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Il Viandante |
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Papa segretario di Stato: cardinale Torrigiani; 1763 Gravi tensioni con Vienna a causa del
concordato austriaco coi Grigioni che il papa si rifiuta di avallare;
cardinali: «segue
da 1762» «Nouvelles
ecclésiastiques» 1763,
23 maggio, il periodico francese d'orientamento giansenista, definisce
i Monumenti veneti… del teatino Tommaso
Antonio Contin un'opera preziosa intrapresa con
il consenso della Repubblica di Venezia e piuttosto in suo favore contro
la Compagnia di Gesù [Société]; nell'occasione
accenna a verosimili dissidi interni nell'ambito del magistrato dei
Riformatori dello Studio di Padova, additando Sebastiano
Giustinian quale protettore dei gesuiti, contrastato invece da
Polo Renier ed Alvise
Mocenigo, che avrebbero proibito ad Antonio
Zatta la pubblicazione di uno scritto esaltante il regicidio…
e l'ombra del regicidio insinua il periodico qualche settimana più
tardi in occasione della morte del doge Marco
Foscarini calorosamente applaudita – secondo la corrispondenza
– dai gesuiti veneziani.
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ANNO 1763
– Alba, Marc David
o Marca David Lasource
(Anglès (futuro dipartimento di Tarn) 22 gennaio 1763 - Parigi
31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese;
Torna su[Pastore protestante (calvinista) rispettato, segretario del Sinodo provinciale di Haut-Languedoc, pastore à Castres. Costretto a nascondersi sotto falso nome, durate l'Ancien Régime, sceglie quello di Lasource e lo conserva durante la Rivoluzione.] 1791, eletto deputato per il dipartimento di Tarn all'Assemblea Legislativa, vi propone il decreto d'accusa contro il marchese di La Fayette del quale era stato un grande ammiratore ai tempi dei successi di quest'ultimo; 1792, 27 luglio, alla tribuna dell'Assemblea Legislativa per l'accusa del marchese di La Fayette , egli propone: «Je viens briser l'idole que j'ai longtemps encensée. Je me ferais d'éternels reproches d'avoir été le partisan et l'admirateur du plus perfide des hommes». settembre, eletto deputato per il dipartimento di Tarn alla Convenzione Nazionale, siede inizialmente a fianco dei Montagnardi; sostenitore della guerra, si avvicina poi ai Girondini; attacca i disturbatori che popolano le tribune: «Je ne m'abaisse pas plus devant une section du peuple que devant la cour d'un roi. Je ne courbe pas mon front en vil courtisan devant la faction du souverain qui m'entoure: mon souverain c'est la nation tout entière!»; denuncia l'esistenza nella Convenzione di un partito che tende alla dittatura; 1793, gennaio, poiché durante il processo a Luigi XVI si trova in missione all'armata del Var, non prende parte agli scrutini sulla colpevolezza del re e sull'appello al popolo ma partecipa alal votazione sulla pena d'applicare, pronunciandosi per la pena di morte senza rinvio; divenuto membro del "Comitato di sicurezza generale", è l'artefice dell'unione del contado di Nizza alla Francia; 26 marzo, fa parte (gennaio-aprile) dei venticinque membri del nuovo "Comitato di difesa generale", chiamato Commissione di salute pubblica, precedente del "Comitato di salute pubblica" istituito dal decreto del 6 aprile; 1° aprile, attacca G.-J. Danton; in seguito attacca J.-P. Marat e poi M. Robespierre; [Parlando di J.-P. Marat egli esclama: «Au-dessus des clameurs et des injures, au-dessus des craintes et des terreurs, je déclare qu'à mes yeux Marat est un homme très dangereux pour la liberté, un homme qui tend à détruire par le désordre et à ramener le despotisme par l'anarchie».] durante lo scrutinio ad appello nominale sulla messa in stato d'accusa di J.-P. Marat, si astiene; 18 aprile-2 maggio, diviene presidente dell'Assemblea; 2 giugno, dopo l'arresto dei Girondini, accusa M. Robespierre di essere responsabile della redazione della richiesta di proscrizione riguardante i deputati girondini: «Si l'on fait expulser aujourd'hui vingt-deux membres par une intrigue, rien n'empêchera qu'une nouvelle intrigue n'en expulse demain cent et que l'existence de la Convention ne se trouve à la merci des manœuvres des intrigants»; figurando anche il suo nome sulla lista dei proscritti, viene colpito da mandato d'arresto; 24-30 ottobre (3-9 Brumaio, Anno II), fa parte dei 21 deputati girondini che compaiono davanti al Tribunale rivoluzionario; 30 ottobre, viene condannato a morte; 31 ottobre (10 Brumaio, Anno II), viene ghigliottinato assieme agli altri. – Andrada e Silva, José Bonifácio de (Santos 1763-Niterói 1838) politico brasiliano, il «patriarca dell'indipendenza». – Bandettini Landucci, Teresa (Lucca 1763-1837) poetessa italiana, ex ballerina; seguendo i consigli di S. Bettinelli, entra in Arcadia dove prende il nome di Amarilli Etrusca ottenendo l'omaggio di scrittori illustri, quali G. Parini, V. Alfieri e V. Monti; Rime varie (1786) Poesie diverse (1788) Rime estemporanee (1801). Nell'ultimo periodo della sua vita si schiera contro il movimento romantico. – Batsányi, János (1763-1845) autore ungherese di componimenti poetici di ispirazione politica ma anche di famose elegie d'impronta lirica; sostenitore della Rivoluzione francese e repubblicano. – Brune, Guillaume-Charles-Marie-Anne? (Brive-la-Gaillarde, Corrèze 1763-Avignone 1815) militare francese, tipografo e giornalista; uno dei grandi generali di N. Bonaparte; 1792, si lega a G.-J. Danton; 1793, si distingue nella repressione della rivolta federalista in Normandia; 1794, generale di brigata, partecipa alla campagna d'Italia (1796-97) e diventa generale in capo della Repubblica Cisalpina; 1799, ha il comando dell'esercito francese in Olanda, dove riporta la vittoria di Bergen; 1800, comandante dell'esercito d'Italia nella seconda campagna, è presente alla battaglia di Marengo; 1804, maresciallo di Francia; 1807, prende parte alle guerre contro la Prussia occupando Stralsunda e assoggettando la Pomerania; 1815, nei Cento giorni combatte con l'esercito del Varo; dopo la seconda abdicazione di Napoleone I, mentre è in viaggio per Parigi è assalito in un albergo ad Avignone dalla folla inferocita di zelo reazionario, ucciso, e il suo corpo gettato nel Rodano. – Charette de la Contie, François-Athanase de o François de Charette [Le Roi de La Vendée] (Couffé, vicino Ancenis 21 aprile 1763 - Nantes, 29 marzo 1796) militare e controrivoluzionario francese; [Nato da una famiglia della nobiltà francese.] – Chaumette, Pierre-Gaspard detto [Anaxagoras] (Nevers 24 maggio 1763 - Parigi 13 Aprile 1794, ghigliottinato) politico francese. – Fesch, Joseph (3 gennaio 1763-1839) cardinale e arcivescovo di Lione; [Figlio di Franz e fratello uterino di Maria Letizia Bonaparte, quindi zio di N. Bonaparte .] 1789, arcidiacono, durante la Rivoluzione giura la costituzione civile del clero e lascia l'abito talare; è quindi commissario ai viveri presso l'armata d'Italia; 1799, 18 brumaio, riprende l'abito ecclesiastico; 1802, arcivescovo di Lione, fatto nominare da N. Bonaparte; 1803, cardinale; 1804, ambasciatore a Roma, è incaricato di invitare il papa Pio VII a recarsi a Parigi per l'incoronazione di Napoleone I; senatore dell'Impero, grande elemosiniere, rifiuta l'arcivescovado di Parigi; 1811, obbligato a presiedere il consiglio nazionale, dichiara di voler tutelare i diritti del papa incorrendo così nella disgrazia di Napoleone I; 1815, durante i Cento Giorni è membro della Camera dei pari; dopo la seconda abdicazione di Napoleone I si ritira a Roma; sollecitato a dare le sue dimissioni da arcivescovo di Lione, non lo farà mai. – Goislard, Anne Louis Marie François – conte di Monsabert o Montsabert (Angers 1763-Parigi 1814) magistrato francese; 1787, consigliere al Parlamento di Parigi, è, assieme a J.-J. Duval d’Eprémesnil uno dei principali capi dell'opposizione parlamentarre alle riforme di Loménie de Brienne; 1788-89, viene imprigionato. – Goldsmith, Lewis (1763?-1846) giornalista inglese; partigiano entusiasta della rivoluzione francese, diventa in Polonia segretario di Kosciusko; dopo la rivoluziuone polacca passa in Olanda e in seguito viene accolto a braccia aperte da C.-M. de Talleyrand-Périgorde che lo presenta a N. Bonaparte da cui ha l'incarico di organizzare un giornale di propaganda antibritannica da distribuire in Inghilterra; in seguito passa al servizio dell'Inghilterra con un giornale di propaganda antinapoleonica. – Kobayashi Issa o Kobayashi Yataro (Kashiwabara, Nagano 1763-m. 1828) poeta giapponese, allievo di Nirokuan Chikua e amico di Natsume Seibi, da quali apprese l'arte di comporre haikai Spigolature di viaggio (1795) L'anno della mia vita (1819). – Maistre, François-Xavier de (Chambéry 1763-Pietroburgo 1852) scrittore francese, fratello di Joseph (1753-1821), fu ufficiale di carriera, prima nella marina sarda, poi, nemico risoluto della repubblica francese, nell'esercito russo presso lo stato maggiore del generale A.V. Sovorov; 1825, si stabilisce in Italia, per poi tornare definitivamente in Russia; Voyage autour de ma chambre (1794, Viaggio intorno alla mia camera, composto mentre si trova agli arresti per aver partecipato ad un duello) Le lépreux de la cité d'Aoste (1811, Lebbroso della città d'Aosta) La jeune sibérienne (1825). – Maret, Hugues-Bernard – duca di Bassano (Digione 1763-Parigi 1839) politico francese, avvocato, pubblicista, collaborò al «Moniteur universel»; [La moglie Marie Madeleine, duchessa di Bassano, è dama di palazzo di Giuseppina e, in seguito, di Maria Luisa.] 1789, durante la Rivoluzione segue assiduamente le sedute della Convenzione ed ha l'idea di pubblicarne i resoconti: è questa l'origine del «Giornale ufficiale»; aderisce al Club dei Foglianti; 1792, entrato in diplomazia dopo la caduta della monarchia, va in missione in Inghilterra; 1793, destinato all'ambasciata di Napoli, durante il trasferimento è catturato dagli austriaci e rinchiuso in una fortezza della Moravia dove, dopo trenta mesi, viene scambiato con Marie Thérèse Charlotte (1778-1851), figlia di Louis XVI; 1796, tornato in Francia, si occupa di giornalismo; dopo la spedizione in Egitto, è nominato da N. Bonaparte segretario generale, poi segretario dei Consoli; 1797, partecipa alle infruttuose trattative di pace con l'Inghilterra; 1799, 18 brumaio, è nominato ministro, segretario di stato e capo di gabinetto; 1809, attivo collaboratore di Napoleone I (lo segue in tutte le sue campagne), ottiene il titolo nobiliare; 1811 17 apr-20 nov 1813, ministro degli Affari esteri, prepara sul piano diplomatico la campagna di Russia; 1815, nei Cento Giorni è ancora vicino a Napoleone I come ministro di Stato, ma dopo Waterloo è costretto a lasciare la Francia e andare esule in Austria; 1820, torna in patria; 1831, viene nominato pari di Francia da Luigi Filippo. – Matthieu-Mirampal, Jean-Baptiste-Charles (Compiègne 3 ottobre 1763 – Condat 31 ottobre 1833) politico francese; [Figlio di Charles-Nicolas Matthieu, ricevitore dei domini del re, e di Marie-Louise Devin.] avvocato al Parlamento di Parigi; 1789, diviene redattore del «Journal de l'Oise», funzione che lo fa conoscere localmente; 1792, 4 settembre, viene eletto deputato per il dipartimento dell'Oise alla Convenzione nazionale; moderato, si segnala per la sua avversione a M. Robespierre; all'inizio della sessione, propone ai suoi colleghi di giurare "con la forza del sentimento" e di stabilire la libertà e l'uguaglianza; è in seguito inviato in missione nella Sarthe al fine di permettere la circolazione dei grani; 1793, gennaio, vota per la morte di Luigi XVI; 5 marzo, fa inserire le ragazze maggiori di 14 anni come bersagli potenziali di leggi contro gli emigrati; 30 maggio, entra nel Comitato di Salute Pubblica, dominato dalla personalità di G.-J. Danton; viene incaricato, con Ramel, dei Contributi pubblici, dell'Interno e della Giustizia; 31 ottobre, dopo la caduta dei Girondini, viene inviato in missione a Bordeaux e nella Dordogne, ciò che gli impedisce di sedere realmente al Comitato di Salute Pubblica; 1794, 22 giugno, esce al Comitato di Salute Pubblica prima di essere richiamato a Parigi per moderatismo; [In effetti queste regioni sono scosse da insurrezioni federaliste e il suo carattere moderato non soddisfa appieno i Montagnardi.] nello stesso tempo egli è membro del Comitato legislativo ed è quindi uno dei redattori della "Costituzione, Anno I"; 27 luglio (9 Termidoro, Anno II): dopo tale data entra al Comitato di Sicurezza Generale prima di diventarne presidente dopo di Vadier; con questa funzione egli crea una commissione amministrativa di polizia poi attacca i giacobini e i terroristi dell'Anno II; [Presiede questo comitato, quasi ininterrottamente, dal settembre (Fruttidoro) 1794 all'aprile (Germinale) 1795.] 1° settembre, viene rieletto anche al Comitato di Salute Pubblica di cui è membro fino al 3 giugno 1795; influente termidoriano, si mostra molto deciso dinanzi ai movimenti popolari; 1795, febbraio, presenta alla Convenzione nazionale un rapporto severo sulle attività dei clubs dei Giacobini; dopo l'insurrezione del (12 Germinale, Anno III) gioca un ruolo importante nell'adozione dei decreti che colpiscono i manifestanti; entra poco dopo nella commissione incaricata di redigere la futura costituzione; 26 maggio-4 giugno, viene eletto presidente della Convenzione nazionale in una situazione difficile, proprio dopo l' "Insurrezione del 1° Pratile"; il suo ufficio è composto esclusivamente di deputati realisti, come Henry-Larivière, Gamon e Poisson; giugno, viene inviato in missione presso le armate delle Côtes de Brest, de l'Ouest de Cherbourg; 25 ottobre, dopo lo scioglimento della Convenzione nazionale, viene eletto al Consiglio dei Cinquecento da cinque dipartimenti; alla fine egli opta per l'Oise; vi siede fino al 1797; 1797, diviene commissario del Direttorio presso l'amministrazione centrale del dipartimento della Senna; [Facente parte, fino al 1797, della maggioranza del Direttorio, nell'Anno VIII si riunirà al partito di N. Bonaparte.] 1798, ritrova il suo posto al Consiglio dei Cinquecento fino al 26 dicembre 1799; 1799, dopo il colpo di Stato del 18 Brumaio, è nominato membro del Tribunato dove siede fino al 1802; 1804-15, esercita le sue funzioni di direttore dei diritti riuniti nella Gironda e nella Marne; 1816, dopo la legge del 12 gennaio che mette al bando i regicidi, prende paura e lascia la Francia; [La legge forse non è applicabile nei suoi confronti, non avendo egli esercitato alcuna funzione durante i Cento Giorni, ma rimane il fatto che egli votò la morte del re nel gennaio 1793.] 1819, marzo, rientra in Francia dove vive in completo ritiro; 1833, 31 ottobre, muore a Condat. – Moreau, Jean-Victor-Marie (Morlaix 1763-Lohn 1813) militare francese, figlio di un avvocato, studente in legge; 1789, allo scoppio della Rivoluzione organizza una compagnia della Guardia nazionale; 1792, eletto tenente colonnello di un battaglione di volontari entra nell'armata del nord; presto viene promosso generale di brigata; la morte del padre sul patibolo non raffredda il suo ardore repubblicano; 1794, raggiunge la carica di generale di divisione; 1795, comandante in capo dell'armata del nord; 1796, marzo, posto alla testa dell'armata del Reno e della Mosella, sconfigge ripetutamente gli austriaci ma in seguito agli insuccessi riportati dal gen. J.-B. Jourdan a Wurzburg, è costretto ad una difficile ritirata attraverso la Selva Nera; 1797, gli viene affidato anche il comando dell'armata della Sambre-et-Meuse; riprende allora l'offensiva oltre il Reno ma viene bloccato dall'armistizio stipulato a Leoben da N. Bonaparte; viene messo a riposo dopo il colpo di stato del 18 fruttidoro per non aver prontamente rivelato il tradimento del generale realista Ch. Pichegru; 1798, settembre, è richiamato come ispettore generale di fanteria; 1799, primavera, ha il comando dell'armata d'Italia; sconfitto a Cassano d'Adda da M.F. Melas è costretto a ritirarsi e a condurre le armate napoleoniche a Genova, dove cede il comando a J.-E. Championnet; tornato a Parigi collabora con N. Bonaparte al colpo di stato del 18 brumaio; 1800, aprile, nominato nuovamente comandante in capo delle armate della Svizzera e del Reno inizia una nuova brillante campagna, occupa Friburgo, sconfigge più volte l'arciduca Carlo (Höchstädt e Neresheim); 3 dicembre, riporta la decisiva vittoria di Hohenlinden; [Gli eventi politici successivi faranno apparire all'opinione pubblica la battaglia di Marengo come l'evento risolutivo che è riuscito a piegare l'Austria: in realtà è stato lui a dare il colpo di grazia agli Absburgo con la vittoria di Hohenlinden.] 1801, dopo la vittoria di Napoleone I a Marengo, è a capo dell'opposizione al primo console; settembre, viene messo a riposo; 1804, compromesso nella cospirazione realista di G. Cadoudal e di Ch. Pichegru viene arrestato e condannato a due anni di reclusione, commutati nell'esilio; si reca quindi in Spagna; 1805, si trasferisce negli Stati Uniti dove vive modestamente; 1813, torna in Europa come consigliere militare dello zar Alessandro I nella campagna di Germania; 27 agosto, nella battaglia di Dresda è colpito mortalmente da un proiettile di artiglieria. – Papi, Lazzaro (Pontito, Lucca 1763-Lucca 1834) letterato italiano, poeta, traduttore di Epitteto e di J. Milton; arruolatosi come medico nell'esercito coloniale inglese, si recò in India e fu anche segretario di un raja 1802, tornato in Toscana, è bibliotecario del principe Ferdinando Carlo e direttore del Museo di Carrara Lettere sulle Indie orientali (1802) Commentari della rivoluzione francese (1830). – Pâris, Philippe Nicolas Marie de (Parigi 12 novembre 1763 – Forges-les-Eaux 31 gennaio 1793, suicidio) realista francese, guardia del corpo di re Luigi XVI; è uno dei «chevaliers du poignard» facente parte della guardia costituzionale del re, senza impiego dopo la sua dissoluzione; 1793, gennaio, ardente realista, decide d’assassinare uno dei deputati della Convenzione che, al momento del processo a Luigi XVI, ha appena votato la morte del re; 20 gennaio, non potendo avvicinare Philippe d’Orléans, uccide con un colpo di sciabola L.-M. Lepeletier, marchese di Saint-Fargeau [M. Lepeletier], in un ristorante del Palais-Royal appartenente a un certo Février; per qualche giorno si nasconde al Palais-Royal presso la sua amante, una profumiera; cerca poi di fuggire verso l'Inghilterra ma, riconosciuto da un mercante di conigli rimasto scioccato nel sentirlo ingiuriare la Rivoluzione, si spara un colpo di pistola alla testa prima di essere catturato. [Il mercante di conigli otterrà un premio di 1.200 franchi dalla Convenzione come ricompensa della sua denuncia.] – Poniatovski, Jósef Antonio - principe (Vienna 1762/3-Lipsia 1813/15) generale polacco, maresciallo di Francia; [Figlio di Andrzey e nipote di Stanislao Augusto re di Polonia ] 1778, diventa aiutante di campo di Giuseppe II; 1789, viene richiamato in patria dove si cerca faticosamente di dare un nuovo assetto politico allo stato polacco già uscito (1772) dalla prima spartizione tra Russia, Prussia e Austria; 1791, 3 maggio, partecipa al colpo di stato che impone alla dieta, costituita in gran parte da magnati conservatori, una costituzione liberale di tipo inglese; 1792, l'attuazione viene impedita dalla seconda spartizione della Polonia; egli cerca di opporsi agli eserciti russi invasori e combatte valorosamente a Zielence, ma di fronte alla loro preponderanza numerica è costretto a deporre le armi e a recarsi in esilio; 1794, si unisce a T. Kosciuszko nella difesa di Varsavia nel corso dell'assedio posto dal generale russo A. Suvarov; vinto, rifiuta la carica di generale offertagli da Caterina II di Russia; la fine dell'indipendenza polacca lo costringe nuovamente all'esilio; 1807, costituitosi il granducato di Varsavia dopo la pace di Tilsit, viene nominato da Napoleone I generale di divisione, ministro della guerra e comandante in capo del ricostituito esercito nazionale; partecipa a varie campagne rintuzzando diversi tentativi austriaci di penetrare in Polonia; 1812, durante la campagna di Russia combatte valorosamente a Smolensk e alla Moscova rimanendo ferito; consapevole che il destino della sua patria è strettamente legato a quello di Napoleone I gli rimane fedele sino all'ultimo 1813, 16 ottobre, combatte a Lipsia conseguendo nel campo il titolo di maresciallo dell'impero; 19 ottobre, mentre protegge la ritirata dell'armata, attaccato sulle rive dell'Ester, spinge il suo cavallo nel fiume in piena morendovi annegato. – Prieur Duvernois, Claude-Antoine (Auxonne, Costa d'Oro 1763-Digione 1832) rivoluzionario francese, entrato giovanissimo nella carriera militare; 1788, luogotenente, aderisce alla rivoluzione e presenta alla costituente una memoria sull'unificazione dei sistemi di misura; deputato della Costa d'Oro all'assemblea legislativa e poi alla convenzione, è favorevole alla condanna a morte del re; 1793, agosto, entra nel grande comitato di salute pubblica e si occupa della fabbricazione di armi e munizioni e del servizio ospedaliero; ostile alla reazione termidoriana, deputato al consiglio dei cinquecento, collabora alla fondazione dell'Ecole polytechnique e alla creazione di un nuovo sistema monetario; 1801, capobrigata, dedicatosi negli ultimi anni agli studi scientifici, non viene colpito dalla restaurazione. – Rey, Gabriel-Venance (1763-1836) generale francese; soldato di cavalleria sotto il vecchio regime, fa carriera e viene inviato in Vandea; dimostratosi energico, è nominato, per l'intervento di Philippeaux, generale in capo dell'esercito riunito a Chinon; 1796, viene inviato con rinforzi all'armata d'Italia; 1803, dichiaratosi ostile al colpo di stato del 18 brumaio, viene messo a riposo; è creato barone da Louis XVIII. – Richter, Johann Paul Friedrich o Jean Paul (Wunsiedel 1763-Bayreuth 1825) scrittore tedesco, veneratore di J.-J. Rousseau ; Grönländische Prozesse (1783. Processi groenlandesi) Auswahl aus des Teufels Papieren (1789, Scelta delle carte del diavolo) Leben des vergnügten Schulmeisterleins Maria Wuz in Auenthal (1791, Vita del maestrino Maria Wuz di Auenthal, contento del suo stato; romanzo breve pubblicato come appendice a suo primo romanzo) Die unsichtbare Loge (1792, La loggia invisibile) Hesperus (1792-94) Leben des Quintus Fixlein (1794-95, Vita di Quintus Fixlein - o "di Fixlein, professore di quinta") Siebenkäs (1795-96, in cui è inserito il Rede des toten Christus vom Weltgebäude herab, dass kein Gott sei - Discorso che Cristo morto tenne dall'alto dell'universo sulla non esistenza di Dio) Titan (1797-1802) Flegeljahre (1801-05, Anni di scapigliatura giovanile) Levana (1805-06) 1817, è dichiarato da G.W.F. Hegel dottore honoris causa all'università di Heidelberg. – Riffardeau, Charles-François – duca di Rivière (1763-1828) militare francese; aiutante di campo del duca d'Artois, riesce spesso ad entrare clandestinamente in Francia; allorché la polizia scopre il complotto di Cadoudal, viene arrestato e condannato a morte; salvato da Josephine e da Murat, viene mandato in esilio; 1815, tornato in Francia con i Borbone, ha il comando militare della Corsica e in seguito è ambasciatore a Costantinopoli. – Robespierre, Augustin-Bon-Joseph de - detto [il Giovane] (Arras 1763-Parigi 1794) politico francese; [Fratello minore di Maximilien-Marie-Isidore.] 1789, avvocato, aderisce alla Rivoluzione; 1791, prende parte all'amministrazione del Pas-de Calais; 1793, si stabilisce a Nizza per occuparsi dell'organizzazione dell'esercito d'Italia; 1794, deputato alla Convenzione e rappresentante in missione presso l'esercito; in tale veste partecipa all'assedio di Tolone dove diventa amico del giovane N. Bonaparte; 27 luglio (9 Termidoro), arrestato assieme al fratello, dopo il colpo di stato, viene con lui condannato a morte e ghigliottinato il giorno successivo. – Royer-Collard, Pierre-Paul (Sompuis, nei pressi di Vitry-le-François, Marne 21 giugno 1763 – Châteauvieux 2 settembre 1845) politico e filosofo francese; [Figlio di Antoine Royer, piccolo commerciante, e di Angélique Perpétue Collard, donna dal carattere forte e molto religiosa.] a dodici anni viene mandato in un collegio di Chaumont diretto da uno zio, padre Paul Collard; segue poi lo zio a Saint-Omer, dove studia matematica; 1811, gli viene assegnata la cattedra di Storia della filosofia alla Sorbona; in seguito diviene presidente del consiglio della Pubblica istruzione e tale rimane fino al 1818; [È uno dei più eminenti rappresentanti dei cosiddetti "liberali dottrinari": liberali fedeli al principio monarchico, ma sostenitori di un rafforzamento dei poteri del parlamento, con connesso indebolimento di quelli del sovrano, rispetto a quanto stabilito nella Carta ottriata (concessa) da Luigi XVIII nel 1814.] 1830, marzo, viene prescelto da Carlo X (nella cinquina proposta dalla Camera dei deputati) quale presidente dell'assemblea elettiva; 30 marzo, con questa carica presenta al sovrano il cosiddetto 'Indirizzo dei 221', uno dei fattori alla base della successiva Rivoluzione di Luglio. – Rostopcin, Fëdor Vasil'evic - conte (Orel 1763-Mosca 1826) scrittore e politico russo; [Sofia Rostopcin (1799-1874), una delle sue figlie, sposando il conte Eugène de Segur, nipote di Philippe-Paul de Ségur, diventerà la contessa di Sègur, famosa autrice di graziosi romanzi per la giovinezza.] 1799, aiutante di campo dello zar Paolo I, diventa rapidamente generale, gran maresciallo e ministro degli esteri, nonché conte; 1801, caduto in disgrazia dello zar Alessandro I, dopo aver protestato contro la stipulazione della pace con la Francia napoleonica (alla quale egli è profondamente ostile) lascia la corte; 1810, solo ora riappare accanto allo zar; 1812, è nominato governatore generale di Mosca; 1814, sostituito nelle sue funzioni di governatore, viene inviato al congresso di Vienna e da questo momento vive alcuni anni in Austria e in Francia; 1820, di nuovo governatore di Mosca, si dimostra strenuo difensore dei privilegi della nobiltà, decisamente contrario all'aristocrazia liberale la forza più valida di opposizione all'autocrazia; La verità sull'incendio di Mosca (1823) [Tradizionalmente considerato l'autore dell'incendio che distrusse Mosca all'indomani dell'arrivo dei francesi, nel libro egli attribuisce la catastrofe ad un accidente o a un inspiegabile gesto di furore degli invasori; sembra, invece, quasi provato che i depositi di alcool siano stati incendiati per suo ordine.]. – Royer-Collard, Pierre-Paul (Sompuis, Marne 1763-Châteauvieux, Loir-et-Cher 1845) filosofo e politico francese; 1783, avvocato al parlamento dei Parigi, aderisce alla prima fase della rivoluzione; 1792, agosto, dopo l'arresto del re e negli anni del terrore se ne dissocia; 1797, eletto nel consiglio dei "cinquecento", viene destituito per il suo orientamento moderato in seguito al colpo di stato antimonarchico del 18 fruttidoro; 1798-1803, entra a far parte del comitato segreto monarchico; 1811-14, abbandonata la politica attiva, negli ultimi anni del regime napoleonico insegna storia della filosofia moderna alla Sorbona, professando una dottrina "spiritualistica" che deriva dalla scuola scozzese di T. Reid, in opposizione al sensismo imperante di E.B. de Condillac; 1815-20, consigliere di stato e presidente del consiglio dell'università; deputato, è il capo della corrente dei "dottrinari" cioè di quei monarchici che hanno accettato la "Charte octroyée" del 1814 come base di una politica di compromesso fra eredità rivoluzionaria e restaurazione monarchica; cattolico, ma non clericale, prende posizione contro la legge sul sacrilegio e si batte contro la legge che ristabilisce il diritto di primogenitura e contro le limitazioni della libertà di stampa; 1827, entra all'Académie Française; 1828, divenuto presidente della camera, redige l' "indirizzo dei 221" contro il governo ultrareazionario del principe di Polignac e lo porta personalmente a Carlo X; 1830, dopo la rivoluzione la sua funzione politica si esaurisce. – Skelton, John (1763-1841) militare inglese; 1813, luogotenente di un reggimento di fanteria indigeno delle Indie, è nominato vice-governatore di Sant'Elena dove rimane fino al 1816. – Stadion, Johann Philip conte di (Magonza 1763-Baden, Vienna 1824) politico austriaco, discendente da una famiglia dei cavalieri della Svevia, da secoli legata alla casa d'Asburgo e ammessa (1708) al collegio dei conti dell'impero; 1787, viene inviato dal cancelliere W.A. Kaunitz come ambasciatore a Stoccolma; 1790-93, svolge un ruolo delicato e importante come inviato straordinario in Inghilterra; emarginato dal cancelliere von Thugut, è richiamato dal nuovo cancelliere L. Cobenzl; 1801-03, ambasciatore a Berlino; 1803-05, ambasciatore a Pietroburgo, si adopera per far intervenire lo zar contro Napoleone nella terza coalizione che si conclude con la disfatta di Austerlitz; 1806, per preparare la rivincita l'imperatore lo nomina ministro degli esteri ritenendolo l'uomo adatto, sia per il suo odio personale verso Napoleone che gli ha confiscato le terre in Svevia, sia per le sue amicizie importanti nei vari stati in cui ha svolto la sua carriera diplomatica, sia per il sentimento nazionale che lo anima; sul piano diplomatico fallisce completamente e al momento dello scontro con la Francia si trova isolato: solo nel Tirolo infatti (regione sottoposta alla Baviera, alleata di Napoleone) scoppia una grande rivolta popolare e nazionale che viene duramente repressa senza che l'esercito austriaco possa approfittare della circostanza favorevole; 1809, dopo la sconfitta d Waterloo, egli si dimette e si ritira a vita privata; 1813, dopo la vittoria su Napoleone a Lipsia egli viene richiamato ed inviato come ambasciatore a Pietroburgo; 1813, …e a Berlino; gli viene poi affidato il ministero delle finanze col compito di rimediare al grave dissesto economico e finanziario della monarchia; attua così una rigorosa politica deflazionistica e cerca di colmare il disavanzo con l'emissione di carta moneta scoperta da parte di una Banca nazionale privilegiata (fondata nel 1817); al di là di tali espedienti, egli riconosce come unico rimedio un'unica imposta fondiaria che sia uguale per le terre rustiche e per le terre dominicali; ciò comportando una rigorosa inchiesta sullo stato della proprietà fondiaria che al momento della sua morte non è stata ancora avviata. – Talma, François-Joseph (1763-1825) attore francese; 1789, durante la Rivoluzione recita nel suo repertorio tragico; in seguito si lega a Napoleone I; 1808, parte con lui per Erfurt ed è uno dei beneficiati dall'imperatore; durante la Restaurazione, quando egli recita, la nobiltà francese diserta la Comédie. – Tascher de la Pagerie, Marie-Josèphe-Rose o Joséphine Beauharnais – viscontessa de Beauharnais e imperatrice dei francesi sotto il nome di Josephine (Trois-Ilets, Martinica 1763-Malmaison, Parigi 1814) nobildonna francese, di origine creola; [Figlia di un oscuro nobiluomo stabilito nelle Antille, nel 1777 sposa giovanissima il visconte Alexandre de Beauharnais da cui ha due figli Eugène e Hortense.] 1794, primavera, durante il Terrore viene arrestata assieme al marito, comandante dell'armata del Reno (condannato e poi ghigliottinato per le sconfitte subite); tornata in libertà dopo il termidoro, molto vicina a P.-F. Barras fa del suo salotto uno dei maggiori centri mondani della Parigi dittatoriale; 1796, marzo, sposa N. Bonaparte conosciuto tramite l'ex amante P.-F. Barras; partito il marito per la campagna d'Italia, lo raggiunge a Milano; rimasta in Francia durante la campagna d'Egitto, si attira molte critiche per la sua condotta assai libera e al suo ritorno Napoleone minaccia di abbandonarla; pronta a intercedere a favore degli emigrati attira nel suo salotto gli esponenti della vecchia e della nuova aristocrazia e tenta di salvare la vita del duca d'Enghien; 1804, 2 dicembre, è incoronata imperatrice dei francesi, malgrado l'opposizione della famiglia di Napoleone I e continua alle Tuilleries la sua vita brillante e dispendiosa; [Sono note le folli spese dell'imperatrice e i suoi debiti con i fornitori dai quali si faceva derubare, spese che tuttavia non eguagliarono mai quelle di Maria Antonietta.] 1809, quando l'imperatore decide di contrarre un nuovo matrimonio con Maria Luisa d'Austria nella speranza di avere un erede, accetta di divorziare e si ritira alla Malmaison con una cospicua dotazione; con Napoleone I mantiene una corrispondenza, della quale Maria Luisa si mostra spesso gelosa; 1814, muore alla Malmaison. – Thibault, François-Gabriel de – marchese de Labrousse de Verteillac (1763-1854) militare francese; ufficiale di cavalleria durante il vecchio regime; 1813, è nominato ciambellano di Napoleone I; in seguito diviene deputato alla Camera dei Cinquecento. – Tiepolo, Domenico conte (1763-1836) nobile veneziano; [Figlio di Alvise e di Elena Badoer.] 1788, sposa Maria Priuli; [Figlia di Marcantonio Priuli, p.v. e di Eugenia Donà, p.v..] 1791, podestà di Chioggia; 1796, savio di terraferma; presidente dell’Ufficio di Sanità; [confermato nobile con sovr. risol.ne dell’imperatore d’Austria del 22 nov 1818 ed elevato al titolo di conte dell’impero austriaco con sovr. Risol.ne del 14.7.1820] Discorsi sulla storia veneta (1828; Vedi congiura di Bedmar.) – Torti, Francesco (Bevagna, Perugia 1763-1842) letterato italiano, dopo gli studi universitari a Camerino, si stabilì a Roma e divenne amico di V. Monti che ricorse ai suoi consigli per la revisione della Bassvilliana; in seguito l'amicizia si ruppe per motivi personali e ideologici; Prospetto del Parnaso italiano (1806-12, o 3 voll., nitido profilo della storia letteraria d'Italia) Il purismo nemico del gusto (1818) Risposta ai puristi (1819) Antipurismo (1820) La corrispondenza di Monteverde (1832, romanzo epistolare, duramente attaccato da M. Leopardi per il suo "liberalismo" e la sua "irreligiosità") Apologia (1835, in risposta a M. Leopardi, poi sconfessata in quanto messa all'Indice). – Vauquelin, Louis Nicolas (Saint-André-d'Hébertot 16 maggio 1763 – Saint-André-d'Hébertot 14 novembre 1829) chimico e farmacista francese; 1777-79, assistente di laboratorio presso un farmacista di Rouen; 1783, entrato in contatto con A.-F. de Fourcroy, lavora come suo assistente (1783-91); [Inizialmente i suoi lavori vengono pubblicati con la firma del suo maestro e mecenate, in seguito riuscirà a farsi citare come coautore.] 1790, inizia a firmare da solo le sue ricerche; [Arriverà a pubblicare, in tutta la sua carriera, 376 saggi. La maggior parte di essi sono semplici resoconti di pazienti e laboriose operazioni di analisi e – potrà sorprendere –, nonostante tutte le sostanze analizzate, arriverà a scoprire soltanto due nuovi elementi, il berillio (1798), individuato come ossido nel berillo (un minerale) e il cromo (1797), individuato in un minerale di piombo rosso proveniente dalla Siberia. Egli lavorerà anche sullo sviluppo di un processo per ottenere ammoniaca liquida alla pressione atmosferica.] sia contemporaneamente che in successione, occupa le cariche di ispettore di miniere, professore alla Scuola delle Miniere e alla Scuola Politecnica, saggiatore di oggetti d'oro e d'argento, professore di chimica all'Università di Francia e al Jardin des Plantes, membro del Consiglio dell'Industria e del Commercio, commissario sulle leggi farmaceutiche; 1809, alla morte di A.-F. de Fourcroy, viene nominato quale suo successore alla carica di professore di chimica alla Facoltà di Medicina; [Le sue lezioni, che sono completate con esercitazioni pratiche di laboratorio, sono frequentate da molti chimici che in seguito otterranno fama. Tra i suoi lavori più noti il "Manuel de l'essayeur".] – Vignolle, Martin (1763-1824) militare francese; 1791, tenente; 1796, generale. – Villeneuve, Pierre-Charles de (1763-1806) ufficiale di marina francese; 1796, ammiraglio; perde 17 navi a Trafalgar; fatto prigioniero, è liberato sulla parola ma, tornato in Francia, si suicida. – Vivies, Guillaume-Raymond (1763-1813) militare francese; 1813, fatto prigioniero durante la ritirata della campagna di Russia, muore a Wilna. |
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da 1762» «segue
da 1762» «segue
da 1757» «La frusta letteraria» 1763, 1°
ottobre, Giuseppe Baretti
stampa a Venezia (ma con la falsa indicazione di Roveredo) questo quindicinale
letterario; Biblioteca
di Brera 1763, Milano,
Maria Teresa d'Austria fonda questa biblioteca
con l'acquisto della Biblioteca Pertusati (24.000 volumi); |