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Papa
Pio VI (1775-99) 1788, la
politica ecclesiastica e altri fatti portano il governo Borboneco a
rifiutare a Roma il tradizionale "omaggio della chinea". haskalah «segue da 1688» |
ANNO 1788
– Asachi, Gheorghe (Herta
1788-Iasi 1869) scrittore romeno, scienziato e diplomatico moldavo,
viaggiò a lungo in Italia e in Austria; tra i promotori del rinnovamento
culturale romeno, fondò scuole, giornali e il primo teatro in lingua
nazionale;
Torna su1829-49, fonda «L'Ape romena». – Bon, Francesco Augusto (Venezia [o Peschiera del Garda, Verona] 1788-Padova 1858) attore e commediografo italiano, direttore della compagnia "La Lombarda"; autore di circa sessanta commedie, creò il personaggio Ludro; Ludro e la sua gran giornata (1823) Il matrimonio di Ludro (1836) La vecchiaia di Ludro (1837) 1842, insegnante all'Accademia dei filodrammatici di Milano; 1856, direttore dell'Istituto filarmonico-drammatico di Padova. – Bossi, Benigno (Como 1788-Ginevra 1870) patriota italiano, legato al gruppo milanese del «Conciliatore»; 1821, rappresenta i liberali lombardi al moto insurrezionale di Torino; 1824, condannato a morte in contumacia, aderisce alla società segreta dei «Sublimi maestri perfetti» a Ginevra; 1848, nominato a Londra rappresentante del governo provvisorio di Milano; 1842, ritiratosi dalla vita politica, pubblica una biografia di J.-C.-I. Sismondi. – Botsaris, Markos (Suli, Albania 1788-Karpenisi, Etolia 1823) patriota greco 1814, aderisce alla società segreta patriottica dell'Eteria 1822-23, è tra gli animatori della difesa di Missolungi durante il primo assedio effettuato dai turchi e rimane ucciso. – Boucher de Crèvecoeur de Perthes, Jacques (Rethel, Ardennes 1788-Abbeville, Somme 1868) paletnologo francese, il fondatore della archeologia preistorica; Antichità celtiche e antidiluviane (1846) Gli utensili di pietra (1865). – Byron, George Gordon lord (Londra 1788-Missolungi 1824) poeta inglese . – Cabet, Étienne (Digione 1788-Saint Louis, Missouri, Stati Uniti 1856) politico e scrittore francese; 1830, partecipa all'insurrezione parigina che porta al trono Luigi Filippo d'Orléans; 1831, viene destituito dalla carica di procuratore generale alla corte d'appello di Bastia in Corsica per le sue tendenze repubblicane; 1833, fonda il giornale «Le Populaire», presto soppresso dal governo; 1834-39, esule a Londra, subisce l'influenza di R. Owen ed elabora un sistema comunista che espone nel Voyage en Icarie (1842, Viaggio in Icaria) 1848, dopo aver partecipato alla rivoluzione, parte per gli Stati Uniti dove guida l'esperienza degli "icariani" di Nauvoo (Illinois). – Chauvet, Joseph-Joachim-Victor (Tolone 1788-1834 ca) poeta, critico e pubblicista francese, collaboratore della «Révue Encyclopèdique»; La Parganiote (1820) 1820, un suo articolo sul Conte di Carmagnola riceve la famosa Lettera a M.C. sull'unità di tempo e di luogo nella tragedia di A. Manzoni. – Chrzanowski, Wojciech (Cracovia 1788-Parigi 1861) militare polacco; 1830-31, uno dei capi militari della rivoluzione polacca; 1848, è chiamato da Carlo Alberto per riorganizzare le truppe piemontesi; 1849, marzo, alla ripresa delle ostilità contro l'Austria è maggiore generale, ma è ritenuto responsabile dell'infelice esito della prima guerra d'indipendenza; passato in Francia ha poi la stima di Napoleone III; Varie pubblicazioni di arte militare. – Clapperton, Hugh (Annan, Dumfriesshire 1788-Sokoto, Nigeria 1827) esploratore scozzese; 1822, partecipa alla spedizione che, al comando di D. Denham, raggiunge Kuka (attraverso il Sahara) nel Bornu, dove scopre il lago Ciad; Narrazione di viaggi e scoperte in Africa settentrionale e centrale negli anni 1822-1823 e 1824 (1826). 1827, in una seconda spedizione verifica che il Niger volge a sud, risolvendo il problema del suo corso e della sua foce, che identifica col golfo di Guinea. – Cockerell, Charles Robert (Londra 1788-1863) architetto e archeologo inglese Il tempio di Giove Panellenio a Egina e di Apollo Epicuro a Basse (1860). – Eichendorff, Joseph Karl von (Lubowitz, Alta Slesia 1788-Neisse 1857) scrittore tedesco; Ahnung und Gegenwart (1810-12, Presentimento e presenza, pubblicato nel 1815) Das Marmorbild (1819, La statua di marmo) Aus dem Leben eines Taugenichts (1826, La vita di un perdigiorno) Die Dichter und ihre Gesellen (1834, Poeti e loro compagni) Schloss Dürande (1837, Castel Dürande) La nobiltà e la rivoluzione (1857). – Fresnel, Augustin-Jean (Broglie 1788-Ville d'Avray, Parigi 1827) fisico francese, creatore dell'ottica fisica, da cui il principio di Huygens-Fresnel. – Hamilton, William (Glasgow 8.3.1788-Edimburgo 6.5.1856) filosofo scozzese; positivismo evoluzionistico; Filosofia del Cousin (1829, apparso nella «Edinburgh Review») 1836, diventa professore di logica e metafisica nella università di Edinburgh; Discussioni sulla filosofia, la letteratura e l'educazione (1852) Opere (1856, a cura di Thomas Reid con note e commenti) Lezioni di metafisica e di logica (1858-60, postumo, in 4 voll. pubblicate da H.L. Mansel; composte nel primo anno di insegnamento, le ripeté per vent'anni senza alcun mutamento). – Hirscher, Johannes Baptist von (Alt-Ergarten presso Ravensburg, Svevia superiore 1788-Friburgo in Brisgovia 1865) teologo tedesco, sacerdote dal 1810 Libretto giovanile, con idee illuministiche, condannato da Roma La morale cristiana come dottrina della realizzazione del regno nell'umanità (1835-36) Storia di Gesù Cristo, figlio di Dio e salvatore del mondo (1839) Dibattito sulle grandi domande religiose del presente (1846-55, in tre voll.) Le condizioni della chiesa oggi (1849). – Kisfaludy, Károly (Tét 1788-Pest 1830) scrittore ungherese, figura di punta del movimento nazionalista e indipendentista magiaro, del quale fondò il più importante organo letterario, l'almanacco «Aurora» pubblicato a partire dal 1922 I tartari in Ungheria (1819) I pretendenti (1819, commedia) Il voivoda Stibor (1820) I sediziosi (1820, commedia) Delusioni (1828, commedia) Irene (1829, sullo sfondo della conquista turca di Costantinopoli). – Lambruschini, Raffaello (Genova 1788-San Cerbone, Figline Valdarno 1873) politico e pedagogista italiano, studiò dapprima nella città natale e poi a Roma sotto la guida degli zii, il vescovo di Orvieto Giovanni Battista e il padre barnabita, poi cardinale, Luigi (1776-1854), e infine a Orvieto dove fu ordinato prete; 1810-12, qui regge segretamente, in qualità di provicario generale, la diocesi rimasta vacante a causa dell'allontanamento dello zio, esiliato per la sua strenua opposizione a Napoleone I; 1812, scoperto, viene deportato a Bastia in Corsica; 1814, rimesso in libertà rinuncia alla carriera ecclesiastica curiale iniziata a Roma non condividendo la politica papale e si ritira nella tenuta paterna di San Cerbone; ben presto entra a far parte del circolo culturale toscano facente parte dell' «Antologia» (G.P. Vieusseux, G. Capponi, C. Ridolfi, B. Ricasoli); 1827, con C. Ridolfi e L. de Ricci fonda il «Giornale agrario toscano»; 1830, crea nella propria casa di San Cerbone un istituto educativo per giovani benestanti, durato 17 anni; 1836-42, viene pubblicata la «Guida dell'educatore», cronaca della vita dell'istituto, la prima guida pedagogica italiana moderna; Difesa delle scuole infantili (1836) 1844-45, continua la pubblicazione della «Guida dell'educatore»; 1847-48, dirige con B. Ricasoli e V. Salvagnoli il giornale politico fiorentino «La Patria»; 1849-51, collabora allo «Statuto» dove difende la causa dell'unità d'Italia ed espone le proprie idee per una democratizzazione e riforma della chiesa; Dell'educazione (1849) Dell'educazione elementare e di secondo grado (1850) 1860, dopo l'annessione della Toscana al Piemonte è nominato senatore; 1867, riceve la cattedra di pedagogia nell'Istituto di studi superiori di Firenze; Dell'istruzione. Dialoghi (1871) Delle virtù e dei vizi (1873) Dell'autorità e della libertà. Pensieri di un solitario (iniziata nel 1866 e apparsa postuma nel 1932). – Mérilhou, Joseph (Montignac, Dordogne, regione del Périgord 15 ottobre 1788 – Neuilly-sur-Seine, Hauts-de-Seine 18 ottobre 1856) politico francese; [Figlio di Jean Mérilhou e Madeleine Desmond.] – Peel, Robert (Chamber Hall, Lancashire 1788-Londra 1850) politico inglese; [Figlio dell'industriale cotoniero Robert Peel.] studia a Oxford a al Lincoln's Inn di Londra; 1809, viene eletto, giovanissimo, alla camera dei comuni; 1810, schierato come il padre con il partito tory, entra a far parte del gabinetto Perceval in qualità di sottosegretario alla guerra e alle colonie; 1812, il nuovo primo ministro lord Liverpool lo nomina segretario per l'Irlanda; 1812-18, si misura con la difficile situazione dell'isola: ostile all'emancipazione dei cattolici ed incline ai metodi autoritari, mette però in luce notevoli doti politiche; 1819, seguendo il consiglio di autorevoli economisti, come D. Ricardo, patrocina il ritorno ai pagamenti in specie metalliche ponendo così fine alla circolazione di carta moneta che ha caratterizzato il periodo delle guerre contro la Francia; 1822, rientra nel gabinetto Liverpool come ministro degli interni; 1828-30, conserva la carica anche sotto A.W. Wellington; attua col consenso generale importanti riforme, come la revisione in senso umanitario della legislazione penale e la creazione di una forza di polizia (i cui agenti saranno presto chiamati bobbies da Bob, abbreviazione di Robert) per l'area metropolitana londinese; di fronte alle pressioni dei liberali e dello stesso Wellington muta opinione nei confronti dell'emancipazione dei cattolici ancora esclusi in Gran Bretagna dai diritti politici; 1832, diviene il capo naturale dell'opposizione conservatrice ai deboli governi whig di E. Grey e W.L. Melbourne; 1834, alla caduta di quest'ultimo diventa primo ministro; 1835, battuto alle elezioni, si dedica alla riorganizzazione del suo partito; 1841, il suo partito vince le elezioni; 1846, di fronte all'immane catastrofe della carestia irlandese, propone al parlamento l'abolizione delle leggi sul grano: è un colpo decisivo agli interessi terrieri ancora predominanti nel Partito conservatore (che vota infatti in maggioranza contro la legge); dopo l'approvazione della legge viene subito rovesciato e collabora dall'esterno col ministero liberale di lord J. Russell; 1849, vota a favore dell'abrogazione degli Atti di navigazione; 1850, 28 giugno, pronuncia il suo ultimo discorso in parlamento criticando la politica estera di H.J.T. Palmerston; il giorno dopo una caduta da cavallo, rivelatasi mortale, tronca la carriera dell'politico che più ha fatto per adeguare senza scosse rivoluzionarie le istituzioni britanniche alla nuova età industriale. – Poncelet, Jean-Victor (Metz 1° lug 1788 - Parigi 22 dic 1867) matematico francese, studiò all'Ecole Polytechnique, allievo di G. Monge, e quindi alla scuola del genio di Metz; al seguito di Napoleone nella campagna di Russia è fatto prigioniero e confinato a Saratov dove rimane due anni; tornato in Francia, pur nell'impegno della carriera militare, riprende le sue ricerche; Trattato delle proprietà proiettive delle figure (1822, I vol; 1866, II vol.) 1838-48, alla Sorbona insegna meccanica sperimentale e applicata; 1848, viene eletto all'assemblea costituente della Seconda Repubblica come rappresentante del dipartimento della Mosella; diviene nello stesso tempo direttore dell'Ecole Polytechnique; partecipa attivamente all'organizzazione dell'Esposizione universale di Parigi del 1855. – Romani, Felice (Genova 1788-Moneglia, Genova 1865) poeta e librettista italiano, laureato in giurisprudenza e lettere, esperto di greco e latino, nella polemica tra romantici e classicisti si dichiarò al di sopra delle parti; in realtà il suo modello restò V. Monti; La rosa bianca e la rosa rossa per G.S. Mayr (1813) Medea in Corinto per G.S. Mayr (1813) 1814, rifiutata la carica di poeta cesareo a Vienna, firma con la Scala un contratto che lo impegna a fornire sei testi all'anno Il turco in Italia per Rossini (1814) Bianca e Faliero per Rossini (1819) Il pirata per Bellini (1827) La straniera per Bellini (1829) I Capuleti e i Montecchi per Bellini (1830) Anna Bolena per Donizetti (1830) La sonnambula per Bellini (1831) La Norma per Bellini (1831) Lucrezia Borgia per Donizetti (1832) L'elisir d'amore per Donizetti (1832) 1834, è chiamato da Carlo Alberto a dirigere la «Gazzetta ufficiale piemontese», di cui cura personalmente (a partire dal 1855) l'appendice letteraria; Un giorno di regno per Verdi (1840) Poesie liriche (1841) Il colombo (1883, postumo, poemetto). – Rückert, Friedrich o Freimund Raimar (Schweinfurt, Baviera 1788-Neuses, Coburgo 1866) scrittore tedesco, di modesta condizione, frequentò le università di Würzburg e Heidelberg; 1811, si laurea a Jena con una tesi in filologia, ottenendo poi la libera docenza; Geharnischte Sonette (1814, Sonetti corazzati) 1816, mentre dirige a Stoccarda il «Morgenblatt» dell'editore Cotta, caldeggia nel dibattito sulla costituzione del Württemberg (in opposizione all'amico L. Uhland) un rafforzamento del re quale premessa per la nascita, intorno alla corona sveva, di una federazione degli stati tedeschi minori; 1817, cessa la sua militanza politica; Kranz der Zeit (1817, Corona del tempo) 1818, stabilitosi a Vienna dopo una parentesi di viaggio in Italia, si dedica allo studio sistematico dell'arabo e del persiano sotto la guida del celebre orientalista J. Hammer-Purgstall; 1819, traduce il poeta persiano Rumi; Östliche Rosen (1822, Rose d'oriente) 1826, grazie anche all'aiuto di A. von Platen-Hallermünde, ottiene la cattedra orientalistica a Erlangen; Die Weisheit des Brahmanen (1836-39, La saggezza del brahmano, più di duemila epigrammi, parabole e novelle in alessandrini) Kindertotenlieder (1872, postumo, in seguito alla morte di due figlioletti, magistralmente musicati poi da Mahler). – Saint-Denis, Louis-Etienne [detto Aly] (1788-1856) servitore personale di Napoleone I; 1811, entra al servizio dell'imperatore come "mamelucco aggiunto" e ha il privilegio di dormire in terra presso la tenda del sovrano; lo segue all'isola d'Elba dove diviene custode delle sue armi e primo cacciatore; a Sant'Elena, dove pure lo ha seguito, diventa bibliotecario e vi rimane fino alla morte del sovrano. – Schopenhauer, Arthur (Danzica 1788-Francoforte sul Meno 1861) filosofo tedesco. – Somerset, Fitz-Roy-James-Henry primo lord Raglan (1788 - ) figlio del duca di Beaufort, apparteneva ad una delle famiglie aristocratiche dei Tre regni; 1804, giugno, semplice cornetta al 4° dei dragoni; 1805, luogotenente; 1808, capitano, assiste alla battaglia di Talavera in Portogallo; 1810, aiutante di campo e segretario di Arthur Wellesley, duca di Wellington, fa tutta la guerra di Spagna; 1811, maggiore; 1812, colonnello; 1814, agosto, ritornato a Londra, sposa la seconda figlia di lord Mornington, nipote del duca di Wellington; i "cento giorni" lo richiamano al suo posto e all'inizio della battaglia di Waterloo, vicino alla masseria dell'Haire-Saint, perde il braccio destro; al suo ritorno in patria è nominato colonnello e aiutante di campo del principe regnante e commendatore dell'ordine del Bagno; 1817-19, segretario d'ambasciata a Parigi; 1822, segue il duca di Wellington a Vienna e a Verona; 1825, maggiore generale; 1827, segue il duca di Wellington a San Pietroburgo per gli onori allo zar in occasione della sua ascesa al trono; 1838, luogotenente generale, rimpiazza il posto gran maestro dell'artiglieria (mester general of the ordinance) sotto lord Kardinge, successore del duca di Wellington nel frattempo morto; è nominato barone di Raglan, dal nome di una tenuta patrimoniale ove Odoardo Somerset, uno dei suoi antenati, aveva lottato contro Cromwell fino alla caduta degli Stuart; 1854, marzo, viene incaricato a dirigere le operazioni nella guerra di Crimea; novembre, dopo i fatti di Alma e Inkerman è nominato feld-maresciallo. |
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