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Papa
Clemente XIII

(1758-69)

segretario di Stato: cardinale Torrigiani;

1763
Marzo
2
, Bonifica agro pontino: Nettuno, muore improvvisamente il card. Baldassarre Cenci (forse avvelenato), incaricato dal papa della bonifica dell'agro pontino.
Il suo successore card. Simone Bonaccorsi, molto più sensibile alle esigenze dei grossi proprietari, riduce la superficie da bonificare a sole 9.200 rubbie (contro le 36.400 rubbie iniziali).

Gravi tensioni con Vienna a causa del concordato austriaco coi Grigioni che il papa si rifiuta di avallare;
[Con esso l'Austria, in cambio di considerevoli agevolazioni politiche ed economiche, concede che in deroga all'art. 33 del capitolato del 1639 (proibiva ai non cattolici di risiedere nella cattolica Valtellina) sia permessa la residenza ai protestanti.
Date le perplessità della stessa Maria Teresa, il concordato finirà per decadere.
Scolopi: il papa colpisce il Collegio Nazareno, tenuto dagli Scolopi, destituendo il rettore Tosetti e M. Natali, che vi insegnava teologia.


cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

Gesuiti

«segue da 1762»
1763,
Provincia Veneta
:
[p. provinciale ? (?-?)]
Dal 1703 sono in Dalmazia (con sede a Spalato dal 1740);
dal 1711 sono a Feltre (fino al 1768);
dal 1759 sono nell'isola ionica di Corfù.
… continua il botta e risposta nella guerra delle scritture;
Sonetti di f. Giovanni Zoccolante veneziano, colla risposta di f. Paraclito livornese e le annotazioni di f. Andrea da Fucecchio ambedue eremitani, Lugano [ma Venezia, Dorigoni]
[vedi Domicilia]
FRANCIA [vedi box]

«segue 1764

«Nouvelles ecclésiastiques»
[ou Mémoires pour servir à l'hisotire de la constitution Unigenitus]

1763, 23 maggio, il periodico francese d'orientamento giansenista, definisce i Monumenti veneti… del teatino Tommaso Antonio Contin un'opera preziosa intrapresa con il consenso della Repubblica di Venezia e piuttosto in suo favore contro la Compagnia di Gesù [Société]; nell'occasione accenna a verosimili dissidi interni nell'ambito del magistrato dei Riformatori dello Studio di Padova, additando Sebastiano Giustinian quale protettore dei gesuiti, contrastato invece da Polo Renier ed Alvise Mocenigo, che avrebbero proibito ad Antonio Zatta la pubblicazione di uno scritto esaltante il regicidio… e l'ombra del regicidio insinua il periodico qualche settimana più tardi in occasione della morte del doge Marco Foscarini calorosamente applaudita – secondo la corrispondenza – dai gesuiti veneziani.
Il doge è infatti esplicitamente indicato come il protettore di
Giuseppe Bettinelli editore di libri di Tommaso Antonio Contin.

 

 

 

 

ANNO 1763




Guerra dei sette anni
[1756-1763]
- Inghilterra e Prussia
«»
Francia, Austria, Russia, Polonia, Svezia, 
molti principi dell'impero e Spagna (dal 1761) -

«segue da 1762»
1763
Febbraio
10
, pace di Parigi tra:
- Francia e Spagna;
- Inghilterra e Portogallo;
come già stabilito nei preliminari di Fontainebleau del novembre precedente:
- la Francia, oltre a restituire Minorca (strappata agli inglesi nel 1754) cede all'Inghilterra il Canada, tutti i suoi domini americani ad est del Mississippi, San Vincenzo e Tobago nelle Piccole Antille; abbandona quindi agli inglesi i suoi forti sulle coste del Senegal e s'impegna a non fortificare i suoi stabilimenti in India;
- la Spagna, che a sua volta riceve dalla Francia la parte della Louisiana posta a ovest del Mississippi, cede la Florida all'Inghilterra.
15, trattato di Hubertsburg (preliminari a dicembre?):
(nel castello di Hubertsburg o Hubertusburg) tra 
- Prussia; 
- Sassonia; 
viene confermato l'assetto politico-territoriale stabilito dalla pace di Dresda del 1745;
- Federico II di Prussia conserva la Slesia ma rinuncia alla Sassonia che deve lasciare ad Augusto III;
egli rifiuta comunque di pagare qualsiasi indennizzo per i danni causati dall'esercito prussiano durante l'invasione dell'elettorato;
promette infine di sostenere la candidatura dell'arciduca austriaco Giuseppe a re dei romani.
Da molti ritenuta la prima delle guerre mondiali poiché si combatte contemporaneamente in tre continenti, riconferma il principio dell'equilibrio sul continente europeo accelerando però con le sue conseguenze finanziarie, la crisi dell'antico regime in Francia;
sui mari e nelle colonie sancisce la definitiva supremazia della Gran Bretagna, ormai prossima alla rivoluzione industriale.
«Fine/Inizio»





1763
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1763
Gennaio
-


1763
SACRO ROMANO IMPERO
Francesco I
Albero genealogico

(Lunéville 1708-Innsbruck 1765)
figlio di Leopoldo duca di Lorena e di Elisabetta Carlotta d'Orléans;
1729-36, duca di Lorena e di Bar (Francesco III Stefano);
1736, 12 febbraio, sposa Maria Teresa d'Absburgo, arciduchessa d'Austria;
1737-65, granduca di Toscana (Francesco II);
a Firenze, dove non risiede, si fa rappresentare da un consiglio di reggenza;
1738-48, duca di Parma e Piacenza (Francesco II);
1745-65, imperatore del Sacro Romano Impero;
[l'imperatrice e consorte Maria Teresa gli ha affidato l'organizzazione del debito pubblico e la direzione delle finanze.]


1763
-
TOSCANA
-
 
1763
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
. cancelliere di stato (1750-53): conte A.W. von Kaunitz-Rietberg; dal 1753 è il direttore della politica estera austriaca;
1756-63, guerra dei sette anni;



1763
Febbraio
15
, nel castello sassone di Hubertusburg Austria e Prussia concludono una pace sulla base dello "status quo ante";
Vienna, vengono prese importanti misure per limitare la manomorta e viene riformata la commissione di censura, sottraendola al controllo degli ecclesiastici. Clemente XIII perora più volte presso la regina la revoca dei provvedimenti, senza tuttavia ricorrere mai a termini ultimativi.
LOMBARDIA
-



1763
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;
guerra dei sette anni (1756-63);
1763
Febbraio
15
, la pace di Hubertsburg conferma alla Prussia il possesso della Slesia e così la durissima guerra non sposta i confini sul continente europeo;



1763
SASSONIA - REGNO di POLONIA
Augusto III
Albero genealogico

(Dresda 1696-1763)
figlio di Augusto II e di Cristiana di Brandeburgo-Bareith;
1733-63, principe elettore di Sassonia (Ferdinando Augusto II);
1733-63, re di Polonia;
ridotta dal 1738 a un protettorato della Russia;
1763
Ottobre
3
, alla sua morte Russia e Prussia firmano il trattato di Pietroburgo le cui clausole segrete stabiliscono che le due potenze non tollereranno alcuna modifica alla costituzione polacca;


Federico Augusto III [il Giusto]
Albero genealogico

(Dresda 1750 - 1827)
figlio del pr. elett. Federico Cristiano e di Antonietta di Baviera;
1763-1806, principe elettore di Sassonia;
1763
dopo la guerra dei sette anni, si dedica alla ricostruzione del paese, cercando di mantenersi neutrale nei conflitti tra Austria e Prussia;


1806-27, re di Sassonia (Federico Augusto I);



1763
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;







1763
IMPERO OTTOMANO

Mustafà III

Albero genealogico

(1717-1774)
figlio di Ahmed III;
1757-74, sultano;
1763
-

1763
-







1763
RUSSIA
Caterina II [la Grande]
Albero genealogico

(Stettino 1729 - Pietroburgo 1796)
(Sofia Federica Amalia) figlia del principe Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, e della principessa Giovanna Elisabetta di Holstein-Gottorp;
1762-96, imperatrice di Russia;
-


Ministro degli Esteri
-
1763
-







1763
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710-74)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
dal 1744, la favorita è Mme de Pompadour;
guerra dei sette anni (1756-63);


Principal ministre d'État
duca É.-F. de Choiseul
(1758 3 dic - 24 dic 1770)
Guardasigilli
Paul Esprit Feydeau de Brou
(1762 27 set - 3 ott 1763)
René Charles de Maupeou
(3 ott - 18 set 1768)
Sovrintendente
delle Finanze
Henri Léonard Jean Baptiste Bertin
(1759 23 nov - 14 dic 1763)
Clément Charles François de L'Averdy
(14 dic -20 set 1768)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
César Gabriel de Choiseul-Chevigny
duca di Praslin
(1761 13 ott - 10 apr 1766)

1763
guerra dei sette anni (1756-63);

Febbraio
10
, trattato di Parigi, tra Francia e Gran Bretagna: segue il trattato di San Ildefonso tra Francia e Spagna e mette fine alla guerra dei sette anni.
La Francia cede alla Gran Bretagna:
- Canada,
- Ile Royale (da ora Isola di Capo Bretone),
- Ile Saint-Jean,
- Louisiana a est del fiume Mississippi,
- Saint Vincent.
- Dominica,
- Tobago,
- Senegal (Africa),
rinunciando inoltre ai suoi possedimenti in India.
La Francia cede alla Spagna:
- Nouvelle Orléans,
- Louisiana a ovest del Mississippi.

La Gran Bretagna restituisce alla Francia:
- Isole nelle Antille: Guadalupa, Martinica, Sainte-Lucie, Maria Galante,
- Isola in Africa: Gorea.

La Spagna cede alla Gran Bretagna:
- Florida.
Le viene restituita però l'Avana e riconosciuti i suoi diritti sull'Honduras.
La Gran Bretagna ha così conquistato il dominio dei mari e fatto del Nord Atlantico il suo Mare Mediterraneo.

GESUITI
Aprile
13
, con un decreto della santa Inquisizione Clemente XIII proibisce la lettera pastorale del settembre scorso di François Fitzjames, vescovo di Soissons, contro i gesuiti, scatenando ancor di più il furore del parlamento di Parigi contro la Santa Sede e contro l'espiscopato francese;
Maggio
29
, con proprio decreto, il parlamento di Parigi cassa il decreto papale;
Giugno
3, con proprio decreto, il parlamento di Tolosa cassa il decreto papale;
6
, con lettera autografa indirizzata al papa, Louis XV protesta contro il decreto papale;
14, con un'ordonnance Louis XV confisca, a beneficio dello stato, le proprietà dei gesuiti destinando il ricavato a sostenere i bisogni della chiesa del suo regno;
i gesuiti sono dunque sciolti ma continuano per la maggior parte ad esistere come preti secolari vivendo insieme e osservando, nei limiti del possibile, le regole dell'istituto alla corte del re, presso i vescovi e presso la alta nobiltà, aspettando tempi migliori.
Luglio
25
, con proprio decreto, il parlamento di Bretagna cassa il decreto papale;
con una nuova lettera autografa indirizzata al papa, Louis XV protesta ancora contro il decreto papale;
alle lettere patenti pubblicate in favore dei gesuiti contro il libro Extrait des assertions tocca la stessa sorte;
Agosto
1
°, l'esempio del vescovo di Lavaur, Joseph de Fontanges, conte di Brionde [ha pubblicato l'anno precedente per primo una lettera pastorale per distruggere l'impressione che potrebbe aver provocato la lettera di François Fitzjames] è ora seguito dal vescovo di Langres;
Settembre
6
, per decreto del parlamento di Parigi diverse lettere pastorali, come quella del vescovo di Langres, non solo sono condannate ma vengono bruciate sulla pubblica piazza dalle mani del boia;
Ottobre
28
, l'arcivescovo di Parigi invia una sua lettera pastorale;


Dopo la guerra dei sette anni (1754-63) l'idea di "mercantilismo" viene inventata dai Fisiocrati francesi per mostrare la necessità di un nuova politica economica liberista (detta in seguito laissez faire), che avrebbe finalmente consentito all'economia di autoregolarsi tramite il naturale riequilibrio di offerta e domanda.
In realtà nei secoli XVII e XVIII non è mai esistita alcuna teoria economica coerente che sia nota come "mercantilismo".
Gli stessi storici moderni daranno del "mercantilismo" definizioni così diverse e onnicomprensive da svuotare il termine di ogni significato. Basti pensare al ruolo dirigente in economia svolto dalla burocrazia regia in Francia, e, all'opposto, al fatto che in Gran Bretagna tale ruolo viene svolto dal ceto mercantile.
Eppure in entrambi i casi gli storici parleranno tranquillamente di "mercantilismo".]
[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

Ad un anno di distanza dal supplizio avvenuto a Tolosa di Jean Calas, Voltaire pubblica:
Traité sur la Tolérance. A l'occasion de la mort de Jean Calas (1763, s.l.)


1763
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)
[Reggente: Maria Luisa d'Assia-Kassel (1759-65)]

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1763
-



1763
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio III
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg (Giorgio);
1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda;
dal 1761 è sposato con Sofia Carlotta di Mecklenburg-Strelitz;


1814-20, re di Hannover;


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
J. Stuart Tory
3° conte di Bute
(1762 26 mag - 16 apr 1763)
G. Grenville Whig
(1763 16 apr - 13 lug 1765)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1763
guerra dei sette anni (1756-63);

Febbraio
10
, trattato di Parigi, tra Francia e Gran Bretagna: segue il trattato di San Ildefonso tra Francia e Spagna e mette fine alla guerra dei sette anni.
La Francia cede alla Gran Bretagna:
- Canada,
- Ile Royale (da ora Isola di Capo Bretone),
- Ile Saint-Jean,
- Louisiana a est del fiume Mississippi,
- Saint Vincent.
- Dominica,
- Tobago,
- Senegal (Africa),
rinunciando inoltre ai suoi possedimenti in India.

La Gran Bretagna restituisce alla Francia:
- Isole nelle Antille: Guadalupa, Martinica, Sainte-Lucie, Maria Galante,
- Isola in Africa: Gorea.

La Spagna cede alla Gran Bretagna:
- Florida.
Le viene restituita però l'Avana e riconosciuti i suoi diritti sull'Honduras.
La Gran Bretagna ha così conquistato il dominio dei mari e fatto del Nord Atlantico il suo Mare Mediterraneo.

Per ragioni riguardanti la politica internazionale, il governo del primo ministro J. Stuart è accusato dall'opposizione guidata da W. Pitt [il Vecchio], conte di Chatham, di non aver voluto dare il colpo di grazia alla Francia.
Secondo W. Pitt [il Vecchio] la Francia non si è infatti indebolita in Europa e ha protetto i suoi interessi economici nelle pescherie del Nord Atlantico (conservando Saint-Pierre e Miquelon) e nelle grandi piantagioni antillesi, pur avendo rinunciato a tutti i suoi possedimenti territoriali nelle colonie.
In tale contesto internazionale interagiscono dunque:
- la corona britannica,
- la corona francese,
- i governi e gli abitanti anglofoni delle diciannove province britanniche d'America (dalle due Floride a Terranova),
- i governi anglofoni e gli abitanti anglofoni e francofoni dell'antico Canada (ora diventato provincia di Québec) e dell'Antica Acadia (ora integrata nella provincia della Nova Scotia),
- gli indiani.
La Conquista del Canada provoca una reazione a catena che porta a un'accelerazione del processo di mutamento della società nordamericana tipica delle crisi rivoluzionaire.
La sparizione dell'entita politica francese dal continente nordamericano richiede a tutte le parti in causa l'immaginazione e la creazione di un nuovo equilibrio continentale basato su ipotesi e soluzioni di nuovo ordine.
[Queste ultime, ben conosciute dagli storici che tenderanno a descriverle come senza alternative, non sono invece ovvie per i contemporanei, i quali agiscono sulla base di opzioni diverse e per i quali tutte le strade sono ancora aperte.]

Il debito pubblico di 137 Mni di sterline è appena scalfito da 8 Mni di entrate, queste ultime di poco superiori ai 5 Mni da pagare soltanto in interessi passivi.
[Si calcola che la sola "guerra dei Sette anni" sia costata 160 Mni di sterline.]
La riorganizzazione dell'amministrazione britannica non può che cominciare dal settore che sembra presentare più inefficienze, più resistenze e al tempo stesso più possibilità di ritorno economico immediato, vale a dire l'intero sistema coloniale, i cui traffici costituiscono il 68% delle entrate dell'erario britannico.
In tale sistema spiccano le antiche province americane per il divario tra la loro ricchezza e il modesto contributo che offrono alle casse della corona.
Non senza ragione, il parlamento britannico sostiene di aver pagato tutti i costi di questa "guerra dei Sette anni" (1754-63) che ha difeso gli interessi dei provinciali americani, i quali non soltanto pagano dieci volte meno tasse degli abitanti della Gran Bretagna, ma non hanno dato in cambio né un aiuto militare né tantomeno un contributo finanziario.
La riorganizzazione del sistema coloniale prende varie forme.
Viene:
- confermata la subordinazione delle province al parlamento britannico,
- dato corso a tutto quel corpo di leggi finora inapplicate che regolano le loro attività economiche e politiche,
- ribadito il principio che siano le province a pagare per la loro amministrazione e la loro difesa.
Si tratta comunque di una politica condotta in modo contradditorio e discontinuo ma che godrà di un consenso pressoché unanime, almeno fino allo scoppio della guerra.
[Tra il 1760 e il 1775 la Gran Bretagna camberà otto governi!]

 


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1763
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1763
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
Governatore generale
Jeffery Amherst
(1760 - 1763)
gen. James Murray
(1763 - 1768)
-
-

1763
guerra dei sette anni (1756-63);

 

vinta la guerra dei sette anni (1756-63), combattutasi anche nel Nordamerica tra coloni francesi e inglesi per la conquista del fertile territorio ad ovest degli Allegheny, il governo britannico dichiara di voler riservare la colonizzazione della vallata del Mississippi solo ai canadesi e ai futuri emigrati; inoltre per coprire il costo della guerra, il parlamento inglese decide di attingere più copiosamente ai redditi delle "tredici colonie" inasprendo già i vessatori "Atti di navigazione";
- viene ristabilito l'obbligo per le colonie di commerciare esclusivamente con la madrepatria: donde tra l'altro il dirottamento verso Londra dei lauti profitti che i coloni realizzano trafficando direttamente con le Antille francesi;

Approfittando dell'assenza dei francesi, i provinciali americani danno immediato sfogo alla loro fame di terra per superare il confine dei Monti Allegheny e riversarsi da Virginia, Maryland e Pennsylvania nelle terre dell'ovest.
I britannici, per parte loro – come già all'indomani del trattato di Utrecht – ritengono che il passaggio delle terre canadesi dalla corona francese a quella britannica seguito al trattato di Parigi includa la sovranità sulle nazioni indiane che vi vivono.
Non avendo una tradizione di rapporti con gli indiani e godendo di una posizione di forza, essi non ritengono però necessario procedere a ricreare quella complessa rete di alleanze, fatta di cerimoniali e di doni, alla quale i francesi hanno abituato gli indiani.
Gli indiani si trovano per la prma volta in una situazione senza apparente via d'uscita. Anche se il ritorno dei francesi sembra probabile, per il momento essi devono da soli fermare l'avanzata dei provinciali americani e mostrare ai britannici che la loro sovranità non è in discussione: essi avevano concesso ai francesi soltanto un diritto di passaggio sulle loro terre, non la loro sudditanza.
[Sarà questa una delle principali basi legali delle cause intentate in futuro dalle nazioni indiane conro il governo del Canada o i governi provinciali per il recupero di quelli che esse definiscono i loro territori ancestrali, qualora non esista alcun trattato scritto che provi il contrario.]
La guerra aperta sembra quindi l'unica soluzione possibile.
E non si tratta né di una cospirazione né di una rivolta – come alcuni storici vorranno – ma di una vera e propria guerra.

guerra di Pontiac (1763-66): gli indiani Saulteaux, Sauk, Ottawa, Miami, Potawatomi, Delaware, Shawnee, Wyandot, Mississauga, Seneca ed Erie attaccano pressoché contemporaneamente tredici dei forti e posti britannici a nord dei fiumi Ohio e Potomac e a ovest del Susquehanna.
A eccezione di Détroit e di Fort Pitt (già Fort Duquesne) tutti vengono conquistati.
[Mississauga è il nome con cui sono ora noti gli Ojibwa che abitano nella regione dei laghi Huron, Erie e Ontario.]

Lo sforzo decisivo viene prodotto dagli indiani nel corso della primavera e dell'estate.
Già a partire da questo inverno però l'alleanza comincia a disgregarsi per la partenza dei Potawatomi, dei Wyandot e degli Ottawa.
Quella che è cominciata quindi come una grande guerra si trasforma dunque in una serie di piccoli focolai di scontro non più collegati.

Ottobre
7
, mostrando quanto pericolosa sia un'espansione incontrollata verso l'ovest, la "guerra di Pontiac" suggerisce ai legislatori britannici quegli articoli del Regio Proclama (Royal Proclamation, 7 ottobre 1763) che fissano ai coloni il confine dei Monti Allegheny e creano un Territorio Indiano al di là di questi monti e della valle del San Lorenzo.
Il Regio Proclama stabilisce inoltre che soltanto la corona britannica può acquistare le terre comprese nel Territorio Indiano, e conferma a due sovrintendenti (nominati fin dal 1755) la gestione degli indiani e a qualche migliaio di regolari dislocati nel loro territorio il compito di difendere le province.
In questo modo i legislatori britannici tentano di elimanre alla radice i problemi che aveva sempre portato con sé, durante il regime francese, quella tendenza della colonia del San Lorenzo a espandersi verso ovest contro la quale avevano combattuto con così poco successo i funzionari francesi.
Per parte loro gli indiani, i quali continuano a sperare in un ritorno dei francesi, da questo momento devono accontentarsi del male minore.
In assenza dei francesi, essi riconoscono nei britannici i loro nuovi alleati, e nei provinciali americani i loro più pericolosi nemici.
[Lo scoppio delle ostilità nel 1775 scombinerà tanto i progetti dei britannici quanto la strategia degli indiani.]

I possedimenti britannici in Nord America vengono riorganizzati in 19 province.
A:
01 - East Florida,
02 - West Florida,
(contenenti 5.000 ispanofoni),
si aggiungono le più antiche province di:
03 - Georgia,
04 - South Carolina,
05 - North Carolina,
06 - Virginia,
07 - Maryland,
08 - Delaware,
09 - Pennsylvania,
10 - New Jersey,
11 - New York,
12 - Connecticut,
13 - Rhode Island,
14 - Massachusetts,
15 - New Hampshire,
16 - Nova Scotia (comprendente la Island of St. John e l'isola di Capo Bretone),
17 - Terranova (ora con la costa del Labrador, Iles-de-la-Madeleine e l'isola di Anticosti),
18 - Rupert's Land (Baia di Hudson);
a queste province, sulle quali vivono 1.628.700 abitanti anglofoni (1760), si aggiunge ora anche la provincia di
19 - Québec, dove abitano 63.100 francofoni (1760).

Le province britanniche sono limitate a ovest dal Territorio Indiano, che va dalla linea del Proclama (Proclamation Line) la quale corre lungo la catena dei Monti Allegheny, fino ai limiti del territorio spagnolo.
Il Territorio Indiano contenente circa 250.000 abitanti, non è sottoposto ad alcuna legislazione provinciale ma soltanto alla sovranità della corona.
Restano poi, al largo dell coste dell'America Centrale, le isole francesi e le isole britanniche, queste ultime abitate da 41.000 europei e 365.000 africani (1760).

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

I coloni sembrano ormai più preoccupati a litigare fra loro che non con la Gran Bretagna.
Le dispute fra le colonie per questioni di confine e rivendicazioni territoriali finiscono talvolta in spargimenti di sangue. Ancor più minacciosa è la tensione all'interno di certe colonie. A eccezione dei disordini contro gli affitti della valle dello Hudson, nel 1766, non si tratta dell'espressione di conflitti di classe – come sosterranno alcuni storici – ma di divergenze fra le vecchie regioni costiere e la frontiera di più recente popolamento.

 

 




QUÉBEC
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.]
Governatore militare del distretto di Québec
gen. James Murray
(1760 - ago 1764)

1763
Nel Québec abitano 63.100 francofoni (1760).

Ottobre
7
, il Regio Proclama, ora approvato dal parlamento britannico e dedicato soltanto in piccola parte al futuro della provincia del Québec, prescinde dall'esperienza del regime militare per accentuare i lati più innovativi degli Articoli di Capitolazione.
Esso ribadisce la necessità del passaggio al sistema giudiziario britannico, la volontà di creare un'assemblea legislativa e di abbandonare il "regime signorile" a favore di una redistribuzione della terra su basi di semplice mercato.
Scopo complessivo del Regio Proclama è il graduale assorbimento della comunità francocanadese all'interno di una nuova provincia britannica sul suolo nordamericano, che, si prevede, sarà ben presto inondata da immigrati di origine britannica.
[Negli anni a venire, fino al Québec Act (1774) la nuova provincia del Québec sarà governata sulla base delle indicazioni del Regio Proclama. Ancora una volta però – come è già successo per gli Articoli di Capitolazione – alla lettera della legge segue una sua attuazione parziale e moderata, volta soprattutto alla continuazione dell'esistente più che all'innovazione.]
Il "regime signorile" viene confermato in tutti i suoi aspetti.
[Naturalmente l'idea che le signorie siano concessioni della corona revocabili a suo piacimento è già stata sepolta da un pezzo durante il regime francese.]
- La chiesa cattolica viene di fatto (anche se non ancora di diritto) legalizzata.
- Il diritto civile non viene toccato, confermando così le usanze derivate dall'antico Costume di Parigi.
- Il parlamento britannico continua ad essere l'unico organismo che può imporre tasse nella nuova provincia. A esso spetta però di provvedere al funzionamento delle istituzioni governative della provincia tramite il regolare trasferimento di fondi.
- Nel campo del diritto penale viene imposto alla provincia di abbandonare il sistema inquisitorio a favore del sistema accusatorio in uso in Gran Bretagna e in tutte le sue colonie.
- Il governo della provncina viene affidato a un consiglio legislativo composto da membri di nomina regia (tra 17 e 23), ma del quale possono far parte anche sudditi cattolici.
Vengono dunque rigettati:
- sia il sistema parlamentare invalso nelle antiche province americane, basato su elezioni libere (benché limitate a settori ristretti della popolazione) e sulla nomina di organi di controllo di nomina regia (generalmente governatore generale e privy council),
- sia le limitazioni dei diritti politici dei cattolici in uso per esempio in Irlanda fino al 1829.

Novembre
7
, con un proclama il parlamento britannico crea la nuova provincia del QUÉBEC;
Formalmente, l'ex Canada francese viene diviso in tre distretti:
- Québec,
[Al gen. James Murray (1722-1794) viene rinnovato l'incarico di governare il distretto di Québec (1763-66).]
- Trois-Rivières,
- Montréal,
sottoposti a tre governatori militari separati che rispondono al gen. Jeffery Amherst, comandante in capo in Nord America con residenza a New York.
Di fatto la responsabilità della gestione del regime militare ricade pressoché intieramente sul governatore militare del Québec, gen. James Murray, e sui suoi immediati consiglieri.
[Fintantoché non saranno stipulati gli accordi definitivi, il gen. James Murray deve governare la colonia francese sulla base degli Articoli di Capitolazione firmati da entrambe le parti dopo la resa di Québec (18 settembre 1759) e soprattutto dopo la caduta di Montréal (8 settembre 1760).
Il regime militare applicato a tutto il Canada terminerà il 10 agosto 1764, quando entrerà in vigore il sucitato proclama del parlamento.]

Il gen. James Murray simpatizza con l'élite canadese ed ha la fiducia nel futuro della provincia, tanto da acquistare per sé (1762-65) sette signorie.

Nel periodo 1663-1763 sono state prodotte circa 230 navi di varia misura e tonnellaggio.
[Altre 75 navi sono state costruite all'Ile Royale tra il 1733 e il 1753.
Comunque, mentre nel sec XVII la corona ha gestito in proprio la costruzione navale, nel sec. XVIII ha preferito lasciare l'iniziativa a imprenditori privati. Nel periodo 1739-60 ha poi ripreso l'iniziativa direttamente nelle sue mani.]

Nei primi anni 1760 arrivano a Québec Isaac Todd (c.1742-1819) dall'Irlanda, e James McGill (1744-1813) dalla Scozia.
[Dopo aver fatto fortuna con il commercio delle pellicce, agli inizi degli anni 1780 opereranno anche nel settore del grao e del trasporto e nella distribuzione delle merci varie, cui aggiungeranno la speculazione terriera e gli appalti militari.
Una generosa donazione di James McGill renderà possibile, nel 1821, la fondazione della McGill University a Montréal, una delle più prestigiose università canadesi.]

 

TERRANOVA
Governatore della provincia
Thomas Graves
(1761 - 1763)

1763
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1763
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1763
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1763
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1763
-

 

Nord America (2)
-
-
-
-

1763
-

Intanto il costo dell'amministrazione e della difesa delle colonie è salito da 70.000 sterline nel 1748 a 350.000 nel 1763.
E tuttavia occorre altro denaro perché è stato deciso di stanziare nelle colonie un esercito permanente di 10.000 uomini, contro possiibili tentativi di riconquista da parte dei francesi e a scopo di difesa contro gli attacchi indiani.
Sembra ovvio e giusto che i coloni, poco tassati e decisamente benestanti, si accollino una parte, fra un terzo e la metà, del peso della loro stessa difesa. E quando questi si rifiutano di rispondere in modo costruttivo agli inviti di G. Grenville di suggerire almeno qualche altro modo per raccogliere i fondi necessari, il ministro si sente doppiamente giustificato nel tassarli.



COLONIE DELLA CORONA
VIRGINIA
Governatore
-
-

1763
Jamestown, sul fiume James;

Nella "causa del parroco", Patrick Henry critica il consiglio privato del re per aver respinto una legge della Virginia con cui si consentiva che gli stipendi del clero anglicano, di norma corrisposti in tabacco, fossero invece pagabili in denaro corrente, al tasso deprezzato di due pence alla libbra, e proclama che il re «è degenerato in un tiranno, e ha perso perciò qualsiasi diritto all'obbedienza da parte dei sudditi».


Maggio
rivolta di Pontiac: irritate dagli imbrogli dei mercanti britannici e temendone un'ulterioe esapsnione nelle loro terre, le tribù indiane della vallta dell'Ohio, guidate dal capo degli ottawa Pontiac, si sollevano in rivolta e distruggono tutti gli avamposti britannici a ovest del Niagara, tranne Detroit.

Ottobre
7
, un proclama reale, nel tentativo di prevenire ulteriori guai, vieta gli insediamenti al di là degli Allegheny, come misura temporanea intesa a prender tempo mentre viene elaborata una politica generale.
[Ma gli uomini della frontiera ignorano la disposizione e pochi anni dopo il governo britannico dovrà riconoscere a malincuore il fallimento della politica del proclama.]





MASSACHUSETTS [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
-

1763
-


NEW ENGLAND
[Confederazione dal 1643; Dominion 1686-88; Confederazione dal 1688.
La religione di stato è il congregazionalismo puritano.]
Governatore
-
-

1763
-


PLYMOUTH
Governatore
-
-

1763
-

NEW HAVEN
Governatore
-
-

1763
-

CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
-
-

1763
-

NEW YORK
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-
-

1763
-

 

NEW JERSEY
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1763
-

 

MARYLAND [Colonia reale dal 1750 ]
Governatore
-
-

1763
-






COLONIE DI PROPRIETÀ
PENNSYLVANIA
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1763
-
Gli uomini della frontiera della PENNSYKVANIA, per lo più "scozzesi d'Irlanda", si lagnano perché l'oligarchia dei quaccheri di Philadelphia nega loro un'adeguata rappresentanza nell'assemblea, impone loro tasse eccessive e trascura di proteggerli dagli attacchi indiani.
Lo stesso anno, allarmati dalla sollevazione di Pontiac, 600 uomini della frontiera, i cosiddetti "ragazzi di Paxton", marciano su Philadelphia reclamando giustizia.

 

DELAWARE
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1763
-

 

COLONIE DI COMPAGNIA
CONNECTICUT
Governatore
-
-

1763
-

RHODE ISLAND
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-
-

1763
-

a

1763
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico V
Albero genealogico
(Copenaghen 1723 - 1766)
figlio di Cristiano VI e di Sofia di Brandeburgo-Kulmbach;
1746-66, re di Danimarca e di Norvegia;



1763
-
NORVEGIA
1763
-
ISLANDA
1763
-

 

1763
REGNO di SVEZIA
Adolfo Federico II
Albero genealogico

(Gottorp 1710 - Stoccolma 1771)
figlio di Cristiano Augusto duca di Holstein-Gottorp, vescovo luterano di Lubecca, e di Albertina Federica di Baden-Durlach;
1744, 29 agosto, sposa la p.ssa Luise Ulrike di Prussia (1720-1782), sorella di Federico [il Grande];
1751-71, re di Svezia;




1763
-


 

1763
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo: marchese di Pombal;


1763
-


a

1763
Spagna
Carlos III

(Madrid 1716-1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (Carlo);
1735-59, re di Napoli e di Sicilia (Carlo VII);
[vedi sotto]
1759-88, re di Spagna;
[reggente la madre Elisabetta Farnese]


1763
guerra dei sette anni (1756-63);

Febbraio
10
, trattato di Parigi, tra Francia e Gran Bretagna: segue il trattato di San Ildefonso tra Francia e Spagna e mette fine alla guerra dei sette anni.
La Francia cede alla Spagna:
- Nouvelle Orléans,
- Louisiana a ovest del Mississippi.

La Spagna cede alla Gran Bretagna:
- Florida.
Le viene restituita però l'Avana e riconosciuti i suoi diritti sull'Honduras.

1761-63, prima costosa guerra marittima a fianco della Francia contro l'Inghilterra: la firma del patto di famiglia porta alla perdita della Florida a vantaggio dell'Inghilterra;


Luglio
5
, dopo le pressioni di papa Clemente XIII su di lui, sulla filogesuita regina madre e su altre autorità spagnole, il re abroga la prammatica emessa l'anno precedente che sottoponeva al regio "exequatur" tutti i brevi e le ordinanze della Santa Sede;
Wall si dimette;


a




1763
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1763
-



1763
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Rodolfo Giulio Brignole Sale
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1762 25 nov - 25 nov 1764, doge di Genova;


1763
-



1763
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Marco Foscarini
Albero genealogico

(Venezia 4 feb 1696 - Pontelongo 31 mar 1763)
figlio di Nicolò e di Eleonora Loredan;
1762-63, doge di Venezia; [117°]
1763
Marzo
31
, muore.


Riformatori dello Studio di Padova (1762 9 giu - 9 apr 1763): Sebastiano Giustinian, Polo Renier ed Alvise Mocenigo;  
Alvise IV Mocenigo
Albero genealogico

(Venezia 19 mag 1701 - Venezia 3 dic 1778)
figlio di Alvise IV Marcantonio e di Paolina Badoer;
sposa Pisana Corner († 1769; a.f.: 1796) da cui ha sei figli maschi;
1763
Aprile
19
, viene eletto doge.
1763-78, doge di Venezia; [118°]


- Venezia è ormai in piena decadenza, fuori dalla politica internazionale, chiusa in un'immobile neutralità, isolata dal progresso economico, quasi in balia degli eventi -

 

 

 

- nunzio pontificio: ? (?-?);
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
- ambasciatore di Francia: ? (?-?)

1763
-



1763
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1763
dal 1755, capitano generale delle truppe austriache in Italia e amministratore della Lombardia [fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando], lasciato a Modena un consiglio di reggenza, vive tra Milano e Varese dove si fa costruire una splendida villa;




1763
-

1763
Ducato di Parma e Piacenza
Felipe di Borbone

(Madrid 15 mar 1720 - Alessandria, Italy 18 lug 1765?)
figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese;
1738, 16 agosto, sposa la p.ssa Louise-Elisabeth di Borbone, sorella di Louis XV;
1748-65, duca di Parma e Piacenza;
valendosi dell'opera del ministro G.-L. du Tillot;



1763
-


1763
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Ferdinando IV
Albero genealogico
(Napoli 1751 - 1825)
figlio di Carlo III re di Spagna e di Maria Amalia di Sassonia;
1759-99, 1799-1806, 1815-16, re di Napoli;
1759-1816, re di Sicilia (Ferdinando III);



1816-25, re delle Due Sicilie (Ferdinando I di Borbone);

NAPOLI
Primo ministro
B. Tanucci
(1759 - 1768)

1763
crescendo in lui l'eccessiva mania per la caccia (in questo è uguale al padre), ne vengono ripristinate le ordinanze nonché ricordate le pene (anche i tratti di corda) ai trasgressori; sono popolati i boschi di selvaggina e moltiplicati i custodi.
Il raccolto è scarso. Si cerca quindi grano ovunque, si usa persino la marina da guerra per convogliare verso Napoli navi straniere cariche di frumento e il primo ministro si adopera moltissimo per superare la gravità della situazione.




SICILIA
Viceré
G. Fogliani
(1755 - 1773)
1763
-
 

a



Alba, Marc David o Marca David Lasource (Anglès (futuro dipartimento di Tarn) 22 gennaio 1763 - Parigi 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese;
[Pastore protestante (calvinista) rispettato, segretario del Sinodo provinciale di Haut-Languedoc, pastore à Castres. Costretto a nascondersi sotto falso nome, durate l'Ancien Régime, sceglie quello di Lasource e lo conserva durante la Rivoluzione.]
1791, eletto deputato per il dipartimento di Tarn all'Assemblea Legislativa, vi propone il decreto d'accusa contro il marchese di La Fayette del quale era stato un grande ammiratore ai tempi dei successi di quest'ultimo;
1792, 27 luglio, alla tribuna dell'Assemblea Legislativa per l'accusa del marchese di La Fayette , egli propone: «Je viens briser l'idole que j'ai longtemps encensée. Je me ferais d'éternels reproches d'avoir été le partisan et l'admirateur du plus perfide des hommes».
settembre, eletto deputato per il dipartimento di Tarn alla Convenzione Nazionale, siede inizialmente a fianco dei Montagnardi; sostenitore della guerra, si avvicina poi ai Girondini; attacca i disturbatori che popolano le tribune: «Je ne m'abaisse pas plus devant une section du peuple que devant la cour d'un roi. Je ne courbe pas mon front en vil courtisan devant la faction du souverain qui m'entoure: mon souverain c'est la nation tout entière!»; denuncia l'esistenza nella Convenzione di un partito che tende alla dittatura;
1793, gennaio, poiché durante il processo a Luigi XVI si trova in missione all'armata del Var, non prende parte agli scrutini sulla colpevolezza del re e sull'appello al popolo ma partecipa alal votazione sulla pena d'applicare, pronunciandosi per la pena di morte senza rinvio;
divenuto membro del "Comitato di sicurezza generale", è l'artefice dell'unione del contado di Nizza alla Francia;
26 marzo, fa parte (gennaio-aprile) dei venticinque membri del nuovo "Comitato di difesa generale", chiamato Commissione di salute pubblica, precedente del "Comitato di salute pubblica" istituito dal decreto del 6 aprile;
1° aprile, attacca G.-J. Danton; in seguito attacca J.-P. Marat e poi M. Robespierre;
[Parlando di J.-P. Marat egli esclama: «Au-dessus des clameurs et des injures, au-dessus des craintes et des terreurs, je déclare qu'à mes yeux Marat est un homme très dangereux pour la liberté, un homme qui tend à détruire par le désordre et à ramener le despotisme par l'anarchie».]
durante lo scrutinio ad appello nominale sulla messa in stato d'accusa di J.-P. Marat, si astiene;
18 aprile-2 maggio, diviene presidente dell'Assemblea;
2 giugno, dopo l'arresto dei Girondini, accusa M. Robespierre di essere responsabile della redazione della richiesta di proscrizione riguardante i deputati girondini: «Si l'on fait expulser aujourd'hui vingt-deux membres par une intrigue, rien n'empêchera qu'une nouvelle intrigue n'en expulse demain cent et que l'existence de la Convention ne se trouve à la merci des manœuvres des intrigants»;
figurando anche il suo nome sulla lista dei proscritti, viene colpito da mandato d'arresto;
24-30 ottobre (3-9 Brumaio, Anno II), fa parte dei 21 deputati girondini che compaiono davanti al Tribunale rivoluzionario;
30 ottobre, viene condannato a morte;
31 ottobre (10 Brumaio, Anno II), viene ghigliottinato assieme agli altri.

Andrada e Silva, José Bonifácio de (Santos 1763-Niterói 1838) politico brasiliano, il «patriarca dell'indipendenza».

Bandettini Landucci, Teresa (Lucca 1763-1837) poetessa italiana, ex ballerina; seguendo i consigli di S. Bettinelli, entra in Arcadia dove prende il nome di Amarilli Etrusca ottenendo l'omaggio di scrittori illustri, quali G. Parini, V. Alfieri e V. Monti
Rime varie (1786)
Poesie diverse (1788)
Rime estemporanee (1801).
Nell'ultimo periodo della sua vita si schiera contro il movimento romantico.

Batsányi, János (1763-1845) autore ungherese di componimenti poetici di ispirazione politica ma anche di famose elegie d'impronta lirica; sostenitore della Rivoluzione francese e repubblicano.

Brune, Guillaume-Charles-Marie-Anne? (Brive-la-Gaillarde, Corrèze 1763-Avignone 1815) militare francese, tipografo e giornalista; uno dei grandi generali di N. Bonaparte;
1792, si lega a G.-J. Danton;
1793, si distingue nella repressione della rivolta federalista in Normandia;
1794, generale di brigata, partecipa alla campagna d'Italia (1796-97) e diventa generale in capo della Repubblica Cisalpina;
1799, ha il comando dell'esercito francese in Olanda, dove riporta la vittoria di Bergen;
1800, comandante dell'esercito d'Italia nella seconda campagna, è presente alla battaglia di Marengo;
1804, maresciallo di Francia;
1807, prende parte alle guerre contro la Prussia occupando Stralsunda e assoggettando la Pomerania;
1815, nei Cento giorni combatte con l'esercito del Varo;
dopo la seconda abdicazione di Napoleone I, mentre è in viaggio per Parigi è assalito in un albergo ad Avignone dalla folla inferocita di zelo reazionario, ucciso, e il suo corpo gettato nel Rodano.

Charette de la Contie, François-Athanase de o François de Charette [Le Roi de La Vendée] (Couffé, vicino Ancenis 21 aprile 1763 - Nantes, 29 marzo 1796) militare e controrivoluzionario francese;
[Nato da una famiglia della nobiltà francese.]

Chaumette, Pierre-Gaspard detto [Anaxagoras] (Nevers 24 maggio 1763 - Parigi 13 Aprile 1794, ghigliottinato) politico francese.

Fesch, Joseph (3 gennaio 1763-1839) cardinale e arcivescovo di Lione;
[Figlio di Franz e fratello uterino di Maria Letizia Bonaparte, quindi zio di N. Bonaparte Albero genealogico.]
1789, arcidiacono, durante la Rivoluzione giura la costituzione civile del clero e lascia l'abito talare; è quindi commissario ai viveri presso l'armata d'Italia;
1799, 18 brumaio, riprende l'abito ecclesiastico;
1802, arcivescovo di Lione, fatto nominare da N. Bonaparte;
1803, cardinale;
1804, ambasciatore a Roma, è incaricato di invitare il papa Pio VII a recarsi a Parigi per l'incoronazione di Napoleone I;
senatore dell'Impero, grande elemosiniere, rifiuta l'arcivescovado di Parigi;
1811, obbligato a presiedere il consiglio nazionale, dichiara di voler tutelare i diritti del papa incorrendo così nella disgrazia di Napoleone I;
1815, durante i Cento Giorni è membro della Camera dei pari; dopo la seconda abdicazione di Napoleone I si ritira a Roma;
sollecitato a dare le sue dimissioni da arcivescovo di Lione, non lo farà mai.

Goislard, Anne Louis Marie Françoisconte di Monsabert o Montsabert (Angers 1763-Parigi 1814) magistrato francese;
1787, consigliere al Parlamento di Parigi, è, assieme a J.-J. Duval d’Eprémesnil uno dei principali capi dell'opposizione parlamentarre alle riforme di Loménie de Brienne;
1788-89, viene imprigionato.

Goldsmith, Lewis (1763?-1846) giornalista inglese;
partigiano entusiasta della rivoluzione francese, diventa in Polonia segretario di Kosciusko;
dopo la rivoluziuone polacca passa in Olanda e in seguito viene accolto a braccia aperte da C.-M. de Talleyrand-Périgorde che lo presenta a N. Bonaparte da cui ha l'incarico di organizzare un giornale di propaganda antibritannica da distribuire in Inghilterra;
in seguito passa al servizio dell'Inghilterra con un giornale di propaganda antinapoleonica.

Kobayashi Issa o Kobayashi Yataro (Kashiwabara, Nagano 1763-m. 1828) poeta giapponese, allievo di Nirokuan Chikua e amico di Natsume Seibi, da quali apprese l'arte di comporre haikai
Spigolature di viaggio (1795)
L'anno della mia vita (1819).


Maistre, François-Xavier de (Chambéry 1763-Pietroburgo 1852) scrittore francese, fratello di Joseph (1753-1821), fu ufficiale di carriera, prima nella marina sarda, poi, nemico risoluto della repubblica francese, nell'esercito russo presso lo stato maggiore del generale A.V. Sovorov;
1825, si stabilisce in Italia, per poi tornare definitivamente in Russia;
Voyage autour de ma chambre (1794, Viaggio intorno alla mia camera, composto mentre si trova agli arresti per aver partecipato ad un duello)
Le lépreux de la cité d'Aoste (1811, Lebbroso della città d'Aosta)
La jeune sibérienne (1825).

Maret, Hugues-Bernard – duca di Bassano (Digione 1763-Parigi 1839) politico francese, avvocato, pubblicista, collaborò al «Moniteur universel»;
[La moglie Marie Madeleine, duchessa di Bassano, è dama di palazzo di Giuseppina e, in seguito, di Maria Luisa.]
1789, durante la Rivoluzione segue assiduamente le sedute della Convenzione ed ha l'idea di pubblicarne i resoconti: è questa l'origine del «Giornale ufficiale»;
aderisce al Club dei Foglianti;
1792, entrato in diplomazia dopo la caduta della monarchia, va in missione in Inghilterra;
1793, destinato all'ambasciata di Napoli, durante il trasferimento è catturato dagli austriaci e rinchiuso in una fortezza della Moravia dove, dopo trenta mesi, viene scambiato con Marie Thérèse Charlotte (1778-1851), figlia di Louis XVI;
1796, tornato in Francia, si occupa di giornalismo;
dopo la spedizione in Egitto, è nominato da N. Bonaparte segretario generale, poi segretario dei Consoli;
1797, partecipa alle infruttuose trattative di pace con l'Inghilterra;
1799, 18 brumaio, è nominato ministro, segretario di stato  e capo di gabinetto;
1809, attivo collaboratore di Napoleone I (lo segue in tutte le sue campagne), ottiene il titolo nobiliare;
1811 17 apr-20 nov 1813, ministro degli Affari esteri, prepara sul piano diplomatico la campagna di Russia;
1815, nei Cento Giorni è ancora vicino a Napoleone I come ministro di Stato, ma dopo Waterloo è costretto a lasciare la Francia e andare esule in Austria;
1820, torna in patria;
1831, viene nominato pari di Francia da Luigi Filippo.

Matthieu-Mirampal, Jean-Baptiste-Charles (Compiègne 3 ottobre 1763 – Condat 31 ottobre 1833) politico francese;
[Figlio di Charles-Nicolas Matthieu, ricevitore dei domini del re, e di Marie-Louise Devin.]
avvocato al Parlamento di Parigi;
1789, diviene redattore del «Journal de l'Oise», funzione che lo fa conoscere localmente;
1792, 4 settembre, viene eletto deputato per il dipartimento dell'Oise alla Convenzione nazionale; moderato, si segnala per la sua avversione a M. Robespierre;
all'inizio della sessione, propone ai suoi colleghi di giurare "con la forza del sentimento" e di stabilire la libertà e l'uguaglianza; è in seguito inviato in missione nella Sarthe al fine di permettere la circolazione dei grani;
1793, gennaio, vota per la morte di Luigi XVI; 5 marzo, fa inserire le ragazze maggiori di 14 anni come bersagli potenziali di leggi contro gli emigrati; 30 maggio, entra nel Comitato di Salute Pubblica, dominato dalla personalità di G.-J. Danton; viene incaricato, con Ramel, dei Contributi pubblici, dell'Interno e della Giustizia; 31 ottobre, dopo la caduta dei Girondini, viene inviato in missione a Bordeaux e nella Dordogne, ciò che gli impedisce di sedere realmente al Comitato di Salute Pubblica;
1794, 22 giugno, esce al Comitato di Salute Pubblica prima di essere richiamato a Parigi per moderatismo;
[In effetti queste regioni sono scosse da insurrezioni federaliste e il suo carattere moderato non soddisfa appieno i Montagnardi.]
nello stesso tempo egli è membro del Comitato legislativo ed è quindi uno dei redattori della "Costituzione, Anno I";
27 luglio (9 Termidoro, Anno II): dopo tale data entra al Comitato di Sicurezza Generale prima di diventarne presidente dopo di Vadier; con questa funzione egli crea una commissione amministrativa di polizia poi attacca i giacobini e i terroristi dell'Anno II;
[Presiede questo comitato, quasi ininterrottamente, dal settembre (Fruttidoro) 1794 all'aprile (Germinale) 1795.]
1° settembre, viene rieletto anche al Comitato di Salute Pubblica di cui è membro fino al 3 giugno 1795; influente termidoriano, si mostra molto deciso dinanzi ai movimenti popolari;
1795, febbraio, presenta alla Convenzione nazionale un rapporto severo sulle attività dei clubs dei Giacobini;
dopo l'insurrezione del (12 Germinale, Anno III) gioca un ruolo importante nell'adozione dei decreti che colpiscono i manifestanti; entra poco dopo nella commissione incaricata di redigere la futura costituzione; 26 maggio-4 giugno, viene eletto presidente della Convenzione nazionale in una situazione difficile, proprio dopo l' "Insurrezione del 1° Pratile"; il suo ufficio è composto esclusivamente di deputati realisti, come Henry-Larivière, Gamon e Poisson; giugno, viene inviato in missione presso le armate delle Côtes de Brest, de l'Ouest de Cherbourg;
25 ottobre, dopo lo scioglimento della Convenzione nazionale, viene eletto al Consiglio dei Cinquecento da cinque dipartimenti; alla fine egli opta per l'Oise; vi siede fino al 1797;
1797, diviene commissario del Direttorio presso l'amministrazione centrale del dipartimento della Senna;
[Facente parte, fino al 1797, della maggioranza del Direttorio, nell'Anno VIII si riunirà al partito di N. Bonaparte.]
1798, ritrova il suo posto al Consiglio dei Cinquecento fino al 26 dicembre 1799;
1799, dopo il colpo di Stato del 18 Brumaio, è nominato membro del Tribunato dove siede fino al 1802;
1804-15, esercita le sue funzioni di direttore dei diritti riuniti nella Gironda e nella Marne;
1816, dopo la legge del 12 gennaio che mette al bando i regicidi, prende paura e lascia la Francia;
[La legge forse non è applicabile nei suoi confronti, non avendo egli esercitato alcuna funzione durante i Cento Giorni, ma rimane il fatto che egli votò la morte del re nel gennaio 1793.]
1819, marzo, rientra in Francia dove vive in completo ritiro;
1833, 31 ottobre, muore a Condat.

Moreau, Jean-Victor-Marie (Morlaix 1763-Lohn 1813) militare francese, figlio di un avvocato, studente in legge;
1789, allo scoppio della Rivoluzione organizza una compagnia della Guardia nazionale;
1792, eletto tenente colonnello di un battaglione di volontari entra nell'armata del nord; presto viene promosso generale di brigata;
la morte del padre sul patibolo non raffredda il suo ardore repubblicano;
1794, raggiunge la carica di generale di divisione;
1795, comandante in capo dell'armata del nord;
1796, marzo, posto alla testa dell'armata del Reno e della Mosella, sconfigge ripetutamente gli austriaci ma in seguito agli insuccessi riportati dal gen. J.-B. Jourdan a Wurzburg, è costretto ad una difficile ritirata attraverso la Selva Nera;
1797, gli viene affidato anche il comando dell'armata della Sambre-et-Meuse; riprende allora l'offensiva oltre il Reno ma viene bloccato dall'armistizio stipulato a Leoben da N. Bonaparte; viene messo a riposo dopo il colpo di stato del 18 fruttidoro per non aver prontamente rivelato il tradimento del generale realista Ch. Pichegru;
1798, settembre, è richiamato come ispettore generale di fanteria;
1799, primavera, ha il comando dell'armata d'Italia; sconfitto a Cassano d'Adda da M.F. Melas è costretto a ritirarsi e a condurre le armate napoleoniche a Genova, dove cede il comando a J.-E. Championnet; tornato a Parigi collabora con N. Bonaparte al colpo di stato del 18 brumaio;
1800, aprile, nominato nuovamente comandante in capo delle armate della Svizzera e del Reno inizia una nuova brillante campagna, occupa Friburgo, sconfigge più volte l'arciduca Carlo (Höchstädt e Neresheim); 3 dicembre, riporta la decisiva vittoria di Hohenlinden;
[Gli eventi politici successivi faranno apparire all'opinione pubblica la battaglia di Marengo come l'evento risolutivo che è riuscito a piegare l'Austria: in realtà è stato lui a dare il colpo di grazia agli Absburgo con la vittoria di Hohenlinden.]
1801, dopo la vittoria di Napoleone I a Marengo, è a capo dell'opposizione al primo console; settembre, viene messo a riposo;
1804, compromesso nella cospirazione realista di G. Cadoudal e di Ch. Pichegru viene arrestato e condannato a due anni di reclusione, commutati nell'esilio; si reca quindi in Spagna;
1805, si trasferisce negli Stati Uniti dove vive modestamente;
1813, torna in Europa come consigliere militare dello zar Alessandro I nella campagna di Germania; 27 agosto, nella battaglia di Dresda è colpito mortalmente da un proiettile di artiglieria.

Papi, Lazzaro (Pontito, Lucca 1763-Lucca 1834) letterato italiano, poeta, traduttore di Epitteto e di J. Milton; arruolatosi come medico nell'esercito coloniale inglese, si recò in India e fu anche segretario di un raja
1802, tornato in Toscana, è bibliotecario del principe Ferdinando Carlo e direttore del Museo di Carrara
Lettere sulle Indie orientali (1802)
Commentari della rivoluzione francese (1830).

Pâris, Philippe Nicolas Marie de (Parigi 12 novembre 1763 – Forges-les-Eaux 31 gennaio 1793, suicidio) realista francese, guardia del corpo di re Luigi XVI;
è uno dei «chevaliers du poignard» facente parte della guardia costituzionale del re, senza impiego dopo la sua dissoluzione;
1793, gennaio, ardente realista, decide d’assassinare uno dei deputati della Convenzione che, al momento del processo a Luigi XVI, ha appena votato la morte del re; 20 gennaio, non potendo avvicinare Philippe d’Orléans, uccide con un colpo di sciabola L.-M. Lepeletier, marchese di Saint-Fargeau [M. Lepeletier], in un ristorante del Palais-Royal appartenente a un certo Février; per qualche giorno si nasconde al Palais-Royal presso la sua amante, una profumiera; cerca poi di fuggire verso l'Inghilterra ma, riconosciuto da un mercante di conigli rimasto scioccato nel sentirlo ingiuriare la Rivoluzione, si spara un colpo di pistola alla testa prima di essere catturato.
[Il mercante di conigli otterrà un premio di 1.200 franchi dalla Convenzione come ricompensa della sua denuncia.]

Poniatovski, Jósef Antonio - principe (Vienna 1762/3-Lipsia 1813/15) generale polacco, maresciallo di Francia;
[Figlio di Andrzey e nipote di Stanislao Augusto re di Polonia ]
1778, diventa aiutante di campo di Giuseppe II;
1789, viene richiamato in patria dove si cerca faticosamente di dare un nuovo assetto politico allo stato polacco già uscito (1772) dalla prima spartizione tra Russia, Prussia e Austria;
1791, 3 maggio, partecipa al colpo di stato che impone alla dieta, costituita in gran parte da magnati conservatori, una costituzione liberale di tipo inglese;
1792, l'attuazione viene impedita dalla seconda spartizione della Polonia; egli cerca di opporsi agli eserciti russi invasori e combatte valorosamente a Zielence, ma di fronte alla loro preponderanza numerica è costretto a deporre le armi e a recarsi in esilio;
1794, si unisce a T. Kosciuszko nella difesa di Varsavia nel corso dell'assedio posto dal generale russo A. Suvarov; vinto, rifiuta la carica di generale offertagli da Caterina II di Russia; la fine dell'indipendenza polacca lo costringe nuovamente all'esilio;
1807, costituitosi il granducato di Varsavia dopo la pace di Tilsit, viene nominato da Napoleone I generale di divisione, ministro della guerra e comandante in capo del ricostituito esercito nazionale; partecipa a varie campagne rintuzzando diversi tentativi austriaci di penetrare in Polonia;
1812, durante la campagna di Russia combatte valorosamente a Smolensk e alla Moscova rimanendo ferito; consapevole che il destino della sua patria è strettamente legato a quello di Napoleone I gli rimane fedele sino all'ultimo 
1813, 16 ottobre, combatte a Lipsia conseguendo nel campo il titolo di maresciallo dell'impero; 19 ottobre, mentre protegge la ritirata dell'armata, attaccato sulle rive dell'Ester, spinge il suo cavallo nel fiume in piena morendovi annegato.

Prieur Duvernois, Claude-Antoine (Auxonne, Costa d'Oro 1763-Digione 1832) rivoluzionario francese, entrato giovanissimo nella carriera militare;
1788, luogotenente, aderisce alla rivoluzione e presenta alla costituente una memoria sull'unificazione dei sistemi di misura; deputato della Costa d'Oro all'assemblea legislativa e poi alla convenzione, è favorevole alla condanna a morte del re;
1793, agosto, entra nel grande comitato di salute pubblica e si occupa della fabbricazione di armi e munizioni e del servizio ospedaliero; ostile alla reazione termidoriana, deputato al consiglio dei cinquecento, collabora alla fondazione dell'Ecole polytechnique e alla creazione di un nuovo sistema monetario;
1801, capobrigata, dedicatosi negli ultimi anni agli studi scientifici, non viene colpito dalla restaurazione.

Rey, Gabriel-Venance (1763-1836) generale francese;
soldato di cavalleria sotto il vecchio regime, fa carriera e viene inviato in Vandea; dimostratosi energico, è nominato, per l'intervento di Philippeaux, generale in capo dell'esercito riunito a Chinon;
1796, viene inviato con rinforzi all'armata d'Italia;
1803, dichiaratosi ostile al colpo di stato del 18 brumaio, viene messo a riposo;
è creato barone da Louis XVIII.

Richter, Johann Paul Friedrich o Jean Paul (Wunsiedel 1763-Bayreuth 1825) scrittore tedesco, veneratore di J.-J. Rousseau ;
Grönländische Prozesse (1783. Processi groenlandesi)
Auswahl aus des Teufels Papieren (1789, Scelta delle carte del diavolo)
Leben des vergnügten Schulmeisterleins Maria Wuz in Auenthal (1791, Vita del maestrino Maria Wuz di Auenthal, contento del suo stato; romanzo breve pubblicato come appendice a suo primo romanzo) 
Die unsichtbare Loge
(1792, La loggia invisibile)
Hesperus (1792-94)
Leben des Quintus Fixlein (1794-95, Vita di Quintus Fixlein - o "di Fixlein, professore di quinta")
Siebenkäs (1795-96, in cui è inserito il Rede des toten Christus vom Weltgebäude herab, dass kein Gott sei - Discorso che Cristo morto tenne dall'alto dell'universo sulla non esistenza di Dio)
Titan (1797-1802)
Flegeljahre (1801-05, Anni di scapigliatura giovanile)
Levana (1805-06)
1817, è dichiarato da G.W.F. Hegel dottore honoris causa all'università di Heidelberg.

Riffardeau, Charles-François – duca di Rivière (1763-1828) militare francese;
aiutante di campo del duca d'Artois, riesce spesso ad entrare clandestinamente in Francia;
allorché la polizia scopre il complotto di Cadoudal, viene arrestato e condannato a morte;
salvato da Josephine e da Murat, viene mandato in esilio;
1815, tornato in Francia con i Borbone, ha il comando militare della Corsica e in seguito è ambasciatore a Costantinopoli.

Robespierre, Augustin-Bon-Joseph de - detto [il Giovane] (Arras 1763-Parigi 1794) politico francese;
[Fratello minore di Maximilien-Marie-Isidore.]
1789, avvocato, aderisce alla Rivoluzione;
1791, prende parte all'amministrazione del Pas-de Calais;
1793, si stabilisce a Nizza per occuparsi dell'organizzazione dell'esercito d'Italia;
1794, deputato alla Convenzione e rappresentante in missione presso l'esercito; in tale veste partecipa all'assedio di Tolone dove diventa amico del giovane N. Bonaparte;
27 luglio (9 Termidoro), arrestato assieme al fratello, dopo il colpo di stato, viene con lui condannato a morte e ghigliottinato il giorno successivo.

Royer-Collard, Pierre-Paul (Sompuis, nei pressi di Vitry-le-François, Marne 21 giugno 1763 – Châteauvieux 2 settembre 1845) politico e filosofo francese;
[Figlio di Antoine Royer, piccolo commerciante, e di Angélique Perpétue Collard, donna dal carattere forte e molto religiosa.]
a dodici anni viene mandato in un collegio di Chaumont diretto da uno zio, padre Paul Collard; segue poi lo zio a Saint-Omer, dove studia matematica;
1811, gli viene assegnata la cattedra di Storia della filosofia alla Sorbona; in seguito diviene presidente del consiglio della Pubblica istruzione e tale rimane fino al 1818;
[È uno dei più eminenti rappresentanti dei cosiddetti "liberali dottrinari": liberali fedeli al principio monarchico, ma sostenitori di un rafforzamento dei poteri del parlamento, con connesso indebolimento di quelli del sovrano, rispetto a quanto stabilito nella Carta ottriata (concessa) da Luigi XVIII nel 1814.]
1830, marzo, viene prescelto da Carlo X (nella cinquina proposta dalla Camera dei deputati) quale presidente dell'assemblea elettiva; 30 marzo, con questa carica presenta al sovrano il cosiddetto 'Indirizzo dei 221', uno dei fattori alla base della successiva Rivoluzione di Luglio.

Rostopcin, Fëdor Vasil'evic - conte (Orel 1763-Mosca 1826) scrittore e politico russo;
[Sofia Rostopcin (1799-1874), una delle sue figlie, sposando il conte Eugène de Segur, nipote di Philippe-Paul de Ségur, diventerà la contessa di Sègur, famosa autrice di graziosi romanzi per la giovinezza.]
1799, aiutante di campo dello zar Paolo I, diventa rapidamente generale, gran maresciallo e ministro degli esteri, nonché conte;
1801, caduto in disgrazia dello zar Alessandro I, dopo aver protestato contro la stipulazione della pace con la Francia napoleonica (alla quale egli è profondamente ostile) lascia la corte;
1810, solo ora riappare accanto allo zar;
1812, è nominato governatore generale di Mosca;
1814, sostituito nelle sue funzioni di governatore, viene inviato al congresso di Vienna e da questo momento vive alcuni anni in Austria e in Francia;
1820, di nuovo governatore di Mosca, si dimostra strenuo difensore dei privilegi della nobiltà, decisamente contrario all'aristocrazia liberale la forza più valida di opposizione all'autocrazia;
La verità sull'incendio di Mosca (1823)
[Tradizionalmente considerato l'autore dell'incendio che distrusse Mosca all'indomani dell'arrivo dei francesi, nel libro egli attribuisce la catastrofe ad un accidente o a un inspiegabile gesto di furore degli invasori; sembra, invece, quasi provato che i depositi di alcool siano stati incendiati per suo ordine.].

Royer-Collard, Pierre-Paul (Sompuis, Marne 1763-Châteauvieux, Loir-et-Cher 1845) filosofo e politico francese;
1783, avvocato al parlamento dei Parigi, aderisce alla prima fase della rivoluzione;
1792, agosto, dopo l'arresto del re e negli anni del terrore se ne dissocia;
1797, eletto nel consiglio dei "cinquecento", viene destituito per il suo orientamento moderato in seguito al colpo di stato antimonarchico del 18 fruttidoro;
1798-1803, entra a far parte del comitato segreto monarchico;
1811-14, abbandonata la politica attiva, negli ultimi anni del regime napoleonico insegna storia della filosofia moderna alla Sorbona, professando una dottrina "spiritualistica" che deriva dalla scuola scozzese di T. Reid, in opposizione al sensismo imperante di E.B. de Condillac;
1815-20, consigliere di stato e presidente del consiglio dell'università; deputato, è il capo della corrente dei "dottrinari" cioè di quei monarchici che hanno accettato la "Charte octroyée" del 1814 come base di una politica di compromesso fra eredità rivoluzionaria e restaurazione monarchica; cattolico, ma non clericale, prende posizione contro la legge sul sacrilegio e si batte contro la legge che ristabilisce il diritto di primogenitura e contro le limitazioni della libertà di stampa;
1827, entra all'Académie Française;
1828, divenuto presidente della camera, redige l' "indirizzo dei 221" contro il governo ultrareazionario del principe di Polignac e lo porta personalmente a Carlo X;
1830, dopo la rivoluzione la sua funzione politica si esaurisce.

Skelton, John (1763-1841) militare inglese;
1813, luogotenente di un reggimento di fanteria indigeno delle Indie, è nominato vice-governatore di Sant'Elena dove rimane fino al 1816.

Stadion, Johann Philip conte di (Magonza 1763-Baden, Vienna 1824) politico austriaco, discendente da una famiglia dei cavalieri della Svevia, da secoli legata alla casa d'Asburgo e ammessa (1708) al collegio dei conti dell'impero;
1787, viene inviato dal cancelliere W.A. Kaunitz come ambasciatore a Stoccolma;
1790-93, svolge un ruolo delicato e importante come inviato straordinario in Inghilterra; emarginato dal cancelliere von Thugut, è richiamato dal nuovo cancelliere L. Cobenzl;
1801-03, ambasciatore a Berlino;
1803-05, ambasciatore a Pietroburgo, si adopera per far intervenire lo zar contro Napoleone nella terza coalizione che si conclude con la disfatta di Austerlitz;
1806, per preparare la rivincita l'imperatore lo nomina ministro degli esteri ritenendolo l'uomo adatto, sia per il suo odio personale verso Napoleone che gli ha confiscato le terre in Svevia, sia per le sue amicizie importanti nei vari stati in cui ha svolto la sua carriera diplomatica, sia per il sentimento nazionale che lo anima; sul piano diplomatico fallisce completamente e al momento dello scontro con la Francia si trova isolato: solo nel Tirolo infatti (regione sottoposta alla Baviera, alleata di Napoleone) scoppia una grande rivolta popolare e nazionale che viene duramente repressa senza che l'esercito austriaco possa approfittare della circostanza favorevole;
1809, dopo la sconfitta d Waterloo, egli si dimette e si ritira a vita privata;
1813, dopo la vittoria su Napoleone a Lipsia egli viene richiamato ed inviato come ambasciatore a Pietroburgo;
1813, …e a Berlino; gli viene poi affidato il ministero delle finanze col compito di rimediare al grave dissesto economico e finanziario della monarchia; attua così una rigorosa politica deflazionistica e cerca di colmare il disavanzo con l'emissione di carta moneta scoperta da parte di una Banca nazionale privilegiata (fondata nel 1817); al di là di tali espedienti, egli riconosce come unico rimedio un'unica imposta fondiaria che sia uguale per le terre rustiche e per le terre dominicali; ciò comportando una rigorosa inchiesta sullo stato della proprietà fondiaria che al momento della sua morte non è stata ancora avviata.

Talma, François-Joseph (1763-1825) attore francese;
1789, durante la Rivoluzione recita nel suo repertorio tragico;
in seguito si lega a Napoleone I;
1808, parte con lui per Erfurt ed è uno dei beneficiati dall'imperatore;
durante la Restaurazione, quando egli recita, la nobiltà francese diserta la Comédie.

Tascher de la Pagerie, Marie-Josèphe-Rose o Joséphine Beauharnaisviscontessa de Beauharnais e imperatrice dei francesi sotto il nome di Josephine (Trois-Ilets, Martinica 1763-Malmaison, Parigi 1814) nobildonna francese, di origine creola;
[Figlia di un oscuro nobiluomo stabilito nelle Antille, nel 1777 sposa giovanissima il visconte Alexandre de Beauharnais da cui ha due figli Eugène e Hortense.]
1794, primavera, durante il Terrore viene arrestata assieme al marito, comandante dell'armata del Reno (condannato e poi ghigliottinato per le sconfitte subite);
tornata in libertà dopo il termidoro, molto vicina a P.-F. Barras fa del suo salotto uno dei maggiori centri mondani della Parigi dittatoriale;
1796, marzo, sposa N. Bonaparte conosciuto tramite l'ex amante P.-F. Barras;
partito il marito per la campagna d'Italia, lo raggiunge a Milano; rimasta in Francia durante la campagna d'Egitto, si attira molte critiche per la sua condotta assai libera e al suo ritorno Napoleone minaccia di abbandonarla; pronta a intercedere a favore degli emigrati attira nel suo salotto gli esponenti della vecchia e della nuova aristocrazia e tenta di salvare la vita del duca d'Enghien;
1804, 2 dicembre, è incoronata imperatrice dei francesi, malgrado l'opposizione della famiglia di Napoleone I e continua alle Tuilleries la sua vita brillante e dispendiosa;
[Sono note le folli spese dell'imperatrice e i suoi debiti con i fornitori dai quali si faceva derubare, spese che tuttavia non eguagliarono mai quelle di Maria Antonietta.]
1809, quando l'imperatore decide di contrarre un nuovo matrimonio con Maria Luisa d'Austria nella speranza di avere un erede, accetta di divorziare e si ritira alla Malmaison con una cospicua dotazione;
con Napoleone I mantiene una corrispondenza, della quale Maria Luisa si mostra spesso gelosa;
1814, muore alla Malmaison.

Thibault, François-Gabriel de – marchese de Labrousse de Verteillac (1763-1854) militare francese;
ufficiale di cavalleria durante il vecchio regime;
1813, è nominato ciambellano di Napoleone I;
in seguito diviene deputato alla Camera dei Cinquecento.

Tiepolo, Domenico conte (1763-1836) nobile veneziano;
[Figlio di Alvise e di Elena Badoer.]
1788, sposa Maria Priuli;
[Figlia di Marcantonio Priuli, p.v. e di Eugenia Donà, p.v..]
1791, podestà di Chioggia;
1796, savio di terraferma;
presidente dell’Ufficio di Sanità;
[confermato nobile con sovr. risol.ne dell’imperatore d’Austria del 22 nov 1818 ed elevato al titolo di conte dell’impero austriaco con sovr.
Risol.ne del 14.7.1820]

Discorsi sulla storia veneta (1828; Vedi congiura di Bedmar.)

Torti, Francesco (Bevagna, Perugia 1763-1842) letterato italiano, dopo gli studi universitari a Camerino, si stabilì a Roma e divenne amico di V. Monti che ricorse ai suoi consigli per la revisione della Bassvilliana; in seguito l'amicizia si ruppe per motivi personali e ideologici;
Prospetto del Parnaso italiano (1806-12, o 3 voll., nitido profilo della storia letteraria d'Italia)
Il purismo nemico del gusto (1818)
Risposta ai puristi (1819)
Antipurismo (1820)
La corrispondenza di Monteverde (1832, romanzo epistolare, duramente attaccato da M. Leopardi per il suo "liberalismo" e la sua "irreligiosità")
Apologia (1835, in risposta a M. Leopardi, poi sconfessata in quanto messa all'Indice).

Vauquelin, Louis Nicolas (Saint-André-d'Hébertot 16 maggio 1763 – Saint-André-d'Hébertot 14 novembre 1829) chimico e farmacista francese;
1777-79, assistente di laboratorio presso un farmacista di Rouen;
1783, entrato in contatto con A.-F. de Fourcroy, lavora come suo assistente (1783-91);
[Inizialmente i suoi lavori vengono pubblicati con la firma del suo maestro e mecenate, in seguito riuscirà a farsi citare come coautore.]
1790, inizia a firmare da solo le sue ricerche;
[Arriverà a pubblicare, in tutta la sua carriera, 376 saggi. La maggior parte di essi sono semplici resoconti di pazienti e laboriose operazioni di analisi e – potrà sorprendere –, nonostante tutte le sostanze analizzate, arriverà a scoprire soltanto due nuovi elementi, il berillio (1798), individuato come ossido nel berillo (un minerale) e il cromo (1797), individuato in un minerale di piombo rosso proveniente dalla Siberia. Egli lavorerà anche sullo sviluppo di un processo per ottenere ammoniaca liquida alla pressione atmosferica.]
sia contemporaneamente che in successione, occupa le cariche di ispettore di miniere, professore alla Scuola delle Miniere e alla Scuola Politecnica, saggiatore di oggetti d'oro e d'argento, professore di chimica all'Università di Francia e al Jardin des Plantes, membro del Consiglio dell'Industria e del Commercio, commissario sulle leggi farmaceutiche;
1809, alla morte di A.-F. de Fourcroy, viene nominato quale suo successore alla carica di professore di chimica alla Facoltà di Medicina;
[Le sue lezioni, che sono completate con esercitazioni pratiche di laboratorio, sono frequentate da molti chimici che in seguito otterranno fama. Tra i suoi lavori più noti il "Manuel de l'essayeur".]

Vignolle, Martin (1763-1824) militare francese;
1791, tenente;
1796, generale.

Villeneuve, Pierre-Charles de (1763-1806) ufficiale di marina francese;
1796, ammiraglio;
perde 17 navi a Trafalgar; fatto prigioniero, è liberato sulla parola ma, tornato in Francia, si suicida.

Vivies, Guillaume-Raymond (1763-1813) militare francese;
1813, fatto prigioniero durante la ritirata della campagna di Russia, muore a Wilna.

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«segue da 1762»
1763
Germania
Industria editoriale:
. C.H. Beckdi Monaco.
America

Georgia, solo ora l'ultima delle Tredici Colonie può avere la sua stamperia (settant'anni dopo quella fondata a New York).
«segue 1764»

Encyclopédie

«segue da 1762»
1763, 
«segue 1764»

Almanacchi

«segue da 1757»
1763
Almanacco popolare:
- Cronaca di Cola de li Picirilli degli avvenimenti pubblici di Milano nell'anno 1763;
Almanacco speciale o Annuario:
- Almanacco di Gotha, (Germania, 1763-1944, genealogico-diplomatico);
«segue 1764»

«La frusta letteraria»

1763, 1° ottobre, Giuseppe Baretti stampa a Venezia (ma con la falsa indicazione di Roveredo) questo quindicinale letterario;
1764, II semestre, la pubblicazione diventa regolare;
1765, 15 gennaio, col n. 25 è trasformato in mensile; 
poiché se ne vieta la stampa nel territorio veneto, i numeri dal 26 al 33, datati da Trento, vengono pubblicati ad Ancona, tutti insieme nel mese di novembre, per sferrare un violento attacco contro il padre Appiano Buonafede, autore dell'antibarettiano Il bue pedagogo
nella rivista, scritta quasi interamente dal Baretti, si finge che l'autore degli articoli sia un vecchio soldato mutilato in guerra, Aristarco Scannabue il quale, in una località campestre, passa il tempo a recensire, e più spesso a stroncare, i libri che via via si stampano e gli vengono dati in prestito dal curato del luogo, don Pietro Zamberlucco.

Biblioteca di Brera
(o Braidense)

1763, Milano, Maria Teresa d'Austria fonda questa biblioteca con l'acquisto della Biblioteca Pertusati (24.000 volumi);
1786, viene aperta al pubblico nel palazzo di Brera;
1793, viene arricchita con la Biblioteca dei gesuiti e con le biblioteche degli ordini religiosi soppressi verso la fine del Settecento;
nell'Ottocento e nel Novecento vi  confluiscono varie biblioteche private;
1885, vi confluisce il Fondo manzoniano donato da P. Brambilla, il Fondo Novati ecc.
Possiede circa [dati 1977]
- 700.000 volumi, 
- 2.344 incunaboli (tra cui il Catholicon stampato a Magonza nel 1460, la Bibbia magontina del 1462 e il Lattanzio di Subiaco del 1465),
- 1.626 manoscritti, 
raccolte di autografi e documenti.

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