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Il Viandante |
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Papa segretario
di Stato: cardinale Silvio Valenti; cardinali: Vampirismo 1755, 31
gennaio, durante quest'inverno eccezionalmente freddo, dalla Moravia
giunge a Vienna la notizia di un nuovo processo celebrato contro dei
morti accusati di vampirismo. |
ANNO 1755
– Aldini, Antonio (Bologna
1755-Pavia 1826) politico bolognese, professore di diritto a Bologna;
Torna sudeciso sostenitore di N. Bonaparte è da questi nominato ambasciatore della Repubblica Cisalpina a Parigi; ritorna in patria perché nominato presidente del Consiglio degli Anziani della Repubblica; non appena costituito il Regno d'Italia è nominato presidente del Consiglio; sorto un conflitto con F. Melzi d'Eril, si ritira andando a vivere in Francia, nel castello di Montmorency che ha acquistato con i lauti guadagni realizzati; 1814, dopo la caduta di Napoleone I, si mette al servizio dell'Austria, trasferendosi a Milano, tentando invano di impedire il ritorno di Bologna sotto il dominio papale. – Amar, Jean-Pierre-André o Jean-Baptiste-André (Grenoble 11 maggio 1755 – Parigi 21 dicembre 1816) politico francese; [Nato in una famiglia agiata (suo padre era direttore della Monnaie).] avvocato al Parlamento di Grenoble; 1789, ha da poco acquistato la carica di Tesoriere di Francia quando scoppia la Rivoluzione e si allinea tardivamente alle nuove idee; 1792, diviene membro del direttorio del distretto di Grenoble; 9 settembre, viene eletto (5° su 9) deputato alla Convenzione nazionale per il dipartimento dell'Isère facendosi subito notare per i suoi attacchi contro gli emigrati; dal momento della sua elezione siede sui banchi della Montagna; 1793, gennaio, al momento del processo a Luigi XVI se la prende violentemente con J.-D. Lanjuinais, che ritiene la Convenzione incompetente per giudicare il re poiché richiede una maggioranza dei due terzi; in seguito vota per la colpevolezza del re, contro l'appello al popolo, per la pena di morte e l'esecuzione nelle ventiquattrore e contro il rinvio; 21 gennaio, il giorno dell'esecuzione del re, egli chiede l'arresto di tutti coloro che avanzeranno proposte sospette; 10 marzo, sostiene ardentemente Robert Lindet che ha chiesto la creazione di un Tribunale rivoluzionario, unica misura, secondo lui, che possa salvare il popolo; aprile, viene inviato con Merlino nell'Ain et l'Isère per accelerare il reclutamento; 21 maggio, protesta contro la decisione di conferire a Kellermann l'armata delle Alpi; 28 maggio, vota contro la relazione del decreto che la vigilia ha annullato la "Commissione dei Dodici"; 31 maggio, accanito avversario dei girondini, da questo momento diviene ancora più influente; 13 giugno, provoca il decreto di messa in stato d'accusa contro F.-N.-L. Buzot; 16 giugno, diviene membro del "Comitato di sicurezza generale"; 30 luglio, provoca il decreto di messa in stato d'accusa contro Duprat, Mainvielle eVallée ; 2 agosto, accusa J.-L. Carra di essere un cospiratore ed è sempre lui che procede all'arresto di Rabaut Saint-Étienne; 3 ottobre, viene incaricato di concludere contro P.-V. Vergniaud, M.-E. Guadet e gli altri girondini; è infine l'autore di un rapporto ["rapporto Amar"] che accusa di realismo e di aggiotaggio Basire, Chabot, Delaunay, Fabre d'Églantine e Julien de Toulouse; 1794, 4 aprile, diviene presidente della Convenzione; 9 Termidoro, si dichiara violentemente contro M. Robespierre contribuendo alla sua caduta; 12 Germinale, Anno III, viene implicato nell'insurrezione contro la Convenzione con Barère, Collot d'Herbois, Billaud Varennes e Vadier e arrestato; 4 Brumaio, viene liberato per amnistia; ritiratosi dalla vita pubblica, viene nuovamente arrestato dal Direttoriio come complice della "congiura degli Eguali"; condotto davanti al Tribunale della Senna per l'applicazione della legge del 22 Floreale, che invia in esilio diversi "convenzionali", resta tuttavia a Parigi; alla Restaurazione non è proscritto come regicida dalla legge del 12 gennaio 1816 perché aveva rifiutato di aderire all'atto addizionale del 1815; [Alla fine della sua vita si è avvicinato alla pietà e al misticismo. Ha tradotto le opere filosofiche del mistico svedese E. Swedenborg.] – Apostoli, Francesco (Venezia 1755-1816) storico e letterato italiano; Ricerche su gli uomini e le cose del secolo XVIII (1785) Lettere Sirmiensi (1801, ispirate alla sua esperienza di prigionia sotto gli austriaci) Rappresentazione del secolo XVIII (1801-1802) Dell'istoria dei Galli, Franchi e Francesi (1810). – Barère de Vieuzac, Bertrand (Tarbes 1755-1841) politico e giornalista francese; avvocato di Toulouse; 1789, eletto deputato per il Terzo stato di Bigorre agli Stati Generali; fonda a Parigi il primo giornale politico della Rivoluzione «Le point du jour» (1789-1891); eletto deputato alla Convenzione, classificato come Montagnardo, si segnala per la sua facondia, che gli vale il titolo di "Anacreonte della ghigliottina", e per il suo zelo rivoluzionario; rimane preso da Marat ma costruisce la sua reputazione nel processo del re; fa rigettare l'appello del popolo proposto da Vergniaud; 1793, 7 aprile, eletto membro del Comitato di salute pubblica; 10 luglio, rieletto, si avvicina tardivamente agli avversari di M. Robespierre; [È l'ispiratore [sembra] della congiura contro M. Robespierre alla Convenzione.] 1795, viene deportato come terrorista; 18 Brumaio, liberato, vive nell'ombra; 1815-30, esule a Bruxelles; Platone in Italia di V. Cuoco (?, traduzione) Memorie (1842-43). – Barras, Paul François visconte di (Fox-Amphoux, Provenza 1755-Chaillot, Parigi 1829) ufficiale napoleonico e politico francese, discendente di antica famiglia provenzale; ufficiale nelle Antille e in India sotto l'antico regime; 1789, partecipa all'assalto della Bastiglia; deputato alla Convenzione, nota N. Bonaparte durante la presa di Tolone e ne favorisce l'ascesa; [9 Termidoro] partecipa alla cospirazione che porta alla caduta di M. Robespierre; nominato comandante delle forze di Parigi, riesce ad imporre l'ordine con estrema durezza; 1795, nel Direttorio diventa la mente direttiva svolgendovi una parte preponderante con una politica personale; uomo leggero, avido di ricchezza e di piaceri, viene messo facilmente da parte dopo il 18 brumaio da N. Bonaparte, di cui ha favorito il matrimonio con Giuseppina e le prime tappe dell'ascesa. Memorie (postume) [Dettate a Rousselin de Saint-Albin, si sfoga con molti dettagli intimi contro Napoleone; in esse racconta che L.-S.- Freron, fondatore dell' «L'Orateur du peuple» contrario a G. Mirabeau, crudele antifederalista reazionario e amico di Napoleone, dal quale ottenne un posto di amministratore degli ospedali, viveva maritalmente con Paolina Bonaparte allora appena quindicenne…]. – Bayle, Moyse-Antoine-Pierre-Jean (Chêne presso Ginevra 16 luglio 1755 – Lyon, Rhône 1° luglio 1815) politico francese. – Bizanet, Guilin-Laurent (1755-1836) militare francese; nel vecchio regime è cannoniere di marina; 1793, colonnello, viene nominato generale; si rende celebre per aver respinto le truppe inglesi che tentavano di penetrare a Berg-op-Zoom; durante i Cento giorni e governatore di Tolone; messo a riposo da Louis XVIII, viene poi reintegrato nell grado da Luigi Filippo; 1833, lascia il servizio. – Blumauer, Aloys (1755-1798) poeta austriaco, prima gesuita, poi censore, framassone e libraio a Vienna Abenteuer des frommen Helden Aeneas o Travestierte Aeneis (Le avventure del pio eroe Enea) Wunderbare Historia einer durch dreyssig Jahre unverwesen gebliebenen alten Jungrauschaft; messa in versi da Magistrum Jocosium Hilarium (Vienna 1786, Meravigliosa istoria di una vecchia verginità rimasta intoccata per trent'anni) Die Klageneines Ingenieurs über den Verfall der Reitze seiner Frau (Vienna 1786, Lamentele di un ingegnere per la scomparsa delle attrattive di sua moglie) Saturnus, Lot und seine Tochter (Lot e sua figlia) Trostgedicht für die Regelschwestern (Poesia di consolazione per le monache) Beichte (Confessione, in dialetto austriaco) Amor Zauberring (L'anello magico; rivolta contro l'insaziabile Messalina russa Caterina II) Inoltre da ricordare: Erotische Liebesgedichte oder auserlesene von Blumauer und anderen der berühmten Dichtern (sic) unserer Zeit (Francoforte e Lipsia 1793, Poesie d'amore erotiche e scelte di Blaumauer e di altri famosi poeti del tempo). – Brillat-Savarin, Anthelme (Belley, Ain 1755-Parigi 1826) scrittore francese, magistrato; Essai sur le duel (1819, Saggio sul duello) La physiologie du goût (1825, La fisiologia del gusto). – Bulow, Federico Guglielmo von (1755-1816) militare prussiano; 18113, generale, si segnala nella guerra contro Ney; 1815, a Waterloo è tra i generali che più coadiuvano il G.L. Blücher nella manovra decisiva. – Carnot, Claude-Marie o Claude-Marie Carnot de Feulins, detto Carnot-Feulins (Nolay, Côte d'Or 15 luglio 1755 – Autun, Saône-et-Loire 16 ottobre 1836) militare e politico francese; [Figlio di Claude-Abraham Carnot (1719-1797), notaio reale; Fratello di: . Joseph Carnot (1752-1835), giureconsulto; . Lazare Carnot (1753-1823), fisico, matematico, generale e uomo politico.] 1788, ex alunno dell'École royale del Genio di Mézières, è nominato capitano; 1789, allo scoppio della Rivoluzione ne adotta moderatamente i principi; 1790, diviene amministratore del dipartimento del Pas-de-Calais; 1791, 27 agosto, viene eletto deputato di questo dipartimento all'Assemblea legislativa; [Appartiene al comitato militare durante tutta la durata della sessione e fa diverse proposte sull'organizzazione dei comitati, della gendarmeria, sul reclutamento dell'armata, sulla nomina degli aiutanti-generali e sulla difesa delle piazzeforti.] 1792, 10 agosto, fa parte dei commissari inviati all'Hôtel de Ville e che, essendo stati accolti dal fuoco delle Guardie svizzere sulla piazza del Petit-carrousel, rientrano all'assemblea; è qui che propone di invitare il re a venire nella loggia del logografo, vicino al presidente; egli fa decretare l'invio di commissari alle armate, diviene, dopo la sessione, durettore del dipartimento generale delle fortificazioni e si incarica di andare a verificare lo stato delle armate sulla frontiera del Nord; fa visita alle armate della Moselle e del Rhin, e, più tardi, dirige le fortificazioni di Dunkerque, al momento dell'assedio di questa piazza da parte degli inglesi; 1793, 16 ottobre, rende importanti servizi durante la battaglia di Wattignies; 21 ottobre, partecipa alla presa di Furnes; 1796, 4 giugno (16 Pratile, Anno IV) quando suo fratello Lazare diviene membro del Direttorio egli viene promosso generale di brigata ed chiamato presso di lui a Parigi; egli condivide la sua proscrizione dall'anno V all'anno VIII; rientrato in grazia, dà le dimissioni poco dopo in seguito ad un alterco con il primo console circa la spedizione di Santo Domingo, nella quale dovrebbe prendere il comando del Genio; rimane così diversi anni senza emolumenti né pensione; 1814, riprende servizio per occupare le funzioni di ispettore generale del Genio; 24 agosto, viene fatto cavaliere della "Légion d’honneur" da Luigi XVIII; 1815, 12 maggio, durante i Cento giorni viene eletto alla Camera dei rappresentanti per l'arrondissement di Chalon-sur-Saône e diviene uno dei segretari di questa assemblea; 18 giugno, dopo il disastro di Mont-Saint-Jean, propone di decretare che l'armata ha ben meritato ed è benemerita della patria; è incaricato con i suoi colleghi dell'ufficio di portare a Napoleone I l'atto di accettazione della sua seconda abdicazione; suo fratello Lazare fa ormai parte del governo provvisorio, egli lo rimpiazza ad interim al ministero dell'Interno dal 23 giugno al 9 luglio; qualche tempo dopo, per raggiunti limiti di età, viene ammesso alal pensione; 1816, luglio, viene arrestato in seguito ad una sua corrispondenza con il fratello Lazare, ora in esilio, ma è rilasciato quasi subito; 1817, il governo reale gli concede il brevetto di tenente-generale; De l'incompatibilité de la noblesse et de la pairie héréditaire, pour servir et apprécier les changements proposés à la loi actuelle des élections (1820) Des dangers de l'oligarchie dans le cadre d'un changement de principes dans la loi actuelle des élections (1820) 1836, 16 ottobre, muore ad Autun (Saône-et-Loire). – Cloots, Jean-Baptiste o Anacharsis Clootz (Gnadenthal, Treviri 1755-Parigi 1794) politico francese di origine tedesca; [Ricco barone tedesco, ricevette un'educazione europea e viaggiò molto. Entusiasmato dalla Rivoluzione francese, si dimostra l'apologista di una guerra rivoluzionaria in tutta Europa.] 1776, si trasferisce a Parigi; Certezza delle prove del maomettanesimo (1780) 1789, entra nel club dei giacobini; 1790, all'assemblea nazionale guida una delegazione di 36 stranieri, sostenitori della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, autonominandosi "oratore del genere umano", dopo aver assunto il soprannome di Anacharsis; 1794, eletto alla Convenzione dall'Oise, giustifica il massacro di settembre, vota la morte del re, predica la Repubblica universale e adotta il culto della Ragione, schierandosi con gli "hebertisti"; 6 nevoso, escluso dalla Convenzione da un decreto di M. Robespierre contro gli stranieri, è denunciato da Saint-Just nello stesso tempo degli "hebertisti"; 24 marzo, viene ghigliottinato. – Cobenzl, Luigi conte di (1755-1808) diplomatico austriaco; 1782, ambasciatore alla corte di Russia; 1797, inviato come rappresentante dell'Austria a Udine, firma il trattato di Campoformio; 1798, ministro degli Esteri; 1801, a Lunéville conclude un trattato di pace con la Francia; viene poi nominato vice-cancelliere. – Corvisart des Marets, Jean-Nicolas (Dricourt, 15 febbraio 1755 – Parigi, 18 settembre 1821) medico francese e medico personale (1804-15) di Napoleone I; [Descrisse i sintomi delle stenosi valvolarie del cuore e perfezionò il metodo della percussione.] – Couthon, George-Auguste detto Aristide (Orcet, 22 dicembre 1755 – Parigi, 28 luglio 1794) politico francese, ardente giacobino; fin dalla giovinezza la sua salute è debilitata, essendo afflitto da emicrania cronica ed avendo egli perso l'uso delle gambe, tanto da doversi spostare nelle strade di Parigi con una sedia a rotelle (ancora oggi conservata al Museo Carnavalet a Parigi); [Si dice che tale inabilità fosse stata causata da una notte passata nascosto in una botte piena di acqua ghiacciata per non compromettere l'onore di una donna che amava.] 1785, si laurea in giurisprudenza a Clermont-Ferrand; 1786, 11 dicembre, già divenuto avvocato, entra ora nella massoneria, segnatamente nella loggia San Maurizio dell'Oriente di Clermont; [In futuro una loggia del Grande Oriente di Parigi porterà ancora il suo nome.] 1787, è nominato membro dell'Assemblea provinciale dell'Alvernia; 1790, è nominato presidente del Tribunale civile di Clermont-Ferrand (città che gli dedicherà una via); 1789, membro della municipalità di Clermont-Ferrand allo scoppio della Rivoluzione, pubblica il manifesto L'Aristocrate converti, nel quale si dichiara un liberale e un difensore della monarchia costituzionale; 1791, viene eletto deputato all'Assemblea Legislativa; 1792, settembre, viene eletto deputato della Convenzione Nazionale; [Qui, per un certo periodo, non sa tuttavia a quale gruppo unirsi. Le sue opinioni si radicalizzano dopo la fuga di Luigi XVI.] Una visita nelle Fiandre per motivi di salute lo avvicina a Dumouriez verso il quale prova una sincera simpatia. 1793, quando si decide come procedere nei confronti di Luigi XVI, vota per la condanna a morte; uno dei redattori della Costituzione, si lega infine con M. Robespierre, con il quale condivide una serie di opinioni, in particolare in materia di religione, e con L.-A. Saint-Just; con quest'ultimo, dopo avere contribuito alla caduta dei Girondini, anzi essere stato il primo a chiederne l'arresto, forma il famoso triumvirato, che si accusa di aspirare alla dittatura; 1° giugno, in questa seduta che spazza via i girondini, P.-V. Vergniaud grida dal suo banco la celebre frase: «Portate un bicchiere di sangue, Couthon ha sete!». 10 luglio, da questo momento diviene membro del "Comitato di Salute pubblica", con M. Robespierre e L.-A. Saint-Just; viene inviato in missione nella natia Clermont; 9 ottobre, viene inviato in missione a Lione; proprio in questa città è lui a iniziare la repressione che diverrà ancora più violenta dopo che sarà richiamato a Parigi e e sostituito da Collot d'Herbois e da C.-F. Fauchet; è lui l'ideatore e relatore della legge del 22 pratile, detta del "grande Terrore", che riorganizza il Tribunale rivoluzionario e sancisce la pena di morte per chiunque critica il patriottismo e mette in pericolo la morale e i principii rivoluzionari; [Sembra che egli stesso abbia detto che non si tratta più di punire gli avversari, ma di eliminarli.] 1794, con L.-A. Saint-Just e con Philippe Lebas è uno dei pochi deputati della Convenzione che rimangono fedeli a M. Robespierre, condividendone le ultime ore, fino alla condanna a morte per ghigliottina, eseguita il 10 Termidoro (28 luglio) 1794. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune del Cimitero degli Errancis. – Dabrowski, Jan Henrik o Jan Henrik Dombrowski (Pierszowice, Cracovia 1755-Winagóra, Posnania 1818) militare polacco, da cui l'inno nazionale della repubblica polacca Canzone di Dabrowski; si distingue nelle campagne del 1792 e 1794; 1794, è promosso generale di divisione poco prima della presa di Varsavia da parte dei russi; partecipa all'insurrezione antirussa di T. Kosciuszko e alla difesa di Varsavia; 1796, esule in Francia, viene in Italia al seguito delle armate francesi e organizza a Milano la 1ª divisione polacca; 1797, creato generale, ha il comando delle truppe polacche nell'esercito d'Italia; alla campagna d'Italia si distingue valorosamente nella battaglia della Trebbia; 1802, passa al servizio della Repubblica Cisalpina divenuta poi Regno d'Italia; 1806, partecipa con Napoleone I alla campagna di Prussia e asseconda gli sforzi di Poniatovski; nominato generale, si distingue in tutte le campagne napoleoniche soprattutto in Russia (1812) e a Lipsia (1813); 1814, rimane al servizio della Francia, sempre al comando dei suoi polacchi che poi riconduce in patria, dietro l'illusoria promessa fattagli da Alessandro I di ridare alla Polonia l'indipendenza; è nominato senatore dallo zar ma, deluso, si tiene in disparte dalla vita politica. – Desfieux, François (Bordeaux 1755 – Parigi 24 marzo 1794, ghigliottinato) rivoluzionario francese. – Fabre, Philippe-François-Nazaire detto Fabre d'Églantine (Carcassonne 1755-Parigi 1794) politico e drammaturgo francese, di cui i versi della romanza Il pleut, il pleut, bergère; a Parigi prende parte al movimento rivoluzionario, sulle posizioni di J.-P. Marat, e diventa deputato alla Convenzione; Philinte de Molière ou la suite du Misanthrope (1790, Filinto di Molière o il seguito del Misantropo) 1794, gennaio, divenuto il maggior collaboratore di G.-J. Danton, accusato di malversazione viene arrestato e ghigliottinato assieme all'amico. – Fantoni, Giovanni o Labindo (Fivizzano 1755-1807) poeta italiano, Odi (1782) Scherzi (1784) Idilli (1785, inclusi in Poesie varie e prose, 1785). – Fersen, Axel conte di (1755-1810) diplomatico e militare; partecipa alla guerra d'indipendenza nord-americana; stabilitosi a Parigi acquista il favore della regina Maria Antonietta e prepara la fuga della famiglia reale, che fallisce a Varennes; assai apprezzato da Gustavo III e da Gustavo IV, ritorna in patria ed è nominato maresciallo. – Flaxman, John (York 1755-Londra 1826) scultore e disegnatore inglese; a Roma illustrò, tra il 1793 e il 1794, l'Iliade, l'Odissea, la Divina Commedia e le tragedie di Eschilo (in tutto 213 disegni, incisi dal Piroli). – Florian, Jean-Pierre Claris de (Sauve, Linguadoca 1755-Sceaux, Parigi 1794) scrittore francese, autore di romanzi pastorali in prosa; Galatée (1783, Galatea, imitazione da Cervantes) Numa Pompilius (1786, Numa Pompilio) Estelle (1788, Estella) 1789, protetto dal duca di Penthièvre e comandante della Guardia borghese di Sceaux, viene poi arrestato come cospiratore; Gonzalve de Cordoue (1791, Consalvo di Cordova) Fables (1792, Favole, in versi). – Fourcroy, Antoine-François de (Parigi, 15 giugno 1755 – Parigi, 16 dicembre 1809) chimico e medico francese; [Figlio di un farmacista al servizio del duca di Orléans.] inizia gli studi in medicina su consiglio dell'anatomista F. Vicq d'Azyr; 1780, dopo molte difficoltà dovute alla carenza di mezzi economici, riesce a ottenere la laurea; [Durante gli studi la sua attenzione è rivolta in special modo alla chimica anche grazie all'influenza di J.B.M. Bucquet, professore di chimica alla Scuola di Medicina di Parigi.] per alcuni anni esercita la professione di medico; 1784, viene scelto per succedere a P.J. Macquer come assistente di chimica nella scuola del "Jardin du roi", uno tra i più grandi centri di ricerca biologica dell'epoca, dove le sue lezioni diventano sempre più popolari; 1785, viene anche nominato socio dell'Académie des Sciences di Parigi; 1787, conquistato dalle teorie di A.-L. Lavoisier, che aiuta a diffondere grazie a suoi voluminosi scritti, comincia a collaboare con con Guyton de Morveau e C.-L. Berthollet alla realizzazione di un sistema razionale di nomenclatura chimica: Methode de nomenclature chimique (1787) lega il suo nome ad un gran numero di trattati di chimica, ma anche di fisiologia e di patologia; sa essere di volta in volta un attento insegnante, un abile coordinatore e un originale ricercatore; si occupa, infatti, anche di ricerca sperimentale, collaborando soprattutto con L.-N. Vauquelin, studiando la chimica di alcuni processi fisiologici; Philosophie chimique (1792) [La sua opera più conosciuta, considerata in modo unanime una delle sintesi più brillanti della teoria chimica lavoisieriana, tradotta in ben undici lingue.] 1789, durante la Rivoluzione francese fa parte del Club dei Giacobini (che riunisce i rappresentanti della borghesia e democratici, come M. Robespierre e C. Desmoulins); 1793, partecipa alla Convenzione nazionale divenendo membro del "Comité de istruction public" e del "Comité de Salut public"; [A causa della sua partecipazione alla Convenzione, sarà accusato di aver contribuito all'uccisione di A.-L. Lavoisier (ghigliottinato dai rivoluzionari a Parigi nel 1794). Georges Cuvier, nel suo Eloge historique di Fourcroy, respingerà tale accusa, ma, benché non sia possibile provare una sua partecipazione attiva alla condanna, è quasi impossibile assolverlo dall'accusa di un'opportunistica indifferenza.] in seguito, durante la dominazione di N. Bonaparte, come direttore generale dell'istruzione contribuisce significativamente alla creazione di scuole per l'istruzione primaria e secondaria (l' "École centrale des Travaux publics"), occupandosi specialmente degli studi scientifici; 1809, 16 dicembre, muore a Parigi; lo stesso viene insignito del titolo di conte dell'impero francese. [Il Catalogue of Scientific Papers della Royal Society gli attribuisce 59 trattati, mentre altri 58 risultano scritti in collaborazione con altri studiosi.] – Ganteaume [o Ganthaume], Antoine-Honoré-Joseph (1755-1818) militare francese; dopo essere stato ufficiale della marina mercantile, entra nella marina militare; 1798, diventa capo di S.M. di Brueys, dopo la di lui morte nella battaglia di Abukir; ottiene la nomina a contrammiraglio e il comando della flotta francese d'Egitto; 1799, riconduce N. Bonaparte in Francia riuscendo ad eludere la sorveglianza della flotta inglese; 1804, viceammiraglio, diventa comandante della squadra del Mediterraneo e rifornisce di viveri Corfù bloccata dagli inglesi; 1814, partigiano dei Borbone, si tiene in disparte durante i Cento giorni; al ritorno di Louis XVIII è nominato pari. – Gardien, Jean-François-Martin (Château-Renault 9 gennaio 1755 – Parigi 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese; [Figlio di un notaio reale.] esercita la professione di avvocato a Château-Renault; 1790, aprile, come appare da una lettera, è ostile alle idee rivoluzionarie; nei mesi seguenti, tuttavia, entra nel campo rivoluzionario divenendo così procuratore-sindaco di Château-Renault; esercita la professione di avvocato a Château-Renault; 1792, 6 settembre, viene eletto (4° su 8) deputato d'Indre-et-Loire alla Convenzione nazionale, dove siede alla sinistra mostrandosi vicino ai montagnardi; 23 novembre, membro della commissione incaricata di esaminare i documenti rinvenuti nell' "Armoire de fer", presenta il suo rapporto davanti alla Convenizone; egli insiste particolarmente su una lettera di felicitazioni inviata da Luigi XVI al marchese di Bouillé – dopo la repressione della rivolta della guarnigione di Nancy nel 1790 –, deducendone che il re è il principale responsabile della conclusione sanguinosa di questo affare; alcune settimane più tardi interviene per far arrestare alcuni amministratori di Château-Renault, sospettati di realismo; è in questo periodo che lascia i banchi della Montagna per raggiungere quelli della Gironda, dando sempre più prova di conservatorismo; 1793, gennaio, al processo di re Luigi XVI egli vota contro l'appello al popolo, si pronuncia per la detenzione e il bando fino a pace avvenuta, e per il rinvio; sostiene in pieno la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat che considera come un pericoloso agitatore; 18 maggio, viene eletto alla Commissione dei Dodici dai girondini; viene quindi denunciato, prove alla mano, dalla municipalità di Blois come traditore per aver intrattenuto dei legami con dei contro-rivoluzionari; egli si difende con coraggio da queste accuse, che attribuisce alle sue denunce contro J.-L. Tallien; pur tuttavia Bourdon de l'Oise chiede il suo arresto; costretto a dare le dimissioni, viene poi colpito da mandato d'arresto provvisorio tanto che i documenti sono sigillati; essi vengono esaminati da B. Barère de Vieuzac, membro del Comitato di salute pubblica; 30 maggio, Basire, a nome del Comitato di sicurezza generale, dichiara che nulla di provato è stato scoperto contro di lui; malgrado tutto, con la caduta dei girondini nei giorni che seguono, viene tenuto in prigione; 3 ottobre, colpito da decreto d'accusa, viene giudicato con i girondini, arrestati dopo le giornate del 31 maggio e 2 giugno; [La sua partecipazione alla Commissione dei Dodici è sufficiente per la sua rovina davanti al Tribunale rivoluzionario; interrogato sul suo ruolo nella Commissione, egli afferma di avere avuto un ruolo piuttosto passivo, pensando di eludere una cospirazione che, secondo lui, non esiste affatto; riconosce di aver interrogato Dobsen, arrestato su ordine della Commissione, e di aver dedotto la sua innocenza al punto da richiedre la sua liberazione; ma quando è chiamato a testimoniare, Dobsen lo accusa di averlo maltrattato nel corso del suo interrogatorio, il che confuta il deputato della Turenna, che rigetta la responsabilità sui suoi colleghi; scioccato per la sua condotta, il suo coaccusato Vigée conferma la sua brutalità.] 30 ottobre (9 Brumaio, Anno II), viene condannato a morte; 31 ottobre, viene ghigliottinato. [Alla Convenzione viene sostituito dal supplente Louis Potier.] – Giuliani, Antonio de (Trieste 1755-1835) scrittore politico triestino La vertigine attuale dell'Europa (1790) Saggio politico sopra le vicissitudini inevitabili delle società civili (1791) Riflessioni politiche sopra i debiti e i crediti considerati in rapporto alla legislazione e alle rivoluzioni civili (1792). – Guidobbono Cavalchini, Francesco (1755-1828), prelato italiano; [Figlio del barone Pier Alberto, gentiluomo di Camera di S.M. Carlo Emanuele, e della nobildonna Antonia Maria della Valle Agnelli Maffei; fu don Alfonso Maria patrizio di Casale; nipote di Gian Carlo] 1808, governatore di Roma, viene arrestato e fatto prigioniero in Francia per ordine del generale francese conte di Miollis; 1818, cardinale, prefetto del buon governo. – Hamilton, Alexander (Charlestown, Indie Occidentali Britanniche 1755-New York 1804, ucciso in duello) politico statunitense. – Herbin-Dessaux, Jean-Baptiste (1755-1832) militare francese; generale, si distingue nell'attacco del Moncenisio nell'esercito d'Italia, dove continua a servire fino al 1809. – Isnard (1755-1825) politico francese; 1791, negoziante a Grasse, viene eletto per il Var alla Legislativa e poi alla Convenzione; uno degli uomini più violenti della Gironda, richiede misure repressive contro gli emigrati e i preti refrattari; 1793, sfugge alla proscrizione e si nasconde fino al 9 Termidoro; rieletto per il Var al Consiglio dei Cinquecento, sarà creato barone dell'Impero da Napoleone. – Lefebvre, Pierre-François-Joseph de – duca di Danzica (Rouffach, Haut-Rhin 1755-Parigi 1820) militare francese; 1773, di origini modeste, si arruola 18enne nelle guardie francesi; 1783/8, è nominato sergente; [Sposa Catherine (1753-1835), lavandaia a Parigi e poi del suo reggimento; donna di originale personalità, 18 figli, mantiene sempre il suo carattere popolano; viene popolarizzata da V. Sardou col nome di "Madame Sans-Gêne" nell'omonima commedia.] 1789, dopo lo scoppio della Rivoluzione e il congedo del corpo, combatte nelle armate del Reno; 1793, capitano dell'esercito repubblicano della Mosella; 1794, diventa generale di divisione; passato all'armata della Sambre-et-Meuse, luogotenente di J.-B. Jourdan, si distingue nella battaglia di Fleurus; 1796, si distingue anche nella battaglia di Altenkirchen; 1797, sostituisce a Verona il gen. L. Baraguey d'Hilliers; 1799, 18 novembre [Brumaio], collabora con N. Bonaparte all'esecuzione del colpo di stato: invade il Consiglio dei Cinquecento con i suoi granatieri; 1806, compreso nella lista dei primi marescialli di Francia, nella battaglia di Jena tiene il comando della guardia imperiale a piedi; 1808, prende parte alla spedizione in Spagna e poi comanda le armate del Danubio; partecipa a tutte le campagne napoleoniche; viene fatto senatore e maresciallo di Francia; 1809, assedia e occupa la città di Danzica della quale viene poi creato duca; 1812, a capo della guardia imperiale, segue l'imperatore nella campagna di Russia; 1814, … e nella campagna di Francia; favorevole alla prima Restaurazione e nominato alla camera dei pari, nei Cento Giorni è ancora con Napoleone I che gli conferma la nomina; 1815, nella seconda restaurazione viene escluso dalla camera dei pari; 1819, è reintegrato alla camera dei pari. –Louis, Joseph-Dominique - barone, o abbé Louis o baron Louis (Toul, Trois-Évêchés 13 novembre 1755 – Bry-sur-Marne, Val-de-Marne 26 agosto 1837), politico e diplomatico francese. – Narbonne-Lara, Louis-Marie-Jacques-Almarique conte di (1755-1813) militare, diplomatico e politico francese; [Figlio di un gentiluomo del duca di Parma.] 1780, appena 25enne diventa colonnello; 1789, si pronuncia per una rivoluzione moderata ed è uno dei capi del partito della monarchia costituzionale del marchese di La Fayette; 1790, comandante della guardia nazionale di Besançon; 1791, 6 dicembre, imposto come ministro della Guerra grazie a madame de Staël, non ottiene grandi successi nell'organizzazione dell'esercito per cui è presto avversato sia dal partito moderato che dal partito della Corte; 1792, 10 marzo, si dimette; qualche giorno prima del 10 agosto raggiunge l'armata del nord, tentando di salvare la monarchia; riesce a sottrarsi al mandato di arresto grazie a madame de Staël che lo fa partire per Londra da dove invia alla Convenzione un memoriale a favore di Louis XVI; 1793, si reca in Svizzera, poi in Germania; 1799, dopo il 18 brumaio ricompare in Francia; 1801, aderisce al regime napoleonico che si serve di lui come generale e come diplomatico; 1809, è nominato generale di divisione; 1810, diventa conte dell'Impero e aiutante di campo di Napoleone I; 1813, ambasciatore a Vienna, muore quando è governatore a Torgau. – Paré, Jules-François (Rieux, Marne 11 agosto 1755 – 1819) politico francese; [Figlio di un carpentiere.] di famiglia modesta, fornito soltanto di una educazione primaria, si lega d'amicizia con G.-J. Danton al Collège des Oratoriens di Troyes, divenendo in seguito maître-clerc in questo collegio a Parigi, mentre l'amico è avvocato nei consigli del re; 1789, allo scoppio della Rivoluzione, ne adotta con moderazione i principi e ottiene, grazie alla protezione del suo amico, un posto di commissario dipartimentale; 1793, viene eletto segretario del consiglio esecutivo provvisorio; 20 agosto, nominato ministro dell'Interno al posto di D.-J. Garat, si dimostra al di sotto del suo compito e viene denunciato come «un nuovo Roland» da J.-R. Hébert e F.-N. Vincent, e come un dantonista da G.-A. Couthon; 1794, 5 aprile (16 Germinale , Anno II), proprio il giorno della morte di G.-J. Danton sulla ghigliottina, dà le dimissioni da ministro; si tiene quindi prudentemente in disparte dagli affari nazionali; anno IV, è nominato commissario del Direttorio presso il dipartimento della Senna, poi amministratore degli ospedali militari; sotto l'Impero vive in una piccola proprietà che possiede nel suo paese natale, rimanendo lontano dagli affari pubblici; 1819, 29 luglio, muore a Parigi. – Parkinson, James (Shoreditch, Londra 1755-Londra 1824) medico inglese,apprendista del padre medico, militò in un gruppo politico radicale rischiando più volte la prigione 1807, è tra i fondatori della "Geological Society" È universalmente noto per la descrizione della malattia del sistema nervoso centrale: "paralisi agitante", oggi "morbo di Parkinson". – Pastoret, Claude-Emmanuel – marchese di (1755-1840) politico francese; proveniente da una illustre famiglia della nobiltà di toga della Provenza, è referendario alla corte dei Tributi sotto il vecchio regime; 1789, in un primo tempo aderisce alla Rivolzuzione ma, inviato dai suoi elettori parigini all'Assemblea legislativa, prende le parti dei realisti; [In pratica è prima favorevole alla Rivoluzione e poi uno dei capi del partito monarchico.] 1792, dopo il 10 agosto, si rifugia in Savoia; [Ritornerà a Parigi dopo l'eliminazione di M. Robespierre.] deputato al Consiglio dei Cinquecento, si compromette per le sue relazioni col partito dei "Clichiens"; dopo il 18 Fruttidoro è costretto ad emigrare; 1799, dopo il 18 Brumaio fa ritorno in Francia e ottiene un incarico al Collegio di Francia; Napoleone I, che lo considera partigiano dei Borbone, in seguito sopporta la sua elezione al Senato; sotto Louis XVIII è creato pari di Francia. – Puyvert, Bernard-Emmanuel, marchese di (1755-1832) militare francese; 1790, emigrato, diventa aiutante di campo del duca d'Artois; durante il Consolato penetra in Francia clandestinamente, per esplicarvi una missione spionistica, ma viene incarcerato nel castello di Vincennes; 1814, liberato, al ritorno dei Borbone, ne diventa governatore. – Riche di Prony, Gaspard-Clair (1755-1839) tecnico francese; 1798, direttore dei lavori del "ponte Louis XVI" (poi ponte della Concordia), viene incaricato da N. Bonaparte di ispezionare il corso del Po e di sorvegliare i lavori del porto di Genova. – Robert, Jean-Gilles-André (1755-1797) generale francese; partecipa alla presa della Bastiglia ed entra nell'esercito dei Pirenei; 1794, diventa generale; 1797, ha una parte importante nella battaglia di Arcole dove muore. – Scharnhorst, Gerhard Johann von (Bordenau, Hannover 1755-Praga 1813) militare prussiano, prese parte alla campagna della prima coalizione antifrancese combattendo in Olanda agli ordini del duca di York 1801, passato al servizio del re di Prussia, ottiene una patente di nobiltà e il grado di colonnello e insegna all'Accademia militare di Berlino dove ha tra i suoi discepoli K. von Clausewitz 1806, combatte contro Napoleone ad Auerstädt 1807, …e ad Eylau, guadagnandosi i gradi di generale; dopo la pace di Tilsit, convintosi della superiorità del nuovo tipo di esercito nazionale basato sulla leva in massa, si dedica ad un duro lavoro di riorganizzazione e di riforma riservando cure particolari alla formazione di ufficiali, all'ammodernamento della disciplina e alla costituzione della riserva; 1813, ferito mortalmente durante la battaglia di Lützen, non fa a tempo a veder i frutti della rinascita della potenza militare prussiana di cui è stato uno dei principali artefici. – Shaw, William – conte Cathcart (1755-1843) militare inglese; 1807, generale, comanda le truppe all'attacco di Copenaghen; ambasciatore di Gran Bretagna presso la corte russa. – Simond, Philibert (Rumilly, ducato di Savoia 7 settembre 1755 – Parigi 13 aprile 1794, ghigliottinato) prete giurato e politico francese. – Sömmerring, Samuel Thomas von (Thorn 1755-Francoforte 1830) medico tedesco, da cui "sostanza nera di Sömmerring", studiò medicina all'università di Gottinga; De basi encephali et originibus nervorum cranio egredientium (1778, tesi di laurea) 1779, diventa professore di anatomia e chirurgia al Collegium Carolinum di Kassel; 1784-97, insegna anatomia e fisiologia all'università di Magonza; 1797, trasferitosi a Francoforte, si dedica tra l'altro alla professione medica; vive quindi a Monaco; 1801-10, pubblica una serie di testi, in tedesco e in latino, sugli organi di senso umani; 1805, a Monaco è nominato membro della Bayerische Akademie der Wissenschaften; 1809, completa l'invenzione di un telegrafo elettrico; 1820, è di nuovo a Francoforte. – Vigée [ou Viger], Louis-François-Sébastien (Rosiers, Maine-et-Loire 7 luglio 1755 – Parigi 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese; procuratore-sindaco ad Angers; 1791, deputato supplente all'Assemblea legislativa; 1793, 27 aprile, alla Convenzione nazionlae sostituisce Louis-Charles-Auguste Dehoulière, dimissionario, per il dipartimento di Maine-et-Loire; è nominato membro della Commissione dei Dodici; 30 ottobre (9 Brumaio, Anno II), viene condannato a morte con gli altri venti girondini; 31 ottobre, viene ghigliottinato assieme agli altri. |
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