© |
Il Viandante |
|
|
|||
in rete dal 1996 |
||||||
Se ti siamo stati utili effettua una
|
|
|
– Leonida BISSOLATI BERGAMASCHI (Cremona 20 febbraio 1857 – Roma 6 maggio 1920) uomo politico italiano; [Figlio naturale, con il nome di Leonida
Bergamaschi, viene poi adottato all'età di 18 anni da
Stefano Bissolati. Il padre adottivo aveva
rinunciato alla veste talare a 37 anni, divenendo successivamente direttore
della biblioteca comunale di Cremona.
laureato in giurisprudenza; avvocato, pubblicista/giornalista;
1877 26 dic - 24 mar 1878, (II "governo Depretis") (sinistra) 1878
1879 1880 16 maggio, (XIV Legislatura – 1880 26 mag - 2 ott 1882) consigliere comunale a Cremona, inizialmente nelle file dei radicali;
1881 1882 29 ottobre, (XV Legislatura – 1882 22 nov - 27 apr 1886); assessore all'istruzione; 1883 1884 1885 1886 23 maggio, (XVI Legislatura – 1886 10 giu - 22 ott 1890) 1887 1888 1889
Lo stesso anno fonda «L'eco del popolo»; 1890 23 novembre, (XVII Legislatura – 1890 10 dic - 27 set 1892) 1891 1892 Genova, partecipa al congresso di fondazione del Psi (Partito socialista italiano); 6 novembre, (XVIII Legislatura – 1892 23 nov
- 8 mag 1895); 1893 1894 1895 26 maggio, eletto deputato (XIX Legislatura
– 1895 10 giu - 2 mar 1897) nel collegio di Pescarolo ed Uniti (Cremona); 1896 1896-1904
1897 21 marzo, rieletto deputato (XX Legislatura – 1897 5 apr - 17
mag 1900); 14 dic - 1º giu 1898, (IV "governo di Rudinì") 1898 1º-29 giugno, (V "governo di Rudinì") 29 giu - 14 mag 1899, (I "governo Pelloux") 1899 1900 3 giugno, rieletto deputato (XXI Legislatura – 1900 16 giu - 18 ott 1904); 24 giu - 15 feb 1901, ("governo Saracco")
1901 1902 1903 direttore dell' «Avanti!», organo ufficiale del Psi; dà le dimissioni da direttore dell' «Avanti!»; 1904 6 novembre, rieletto deputato (XXII Legislatura – 1904 30 nov - 8 feb 1909); 1905 1906 1907 1908 accetta nuovamente la direzione dell' «Avanti!», tra il 1908 ed il 1910; 1909 7 marzo, rieletto deputato (XXIII Legislatura – (1909 24 mar - 29 set 1913); 11 dic - 31 mar 1910) (II "governo Sonnino") [dei "cento giorni"] 1910 al congresso del Psi sostiene lo svuotamento del partito socialista a favore di un "partito del lavoro" di tipo trade-unionista; respinge l'internazionalismo proletario;
1911 1912 febbraio, la sua mancata opposizione alla guerra di Libia (1911-12) – è sostanzialmente favorevole » – provoca le sue dimissioni da parlamentare e gli vale accuse di sciovinismo da parte di Lenin; maggio, la nuova legge elettorale, appena approvata, estende
il diritto di voto a tutti i cittadini maschi, anche se analfabeti (purché
abbiano compiuto 30 anni). espulso dal Psi, fonda il Partito socialista riformista insieme a I. Bonomi e Cabrini; 1913 26 ottobre, rieletto deputato (XXIV Legislatura – 1913 27 nov - 29 set 1919); dopo aver ottenuto un buon successo, il suo nuovo partito non riesce a mettere profonde radici; 1914 allo scoppio della prima guerra mondiale è uno dei capi di quell'interventismo democratico che vede nel conflitto l'occasione per realizzare un assetto dell'Europa basato sulla libertà e sul principio di nazionalità; si arruola volontario in un reggimento di alpini;
1915 1916 1917 1 nov-31 dic 1918, ministro dell'Assistenza Militare
e Pensioni di Guerra; 1918 27 dicembre, si dimette dopo l'armistizio perché, in contrasto
con il ministro G.S.
Sonnino, è contrario all'inglobamento nei confini italiani
delle popolazioni allogene del Tirolo meridionale e della Dalmazia; 1919 23 giugno-21 maggio 1920, (I "governo Nitti"); 16 novembre, rieletto deputato (XXV Legislatura – 1919
1° dic - 7 apr 1921); 1920
|
|
|