico  37
- Altri 70
Totale seggi

386

 
 


il Psu (Partito socialista ungherese), già nettamente in testa alla fine del primo turno di consultazioni (32,4%), conquista al secondo turno la maggioranza assoluta (55,15%) dei voti;

Giugno
28
, il parlamento vota la fiducia ad un governo di coalizione formato da: 
- Psu
(Partito socialista ungherese) il cui leader Gyula Horn diventa primo ministro, 
- Sds (Alleanza dei liberi democratici);







1994
- Presidente della repubblica
Ion Iliescu
(1990 mag - 1996)
[Fsn (Fronte di salvezza nazionale)]
- Primo ministro
Nicolae Vacaroiu
(1992 nov - ?)
-
-
 
Fsn (Fronte di salvezza nazionale) comprendente dissidenti, militari e diversi membri del partito emarginati da N. Ceausescu, tra cui l'ex segretario del comitato centrale (fino al 1971) Ion Iliescu;
1994
-


1994
Repubblica di Bulgaria
(novembre 1990)
[nuova costituzione dal luglio 1991]

- Presidente
Želio Želev
(1990 ago - 1996)
[Ufd (Unione forze democratiche)]
- Capo del governo
Luben Berov
(1992 dic - set 1994, dim.)
[]
Reneta Indzova
(1994 dic - gen 1995)
[trans.]
- Dirigente del Psb
Aleksander Lilov
(1990 - ?)
Psb (Partito socialista bulgaro)
[ha sostituito il Pcb che non rivestiva più un ruolo guida]
1994
Aprile
15
, su iniziativa dell'Ufd (Unione forze democratiche) decine di migliaia di dimostranti chiedono elezioni anticipate e protestano contro il governo di Luben Berov, già duramente criticato da Želio Želev;

Settembre
5, il governo rassegna le dimissioni; il presidente Želio Želev incarica Reneta Indzova di dirigere un governo transitorio, fino all'organizzazione di elezioni legislative anticipate;

Dicembre
18
, elezioni anticipate:

 
Elezioni legislative
(anticipate)
 
%
seggi
- Psb (Partito socialista bulgaro)
(Jan Videnov)
43,50
125
- Ufd (Unione forze democratiche)
(Želio Želev)
24,23
69
- altri
-
46
Totale
240
 
 



 



1994
REPUBBLICA di SLOVENIA
cap. Lubiana
(8 ottobre 1991)
- Presidente
Milan Kucan
(1991 ott - ?)
- Primo ministro
Janez Drnovšek
(1991 ott - ?)

1994
-


a


1994
REPUBBLICA di CROAZIA
cap. Zagabria
(25 giugno 1991)
- Presidente
Franjo Tudjman
(1991 giu - ?)
[HDZ (Unione democratica)]
- Primo ministro
Hrvoje Sarinic
(1992 ago-?)

1994
-


Krajina [da kraj=confine; regione croata, a maggioranza serba]
nel 1990 (dicembre) la regione proclama la propria autonomia;
nel 1991 (aprile) la regione annuncia di voler essere annessa alla Serbia; dall'agosto del 1991 truppe serbe occupano la regione;
nel 1993 (giugno) i serbi della Krajina croata e quelli di Bosnia si dichiarano quasi unanimemente favorevoli all'unificazione;
presidente della Repubblica Srpska Krajina: Milan Martic (1994, 23 gennaio - ?), candidato appoggiato da Belgrado;

La Krajina ha solo il compito di arricchire S. Miloševic con il commercio in nero. Per i suoi uomini infatti la sacca bosniaca di Bihac (l'enclave schiacciata tra le Krajine e la Bosnia) non è un territorio da conquistare ma una vacca da mungere.
Come funziona, semplice. Arriva una cisterna di kerosene per i carri armati serbi: metà va al nemico che lo paga dieci volte di più, quindici marchi al litro. Guadagni pazzeschi, anche togliendo la percentuale necessaria a comprare il silenzio dei testimoni. Per questo viene consentito ai corrieri musulmani di rifornire Bihac di valuta. Il traffico è coordinato da Borislav Mikelic per la parte serba e da Fikret Abdic per la parte musulmana. Mentre questa si arricchisce, i croati si riarmano e nella sacca di Bihac il gen. Dudakovic prepara la controffensiva.
Funziona in queso modo anche a Sarajevo.
Slavonia [regione croata dove i serbi sono ampiamente minoritari]
nel 1991 (agosto) i serbi della regione proclamano la propria autonomia; (novembre) le truppe federali si impadroniscono di Vukovar;
a


1994
NUOVA REPUBBLICA SOCIALISTA
FEDERATIVA di JUGOSLAVIA

(Serbia e Montenegro, dal 30 maggio 1992)
- Direttore della presidenza collegiale
(a rotazione annuale)
Zoran Lilic
(1993 25 giu - ?)
- Primo ministro
Radoje Kontic
(1992, 29 dic - ?)
-

1994
-


SERBIA - cap. Belgrado
1994
Novembre
Belgrado proibisce la diffusione dell'ultimo quotidiano indipendente «Borba», alla cui direzione pone il ministro dell'informazione;
Dicembre
28
, il quotidiano «Borba» viene messo in liquidazione giudiziaria; continua ad uscire in edizione clandestina;

Vojvodina (Provincia autonoma) - capol. Novi Sad
[amministrativamente legata alla Serbia dove i serbi rappresentano la metà della popolazione e dove vive una consistente minoranza ungherese] 
nel 1988 (ottobre) si dimettono i dirigenti della regione autonoma dopo che oltre 100.000 persone hanno manifestato nel capoluogo Novi Sad chiedendo l'integrazione della regione nella Serbia;
MONTENEGRO - cap. Podgorica-Titograd
nel 1988 (ottobre), a Podgorica-Titograd, un tentativo di organizzare una manifestazione simile a quella in Vojvodina sfocia in violenti scontri con la polizia;
nel 1990 (dicembre) le elezioni confermano al potere il Partito comunista;
da marzo 1992 il 66% degli elettori ha deciso di rimanere nell'ambito di uno stato federale jugoslavo;

a

1994
REPUBBLICA SERBA di BOSNIA-ERZEGOVINA
cap. Sarajevo
(27 aprile 1992)
- Presidente
Alija Izetbegovic
(1992 apr - ?)
- Primo ministro
Haris Silajdzic
(? - ?)
- Ministro degli esteri
Irfan Ljubijankic
(? - † mag 1995)
[dal 20 giugno 1993 i serbi della Bosnia e della Krajina croata si sono dichiarati quasi unanimemente favorevoli all'unificazione.]

1994

È curioso notare come in questa guerra, l'unica a essere completamente fondata su ragioni razziali, le ostilità siano cominciate – in nome della slavità serba – proprio dalla popolazione meno slava.
Tutto il conflitto appare una ridicola montatura.
I "vlahi" che, come guardiani delle frontiere imperiali, furono fedeli sudditi anche degli ottomani, alle soglie del Duemila si riciclano come alfieri di una secolare resistenza contro i turchi. Con questo nome essi chiamano i musulmani di Bosnia che invece – essendo autoctoni convertiti – sono sicuramente più slavi, dunque più puri di loro. Per rimarcare il paradosso basti pensare che la guerra razziale è stata imposta ai serbi veri – quelli evoluti del fondovalle, che sotto i turchi volontariamente immigrarono in Bosnia dal Danubio e la Moravia – proprio dalle genti con l'èthnos più incerto, transumata da chissà dove e guidata da un montenegrino pentito: Radovan Karadzic!

Anche a Sarajevo (come già visto nella Krajina) c'è una mafia esterna, serba, che controlla l'affusso dei beni e gioca sui prezzi, e c'è una mafia interna, bosniaca, che organizza la distribuzione e consente l'afflusso clandestino di valuta attraverso gli emigranti e la solidarietà internazionale. Nei mesi duri, al mercato di Sarajevo, apparentemente non c'è quasi nulla in vendita. Ma per chi ha marchi e dollari il mercato jugoslavo si ricostruisce come d'incanto al di sopra delle barriere dell'odio etnico: sigarette serbe, dentifricio croato, pollo sloveno o grappa montenegrina.

Febbraio
in queste settimane la capitale bosniaca è costantemente sotto il fuoco dell'artiglieria serba ma i mortai, quando sparano sporadicamente, non sono armi precise;
5, sabato ore 12:37: una bomba di mortaio sparata dalle colline colpisce in pieno la piazza del mercato nel cuore della vecchia Sarajevo; muoiono sessantanove civili, oltre duecento sono feriti.
- Radovan Karadzic nega ogni responsabilità, accusando i musulmani di aver sparato su se stessi per attirare la solidarietà internazionale; poi scende a più miti consigli, ma solo per intervento di Eltsin;
- l'Onu, determinata ad evitare ad ogni costo l'intervento della Nato, che irriterebbe i russi, decide di aprire un'inchiesta; per quindici giorni il gen. Michael Rose, capo delle truppe Onu in Bosnia, lavora con la commissione d'inchiesta per sviscerare ogni possibile pista alternativa;
- Londra approfitta dell'inchiesta per intessere una frenetica trattativa ed arrivare a un cessate il fuoco concordato;
- la Nato scalpita, l'incompatibilità con l'Onu esplode apertamente.

Aprile
quando i serbi bombardano l'area protetta di Srebrenica, massacrando centinaia di uomini, donne e bambini e persino gli esitanti caschi blu dell'Onu, a Parigi il ministro della difesa in persona impedisce ai battaglioni francesi sotto comando Onu di raggiungere il posto di combattimento mostrando che le Nazioni unite non hanno nemmeno il controllo delle loro truppe;
del resto è già nota la teoria dell ministro inglese Douglas Hard secondo la quale bisogna negare le armi ai bosniaci e impedire ritorsioni aeree Nato per non prolungare i combattimenti.

Maggio
31
, il parlamento di Sarajevo approva la creazione di una federazione croato-musulmana in territorio bosniaco, e ne elegge un presidente, il croato Kresimir Zubak, e un vicepresidente, il musumano Ejup Ganic;

Giugno
23, lo stesso parlamento nomina un nuovo governo che deve essere nello stesso tempo governo di Bosnia e della federazione: primo ministro è il musulmano Haris Silajdzic;
24, l'esercito bosniaco, che violando il cessate il fuoco della durata di un mese firmato l'8 ha scatenato un'offensiva nel Nord del paese, annunica l'intenzione di passare da una strategia difensiva ad una "guerra di liberazione";

Agosto
21
, l'esercito bosniaco si impadronisce dell'enclave musulmana secessonista di Bihac, nel Nordovest, il cui "presidente" Fikret Abdic si è alleato con i serbi;

Settembre


[Quando, dopo due anni di combattimenti, il governo bosniaco manda a parlamentare il gen. Jovan Divjak (raffinato ufficiale di etnia serba rimasto tra le file dei governativi) con il gen. Ratko Mladic, l'entourage di Radovan Karadzic vive la cosa come un affronto. Oltre che uno smacco, il gen. Jovan Divjak è un pericolo. La presenza di quest'uomo disorienta infatti gli assedianti, convinti della propaganda che a Sarajevo i serbi vivano in semischiavitù. Disruggendo il martirologio serbo, il gen. Jovan Divjak demolisce la bugia della convivenza etnica impossibile, dunque la motivazione della guerra.
Quando il portavoce dei serbo-bosniaci, il col. Milan Gvero, manda a dire che non incontrerà più il gen. Jovan Divjak fino a quando questi non si sarà convertito all'Islam, quest'ultimo risponde con un messaggio che ha non ha alcuna intenzione di parlare con il col. Milan Gvero finché costui si ostinerà a mangiare banane e a vivere sugli alberi.
Oltre a schiacciare l'avversario sul piano dell'ironia – qualità, non a caso, tipicamente "urbana" – lo ha anche costretto ad ammettere l'assurdo, cioè di preferire una Sarajevo islamica.
È per lo stesso motivo che non solo i serbo-bosniaci ma persino i croati ultra-cattolici dell'Erzegovina si oppongono (settembre) alla visita del papa a Sarajevo.]

Ottobre
l'esercito bosniaco lancia diverse offensive in tutto il paese, infliggendo per la prima volta pesanti sconfitte alle forze serbo-bosniache; queste ultime reagiscono intensificando i bombardamenti d'artiglieria su Sarajevo;

Novembre
9, i serbi di Bosnia e di Croazia lanciano una controffensiva contro l'enclave musulmana di Bihac;

a


1994
REPUBBLICA del KOSOVO
cap. Pristina
(24 maggio 1992)
- Presidente
Ibrahim Rugova
(1992 - ?)
- Primo ministro
-
[albanesi (90%), la minoranza: serba e montenegrina]
1994
-

a

1994
EX REPUBBLICA JUGOSLAVA di MACEDONIA
cap. Skoplje
(15 settembre 1991)
- Presidente
Kiro Gligorov
(1991 - ?)
- Primo ministro
Branko Crvenkovski
(? - ?)
1994
Gennaio
anche gli Stati Uniti allacciano rapporti diplomatici con il nuovo stato;
Febbraio
16 , la Grecia decide di attuare un blocco contro la Macedonia, per costringerla a cambiare nome, bandiera e costituzione;
18, Albania, Italia, Bulgaria e Turchia, aprono a suo favore un corridoio stradale e ferroviario;
Ottobre
16
, il presidente uscente Kiro Gligorov, candidato della coalizione di sinistra al potere, vince le prime elezioni presidenziali organizzate dall'indipendenza del paese con il 52,6% dei voti; suo principale avversario era Ljubisa Georgijevski, candidato del principale gruppo di opposizione, il Partito democratico per l'unità nazionale macedone (di estrema destra) a cui va il 14,5% dei voti; gli osservatori internazionali denunciano numerose irregolarità;
30, si svolge il secondo turno delle elezioni politiche, boicottato dall'opposizione; l'Alleanza per la Macedonia al potere conquista 94 seggi su 120; gli altri 16 vanno alle due formazioni che rappresentano la minoranza albanese;
il primo ministro uscente Branko Crvenkovski forma il nuovo governo;

a

1994
- Capo dello stato
Sali Berisha
(1992 apr - ?)
[Pda]
- Capo del governo
Aleksander Meksi
(1992 apr - ?)
[Pda]
[Pda (Partito democratico albanese)]
1994
Novembre
6
, gli elettori, duramente provati dal processo di transizione verso il liberismo economico, respingono il progetto di costituzione presentato dal presidente Sali Berisha e destinato a sostituire la costituzione comunista; Sali Berisha, già criticato dall'opposizione socialista (ex comunista) per il suo presidenzialismo, rifiuta di convocare elezioni politiche anticipate;

Dicembre
4
, un rimpasto ministeriale rafforza il peso del Pda (Partito democratico albanese) all'interno del governo;



1994

CIPRO
(indipendenza: agosto 1960)

[dal 1975 l'isola è di fatto divisa in due formazioni nazionali distinte]
vengono interrotte le trattative in corso tra i due presidenti, con la mediazione del segretario dell'ONU Javier Pérez de Cuéllar, intese a risolvere il problema della coesistenza della comunità greco-cipriota e di quella turco-cipriota.
- giugno 1989, i due presidenti, dopo aver ripreso le trattative interrotte nel 1985, si riuniscono a New York con il segretario dell'ONU Javier Pérez de Cuéllar per tentare di risolvere il problema della coesistenza della comunità greco-cipriota e di quella turco-cipriota;
- febbraio 1990, i due presidenti si riuniscono nuovamente a New York con il segretario dell'ONU Javier Pérez de Cuéllar per tentare di risolvere il problema della coesistenza della comunità greco-cipriota e di quella turco-cipriota… ma nulla viene risolto.
- nel 1992, dopo la Guerra del Golfo Bush tenta di risolvere il problema della coesistenza della comunità greco-cipriota e di quella turco-cipriota, e i negoziati riprendono sotto l'egida dell'ONU che propone di trasformare l'isola in uno stato federale con due zone e due comunità.]

Repubblica turca di Cipro del Nord
(Nord, 30% del territorio)
[dal 1983: riconosciuta da Ankara ma da nessun altro paese; nel maggio 1985 un referendum ha approvato la nuova costituzione.]
- Presidente
Rauf Denktas
(1976 - ?)
- Primo ministro
-
[economicamente sopravvive grazie all'aiuto turco]
1994
-

Repubblica di Cipro
(Sud, 70% del territorio)
- Presidente
Glafkos Clerides
(1993 feb - ?)
[Raggruppamento democratico]
1994
-



1994
Repubblica di Turchia
(dopo il colpo di stato)
[già nella NATO dal 1952, dal 1955 il paese è nel "patto di Baghdad"; dal 1982 esiste una nuova costituzione che ha conferito consistenti poteri al presidente (oltre alla conferma di un altro mandato settennale).]
- Presidente
Suleyman Demirel
(1993 mag - ?)
[DYP (Partito della giusta via)]
- Primo ministro
Tansu Ciller
(1993 mag - ?)
[DYP (Partito della giusta via)]
1994
Marzo
27
, elezioni municipali:

 
Elezioni municipali
 
%
- DYP (Partito della giusta via)
(conservatore, di Tansu Ciller)
21,49
- ANAP (Partito della madrepatria)
(destra liberale)
21,02
- RP (Partito della prosperità)
(islamico, di Necmettin Erbakan)
19,01
 
 


Aprile
2
, Istanbul, in un attentato al Gran Bazar, due turisti vengono uccisi e numerosi altri sono feriti; l'azione terroristica è rivendicata dall'Esercito popolare di liberazione del Kurdistan, emanazione del PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan);

Dicembre
8, il tribunale per la sicurezza dello stato condanna cinque deputati curdi a 15 anni di carcere per "sostegno a un gruppo armato", il PKK [l'accusa di tradimento che li avrebbe resi passibili della pena di morte è stata lasciata cadere], e altri tre curdi vengono condannati a pene più leggere; erano tutti membri del DEP (Partito democratico, filocurdo) che è stato messo al bando;
la conduzione del processo e il verdetto vengono denunciati dagli osservatori stranieri, in particolare europei;
26, lo stesso tribunale condanna a 15 anni di carcere 26 militanti islamici accusati di omicidio in relazione agli incidenti del luglio 1993 a Sivas, e altri 60 a 3 anni; lo scrittore laico Aziz Nesin viene rinviato a giudizio per oltraggio alla religione;







1994
MAROCCO
[indipendente dal 1956, con l'eccezione delle plazas di Ceuta e Melilla, di Ifni e del cosiddetto Sahara spagnolo, ma compresa anche la città di Tangeri.
Nel 1975, dopo lunghe diatribe internazionali, il paese incorpora 180.000 kmq delle regioni settentrionali del Sahara Occidentale (ex Sahara Spagnolo) entrando in contrasto col movimento guerrigliero indipendentista del Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro) mentre, nel fronte interno, riesce a tenere sotto controllo i movimenti islamici.]
Hasan o Hassan II
-
(Rabat 1929 - 1999)
figlio di Maometto V [Sidi Muhammad Ibn Yusuf];
1960, nominato dal padre, diventa capo delle forze armate e vice presidente del consiglio;
1961-99, re del Marocco;
in successione al padre;
nel 1962 applica la costituzione parlamentare e una riforma agraria;
nel 1963 è coinvolto nella crisi interna del partito Istiqlal (scissione della destra filomonarchica a lui legata);
nel 1965, implicato nell' "affare Ben Barka" tenta di consolidare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima agli ambienti militari; scioglie il parlamento;
nel 1991 è costretto ad accettare il referendum voluto dall'ONU sul Sahara Occidentale e il cessate il fuoco col Fronte Polisario;

[il parlamento, sciolto nel 1965, è stato ripristinato nel 1975]

1994
forma un governo da cui vengono esclusi i partiti;



1994
[legge coranica e potere direttamente al popolo tramite un congresso generale del popolo.]
- Dittatore militare
col. Muammar el-Gheddafi
(1969 - 2011)
(1971 - ?)
[il regime militare, dopo aver nazionalizzato (1971) le riserve petrolifere, ha fatto della Libia uno dei poli di riferimento delle tendenze più radicali del panarabismo ma anche una potenza emergente nello scacchiere africano.
Dalla prima metà degli anni '80 opera il gruppo di opposizione Fronte nazionale per la salvezza della Libia;
dal 1988 il colonnello ha promesso una serie di riforme:
- della giustizia: introduzione dell'habeas corpus e forse abolizione della pena di morte;
- dell'esercito e della polizia: abolizione e, al loro posto, una milizia popolare,
… senza tuttavia precisare le tappe della riforma;
dal 1992 il governo ha avviato un piano di decentralizzazione che prevede una suddivisione amministrativa del paese in circa 1500 comuni "autogestiti".]
1994
-




 
1994
[dal 1962 indipendente nell'ambito del Commonwealth e repubblica dal 1964;
dal 1967, assieme all'Uganda e alla Tanzania il paese ha dato vita all'EAC (East African Community) organizzazione economica regionale.]
- Presidente
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin] III
(1978 - ?)
[KANU (Kenya African National Union)]
- vicepresidente
-
- Ministro degli Interni
-
1994
Gennaio
, i leader dell'opposizione Kenneth Matiba, Mwai Kibaki e Oginga Odinga denunciano i brogli che avrebbero alterato i risultati delle elezioni di dicembre;
27, il presidente Daniel Arap Moi instaura il coprifuoco nella parte occidentale del paese, dove si susseguono i conflitti etnici fra i kikuyu (l'etnia maggioritaria) e i kalenjin (l'etnia del presidente);


1994
Repubblica del Ruanda
[capitale Kigali]
[indipendente dal 1° Luglio 1962; nel 1976 il presidente ha inserito il paese nella progettata organizzazione di cooperazione regionale "Comunità economica dei Grandi Laghi" ora istituita fra i tre paesi.
Dal 1978 vige una nuova costituzione che apre la strada al ritorno dei civili al governo.]
- Presidente e primo ministro
gen. Juvénal Habyarimana
(1973 lug - ?)
[dal 1975 opera un partito unico, il Movimento rivoluzionario nazionale per lo sviluppo.]
1994
Febbraio
, la Federazione internazionale dei diritti dell'uomo denuncia le violenze ai danni dei tutsi. Il governo ammette che le violenze tribali hanno provocato in gennaio 300 morti;
8, i ribelli del FPR (Fronte patriottico del Ruanda) lanciano una nuova offensiva nel Nordest;

Agosto
4
, si incontrano ad Arusha (Tanzania) il presidente Juvénal Habyarimana e il leader del FPR Alexis Kanyarengwe: viene firmato un accordo di pace;

1994
[indipendente dal 1° luglio 1962 e repubblica dal 1966, è sotto la direzione del partito unico (vatussi) UPRONA (Unità e progresso nazionale).]
- Dittatore
magg. Pierre Buyoya
(1987 set - ?)
[di etnia tutsi (vatussi)]
Melchior Ndadaye
(giu - ott.)
[di etnia hutu)]
-
- Primo ministro
-
Sylvie Kinigi
(1993 giu - ?)
[di etnia tutsi (vatussi)]
[salito al potere nel 1987 con un colpo di stato incruento.]
1994
Giugno
si svolgono le elezioni presidenziali a suffragio universale:

 
Elezioni presidenziali
 
seggi
-Melchior Ndadaye
[Fronte per la democrazia in Burundi ]
64
-
-
 
81
 
 


come atto di riconciliazione il presidente eletto Melchior Ndadaye, di etnia hutu, nomina primo ministro la tutsi Sylvie Kinigi;

Ottobre
Melchior Ndadaye e altri sei deputati vengono assassinati; Sylvie Kinigi resta al suo posto ma si scatena una violenza etnica (800.000 persone si rifugiano nei paesi vicini);



 
1994
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1994
-




1994
[confederazione di sette sceiccati, monarchie assolute: Abu Dhabi, Dubai, Sharja, Ajman, Umm al-Qaiwain, Ras al-Khaimah e Fujayrah.
[dal 1985 sono stati allacciati rapporti diplomatici con l'Unione Sovietica.]
dal 1986 hanno riallacciato i rapporti con Il Cairo interrotti nel 1979 (quando l'Egitto è stato espulso dalla lega in seguto agli accordi con Israele).
Dopo l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq, una parte consistente delle forze alleate è stata stanziata negli Emirati.]
- Presidente
sceicco Zaid
(? - ?)
[emiro di Abu Dhabi]
- Vicepresidente
sceicco Maktum
(? - ?)
[emiro di Dubai]
1994
l'aumento del deficit di bilancio provocato dal ribasso dei corsi del petrolio costringe il governo a una maggiore pressione fiscale;


1994
Repubblica Libanese
(Seconda repubblica)

[retta collegialmente con un riequilibrio dei poteri favorevole ai musulmani;
durante le libere elezioni libanesi, "Hezbollah" (partito di Dio) e Amal conquistano un successo importante emergendo come il blocco politico con il maggior numero di deputati; il movimento viene quindi considerato come parte integrante del tessuto politico libanese e lo stesso governo di Beirut lo definisce "la resistenza nazionale al sud", esso ha infatti le sue roccaforti nel sud del paese, soprattutto nella valle della Beqaa e nei sobborghi e bassifondi meridionali della capitale;
dall'agosto 1993 l'esercito libanese è entrato nella zona di Tiro, dal 1978 posta sotto il controllo del contingente di pace dell'ONU.]

- Presidente
Elias Hrawi
(1989 nov - 1998)
[cristiano maronita]
- Capo del governo
Rafiq al-Hariri
(1992 ott - ?)
[musulmano sunnita]
- Presidente del parlamento
Amal Nabih Berri
(1992 ott - ?)
[musulmano sciita]
[Parlamento: 128 seggi, equamente ripartiti fra cristiani e musulmani.]
1994
-


1994

[dall'aprile 1946 il paese ha conseguito la piena indipendenza; da febbraio 1958 federazione della Siria e dell'Egitto nella Repubblica Araba Unita (RAU).
La guerra arabo-israeliana le è costata la perdita delle alture del Golan. Con la guerra del Kippur, impegnata a fianco dell'Egitto, recupera El-Quneitra.]

- Presidente
gen. Hafez el-Assad
(1980 - ?)
[ala progressista moderata del partito Baath]
- Primo ministro
Mahmud al-Zub
(1987 - ?)
1994
Febbraio
, il dipartimento di stato americano, nel suo rapporto annuale sui diritti dell'uomo destinato al congresso, denuncia le violazioni dei diritti umani commesse in Siria, ove alcuni cittadini sono stati incarcerati senza processo;

Agosto
24
, 167 membri del Fronte nazionale progressista al potere – tra cui 100 esponenti del partito Baath – e 83 "indipendenti" vengono eletti in elezioni legislative che si svolgono in un regime di rigida sorveglianza;

1994
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba"; dal 1949, dopo l'annessione della Palestina orientale (Cisgiordania) [40.000 kmq di superficie con poco meno di 1 Mne di abitanti], il Regno hashemita del Giordano viene comunemente chiamato Giordania.]
Hussein
(? - ?)
figlio di Talal;
1952-?, re del Regno hashemita del Giordano;

1994
-


1994
Gerusalemme, "internazionalizzata" dall'ONU, è divisa in due settori: la città vecchia (assegnata alla Giordania) e la città nuova (assegnata a Israele); sindaco: Ehud Olmert (1993-?) del Likud.

guerra dei sei giorni (1967): ha consegnato di fatto l'intera Palestina storica a Israele;
guerra del Kippur (1973): alla conferenza di Ginevra del 1974:
- un accordo fra Egitto e Israele ha deciso il ritiro delle truppe israeliane dalle posizioni raggiunte a occidente del canale di Suez e la creazione di un'ampia fascia smilitarizzata a oriente, garantita dalle forze di pace dell'ONU;
- un secondo accordo con la Siria ha impegnato gli israeliani a ritirarsi da el-Quneitra, stabilendo un'analoga fascia smilitarizzata sulle alture del Golan; 
Y. 'Arafat, ex leader di al-Fatah, è dal 1969 a capo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) che:
- dal 1964, con il suo "Esercito per la liberazione della Palestina" e finanziata dalla Lega araba, lotta contro Israele,
- dal 1974 è stata riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, e ammessa all'ONU quale entità politica nazionale, in qualità di "osservatore";
dopo il riavvicinamento israelo-egiziano [accordi di Camp David] l'OLP registra difficoltà diplomatiche nei confronti di taluni stati arabi sostenitori; 
dal 1982 il quartier generale dell'OLP è stato trasferito in Tunisia;
dal 1991 l'OLP appoggia Saddam Hussein nella disastrosa guerra del Golfo compromettendo così le aspirazioni palestinesi volte alla creazione di un proprio stato autonomo nei territori occupati da Israele;
1994, Y. 'Arafat torna in Palestina;
[Gerusalemme viene formalmente indicata come capitale dello stato.]
- Presidente
Ezer Weizmann
(1993 - ?)
[MAPAL o Labor (Partito laburista)]
- Primo ministro
Yitzhak Rabin
(1992 - ?)
[MAPAL o Labor (Partito laburista)]
- Ministro della difesa
-
- Ministro delle finanze
-
[governo di coalizione con la maggior parte dei partiti religiosi ortodossi e delle piccole formazioni dell'estrema destra nazionalista]

1994
Febbraio
25, Yitzhak Rabin condanna con fermezza il massacro di Hebron, ma respinge la proposta di Y. 'Arafat; per diversi giorni si susseguono scontri sanguinosi tra palestinesi e forze dell'ordine nei territori occupati e a Gerusalemme Est;

Marzo
13 , il governo mette fuori legge due movimenti ebraici estremisti, e autorizza i soldati ad aprire il fuoco sui coloni se necessario;
18, l'ONU "condanna energicamente" il massacro di Hebron e chiede "che siano addottate misure per garantire la sicurezza e la protezione dei civili palestinesi" dei territori occupati;

Aprile
6, un attenato suicida con autobomba rivendicato dall'organizzazione terroristica islamica Hamas provoca otto morti ad Afula, in Galilea;
13 , un attentato analogo a Hadera, a Nord di Tel Aviv, uccide sei persone; Israele inasprisce la lotta contro Hamas e conferma la propria volontà di proseguire nel processo di pace;

Maggio
4
, al Cairo viene firmato un altro accordo di pace (il cosiddetto Gaza-Gerico) e Y. 'Arafat, che dal 1982 aveva trasferito il suo quartier generale in Tunisia, torna in Palestina; gli accordi scaturiscono da lunghi mesi di trattative segrete svoltesi a Oslo sotto gli auspici del governo norvegese:
- l'OLP riconosce il diritto all'esistenza dello stato di Israele, 
- Israele riconosce l'OLP come unico rappresentante e legittimo portavoce del popolo palestinese, cedendo all'Autorità nazionale palestinese presieduta da Y. 'Arafat il controllo dell'amministrazione di gran parte della striscia di Gaza e dell'intera enclave di Gerico;
la comunità internazionale invia solo 275 dei 720 milioni di dollari promessi;

Ottobre
9
, Hamas rapisce un soldato israeliano e chiede la liberazione dei militanti islamici;
14, l'esercito cerca di liberarlo, ma il tentativo fallisce;
19, un attentato dinamitardo suicida contro un autobus provoca 23 morti a Tel Aviv; queste azioni terroristiche, che rendono tesi i rapporti fra Israele e i palestinesi, non impediscono però la prosecuzione dei negoziati del Cairo;
31 , rappresentanti israeliani e palestinesi firmano al Cairo un accordo per l'invio a Hebron di 160 osservatori internazionali: è la prima volta che Israele accetta una presenza armata straniera nei territori occupati;


- Egitto (fascia di Gaza)

1994
Dicembre
8
, VII anniversario dell'intifadah


Hamas «zelo, fervore»
["Harakat Al-Muqawanat Al-Islamiya"]


dichiarato illegale, questo "Movimento di resistenza islamica" che opera nei territori palestinesi occupati da Israele ed è la maggiore fonte propulsiva dell' "intifadah palestinese", si oppone con durezza al processo di pace israelo-palestinese e lotta per scalzare l'OLP quale unico portavoce della causa palestinese;
particolarmente attivo nella Striscia di Gaza cuore della "guerra delle pietre" iniziata nel 1987 svolge sia un'intensa attività sociale, sia una campagna terroristica contro obiettivi civili e militari israeliani per mezzo della sua componente armata, i battaglioni Izz-al Din Qassam;
formalmente autonomi, questi ultimi operano sotto il coordinamento di una direzione generale.


- Giordania (Cisgiordania)
1994
Febbraio
25
, massacro di Hebron: un colono ebreo, Baruch Goldstein, militante del Kach, apre il fuoco sui fedeli musulmani riuniti nella grotta dei patriarchi, a Hebron in Cisgiordania, uccidendone 52; Y. 'Arafat sospende i negoziati di Washington e chiede l'invio di una forza internazionale per proteggere i palestinesi dei territori occupati;
Dicembre
8
, VII anniversario dell'intifadah


1994
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Fahd ibn 'Abd al-Aziz
Albero genealogico
(ar-Riyadh 1922 - ?)
figlio di 'Abd al-Aziz III discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud;
1975-80, designato principe ereditario, promuove il secondo piano quinquennale di sviluppo saudita, impegnandosi in prima persona per l'industrializzazione del paese;
1981, suggerisce un piano di pace per la Palestina che prevede, accanto al riconoscimento di Israele, il ritiro di quest'ultimo da Gerusalemme e dai territori occupati;
1982-?, re dell'Arabia Saudita;
appena nominato re, riafferma con forza il suo ruolo diprotettore e custode dei luoghi santi dell'Islam, applicando in maniera alquanto rigida la legge coranica, pur favorendo la "modernizzazione" del processo educativo del popolo;
acerrimo avversario del khomeinismo sciita, impone il numero chiuso ai pellegrini alla Mecca; negli anni '80 sostiene con armi e denaro Saddam Hussein e offre più volte la sua mediazione per risolvere i conflitti arabo-israeliani e libanese;
1994
il dipartimento di stato americano pone l'Arabia Saudita nell'elenco dei paesi responsabili di mancato rispetto dei diritti dell'uomo;

Settembre
un moto di protesta nella provincia di Gasim, provocato dall'arresto di un predicatore d'opposizione, viene duramente represso dalla guardia nazionale; gli islamici radicali contestano le timide misure di democratizzazione imposte dai paesi occidentali in cambio del loro appoggio durante la guerra del Golfo, e denunciano sempre più apertamente la gestione della famiglia reale;

Ottobre
vengono istituiti due grandi consigli incaricati di controllare l'attività delle organizzazioni islamiche e dei predicatori;


1994
[dopo la fusione, avvenuta nel 1990 dei due stati (Yemen del Nord, conservatore, e Yemen del Sud, socialista).]
- Presidente
Ali Abdullah Saleh
(1990 - ?)
[CPG (Congresso generale del popolo)]
- Primo ministro
Haider Abu Bakr al Attas
(1990 - 1994)
[PSY (Partito socialista)]
Abdel Aziz Abd al Ghani
(1994 -?)
[CPG (Congresso generale del popolo)]
[dal 1991 il paese ha una nuova costituzione approvata da un referendum]

1994
Gennaio
18, i tre partiti della coalizione al potere (CPG (Congresso generale del popolo), Al-Islah (Raggruppamento yemenita per la riforma) e PSY (Partito socialista yemenita) approvano i termini per un patto di riconciliazione;

Febbraio
20
, i tre partiti firmano ad 'Amman, in Giordania, un patto di riconciliazione; l'accordo è destinato a mettere fine alla crisi politica in corso da cinque mesi; essi decidono di:
- ampliare il decentramento amministrativo del paese,
- neutralizzare e unificare le forze armate,
- lottare contro il banditismo;
il giorno stesso riprendono gli scontri armati tra nordisti e sudisti;

Aprile
i combattimenti si intensificano;

Maggio
21, (a 4 anni esatti dalla riunificazione) 'Ali Salem al Baid del PSY (Partito socialista) proclama la secessione dello Yemen del Sud e annuncia la convocazione delle elezioni generali entro un anno; il presidente Ali Abdullah Saleh del CPG (Congresso generale del popolo) dichiara illegittima la secessione;

Luglio
7
, le truppe del presidente Ali Abdullah Saleh conquistano Aden, la capitale del Sud, e 'Ali Salem al Baid si rifugia in 'Oman; il consiglio presidenziale di San'a promette un'amnistia generale (ma ne sono esclusi i dirigenti della ribellione) e si impegna a «riprendere il dialogo politico nell'ambito della legittimità costituzionale»; in realtà la vittoria del Nord ha uno strascico di saccheggi e di arresti di oppositori;

Settembre
28
, il parlamento di San'a approva una serie di emendamenti costituzionali che fanno della legge islamica la sola fonte del diritto e trasformano il consiglio presidenziale in presidenza della repubblica;

Ottobre
, il parlamento conferma Ali Abdullah Saleh alla presidenza della repubblica per un altro mandato quinquennale;
3, Abdel Aziz Abd al Ghani viene nominato primo ministro;





1994
[dal 1972 il trattato di assistenza irano-omanita, con cui la casa regnante ha sostituito alla protezione britannica quella iraniana, è stato sancito dalla cessione di Hormuz all'Iran;
apertura dei rapporti diplomatici con la Repubblica Democratica Popolare dello Yemen (1977 e 1983), con la Repubblica Popolare Cinese (1978), con l'Unione Sovietica (1985) e con la Siria (1987);
patto di difesa stipulato con gli Stati Uniti (1980);
dal 1990 ha aperto le sue basi aeree alle forze occidentali evitando però ogni forma di impegno esplicito;
dal 1993 è stato eletto al consiglio di sicurezza dell'ONU.]
Qabus ibn Said
-
(? - ?)
figlio del sultanoTaymoor;
1970-?, sultano di Oman;



1994
viene per la prima volta effettuato un censimento: 2.017.591 abitanti con il 26% di stranieri;

Agosto
28
, le autorità annunciano l'arresto di 200 militanti islamici sunniti;




1994
[sceiccato indipendente dal 16 giugno 1961;
la nuova costituzione (1963) prevede la formazione di un'assemblea nazionale con elezioni su base individuale (i partiti sono messi al bando).
Nel 1963 si sono svolte le prime elezioni, su base individuale (i partiti sono messi al bando), per la formazione dell'assemblea nazionale.]
Jaber al-Ahmed al-Sabah

(? - ?)
cugino di Sabah al-Salim al-Sabah;
1977-?, sceicco del Kuwait;



[la popolazione è composta per più della metà da stranieri; dal 1986 è sciolta l'assemblea nazionale e sospesa la costituzione del 1962;
dopo le elezioni del 1992 (le prime dal 1986) 29 dei 50 seggi dell'assemblea nazionale sono occupati dall'opposizione democratica e islamica.]
- Primo ministro
sceicco Saad al-Abdallah al-Sabah
(principe ereditario)
(? - ?)
1994
Aprile
14
, il primo ministro procede ad un rimpasto governativo per limitare l'influenza delle formazioni islamiche: queste ultime si erano dichiarate favorevoli ad una riforma costituzionale che imponesse la šari'a come unica fonte del diritto;



1994
[dall'agosto 1988 a Ginevra si incontrano le due delegazioni guidate da:
- Tarek Aziz (Iraq),
- Velayati (Iran)
con il segretario delle Nazioni Unite Perez De Cuellar come moderatore, ma i negoziati non progrediscono.]
- Presidente del Consiglio del Comando della rivoluzione
- Primo ministro
Ahmed Hussein (1993 set - mag 1994)
[partito baath iracheno]
Ispettore capo dell'ONU in Iraq
Rolf Ekéus
(1991 - 1999)
1994
Maggio
29, Saddam Hussein destituisce il primio ministro e assume personalmente la direzione del governo;

Novembre
Ramadi, a Ovest di Baghdad, un alto ufficiale della tribù dei dulaimi viene arrestato per complicità in un tentato colpo di stato;



Kurdistan (iracheno)
[le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operano nei giacimenti della zona di Kirkuk.]
1994
circa 3 milioni di curdi conducono una dura lotta per l'indipendenza guidata dall'UPK (Unione patriottica del Kurdistan) di Jalal Talibani e dal PDK (Partito democratico del Kurdistan) di Massud Barzani;
Novembre
24
, l'UPK e il PDK firmano un accordo che dovrebbe porre fine alle ostilità tra le formazioni curde irachene; i combattimenti riprendono però un mese dopo;




1994
[la nuova costituzione assegna la direzione del paese a una guida spirituale (il faqih), cioè allo stesso Ruhollah Khomeini mentre il potere esecutivo spetta a un presidente.
Successore designato (1985) nel ruolo di "guida della rivoluzione" è l'ayatollah Hossein Ali Montazeri, che però ha perso potere dopo l'esecuzione del suo collaboratore;
il presidente del parlamento (Majlis), Hashemi Ali Akbar Rafsanjani, ha assunto la direzione del consiglio dei guardiani della rivoluzione.
Dopo il cessate il fuoco, dall'agosto 1988 a Ginevra si incontrano le due delegazioni guidate da:
- Tarek Aziz (Iraq),
- Velayati (Iran)
con il segretario delle Nazioni Unite Perez De Cuellar come moderatore; ]
- Capo e guardiano supremo della nazione
ayatollah Ali Khamenei
(1989 - ?)
[PRI]
- Presidente della repubblica (potere esecutivo)
Hashemi Ali Akbar Rafsanjani
(1989 lug - ?)
[PRI]
- Presidente del parlamento (Majlis)
Mehdi Karoubi
(1989 - ?)
[PRI]
- Primo ministro
?
(? - ?)
[PRI]
PRI (Partito della repubblica islamica, khomeinista)
[davanti al Majlis Hashemi Ali Akbar Rafsanjani ha presentato un governo di tecnici]
1994
Gennaio
30
, le autoriità iraniane annunciano, senza specificarne il motivo, la morte del vescovo Haik Hovsepian Mehr, scomparso a Teheran 11 giorni prima;

Febbraio
, Hashemi Ali Akbar Rafsanjani sfugge a un attentato;

Giugno
20
, l'esplosione di una bomba nel mausoleo dell'imam Reza, a Mashhad, nel Nordest del paese, provoca 25 morti; Teheran accusa dell'attentato i Mujaheddin del popolo, il principale movimento di opposizione armata, che nega ogni responsabilità;

Dicembre
2, pochi giorni dopo la morte dell'ayatollah Mohammad Araki, la "guida della repubblica islamica" Ali Khamenei ottiene dalle due principali associazioni del paese il titolo di "fonte di emulazione", che gli concede l'autorità (divisa con altri sei ayatollah) sulla comunità sciita mondiale; la nomina, che per la prima volta è approvata dal parlamento, rafforza il potere del capo spirituale del regime ma ad alcuni dignitari religiosi e agli oppositori appare come un vero e proprio colpo di mano;






OVEST
-
-
-
-

1994

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Dal 1° gennaio 1947, in base al Canadian Citizenship Act, i canadesi diventano a pieno titolo cittadini del loro paese.
Governatore generale
Ramon J. Hnatyshyn
(1989 - 1994)
Romèo LéBlanc
(1994)
Primo ministro
Jean Chrétien
I
(1993 nov - giu 1997)
(Partito liberale)
Ministro degli Esteri
-

1994
Giugno
24
, il parlamento canadese ratifica il NAFTA;

Settembre
le dichiarazioni del ministro degli Esteri André Ouellet alla 49ª sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite mettono soprattutto l'accento sul ruolo del Canada per il mantenimento della pace mondiale attraverso il rafforzamento dell'ONU.

 

QUÉBEC
Primo ministro della provincia
Robert Bourassa
(1985 - 1994)
[PLQ (Parti libéral du Québec)]
Daniel Johnson
(gen - set)
[PLQ (Parti libéral du Québec)]
Jacques Parizeau
(1994 set - 1996)
PQ (Parti Québécois)
Sindaco di Montréal
-
Arcivescovo di Montréal
-
Arcivescovo di Québec
-

1994
Gennaio
11
, si insedia il nuovo primo ministro del Québec, Daniel Johnson, leader del PLQ (Parti libéral du Québec);

Settembre
12
, si svolgono le elezioni legislative provinciali;

Elezioni provinciali
 
%
seggi
. Jacques Parizeau
[PQ (Parti Québécois) - Partito quebecchese]
44,75
77
. Daniel Johnson
[PLQ (Parti libéral du Québec) o Quebec Liberal Party]
44.40
47
. ?
[ - ]
-
?
Totale seggi
 
125
-


26, Jacques Parizeau, che ha promesso un referendum sull'indipendenza della provincia, presta giuramento;

 

 


 

 

ONTARIO
-
-

1994

-

 

 


NEW BRUNSWICK
-
-

1994

-

NOVA SCOTIA
-
-

1994

-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1994

-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1994

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1994

-

 

TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
Primo ministro della provincia
-

1994

-

 

ALBERTA [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia
-

1994

-

 

SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia
-

1994

-

 

TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934-mar 1949, torna allo status di colonia dipendendo interamente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico;
- 1949, 1 ° aprile, diventa la X provincia del Dominion del Canada.
Primo ministro della provincia
-

1994

-

 

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

 
1994
U.S.A.
(Stati Uniti d'America)
- Presidente
William Jefferson [Bill] Clinton, I
(1993 - 2000)
42°

- Vicepresidente

Al Gore
(1993 - 2000 )

- Segretario di Stato

?
(1989 - ?)
1994
-
FBI (Federal Bureau of Investigation)
[direttore: C.M. Kelley (1973-?)]
1994
-
CIA (Central Intelligence Agency)
1994
-




 
1994
GRANDI ANTILLE
- Presidente del consiglio di stato
Fidel Castro Ruz
(1959 - 2007)
[capo dello stato e primo ministro]
[confermato dalla nuova costituzione in vigore dal 1976, e poi nel 1981;
nel febbraio 1986 viene effettuato un grande rinnovamento del comitato centrale del partito ma il presidente viene confermato nella sua carica;
una nuova riforma costituzionale e in vigore dal 1992.]
Partito unico: Partito comunista cubano.
1994
-
- Capo del consiglio di governo
Joseph Nérette
(1991 ott - mar 1994)
[ad interim]
Capo di stato provvisorio
Émile Jonassaint
(mag - set)
padre Jean Bertrand Aristide
(1994 ott - 1995)
- Primo ministro
-
Smarck Michel
(1994 set - ott 1995)
[uomo d'affari]
[padre Jean Bertrand Aristide (1990 dic-dic 1995)
in esilio: 1991 set - ott 1994.]
1994
Marzo
, i deputati adottano un piano per la soluzione della crisi haitiana approvato dagli Stati Uniti e dall'ONU ma respinto da padre Jean Bertrand Aristide;

Maggio
11
, la giunta nomina capo di stato provvisorio l'ex presidente della corte di cassazione Émile Jonassaint;

Giugno
12
, di fronte alle minacce americane di intervento armato, il neo eletto presidente proclama lo stato d'emergenza;

Luglio
intanto i boat people continuano a fuggire dall'isola: sono già 16.000;
31, l'ONU autorizza gli Stati Uniti a intervenire militarmente nel paese;

Agosto
, il presidente proclama lo stato d'assedio;

Settembre
28
, dopo la conclusione di un comporomesso con la giunta sulla questione del ritorno al potere del presidente Jean Bertrand Aristide, il parlamento si riunisce su richiesta di questi per votare la legge di amnistia prevista dal compromesso; la legge entrerà in vigore il 7 novembre;

Ottobre
4
, il ten. col. Michel François, capo della polizia militare e uno dei tre capi della giunta al potere, fugge nella República Dominicana;
10, il gen. Raoul Cédras di dimette dalle sue funzioni di comandante in capo delle forze armate e il gen. Philippe Biamby da quelle di capo di stato maggiore;
13, entrambi si rifugiano a Panamá;
15, il presidente Jean Bertrand Aristide arriva a Port-au-Prince in un'atmosfera festosa;
24, Jean Bertrand Aristide nomina primo ministro uno dei suoi fedeli, l'uomo d'affari Smarck Michel;

- Presidente della repubblica
Joaquín Balaguer, VI,
(1990 mag - 1994)
[PRSC]
PRSC (Partido reformista social cristiano)
[di destra]
1994
Maggio
il presidente ottiene un VII mandato grazie a una risicata e contestata vittoria elettorale sul candidato socialdemocratico Francisco Peña Gómez;

Agosto
2
, la commissione elettorale conferma la vittoria di Joaquín Balaguer, ma gli Stati Uniti chiedono che vengano indette nuove elezioni;
10, Joaquín Balaguer e il capo dell'opposizione Francisco Peña Gómez raggiungono, sotto l'egida dell'OAS (Organizzazione degli stati americani), un accordo che pone fine alla crisi postelettorale: il capo dello stato accetta un accorciamento del suo mandato fino a nuove elezioni presidenziali fissate per il novembre 1995 (spostate poi dal congresso al 1996) e i due annunciano grandi riforme istituzionali;
- Primo ministro
Percival Patterson
(1992 mar - ?)
[PNP]
[PNP (Partito nazionale del popolo), socialdemocratico.]
1994
l'inflazione, che ha ormai raggiunto il 25%, determina un rapido deprezzamento della moneta, un fatto che complica il servizio del debito;


1994
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
Carlos Salinas de Gortari
(1988 dic - 1994)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
Ernesto Zedillo Ponce de León
(1994 set - ?)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
- Ministro dell'interno
Patrocinio Gonzáles
(? - gen 1994)
-
[dal 1953 è stato concesso il voto alle donne;
la scena politica è dominata da due partiti:
- PRI (Partido Revolucionario Institucional);
- PAN (Partido de Acción Nacional);
una nuova legge elettorale, in vigore dal 1979, permette anche ai partiti di sinistra di partecipare alle elezioni legislative.]

1994
Gennaio
, Chiapas, un gruppo armato composto da alcune centinaia di guerriglieri (contadini indios) dell'EZLN (Ejercito Zapatista de Liberación Nacional), occupa i centri dello stato meridionale, tra cui San Cristóbal de las Casas, che con 100.000 abitanti è la seconda città dello stato;
gli insorti (di origine maya) chiedono la destituzione del "dittatore" Carlos Salinas de Gortari e una riforma agraria, e denunciano il "genocidio" degli indios, i brogli elettorali e la minaccia portata alla sovranità nazionale dall'Accordo di libero scambio dell'America del Nord (NAFTA);
l'esercito interviene con decisione e gli insorti si ritirano sulle montagne, dove vengono bombardati dall'aviazione;
10, riconoscendo le cause economiche e sociali del conflitto, il presidente rimuove il ministro dell'interno Patrocinio Gonzáles, ex governatore del Chiapas, e affida a uno dei suoi più stretti collaboratori, Manuel Camacho, la direzione di una commissione per la pace e la riconciliazione nel Chiapas;
12, mentre decine di migliaia di persone manifestano nella capitale contro l'operato dell'esercito, le autorità annunciano la sospensione uniltaterale delle operazioni militari;
13, lo stesso fa l'EZLN;
il bilancio dell'insurrezione è valutato dalla Chiesa a diverse centinaia di morti;
17, l'EZLN accetta di aprire il dialogo con il governo, con la mediazione del vescovo di San Cristóbal, Samuel Ruiz;
21, viene approvata una legge di amnistia per i ribelli;

Marzo
2
, San Cristóbal, i rappresentanti del governo e dell'EZLN concludono un accordo che prevede "l'autonomia politica, economica e culturale" degli indios dello stato di Chiapas, nonché l'adozione di provvedimenti di natura sociale a favore della popolazione india;
la base dei militanti zapatisti è solo parzialmente soddisfatta dell'accordo;
23, Luis Donaldo Colosio, candidato ufficiale del PRI alle elezioni presidenziali, viene assassinato durante un raduno elettorale a Tijuana; dopo l'arresto dell'assassino, l'inchiesta sembra puntare a un complotto da parte di fazioni interne al PRI;

Agosto
21
, elezioni generali [affluenza alle urne: 70%]:

 
Elezioni presidenziali
 
%
. Ernesto Zedillo Ponce de León
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
48,77
. Diego Fernández de Cevallos
[PAN (Partido de Acción Nacional)]
25,94
. Manuel Clouthier
[PRD (Partido revolucionario democrático) ]
16,60
 
 


 
Elezioni legislative
Camera
%
seggi
+/-
- PRI (Partido Revolucionario Institucional)
-
300
-
- PAN (Partido de Acción Nacional)
-
119
-
- PRD (Partido revolucionario democrático)
-
71
-
- altri
-
10
-
   
500
 
Senato
%
seggi
+/-
- PRI (Partido Revolucionario Institucional)
-
95
-
- PAN (Partido de Acción Nacional)
-
25
-
- PRD (Partido revolucionario democrático)
-
8
-
 
-
128
-
 
 


il risultato degli scrutini è contestato dai conservatori e dall'opposizione di sinistra;

Settembre
28
, Città di Messico, il segretario generale del PRI, José Francisco Ruiz, viene assassinato; candidato alla carica di presidente del parlamento, era favorevole a un rafforzamento della lotta contro la corruzione e il traffico di droga;

Ottobre
8
, si interrompono le trattative tra il governo e i ribelli del Chiapas;

Dicembre
19, l'EZLN blocca alcune vie di comunicazione e si impadronisce di numerosi centri abitati della provicnia con un'azione volta a "rompere l'accerchiamento militare" dei territori sotto il suo controllo; nei giorni successivi l'esercito recupera senza ricorrere alla violenza la maggior parte delle posizioni conquistate dall'EZLN durante l'anno;
28, i ribelli annunciano di essere pronti a riprendere i negoziati;
il presidente Ernesto Zedillo Ponce de León ordina all'esercito di abbandonare le principali posizioni degli zapatisti e annuncia la distribuzione agli indios del Chiapas di 26.000 ettari di terre illegalmente detenute dai latifondisti;








1994
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1994

-



1994
República de Guatemala
[formalmente indipendente dal 1847]
- Presidente
Ramiro de León
(1993 giu - gen 1996)
[?]
[nuova costituzione dal 1985]
1994
Gennaio
le riforme costituzionali proposte dal presidente vengono approvate per referendum con il 64% di voti a favore (in rappresentanza del 10% della popolazione a causa dell'elevato tasso di astensone);

Agosto
14
, si svolgono le elezioni politiche [tasso di partecipazione: 21%]

 
Elezioni politiche
 
%
seggi
- Frente republicano
[del gen. Efraín Ríos Montt  ]
32,5
32
- PAN (Partido por el adelantamiento nacional)
-
24
- Democristiani
-
13
altri  
1
   
80
 
 


1994
- Presidente
Alfredo Cristiani
(1989 giu - apr 1994)
[ARENA]
Armando Calderón Sol
(1994 apr - ?)
[ARENA]
[ARENA (Alianza republicana nacionalista), estrema destra.]
1994
Marzo
20
, elezioni legislative, in concomitanza con il primo turno delle elezioni presidenziali;

 
Elezioni legislative
 
%
seggi
+/-
-ARENA
(Alianza republicana nacionalista)
[estrema destra]
 
39
 
- FMLN
(Frente Farabundo Martí de Liberación Nacional)
 
21
 
- altri  
24
 
   
84
 
 


Aprile
24
, elezioni presidenziali, secondo turno [tasso di astensione: ca 54%]: il candidato della corrente più conservatrice dell'ARENA, Armando Calderón Sol, viene eletto presidente con il 66% dei suffragi;
il suo avversario Rubén Zamoa era sostenuto da tre formazioni della sinistra, tra cui il FMLN;


1994
Honduras
- Presidente
-
-
[dal 1951 il paese è inserito (carta di San Salvador) nella "Organizzazione degli stati dell'America Centrale".]
1994
-
Belize [Honduras Britannico]
[dal 1964 la colonia britannica gode dell'autonomia interna.]
1994
l'indipendenza, rivendicata dal People's United Party, partito di governo, è ritardata dalle rivendicazioni annessionistiche che sul paese avanzano il Guatemala e il Messico;


1994
- Presidente
Anastasio Somoza [Tachito]
(1967 - ?)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza la quale poggia sulla "guardia nacional", una sorta di milizia pretoriana, armata e organizzata dagli Stati Uniti fin dall'insurrezione di A.C. Sandino.]
1994
l'opposizione è rappresentata da una coalizione di partiti clandestini e dal Fronte di liberazione nazionale sandinista, che conduce la lotta armata;

1994
- Presidente della repubblica
D. Oduber Quirós
(1974 - ?)
[riformista]
1994
la vita politica finora non ha conosciuto né violente pressioni dei militari né gravi traumi sociali grazie a uno sviluppo del reddito nazionale a livelli proporzionalmente più elevati che in altri paesi dell'America centrale;

1994
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
Guillermo Endara
(1989 dic - 1994)
Ernesto Pérez Balladares
(1994 mag - ?)
[Partito democrático revolucionario]
1994
Maggio
le elezioni presidenziali sono vinte da Ernesto Pérez Balladares (candidato del Partito democrático revolucionario che sosteneva il regime del generale Manuel Antonio Noriega Morena), che lancia un appello all'unità nazionale;

Ottobre
4
, il parlamento adotta un progetto di legge inteso a sciogliere l'esercito;
13, due dei principali dirigenti della giunta haitiana, i generali Raoul Cédras e Philippe Biamby, si rifugiano in Panamá;



1994
- Presidente
César Gaviria Trujillo
(1990 - 1994)
[Partido liberal]
Ernesto Samper Pizano
(1994 ago - ?)
[Partido liberal]
Due rimangono i gravi problemi del paese:
- la violenza politica: continuano gli attacchi della guerriglia, in particolare del gruppo M-19 (estremisti populisti), e le violenze degli squadroni della morte;
- il narcotraffico: la lotta contro il narcotraffico si svolge tra molte contraddizioni: viene creato un corpo di guardie speciali.]
1994
Marzo
13
, le elezioni politiche vedono la vittoria dei liberali, ma l'astensione sfiora il 70%;

Giugno
19
, il candidato del Partido liberal, Ernesto Samper Pizano, viene eletto presidente al secondo turno con il 50,3% dei voti. Suo avversario era il conservatore Andrés Pastrana.
La partecipazione al voto è del 45% circa.

Agosto
7
, Ernesto Samper Pizano succede a César Gaviria Trujillo;

1994
[dal 1973 il paese è entrato nel "patto andino" e dal 1978 nel patto amazzonico.]

- Presidente della repubblica

Ramón Velásquez
(1993 giu - gen 1994)
[ad interim]
Rafael Caldera
(1994 feb - ?)
[Convergencia democrática]
1994
Febbraio
2
, nel programma di governo annunciato davanti al congresso, il neo presidente Rafael Caldera di Convergencia democrática pone l'accento sulla lotta all'inflazione, alla corruzione e alla povertà.

Giugno
27
, il nuovo capo dello stato sospende le garanzie costituzionali (che, dichiara, verranno ripristinate il 4 luglio 1995) per bloccare la crisi economica e soprattutto per lottare contro la corruzione, diffusa in particolare nel settore bancario.

 



1994
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

Sixto Durá Ballén
(1992 - 1996)
[PUR (Partido de unidad republicana)]
[il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari.]
1994
Maggio
alle elezioni il presidente paga le tensioni sociali provocate dalla sua politica economica: il del PUR passa da 37 a 10 seggi, anche se la destra conserva la maggioranza grazie ai 25 seggi ottenuti dal PSC (Partido social cristiano) (destra);



1994
(Repubblica indipendente dal 1827)

- Presidente della repubblica

gen. F. Morales Bermúdez
(1975 ago - ?)
1994
-


1994

- Presidente della repubblica

Gonzalo Sánchez de Lozada
(1993 ago - ?)
[MNR]

- Primo ministro

-
Antonio Aranibar
(1994 mar - ?)
[?]
MIR (Movimento della sinistra rivoluzionaria)
1994
Marzo
25
, il governo si dimette;
26, il presidente forma un nuovo governo, a capo del quale è confermato Antonio Aranibar.


1994

- Capo dello Stato

Eduardo Frei
(1994 mar - ?)
[Concertazione per la democrazia]

- Comandante delle forze armate

gen. A. Pinochet Ugarte
(fino al 1997)

1994
Marzo
11
, il presidente assume ufficialmente la carica;
13, il presidente annuncia che il gene A. Pinochet Ugarte resterà a capo delle forze armate fino al 1997;

Settembre
20
, un rimpasto ministeriale cerca di porre termine al conflitto che divide la coalizione al potere (Partito democratico cristiano, Partito radicale, Partito socialista e Partito per la democrazia). Il Partito socialista ne esce indebolito e il presidente rafforzato;


1994
[I conflitti etnico sociali oppongono:
- PPP (People's Progressive Party), maggioranza indiana, marxista;
- PNC (People's National Congress), consistente minoranza nera, socialista, al potere dal 1964
- UF (United Force), minoranza bianca.]

- Presidente della repubblica

Cheddi Jagan
(1992 - ?)
[PPP]

- Primo ministro

-
1994
Settembre
l'ex primo ministro Hamilton Green, al potere dal 1985 al 1992, torna sulla scena politica diventando sindaco della capitale Georgetown.


 



1994
Republiek van Suriname
(indipendente dal 1975)
[Contrasti razziali tra:
- NPK (Alleanza nazionale dei partiti), formazione di maggioranza appoggiata dalla popolazione nera e meticcia;
- PRP (Partito riformista progressista), appoggiato dalla popolazione di origine asiatica;
crescente opposizione, anche armata, dei bush-negroes, i discendenti degli schiavi fuggitivi che accusano le nuove autorità di non rispettare i diritti riconosciutigli dall'amministrazione olandese.]

- Presidente

Ronald Venetiaan
(1991 - ?)
[Nuovo fronte per la democrazia e lo sviluppo
]

- Primo ministro

?
(? - ?)
[il col. Dési Bouterse ha assunto la guida di un consiglio militare incaricato di garantire il passaggio alla democrazia.
La pace di Kourou (Guyane Française) è stata rifiutata dall'esercito. ]
[dal 1990 Stati Uniti e Paesi Bassi hanno sospeso ogni aiuto fino al ritorno della democrazia.]
1994
Novembre
Paramaribo, si verificano disordini contro il caro vita: in 14 mesi il prezzo del pane è aumentato del 1500%.



1994
[dal 1946 integrata alla metropoli come dipartimento d'oltremare;
dal 1966 ha assunto una rilevante importanza strategica in seguito alla creazione di un centro spaziale lungo la fascia litoranea tra Kourou e Sinnamary. ]

- Governatore

?
(? - ?)
1994
-


1994

- Presidente

Itamar Franco
(1993 - 1994)

- Ministro delle finanze

Fernando Henrique Cardoso
(1993 - 1994)
1994
Marzo
9
, il congresso porta da 5 a 4 anni la durata del mandato presidenziale;

Maggio
, il Partito dei lavoratori annuncia ufficialmente la candidatura di Luiz Inacio da Silva [Lula] alle elezioni presidenziali di ottobre;

Ottobre
3
, nelle elezioni presidenziali Fernando Henrique Cardoso, candidato di una coalizione composta dal suo partito e dal Partito del fronte liberale (di destra) di Marco Marcia, si impone al primo turno con il 54,3% dei voti contro il 27% del suo princpale avversario Luiz Inacio da Silva [Lula];

Dicembre
12
, il tribunale federale supremo assolve, in mancanza di prove, l'ex presidente Fernando Collor de Mello, accusato di corruzione; rimane tuttavia in vigore la condanna alla sospensione dai diritti civili per otto anni inflittagli dal senato nel 1992;


1994

- Capo dello stato

Juan Carlos Wasmosy
(1993 mag - ?)
[Partido colorado]
[nuova costituzione dal 1992]
1994
Marzo
15
, non meno di 15.000 agricoltori prendono parte a una marcia verso la capitale del paese; i contadini chiedono l'espropriazione dei terreni incolti e la concessione di aiuti pubblici per compensare la caduta delle quotazioni del cotone, principale voce di esportazione dell'agricoltura paraguayana;

Maggio
2
, si svolge nel paese il primo sciopero generale degli ultimi 35 anni; le rivendicazioni salariali degli scioperanti vengono accolte in parte;

Dicembre
il ministro delle finanze, accusato di malversazioni, è costretto a dimettersi;


1994

- Presidente

Carlos Saúl Menem
(1989 lug - 1999)
[Partito giustizialista]
[Partito giustizialista (peronisti)]
1994

[La costituzione argentina risale, fatte salve alcune riforme minori, al 1853.]

Aprile
10
, gli elettori chiamati a pronunciarsi sul patto costituzionale (patto di Olivos) assegnano il 37,6% al Partito giustizialista e il 19,2% ai radicali. Questi risultati danno al presidente in carica la garanzia di ottenere la maggioranza dell'assemblea costituente che deve riunirsi entro due mesi; potrà inoltre candidarsi per un secondo mandato nel 1995;

Agosto
21
, l'assemblea costituente approva, all'unanimità, la nuova legge fondamentale che autorizza il capo dello stato a ottenere un secondo consecutivo mandato.
La costituzione riafferma la sovranità dell'Argentina sulle isole Malvine.

Alla fine dell'anno il governo messicano svaluta la propria moneta e ristruttura dalle fondamenta il sistema finanziario, generando nella regione una crisi economica globale dalla quale l'Argentina esce particolarmente malconcia: nonostante la parità tra dollaro e peso e un certo contenimento dell'inflazione, il sistema finanziario collassa provocando una recessione che durerà anni e le cui vittime saranno come sempre le classi più deboli: la disoccupazione raggiungerà quasi il 20% della popolazione attiva.



Patagonia
1994
-

1994
- Presidente
Luis Alberto Lacalle
(1990 - 1994)
[Partito blanco]
[il governo è stato costretto a scendere a patti con il Partito blanco per ottenere l'avallo della sua politica economica.]
1994
Novembre
27
, elezioni:

 
Elezioni
 
%
deputati senatori
. Julio María Sanguinetti
del Partido colorado [ centrosinistra ]
32,3
34
11
. Luis Alberto Lacalle
del Partido blanco
31,1
31
10
. ?
di Incontro progressista
[sinistra + estrema sinistra]
30,8
30
9
altri  
4
-
   
99
30
 
 


il leader del Partido colorado Julio María Sanguinetti diventa capo dello stato: assumerà le funzioni il 1° marzo 1995;

 




 

1994
Mongolia
(Unione democratica mongola)
- Presidente
Punsalmaguiin Ochirbat
(1993 giu - ?)
[?]
- Primo ministro
Dachyn Byambasuren
(1990 - 1996)
[PRPM]
[PRPM (Partito rivoluzionario del popolo)]
[in base alla nuova costituzione i seggi del parlamento (Grande Hural) sono ora 76]
1994
-

1994
CINA
Repubblica Popolare Cinese

- Capo dello stato

Jiang Zemin
(1993 - ?)

- Primo ministro

Li Peng
(1987 nov - ?)
[ad interim]
- presidente del PCC
Yang Shangkun
(1988 -?)
- segretario generale del PCC
Jiang Zemin
(1989 giu - ?)
- presidente della commissione militare centrale del governo
Jiang Zemin
(1989 nov - ?)
[Nuova costituzione dal 1982.]
1994
Febbraio
6
, Li Peng firma due decreti restrittivi della pratica religiosa;
9, in occasione del capodanno cinese, Deng Xiaoping appare alla televisione per la prima volta dopo un anno;

Marzo
10
, alcuni intellettuali cinesi inviano una petizione al congresso del popolo, di cui si apre la sessione annuale, chiedendo la fine della repressione e della limitazione della libertà di pensiero;

Aprile
, il dissidente Wei Jingsheng, che era stato liberato sulla parola nel settembre 1993 dopo più di 14 anni di carcere, viene di nuovo arrestato.



TIBET [dal 1962 annesso dalla Cina]
1994
-
Repubblica di Cina
(Repubblica nazionalista)

- Presidente della repubblica

Lee Teng hui
(1988 gen - ?)

- Vicepresidente

-

- Primo ministro

Lee Teng hui
(1988 gen - ?)

- Capo del KMT

Lee Teng hui
(1988 gen - ?)

[Cina nazionalista nell'isola di Taiwan (Formosa): capitale Taipei; dal 1971 esclusa dalle Nazioni Unite e disconosciuta dalla maggioranza dei suoi partner politici e commerciali occidentali.
Dal 1987 è stata abrogata la legge marziale, sostituita da una legge per la sicurezza nazionale che autorizza l'esistenza di partiti politici diversi dal KMT, riconosce il diritto di sciopero e sottrae i civili alla giurisdizione dei tribunali militari.
L'opposizione si è da poco coalizzata in un nuovo partito, il Partito democratico del progresso.
Nel 1988 è stata proclamata un'amnistia dalla quale sono esclusi però i comunisti; nel 1989 si sono svolte le prime elezioni politiche veramente libere. ]
KMT (Kuomintang), partito nazionalista al potere.
1994
Gennaio
14
, il governo annuncia la disponibilità ad abolire il divieto di importazione di riso in cambio dell'ammissione al GATT;
24, la Francia, ansiosa di migliorare i rapporti con Pechino, annuncia che non firmerà nuovi contratti per la vendita di armamenti a Taipei;

Dicembre
3
, le elezioni per la nomina dei sindaci di due grandi città e del governatore dell'isola vedono un successo del DPP (Partito democratico progressista) [vuole l'indipendenza dell'isola], il cui candidato viene eletto sindaco della capitale Taipei. Il KMT conserva gli altri due posti in palio solo per una risicata maggioranza. Viene invece sconfitto il Nuovo partito, sostenitore della riunificazione delle due Cine.

a


1994


Choson
(Repubblica Democratica Popolare di Corea – a Nord)
[con capitale Pyongyang, nell'orbita sovietica.]
- Presidente della repubblica
Kim Il Sung
(1972 - † lug 1994)
-
- Capo supremo dell'esercito
Kim Jong Il
(1991 dic - ?)
- Primo ministro
Kang Song San
(1992 dic - ?)
[dal 1948 segretario del Partito dei lavoratori (partito unico).]
Il suo potere è praticamente assoluto;
"successore" designato, ufficialmente dal 1984, suo figlio Kim Jong Il;
1994
Luglio
8
, muore Kim Il Sung, ma il figlio non assume immediatamente le cariche chiave, il che fa dubitare alcuni osservatori che ci siano dei contrasti; le fonti ufficiali lo citano comunque come il nuovo "grande leader", titolo assegnato al padre;
DAE HAN
(Repubblica di Corea – a Sud)
[con capitale Seoul (sotto l'egida statunitense)]
- Presidente
Kim Young Sam
(1993 - ?)
[PDL (Partito democratico liberale)]
- Primo ministro
(seggio vacante)
Kim Young Sam
(gen - apr, dim.)
[?]
Lee Yung Dug
(apr - dic, dim.)
[?]
Lee Hong-Koo
(1994 dic - ?)
[?]
1994
Gennaio
25
, Lee Hoi Chang , ex presidente della corte suprema, diventa primo ministro;

Aprile
22
, il neoeletto primo ministro si dimette per disaccordi con il presidente sulla divisione dei poteri e viene sostituito dal vice primo ministro Lee Yung Dug;

Dicembre
17
, Lee Yung Dug cede a sua volta la carica a Lee Hong-Koo;

a


1994
Pakistan
(repubblica islamica a prevalenza musulmana)
[dal 1971 solo ex Pakistan occidentale]
- Capo dello stato

Farooa Leghari
sunnita
(1993 nov - ?)
[PPP]

- Primo ministro
Benazir Bhutto
(1993 ott - ott 1996)
[PPP]
[PPP (Partito del Popolo).]
1994
Febbraio
6
, il governo proibisce le impiccagioni pubbliche, una pratica introdotta dall'ex presidente Ghulam Ishaq Khan;


Kashmir nord occidentale (capitale Muzaffarabad) [dal 1972]
1994
-

a



1994
Unione Indiana
(repubblica federale a prevalenza indù)
[dal 1950, staccatosi dalla metropoli, il paese si è dato una costituzione repubblicana e federale a regime parlamentare;
lingua ufficiale: hindi; dal 1987 comprende 25 stati.]
- Primo ministro
Narasimha Rao
(1991 giu - 1996)
[Partito del Congresso]
Nel 1988 sette partiti dell'opposizione riuniti a New Delhi hanno formato un fronte nazionale da contrapporre al Partito del Congresso alle imminenti elezioni, e quattro di essi (Lok Dal, Janata, Jan Morcha e Congresso "S") si sono fusi in un nuovo partito, il Janata Dal.
1994
Dicembre
24
, il ministro delle risorse umane Arjun Singh, principale rivale del primo ministro Narasimha Rao all'interno del Partito del Congresso, si dimette per protesta contro la corruzione del potere (il primo ministro ha tardato a destituire tre ministri da tempo implicati in scandali);

Kashmir sudorientale o Jammu e Kashmir (con capitali Srinagar e Jammu) [dal 1972]
1994
-
Sikkim [dal 1975]
1994
-

a


1994
Bangladesh
(Repubblica del Bengala Libero)
[dal 1988 l'Islam è religione di stato]
- Presidente
Abdur Rahman Biswas
(1991 - 1996)
- Primo ministro
Khaleda Zia
(1991 - 1996)
[PNB (Partito nazionale)]
1994
Marzo
l'opposizione comincia a boicottare le sessioni del parlamento;

Aprile
10
, l'opposizione paralizza il paese con uno sciopero generale per chiedere elezioni anticipate;
la Lega Awami sostiene la necessità di cacciare il governo "corrotto e incapace";

Agosto
3
, la scrittrice femminista Taslima Nasreen, accusata in giugno di "oltraggio ai sentimenti religiosi musulmani", compare davanti all'alta corte di Dacca che le concede la libertà dietro cauzione;
11, la scrittrice, che viveva in clandestinità da quando nel settembre era stata minacciata di morte dagli integralisti islamici per alcuni suoi scritti giudicati blasfemi, si rifugia in Svezia;

Novembre
una serie di scioperi (che proseguiranno anche l'anno successivo) chiedono l'effettuazione di elezioni;

Dicembre
147 parlamentari dell'opposizione, in particolare di quella islamica, abbandonano i loro seggi per ottenere le dimissioni del governo.

a



1994
Unione di Myanmar
[ex Birmania, regime militare]
- Presidente
gen. Than Shwe
(1992 apr - ?)
[SLORC]
SLORC (Consiglio per il ripristino della legge e dell'ordine)
[dopo un colpo di stato militare]
[Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace 1991, dirigente dell'opposizione e figlia dell'eroe dell'indipendenza birmana Aung San) dal 1989 è sempre tenuta segregata in casa dalla giunta militare.]
1994
Gennaio
18
, si apre una nuova sessione della convenzione nazionale incaricata di elaborare, sotto il controllo dello SLORC, la futura costituzione, ma i membri dell'opposizione che ne fanno parte vengono incarcerati o subiscono intimidazioni;
il paese inizia ad uscire dal suo isolamento diplomatico stabilendo contatti con la Cina, l'India e la Thailandia;

Settembre
9
, Rangoon, viene firmato con la Thailandia un protocollo d'accordo sullo sfruttamneto del giaimento di gas di Yanada;
20, il generale Khin Nyunt, capo dei servizi d'informazione e uomo forte del paese, e il generale Than Shwe incontrano per la prima volta dopo il suo arresto Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace 1991, dirigente dell'opposizione e figlia dell'eroe dell'indipendenza birmana Aung San) che dal 1989 è sempre tenuta segregata in casa dalla giunta militare;

Ottobre
si tiene una nuova riunione;

a


1994
Thailandia
Bhumibol Adulyadej Rama IX  
(?-?);
1946-?, re di Thailandia;

- Primo ministro
Chuan Leekpai
(1992 - 1995)
1994
Aprile
8
, viene inaugurato il Ponte dell'Amicizia, che collega Laos e Thailandia attraverso il Mekong;



1994
Laos
(Repubblica democratica popolare)
- Presidente
Nouhak Phoumsavanh
(1992 nov - ?)
- Primo ministro
Khamtay Siphandon
(1991 - ?)
- Segretario del PPR
Khamtay Siphandon
(1992 - ?)
[PPR (Partito popolare rivoluzionario) comunista, partito unico al potere dal 1975.].
Dal 1988 il paese sta attuando una prudente politica di privatizzazione e di liberalizzazione economica allo scopo di ottenere aiuti internazionali;
il regime comunista collabora ancora strettamente col Vietnam e nel 1988 ha stipulato un accordo di cooperazione con la Cina;
migliorano anche i rapporti con la Thailandia: i due paesi si sforzano di ridurre gli incidenti di frontiera, di impedire alla resisternza laotiana di rifugiarsi in Thailandia e di agevolare il rimpatrio entro il 1994 delle decine di migliaia di laotiani ancora rifugiati in Thailandia.]
1994
Marzo
15
, viene introdotta una legge sugli investimenti esteri che autorizza anche il 100% di partecipazione straniera nelle imprese laotiane;

Aprile
8
, l'apertura all'estero trova una conferma nell'inaugurazione del Ponte dell'Amicizia, che collega Laos e Thailandia attraverso il Mekong;
nel corso dell'anno rientrano nel paese 5200 persone che si erano rifugiate in Thailandia;

a


1994
Cambogia
(monarchia parlamentare)
[dal 1989 l'ex Repubblica Democratica di Kampuchea si è trasformata in questo nuovo stato "neutrale, pacifico e non allineato";
il buddhismo è tornato ad essere religione di stato.]
 
(Phnom Penh 1922 - ?)
figlio del re Norodom Suramarit;
1993-?, re della Cambogia;

- Primo primo ministro
Norodom Ranariddh
(figlio di N. Sihanouk)
(1992 - ?)
- Secondo primo ministro
Hun Sen
(1992 - ?)
 
1994
Gennaio
6
, il governo scatena un'offensiva contro una base di khmer rossi, comprendente anche un deposito di munizioni, nella parte nordoccidentale del paese;

Maggio
N. Sihanouk, sostenitore di una politica di riconciliazione, avvia negoziati con i khmer rossi;

Giugno
17
, il governo del principe Norodom Ranariddh ordina la chiusura dell'ufficio di rappresentanza dei khmer rossi aperto a Phnom Penh nel quadro dell'attuazione degli accordi di pace e ancora in funzione malgrado la ripresa della guerriglia da parte degli uomini di Pol Pot; questa decisione sancisce il fallimento dei negoziati avviati in maggio;

Luglio
2
, l'esercito respinge un colpo di mano contro la capitale compiuto dal principe Norodom Chakrapong, uno dei figli del re, che era stato vice primo ministro sotto il regime filovietnamita; il principe viene espulso;
6, l'assemblea nazionale decide di mettere fuori legge i khmer rossi;
11, i khmer rossi annunciano la formazione di un "governo provvisorio";
26, i khmer rossi prendono in ostaggio tre turisti occidentali ed esigono la fine di ogni aiuto militare straniero a Phnom Penh in cambio della loro liberazione;

Ottobre
una crisi governativa sfocia in un rafforzamento degli ex comunisti del PPC (Partito del popolo) di Hun Sen all'interno del gruppo dirigente, a scapito dei monarchici del Funcinpec (Fronte unito nazionale per una Cambogia indipendente, neutrale, pacifica e cooperativa) di Norodom Ranariddh;

Novembre
, il coprimo ministro Hun Sen conferma la morte dei tre ostaggi;

a


1994
- Presidente
gen. Le Duc Anh
(1992 set - ?)
- Primo ministro
Vo Van Kiet
(1991 ago - ?)
- segretario generale del Partito comunista
Do Muoi
(1991 giu - ?)
1994
Gennaio
19-25
, senza attendere l'VIII congresso (previsto per il 1996), la conferenza nazionale del Partito comunista si riunisce per fare un bilancio delle riforme; con l'inclusione nel comitato centrale di alcuni nuovi membri, la struttura direttiva del partito viene sostanzialmente ringiovanita;

Febbraio
3
, il presidente americano Bill Clinton decide di revocare l'embargo dichiarato nel 1975, dopo la presa del potere da parte dei comunisti;





 
1994
Giappone

Akihito

(Tokyo ? - ?)
figlio di Hirohito;
dal 1989, imperatore del Giappone;
si apre l'era Heisei ("della pace universale");



[Nuova costituzione dal 1° gennaio 1946;
a ricostruzione ormai conclusa, continua (dal 1948) a governare il Partito conservatore al quale si oppongono:
- socialisti (uniti dal 1955 al 1959) che costituiscono lo schieramento egemone dell'opposizione;
- comunisti, con modestissime fortune elettorali;
- buddhisti del komei-to.]
- Primo ministro
Morihiro Hosokawa
(1993 ago - apr 1994, dim.)
[Nuovo Partito del Giappone]
Tsutomu Hata
(mag - giu)
[Partito del rinnovamento]
Tomiichi Murayama
(1994 giu - gen 1996)
[Partito socialista]
1994
Gennaio
21
, il senato respinge il progetto di riforme proposto dal primo ministro e già approvato dalla dieta nel 1993, per risanare la vita politica attraverso nuove norme elettorali e una limitazione del finanziamento dei partiti;
29, dopo un compromesso tra Morihiro Hosokawa e Yohey Kono il progetto viene approvato dalle camere riunite ma in versone più morbida;

Aprile
8
, il primo ministro, implicato in uno scandalo, presenta le dimissioni del suo governo;
25, la dieta designa a sostituirlo Tsutomu Hata, del Partito del rinnovamento, mentre il Partito socialista annuncia il proprio ritiro dalla coalizione governativa;
28, Tsutomu Hata forma il primo governo minoritario dal 1955;

Giugno
25
, il neo primo ministro presenta le dimissioni del suo governo, minacciato da una mozione di censura presentata dal PLD che il Partito socialista si accinge a votare;
29, la dieta designa al suo posto Tomiichi Murayama, presidente del Partito socialista: è il primo capo di governo socialista dal 1947;
30, il neo primo ministro forma un governo di coalizione comprendente, oltre al suo partito, il PLD e il Partito dei pionieri;


a


1994

Filippine

-
-
l' "Esercito popolare di liberazione" (Huk), duramente represso dalle truppe governative e ridotto a poche sacche di resistenza durante gli anni Cinquanta, riorganizzatosi agli inizi degli anni Sessanta, riprende una forte attività di guerriglia che crea non poche difficoltà al regime di Marcos.
1994
-

a


1994

Indonesia

-
-
1994
-

a





1994
MAROCCO
[indipendente dal 1956, con l'eccezione delle plazas di Ceuta e Melilla, di Ifni e del cosiddetto Sahara spagnolo, ma compresa anche la città di Tangeri.
Nel 1975, dopo lunghe diatribe internazionali, il paese incorpora 180.000 kmq delle regioni settentrionali del Sahara Occidentale (ex Sahara Spagnolo) entrando in contrasto col movimento guerrigliero indipendentista del Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro) mentre, nel fronte interno, riesce a tenere sotto controllo i movimenti islamici.]
Hasan o Hassan II
-
(Rabat 1929 - 1999)
figlio di Maometto V [Sidi Muhammad Ibn Yusuf];
1960, nominato dal padre, diventa capo delle forze armate e vice presidente del consiglio;
1961-99, re del Marocco;
in successione al padre;
nel 1962 applica la costituzione parlamentare e una riforma agraria;
nel 1963 è coinvolto nella crisi interna del partito Istiqlal (scissione della destra filomonarchica a lui legata);
nel 1965, implicato nell' "affare Ben Barka" tenta di consolidare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima agli ambienti militari; scioglie il parlamento;
nel 1991 è costretto ad accettare il referendum voluto dall'ONU sul Sahara Occidentale e il cessate il fuoco col Fronte Polisario;

[il parlamento, sciolto nel 1965, è stato ripristinato nel 1975]

1994
-



1994
[legge coranica e potere direttamente al popolo tramite un congresso generale del popolo.]
- Dittatore militare
col. Muammar el-Gheddafi
(1969 - 2011)
(1971 - ?)
[il regime militare, dopo aver nazionalizzato (1971) le riserve petrolifere, ha fatto della Libia uno dei poli di riferimento delle tendenze più radicali del panarabismo ma anche una potenza emergente nello scacchiere africano.
Dalla prima metà degli anni '80 opera il gruppo di opposizione Fronte nazionale per la salvezza della Libia;
dal 1988 il colonnello ha promesso una serie di riforme:
- della giustizia: introduzione dell'habeas corpus e forse abolizione della pena di morte;
- dell'esercito e della polizia: abolizione e, al loro posto, una milizia popolare,
… senza tuttavia precisare le tappe della riforma;
dal 1992 il governo ha avviato un piano di decentralizzazione che prevede una suddivisione amministrativa del paese in circa 1500 comuni "autogestiti".]
1994
-




 
1994
[dal 1962 indipendente nell'ambito del Commonwealth e repubblica dal 1964;
dal 1967, assieme all'Uganda e alla Tanzania il paese ha dato vita all'EAC (East African Community) organizzazione economica regionale.]
- Presidente
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin] III
(1978 - ?)
[KANU (Kenya African National Union)]
- vicepresidente
-
- Ministro degli Interni
-
[da gennaio 1994 c'è il coprifuoco nella parte occidentale del paese, dove si susseguono i conflitti etnici fra i kikuyu (l'etnia maggioritaria) e i kalenjin (l'etnia del presidente).]
1994
-


1994
Repubblica del Ruanda
[capitale Kigali]
[indipendente dal 1° Luglio 1962; nel 1976 il presidente ha inserito il paese nella progettata organizzazione di cooperazione regionale "Comunità economica dei Grandi Laghi" ora istituita fra i tre paesi.
Dal 1978 vige una nuova costituzione che apre la strada al ritorno dei civili al governo.]
- Presidente
gen. Juvénal Habyarimana
(1973 lug - † apr 1994)
Pasteur Bizimungu
[di origine hutu ma aderente al movimento tutsi]
(1994 lug - ?)
[FPR (Fronte patriottico del Ruanda)]
- Vicepresidente e Ministro della Difesa
-
Paul Kagamé
[?]
(1994 lug - ?)
[APR (Esercito patriottico ruandese)]
- Primo ministro
Agathe Uwilingiyamira hutu del Sud
(? - † apr 1994)
Faustin Twagiramungu
[opposizione hutu moderata]
(1994 lug - 1995)
[MDR (Movimento democratico repubblicano)]
- Viceprimo ministro
-
Alexis Kanyarengwe
[presidente del movimento tutsi]
(1994 lug - ?)
[dal 1975 opera un partito unico, il Movimento rivoluzionario nazionale per lo sviluppo.]
1994
Aprile
6
, il presidente Juvénal Habyarimana e quello del Burundi Cyprien Ntaryamira muoiono in un incidente aereo (probabilmente non accidentale) al ritorno dal vertice dedicato ai conflitti etnici che stanno lacerando i due paesi;
7, il primo ministro Agathe Uwilingiyamira, hutu del Sud e ostile al presidente, viene assassinata.
Kigali diventa teatro di un vero e proprio massacro tra hutu e tutsi, che si estende poi a tutto il paese provocando decine di migliaia di vittime;

Maggio
17
, mentre sanguinosi combattimenti oppongono ribelli del FPR (Fronte patriottico del Ruanda) e le FAR (Forze armate ruandesi) appoggiate da milizie hutu, l'ONU autorizza l'avvio di una missione per l'assistenza al Ruanda (Unamir) forte di 5500 caschi blu e a carattere strettamente umanitario, ma gli stati membri, come denuncia il segretario generale dell'ONU Boutros-Ghali, appaiono poco intenzionati a parteciparvi;
27, inizia l'evacuazione dei civili dalla capitale;

Giugno
22
, l'ONU autorizza la Francia ad effettuare una missione della durata di due mesi: l'iniziativa di Parigi, giustificata in nome de diritto di ingerenza, non è stata richiesta da nessuna delle due parti in lotta e, approvata in Europa e negli Stati Uniti, è però criticata dall'Unamir, dall'OUA e soprattutto dal FPR, che dichiara di accettarla solo nella misura in cui resterà limitata a misure umanitarie.
23, scatta l'operazione "Turquoise" come è stata denominata; i primi dei 2500 soldati francesi con base in Zaire entrano nel paese;
30, la Commissione dei diritti dell'uomo dell'ONU pubblica un rapporto che valuta a 500.000 le vittime dei massacri, che vengono definiti "programmati" e qualificati come "genocidio".

Luglio
4
, le forze del FPR investono Kigali;
5, i francesi decidono di creare una "zona umanitaria sicura" (ZHS) per dare rifugio ai civili in fuga dai combattimenti e dai massacri;
17, il FPR conquista Gisenyi, ultima roccaforte delle FAR al confine con lo Zaire, e tenta di impadroirsi della ZHS per poi rinunciarvi;
lo stesso giorno il FPR nomina un nuovo presidente della repubblica, Pasteur Bizimungu, di origine hutu ma aderente al movimento tutsi;
18, il FPR proclama la propria vittoria militare e decreta il cessate il fuoco;
19, un governo di unità nazionale guidato da un hutu membro del MDR (Movimento democratico repubblicano) [opposizione hutu moderata], Faustin Twagiramungu, presta giuramento: il capo dell' APR (Esercito patriottico ruandese) che sostituisce le FAR, Paul Kagamé, diventa ministro della difesa e vicepresidente, mentre il posto di vice primo ministro viene assegnato al presidente del movimento tutsi Alexis Kanyarengwe;
20, l'alto commissariato dell'ONU per i rifugiati annuncia l'apertura di un ponte aereo per cercare di domare un'epidemia di colera scoppiata nei campi profughi zairesi al confine con il Ruanda (i morti sono migliaia);
22, allo stesso scopo gli Stati Uniti lanciano un'operazione umanitaria;

Agosto
22
, scade il mandato dell'operazione "Turquoise", e gli ultimi soldati francesi lasciano il paese, sostituiti dai caschi blu africani dell'Unamir. Il nuovo governo è favorevole al rimpatrio dei profughi, quasi tutti hutu, che viene però contrastato dai soldati delle ex FAR;

1994
[indipendente dal 1° luglio 1962 e repubblica dal 1966, è sotto la direzione del partito unico (vatussi) UPRONA (Unità e progresso nazionale).]
- Presidente
vacante
Cyprien Ntarryamira
(1994 gen - † apr)
[di etnia hutu]
Sylvestre Ntibantunganya
(1994 apr - ?)
[di etnia hutu]
[ad interim]
- Primo ministro
vacante
Anatole Kanyenkiko
(1994 gen - feb 1995)
[di etnia tutsi (vatussi)]
1994
Gennaio
l'assemblea nazionale modifica la costituzione per eleggere alla presidenza l'hutu Cyprien Ntarryamira; a capo del governo è il tutsi Anatole Kanyenkiko che apre alla principale forza di opposizione, l'UPRONA (Unione per il progresso nazionale), tutsi, e ad altri gruppi;

Aprile
6
, il presidente Cyprien Ntarryamira e quello del Ruanda Juvénal Habyarimana, pure di etnia hutu, muoiono in un incidente aereo (probabilmente non accidentale) al ritorno dal vertice dedicato ai conflitti etnici che stanno lacerando i due paesi;
nel corso dell'anno nel paese regna la calma, nonostante i massacri fra tutsi e hutu che insanguinano il vicino Ruanda;

Settembre
10
, la maggioranza presidenziale hutu e l'opposizione tutsi raggiungono un accordo che prevede l'attribuzione all'opposizione del 45% dei posti ministeriali, compreso quello del primo ministro;
13-14, Bujumbura, si verificano scontri fra l'esercito, a maggioranza tutsi, e gruppi di estremisti hutu ostili all'accordo;
30, constatata l'impossibilità di organizzare uno scrutinio a suffragio universale, l'assemblea elegge capo dello stato il proprio presidente, l'hutu Sylvestre Ntibantunganya, che assicura l'interim dal mese di aprile;

Ottobre
3
, il nuovo presidente riaffida l'incarico di primo ministro ad Anatole Kanyenkiko, che forma un governo di coalizione;

Dicembre
il nuovo governo deve affrontare una grave crisi politica provocata dalla nomina, contestata dai tutsi, dell'hutu Jean Minani alla presidenza dell'assemblea nazionale; Jean Minani viene infine sostituito;
21, dopo tre giorni di sanguinosi scontri interetnici nella capitale, il primo ministro impone il coprifuoco;

 

 







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