1793
Gennaio
6, J.-M.
Roland de la Platière fornisce alla Convenzone
delle notizie favorevoli sulla bilancia commerciale;
[Nel 1° semestre 1792 la Francia ha esportato per 382
Mni di merci e importato per 227 Mni; il saldo creditore è
dunque di 155 Mni.]
Ma il commercio estero non è sufficiente a mantenere
l'attività economica. L'emigrazione, la partenza degli
stranieri dopo il 10 agosto, la guerra, l'inquietudine generale
ha portato dei brutti colpi al commercio e la crisi economica
è aggravata da una crisi delle sussistenze.
10, nuovo presidente
(10-24 gennaio) della Convenzione è P.-V.
Vergniaud;
15, processo
a Louis XVI: ore
12:00, inizia il primo appello nominale sulla colpevolezza
del re; su 718 deputati presenti, 691 votano Sì, 27
dichiarano di non potersi pronunciare. Nessuna voce si alza
a sostenere l'innocenza del re.
[Il risultato del voto è senza sorprese: se Louis
XVI non è colpevole, l'insurrezione del 10 agosto
e un crimine e la Convenzione illegittima. N.
de Condorcet vota per la colpevolezza del re; egli
era convinto del suo tradimento ben prima del 10 agosto.]
Mentre i girondini intendono salvargli
la vita chiedendo l'appello del popolo, i montagnardi di L.-A.-L.
Saint Just («nessuno
regna innocente») chiedono la sua condanna a
morte.
Senza allontanarsi, la Convenzione passa quindi al voto nominale
sulla seconda questione. L'appello al popolo viene respinto
in forte maggioranza: 424 voti contro 287. Su 170 deputati
girondini, una quarantina votano contro l'appello.
[a.f.: con 387 voti favorevoli e 334 contrari sarà
ghigliottinato il 2 gennaio 1793.]
16, processo
a Louis XVI:
ore 18:30, comincia l'appello nominale sulla pena
da infliggere al re;
[Il voto continuerà senza sosta fino alla sera del
giorno successivo.]
17, processo
a Louis XVI:
ore 20:00, P.-V.
Vergniaud, che presiede, comunica il risultato
dello scrutinio: su 721 votanti, 366 hanno votato la morte;
la maggioranza assoluta è 361.
P.-V. Vergniaud
dichiara: «In nome della Convenzione
nazionale, la pena che essa pronuncia contro Luigi Capeto
è quella di morte».
18, processo
a Louis XVI: essendo
sorte delle critiche sul conteggio, si procede a un appello
nominale di controllo; 387 voti si dichiarano per la morte.
Ma poiché 26 deputati si sono pronunciati per l' "emendamento
Mailhe", la loro posizione rimane ambigua.
In definitiva, su 721 votanti, solo 361 deputati hanno votato
per la morte del re senza condizioni, cioè la maggioranza
+ 1 voto.
[Mailhe,
relatore del "Comitato della Legislativa", aveva
espresso la sua opinione per primo. Aveva votato per la morte,
aggiungendo un suggerimento: «Se
la morte è a maggioranza, credo che sia dignitoso per
la Convenzione di esaminare se non sia utile ritardare il
momento dell'esecuzione».]
Tra i girondini alcuni si sono pronunciati per la morte pura
e semplice, altri hanno votato per la morte ma pronunciandosi
anche per l' "emendamento Mailhe",
cioè per una delibera sul rinvio dell'esecuzione.
19, processo
a Louis XVI: si giunge
all'ultimo appello nominale sul rinvio dell'esecuzione, ultima
chance per il re; presiede B.
Barère de Vieuzac, in sostituzione dello spossato
P.-V. Vergniaud;
20,
processo a Louis XVI:
ore 02:00, la decisione è presa: per 380 voti
contro 310 la Convenzione rigetta il rinvio dell'esecuzione.
Palais-Royal, verso sera il deputato montagnardo M.
Lepeletier, che ha votato la morte del re, viene
assassinato da Ph.-N.-M.
de Pâris un'ex guardia del corpo del re.
Se la condanna a morte ha segnato la sconfitta politica della
Gironda, ora questo assassinio trasforma questa sconfitta
in un disastro.
[Poiché l'assassino era conosciuto dai servizi di polizia,
la Montagna reclama che la morte è dovuta alla carenza
se non alla complicità del ministro dell'Interno J.-M.
Roland de la Platière e del Comitato di
sorveglianza controllato dai girondini.]
21, ore
10:20, Louis XVI
viene ghigliottinato;
ore 12:00, la Convenzione riapre i lavori; i montagnardi
si scatenano; M.
Robespierre denuncia J.-M.
Roland de la Platière;
G.-J. Danton,
rimasto quasi costantemente assente durante il processo al
re, porta la stoccata: bisogna sostituire il ministro dell'Interno
perché il "carattere atrabiliare
che lo domina ha spesso nuociuto alla cosa pubblica";
[Tra girondini e montagnardi, già in conflitto prima
del processo, avviene ora la rottura definitiva, tanto attesa
da M. Robespierre.
Da un lato ci sono coloro che hanno voluto salvare il re,
dall'altro coloro che ne hanno deciso la morte. Ed è
contro i girondini che ora i montagnardi mobilitano le sezioni
popolari di Parigi.
23, invano B.
Barère de Vieuzac fa votare alla Convenzione un
indirizzo al popolo francese esortandolo all'unità
di fronte al pericolo straniero;
24, il ministro dell'Interno
J.-M. Roland de
la Platière dà le dimissioni; il
Comitato di Sicurezza generale viene rinnovato e i montagnardi
ne prendono il controllo;
nuovo presidente (24 gen-7 feb) della Convenzione è
J.-P.
Rabaut Saint-Étienne;
lo stesso giorno F.-B.
de Chauvelin, ministro di Francia a Londra, viene
richiamato;
28, intanto a Londra re
Giorgio III chiede al Parlamento
dei crediti straordinari per gli armamenti;
31, la Convenzione proclama
la riunione del contado di Nizza alla Francia e G.-J.
Danton reclama l'annessione del Belgio invocando
la teoria delle frontiere naturali della Francia: «I
suoi confini sono fissati dalla natura… da un lato il Reno,
da un lato l'Oceano, da un lato le Alpi».
La guerra rivoluzionaria si trasforma in guerra imperialista.
Lo stesso mese viene creato un "Comitato di difesa generale",
composto di 24 membri, in maggioranza girondini, che delibera
in pubblico, a volte davanti duecento deputati.
Febbraio
1°, il tesoriere P.-J.
Cambon può annunciare alla Convenzione di
aver già incassato 64 Mni di franchi di contribuzione
dal Belgio;
lo stesso giorno la Convenzione dichiara guerra all'Inghilterra
e allo statholder dei Paesi Bassi;
Dumouriez
riceve subito l'ordine di invadere i Paesi Bassi;
2, J.-N.
Pache, aderente alla Montagna, viene eletto sindaco
di Parigi al posto del girondino N.
Chambon de Montaux;
4, il conte
di Beurnoville viene nominato ministro della Guerra;
7, nuovo presidente
(7-21 febbraio) della Convenzione è Jean-Jacques
Bréard;
15, venerdì, N.
de Condorcet sale alla tribuna per presentare alla
Convenzione il "rapporto e il piano
del Comitato sul nuovo patto sociale, così universalmente
desiderato e così impazientemente atteso";
ma la debolezza della sua voce, la fatica gli impediscono
di portare a termine la lettura tanto che B.
Barère de Vieuzac deve sostituirlo;
16, sabato, A.
Gensonné termina la lettura del progetto
che viene accolto freddamente; la Convenzione ne ordina la
stampa e il suo invio in tutta la Francia, quindi decreta
lo scioglimento del Comitato di Costituzione che ha terminato
il suo compito; essa aggiiorna la discussione a due mesi per
permettere a ciascuno di formulare le proprie proposte e autorizza
i deputati a far stampare a spese dello Stato i contro progetti
che vorranno presentare.
17, s
18, lunedì, su
proposta di Anthoine, i giacobini
decidono di completare il loro proprio Comitato di Costituzione,
i cui membri sono:
. M. Robespierre,
. L.-A. Saint-Just,
. J.-N. Billaud-Varenne,
. G.-A. Couthon,
. Collot d'Herbois,
. Anacharsis Cloots,
. A. Jeanbon Saint-André.
21, giovedì, nuovo
presidente (21 feb-7 mar) della Convenzione è E.-L.-A.
Dubois-Crancé;
P.-J. Cambon
chiede "una legge di rigore contro
tutti coloro che vogliono arrecare danno alle proprietà",
ottenendo i più vivi applausi;
22, venerdì, i
giacobini inviano ai loro club affiliati una memoria che denuncia
il progetto di Costituzione del N.
de Condorcet con la chiara intenzione di distruggerlo
e di elaborarne uno nuovo sostenuto da loro stessi;
da parte loro i Brissotins, dopo un momento di smarrimento,
lanciano una attiva campagna in favore dell'adozione del progetto
da parte della Convenzione;
24, la Convenzione
promulga un decreto per la leva di 300.000 uomini;
25, alcuni negozi di drogherie
vengono forzati e saccheggiati; lo stesso giorno J.-P.
Marat pubblica un articolo che costituisce un vero
incitamento alla sommossa e al linciaggio;
per i girondini l'occasione è propizia per denunciare
gli eccessi che esaltano gli "anarchici"; per J.-R.
Hébert e gli arrabbiati
i saccheggi sono dovuti a dei provocatori aristocratici travestiti
da sans-culottes e protetti dai Brissotins,
Verso la fine del mese il deputato montagnardo Choudieu,
insultato durante la sua discesa dalla tribuna dal girondino
Le Hardy che lo tratta da mostro
e da scellerato, esasperato, lo insulta.
Marzo
5, alla Convenzione giunge
notizia dell'offensiva prussiana in Belgio; entrato vittoriosamente
in Olanda, Dumouriez
deve ripiegare precipitosamente;
7, nuovo presidente (7-21
marzo) della Convenzione è A.
Gensonné; la Convenzione dà inizio
alle ostilità contro la Spagna;
8, di ritorno dalla sua
missione in Belgio, G.-J.
Danton denuncia la gravità della situazione
e chiede che si risvegli lo zelo rivoluzionario dei parigini;
la sera stessa, in tutte le sezioni, i deputati montagnardi
tengono delle riunioni; sono evocati dei complotti e viene
reclamata la creazione di un Tribunale rivoluzionario;
9, la Convenzione decide
di inviare dei commissari in tutte le sezioni;
nel pomeriggio delle delegazioni sfilano all'assemblea;
verso sera la Convenzione emana un decreto, riguardante in
particolare J.-P. Brissot, che vieta ad ogni deputato di
essere giornalista; più tardi degli agitatori percorrono
Parigi e invadono le sedi dei giornali girondini o moderati;
sono rotti i torchi al «Courrier des quatre-vingt-trois
départements» di A.-J.
Gorsas e alla «Chronique de Paris»
di cui è redattore N.
de Condorcet;
10, dinanzi alle tribune
invase da uomini armati, M.
Robespierre, G.-J.
Danton e Cambacérès
chiedono la formazione di un governo e di un tribunale rivoluzionario;
P.-V. Vergniaud
tenta di opporsi all creazione di "una
inquisizione mille volte più temibile di quella di
Venezia" ma G.-J.
Danton spazza via ogni opposizione.
[Intanto i girondini oppongono un rifiuto alle offerte di
riconciliazione di G.-J.
Danton che ha avuto con Dumouriez
delle relazioni continue ed equivoche.]
Lo stesso giorno l'avvio delle operazioni di sorteggio dei
coscritti dà luogo ad incidenti e disordini che si propagano
ad un centinaio di parrocchie e si trasformano rapidamente
in rivolta aperta contro le autorità repubblicane;
"guerra della Vandea"
da tempo nelle regioni dell'ovest (Vendée e i dipartimenti
di Loire Inférieure, Maine-et-Loire, Dex-Sèvres) cova il malcontento,
alimentato
- dal peso delle imposte,
- dalla crisi della tessitura,
- dall'attaccamento alla religione tradizionale (che
si giudica calpestata dalla costituzione civile del clero)
- dalla diffusa ostilità contro i borghesi delle città, che
hanno fatto man bassa dei beni nazionali frustrando le speranze
dei contadini di accedere alle proprietà.
Nella prima settimana di marzo cominciano le prime rivolte
in Bretagna e in altri comuni della "Vandea Militare",
dove ogni città insorge spontaneamente senza che vi
sia alcun tipo di organizzazione.
11, VANDEA,
il sindaco di Machecoul per fermare l'insurrezione ordina
l'esecuzione sommaria di 500 insorti. Dopo questo avvenimento,
i vandeani decidono di eleggere un capo e di organizzarsi.
Scelgono come primo comandante J.
Cathelineau, uno dei pochi capi vandeani di estrazione
contadina, quindi tornati a Machecoul la occupano, uccidendo
per rappresaglia tutti i repubblicani presenti per vendicare
i vandeani giustiziati.
Lo stesso giorno la Convenzione decide
la creazione di un Tribunale rivoluzionario;
12, VANDEA,
la Guardia Nazionale carica gli insorti a Paimbœuf che è
minacciata da contadini venuti da 32 comuni vicini e il nobile
che li comanda viene catturato e ghigliottinato a Nantes;
lo stesso giorno, però, riescono a occupare Savenay.
Nel frattempo, più a nord, 600 contadini si riuniscono
e prendono possesso di Saint-Florent-le-Vieil, mettendo in
fuga i 500 uomini della Guardia Nazionale che gli si sono
opposti.
Lo stesso giorno insorgono anche Tiffauges, Saint-Fulgent,
Beaupréau e Montaigu.
13, la Convenzione
procede all'elezione dei membri del tribunale, coi seguenti
risultati:
. Louis-Joseph Faure, pubblico
accusatore eletto con 180 voti (su 377 votanti)
. A.-Q. Fouquier
de Tinville, sostituto, eletto con 163
voti,
. Fleuriot-Lescot, sostituto
eletto con 162 voti,
. Donzé-Verteuil, sostituto,
eletto con 162 voti.
Louis-Joseph Faure declina la
proposta e quindi viene proclamato pubblico accusatore il
più votato dei sostituti, A.-Q.
Fouquier de Tinville.
[Sarà quest'ultimo il motore
del tribunale, che accetta i giudici ed i giurati, che sceglie
il luogo, che redige gli atti di accusa, che fa applicare
la legge, che riceve il carnefice, che fissa il numero di
carrette delle condanne a morte, che rende conto al Comitato
di salute pubblica.
Inizialmente controllato dalla "Commissione dei sei",
il tribunale viene presto liberato da questa tutela, e toccano
al pubblico accusatore le prerogative di arrestare, perseguire
e sottoporre a giudizio, dietro denuncia delle autorità
o dei cittadini.]
VANDEA, lo stesso giorno, come conseguenza del decreto emesso
dalla Convenzione il 24 febbraio (leva
obbligatoria per 300.000 uomini), scoppia la: I guerra
di Vandea (13 mar-23 dic);
il marchese di Bonchamps
viene scelto come generale e raggiunge J.
Cathelineau a Saint-Florent-le-Viel, che nel frattempo
sta raccogliendo gli insorti della città in una parrocchia:
il parroco, che è "refrattario", benedice
gli uomini di J.
Cathelineau e fa abbattere la bandiera tricolore
che sventola sulla chiesa.
Lo stesso giorno, J.
Cathelineau occupa Jallais, protetta da 150 uomini
della Guardia Nazionale e da un vecchio cannone.
14, VANDEA,
"battaglia di Cholet": J.
Cathelineau si unisce agli uomini di J.-N.
Stofflet, ex caporale dell'esercito del re ed ora
di un castello a Maulévrier. Con un esercito di 15.000
uomini attacca Cholet, una città di circa 7.000 abitanti,
difesa da 500 guardie nazionali, 80 cavalieri e una decina
di cannoni. Durante lo scontro, muoiono 300 repubblicani e
una quarantina di vandeani. I generali M.-L.-J.
Gigot d'Elbée e il marchese
di Bonchamps, feriti e accerchiati dai loro nemici,
sono salvati da F.-J.-H.
Lyrot che protegge un po' la fuga dei valdeani
e rileva i feriti.
In cinque giorni, gli insorti occupano la metà meridionale
del dipartimento del Maine e Loira, quella zona chiamata Mauges.
Sull'altra riva della Loira, la Guardia Nazionale riesce a
prevalere sui vandeani, tanto da far prigionieri una trentina
di persone, di cui venti vengono poi ghigliottinati ad Angers.
Nel dipartimento della Vandea, gli insorti cacciano la Guardia
Nazionale di Palluau, tra il 12 e il 14 marzo, e occupano
la zona della cosiddetta "Marais Breton" (in italiano
"Palude bretone"). Nell'entroterra, nella zona chiamata
Bocage, occupano la maggior parte delle piccole città.
15, VANDEA,
la Guardia Nazionale del capoluogo della Vandea, Fontenay-le-Comte,
cade vittima di un'imboscata ma riesce a resistere e la città
non viene occupata.
17, VANDEA,
viene occupata l'isola di Noirmoutier;
avendo attraversata la Loira, dopo la sconfitta di Cholet,
l'armata vandeana si dirige a Granville nella speranza di
trovarvi dei rinforzi provenienti dall'Inghilterra. Essendo
stato ferito a Cholet, il generalissimo M.-L.-J.
Gigot d'Elbée viene sostituito dal 21enne
conte de La Rochejaquelein;
questi è assecondato da J.-N.
Stofflet, Talmont, F.-J.-H.
Lyrot, Fleuriot e G.-A.-R.-B.
de Marigny. L'armata vandeana è accompagnata
da 30.000 a 60.000 non combattenti: feriti, vecchi, preti,
donne e bambini. La loro armata conta 40.000 soldati, presto
raggiunti da circa 10.000 Chouans guidati da Jean
Cottereau, Georges Cadoudal
et Aimé du Boisguy.
[Chouans: il nome, di etimo incerto,
è stato attribuito a mo' di soprannome ad uno dei primi
capi della rivolta, Jean Cottereau.
Esso deriverebbe a sua volta da chouette (civetta)
o da chouette-hulotte (allocco), quest'ultimo detto
nel dialetto bretone chat-huan o chouin,
e da huant, participio presente di huer,
urlare o stridere, e riecheggerebbe il verso che i contrabbandieri
di sale (molto diffusi ed attivi in Bretagna) si scambiano
la notte come segno di riconoscimento. Wikipedia]
La piccola truppa di F.-J.-H.
Lyrot, nel Bas-Poitou, conduce una guerra quasi
costantemente difensiva quando l'armata reale si scaglia sulla
Manica e si rifornisce di armi e munizioni.
18, Dumouriez,
sconfitto dagli austriaci a Neerwinden, deve evacuare il Belgio;
19, VANDEA,
la Convenzione incarica il gen. Louis
de Marcé di reprimere la ribellione: con una
colonna di 2.300 fanti, 100 cavalieri e 8 cannoni cerca di
attraversare la zona insorta da La Rochelle a Nantes, ma la
sua marcia viene bloccata da un'imboscata del gen. vandeano
Charles Augustin de Royrand a
Pont-Charault, i repubblicani devonno così ripiegare
a La Rochelle.
Al suo arrivo, il gen. Louis de Marcé
è arrestato, perché si pensa che la sconfitta
sia dovuta a una presunta complicità con i vandeani.
[Per questo motivo sarà ghigliottinato nell'inverno
del 1793.]
Con questa sconfitta la capacità offensiva
delle forze repubblicane nell'Ovest viene così annientata.
21,
nuovo presidente (21 mar-4 apr) della Convenzione è
J.-A.-J. Debry;
22, VANDEA,
a Chalonnes-sur-Loire il sindaco e alcuni ufficiali della
Guardia Nazionale si arrendono, e gli uomini della Guardia
Nazionale ripiegano verso Angers gettando i propri cannoni
nella Loira. Nello stesso giorno i vandeani prendono Pornic
senza combattere, ma la sera sono attaccati di sorpresa dai
repubblicani e abbandonano la città (che poi riusciranno
a rioccupare il 27 marzo).
25, la Convenzione
rimpiazza il "Comitato di difesa generale", dimostratosi
incapace, con un nuovo comitato di 25 membri, dai poteri estesi
e composto, secondo l'espressione del girondino M.
Isnard "dai più
accreditati membri che siedono nei due lati della sala";
il Comitato si mette subito al lavoro per presentare alla
Convenzione lo stato esatto delle forze militari.
Negli ultimi giorni del mese la situazione militare va ancor
più peggiorando e prendono corpo i sospetti di tradimento
nei confronti di Dumouriez
che i girondini si ostinano a sostenere e con il quale G.-J.
Danton mantiene stretti legami.
26, nella prima
seduta del "Nuovo Comitato di difesa generale"
M. Robespierre
chiede le dimissioni del gen. Dumouriez.
G.-J. Danton
si barcamena.
29/30, nella
notte il Comitato decide che il ministro della Guerra, conte
di Beurnoville, e quattro deputati della Convenzione
si rechino presso Dumouriez
consegnadogli l'ordine di comparire alla sbarra della Convenzione.
Dumouriez
li fa arrestare, li consegna agli austriaci, poi tenta di
coinvolgere la sua armata nella rivolta.
VANDEA, alla fine del mese, agli eserciti di:
. J. Cathelineau,
. marchese di Bonchamps
e
. J.-N. Stofflet,
si aggiungono:
. F.-A. de Charette
(ha guidato gli insorti della Loira Atlantica),
. M.-L.-J. Gigot
d'Elbée,
. marchese di Lescure,
. conte de La Rochejaquelein
(giovane cugino del marchese
di Lescure, combattono insieme nel Maine e Loira),
- principe di Talmont, (ha già
preso parte alle insurrezioni avvenute qualche settimana prima
in Bretagna e nel Maine e Loira).
In questo momento l'esercito vandeano arriva a contare
più di 35.000 uomini.
Aprile
1°, guerra contro
l'Inghilterra;
lo stesso giorno il girondino M.-D.
Lasource lancia un attacco contro G.-J.
Danton il quale replica schiacciandolo con un discorso
terribile "una dichiarazione di
guerra più che un'arringa";
3, M.
Robespierre dà le dimissioni dal "Nuovo
Comitato di difesa generale": «Io
non voglio essere membro di un Comitato che assomiglia più
a un Consiglio di Dumouriez che a un Comitato della Convenzione
nazionale». E chiede che si metta in stato d'accusa
J.-P. Brissot e i suoi complici.
La Convenzione passa all'ordine del giorno.
4, nuovo presidente (4-18
aprile) della Convenzione è Jean-François
Delmas;
la Convenzione decide di nominare un comitato di sei membri,
"Comitato di analisi" o "Comitato dei
sei", incaricato di studiare i diversi progetti
ricevuti; ne fanno parte:
VANDEA, lo stesso giorno tutti i capi vandeani si riuniscono
a Chemillé dove decidono di organizzare i loro eserciti,
formando così l' "Esercito cattolico e
reale" o "Armata cattolica e reale"
aumentando notevolmente il numero di uomini al loro seguito.
I capi vandeani continuano tuttavia a comandare le truppe,
consultandosi tra loro quando necessario.
5, Dumouriez
si consegna agli austriaci; con alcuni generali tra cui il
figlio di Philippe-Égalité,
il futuro Louis-Philippe.
[Il suo tradimento destabilizza i girondini. J.-P.
Marat e M.
Robespierre colgono l'occasione propizia per distruggere
i loro avversari.]
Lo stesso giorno B.
Barère de Vieuzac propone che si formi un "Comitato
di esecuzione" ridotto a 9 membri e chiede che "M.
Isnard, Cambacérès,
N. de Condorcet
e J.-A. Thuriot de
la Rozière si riuniscano per presentare
un progetto di decreto. La sua proposta viene accettata ma
la Convenzione scarta N.
de Condorcet e Cambacérès
in favore di G.-J.
Danton e B.
Barère de Vieuzac.
I giacobini inviano a tutti i club affiliati una richiesta
di epurazione della Convenzione da tutti i suoi membri infedeli
o che hanno tradito i loro doveri.
J.-P. Marat, che presiede l'udienza, firma per
primo.
6, la Convenzione
crea il "Comitato di salute pubblica", organo
di governo, sotto la pressione dei montagnardi,
con lo scopo di dirigere le operazioni militari e di controllare
il consiglio esecutivo, composto di girondini;
[Tra i 9 membri eletti, in maggioranza montagnardi, tutti,
tranne due, fanno parte del "Nuovo Comitato di difesa
generale".]
M. Robespierre
chiede che siano condotti davanti al Tribunale rivoluzionario
Philippe-Égalité
e i suoi sodali, gli altri "complici" di Dumouriez:
. J.-P. Brissot,
. F.-N.-L. Buzot,
. A. Gensonné,
. M.-E. Guadet.
. P.-V. Vergniaud.
Annusato il pericolo, i girondini decidono di passare
all'offensiva.
8, alcuni della sezione
del Buon Consiglio che hanno presentato la petizione vengono
alla sbarra per denunciare i complici del traditore Dumouriez
(quelli sopra già citati);
la Convenzione passa all'ordine del giorno;
10, nel corso di una seduta
furiosa che dura dalle 10 del mattino alle 8 di sera, M.
Robespierre legge una lunga requisitoria sapientemente
preparata contro i girondini: «La
libertà trionferà quando tutti i vili scellerati
che denuncio saranno morti».
P.-V. Vergniaud
improvvisa una replica folgorante: «Noi,
moderati! Io non lo ero, il 10 agosto, Robespierre, quando
tu ti nascondevi nel sotterraneo!».
Intanto i deputati si presentano armati alle sedute.
11, alla Convenzione il
girondino C.-R. Lauze
de Perret si precipita verso i montagnardi sguainando
la spada con un furore tale che uno di loro prende in mano
una pistola costringendolo a battere in ritirata;
[Di sicuro il senso di civiltà che aveva dimostrato
la Costituente e si era già alterato alla Legislativa,
è ora scomparso del tutto alla Convenzione.]
I girondini, visto che anche i deputati della "Pianura"
detestano J.-P. Marat,
tentano un colpo decisivo chiedendo la sua messa in stato
d'accusa.
13, dopo due giorni di
battaglia parlamentare si procede a un voto nominale che dura
nove ore;
J.-P. Marat
è messo in stato d'accusa con una maggioranza di 222
voti contro 99, e 41 astenuti; più della metà
dei membri della Convenzione non hanno preso parte al voto;
15, la Convenzione
decide che dedicherà tutti i lunedì, mercoledì
e sabato ai progetti di Costituzione presentati.
[Ne sono giunti infatti ben 300.]
17, a nome del
"Comitato dei sei" Ch.-G.
Romme presenta un'analisi dei differenti progetti
di Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.
B. Barère de Vieuzac
chiede quindi quale priorità sia data al progetto del
N. de Condorcet.
Dopo un dibattito, l'articolo 1 della Dichiarazione – con
una leggera modifica formale suggerita da P.-V.
Vergniaud – è votato all'unanimità;
18, nuovo presidente
(18 apr-2 mag) della Convenzione è M.-D.
Lasource;
un'assemblea generale dei sindaci e degli ufficiali municipali
di Parigi e della periferia chiede delle misure radicali per
far fronte alla crisi;
19, sono votati
gli articoli da 11 a 19 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo;
22, sono votati
gli articoli da 21 a 23 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo;
24, l'assoluzione di J.-P.
Marat, messo in stato di accusa dai girondini,
scuote definitivamente il loro prestigio;
lo stesso giorno M.
Robespierre interviene a lungo sulla Dichiarazione
dei Diritti dell'Uomo. Egli nega al diritto di proprietà
il suo carattere assoluto. Reclama la progressività
dell'imposta. D'altra parte rivendica il diritto agli aiuti,
il diritto al lavoro;
26, la Dichiarazione dei
Diritti dell'Uomo viene votata nel suo insieme, ad eccezione
dell'art. 6 sulla libertà dei culti, che è riservata;
da questo momento (e fino all'8 maggio) la discussione sulla
Costituzione si ferma.
Lo stesso mese, l'astronomo e geodeta P.-F.-A.
Méchain subisce un incidente, rimanendo
per una settimana in coma: costole e spalle fratturate.
Maggio
2, nuovo presidente (2-16 maggio) della Convenzione
è J.-B. Boyer-Fonfrède;
3, VANDEA, i
vandeani guidati dal marchese
di Bonchamps e il conte
de La Rochejaquelein prendono Bressuire.
4, viene votata una legge
che fissa il prezzo massimo del grano e regola strettamente
il commercio dei grani.
La tensione politica non finisce di salire. Tutto fa presupporre
uno scontro decisivo tra le due parti in lotta.
A fianco della Commune si è costituita un'assemblea
rivoluzionaria dei commissari delle 48 sezioni di Parigi,
che risiede all'Évêché.
Dal canto suo la Gironda si appella a "tutte
le persone oneste", ai fautori dell'ordine, affinché
si organizzino a loro volta nelle sezioni.
VANDEA, lo stesso giorno, i vandeani guidati dal marchese
di Bonchamps e il del conte
de La Rochejaquelein prendono Thouars.
[Nei giorni successivi l'armata vandeana cercherà di
conquistare la capitale della Vandea, Fontenay-le-Comte.]
8, al "Club
dei giacobini" M.
Robespierre esclama: «Chi
non è per il popolo, chi ha dei pantaloni dorati è
il nemico giurato di tutti i sans-culottes»;
alla Convenzione riprende il dibattito sulla Costituzione;
P.-V. Vergniaud
supplica la Convenzione di portare a termine il suo lavoro:
«La Nazione vuole una Costituzione.
La sua maledizione aspetta colui tra di noi che cercasse di
ritardare l'esecuzione della sua volontà suprema».
E propone un piano di discussione. Fatica sprecata.
10, M.
Robespierre denuncia ogni tentativo volto ad accelerare
l'esame della questione costituzionale;
dopo aver votato ancora una volta l'art. 1 del progetto, la
Convenzione decreta che il "Comitato dei sei" gli
sottoponga una "serie di questioni";
questa decisione implica l'abbandono del progetto del N.
de Condorcet, come base della discussione, che
viene di fatto insabbiato.
Lo stesso giorno la Convenzione lascia il Maneggio per stabilirsi
nel palazzo delle Tuileries, nella vecchia sala delle Macchine
situata tra il padiglione dell'Orologio e il padiglione di
Marsan.
[I membri della Convenzione non hanno guadagnato nulla dal
cambiamento: la sala, alta 18 metri, rappresenta un rettangolo
m. 42x15. Le tribune, immense, possono contenere più
di 1500 persone. I deputati, al contratrio, stanno serrati
su dei gradini stretti. L'aerazione è cattiva, l'acustica
detestabile.
Per una particolare attenzione, la ghigliottina, finora installata
nella corte delle Tuileries, viene trasferita sulla piazza
della Rivoluzione.]
13, salito alla tribuna,
N. de Condorcet
fa un breve discorso; dopo aver nuovamente richiamato l'attenzione
sui "pericoli ai quali i nostri
turbamenti interiori e le nostre divisioni intestine espongono
la Repubblica", indica il solo rimedio: «La
creazione di una Costituzione repubblicana»;
in proposito propone alla Convenzione di fissare il 1°
novembre come termine ultimo per la sua ratifica. In caso
contrario l'assemblea, avendo dimostrato la sua impotenza,
sarà sciolta e subito eletta una nuova Convenzione.
Alla fine un nuovo piano viene sostituito al suo.
15, M.-E.
Guadet denuncia un complotto fomentato contro la
Convenzione e chiede l'annullamento della municipalità
di Parigi e la riunione dei supplenti dei deputati a Bourges.
Per evitare che la Convenzione non si pronunci, B.
Barère de Vieuzac, a nome del "Comitato di
salute pubblica" propone abilmente la creazione di una
Commissione di dodici membri dove si prenderanno "le
misure necessarie per la tranquillità pubblica".
La Convenzione segue B.
Barère de Vieuzac.
16, nuovo presidente
(16-30 maggio) della Convenzione è M.
Isnard;
VANDEA, lo stesso giorno, l'armata vandeana fa un primo tentativo
di conquistare la capitale della Vandea, Fontenay-le-Comte,
ma l'esercito del centro, guidato dal del conte
de La Rochejaquelein, marchese
di Lescure, M.-L.-J.
Gigot d'Elbée, J.
Cathelineau, J.-N.
Stofflet e il marchese
di Bonchamps, viene respinto nonostante la superiorità
numerica, perdendo gran parte dei cannoni;
20, vengono eletti i
membri della "Commissione dei Dodici"
[21 maggio-2 giugno], tutti appartenenti alla destra dell'assemblea
o nemici della Montagna:
questa commissione straordinaria si mette subito al lavoro;
23, tre sezioni di Parigi
denunciano alla Convenzione la decisione, presa in un'adunanza
presieduta dal sindaco J.-N.
Pache, di tentare, un 20 agosto (o per meglio dire
un 2 settembre), un colpo di mano contro i deputati girondini;
24, la "Commissione
dei Dodici" ordina una mezza dozzina di arresti, tra
cui quello di J.-R.
Hébert, sostituto del procuratore della Commune
e redattore di «Père Duquesne»;
25, una deputazione del
Consiglio generale viene a protestare contro le rivelazioni
delle tre sezioni reclamando in modi violenti la liberazione
di J.-R. Hébert;
il focoso M. Isnard,
che presiede la Convenzione, proferisce violente minacce contro
la capitale: «Se mai la Convenzione
fosse avvilita… presto si cercherebbe sulle rive della Senna
se Parigi è esistita…»;
G.-J. Danton
protesta contro questa imprecazione che ricorda il manifesto
del duca di Brunswick.
B. Barère de Vieuzac afferma che il "Comitato
di salute pubblica", "che
si onora di non essere di nessun partito e non stima l'influenza
di Marat più di quella di Brissot", si
dichiara neutro.
VANDEA, lo stesso giorno l'armata vandeana fa un secondo tentativo
di conquistare la capitale della Vandea, Fontenay-le-Comte;
questa volta l'esercito del centro, guidato dal del conte
de La Rochejaquelein, marchese
di Lescure, M.-L.-J.
Gigot d'Elbée, J.
Cathelineau, J.-N.
Stofflet e il marchese
di Bonchamps, riesce a sconfiggere i 6.000 uomini
del gen. Alexis Chalbos, la metà
dei quali viene fatta prigioniera, mentre i restanti si danno
alla fuga.
26, al "Club
dei giacobini" M.
Robespierre chiama il popolo all'insurrezione contro
i deputati girondini;
17 sezioni sezioni si presentano quindi alla sbarra della
Convenzione;
27, … altre
35 sezioni si presentano di nuovo alla sbarra della Convenzione:
si scatena l'offensiva dei montagnardi;
M.-J. Hérault
de Séchelles, che presiede l'assemblea,
mette ai voti una mozione montagnarda che riprende la petizione;
nel tumulto alcuni delegati delle 28 sezioni di Parigi, giunti
a chiedere il rilascio di J.-R.
Hébert, seduti tra i deputati prendono parte al
voto; la mozione viene adottata.
28, i girondini
denunciano l'illegalità del decreto della vigilia;
viene quindi deciso quasi all'unanimità di pronunciarsi
per voto nominale sulla questione essenziale: il decreto
che ha annullato la "Commissione dei Dodici", sarà
abrogato?
A questo punto votare "sì" significa ristabilire
la Commissione e pronunciarsi a favore dei girondini, votare
"no" significa stare dalla parte dei montagnardi.
Su 517 votanti, 279 votano sì, 238 votano no; la maggioranza
parlamentare sta dalla parte della Gironda.
Nella notte, all'Évêché si costituisce
un Comitato insurrezionale segreto di nove membri.
Lo stesso giorno viene ghigliottinato il gen. conte A.Ph.
de Custine ex comandante in capo dell'esercito
del Nord.
29, nel rapporto
presentato da B.
Barère de Vieuzac a nome del "Comitato di
salute pubblica", l'appello alla conciliazione e alla
tregua reclamato da G.-J.
Danton si unisce agli stessi propositi del N.
de Condorcet … ma ormai è troppo tardi.
Lo stesso giorno la Convenzione, su proposta di B.
Barère de Vieuzac, aggiunge al "Comitato di
Salute pubblica" un "Comitato speciale"
di cinque membri incaricato di presentargli un progetto di
Costituzione entro otto giorni.
30, nuovo presidente
(30 mag-13 giu) della Convenzione è François-René-Auguste
Mallarmé;
31, riunita
dalle 6 del mattino, la Convenzione vive tutta la giornata
in un'atmosfera febbrile;
i 48 presidenti di club e i 48 membri delle giunte rivoluzionarie
si uniscono con una parte degli elettori di Parigi, aboliscono
il corpo municipale creandone uno nuovo denominato "Municipalità
rivoluzionaria", con poteri illimitati;
[Secondo i metodi approvati il 10 agosto 1792, la Commune,
investita dai delegati dell'Évêché, è
stata abolita, poi reintegrata nelle sue funzioni, sotto l'autorità
del "Comitato insurrezionale". Per controllare la
Guardia nazionale, Hanriot è
stato nominato comandante dell'armata parigina, al posto di
Sauterre partito per la Vandea,
ed è stata decretata una indennità di 40 soldi
al giorno a favore delle guardie nazionali povere.]
Alla testa della giunta d'insurrezione, J.-N.
Pache, sindaco di Parigi, non solo reclama l'annullamento
della "Commissione dei Dodici" ma l'arresto
di 22 principali deputati girondini*, di
altri membri della Commissione e di due ministri:
É. Clavière
e P. Lebrun-Tondu.
[*Senza fare i nomi, spetterà a J.-P.
Marat fare la lista; tra gli altri quest'ultimo
ne nominerà due che non sono brissotins ma
sans-culottes: J.-F.
Ducos e Lanthenas
(neutrale); alla richiesta del perché della scelta
anche di questi due, egli risponde: «que
diable voulez vous que je fasse, il m'en faut vingt-deux».
Pur tuttavia alla seduta successiva ne includerà un
altro: Valazé.]
A questo punto interviene M.
Robespierre chiedendo un decreto di messa in stato
d'accusa di coloro che sono stati denunciati dalle sezioni
di Parigi.
La Convenzione si allinea ai voleri di B.
Barère de Vieuzac e decide la soppressione della
"Commissione dei Dodici".
La stessa sera, su iniziativa degli arrabbiati,
suonano di nuovo le campane a martello. Malgrado le pressioni
della Commune e del Comitato insurrezionale, la Convenzione
leva la seduta senza aver preso una decisione.
VANDEA, solo dopo questo mese i capi vandeani preferiscono
eleggere un generale con poteri su tutta l'armata. A volte
essi litigano sulla tattica militare da seguire e questo causa
loro molte perdite sia in fatto di uomini sia dal punto di
vista strategico. Per ovviare al problema, eleggoro quindi
un comandante in capo, che chiamano "generalissimo",
con il compito di tenere uniti tutti gli eserciti con i loro
rispettivi comandanti, anche se per progettare le future azioni
dell'armata vandeana continuano a riunirsi in consiglio.
Come primo generalissimo dell' "Esercito cattolico e
reale" viene scelto J.
Cathelineau, che è tra i pochi a non provenire
da una famiglia nobile, è l'unico a non essere stato
addestrato all'arte militare e non ha combattuto altre guerra
prima di allora. Tuttavia, è stato il primo a guidare
l'insurrezione e per questo ha per primo tale grado.
Fanatizzata dal clero, l' "armata cattolica e reale"
è comandata:
da nobili realisti come:
. M.-L.-J.
Gigot d'Elbée
. conte
de La Rochejaquelein
. marchese
di Bonchamps
. F.-A.
de Charette
. marchese
di Lescure
ma anche da plebei come:
. J. Chatelineau
. J.-N.
Stofflet;
favoriti dalla natura del terreno, boscoso e propizio alle
imboscate, e incoraggiati dai rovesci politico-militari subiti
dalla Convenzione, gli insorti dirigono
una serie di riusciti attacchi contro i maggiori centri della
regione.
Nello stesso tempo a Parigi cresce l'agitazione per le sussistenze;
noti arrabbiati, come Parlet,
Lazavski, Fournier
[l'americano], fomentano l'insurrezione,
ma una fredda pioggia invernale disperde la folla radunata
davanti all'assemblea prima dell'arrivo dei federati di Brest
richiesto dai deputati girondini.
Gli insorti della Vandea si impadroniscono di Bressuire, Thouars,
Fontenay, Saumur e battono ripetutamente le scadenti truppe
inviate dal governo repubblicano.
Intanto le più raguardevoli città del mezzogionro
di Francia, energicamente pronunciatesi in favore dei girondini,
inviano i loro deputati a Caen dove i deputati proscritti
hanno costituito una giunta di governo sotto il nome di "Assemblea
dei dipartimenti riuniti". Si forma subito un
esercito alla guida del gen. G.F.
Wimpfen ma, appena organizzato e formato da giovani
inabili al servizio militare, si disperde presto a Varnon
davanti alle truppe organizzate e disciplinate del "Comitato
di salute pubblica";
allora i deputati proscritti cercano rifugio nel dipartimento
della Gironda. Ma qui sono stati preceduti dai commissari
della Convenzione che eseguono approfondite indagini ordinate
e dirette da J.-L.
Tallien.
Nascosti grazie alle cure generose di alcuni abitanti della
piccola città di St-Emilion (città natale di
M.-E. Guadet),
riescono per il momento a sfuggire alla cattura.
Giugno
1°, sabato, durante
la seduta la petizione della Commune e del Comitato
rivoluzionario richiedente l'arresto dei girondini viene rinviata
al "Comitato di salute pubblica" perché ne
faccia rapporto nei tre giorni successivi.
[Nulla dunque, allo stato delle cose, dovrebbe succedere la
domencia.]
Nella notte Hanriot, su ordine
della Commune e del Comitato insurrezionale, fa circondare
la Convenzione da imponenti forze armate: 100.000 uomini e
150 cannoni;
2, domenica,
gli eletti che prendono parte alla Convenzione accerchiata
sono poco numerosi; i principali girondini sono assenti;
verso le 14:00, quando i deputati stanno per lasciare la sala,
viene loro sbarrata la via;
dietro a M.-J. Hérault
de Séchelles, che presiede, i deputati alla
Convenzione escono in processione verso le truppe schierate
alle Tuileries; Hanriot rifiuta
loro il passaggio; i cannoni sono puntati, tutte le porte
chiuse.
II fase: 3-6-1793/26-7-1794
È il colpo di forza contro la rappresentanza
nazionale.
I deputati rientrano nella sala delle udienze.
La giunta d'insurrezione rinnova le sue domande.
J.-D. Lanjuinais
chiede invano che la giunta insurrezionale sia sciolta.
La giunta, ammessa alla sbarra, presenta le liste di proscrizione
e come si passa all'ordine del giorno i petizionari si precipitano
sui proscritti minacciando di trucidarli in seno all'assemblea.
La Convenzione – o piuttosto la maggioranza dei deputati presenti,
meno di 150, ai quali si sono di nuovo mischiati sui banchi
i delegati delle sezioni – vota nel più grande disordine
l'arresto al loro domicilio, sotto la salvaguardia del popolo
francese e la lealtà degli abitanti di Parigi, di 29
deputati girondini + 2 ministri:
2
giugno |
31 Arrestati |
20 deputati girondini: |
01 |
Ch.-J.-M.
Barbaroux
Marsiglia |
[fugge a Evreux e poi a Caen; a St.-Emilion (presso
Castillon) si spara un colpo in testa per non cadere nelle
mani giustizieri ma riesce soltanto a rompersi la mascella;
il 25 giugno 1794 sarà ghigliottinato a Bordeaux.] |
02 |
F. Bergoeing
Saint-Macaire |
[dopo il 28 luglio, decretato traditore della patria,
si nasconderà a Saint-Macaire fino a dopo il 9
Termidoro (27 luglio 1794).] |
03 |
J.-B.-B.H.
Birotteau
Perpignan |
[rifugiatosi a Bordeaux, viene arrestato e poi ghigliottinato,
il 24 ottobre, in piazza Dauphine.] |
04 |
J.-P. Brissot
Chartres |
[scoperto a Moulins, sarà ricondotto a Parigi.] |
05 |
F.-N.-L. Buzot
Évreux (Eure) |
[fugge a Evreux e poi a Caen; a St.-Emilion viene trovato
nel bosco mezzo divorato dai cani.] |
06 |
N. Chambon
de Montaux
Limeil-Brévannes |
|
07 |
A. Gensonné
Bordeaux |
[rimane a Parigi.] |
08 |
A.-J. Gorsas
Limoges (Haute-Vienne) |
[fugge a Evreux e poi a Caen; rimane nascosto per qualche
tempo in Bretagna, poi commette l'inconcepibile imprudenza
di rientrare a Parigi per far visita in pieno giorno ad
una delle sue vecchie amanti, Brigitte
Mathey, che tiene un gabinetto di lettura al Palais-Royal;
riconosciuto, sarà subito ghigliottinato il 7 ottobre
a Parigi.] |
09 |
M.-E. Guadet
Saint-Émilion |
[fugge a Evreux e poi a Caen; arrestato a St.-Emilion
viene condotto a Bordeaux e ghigliottinato il 17 giugno.] |
10 |
J.-A. Lafargue
de Grangeneuve
Bordeaux |
[muore a St.-Emilion; a.f.: ghigliottinato a Bordeaux
il 21 dicembre assieme al fratello Jean
amministratore del dipartimento.] |
11 |
J.-D.
Lanjuinais
Rennes |
[raggiunge gli altri a Caen.] |
12 |
M.-D. Lasource |
[rimane a Parigi.] |
13 |
P. Lehardy
Dinan |
|
14 |
D.-T. Lesage
Chartres |
[riesce a fuggire e a rimanere nascosto] |
15 |
Lidon,
|
|
16 |
J.-B. Louvet
Parigi |
[fugge a Evreux e poi a Caen.] |
17 |
J. Pétion
de Villeneuve
Chartres |
[raggiunge gli altri a Caen; a St.-Emilion viene trovato
nel bosco mezzo divorato dai cani.] |
18 |
J.-B. Salle
Vézelise |
[fugge a Evreux e poi a Caen; arrestato a St.-Emilion
viene condotto a Bordeaux e ghigliottinato il 20 giugno.]
|
19 |
Valazé
Alençon |
[si pugnalerà a morte il 30 ottobre dopo aver
ascoltato la sentenza.] |
20 |
P.-V. Vergniaud
Limoges |
[rimane a Parigi.] |
Tutti gli esponenti della "Commissione
dei Dodici" (esclusi J.-B.
Boyer-Fonfrède e Ch.
Saint-Martin Valogne): |
01 |
F. Bergoeing |
[vedi sopra] |
02 |
J. Boilleau
Avallon (Yonne) |
|
03 |
[B. Boyer-Fonfrède] |
|
04 |
J.-F.-M. Gardien
Château-Renault |
|
05 |
J.-R.
Gomaire
Lorient |
[rimane a Parigi e viene incarcerato fino al 27 luglio
1794.] |
06 |
Bertrand la Hosdipière |
|
07 |
A.-B.-F.
Le Goazre de Kervélégan
Quimper |
[si rifugia a Caen, poi nella sua natale Finistère;
tornerà in scena nel marzo 1795] |
08 |
H.
Larivière
Falaise (Calvados) |
[fugge a Evreux e poi a Caen] |
09 |
É. Mollevaut
Jouy-sous-les-Côtes (Meuse) |
[riesce a fuggire e a rimanere nascosto] |
10 |
J.-P. Rabaut
Saint-Étienne
Nîmes |
[sarà ghigliottinato il 5 dicembre] |
11 |
[Ch. Saint-Martin
Valogne] |
|
12 |
L.-F.-S. Viger
[o Vigée]
Rosiers (Maine-et-Loire) |
|
E due ministri: |
01 |
É. Clavière
Ginevra |
(Istruzione pubblica) |
02 |
P.
Lebrun-Tondu
Noyon |
(Affari esteri) |
[Alla fine si conteranno 43 morti tra i
girondini, vittime secondo il Thiers
di una generosa utopia.
Nel 1794, il 27 luglio (9 Termidoro) giungerà a
salvare i resti del partito; il 9 dicembre, quelli fra
i 73 deputati della protesta rimasti ancora vivi, siederanno
di nuovo nella Convenzione. Tre mesi dopo ogni traccia
di proscrizione sarà cancellata dal richiamo di
22 altri deputati messi fuori legge ancora viventi e la
Convenzione li riaccoglierà nel suo seno:
. J.-J. Defermon
des Chapelières,
. L.-G. Doulcet,
. A.-B.-F.
Le Goazre de Kervélégan,
. M. Isnard,
. D.-T. Lesage
. H.
Larivière,
. J.-D.
Lanjuinais,
. J.-B. Louvet,
. É. Mollevaut,
. ecc.
Su proposta di A.-C.
Thibaudeau, il 2 giugno 1795 sarà fissata
con decreto una festa commemorativa il 31 ottobre di ogni
anno, come riparazione.]
Numerosi eletti si precipitano all'ufficio di presidenza
per denunciare le condizioni scandalose dello scrutinio:
M.-J. Hérault
de Séchelles leva la seduta. Cade la
«Gironda».
Soltanto Ch.-J.-M.
Barbaroux e J.-D.
Lanjuinais rimangono soli sulla breccia,
gli altri si sottraggono all'arresto con la fuga. |
6-19, 75
deputati girondini firmano una petizione alla Nazione
che "denuncia alla Repubblica intera
le scene odiose di cui sono stati testimoni e vittime";
per i fatti del 31 maggio e del 2 giugno essi denunciano la
soppressione arbitraria dei giornali, il sequestro e la violazione
della corrispondenza, susseguitisi al colpo di forza;
[Sui 12 deputati dell'Aisne, uno è prigioniero degli
austriaci, un altro si trova in missione alle armate, e L.-A.
Saint-Just siede al Comitato di Salute pubblica;
altri 9, tra cui N.
de Condorcet, firmano la protesta (Dupin
[il Giovane] ritratterà).]
VANDEA, lo stesso giorno 6, i capi dell'esercito del centro
e del Mauges decidono di attaccare Saumur; un distaccamento
di 1.500 repubblicani viene sconfitto a Vihiers;
8, VANDEA, rinforzi
repubblicani diretti a Thouars vengono dispersi a Montreuil-Bellay;
10, VANDEA,
i capi dell'esercito del centro e del Mauges occupano Saumur
con circa 15.000 fanti e più di 60 cannoni.
F.-A. de Charette,
che finisce per imporsi sulle altre bande nella Marais Breton,
dopo numerosi fallimenti in aprile, occupa Machecoul, difesa
da 1.300 uomini, alla testa di circa 15.000 uomini; i repubblicani
lasciano sul campo di battaglia 200 morti e una decina di
cannoni. Questo successo apre la strada per Nantes. Nel frattempo,
l'esercito di marchese
di Lescure parte da Saumur…
Lo steso giorno, lunedì, al mattino, il progetto di
Costituzione elaborato dal "Comitato speciale" è
terminato e adottato dal "Comitato di Salute pubblica";
nel pomeriggio viene letto alla Convenzione da M.-J.
Hérault de Séchelles;
11, inizia la
discussione del progetto di Costituzione;
[Condotta a passo di carica, terminerà il giorno 24.]
13, nuovo presidente
(13-27 giugno) della Convenzione è Collot
d'Herbois;
chiusura della Borsa;
l'armata cattolica e reale della Vandea, forte ormai di centomila
uomini, muove contro Nantes ma la spedizione fallisce;
intanto le squadre inglesi degli ammiragli Hood,
Gell e Gasby
si concentrano a Gibilterra;
18, VANDEA,
l'esercito di marchese
di Lescure partito da Saumur il 10, prende Angers,
abbandonata dai 5.000 uomini della guarnigione che la presidiavano
e alla fine della battaglia vi fa celebrare una Messa. Allora
F.-A. de Charette
gli scrive per proporgli di unirsi a lui per attaccare Nantes,
ma senza neanche attendere la risposta, avanza verso la città
con 20.000 uomini.
A Nantes, nonostante la divisione tra il popolo (montagnardi)
e la borghesia (girondini), gli abitanti si rifiutano di evacuare
la città come ha loro ordinato F.-A.
de Charette prima dello scontro; ma, anzi, organizzano
una sorta di resistenza che raccoglie tutti i cannoni e tutte
le barche disponibili – Nantes è attraversata dal fiume
Erdre e dal Sèvre Nantaise – per un'eventuale fuga.
La città è difesa dagli uomini del gen. J.-B.-C.
de Canclaux, capo dell'esercito delle coste di
Brest, che riunisce 3.000 uomini tra fanti e cavalieri, ai
quali si aggiungono 2.000 volontari, 5.000 guardie nazionali
e 2.000 operai usati per la riparazione delle armi, per un
totale di 12.000 uomini contro i 15.000 di F.-A.
de Charette che staziona sulla riva sinistra della
Loira e i 18.000 del marchese
di Lescure sulla riva destra (che poi non arriveranno).
VANDEA, F.-J.-H.
Lyrot forma i campi di La Louée e di Saint-Julien
a due leghe da Nantes. Tra Nantes e Montaigu, lui e d'Esigny
hanno 3-4.000 uomini. Si devono difendere dalla parte di Nantes.
F.-A. de Charette
deve invece occupare, con le proprie truppe e con quelle di
F.-J.-H. Lyrot,
la riva sinistra della Loira, davanti ai sobborghi del Pont-Rousseau
e di Saint-Jacques. Essi devono tenere i repubblicani sotto
il fuoco della loro artiglieria, mentre l' "Esercito
cattolico e reale" giunto dalle strade di Rennes, Vannes
e Parigi, invaderà la città da nord ed est.
20, VANDEA,
F.-J.-H. Lyrot
tende un'imboscata alle truppe di J.-M.
Beysser, tenta di catturarlo e gli infligge una
sconfitta. La cavalleria realista insegue la legione nantese.
Con 10.000 uomini e 12 cannoni F.-J.-H.
Lyrot occupa La Croix-Moriceau.
24, guidata dalla Montagna
(M. Robespierre),
la Convenzione
vara una Nuova costituzione
democratica (124 articoli), molto più corta
del progetto (370 articoli) presentato dal N.
de Condorcet;
[Soprattutto essa abbandona il principio delle revisioni periodiche
della Costituzione sottomesse all'approvazione popolare.]
Preceduta da una Dichiarazione dei
diritti che alla libertà e all'uguaglianza unisce
il diritto alla sussistenza, al lavoro e all'istruzione, sarà
sottoposta alle assemblee popolari tra il 2 e il 24 luglio
e sarà proclamata il 10 agosto… ma non entrerà mai
in vigore a causa dello stato di emergenza politica e
sociale;
[Essa pone all'art. 7 della sua
Dichiarazione dei diritti
che: "le droit de manifester
sa pensée et ses opinions… le libre exercise des cultes
ne pouvaient être interdits"; di tale
disposto uno dei giacobini fa per tutti gli altri questo apprezzamento:
"poiché la Convenzione intende
di garantire la libertà dei culti, è necessario
ancora perdonare tale debolezza al resto della generazione".]
Grazie al suo Comitato di Salute pubblica e all'adozione di
misure eccezionali, la Convenzione
salva la Rivoluzione.
Intanto, tra i girondini colpiti dal decreto di messa in stato
d'accusa, alcuni si sottomettono all'ordine di arresto, altri
raggiungono i dipartimenti dove i focolai d'insurrezione si
moltiplicano.
Le notizie della guerra sono pessime.
Il corso dell'assignat crolla.
[Scambiato in maggio a 53,10 franchi, l'assignat
di 100 franchi vale soltanto 37,10 in giugno, 24,00 in luglio.]
Alla profonda angoscia dei repubblicani e dei patrioti, si
aggiunge il dolore di sapere di amici arrestati o proscritti.
27, nuovo presidente
(27 giu-11 lug) della Convenzione è J.-A.
Thuriot de la Rozière;
28, VANDEA,
F.-J.-H. Lyrot
combatte ai lati di F.-A.
de Charette e le sue truppe attaccano il posto
di Saint-Jacques e la Porte de Rennes; egli vuole prendere
a qualsiasi costo il sobborgo Saint-Jacques;
28-29, VANDEA,
"battaglia di Nantes", tra vandeani
e repubblicani: nonostante la netta superiorità
numerica dei primi, la battaglia avviene la prima importante
sconfitta dell'armata vandeana: a Nantes infatti stanno arrivando
i rinforzi per l'esercito repubblicano, ma prima di giungere
in città sono tutti intercettati dalle truppe del marchese
di Bonchamps, M.-L.-J.
Gigot d'Elbée e J.
Cathelineau, che a loro volta stanno andando in
soccorso di F.-A.
de Charette. Nonostante tutte le colonne repubblicane
siano completamente sconfitte o messe in rotta, i capi vandeani
arrivano in momenti diversi e a causa di questa perdita di
tempo, l'esercito del gen. J.-B.-C.
de Canclaux riesce a far ritirare F.-A.
de Charette dalla città; inoltre a decidere
le sorti della battaglia influisce anche la morte di J.
Cathelineau, che è raggiunto da un proiettile
vagante. Ciò porta scompiglio nell'esercito vandeano,
che abbandona rapidamente la città. Viene eletto come
nuovo generalissimo M.-L.-J.
Gigot d'Elbée.
29, VANDEA,
ore 04:00 ca, F.-J.-H.
Lyrot, con circa 5.000 uomini, prende posizione
sul posto di Saint-Jacques; ore 07:00, i due capi vandeani
non hanno nessuna notizia dalle altre armate e nessun rumore
di cannone si fa sentire a nord e ad est della Loira; essi
sono soli e decidono di rallentare il fuoco. Alcune ore più
tardi, quando F.-J.-H.
Lyrot e F.-A.
de Charette hanno rallentato il fuoco, il marchese
di Bonchamps e i suoi 8.000 uomini arrivano, dalla
strada di Parigi, in vista del sobborgo Saint-Donatien.
Il combattimento è violento, ma i vandeani avanzano
ed arrivano in vista della cattedrale Saint-Pierre. Il marchese
di Bonchamps non sente, lui neppure, i cannoni
di M.-L.-J. Gigot
d'Elbée e J.
Cathelineau.
Nantes non viene presa perché la sua situazione geografica
è particolare: il suo fiume (la Loira) e i suoi due
affluenti (la Sèvre nantaise e l'Erdre) la protegono.
A sud, F.-A. de Charette
non può unirsi con F.-J.-H.
Lyrot, essendo le due armate separate dalla Sèvre
nantaise. I battelli che F.-J.-H.
Lyrot aveva preparato per superare la riva sono
affondati. Essi non possono dunque unire le loro forze contro
l'artiglieria di J.-M.
Beysser e del gen. Boisguillon.
Essi non hanno avuto notizia del combattimento di Niort e
dal ritardo della loro armata, poiché ne sono separati
dalla Loira. Nessun messaggero attraversa il fiume. Proprio
come F.-A. de Charette,
anche F.-J.-H. Lyrot
comincia a ordinare il ritiro delle sue truppe verso Ancenis.
30, VANDEA,
il gen. A.-L. de
Gontaut-Biron, generale dell'esercito delle coste
de La Rochelle, ordina a F.-J.
Westermann di condurre una spedizione nel cuore
della "Vandea Militare": alla testa di 4.000 uomini,
riconquista Parthenay.
Lo stesso giorno, A.
Dumont, a nome del "Comitato di Sicurezza
generale" informa la Convenzione della petizione dei
75 girondini, chiedendo un mandato d'arresto per i firmatari;
l'assemblea, esitante, si limita a rinviare l'affare al Comitato
di Salute pubblica;
[Per tutti i firmatari della petizione la Convenzione decreterà
un mandato d'arresto il 3 ottobre successivo.]
Lo stesso mese, contro i vincitori del 2 giugno, N.
de Condorcet lancia un'accusa terribile, quella
di preparare, con questa Costituzione, il ritorno della monarchia
e di favorire la suddivisione della Francia in Stati confederati.
Queste imputazioni circa il testo e le intenzioni dei montagnardi
sono assurde e non possono che essergli fatali!
Pubblicando questa requisitoria – e denunciando quindi i montagnardi
di essere monarchici e federalisti –, egli si mette deliberatamente
a fianco dei girondini sconfitti, perdendosi così irrimediabilmente.
Luglio
3, VANDEA, il gen. di brigata F.-J.
Westermann riconquista Châtillon-sur-Sèvre;
i 10.000 vandeani incaricati della sua difesa nel tentativo
di evitare lo scontro, rilasciano 2.000 prigionieri repubblicani,
ma vengono ugualmente attaccati: la città viene poi
saccheggiata e i repubblicani possono impossessarsi degli
archivi dei vandeani;
4, VANDEA, 25.000 contadini
si riuniscono nei dintorni della città e sorprendono
gen. di brigata F.-J.
Westermann ancora all'interno di Châtillon-sur-Sévre;
alla fine dello scontro il generale repubblicano riesce a
scappare con appena 500 uomini, lasciando sul campo 3.000
uomini tra morti e feriti, tutti i suoi cannoni e qualche
centinaio di prigionieri; tuttavia, questo attacco mal condotto
impedisce ai vandeani di tentare un secondo assalto contro
Nantes. Decidono così di ritirarsi e riattraversano
in massa la riva sinistra della Loira per proteggere i loro
territori, riconquistando tutte le città occupate dal
il gen. di brigata F.-J.
Westermann.
Dopo la sconfitta di Nantes, i vandeani si ritirano a Luçon,
sede vescovile della Vandea e importante centro di approvvigionamento
dei repubblicani.
8, alla Convenzione F.
Chabot chiede il parere, a nome del Comitato di
Salute pubblica, circa uno scritto attribuito al N.
de Condorcet che "solo
per essere stato membro dell'Académie, crede di poter
dare delle leggi alla Repubblica francese…";
[Egli precisa di avere avuto questo scritto dagli amministratori
di Abbeville che l'hanno trovato nella posta inviata dal deputato
L.-A. Devérité
al sindaco di questa città. L'ufficiale di Posta, sospettoso,
l'ha consegnato agli amministratori.
Egli aggiunge di non avere la prova che questo scritto sia
della mano del marchese, ma ci sono delle frasi identiche
a quelle scritte in una lettera originale da lui firmata e
inviata agli amministratori del dipartimento dell'Aisne per
convincerli a inviare una forza armata contro Parigi.
L.-A. Devérité,
deputato della Somme che non ha votato la morte del re, sfuggirà
all'arresto. Alla Convenzione dopo il 9 Termidoro, A.
Dumont, ex membro del "Comitato di Sicurezza
generale" con F.
Chabot, preciserà: «Credo
di dover dire la verità al riguardo. Egli aveva inviato
nel suo dipartimento un esemplare della nostra Costituzione
e un'altra di quella presentata dal marchese di Condorcet,
con questa parola in testa: "Scegliete". Credetti
di vedere in questa espressione un'intenzione perfida e chiesi
un mandato d'arresto».]
F. Chabot
chiede un mandato d'arresto contro N.
de Condorcet con l'accusa di "complotto
contro la sicurezza dello Stato", aggiungendo
il nome di L.-A.
Devérité, per accreditare senza dubbio
la tesi del complotto.
[Il mandato d'arresto è firmato da: F.
Chabot, Drouet, Ingnaud,
Pinet [il
Vecchio].]
10, il Comitato di
salute pubblica viene completamente rinnovato (Grande
Comitato) e composto di nove membri:
VANDEA, lo stesso giorno i vandeani, nel frattempo ritiratisi
a Luçon, sede vescovile della Vandea e importante centro
di approvvigionamento dei repubblicani, fanno un primo tentativo
con M.-L.-J. Gigot
d'Elbée, ma falliscono. In loro appoggio
arriva allora F.-A.
de Charette.
11, nuovo presidente
(11-15 luglio) della Convenzione è A.
Jeanbon Saint-André;
13, J.-P.
Marat viene assassinato da M.-A.-Ch.
de Corday d'Armont che, subito arrestata,
viene condannata a morte e ghigliottinata.
15, nuovo presidente (15
lug-8 ago) della Convenzione è G.-J.
Danton;
la flotta inglese e la spagnola comandata da don
Borjad Gamachos, incrociano davanti alla rada di Tolone;
20, la Corte di Napoli
stipula un'alleanza segreta con l'Inghilterra;
24, viene
approvata la nuova Costituzione;
[Con 1.801.918 voti contro 11.610. Il numero delle astensioni
è quindi considerevole. Sarà proclamata il 10
agosto.]
27, dopo le dimissioni di
Th.-A. de Gasparin,
al "Comitato di salute pubblica" lo sostituisce
M. Robespierre;
Agosto
1°, la Convenzione
stabilisce, con una legge, l'uniformità e il sistema
di pesi e misure sul territorio della Repubblica;
[Questa legge istituisce un sistema metrico provvisorio;
l'Accademia delle scienze fissa quindi:
- lunghezza del metro provvisorio: 36 pollici, 11 linee
e 44 centesimi di tesa del Perù;
- chilogrammo provvisorio: 2 libbre, 5 grossi, 49 grani,
o 18.841 grani, del marco medio della pila di Carlo
Magno.]
VANDEA, lo stesso giorno, in seguito alla prima sconfitta
dei vandeani nella battaglia di Nantes, la Convenzione
approva una legge che prevede di dare fuoco a tutti i boschi
della Vandea nei quali si nascondono gli insorti e di requisire
ogni loro bene.
8, nuovo presidente (8-22
agosto) della Convenzione è M.-J.
Hérault de Séchelles;
vengono soppresse le Accademie;
10, prima festa della
Ragione, in piazza della Bastiglia;
in esecuzione di un decreto emanato dalla Convenzione,
viene inaugurato il Museo del Louvre, fondato l'anno precedente;
14, nel Comitato di
salute pubblica (Grande Comitato) entrano:
. L.-N.-M. Carnot,
. Prieur de la Côte
d'Or.
VANDEA, lo stesso giorno i vandeani vengono attaccati dal
gen. A. Tuncq
nel luogo in cui sarebbe dovuto avvenire l'incontro tra i
due capi vandeani (F.-A.
de Charette e M.-L.-J.
Gigot d'Elbée), a Sainte-Hermine poco lontano
da Luçon.
Lo stesso giorno la Convenzione ordina
a J.-B. Carrier,
di andare a Nantes e formare un Tribunale rivoluzionario per
giudicare i prigionieri vandeani e tutti quelli che si oppongonno
alla repubblica.
22, nuovo presidente
(22 ago-5 set) della Convenzione è M.
Robespierre;
23, viene proclamata la
leva di massa e sotto la direzione di L.-N.-M.
Carnot viene compiuto un grande sforzo per armare
un esercito di 750.000 uomini;
VANDEA, l'armata della Vandea subisce un ulteriore scacco
sotto le mura di Luçon venendo quindi incalzata dalle truppe
repubblicane comandate dai generali J.-B.
Kléber e F.-J.
Westermann;
27, Tolone si arrende
agli alleati;
Settembre
1°, al Comitato
di salute pubblica (Grande Comitato) si aggiungono:
. J.-N. Billaud-Varenne,
. Collot d'Herbois;
4-5, per un anno intero
questo Comitato di salute pubblica (Grande Comitato)
accentra in sé il governo civile e militare della Francia;
impone il "terrore" all'ordine del giorno
e costituisce un esercito rivoluzionario per garantire gli
approvvigionamenti alla capitale;
i membri degli arrabbiati, tranne
J.-F. Varlet,
vengono incarcerati ed assassinati;
5, nuovo presidente
(5-19 settembre) della Convenzione è J.-N.
Billaud-Varenne;
6-8, VANDEA,
poiché la sconfitta dei vandeani tarda ad arrivare,
la Convenzione reagisce inviando truppe fresche, i Magontini
(Mayençais) (dal nome della guarnigione di
Magonza, il reggimento che era stato sconfitto nell'assedio
di Magonza), comandato da J.-B.
Kléber.
Arrivati ora Nantes (6-8 settembre), passano sotto il comando
del gen. J.-B.-C.
de Canclaux, capo dell'esercito dell'Ovest (fino
al 1º ottobre 1793).
11, creazione della "Commissione
temporanea dei pesi e misure", presieduta da J.-Ch.
Borda;
18, VANDEA,
tutti i capi vandeani con i loro eserciti si riuniscono nelle
campagne attorno a Torfou [F.-J.-H.
Lyrot attacca a Clisson] e si scontrano con i Magontini
di Klèber e gli uomini
di del gen. J.-B.-C.
de Canclaux: per la prima volta dall'inizio della
guerra, i vandeani devono combattere contro un vero e proprio
esercito di truppe regolari, in campo aperto. Inizialmente
le truppe repubblicane sono in vantaggio, si volgono contro
l'esercito di F.-A.
de Charette che è il più avanzato
e riescono facilmente ad accerchiarlo e a farlo ritirare verso
Tiffauges ma all'arrivo di tutti gli altri generali vandeani
la situazione si ribalta: marchese
di Lescure con un gruppetto di uomini carica i
Magontini, che non aspettandosi un attacco simile vengono
presi dal panico e cominciano a ritirarsi. Nonostante il gen.
J.-B. Kléber
sia rimasto ferito, non vuole abbandonare i suoi uomini neppure
quando le sue truppe sono completamente in rotta.
Dinanzi al fallimento del suo piano, il gen. J.-B.-C.
de Canclaux forma due colonne repubblicane, una
a Nantes e l'altra a Niort, che dovrebbero ricongiungersi
a Cholet, occupata dal gen. J.-B.
Kléber.
19, nuovo presidente
(19 set-3 ott) della Convenzione è P.-J.
Cambon;
21 (1°
Vendémiaire
[Vendemmiaio], Anno II)
29, approva un calmiere
(maximum) generale dei prezzi e dei salari;
reprime le insurrezioni interne e respinge dalle frontiere
gli eserciti delle potenze coalizzate;
anche se le decisioni vengono prese in modo collegiale,
la direzione politica del comitato viene ben presto assunta
da un triumvirato composto da:
01. L.-A.-L. Saint
Just
02. M. Robespierre
03. G.-A.
Couthon,
mentre le questioni tecniche vengono trattate maggiormente
da:
. L.-N.-M.
Carnot
. A.
Jeanbon Saint-André
. Prieur de la Marne
. Prieur
de la Côte d'Or;
[Tolone, l'ammiraglio inglese Hood
ha ordinato alla fregata Tartar di salpare con il compito
di recapitare ad H.
Nelson, capitano dell'Agamennon (un vascello
da 64 cannoni), l'ordine di raggiungere Napoli dove dovrà
consegnare a sir W. Douglas-Hamilton una lettera con cui l'ammiraglio
chiede espressamente l'invio da parte del Regno delle Due
Sicilie di un corpo di spedizione napoletano destinato a rinforzare
le truppe anglo spagnole che combattono a Tolone.]
Intanto, a causa dei successi dei contro-rivoluzionari, il
gen. A.-L. de Gontaut-Biron
viene sollevato dall'incarico e i generali nobili (J.-B.-C.
de Canclaux, E.
de Grouchy, J.-B.-A.
Aubert du Bayet) sono sostituiti, su iniziativa
del ministro della Guerra J.-B.
Bouchotte, dai sanculotti:
. gen. A. Dumas,
. gen. J.-A. Rossignol,
. gen. Ch.-Ph. Ronsin,
. Jean Léchelle,
tutti ex militari, ma anche personaggi insoliti:
. G.-A. Nourry
[Grammont],
attore di teatro francese,
. A.-J. Santerre,
produttore di birra.
[Alcuni si riveleranno mediocri generali alla testa di un
esercito "composito, mal equipaggiato,
che spesso si abbandonava a saccheggi e per questo era odiato
dalla popolazione".]
Il gen. A. Dumas,
comandante in capo dell'esercito dell'Ovest, arriva a Nantes
in settembre e subito ispeziona le truppe e analizza la situazione.
Ottobre
1°, VANDEA, la Convenzione
ordina lo sterminio fisico di tutti gli abitanti dei territori
insorti, principalmente donne e bambini, le prime in quanto
"solchi riproduttori di mostri"
e i secondi in quanto "futuri briganti"
– definizioni di J.-B.
Carrier usate in alcune lettere private –, come
unica soluzione per porre fine all'insurrezione e in un articolo
de «Le Moniteur», B.
Barère de Vieuzac, membro del "Comitato di
salute pubblica", scrive:
«Distruggete la Vandea! Valenciennes
e Condé non sono più in potere dell'austriaco;
l'inglese non si occuperà più di Dunkerque,
il Reno sarà liberato dai prussiani; la Spagna si vedrà
frazionata, conquistata dai meridionali [...] Distruggete
la Vandea e Lione non resisterà più, Tolone
insorgerà contro gli spagnoli e gli inglesi, e lo spirito
di Marsiglia si ergerà alle altezze della rivoluzione
repubblicana [...] La Vandea e ancora la Vandea, ecco il tizzone
politico che divora il cuore della Repubblica Francese; là
bisogna colpire [...] Bisogna devastare fino a quando possono
sopportare [...]».]
3, nuovo presidente (3-22 ottobre) della Convenzione
è Louis Joseph Charlier;
5, viene adottato
un calendario rivoluzionario (o calendario repubblicano);
[Vengono intanto formulate varie accuse contro la regina Maria
Antonietta, in particolare da:
. J.-R. Hébert († 24 mar 1794, gigliottinato)
[Durante il processo presenta al tribunale le ignobili accuse
di pedofilia nei confronti del figlio.]
. M. Robespierre
(† 28 lug 1794, ghigliottinato)
[Mentre cura nell'ombra la condanna della regina, i suoi interventi
saranno decisivi per la condanna di Luigi
XVI.]
. L.-A. Saint-Just
(† 28 lug 1794, ghigliottinato);
[Amico di M. Robespierre,
è detto "l’Arcangelo sterminatore"
per la sua spietatezza.]
. P.-G. Chamette
(† 13 aprile 1794, ghigliottinato);
[Uno degli artefici dell’ignobile farsa sull’accusa d’incesto
presentata al tribunale.]
7, A.-J.
Gorsas viene ghigliottinato;
[É il primo "convenzionale" (membro della
Convenzione) ad essere ghigliottinato.]
8, VANDEA, Nantes,
il gen. A. Dumas,
dopo avere stabilito quanti siano adatti al combattimento
(29.814 su 47.887 totali), denuncia in un rapporto al "Comitato
di salute pubblica" le condizioni della guerra civile
e chiede di essere sollevato dal suo incarico:
«Il male è soprattutto
nello spirito d'indisciplinatezza e di delinquenza che regna
nell'esercito, spirito prodotto con la pratica e nutrito dall'impunità.
Questo spirito è portato a tal punto, che oso denunciarvi
l'impossibilità di reprimerlo, a meno che non invio
gli uomini che sono qui ad altri eserciti e li sostituisco
con truppe piegate alla subordinazione [...] vi basterà
apprendere che capi sono stati minacciati di essere fucilati
dai loro stessi soldati per avere ordinato, su mio ordine,
di impedire i saccheggi [...] La Vandea è stata trattata
come una città presa d'attacco. Tutto là, è
stato distrutto, saccheggiato e bruciato. I soldati non comprendono
perché oggi non possono continuare oggi a fare ciò
che facevano ieri [...] il mezzo per richiamare nelle file
i soldati, l'amore della giustizia e per le buone usanze [...]
e le virtù militari sono più necessarie nelle
guerre civili che in altre [...] mi sarei spiegato male se
da questo mio rapporto emergesse che la Vandea è ancora
pericolosa per la repubblica e che minaccia la sua libertà
[...] io credo anche che la guerra può essere subito
terminata».
[E nelle sue memorie aggiungerà:
«I vandeani ormai non hanno più
bisogno del pretesto della religione e della sovranità
per prendere le armi; erano costretti a difendere le loro
case, le loro mogli che venivano violentate, e i loro bambini
che venivano passati sul filo della spada [...] io ho voluto
disciplinare l'esercito, e mettere all'ordine del giorno la
giustizia e l'umanità. Gli scellerati, la cui potenza
è finita con l'anarchia, lo denunciarono: mi diffamarono
quando ho chiesto di fermare questo spargimento di sangue
e mi hanno accusato di essere privo di forza».]
Le critiche del gen. A.
Dumas sono accolte dal "Comitato di salute
pubblica", che gli invia in rinforzo 15.000 uomini dell'esercito
delle coste di Brest e 6.000 uomini dell'esercito delle coste
di Cherbourg, sotto il comando del gen. L.-L.
Hoche. Queste truppe si uniscono con l'esercito
della Mayenne, che in futuro si farà notare per la
sua disciplina e il suo coraggio. Gli inviano anche il commissario
J.-B. Carrier,
per completare il ristabilimento dell'ordine.
VANDEA, autunno, arrivato a Nantes per ordine della Convenzione,J.-B.
Carrier trova la città particolarmente provata
dalla guerra e per questo non riesce a trovare molti uomini
per istituire il suo tribunale. Ne reclutò solo una
cinquantina che paga 10 livres all'ora: formano la
"Compagnie Marat", di cui fanno parte sanculotti
e altri emigrati reclutati nel porto di Nantes. Nell'ottobre
1793 vengono portati nelle carceri di Nantes circa 10.000
vandeani.
[Altrettanti arriveranno dopo la "battaglia di Savenay"
a dicembre. Il numero elevato di prigionieri porterà
al sovraffollamento delle carceri, che non riusciranno più
a contenere i detenuti; inoltre le scarse condizioni igieniche
in cui vengono tenuti i prigionieri fanno scoppiare epidemie
come il tifo, che uccidono migliaia di persone e mettono a
rischio tutta la città.]
10, la Convenzione
decreta che il "Governo
provvisorio della Francia è rivoluzionario fino alla
pace";
[Così si troverà aggiornata sine die
l'applicazione della Costituzione montagnarda.
Nel frattempo, dal 6 agosto ad oggi, il Tribunale
rivoluzionario ha pronunciato 29 condanne a morte.]
16, viene ghigliottinata
la regina Maria Antonietta;
[Giudici al processo della regina:
. A.-Q. Fouquier
de Tinville († 7 mag 1795) - Pubblico
Accusatore;
[Uomo spietato, ha già mandato alla ghigliottina migliaia
di vittime firmando, addirittura, sentenze di morte su moduli
in bianco da affidare alla discrezionalità dei suoi
collaboratori.
Morirà ghigliottinato, insieme a 14 giurati* del Tribunale
Rivoluzionario.]
. A.-M.-J. Herman
(† 7 mag 1795*);
. M.-E.-J. Lanne
(† 7 mag 1795*);
[Giudice aggiunto del precedente.]
. Etienne Foucault;
. Gabriel-Toussaint Scellier
(1754-1795*);
. J.-B. Coffinhal
(† 6 ago 1794);
. G. Deliege;
. Pierre-Louis Ragmey;
. Antoine-Marie Maire;
. François-Joseph Denizot;
. Etienne Macon.
Alcuni di questi saranno a loro volta ghigliottinati.]
17, VANDEA,
il gen. J.-B. Kléber,
con i suoi 10.000 uomini, fa fronte a 40.000 vandeani. Dopo
una complessa e lunga battaglia in diverse zone della città
i vandeani sono messi in fuga e si ricongiungono a Saint-Florent-le-Vieil
dove attraversano la Loira. Nello scontro muoionno migliaia
di uomini e il marchese
di Bonchamps e M.-L.-J.
Gigot d'Elbée sono gravemente feriti.
[Il marchese di Bonchamps
morirà per le ferite il giorno successivo; prima di
morire fa graziare circa 5.000 prigionieri repubblicani che
stanno per essere giustiziati per vendetta dai suoi soldati:
«Camerati, voi mi avete obbedito
finora, questo è l'ultimo ordine della mia vita; in
qualità di vostro comandante, vi ordino di perdonare
i miei prigionieri. Se l'ordine di un capo che muore non ha
più di potere su voi, ve ne prego, in nome dell'umanità,
in nome di Dio, per il quale combattete! Camerati, se disprezzate
il mio ordine e la mia preghiera, mi farò portare in
mezzo ai miei prigionieri e i vostri primi colpi cadranno
su di me».]
il marchese di Lescure,
ferito, attraversa la Loira. I vandeani decidoro allora di
attraversare la Loira per rilanciare la sommossa in Bretagna
e nel Maine e Loira, in cui sono ancora in corso le Chouannerie,
e aiutare i rinforzi britannici a scaricare sulle coste della
Manica.
18, VANDEA, in una notte,
il conte de La Rochejaquelein,
eletto nuovo "generalissimo", fa attraversare la
Loira a tutte le sue truppe, 20.000-30.000 soldati accompagnati
da 60.000-100.000 civili.
È l'inizio della "Virée de
Galerne" (18 ott-23 dic): una campagna
militaire che si svolge nel Maine, in Bretagna e in Normandia.
Percorrono la strada per Granville e poi si dirigono verso
Laval, mantenendosi lontani dalle guarnigioni locali e dagli
uomini della Guardia Nazionale frettolosamente riuniti dalle
autorità.
Lo stesso giorno N.
Bonaparte dà un contributo determinante alla presa
di Tolone divenuta la roccaforte dei realisti;
inseguita dalle truppe repubblicane, l'armata della Vandea,
con donne e bambini al seguito, varca la Loira e si dirige
verso la costa normanna nella speranza di ricevere soccorsi
dalla flotta inglese e dagli emigrati;
22, nuovo presidente (22
ott-6 nov) della Convenzione è M.-A.-P.-J.
Bayle;
N. Bonaparte
ottiene il grado di generale di brigata;
24, condotti davanti al Tribunale rivoluzionario,
i girondini affrontano i testimoni dell'accusa; allora M.
Robespierre propone alla Convenzione di decretare
che dopo tre giorni di udienza, se i giurati si sentono sufficientemente
chiariti, i dibattiti saranno chiusi;
26, VANDEA,
senza attendere i rinforzi, il gen. di brigata F.-J.
Westermann ordina di attaccare i vandeani in fuga,
scoppia quindi la "battaglia di Entrammes",
a sud di Laval, ma sarà un disastro: fa caricare la
sua cavalleria contro i vandeani per due volte: al primo attacco
vengono respinti, al secondo vanno in rotta, causando il panico
tra i 30.000 uomini messi a riposo dal gen. J.-B.
Kléber a Château-Gontier; i vandeani
continuano l'attacco ai repubblicani in rotta fino al giorno
successivo e prendono all'esercito sconfitto 19 cannoni, dei
viveri e delle munizioni.
Non avendo potuto prendere, in ottobre, l'armata vandeana
ripiega verso Savenay.
30, votato dalla Convenzione,
questo decreto viene subito portato al Tribunale rivoluzionario;
verso sera i giurati dichiarano di aver raggiunto un parere
e condannano a morte gli accusati;
31, ore 13:00,
sulla piazza della Rivoluzione vengono ghigliottinati
21 girondini:
31
ottobre |
21
deputati girondini
ghigliottinati |
01
|
Ch.-L.
Antiboul |
Saint-Tropez (Var) |
avvocato |
41 |
02 |
J. Boilleau |
Avallon (Yonne) |
avvocato |
42 |
03 |
J.-B. Boyer-Fonfrède |
Bordeaux |
commerciante |
32 |
04 |
J.-P. Brissot |
Chartres
(sale penultimo il patibolo) |
avvocato |
39 |
05 |
Ch.-A.
Brulart de Genlis |
Parigi |
marchese di Sillery, ufficiale di marina |
56 |
06 |
J.-L.
Carra |
Pont-de-Veyle |
giornalista |
51 |
07 |
G.-S. Duchastel |
Cersay |
signore de La Pinarderie, ecc. |
27 |
08 |
J.-F.
Ducos |
Bordeaux
(cognato di J.-B.
Boyer-Fonfrède) |
commerciante |
28 |
09 |
Jean Duprat |
Bordeaux
(fratello minore di Jean Étienne
Benoît Duprat) |
commerciante |
32 |
10 |
C.-F. Fauchet |
Dornes |
vescovo del Calvados |
49 |
11 |
J.-F.-M. Gardien |
Château-Renault |
avvocato |
38 |
12 |
A. Gensonné |
Bordeaux |
avvocato |
35 |
13 |
J.
Lacaze |
Libourne (Gironda) |
commerciante |
41 |
14 |
M.-D. Lasource |
Anglès (futuro dipartimento di Tarn) |
pastore protestante |
30 |
15 |
C.-R.
Lauze de Perret |
Apt (Vaucluse) |
avvocato |
46 |
16 |
P. Lehardy |
Dinan |
medico |
35 |
17 |
B. Lesterpt-Beauvais
|
Dorat (Haute-Vienne) |
avvocato |
43 |
18 |
J.-P.-A. Mainvielle |
Avignon |
commerciante |
29 |
19 |
Schardy |
|
|
|
20 |
P.-V. Vergniaud |
Limoges |
avvocato |
40 |
21 |
L.-F.-S. Viger
[o Vigée] |
Rosiers (Maine-et-Loire) |
avvocato |
40 |
L'esecuzione è durata 38 minuti [a.f.:
43 minuti].
A dirigere l'esecuzione è stato Carlo
Enrico Sanson; tra i dodici inservienti ritenuti
necessari, primo aiutante, quello addetto allo scatto,
è Fermin. Il cittadino
Nappier fa l'appello ed ogni
condannato risponde "Presente!".
Qualcuno aggiunge anche qualche parola ironica. Alla fine
tutti gridano "Viva la Repubblica".
[Riusciti a fuggire dopo i fatti del 2 giugno, sono poi
stati arrestati per aver organizzato nelle province, peraltro
senza successo, la rivolta federalista. Da
ottobre 1793 al 1° gennaio 1794, il Tribunale rivoluzionario
pronuncerà altre 172 condanne a morte.] |
Intanto gli hébertisti, che sono riusciti a resistere
all'attacco dei girondini, non riescono
ad organizzare una decisiva risposta di popolo contro la politica
di concentrazione del potere attuata da M.
Robespierre.
Novembre
3, VANDEA, i repubblicani sottovalutano il loro
avversario che, nonostante debole e in fuga, riesce a conquistare
Fougères; le notizie di queste vittorie spettacolari
si diffondono rapidamente e si aggiungono centinaia di volontari
da Ille-et-Vilaine e da Morbihan. Inoltre, nella città
sono presenti diverse centinaia di prigionieri vandeani condannati
a morte che si uniscono all'esercito del conte
de La Rochejaquelein.
4, VANDEA, a La Pellerine
a pochi chilometri da Fougères, muore il marchese
di Lescure in seguito alle ferite riportate nella
battaglia di Cholet. Muore nella carrozza che segue l'esercito
del conte de La Rochejaquelein
dalla "Virée de Galerne" per arrivare
in una città che gli fornisca adeguate cure mediche.
6, nuovo presidente (6-21
novembre) della Convenzione è P.-A.
Lalloy;
7, viene decretato
il cambio di nome del dipartimento, sostituendo "Vendée"
con "Vengé" ("vendicato"):
con questo termine si vuole indicare che i repubblicani hanno
"vendicato" il dipartimento, riconquistandoli dai
"banditi" ora sconfitti.
9, VANDEA, l'esercito
del conte de La Rochejaquelein,
che in questi giorni ha ricevuto 6.000 volontari si dirige
verso Granville, con l'intento di occuparla per poter utilizzare
il suo porto e permettere lo sbarco delle navi britanniche
corse in loro aiuto. Al loro arrivo non trovano però
nessuna nave inglese e solo durante la battaglia si sa che
la flotta si trova ancora a Jersey.
[In realtà, il piano originale prevedeva di attaccare
Saint-Malo che però era meglio difesa di Granville.
Per questo si è preferito attaccare quest'ultima, ma
senza pezzi d'assedio non si è riusciti a condurre
un'azione efficace.] Venuti a conoscenza dell'imminente sbarco
degli inglesi si tenta di prolungare la battaglia il più
possibile, ma i repubblicani incendiano la città e
costringono i vandeani alla ritirata.
Nel mese di novembre, F.-J.-H.
Lyrot è nominato generale in seconda delle
armate controrivoluzionarie. Egli ripiega con i sopravvissuti
della sua divisione ma viene raggiunto dai paesani della Basse-Vendée.
[In seguito sarà nominato anche membro del Consiglio
nazionale superiore delle armate vandeane.]
10, seconda festa della
Ragione, in piazza a Notre-Dame;
[Con l'istituzione del culto della "Dea Ragione",
di cui oggi si celebra la festa, gli hebertisti tentano di
imporre come credenza ufficiale dello Stato francese non tanto
un vero e puro materialismo od atesimo, quanto piuttosto una
specie di deismo nuovo – come dimostrerà l'Aulard
– cioè un deismo acerbo ed aggressivo mirante meno
ad affermare se stesso che a negare il cattolicesimo.]
12, l'astronomo
J.-S. Bailly
(primo presidente della Costituente e primo sindaco di Parigi),
viene ora decapitato al Campo di Marte;
15, VANDEA, l'armata della
Vandea, fallito il tentativo di entrare a Granville, deve
ripiegare in disordine verso i paesi nativi;
lo stesso giorno la Convenzione
emana un decreto che abolisce il cattolicesimo e ogni altro
culto;
17, anche la Commune
di Parigi emana un decreto che abolisce il cattolicesimo e
ogni altro culto;
21, nuovo presidente (21
nov-6 dic) della Convenzione è
Ch.-G. Romme;
separandosi per la prima volta dagli hebertisti, in un discorso
M. Robespierre
fulmina l'errore di coloro che pretendono di fare dell'ateismo
una specie di religione; egli dice, fra l'altro, che l'ateismo
per indole sua è cosa aristocratica mentre il concetto
di Ente grande e potente che vigila sull'innocenza oppressa
e che procede alla punizione del delitto vittorioso e superbo
è un idea prettamente popolare.
VANDEA, lo stesso giorno, l'esercito del conte
de La Rochejaquelein, ormai distrutto psicologicamente
e con sempre meno uomini a disposizione, riesce comunque a
sconfiggere i 20.000 uomini del gen. J.-A.
Rossignol a Dol-de-Bretagne e i 4.000 uomini e
10 cannoni del gen. Tribout,
il 21 novembre.
Quindi si dirigono verso Angers. Prendere questa città
gli permetterebbe di attraversare più velocemente la
Loira e di tornare il prima possibile in Vandea.
23, VANDEA,
i vandeani si lanciano all'attacco, assediando la città
per due giorni;
24, la legge
del 4 Frimaio, Anno II rende obbligatoria la
divisione decimale del giorno;
25, VANDEA, i vandeani
sono attaccati alle spalle da due colonne repubblicane giunte
in aiuto della città, comandate dal gen.
J.-F.-B. de Marigny
(cugino del capo vandeano G.-A.-R.-B.
de Marigny) e i vandeani in preda al panico fuggono.
28, arresto di A.-L.
Lavoisier, accusato, con il cristallografo R.-J.
Haüy, di aver determinato l'unità di
massa, le grave, primo nome del chilogrammo.
[Viene arrestato assieme a tutti i membri del consorzio esattoriale
di cui fa parte.]
VANDEA, nella seconda metà di novembre, i repubblicani
tornano con un esercito più numeroso del precedente
e costringono i vandeani a una rapida ritirata.
Nei giorni seguenti l'esercito, arrivato a Fougères,
perquisisce tutte le case della città massacrando chiunque
non è riuscito a fuggire il giorno della battaglia.
Non viene risparmiato neanche l'ospedale della città
e i malati che contiene, molti dei quali non sono vandeani.
Secondo quanto prevede un decreto della Convenzione: «Qualsiasi
città della Repubblica che cadrà in mano ai
briganti o che darà loro aiuto, sarà punita
come città ribelle. Di conseguenza, sarà incendiata
e i beni degli abitanti saranno confiscati a profitto della
Repubblica», Fougères deve essere incendiata
per essere caduta in mano vandeana il giorno precedente, ma
i danni causati dall'esercito repubblicano sono tali che la
città ha già ottenuto la sua "punizione".
Dicembre
3, VANDEA, gli insorti della Vandea, ormai in disordine,
sono respinti da Angers e hanno intenzione di prendere Le
Mans per ottenere gli approvvigionamenti dei repubblicani
per poi ritornare su Blois.
4, (14
Frimaio, Anno II) questo regime di accentramento del
potere e di regolamentazione dell'economia viene istituzionalizzato
con il decreto istitutivo del governo rivoluzionario;
5, viene ghigliottinato
J.-P. Rabaut Saint-Étienne;
6, nuovo presidente (6-21
dicembre) della Convenzione è
Jean-Henri Voulland;
8, un decreto della Convenzione
ordina: "Toutes violences et
mesures contraires à la liberté des cultes sont
défendues".
10, VANDEA,
i vandeani, in rotta da Angers, entrano nella città
di Le Mans con 30.000-40.000 uomini e si barricano al suo
interno per riposarsi, ma sanno che la pausa non sarà
molto lunga.
13, VANDEA, si presenta
un grande esercito repubblicano comandato dal gen. di brigata
F.-J. Westermann,
che accerchia la città e, dopo un'iniziale resistenza,
entra in città massacrando tutti i vandeani presenti,
compresi i feriti, le donne e i bambini. I vandeani superstiti
si dirigono verso Laval, che attraversano per la terza volta,
e finalmente arrivano sulla riva della Loira. Non tutti peraltro
riescono ad attraversarla a causa dell'assenza di imbarcazioni,
inoltre i repubblicani sono molto vicini e bloccano il passaggio
a nord. Così solo in 4.000 riescono ad attraversare
il fiume, compreso il conte
de La Rochejaquelein e J.-N.
Stofflet; il resto dell'esercito deve dirigersi
più a sud verso Savenay, per tentare di trovare un
altro passaggio.
19, l'ammiraglio inglese
Hood decide di evacuare il porto
di Tolone;
20, Bordeaux, viene ghigliottinato il girondino A.
Duranton ex guardasigilli ed ex ministro delle
Finanze;
21, (1°
Nevoso, Anno II), nuovo presidente (21 dic-5 gen) della
Convenzione è G.-A.
Couthon;
VANDEA, l'armata di F.-J.-H.
Lyrot attacca vittoriosamente la città di
Ancenis; lasciata la città i vandeani si dirigono a
Savenay.
22, VANDEA,
I vandeani comandati da Fleuriot,
F.-J.-H. Lyrot
e G.-A.-R.-B. de
Marigny, comandante di artiglieria, entrano a Savenay
quasi senza combattere, quindi fanno evacuare la popolazione
della città e si barricano in attesa dello scontro
con l'esercito repubblicano che li ha quasi raggiunti.
F.-J.-H. Lyrot
fa subito fortificare la città.
23, VANDEA, scoppia la
"battaglia di Savenay": nonostante
l'inferiorità numerica i vandeani sono i primi ad attaccare,
con lo scopo di riprendere il bosco di Touchelais e rompere
l'accerchiamento. Questo attacco, diretto da F.-J.-H.
Lyrot, è coronato da successo. L'attacco
prende di sorpresa i repubblicani e per questo subiscono molte
perdite. La prima linea di granatieri ripiega lasciando dietro
di sé due cannoni e quaranta prigionieri.
Subito il gen. J.-B.
Kléber lancia il contrattacco al comando
del reggimento di gendarmi che carica alla baionetta e obbliga
i vandeani a indietreggiare fino alle porte di Savenay. I
repubblicani pertanto riprendono rapidamente il controllo
della situazione e con poca difficoltà costringono
i vandeani alla ritirata. Inutile è l'arrivo di Georges
Cadoudal, che però aiuta i comandanti vandeani
a organizzare la ritirata: sapendo che la gran parte di loro
sono donne e bambini, cercano di ritirarsi lentamente per
coprire la loro fuga e con i pochi cannoni rimasti rallentano
il più possibile i repubblicani che li inseguono.
Nel frattempo, sulla piazza della chiesa , i repubblicani
si impadroniscono delle batterie che rivolgono contro i vandeani.
Costoro, inseguiti dai repubblicani, si ritirano fuori Savenay
e prendono posizione ad ovest della città. A questo
punto i vandeani prendono i loro due ultimi cannoni e tentano
di coprire la fuga dei feriti e dei non-combattenti.
In questo frangente F.-J.-H.
Lyrot viene ucciso. Nonostante si faccia il possibile
per mettere in salvo quanti più civili è possibile,
dei circa 12.000 vandeani presenti prima della battaglia,
solo 2.500 riescono a scappare.
[Negli otto giorni successivi alla battaglia saranno perquisite
tutte le case della città e saranno pattugliati i boschi
e i villaggi vicini. Tutti i vandeani catturati saranno portati
in una chiesa, in attesa di venire fucilati: oltre ai 4.000-6.000
morti sul campo, altri 4.000 saranno giustiziati.]
Lo stesso giorno termina così la I guerra della
Vandea.
Nel rapporto che invia al "Comitato di salute pubblica"
a seguito della battaglia di Savenay, il gen. di brigata F.-J.
Westermann scrive:
«Cittadini repubblicani, non c'è
più nessuna Vandea! È morta sotto la nostra
sciabola libera, con le sue donne e i suoi bambini. L'abbiamo
appena sepolta nelle paludi e nei boschi di Savenay. Secondo
gli ordini che mi avete dato, ho schiacciato i bambini sotto
gli zoccoli dei cavalli e massacrato le donne, così
che, almeno quelle, non partoriranno più briganti.
Non ho un solo prigioniero da rimproverarmi. Li ho sterminati
tutti [...] le strade sono seminate di cadaveri. Le fucilazioni
continuano incessantemente a Savenay, poiché arrivano
sempre dei briganti che pretendono di liberare i prigionieri».
[Questa prima guerra della Vandea proseguirà comunque
per i successivi tre anni, con brevi tregue durante le feste
come il Natale e la Pasqua. Il periodo più acuto degli
scontri, in cui spesso gli insorti avranno ragione delle truppe
repubblicane, terminerà con la vittoria di queste ultime
nella battaglia di Savenay.
La repressione compiuta tra l'estate del 1793 e la primavera
del 1794 – per opera delle truppe repubblicane regolari e
da reparti di volontari – sarà particolarmente feroce
e costituirebbe, a giudizio di alcuni storici, il primo
genocidio della storia contemporanea.
Peraltro, gruppi armati vandeani continueranno a combattere
e una tregua vera e propria si avrà solo nella primavera
del 1795, con la "pace di La Jaunaye".
Questa prima guerra è la più importante per
numero di operazioni militari ed è quella a cui comunemente
ci si riferisce trattando dell'insurrezione vandeana. Nondimeno,
lo stato insurrezionale rimarrà endemico nella regione
e la rivolta si riaccenderà più volte negli
anni seguenti, soprattutto nei momenti di crisi dei governi
repubblicani e napoleonici.]
Lo stesso giorno Delambre, J.-Ch.
Borda, P.-S.
de Laplace, Ch.-A.
de Coulomb e Brisson,
che partecipano alle operazioni per l'applicazione del sistema
metrico decimale, sono destituiti per aver firmato una lettera
di solidarietà ad A.-L.
Lavoisier.
25, regalo di Natale della
Convenzione: la scuola diventa obbligatoria.
Le operazioni di misura della Méridienne sono
sospese per l'inverno.
Méchain effettua centinaia
di osservazioni alla Fontana de Oro.
28 (8
Nevoso, Anno II), l'ex ministro degli Affari Esteri
P. Lebrun-Tondu
viene ghigliottinato.
31, il gen.
A.-L. de Gontaut-Biron
viene ghigliottinato.
Dopo la "battaglia di Savenay" i capi vandeani
sono quasi tutti morti. Rimane però l'esercito di F.-A.
de Charette, che non ha partecipato al "Virée
de Galerne" e ancora tiene la Marais Breton, e i
sopravvissuti alla battaglia, che, non essendo riusciti a
passare la Loira, si sono rifugiati nei boschi di Savenay.
Così il gen. L.-M.
Turreau idea le cosiddette "Colonne
infernali" che consistono in colonne militari
con il compito di attraversare la Vandea ed eliminare ogni
vandeano e distruggere ogni villaggio.
________________________
VANDEA, tra novembre e dicembre, vengono ghigliottinate 144
persone con l'accusa di essere complici dei vandeani e vengono
fucilati 2.600 vandeani (con una media di 200 fucilazioni
al giorno); nonostante tutto le fucilazioni non bastano e
il pericolo di un'epidemia si fa sempre più alto; J.-B.
Carrier pensa, allora, di trovare un metodo più
rapido per giustiziare in massa i condannati, così
idea le cosiddette Noyades ("annegamenti"),
che consistono nel legare i condannati per le mani e per i
piedi, quindi caricarli su una barca e una volta raggiunto
il centro Loira, questa viene fatta affondare aprendo delle
falle sotto la linea di galleggiamento. I condannati che riescono
a galleggiare, o che riescono a liberarsi, vengono uccisi
a colpi di lancia dagli uomini della "Compagnie Marat".
[Le "noyades" continueranno fino al febbraio
1794: non sono risparmiate neanche le donne e i bambini, che
vengono legati insieme alle loro madri, questi sono infatti
i familiari che seguono i soldati vandeani dalla "Virée
de Galerne". Non si conosce con esattezza il numero
di persone giustiziate con le "noyades"
e gli storici avranno pareri discordanti. È certo però
che non saranno meno di 2.800, secondo quanto scritto dallo
stesso J.-B. Carrier
in una sua lettera, e la maggior parte degli storici riterrà
che la cifra si aggiri attorno alle 4.800 persone.
Oltre alle "noyades", si provano altri
sistemi per accelerare le esecuzioni, ma essi risultano inefficaci
e sono poco usati: il gen. di brigata F.-J.
Westermann, ad esempio, propone di portare nelle
carceri bottiglie di acquavite nelle quali sia stato versato
arsenico, ma anche alcune guardie, ignare del contenuto delle
bottiglie, le bevono e quindi l'idea è subito abbandonata.
L'arsenico viene anche utilizzato per le cosiddette "fumigation"
("fumigazioni") che consistono semplicemente nel
liberare il gas in una stanza per avvelenare i condannati.]
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